Utsuro no Hako to Zero no Maria (Italian):Volume 7 - Capitolo 3

From Baka-Tsuki
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Hakomari7 t004.jpg



Subito dopo aver visto Daiya Oomine per l'ultima volta a scuola, ho ricevuto una email dal suo indirizzo. Il messaggio non includeva una semplice frase, figuriamoci un saluto, ma conteneva un indirizzo situato in una prefettura distante con cui non avevo nulla a che fare.

Anche se non sapevo perché Daiya mi avesse mandato quella email, sapevo che c'era sicuramente di più dietro.

Ho preso il primo treno sulla linea Shinkansen[1] senza attendere il fine settimana. L'indirizzo mi ha portato ad un quartiere benestante con edifici di lusso, ma la casa che cercavo era la più grande di tutte.

Comunque, l'edificio non era proprio uno splendore nell'ambiente circostante. L'ampio giardino non era esattamente ben mantenuto e mi ha lasciato una impressione di solitudine.

Non ci è voluto molto tempo prima che mi imbattessi in una sorpresa.

Il nome sulla targhetta diceva "Otonashi".

Questo è il posto dove è cresciuta Maria.

Ho immediatamente suonato il campanello, le mie mani tremavano con entusiasmo. Una donna di mezza età mi ha risposto con voce svogliata. Senza perdere un attimo le ho chiesto di Maria, ma quando ha sentito il nome di Maria il suo atteggiamento è cambiato tutto in una volta; ha tagliato corto con la nostra conversazione.

Non c'era alcun dubbio a riguardo. A differenza di me, la donna aveva conosciuto Maria prima del suo primo incontro con le scatole.

In tal caso, non c'era modo che potessi chiuderla lì. Dopotutto, ero anche disposto a sacrificare i miei amici per Maria. Ho continuato a suonare il campanello finché non ho compreso che la donna non avesse alcuna intenzione di rispondere nuovamente. Dunque, ho scavalcato il cancello e ucciso il cane con pedigree che ho trovato sulla proprietà. Non c'è voluto molto che la donna, dopo aver sentito le grida di morte del suo cane, si facesse vedere, quindi le ho mostrato le interiora del suo animaletto domestico.

Lei ha capito quanto fossi pazzo e finalmente ha risposto alle mie domande, piangendo di paura. Mi ha raccontato di Maria e di sua sorella, Aya Otonashi.

A quanto pare la donna era la zia di Maria. Ho appreso da lei del deplorevole incidente che ha coinvolto gli Otonashi e che ha lasciato Maria sola al mondo. Ho anche scoperto che nessuno dei suoi parenti sapeva più che fine avesse fatto Maria.

E' proprio come mi aspettavo—Maria ha soltanto me.

La troverò e la salverò, non importa ciò che ci vuole.


Tuttavia la mia risolutezza di quel giorno è stata oscurata dalla notte del tempo, non mi importa più ormai. Invece, vivrò felicemente per sempre in questo falso mondo incolore, mano nella mano con Mogi-san.


Aah—

Sarei stato così fortunato se solo ciò fosse stato possibile.


30333° volta[edit]

"Ti amo, Kazu-kun".

"Ti amo anche io, Mogi-san!"

"Stiamo insieme per sempre!"

"Assolutamente!"


32875° volta[edit]

"Ti amo, Kazu-kun".

"Ti amo anche io, Mogi-san!"

"Stiamo insieme per sempre!"

"Assolutamente!"


35890° volta[edit]

"Ti amo, Kazu-kun".

"Ti amo anche io, Mogi-san!"

"Stiamo insieme per sempre!"

"Assolutamente!"


37227° volta[edit]

"Ti amo, Kazu-kun".

"Ti amo anche io, Mogi-san!"

"Stiamo insieme per sempre!"

"Assolutamente!"


"…Huh?"

Mi chiedo perché? Anche se dovrei saltare di gioia in questo momento, il suo amore non significa molto per me.


40301° volta[edit]

"Ti amo, Kazu-kun".

La amo anche io, ma ho già notato la verità.

"...Per favore, aspetta fino a domani."

Ho notato che questo è un mondo ripetuto e che ho la missione di fare di lei, il cui nome ho dimenticato, una parte della mia vita quotidiana. E' il mio scopo finale anche se non so il suo nome.

Di conseguenza, non posso rispondere ai sentimenti di Mogi-san, non importa quanto lo voglia.


Corro via dal cortile della scuola e vado sul tetto. Sono venuto qui perché mi è venuta l'idea di mantenere la mia memoria saltando giù dell'edificio scolastico.

Rasenta il miracolo che sia stato in grado di scoprire che sto ripetendo lo stesso giorno più volte. Non devo farmi scappare questa opportunità. Forse ho ripetuto questo giorno per oltre 10000 volte di già e non me ne sono accorto.

Non è che non abbia paura di uccidere me stesso—è decisamente strano contemplare un suicidio—ma la mia volontà non si piegherà a causa di qualcosa del genere.

Salto nel cielo, illuminato dal Sole al tramonto.

Splash.

Con il suono del mio cranio che si apre e spalma il suo contenuto sul terreno, la mia coscienza—


40302° volta[edit]

—viene trasferita.

Incapace di assorbire lo shock, vomito in aula.

Mentre ottengo sguardi strani dai miei compagni di classe confusi, mi precipo fuori dall'aula. Devo trovare indizi legati a lei. Per qualche motivo, mi ricordo ancora i posti in cui siamo stati insieme, anche se il suo nome mi sfugge.

Corro in giro per tutto il giorno alla ricerca di indizi, ma non trovo nulla.

Potrei non aver raggiunto nulla oggi, ma non devo perdere la mia memoria. Se perdo i miei dubbi su questo mondo, potrei finire nel ripetere lo stesso giorno migliaia di migliaia di volte.

Circondato da rosso, salto di nuovo e verso il contenuto della mia testa sul pavimento.


40303° volta[edit]

Ho cercato per l'intera scuola un indizio, ma non ho trovato nulla.

Salto e spalmo il contenuto della mia testa al suolo.


43058° volta[edit]

"                                                                                   

                                                                                   

                                                                                   

                                                                                   

                                                                                   

                                                                                   "


49178° volta[edit]

Dopo un lungo periodo, ho riacquistato i miei sentimenti e ricordato come si parla.

Mi sento distrutto. Non ce la faccio più. Non posso sopportare di morire ogni giorno.

"Torniamo indietro... torniamo al piacevole festival scolastico"

Lascio il tetto dietro di me e ritorno nel cortile della scuola dove c'è il falò. Mogi-san mi si avvicina.

Non ignorerò più la sua confessione d'amore.

"Kasumi Mogi, io ti amo."

E così, la mia lunga, lunga, lunga lotta è finalmente giunta a conclusione.


55555° volta[edit]

"Ti amo, Kazu-kun".

"Ti amo anche io, Mogi-san!"

"Stiamo insieme per sempre!"

"Assolutamente!"


59876° volta[edit]

"Per favore, aspetta fino a domani".

Ho notato che questo è un mondo di ripetizioni e che ho la missione di fare di lei, il cui nome ho dimenticato, una parte della mia vita quotidiana. E' il mio scopo finale anche se non so il suo nome.

Faccio un salto nel cielo oscuro al fine di mantenere la mia memoria.


65222° volta[edit]

"Torniamo indietro... torniamo al piacevole festival scolastico"

Non ignorerò più la confessione d'amore di Mogi-san.

"Kasumi Mogi, io ti amo."

E così, la mia lunga, lunga, lunga lotta è finalmente giunta a conclusione.


66666° volta[edit]

"Ti amo, Kazu-kun".

"Ti amo anche io, Mogi-san!"

"Stiamo insieme per sempre!"

"Assolutamente!"


70512° volta[edit]

"Per favore, aspetta fino a domani".

Faccio un salto nel cielo oscuro al fine di mantenere la mia memoria.


78165° volta[edit]

"Kasumi Mogi, io ti amo."

E così, la mia lunga, lunga, lunga lotta è finalmente giunta a conclusione.



88888° volta[edit]

"Ti amo, Kazu-kun".

"Ti amo anche io, Mogi-san!"

"Stiamo insieme per sempre!"

"Assolutamente!"


102538° volta[edit]

"Ti amo, Kazu-kun".

"Ti amo anche io, Mogi-san!"

"Stiamo insieme per sempre!"

"Assolutamente!"

Cosa potrebbe esserci di più meraviglioso che avere una così bella fidanzata?

Sono l'uomo più felice al mondo in questo momento. Voglio proteggere questa felicità.

Ma per qualche ragione sento come se qualcosa sia sbagliato. Perché è tutto così pallido? Perché mi sento così alle strette?

Anche se sono così felice, sento come se stia soffocando nel fondo di un oceano.


124390° volta[edit]

Supponiamo che il mondo stia costantemente ripetendo il giorno del festival scolastico. Supponiamo anche che—proprio come nella 'Aula del Rifiuto'—nessuno sia in grado di notare questo ciclo.

Nel mio caso particolare, c'è una certa possibilità che io lo noterei comunque. Se ciò accadesse, proverei senza dubbio a sfuggire in qualche modo dal ciclo, per il bene di lei, di cui ho dimenticato il nome. Non esiterei ad uccidermi se necessario.

Ma aggiungiamo un altro tocco a questa ipotesi: non ci sono indizi. Si, supponiamo che non ci sia un singolo indizio nascosto in questo mondo per porre fine alle ripetizioni. Non mi arrenderei così facilmente, ovviamente, ma quando non c'è alcun indizio allora in definitiva non c'è nemmeno nessun'altra scelta. Una volta esausto, così tanto che sia la mia ragione sia la mia personalità fossero frantumate, smetterei di mantenere la mia memoria e comincerei a cercare qualcuno che possa fungere da rifugio per me, al fine di proteggere la mia mente da una rottura completa.

Sceglierei di restare insieme a Mogi-san.

Comunque, questo non risolverebbe nulla.

Dopotutto, questo ipotetico mondo continua a ripetersi, quindi alla fine diventerei di nuovo consapevole della sua natura. Se ciò accadesse, proverei di nuovo a sfuggirne, fallirei e mi arrenderei di nuovo. Alla fine della lotta, avrei dimenticato di aver già scelto Mogi-san e la sceglierei di nuovo.

Il ciclo si ripeterebbe. Ancora e ancora.

E' un Inferno senza fine da qualsiasi prospettiva lo si guardi. Nella stupida convinzione che ci sia qualche speranza, continuerei a saltare in una piscina rossa sanguinante, soffrirei e alla fine dimenticherei l'intera lotta, solo per ricominciare ancora una volta, alla ricerca di speranza e per saltare di nuovo in una piscina di sangue. Continuerei a ripetere questo sciocco ciclo senza possibilità di fuga.

Non ci sarebbe mai fine. Né una buona né una cattiva.

Ora supponiamo che fossi davvero in quel mondo.

"Ti amo, Kazu-kun" dice Mogi-san, illuminata dal falò.

La amo anche io. Eppure, le sue parole mi lasciano completamente freddo.

"Kazu-kun?" chiede, vedendomi sorreggere la testa.

Corro via. Ignorando le sue grida, corro nell'edificio scolastico e punto alla scalinata. Al tetto, penso per un momento, ma poi mi scuoto da dosso quell'idea. Perché sono così dannatamente deciso a saltare verso la mia morte? E' quasi come se avessi acquisito l'abitudine di farlo!

Se seguo le mie abitudini, non sarò in grado di uscire da qui.

Mi giro ed entro invece nell'aula di economia domestica.

Mentre respiro selvaggiamente, salgo sul bancone della cucina e guardo il falò fuori dalla finestra. Mentre guardo gli studenti danzare, faccio un'osservazione.

—La risoluzione è troppo bassa.

I pixel si distinguono come un mosaico e mostrano quanto falso sia questo mondo. No... sono uno sciocco. Questo è il mondo reale. Deve essere apparso a questo modo per tutto il tempo. Solo non lo avevo notato, ecco tutto. Deve esserlo oppure sarei fregato.

E' solo una ipotesi, solo una sciocca ipotesi. Non stavo parlando di qualcosa di reale. Un ciclo orribile come quello non deve esistere!

E' tutto solo una mia illusione costruita dalla mia mente folle.

Comunque, c'è una verità da cui non posso sfuggire:


—Voglio morire.


Apro un cassetto e ne tiro fuori un coltello da cucina. Con una sorprendente mancanza di esitazione, mi pugnalo al cuore.

Ho potuto sentire chiaramente come il mio cuore venisse schiacciato come fosse un enorme bruco. Il mio sangue schizza da tutte le parti.

Avrei dovuto trovare un riposo eterno.


124391° volta[edit]

Ma la mia memoria è stata mantenuta. Ho saltato nello spazio e nel tempo e mi ritrovo nella mia aula proprio prima dell'inizio del festival scolastico.

La mia mancanza di sorpresa conferma che sto ripetendo lo stesso giorno ancora e ancora.

Faccio un percorso meccanico verso l'aula di economia domestica, tiro fuori un coltello da cucina e mi pungnalo dritto nel cuore.


124392° volta[edit]

Ma la mia memoria viene conservata. Anche se voglio morire, più muoio più fortemente mi rendo conto che sono intrappolato in questo ciclo senza senso.

Sembra che non possa uccidermi se mi pugnalo al cuore. Forse perché ci vuole troppo tempo per morire dissanguato? Forse deve essere una morte istantanea?

Barcollo fuori dall'aula e vado a piedi sulla strada più vicina. Dopo aver aspettato un grande camion, salto in mezzo la strada e vengo investito.


124393° volta[edit]

Ma la mia memoria rimane e sono ancora vivo. Sono tornato in aula. "AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!" grido senza volerlo, ottenendo lo sguardo stranito dei miei compagni di classe. Chi se ne importa.

Vado alla stazione ferroviaria e mi posiziono all'estremità della piattaforma. Non appena arriva un treno, salto sui binari.

Il mio corpo viene fatto a pezzi.


124394° volta[edit]

Ma la mia memoria rimane inalterata e ritorno in aula. Sto perfettamente bene anche se sono morto pressoché istantaneamente. Sono ancora vivo.

Sembrerebbe che non ci sia alcun modo per uscire da questo ciclo.

Inizio a piangere dal profondo dei miei polmoni, mi butto sulla schiena e comincio ad agitare braccia e gambe come un neonato. I miei compagni di classe mi guardano strano ma non me ne frega nulla. Alla fine se ne dimenticheranno comunque.

Dopo aver pianto per un bel po', mi calmo, ma naturalmente è troppo presto per rinunciare alla morte. Torno in piedi, corro in bagno e mi siedo sul water. Poi comincio a cercare su Google col mio cellulare vari metodi per suicidarmi. Li proverò tutti; uno di loro potrebbe funzionare. Il mio battito comincia finalmente a calmarsi un po'; la mia unica fredda consolazione può essere trovata solo nel pensare come morire.

Proverò con l'elettrocuzione[2] questa volta.

Salgo su un palo dell'alta tensione e afferro i tre cavi elettrici con le mani bagnate.


124395° volta[edit]

Ma non sono riuscito a morire. Beh, nulla di cui preoccuparsi. Ci sono un sacco di altri metodi da provare

Proverò ad impiccarmi stavolta.


124396° volta[edit]

Affogare nel mare.


124423° volta[edit]

Morte per investimento, morte per caduta, morte per elettrocuzione, morte per impiccagione, morte per schiacciamento, morte per annegamento, morte per dissanguamento, morte da asfissia, morte da ipotermia, morte per calore, morte per esplosione—le ho provate tutte ma nessuna di loro mi ha provocato una morte permanente.

Finisco per rinunciare anche a morire... rinunciare? Ahah, quindi ho rinunciato ancora una volta?

Una risata sfugge dalle mie labbra. Ho rinunciato. Quante volte sono adesso? Quante migliaia di volte sono? Quante volte sono giunto alla stessa cosa in questo mondo dove la mia volontà ammonta a nulla?

Indispettito, mi gratto la testa finché non inizia a sanguinare. Ovviamente, ciò non risolverà nulla.

Sono ad un vicolo cieco. Non posso fare niente. Se rinuncio a morire e mi dimentico del ciclo, proverò ancora una volta a trovare frammenti di lei, il cui nome ho dimenticato. E poi mi arrenderò e sceglierò di vivere in questo mondo assieme a Mogi-san. E poi dimenticherò tutto riguardo questa lunga lotta finché non ridiventerò sospettoso ancora una volta, solo per disperarmi di nuovo e ricorrere al suicidio perché avrò dimenticato che non posso morire.

Questo è ridicolo. Che razza di Inferno è questo? Ditemi, come potrebbe esistere qualcosa peggiore di questo?!

Né la debole speranza che continuo ad abbracciare ancora e ancora, né la profonda disperazione che continua a nascondersi da me, hanno alcun significato in questo Inferno. E' tutto uguale. Sono costretto a vagare in una tempesta di sabbia senza fine; c'è solo sabbia intorno a me, e se apro la mia bocca assetata, ottengo solo un boccone di sabbia che mi fa tossire come un matto.

Cosa ho fatto? Perché devo soffrire così orribilmente?!

"Qualcuno... qualcuno mi risponda!" grido, ma nessuno risponde. Corro fuori dall'aula. I miei piedi automaticamente mi portano nel posto a cui sono più abituati—il tetto. Apro la porta e mi appare davanti gli occhi il colore del cielo.

Per un momento sono fulminato, ma poi comincio a ridere io stesso.

"Ah, ah..."

Anche se è ancora mattina, il cielo è tinto di rosso. Non si tratta di un rosso cremisi, ma un rosso profondo ed inquietante che sembra sangue.

A quanto pare, sono impazzito del tutto. Non riesco più nemmeno a percepire correttamente il mondo. Il cielo blu mi appare rosso.

Non riesco a smettere di ridere. Mentre rido dal profondo dei miei polmoni, mi avvicino alla recinzione. Non mi interessa più cosa succede. Forse dovrei uccidere me stesso per il momento? Guardo verso il suolo e vedo una montagna di cadaveri. Non capisco. Questo non ha alcun senso. Deve essere un'allucinazione. Sotto i cadaveri c'è una pozza di sangue fangosa rossa scuro. I corpi morti hanno una varietà di espressioni sulle loro facce, ma la maggior parte sono distorti in agonia.

E tutti hanno la mia faccia.

"—Ahah!"

Aah, si, quelli sono le mie stesse vite che ho sprecato. Morti inutili.

Smetto di ridere e comincio invece a piangere. Cosa dovrei fare? Questo spettacolo è una violenza contro i miei occhi. E' come essere pugnalato negli occhi.

Questa vista mi fa capire quanto orribilmente mi abbia trattato questo mondo; quante volte sono morto. Ma non sarò rilasciato. Le mie azioni non daranno alcun frutto. Sono completamente alla deriva.

"UWAAAAAAAA​AAAAAAAAAAAAAA​AAAAAAAAAA​AAAAAA!!!" urlo, anche se il mio grido non raggiungerà nessuno.

"Non preoccuparti. Dovresti essere orgoglioso di te stesso!"

C'è una risposta, ma nonostante l'assurdità di questo avvenimento, non sono minimamente sorpreso. Ho già visto cose assurde, quindi è solo naturale che inizi anche a sentire cose inesistenti.

"Ciò che stai vedendo è la prova della tua battaglia contro questo mondo"

Si è messo comodo sulla montagna di cadaveri, incrociando le gambe, e mi sta dolcemente sorridendo.

Ha la mia stessa faccia, quella di Kazuki Hoshino.

Non mi interessa se le mie allucinazioni mi assomiglino o meno, ma ciò che mi infastidisce è quanto sembri dolce. Lo fa somigliare ad un mio nemico.

Pertanto non posso fare a meno di rivolgermi a lui in tono ruvido.

"Ho lottato, si, ma allora? Non c'era alcun senso nel morire e mantenere la mia memoria! Né ci sarà mai!"

"Niente è stato inutile" controbatte l'altro "me".

"Che vuoi dire?"

"Devi solo aprire i tuoi occhi e vedrai che la tua lotta non è stata inutile".

"Cosa dovrei vedere, eh?!"

"Il cambiamento che hai causato!"

Cambiamento? L'unica cosa che è cambiata è che sono andato fuori di testa; e forse che mi sono innamorato di Mogi-san. Ma quindi? Niente di tutto questo è effettivamente rilevante.

Non è del tutto corretto, dice. "Guarda com'è rosso il cielo!"

"…"

Il cielo in effetti è rosso. Ma allora?

Risposto lo sguardo sul "me stesso" per capire di cosa "io" stia parlando. "Io" sono seduto lì con un inquietante sorriso sulla "mia" faccia, l'unico essere disegnato a colori sopra una montagna di cadaveri che sembrano schizzi a buon mercato. Noto una cicatrice sulla "mia" mano destra.

Una cicatrice...? Qual era il significa di quella cicatrice, comunque? Che tipo di determinazione simboleggiava...?

"Sai cosa ti ha dato più problemi? Il tuo attaccamento ad un mondo dove tutti sono felici! Non riuscivi ad abbandonare questo mondo perché ti piaceva essere innamorato di Kasumi Mogi! Senza quel sentimento, non ci sarebbe stato bisogno di così tanti cadaveri."

Non ci sarebbe stato bisogno di cadaveri?

"...Stai dicendo che c'è un senso nell'accumulare tutti questi corpi?"

"Ovvio! Pensaci un attimo: i cadaveri non hanno un posto in un 'mondo felice', no? Sono in conflitto con la nozione di felicità, no? Questa montagna di cadaveri rappresenta una rivolta contro questa farsa! Credi davvero che non avessero alcun effetto?"

"E' senza senso! E' stato tutto inutile! Ho anche dimenticato il suo nom—"

"Smettila di fingere! grida il "me stesso" con un improvviso cambio di tono. "Smettila di far finta di aver dimenticato il suo nome."

Il "me stesso" mi guarda freddamente.

"Non scappare via. Non cercare rifugio in una falsa felicità. Confrontati con la realtà. Affronta questo mondo. Ti manca la volontà, la determinazione del dedicare anima e corpo a lei. Il tuo subconscio sa che devi fare e che conseguenza avranno le tue azioni. Ti sei trattenuto perché sai che ancora maggiore disperazione ti aspetta lungo la tua strada."

"D-Di che stai parlando—"

"Sai esattamente di cosa stia parlando. Anche se affermi di fare tutto per lei, non puoi spingerti oltre il punto di non ritorno. Non puoi abbandonare la tua umanità. Sei fuggito dalla decisione finale con il pretesto che non avevi alcuna cicatrice sulla tua mano destra."

Il "me stesso" si concentra su di me.

"Non sei in grado di salvarla senza la 'Scatola Vuota'? Sei così debole?"

"...Ma... non so cosa fare..."

"Grida il suo nome e saprai cosa fare!"

Inspiro e freneticamente scuoto la testa.

"M-Ma io ho dimenticato il suo nome! Non ricordo nemmeno che tipo di persona fosse..."

"No, non te la sei dimenticata. Non c'è modo che di tutte le persone tu possa dimenticarti proprio di lei! Dopotutto, tu sei il suo 'salvatore'!"

La "mia" faccia torna ad avere un sorriso dolce.

"Ora metti fine a questo mondo."

Con quelle parole, il "me stesso" scompare assieme alla montagna di cadaveri.

"───"

La mia conversazione con "me stesso" era solo un'allucinazione—un delirio della mia testa. Tuttavia, la controparte delle illusioni, la realtà, non esiste qui. Non c'è alcuna spina dorsale o niente di certo in questo mondo; è sottile come la carta e può essere facilmente strappato.

Anche le illusioni possono penetrare e rovesciare questo mondo.

Quindi seguirò il "mio" consiglio e affronterò la situazione.

"...Ah, capisco!"

Ho pensato che stessi avendo delle allucinazioni quando il cielo mi è apparso rosso, ma mi sbagliavo. Ora che ci penso, è sbagliato!

Il cielo è diventa definitivamente rosso molto tempo fa, il che implica che:


Stavo in effetti infliggendo un danno a questo mondo.


Ho mantenuto la mia memoria suicidandomi più e più volte; fare questo era contro questo apparentemente felice ciclo. Come risultato, ho lentamente ma inesorabilmente danneggiato questo reame, come se stessi scavando un tunnel per uscire da una cella della prigione. Forse ho ceduto alla tentazione di una dolce vita quotidiana innumerevoli volte, ma alla fine ciò non è riuscito comunque a impedirmi di resistere a questo mondo. In definitiva non ho mai deviato dalla mia strada.

Allungo le mie braccia verso il cielo rosso e comincio a girare in tondo.

—Guarda questo! Sono stato io a creare questo cielo insanguinato!

Molto bene, farò come "io" ho detto.

"...Porrò fine a questo mondo."

Le innumerevoli ricorrenze non erano vane. La sensazione di progresso rafforza la mia determinazione.

Aah... sono così eccitato. Sono così eccitato che sento un dolore lancinante sotto i miei occhi.

Lascio il tetto e corro giù per le scale. Prima di tornare nella mia classe, mi fermo nell'aula di economia domestica a prendere qualcosa. Le persone che mi passano vicino sotto tutte a bassa risoluzione e offuscate. Cavolo, perché la loro stranezza non ha catturato prima la mia attenzione finora?

In aula trovo una ragazza sulla sedia a rotelle: Kasumi Mogi.

A differenza delle persone offuscate intorno a lei, lei è colorata con colori brillanti.

"Mogi-san!"

Sembra essere presa alla sprovvista quando assiste alla mia chiamata con occhi spalancati e risplendente di eccitazione. Chiaramente mi sto comportando in modo anomalo.

Ma non può importamene di meno.

Prendo le mani di Mogi-san e le chiedo: "Cosa pensi sia l'amore?"

Completamente perplessa dal mio strano atteggiamento, lei è solo in grado di inclinare dubbiosa la testa. Tengo la mia stretta presa sulle sue mani e la guardo nel profondo dei suoi occhi.

"A-Ahi... cosa c'è che non va, Kazuki-kun?"

"Rispondimi. Veloce."

"Uhm... amore?" risponde a malincuore. "Quando... ti piace molto qualcuno, suppongo? E hai cura l'uno dell'altro, forse?"

Scuoto la mia testa.

"No, quello non è abbastanza! Credo che l'amore sia molto più profondo di così. E' molto più irreversibile. Supera il semplice aver cura l'uno dell'altro e continua finché entrambe le parti diventano intrecciate e inseparabili. Si combinano a formare un singolo concetto. Diventano uno. Nessuno dei due si divide dall'altro. QUELLO E' AMORE, credo." esclamo entusiasta. "Si. Ecco perché il frammento di lei che stavo cercando è proprio qui."

Indico il mio petto.

"Non potevo trovare un frammento da qualche parte in questo mondo. Pensavo che non ci fosse una simile cosa. Ahah... sono proprio uno stupido, no? Il frammento è proprio qui! Devo solo dissezionare me stesso!"

"Cosa...? Stai dicendo cose senza senso... mi stai spaventando...!"

"Ma purtroppo questo non è sufficiente. Non è sufficiente per raggiungerla. Devo creare un ambiente dove possa concentrami a pieno sul suo rilevamento. Cosa pensi che dovrei fare? Hmm?"

"...Lasciami andare!" grida e si scrolla di dosso le mie mani.

Sono stupito? Si, sono stupito. Dopotutto, io amo Mogi-san. Beh, comunque sia.

Nessuno mi capisce. Dopotutto, sono lo sfidante di questo mondo.

"Se lei è dentro di me e voglio ascoltarla da più vicino, allora c'è una semplice soluzione—"

Tiro fuori il coltello da cucina che stano nascondendo sotto i miei abiti.

"—Devo semplicemente assicurarmi che io sia solo.."

"…Huh? Ah…!"

Pugnalo Mogi-san al petto.


Come si cancellano le persone da questo mondo?

Mogi-san una volta aveva compiuto una simile impresa nella 'Aula del Rifiuto' semplicemente uccidendo i suoi bersagli, quindi sto testando lo stesso identico metodo su di lei adesso.

Quando tiro fuori il coltello dal suo petto, il sangue inizia a schizzare fuori dalla ferita. Mentre il sangue zapilla sul mio viso, la mia coscienza comincia a tormentarmi con il rimorso. Ho ucciso la ragazza che sinceramente amavo. Ho ucciso una innocente ragazza che aveva mantenuto una visione positiva della vita nonostante fosse incappata in un incidente che l'aveva lasciata con un handicap. Se ripensassi anche solo per una frazione di secondo ai nostri ricordi felici insieme, senza dubbio sarei sopraffatto da spasimi di sensi di colpa e la mia mente collasserebbe.

Ma sono pazzo. E come tale, sono in grado di scartare la mia morale e mettere un coperchio su quei ricordi.

Mentre il panico si diffonde in aula, io canto con voce leggera:

"Amore."

"Amore."

"Amore."

Non rinunciare a pensare. Non vacillare. Mantieni la tua determinazione. Smaltisci la tua coscienza. Rinuncia al tuo futuro. Non andare sulla strada sbagliata. Devi solo camminare dritto davanti a te. Per amore. Per amore. Massacrali tutti per amore.

E mi metto ad urlare.

Urlo il nome della ragazza che mi sta aspettando alla fine della mia strada.


"Maria!"


Giusto, ecco il suo nome—

Maria.

Maria Otonashi.


Ho scelto lei. Ho scelto Maria.

Pertanto...

"Scompari, Kasumi Mogi!" grido e perforo il suo petto di nuovo con il coltello da cucina.

...A pensarci bene, Mogi-san una volta ha provato ad uccidermi in un modo simile nella 'Aula del Rifiuto', ma alla fine non lo ha fatto. Non è stata in grado di sorpassare l'ultimo bordo e uccidere il ragazzo che amava. Ha mantenuto la sua umanità.

Ma io ho superato quella linea.

Addio, umanità. Addio, Kazuki Hoshino.

All'improvviso la mia spalla destra viene colpita da un forte colpo. Lascio cadere il mio coltello e cado in terra. Mentre guardo cosa è successo, vedo Haruaki lì in piedi con occhi spalancati. A quanto pare, mi ha messo al tappeto.

"Ma che... Ma che... cosa hai fatto, Hoshii?!"

Haruaki sta provando a curare Mogi-san, ma è inutile. Come colui che l'ha pugnalata, posso dire con certezza che è senza speranze.

Ho senza dubbio ucciso Kasumi Mogi.

Comunque, non finisce qui. Mogi-san potrebbe essere la persona che più mi ha legato a questo posto, ma anche gli altri hanno quel potere. Haruaki in particolare è pericoloso.

Dovrei pugnalarlo? chiedo a me stesso, ma ucciderlo è piuttosto difficile in questo momento, considerando la sua corporatura forte e il fatto che è in allarme.

Haruaki e gli altri mi attaccheranno se restassi qui; le sue parole potrebbero togliermi la mia determinazione. E' del tutto possibile che la loro protesta potrebbe spingermi ad interrompere la macellazione.

Dovrei ritirarmi. Dovrei fuggire prima che ritrovi la mia coscienza.

Quindi, mi taglio la gola.


Urla tutte intorno a me. Collasso. Sorrido mentre mi tocco il sangue con le mie dita.

—Più folle, Kazuki! Diventa più folle!

Impazzisci e respingi tutti tranne te stesso!

Sbarazzati di tutti gli altri, così che tu possa concentrarti sulla Maria che si è fusa dentro di te!


124424° volta[edit]

—Maria.

Nel momento in cui grido il suo nome, la mia mente inizia a girare come una matta. Il mio cervello viene scosso con tanta forza che sento come se si stesse rompendo. Dovresti essere un po' più attenta con chi ti ospita, Maria![3]

Comunque, la memoria che mi viene proiettata dopo il dolore è una beata. Inizia a riprodursi come un video, delineato da un bagliore di luce.

E' una memoria banale di un giorno qualunque.


Credo che fosse durante la stagione delle piogge. Ero nella stanza dal profumo di menta piperita di Maria.

Con uno sguardo preoccupato sulla mia faccia, goffamente stavo preparando una ciotola di noodles in cucina.

"Kazuki."

La sua voce non era forte né sicura di sé come di consueto, ma debole. Ah... giusto. Maria è l'unica che mi chiama per nome. Solo lei ha il privilegio di chiamarmi così.

Al fine di rispondere alla sua chiamata, lascio la cucina senza mettere giù le bacchette. Maria era sdraiata sul suo letto alla francese[4] e mi guardava, usando la sua coperta per coprire tutto eccetto il suo viso arrossato. Un impacco di ghiaccio giaceva sulla sua fronte. Suppongo che sia sbagliato dire questo—dopotutto, lei soffriva di febbre alta—ma mi sembrava più carina che mai.

"Qual è il problema, Maria?"

Tossì e mi diede un sorriso soddisfatto.

"...fufu, non è niente..."

"Huh?", rimasi sorpreso che lei fosse arrivata a chiamarmi davvero senza nessun motivo.

"Ho detto che non è niente. Volevo solo vedere la tua faccia... cough! cough![5]"

Non disse nient'altro. A quanto pare, davvero non aveva alcun motivo serio per avermi chiamato.

Ritornai alla cucina, grattandomi la testa. Dopo aver finito di preparare i noodles, misi la ciotola sul tavolo del salotto.

Maria si alzò e in qualche modo si adagiò seduta sul suo cuscino, nonostante sembrasse molto stordita. Per qualche motivo, comunque, lei non prese le sue bacchette e guardò soltanto accigliata verso la ciotola.

"...Che c'è che non va?"

"Sto solo pensando che sembra davvero bollente. Troppo bollente per mangiarlo anche se ci soffiassi sopra."

"Ah, capisco. Magia pure quando ti pare" suggerii. "…Huh? Perché sembri così seccata?"

"Ragazzo sei proprio lento. Non sei abbastanza uomo per cough! cough! ...offrirti di soffiare sui miei noodles al posto mio?"

"Uhm..."

Lei stava dicendo cose così ardite con un tal filo di voce. Quindi, in sostanza, vuole che soffi sui suoi noodles e la imbocchi?

"Aspetta!"

Non è troppo imbarazzante...? Quello non è un privilegio delle coppie che sono, beh, come due amorucci...?

"Sbrigati."

"...Ma, sai... è imbarazza—"

"Sbrigati, ho detto."

Probabilmente avrebbe continuato a guardarmi a malo modo finché non avessi obbedito. Mi arresi dunque e feci come lei mi aveva chiesto.

Afferrai un po' di noodles con le mie bacchette, ci soffiai sopra e li spostai verso la bocca di Maria. Comunque lei rifiutò di mangiarle.

"...Ehm, che c'è di sbagliato ora?"

Lei sorrise in silenzio.

"Non vorrai farmi dire 'Aaah', vero...?" chiesi esitante.

"A quanto pare hai capito questa volta. Sbrigati."

"...Ah...aaah."

"Più forte."

Oh, piantala!

"AAAAAAH!" dissi porgendole le mie bacchette e diventando anche più rosso di Maria stessa che aveva la febbre.

Alla fine lei aprì la bocca e mi mostrò la sua indifesa lingua rossa.

Devo ammettere che vederla in quel modo mi ha scosso un po'.

"Mmm" assaporò i noodles e disse con un sorriso felice e contento: "Dovresti usare qualche aroma."

Dio, quanto sei schizzinosa!

"Inoltre, mangerò il resto da me perché sarebbe troppo una seccatura fare altrimenti."

Che cosa mi stava chiedendo solo un attimo fa?!

Comunque, la tortura di Maria era appena cominciata. Dopo che finì di mangiare i suoi noodles, cominciò a spogliarsi. All'improvviso. Senza preavviso.

Ovviamente non indossava nulla sotto il suo pigiama ad eccezione della sua biancheria intima.

"C-Cosa stai facendo?!" urlai, distogliendo disperatamente lo sguardo.

"Il mio pigiama è tutto sudato perché non mi sono cambiata per tutto il giorno. In più, ho appena mangiato qualcosa di caldo. Oh, mi sento così disgustosa."

"Non è un motivo valido per spogliarti davanti a me! La febbre ti ha reso una esibizionista, Maria?!"

"Beh, vorrei farmi una doccia se potessi, ma cosa succederebbe se collassassi? Inoltre le docce non vanno bene per il corpo quando si è malati[6]. Quindi, Kazuki, mi passeresti un asciugamano bagnato sul corpo?"

"...S-Stai scherzando, vero?! Ma guardati! Sei in abbigliamento intimo! Dovresti essere imbarazzata! Voglio dire, sei pur sempre tecnicamente una ragazza e più giovane di me per giunta!"

"Chi se ne frega. Muoviti" disse.

Non solo era diventata molto esigente, ma si era anche trasformata in una pervertita.

"Che cosa accadrebbe se, ehm, venissi provocato dalla tua pelle nuda e ti saltassi addosso?"

"Non importa perché sono solo cosciente a metà e me ne dimenticherei comunque. Non conterebbe nemmeno."

Ora si che suona proprio come una pervertita!

"…Hah…"

Con un profondo sospiro, rinunciai a cercare di riportarla al buon senso. Non c'era modo che qualcuno come Maria ritornasse sui suoi passi. Inoltre, lei probabilmente si sentiva davvero a disagio per via del suo sudore. Forse.

Riempii una bacinella con dell'acqua calda, inumidii un asciugamano, lo strizzai e cominciai a premerlo contro la schiena snella di Maria.

Trattenni il respiro.

In che altro modo avrei dovuto reagire? Potevo vedere il suo reggiseno bianco nonostante i miei ripetuti tentativi di guardare altrove.

Ugh... penso che finirò col perdere il controllo.

"Stai per perdere il controllo?"

"Ovviamente no!" controbbattei.

Ma non l'avrei assalita nemmeno se avessi perso il controllo. Non avrei mai voluto assalire Maria a causa dei miei transitori impulsi sessuali. Maria mi stava soltanto prendendo in giro perché ne era perfettamente consapevole.

Dannazione... mi ha nel palmo della sua mano, non è vero? Cavolo...

Pensa che questo è un manichino, cominciai a dire a me stesso. Solo un manichino!

Dopo essere riuscito in qualche modo a pulirle la schiena senza perdere il controllo, mi trasferii al resto del suo corpo. Strizzai di nuovo l'asciugamano e cominciai a pulirle le braccia.

Il corpo snello di Maria non mostrava la morbidezza di una ragazza. Le sue costole erano anche piuttosto visibili. Si potrebbe dire che il suo corpo è ancora nello sviluppo.

"Ugh…"

Avevo appena ricordato a me stesso come lei non fosse un manichino. Le mie mani si fermarono.

"Che c'è che non va? Sbrigati."

Maria aveva un ampio sorriso sulla sua faccia. Stava chiaramente divertendosi.

Solo per essere chiari: anche io voglio toccarti! Sta piacendo anche a me! Siamo totalmente uguali!

Mentre mi rafforzavo con le mie bugie, finii di pulirle il corpo. Il mio cuore palpitante mi aveva lasciato completamente esausto, quindi mi dovetti sdraiare a riprendere fiato.

Comunque, la tortura di Maria continuò.

"Kazuki, ho freddo!"

"Huh?"

Maria fece finta di tremare e le sue successive direttive mi lasciarono terrorizzato:

"Riscaldami"

E così finì che andai a dormire nello stesso letto con Maria che indossava soltanto una t-shirt sopra alla sua biancheria intima.

I suoi lunghi capelli erano premuti contro il mio naso. Potevo sentire chiaramente la sua schiena e le sue gambe contro il mio corpo.

Va bene adesso, si? Mi è concesso assalirla, no? Questo ovviamente è un segno che lei mi stia dando l'OK! ...Ma si, lo so! Non ho le palle per buttarmici addosso!

Poiché stavamo giacendo schiena contro schiena, non riuscivo a vedere la sua faccia—ma ero sicuro che lei stesse sghignazzando contenta.

Tuttavia, per qualche motivo, Maria non diceva niente per prendermi in giro. Tutto quello che potevo sentire era il suo respiro. Oltre allo stringere silenziosamente la mia mano, non faceva nient'altro.

Nell'attimo in cui mi sono chiesto ma si è addormentata?... lei finalmente parlò a voce bassa.

"Questo mi riporta alla mente tanti ricordi..." disse muovendo leggermente la testa. "Ogni volta che il mio corpo fallisce a questo modo, mi ricordo il penetrante odore della infermeria della mia vecchia scuola. Ero solita avere polmoni deboli e avevo problemi a integrarmi con i miei compagni di classe, quindi spesso andavo direttamente in infermeria dopo essere entrata a scuola. A quel tempo, mia sorella era tutto quello che io—"

Smise di parlare.

"Maria…?"

Maria non parlava mai del suo passato; a causa della 'Beatitudine Imperfetta', lei non riusciva a ricordare nulla, tanto per cominciare.

"...La mia mente confusa se ne è uscita con alcune cose stupide... dimentica quello che ho detto."

Non feci domande. Anche se le avessi fatte, le non mi avrebbe comunque risposto.

"Mi dispiace, Kazuki" mormorò con la sua schiena ancora rivolta verso di me. "Non voglio mischiarti il mio raffreddore. Mi dispiace."

Lo dici adesso? pensai per un momento, ma capii che lei doveva essere stata preoccupata di quello per tutto il tempo ma semplicemente non riusciva a dire qualcosa del genere a voce alta prima.

"Non preoccuparti. Non mi interessa affatto. Con una tale brutta febbre, avresti avuto bisogno di qualcuno che si prendesse cura di te in ogni caso, e non vorrei mai lasciare questo ruolo a qualcun altro."

"So che lo dici sul serio e questo mi preoccupa" disse. "Sei così gentile che la cosa mi preoccupa. Davvero."

"...Dai, davvero ti turba questa cosa?"

"Si. Non devo dipendere da qualcun altro... devo essere sola... eppure, voglio stare con te per..."

Le sue parole si affievolirono.

"Maria?"

Riuscivo a sentirla respirare con calma. All'inizio pensai che stesse fingendo di essersi addormentata, ma poi notai che dormiva sul serio.

Lei di solito non esponeva le sue debolezze così apertamente. La febbre deve averla fatta un po' delirare.

"...Starò con te anche se questo ti turba, Maria. Sarò con te anche se mi accadessero cose ben peggiori di prendere un raffreddore. Farei qualsiasi cosa per stare con te. Darei qualsiasi cosa."

Mentre abbracciavo il suo fragile corpo, dissi: "Restiamo insieme per tutta l'eternità."

Non stavo provando a dichiararmi o dire qualcosa di speciale. Quelle parole era solo sfuggite naturalmente dalle mie labbra.

Sapevo per certo che fossimo connessi dal più forte dei legami e che stavamo già vivendo come unica entità.

Maria era quella che ancora credeva che non fosse troppo tardivo per noi tornare ad essere separati.

"Anche se tu sparissi in un mondo differente, Maria" sussurrai mentre delicatamente accarezzavo i suoi capelli, "io ti troverei sicuramente."


Quel ricordo era solo un momento ordinario della nostra vita quotidiana, ma quella vita quotidiana che abbiamo trascorso insieme è piena di ragioni per me per restare in piedi.

Ho una motivazione che è forte abbastanza per farmi costruire una montagna di cadaveri.

Ho sempre detto che sono il cavaliere di Maria. Ho sempre detto che distruggerei tutto ciò che si frappone tra noi e ucciderei chiunque mi ostacolasse, e che avrei scalato montagne di macerie e cadaveri per venire in suo soccorso.

Mi sto semplicemente preparando ad agire. Ecco tutto.


✵✵✵


Lascio da parte il mio flashback e ritorno alla falsa realtà che mi sta tenendo prigioniero.

Sono nel corridoio, immobile.

"Restiamo insieme per tutta l'eternità", ricordo me stesso mentre guardo a terra.

Il cadavere di Haruaki giace davanti a me.

La mia testa comincia a girare quando me ne rendo conto. Mi sento come se qualcuno mi stesse colpendo con una mazza da baseball.

Le mie mani e il coltello sono viscidi di sangue. Gocciola tra le mie dita. Tutti i suoni intorno a me riecheggiano nella mia testa.

Ah, capisco, stavo fuggendo dalla realtà. Non potevo mandare giù il fatto che avessi ucciso Haruaki e ho finito per cadere nella rete dei ricordi.

Usare in questo modo i miei ricordi assieme a Maria, è una buona idea. Mi permetteranno di mantenere la mia sanità mentale.

Se non facessi uso di loro, non sarei in grado di sopportare ciò che ho intenzione di fare.

Non esiterò a combattere. Macchierò con il sangue gli incantevoli ornamenti di questo festival. Cambierò i loro sorrisi in urla, macellandoli. Distruggerò ogni cosa.

"Che c'è che non va, Kazu?" chiede Daiya mentre corre verso di me. "Ma che...? Che cosa hai fatto a Haru...?"

Corruga la fronte e stringe i suoi pugni. La sua espressione dimostra che non riesce a comprendere la situazione, anche se ciò che è accaduto è evidente.

"…Daiya."

Nel mondo reale, Daiya ha commesso un errore irrevocabile ed è scomparso davanti ai miei occhi. Qui, invece, è venuto a patti con il suo passato ed è il fidanzato di Kokone. Lui non sa che esistano le 'scatole'.

Potevamo essere migliori amici qui—un pensiero molto attraente.

Pertanto...

"Devo uccidere anche te."

Daiya è un ostacolo che mi lega a questo mondo.

"...Ma che... ma che diavolo stai facendo...?"

"Solo un'altra cosa, Daiya", chiedo. "Conosci una Kasumi Mogi?"

"Piantala con questa merda! Chi cazzo è Kazumi Mogee?!"

Okay, Mogi-san ha cessato di esistere in questo mondo. E' scomparsa dalla memoria degli abitanti di questo falso mondo. Ciò significa che averla uccisa nel precedente ciclo ha avuto successo.

Anche Haruaki non esisterà nel prossimo ciclo.

Una volta che tutte le persone che amo saranno scomparse da questo mondo, non ci sarà più nulla che mi possa tentare.

Ucciderò Daiya con il coltello da cucina mentre è ancora incredulo. Se fallisco, posso semplicemente suicidarmi.

Eppure—

"—Ah…"

Quel coltello cade a terra con un rumore metallico. E' scivolato via dalla mia presa.

"UH, AAAAAaaaaah…"

Invece di fare come prefissato, comincio a piangere e gridare contro la mia volontà.

Giusto. E' straziante. E' semplicemente troppo straziante. Potrei uccidere me stesso migliaia di volte, ma l'omicidio è su un livello completamente differente. Ho dimenticato a cosa somigli il monde reale, quindi l'omicidio in questo falso mondo mi sembra completamente genuino; non riesco a convincere me stesso che qui non sia reale. Come dato di fatto, le persone che uccido scompaiono del tutto. L'atto è irrevocabile. No. E' straziante. Non voglio. Tutto questo è come uccidere me stesso in modo indiretto. Il mio cuore scomparirà. Io scomparirò.

"Uh … gh—"

Ma va bene. Deve essere così. Dopotutto, se svanissi, la Maria dentro di me diventerebbe visibile. Quando accadrà, potrei non essere più me stesso, ma sarò in grado di incontrarla. Immagino che verrò distrutto—No, forse sono già rotto? E' già troppo tardi?

Non importa.

Mi limiterò a mettere il mio corpo in movimento usando quell'incantesimo.

Amore. Amore. Amore. Amore. —Amore.


Il trambusto intorno a me si intensifica mentre sono in piedi accanto al corpo di Daiya, immobile proprio come lui. In questo momento gli studenti hanno troppa paura di me per intervenire, ma mi metteranno al tappeto alla fine.

Riesco a mettermi in movimento e mi dirigo verso le scale, spingendo attraverso la folla. Gli studenti sono ancora esitanti, quindi riesco a precipitarmi sul tetto. Alla fine comincio a sentire i passi di persone che mi inseguono.


Senza ulteriori indugi, salto giù dal tetto e muoio.


124425° volta[edit]

Chiamo Kokone sul tetto e la uccido.

Poi scappo da scuola prima che qualcuno mi noti e comincio a considerare le mie opzioni.

Uccidere le persone una ad una è molto limitante. Ho bisogno di uno strumento che mi permetta di uccidere in modo più efficiente. Potrei imitare quegli incidenti che occasionalmente si verificano negli Stati Uniti, tipo utilizzare una mitragliatrice per sparare all'impazzata. Dal momento che posso ignorare la mia stessa sopravvivenza, potrei legarmi una cintura di esplosivo e farmi saltare in aria come un terrorista, forse? ...No, non è realistico. Non è così facile mettere le mani su una mitragliatrice o su degli esplosivi. Ovviamente, non mi interessa infrangere la legge e uccidere qualcuno per ottenerle, ma è ancora troppo difficile. Potrebbe essere possibile ottenere qualche arma pesante nel corso di pochi giorni, ma nel mio caso, dove tutto si resetta dopo un solo giorno, non è fattibile. Forse dovrei irrompere in una base militare Americana e rubare qualche arma? ...questo non è realistico anche se non mi interessa morire. Allora magari il veleno? Potrei cercare qualche aconito[7] e preparare un veleno. In alternativa, potrei provare ad ottenere un po' di cianuro di potassio[8]. Suona più fattibile, immagino? Non dovrebbe essere impossibile, almeno.

...Cavolo, è sorprendente difficile impegnarsi in un omicidio di massa.

Per ora ho preso un po' di benzina da una stazione di servizio e ho camminato intorno la scuola rovesciandola ovunque. A causa del fetore, gli insegnanti mi hanno notato rapidamente. Anche se riesco comunque ad avviare un incendio, gli effetti si rivelano deludenti.

Sono sopravvissuto anche se ero vicino al centro dell'esplosione. Alla fine ho dovuto tagliarmi la gola.


124426° volta[edit]

A quanto pare, nessuno è morto per l'incendio che ho causato nel precedente ciclo. Il festival scolastico si tiene come al solito. Provo a mettere in azione il mio piano per l'avvelenamento di massa, ma non riesco a mettere le mani abbastanza velocemente su un veleno.

Decido di rinviare l'avvelenamento. Invece irrompo in un camion che era parcheggiato vicino al negozio di alimentari e uccido l'autista con un martello. Ho intenzione di guidare fino a scuola e investire alcuni studenti, ma visto che non ho nemmeno la patente, finisco per schiantare il camion ad un incrocio.

L'incidente non è fatale, ma la mia gamba destra finisce schiacciata. Visto che non posso uccidere mentre sono paralizzato, mi taglio la gola.


124427° volta[edit]

Metto le mani su un po' di veleno. Durante la cerimonia di chiusura tenuta dopo il falò, ho avvelenato il té di tutti. Dopo essermi assicurato che tutti si dimenavano nell'agonia, vado sul tetto e salto verso la mia morte.


124428° volta[edit]

Un numero sorprendente di persone sono sopravvissute all'avvelenamento, anche se la dose era molto più che letale; sono scomparse soltanto tre persone. In tal caso, è inutile spendere un'intera giornata alla ricerca di veleno. Ci proverò ancora una volta, ma se gli effetti continueranno a deludere probabilmente dovrei pensare a un metodo differente.


124429° volta[edit]

La mia mente sprofonda in un improvviso impeto di ragione e mi uccido prima di fare qualsiasi altra cosa degna di nota.


124435° volta[edit]

Dopo un po' di suicidi, finalmente recupero abbastanza forza di volontà per uccidere. Dovrei smetterla di usare il veleno. Uccidere persone una ad una con un coltello è più efficiente.


124444° volta[edit]

Ho ucciso tutti i miei compagni di classe, ma non succede nulla. Il festival scolastico è ancora in corso, sebbene la nostra aula sia vuota adesso.

Sembra che questo mondo sia differente dalla 'Aula del Rifiuto', dove era coinvolta soltanto una classe. Uccidere tutti i miei compagni di classe non è sufficiente.

Come posso mettere fine a questo mondo? Uccidendo l'intera popolazione? Come dovrei farlo quando ho avuto già tutti questi problemi ad uccidere solo i miei compagni di classe?

Confrontato con la disperazione di un compito senza fine, perdo la testa di nuovo e mi suicido.


124445° volta[edit]

Un suicidio è stato abbastanza per calmarmi. Beh, la mia mente è stata chiaramente danneggiata, ma almeno sono ancora in grado di riflettere.

La mia unica consolazione sta nel fatto che la crepa nel cielo rosso sta crescendo, lentamente ma inesorabilmente. Sto con successo negando questo "mondo di felicità".

Il mio prossimo obiettivo per il momento è l'estinzione di tutte le persone nella mia scuola.


Decido di nuovo di rubare un camion. Questa volta non perdo il controllo e riesco a investire alcuni studenti che si stavano godendo il falò. Muoio schiantatomi contro l'edificio scolastico a 100 km/h.


124446° volta[edit]

Tuttavia, solo tre persone sono morte nell'incidente. Non avevo mai pensato che fosse così difficile uccidere persone in modo efficiente. Questo mi fa davvero apprezzare le armi che sono state sviluppate esattamente per quello scopo.

Per ragioni di efficienza, decido di riunire tutti in un unico posto. Prendo qualche studente in ostaggio e ne uccido uno di loro, e gli altri studenti cominciano ad obbedire ai miei ordini. Li faccio legare con delle corde e uccido quelli che non si legano abbastanza saldamente. Una volta che tutti sono legati, verso della benzina ovunque e appicco un incendio. Non posso fuggire dalla palestra in tempo, tuttavia, e finisco bruciato a morte.


124447° volta[edit]

Come era prevedibile, il numero di persone nella mia scuola si è dimezzato. Non riesco a sopportare i morsi della mia coscienza, tuttavia, perdo la testa e mi uccido.


124480° volta[edit]

Ultimamente ho perso la testa e sono diventato incapace di pensare. Ci sono stati giorni che non sono riuscito a muovermi, ma ogni volta che ho potuto farlo, mi sono assicurato di uccidere almeno uno studente.

E alla fine riesco a sbarazzarmi di tutta la gente della scuola.

Tuttavia, non accade nulla. Il festival scolastico non c'è più, ovviamente, ma ci sono ancora sciami di persone per la città.

Devo uccidere anche loro? Devo uccidere persone innocenti e soffrire ancora di più?

Affrontando la disperazione, salto verso la morte ancora una volta. Splash.


124481° volta[edit]

Uccido Luu-chan e il resto della mia famiglia. Non riesco a smettere di vomitare.


124491° volta[edit]

Tento di dirottare un aeroplano per farlo schiantare su un grattacielo ma non riesco nemmeno a salire su un aereo. Mi suicidio mordendomi la lingua.


124502° volta[edit]

Dirotto un treno pieno di gente e lo faccio deragliare. E' il mio più grande successo finora. Ho intenzione di ripetere quest'azione un paio di volte.


124609° volte[edit]

Sospendo le mie attività di omicidio di massa per una iterazione e mi rilasso sdraiandomi sulla schiena sul tetto della scuola.

Il numero di persone non sta diminuendo. C'è un sacco di gente ancora, nonostante ne abbia uccise così tante. Non sento di star facendo alcun progresso.

Ho capito una cosa dopo aver ucciso così tante persone: l'umanità è più dura di quanto mi aspettassi. L'umanità non ha niente da invidiare agli scarafaggi. Le catastrofi possono spazzare via interi paesi, le epidemie possono uccidere migliaia di persone, il pianeta può diventare inabitabile, gli alieni possono attaccare dalla spazio, il Sole può diventare una supernova; come risultato, l'umanità può finir decimata ma le persone sopravvivranno non importa cosa. E i sopravvissuti continueranno a prolificare. Non si può eliminarli del tutto. Ecco come mi sento, come qualcuno incaricato di uccidere persone all'infinito.

Il "valore della vita" è un argomento molto discusso, ma ho trovato istintivamente una risposta a questa discussione senza fine. La vita non ha alcun peso in sé; è un concetto creato dall'osservatore che non ha una forma definita. Non sono arrivato a questa teoria solo perché volevo giustificare le mie azioni. Essenzialmente, la vita non comporta istanze multiple ma è solo un enorme ammasso traballante. Comunque, tendiamo a fare riferimento agli organismi che si sono formati da quell'ammasso gigante come "viventi". L'essenza della vita è in tutti noi e non può essere "rubata" o "nata". Finché l'essenza della vita esiste, la vita non aumenta né diminuisce, e di certo non scomparirà.

Non ho bisogno che qualcuno mi creda. Il modo in cui vedo gli esseri umani non è più quello di un loro pari. Non posso più considerarmi un essere umano.

Anche se sono oltre la disperazione, la consapevolezza che sono degenerato in un non-umano mi dipinge ancora più oscuro, mi distorce in peggio e mi lascia ancora più vuoto. Se il mio equilibrio si appoggiasse ancora solo un po' sul lato della disperazione, mi spezzerei una volta per tutte. Continuerei ad uccidermi.

Ma non mi fermerò ora. Dopotutto, le mie attività hanno dato buoni frutti.

Il cielo rosso è diventato pieno di crepe. Praticamente riesco a sentirne il crepitio.

Sto in effetti distruggendo questo mondo poco a poco, ma allo stesso tempo non riesco a distinguere le crepe nel cielo cremisi dalle mie allucinazioni.

C'è una montagna di cadaveri nel cortile della scuola, a rappresentare le persone che ho ucciso. I miei amati sono anche tra quelle persone che vedo a causa di questa allucinazione, ma non riesco a ricordare i loro nomi. Non riesco più a vedere gli esseri umani come esseri umani. Non riesco a distinguere gli ammassi di carne. Sono merda. Sono un mucchio di merda fumante.

Splash.

—Oh? Quando sono saltato giù? Cavolo, è diventata una mia brutta abitudine ormai.

Comunque, non muoio istantaneamente. Con la testa mezza divisa a metà, striscio intorno. Sarebbe bello se trovassi qualche speranza da qualche parte, ma ovviamente non c'è nulla di simile e anche se ci fosse non sarei in grado di afferrarla.

Perdo sangue come un matto e—così—sono morto di nuovo.


124611° volta[edit]

Dopo aver finito di mandare giù una ciotola di noodles a Ikebukuro, prendo una motosega dal mio sacco a pelo e comincio a tagliuzzare le persone nel ristorante. Una volta che ho finito, lascio l'edificio e comincio a macellare la gente per strada. E' un Inferno, ma sembra anche così distante da me che non provo nemmeno coinvolgimento. Proprio quando sto tagliando a pezzi una cameriera vestita come una pubblicità di un prodotto, la mia motosega esplode. La folla stordita si accorge che la motosega ha smesso di fare rumore. Molto probabilmente sarò linciato dalle persone coraggiose di Ikebukuro da un momento all'altro. Dovrei uccidermi prima che ciò accada. Ma per qualche motivo non riesco a trovare il mio coltello. Sono così intriso di sangue che non riesco a vedere nulla. Ripensandoci, il brodo di quei noodles era proprio buono.

Qualcuno mi dà un colpo sulla spalla.

Chi è? Non c'è nessuno qui che potrebbe farlo. Nessuno ha avuto il coraggio di affrontare la mia figura intrisa di sangue fino all'orlo.

Ma è un fatto innegabile che c'è qualcuno che mi sta dando dei colpetti sulla mia spalla. Mi giro, ma non c'è nessuno. Non vedo nessuno. In altre parole, qualcuno che non riesco a vedere mi sta dando dei colpetti sulle spalle. Okay, non c'è alcun dubbio a riguardo: deve essere un mostro. Un mostro che può facilmente uccidermi in qualsiasi momento.

Ma per qualche motivo lo conosco, anche se è invisibile.

Chi è? Chi è chi è chi è chi è?

—Beh, ovvio.

—Sono io.

La mia visuale diventa nera.

Il mostro invisibile invade il mio corpo con un dolore tagliente che sembra come avere gli occhi trafitti da schegge di vetro. Un senso di vergogna sgorga da ogni poro. Attraverso l'universo. Viaggio tra le stelle. Un particolare rumore disturba le mie onde celebrali. Non c'è alcun suono. Non ci sono stati suoni da anni. Una mare di insetti tossici. Il veleno in circolazione mi fa delirare. Paralizzato, improvvisamente mi trovo in mezzo a innumerevoli schermi TV. Gli schermi formano un labirinto senza spazi e mostrano me che uccido la gente. Smettila! Non voglio vederlo! Non mostrarmi i miei peccati in modo così diretto! La mie lamentele vengono ignorate. Mi vengono mostrati ancora più peccati senza interruzione. Sono schiacciato sotto il peso dei miei peccati. Il contenuto della mia mente scoppia fuori dal mio corpo e viene distrutto. La mia carne scoppia. Scoppietta come del popcorn con caramello.

Improvvisamente mi rendo conto:

Questa è la fine. Questa è la mia fine.

Sarò in grado di incontrarla allora?

Incontrerò Maria?

Apro il sipario di questo mondo annerito. Apro un'altro sipario. E un altro sipario. Ogni volta che ne apro uno, questa camera logora diventa sempre più oscura. Circondato dall'oscurità, continuo a suicidarmi. Vengo ucciso dai deliri che non riesco nemmeno a riconoscere come deliri.

Ma le stelle continuano ad evolvere, e così il mio campo visivo.

Dove sono?

Questa volta sto cadendo in un buco senza fondo. Continuo a cadere. Oh, quanto profondo è questo buco? Chi lo ha scavato? Il buco è così profondo che potrei seppellirci tutti i cadaveri che ho creato. Non importa quanto a lungo continui a cadere, non raggiungo mai il fondo. Non posso. Non posso.

Ma dopo un'infinità di tempo, finalmente arrivo.

Il mio corpo ha accelerato per tutta la lunga caduta. Si fracassa contro il suolo nudo e esplode ancora una volta.

Splash.

Si trasforma in brandelli di carne.

Ma prima che me ne renda conto, sono di nuovo vivo e di nuovo in caduta libera. Dopo un'infinità di tempo, raggiungo il fondo e scoppio in brandelli.

Il ciclo si ripete.

Splash. Splash.

Splash. Splash. Splash. Splash. Splash.


Come quel suono comincia a riprodursi nel mio cervello, mi sveglio.

"Ah."

Mi trovo nel mezzo di una delle zone più trafficata del Giappone, Ikebukuro, inzuppato di sangue e con in mano una motosega rotta.

Comunque, ora che sono tornato, non c'è più aria intorno a me. Beh, posso respirare, ma manca qualcosa di fondamentale. Manca qualcosa.

Ah, capisco!

Non ci sono persone.

Tutto ciò che sento è il silenzio. L'assenza di quello che dovrebbe essere qui ha trasformato la città in rovina.

Mentre sono assalito da un forte impulso che sembra penetrare attraverso il mio petto, lancio un grido straziante. Ho fatto qualcosa da cui non posso tornare indietro! Ho fatto qualcosa da cui non posso tornare indietro! Il gusto della disperazione si diffonde sulla mia lingua; un gusto molto simile a saliva verde. Incapace di sopportare tutto questo, corro per la città silenziosa. La strada principale, che di solito è molto vivace, ora è vuota. La città è stata abbandonata—sono rimasto tutto solo. E' tutto così incasinato. Sarebbe molto più facile da mandare giù se tutto intorno a me fosse semplicemente scomparso o diventato nero.

Corro finché non sono esausto e non riesco più a camminare. Mi appoggio contro un'auto abbandonata che è ferma in un incrocio di 5 strade.

"Hah … Hah … Hah…"

Mentre riprendo fiato, la città deserta mi attacca. Salta nei miei occhi e mi dice:


Tutte le persone sono scomparse.


"—Ah. Ahah."

L'ho fatto.

Ho messo la parola fine a questo mondo.

Di certo non ho finito per l'uccidere ogni persona sul pianeta, ma il mio continuo uccidere mi ha impedito di diventare felice. Ciò rende impotente il potere della 'Beatitudine Imperfetta', ossia quello di creare un "mondo di felicità".

Sono finalmente riuscito a rendere la 'Beatitudine Imperfetta' un fallimento su di me.

"L'ho fatto... l'ho fatto...!"

Grazie a questo successo—

Non posso più indulgiare in questa falsa felicità.

Neanche una 'scatola' può più salvarmi dalla disperazione pienamente compresa.

"AAAH—!"

Potrei quasi vomitare con delizia. Visto che sono felicemente disperato, mi viene voglia di ballare e schiacciarmi gli occhi nello stesso tempo. Diffondo le mie straripanti lacrime e del moccio tutto sulla mia faccia. Prima che me ne renda conto, sto saltando sulle mie gonfie gambe.


Sono tutto solo in questo mondo.


124612° volta[edit]

Anche se ho realizzato il mio obiettivo, rimango incapace di incontrare Maria. Mi sveglio nella mia classe durante i preparativi per il festival scolastico.

Ovviamente, l'aula è vuota. Sin da quando Kokone è sparita, non sto più tenendo in mano il suo flauto.

Passeggio intorno la scuola. Poiché sono tutti scomparsi nel mezzo dei preparativi del festival, sembra tutto terribilmente innaturale e mi sento come se stessi vagando intorno a un diorama. Non si sentono altri passi oltre ai miei. L'assenza di vita è così accurata che nemmeno i fantasmi potrebbero esistere qui.

Continuo a guardare attentamente intorno la scuola come se stessi seguendo una lista di controllo.

Non c'è nessuno qui.

Non importa dove guardi, non c'è nessuna anima.

Quando avevo un compito omicida su cui concentrarmi, era lo stesso—il tempo era irrilevante e continuava ad accelerare, così che alla fine un giorno sembrava così breve come il tempo per preparare dei noodles istantanei. Ma ora che non c'è nessuno intorno a me, il tempo ha cambiato forma come un muta-forma; si è allungato mostruosamente. Ho perso il mio senso del tempo e un minuto ora mi sembra come un'ora.

Mi sento come se il tempo gonfiato mi stesse soffocando. Ma non è tutto: il concetto del tempo acquisisce una forma estremamente affilata e continua a tagliarmi la pelle, per poi cambiare improvvisamente la sua forma di nuovo e schiacciarmi sotto il suo peso. Comincia poi a strapparmi le membra come se fossi una bambola di gomma. Mi vengono i brividi. Quanto ancora ci vorrà prima che le mie braccia e le mie gambe vengano tagliate via, le mie viscere schiacciate e la mia testa distrutta?

Ma la cosa più terrificante è che queste sono tutte semplici allucinazioni, e che c'è una parola collettiva per descrivere quello che sto vivendo.

Solitudine.


Lascio la scuola. I treni alla stazione non sono operativi e sono tutti vuoti. Salto sulla prima bicicletta che trovo e ritorno a casa. Ovviamente, non c'è nessuno lì—ho ucciso ed eliminato Luu-chan e i miei genitori molto tempo fa.

E' naturale che loro non siano lì, ma non mi piace.

Tutto ad un tratto, mi arrabbio.

Voglio vedere le loro facce.

Voglio vedere qualcuno.

Salto di nuovo sulla bicicletta e mi dirigo in un posto dove potrei trovare delle persone.

Il quartiere dello shopping.

—Nessuno.

Il parco divertimenti.

—Nessuno.

Il centro commerciale.

—Nessuno.

Lo stadio.

—Nessuno.

—Nessuno. Nessuno. Nessuno. Nessuno. Nessuno. Nessuno. Nessuno. Nessuno.

L'appartamento di Maria.

—Nessuno.

Mi impiccherò qui oggi.


124622° volta[edit]

Sono confinato in questa 'Beatitudine Imperfetta' senza scopo ora. Sono passate dieci iterazioni, ma sono ancora solo. Inutile dire che ho continuato ad uccidermi durante questo tempo.

Dopo aver attraversato un grande ponte, arrivo alla prefettura confinante. Sin da quando le persone sono scomparse, sono stato in giro tutto il giorno. Perché?. Alla ricerca di persone. Perché?. Perché devo stare da solo. Devo uccidere anche l'ultima persona qui. Uccidere?. Si, uccidere. Anche se sto implorando che ci sia qualcuno ad osservarmi?. A nessuno è permesso di stare qui oppure non sarò in grado di incontrare Maria. Ma voglio qualcuno che mi guardi, no?. Si, lo voglio.

Voglio parlare con qualcuno. Non importa chi. Non posso dire con certezza che esista davvero altrimenti! Non importa se è la peggiore persona mai vissuta al mondo, datemi solo una reazione. Essere solo significa perdere tutto e niente. Veloce. Veloce, lasciatemi uscire da questo mondo! Devo... devo distruggere ancora di più? Prendo un coltello e taglio il mio corpo a brandelli. Non è ancora abbastanza? Lo immaginavo.

Mentre la mia coscienza svanisce, muoio ancora una volta.


124628° volta[edit]

—Clank-clank-clank-clank-clank-clank-clank.

Solitudine: questo tipo di tortura è diverso da quello che immaginavo. Pensavo che sarebbe stato silenzioso e lentamente si sarebbe riempito con la disperazione.

Ma mi sbagliavo. La tortura della solitudine è molto più violenta e diretta; continua a colpirmi alla testa come una mazza di ferro.

—Clank-clank-clank-clank-clank-clank-clank-clank-clank-clank-clank-clank.

Fa male. Basta. Incapace di sopportare il dolore, vomito e inizio a piangere. Quante volte è stato? Ma la solitudine non mostrerà alcuna pietà. Continua a picchiarmi finché non perdo conoscenza, e ogni volta che succede vado in un viaggio attraverso il tempo che richiede l'eternità per recuperare dopo.

La 'Beatitudine Imperfetta' mi ha imposto molte prove. Ho dovuto uccidere me stesso innumerevoli volte, ho dovuto uccidere gli altri innumerevoli volte, ho dovuto uccidere perfino i miei amati. E' stato incredibilmente difficile. Quelle erano proprio delle prove difficili da sopportare. Comunque, è anche vero che mi sono abituato a queste forme di sofferenza.

Ma la solitudine è differente. Il suo peso schiacciante sta crescendo pian piano. Semplicemente non è possibile abituarsi ad essa.

Continuo a pensare. Se non lo facessi, la persona che sono io scomparirà a causa della mancanza di qualsiasi osservatore. Provo a pensare a qualcosa di significativo, ma è piuttosto difficile. Non c'è alcun significato senza la presenza di un altro essere vivente. La solitudine mi priva anche del pensiero. Senza senso. Tutto è privo di significato. Io sono privo di significato. C'è un limite nell'ingannare me stesso contando i numeri primi.

Una volta ho provato ad evitare di suicidarmi, sperando che tutto si sarebbe resettato. Si, ho provato a eliminare le mie memorie conservate dopo tutto quello che ho fatto, pienamente consapevole che avrebbe reso i miei sforzi nulli. In altre parole, ho ammesso la sconfitta. Mi sono arreso contro la solitudine.

Ma anche quando mi sono astenuto dal suicidarmi, ero ancora solo in questo mondo. La solitudine mi ha attaccato immediatamente dopo che mi sono svegliato in aula e mi ha ricordato subito ciò che avevo fatto. Non posso scappare dalla solitudine. Non mi è permesso nemmeno di accettare la sconfitta. Continua a versare veleno giù per la mia gola.


124645° volta[edit]

Ho deciso di salire su una moto e girare il mondo alla ricerca di persone.

Le illusioni sono le sole cose che a stento tengono assieme la mia mente: l'illusione che c'è ancora qualcun altro su questo pianeta oltre a me, o l'illusione che questa altra persona potrebbe essere Maria. Grazie a queste illusioni posso ancora contare me stesso come parte del gruppo degli esseri viventi. Sarò bello che finito una volta che ammetterò che non ci sono altre persone nel mondo. Diventerò incapace di pensare. Se smettessi di avere illusioni, mi trasformerei effettivamente in una pietra vivente.

Sarebbe peggio che morire.

Aumento il gas. Ovviamente non c'è alcun senso nell'accelerare, ma la solitudine continua a spingermi da dietro.

Incapace di prendere una curva in tempo, sbatto contro il guardrail e vengo sbalzato in aria. La mia gamba sinistra si rompe ed è piegata nel senso opposto, ma nonostante l'orrore, non c'è alcun dolore. Il mio cervello ha scartato completamente questa funzione perché non c'è alcun significato nel sentire il dolore in un mondo senza abitanti.

Provo a gridare—e fallisco perché ho dimenticato come si grida.


124750° volta[edit]

Non posso più guidare una moto perché ho perso la capacità di gestire strumenti sofisticati. Questo mondo conserva il mio corpo al suo stato iniziale, quindi non ci sarebbe alcun problema con il mio cervello, ma l'intelletto sta chiaramente appassendo. Sto anche iniziando ad avere problemi con la lettura e la scrittura. La mia coscienza è così frammentata che non so quante iterazioni sono passate da quando sono rimasto solo.

La mia forza di volontà è in fase di degrado ancora più grave: non posso più camminare alla ricerca di persone neanche se volessi. Sto perdendo sempre di più il potere di alzarmi e spesso trascorro l'intera giornata giacendo in terra in aula.

Le mie memorie stanno svanendo. Non so chi sono. Beh, in qualche modo ricordo il mio nome: Kazuki Hoshino. Ma non ricordo che tipo di persona fosse, cosa gli piaceva, cosa non gli piaceva, e per cosa viveva.

Ricordo solo i nomi dei miei amici di tanto in tanto. Il nome "Mogi" continua a spuntare nella mia mente occasionalmente, ma non ricordo nemmeno il nome[9] di quella persona. Penso che fosse una persona davvero importante. Improvvisamente, il nome "Haruaki" mi viene in mente, così provo a pronunciarlo ma non riesco a pensare alla faccia di quella persona.

Sono sicuro che dimenticherò presto anche come parlare. Ciò mi spaventa, ma non c'è nulla che possa fare. Ho dimenticato da tempo come esprimere le emozioni con la mia faccia. Anche se ci fosse qualcuno a guardarmi, sarebbe certamente in grado di sapere cosa sto pensando.

Ma.

Ma, c'è una cosa che non devo dimenticare.

Lo grido.

"Maria!"

"Maria!"

"Maria!"

Quando pronuncio quel nome, il mio corpo misteriosamente comincia a muoversi senza alcun intervento di mia volontà. La mia mente e il mio corpo sono separati l'uno dall'altro. Tutto quello che posso fare è guardare me stesso mentre mi muovo. Ci si sente come nel guardare se stessi attraverso una videocamera.

Dove sta andando il mio corpo? Non c'è alcun significato che possa essere trovato in qualche parte di questo mondo vuoto, allora dove sto andando?

Dopo aver camminato lungo un sentiero familiare, arrivo presso il complesso di appartamenti dove viveva Maria. Salgo le scale di emergenza fino alla stanza 403, tiro fuori la mia chiave e apro la porta.

La stanza è piena di un profumo di menta piperita. Questa è soltanto un'allucinazione, tuttavia; non c'è nulla in questa stanza che possa odorare a quel modo. La mia memoria mi sta giocando uno scherzo.

Ma mi calmo anche se è solo un'illusione.

Mi dà speranza.


124753° volta[edit]

Dopo di allora, ho fatto un'abitudine l'andare direttamente alla stanza di Maria dopo il risveglio a scuola.

Arrivo alla sua stanza e trovo conforto nel profumo di menta piperita.

E lo ripeto.


125589° volta[edit]

Mi sveglio a scuola.

Vado a casa di Maria

"Maria", dico.

Sto provando a dire "Maria" ma non so se stia parlando davvero ad alta voce.

Arrivo in camera sua. Sento odore di qualcosa. Non so come si chiami, ma è l'odore di Maria.

Improvvisamente mi sento bene.

Perché non sei qui, Maria? Sono solo, voglio vederti, per favore vieni fuori, non desidero nient'altro, voglio vederti, voglio vederti, voglio vederti.

—Bang, bang!

Sbatto contro il muro. Rispondimi. Fammi sentire la tua voce anche solo per un attimo. Per favore, finché sono ancora in grado di comprendere le parole.

—Bang, bang!

I miei pugni stanno iniziando a sanguinare. Non mi importa. Non riesco a sentire dolore comunque.

—Bang, bang!

—Bang, bang!


125770° volta[edit]

Cammino. Nello stesso posto come sempre. Sbatto contro il muro.

—Bang, bang!

Voglio vederti.

Presto non sarò più in grado di comprendere le parole.

Voglio vederti.


126779° volta[edit]

—Bang, bang!

—Bang, bang!


127888° volta[edit]

—Bang, bang!

"Mi hai proprio impressionato".

—Bang, bang!

"...Oh, non hai nemmeno intenzione di guardarmi anche se non ci incontriamo da 350 anni, dal tuo punto di vista? Bene, sembra tu abbia perso la capacità di percepire gli altri esseri, per non parlare del riconoscermi. Hai perso completamente la testa, hai dimenticato come si parla, non riesci a tenere un singolo pensiero nella tua mente, non hai alcuna forza di volontà. Continui a sbattere sul muro per un solo motivo—il desiderio di raggiungere Maria Otonashi. Pazzia è l'unica parola per descrivere tutto questo. Come puoi continuare a sbattere contro il muro quando sei degenerato ad un essere privo di pensiero? Suppongo che sia simile a come gli insetti continuino a raccogliere cibo. L'atto della ricerca di Maria Otonashi si è trasformato in una necessità basilare".

—Bang, bang!

"Cerchi quella ragazza così disperatamente che stai strappando la tua anima e hai gettato via l'essenza della tua umanità".

—Bang, bang!

"Sei un avversario davvero temibile, ma anche questo passerà. Anche la tua anima ha un limite. Una volta che non ti rimarrà più nulla e il tuo attaccamento a Maria Otonashi scomparirà, questo mondo svanirà. Sarò qui ad assistere a quel momento".

—Bang, bang!

"...Devo ammettere, tuttavia, questo rumore mi sta dando sui nervi".

—Bang, bang!

—Bang, bang!


128000° volta[edit]

—Bang, bang!


130000° volta[edit]

—Bang, bang, bang, bang, bang, bang, bang, bang!

"Incredibile. Stai ancora facendo questo? Questo rumore sta seriamente dandomi sui nervi".


140000° volta[edit]

—Bang, bang!

—Bang, bang!

"...So che questo è impossibile, ma potrebbe essere davvero plausibile che tu non smetterai mai? Che non ci sia fine a questo processo? Continuerai per sempre a sbattere su questo muro? In tal caso, non sei né un uomo né una bestia, e nemmeno una macchina o una cosa del genere, perché nessuno di essi è senza tempo. Ma tu non puoi nemmeno essere descritto come un Dio, perché gli Dei vanno e vengono come si evolvono le culture dei loro fedeli. Eppure continui a sbattere sul muro".

—Bang, bang!

"Cosa sei tu...?"

—Bang, bang!

"Chi sei tu?"


150000° volta[edit]

—Bang, bang!

"Sono la personificazione di questa 'scatola' e sono legata ad essa. Di conseguenza, non posso sfuggire dal suono del tuo sbattere contro il muro".

—Bang, bang!

"Come è possibile che sono io quella che sta perdendo la pazienza quando non sono nemmeno umana? Come puoi avere la meglio su di me quando io sono solo un potere senza forza nato dalla capacità di pensare?"


200000° volta[edit]

—Bang, bang!

—Bang, bang!

"Smettila!"

—Bang, bang!

—Bang, bang!

"Ti ho detto di smetterla!"

—Bang, bang, bang, bang, bang!

"Stai provando ad aprire un buco nella 'scatola'? Questo non è tecnicamente possibile. E' come tagliare il pianeta in due parti con un cucchiaio. Se avessi successo con un metodo così primitivo, ci sarebbe soltanto un modo per far riferimento ad esso".

—Bang, bang, bang, bang, bang!

—Bang, bang, bang, bang, bang!

"Un miracolo".


400000° volta[edit]

—Bang, bang!

"...Oh, chi avrebbe mai pensato che sarebbe finita in questo modo? Sembra che non possa più mantenere la mia forma. Anche se non so se dovresti esserne felice..."

—Bang, bang!

"...hai vinto".

dimenticare

—Bang, bang!

io

—Bang, bang!

renderò

"Maria"

non


"Maria"


mi arrendo





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Se ti abbandonassi, sarei svincolato da questo dolore. Io continuerei a vivere. Ma in poco tempo, finirei di nuovo alla tua ricerca, visto che tutte le mie azioni sono, alla fine, dedicate a te e solo a te. Tutto ciò che voglio è rimanere concentrato sul bersaglio e camminare dritto davanti a me—ignorando le perdite e le opposizioni, e anche i risultati. Ecco tutto quello che posso fare. Alcune persone potrebbero chiamarla ossessione, altri potrebbero considerarlo un miracolo—ma per me e molti altri, la mia direzione razionale non potrebbe essere più ovvia e naturale. Ci sono persone che comprendono questo e ci sono persone che non lo comprendono, e io semplicemente appartengo al primo gruppo. L'unica differenza tra loro è se hanno notato che non hanno bisogno di scatole per realizzare i loro desideri, e cosa significhi realmente esaudire un desiderio.

Il mio impegno nel trovarti è accompagnato da grande sofferenza. Non ho pensato nemmeno una volta che fosse facile. Per il tuo bene, ho riso, ho pianto e ho urlato. A causa tua, ho distrutto il mio cuore, il mio corpo e il mondo. Eppure, sono davvero vivo solo quando sto toccando il frammento di te che mi porto dentro di me.

Anche se non ti raggiungessi alla fine...

Anche se conosco il risultato orribile che mi aspetta...

Continuerò a cercare te, che vivi dentro Maria.

Sto per svanire. Forse sto solo ricevendo ciò che mi merito per essere stato troppo avido con il mio desiderio. Ad essere onesti, parte di me rimpiange che ci siamo incontrati, ma se dovessi scegliere tra una vita in cui ci siamo incontrati e una vita in cui no, sceglierei sempre la prima. Sempre. Sono sicuro di questo, anche se potrei esitarci sopra, un po' incerto, e magari rimpiangere la mia scelta per tutto il tempo.

Nel tempo che svanirò non avrò combinato nulla, e certamente non sono abbastanza maturo per dire che possa accettarlo.

Anche ora, sto ancora sognando—

...che i miei sforzi possano essere ricompensati con una sorta di lieto fine.





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  1. La rete ferroviaria Giapponese di treni ad alta velocità https://it.wikipedia.org/wiki/Shinkansen
  2. Come si può facilmente intuire, consiste in una scarica elettrica attraverso il corpo umano
  3. Qui ovviamente c'è un richiamo a quanto detto prima, ossia che Maria è "fusa" dentro Kazuki
  4. Sarebbe un letto un po' più grande di uno singolo ma comunque più piccolo di uno matrimoniale, qui da noi si usa definirlo anche "a una piazza e mezzo"
  5. Non so se serve una nota qui, ma se non lo sapeste "cough" sarebbe il colpo di tosse messo in parole xD
  6. Credenza Giapponese
  7. Un'erba altamente velenosa https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Aconitum_napellus
  8. Un sale estremamente velonoso https://it.wikipedia.org/wiki/Cianuro_di_potassio
  9. Mogi è il cognome infatti