Utsuro no Hako to Zero no Maria (Italian):Volume 7 - Capitolo 4

From Baka-Tsuki
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—Bang, bang!

Credo di avere dei problemi mentali. Sin da quando ho distrutto lo 'Stallo tra gli Specchi", ho sentito ripetutamente il rumore di qualcuno che sbatte su un muro. E ormai è un'intera settimana che va avanti.

Qualcosa mi dice che non devo ignorare questo suono. Anche se mi rendo conto di quanto stupido sia obbedire ad un'allucinazione, non riesco più ad ignorarlo del tutto; andrò dunque alla ricerca dell'origine.

Anche se il suono sembra provenire da qualche parte nelle vicinanze, mi ci è voluto un po' di tempo per raggiungere la sua origine. Ho finito per viaggiare attraverso due prefetture prima di arrivare ad una decrepita stazione ferroviaria in una mediocre città di periferia.

Anche se l'area è piuttosto generica, per qualche ragione mi sento a casa. Probabilmente sono già stata qui prima, anche se non importa visto che non me lo ricordo comunque. Non... dovrebbe avere importanza.

—Bang, bang!

Il rumore è cresciuto sempre più forte. Devo essere molto vicina alla sua fonte.

Cammino attraverso le strade di questa città familiare seppur sconosciuta e mi fermo davanti a un complesso di appartamenti relativamente moderno. Non c'è alcun dubbio a riguardo: il suono proviene da uno degli appartamenti. Guidata dal suono, salgo le scale di emergenza.


Aah... finalmente lo vedrò di nuovo.

—Hmm? Chi?


Scopro che il suono proviene dalla camera numero 403. Provo a girare la maniglia della porta e noto che la porta non è chiusa a chiave. Rifletto un istante e apro la porta.

Immediatamente riconosco la figura di fronte a me e grido:

"—O!"

L'essere inumano si gira e mi sorride. A quanto pare, 'O' mi stava aspettando.

"Che significa tutto questo...?"

'O' ha l'aspetto di una donna con lunghi capelli neri che, dopo una più vicina ispezione, non sembra molto più vecchia di me. La sua giovinezza, comunque, è oscurata completamente dalla sua bellezza.

Inoltre, l'aspetto di 'O' assomiglia leggermente al mio.

—Bang, bang!

Che sorpresa—il suono proviene da dentro di lei.

"...Quindi sei tu la fonte di quel rumore? Qual è il tuo obiettivo? Attirarmi qui? Che metodo assurdamente indiretto per farlo..."

All'improvviso noto che 'O' è diventato leggermente trasparente. Rughe profonde di esaurimento sono scolpite sulla sua faccia.

Mentre sto ancora cercando di capire cosa stia accadendo, lei comincia a camminare lentamente verso di me.

"Maria."

Corrugo la fronte. 'O' non mi ha mai chiamato per nome, eppure mi fa sentire nostalgica.

Incapace di far fronte a questi sentimenti, perdo la mia compostezza.

'O' appoggia delicamente le sue mani sulle mie guance.

"Volevo stare al tuo fianco, Maria. Lo volevo davvero."

"Di che stai parlando...?"

"Ma sembra che non possa più farlo. E' giunto il momento di dirsi addio."

"Seriamente, di che cosa stai parlando?!" grido, confusa dalle sue assurde parole, ma 'O' continua a sorridermi gentilmente.

"E' il momento di arrendersi."

"…Huh?"

"E' ora di rinunciare al tuo desiderio."

Sono ancora più confusa.

"C-Cosa...? Non rinuncerò mai al mio 'desiderio' di rendere tutti felici nel mondo. Mai."

Sono sicura che stia solo provando a confondermi con battute inutili, come fa sempre.

Eppure, non riesco a scrollarmi di dosso le mani che stanno riscaldando le mie guance. Nonostante tutte le prove che ho superato e tutti i consigli che ho ignorato nel perseguimento del mio 'desiderio', non riesco a scrollarmi di dosso le sue parole.

—Bang, bang, bang, bang!

Il rumore che sbatte all'interno di 'O' cresce ancora più forte.

"Siamo state sconfitte."

"...Sconfitte? Da chi?"

'O' mi sorride soltanto, gentilmente, come per indicare che la risposta dovrebbe essere ovvia.

"Maria. Non puoi più distogliere lo sguardo dal passato" mi avverte dolcemente con un sorriso. Mi ricorda—

"—Ah."

Ora capisco. Quindi ecco chi 'O' stava imitando...

"No…! Non osare...!"

I ricordi del passato vengono spinti forzatamente nella mia testa.

Il passato.

Il passato.

Freneticamente scuoto la testa. Sta' lontano. Non ho bisogno del mio passato. Non voglio vederlo. Non voglio saperne nulla. Non voglio ricordarlo.

Ma 'O' non mi rilascia e stringe la sua presa sulle mie guance.

"Maria. Devi andare in battaglia; devi affrontare il tuo nemico più forte. Ho paura che sia una battaglia che tu non possa vincere. Lo so per esperienza. Ti sconfiggerà sotto tutti i punti di vista."

Non riesco a pensare al nome di questo nemico, ma so con una certezza strana che sarà disposto a sacrificare se stesso e tutti i suoi amici per schiacciare il mio 'desiderio'.

Cosa che è ancora più terrificante, tuttavia, è il fatto che il mio cuore si sta riscaldando per qualche motivo.

Sono congelata immobile di fronte a questa terrificante scoperta. 'O' all'improvviso mi abbraccia e non riesco a scuoterla via.

Aah... deve essere un'allucinazione, ma un miscuglio di vari oli profumati e profumi—un mix di aromi—mi sta solleticando il naso. Questa fragranza nostalgica, è—

—è il profumo di Aya-Onee-chan.

"Ora, Maria, fai del tuo meglio."

Lentamente sprofondo nel corpo di 'O'[1]. E' come se fossi impigliata in delle ragnatele. Poco a poco sono consumata dal suo corpo.

Questo posto è il nostro santuario. Il nostro mondo in cui nessuno deve intromettersi.

Tuttavia.

C'è ancora un suono.

—Bang, bang!

—Bang, bang!


Sto cadendo... cadendo... cadendo così lentamente, il fondo è ancora molto lontano. E' come se stessi fluttuando nelle profondità dell'oceano, eppure è così brillante come fosse giorno—riesco chiaramente a fare piccole bolle nell'acqua trasparente. Questo posto è così puro, così giusto. Aah, che posto confortevole! Potrebbe essere freddo e soffocante, ma è comunque il mio paradiso.

Posso sentire delle voci: ahahahah!, stanno ridendo, ahahahahahah!, stanno ridendo con gioia. Anche se imperfetto, questo posto è pieno di beatitudine. Mentre affondo nell'oceano sempre più profondo, passo attraverso diversi piccoli mondi. Visto che ognuno di essi è colmo di felicità, comincio a sorridere. Le mie azioni non sono state inutili, dopotutto.

Mentre affondo sempre di più, improvvisamente tocco uno di questi piccoli mondi. Mi ritrovo circondata da luce e ci entro dentro.

Come Dio stesso—se così posso dire—sto galleggiando nel cielo e riesco a vedere l'intero mondo in un singolo sguardo.

Il mondo è costruito intorno ad una coppia di innamorati. E' il loro piccolo mondo.

Loro due sono seduti sulla riva di un lago, appoggiati uno contro l'altra. Riesco a sentire vagamente il cinguettio degli uccelli selvatici dal profondo della verde foresta che circonda il lago. La superficie del lago è scintillante di luce solare come per celebrare il loro amore.

Si, puoi chiamarlo imperfetto quanto vuoi, ma questo è senza dubbio un mondo di felicità.

"Hmm?"

Come effetto collaterale dell'utilizzo della 'Beatitudine Imperfetta', dovrei essermi dimenticata di questa coppia, ma per qualche ragione—forse è perché sono proprio davanti a me, forse è perché sono anche io dentro la 'Beatitudine Imperfetta'—li riconosco. Ho usato la mia 'scatola' su di loro nel mondo reale.

Sono Nana Yanagi e Touji Kijima. Erano una coppia ma la loro relazione era già rotta quando li ho incontrati. C'erano semplicemente troppi problemi che si frapponevano tra loro.

Stavano soffrendo a causa del loro rapporto disfunzionale. Nana Yanagi era in uno stato particolarmente orribile; aveva anche considerato di uccidere il suo innamorato perché il loro rapporto stava per finire comunque. Prevenire semplicemente quell'atto violento avrebbe soltanto attaccato i sintomi senza affrontare il problema di fondo. Pertanto ho concluso che non vi era alcun modo di alleviare le loro sofferenza se non usare la 'Beatitudine Imperfetta'.

Sono stati salvati e ora vivono in questo mondo di pace.

"Questo...! Questa è esattamente la pace che ho voluto concedere loro!"

Non ci sarà più alcun problema—solo cose belle e dolci esistono qui, dopotutto. Il loro affetto reciproco rimarrà puro e senza distorsioni per l'eternità.

Al momento, la mia 'scatola' potrebbe essere imperfetta e solo in grado di creare la felicità in piccoli mondi isolati, ma se riesco a crearne una versione perfetta, sarò in grado di realizzare a pieno il mio 'desiderio'.

(Non lascerò che ciò accada.)

"Huh…?"

E' come se una voce stesse parlando direttamente nella mia testa.


Splat!

All'improvviso un grottesco qualcosa cade dal cielo, nonostante solo cose belle dovrebbero esistere in questo mondo.


"Eeeh? Cos'è quello?" chiede Nana Yanagi mentre inclina la testa, notando la cosa brutta che è appena apparsa.

E' un grumo rosso scuro di carne che assomiglia ad un groviglio di organi interni e pulsa in maniera inquietante come un cuore. Thump thump thump!

"Eww... è disgustoso."

Ha poco tempo per dire qualcos'altro: il grumo rosso scuro pulsante di carne inizia a crescere rapidamente e riempie tutto il lago in un attimo.

"Eek! No…! Sta' lontano! E' disgustoso!"

Il grumo fa sì che gli alberi marciscano, trasforma l'acqua in fango e carica verso loro due. Mentre lasciano uscire urla raccapriccianti, vengono sepolti sotto il grumo.

In pochi istanti il mondo bellissimo si trasforma in un grumo grottesco.

"Che cosa diavolo sta succedendo qui...?"

E' successo tutto così in fretta che ho potuto solo stare a guardare. E' finita. Il mio ideale è stato distrutto. Un grottesco grumo diabolico ha rovinato tutto.

Incapace di mantenere la sua artificiale beatitudine, il mondo scoppia e vengo gettata indietro nell'oceano luminoso.

"Cosa è successo...? Cosa sta succedendo...?"

—Bang, bang!

C'è di nuovo quel suono; mi giro intorno e scopro un'ombra nebbiosa e ondulata che ha la forma di una persona e sembra essere sull'orlo della dispersione.

(A … ah…)

La sua voce assomiglia alla voce che ho sentito nella mia testa prima.

"Sei stato tu? Hai distrutto tu quel mondo?"

(Basta!)

"Hmm?"

(Basta!)

Continuo ad ascoltarlo, ma l'ombra non sembra dire nient'altro. Provo allora a raggiungerla; l'ombra cade a pezzi e scompare.

"...Che cos'era tutto quello?"

Chiaramente non è stato creato da me. Ma anche se l'ombra era tremendamente fragile, sono certa che fosse il creatore di quel grumo rosso scuro di carne.

Mi guardo intorno. Ci sono ombre di forma umana tutte intorno a me che non avevo notato quando ero concentrata sui bellissimi mondi.

Quando addrizzo le mie orecchie, sento le loro voci:

(Salvami...) (Mi sento solo.) (Non voglio essere solo, odio la solitudine.) (C'è nessuno? Per favore, c'è nessuno?) (Uccidetemi e basta.) (Basta basta basta basta!)

"...Seriamente, ma che..."

Non c'è nient'altro che agonia nella loro voci.

Mentre sono assorta nei miei pensieri riguardo l'identità di queste ombre, la mia visione diventa di nuovo tutta bianca. Sono stata risucchiata di nuovo in un altro piccolo mondo e mi ritrovo ancora una volta in una posizione da cui posso guardare tutto.

Vedo un parco tranquillo e spazioso con campi di frumento dorato nelle vicinanze. Nel mezzo del parco due ragazzi e una ragazza stanno giocando a baseball insieme. La ragazza dai capelli neri sta indossando degli occhiali ed è chiaramente una pessima giocatrice; i due ragazzi stanno tirando le palle con poca forza ma lei ancora non riesce a prenderne una. Detto questo, si stanno comunque divertendo e ridono senza sosta.

Non ho bisogno di guardare da vicino per riconoscere che il bel ragazzo e la ragazza sono innamorati a vicenda. Il secondo ragazzo, che è più alto rispetto al primo, li sta guardando con un sorriso caloroso.

Aah, capisco. Questo è—

"Il mondo felice di Daiya Oomine."

Quando è diventato un proprietario, Oomine ha provato a cambiare il mondo rendendo gli sciocchi consapevoli dei loro peccati, ma alla fine ha fallito. Ha commesso un gran numero di peccati durante quel tempo, ed è finito con le spalle al muro ed è stato pugnalato da una fanatica credente prima che potesse trovare un modo per rimediare ai suoi errori.

Mi sono imbattuta in lui mentre stava morendo e ho usato la 'Beatitudine Imperfetta' su di lui.

I suoi compagni di gioco sono la versione della scuola media di Kokone Kirino e Haruaki Usui. Oomine ed io abbiamo collaborato per realizzare il suo 'desiderio', ma ora capisco; ciò che egli realmente voleva non era una rivoluzione, ma solo questo: un semplice posto dove Kokone Kirino potesse sorridere senza pensieri.

Il suo desiderio è diventato realtà in questo mondo.

Non c'è alcuna speranza che questo possa accadere nella realtà. Per prima cosa, Oomine non può sopravvivere, e poi Kirino ha ricevuto troppi danni mentali e non sarebbe in grado di far fronte alla notizia della morte di Oomine. Usui continuerebbe anche lui a soffrire per i loro tragici destini.

La realtà è troppo estrema e crudele.

Anche se è solo un dolce sogno, è il risultato più felice che ci possa essere.

Ah, eppure—

"Eppure vuoi farci affrontare la realtà?!"

Splat!

Di nuovo. Ancora una volta un corpo estraneo grottesco invade questo mondo felice.

"No... no...!"

Non distruggere una felicità che può solo esistere con l'aiuto di una 'scatola'!

"Oomine è un tuo amico, giusto? Giusto?! Dovresti essere in grado di capire che Oomine ha bisogno di questa 'scatola' anche se è imperfetta! Per favore, fermati... ti prego!"

Grido—


"Kazuki!"


—il suo nome.

"Ah!"

Giusto, ora ricordo. Quello è il mio nemico.

"Hmm? Cos'è quello?"

Nel momento il cui la più giovane versione di Oomine nota il corpo estraneo, il grumo di carne ha già iniziato ad espandersi.

Mentre il grumo cresce, i campi di frumento dorati marciscono e perdono la loro lucentezza e il terreno sano si trasforma in fango. Il cielo sopra di loro si tinge di nero e viola e loro tre vengono intrappolati dalla carne sempre crescente. Non importa quanto forte gridino, il grumo rosso continua a crescere. In poco tempo li assorbe e grottescamente ricopre il mondo intero.

Anche questo mondo è finito.

Il mondo della felicità di Daiya Oomine non c'è più.

Di nuovo vengo ributtata nel profondo del mare.

"...Perché, Kazuki...? Perché...?"

Davanti ai miei occhi c'è ancora un'altra ombra nebbiosa. Non è Kazuki, esattamente, ma so che è collegata a lui.

"Smettila...! Chi pensi di essere?! Cosa ti dà il diritto di rovinare la felicità degli altri?!" grido con rabbia, ma l'ombra continua a ripetere la stessa cosa.

(Fa male, fa male, fa male...)

Tocco l'ombra e si disperde nuovamente. Questo probabilmente significa che le mie parole non lo hanno raggiunto.

"Kazuki... che diavolo hai fatto alla mia 'scatola'? Cosa stai facendo in questo momento...?"

Mi guardo intorno. Le ombre inquietanti hanno iniziato ad assemblarsi intorno a me come se stessero cacciando la loro preda.

Tuttavia, le ombre ripetono inutilmente le stesse parole.

(No... no...) (Salvami) (Uccidimi) (Mi sento solo) (Mi dispiace mi dispiace mi dispiace) (Qualcuno, per favore qualcuno mi guardi) (Ughhhhhh) (Voglio vederti!)

(Maria!)

(Maria!)

(Maria!)

Stringo i denti e me le scrollo di dosso.

Le ombre si disperdono tutte assieme.


Continuo ad affondare nel profondo del mare. Senza fine.

Quanto tempo sono stata a vagare qui, mi chiedo? Deve essere passato un bel po' di tempo.

Mentre affondavo e affondavo, ho visitato vari piccoli beati mondi. Tutti loro erano piacevoli e riempiti di continue risate, e ogni singolo mondo è stato corrotto da questo grottesco grumo rosso di carne.

All'inizio ero arrabbiata. Perché Kazuki farebbe qualcosa di simile? Perché è così ostinato a mettermi i bastoni fra le ruote? Ma poi ho lentamente cominciato ad avere paura; ho notato l'orribile pazzia nascosta dietro i metodi che deve aver usato. Ho cominciato a preoccuparmi per Kazuki. Starà bene dopo aver fatto tutto questo? Avrà mantenuto la sua sanità mentale?

Dopo aver visto un altro mondo divorato dal grumo di carne, sussurro:

"Kazuki... voglio parlare con te."

Che stai pensando? Che stai facendo? Voglio sapere.

Pensavo che avrei continuato a sprofondare sempre di più, ma a quanto pare mi sbagliavo: l'acqua non è più trasparente ma ha cominciato ad assumere un colore oscuro ed è diventata appiccicosa, molto simile a catrame. Tutte le emozioni negative che sono nate in questa 'scatola' si sono sedimentate qui; questo strato sedimentario di afflizione forma il fondo del mare.

Scopro un altro piccolo mondo qui.

Sembra che questo mondo sia la colpa degli strani incidenti e dell'accumulo dell'afflizione.

Ricomponendomi, entro in questo piccolo mondo.

Proprio nel momento che ci entro, sento una differenza fondamentale da tutti gli altri mondi. La sua aria punge la mia pelle come se ci fossero granelli di sabbia che fluttuano, e il cielo è macchiato di rosso sangue. Il terreno è ricoperto da innumerevoli grumi di carne ma nessuno di essi è in crescita o sta pulsando.

Come previsto, anche qui sono soltanto uno spettatore. All'improvviso, comunque, qualcosa si avvicina a me mentre sto fluttuando nel cielo. E' una distorsione nello spazio, un "sedimento" che a malapena sembra come un essere umano.

(Maria)

Quella voce e quel nome...

"Kazuki! Sei tu, vero?!"

Ma il sedimento dice solo:

(Ho paura che non possa risponderti, dato che questo è solo un messaggio che ho lasciato per te nella speranza che saresti potuta venire qui un giorno. No... in realtà non ho lasciato questo messaggio qui di proposito; in realtà è solo un eco del passato.)

"Dove siamo? Ah... non puoi rispondermi, huh?"

(Ti starai chiedendo che posto è questo, Maria. E' il mondo in cui ero intrappolato dalla 'Beatitudine Imperfetta' e dove avrei dovuto essere felice.)

Il sedimento interrompe la sua spiegazione e galleggia via da me come per guidarmi da qualche parte. In silenzio lo seguo.

Arriviamo sopra il tetto dell'edificio scolastico.

Guardo di sotto e comincio ad osservare. Come negli altri piccoli mondi, sono uno spettatore che può "vedere" più di quello che c'è davanti ai miei occhi. E' difficile descrivere questa particolare sensazione, ma riesco a sentire il mondo con tutto il mio corpo.

La scuola è più rumorosa di quanto ricordassi. A quanto pare, un festival scolastico è in corso, e gli studenti sono impegnati con i preparativi finali. Tra di loro ci sono volti che riconosco.

Scopro anche Oomine e Kirino; sembrano essere in buoni rapporti in questo mondo.

Continuo a malincuore a cercare qualcun altro; c'è solo una persona che voglio vedere in questo momento.

"Kazuki!" grido quando lo vedo lasciare l'edificio scolastico. "Ah…"

Non voglio ammetterlo, ma il mio cuore comincia a battere più veloce già solo nel vederlo. Non riesco a sbarazzarmi della voglia di stare con lui, non importa quante volte si metta sulla mia strada. Voglio che mi noti—che si giri e mi veda.

Ma poi noto qualcos'altro: Kazuki sta spingendo una sedia a rotelle occupata da Kasumi Mogi. Stanno felicemente passeggiando per il festival come una coppia.

"…"

Sentimenti contrastanti emorgono dentro di me. E' soltanto naturale che Mogi sia al suo fianco; ha sempre voluto confessare il suo amore per lui, dopotutto. Anche se lei avrebbe comunque subito un incidente, alla fine avrebbe comunque conquistato Kazuki se non fosse stato per le 'scatole'.

"Si... è giusto così..."

Kazuki non ha bisogno di me.

Io non sono necessaria.

"Io non esisto in un mondo dove Kazuki può essere felice. No—"

Anzi, io sono un ostacolo.

Kazuki credeva che non ci fosse disperazione che non potesse essere superata con la vita quotidiana, ma la sua convinzione gli è stata rubata quando un corpo estraneo ha invaso la sua vita e lo ha condotto alla pazzia. L'ho coinvolto io nelle 'scatole'.

In altre parole—

"Ho portato una calamità su Kazuki."

Pertanto non ho alcun diritto di essere al suo fianco.


Ma anche se posso aver realizzato questo, né il mondo né il sedimento mi rilasciano; mi sento depressa mentre sono costretta a guardarli trascorrere la giornata insieme.

Il festival finisce e inizia la cerimonia del falò. Gli studenti iniziano a danzare al ritmo di Oklahoma Mixer. Kazuki e Mogi sono fianco a fianco, mentre guardando in pace le fiamme.

Mogi delicamente—quasi come se stesse cercando di catturare una bolla di sapone—prende la mano di Kazuki e lo guarda negli occhi.

Immediatamente realizzo cosa stia per dire.

"Ti amo, Kazu-kun".

Dopo averla fissato profondamente negli occhi, Kazuki sorride e risponde:

"Ti amo anche io, Mogi-san!"

Con il più bello dei sorrisi, Mogi dice: "Restiamo insieme per sempre."

"Assolutamente."

Si, non c'è più nulla da vedere qui per me.

Kazuki ha trovato la felicità. In tal caso, dovrei andarmene ora.

Guardo di nuovo verso il sedimento.

"Ho visto abbastanza. Riportami al mare."

Il sedimento resta in silenzio.

"Non preoccuparti. Lascerò Kazuki da solo. Non porterò alcun rancore verso di lui anche se ha danneggiato la 'Beatitudine Imperfetta' irreparabilmente. In realtà è il contrario: ha tutte le ragioni del mondo per odiare me. Ha guadagnato il diritto di dimenticarmi e ricominciare da capo. Ma io non cambierò. Continuerò a cercare un modo per rendere tutti felici nel mondo, con o senza la 'Beatitudine Imperfetta'.

Non mi aspettavo una risposta eppure il sedimento apre la sua bocca per darmi una risposta:

(Scommetto che ti stai facendo delle idee stupide in questo momento, Maria. Devi star soffrendo sotto l'assurda illusione che una vita quotidiana insieme a Mogi-san è ciò che significa felicità per me, e che tu dovresti lasciarmi.)

"Cosa?"

(Non sottovalutare la mia pazzia.)

All'improvviso il mondo si dipinge di un bianco abbagliante.

"Cosa è successo...?"

Un istante dopo, il mondo è tornato normale. Il cielo rimane cremisi e i grumi rossi di carne sono ancora dove erano prima, ma qualcosa sembra diverso. Il falò nel cortile della scuola è sparito e gli studenti stanno di nuovo facendo i preparati per il festival.

Dopo un po', realizzo alla fine quello che è successo.

"Il tempo si è resettato? Stanno di nuovo vivendo il giorno del festival ancora una volta...?"

Una volta ancora, Kazuki appare davanti a me, spingendo una sedia a rotelle.

"Non... finirà felicemente?"


Come spettatore il mio senso del tempo è diverso da quello di Kazuki. E' simile a quando si guarda un gioco al computer; anche se passa un sacco di tempo, non mi sento stanca.

Sono testimone più e più volte di come si siano goduti la loro giornata assieme. Innumerevoli sono le volte che Mogi si confessa a Kazuki, e lui accetta.

Sono consapevole dei miei sentimenti per Kazuki. Penso a lui teneramente e desidero abbraccialo e spremerlo—per farlo mio. Ogni volta che sono testimone del loro confermato amore, il mio cuore soffre di nuovo.

"Che senso ha tutto questo? Dovrebbe essere una punizione? Stai provando a vendicarti mostrandomi cosa non potrò mai avere?" chiedo al sedimento, ma a differenza di prima, non sembra avere una risposta registrata per me. "...No, non dovrei chiamarla una 'punizione'. Dovrei essere contenta di vedere che Kazuki è felice. I miei sentimenti sono irrilevanti."

Mentre stringo i denti, continuo a guardare Mogi che si confessa e Kazuki che accetta le sue confessioni. Tuttavia, come mi aveva avvertito il sedimento, il peggio doveva ancora venire.

Il cambiamento si verifica nella decima iterazione.

"Per favore, aspetta fino a domani" dice Kazuki amaramente in risposta alla confessione di Mogi.

Come se ossessionato da qualcosa, scompare all'interno dell'edificio scolastico e lascia una Mogi sconcertata dietro di sé.

Riappare alla fine sul tetto. Senza esitazione si arrampica sulla recinzione.

"Che sta facendo...? Non vorrà saltare giù, vero...? ...?! Capisco, deve aver notato che il mondo si sta ripetendo, quindi lui..."

Mentre guarda verso terra con il fiato sospeso, Kazuki sussurra:

"Maria!"

"———"

Kazuki salta verso la sua morte per il solo scopo di incontrarmi.


Ma il mondo va avanti. Kazuki sembra ricordare la precedente iterazione: ignora i suoi doveri di prendersi cura di Mogi e si precipita fuori dalla scuola in cerca di me.

"Smettila, Kazuki..."

E' inutile. Non mi troverai. Questo è un mondo che può esistere solo senza di me, e tu dovresti saperlo.

"Non hai bisogno di me per essere felice! Hai Mogi! Hai Haruaki e i tuoi amici. Ti sosterranno. Devi semplicemente smettere di cercarmi...!"

Poiché non è stato in grado di trovarmi, Kazuki si suicida di nuovo per mantenere i suoi ricordi.

Versa il contenuto della sua testa al suolo davanti ai miei occhi.


La ricerca senza senso di Kazuki continua. Ripetutamente si suicida e si trasforma in nient'altro che un grumo di carne. Una persona sana non sarebbe in grado di suicidarsi con tali atti di violenza, e infatti Kazuki lentamente impazzisce e perde sia la ragione che l'arguzia. Ma continua a cercarmi.

Il numero di volte che grido "Basta!" è innumerevole, ma Kazuki continua a morire davanti ai miei occhi.

Con il tempo il cielo diventa più rosso e il numero di cadaveri aumenta. Alla fine capisco perché questo mondo sembrava così strano e diverso da tutti gli altri mondi.

Kazuki stesso stava tingendo il cielo di sangue. E' stato lui che ha creato i grumi di carne che ricoprono il terreno. Morendo, sta sconfiggendo il fine di questo mondo.

Kazuki ha fatto questo molto tempo prima che cominciassi a guardare io. Non è la prima volta che ha riacquistato la sua memoria e si è ucciso continuamente.

Sta sfidando la 'Beatitudine Imperfetta'. Gli effetti del combattere la felicità non potevano essere contenuti in questo solo piccolo mondo; ha inflitto danni sulla 'Beatitudine Imperfetta' stessa a poco a poco, che si sono mostrati negli altri mondi come corpi estranei distruttivi.

Questo genere di violenza non è diversa da un attentato suicida; nessuno ne beneficerà.

"Come posso fermare Kazuki...?"

Anche quando si arrende sul mantenere i suoi ricordi e decide di vivere felice con Mogi, non dura a lungo. Alla fine si rende sempre conto che il mondo si ripete e comincia a uccidersi di nuovo. Questo si ripete più e più volte.

Questo è un Inferno. Per lui e per me.

Comunque, io sono quella che ha creato questo Inferno, in primo luogo.

"Questa è..."

Questa è la felicità che desideravo? Qualcosa di così vulnerabile alla distorsione?

In tal caso, la mia 'scatola' deve essere distr—

—No, non devo saltare alle conclusioni. Le altre persone su cui ho usato la 'scatola' non si rendevano conto che era tutto finto e riuscivano a godersi la loro vita.

Kazuki è un'eccezione; c'è qualcosa di "speciale" in lui che lo rende capace di vedere attraverso l'inganno e lo spinge a resistere.

"Non capisco... cosa lo ha scatenato?"

I suoi sentimenti per me? Ma difficilmente lo sta facendo per il mio bene. In tutta onestà, preferirei piuttosto che si dimenticasse di me invece di soffrire così tanto. Se potessi, entrerei volentieri in quell'Inferno al posto suo. E' molto più difficile per me vederlo soffrire piuttosto che soffrire io stessa.

Kazuki dovrebbe conoscere le mie preferenze.

"Kazuki... torna in te. Nessuno sta desiderando quello che stai facendo. Non è troppo tardi. Dimenticati di me e trova la tua propria felicità!"

Tuttavia, per la prima volta da tempo, il sedimento parla di nuovo.

(Heh, quello è stato solo l'inizio.)

Sono sbalordita, ma presto scopro che questa non era né una bugia né un'esagerazione.


L'Inferno di Kazuki è cambiato ancora una volta in peggio e ha cominciato a tormentarlo in ogni modo immaginabile.

Ha fatto ricorso ad un assoluto tabù: ha ucciso Mogi. Ha ucciso i suoi amici. Ha ucciso la sua famiglia. Ha ucciso cittadini innocenti.

Vuole liberare il mondo dalle persone così che non ci sia più spazio per la felicità.

Uccidere è sicuramente più dannoso su Kazuki che commettere un suicidio. Se continua a farlo, non rimarrà molto della sua mente quando riuscirà ad uscire dalla 'scatola'. Sarà tormentato da rimorsi orribili per il resto della sua vita.

"Smettila, Kazuki... basta..."

Sono sicura che Kazuki sia ben consapevole delle conseguenze delle sue azioni, eppure uccide per il fine di incontrarmi. E' inarrestabile.

A causa delle sue azioni omicide, si iniziano a creare delle crepe in tutto questo mondo.

Aah... rappresentano il mio cuore vacillante. La mia fede nella 'Beatitudine Imperfetta' sta vacillando.


Kazuki alla fine è riuscito nel cancellare gli altri membri di questo mondo.

L'assenza della vita esterna significa anche che non esiste alcun significato nella propria vita. Il proprio significato è creato dall'esistenza di un osservatore. Essendo tutto solo, Kazuki ha gradualmente perso le sue capacità di essere umano. Non è più in grado di guidare una moto, non può più prendere un ascensore, non sa più scrivere e sta dimenticando anche come si parla.

Kazuki sta diventando incapace di fare qualsiasi cosa.

"Santo Cielo...!" mi lamento. "Lui... non ha più nulla, no? Ha perso tutto!"

Per quanto falso possa essere questo mondo, lui non può sperare di recuperare da una perdita così estrema. Kazuki è senza speranza, anche se distruggesse la 'Beatitudine Imperfetta'.

"Ha perso molto più di me!"

Tuttavia, Kazuki non si ferma anche se ha perso tutte le sue capacità e sta ripetutamente andando in un certo posto. Anche se a malapena cosciente, non fallisce mai nell'arrivare nella mia vecchia stanza. Quindi inizia a chiamare il mio nome e a sbattere contro la parete. Ancora e ancora. Continua a sbattere i suoi pugni contro il muro inutilmente, per un periodo di tempo quasi infinito. Il mio nome alla fine inizia a svanire dalla sua memoria, ma non smette di battere sul muro. Kazuki non ha più un cuore; sta solo eseguendo un programma che si è autoimposto una volta.

—Bang, bang!

Ah... ora capisco...

Il suono che continuano a sentire... era Kazuki che mi stava chiamando.

—Bang, bang!

E' stato a chiamarmi per tutto il tempo, disintegrando la sua anima e diventando un guscio vuoto. Come semplice spettatore, non riesco a capire quanto tempo ha trascorso a battere sul muro dal suo punto di vista, ma dev'essere l'equivalente di molte vite umane. Per un tempo vicino all'eternità, Kazuki è stato a sbattere contro la parete.

Per il solo scopo di incontrarmi.

Per il solo dannato scopo di incontrare me!

"Ugh... ah..."

Non posso rispondere ai suoi sentimenti in qualche modo?

"Kazuki!" grido. "Kazuki! Sono qui, Kazuki!"

Anche se so che è inutile, continuo ad urlare a pieni polmoni.

"Kazuki! Kazuki! Kazuki! Kazuki! Kazuki!"

Mi metto davanti a lui e grido il suo nome.

Comunque, lui non si accorge di me né riesco a toccarlo.

C'è un divario esasperante tra di noi. La mia 'scatola' ci separa come un muro.

—Bang, bang!

Kazuki, senza pronunciare parole, sta gridando in cerca di aiuto. Salvami, fa male, basta. Le ombre in cui mi sono imbattuta nell'oceano erano manifestazioni tangibili delle emozioni che c'erano dietro ai suoi colpi.

Kazuki dovrebbe aver avuto la libertà di fermarsi in qualsiasi momento.

Ma anche se non c'era alcuna garanzia che potesse raggiungermi, non si è fermato. No, lui non poteva.

"Kazuki... questo non è normale. Sei pazzo. Sei folle ad andare così oltre solo per vedere me!"

—Bang, bang!

"Ma..."

Devo ammetterlo.

"Ma questo mi rende felice, Kazuki."

Ovviamente non voglio che soffra, ma non posso negare il fatto che mi senta anche felice che lui abbia così tanta nostalgia di me. Anche se mi rendo conto della bruttezza di questa emozione, non riesco a sopprimerla.

"Sarò onesta: potrei aver affermato il contrario, ma ero sola e non volevo stare da sola. Ero felice di averti al mio fianco. Hai notato i miei veri sentimenti, non è vero? Ecco perché stai martellando contro questo muro così, no? E' per il mio bene..."

Provo a toccare la sua testa, ma la mia mano gli passa attraverso.

"Ma io non ti ho scelto. Ho scelto invece il mio desiderio di rendere tutti felici e mi sono separata da te. Ti dovevo lasciare se volevo mantenere il senso della mia vita."

E questo è ciò che ho ottenuto dalla mia scelta. Kazuki aveva solo me; non poteva sopportare di essere separato da me. Non aveva altra scelta se non andare in una ricerca infruttuosa e straziante di me.

Io sono responsabile perché non ho compreso la sua vera natura.

"Basta. Al diavolo il 'significato della vita'—non mi importa se perdo il mio significato e diventassi vuota... è molto peggio guardare impotente mentre tu perdi te stesso. Voglio salvarti, Kazuki! Perché io... io... io—"

All'improvviso noto qualcosa e tocco le mie guance.

Sono tutte bagnate.

—Lacrime.

"Questo non è possibile..."

Ho ancora la capacità di versare lacrime? Ho ancora così tanta debolezza in me?

No, non devo rendermene conto.

"Ew... ah... WAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!"

Le lacrime continuano a scendere lungo le mie guance.

"Kazuki... Kazuki... KAZUKI!"

Kazuki ha riportato indietro la debolezza che avevo sepolto un tempo.

E' riuscito a cambiarmi.

In tal caso, io sono—


Io non sono più una scatola.


"UWAAAAAAAAAAAA​AAAAAAA​AAAAAAAA​AAAAAA​AAAAAH!"

Sono stata ritrasformata in un essere umano.

"Se non sono più una 'scatola'... se non devo più dedicare me stessa al mio 'desiderio'..."

Grido.

"Non mi interessa più di questo mio 'desiderio'! Salva Kazuki! Per favore, salvalo! ...Basta... Kazuki, voglio vederti. Voglio sentire la tua voce. Voglio sentire il tuo calore. Voglio che mi guardi. Voglio che mi guardi anche solo per un'altra volta. Kazuki... Kazuki... Kazukiii...!"

—Bang, bang, bang, bang!

"Torna da me... torniamo ai bei vecchi giorni! Basta. Basta! Non voglio mai più perdere le persone a me care! Non voglio più rimanere sola! Ti prego... ti prego... per favore... Kazuki... Kazuki... stai al mio fianco...!"

All'improvviso un pensiero attraversa la mia mente. Cosa sarebbe successo se le nostre posizioni fossero state invertite?

Sono fiduciosa che avrei fatto le stesse cose che ha fatto lui, non importa quanto sciocche sembrassero.

Avrei abbandonato tutto per il fine di incontrarlo, anche se avrei dovuto trascurare me stessa e lui non lo avrebbe mai voluto.

Con le lacrime agli occhi, sorrido amaramente, "Siamo... siamo proprio strani noi due, non è vero? Kazuki?"

Non importa cosa, cercheremmo di raggiungerci a vicenda.

Non importa cosa, cercheremmo di vivere insieme.

Mi chiedo perché? Non lo so. Non lo so, ma semplicemente non c'è altra opzione.


"C'è qualcosa che ci connette."

"Qualcosa che abbiamo ottenuto."

"Qualcosa di prezioso che è molto più potente dei desideri."


—Bang, bang!

"Non riesci a sentirmi, Kazuki?"

—Bang, bang!

"Davvero non mi senti?"

—Bang, bang!

"Bene, allora dovrò farmi sentire!"


Mi asciugo le lacrime e serro le labbra.

Ho preso una decisione.

Distruggerò la 'Beatitudine Imperfetta' ed andrò ad incontrare Kazuki per restare al suo fianco per tutta l'eternità, anche se è solo un'ombra di ciò che era.

—Ma questo è possibile?

La situazione di Kazuki non è l'unico problema: la mia situazione è altrettanto problematica. Perseguire il mio desiderio mi ha costretto a spingermi oltre i miei limiti per molto tempo. Quando allunghi troppo una corda, si strappa o si allenta, ma non tornerà mai al suo stato iniziale. Se perdo la 'Beatitudine Imperfetta' e tutta la speranza di ottenere una nuova 'scatola', probabilmente rimarrò in uno stato simile ad una bambola senza cervello. Non possiamo stare insieme così.

—Cosa dovrei fare allora?

(Trovala)

I miei occhi si spalancano quando sento la sua voce. Il sedimento mi sta parlando.

(Trova la 0° Maria che sta ancora piangendo.)

"...Chi o cosa sarebbe la 0° Maria? Sarò davvero in grado di stare con Kazuki se la trovo?"

Tuttavia, il sedimento non è in grado di rispondere. Non posso nemmeno dire con certezza se le sue parole fossero dirette o meno al mio dilemma. Comunque, decido di fidarmi delle sue parole.

Dopotutto, sono le parole di Kazuki.


Torno al mare non più trasparente e immediatamente noto una voce.

Perché quella voce non ha attirato la mia attenzione fino ad ora? Perché era coperta dalle risate? Perché non volevo ascoltare? In ogni caso, ora sento una voce che prima non notavo.

Il pianto di una ragazza sta riecheggiando attraverso il mare.

Per quanto non voglia crederci, la sua voce sembra proprio la mia.

La voce proviene dal punto più profondo del mare, circondato da sedimenti neri di afflizione. Non so cosa accadrà se mi tuffassi in questa oscurità—potrei restare intrappolata dentro e affogare—ma prendo la rincorsa e ci salto dentro senza alcuna esitazione.

L'oscurità solidificata si avvolge intorno a me come cemento viscoso e una fitta oscurità si estende davanti ai miei occhi. Oscurità. Oscurità. Non riesco a respirare, sono disgustata, ho prurito, ho paura, ma non mi fermo. Sento la strada attraverso il buio e seguo il pianto.

"Uh, gh…!"

Sarò inghiottita dall'oscurità.

Proprio quando stavo pensando quello, il velo nero si disperde e arrivo in un luogo desolato.


"Questo posto..."

Ah... conosco questo posto. Non c'è modo che possa dimenticarlo.

La salsedine del mare, una strada che corre lungo mare, abbandonata, col cemento tutto crepato, barriere rosse dalla ruggine e oltre la scogliera una vista mozzafiato, aperta sul mare. L'altro lato è occupato da una collina verde e con alberi spogli.

Questa strada desolata mi ha tolto la famiglia.

Tuttavia, questo posto non è né realtà né un ricordo. Non sono stata qui finché non era già troppo tardi; le due vetture erano già state rimorchiate lontano dal luogo dello schianto.

Dunque, le due vetture che sfondano la barriera e cadono giù dalla scogliera in questo momento non sono reali. E' solo un'immagine virtuale.

Detto questo, la riproduzione della scena sembra perfetta e appare terribilmente reale. Questo sogno ad occhi aperti sembra più vero della realtà stessa.

Le morti a cui sto assistendo sembrano fin troppo reali anche loro.

Anche se allungo la mia mano, sperando di salvarli, non riesco a toccarli perché sono solo uno spettatore. Posso solo guardare mentre l'auto della mia famiglia mi oltrepassa e cade giù dalla rupe. Non posso cambiare il passato.

Mio padre e l'altro guidatore sono morti sul colpo. Mia madre è morta senza nemmeno aver mai ripreso conoscenza. Mia sorella era ancora cosciente ma è morta durante il trasporto in ospedale a causa della perdita di sangue. Questi sono fatti immutabili.

Questo incubo mi ha ossessionato fino a quando non ho perso la mia memoria—no, anche dopo di quello. Comunque, questa volta una nuova attrice fa la sua apparizione.

Sono io dei giorni della scuola media. Sto piangendo amaramente dal buco sulla barriera che è stato squarciato dallo schianto.

"Perché...?" piagnucola la me dei vecchi tempi mentre guarda giù dalla scogliera. "Perché hai fatto questo, Onee-chan?"

La vecchia me sta guardando alla sorella macchiata di sangue—Aya Otonashi—la cui parte inferiore del corpo è rimasta schiacciata nell'incidente.

Aya Otonashi comincia lentamente la risalita dalla scogliera. Anche se è in procinto di morire, sta ancora sorridendo; ha ancora quel sorriso incredibilmente affascinante.

"Lo sai il perché, non è vero, Maria? Volevo vendicarmi sulla mia famiglia per aver creato il vuoto dentro di me!"

"Questo non è ciò che mi hai detto, Onee-chan!" le rispondo. "Non avevi intenzione di riempire quel vuoto rendendo felici tutte le persone?"

"Quello era il mio obiettivo, si, ma non l'unico. La vendetta era altrettanto importante. Ho deciso di lasciare il mio obiettivo di rendere tutti felici a te, Maria."

"Quello non è qualcosa che tu possa fare...!"

"Lo è. Nel momento in cui perderò la mia vita, tu non sarai più Maria Otonashi—"

Sorride.


"Tu sarai Aya Otonashi."


E' vero che lei aveva fatto quella previsione.


"Ora predirò il tuo futuro, Maria"

""Tu diventerai me—dovrai farlo."

"Con questo intendo che dovrai rendere felici gli altri."

"Maria, quando avrò 14 anni, io lascerò questo posto."

"Maria Otonashi diventerà Aya Otonashi."


Tutto è andato secondo il suo piano. Aveva il mondo nel palmo della sua mano. Aya Otonashi manipolava le persone e controllava il tempo. Lei era più di una semplice umana.

Non c'era nulla che non potesse fare.

"Non morirò anche se perderò il mio corpo, Maria. Prenderò il sopravvento su di te e vivrò attraverso di te. Una volta che avrò preso il sopravvento su di te, tu non avrai più alcun luogo dove esistere. Diventerai un essere il cui unico scopo è di perseguire il mio desiderio. E se abbandonerai il mio 'desiderio', diventerai un guscio vuoto senza alcuna anima."

Ha ragione.

Io non sono Maria Otonashi. Sono Aya.

Kazuki mi ha mostrato un dolce sogno ad occhi aperti, ma non posso più tornare ad essere Maria.

Ovviamente, ho ancora intenzione di distruggere la 'Beatitudine Imperfetta' e liberarlo. Questo è scolpito nella pietra.

Ma questo è anche il massimo che possa fare. Non sarò in grado di stare al suo—


(Maria, non sei di fronte ad Aya Otonashi!)


I miei occhi si spalancano con sorpresa.

Guardo ai resti di Kazuki, quel sedimento, in piedi davanti a me.

(Smettila di inventare convenienti bugie riguardo Aya Otonashi. Smettila di scappare dalla realtà.)

"...Sto scappando, dici? Questa è una sciocchezza, anche se proviene da te, Kazuki. Voglio dire, cavolo, Aya Otonashi mi ha messo all'angolo! Cosa ci sarebbe di conveniente in tutto questo, eh? Sciocchezze, ti dico. Non voglio soffrire nemmeno io, sai? Non ho chiesto io questa battaglia...!"

(Smettila di divinizzare Aya Otonashi.)

Stiamo parlando uno sull'altro. Beh, questo è naturale visto che il sedimento in realtà non può reagire ai miei commenti.

"Aya Otonashi è speciale. Lo è sempre stata, dal momento in cui ci siamo incontrate. Penso sia appropriato definirla come sovrumana" dico con una risata di auto-disapprovazione. "Lei in realtà sapeva in anticipo che mi avrebbe sopraffatto e che sarebbe morta nel suo compleanno. E si è messa in moto. Non una sola delle sue profezie si è mai rivelata sbagliata. Aya Otonashi superava i limiti dell'umanità. Lei è davvero speciale."

Il sedimento resta in silenzio per alcuni istanti.

Intanto, la parte del corpo superiore di Aya Otonashi ha afferrato la me dei tempi della scuola media. Mi afferra con le mani sporche di sangue.

Il sedimento apre la sua bocca ancora una volta:

(Sono andato all'indirizzo dove vivevi con la tua famiglia e ho cercato di scoprire quanto più potessi. E' stato facile apprendere che sei cresciuta in un ambiente complicato, ma non ho sentito molto riguardo te, Maria. Nessuno poteva raccontarmi nulla.)

"Beh, ero una bambina molto silenziosa che non aveva amici."

(Ma tutti potevano raccontarmi all'infinito di Aya. "Intelligente" e "bellissima" erano le parole che usavano più spesso per descriverla. Ma ho anche imparato che lei era davvero una combina guai anche se non era direttamente lei a causare problemi; incidenti di ogni genere continuavano ad accadere intorno a lei, e più cresceva peggiori divenivano quegli incidenti.)

"Si, Aya Otonashi era quel genere di ragazza, ma quindi cosa? Dove vuoi arrivare?" dico con un tono leggermente irritato, anche se non so bene cosa mi stia infastidendo.

(Aya aveva l'abitudine di dire che voleva rendere tutti felici nel mondo. Anche il suo insegnate a quel tempo lo sapeva. Quando ha capito che lei era davvero seria e voleva realmente contribuire al benessere di tutto il mondo, ha deciso non di parlarle della cosa ma di aiutarla con i suoi piani.)

Piani?

Il sedimento continua:

(Ha sostenuto i suoi piani di studio all'estero, a New York, dopo aver raggiunto i 14 anni.)

"Huh? Cosa...?"

(A quanto pare lei voleva ampliare la sua visione della vita per rendere il mondo un posto migliore. Lei aveva anche deciso di andare in vari altri paesi dopo il viaggio in America. Non sapeva nemmeno lei quando sarebbe tornata indietro. Il suo insegnante mi ha detto che in qualche modo lei sarebbe riuscita a convincere i suoi genitori, ma che non riusciva a trovare il coraggio di spiegarlo alla sua piccola sorellina appiccicosa.)


"Maria, quando avrò 14 anni, io lascerò questo posto."


"N-Non... non diciamo sciocchezze! Aya Otonashi ha ucciso se stessa e la sua famiglia nel giorno del suo compleanno! Ha vendicato se stessa e allo stesso tempo mi ha sopraffatto! Andare all'estero? Lei non avrebbe mai—"

—Fatto dei piani così ordinari.

Voglio pensarla a questo modo...? Si... sembra proprio che voglia divinizzarla...

Perché? Io... non lo so. Non so nemmeno perché sono così agitata.

(Lei si è sempre sforzata di aiutare sinceramente le persone del mondo. Lei era una ragazza intelligente e concepiva e testava attivamente dei metodi per raggiungere il suo obiettivo. Ma alla fine, rimaneva una ragazzina di 13 anni; il suo campo di esperienza era limitato alla scuola e la sua etica si stava ancora sviluppando. Comunque, lei era consapevole delle sue debolezze e aveva deciso di allargare i suoi orizzonti avventurandosi in un nuovo ambiente.)

Sono totalmente confusa, ma il sedimento continua senza lasciarmi un attimo di respiro.

(Pensi davvero che una ragazza così ambiziosa avrebbe ucciso se stessa e la sua famiglia per vendetta? Pensi che lei avrebbe studiato degli schemi così irresponsabili e sciocchi come "piantare la sua anima" dentro di te?)

"Ma lo ha fatto! Aya Otonashi era in grado di fare questo ed altro!"

Lei è un essere speciale che una persona comune non riesce nemmeno a capire.

"Mi ricordo chiaramente delle sue profezie! Aveva predetto che sarei diventata lei! E l'ho fatto! Ho dedicato completamente me stessa al suo desiderio. Ciò che stai dicendo non è conforme con tutto questo, Kazuki!"

(Mi è stato detto che Aya era estremamente preoccupata per la sua sorellina Maria, perché a differenza di Aya, Maria non riconosceva la mancanza di amore in famiglia e continuava a cercare di scappare dalla verità. Aya non poteva sopportare di vedere la sua sorellina diventare indifferente e diffidente, incapace di farsi amici, e incapace di perseguire qualsiasi obiettivo di vita. Maria, lei non voleva che tu vivessi una vita vuota. Lei voleva che tu evolvessi. Lei voleva che tu vivessi con passione. Giusto, proprio come faceva lei.)


"Maria Otonashi diventerà Aya Otonashi."


"Ah…"

(Ecco perché lei ti ha mostrato il suo stile di vita, comprese le parti brutte e sbagliate. Lei voleva mostrare a tutti quanto la vita sua e di sua sorella potessero essere significative. Ecco la verità nascosta dietro i sentimenti di Aya Otonashi per la sua sorellina.)


"Cominciamo, Maria! Non possiamo portare rancore verso nessuno, ma abbiamo un nemico senza forza che tormenta le nostre menti. Il suo nome è vuoto. Facciamogli vedere—"

"Come sarà la nostra vendetta!"


"...Basta."

Il sedimento sta scuotendo le mie fondamenta; sta fomentando le mie viscere.

"Basta. Questa è solo la tua convinzione su di lei! Non degradare la mia!"

(Sono sicuro che tu non mi creda e affermerai che Aya è speciale o una sorta di prodigio, ma da qualche parte nella tua mente dovresti trovare anche tu dei ricordi di lei come bambina normale. Lei poteva non agire per la sua età, ma era comunque solo una ragazzina di 13 anni.)

"Non mi ricordo nulla del genere! Aya-Onee-chan è sempre stata speciale —"


"Ah... uh... uuh..."

La scena cambia. In qualche modo questo è solo un sogno ad occhi aperti, quindi non c'è nulla di cui dovrei essere sorpresa. Tuttavia, la nuova ambientazione mi lascia scossa.

E' dove eravamo soliti vivere, o più precisamente, la stanza di Aya-Onee-chan. Sento l'odore di un mix di vari profumi ed oli profumati.

Aya-One-chan ed io siamo qui presenti; siamo entrambi sui 10 anni o giù di lì. Aya-Onee-chan è sdraiata sul suo letto mentre la me stessa a 10 anni le sta dando uno sguardo preoccupato.

"Che c'è che non va, Onee-chan?" chiede la me giovane mentre scuote il corpo senza reazioni di sua sorella. Comunque Aya rimane ancora immobile e si rifiuta assolutamente di mostrarmi la sua faccia.

Dopo un po', alla fine, apre la sua bocca.

"Ho perso..."

"Huh?"

"L'esame nazionale—hai dovuto affrontarlo anche tu nella tua scuola, giusto? Ho perso contro qualcuno della mia classe, anche se non avevo mai perso fino ad oggi..."

"Eh? Tutto qui? Cose come queste succedono. Non c'è motivo per essere depressi, no?"

"Non capisci niente, Maria" risponde con voce profondamente infastidita che mi zittisce subito. "Non capisci la gravità della cosa. La gravità della mia sconfitta! Non devo perdere contro nessuno. Devo dimostrarmi più degna di chiunque altro. Tutti devono aver bisogno di me, altrimenti..."

—Non saresti mai dovuta nascere.

"Altrimenti non potrò avere la mia vendetta su Rinko-san."

Preme saldamente il suo viso contro il suo cuscino e grida:

"O non potrò essere fiera di essere nata...!"


"Aya-Onee-chan...". Mentre guardo questa scena il suo nome sfugge alle mie labbra.

A quel tempo non avevo idea di cosa stesse succedendo. Non avevo idea di ciò che faceva soffrire Aya-Onee-chan. Ma ora comprendo.

Aya Otonashi stava combattendo una battaglia.

Stava combattendo il fatto che fosse nata per sbaglio.

Aya Otonashi, che appariva come una "bambina che faceva pietà" alla maggior parte della gente, era—chi l'avrebbe mai detto—davvero soltanto una "bambina che faceva pietà". Lei non poteva sfuggire al fatto che né Rinko-san né i suoi nuovi genitori avevano bisogno di lei e pertanto ha cercato di dimostrare il suo valore diventando qualcuno speciale. Spesso lei sorpassava i suoi limiti ed agiva in modo decisamente avventato, ma tratteneva le sue lacrime e continuava a combattere facendosi coraggio. L'unica cosa che faceva sentire viva Aya-Onee-chan erano le lodi.

Lei ha faticato più duramente di chiunque altro e ha continuato ad andare dritta davanti a sé senza una singola lamentela. Ho grande rispetto di Aya-Onee-chan per essere cresciuta forte com'era.

Ma allo stesso tempo c'era un'innegabile debolezza e fragilità nascosta dietro la sua maschera di fiducia in se stessa.


(Aya Otonashi era soltanto un essere umano.)


"No..." scuoto la testa in segno di diniego.

So che mi sto comportando come una mocciosa, ma semplicemente non riesco ad ammetterlo.

"Aya-Onee-chan era speciale. Era un mostro. Ha pianificato la sua morte. Deve averlo fatto! Altrimenti ciò significherebbe che lei è stata uccisa inutilmente da quel pazzo ossessionato! Non voglio che sia così. Non voglio che la sua morte sia così priva di significato. Aya-Onee-chan ha preso il sopravvento sul mio corpo. Lei poteva farlo perché era un mostro. Non possiamo lasciare così le cose? Se non lo facciamo—"


"—Aya-Onee-chan morirà una volta per tutte."


Prima che me ne renda conto, sono tornata alla scena dell'incidente—ma qualcosa è leggermente diverso.

Aya-Onee-chan non sta risalendo la scogliera come prima; è bloccata all'interno dell'auto. Sta freneticamente martellando contro il finestrino anteriore nel tentativo di romperlo; le portiere dell'auto sono state danneggiate dall'urto e non si aprono. Dal momento che ha subito una ferita mortale, non c'è potenza nei suoi pugni e fanno a malapena un suono mentre colpiscono il vetro.

"Non voglio morire... salvami... non voglio morire così" si lamenta con una vocina debole. "Fa male... fa così male! Non voglio morire... Maria! Non ancora... non voglio morire...!"

Inutile dirlo, lei non sta sorridendo affatto.

La giovane me sta tenendo un mazzo di fiori mentre guarda giù dalla scogliera, incapace di vedere la supplica di sua sorella.

Infondo... non ero davvero lì quando è successo. Sono andata sul posto solo il giorno seguente.

La giovane me lancia il mazzo di fiori giù dalla scogliera e sussurra con occhi vacanti:

"Non accetterò questo."

"Non accetterò la morte di Aya-Onee-chan."

"Aya-Onee-chan è un essere superiore e non può morire". "Nessuno potrebbe ucciderla". "Lei ha preso il sopravvento su di me". "Non voglio rimanere da sola". "Se diventassi Aya-Onee-chan, non sarei sola". "Io non sono sola".

Mi ricordavo ciò che i miei parenti, che mi ritenevano soltanto un peso, avevano detto.

—Se Aya-Onee-chan se n'è andata...

Nessuno avrà bisogno di me.

Non posso assolutamente sopportarlo. Voglio che lei abbia bisogno di me, anche se solo come fantasma. Mi assumerò il suo volere. Dirò che ha preso il sopravvento sul mio corpo. Aya-Onee-chan aveva bisogno del mio corpo, pertanto devo vivere per il suo obiettivo di rendere tutti felici. Altrimenti vorrebbe dire che lei non aveva davvero bisogno di me.

Non sono sola.

Aya-Onee-chan vive dentro di me.

Tuttavia, il sedimento—Kazuki—mi fa confrontare con la verità.

(Il 'desiderio' di Maria Otonashi e di sua sorella non era di rendere tutti felici al mondo.)

Giusto.

Il nostro vero desiderio era—

Visto che i nostri genitori non ci amavano e ci ignoravano, il nostro vero desiderio era—


(Volevate essere necessari per qualcuno.)

"Volevamo essere necessari per qualcuno."


Le mie lacrime non si fermeranno. Cosa dovrei fare? Devo uccidere Aya-Onee-chan, ma se lo facessi, sarei tutta sola. Nessuno avrà più bisogno di me. Se abbandono la mia 'scatola', perderò la speranza e la mia volontà di vivere. Qualcuno mi aiuti! Qualcuno mi salvi! Chi mi salverà? Nessuno. Perché dovrebbe esserci qualcuno solo per il mio bene? Perché dovrei essere così fortunata da avere un personale cavalie—"

"—Non posso crederci."

"—C'è. C'è qualcuno che ha dedicato tutto se stesso a me!"

Giusto.

Ho un salvatore.

Sono così fortunata da avere un salvatore solo per me.


"Ho bisogno di te, Maria!"


Kazuki Hoshino.


Kazuki ha detto la cosa che più volevo sentire.

In realtà, quello che ha detto è la verità innegabile: se non andassi da lui, continuerebbe a sbattere sul muro, incapace di sfuggire dai cicli.

Sono l'unica che può salvare Kazuki.

Kazuki è l'unico che può salvarmi.


Kazuki ha un disperato bisogno di me.

Io ho un disperato bisogno di Kazuki.


Mi asciugo le lacrime.

Abbiamo dovuto fare una deviazione enorme per arrivare fin qui, non è vero?

Avrei dovuto solo essere onesta con me stessa e ammettere che non volevo lasciarlo.

Questo era tutto.

Questo era tutto quello che dovevo fare—

"—perché il mio desiderio si avverasse."

Posso distruggere tranquillamente la 'Beatitudine Imperfetta' adesso.

Dopotutto ho appena ottenuto l'equivalente reale[2].


Per soddisfare il mio vero 'desiderio' devo schiacciare quello falso. Devo uccidere il mostro che ho creato da Aya-Onee-chan con le mie stesse mani.

Cammino fino ad Aya-Onee-chan, che sta ancora lottando per fuggire dall'auto e sopravvivere.

Lei non sopravvivrà. Non importa quanto possa essere zelante e non importa quanto promettente potesse essere il suo futuro, lei non sopravvivrà. Lei morirà di una morte orribile e senza senso.

"Aya-Onee-chan."

Visto che non posso interagire con il passato, la mia voce non può raggiungerla.

Comunque, lei smette di battere sul finestrino dell'auto. Chiude gli occhi e affonda sul sedile.

Ha deciso di accettare il suo destino.

"Mi dispiace per averti bloccato in un posto così terribile per così tanto tempo. Mi dispiace per il malinteso in tutto questo tempo. Ti ho usato come pretesto per evitare di affrontare la realtà... ma ora basta. Ti rilascerò, ora."

Prendo una piccola bottiglia dalla mia tasca.

"Ecco il tuo regalo di compleanno!"

Spruzzo in terra l'olio profumato che avrei voluto darle quel giorno. Una fragranza di menta piperita comincia a diffondersi.

Infine, il mio tempo può ricominciare a muoversi in avanti.

Aya-Onee-chan non può notare l'odore della menta piperita, eppure un debole sorriso appare sulla sua faccia mentre i suoi occhi rimangono chiusi.

Dubito che fosse contenta per la sua vita. Deve aver avuto un sacco di rimpianti in quel momento. Deve essere stata piena di odio e rimorso quando è morta.

Tuttavia—

Questo è solo il mio parere personale, ma penso che lei fosse anche un po' felice che mi avesse tenuto nascosto i suoi piani di studiare all'estero. Perché grazie a quello—

Lei poteva salvare la sua sorellina.

"Maria... ti auguro tutto il meglio..."

Con queste ultime parole, cade in un sonno eterno.

"Addio, Onee-chan[3]."

Il mio nemico di lunga data, 'O', sfuma in silenzio nell'aria e scompare.

Il mostro dentro di me non c'è più.


Mi tuffo di nuovo nel mare. Continuo a seguire il pianto mentre mi dirigo sempre più a fondo nell'oscurità. Non ho più paura, anche se non riesco a vedere davanti a me. Più vado a fondo, più ritornano i miei ricordi.

Ah... sono tutte le memorie che non volevo ricordare, ma non fuggirò più da loro. Continuo ad andare avanti per affrontare il mio passato.

Quando ho iniziato a piangere qui? Probabilmente sin dall'inizio. Sin da quando ho ottenuto la mia 'scatola', devo aver pianto a causa della mia solitudine qui. La debole me originale era un ostacolo sul mio piano di diventare Aya Otonashi; ecco perché l'ho affondata nelle profondità del mare.

Tuttavia, finché non recupererò la mia altra metà, non sarò in grado di distruggere la 'Beatitudine Imperfetta'.

Brancolando nel buio alla ricerca della me piangente, continuo a vagare. Il pianto è proprio accanto a me, ma non riesco a vedere nessuno. "Maria" chiamo e allungo la mia mano.

Sento qualcuno con la punta delle dita.

"Sei tu, Maria?"

Afferro il suo polso e la tiro verso di me.

Globi di luce ci circondano e illuminano il buio. La ragazza in lacrime sembro io a 13 anni.

"Sei tu la 0° Maria?"

Lei è il passato che mi sono lasciata alle spalle: la mia precedente me. La me debole. La me sospettosa e diffidente.

La 0° Maria alza la testa e mi dà uno sguardo perplesso.

(Puoi vedermi ora?)

Le sue parole mi prendono di sorpresa. Ma ha ragione... per tutto questo tempo devo essere stata incapace di vederla.

"Si! Posso vederti."

(Sarai con me d'ora in poi?)

"Sarò con te per sempre" dico mentre le prendo la mano. "Non scapperò più da te. Non scapperò mai più dal mio passato."

Guardo nei suoi occhi e le faccio un sorriso gentile.

"Per favore, torna da me."

La 0° Maria, tuttavia, sembra titubante. Per una buona ragione: dopotutto, sono colei che l'ha tormentata.

(...Devi promettermi alcune cose.)

"Cosa vuoi che ti prometta?"

(Di piangere quando sei triste. Di ridere quando sei felice. Di arrabbiarti quando non ti piace qualcosa. Di dipendere da qualcuno quando sei depressa. Di avere cura di te stessa prima che degli altri. Di non odiare nessuno. Di essere orgogliosa di te stessa.)

Queste sono le cose che erano impossibili per me, ma nel momento in cui lei menziona l'ultima promessa, mi sento stranamente fiduciosa che non avrò problemi a mantenere quelle promesse:

(Di rimanere fedele quando ti innamori.)

"Si, lo prometto. Puoi starne sicura."

(Davvero?)

Annuisco. Sono assolutamente fiduciosa che possa mantenere la mia parola.

(Grandioso! Allora tornerò indietro!)

La 0° Maria smette di piangere e comincia invece a ridere. Inizia a fondersi con il mio corpo.

"Ugh, ah…"

Apprendere e accettare la verità non la rende meno sgradevole; una sensazione nauseante attraversa tutto il mio corpo e mi fa sembrare come se il mio sangue scorresse nel verso sbagliato. Non sono più forte. Non posso più fingere di esserlo. La metà più debole che ho riacquistato è impotente e non ha nulla.

Il mio intero passato fluisce nuovamente in me e mi carica di memorie tristi. Anche ora che ho smesso di scappare, non riesco ancora a godermi il mondo; ho perso il conto di quante volte mi ha fatto soffrire. Non sembra esserci un singolo granello di dolcezza nel mondo.

La realtà è dura, poco gratificante, meschina, capricciosa, sleale, spaventosa—

Ma...

Non sono più sola.

"Giusto, Kazuki?"


Ecco perché posso tornare ad essere Maria Otonashi.


✵✵✵


Emergo dal fondo del mare e mi sveglio nel mio vecchio appartamento.

'O' non è più qui. Invece, sto tenendo un bellissimo seppur fragile cubo trasparente nelle mie mani.

E non sono sola.

"Ah—"

La sua presenza mi fa scoppiare in lacrime. Piango con sollievo. Non voglio ammetterlo, ma questa è la mia vera me.

"Ah... Kazuki."

Kazuki giace sul pavimento. Lo stringo tra le mie braccia, ma lui non reagisce. Fissa soltanto nello spazio vuoto con uno sguardo spento.

Nel corso di un numero straziante di cicli, Kazuki ha perso tutto. L'assoluta solitudine gli ha rubato sia la ragione che la memoria, e lo ha trasformato in un guscio senza vita. Anche la sua anima è stata trasformata dalla mia 'scatola' raccapricciante. Dubito che tornerà mai più lo stesso.

La realtà è dura come sempre. La vita continua ad imporre nuove prove su di me.

Comunque, non mi affiderò mai più alle scatole.

Provo a fare il miglior sorriso che posso mentre piango ed inizio a parlare a Kazuki.

"Ehi Kazuki... ti ricordi di quella volta che ho perso il mio coraggio nella 'Aula del Rifiuto'? Tu mi hai porto la tua mano e hai detto 'Sono venuto fin qui per incontrarla, mia cara Maria'. E poi hai dichiarato che saresti venuto a salvarmi anche se ciò avesse significato tradire tutti ed ottenere la loro eterna inimicizia[4]. Le tue azioni sono state coerenti sin da allora. Hai sempre provato a salvarmi, mentre ero prigioniera nel fondo dell'oceano e fingevo di essere forte. E hai mantenuto la tua parola. Ti sei davvero immerso fino alle profondità dell'oceano infinito per salvarmi. Hai davvero tradito tutti gli altri durante la mia ricerca, non risparmiandoti le sofferenze nel farlo."

Metto la 'scatola' trasparente sul pavimento e avvolgo gentilmente le mie mani intorno a Kazuki. Le sue dita si contraggono leggermente, ma probabilmente è solo un riflesso incondizionato.

"Ti prego, perdonami. C'è solo una cosa che posso fare per ripagare questo debito."

Tocco il suo braccio.

"Starò al tuo fianco per il resto della mia vita."

Kazuki non mostra alcuna reazione.

"Questa volta non mi arrenderò. Continuerò ad aspettare che tu ritorni. Beh, è nulla in confronto a quanto a lungo tu hai dovuto aspettare me, giusto? Ma... non è tutto vero. Non si tratta di aspettare o non aspettare. Il destino ci ha reso inseparabili. Starò al tuo fianco per sempre—è l'unica opzione che esiste."

Gli sorrido.

"Perché questa è la nostra vita quotidiana."

Una lacrima cade sul suo palmo. Non posso negarlo: mi fa male vedere che sta fissando nel vuoto piuttosto che me.

"Tutto andrà bene così, giusto? Hai detto che non c'è alcuna disperazione che non può essere superata dalla vita quotidiana, giusto?" dico con una voce tremante. "Io credo in te. Dopotutto, hai sconfitto Aya Otonashi."

Kazuki tornerà.

Ma ad essere onesti, il percorso di ritorno sembra essere così infinito e difficile che sono sull'orlo della disperazione.


"Mi riconosci?"

"Mi capisci?"

"Mi vedi?"

"Mi senti?"

"Ti ricordi di me?"


Nessuna delle mie domande riceve risposta.

Devo ammettere che sto perdendo la speranza, ma cerco ancora di continuare a sorridere. C'è speranza.

"Non preoccuparti. Se mi hai dimenticato continuerò a chiamare il tuo nome così che tu possa riscoprirmi, proprio come tu hai continuato a chiamare il mio."

"Kazuki", dico.

"Kazuki", dico con una voce spezzata dalle lacrime.

"Kazuki", dico teneramente.

"Kazuki", dico allegramente.

"Kazuki"

"Kazuki"

"Kazuki"

Continuo a chiamare il suo nome. Prima che me ne accorga, il Sole è già tramontato. Durante quel tempo, Kazuki non è rimasto seduto. Si è alzato e ha cominciato a camminare intorno e anche se senza dire una parola ha toccato la mia faccia e il mio corpo. Tuttavia, non c'era alcun pensiero dietro i suoi movimenti. Stranamente, però, nemmeno una volta ha tentato di sbattere contro il muro.

"Kazuki"

Devo aver chiamato il suo nome un migliaio di volte oggi, ma non mi importa minimamente. Il solo dire il suo nome mi rende felice.

All'improvviso, si china in terra. A quanto pare ha notato la 'scatola' trasparente. La raccoglie e la guarda da vicino, non facendo nulla.

"Kazuki...? Che c'è che non va?"

Kazuki colpisce la 'Beatitudine Imperfetta' con la sua mano destra ferita che ha ancora il potere di schiacciare le 'scatole'—il potere della 'Scatola Vuota'.

Fragile com'è, la 'scatola' trasparente scoppia senza alcuna resistenza.

La 'Beatitudine Imperfetta' è stata distrutta una volta per tutte e, con essa, la 'Scatola Vuota' di Kazuki perde anche lei il suo potere.

E' tutto finito. Sono sicura che le nostre vite non verranno più intrecciate con le scatole; Kazuki ha portato avanti la sua volontà fino alla fine e ha estinto il suo nemico.

Kazuki ha vinto contro le 'scatole'.


Si gira e mi guarda. Non c'è alcuna forza di volontà nei suoi occhi e non riescono a vedermi. Sono sicura che non sa nemmeno chi sia lui stesso.

Tuttavia, Kazuki non distoglie il suo sguardo da me.

Non so perché, ma credo di sapere cosa stia per dire. E' in procinto di realizzare un miracolo.


"—Maria."


Il mio nome deve essere rimasto nella sua bocca dopo che lo ha pronunciato così tante volte.

Non devo farmi false speranze, dico a me stessa. Non devo pretendere più felicità di questa.

Tuttavia il mio cuore non obbedisce. Sono così felice che inizio a singhiozzare.

Come si potrebbe biasimarmi?

Dopotutto, non sono più Aya Otonashi, la combattente, ma Maria Otonashi, la piagnucolona.





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  1. Ancora una volta, come accaduto nel precedente volume, qui si utilizza un particolare metodo di scrittura in Giapponese per far capire che si vuole intendere sia 'O' che Onee-chan, cosa che in Italiano è impossibile riproporre
  2. Si riferisce alla beatitudine, ossia ha ottenuto la vera felicità.
  3. Qui di nuovo c'è l'ormai famoso metodo di scrivere per star a significare sia 'O' che Onee-chan
  4. Questo accade nel primo volume, nel capitolo '27754° volta (1)'