Utsuro no Hako to Zero no Maria (Italian):Volume 2 - 1 Maggio (Venerdì)

From Baka-Tsuki
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1° Maggio (Venerdì) 08:14[edit]

Kokone ha ignorato il mio solito "Buongiorno" oggi.

Si comporta in modo stranamente distante. Continua a parlare con i nostri compagni di classe quando di solito si sarebbe intromessa casualmente nelle mie conversazioni. Allo stesso tempo, mi lancia delle occhiatine di tanto in tanto, e mi sembrano sguardi alquanto spaventosi a dirla tutta.

Non ho idea di cosa stia succedendo—Non ho idea di perché si comporti così all'improvviso. Visto che non me la sento di parlare con gli altri miei amici quando Kokone si sta comportando così stranamente, provo a rimanere in disparte concentrandomi invece sul mangiare un Umaibo al gusto di formaggio.

"Hai fatto qualcosa a Kiri?"

Come ci si aspetterebbe da Daiya. Ha totalmente ignorato i miei chiari segnali di voler stare in disparte e mi spara questa domanda diretta di punto in bianco.

"...Non ho idea di cosa ci sia che non vada."

"Capisco... Okay, lascia che ti racconti qualcosa di utile."

"Qualcosa di utile?"

Conosce la ragione dello strano comportamento di Kokone?

"Sai, quando Kiri aveva il suo primo esame alle scuole medie, era così bramosa di prendere un bel voto che rimase sveglia tutta la notte prima dell'esame a studiare. Ma a causa di ciò, finì per addormentarsi durante l'esame. Non sarebbe stato poi così tragico se avesse dormito silenziosamente, ma andò diversamente: durante il sonno cominciò a parlare ad alta voce riempiendo il silenzio dell'aula. Se ricordo bene, balbettava qualcosa del tipo 'Questa plug suit[1] è troppo stretta, non riuscirò mai ad entrarciǃ'..."

"Daiya... ma di che cavolo stai parlando?"

"Mmm? Del suo punto debole, ovviamente. Ci vuole un sacco di impegno per farsi odiare da Kokone, sai? Quindi questa è la tua chance di farti odiare e bannarla per sempre dalla tua vita. Se vai a parlarle di questa storia adesso, sarà una passeggiata!"

"Uhm, e perché dovrei voler questo...? Inoltre, non è alquanto carina come storia in realtà?"

"No, qui è dove finisce di essere carina e inizia a diventare divertente. Ascoltami mentre ti narro la Leggenda di Kokone e del suo sbavare!"

Visto che ho un brutto presentimento riguardo la storia di Daiya, mi copro le orecchie, ma Daiya afferra le mie braccia.

"Basta, ne ho avuto abbastanza!"

"No amico, dimenticati di quella storia per ora—guarda laggiù!"

Guardo nella direzione che sta puntando Daiya. Otonashi-san e uno studente maschio stanno discutendo alla porta. Entrambi hanno espressioni molto serie in volto.

Lo studente con cui sta parlando è Ryuu Miyazaki, un mio compagno di classe che è diventato il nuovo Rappresentante di Classe di quest'anno. Occhiali neri su occhi a mandorla e un aspetto intellettuale. Al contrario di Daiya, che era stato eletto Rappresentante di Classe l'anno scorso soltanto per i suoi risultati all'esame d'ammissione, Miyazaki-kun adempie a pieno ai suoi doveri con grande responsabilità. Ma nonostante sia uno studente modello, non è fastidiosamente rigido nel comportamento, ed è per questo che è comunque popolare.

Controvoglia mi avvicino a loro; ad essere onesti, di solito ho diversi problemi ad interagire con Miyazaki-kun, per via del suo atteggiamento sicuro di sé.

"...Che succede?" chiedo. Si girano a guardarmi.

"Oh, Kazuki. Questo ragazzo mi impedisce di entrare in aula."

"Ovviamente! Che c'è che non va in te, a fiondarti così nell'aula di studenti più grandi[2]? Diamine, non è mica la pausa pranzo!"

Ora che lo dice, di solito Otonashi-san in effetti non viene qui in classe se non durante la pausa pranzo. Forse perché almeno un paio di regole scolastiche le segue, piuttosto che ignorarle in blocco.

"Hai di nuovo intenzione di portarti via Hoshino da qualche parte, vero?"

"Ciò che faccio con Kazuki non sono fatti tuoi."

"Lo sono invece. Sono il Rappresentante di Classe qui, che ti piaccia o no. Ciò significa che devo mantenere un occhio sui miei compagni di classe, capito? La prima ora sta per cominciare; se te lo porti via adesso, non farà in tempo a tornare."

"Non potrebbe interessarmi meno. Abbiamo qualcosa di molto più importante di cui occuparci."

Per un secondo, non ho avuto idea a cosa si stesse riferendo, ma pensandoci bene, c'è solo una cosa che mi viene in mente.

—Deve essere qualcosa riguardo la scatola.

E' un argomento di grande importanza anche per me.

"Uhm... Scusa, Miyazaki-kun, ma andrò comunque con lei" dico, beccandomi il suo sguardo accigliato. Di riflesso faccio un passo indietro, intimidito da quello sguardo penetrante.

"Quindi fai tutto quello che ti dice lei?"

"N-Non è quello che sto dicendo."

"Sei proprio un buono a nulla, sai? Non hai mai provato a seguire la tua testa invece di fare il cagnolino di una ragazza?"

"Ehi, attento a quello che dici. Stai insinuando che Kazuki non agisce di sua volontà?" irrompe Otonashi-san.

Miyazaki-kun sghignazza in risposta. "Ah, ti prego perdonami. Ti sei per caso offesa perché ho insultato la tua dolce metà? Ah, o ti ha dato fastidio perché ho insinuato che stai dando ordini a Hoshino?"

"Miyazaki—" Otonashi-san lo guarda freddamente a malo modo.

Miyazaki ridacchia, "Che c'è? Se vuoi obiettare—"

"Ti stai comportando in modo sospetto."

Le parole di Otonashi-san ammutoliscono Miyazaki-kun.

"La tua posizione di Rappresentante di Classe è una ragione troppo banale per poterla usare come pretesto per interferire nei nostri affari. Non mi è sembrato che finora te ne importasse qualcosa, sbaglio? Come mai questo cambio improvviso di atteggiamento? Cosa stai cercando di ottenere approcciandoci così freneticamente? E' un tentativo di trovare una scusa che ti permetta di interferire nei nostri affari?"

"...Ma di che cavolo stai parlando?"

"Bene allora. Il tuo comportamento ha catturato la mia attenzione perché sono molto sensibile ai cambiamenti ambientali al momento. Visto che non posso essere mai troppo cauta, e sto cercando qualcosa, allora una simile discussione non può non farmi notare qualcosa di strano in te."

Assisto alle loro schermaglie verbali in silenzioso stupore. Perché sta dicendo queste cose all'improvviso?

"Kazuki, andiamo" dice Otonashi-san e mi afferra per un braccio.

"Ah, si..."

Miyazaki-kun fissa il mio braccio con una faccia leggermente tesa mentre vengo trascinato via. In effetti il suo approccio oggi è stato un po' più aggressivo del normale.

Mentre vengo trascinato via dalla classe, incontriamo Haruaki e Asami-san. Haruaki sta tornando dal bagno e Asami-san sta cercando Otonashi-san.

"Oh, che succede Hoshii? Una fuga d'amore?"

"...una fuga..."

Sentendo le parole fuori luogo di Haruaki, Asami-san fissa il suo sguardo sulle nostre mani congiunte. Lentamente alza lo sguardo e mi guarda con occhi socchiusi. ...Ho paura.

"Oh, che c'è che non va Rikochii? Ti comporti stranamente oggi."

Continua a fissarmi senza nemmeno sembrare infastidita da quel soprannome, come invece normalmente farebbe.

"A-Asami-san si comporta in modo strano sin da ieri... vero, Haruaki?"

"Mmm? Davvero?"

Haruaki, quanto svampito devi essere per dimenticarti quello che è successo appena un giorno fa?

"...Maria-san."

"Scusa, ma vado di fretta" dice Otonashi-san a Asami-san guardandola per un attimo, e poi le dà le spalle.

Scioccata dal comportamento di Otonashi-san, Asami-san abbassa lo sguardo a terra e mormora...

"......se solo a scuola si diffondessero commenti diffamatori e foto umilianti che rovinassero completamente la dignità di Kazuki Hoshino..."

Non prendertela con me!


1° Maggio (Venerdì) 08:31[edit]

Proprio come ieri, il nostro incontro ha luogo dietro l'edificio scolastico.

"Sai di cosa ti voglio parlare, no?" mi chiede mentre si appoggia al muro.

Non posso che annuire. Suppongo che abbia ottenuto qualche nuova informazione riguardo la scatola che è attualmente in uso.

"Ci sono diverse cose che devo chiederti."

"Okay."

"Perché pensi che stiamo così spesso insieme? Proprio come adesso, ad esempio."

"Perché? Perché ti è utile. Aumenta le possibilità che tu possa entrare in contatto di nuovo con 'O'."

"...Esattamente."

Sono abbastanza sicuro che la mia fosse una risposta perfetta, ma Otonashi-san si acciglia.

"Aspetta: quindi tu sei consapevole della posizione in cui ti trovi e non ti sei fatto un'idea sbagliata, giusto?"

"...? Ma di che stai parlando?"

"Andiamo! ...No, non importa. Ovviamente non diresti una cosa simile se non ci avessi pensato approfonditamente; ti devo una risposta sincera. Kazuki, la mia risposta ai tuoi sentimenti è—"

"Aspetta!" la interrompo di scatto, causandole un grido di spavento.

"Perché mi hai interrotto a questo modo?!"

"S-Scusa... ma cosa diavolo stai dicendo? Non stiamo parlando della scatola?"

"Della scatola...? Che c'entra quella? Certo, la scatola è importante, ma non è ovvio che ti ho portato qui per la telefonata che mi hai fatto ieri?"

"Una mia telefonata?"

"Si, ieri—" si blocca nel mezzo della sua frase, i suoi occhi socchiusi, e trattiene il fiato. "...Capisco. Quella email... No, impossibile... Ho trascorso così tanto tempo con Kazuki, telefonata o no, questo non può essere..."

"Otonashi-san...?"

"Kazuki, sto per accertarmi di una cosa" dice con voce chiara e forte. Poi comincia a farfugliare. "Tu... ieri ti sei dichiarato a me, giusto?"

Dichiarato?

Intende dichiarato nel senso di per favore esci con me?

"Mi hai anche detto che ti saresti dichiarato di nuovo faccia a faccia il giorno dopo—in altre parole, oggi."

"Io...Io non avrei mai—"

"Vero, non avresti mai detto quelle parole, ora che mi ci fai pensare..."

"Ovvio che no! C-Cosa ti fa pensare che avrei detto qualcosa del genere...?"

"Beh, dai un'occhiata al tuo cellulare" mi suggerisce con calma.

Annuisco, prendo il mio telefono, e controllo la cronologia delle chiamate.

Il nome che trovo in cima alla lista è:

"Maria Otonashi"

La chiamata riporta come data il 1° Maggio, alle 1:49 del mattino.

E' impossibile. A quell'ora ero già andato a dormire, dunque è ovvio che non posso ricordarmi di averla chiamata.

"Ieri—no, più correttamente, oggi—alle due del mattino, mi hai sgarbatamente svegliato e ti sei dichiarato. Questa è la mia visione dei fatti."

Impossibile che possa averlo fatto. Ma d'altro canto, Otonashi-san non avrebbe mai messo in piedi una simile farsa solo per prendersi gioco di me.

Comunque, come dato di fatto, non sono stato di certo io a chiamarla.

"Non è che qualcuno ti ha fatto uno scherzo? Certo non ho idea di come se ne siano usciti con questa storia ma..."

"Uno scherzo... huh? Quindi stai suggerendo che qualcuno ha usato il tuo cellulare e si è dichiarato a me fingendosi te, soltanto perché quella persona voleva fare uno scherzo?"

Per quanto possa suonare irragionevole, è l'unica cosa che mi viene in mente adesso. Ma proprio quando sto per annuire:

"Con la tua stessa voce?"

"—Huh?" pronuncio questo verso e rimango con la bocca spalancata come un idiota.

"A meno che tu non abbia un fratello gemello da cui sei stato separato alla nascita, lascia che ti assicuri una cosa, Kazuki: non c'è alcun dubbio che quella fosse la tua voce."

"Tu, tu devi essertelo immaginata! Hai visto il mio numero e pensato automaticamente che fossi io... probabilmente..."

"Kazuki. Ho trascorso un'intera vita umana con te. Non confonderei mai la tua voce con quella di qualcun altro."

Mi fissa con assoluta convinzione. Anche io non posso credere che mi abbia confuso con qualcun altro.

Il che significa che sono l'unico sospetto? No, è assurdo. Otonashi-san è convinta che fosse la mia voce, ma io sono sicuro di non essermi mai dichiarato a lei. Ma che la telefonata ci sia stata è un dato di fatto.

"Qualcosa non torna..."

"Si, è contraddittorio, in qualunque modo lo guardi. Ciò significa che—"

Vero.

Una contraddizione di questo tipo non accade normalmente. Ciò significa che—

"Abbiamo a che fare con—una scatola."

Involontariamente premo il pugno contro il mio petto, che già palpita di paura nonostante ancora non sappia di preciso cosa stia succedendo.

"Dobbiamo sbrigarci ad escogitare una contromisura. Il proprietario ci ha palesemente preso di mira, e con cattive intenzioni a quanto pare."

"Che posso fare...?"

"Lasciami pensare... ho bisogno di un po' di tempo per riordinare le idee. Per ora, assicurati solo di essere pronto. Deciderò come dobbiamo procedere."

Senza più parole, annuisco.

"Qui abbiamo finito allora. Me ne torno in aula."

Con queste parole, si volta e se ne va.


1° Maggio (Venerdì) 09:32[edit]

Sono ritornato in aula alla fine della prima ora, solo per trovare Kokone in piedi dietro la porta con aria scoraggiata. Mi guarda accigliata per qualche ragione, la sua faccia leggermente arrossita. Forse è arrabbiata?

"......Ti stavo aspettando..."

"Huh?"

"Aspettavo che mi approcciassi!" si lamenta a voce alta. "Ma tu invece hai pensato bene di saltare la prima ora insieme a lei! Voglio dire, che cavolo! Non capisco! Le tue azioni sono insensate, Kazu-kun!"

Dalla mia prospettiva, l'arrabbiatura di Kokone non ha senso, ma preferisco restare in silenzio per ora.

Probabilmente irritata dal mio silenzio, mi da una spinta sul petto e mi preme contro il muro, borbottando tutto il tempo.

"Uhm... Mi dispiace."

"Perché ti stai scusando?!"

"Huh? ...S-Scusa."

"No, davvero, perché ti stai scusando?!"

Kokone si avvicina sempre di più mentre provo a fronteggiare la mia confusione senza speranza.

"Non è che vuoi scusarti?! Scusarti e pretendere che non sia mai successo?! Non è crudele?! B-Beh... ciò renderebbe la mia vita molto più semplice, tuttavia..."

"A-Aspetta... ma di che stai parlando?"

La nostra discussione ricorda molto quella che ho fatto con Otonashi-san qualche minuto fa.

...Eh? Aspetta un secondo. Vuoi vedere che—

"Non capisci, mmm? Perché...! S-Sai... perché..."

La sua faccia diventa sempre più rossa—è rossa cremisi fino alle orecchie.

Se ciò che penso è vero, allora non voglio sentire altro. Tuttavia Kokone mormora nel mio orecchio la risposta dopo essersi accertata che non ci fosse nessuno nelle vicinanze che potesse sentire.

"Sto parlando di—quella telefonata di ieri in cui ti sei dichiarato a me."

Cosa...? Mi sono dichiarato a lei?

Sono senza parole. Kokone mi guarda con occhi all'insù.

"Uhm, sai... Io..."

Timidamente abbassa lo sguardo al pavimento, probabilmente interpretando male il mio silenzio. Per un po' farfuglia qualcosa e poi comincia a parlare.

"Mi dispiace... Io... Io davvero non so come dovrei risponderti... Voglio dire... Ti consideravo un compagno, ed ero abbastanza sicura che anche tu mi considerassi soltanto tale... Inoltre... non che importi... ma c'è Daiya..." raccoglie tutto il suo coraggio, stringe i pugni e alza la testa. "...Dammi del tempo. Non so quando potrò darti una risposta, ma dammi del tempo per pensarci... Scusa."

La sua tristezza appare così chiaramente sul suo viso che il cuore mi duole. Ho voglia di urlare che non sono stato io, ma ormai non c'è motivo per farlo. Solamente un folle agirebbe così sconsideratamente.

Leggendo un significato diverso nella mia espressione di dolore, Kokone si morde le labbra, si gira, e se ne torna mesta al suo banco.

Dopo che non è più a portata di orecchio, mormoro "Anche io ti considero soltanto un'amica!".

Stringo i pugni.

All'improvviso, mi viene in mente un certo pensiero. Tiro fuori il mio cellulare ed esamino la cronologia delle chiamate. ...Perché non l'ho notato prima? 1° Maggio, 1:29 del mattino.

Kokone Kirino è in lista proprio sotto Maria Otonashi.


1° Maggio (Venerdì) 11:00[edit]

Bene allora, vediamo come si sono evolute le cose.


1° Maggio (Venerdì) 12:00[edit]

La prima cosa che sento è il suono di una ragazza che piange.

La faccia di Daiya è proprio di fronte a me. Non ho la minima idea di cosa stia accadendo.

Ma che diavolo?

Gelida ostilità fuoriesce dai suoi occhi. Verso chi? Verso di me, ovviamente, perché sono io quello riflesso nei suoi occhi. In altre parole, mi guarda come fossi un nemico.

All'improvviso, un'ondata di dolore mi attraverso il corpo. Il mento e le guance mi fanno male, così come i polsi.

Daiya è seduto a cavalcioni su di me, tenendomi saldamente dai polsi.

Finalmente riesco a rendermi conto della situazione in cui mi trovo.

Sono nell'aula di musica. E' la terza ora, quindi adesso dovrei essere nell'aula di storia, ma per qualche ragione sono invece in quella di musica, che avrei dovuto avere alla quarta ora. C'è del sangue sulla mia uniforme. Di chi è questo sangue? ...Probabilmente il mio; ho un sapore metallico in bocca. Daiya deve avermi picchiato.

Cosa è accaduto... che diavolo è accaduto qui?!

"Daiya... che—"

"Sta zitto, Kazu. Un'altra parola e giuro che ti spacco il muso."

L'ostilità di Daiya è reale. Il tono chiaro della sua voce dimostra che non sta scherzando; probabilmente ricorrerà alla violenza se dico qualcosa di troppo.

Che razza di incubo è mai questo?

Tuttavia, se questo fosse un incubo, il mio corpo non mi farebbe così male!

No, questa è la realtà.

Il pianto non si è fermato un istante... ad ogni modo, chi è che sta piangendo?

Giro il capo in direzione del pianto.

Kokone Kirino sta piangendo.

La prima sensazione che provo è comprensione. Capisco, ecco perché non ha fermato Daiya prima che arrivasse a questo punto. La seconda sensazione è stupore. Perché Kokone sta piangendo?

La sensazione successiva che si diffonde nella mia mente è orrore.

—Ti prego, no.

Ok: Kokone sta piangendo e Daiya ha completamente perso il controllo. Quindi, chi l'ha fatta piangere? Chi lo ha fatto arrabbiare? Sono nell'aula di musica, quindi deve essere già la quarta ora. Non ricordo niente di ciò che è accaduto durante la terza ora. Eppure sono qui. In un posto differente rispetto a dove ero l'ultima volta. In altre parole—

Mi sono mosso contro la mia volontà?

Come quando ho inviato una email a Otonashi-san e mi sono dichiarato a lei.

Come quando mi sono dichiarato a Kokone e ho distrutto la nostra relazione.

E se avessi fatto, involontariamente, qualcosa che ha ferito Kokone e provocato dunque la rabbia di Daiya?

"E' abbastanza, Daiyan" dice Haruaki mentre mette una mano sulla schiena di Daiya.

"E' abbastanza"?

Ciò significa che mi meritavo di essere picchiato?

Daiya mi scaraventa le mani sul pavimento lasciandole andare. Lentamente ritorna in piedi, con uno sguardo penetrante fisso su di me. Poi, quasi come fosse un capriccio—

"Ugh!"

—Mi calpesta in pieno stomaco con tutta la sua forza e mi da le spalle.

Mi contorco dal dolore e mentre lo faccio do una rapida occhiata intorno. Tutti—i miei compagni di classe, il docente di musica, ed anche Haruaki—stanno guardandomi come se avessi fatto qualcosa di incomprensibile. Il pianto di Kokone diventa anche più forte mentre preme la sua faccia contro il petto di Daiya.

Provo a rialzarmi, ma ho problemi a farlo a causa del dolore. Nessuno sembra volermi dare una mano.

E' come se mi stessi prostrando ai loro piedi.

Perché devo patire tutto questo? Perché tutti sembrano pensare che me lo meriti? Non so cosa sia accaduto, ma so la causa.

—E' una scatola.

Giusto, non è colpa mia, è colpa della scatola. Non ho fatto nulla di sbagliato!

Allora perché devo patire tutto questo?!

Mi rialzo. Con le mie sole forze.

Anche se sono al centro dell'attenzione generale, nessuno mi approccia.

So perfettamente che nessuno può capire cosa realmente è successo. Pertanto, nessuno mi approccia, nessuno mi parla. Nessuno. Non Daiya, non Kokone, e nemmeno Haruaki. Nessuno. Nessuno. Nessuno nessuno nessuno—


"Kazuki, stai bene?"


Nessuno tranne lei.

Sorrido. La sua apparizione improvvisa nel mezzo della lezione lascia tutti sbalorditi, ma io non sono sorpreso per nulla.

"...Maria."

Come ascolta il suo nome uscire dalle mie labbra, i suoi occhi si spalancano per un momento, ma immediatamente riacquista la sua solita compostezza e si fionda dalla porta al mio fianco.

Si ferma di fronte a me e si avvicina talmente tanto alla mia faccia che riesco a distinguere ogni singola ciglia dei suoi occhi, completamente ignorando la maledizione che sta mantenendo tutti lontano da me. Gentilmente mi sfiora la guancia gonfia.

"Prima di tutto bisogna curare queste ferite. Seguimi in infermeria."

"...Ok."

Cammina via e io la seguo.

Nessuno ci rivolge una parola.

Nel momento in cui lascio l'aula, il pianto cresce anche più forte. O almeno, così mi sembra.


1° Maggio (Venerdì) 12:17[edit]

Non c'è nessuno in infermeria.

Realizzando questo, Otonashi-san esamina le mie ferite toccandole una ad una. Prende una medicina da una mensola e comincia a medicarmi le ferite con agili movimenti.

"Di sicuro non mi aspettavo di vedere una scena così disastrosa quando ho deciso di condividere i miei nuovi pensieri su questa scatola con te... Cosa è accaduto?" mi chiede, mentre continua a disinfettare le mie ferite.

"Vorrei saperlo pure io, in realtà."

"Non te lo ricordi?"

Annuisco. Per qualche ragione lascia uscire un sospiro terribilmente annoiato.

"E' sempre la stessa storia con te sin dai tempi dell'Aula del Rifiuto. Comincia a stancarmi, sai?"

"Non è che sono io a voler perdere i miei ricordi..."

"Sto scherzando, ovvio" spiega mentre applica un cerotto sulla mia faccia. "La prima cosa che ho visto è stata Oomine che ti calpestava. Ricordi cosa è accaduto prima di quello?"

"...Era già su di me quando ho riacquistato conoscenza."

"Quindi non hai la minima idea del perché ti abbia picchiato?"

"Mmm, non lo so."

Dopo aver ascoltato queste parole, incrocia le braccia e comincia a pensarci su.

"Kazuki, hai il tuo cellulare con te adesso?"

"Il mio cellulare? Dovrebbe essere nella tasca dei miei pantaloni..."

"Potrebbe esserci qualche traccia. Cerca per bene."

Velocemente tiro fuori il mio cellulare e cerco come mi è stato detto.

Chiamate ricevute, Chiamate effettuate, Posta in Arrivo, Posta in Uscita; nessuna di queste cartelle sembra cambiata. Apro dunque la cartella dei dati.

"Registrazioni vocali"

Ho una cartella per le Registrazioni Vocali? La apro.

C'è un file nominato con 12 cifre. Immagino che questi numeri siano la data di creazione del file. Se non è stato modificato in qualche modo, questo file è stato dunque creato il 1° Maggio, all'incirca intorno alle 2 del mattino—in altre parole, la scorsa notte.

Apro il file e porto il cellulare all'orecchio.

Una voce comincia a parlare.


"Buongiorno Kazuki Hoshino-kun. O dovrei dire, buonanotte?"


Ma che...?

Senza volerlo metto in pausa la riproduzione. Perché c'è una registrazione di una voce sconosciuta nel mio cellulare? Perché questo ragazzo sta parlando con me?

"Che c'è che non va Kazuki? Hai trovato qualcosa di utile?"

Incapace di risponderle, le mie dita tremano mentre premo il tasto Play ancora una volta.

"Beh, immagino che non importi—nemmeno a te importa tanto di questi dettagli, no? Ciò che ti interessa è chi io sia, giusto? Ah, giusto per confermare, tu conosci le scatole, vero? Ne hai sentito parlare da 'O', giusto? Non c'è bisogno che ti ripeta la spiegazione, vero?"

Conosce le scatole e 'O'? Ciò significa che è lui il proprietario?

"Devi aver notato ormai che la tua vita quotidiana sta cominciando a sgretolarsi. Figo, no? Dopotutto, è proprio questo ciò a cui punto. Ma perché? Perché voglio eliminarti, Kazuki Hoshino."

Il contrasto tra il tono casuale della sua voce e ciò che sta dicendo mi causa un'accelerazione del battito cardiaco.

"Ti eliminerò. Distruggerò tutto ciò che ti è caro. Con la mia scatola, posso rubarti tutto. Sarà un gioco da ragazzi! Dopotutto—"

La voce si ferma. No, non è vero; ho solo allontanato il mio cellulare.

"Kazuki...?! Stai bene? Che diavolo hai ascoltato?"

"Ah—"

Ho appena sperimentato una chiara ostilità—da qualcuno che ha ottenuto l'arma peggiore e più potente di tutte, una scatola, e ha intenzione di distruggere la mia vita.

Otonashi-san prende il mio telefono e apre il file vocale.

"Ma questo è—!"

Solleva un sopracciglio e ascolta attentamente il messaggio.

Dopo un po' chiude il cellulare, me lo restituisce senza una parola, incrocia le braccia e si perde nei suoi pensieri.

"Kazuki" dice finalmente con una chiara voce allarmante. "Ci ho rimuginato sopra sin dall'inizio degli eventi di questa mattina. Ho qualche vaga idea su come dovremmo procedere, ma non sono arrivata ancora ad una conclusione. Comunque, ora che ho ascoltato questa registrazione, ho compreso una cosa."

Otonashi-san guarda fisso verso di me.


"Non mi fiderò più di te."


"—huh?"

Spalanco la bocca come un idiota, incapace di seguire il suo ragionamento.

"Hai notato ormai che questa scatola sembra puntare direttamente a te, no? A rendere le cose peggiori, sei già caduto nelle mani del proprietario. Pertanto, non posso più fidarmi di te."

Ripeto quelle parole nella mia testa.

Non può fidarsi di me—?

"P-Perché? Non ti tradirei mai!"

"Vero, non lo faresti. Se sei Kazuki Hoshino, sicuro."

"Huh?"

"Ma sei davvero Kazuki Hoshino? O Forse sei il proprietario?"

"S-Sei troppo criptica, Otonashi-san. Il proprietario è colui che ha registrato quel messaggio vocale, no?"

"...Non hai ascoltato fino alla fine la registrazione? No... anche se ti sei fermato a metà, dovresti aver almeno riconosciuto la sua voce."

"Otonashi-san, hai scoperto la sua identità? Sappiamo già chi è il proprietario? Lo conosci?"

"...Beh, penso di capire perché non sei riuscito a riconoscere la voce. Dopotutto, non hai mai ascoltato quella voce in questa maniera, e inoltre il modo di parlare è completamente diverso" mormora invece di rispondere alle mie domande. Si gira e si accinge a lasciare l'infermeria.

"A-Aspetta! Andiamo, almeno dimmi di chi è quella voce!"

Si ferma. Ma non si gira a guardarmi.

"Kazuki, prova ad ascoltare quella voce ancora una volta quando avrai riacquistato la tua compostezza."

Dopo aver detto così, se ne va.

Stupito dalla sua reazione, non sono in grado di chiamarla per fermarla.

Otonashi-san mi ha lasciato da solo.

Ma come ascolto quella voce, che mi è sconosciuta anche se l'ho ascoltata per tutto il tempo, una volta ancora, finalmente capisco cosa intendeva.

"Ahahahah..."

Non riesco a non ridere. Mi sembra logico. E' naturale che non si fidi più di me d'ora in poi.

"Cavolo..."

Allora... Allora, cosa devo fare ora...?!

"Sarà un gioco da ragazzi! Dopotutto—"

Finalmente ascolto la fine del messaggio.

"—stiamo condividendo lo stesso corpo."

Quella voce è esattamente la mia.


1° Maggio (Venerdì) 13:00[edit]

Credo che me ne starò tranquillo per ora.


1° Maggio (Venerdì) 14:00[edit]

All'improvviso la mia coscienza si interrompe, per poi venir ripristinata qualche momento dopo.

Sono seduto al mio banco. Dovremmo ancora essere durante la pausa pranzo, eppure all'improvviso mi ritrovo in aula.

Controllo l'ora: sono le 2 del pomeriggio, quindi la quinta ora sta per finire.

Velocemente mi guardo intorno in classe. I posti di Kokone e Daiya sono vuoti—forse se ne sono andati via prima—mentre gli altri miei compagni di classe sono più o meno ancora tutti in aula. Sembra che sia tutto a posto per ora. Sul mio banco, trovo il mio quaderno, il mio libro e le mie penne. Sembra però che non abbia preso appunti.

Non c'è più alcun dubbio.

Ci sono due entità che duellano nel mio corpo. Non sono più soltanto "io"; c'è un "altro me" che non riesco a percepire, e che ha preso il controllo del mio corpo finora.

Suona la campanella.

Comincia l'intervallo, ma visto ciò che è accaduto nell'aula di musica, nessuno mi si avvicina. Al contrario le persone mi lanciano solo sguardi incuriositi da lontano.

Questa situazione deve essere stata deliberatamente creata da "l'altro me". Dopotutto, ha detto che vuole eliminare "me"—questo non è altro che uno dei suoi attacchi.

Mi accascio sul banco.

Cosa dovrei fare riguardo "l'altro me", ora che perfino Otonashi-san mi ha abbandonato?

"Hoshii."

Qualcuno sta chiamando il mio nome, quindi sollevo la testa in risposta.

L'espressione sulla sua faccia è totalmente diversa dalla sua espressione solitamente gioiosa. Con una faccia seria che non gli calza per nulla, Haruaki mi chiede: "Dimmi, perché hai fatto quello a Kokone?"

Tengo la bocca chiusa. Non posso rispondergli—dopotutto non so nemmeno a cosa, di preciso, si stia riferendo.

"Sai... non penso che avresti mai detto qualcosa del genere senza una ragione, Hoshii, perciò sono sicuro che una ci deve essere. Probabilmente sono troppo stupido per capirla. Ma se non me lo spieghi tu, rimarrò all'oscuro di tutto! Quindi perché non mi dici cosa sta succedendo?" visibilmente preoccupato, continua. "Altrimenti, non posso supportarti, parlando onestamente."

Le sue parole mi rendono chiara una cosa:

Haruaki è l'ultima fortezza che protegge la mia vita quotidiana.

Mi crederebbe se gli raccontassi che sono stato controllato da un "altro me"? ...Potrebbe davvero. Ma—

"—Non posso dirtelo. Non posso dirtelo adesso."

Ancora non sono venuto a patti con la situazione in cui mi ritrovo, quindi non posso uscirmene con una spiegazione soddisfacente che possa convincerlo.

"Ma presto lo farò!" dico mentre guardo dritto nei suoi occhi, provando a convincerlo della mia sincerità.

"Okay, Capito. Aspetterò" risponde semplicemente, e se ne va silenziosamente. Deve aver avuto una gran voglia di esternare il suo scontento, ma in qualche modo si è trattenuto.

Haruaki ha detto che mi aspetterà, quindi non posso più parlargli fino a quando non arriverà il momento opportuno. Potrei perdere anche lui se gli parlassi senza attenzione.

E una volta perso Haruaki, la mia fortezza finale, non sarò più in grado di riottenere la mia vita quotidiana.

...Si, ho capito cosa devo fare ora. Devo imparare di più riguardo questa scatola e "l'altro me" il più velocemente possibile.

Ma come? Non ho alcun metodo di comunicazione con lui.

"......Ah."

Giusto. Come ho fatto a sapere della sua esistenza, innanzitutto? Perché mi ha lasciato un messaggio.

Vado in corridoio fuori dall'aula e tiro fuori il mio cellulare—ho intenzione di mandare un messaggio a "l'altro me" usando la registrazione vocale.

Ovviamente non è sicuro che lo sentirà né che eventualmente risponderà, ma è un tentativo che vale la pena fare.

"Ehi, come va? O lo sappiamo bene entrambi, 'altro me'?" comincio a registrare. "Ora capisco che stiamo condividendo lo stesso corpo, ma sono ancora confuso. Voglio che tu mi dica qualcosa di più su questa scatola. E voglio che mi riveli chi tu sia."

Mi risponderà se glielo chiedo così apertamente? Dopotutto, è qualcuno che sta provando ad eliminarmi.

Pertanto, proverò a provocarlo un pochino.

"Oh, ma non mi interessa se rispondi o meno. Il mio comportamento non cambierà, non importa cosa tu mi dica. Non mi importa nulla se hai il motivo più serio di questo mondo per odiarmi, o un obiettivo che è il più nobile immaginabile, oppure un passato che merita la compassione di tutti."

Sono sorpreso dall'ostilità delle mie parole che fuoriescono normalmente, così in contrasto con il mio personaggio. Ma sento che sto dicendo quello che andava detto.

"Io non approverò la tua esistenza."

Devo trasmettergli la mia determinazione.

Come potrei mai accettare tutto questo? Mai al mondo potrei permettere che qualcuno mi rubi me stesso.

Le mie gambe stanno tremando e mi appoggio al muro senza nemmeno accorgermene. Probabilmente è a causa del fatto che il mio corpo è profondamente turbato dalla prima dimostrazione di ostilità che ho mostrato verso qualcuno in tutta la mia vita.

Chiudo il cellulare e faccio un lungo respiro.

Ho intenzione di sconfiggere "l'altro me".

Non importa che genere di situazione sia, non permetterò mai che la sua esistenza continui.

1° Maggio (Venerdì) 15:34[edit]

Ho notato che Kazuki Hoshino ha registrato un messaggio vocale.


1° Maggio (Venerdì) 16:00[edit]

Proprio davanti ai miei occhi c'è la faccia di una ragazza sconosciuta. Dalla sorpresa lascio andare la cinghia a cui ero aggrappato e cado in terra. Le persone intorno a me ridacchiano mentre mi rimetto in piedi provando ad ignorarli. Analizzo la situazione.

Una cinghia? Sono in un treno quindi?

La ragione è ovvia: il mio corpo è stato controllato di nuovo da "l'altro me".

Senza preoccuparmi, tiro fuori il cellulare e scopro un nuovo file vocale.

Premo Play.

"Capisco, questo è un modo intelligente per comunicare. Stavo cominciando a pensare che una conversazione a senso unico sarebbe stata noiosa! Bene, lasciami rispondere alle tue domande" dice l'intruso con la mia stessa voce. "Quando ho ricevuto questa scatola, ho deciso di esprimere una certo desiderio: diventare te—Kazuki Hoshino!"

Trattengo il fiato.

"Beh, ed eccomi qui, a controllare il tuo corpo... ma guarda, non pensi che il mio desiderio sia in qualche modo imperfetto, visto che il mio controllo sul tuo corpo è solo temporaneo e posso rubartelo soltanto per qualche ora? Ma tranquillo, tutto questo cambierà presto. Il processo di acquisizione del tuo corpo si completerà esattamente in una settimana da quando ho usato la mia scatola. Una volta che arriverà il 6 di Maggio—l'ultimo giorno della Golden Week—la tua anima lascerà per sempre il tuo corpo, mentre la mia resterà."

Quindi ho solo quattro giorni per distruggere la sua scatola.

"Questo dovrebbe essere abbastanza per darti una idea di quale situazione tu stia vivendo. Bene allora, hai chiesto chi io sia, no? Ahah, questa è una domanda difficile in effetti. Chi sono io? Ad essere onesti, non lo so nemmeno io! Voglio dire, sono Kazuki Hoshino, no? Ma non è questa la risposta che volevi sentire, no? Per rendere le cose semplici, ho pensato ad un soprannome per differenziarci. Puoi chiamarmi—"

Dice con la mia voce.

"—Yuuhei Ishihara."

Incido quel nome sconosciuto nella mia memoria.

"Okay, credo che posso concludere questo messaggio. Hai detto che non approverai la mia esistenza; beh, mi dispiace, ma mi sono messo a ridere dopo aver sentito quelle parole! Voglio dire, cosa puoi fare contro di me? Borbottare nel tuo telefono? Potresti spiegarmi come intendi mettere in pratica i tuoi piani?", Yuuhei Ishihara ride orribilmente usando la mia voce. "Sei davvero pietoso, quindi lasciami offrirti una via per vincere contro di me. Più della metà di Kazuki Hoshino è già mia. E' semplice—"

E poi lo dice.

"—basta che ti suicidi."

La sua orribile risata risuona di nuovo dal mio cellulare. Disperatamente lotto contro il bisogno di premere il pulsante Stop prima di sentire il resto del messaggio.

La voce si calma e posso ascoltare le sue ultime parole.

"Oh, un'altra cosa, in caso non l'avessi notato: uno dei tuoi amici ti ha inviato una email!"

Un amico...?

Deglutisco e apro la Posta in Arrivo. Il nome Haruaki Usui è in prima posizione.

Non ricordo di averla aperta, ma l'email è già marcata come letta.

Cosa—

Cosa ha fatto a Haruaki—?!

Faccio un respiro profondo. Ancora incapace di calmarmi, mi mordo le labbra. Non voglio ammetterlo, ma le mie mani stanno tremando.

Apro la email.

"Per favore non parlarmi più per un po'."

Aah—

L'ultima fortezza che proteggeva la mia vita quotidiana è appena stata abbattuta.


1° Maggio (Venerdì) 23:22[edit]

Sto sognando.

E' lo stesso sogno che ho fatto già così tante volte.


Utsuro no Hako vol2 clock3.jpg









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  1. Chiaro riferimento all'anime Giapponese "Neon Genesis Evangelion" https://it.wikipedia.org/wiki/Neon_Genesis_Evangelion .
  2. In Giappone il rapporto tra studenti risente anche esso del forte rispetto che è nelle tradizioni del Paese riguardo il modo di interagire con le altre persone. E' un po' come la storia dei suffissi onorifici. Entrare come nulla fosse nell'aula di studenti di classi superiori alla propria durante gli orari di lezione è vista appunto come una forma di poco rispetto, da qui il rimprovero di Miyazaki.