Utsuro no Hako to Zero no Maria (Italian):Volume 5 - Scena 3

From Baka-Tsuki
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Scena 3: Ripetizione, Reset[1], Reset[edit]

  • 1. AULA
  • Aula degli studenti del primo anno di liceo, classe 6; doposcuola. E' la 1553° ripetizione della 'Aula del Rifiuto'. Fuori dalle finestre il cielo è nuvoloso come lo è sempre stato durante le prime 1532 ripetizioni. MARIA OTONASHI è seduta alla cattedra e sta parlando con DAIYA OOMINE.
  • Lui ha indovinato che MARIA è più di una semplice studentessa appena trasferita e sembra essere molto diffidente nei suoi confronti.
  • DAIYA
  • ...Non guardarmi. Non mi piace il tuo sguardo. Sento come se potessi guardarmi dentro.
  • MARIA
  • Sei più vicino alla verità di quanto tu possa pensare. Dopotutto, so molto di più di quanto un normale studente appena trasferito potrebbe mai sapere al suo primo giorno. Ho controllato ogni singolo compagno di classe alla ricerca del 'proprietario' della 'Aula del Rifiuto'.
  • DAIYA fa un sorriso sarcastico e assume un atteggiamento beffardo.
  • DAIYA
  • Non ha senso. Ma lascia che ti chieda dunque: che cosa sai?
  • MARIA
  • So cosa c'è sulla schiena di Kokone Kirino.
  • La faccia di DAIYA mostra visibile tensione.
  • DAIYA
  • ...Come fai a sapere di quello? Se c'è qualcosa che Kiri non avrebbe mai mostrato a "qualcuno", è proprio quello. Anche io l'ho visto soltanto una volta. ...Ehi, non dirmi che tu sei una delle persone che l'ha ferita?
  • MARIA
  • E' la 22° volta.
  • DAIYA
  • Di cosa?
  • MARIA
  • E' la 22° volta che mi fai questa domanda dopo aver sentito della schiena di Kokone Kirino.
  • DAIYA si acciglia.
  • Non ricorda di aver mai fatto quella domanda prima. Essendo l'unica persona che può mantenere i propri ricordi nella 'Aula del Rifiuto', MARIA è anche l'unica testimone presente.
  • I ricordi del tempo che lei ha trascorso da sola attraversano la mente di MARIA e la fanno sospirare esausta.
  • MARIA
  • Lascia che ti spieghi come l'ho scoperto. Prima di tutto, ho già... (SALTO TEMPORALE)
  • MARIA racconta a DAIYA che ha già vissuto lo stesso 2 di Marzo per 1533 volte. Per un po' DAIYA ascolta tranquillamente ciò che lei dice senza pronunciare una parola.
  • DAIYA
  • Capisco. Hai menzionato la schiena di Kiri perché volevi farmi credere questa tua assurda storia. Ma ragazza, potresti aver assunto un investigatore o qualcuno del genere per indagare sul passato di Kiri.
  • MARIA
  • Vuoi che ti parli di un evento che solo tu e un'altra persona conoscete?
  • DAIYA
  • ...Cosa?
  • MARIA
  • La tua amica di infanzia Miyuki Karino si è dichiarata a te, ma tu l'hai respinta.
  • Gli occhi di DAIYA si spalancano all'inizio, ma poi velocemente sopprime il suo sconcerto.
  • DAIYA
  • In effetti è qualcosa che solo io e Rino sappiamo. Io non l'ho raccontato a nessun altro, e sono sicuro che neanche lei l'abbia fatto. E' impossibile scoprirlo usando mezzi ordinari.
  • MARIA
  • Immagino sia così. Non lo avrei mai scoperto se non me lo avessi detto tu stesso.
  • DAIYA
  • Impossibile. Anche se quella 'Aula del Rifiuto' esistesse davvero, non avrei mai detto a nessuno di quella cosa.
  • MARIA
  • Ha senso che tu non lo avresti mai fatto in circostanze normali. Lo hai detto anche tu stesso: che non avresti mai voluto raccontare a nessuno di quell'incidente che ha portato tanta sofferenza a Kirino.
  • DAIYA guarda a malo modo MARIA perché lei ha menzionato un argomento dolente. Il suo sguardo fermo disturba MARIA, ma lei non mostra alcun segno di preoccupazione. Ha già ottenuto la perfetta padronanza delle sue emozioni sin da prima che il numero di ripetizioni toccasse le quattro cifre.
  • MARIA
  • C'è una ragione del perché tu me lo abbia detto.
  • DAIYA
  • Stronzate! Sono sicuro al 100% che non c'è alcun modo che io possa aver parlato di quell'incidente!
  • La sua veemente obiezione fa sì che MARIA indietreggi leggermente, ma lei finge di non esserne influenzata e continua a parlare.
  • MARIA
  • Mi hai raccontato i tuoi più oscuri segreti perché volevi darmi una mano. E' accaduto nella 1532° ripetizione del 2 di Marzo.
  • DAIYA
  • Sei impazzita? Aiutare te? Se vuoi mentire, almeno inventati scuse credibili!
  • MARIA
  • Una 'scatola' può esaudire qualsiasi 'desiderio'.
  • DAIYA
  • ...E quindi?
  • MARIA
  • Il tuo atteggiamento è cambiato quando hai compreso che tutto quello che ti avevo detto riguardo le 'scatole' era vero. Dovresti sapere perché, giusto? Tu hai un 'desiderio' che vuoi esaudire a tutti i costi.
  • DAIYA
  • ......(corruga la fronte)
  • MARIA
  • A quanto pare ce l'hai il presentimento, huh. Vuoi una 'scatola', quindi in cambio del tuo aiuto, mi hai chiesto di aiutarti ad ottenerne una.
  • DAIYA
  • ...(riflette)... Ma visto che sono un tale scettico, non avrei mai creduto a quella storia delle 'scatole' e di questa 'Aula del Rifiuto' così facilmente. Dunque, ti ho detto qualcosa che altrimenti non avresti potuto sapere—qualcosa riguardo me e Rino—al fine di darti qualcosa che avresti potuto sfruttare per spingermi a crederti. Per far sì che il futuro me—quello della 1553° ripetizione—sapesse che tu stai dicendo la verità.
  • MARIA
  • Lo hai capito.
  • DAIYA
  • ...Tch... Non voglio ammetterlo, ma un tale approccio a sangue freddo orientato puramente al risultato, è decisamente da me.
  • Interiormente sollevata, MARIA si alza dalla cattedra dell'insegnante.
  • Si era seduta su di essa per darsi una presenza più imponente, ma quella lunga conversazione le aveva reso scomodo stare seduta lì.
  • DAIYA
  • Ora so dove mi trovo, ma che mi dici di te? Che cosa ottieni dal dirmi tutto questo?
  • MARIA
  • Posso farti mio alleato.
  • DAIYA
  • Ne hai davvero bisogno di uno?
  • MARIA
  • Vedi, in realtà sono bloccata. Ho bisogno di cambiare il mio approccio.
  • DAIYA
  • Se avevi bisogno di un alleato, perché hai scelto me?
  • MARIA
  • Quella è solo una domanda retorica, non è vero? Sei la persona più intelligente in questa classe. Così tanto che sei stata la prima persona che ho sospettato essere il 'proprietario', anche se non c'erano altri motivi per sospettare di te. Tuttavia non sei più sulla mia lista dei sospetti, perché ti manca completamente la consapevolezza di essere un 'proprietario'.
  • DAIYA
  • Intelligente, huh. Beh, hai ragione a riguardo, ma quello è ancora un motivo piuttosto banale per insistere così tanto per farmi diventare un tuo alleato. Scommetto che ti sei fatta un mucchio di altri alleati, approfittando del fatto che non ci ricordiamo niente, giusto? Sei proprio una sgualdrina degli alleati!
  • MARIA
  • Non preoccuparti. Non posso dire nulla sul futuro, ma tu sei il mio primo alleato. Sei anche il primo con cui mi sentissi di collaborare. Probabilmente perché—
  • MARIA esita per un momento, ma poi continua.
  • MARIA
  • Assomigli a me.


◆◆◆ Daiya Oomine - 11 Settembre VEN 20:01 ◆◆◆[edit]

Giusto per essere chiari: il mio obiettivo è Maria Otonashi.

Se Kazu crede che punto ancora a Kiri, e pensa dunque che sarei andato da lei prima che da Maria, allora sarà un gioco da ragazzi sconfiggerlo.


Questo non significa che mi possa rilassare ora, tuttavia.

"—U...ghk!" gemo all'ingresso.

Guardare "60 Piedi e 6 Pollici distanti" in questo 'Cinema Schiaccia-Desiderio' mi ha senza dubbio stressato.

...Non l'ho mai saputo.

Non avrei mai pensato per un singolo secondo che Haruaki avesse un interesse romantico per Kiri. Ho sempre pensato che ha sacrificato la sua carriera di baseball per frequentare il nostro liceo perché non poteva ignorare ciò che era accaduto a Kiri. Non sapevo che fosse coinvolto anche l'amore.

Si. Non ho rovinato soltanto la vita di Kiri, ho anche incasinato quella di Haruaki. Mi sto coraggiosamente godendo la mia vita pur avendo rovinato quella degli altri.

"......Smettila."

—Smettila di pensarla a questo modo, me!

Se incolpo me stesso, sarò ancora una volta attaccato dalla 'Ombra del Peccato' dentro di me. Essi giacciono in eterna attesa di un'opportunità di rivoltare le sorti su di me. Un solo momento a guardia bassa e balzeranno fuori.

"Ugh!"

Ho un attacco feroce e improvviso di nausea. ...Devo resistere. Se cedo all'urgenza di vomitare, sento come se espellerò pure la mia anima.

Devo ingoiarlo.

Devo ingoiare tutto.

"Che crudele" dice Yanagi mentre mi strofina la schiena. "Se ti fossi arreso su Kirino-san e l'avessi lasciata a Usui-san, le cose non sarebbero finite a quel modo."

"......Hah?"

"Spesso visito la vostra classe per vedere Kazuki-san, e Kirino-san e Usui-san sono sempre allegri. Ma stanno solo fingendo di essere felici per il tuo bene, no? Devono fingere di essere allegri semplicemente perché non possono più rilassarsi, giusto?"

Con un soffice sorriso, mi strofina la schiena e continua.


"E' tutto per il tuo bene, non è vero?"


Riesco a cogliere il significato... di quella frase.

—SONO DIVENTATI COSI' A CAUSA TUA!

Esattamente. Esattamentesattamentesattamente...esattamente.

Lo sconforto striscia attraverso il mio cranio come un insetto e mi punge gli occhi. Il sorriso beffardo della ragazza davanti a me mi irrita. Non mi interessa se ha ragione o meno, il suo sorriso mi fa incazzare.

Nell'attimo in cui penso quello—

Comincio a strangolarla.

"—Aaaaaaaaaaaah!"

Non riesco a riconoscere cosa stia urlando.

Il mio corpo, le mie braccia, la mia gola si muovono tutte di loro volontà, quasi come se qualcosa avesse preso il controllo di me. Mi sto muovendo automaticamente. Ma so che sono io colui che ha preso il sopravvento... sono stato sopraffatto da me stesso.

"Agha!"

Sentendo il gemito di Yanagi venir fuori e vedendo il suo volto cinereo, finalmente riprendo il controllo di me stesso.

In fretta rimuovo le mani dal suo collo.

Yanagi crolla a terra a cade in un impeto di tosse.

"Uh, gh—"

Guardo da vicino le mie mani.

Ma che cazzo...? Cosa c'è di sbagliato in me? Strangolare così una ragazza... è semplicemente folle. Avessi riacquistato il controllo qualche istante più tardi, sarebbe finita orribilmente qui.

Mi rendo conto fin troppo bene—ho evitato di fare un grave errore solo per un pelo.

Mi tocco il piercing sul mio orecchio destro.

Ah, cazzo, smettila di essere ossessionato da cose inutili. Non posso più tornare indietro. Non ho tempo per andare in panico per alcun pensieri vaganti.

Devo tornare ad essere il mio vecchio me. Devo tornare a essere freddo e calcolatore.

"Yanagi" dico mentre fingo compostezza.

Lei mi guarda accigliata con le lacrime agli occhi.

"Pensi seriamente che non l'abbia capito?"

Dopo aver tossito un altro paio di volte, mi chiede: "...Di cosa stai parlando?"

"Ciò che mi hai detto proprio ora era inteso a farmi soffrire per il bene di Kazu."

Si pietrifica per una frazione di secondo.

"...? Che vuoi dire? Non ho idea di cosa tu stia parlando."

Immediamente gioca la parte dell'innocente e fa una faccia perplessa, come se davvero non sapesse cosa intendessi.

Sono più stupito che infuriato. Che ragazza astuta. Se non fossi stato consapevole della sua vera natura, sarei stato completamente ingannato.

"Kazu ti ha inviato qui per farmi passare dei momenti difficili, non è vero?"

"......" resta in silenzio abbastanza a lungo da farmi notare che sta studiando il mio viso. "Non ho idea di cosa tu intenda. Sono stata costretta a venire qui a causa del tuo [ordine], Oomine-san. Come potrebbe Kazuki-san aver influenzato una cosa del genere?"

Hmph, credo che proverò con questo.

"Stavo aspettando proprio te tra tutti."

Questa volta non può evitare di spalancare i suoi occhi.

"P-Perché? Era molto più probabile che qualcun altro scoprisse qualcosa prima! Dopotutto, ci sono quasi un migliaio di altri [servitori] oltre a me!"

"E' Kazu di cui stiamo parlando; scommetto che ha cominciato ad osservarti non appena sei diventata un [servitore]. Dopo che ti sei fatta notare, gli hai detto quale [ordine] ti avessi dato e gli hai fatto comprendere che i miei [ordini] non posso essere ignorati. Ora, cosa farebbe lui? E' fin troppo facile immaginarlo: ti ha dato deliberatamente delle informazioni per impedire che i miei [ordini] degenerassero. Ma soprattutto, voleva ferirmi inviando qui qualcuno che è dalla sua parte. Tu sei perfetta per quel ruolo. Per prima cosa, sei astuta, e soprattutto hai una cotta per lui e sei facile da controllare" la derido e continuo. "Che ne pensi? Non ho ragione?"

Yanagi non risponde.

"Beh, anche se non volessi rispondere, lo farai se ti [ordinassi] di farlo. Ma non c'è bisogno di farlo. Il tuo atteggiamento da solo la dice lunga."

"Uh..."

"Ammetto che Kazu ha delle capacità uniche. Ma quando si tratta di tattiche, non ha alcuna possibilità contro di me. Alla fine, sta solo ballando sulla mia melodia."

Mi ha inviato Yanagi come spia al fine di difendere se stesso ed attaccare me.

Ma non capisce ancora che usare gli altri è rischioso. Come possessore della 'Ombra del Peccato e del Castigo', ora capisco le correnti oscure dei cuori delle persone meglio di chiunque altro.

Ecco perché Kazu perderà questa battaglia.

"Yanagi, a te piace Kazu, giusto?"

"...E-E quindi?"

"Se possibile, vorresti che lui ricambiasse i tuoi sentimenti, giusto?"

"Beh... Immagino di si..."

Sembra che lei non capisca perché abbia sollevato l'argomento.

"Ho un piano che gli farà importare di te."

"......"

Furba com'è, Yanagi sembra aver compreso a cosa sto puntando.

"La relazione tra Kazu e Otonashi è estremamente forte. Normalmente sarebbe impossibile da distruggere. E ciò non cambierà se tu lo aiuti. Lo sai questo, giusto?"

"...Che stai cercando di dire?" mi chiede, anche se sa bene la risposta già di suo.

La farò semplice.

"Tradiscilo".

Yanagi mantiene un'espressione impietrita.

"Ho intenzione di lacerare il loro rapporto in ogni caso, al fine di frantumare l'obiettivo di Kazu. Io e te dunque abbiamo gli stessi interessi."

Yanagi rimane in silenzio per un po', ma poi mi guarda a malo modo.

"Di che cosa stai parlando? Non mi importa dei tuoi interessi o cose simili. Perché dovrei allearmi con una persona che mi ha ucciso in quel gioco e mi ha appena provato a strangolare? Pensi seriamente che tradirei la persona che amo per te?"

"...Pensi che la situazione attuale di Kazu è nel suo migliore interesse?"

"Non cambiare il soggetto, per favore. So che sei bravo a rigirarti le cose."

"Non pensi sia così, quindi? Aver piegato i suoi stessi ideali per ottenere una 'scatola' e avere 'O' costantemente vicino 'non può' essere un bene per lui."

"Non ignorarmi."

"Chi è da incolpare? Chi lo ha reso così?"

"...Ascolta..."

"Maria Otonashi."

Yanagi ingoia la sua obiezione dopo aver sentito quel nome.

Continuo dopo aver esaminato attentamente la sua reazione.

"Sta combattendo contro di me proprio adesso a casa di Otonashi. A causa delle sua ossessione per lei, ha scelto di immischiarsi con una 'scatola' e mettersi sulla mia strada. Lascia che chiarisca un punto: a me non importa di Kazu. Non ho la minima intenzione di ucciderlo, né voglio sconfiggerlo. In realtà, mi piacerebbe che fosse felice. Voglio dire, non ho nulla contro di lui, giusto?"

"......"

"Se Otonashi scompare, non avrà più alcun motivo per opporsi a me e sarà per sempre abbandonato dalle 'scatole'. Giusto: le sue azioni attuali non lo condurranno alla sua vera felicità. Per il bene della sua felicità, non importa nemmeno se mi sconfigge o meno. Quindi come puoi rimediare a questa situazione in suo favore?"

Raggiungo il punto.

"Otonashi deve allontanrsi da Kazu. Una volta che ciò accadrà, lui sarà in grado di vivere la sua propria vita."

"......"

"Sarà in grado di essere felice."

"......Ma Kazuki-san non desidera quello."

Yanagi ha finalmente risposto alle mie parole.

Internamente sto gioendo, ma naturalmente lo nascondo da Yanagi.

"I suoi desideri non sono necessariamente nel suo miglior interesse. Nemmeno Otonashi crede in ciò che lui sta facendo, ma Kazu è convinto che le sue azioni vadano a beneficio di Otonashi. ...Ecco, tu stai 'aiutando Kazu a lavorare per Otonashi', per così dire."

Ho scelto quel particolare modo di esprimere la situazione perché lei non è troppo affezionata a Otonashi.

"Sei d'accordo con Kazu?"

"Ecco..."

"Ora lascia che lo ripeta: abbiamo gli stessi interessi. Beh... tu probabilmente mi odi, quindi non pretendo che tu stia effettivamente al mio fianco. Ma qualsiasi cosa farai, le mie azioni non cambieranno. Distruggerò l'obiettivo di Kazu. E per farlo—"

Tocco uno dei miei piercing.

"Li dividerò una volta per tutte."

"......U..uh..."

Yanagi, che non avrebbe mai pensato di schierarsi con me, inizia a vacillare.

Immagino che stia avendo dei problemi emotivi nel pensare di cooperare con me o di opporsi al volere di Kazu. In ogni caso, Yanagi ha iniziato a prenderlo in considerazione, perché pensa che potrebbe rendere felice Kazu trascurando quelle sue emozioni attuali.

"......Davvero?"

"A cosa ti riferisci?"

"Davvero non hai intenzione di fare del male a Kazuki-san?"

...Ed ecco perché mi chiede una tale domanda.

Sta essenzialmente cercando un motivo per collaborare con me. Vuole che le dia una spinta.

"Non gli farò alcun male... Immagino che possa dirlo con certezza. Comunque, separerò Otonashi da lui, il che significa che comunque soffrirà."

"Io... capisco."

Molto probabilmente ha già deciso nel suo cuore di tradirlo.

Sopprimerà le sue emozioni e mi obbedirà. Anche se ciò significa avere spasmi di rimorso per aver tradito Kazu, crederà che in definitiva stia facendo tutto questo per il suo bene.

Che splendido amore.

—Beh.

Tutto ciò che le ho detto è una bugia, tuttavia.

"Stavo aspettando proprio te". Ecco la prima bugia.

Non aspettavo Yanagi in particolare, e in realtà non consideravo che Kazu potesse inviare qualcuno qui finché non è arrivata lei.

Ho capito tutto questo solo perché mi è sembrato sospetto l'arrivo proprio di Yanagi. Che Yanagi, di tutti i miei 998 [servitori], fosse la prima ad arrivare qui—era troppo strano per essere solo una coincidenza.

Ne è conseguito naturalmente che Kazu avesse orchestrato il suo arrivo.

Beh, forse la mia bugia era più un bluff, ma è riuscita ad evitare che Yanagi si facesse qualche idea pericolosa e l'ha spinta a riconsidere da quale lato vuole realmente stare.

Che Kazu non si opporrà più a me una volta che Otonashi sarà sparita è anche questa una bugia.

Kazu si oppene all'esistenza stessa delle 'scatole'. Si oppone a me solo perché sono un 'proprietario'. Quella è la sua natura.

Infine, è una bugia anche il fatto che sarà felice una volta che verrà separato da Otonashi.

Considero davvero Otonashi come un cancro che cresce dentro Kazu, quella non è una bugia. Ma è impossibile rimuovere qualcosa che è radicato così profondamente all'interno del suo corpo. Visto che hanno passato insieme una intera vita, c'è un legame indissolubile tra di loro. Sradicare con la forza qualcosa che si è insinuato in ogni parte del suo corpo "è impossibile" proprio come il rimuovere un cancro che ha fatto metastasi ovunque nel paziente senza ucciderlo. Ecco anche perché ho smesso di provare a far stare assieme Kiri e Kazu.

Facciamo finta che Otonashi rompa con Kazu: anche se ciò succedesse, lui non si dimenticherà mai di lei. Potrebbe anche finire ossessionato ancora di più da lei una volta che è sparita.

I legami stretti posso anche divenire maledizioni. Potrebbe non riuscire a liberarsi mai più da un tale forte legame.

Pertanto, non ho alcuna intenzione di mettere insieme Kazu e Yanagi.

E' tutto una bugia.

Yanagi si guadagnerà soltanto la sua inimicizia aiutando me.

Ma non è facile vedere attraverso le mie bugie.

Le persone tendono a impegnarsi nei pensieri che desiderano. Yanagi è particolarmente vulnerabile. Vuole credere che potrà rendere felice Kazu e diventare anche la sua ragazza.

Ecco perché fa la scelta che sta facendo.

"Cosa vuoi che faccia?"

Yuuri Yanagi dunque sceglie—il tradimento.

"Cosa posso fare?"

Contorce il viso in umiliazione.

Soffocando i suoi sentimenti e resistendo al suo rimorso, Yuuri Yanagi mi offre il suo aiuto per imbrogliare Kazuki Hoshino anche se mi odia.

Senza nemmeno rendersi conto che questo la porterà solo alla rovina.

—Ahahahah, sei proprio una povera mocciosa credulona. Una volta che sarà tutto finito, ti darò un leccalecca.

Nascondendo il mio divertimento, dico:

"In poco tempo, Otonashi verrà qui. Una volta che entra qui, devi solo usare la tua abilità linguistica come fai sempre e prendere il controllo della conversazione. Ecco come puoi aiutarmi."

"...Come farà a venire qui?"

"Presto 'lei' manderà Otonashi qui."

"Lei?"

Pronuncio il nome della sola altra persona che può usare il mio potere:

"Iroha Shindou."


◇◇◇ Kazuki Hoshino - 11 Settembre VEN 20:26 ◇◇◇[edit]

Ho ricevuto una telefonata da Iroha-san.

"Non vorrei davvero dire questo perché è imbarazzante visto che suona come il cattivo stereotipato di turno, ma diamine, sarà più facile per te capirlo in questo modo. Ehm... Ho rapito Maria Otonashi, quindi fai ciò che ti dico se la rivuoi indietro."


"...Perché?" borbotto a me stesso mentre mi dirigo verso la ferrovia sopraelevata che mi ha specificato, tutto solo come da sua richiesta.

Perché Iroha-san rapirebbe Maria...?

Ho immediatamente chiamato Maria, giusto in caso lei stesse bluffando.

—Ma Maria non mi ha risposto.

Si, lo so: quella non è una prova sufficiente del fatto che lei sia stata rapita. Forse Maria non ha semplicemente sentito la chiamata in arrivo.

Ma visto che non sono in grado di contattare Maria, devo supporre il peggio e andare da solo fino al sottopassaggio della ferrovia come da lei indicato—anche se è una trappola.

"Perché?" ...perché sceglierò sempre di provare a salvare Maria.

E ovviamente, Iroha-san ha fatto la sua richiesta con quello ben chiaro in mente.

"......Tch!"

Che problema!

So già che lei è un [servitore] a causa della 'Ombra del Peccato e del Castigo', ma è davvero difficile immaginare una Iroha-san che obbedisce a Daiya.

Inoltre, come è stata in grado di rapire Maria?

Voglio dire, Yuuri-san ha detto che le azioni che vanno contro i valori morali delle persone devono essere [ordinate] specificatamente per venir eseguite.

Con la sua limitata conoscenza della situazione al di fuori del cinema, è improbabile che Daiya le abbia dato un [ordine] così dettagliato del tipo "rapisci Maria a attira Kazu sotto la ferrovia sopraelevata minacciandolo". Anche se avesse dato un tale [ordine], Iroha-san sarebbe stata una pessima scelta per eseguirlo visto che ha una tale fermezza e forte volontà. Uno dei suoi fanatici sarebbe sicuramente stato una scelta migliore—un fanatico avrebbe eseguito l'[ordine] di Daiya meccanicamente e senza scrupoli. Nel caso di Iroha-san, Daiya avrebbe corso il rischio che lei potesse trovare una scappatoia nel suo [ordine] e magari avesse fatto qualcosa di inaspettato per contrastare i suoi piani.

Dunque, la mia conclusione è che Iroha-san ha deciso di sua volontà di rapire Maria.

Mentre corro, mi tiro su la manica e guardo l'ora. 20:27. Il terzo film, "Ripetizione, Reset, Reset" sta per iniziare. Ci sono tre ore e trenta minuti rimanenti in questa giornata.

Il giorno che precedentemente ho descritto come così breve, sta iniziando a sembrare infinito.



Raggiungo il posto a cui sono stato indirizzato.

E' una galleria sotto una ferrovia sopraelevata che corre lungo un fiume, distante dal centro città. I graffiti sulle pareti dimostrano che è un covo di teppisti. I lampioni sulla strada più vicina sono troppo distanti per fornire qualsiasi tipo di illuminazione reale. L'unica cosa che fa una debole luce sulla metà destra della faccia di Iroha-san è una debole lanterna che ha preparato lei stessa.

Mi avvicino a lei, calpestando l'erba troppo cresciuta. Non riesco a vedere nessun altro nelle tenebre, ma avverto la presenza di molte altre persone. Probabilmente non stanno nemmeno cercando di nascondersi da me. Se non altro, vogliono che la loro presenza mal nascosta mi renda nervoso.

Iroha-san è seduta accanto a dei graffiti sul muro.

"Woof, woof! Uuuh...!"

Un uomo nudo a quattro zampe

"Lo so, lo so, cucciolo. E' arrivato Kazuki-kun, giusto?"

L'uomo grassoccio sta abbaiando come un cane.

"...Ugh."

Sento un ineffabile disgusto. Il fatto che il suo corpo si muova ovunque mi irrita ancora di più.

Anche se non voglio guardarlo, non riesco nemmeno a distogliere lo sguardo. Il solo pensiero che "lui" mi ha fatto muovere il "mio" sguardo è difficile da sopportare. "Tu", sparisci dalla "mia" vista! Non voglio avere niente a che fare con un tale pervertito malato!

—Qualcosa improvvisamente scatta nella mia testa e mi calmo.

"Questo fenomeno..."

Giusto, l'avevo già visto prima.

Non pensavo che fosse così pessimo in realtà, ma ne ho sentito parlare in TV.

"Gli 'Uomini-Cane'" mormoro—e realizzo una cosa. "Quindi gli 'Uomini-Cane' sono apparsi pure loro a causa di Daiya..."

"Giusto! Oh, ma sono stata io a creare questo qui, non Oomine-kun."

"Che vuoi dire? ...In ogni caso, come saresti in grado di farlo, Iroha-san?"

"Aah, devo iniziare a spiegare tutto dall'inizio? Beh, ascolta, Kazuki-kun: io ora posso usare lo stesso potere di Oomine-kun!"

"Eh? Come potresti—"

...Aspetta un attimo, Yuuri-san mi ha detto che la 'Ombra del Peccato e del Castigo' è condivisibile. Quindi significa che Daiya non è la sola persona che può usare tali poteri?

Quindi tutti gli altri possono farlo anche...?

"Per tua informazione, io sono l'unica ad avere gli stessi poteri di Oomine-kun finora, quindi non preoccuparti di questo."

Mi sento leggermente sollevato dopo averla sentita dire quello.

...No, non dovrei sentirmi sollevato in questo momento. Devo avere conferma che Maria sia al sicuro.

Mi guardo intorno mentre provo a tenere i miei occhi lontani dall'uomo nudo.

"Dov'è Maria...?"

"Non qui" risponde senza mezzi termini.

"L'hai davvero rapita..."

"L'ho fatto. Grazie al precedente [ordine] sono stata in grado di scoprire dove vive, dopotutto."

"Che hai intenzione di farle? Cosa vuoi che faccia?"

Iroha-san mi fissa da vicino. Senza rispondere, si avvicina a quell'"Uomo-Cane".

E gli tira un calcio alla sua testa.

Mentre urla di dolore, il nudo "Uomo-Cane" fissa Iroha-san con occhi da cucciolo.

Mi acciglio allo spettacolo ripugnante che si sta svolgendo davanti a miei occhi.

...No, è sbagliato. L'ho dimenticato per un attimo a causa del mio disgusto, ma non è questa la reazione che dovrei mostrare.

"C-Cosa stai facendo?! Quell'uomo ha semplicemente ricevuto un [ordine] di agire come un cane! E' un essere umano come te e me!"

"Un essere umano? Non proprio. Le apparenze non ingannano nel suo caso—è un essere inferiore. Disgustoso, non trovi?"

"Beh, certo... ma solo perché lo hai costretto tu ad agire così!"

"La pensi così? Ma questo tizio adora stuprare le bambine!"

"Cosa?"

Che ha appena detto?

"E' un pedofilo senza speranza ed era spazzatura umana anche prima di diventare un cane! Il potere della 'scatola' è principalmente di controllare gli altri, ma permette anche di avere un assaggio dei peccati degli altri, lo sapevi? Per questo motivo è possibile cercare tale feccia."

"...Stai cercando appositamente simili criminali?"

"Volevo provare a fare un 'Uomo-Cane', vedi. Volevo un essere umano che meritava una simile punizione. Beh, è stato allora che mi sono imbattuta in questo tizio! Non doveva essere per forza lui, ma penso che sia stata una buona scelta. Dopotutto, gli ho impedito di produrre ancora più vittime. Lo ha fatto ripetutamente, sai—di stuprare bambine. Ed è assolutamente senza speranza."

"......Ma... è tutto vero?"

"Si. E' un cazzo di malato che si diverte a spingere il suo miserabile pene nella figa di qualche bambina in lacrime."

Iroha-san gli tira un altro calcio dritto in testa.

L'"Uomo-Cane" fa un orribile grido di dolore.

Li guardo in silenzio.

"Guarda, hai smesso di dire qualsiasi cosa."

"Eh?"

"Hai smesso di dirmi di non prenderlo a calci."

All'ancora dolorante "Uomo-Cane" Iroha-san comanda "Sta giù!". Così si mette su quattro zampe, spiegando le sue natiche verso di me.

"Hai ammesso che è un essere inferiore."

"N-Non l'ho fatto..."

"Si, lo hai fatto."

Guarda verso il basso a quel "Uomo-Cane", sputa su di lui e poi si appoggia contro il muro con un'espressione impassibile.

"Nel profondo, tu desideri che le persone come questa debbano solo morire, non è vero?"

"No!"

"Puoi ancora dire questo dopo aver visto le sue vittime? Ragazze che sono diventate delle vere e proprie autolesioniste e che si rifiutano di lasciare le loro camere, i loro genitori che hanno divorziato perché non più in grado di avere a che fare con la sofferenza dei loro figli... Dopo aver distrutto così tante vite, come puoi ancora considerare questo pezzo di merda come meritevole di vivere?"

"...I-Io posso..."

Voglio che lui paghi per i suoi peccati, e non penso che possa essere perdonato, ma la pena di morte non è giusta... Suppongo. La mia convinzione deve essere traballante perché è così orribile come "Uomo-Cane".

"Mmm? Beh, io ero solita condividere la tua opinione, credo. Ma sorprendentemente, quella opinione potrebbe essere in minoranza! Gli esseri umani amano pensare in termini di bianco e nero, bene assoluto e male assoluto. Prendi ad esempio qualsiasi film di Hollywood: non ti senti felice quando il cattivo di turno viene eliminato dall'eroe? Emozionalmente, tendiamo a volere che le persone che hanno commesso dei crimini imperdonabili ottengano la pena di morte. In altre parole: è normale volere che quei demoni scompaiano per sempre."

"...Non la penso a questo modo."

"Ma è vero! Sebbene—capisco come la pensi. Anche io ero solita pensare che fosse sbagliato. Pensavo che i tizi che andavano in giro semplicemente gridando 'uccideteli', 'devono morire' e via dicendo erano solo degli idioti. Anche se qualcuno commette un crimine, quello è solo un lato di quella persona, e potrebbe anche avere i suoi lati buoni o essere una persona adeguata, quindi ero convinta che magari non avrebbero premuto il pulsante 'esecuzione' se lo avessero conosciuto meglio. Inoltre, non sono ipocrite quelle persone che vogliono uccidere i peccatori? Quando lo sono pure loro? Ci sono un sacco di tizi che pensano che bere e guidare sia totalmente figo. Non gli importa assolutamente nulla di poter uccidere delle persone? Si, proprio loro avrebbero supportato le loro stesse esecuzioni! Beh, ecco come ero solita pensarla finché non ho ottenuto questi potere" dice e sorride debolmente.

"...E ora?"

"Si, ora la penso così! Questi peccatori dovrebbero andare all'Inferno."

Non c'è la minima esitazione nella sua voce.

"E' vero che molte persone che pensano che la pena di morte sia una facile risposta sono delle idiote. Ma anche se ottieni un'opinione più approfondita dopo la valutazione dei peccatori, la risposta corretta rimane ancora la pena di morte. So che sono presuntuosa qui, avedo ucciso delle persone nel 'Gioco dell'Ozio' io stessa, ma posso ancora dire con convinzione che questi tizi sono davvero diversi da quelli come noi che posseggono un senso comune. "Sono davvero" degli stronzi che non meritano pietà e che ti fanno solo venire da vomitare! Saresti sorpreso della loro ignoranza, della loro "completa" mancanza di empatia, e della merda che esce dalle loro bocche! Sono persone come queste che commettono i crimini. Sono semplicemente incapaci di adattarsi alla società. Basta prendere questo tizio qui: indovina cosa ha detto quando gli ho chiesto se provasse almeno pietà per le ragazzine che ha stuprato? 'Ma non potevo trattenermi', 'sono state sfortunate a capitarmi a tiro quando mi sentivo a quel modo', 'so che ciò che sto facendo è sbagliato, ma cosa posso farci?'. Hai capito cosa sto dicendo? Non sono ripugnanti quelle affermazioni? Questi tizi non imparano mai. Non capiscono quanto soffrono le loro vittime. Non afferrano ciò che hanno fatto. Non hanno scrupoli nel privileggiare i loro desideri sopra i diritti di tutti gli altri. Ora mi rendo conto che sono nati come feccia—non posso scappare dal loro destino."

L'"Uomo-Cane" abbaia.

"Quindi gli ho dato l'aspetto che gli si addice meglio."

Iroha-san si acciglia guardando quel nudo "Uomo-Cane" che si sta rotolando sulla schiena. E' incapace di tollerare il suo comportamento ripugnante anche se lo ha creato lei stessa.

"Come posso perdonare qualcuno come lui?" dice e batte le mani per qualche ragione.

In quell'istante.

"WHOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!"

Un boato riecheggia attraverso la galleria.

"Cos—"

Cosa?

Mi guardo intorno e instantaneamente realizzo cosa sta succedendo.

Una folla brulicante di persone con sacchetti di carta marrone sulle loro teste sta strisciando verso di noi.

La presenza che sentivo quando sono arrivato qui era senza dubbio la loro. Ora so che sono i [servitori] di Iroha-san.

Non riesco a vedere molto perché è così buio, ma sembrano non avere nulla in comune a parte quei sacchetti di carta in testa. I loro abiti sono di vario tipo—qualcuno di loro sta indossando l'uniforme della mia scuola, mentre gli altri indossano giacca e cravatta—i loro sessi e le loro età sono tutte mischiate.

Queste persone si sono assemblate in cerchio circondandoci.

E' bizzarro. E' terribilmente strano vedere una tale folla di persone diverse in qualche modo agire perfettamente all'unisono.

Cosa sta per accadere? Come dovrei reagire?

Non ho alcuna idea di cosa farà ora Iroha-san, quindi non so come reagire correttamente. Sono totalmente perso.

Ignorandomi, Iroha-san alza la voce.


"Puniamolo!"


"Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!" "Punizione!"


Sono sopraffatto dalle loro urla improvvise.

Quasi venti tra uomini e donne stanno urlando mentre agitano i loro pugni in aria.

...C-Cos'è questo?

So che stanno soltanto seguendo gli [ordini] di Iroha-san, ma non riesco a stare calmo quando sono proprio davanti a me. Ho la stessa sensazione di quando ho visto il video di persone che si prostravano ai piedi di Daiya. Quando venti strane persone fanno la stessa cosa anomala in perfetta sincronia, è istintivamente inquietante ad un livello profondo.

I membri della folla di persone con il sacchetto di carta in testa continuano a urlare mentre tirano l'"Uomo-Cane" in piedi. Lo afferrano stretto da dietro e lo girano verso Iroha-san.

Intanto, lei tira fuori un coltello.

"I-Iroha-san, cosa stai...?"

Ma lei non mi guarda nemmeno più.

"Ecco un [ordine] per te, stupratore. Smettila di comportarti come un cane."

L'"Uomo-Cane" immediatamente subisce un cambiamento improvviso. La sua faccia si trasforma immediatamente in quella di un uomo terrorizzato. Sembra fosse pienamente consapevole anche quando era un "Uomo-Cane", visto che è completamente non sorpreso—ma solo terribilmente spaventato.

"A-Aah! Ti prego fermati! I-Io sono colpevole! Non assalirò più nessun'altra ragazzina!"

"Hah? Non sei un po' in ritardo? Non puoi annullare quello che hai fatto, no? Il loro imene[2] non tornerà indietro, no? Ah, giusto. Andiamo, tagliati il pene con questo coltello allora."

"I-Io—"

"Altrimenti come farai a fare ammenda, allora?"

"I-Io non alzerò più una mano su una ragazza d'ora in poi! Lo prometto!"

"Ah! Quando la smetterai con queste stronzate? Ciò che stai suggerendo è il minimo comun denominatore etico, e non qualcosa che ti faccia espiare i tuoi peccati, okay? E' come andare in un ristorante e dire 'd'ora in poi non me ne andrò mai più senza pagare'. Okay? Capisci? Pagare d'ora in poi come scusa? Chi cazzo credi di prendere in giro? Se davvero sei pentito di quello che hai fatto, allora proponi qualcosa che aiuti quelle ragazze almeno un pochino, sacco di merda!"

"A-Aiuto? C-Cosa vuoi che faccia?"

"Prova ad usare la tua testa. Se capisci come si sentono, dovresti immaginare qualcosa tu stesso. Per esempio, potresti pagare loro un centinaio di milioni di yen[3]?"

"U-un centinaio di milioni? I-Impossibile! Non ho nemmeno un lavoro—"

Dopo aver sentito quella scusa, Iroha-san infila il suo pugno nella faccia del tizio senza battere ciglio. Una volta, due volte, tre volte. Lo picchia inespressiva.

—Ah.

Non importa cosa dica l'uomo, non sarà perdonato.

"Ah, ugh, gha! Ugh!"

Del sangue fuoriesce dal suo naso.

La folla col sacchetto di carta in testa continua a reggerlo stretto senza dire una parola. Nessuno si preoccupa per le sue ferite. Iroha-san continua come se nulla fosse accaduto.

"Stai solo implorando per la tua vita in questo momento perché hai paura, non perché tu sia affatto pentito. Posso prevedere che tu continuerai i tuoi vili atti se ti lasciassi andare. Quindi, la finiremo ora!"

Iroha-san applaude di nuovo con le sue mani.

"Ecco un [ordine]. Ditemi, onestamente quale pensate sia una punizione appropriata per lui?"

La folla col sacchetto di carta risponde.

"Muori."

"Muori."

"Muori."

"Muori", "Muori orribile feccia", "Muori criminale", "Muori di una morte dolorosa", "Muori cazzone", "Muori fetente", "Muori pervertito", "Muori, te lo meriti", "Muori e basta", "Muori adesso".

"Muori."

"Muori."

"Muori."

Stanno rispondendo tutti a causa del suo [ordine].

Ma posso sentire onestà nelle loro voci.

Circa venti persone stanno sinceramente desiderando la sua morte.

"Hah..." lei si lascia sfuggire un esasperato sospiro. "E' stato deciso all'unanimità che devi morire."

Gli porta il coltello sempre più vicino.

"Fermati! Fermati! Fermati! Non ho fatto nulla a "voi" ragazzi, no?! Questo non è affar vostro! Chi siete voi per—GAAAAAAAAH!"

Iroha-san gli strappa una manciata di capelli senza batter ciglio. Un suono di strappo riecheggia per tutta la galleria.

Una delle persone col sacchetto di carta bisbiglia "muori" e batte le mani come incoraggiamento. Qualcun altro segue l'esempio e applaudendo sussurra "muori.". A poco a poco si diffonde un applauso comune con un coro di "muori". Cominciano tutti ad applaudire con un ritmo odioso per inneggiare alla sua morte. "Muori", applauso. "Muori", applauso. "Muori", applauso. "Muori", applauso. "Muori", applauso. Muori-muori-muori-muori-muori-muori-muori-muori-muori-applauso-applauso-applauso-applauso-applauso-applauso-applauso-applauso.

Un ritmo allegro di "muori" riecheggia avanti e indietro.

Guardandoli, non posso non pensare:

—Ah, giusto. Merita di morire.

Incapace di lamentarsi oltre, l'uomo ora sta tremando di paura e svuota la vescica.

"Piangi un po' di più, porco. Rimpiangi di essere nato, porco. Soffri, porco."

Iroha-san porta il coltello fino all'altezza dei suoi bulbi oculari.

"La tua morte sarà la perfetta forma di catarsi[4] per le tue vittime."

Vedendola sul punto di commettere una grave errore, finalmente torno in me.

"Iroha-san, ferm—"

Tuttavia, tre uomini mi afferrano da dietro e mi impediscono di agire. Il mio campo visivo viene tagliato fuori dal braccio di qualcuno. Non riesco a vedere nulla.

"Iroha-san! Non devi farlo!"

Se lo fai non sarai più in grado di tornare.

Sarai intrappolata dalle 'scatole' e incapace di tornare alla tua vita quotidiana.

Ma—

"Ecco un [ordine]. Quando il mio coltello ti tocca, torna ad essere un cane."

"UGYAAAAAAAAAAAAAAAAAAHN!!!"

Non ho potuta fermarla.

Ciò che fa eco attraverso la galleria non è l'urlo di un uomo, ma l'ululato di un cane.

Gli uomini mi rilasciano e si allontanano.

La prima cosa che vedo è un uomo nudo coperto di sangue. Anche se è uno spettacolo orribile, sento un malato senso di soddisfazione nel profondo. Il suo urlo è stato terribilmente patetico, e mi fa schifo il solo pensiero che possa aver toccato i miei timpani. Non posso fare a meno di sentire un certo piacere contorto nel guardare il suo corpo floscio.

"Io sono diverso da quegli "Uomini-Cane". Non sono così disgustoso o stupido. Ottengono questo trattamento solo perché sono "Uomini-Cane"."

Una specie di sollievo. Un certo senso di superiorità.

Ma capisco fin troppo bene perché Daiya ha creato il fenomeno degli "Uomini-Cane".

Sarebbe terribile se tale disprezzo per gli "Uomini-Cane" diventasse di senso comune. Non sarebbero più considerati esseri umani, e sarebbero solo derisi e visti come meritevoli di punizione. Le persone prenderebbero le loro morti come per scontato. Una volta che quella percezione si infiltrerà in tutto il globo, il nostro mondo sarà coperto dalla sua 'scatola' e diventerà 'distorto'.

Non posso permetterlo.

Dunque, per evitare di arrendermi, provo ad avvicinarmi e aiutare quell'uomo che ancora si contorce nel dolore.

"Non ti muovere!"

Ma Iroha-san mi ferma.

"Non ti permetterò di aiutarlo. Se ti muovi, non potrò più garantirti la sicurezza di Maria Otonashi."

"Cosa?!"

Osa usare Maria come merce di scambio?!

"P-Perché faresti questo? Perché vuoi ucciderlo così tanto? C'è davvero uno scopo nel fare questo?!"

"Certo, non c'è nessuno vero scopo nell'uccidere questo particolare tizio."

"E allora perché?!"

"Ma lo faremo ripetutamente d'ora in poi. Costruiremo un nuovo mondo in questo modo."

Giusto.

Ecco il loro scopo, dopotutto. Ecco il mondo che Daiya e Iroha-san desiderano. Quello che ho appena visto—persone che esigono la morte di un pazzo criminale e poi lo uccidono realmente—è, in miniatura, ciò a cui porterà la 'Ombra del Peccato e del Castigo'.

"Ecco perché non posso permetterti di interferire adesso. Se lo facessi, continueresti a rimanere in mezzo sulla nostra strada. Diventeresti un ostacolo. Credici o no, io so bene che tu potresti diventare un ostacolo sorprendentemente grande. Pertanto, non posso lasciare che tu ti opponga a noi qui!"

La folla di persone con il sacchetto di carta in testa è ancora in silenzio che ci circonda e guarda.

Da in mezzo a loro, Iroha-san cammina verso di me con passo costante.

"Giusto. Immagino che sia il momento di venire al punto e dirti cosa voglio da te in cambio di Otonashi-san."

Come Iroha-san mi si avvicina, la lanterna comincia ad illuminare il suo viso in modo demoniaco.

Afferra il mio mento e lo tira verso di lei.

"Cessa ogni resistenza in questo momento."

Il suo viso poco illuminato è dipinto di rosso.

Una linea rossa sta gocciolando giù per le sue guance come se stesse versando lacrime di sangue. Le pupille dei suoi occhi, dilatate a causa dell'oscurità, sono fisse su di me e mi tengono prigioniero.

"Per provarlo, stringi i denti e guardalo come muore. Fallo come un moccioso che piange perché la sua mamma non vuole comprargli le caramelle" dice e lascia andare il mio mento. Prova a ripulirsi del liquido rosso sulle sue labbra con il braccio, ma finisce solo col spalmarselo ovunque.

Ah... Ora capisco.


—Iroha-san non può più tornare indietro.


Non può più tornare alla sua "vita quotidiana"—alla vita senza 'scatole'. I suoi occhi sono taglienti come quelli di un rapace, e mi tagliano come coltelli. La sua faccia è diventata colma di follia.

La mente di Iroha-san è da qualche altra parte adesso. Se aiutassi quell'uomo, potrebbe davvero fare del male a Maria. Ecco quant'è lontana dalla realtà.

Cosa ha intenzione di fare con me? Visto il suo stato attuale, non ha ragione di lasciarmi andare. Se è davvero alleata di Daiya, potrebbe usare i [servitori] qui intorno per torturarmi e farmi abbandonare il 'Cinema Schiaccia-Desiderio'.

—Non glielo lascerò fare.

Ma come dovrei comportarmi con il rapimento di Maria?

Non ho una risposta, e non "c'è" alcuna semplice risposta. Non mi resta altra scelta se non aspettare la sua prossima mossa.

Iroha-san vede che sono ad un punto morto e tira fuori il suo cellulare in un modo così calmo da sembrare che non fosse casuale. Prima di fare qualsiasi cosa, mi spiega che: "sai, non c'è alcun bisogno di mettere un [ordine] in parole. Quindi, in sostanza, dire questo a voce alta è soltanto una recitazione che sto facendo apposta per te."

Fa una telefonata—riesco a malapena a sentire la voce di un uomo provenire dall'altoparlante del telefono, ma non riesco a capire cosa stia dicendo.

Iroha-san gli risponde:

"Si, stupra Maria Otonashi."

"Cos—?!" esclamo.

Cosa? Di che sta parlando?

Con un sorriso trionfante, Iroha-san dice:

"Non ti ho detto di dimostrarci che non ti opporrai a noi? Come potrebbe essere una prova sufficiente l'abbandonare un essere inferiore ed inutile come un 'Uomo-Cane'? Allora, ecco perché sto facendo questo. Se non opponi alcuna resistenza anche dopo che ti ho privato del tuo più grande tesoro, crederò che hai gettato sul serio la spugna."

"Tu..."

Brucio di rabbia.

"Tu hai pensato anche solo per un secondo che avrei accettato una cosa del genere?!"

"Non lo farai? Come vuoi, come vuoi. Significa solo che ti metterò all'angolo. Ti metterò fuori combattimento fracassando la tua volontà di resistere. Ed ecco esattamente perché Otonashi-san verrà stuprata."

"Iroha-san ma ti rendi conto davvero di cosa stai dicendo? Stai essenzialmente facendo la stessa identica cosa del pedofilo stupratore che detesti!"

"Non proprio. Non lo sto facendo per soddisfare i miei desideri basilari. Ho un chiaro obiettivo. Nessuna guerra, indipendentemente dalla sua giustezza, può essere vinta senza uccidere i soldati del nemico. E' inevitabile che gli abitanti dei villaggi vengano coinvolti ed uccisi. Alcuni soldati potrebbero anche cedere sotto la pressione e iniziare a massacrare i civili. Ma nel complesso, la giustizia è giustizia. Nonostante potrebbero esserci alcuni piccoli fallimenti, le cose giuste sono giuste."

"Basta con le stronzate! Ciò che stai dicendo non può essere corretto! Piccoli fallimenti, un cavolo! Smettila di sparare stronzate!"

"Sembri comprendere ciò che sto dicendo, no?" dice Iroha-san con un sorriso ironico.

E' inutile... Non posso persuaderla con la logica. Prendere anche solo un singolo sguardo ai suoi occhi infangati, assolutamente privi della minima sanità mentale, è sufficiente a farmelo capire.

Nonostante questo però, devo fermare i suoi abusi su Maria non importa cosa.

Fondamentalmente, Iroha-san ha solo bisogno di credere che mi sia completamente sottomesso a lei.

...In tal caso, c'è una sola ovvia opzione.

"Se vuoi distruggere la mia volontà di resistere, non c'è alcun bisogno di spingerti così oltre!"

"Ah si?" con uno sguardo Iroha-san mi spinge a continuare.

E' un piano rischioso. Potrei davvero perdere il potere di oppormi a loro, ma almeno sarò in grado di evitare che Maria sia violata.

Propongo la mia idea:

"Fammi diventare un tuo [servitore]."

Giusto. Una volta che ciò sarà successo, ferire Maria sarà privo di significato. Non c'è modo migliore per dimostrare la mia sottomissione.

Ma la risposta di Iroha-san è inaspettata:

"Impossibile. Ci ho già provato."

"...Eh?"

"A che pensi che servisse questa lanterna? Ovviamente a creare un'ombra! ...Ah, ma forse non sai nemmeno come funziona la 'Ombra del Peccato e del Castigo'? Immagino che non significhi molto per te, quindi. Beh, ascolta: se fai un passo nella mia ombra, o io salgo sulla tua, io ottengo il [controllo] su di te. Quindi ci ho già provato. Ma sei diventato un [servitore], Kazuki-kun? Non è cambiato nulla, vero?"

"...non puoi farmi tuo [servitore]?"

"Non posso dirlo con certezza, ma perlomeno posso dire di non esserci riuscita qualche istante fa."

"Perché no...?"

"Perché tu sei un 'proprietario'! Le 'scatole' si ostacolano a vicenda. Come quando Oomine-kun poteva ancora muoversi liberamente nonostante fosse stato risucchiato nel 'Gioco dell'Ozio'. Mi sono assicurata di aver messo piede sulla tua ombra nell'attimo stesso in cui sei arrivato qui, ma non sono riuscita a prendere controllo su di te. A proposito, la stessa cosa vale per Otonashi-san."

"Hai provato a trasformare anche Maria in un [servitore]?"

"Beh, si. Quello sarebbe stato il metodo più semplice di procedere, no?" spiega senza mezzi termini.

"Quindi è impossibile rendere dei 'proprietari' dei [servitori]..."

"Mmm.... non è esattamente accurato. Secondo Otonashi-san, è possibile se tu ti arrendi. Posso riprovarci?"

In maniera assolutamente casuale, Iroha-san fa un passo in avanti e—

cammina sulla mia ombra.

I suoi movimenti sono così veloci che riesco a malapena a credere che lei stia usando la sua 'scatola'.

Visto che ha agito con tanta noncuranza, è riuscita a calpestare la mia ombra ancora prima che potessi anche solo pensare di evitarlo. Qualunque cosa dica Iroha-san, non c'è alcuna prova che io "non" diventerò un [servitore] quando fa un passo sulla mia ombra. Forse il suo primo tentativo è fallito a causa di qualche improbabile coincidenza degli eventi? Dunque, non dovrei lasciarle calpestare a questo modo la mia ombra.

"......"

Non sento nulla di insolito come mi aspettavo.

"......Puoi rendere chiunque un [servitore] eccetto per un 'proprietario'?"

"Si. Vorrei davvero conoscere un ragazzo che non possa sottomettere."

Non sento ancora nulla.

Anche se ha calpestato la mia ombra, rimangono totalmente inalterato.

"Se qualcuno del genere esistesse, dovrebbe essere un vero mostro."

Iroha-san sta mentendo.

No... non è giusto. Lei non sta mentendo—lei sta solo sbagliando.

Iroha-san ha detto che lei può rendere chiunque un [servitore] purché non sia un 'proprietario'. Ha già fatto un errore dicendo questo.


Perché io non sono un 'proprietario'.

Kazuki Hoshino non è il 'proprietario' del 'Cinema Schiaccia-Desiderio'.


"Capito? Ecco perché devo rifiutare la tua proposta di lasciare andare Otonashi-san in cambio del tuo divenire un mio [servitore]."

"Quindi questo significa...?"

"Esatto. E' il momento di tornare sulla vecchia pianificazione e distruggere il tuo cuore."

Come stanno adesso le cose, non posso più fermarla con le mie sole parole.

Sono diventato dolorosamente consapevole di questo fatto.

All'improvviso, noto una cosa.


Un coltello insanguinato giace accanto ai suoi piedi.


Guardo Iroha-san.

So che Iroha-san è una persona meravigliosa. Potrebbe essere un po' goffa quando si tratta di sentimenti, ma allo stesso tempo è estremamente rispettosa degli altri. Essendo consapevole della sua propria forza, lei la utilizza per aiutare le altre persone—il che spiega anche le sue attuali azioni. Se avessi il tempo per una discussione come si deve, Iroha-san sicuramente realizzerebbe l'errore nelle sue maniere.

Ma 'non' c'è tempo.

Ho capito che è impossibile salvare Maria e Iroha-san nel tempo limitato che mi rimane.

Quindi—

Quindi—

"......"

Nonostante questo, farò ancora un ultimo disperato sforzo.

"......Ti sbagli, Iroha-san."

"Ah si?" risponde con un tono palesemente disinteressato mentre raddrizza le sue orecchie.

"Tu e Daiya vi state entrambi sbagliando."

"Solo per la cronaca: su che cosa?"

"Tentare di aggiustare il mondo uccidendo persone è sbagliato!"

"Tanto per essere chiari: non sono interessata all'opinione del solito senso etico superficiale, okay? Uccidere un assassino prima che uccida un centinaio di persone è sicuramente la scelta giusta, no? Inoltre, la sua punizione può essere usata come deterrente per spaventare tutti gli altri criminali e impedire loro di commettere nuovi crimini. Finché non abbiamo ottenuto questa 'scatola', ci mancavano soltanto i mezzi per farlo. Andiamo, illuminami: come può qualcosa del genere essere una brutta cosa?"

"...Infatti, io non la considero una brutta cosa isolare quei pazzi criminali che trascinano giù gli altri. Ci sono persone che non meritano di vivere. Non voglio crederci, ma penso che sia un dato di fatto."

"Vero? Stai solo negandolo perché sei costretto dall'opinione popolare. Quella ti costringe a considerare superficialmente ciò che stiamo facendo una brutta cosa senza alcun pensiero reale dietro."

"No. Perché... come puoi scegliere?"

"...Scegliere cosa?"

Come fa ancora a non capire?

Irritazione e rabbia crescono dentro di me.

Guardo a malo modo la follia di Iroha-san.

"Chi merita di morire."

Iroha-san trattiene il suo respiro, apparentemente notando i miei sentimenti.

"Come potete tu e Daiya, che non siete né divini né perfetti, determinare chi merita di morire? Le vostre scelte sono infallibili?"

"N-Noi—"

"Ovviamente no. Voi decidete di uccidere persone con informazioni imperfette."

"...Certo, non posso dire di avere un tasso d'errore dello 0%. Ma come può essere diverso dall'attuale sistema giuridico che abbiamo? Nemmeno tutte le sentenze di morte pronunciate dai giudici sono giustificate. ...Inoltre, le mie scelte sono difficili da sbagliare. Per esempio, tutti dovrebbero concordare con me che, perlomeno, questo molestatore di ragazzine merita di morire."

"Ne sei sicura? E' vero che ha ferito molte persone, ma forse ha del potenziale per salvare ancora più persone. Allora non meriterebbe di morire, seguendo la tua stessa logica."

"Hah? Non c'è modo che questa feccia abbia un tale potenziale!"

"Immagino che tu abbia probabilmente ragione, ma come puoi essere assolutamente certa?"

"...Io posso esserlo. Con un singolo sguardo, so quanto è malato. Non può salvare più persone di quante ne abbia ferite."

"Ma questo è presuntuoso da parte tua! Anche se non sei più speciale di chiunque altro, hai iniziato a sentirti speciale perché hai ottenuto la 'Ombra del Peccato e del Castigo'. Anche se hai semplicemente ottenuto una 'scatola', ti sei fatta intossicare da quella sensazione di potere e credi che ogni tuo verdetto sia sempre giusto. Sai qual è il tuo stato attuale?"

Continuo.

"E' chiamato 'essere pieni di sé'."

"......"

"E' così facile prevedere cosa accadrà! All'inizio, sceglierai dei peccatori da eliminare su cui tutti, più o meno, concordano. Ma quello è solo l'inizio. Sei così piena di te che verrai inevitabilmente portata via in un attimo. Poco a poco comincerai a selezionare persone che cadono in una zona grigia. Degenererai sempre di più e alla fine trasformerai in 'Uomini-Cane' persone che semplicemente ti metteranno il bastone fra le ruote. Bene e male non avranno più alcuna importanza e cancellerai semplicemente le persone che ti daranno fastidio. Forse è già troppo tardi? Dopotutto, stai per schiacciare me e Maria solo perché siamo in mezzo sulla vostra strada."

La mia irritazione è cresciuta mentre parlavo.

Perché Iroha-san e Daiya non capiscono un punto così semplice, anche se dovrebbero essere così intelligenti? In qualche modo sono incapaci di immaginare il risultato che ho appena delineato?

"Quello che stai facendo non è né un giudizio né una giusta ripulita. E' un omicidio. Sia tu che Daiya siete diventati ossessionati dalla sensazione di potere che la 'scatola' via ha dato, e siete spinti a commettere peccati. Ciò che voi due vi siete impegnati a fare non è diverso dalle peggiori stragi che pervadono la storia umana! Non state creando una rivoluzione—state solo facendo un altro orribile errore senza giustificazione!"

Cammino verso la silenziosa Iroha-san.

"Pertanto, io vi fermerò."

Mi assicuro anche che sia proprio accanto al coltello.

"......"

Iroha-san sembra essere leggermente confusa dalle mie parole.

Ciò che sto dicendo è sicuramente vero, e lei dovrebbe anche rendersene conto.

Eppure, mi risponde comunque:

"......Cos'è quella faccia?"

"...Faccia?"

"Si, la tua faccia! Anche se stai cercando di mettermi all'angolo con le tue parole e stai lottando contro di me" continua con amarezza, "perché sorridi così dolcemente?"

In risposta, mi tocco automaticamente la mia faccia.

"Normalmente, non dovresti essere in grado di sorridere a quel modo. Prima di tutto, una persona normale non dovrebbe essere in grado di dire quello che hai appena detto."

"...Non ho detto nulla di strano o scandaloso!"

"Beh, non lo hai fatto. Ma una persona normale non dovrebbe essere in grado di fare tali affermazioni oggettive in una situazione come questa. Se la ragazza che ami fosse tenuta prigioniera e tu avessi perso la tua compostezza, normalmente non saresti in grado di mettere insieme un'argomentazione logica così complessa."

"Stai dicendo che dovrei essere più emotivo?"

"Non sto parlando di essere emotivi o ragionevoli. Le tue azioni sono su un livello completamente diverso. Non puoi farlo normalmente. Tu... non puoi..."

Un misto di confusione e spavento appaiono sul suo viso.

"Da dove—"

Con quella espressione, chiede:


"Da dove osservi il mondo?"


Non ho idea di cosa voglia dire.

Ma Daiya una volta mi ha detto qualcosa di similmente criptico. Mi disse che era come se stessi fluttuando, o qualcosa del genere. La sua domanda probabilmente significa qualcosa del genere.

Aah... Immagino di non essere abbastanza normale. Continuo a negarlo, ma credo che sia ora di arrendersi.

Sembra ancora più confuso quando provo a metterlo in parole, ma se dovessi descrivere onestamente me stesso:


C'è troppo poco "me" dentro di me.


"...Basta, Kazuki-kun. Non importa ora. Io non mi fermerò."

"Non sei d'accordo con me?"

"Puoi avere un punto. Credo che siamo un po' troppo pieni di noi, e che non siamo perfetti e facciamo qualche errore. Ma non è una ragione per smettere di agire. Non dobbiamo rinunciare a causa di questo. Non dobbiamo perdere contro la realtà e accettare i mali dell'umanità come inevitabili. Non dobbiamo rimanere inermi. Non voglio farlo. Ma grazie per le tue critiche, le prenderò in considerazione e ci penserò prima di uccidere qualcuno!"

"Pensarci non renderà le tue scelte giuste!"

"Dì quello che vuoi, ma non considero questo modo d'agire intrinsecamente sbagliato."

Dopo aver detto questo—continua a parlare con occhi offuscati dalla follia.

"Dunque, non mi fermerò. E non cambierò idea riguardo Otonashi-san."

Huh. E' così, dopotutto.

Un debole sospiro sfugge alle mie labbra.

"Che vorrebbe dire quel sospiro? Hai finalmente rinunciato? Ho rotto il tuo spirito?"

"Si, mi arrendo!"

Sul trovare un modo per evitare di ucciderti.

Va bene allora. Non devo lasciarle notare le mie intenzioni. Se non lo faccio in un istante, sarò messo a terra dai [servitori] che ci circondano. Devo pugnalarla senza esitazione. Non devo lasciarle percepire il mio impulso omicida.

Uccidere.

Devo pugnalarla nel cuore e ucciderla in un istante, ma farlo in modo così casuale come se stessi canticchiando una melodia familiare.

"...Le persone che meritano di morire, huh?"

Iroha-san pensa che tali esseri umani esistano.

Alla fin fine, siamo sempre esseri umani—quindi non è qualcosa che possiamo decidere da noi. Anche io posso pensare ad alcune persone che credo che dovrebbero essere uccise, ma questo è sbagliato. "Deve" essere sbagliato.

Se non fosse così, allora ciò che sto per fare proprio ora sarebbe perdonabile. Non voglio che sia così. Non perdonerò me stesso per questa azione.

Sto semplicemente facendo lo stesso errore come loro.

Le persone che meritano di morire.

Dalla mia prospettiva—


—tutti coloro che fanno del male a Maria meritano di morire.


Dunque, ho spinto il coltello nel cuore di Iroha-san.

Non ho fatto alcun movimento superfluo.

Ho aspettato che il suo sguardo si allonasse leggermente, ho raccolto il coltello e l'ho pugnalata rialzandomi. La lama è sparita nel suo corpo.

"Muori".

Non c'era alcun simile pensiero nella mia mente.

Non possiedo ancora un briciolo di volontà omicida. Ho semplicemente fatto ciò che doveva essere fatto. Questo è tutto.

Ah, potrebbe essere che...

Potrebbe essere quella parte della mia personalità che sembra anormale agli altri?

Se è così, devo assolutamente evitare che Maria la veda. Giusto, se lo facesse, noi—


"Che... stai facendo, Kazuki?"

Il mio cuore salta un battito.

"Ah, aaah...!"

Perché?

Perché lei sta...?

Quel modo di chiamarmi. Quella intonazione. Il suono della sua voce.

La voce che amo così tanto appartiene a—

"......Perché... stai... facendo questo, Kazuki?"

Una ragazza con un sacchetto di carta sopra la sua testa si avvicina.

"Ehm, ah...!"

...Perché non l'ho notato? Perché non ho notato lei anche se dovrei essere in grado di percepire la sua presenza, anche senza vedere la sua faccia? Semplice. E' buio, e non sono riuscito a esaminare ogni membro della folla di persone con il sacchetto di carta in testa. Perché non ho pensato di più circa la scelta di Iroha-san di evocarmi in un tale posto buio?

Perché non ho notato ciò che Iroha-san voleva nascondere di più?

La ragazza snella si toglie il sacchetto dalla faccia.

"Maria."

E' Maria.

Senza dubbio, è Maria.

"Kazuki..." chiama il mio nome con voce tremante.

"Perché sei qui...?"

"Perché gliel'ho detto io."

Iroha-san risponde alla mia domanda sussurrata, fornendo una risposta di cui ero già vagamente consapevole. Anche se il coltello nella mia mano sta perforando il suo petto...

...Si, ovviamente l'ho realizzato. L'ho realizzato nell'attimo in cui l'ho pugnalata, che non c'era praticamente alcuna sensazione di tagliare qualcosa.

Iroha-san tira fuori il coltello che avrebbe dovuto trafiggere il suo cuore, e spinge la punta contro il palmo della mia mano. Non sento alcuna puntura. La lama semplicemente scompare dentro il manico.

Non c'è modo che avrei potuto uccidere qualcuno con quel coltello—no, quel giocattolo.

"Vuoi una opinione oggettiva sul comportamento che hai avuto negli ultimi minuti, Kazuki-kun?"

Mentre sono ancora sconcertato, Iroha-san sputa fuori:

"E' chiamato 'essere pieni di sé'."

Strappa il coltello finto dalle mie mani impotenti.

"Ecco un [ordine], cane. Abbaia gioiosamente."

L'uomo nudo che doveva essere svenuto in agonia si alza tutto in una volta. Si mette a quattro zampe e corre intorno a noi, abbaiando in modo vivace senza curarsi del fatto che è ricoperto di rosso sangue.

"Non ti ho detto che non c'è alcun bisogno di mettere un [ordine] in parole?"

Iroha-san pugnala l'"Uomo-Cane" che sta correndo. Anche se non può essere ferito da quel giocattolo, quello grida dolorosamente "GYAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHN" e collassa a terra di nuovo.

"Abbiamo versato del sangue artificiale su di lui mentre non stavi guardando. E poi ho [ordinato] a questo 'Uomo-Cane' di urlare e fingersi ferito quando l'ho pugnalato. Te la sei bevuta come un idiota."

Aah, a pensarci bene, non ho mai visto in realtà lei pugnalarlo perché la folla copriva il mio campo visivo. Ho solo sentito l'uomo urlare e l'ho visto contorcersi in agonia, coperto di rosso. Visto che è così buio, il sangue finto è difficile da distinguere da quello vero, ed è facile per lei nascondere una sacca di sangue.

"...Perché, perché lo hai fatto..."

"Perché... beh, mi è stato [ordinato] da Oomine-kun. Mi ha dato un singolo [ordine]: 'mostra il tradimento di Kazuki Hoshino a Maria Otonashi'."

Iroha-san sposta lo sguardo verso Maria.

"E' stato più difficile di quanto pensassi! Voglio dire, lei si fidava così ciecamente di te. Era ovvio che non sarebbe stata pronta a credere che tu l'avessi tradita."

Maria si morde le labbra.

"Ma portando Otonashi-san qui è stato tutto davvero facile. Ho usato lo stesso metodo su tutti e due, Kazuki-kun: ho minacciato anche lei. Dire che 'se non mi avesse obbedito o avesse provato a imbrogliarmi, i miei [servitori] avrebbero ucciso Kazuki-kun' è stato più che sufficiente per far sì che Otonashi-san mi seguisse, anche se sembrava così banale. Naturalmente, una richiesta così innocua come 'guardarci in silenzio' era abbastanza facile per lei da tollerare. E così le ho mostrato" dice Iroha-san mentre infila il falso coltello nel suo petto, "come hai cercato di uccidermi."

Tutto—

Tutto ciò che ha fatto e detto era inteso puramente allo scopo di mostrare a Maria che io ero disposto ad uccidere? Posizionare il coltello alla mia portata, farmi infuriare dicendo che avrebbe stuprato Maria, e ispirandomi a elaborare piani omicidi mettendo in scena un finto omicidio davanti ai miei occhi...

E alla fine, l'ho pugnalata con il falso coltello proprio come lei aveva previsto.

Iroha-san schiocca le sue dita. In reazione, la folla col sacchetto di carta in testa si incammina via in modo disorganizzato—come per dirmi che il loro lavoro qui era finito.

"Mi è stato detto di guardare perché avresti provato ad uccidere Shindou" dice Maria mentre evita completamente il mio sguardo. "Non le ho creduto. Anche quando mi ha detto che Oomine aveva già iniziato ad usare la sua 'scatola' e ho realizzato che stava dicendo la verità, non potevo credere che tu avresti ucciso qualcuno. Risolvere un conflitto uccidendo qualcuno—è inaccettabile. Una volta che ricorri all'omicidio, il tuo degrado è completo e le tue convinzioni perdono ogni significato. Dovresti conoscere i miei sentimenti su questo argomento. Dovresti anche sapere che non posso collaborare con qualcuno del genere. Eppure, tu......"

A corto di parole, scuote solo la testa.

"...No, non soffermiamoci su di me. Ma io ancora non riesco a capire, Kazuki. Tanto per cominciare, tu non sei un assassino. Anche se è solo un tentato omicidio, il fatto che hai provato ad uccidere qualcuno creerebbe costanti spasimi di rimorso. Appesantito da un peccato così grave, non potresti più tornare alla tua 'vita quotidiana' e, soprattutto, quella tua 'vita quotidiana' verrebbe distorta perché "tu" saresti un uomo cambiato. Ah, ma i problemi si estendono al di là del psicologico, poiché la legge ti priverebbe della tua 'vita quotidiana' se commettessi un omicidio, no? Pertanto, tu... una persona che dà valore alla sua 'vita quotidiana' sopra ogni cosa non sceglieresti mai di uccidere."

Stringe il pugno.

"Non c'è modo che tu possa commettere un omicidio... non esiste proprio! Non c'è modo che Kazuki possa farlo!"

Maria mi dà uno sguardo di supplica.

"...Si, è vero! Tu non puoi! Non lo faresti mai! Devi essere stato controllato. Molto probabilmente eri controllato da quella 'Ombra del Peccato e del Castigo' e sei stato costretto ad agire in quel modo. Vero? Kazuki, dimmelo! Ho ragione?" dice mentre mi scuote dalle spalle.

"Per favore nega di essere responsabile di averlo fatto."

Maria mi sta pregando con ogni parte del suo essere. Anche se lei ha visto il mio atto malvagio con i suoi stessi occhi, vuole ancora che io lo neghi. Anche se sa troppo bene che sono colpevole, lei ancora chiede l'impossibile.

Non posso credere che Maria si stia comportando così. Non posso crederci, ma...

Approfitterò dei suoi sentimenti, allora.

Continuerò ad ingannarla.

"Hai ragione!"

Sono orribile. Le mie stesse parole mi fanno venire voglia di vomitare.

Ma se ammettessi la verità, Maria romperebbe ogni legame con me e non tornerebbe mai più da me.

Pertanto, devo ricorrere alla menzogna più disperata, non importa quanto sporca essa sia.

"E' così dopotutto" bisbiglia. "Dopotutto, ecco com'è."

Sembra sollevata.

Maria ha creduto alla mia sfacciata bugia. Lei stessa si è lasciata ingannare.

Si... giusto. Maria non vuole neanche lei rompere ogni legame con me. Vuole ancora fidarsi di me. Il nostro legame non può essere reciso così facilmente.

Quindi devo mentire fino alla fine.

"Maria, ascolta—"

"Fufu, sono sollevata! Con questo—"

Con un'espressione davvero sollevata, Maria continua:


"Non devo più... credere in nessuno."


"......Huh?"

La sua espressione.

E le sue parole.

Non corrispondono.

"Ho vagamente... no, a dire la verità, lo avevo notato tanto tempo fa! Quindi, dopotutto—"

Dopotutto—

Dopo aver ripetuto quello con cui aveva cominciato a parlare qualche istante fa, continua così:

"Quindi dopotutto—tu mi stavi tradendo."

"Ah......"

Tutta la mia energia scivola via e le mie braccia cadono mollemente ai lati.

Guardo esitante verso Maria.

"Oh, posso dirlo. Ehi, ero in grado di leggere la tua mente già solo analizzando i movimenti dei tuoi muscoli facciali! Non posso più farlo, ma non ho trascorso un'intera vita assieme a te? Posso ancora vedere attraverso qualcosa di così banale come una bugia. Ma ho cercato disperatamente di convincere me stessa a pensare "non c'è una prova assoluta". Ho evitato il problema fino a quando non ci fosse una prova evidente del tuo tradimento. Ma ora l'ho trovata. La tua pietosa inetta bugia mi ha fatto capire che tu sei cambiato senza speranza."

Stavo solo pensando che il nostro legame non potesse essere reciso così facilmente.

...Quanto stupido posso essere?

L'ho tradita ripetutamente. L'ho ingannata per tutto il tempo sin dal 'Gioco dell'Ozio'. Ho distrutto a poco a poco il nostro legame originariamente infrangibile.

E ora, grazie ai miei costanti tradimenti, questo legame è stato alla fine spezzato.

"Aah, sono così sollevata! Sapevo che non avrei potuto continuare a lungo. Mi stavo incolpando per questo impegno nell'auto-ingannarmi, e ne soffrivo di conseguenza. Io sono una 'scatola', quindi non devo avere un cuore umano. Non devo collegarmi a qualcuno e affezionarmi a lui. Ma nonostante questo, non potevo sopportare di separarmi da te, Kazuki, e cercavo ragioni per restare con te, come quella di poter incontrare 'O'. Mi sentivo perfino spaventata! Ho temuto che avrei potuto perdere di vista il mio obiettivo e sparire completamente!"

Quello era il mio obiettivo—volevo che "Aya" scomparisse così che "Maria" potesse vivere.

Ma...

"Ma... tu mi hai tradito e mi hai insegnato che mi sbagliavo. Mi hai fatto realizzare quanto debole sono. Mi hai fatto prendere questa decisione."

Ogni singola parola che pronuncia trafigge il mio cuore.

Maria è l'ultima persona a cui volevo fare del male. Lei è la persona che più volevo proteggere.

Eppure, lei è stata quella che ho ferito di più, la persona che ho distrutto.

"...Maria, ascolta. E' stato tutto per—"

Non posso semplicemente lasciarla andare.

Comunque,

"No!"

Maria si allontana da me.

"Eh?"

"Non chiamarmi Maria."

Non posso più nemmeno fare quello.

"Ho abbandonato quel nome tanto tempo fa. E' sopravvissuto solo perché tu hai deciso di continuare ad usarlo, anche se l'ho creato solo per un capriccio. Ma la nostra relazione è finita adesso, quindi non c'è più alcun bisogno di usare quel nome. La mia vita come Maria è giunta al termine."

Con queste parole, Maria si volta verso di me e mi fissa dritto negli occhi—

E lo dice.


"Io sono la 'scatola' chiamata Aya Otonashi."


In quell'istante.

Una certa immagine appare nella mia mente e segna l'inizio di un flashback.

E' un'immagine pallida, stantia e deformata.

E' l'aula della ripetizione infinita.

Una Maria su sfondo seppia è in piedi accanto alla cattedra dell'insegnante. Si presenta. Non riesco a capire la sua espressione. Ci sono centinaia e centinaia di modelli, quindi non riesco a determinare qual è quello vero. "Io sono Aya Otonashi. Piacere di conoscervi", "Io sono Aya Otonashi... Saluti", "Aya Otonashi", "Aya Otonashi", diceva all'interno di quel mondo ripetuto. E col passare del tempo, le sue emozioni scomparivano dalla sua faccia. Ha utilizzato quel tempo praticamente infinito per creare una personalità separata. Ha respinto tutti al fine di diventare una 'scatola' perfetta.

La ragazza che sta lì, in piedi.

L'espressione della ragazza che sta lì, in piedi.

"......Ah......"

Alla fine lo noto. Non lo avevo mai notato prima perché ero sempre con lei.

Maria di recente ha cominciato ad esprimere i suoi sentimenti come una persona normale. Ha iniziato a piangere, ad arrabbiarsi, a ridere, come una persona normale.

Non lo avevo notato. Anche se avrei potuto forse trovare un'altra strada se l'avessi notato prima, non sono riuscito a notarlo.

Maria ha perso le sue normali emozioni ancora una volta.

Un sussurrato "No..." sfugge alle mie labbra. "Ti chiamerò per sempre Maria!"

"......"

Ignorando le mie parole, porge la mano verso Iroha-san. Iroha-san istantaneamente comprende le intenzioni di Maria e le consegna il finto coltello.

"Kazuki. Sei cambiato. L'attimo in cui hai pugnalato il petto di Shindou con questo giocattolo, sei cambiato una volta per tutte. Non sei più un mio alleato, ma un essere che esiste per corrompermi. Pertanto—"

Maria mi fa tenere il coltello per qualche motivo.


"—Da adesso sei un mio nemico."


Non so perché, ma Maria mi abbraccia delicatamente con un soffice sorriso.

"...Maria?"

"Forse lei non vuole realmente lasciarmi, dopotutto?". Anche se è assurdo, non possono non cogliere questo debole pensiero.

Ma come previsto, la verità è del tutto differente.

Lo vedo.

Vedo il coltello che sto tenendo in mano premere sul suo petto.

"Ah..."

Ovviamente è solo un giocattolo. Non fa davvero male a Maria. Ma è solo capitato che sia un giocattolo oggi.

"Ecco com'è" bisbiglia. "Quando sono vicino a te, mi perfori il cuore a questo modo."

Parla con un tono di voce terribilmente gentile, che dà solo un impatto ancora peggiore alle sue parole.

Ha ragione.

Ecco esattamente ciò che stavo cercando di fare. Ecco cosa succede quando ci incontriamo l'un l'altro come nemici: pugnalo Maria al cuore.

"Kazuki."

Il corpo di Maria è fragile e snello come sempre.

Continua mentre il coltello nelle mie mani è ancora premuto contro il suo petto:

"Grazie per tutto."

Questa delicata giovane ragazza continuerà a combattere da sola. Continuerà a lottare anche se tradita e pugnalata. Continuerà a lottare per dei perfetti sconosciuti, abbandonando la propria felicità.

Riesco a vedere come finirà tutto questo.

In una sconfitta.

In un futuro non troppo distante... anzi no, nel vicino futuro, Maria crollerà sotto quel peso. Affilando la sua anima come una lama, lei scomparirà una volta che si sarà buttava via per niente.


Anche se posso immaginare il suo destino, non posso fermarla.


Maria rompe l'abbraccio.

Alla fine, si libera dal coltello.

Lo strappa dalla mia mano e lo restituisce a Iroha-san, che è stata a guardarci con una profonda mancanza di interesse.

Non degnandomi nemmeno di uno sguardo, Maria si gira e si allontana.

"Kazuki" sussurra, "non ho potuto finire gli hamburger da sola."

Sciocco come sono, non l'ho notato subito, ma—

Quelle erano le parole d'addio di Maria.


◆◆◆ Daiya Oomine - 11 Settembre VEN 20:57 ◆◆◆[edit]

"Perché assomigli a me" spiega Maria Otonashi sullo schermo.

In risposta io borbotto "Ma che...?"

Yanagi ed io siamo stati teletrasportati per l'ennesima volta e stiamo guardando il terzo film. Yanagi siede dietro di me sulla mia destra e vicino a me c'è il guscio di Maria Otonashi. Otonashi sembra essere la protagonista di questo film, "Ripetizione, Reset, Reset".

Sono confuso. Perché Otonashi? Non condividiamo nessun ricordo particolare. Non sono in legami così stretti con lei come lo sono con Rino e Haruaki. Se questa è davvero una proiezione dei miei peccati, ho forse fatto qualcosa ad Otonashi senza rendermene conto? Otonashi come personaggio principale non manca di impatto se l'obiettivo è di farmi soffrire?

Questo è ciò che ho pensato in un primo momento.

Ma le mie previsioni era totalmente sbagliate.

Ciò che sto vedendo è del tutto inaspettato.

E' una scena dalla 'Aula del Rifiuto' di cui non ho memoria. Otonashi ed io stiamo provando a trovare una via per scappare.

"Ho collaborato con Otonashi...? Anche prima che lo abbia fatto Kazu?"

E' uno spettacolo piuttosto strano. Soprattutto, le mie interazioni con Otonashi non sono ostili (come lo sono ora) o superficiali (cosa lo erano di solito).

Al contrario, sto esprimendo familiarità.

"Cos'è quello stupido sguardo sulla mia faccia?"

...No, immagino che non ci sia da meravigliarsi.

Guardo la faccia di Otonashi sullo schermo.

Ha avvolto se stessa nella trascendentalità. Ma non perché abbia in realtà raggiunto la trascendenza; è semplicemente perché ha mantenuto tutti i suoi ricordi accumulati durante le ripetizioni di quel mondo, che al resto di noi appare inevitabilmente a quel modo.

Le altre persone potrebbero non essere in grado di capire la differenza, ma io posso.

Posso dire che quella personalità è auto-costruita.

Ciò che rimane è una ragazza che, proprio come me, soffoca se stessa per cercare di ottenere qualcosa. Di conseguenza devo aver sentito un senso di familiarità.

"Devi aiutarmi!"

A causa di ciò, suppongo, le ho detto quelle sciocche parole nella 1536° ripetizione del 2 Marzo.

...Whoa, aspetta! Stai provando ad uccidermi per l'imbarazzo? Il 'Cinema Schiacchia-Desiderio' ha cambiato il suo approccio e ora punta all'umiliazione?

"Come potrei fare per ricordare cosa è accaduto nella 'Aula del Rifiuto'?"... Mi domando per un attimo, ma mi correggo subito: non ho mantenuto i miei ricordi. A differenza di Kazu, non sono capace di una simile impresa. Comunque, similmente a quanto accaduto nel 'Gioco dell'Ozio', dove il mio NPC era in grado di vedere attraverso i miei piani, sono stato in grado di afferrare ciò che è successo nelle precedenti ripetizioni abbastanza precisamente con l'assistenza della spiegazione di Otonashi.

In questo senso, potrei aver avuto i suoi requisiti minimi per diventare un suo alleato.

"Mi sento perso. Cosa posso fare per Kiri? Nulla! Se la tocco, lei impallidisce. Se la abbraccio, lei ricorda il suo passato e piange. Qualunque cosa io faccia, posso solo farle del male. Ma lei ha bisogno di me. Non può farcela da sola. Se la lasciassi sola, sarebbe destinata a commettere un grave errore. Se avvicinarmi a lei e lasciarla sola sono entrambe opzioni sbagliate, dimmi allora, cosa dovrei fare?"

Che diavolo sto dicendo... Dire ad Otonashi queste cose non mi porterà a nulla. Lei è impotente tanto quante me.

Comunque, il me stesso di un differente tempo continua a parlare.

"Penso che potresti essere in grado darmi una mano," dico disperatamente sullo schermo. "Potresti essere in grado di trovare una soluzione per Kiri da qualche parte in queste infinite ripetizioni."

Una simile soluzione non esiste!

Il me stesso sullo schermo è così sciocco che avrei ruggito dal profondo dei miei polmoni, se solo la mia voce potesse raggiungerlo. Ero un incredibile rammollito allora.

Ma la risposta di Otonashi è proprio incredibilmente irresponsabile. Il nostro problema è rimasto irrisolto fino ad oggi, quindi so che lei non ha mai trovato una soluzione.

Eppure lei dice:

"Capito. La troverò per te."


La scena successiva è ambientata nella 1539° ripetizione del 2 Marzo—tre "trasferimenti scolastici" dopo. Lei mi dice:

"Ho trovato la soluzione."

Di che sta parlando? Non c'è nessuna soluzione. ...Non deve esserci alcuna soluzione.

"O meglio, ho trovato la cosa migliore che puoi fare per Kirino, ecco."

"La cosa migliore... quale sarebbe?"

Un imbarazzante me stesso sullo schermo non riesce a nascondere la sua eccitazione.

Dovevo proprio essere stupidamente speranzoso. Devo aver sperato che esistesse davvero una soluzione a cui non riuscivo a pensare per conto mio.

Ma Otonashi dice semplicemente:

"Lasciala da sola."

Inutile dire che sono rimasto deluso da quella risposta. Mi sono anche arrabbiato.

"Non prendermi per il culo! Chi la salverà allora? O vuoi dire che Kiri sta già bene?!"

"...No, le ferite di Kirino sono profonde. Ho paura che non guariranno."

"Perché mi stai dicendo di lasciarla da sola allora?!"

"Perché lei non può essere salvata da nessuno."

"Che cosa hai detto?!"

"Ecco quanto profonde sono le ferite di Kirino. Non riusciresti mai a far ricrescere un braccio tagliato, giusto? Le ferite così profonde non sono cose che possono essere guarite."

"Smettila di fare la professorina! Hai rinunciato a tutto perché hai trascorso così tanto tempo inutile in questa 'Aula del Rifiuto'? Se perdi un braccio, si potrebbe ancora sostituirlo con una protesi attraverso un'operazione, no?"

"Forse qualcuno là fuori è in grado di farlo per lei. Anche se non risolverà completamente le sue ferite, sarebbe comunque un ottimo balsamo. Ma Oomine, tu non sei in grado di farlo."

"Perché?! Chi altro sarebbe in grado se non io!"

"Dovresti averlo capito che", Otonashi torce il suo viso amaramente, "tu stai mantenendo aperte le sue ferite, impedendogli di guarire."

Rimango in silenzio sullo schermo.

"A causa tua, Kirino desidera tornare alla sua precedente se stessa. Lei non può accettare il braccio artificiale anche se ciò potrebbe salvarla—perché se lei accettasse una protesi, non sarebbe la sua precedente se stessa mai più. Semplicemente stando al suo fianco, le stai impedendo di andare avanti."

Si, lo so. Anche quella rammollita versione di me dovrebbe saperlo se fosse onesto con se stesso.

"Non lo hai già capito? Eppure, tu... no, è proprio "a causa" di quello, suppongo. Poiché lo hai capito, cerchi un modo per aiutarla. E' anche vero che lasciarla da sola non è una soluzione perfetta—se tu, la persona che la comprende meglio, sparissi, sorgerebbero nuovi problemi. Detto questo, sono giunta alla conclusione che svincolarti da lei sia la scelta migliore. Dunque, non puoi fare nulla di diverso per Kirino se non rompere ogni legame con lei."

"Se lo facessi, lei soffrirebbe, e potrebbe fare un errore che porterebbe ad ulteriori sofferenze. Potrebbe finire intrappolata in un circolo vizioso. E hai il coraggio di dirmi ancora di rompere ogni legame con lei?"

"Si."

"Mi stai prendendo in giro?"

"No. Se sparissi, lei potrebbe essere perseguitata dal dolore, ma se restassi lei sarà perseguitata dal dolore. E non è tutto. Se non dovessi lasciarla, allora non solo lei rimarrebbe intrisa di dolore, le tue stesse ferite diventeranno fatali anche più velocemente."

"Non è importante ciò che accadrà a me!"

"Sciocco! Ovviamente ha importanza!" mi coglie di sorpresa con uno sfogo emotivo—così fuori dal personaggio rispetto alla sua normale frigidità. "Tu—vuoi diventare come me?"

Quello era il suo amaro grido silenzioso.

Ora so il suo significato.

Proprio ora, sto dirigendomi verso la mia stessa rovina con certezza. E sono sicuro che lo stesso vale per Otonashi. A pensarci bene, ha perfettamente senso: ad oggi, ogni sua azione non contiene nulla di diverso dal sacrificio di se stessa. Lei vive per qualcosa di diverso da se stessa.

Lei pensa che sia abbastanza che una singola persona abbia già scelto una tale esistenza, ed è lei quella persona.

Comunque, non c'è modo che possa accettare qualcosa del genere da una misteriosa ragazza che si è appena trasferita. Possiamo anche essere stati alleati nei precedenti "2 Marzo", ma non ho quelle memorie.

Al contrario di Kazu, non ho dato peso alle sue parole.

"Se non hai intenzione di darmi una mano, non collaborerò più con te."

"...Oomine."

Otonashi, comunque, ha interagito con me per più di 1539 giorni. A giudicare dalla sua personalità, quello è più che sufficiente per lei per sviluppare un certo grado di attaccamento a me.

Dunque, il suo desiderio di aiutarmi è cresciuto forte.

"Se davvero insisti a voler curare le sue ferite completamente, c'è una sola soluzione, e io la accetterò. Avrò successo per il bene tuo e di tutti gli altri"

Ecco perché lei mi dice:

"Completerò la mia 'scatola'."

Ma visto che sono naturalmente incapace di accettare quella soluzione, ci siamo separati per sempre.

Ma anche dopo che quella avrebbe dovuto tecnicamente essere la nostra separazione finale, abbiamo continuano a collaborare.

La ragione è semplice: perché Otonashi mi ha tenuto all'oscuro della nostra decisione di separarci nella 1539° ripetizione del 2 Marzo. E ovviamente quello era abbastanza per contrastare la nostra separazione, visto che la mia memoria veniva resettata ogni volta. Ma mentre quello era vero da parte mia, Otonashi non era così fredda da fingere che il dolore emotivo che mi aveva inflitto in quella ripetizione non fosse mai esistito. Lei ha mantenuto in mente quell'incidente anche se io non lo avrei mai ricordato.

Non c'era più alcuna fiducia reciproca tra noi due.

E nella 1542° ripetizione del 2 Marzo, inaspettatamente siamo riusciti a raggiungere Mogi.

Ma abbiamo raggiunto il nostro limite a quel punto. Non potevamo fare nessun altro progresso. La 'Aula del Rifiuto' era basata sul 'desiderio' di Mogi di trascorrere un 3 Marzo senza alcun rimpianto, e dunque era progettata per far sì che chiunque scoprisse il 'proprietario' perdesse poi quel ricordo. Alla 1543° ripetizione anche Otonashi aveva dimenticato che Mogi fosse la colpevole.

Abbiamo raggiunto Mogi un po' di volte dopo di allora, ma mai una volta siamo riusciti ad andare oltre. Visto che Otonashi aveva completamente rinunciato alla violenza, lei non poteva distruggere fisicamente la 'scatola' di Mogi e le mie parole non raggiungevano Mogi. Inoltre, io non possedevo le memorie e la frustazione generate da quella ripetizione infinita, quindi non ero abbastanza disperato per lanciare un attacco senza esclusioni di colpi su Mogi. Il problema non era abbastanza grave dalla mia prospettiva per giustificare il farle del male, anche se era l'unica soluzione.

Eravamo ad un vicolo cieco. E come si è scoperto solo più tardi, Kazu era l'unico in grado di occuparsi della 'scatola' di Mogi.

Dunque la mia relazione con Otonashi giunse alla fine.

"Addio."

Il 1635° 2 Marzo, dopo oltre un centinaio di ripetizioni trascorse insieme come alleati, Otonashi alla fine si è arresa con me.

Mi sono accigliato, preso alla sprovvista dalle sue improvvise parole di addio.

La prima ora di lezione era appena finita e Kazu siedeva proprio accanto a me.

Anche lui era perplesso e mi ha chiesto: "Daiya, la conoscevi già?"

"No, affatto."

La ragione della mia sorpresa era ovviamente "non" il fatto che lei avesse improvvisamente posto fine alla nostra collaborazione di lunga durata, ma perché Otonashi era una semplice sconosciuta per me, visto che la mia memoria veniva resettata nella 'Aula del Rifiuto'. Le parole di addio mi sembravano completamente fuori luogo.

Sorprendentemente, Otonashi sembrava ferita dal mio atteggiamento. Anche se doveva ormai essersi abituata ad essere la causa della confusione di tutti dopo aver ripetuto lo stesso giorno così tante volte, lei non riusciva ad ignorarlo.

...Perché?

Non ne ho idea, ma posso ipotizzare qualcosa: Otonashi era complemente sola in quel mondo, ma collaborando con me aveva trovato qualcuno con cui parlare della sua esperienza di ripetere lo stesso giorno ancora e ancora. Era la prima volta da quando era entrata nella 'Aula del Rifiuto' in cui lei fosse libera dalla solitudine.

Ma poi lei è diventata di nuovo sola.

Per sempre sola in un modo che potrebbe ripetersi per sempre.

Se ho ragione... allora è semplice: lei si sentiva sola.

Ciò significa che lei era ancora lucida dopo 1635 "trasferimenti scolastici".

Senza dire nulla riguardo la 'scatola', Otonashi continuò:

"Una volta che la 1635° ripetizione finisce, tu dimenticherai tutto comunque. E molto probabilmente non sarai in grado di approfittare del mio consiglio. Dunque, quello che sto per dire servirà solo al mio autocompiacimento e a nient'altro. Eppure, lascia che dica semplicemente:"

Ignorando la mia crescente confusione, continuò.

"Non usare una 'scatola'. Mai."

E' un avvertimento che l'attuale "me" non riesce a ricordare di aver sentito.

"Potresti voler esaudire un 'desiderio' impossibile se ottenessi una 'scatola'. Perseguiresti un ideale che non puoi gestire—proprio come me."

Ma cosa stava cercando di ottenere con quelle parole?

Va da sé che il suo avvertimento di per sé era inutile; l'ho dimenticato proprio come lei aveva previsto, e quindi ho finito con l'usare una 'scatola'. E' quasi come se lei stesse parlando con se stessa.

Oh, capisco.

Lei "stava" proprio parlando a se stessa. Otonashi stava semplicemente mettendo la sua stessa storia in parole. Otonashi stava provando a liberare la sua mente dalle sue sventure sputando fuori la sua frustrazione, che non poteva condividere con nessuno, nel vuoto di quel mondo.

In quel momento, Otonashi era così debole.

"So a cosa un 'tale' desiderio porterebbe. Finirebbe in..."

Dunque, ciò che lei ha descritto in quel momento era essenzialmente la sua stessa fine.

"Rovina."

Quella era una triste confessione.

Una confessione che avrebbe dovuto raggiungere il mio cuore.

"...Huh? Di che diavolo stai parlando?"

Ma io non ricordavo improvvisamente il tempo che avevamo trascorso insieme e non ho le ho risposto con parole di conforto.

Non c'è stato alcun miracolo.

Noi due insieme non potevamo compiere un miracolo.

Sullo schermo io sto semplicemente deridendo una ragazza sconosciuta come se stesse sputando fuori sciocchezze. Alla fine, l'ho ignorata e me ne sono andato con Kazu.

Otonashi è stata lasciata sola nell'aula.

Se ne stava immobile, circondata dai sussurri curiosi dei nostri compagni di classe.

Stringendo denti e pugni, Otonashi ha continuato il suo discorso diretto verso lo spazio vuoto dove c'ero io prima.

"Ma cosa farei io se tu venissi a conoscenza delle 'scatole' e ne ottenessi una comunque? Non te la porterei via. Mi opporrei a tutti gli altri 'proprietari', ma non potrei mai oppormi a te."

Non opporsi a me?

Di che sta parlando? Questa è un'assoluta—

"—"

Aspetta. Come dato di fatto, Otonashi non ha fatto nulla contro di me sin da quando sono ritornato a scuola armato della 'Ombra del Peccato e del Castigo'.

Ehi, non dirmi che...?

Improvvisamente considero una certa possibilità.

Ero solito pensare che le non mi avesse attaccato perché era stata ingannata da Kazu, o deliberatamente reggesse il suo gioco nonostante avesse visto attraverso le sue bugie. Ma in entrambi i casi, ero solito pensare che fosse Kazu la causa del suo non agire.

Ma se lei sta dicendo la verità su quello schermo, è forse dunque anche insicura su come comportarsi con la mia 'scatola'?

"Forse farei di nuovo squadra con te—No, quello è fuori questione. Non collaborerei con te. Né vorrei interferire in alcun modo. I nostri obiettivi sembra che siano nella stessa direzione. Non avremmo mai dovuto essere alleati. Si, in realtà noi siamo—"

La frase che dice dopo non era particolarmente sgradevole. Eppure lei ha contorto la sua faccia e parlato in modo amaro:

"Spiriti affini, immagino."

Capisco, è ovvia la ragione per cui Otonashi ha fatto una tale faccia.

Dopotutto, ciò significa che Otonashi ed io siamo entrambi condannati.


"......Mi sento così dispiaciuta per Kazuki-san."

Una voce attira la mia attenzione lontano dallo schermo e torno alla realtà.

Con un cipiglio scontento, Yuuri Yanagi ha cominciato a bisbigliare mentre guarda il film.

Si sente dispiaciuta per Kazu? Che razza di reazione sarebbe quella? E' come se avesse notato che Otonashi ha barato con lui.

...Immagino possa capirla. In nessun modo Otonashi è stata infedele a lui o roba del genere, ma Yanagi probabilmente considera la relazione tra Otonashi e Kazu come qualcosa di sacro. Pertanto l'alleanza di Otonashi con me dentro la 'Aula del Rifiuto' e il tempo che ho trascorso come unico confidente di Otonashi devono sembrare già di loro un tradimento agli occhi di Yanagi.

...Senti chi parla, tuttavia.

Anche io ho pensato che la storia della 'Aula del Rifiuto' fosse solo circa la formazione del legame tra Otonashi e Kazu. Pensavo che non c'era nessun altro significa in essa.

Ma non è così. A pensarci bene, è solo naturale. Otonashi non ha trascorso un'intera vita assieme con Kazu. Infatti lui era l'unico che poteva conservare i suoi ricordi e stare al suo fianco, ma lei era in costante contatto con l'intera nostra classe.

Ovviamente io ero una di quelle persone. Visto che non ero in grado di mantenere la mia memoria, naturalmente non ero in grado di chiamarla "Maria" quando si è introdotta come "Aya Otonashi", e non sono potuto diventare il suo vero e proprio compagno in quella disavventura. Ma anche se io l'ho dimenticata, Otonashi ha comunque trascorso molto tempo in mia compagnia.

Nel mondo ripetuto, c'è anche una storia riguardo me e Otonashi.

Meditando sulle sue parole, sussurro: "Condannati, huh..."

Non c'è alcun bisogno che lei lo faccia notare a me, il super realista.

Se utilizzo una 'scatola', rovinerò me stesso.

Visto che conosco le mie capacità, conosco anche i miei limiti. Inevitabilmente mi rendo conto che alla fine mi piegherò, per quanto tenga duro, qualunque mossa faccia.

Quella consapevolezza dei miei limiti impone anch'essa un limite sulla mia 'scatola', che mi impedisce di padroneggiarla.

Cavolo... perché sono qui al punto di non ritorno quando sapevo già di tutto questo? Perché mi sto impigliando in ogni sorta di persone sconosciute e rovinando le loro vite per il bene dei miei ideali? E peggio di tutto, ho anche commesso un omicidio. Ho raggiunto un punto dove non posso più dire "mi ritiro".

Perché ho usato una 'scatola'?

Quando sono diventato la persona che sono oggi?


—Hai un desiderio?


Giusto. Ricordo.

Era già troppo tardi per me nell'attimo in cui mi sono imbattuto in 'O' e sono venuto a conoscenza delle 'scatole'.

Una volta che ho appreso di loro, ho dovuto usarne una. Anche se sapevo che il mio 'desiderio' non sarebbe mai divenuto realtà, dovevo usarne una. Se c'era anche solo una possibilità per il mio 'desiderio', che avevo sempre fallito nell'ottenere, dovevo provarci. Sarei stato disposto a pagare qualsiasi prezzo.

Le mie azioni sono state predeterminate, e la mia rovina prevista.

"E se 'O' mi avesse consegnato una 'scatola' con tutto ciò in mente—" ma taglio corto sui miei pensieri.

...E' abbastanza. Abbastanza. Lasciamo perdere questo argomento.

Il film è ancora in riproduzione.

Decido di concentrarmi su di esso.

"Oomine. Se fallisci e ti metti in una situazione senza speranza, io ti salverò. Io esisto per il bene di farlo. Se tutto andasse male—"

Sola nell'aula, la Otonashi sullo schermo continua.

"Ti lascerò utilizzare la mia 'Beatitudine Imperfetta'."


"Avevo deciso che non lo avrei mai detto".

La voce di Otonashi risuona sopra di me, ma non in stereo e non dagli altoparlanti.

"Dopotutto, quella conversazione non è davvero esistita per te. E visto che è senza senso se solo io la conosco, ho deciso che non fosse mai successo. Non solo le conversazioni che ho avuto con te, ma anche molte altre cose."

Un'ombra viene proiettata sullo schermo, proiettata dalla persona che è in piedi al centro del fascio del proiettore—come per proclamare che lei è al di sopra del 'Cinema Schiaccia-Desiderio' e del film che è in riproduzione.

"—"

Non voglio ammetterlo, ma non posso fare a meno di trattenere il fiato. Anche se lei sembra esattamente la stessa di sempre e mi sono abituato ormai a vederla, mi sento ancora intimorito.

Una tale reazione nel vedere un semplice essere umano è possibile? ...Come dato di fatto, io "ho" reagito in questo modo proprio adesso. Per un momento, ho dimenticato come si respira, e i miei occhi si sono spalancati mentre la mia bocca si è leggermente aperta senza motivo apparente. La vista di lei ha confuso il ritmo del mio cuore, mi ha causato del sudore freddo e mi fa tremare le dita.

Già solo con l'essere lì in piedi, mi intimorisce. Solo con l'essere di fronte a me, lei esercita così tanta pressione su di me che la sua presenza la sento non solo opprimente, ma tagliente come una lama.

A quella vista, un certo nome scappa dalle mie labbra come se tirato fuori dalle profondità delle mie budella.


"Aya Otonashi."


Solo dopo averlo sussurrato a voce alta mi rendo conto che ho usato il nome corretto.

"Decidere che non sia mai accaduto, huh... Perché non ho compreso" dice, "che avrei dovuto prendere la stessa decisione anche per la mia collaborazione con Kazuki?"

Lei ha chiamato se stessa "Maria" fino ad ora solo perché qualcuno che si ricordava di quel nome l'aveva legato a lei.

Ma lei lo ho tagliato fuori.

Lei è diventata un suo nemico.

Libera da quell'incantesimo, nessun nome è più appropriato per lei di "Aya Otonashi". "Maria" non le si addice più.

Lei non è più umana, ora che ha rotto il legame più assoluto che lei e Kazu una volta avevano creato per il suo obiettivo. Nell'attimo in cui lei ha trovato la possibilità di essere in grado di farlo, ha smesso di essere umana. Posso capirlo meglio di chiunque altro, visto che sto puntando alla stessa cosa. Il suo perfetto senso di idealismo rasenta la mostruosità. Lei, che ha completamente soppresso la sua passata se stessa, è il mio ideale personificato—una entità che esiste soltanto per il bene di un unico obiettivo.


—Non c'è più una 0° Maria da qualche parte in questo pianeta.


Nessuno, nemmeno Kazu, può ripristinare "Maria Otonashi" adesso. C'è ancora meno speranza che lei si possa fermare rispetto a me.

La sua nuda trascendenza fa sì che possa comprendere immediatamente la verità. Anche se tale realizzazione non è nient'altro che una prova che non posso padroneggiare la mia 'scatola', non posso resistere dal guardarci verso.

Guardare verso—

'O'.


◇◇◇ Kazuki Hoshino - 11 Settembre VEN 21:44 ◇◇◇[edit]

"Quindi hai perso di nuovo contro Oomine-kun, Kazuki-kun."

Dopo un lungo periodo, comincio a recuperare dal mio shock e le mie orecchie iniziano di nuovo a captare suoni.

Mi guardo intorno e noto che Iroha-san mi sta guardando mentre è seduta riposando il suo mento appoggiandolo sulle sue mani. Lei è l'unica altra persona in questa galleria al momento.

Guardo al mio orologio. Sono rimasto lì immobile per quasi mezz'ora. Il terzo film, "Ripetizione, Reset, Reset", sta per finire.

"Hew..." sospira come una madre in attesa pazientemente che il suo bambino si calmi. "Andiamo, dammi il tuo 'Cinema Schiaccia-Desiderio" e diventa un mio [servitore]. Ti farò il favore di farla finita".

Ho ancora difficoltà a concentrare i miei pensieri. La mia vista ondeggia avanti e indietro, rendendo anche i graffiti sui muri arte espressiva. Mi fa male se deglutisco. Il fatto che le narici sono al centro del mio viso mi irrita per qualche motivo. Scopro dello sporco sotto le mie unghie e mi sento stranamente imbarazzato.

Non me ne frega un cazzo.

Non me ne frega nulla del 'Cinema Schiaccia-Desiderio' e di quei [servitori].

Maria.

Ho ferito Maria.

Non ho potuto fermare Maria.

Lei non sta più provando a tornare ad essere "Maria Otonashi". Lei è diventata "Aya Otonashi" una volta per tutte.

Posso ancora ribaltare la situazione e ripristinare Maria?

Ci penso su ed arrivo ad una conclusione:

—E' impossibile.

—Impossibile.


Non ho più alcun obiettivo.


"...Dimmi, Iroha-san."

Ma per qualche motivo, con uno sguardo vacante, pongo una domanda che mi ha dato fastidio per un po'.

"Cosa?"

"Quella era una recita per mostrare a Maria che l'avevo tradita, giusto?"

Perché sto chiedendo questo? Certo, questo mi sta tormentando, ma adesso non ho più riserve interne per preoccuparmene.

"Te l'ho già detto, no?"

"Eppure" continuo come se potessi trovare una soluzione in qualche modo, "tu non stavi mentendo quando hai detto che selezionerai persone che meritano di morire, giusto?"

I suoi occhi si spalancano e poi gli angoli della sua bocca si sollevano.

"Ovviamente". I suoi occhi sono offuscati dalla follia. "Farò tutto ciò che serve per sterminare quella feccia!"

Distrattamente penso:

...Come pensavo.

Avevo ragione quando ho pensato che Iroha-san non può più tornare alla sua vita quotidiana.

L'obiettivo di cui ha parlato a lungo prima non era una bugia. La mia protesta sul fatto che lei stia facendo un errore era appropriata, dopotutto.

Daiya e Iroha-san perseguiranno con insistenza gli obiettivi della loro mentalità sbagliata. Anche se realizzassero l'errore dei loro modi, non saranno più in grado di tornare indietro e saranno costretti a continuare finché non si distruggeranno. Come Maria.

Qualcuno deve fermarli.

Ma è troppo tardi per me. Ho già perso il mio obiettivo e mi sento totalmente apatico.

Mi sono arreso.

"......"

Arreso?

Su cosa? Su Maria? "Io"?

Si. Si, l'ho fatto. Non c'è soluzione, quindi non ho altra scelta.

Ma in realtà il pensiero di arrendermi fa sì che il mio corpo si riscaldi come un matto, facendomi sentire come se potessi sciogliermi da un momento all'altro. Sento le mie braccia e le mie gambe come se potessero strapparsi dalle loro articolazioni. Quella scelta è assolutamente vietata. Devo assolutamente evitarla.

E poi—

"—Non prendermi per il culo."

Che cos'è questa sensazione che sgorga dentro di me?

Sono arrabbiato? Con Iroha-san?

Avrebbe senso. Sono stato ingannato da lei. Mi ha ingannato mostrando a Maria che sono cambiato e ha causato la nostra separazione. Inoltre, Iroha-san sta provando a coinvolgere persone innocenti nel suo errore.

Ma non è quello.

Questo sentimento non è diretto verso di lei.

Dopotutto, so che non è una cattiva persona. Il suo desiderio di distruggere tutti i pazzi criminali è semplicemente incompatibile con il mio parere. E soprattutto sento che non è nemmeno colpa sua se ha sviluppato una simile opinione.

E' vero che lei sta perseguendo onestamente il suo desiderio.

Ma questo non ha ancora senso per me; si è sempre sentita a questo modo? Ha sempre desiderato questo anche prima di ottenere la 'Ombra del Peccato e del Castigo'?

...Prima che ricevesse questi poteri da Daiya?

"Ho una domanda".

"Cosa?"

Guardo di nuovo verso Iroha-san. La sua faccia macchiata di sangue è solo un'ombra del suo precedente essere. Quegli occhi che erano soliti irradiare una forza affascinante sono stati offuscati.

Quella non è l'espressione che una persona normale dovrebbe fare. Iroha-san si è rotta ad un certo punto.

Quando?

"Era così angosciante che non potevi sopportare il dolore?"

"Huh?"

"Sto parlando del momento quando hai ricevuto la 'Ombra del Peccato e del Castigo'!"

Si, deve essere stato quello ad averla rotta.

Sospetto che lei sia stata forzata a subire qualcosa quando ha accettato questi poteri. No, forse non solo allora. Forse lei deve soffrire costantemente per essere in grado di usare i suoi poteri, a giudicare da quello che Daiya ha dovuto sopportare.

"......Perché mi stai chiedendo questo?"

Quella è una chiara conferma dei miei pensieri.

E ora l'ho capito.

Perché lo ha fatto?

La risposta:

era solo la sua sofferenza e la sua lotta.

Quando ha ricevuto la 'Ombra del Peccato e del Castigo' lei si è rotta completamente perché era già indebolita a causa del 'Gioco dell'Ozio'.

Sopraffatta da un assalto di sentimenti negativi, lei inconsciamente ha cercato un modo per sfogarli. Perché se non l'avesse fatto il suo cuore non sarebbe stato in grado di sopportarlo.

Lei ha trovato qualcosa con cui sfogare la sua frustazione subito.

Era l'idea di folle caccia di Daiya. Dopo essere diventata incapace di credere negli altri, lei è saltata su quell'idea. Ha provato ad allontanarsi dalla propria miseria eliminando quelli che considerava feccia sotto la pretesa di correggere il mondo.

Daiya l'ha costretta a fare tutto questo.

Daiya ha sacrificato Iroha-san per il suo proprio 'desiderio'.

Quindi questo sentimento che offusca la mia vista è diretto a Daiya?

......No.

Daiya non è diverso da Iroha-san. Ha ottenuto una 'scatola' per provare a pacificare il suo tormento interiore. Considero anche lui come una vittima.

Sono arrabbiato con lui per aver fatto sì che Maria mi lasciasse e per aver trasformato Iroha-san in ciò che è adesso. Ma questo sentimento testardo è qualcosa di diverso.

...Rabbia?

No. E' simile, ma non è rabbia. Non è nulla di mite come la rabbia.

Questa emozione insopportabile deve essere—odio.

Contro chi?

Ah.

Se è odio, allora c'è solo un possibile obiettivo.

C'è solo un essere che odierei così tanto.

"—'O'."


"Mi hai chiamato?"


Non sono sorpreso dal suo arrivo.

Me lo aspettavo.

Guardo verso 'O'.

"Che razza di aspetto è questo?"

E' comparsa una ragazza così bella che supera qualsiasi cosa. Ma poiché lei è "troppo" bella, sembra falsa e irreale, e fa una sgradevole impressione su di me.

Ma allora perché il seguente pensiero mi passa per la mente, quando le loro facce non si assomigliano per nulla?

"La ragazza dai capelli lunghi... mi ricorda Maria Otonashi".

"...Potrebbe dirci chi è lei?" chiede Iroha-san.

"Giusto, non abbiamo avuto mai il piacere di incontrarci noi. Ho pensato che avresti dovuto capire chi io sia per conto tuo, ma se non è questo il caso, allora mi introdurrò io stesso. Io sono 'O'."

"'O'? Tu?" dice ed improvvisamente spalanca i suoi occhi, come se lei avesse appena notato qualcosa, e assume una postura difensiva. "Sei venuto per aiutare Kazuki-kun o cosa...?"

"Eheh."

'O' non nega né conferma il suo intento.

"Oomine-kun mi ha avvertito che su saresti stato dalla parte di Kazuki-kun. Sei venuto in suo soccorso perché è alle strette?"

"Non l'ho mai aiutato finora, ma è vero che ha i miei favori."

"Intendi ostacolarmi, non è vero?!"

'O' ignora il suo urlare e distoglie lo sguardo.

"Anche se non posso dirlo con certezza," 'O' si rivolge a me, non prestando la minima attenzione allo stato sempre più frenetico di Iroha-san.

"...E-Ehi!"

"Hai attirato il mio interesse perché ho avuto la sensazione che tu sia in qualche modo diverso dagli altri esseri umani."

"......tch!"

Iroha-san si rende conto che non ha alcun ruolo in questa conversazione e cade nel silenzio. A quanto pare lei è arrivata alla conclusione che è inutile provare a interagire con l'entità davanti a noi.

"Ma non avevo una chiara idea del perché tu, e solo tu, sei speciale e come siamo collegati. Comunque, assistendo a come hai pugnalato questa ragazza poco fa, sono finalmente stato in grado di raggiungere una sorta di convinzione. Pertanto, mi piacerebbe confermarla adesso."

Corrugo la fronte e guardo a malo modo 'O'.

"A tale scopo... si, immagino che ti fornirò qualche informazione sul mio essere."

"...Di che cosa stai parlando...? Pensi che cambierebbe qualcosa? Non c'è modo che possa cambiare qualcosa."

"Oh, non ne sarei troppo sicuro di quello. Potresti sentirti molto più vicino a me, chi lo sa?"

"Più vicino? Non farmi ridere."

"Normalmente non incontri un essere che esaudisce i 'desideri' sotto forma di una figura così familiare e concreta! E nemmeno puoi percepirlo così chiaramente. L'interezza del mio gigante 'me' non è altro che un 'potere' che non possiede nemmeno una volontà. Allora come è possibile che io sia qui ora come 'O' e possegga una volontà? E' perché 'un certo qualcuno' ha dato forma all'essere 'O' attraverso un 'desiderio'."

"'Un certo qualcuno'...?"

Di cosa sta parlando 'O'? Che è stato creato da qualcuno nonostante sia un fenomeno soprannaturale?

"Proviamo a pensare ad un 'desiderio' che possa realizzare questo. Giusto, che ne dici di questo: 'Voglio avverare i desideri di tutti'."

"—!!!"

Potrebbe essere...

Potrebbe essere che quel "certo qualcuno" sia......

Ancora una volta, penso a "cosa" sia 'O'.

E' un distributore di 'scatole' e ha attirato molte persone a me vicine nella follia condannandole. E' un essere che concede falsi 'desideri'.

Pertanto—

"Sono sicuro che ci sei arrivato! Quel 'certo qualcuno' non è a conoscenza di questa cosa. Non sa che la sua 'scatola' funziona così. Non è consapevole di come possa esaudire il 'desiderio' di qualcun altro. Ma è la verità!"

'O' ha riflesso come uno specchio esattamente ciò che stavo pensando.


"La 'Beatitudine Imperfetta' di Maria Otonashi è una 'scatola' che ha dato vita a me, 'O'."


Stavo aspettando quella risposta, ma nonostante questo non riesco a non essere stupito quando 'O' me lo dice chiaramente.

Ma immediatamente scuoto la testa.

"Sciocchezze. Maria non sarebbe in grado di farlo."

"Non mi fraintendere: l'essere che esaudisce i 'desideri' è esistito anche prima che lei usasse per la prima volta la sua 'scatola'. Altrimenti lei non sarebbe stata in grado di ottenere la 'scatola', in primo luogo. Lei non mi ha creato dal nulla. Ciò che lei ha fatto è stato semplicemente darmi forma e portarmi al suo fianco. Ti sembra ancora impossibile?"

"Io—"

...Penso sia possibile. Ho già visto cose che sono molto più bizzarre di questo.

"Ma Maria mi ha detto che ha racchiuso tutte le persone che hanno usato la sua 'Beatitudine Imperfetta'..."

"Lo hai mai visto con i tuoi occhi?"

"Eh?"

"Hai solo creduto alla sua parola, no? La parola di una smemorata che, ogni volta che lascia usare la sua 'scatola' a qualcuno, perde tutti i suoi ricordi di quella persona o del suo ambiente circostante."

"......Ma."

In realtà l'ho sentito a quel tempo. Ho toccato il petto di Maria e sperimentato il dolore senza fondo della 'Beatitudine Imperfetta'. Ho visto le persone che lei aveva rinchiuso dentro di sé.

"Non mi sembri convinto. Ma ricorda che tu hai toccato anche la 'scatola' di un altro 'proprietario'. Non ti sei sentito allo stesso modo quando è successo?"

"Eh...?"

Ha ragione. Ho toccato direttamente la 'Aula del Rifiuto' di Mogi-san.

"Immagino tu l'abbia capito da solo, ma in realtà toccandole stai avendo a che fare con un'immagine mentale che raffigura come loro stessi percepiscono la loro 'scatola'."

Ciò significa che il posto sul fondo del mare che ho visto quando ho toccato il petto di Maria era solo...

"Ciò che hai provato quando l'hai toccata era solo un'immagine mentale. Per lei è vero che ha rinchiuso tutti gli utenti nella sua 'scatola'; dopotutto, quella è una parte importante in come le 'scatole' distorcano la realtà. Ma comunque non è la verità. Quello scenario mostra semplicemente come lei fosse tormentata dal rimorso perché poteva solo fornire una soluzione così incompleta alle persone che stava provando a salvare, anche dopo aver simpatizzato per loro, e quindi comprendeva profondamente la loro sofferenza. Si—"

'O' continua, mantenendo quel volto grazioso.

"Si—quello scenario è soltanto una rappresentazione della sua disperazione."

Ripenso al posto che ho visto allora.

Un teatro di finta felicità sul fondo di un mare freddo e così brillante. Qualcuno stava piangendo da qualche parte, circondato e soffocato da interminabili risate. Si trattava di un campo di battaglia solitario dove nessuno vince mai.

Era la disperazione di Maria.

...Maria.

Quindi alla fine, voglio ancora salvarla!

"...Quindi avevo ragione" sussura 'O' quando vede la mia espressione.

"Cosa intendi con questo?"

Ma invece di rispondermi, 'O' mi fissa soltanto.

Irritato da 'O', mi lamento di ciò che mi sta tormendando sin dall'inizio.

"...'O', stai parlando solo di Maria, ma non hai intenzione di parlare di me?"

"Per favore abbi pazienza; prima le priorità. Ma tranquillo, arriveremo subito al punto... Ecco qualcosa di nuovo che voglio confermare. Il 'desiderio' di quel 'certo qualcuno' è di esaudire i desideri di tutti, ed ecco perché io, 'O', esisto. Comunque, le 'scatole' sono fatte per analizzare un desiderio perfettamente. Dunque, esse esaudiscono anche i dubbi dell'utente. Quindi in che forma sono stati esauditi i dubbi di quel 'certo qualcuno'?

"...Io non ho ancora nulla a che fare con questo, no?"

"Oh, si che ne hai."

"Huh?"

"Ricordati di Nana Yanagi, il tuo primo amore."

Quel nome è apparso così inaspettatamente che non posso non agitarmi.

"...P-Perché, il suo nome proprio adesso?"

"Perché quel 'certo qualcuno' ha usato la sua 'scatola' su Nana Yanagi."

"—!!!"

"Oh giusto, tu non lo sapevi. Ovviamente sarai sorpreso. Ma vuoi che vada al punto, giusto? Ho paura che non possa darti del tempo per calmarti."

Che razza di mostro sarcastico.

"Bene allora, non so come "tu" vedevi lei, ma per Nana Yanagi tu eri un salvatore. Per lei eri di aiuto più di chiunque altro, anche più del suo ragazzo Touji Kijima. Ovviamente 'lei' che ha rinchiuso Nana Yanagi lo sapeva questo. Hai fatto un'intensa impressione su di 'lei'. Dopotutto, ci vuole molto impegno per essere considerati un salvatore da qualcuno. Pertanto, 'lei' inconsciamente ha stabilito una nuova regola dentro di lei: Kazuki Hoshino ha la stoffa del salvatore."

"...Tutto questo non ha senso per me."

"E' così? Ma c'è di più! ...'Lei' aveva dei desideri contraddittori dopo aver visto un tale salvatore. Da una parte, lei voleva esaudire 'desideri' a tutti i costi, ma dall'altra parte, lei bramava per qualcuno che la fermasse."

Lo sapevo già questo. Mi ha detto dei suoi veri sentimenti dentro il 'Gioco dell'Ozio'.

"I dubbi riguardo il suo 'desiderio' erano compatibili con la parte di lei che desiderava che qualcuno la fermasse, quindi si sono combinati. Una 'scatola' esaudisce i desideri esattamente come sono. In altre parole, la 'scatola' ha anche esaudito la sua convizione auto-contraddittoria che un salvatore sarebbe venuto e avrebbe schiacciato il suo stesso 'desiderio'."

—Cosa?

Dopo aver percepito me come un salvatore?

Questo significherebbe che il salvatore ha ricevuto il potere di schiacciare i 'desideri' della sua 'scatola'?

"Non ti sei mai chiesto perché eri in grado di mantenere la tua memoria dentro la 'Aula del Rifiuto' seppur non fossi un 'proprietario'? Perché sei rimasto completamente inalterato quando Iroha Shindou ha fatto un passo sulla tua ombra? Non sarebbe piuttosto logico supporre che sei stato sotto l'influenza della 'Beatitudine Imperfetta' per tutto il tempo, e dunque potevi resistere al potere di quelle 'scatole'?"

La 'Beatitudine Imperfetta' ha due poteri.

Il potere di creare 'O'.

E il potere di creare il "salvatore".

"La sua 'scatola' ti ha assegnato il ruolo del salvatore. O dovrei dire..."


"Kazuki Hoshino, tu sei il cavaliere che deve fermare Maria Otonashi."


Cavaliere.

Io sono... Il cavaliere di Maria.

Ho ottenuto quel potere da Maria stessa?

"—"

Mi guardo i palmi delle mani. Li chiudo e li riapro. Chiuso, aperto. Sasso, carta[5].

Ah... sono delle mani completamente normali, inaffidabili e piccole rispetto a quelle degli altri della mia età. Non sento alcun potere speciale in esse. Eppure... Non so perché, ma mi sento in qualche modo strano. ...No, è sbagliato.

E' l'opposto.

La sensazione di stranezza che si nascondeva sempre ai margini della mia coscienza è appena scomparsa.

"Va bene, ora perché non controlli per vedere se davvero hai ricevuto un potere dalla 'Beatitudine Imperfetta'?"

"Controllare? Come?" chiedo.

'O' lancia uno sguardo a Iroha-san come se si fosse ricordato soltanto adesso che anche lei è presente, e risponde senza muovere un muscolo.

"Distruggi la sua 'scatola', che lei lo voglia oppure no."

"Cos—?!" esclama Iroha-san e mi guarda a malo modo.

Non devi guardarmi così. Perché dovrei seguire le istruzioni di qualcuno come 'O', che odio così tanto? Anche se avessi davvero il potere di distruggere la tua 'scatola', non voglio farlo assolutamente.

Nonostante questo...

".....................................................................................................................................................................................................................................................................................Heh, eheh."

Non posso fare a meno di ridacchiare.

"Kazuki-kun...?"

Iroha-san contorce la sua faccia. Ma non riesco a smettere di ridere.

"Heh, eheh... a, ha, ahahahahaha!"

"...Cos—? Cosa c'è di così divertente?"

Oh, wow, cos'è questa sensazione che zampilla dal profondo, dentro di me?

Cos'è questo impulso irrefrenabile?


—Voglio testarlo.

—Voglio testare questo potere.

—Voglio schiacciare quella 'scatola' che lei tiene così cara.


Aah, non sento più che c'è un "me" troppo piccolo dentro di me.

E' disgustoso. Mi chiedo perché mi senta così e da dove provenga questa sensazione. E' come se venissi trascinato da una qualche forza esterna, come se la mia volontà sia controllata da quella stessa potente forza. Ho già sperimentato questo fenomeno qualche istante fa: anche se ero caduto nelle profondità della disperazione dopo che ho ritenuto impossibile salvare Maria, quei sentimenti in qualche modo sono stati spazzati via così che ho potuto provare a trovare una soluzione interrogando Iroha-san.

Alla fine, ho una spiegazione a tutto questo.

Ogni cosa è stata preimpostata da Maria.

E' tutta colpa sua. Lei ha gettato la mia vita nel caos. La 'scatola' di Maria è la fonte di ogni male. E' colpa sua se ho provato a pugnalare Iroha-san, è colpa sua se ero disposto a lasciar morire Mogi-san quando ho distrutto la sua 'scatola', è tutta colpa di Maria.

Sono stato sotto il controllo di Maria.

"Heh, aha, ahahahahahahahahahaha, AHAHAH, ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah!"

E questo—è fottutamente grandioso.

Perché significa che appartengo a lei nel vero senso della parola. Ovviamente ci si sente bene perché quello è stato il mio obiettivo fin dall'inizio.

Ero solito sentirmi in colpa per cercare di sbarazzarmi di Aya Otonashi contro la volontà di Maria. Per prima cosa, non sapevo se quella fosse la cosa giusta da fare, e poi non volevo renderla ancora più triste.

Ma ora ho ottenuto il permesso di Maria.

Ho ottenuto la giustificazione per spazzare via Aya.

Ora è okay per me andare e soddisfare questo oscuro desiderio.

Aah, Maria.

Mia adorata Maria.

Non importa quanto tu possa odiarmi e quanto tu possa lottare e piangere, io distruggerò la tua 'scatola'. La ridurrò in poltiglia. Lacererò il dipinto che ti sei disegnata tu stessa davanti ai tuoi occhi. La distruggerò, la schiaccerò, la devasterò, la annienterò, la fracasserò e me ne disfarò.

Aah, il mio cuore pulsa di gioia. Sto respirando selvaggiamente a causa dell'altitudine a cui mi trovo.

Superiorità.

Dominio.

Onnipotenza.

"...Stai bene, Kazuki-kun?" chiede Iroha-san. Ha notato il mio respiro selvaggio e che sto premendo le mie mani contro il petto rannicchiandomi.

Si, certo. Prima di uccidere Aya Otonashi, devo confermare che il mio potere sia reale.

"W-Whoa... perché mi stai fissando a quel modo?"

E a tale scopo userò la 'scatola' di questa ragazza ossessionata.

—Ma come posso fare per distruggere una 'scatola'?

Provo a pensare logicamente ai metodi possibili... per un istante dubito che ciò mi porterà da qualche parte. Il mio istinto mi dice che dovrei invece visualizzare il mio potere.

Dunque provo a formare una immagine nella mia mente.

Immagino me stesso come un cavaliere in una landa desolata macchiata di sangue. Un gigantesco esercito di nemici corazzati con ogni sorta di armi è in piedi sulla mia strada così vicino che l'occhio possa raggiungerlo. Li trafiggo con la mia lunga spada, creo una montagna di cadaveri, e non smetto di uccidere anche se ciò dà vita a odio e risentimento.

E' tutto per il bene di rincontrare Maria.

Al fine di salvarla dal castello dove è tenuta prigioniera, accumulo i cadaveri per formare una montagna di uguale altezza. Mi arrampico sulla torre di carne come su una scala per raggiungere l'intrappolata Maria.

Per salvarla.

Aah.

"Aah."

Ho capito.

"Ho capito."

Non c'è stata nessuna ispirazione improvvisa. Ho semplicemente collegato i pezzi che avevo già trovato. E' come quando risolvi per caso uno di quegli anelli rompicapo[6] senza nemmeno pensarci. Con una sensazione come quella, ho capito—

—le 'scatole'.

—il modo corretto di usare una 'scatola'.

Non appena pensi come usare una 'scatola', non puoi più padroneggiarla. Devi trattenerti dal riempire la 'scatola' con i tuoi desideri, e diventare solo consapevole che esiste. Tutto quello che devi fare è renderti conto che il potere che esaudisce i 'desideri' esiste. Dobbiamo solo credere in noi stessi e puntare ad un obiettivo.

La 'scatola' può rimanere vuota. No, deve rimanere vuota.

Ecco ciò che ho capito.

E questo è sufficiente. Con quella sola conoscenza, posso ottenere il potere del cavaliere per schiacciare le 'scatole'. Posso ottenere lo strumento che esaudisce il mio desiderio—


'La scatola vuota.'[7]


"...Okay, facciamolo allora, ok?"

Afferro la faccia di Iroha-san con la mia mano destra, coprendo i suoi occhi con il mio palmo, ed uso l'altra mia mano per tirare su il suo braccio e metterla a terra.

"Eh? Uh...?"

Mi siedo sopra di lei. Iroha-san mi guarda con occhi spalancati. A quanto pare, sta accadendo tutto troppo in fretta per lei.

La sua lentezza le è fatale. E' già troppo tardi. La sua sconfitta è già scolpita nella pietra.

Senza perdere un colpo, spingo la mia mano come una spada nel suo petto.

"EH? Ah! Gnn! ...Ungh!!"

E me la prendo.

Mi prendo quella scadente imitazione della 'Ombra del Peccato e del Castigo'.

".......Eh? Eh? Cosa?"

Sorrido trionfalmente mentre la guardo lottare e fallire nel cogliere la situazione in cui si trova.

Che facile vittoria.

Era così facile rimuovere la 'scatola' di qualcuno?

Guardo la 'scatola'. E' dura e rotonda, e nerissima come una palla di cannone, ma sono sicuro che la 'scatola' di Daiya abbia un aspetto diverso. L'agonia del suo 'proprietario' irradia dalla piccola 'scatola' nella mia mano, ma non mi interessa.

"...Ah?". Solo dopo aver visto l'oggetto che sto tenendo in mano Iroha-san realizza ciò che le ho fatto. "Ah...! Aah!"

Lei sta reagendo come se le avessi strappato via il cuore. Si tiene il petto e mi guarda con volto cinereo.

"Cosa... cosa hai fatto?"

Non c'è bisogno di spiegare l'ovvio.

Rimango in silenzio e Iroha-san continua.

"C-Come puoi fare qualcosa come rimuovere una 'scatola'?!"

...Perché, huh? Come dovrei rispondere?

Perché io sono il 'cavaliere'. Quella sarebbe la verità, ma non avrebbe senso per Iroha-san.

Allora, come dovrei rispondere?

La prima cosa che mi viene in mente è ciò che Daiya mi aveva detto una volta.

—Oh diamine, Daiya è proprio acuto. Riesce sempre a cogliere il punto con le sue analisi. Allora lo avevo negato, e invece aveva ragione dopotutto!

Chiudo i miei occhi per un momento e proclamo:


"Perché io esisto per calpestare i 'desideri' degli altri."


In un certo senso, è come dichiarare che io sono un suo nemico.

I suoi occhi spalancati sono fissi sulla mia faccia. Dopo aver guardato la mia espressione lei muove il suo sguardo giù sulla 'scatola' che sto tenendo in mano.

Dopo aver fatto avanti e indietro con lo sguardo diverse volte, alla fine lei si rende conto di cosa stia parlando e diventa ancora più pallida.

"Fer... Fermati! Se la schiacci, io....!"

"Non esiste alcun valido utilizzo per una 'scatola'."

"Non ho altra scelta! Dopo averlo appreso. Dopo aver appreso dell'esistenza di un potere che può fare miracoli! Non posso immaginare di vivere senza... Non posso più sopportare una vita senza le 'scatole'! Ridammela!"

Capisco. Una volta che hai scoperto una scappatoia dalla realtà, non riesci più a vivere senza. Penso che 'O' una volta mi ha detto una cosa del genere. Ciò significa che il solo venire a conoscenza delle 'scatole' ha un impatto tremendo.

Non posso farci niente. Devo darle una lezione.

"Qual è la parolina magica?"

"Huh?"

"Implorarmi di astenermi dal schiacciare la tua 'scatola'! Prostati davanti a me."

"...Che c'è di sbagliato in te, Kazuki-kun? Qual è il punto?"

"Non sei nemmeno tanto disperata da prostarti davanti ai miei piedi? Deve essere proprio uno sciocco 'desiderio' allora! Non sei preparata a ingoiare una pillola amara tu stessa, nonostante tu sia disposta a sacrificare gli altri?"

"Stai evitando la mia domanda!"

"Perché non accetterò delle domande da te! Andiamo, implorami!"

Rendendosi conto che sono serio, Iroha-san si morde le labbra.

"...Non puoi ingannarmi. Non c'è alcuna garanzia che non schiaccerai la mia 'scatola' anche se mi umiliassi."

"Ovviamente non c'è alcuna garanzia. Ma a meno che non ti prostri ai miei piedi, schiaccerò questa 'scatola' di sicuro. Non essere così esigente!"

Non mi risponde e invece guarda 'O'.

"E' inutile! 'O' non ti aiuterà."

"......tch!"

"So che farti prostrare ai miei piedi non è una buona idea. Potresti aspettare per un buco nelle mie difese e recuperare la tua 'scatola'. Ecco perché hai appena guardato verso 'O'—perché stai sperando che potrebbe interferire e aprire un buco per te. Ma è inutile. Colui che mi ha detto di testare il mio potere è proprio 'O' stesso, quindi lui non mi metterà il bastone fra le ruote. E poiché so che stai cercando uno spiraglio nella mia armatura, non abbasserò mai la guardia."

"Ugh..."

"Se vuoi fermarmi dal schiacciare la tua 'scatola', non hai altra scelta se non fare appello alla mia buona natura. Prostrarti davanti ai miei piedi non sarebbe totalmente inutile, sai? Penso che schiacciare questa 'scatola' sia la scelta giusta, ma se mi convinci del contrario, non lo farò."

Tecnicamente questa non è una bugia.

Non penso che lei possa convincermi, ma se in qualche modo riuscisse a farlo, ovviamente non distruggerei la sua 'scatola'.

"......"

Iroha-san cade nel silenzio.

Per un po' non si muove nemmeno.

Ma alla fine...

"U, uuuuuuh..."

Comincia a piangere.

Ancora stesa a terra, trabocca di lacrime. Come un moccioso indifeso che implora per avere qualcosa, lei trabocca di lacrime sul viso.

E poi fa come le ho detto. Si prostra davanti a me, toccando con la fronte il suolo.

Onestamente sono sorpreso.

—Questa è Iroha-san? La Iroha-san con volontà d'acciaio che ha tagliato il suo stesso dito per raggiungere i suoi obiettivi nel 'Gioco dell'Ozio'...?

"Ti prego. Per favore, non distruggerla. Per favore, ridammela" dice freneticamente con le lacrime che scorrono dai suoi occhi.

Non lo sta facendo ciecamente perché è quello che le avevo comandato, ma perché sà che implorare e prostrarsi ai miei piedi è tutto ciò che può fare. Come un moccioso indifeso sa che l'adulto che lo sta tormentando non smetterà finché non piange e grida.

Ho brutalmente messo con le spalle al muro Iroha-san.

Non c'è modo che il mio cuore non provi dolore a quella vista.

"...Senza di essa... senza di essa... Non posso più vivere..."

Iroha-san desidera ardentemente questa 'scatola' come un drogato.

Crede seriamente che la 'scatola' sia il sostegno di cui ha bisogno per andare avanti. Pensa che non possa più vivere senza una 'scatola' e, come dato di fatto, potrebbe essere vero dopo che l'ha scoperta e ha cominciato ad usarla.

Ecco come funzionano queste 'scatole'.

Distruggono le persone in modo che non possano mai più tornare quello che erano.

"...Ti ho sentito. Non puoi più stare senza una 'scatola'. Se la perdi, una profonda ferita rimarrà nel tuo cuore."

"...Si. Quindi ti prego, ridammela. Farò tutto ciò che vuoi..."

Visto che mi duole la vista del pianto di Iroha-san, porto la 'scatola' di fronte alla sua faccia.

Lei doveva pensare che non l'avrei restituita tanto facilmente, quindi mi guarda sorpresa. Vedendo il mio gentile sorriso e la 'scatola' davanti ai suoi occhi, la sua faccia si allenta con sollievo.

"G-Grazie..." dice con gratitudine e raggiunge la scatole con mani avide.

"Grazie?" inclino la mia testa. "Anche se ti sto dicendo che ti ferirò a morte?"

"Eh?"

"Non avrai davvero pensato che te l'avrei restituita?" dico mentre schiaccio la sua 'scatola'.

Una secrezione nera schizza tra le mie dita come se avessi schiacciato un insetto gigante, macchiando la mia mano e la sua faccia.

La faccia di Iroha-san si congela come se il tempo si fosse fermato mentre viene inondata dai resti della sua stessa 'scatola'.

Si tocca la sua faccia ancora e ancora per realizzare cosa è appena successo. Ancora e ancora, conferma che la 'scatola' è stata distrutta con le sue dita tremanti—incapace di credere alla sua distruzione, anche se è tutto troppo reale.

"Uh, ah—"

Alla fine, accetta la verità.

"NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!"

Sia perché lo schiacciare la 'scatola' ha avuto un effetto diretto sul suo corpo, sia per puro shock psicologico, gli occhi di Iroha-san si girano nella sua testa e lei sviene.

"Whew" sospiro mentre guardo giù verso di lei.

Qualche pianto e qualche implorazione?

Mi prendi in giro?

Mi aspettavo che le cose finissero in questo modo. Mi aspettavo anche che mi sarei rattristato in certa misura a guardarla implorare. Pertanto, se ci fosse stato un modo per toccare il mio cuore e convincermi a non distruggere la sua 'scatola', sicuramente non sarebbe stato l'implorare e l'appellarsi al mio senso di pietà. Invece, avrebbe dovuto alzarsi difendendo i suoi ideali nonostante la sua disperazione e confrontarsi con me con straripante forza di volontà in barba alla situazione disperata in cui si trovava.

Se Iroha-san fosse stata ancora sana di mente, avrebbe fatto esattamente quello, e forse mi avrebbe convinto a riconsiderare la mia posizione riguardo le 'scatole'.

Ma lei non era in grado di farlo. La vecchia Iroha-san non si sarebbe mai prostrata né sarebbe svenuta. Lei ha perso il suo senso del sé ad un livello ridicolo.

Non è forse questa la prova che lei ha puntato tutto sulla sua 'scatola' e ciò non ha fatto che peggiorare le cose per lei?

Ecco perché le ho mostrato la distruzione della sua 'scatola' in un modo così graficamente dettagliato. Le ho insegnato che lei non sarà mai in grado di riconquistare la sua 'scatola'.

Non so se lei sarà in grado di recuperare da questo trauma; è improbabile, ad essere onesti. Ma è meglio che lasciarle ottenere una nuova 'scatola' e continuare a fare errori. E' molto meglio che lasciarle fare del male agli altri a causa delle sue stupide credenze. Iroha-san dovrà accettare di vivere senza una 'scatola'.

Se non ci riuscirai, Iroha-san, va a morire in qualche incendio e non metterti più sulla mia strada.

"E' evidente adesso" mi dice 'O' mentre la guarda a terra. "Sei senza dubbio stato influenzato dalla 'Beatitudine Imperfetta'. Hai ottenuto il potere di un 'cavaliere'."

"Così sembra" rispondo e guardo 'O'.

L'espressione sulla faccia di questa super-sexy versione di 'O' non è quella della calma a cui sono abituato. E' un'espressione vacua simile a quella di una bambola. E, proprio come una bambola magistralmente modellata, sembra più sconcertante che bella, l'espressione vuota su quella ragazza dall'aspetto perfetto mi disgusta.

Ah—capisco.

Inconsciamente, ho visto attraverso la vera natura di lui... anzi no, di lei[8], per tutto il tempo, ed ecco perché lei mi ha sempre disgustato così tanto.

Esattamente. Improvvisamente ora ricordo. Quando l'ho vista in quella scena che posso ricordare soltanto nei miei sogni, lei aveva esattamente lo stesso aspetto che ha adesso.

Ecco il vero aspetto di 'O'.

Ed ecco l'espressione che mostra nella sua vera forma.

Ciò significa che lei ha finalmente deciso di confrontarsi direttamente con me.

"Kazuki-kun. Una volta ho detto che i nostri obiettivi sono gli stessi. Ma sembra che questa affermazione fosse corretta da un punto di vista, ma sbagliata da un altro. Entrambi agiamo ed esistiamo per il bene di Maria Otonashi. Siamo uguali sotto quell'aspetto. Ma mentre io esisto per esaudire il suo 'desiderio', tu esisti per distruggerlo. Mentre le nostre azioni sono egualmente radicate nel suo essere, i nostri ruoli sono esattamente opposti. Cavolo, che peccato considerando che sento ancora che siamo simili. Dovrò sopprimere questi sentimenti di familiarità. Perché dopotutto, noi siamo—"

"Hai ragione. Noi siamo—"

"Nemici."

Nessuno di noi in realtà si prende la briga di pronunciare quella parola.

Non ce n'è alcun bisogno.

Io sconfiggerò 'O'.

Che è l'equivalmente di recuperare la 0° Maria. Questi due obiettivi sono collegati.

"Ma ho paura che non sarai in grado di vincere questa battaglia, Kazuki-kun. Potrebbe essere facile sbarazzarsi di me poiché hai solo bisogno di schiacciare la 'Beatitudine Imperfetta, proprio come hai appena fatto con la 'scatola' di Iroha Shindou. Ma anche se farlo ti assicurerebbe la mia sconfitta, ciò non garantirà la tua vittoria. Col distruggerla semplicemente" dice mentre guarda a terra verso Iroha-san, "potresti distruggere la personalità di Maria Otonashi esattamente come hai fatto con questa ragazza—o peggio. Iroha Shindou potrebbe essere in grado di recuperare, ma è sicuramente impossibile per Maria Otonashi. Lei si è già dovuta fare forza fino ai suoi limiti estremi per tenersi tutta insieme. L'equilibrio è così instabile che perdere la sua 'scatola' le causerà una reazione a catena che la romperà completamente. Sono sicuro che ne sei ben consapevole, ma giusto per essere chiari: se schiacci con la forza la sua 'scatola', il suo cuore si romperà sicuramente in migliaia di pezzettini e non ci sarà la minima speranza per lei di recuperare."

Non voglio ammetterlo, ma penso che 'O' abbia ragione.

Non posso salvare Maria semplicemente distruggendo la sua 'scatola'. Se lo facessi, lei collasserebbe mentre è ancora posseduta da "Aya Otonashi" che lei stessa ha creato, e non recupererebbe mai.

Non ha senso se non è lei stessa a voler abbandonare la sua 'scatola'.

Ma questo è—

"E' impossibile" dice 'O' come se avesse letto nella mia mente. "Visto che tu l'hai tradita, lei ha preso la sua decisione una volta per tutte. Comprendi cosa questo significhi, no? Vuol dire che non rinuncerà mai di sua spontanea volontà alla sua 'scatola'. La forza della sua volontà è così grande che non farà il minimo battito di ciglio nemmeno quando la sua vità sarà in gioco. Lo hai già sperimentato innumerevoli volte, quindi lo sai fin troppo bene, no?"

Giusto, l'ho sperimentato fin troppo bene.

Come Maria non potesse usare la forza anche quando stava per essere uccisa. Come lei non potesse sacrificare nessuno perché lei vuole rendere felici tutti.

Distruggere la sua 'scatola' per il suo bene.

Maria non lo accetterà mai. Non agirebbe mai per la sua propria felicità. Ho ceduto alla disperazione troppo presto, pensando che non c'era alcun modo per salvarla.

Comunque.

"Posso farlo!"

Ho appreso di essere il salvatore.

Ho appreso di essere il 'cavaliere'.

"Maria mi consegnerà sicuramente la sua 'scatola'!"

Non so come posso raggiungere il mio obiettivo, ma posso comunque credere nel mio potere ora che ho finalmente accettato la mia 'scatola'.

Questo potere è stato creato da Maria stessa perché lo desiderava, quindi non c'è modo che io possa fallire.

Compirò un miracolo che trasformerà tutto nella sua testa.


"Perché ho la 'Scatola Vuota' con me ora."


Niente mi può fermare adesso.

Mmm... prima di tutto, mi riprenderò Maria da Daiya. Dopodiché, combatterò Maria stessa e la farò rinunciare alla sua 'scatola'.

"Capisco. Allora devo distruggere la 'Scatola Vuota'."

'O' diventerà senza dubbio un mio nemico.

...Ah, solo ora ho riconosciuto la vera identità di 'O'. L'ho finalmente notata dopo aver realizzato che lei è mia nemica.

Perché non ho notato una cosa così ovvia prima? Avrei dovuto riconoscerla molto prima. Perlomeno avrei dovuto percepirlo una volta che ho visto la sua attuale forma.

Voglio dire, la prima volta che l'ho vista non ho pensato che si assomigliano?

'O'

E' solo un'iniziale. Maria ha creato questo essere, quindi suppongo che lei inconsciamente le abbia dato il nome 'O', al quale lei era comunque familiare. Se questo è il caso, c'è solo un possibile significato per il nome che mi viene in mente.

Lei voleva diventare un essere che esaudisce i desideri degli altri. E in un certo senso, 'O' è esattamente quello. —In un certo senso, 'O' è il suo ideale.

E c'è il nome della persona che Maria sta provando a diventare soffocando il suo sé.

Si, le loro radici sono le stesse. Ecco perché le considero entrambe mie nemiche.

Chiamo il nome di 'O' con profonda ostilità.


"Aya Otonashi"


Non so l'origine di quel nome. Forse c'è una persona reale che è stata fonte di ispirazione per esso. E' "Otonashi", quindi forse è un membro della famiglia di Maria.

Ciò che so che è entrambi noi, 'O' ed io, esistiamo per il bene di Maria.

Ma non possiamo coesistere. Dal momento che ci opponiamo a vicenda dal profondo dei nostri rispettivi esseri, solo uno di noi può sopravvivere. Ma io non perderò assolutamente.

Quindi faccio assoluta chiarezza per il mio intento.

"Io ti ucciderò, 'Aya Otonashi.'"



  1. So che nell'immagine principale di questo capitolo appare la scritta con 1 solo "reset", ma nella versione Inglese comunque nel testo viene sempre riportato "Repeat, Reset, Reset", quindi con 2 "reset". Essendo ripetutamente riportato a questo modo, ne ho dedotto che se ci dev'essere stato un errore, è sicuramente quello nell'editing dell'immagine.
  2. Membrana dell'apparato genitale femminile che si "rompe" alla prima penetrazione, di fatto testimoniando la perdità della verginità per una ragazza. Maggiori e più dettagliate informazioni le potete trovare come sempre su Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Apparato_genitale_femminile )
  3. Più di 750 mila Euro al cambio attuale
  4. Un termine utilizzato per indicare la cerimonia di purificazione che si ritrova in diverse concezioni religiose ed in rituali magici che prescrivevano di solito il sacrificio di un capro espiatorio https://it.wikipedia.org/wiki/Catarsi
  5. Ovviamente si riferisce alle mosse della Morra cinese ( https://it.wikipedia.org/wiki/Morra_cinese ), dove "sasso" corrisponde al pugno chiuso e "carta" alla mano completamente aperta.
  6. Si riferisci a quei rompicapo formati da più anelli "incastrati" tra loro che se mossi correttamente formano un anello singolo http://en.wikipedia.org/wiki/Puzzle_ring
  7. Questo ovviamente è il richiamo al titolo dell'opera, infatti in lingua originale è proprio "Utsuro no Hako".
  8. Si, qui vuole proprio far intendere che 'O' in realtà è femmina. Ovviamente in Inglese (e penso anche nell'originale Giapponese) è più facile da rendere visto che gli aggettivi possessivi sono diversi per genere, mentre in Italiano "sua" non ha genere in quanto può indicare "di lui" e "di lei" senza distinzione. Per rendere il concetto ho dovuto dunque riarrangiare un po' la frase ma purtroppo non suona molto bene così.


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