Utsuro no Hako to Zero no Maria (Italian):Volume 2 - 4 Maggio (Lunedì) - Festa del verde

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4 Maggio (Lunedì) 07:49[edit]

Noto che sto giacendo sul pavimento sopra un futon. Sono stato imprigionato con manette a piedi e mani. Sono ancora stordito e confuso.

Non riesco a distinguere se l'angoscia che provo sia sogno o realtà.

Sento come se stessi affondando in una palude senza fondo.

Lotto e lotto inutilmente, affondo sempre di più, e alla fine dimentico perché sto lottando. Perdo anche la capacità di lottare. Sto solo affondando in profondità nel fango. Il mio corpo si riempie di fango. Mi trasformo in fango. Internamente ed esternamente sono soltanto fango ora. Perdo del tutto il senso della mia stessa forma visto che sono completamento svanito.

Non riesco più a vedere me stesso.

......Io[1], huh.

Quando sono entrato per la prima volta in questo corpo, mi riferivo a me stesso in questo modo volutamente, ma ormai mi viene del tutto naturale invece. Non penso di essermi abituato, semplicemente la mia mente si sta adattando al corpo di Kazuki Hoshino.

Ecco perché sono in grado di credere che possa diventare Kazuki Hoshino—perché questo corpo sta trasformando anche il mio modo di pensare.

Finalmente mi sveglio e mi metto a sedere. Riconosco dove sono a causa del profumo di menta piperita. Non sono dove dovrei essere—l'appartamento di Ryuu Miyazaki—ma piuttosto nella stanza di Maria Otonashi.

Sento il respiro debole di qualcuno che dorme. Guardo verso il letto e vedo che Maria Otonashi è girata verso di me. Per una volta, la sua espressione non è forzata. La sua faccia sembra esattamente quella di una ragazza della mia età che dorme... Aspetta un attimo, in effetti è davvero della mia stessa età.

"Perché mi stai fissando?"

La sua espressione innocente scompare istantaneamente.

"Sei carina quando dormi, Otonashi-san."

"Dunque sei Yuuhei Ishihara."

Mi ha subito visto dentro, anche se l'intervallo di tempo tra le 07:00 e le 08:00 apparteneva a Kazuki Hoshino fino a ieri.

Maria Otonashi solleva la parte superiore del suo corpo e mi fissa negli occhi.

"Temo che tu sia vivo."

"......Hah?"

Non so come reagire ad una tale affermazione.

"Ti sto dicendo che il proprietario è ancora vivo."

Non riesco ancora a capire immediatamente cosa stia dicendo. Ma lentamente mi rendo conto che ha appena fatto un'affermazione assurda.

Ma che diamine...?

Ho ancora problemi a seguire il discorso e mi limito a fissare la faccia di Maria Otonashi. Lei guarda con disprezzo la mia faccia sbalordita e si alza.

"Beh, penso che sia ora di andare. Non ho tempo per stare qui a chiacchierare."

Prende una giacca dall'armadio e la indossa.

"Dove stai andando...?"

"Che sei stupido. Sto andando a cercare il proprietario. Cos'altro dovrei fare?"

Se il proprietario è vivo, allora questa è una risposta ragionevole. Apre la porta e se ne va senza nemmeno uno sguardo.

Huh? Che significa questo? Che diamine è successo?

La nostra strategia di ieri è fallita? Altrimenti come potrei essere finito in questa situazione?

Ho bisogno di capire cosa è successo.

Cerco il mio cellulare per chiamare Ryuu Miyazaki. Vedo il cellulare di Kazuki Hoshino sul tavolo. Come cerco di raggiungerlo—

"—!"

Il cellulare all'improvviso comincia a squillare—il tempismo è così inopportuno che rabbrividisco dalla paura.

L'orologio indica che sono appena scoccate le 8 di mattina. Le 08:00 erano mie sin da ieri. Sicuramente Ryuu Miyazaki ha aspettato a fare questa telefonata fino all'avvio del mio intervallo di tempo certo.

Prendo il telefono e guardo il nome di chi sta chiamando.

"......Eh?"

Non è il numero che mi aspettavo. Questo numero è sicuramente... —No, non può essere! Quella persona non mi chiamerebbe mai!

Ma allora, chi è?

Le mie dita stanno debolmente tremando, ma le ignoro e premo il tasto di risposta.

"......Pronto?"

"......"

Il chiamante rimane in silenzio.

"Pronto? ...Chi parla?"

"Riko Asami."

"Cos—"

Sono senza parole.

"Perché sei così sorpreso?"

"T-Tu—"

"Pensavi fossi morta? Pensavi fossi stata uccisa? Ti è andata male, huh. Stiamo parlando proprio ora d'altronde."

E' senza dubbio la voce di Riko Asami.

"Questo è impossibile! Non puoi essere viva! Ryuu Miyazaki dovrebbe averti ucciso!"

"...hu, huhu, questo lo so già, ma puoi vederlo tu stesso. Che stupido. Non lo hai capito? Quella persona non avrebbe mai potuto uccidermi."

Ryuu Miyazaki non può uccidere Riko Asami? ...Non riesco a crederci. Riko Asami dovrebbe essere un pugno nell'occhio anche per Ryuu Miyazaki.

"Sei un folle a pensare di uccidere qualcuno senza sporcarti le tue proprie mani. Sei spazzatura che nessuno può guardare. Perché non bruci in qualche inceneritore come fa la spazzatura?"

Riko Asami approfitta della mia confusione per prendersi gioco di me.

Alla fine accetto il fatto che non sia morta e noto qualcosa.

"...perché stai parlando in questo modo?"

"Il modo in cui parlo?"

"Stai parlando quasi come—"

"Quasi come facevo in passato? Come facevo prima che cominciassi a far finta di essere una dura? Come quando ero tutta debole e capace solo di sopportare in silenzio? ...Sono sorpresa che puoi dire questo..."

Riko Asami ride seccamente e continua.

"...quando non sei ancora cambiato tu stesso."

Lei dice che non sono cambiato? Anche se ho lavorato così duramente per tutto questo tempo? Io, che ammiravo Maria Otonashi e ho ricreato me stesso? Colui che sta per diventare Kazuki Hoshino? ...Io non sono cambiato?!

Non prendermi in giro! Specialmente visto che sei solo Riko Asami!

"...Non scherzare con me! Hai chiamato solo per tormentarmi o cosa?"

Percependo la mia ostilità, lei, che di solito è sempre timida, dice:

"Si!"

"...Eh?"

"Sai cosa? Non posso perdonare qualcuno che sta provando a prendere il possesso del corpo di qualcun altro. ...Onestamente, ma che diavolo? Dovresti conoscere il tuo posto. Devi crepare! Pertanto—"

Riko Asami lo dice freddamente.

"—Penso che schiaccerò questa scatola."

"Cosa... stai dicendo...?"

"Sai che ne sono in grado, no? Dopotutto, io, Riko Asami, sono il proprietario."

Sono senza parole; incapace di risponderle qualcosa, resto in silenzio. Le mie mani stanno tremando.

Riko Asami ridacchia in silenzio e mi dice:

"Non pensarci nemmeno a salvarti solo tu! Okay, [Riko Asami]-san?"[2]


4 Maggio (Lunedì) 10:01[edit]

"...salvami... ti prego, nii-san, salvami...!"

Quel grido di aiuto proveniva da Riko Asami.

A pensarci bene, Miyazaki-kun ha menzionato che erano 'fratelli' ma non ha mai detto espressamente 'fratello minore'. Ho pensato che lei fosse un ragazzo perché parlava con la mia voce e si faceva chiamare 'Yuuhei Ishihara'. Miyazaki-kun naturalmente non mi avrebbe comunque mai corretto, immagino.

Ma non avrei mai immaginato che Asami-san fosse la sorella minore di Miyazaki-kun. Dopotutto, hanno cognomi differenti, e non ho mai sentito voci riguardo una relazione di questo tipo. Nonostante visitasse la nostra aula ogni giorno, non ha mai fatto trasparire nulla. Suppongo che stessero volontariamente nascondendo il loro rapporto di fratelli a causa della loro incasinata situazione familiare.

Forse lei veniva nella nostra aula per vedere Miyazaki-kun, oltre a Maria.

Chiedo a Maria, che è tornata prima che mi scambiassi di nuovo, mentre mi rimuove le manette: "Da quando sapevi che Yuuhei Ishihara era una ragazza?"

"Mmh, ho avuto un forte sospetto che Yuuhei Ishihara potesse essere una ragazza quando siamo entrati insieme nel bagno delle ragazze."

".....quindi Riko Asami è entrata nel bagno delle ragazze usando il mio corpo, giusto?"

"Perché devi farmi una domanda così ovvia" dice con stupore.

...Uhm, non dovrei essere io quello stupito da te?

"Ho afferrato la sua vera identità dopo aver fatto qualche ricerca. La maggior parte dei precedenti compagni di classe di Miyazaki durante la scuola media sapeva della sua relazione di sangue con Asami. Poi ho scoperto i cadaveri a casa loro e sono diventata fiduciosa che Riko Asami fosse il proprietario."

Anche Maria ha visto quei cadaveri...

Finisce di rimuovermi le manette e sospira.

"Ma ora dov'è lei...?"

Maria mi racconta che ha provato a cercare Asami-san dopo aver scoperto da sola che fosse il proprietario, ma non è riuscita a trovare alcuna traccia di Asami-san.

Maria si accovaccia, cerca qualcosa sotto il letto e lo tira fuori.

"Che stai facendo?"

"Ho installato un registratore vocale sotto il letto. Pensavo che Miyazaki o qualcun altro potesse chiamarla e lasciarsi sfuggire qualcosa che non sappiamo ancora."

Maria preme il tasto Play sul registratore. Cerca la presenza di commenti di Riko Asami premendo ripetutamente il tasto "Avanti veloce".

"......Pronto?"

La sua voce fa un sussulto.

"...ha fatto una telefonata!"

"Si."

La voce dell'altra parte è quasi impercettibile, ma sembra la voce di una ragazza. Alla fine, perlomeno, non era Miyazaki-kun.

Provo a controllare la cronologia del mio cellulare. Immagino che il registro chiamate sia stato ripulito, visto che non ci trovo nessuna nuova voce.

Sembra che stiano litigando.

Maria connette il registratore al suo computer portatile, scarica il file sonoro e comincia ad ascoltarlo con le cuffie. Immagino che stia provando ad ascoltare tutti i dettagli.

Maria aggrotta le sopracciglia così tanto che quasi mi spaventa.

Dopo un po', si toglie le cuffie e me le porge. Annuisco e me le metto.

"Pronto? ...Chi è?"

"Riko Asami."

Comincio a dubitare delle mie stesse orecchie.

Ascolto per un po', ma ho sempre più dubbi. E' davvero Asami-san? Non sta parlando come la Asami-san che conosco. Asami-san di solito non parla in modo così calmo e sommesso. La personalità della Riko Asami che conosco è la stessa di quella di Yuuhei Ishihara—anzi, Riko Asami.

Ma questo mi ricorda una cosa, Asami-san ha iniziato ad agire stranamente a partire dal 30 Aprile. Vero, in qualche modo ha cominciato ad avere un'aura lugubre. Quindi il suo strano atteggiamento non era necessariamente il risultato del fatto che Maria mi avesse fatto un pranzo in scatola. A pensarci bene, la Settimana nel Fango era già cominciata allora.

Asami-san ha iniziato a comportarsi come la sua vecchia se stessa. —Perché?

"Non pensarci nemmeno a salvarti solo tu! Okay, Riko Asami-san?"

Drizzo le orecchie e mi concentro sul resto della loro conversazione.

4 Maggio (Lunedì) 11:02[edit]

Ricordo la mia conversazione telefonica con Riko Asami.


"Non pensarci nemmeno a salvarti solo tu! Okay, Riko Asami-san?"

Per un momento sono indietreggiato davanti alla sua volontà malata, ma poi mi son rimesso insieme e ho contestato.

"...E come pensi di estrarre la scatola? Sai come farlo, o cosa?"

"Non lo so. Ma sono comunque in grado di distruggerla."

Ho perso la mia capacità di parlare quando ho sentito come chiaramente lo diceva.

"Voglio scappare. Voglio anche eliminarti perché ti odio. Sono in grado di fare entrambe le cose allo stesso tempo. Sai cosa voglio dire, vero? Per questo metodo ho bisogno solo—"

Dice Riko Asami, nella sua voce appena percettibile.

"—di suicidarmi prima che la scatola sia completa."

Ho già sentito quelle parole prima.

Aah, capisco. Quelle erano le stesse parole che una volta ho indirizzato verso Kazuki Hoshino.

"Non dirmi che davvero pensavi di poter prendere possesso del corpo di Kazuki Hoshino? Mi dispiace tanto, ma è impossibile! E' impossibile che tu possa mai vincere contro qualcuno, è impossibile che tu possa perfino raggiungere la felicità! Dopotutto tu sei me. Riko Asami. Dovresti conoscere il tuo posto. Dovresti morire. Qualcuno come te dovrebbe assolutamente morire."

Come al solito per Riko Asami, lancia le sue maledizioni con una vocina che è quasi impercettibile.

"Dovresti morire di impiccagione che ti faccia marcire le budella così che tutti debbano tapparsi il naso per la puzza. Dovresti morire saltando giù da un tetto così da spargere il tuo cervello su tutti i passanti. Dovresti morire gettandoti sotto un treno, infastidendo i passeggeri con le tue interiora sparse su tutti i bordi della ferrovia... questo ti meriteresti. Dimmi, cosa ne pensi?"

Mi chiede Riko Asami.

"Quale tipo di morte vorresti per Riko Asami?"

Mi chiede di determinare il proprio metodo di suicidio.

Ho capito. Quando il proprietario, Riko Asami, muore, io svanirò inevitabilmente.

Sono completamente all'angolo.

"......Smettila!"

Ho trasmesso il mio panico con quelle poche parole, il che causa la gioia di Riko Asami.

"Cosa dovrei smettere? I miei piani per uccidermi? Perché? Non hai provato anche tu ad uccidermi?"

"Q-Quello era perché... non avevo capito che sarei svanita se fossi morta."

"Ihahahah, non essere sciocca! Hai pensato che tu non saresti comunque sparita? Brillante. Questo è semplicemente troppo brillante. ...hai forse seriamente pensato che potevi diventare Kazuki Hoshino?"

"Posso farlo! Se non mi ostacoli, posso diventare Kazuki Hoshino! E poi ruberò la sua felicità!"

"Ahah. Non importa, tuttavia. Dopotutto mi suiciderò in ogni caso."

"Non ti ho detto di smetterla?!"

"Perché dovrei ascoltarti? Sono un tuo nemico, lo sai?"

"Nemico?"

"Si, nemico. Dovresti sapere che tu stessa, specialmente la tua forma passata, sei una tua nemica."

"Smettila di prenderti gioco di me! Potrei diventare Kazuki Hoshino se non fosse per te, perché stai facendo questo?! Orribile! Sei davvero orribile!"

Sentendo quelle mie parole, Riko Asami comincia a ridacchiare con gioia.

"Che c'è di così divertente?!"

"'Orribile', huh!"

Riko Asami parla mentre ridacchia.

"Non esagerare col disgustare te stessa, okay?"


Questa è stata la mia conversazione con Riko Asami.

"Uh, ghu—"

Mi tengo il petto in risposta alla nausea che sgorga.

Schifo. Perché, perché... Perché ho dovuto parlare con Riko Asami...? Ryuu Miyazaki mi ha detto che l'aveva uccisa, quindi mi stava mentendo?

"......Io mi ucciderò."

Questa non era una minaccia teorica. Lo so perché conosco Riko Asami meglio di chiunque altro. Lei odia se stessa più di chiunque altro, e non accetterebbe mai il completamento di questa scatola.

Lei probabilmente schiaccerà la scatola la notte del 5 Maggio.

Perché vuole farmi soffrire facendomi fuori proprio prima di giungere al traguardo.

Per impedirlo, dovevamo uccidere Riko Asami. ...Ma anche se Ryuu Miyazaki l'avesse uccisa, sarei svanita a causa della distruzione della scatola.

Quindi cosa fare? Questo significa che sono destinata a svanire, non importa quanto duramente possa provare a combattere?

"......Io cosa dovrei—"

Sono con le spalle al muro. Sono intrappolata da Maria Otonashi, non posso mettermi in contatto con Ryuu Miyazaki, e sto per essere cancellata da Riko Asami.

Perché le cose sono finite così...! Il graduale assorbimento era originariamente destinato a mettere all'angolo Kazuki Hoshino, non me!

"Io cosa dovrei fare—"

......Aspetta un momento. Mi rendo conto dei miei stessi borbottii. Cosa ho appena detto?

Io[3]?

Non ho smesso di parlare di me stessa in questo modo quando ho cominciato a prendere possesso di questo corpo? Non ho smesso naturalmente di usare quella forma?

Non dirmi che ho cominciato di nuovo ad aver consapevolezza di me?

L'auto-consapevolezza di essere 'Riko Asami'?

No, nonononononono! Io non sono 'Riko Asami'! Io sono nessuno, una fabbricazione, che alla fine diventerà Kazuki Hoshino—


"Pensare di poter scappare da ciò che hai commesso semplicemente facendo questo; trovo questo lato infantile di te terribilmente adorabile."

Cos'è questa voce?

Una voce terribilmente affascinante che ho già sentito una volta, entra all'improvviso nel mio corpo.

No. Non è vero. Io posso—scappare da Riko Asami.

Eppure...

"Ah, AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHH"

Una marea di memorie entrano nella mia mente tutte assieme. Memorie, che dovevano essere state dimenticate quando sono entrata in questo corpo, cominciano a comparirmi in mente. Sebbene non possa elaborarle tutte in una volta, si spingono inevitabilmente nella mia coscienza.


Ciò che vedo è la scena della prima volta che Yuuhei Ishihara ha usato violenza contro Riko Asami.

La tredicenne Riko Asami stava gridando, spaventata da questo bruto con la faccia rossa.

Aah, si. Ecco com'è iniziato. Il suo primo atto di violenza è stato in risposta alla rabbia di Riko Asami. La tredicenne Riko Asami lo odiava perché non era il suo vero padre, lo considerava un nemico, quindi ha espresso i suoi cattivi pensieri. Yuuhei Ishihara non poteva sopportare tutto questo alla fine, e così l'ha colpita.

Questa è stata la scintilla per una vita quotidiana piena di violenza. Beh, probabilmente era a causa del fatto che la bambina problematica indesiderata si azzittiva e ubbidiva quando veniva usata violenza su di lei. Quindi la violenza contro Riko Asami divenne un metodo piacevole ed efficace per quel bruto.

Era altrettanto accettabile per la madre che era notevolmente imbarazzata dal temperamento di Riko Asami. Riko Asami aveva cercato di distruggere questa famiglia, e così aveva ottenuto che le cose andassero fuori controllo. Questo era un problema che aveva infastidito quella vecchia sanguisuga per tutto il tempo.

La morale si evolve in risposta all'ambiente circostante. L'opposizione di Riko Asami alla violenza e la sua famiglia che lentamente cominciava a scomparire. Tutti, inclusa la stessa Riko Asami, avevano smesso di mettere in discussione questa violenza.

Avevano smesso di mettere in discussione la violenza, ma questo non cambiava il fatto che il cuore di Riko Asami continuasse a essere devastato.

Riko Asami ascoltava il suono del suo cuore che si infrangeva un numero infinito di volte. Non era un suono potente, ma piuttosto uno modesto—come se qualcuno gettasse un sasso in uno stagno. All'inizio lei pensava solo "Aah, si è rotto di nuovo" quando sentiva quel suono, ma dopo un po' ha notato che le mancava qualcosa di importante.

La violenza di quell'uomo era inferiore a quelle di un vero bruto, ma era così comune da essere di scarso interesse per qualsiasi persona esterna. Poteva essere descritta come "maltrattamento" o qualche altra semplice parola. Questa singola parola avrebbe probabilmente dato una sensazione di comprensione a chiunque[4].

Di conseguenza, anche Riko Asami non identificava quella come violenza.

Le aperture nel cuore infranto di Riko Asami venivano chiuse dalla violenza. Questo significava che Riko Asami avrebbe potuto accettare questa violenza quando avesse smesso di odiare se stessa.

Quindi, Riko Asami non ammetteva la propria esistenza.


La successiva cosa che vedo è una scena della cerimonia di ingresso del liceo.

Maria Otonashi—che si trova sul palco come rappresentante degli studenti.

Riko Asami la ha vista ed è annegata. Solo guardando Maria Otonashi e ascoltando la sua voce, Riko Asami è diventata incapace di respirare e si è accasciata dolorante.

Questa sì che è una cosa spettacolare.

L'esistenza nella sua forma ultima...

Sembrava come il capolavoro di una vita di qualche maestro artigiano. Possedeva così tanta fermezza ed intento, che sembrava un'opera d'arte. Era un'esistenza con la E maiuscola.

Riko Asami ha cominciato a piangere senza nemmeno accorgersene.

Ecco qua. Questo è ciò che lei aveva bisogno per scappare da se stessa. Aveva bisogno di creare un perfetto falso sé, come lo era Maria Otonashi.

Riko Asami ha cominciato a ritagliare se stessa. Ha gettato via la parte cupa di sé e creato un sé più forte e neutrale. Ma non è riuscita a farlo così bene come Maria Otonashi. Più Riko Asami veniva a sapere cose di lei, più realizzava che non sarebbe stato possibile per lei imitarla. Maria Otonashi era in grado di creare un perfetto sé perché è un essere eccezionale. Nessun altro avrebbe mai potuto imitare quella prodezza.

Maria Otonashi sicuramente—non è umana.


Alla fine ho visto la scena del '28 Aprile'.

Il giorno che Riko Asami ha ottenuto la scatola.

Riko Asami aveva un coniglietto di peluche logoro nelle sue mani. Del sangue era stato spruzzato su questo peluche giocattolo a cui mancava un orecchio. Una volta, suo fratello aveva vinto quel giocattolo per lei da uno di quei giochi ad estrazione col braccio meccanico.

C'erano due cadaveri.

Suo fratello galleggiava in una pozza di liquido rosso e stava gridando.

Riko Asami era stata completamente rotta da Yuuhei Ishihara.

Non c'è nulla in quella casa che non era rotto.

Tutto era finito. Tutto di Riko Asami era stato calpestato e distrutto una volta per tutte.


Sto piangendo.

L'illusione alla fine è sparita, spazzata via dalle mie lacrime.

"......qualcosa, qualcosa del genere..."

Non devo ammetterlo. Assolutamente non devo ammettere di essere Riko Asami!

—così, diventerò Kazuki Hoshino.

Non perdonerò Kazuki Hoshino. Non perdonerò lui, qualcuno che blatera paragonando la sua vita quotidiana alla felicità, e tutte le persone che non capiscono nemmeno che possono ridere soltanto perché stanno rubando la felicità di qualcun altro.

Avrò io l'ultima risata. La infliggerò a Kazuki Hoshino, che non prova nemmeno a comprendere la mia sfortuna.

Ti userò. Maria Otonashi non mescola più me e Kazuki Hoshino. Quindi non posso più ingannarla. Dunque devo solo usare l'originale. Minaccerò Kazuki Hoshino, facendolo obbedire e ingannare lei.

Invocherà lui stesso la propria rovina e cadrà nella disperazione. Diventerà incapace di chiamare ancora la sua vita quotidiana come felicità.

Prendo il cellulare di Kazuki Hoshino e faccio una registrazione vocale.

"Kazuki Hoshino, ucciderò la tua intera famiglia. Li massacrerò tutti brutalmente. Li taglierò a pezzettini e li ucciderò così brutalmente che non riuscirai nemmeno più a riconoscere i loro cadaveri. Quindi farai meglio a fare ciò che ti dico. Se lo fai, li risparmierò a seconda del mio umore. Assolutamente non permettere a Maria Otonashi di ascoltare questo messaggio. Okay allora, queste sono le mie istruzioni—"


4 Maggio (Lunedì) 12:06[edit]

"—Ti ucciderò. E poi diventerò Kazuki Hoshino. E ripeto, non dire niente a Maria Otonashi!"

Dopo aver sentito questo, Maria mormora "...che sciocca" e aggrotta le sopracciglia.

"Dopo essere stata messa con le spalle al muro, ha perso completamente idea della sua posizione. Non c'è modo che non avrei ascoltato questo messaggio in una simile situazione."

Vari insulti e "Inganna Maria Otonashi e sfuggi alla sua schiavitù!" sono nel file vocale.

Non sono spaventato dalle sue minacce. Non importa quanto duramente Riko Asami provi a spingermi ad agire, ora che stiamo lavorando insieme, è impossibile per lei commettere omicidi con questo corpo.

Il suo atteggiamento è solo pietoso.

Maria, che si mordicchia le labbra, sicuramente ha la mia stessa opinione.

Maria ha ricercato la storia di Riko Asami ieri e il giorno prima. Nonostante la maggior parte fossero soltanto voci, ciò che ha sentito sembrava comunque orribile.

Inoltre—quei cadaveri, errori che non posso essere annullati, esistono come dato di fatto.

Finché lei non completa la Settimana nel Fango, un futuro senza speranza aspetta 'Asami-san'.

Ecco perché non può più sopportarlo.

"......Oh?"

"Perché all'improvviso hai fatto questo suono stupido?"

"No, ero solo un po' confuso. Uhm, Asami-san e Riko Asami parlavano l'un l'altra, il che significa che entrambe esistono separatamente, giusto? ...Ed è possibile?"

"Questo significa solo che Asami aveva un qualche grado di senso comune. Stava provando a prendere possesso del tuo corpo, ma non poteva pienamente credere che potesse succedere per davvero. Ecco perché le cose sono come sono."

"...Quindi, la 'Asami-san' che è il proprietario è quella vera...?"

"Non è questione di vera o falsa. Ma 'Asami' ha continuato a soffrire anche quando Riko Asami è stata creata dalla Settimana nel Fango."

'Asami-san' non poteva sfuggire anche dopo aver ottenuto la Settimana nel Fango. Visto che è stata abbandonata, ha intenzione di suicidarsi—portando Riko Asami con lei.

"Dobbiamo assolutamente evitare il suo suicidio. Quella è un'altra ragione per trovare Asami. Ma dove diavolo è andata? ...Dannazione, c'è rimasto soltanto un giorno!"

Maria è ovviamente nervosa.

Maria mette sempre gli altri al primo posto. Asami-san muore e la Settimana nel Fango finisce—lei non può accettare un simile risultato.

".....Maria, che ne dici di usare questa sua minaccia?"

Maria aggrotta le sopracciglia e mi guarda.

"Che vuoi dire?"

"...Ah beh, è solo un'idea che ho appena avuto. Stavo pensando che le cose potrebbero progredire se rispondiamo volutamente alla minaccia e lasciamo agire Riko Asami..."

"Di sicuro siamo bloccati altrimenti."

Maria incrocia le braccia mentre riflette sulle nostre opzioni.

"Supponiamo di rispondere alla minaccia e lasciare libera Riko Asami. Allora... giusto, suppongo che lei farebbe visita a Ryuu Miyazaki."

"Si, la penso così anche io."

"—Aspetta. Forse Miyazaki sa in qualche modo della sorte di Asami?"

"...Non penso. Se lo sapesse, non avrebbe mai supportato il completamento della Settimana nel Fango."

"Hai ragione... eppure, lui ci ha detto che non avremmo mai trovato Asami. Una affermazione del genere perderebbe le sue basi. ...Non è che Miyazaki ha frainteso qualcosa...?"

Maria aggrotta le sopracciglia e torna a riflettere per qualche istante.

"...Non aiuta stare qui a pensarci. Per ora, diamo per scontato che Miyazaki non sappia la posizione attuale di Asami."

Annuisco.

"Ma c'è uno scopo nel lasciare Riko Asami agire per proprio conto? Non abbiamo bisogno di Riko Asami, sai—abbiamo bisogno della Asami che è il proprietario, no?"

"...ehm, penso che ci sia uno scopo. Basandomi su quello che ho sentito attraverso il registratore sotto il letto, penso che Riko Asami sappia come raggiungere 'Asami-san'."

"Cooperare con Riko Asami e lasciarla entrare in contatto con lei, huh? E' impossibile. E' difficile da credere che una ragazza che fa tali minacce possa adempiere alle tue aspettative."

...Sicuramente è vero.

"Oppure hai intenzione di spezzarle il cuore, far sì che si arrenda e farti obbedire con la forza?" dice Maria in modo scherzoso ridendo debolmente.

La mia risposta al suo scherzo: "Buona idea."

La sua espressione si irrigidisce.

Ma sono anche io altrettanto sorpreso dalla freddezza delle mie parole.

Tralasciando questo, mi è venuta un'idea. Visto che sono in una simile situazione come Riko Asami, sono riuscito a pensare ad un metodo per spezzarle il cuore e costringerla ad obbedirci.

Se lasciamo andare Riko Asami, lei contatterà Miyazaki-kun. La sua relazione con Miyazaki-kun è come quella che ho con Maria.

Pertanto—

"Dobbiamo solo far sì che Ryuu Miyazaki tradisca Riko Asami."

Mentre lo dico, mi chiedo: possiamo farlo realmente?

Coinvolgere Miyazaki-kun, far cadere Riko Asami nella disperazione e distruggere la Settimana nel Fango. Questo significa che Asami-san tornerà al suo stato originale, quello che ha causato il risultato che non può più essere scongiurato. Non penso che un qualsiasi futuro felice possa attenderla. Ciò che ho intenzione di fare richiede il sacrificio di Asami-san.

...Smetterò di fingere di essere una brava persona agendo come se fosse una decisione difficile da prendere.

In realtà, ho preso la mia decisione molto tempo fa. L'ho deciso quando ho annunciato 'Io non approverò la tua esistenza.' a lei, quando ho iniziato a percepirla come un nemico.

"Sconfiggerò Riko Asami". "Non ammetto la sua esistenza".

Ho raggiunto la mia determinazione, ma Maria mi sta guardando con sentimenti contrastanti.

"Io—"

"......Non puoi supportarmi?"

"Non è... quello. So che non si può fare altrimenti perché sennò scompariresti tu. Comunque, anche così, non riesco ad accettare l'inevitabile disgrazia che attende Asami" dice e si morde le labbra.

"Perché non puoi permettere la sfortuna di un altro..."

"...Non è quello. Se fosse così, sarei stata in grado di sopportarlo. Ma sai cosa? Ho notato..." dice, mentre guarda per terra.

"Ho notato che Riko Asami e Aya Otonashi sono uguali."

"...uguali?"

"......"

Maria non risponde alla mia domanda.

Ma comprendo grazie al suo silenzio.

Maria, che visto che sta provando ad essere una scatola è ancora Aya Otonashi, e Riko Asami, che è stata creata da una scatola, sono simili in quanto entrambe sono separate dal loro sé originale.

Maria, che dice di essere nella stessa posizione, conosce i sentimenti di Asami-san fin troppo bene.

Non so cosa sia meglio. Posso solo dire alla silenziosa Maria ciò che ho compreso.

"Ma Asami-san non sta desiderando quello" continuo. "Lei non desidera scomparire!"

"......Si, lo so" mormora Maria e rialza la testa.

Ma anche così, non possiamo cambiare il futuro di Asami-san.

4 Maggio (Lunedì) 12:35[edit]

Sono davanti la camera di Miyazaki-kun e prendo un respiro profondo.

Maria si è già infiltrata nella stanza accanto. Aveva confermato che era libera già la volta scorsa.

Respiro e suono il campanello di Miyazaki-kun.

Nessuna reazione. C'era da aspettarselo, tuttavia.

Ma sono sicuro.

Miyazaki-kun è lì dentro.

"Vieni fuori."

Busso alla porta.

"Andiamo, per favore vieni fuori—"

Ciò che ho intenzione di fare lo ferirà terribilmente. Me ne rendo conto, ma continuo comunque.

"Per favore vieni fuori—Nii-san"

Mi rivolgo a Miyazaki-kun come Riko Asami aveva fatto al telefono.

"Salvami, Nii-san!"

Miyazaki-kun stava probabilmente pianificando di trascorrere il suo tempo fino al 6 Maggio segregato nella sua stanza senza contattare Riko Asami.

Ma sono sicuro che non può ignorare Riko Asami quando è lei a cercare direttamente il suo aiuto.

La porta si apre.

Miyazaki-kun ha un aspetto peggiore perfino di ieri.

"......Otonashi è nelle vicinanze?"

"No."

"...Cosa hai fatto fino ad ora?"

"Maria Otonashi mi aveva catturato... Ma sono stato in grado di ingannare Kazuki Hoshino e fuggire! Comunque, perché non rispondi al telefono, Nii-san?"

"—Beh... ...Comunque! Perché mi stai chiamando 'Nii-san'? Non avevi smesso di farlo?"

"Ehm..."

Asami-san lo chiamava 'Nii-san' in quella telefonata di prima, quindi aveva smesso di farlo dopo di allora?

Reprimo il mio fiorente nervosismo e velocemente penso ad una spiegazione casuale.

"Pensavo che sarebbe stato strano non chiamarti 'Nii-san' nonostante Maria Otonashi mi stia chiamando 'Riko Asami' ormai... Ma lasciando stare questo, perché sono stata catturata, Nii-san? Cosa dovrei fare d'ora in poi?"

Gli chiedo una domanda prima che possa dubitare della mia spiegazione. Miyazaki-kun rimane in silenzio e si morde le labbra.

La sua espressione mi convince che Miyazaki-kun crede davvero che sono Riko Asami.

"Mi salverai, Nii-san?"

Ovviamente non voglio far annegare Miyazaki-kun nell'amarezza.

Voglio che dica che non salverà più Riko Asami. Voglio che dica che ci aiuterà. Così non dovrò tormentarlo più.

Eppure, Miyazaki-kun sorride rigidamente e dice: "Si, ti salverò!"

Procedo dunque al passaggio successivo.

"Salvarmi? Potresti smetterla di farlo?"

Incapace di afferrare la situazione, quelle parole gli fanno spalancare gli occhi.

"......Huh?"

"Ti sto dicendo di smetterla di voler salvare Riko Asami!"

Ancora non comprende la situazione e resta completamente immobile.

Dunque, chiarisco le cose.

"Sono Kazuki Hoshino."

"Hoshino...?" mormora. Rimane sbalordito per un po', ma alla fine nota che Kazuki Hoshino sta imitando Riko Asami e mi prende per il colletto con una rabbia selvaggia che lampeggia nei suoi occhi.

"Cosa stai combinando, bastardo?! E' divertente prenderti gioco di me?! Sai quanto è ripugnante come ti stai comportando, HUH?!"

"Lo so..."

"Che significa questo?! Spiegamelo!"

Comincio a vacillare prima di aprire bocca, perché le parole che sto per dire sicuramente lo feriranno.

"Miyazaki-kun, è solo che tu provi ad aiutare Riko Asami istintivamente quando lei ti chiede aiuto. Maria te lo ha già detto, no? Non hai ancora scelto nulla."

La ferocia rimane nei suoi occhi, ma la sua presa sul colletto si indebolisce leggermente.

"......Non te lo ho già detto? Sto soltanto salvando mia sorella."

"Stavi per salvarla nuovamente proprio adesso, dopotutto. Ma non era tua sorella, ero io che ti stavo chiedendo aiuto, capisci?"

Dopo aver sentito quelle parole, i suoi occhi si spalancano di nuovo.

"Dimmi, Miyazaki-kun. Un misterioso essere che non riesci nemmeno a distinguere da me è davvero così importante per te?"

Sono sicuro che vuole controbattere alla mia cattiveria. Ma incapace di obiettare, può solo mordersi le labbra così forte che diventano quasi bianche.

"Sentiti libero di salvare tua sorella. Non posso fare nulla a riguardo! Ma sai cosa? Riko Asami non è tua sorella. Andiamo, Miyazaki-kun, dimmelo ancora una volta:"

Pongo la mia domanda.

"Chi salverai?"

Miyazaki-kun mi guarda accigliato.

Lo guardo altrettanto accigliato.

"......Dannazione!!!" ruggisce Miyazaki-kun e furiosamente rilascia il mio colletto.

Alza il pugno per sfogare la sua rabbia sulla parete... ma si ferma e si accascia contro di essa.

"......Fai quello che vuoi" dice mentre fissa il pavimento.

"Fai quello che vuoi! Se vuoi fermare la Settimana nel Fango, falla sparire dalla mia vista. Non mi importa più. Non interferirò più."

"Ho paura che—non sia abbastanza."

Miyazaki-kun mi guarda.

"...Cosa non è abbastanza?!"

"E' letteralmente come ho detto. Questa determinazione, questa risoluzione, non è abbastanza. Devi agire attivamente per distruggere la Settimana nel Fango per noi."

Il suo viso si riempie di nuovo di rabbia.

"Bastardo—sei consapevole di ciò che stai dicendo?! Vuoi sul serio che ti aiuti a tormentarla?!"

"Credo di si."

"Non prenderti gioco di me!!! Non c'è modo che possa fare una cosa del genere! Dovresti sapere che ho raggiunto il mio limite già con la promessa di non interferire più!"

"Beh, si, lo so. Ma dopotutto, tu stavi per aiutarmi giusto qualche minuto fa, no?"

"......"

"Ecco perché sto dicendo che non è abbastanza. Non cambierà nulla con solo questo livello di determinazione! Lei verrà ancora da te e dipenderà da te senza dubbio. E tu alla fine allungherai la tua mano in suo aiuto ancora una volta; in pratica starai ancora supportando la Settimana nel Fango!"

Sentendo le mie parole, Miyazaki-kun distoglie lo sguardo e mormora:

"Ma... non posso abbandonarla così facilmente."

"Ma devi prendere una decisione. Riko Asami verrà qui presto."

"......Cosa?"

"Riko Asami mi ha esortato a fuggire da Maria minacciandomi. Ho deciso di agire come se avessi obbedito ai suoi ordini. Lei verrà sicuramente da te quando penserà che ho rispettato i suoi ordini."

"......Il prossimo scambio avverrà alle 13:00, huh."

"Si. Entro allora devi decidere come trattarla. Se salvi Riko Asami e la scatola si completa, solamente Riko Asami, che non è assolutamente nessuno, rimarrà in questo mondo. Se la respingi, recupereremo la vera Riko Asami."

"Vuoi che ti creda? Ahah... è una questione piuttosto stupida."

"Quindi non ti interessa il risultato di prima?"

Miyazaki-kun stringe i pugni dopo aver sentito le mie parole.

"...ovviamente mi interessa! Sono consapevole di tutto questo anche senza i tuoi commenti! Ma respingerla... è semplicemente impossibile, no...?"

Potrebbe averlo detto, ma non è ancora in grado di decidere.

Questo è problematico. Miyazaki-kun deve rifiutare Riko Asami. Deve farla cadere nella disperazione. Pertanto, vado avanti col passaggio successivo.

"Mi stavo chiedendo da sempre... Perché tu, Miyazaki-kun, credi nell'esistenza della Settimana nel Fango? Voglio dire, non è abbastanza incredibile per qualcuno che non ha mai ottenuto una scatola che Riko Asami sia dentro di me?"

Solleva il capo e da una sbirciatina alla mia faccia.

"Dimmelo! Come hai potuto credere in qualcosa di così irreale?!"

"......che stai cercando di insinuare?"

"Non puoi trovare una ragione? Okay, te la dirò io! Posso soltanto pensare ad una ragione per credere nell'esistenza della scatola. Dimmi, Miyazaki-kun, tu hai—"

Gli chiedo una certa domanda che non ho nemmeno menzionato a Maria.

"—incontrato 'O', non è vero?"


L'espressione di Miyazaki-kun si irrigidisce notevolmente.

"Non so come tu l'abbia incontrato. Ma so che 'O' voleva che tu aiutassi Riko Asami."

"——"

La sua faccia impallidisce sempre di più con muto stupore.

Immagino che non abbia capito subito chi intendessi con 'O'. Dopotutto 'O' è originariamente solo percettibile da un proprietario. Io stesso sono stato in grado di percepire 'O' solo quando mi è stato detto il suo nome.

...E poi ho ricordato ciò che mi ha fatto.

"—Ah"

Miyazaki-kun si tiene la testa, gli occhi ancora spalancati.

"So come ti senti visto che ho conosciuto 'O'. Non è che ti sei dimenticato di lui. E' solo che non puoi ricordartene. Pertanto, non puoi essere in grado di ricordare cosa ti ha detto, ma è entrato nel tuo subconscio. Ecco perché eri in grado di credere nella scatola. E ti ha fatto pensare che devi aiutare Riko Asami."

"......A-Aspetta un attimo. Perché... Perché sai tutto questo, Hoshino?!"

Solleva il capo, la voce tutta tremolante, incapace di nascondere la sua paura.

"Come ti ho già detto: in realtà non lo so! Ma so che 'O' non raggiungerà il suo scopo se non aiuti Riko Asami."

"Il suo scopo...? Qualche diamine è il suo scopo...?"

"Il suo obiettivo è osservare me. ...Beh, probabilmente non capirai, ma è la verità. Ma questa scatola, anche se interessante da osservare, è molto fragile. Riko Asami è solo troppo in svantaggio. Possedere il corpo di qualcun altro è sicuramente doloroso. Lei non sarebbe in grado di opporsi a me se non avesse informazioni di cosa è accaduto quando non era il suo turno. 'O' ha dovuto organizzare le cose per permetterci di avere uno scontro equilibrato, altrimenti questa scatola sarebbe stata distrutta senza nessun godimento per lui.. Dunque, 'O' ti ha usato per raggiungere un equilibrio."

Dopo aver ascoltato le mie parole, Miyazaki-kun lentamente riabbassa il capo. Poi si immobilizza completamente.

"...Questo è tutto ciò che posso dirti!"

Questo era l'ultimo incantesimo che lo incatenava. Un incantesimo inconsapevolmente impiantato in lui che gli ha fatto proteggere la scatola. Ora che gli ho spiegato tutto, questo incantesimo sarà infranto.

"Okay, io vado allora. Sono quasi le 13:00. Lascio a te decidere come trattare Riko Asami quando verrà ad incontrarti. Visto che io non sarò lì allora, non posso fermarti."

"......La salverò. Non mi hai sentito?"

Non rispondo, perché mi rendo conto che semplicemente non vuole ammettere la sua sconfitta.

Chiudo la porta senza controllare la sua espressione.

"......"

Cammino verso le scale. Immediatamente sento qualcuno correre verso di me dalla stanza accanto. Ma non mi giro.

"Kazuki... perché non mi hai detto che 'O' stava interferendo!"

Non è che ho scelto di non dirglielo. Mi è venuto in mente proprio poco prima che arrivassimo qui. Non c'era il tempo materiale per dirglielo.

"Perché non mi rispon—Kazuki???"

Ma la sua rabbia mi allieta. Appoggio la testa sulla spalla di Maria.

Sono il nemico di Riko Asami. Dunque devo fare arrendere Riko Asami, anche se questo significa che devo usare Miyazaki-kun.

Non ho altra scelta. Devo farlo. Eppure—

"Angosciare qualcuno è proprio... angosciante" sussurro, incapace di rialzare la testa.

Ma ho scelto di riconquistare la mia vita quotidiana.

Sto per sacrificare qualcuno per il mio proprio bene. Ecco perché bramavo qualcuno che mi incolpasse. Che mi rimproverasse dicendo "Sei ripugnante!"

Comunque, Maria rimane in silenzio per qualche motivo.

Peggio ancora, mi accarezza gentilmente la testa.

"......"

Mi chiedo perché?

Perché questa azione così piacevole, nonostante sia l'esatto opposto di ciò che speravo facesse?


4 Maggio (Lunedì) 13:00[edit]

Nessun profumo di menta piperita. Nelle mani una rivista settimanale di manga come già accaduto una volta. Sono stata in grado di scappare via dalla stanza di Maria Otonashi.

"Ahah!"

Ci sono riuscita! La mia minaccia ha avuto successo!

La sensazione di essere in trappola svanisce nel nulla. Tutto è a posto. Posso ancora combattere ora. Prima di tutto devo incontrare Ryuu Miyazaki.

Lascio il negozio e cerco di analizzare la mia situazione. Conosco questa strada principale. L'appartamento di Ryuu Miyazaki dovrebbe essere nelle vicinanze.

Vado al suo appartamento e suono il campanello.

Ryuu Miyazaki immediatamente mi apre la porta.

La sua faccia è pallida. Le occhiaie sotto i suoi occhiali sono diventate ancora più scure. E non dice nulla. Mi fissa solo in silenzio.

"...ehi, che è successo?"

"......Nulla."

La sua negazione, tuttavia, mi dimostra che qualcosa è sicuramente accaduto.

"Maria Otonashi ti ha fatto qualcosa?"

"No... lei non mi ha fatto niente."

La sua risposta non ha alcun tipo di intonazione e suona quasi meccanica. C'è ovviamente qualcosa di sbagliato. Beh, sembrava strano già prima, ma questa stranezza è un ulteriore passo avanti.

"Non vuoi venire dentro per ora?" chiaramente mi spinge ad entrare. Faccio come mi dice mentre lo guardo un po' sospettosamente.

"...Cos'è quello?"

Noto proprio dopo essere entrata che la sua finestra è in frantumi.

"Aah, Otonashi l'ha rotta."

Nii-san risponde senza emozione. Maria Otonashi deve sicuramente avergli fatto qualcosa. Non c'è altra spiegazione.

"...la nostra strategia è fallita ieri?"

"Si."

Un'altra risposta senza entusiasmo. ...Davvero, che cosa è accaduto?

"Perché non hai risposto alla telefonata che io ti ho fatto?"

"...'Io', huh."

"Hah?"

"Non ti rivolgi più a te stessa al maschile[5]?"

...Vero, devo rimediare di nuovo a quello.

"...Solo un piccolo errore. Io[6] non sono nessuno dopotutto."

"......Sono passate le 13:00, huh" dice mentre guarda in lontananza.

"Beh si, ma perché lo dici così all'improvviso...?"

"Hai rubato questo intervallo di tempo al terzo giorno. Pertanto è sicuramente tuo. Ecco perché posso stare sicuro. Ma se fossero state le 14:00... Avrei probabilmente pensato che Hoshino stava provando ad ingannarmi di nuovo e non avrei realizzato che eri realmente tu. Al contrario di Maria Otonashi, non riesco a distinguervi solo dai vostri muscoli facciali, sai."

"......Non ti seguo."

"Dimmi, come mi chiami?"

"Hah? 'Ryuu Miyazaki' ovviamente; non ti ho chiamato così per tutto il tempo?"

"Si, credo di si. Giusto."

"Smettila di parlare di cose strane. E' meglio che mi racconti cosa è accaduto ieri!"

"Okay."

Dopo che ha annuito, Ryuu Miyazaki si siede e fissa il monitor nero.

"Ho messo in atto la nostra strategia. Come puoi vedere, si è rivelata essere un fallimento."

Mi aspetto che continui il racconto, quindi aspetto mentre fissa il monitor senza muoversi. Tuttavia, non parla più.

"Eh? Questo è tutto...?"

"Non so altro! La nostra strategia è fallita e Kazuki Hoshino è stato salvato da Maria Otonashi. Non so niente di ciò che è accaduto dopo. Non ho idea di cosa è accaduto tra quei due!"

"......Cosa? Questo non mi aiuta nemmeno un po'."

"Beh, credo di si" dice freddamente Ryuu Miyazaki, ancora senza guardarmi.

"......Hai intenzione di abbandonarmi?"

Ancora non mi guarda.

Capisco. Ecco cosa sta pensando. Di nuovo si coprirà le orecchie e ignorerà ogni cosa.

"Te ne stai pentendo, non è vero?"

Finalmente mi guarda quando sente queste parole.

"Ti stai pentendo di aver notato la disgrazia di Riko Asami quando ti sei precipitato da lei dopo la sua richiesta di aiuto—e che era coinvolta in tutta questa faccenda, vero? Esattamente! Se ne fossi rimasto all'oscuro, saresti stato in grado di vivere serenamente, lamentandoti soltanto della tua sfortuna. Se non avessi risposto alla chiamata di Riko Asami quella volta—"

"Non rimpiango quello!"

Mi interrompe.

"Rimpiango solo di non averla notata prima. Se lo avessi fatto, avrei potuto evitare tutto questo. Pertanto, tutto questo sin dall'inizio è il risultato di una mia colpa. Non voglio fare un errore come quello mai più!"

Alla fine gira completamente la sua testa verso di me.

"Ecco perché ho deciso di continuare ad aiutare Riko. Non importa cosa, questa decisione non cambierà."

"......Nii-san."

Il mio petto si riscalda.

Nii-san sta dicendo questo con completa onestà.

"Grazie, Nii-san... Continua ad aiutarmi!"

"'Nii-san', huh."

Nii-san annuisce leggermente.

"Ehi... permettimi di riconfermare il tuo obiettivo."

"Perché ora? —Beh, non importa! Il mio obiettivo è di ottenere Kazuki Hoshino. Di farlo arrendere per il bene di questo obiettivo. Di tormentare Kazuki Hoshino così tanto da farlo disperare, di farlo soccombere così completamente che cederà il suo stesso corpo con queste parole: 'Per favore sii il mio padrone' mentre implora in ginocchio."

"...Capisco, quindi è quello lo scopo, vero?"

"Ovviamente. Non te l'ho già detto diverse volte?"

Nii-san mormora diverse volte "Lo hai fatto, lo hai fatto", abbassa il suo sguardo e smette di parlare. Questo mi sembra strano, quindi do un'occhiata alla sua faccia.

"—Eh?"

Sta piangendo. Nii-san sta piangendo.

"N-Nii-san, perché stai piangendo?"

Sembra che non l'abbia nemmeno notato finché non gliene parlo io; Nii-san conferma che sta piangendo toccandosi le guance con sorpresa, e si pulisce le lacrime approssimativamente con il braccio.

Quando è stata l'ultima volta che ho visto le lacrime di Nii-san? Probabilmente le ho viste l'ultima volta quando ha notato l'inganno dei nostri genitori. Nii-san ha smesso di piangere completamente dopo di allora. Per essere in grado di continuare a combattere contro qualcosa di invisibile dentro di lui, ha smesso di mostrare ogni debolezza agli altri.

E quella persona sta ora piangendo.

"......La salverò."

Mormora.

"Ho preso questa decisione. Ho deciso di aiutare mia sorella. La mia debole Riko. Ho deciso di aiutarla almeno questa volta, perché ho fallito nel supportarla quando ero occupato con i miei propri problemi. Ho deciso. Di salvarla. Di salvarla, salvarla, salvarla, salvarla, salvarla, salvarla, salvarla. Ho deciso questo, ma—"

Alza la testa mi guarda.


"—Chi sei tu?"


Il mio respiro si blocca.

"Riko è quella che ho deciso di salvare. Ma—chi sei tu? Dimmelo, chi diamine sei tu?!"

"...C-Cosa stai dicendo, Nii-san? Io sono—"

"Nessuno. Lo hai detto proprio tu qualche minuto fa, no?"

...L'ho fatto. In effetti l'ho detto.

"Esattamente. Tu non puoi essere Riko. Se fossi Riko, perché saresti uguale a Kazuki Hoshino? Ma tu non sei nemmeno Kazuki Hoshino. Quindi chi sei? Dimmelo... perché dovrei aiutare qualcuno completamente sconosciuto? Non me ne frega nulla di te!!!"

Questo è sbagliato.

So che questi non possono essere i veri sentimenti di Nii-san.

"Per me tu sei soltanto una falsa copia di mia sorella, che non riesco nemmeno a distinguere da Kazuki Hoshino!"

Queste parole sono intese per ferirmi.

E per ferire lui stesso.

"N-Nii-san—"

"Smettila!" dice Nii-san per sopprimere le emozioni in aumento nel suo cuore.

"Non chiamarmi 'Nii-san', dannato sconosciuto!!!"

Così spezza il suo cuore e—

"Aah—"

—il mio, anche.

Nii-san non mi salverà. Perché non sono la sorella di Nii-san. Si, è vero. Io non sono Riko Asami. Dunque chi sono io? Kazuki Hoshino? No. Non ancora. Aspetta un attimo... in primo luogo, desidero realmente diventare Kazuki Hoshino?

"Aah—"

Cos'è che volevo realmente?

In realtà, avrei dovuto saperlo sin da quando ho ottenuto la scatola.


Ricordo il tempo prima che i miei genitori divorziassero.

Pensavo che fossimo una famiglia abbastanza felice. Nelle vacanze, spesso andavamo a fare compere, a guardare film o andavamo in quei ristoranti tutto-quello-che-riesci-a-mangiare. Eravamo quel genere di famiglia. Mio padre visitava sempre la mia camera dopo che tornava a casa da lavoro, e io lo rimproveravo sempre che doveva bussare prima di entrare. Mia madre mi faceva sempre dei pranzi in scatola raffinati e belli da vedere. Litigavo tutto il tempo con Nii-san, ma anche così, giocavamo sempre insieme.

Pensavo che nel complesso, eravamo in buoni rapporti. Non ho mai dubitato che saremmo stati per sempre insieme come le altre famiglie.

Ma questa era soltanto una bugia.

La nostra famiglia non si è sbriciolata all'improvviso. Era tutta una bugia sin dall'inizio.

Ricordo ciò che Nii-san una volta mi ha detto quando i nostri genitori ci dissero riguardo il loro divorzio:

'Grandioso. Così finalmente possiamo smetterla di recitare come una famiglia felice. E mi potrò liberare da questi sentimenti di colpa.'

Non riuscivo ad afferrare il significato di quelle parole allora. Ma dopo un po' ho compreso. Voglio dire, perché i miei genitori sembravano in buoni rapporti sebbene avessero chiesto il divorzio? Perché sorridevano goffamente dopo che mi avevano trattato con gentilezza?

Era tutto solo un pretesto per ingannarmi e farmi pensare che fossimo una famiglia felice. Ma non per il mio bene—lo facevano soltanto per lenire i loro sentimenti di colpa.

Ecco perché ho pensato che la 'felicità' potesse essere ottenuta soltanto rubandola dagli altri.

Ma è davvero qualcosa che posso rubare?

Quindi, cosa volevo fare? Non lo so. Non ne ho idea. Nessun indizio. Non voglio sapere. Non ho più la scatola, dopotutto.

Ma per ora devo scappare. Devo scappare.

Dove scappare via da questa stanza velocemente. Devo scappare via da qui. Poi potrò scappare ancora.

Provo a scappare rapidamente, ma finisco per inciampare. Rimettersi in piedi mi sembra solo uno spreco di tempo ora, quindi mi trascino strisciando verso la porta.

Per qualche ragione, delle bellissime, slanciate gambe, come quelle di una modella, appaiono di fronte a me.

Guardo in su.

"P-Perché—"

La persona in piedi davanti a me—Maria Otonashi.

Che tempismo... non dirmi che...?! Mi giro intorno e guardo Nii-san. Sta tenendo la sua testa tra le braccia e si estranea da ogni cosa intorno a lui. Nii-san sapeva che Maria Otonashi era nelle vicinanze. Aveva già deciso di abbandonarmi. Sapeva che sarei venuta da lui, aveva deciso sin dall'inizio di consegnarmi a Maria Otonashi.

"—E' comunque irragionevole."

Dice con un tono monotono.

"Uno non può buttare via se stesso. Anche se lo avessi fatto, il tuo io sarebbe venuto a inseguirti. Lo sapevi sin dall'inizio. Ecco perché non puoi buttare via te stessa anche se hai la scatola. Ciò che puoi ottenere con il tuo desiderio nella scatola non va oltre questo. Non puoi guadagnare nulla usando la Settimana nel Fango. Stai soltanto ingoiando lentamente del fango mentre sprofondi sempre più in profondità nel fango."

A dirmi questo è la persona che adoro—la persona che sono stata incapace di emulare.

E che mi dici di te quindi? Sei anche tu incapace di guadagnare qualcosa perché hai buttato via te stessa?

La guardo in faccia. Il suo sguardo mi sembra addolorato in qualche modo.

Devo scappare. Ma per andare dove? Questa stanza non è più il mio rifugio e Maria Otonashi sta bloccando la strada davanti a me. Sto ancora strisciando sul pavimento e non posso fare nulla. Non posso andare da nessuna parte.

Io... non posso andare... da nessuna parte.

"Lascia che ti faccia una domanda. Ti ho chiesto questa cosa già una volta, tempo fa, ma rispondimi ancora. Dimmi—"

E pone la sua domanda.

"—Chi sei tu?"

Io sono—

"Chi sono io...?"

Sono quella che vorrebbe saperlo.

Prende il suo cellulare per qualche ragione e me lo porge, mentre mi siedo sul pavimento.

"Permettimi di dirti chi sei."

E' la sua voce, la voce di colui che non dubita della sua identità, non importa quanto duramente provi a strappargli la sua esistenza.

Kazuki Hoshino risponde alla mia domanda.

"Tu non sei nessuno; tu sei solo un nemico che esiste soltanto per essere sconfitto da me."

"No......"

Non sono un tale essere.

Non vivo per il tuo bene! Come se potessi accettare una tale assurdità!

"—Io sono Riko Asami!!!"

Lo ammetto, ma poi mi rendo conto che ho fatto un grosso errore.

Voglio dire, non posso più diventare Kazuki Hoshino, ora che ho ammesso di essere Riko Asami. Non posso più far sì che io ci creda. La mia ritirata è appena stata tagliata via.

Nel momento in cui mi rendo conto di quello—

"Aa, aaaAAAAAAAAAAAAAAAAH!!"

La scatola all'improvviso comincia a gonfiarsi. Corre nelle mie vene come un proiettile e mi fa male in tutto il corpo, mi fa male, aah, non riesco a sopportarlo! Basta, fa male, basta, qualcuno mi salvi! Voglio tirarla fuori! Ma non posso, non posso, non posso. La scatola non esiste in questo corpo! Ma allora perché mi fa così male? Basta, basta basta!!!

"Ho capito... Ho già capito, quindi basta..."

E' perché ho compreso che non posso essere nessun altro che me stessa.

Ho fatto un errore. Ho espresso il desiderio sbagliato a questa scatola. Non ho bisogno di questo corpo. Non ha più alcun senso. Io... Io volevo solo—

"Io volevo solo raggiungere la felicità!"

Ma questo non è più possibile.

La felicità non mi aspetta più, visto che sono su un percorso macchiato di sangue.

Mi aggrappo alla ragazza che è riuscita a diventare una differente se stessa, che si definisce una scatola.

Non farò mai più quell'errore. Non farò mai più quell'errore, quindi ti prego!

"Salvami!"


4 Maggio (Lunedì) 14:00[edit]

Stranamente, noto subito che la mia vista è sfocata per via delle lacrime nei miei occhi.

Mi asciugo le lacrime, e vedo Maria in piedi di fronte a me, che sta palesemente sopprimendo le sue emozioni.

Utsuro no Hako vol2 clock6.jpg









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  1. Qui purtroppo con la traduzione si è perso il senso voluto: in Giapponese infatti ci sono vari modi per indicare sé stessi in relazione al sesso (maschile/femminile), cosa praticamente impossibile da riproporre in Italiano visto che "io" o "me" sono del tutto neutri e dunque non permettono di far notare al lettore la differenziazione che si vuole invece far risaltare nell'opera originale e di cui capirete presto il motivo. In questo caso, per la cronaca, "io" è usato al maschile.
  2. No, non è un errore di traduzione, come già anticipato nella precedente nota anche nell'opera originale si è giocato tutto sul fatto che finora ci si era sempre riferiti all'esistenza dentro Kazuki Hoshino come se fosse un maschio, quando in realtà qui si scopre che era invece una ragazza, ossia Riko Asami.
  3. Qui di nuovo c'è il diverso modo di esprimere "io" in Giapponese di cui parlavo nelle note precedenti. In questo caso si vuole far notare che Riko Asami sta di nuovo riferendosi a se stessa come femmina (cosa che, come avrete notato, ha iniziato a fare sin dalla telefonata) invece che maschio come faceva prima.
  4. Qui si vuole far capire che non è che il patrigno la picchiasse a sangue e senza motivo, ma brutalmente ricorreva alle mani per farla tacere quando Riko, da ragazzina ribelle, gli rispondeva male. Quel genere di violenza adottata da genitori molto severi o, come si direbbe oggi, molto "all'antica".
  5. Ancora una volta è sempre la solita questione affrontata già nelle note precedenti: qui di nuovo si vuole fa risaltare il fatto che Ryuu Miyazaki abbia notato che Riko Asami sta riferendosi a se stessa utilizzando la parola Giapponese "io" ma in versione femminile ("Atashi" per la precisione) invece di utilizzare la versione maschile ("Boku") che aveva usato finora nella storia. Impossibile da rendere in Italiano.
  6. E qui torna a riferirsi a se stessa di nuovo con il maschile.