Utsuro no Hako to Zero no Maria (Italian):Volume 6 - Dopo la chiusura del sipario

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◇◇◇ Kazuki Hoshino - 24 Settembre GIO 12:25 ◇◇◇[edit]

Sta per passare un altro giorno senza che abbia parlato con qualcuno a scuola.

Attualmente siamo in pausa pranzo. Mi stiracchio e guardo fuori dalla finestra. Il tempo oggi è bello, il Sole splende delicatamente ed illumina l'aula, ma una perturbazione è prevista per domani.

Sento un dolore lancinante improvviso alla mia mano destra. La ferita lì si è già rimarginata, ma sento ancora delle fitte qualche volta.

La mia mano destra conserva una lunga e profonda cicatrice.

Ogni volta che la guardo, penso:

—Ho fatto qualcosa che non scomparirà mai.

Mi guardo intorno nell'aula mezza vuota e sospiro.


Kokone è ancora in ospedale. Anche se le sue condizioni non sono critiche, la ferita che le ho inflitto è tutt'altro che superficiale. La sua cicatrice sul suo stomaco rimarrà, aggiungendosi ai tanti altri 'marchi' che già è costretta a sopportare sulla sua schiena.

Anche Mogi-san è ancora ricoverata all'ospedale. Esteriormente, non è cambiata, ma il suo atteggiamento verso di me è diventato più distante.

Yuuri-san è spesso assente da scuola, probabilmente perché non ha ancora pienamente digerito gli eventi del 'Cinema'. Infatti è assente anche oggi. Quando parliamo, prova sempre a sembrare allegra, ma è dolorosamente ovvio che si senta a tutt'altro modo.

Iroha-san mi sta completamente evitando. Yuuri-san mi ha detto che non dovrei preoccuparmi a riguardo, ma probabilmente mi sta mentendo per provare un po' a rasserenarmi.

Haruaki non mi ha più parlato da quel giorno.


Lascio l'aula.

All'improvviso ho perso ogni motivazione per rimanere qui per le lezioni del pomeriggio. Trascorrere il tempo in questa aula semivuota mi darebbe solo un mal di testa.

Lungo la strada per gli armadietti delle scarpe, sento il termine 'Uomo-Cane' pronunciato da due ragazze che chiacchierano nelle vicinanze.

'Uomini-Cane'.

Alla fine non hanno avuto alcun impatto duraturo. Una volta che tutte le vittime hanno riguadagnato i loro ricordi, il mistero è diventato meno interessante e i media hanno presto smesso di parlarne. Gli spettacoli di varietà che si erano concentrati spesso sulla questione sono anche loro passati a un nuovo scandalo: qualche relazione extraconiugale che coinvolge una ragazza di qualche gruppo idol[1] e il suo produttore.

Data la portata dell'incidente, le persone non si dimenticheranno degli 'Uomini-Cane' così rapidamente, ma sta già cominciando a svanire nell'oscurità; l'argomento non è più così caldo.

E' improbabile che allo stato attuale delle cose abbiano indotto le persone a riconsiderare seriamente la loro etica. Non c'è nemmeno più molta discussione online sul fenomeno. Attualmente, gli abitanti del cyber spazio[2] sono agitati per un certo produttore di anime che ha insultato un fan. La notizia dell'incidente si è diffusa rapidamente e ha causato una baraonda. Qualcuno è stato anche arrestato per aver fatto minacce di morte. Non posso negare che sono un po' seccato dal fatto che ciò che Daiya ha provato ad ottenere sia equiparato a un banale incidente come quello.

Detto questo, non penso che gli sforzi di Daiya siano stati completamente inutili: sono sicuro che ci sono comunque alcune persone che riflettono sui problemi che ha portato alla ribalta. Al fine di mantenere l'attenzione delle masse, comunque, avrebbe dovuto andare avanti col suo piano. Tutti gli argomenti hanno una sorta data di scadenza.

Raggiungo gli armadietti delle scarpe. Nessuno mi rimprovera per aver lasciato in anticipo l'aula mentre mi cambio le scarpe.

Gli studenti che giocano a baseball e a basket nel giardino della scuola catturano la mia attenzione.

Questa scuola non è per nulla cambiata, nonostante la creazione di così tanti [servitori]. Si sono tutti dimenticati della 'scatola', anche se alcuni di loro hanno sofferto di gravi effetti postumi. Ma quello non è sufficiente ad avere un vero impatto sulla vita quotidiana di questa scuola.

"......"

Mi chiedo perché.

Per qualche motivo, mi sento un po' a disagio. Anche se ho fermato Daiya, anche se quello era ciò che volevo sin dall'inizio, mi rattrista in qualche modo che nulla sia cambiato affatto.

Voglio dire, riflettendo su cosa ne è risultato, cosa siamo capaci di ottenere noi?

Se Daiya non ha potuto cambiare nulla nonostante fosse disposto ad accettare la propria distruzione, quanto significato può essere trovato nella nostra esistenza? Perché la vita quotidiana rimane inalterata anche quando uno studente soffre di un grave incidente, un altro studente lascia la scuola e un altro studente sparisce senza lasciare traccia?

...No, questo pensiero è troppo Daiya-centrico.

In realtà, ecco perché credo nella santità della vita quotidiana; perché credo che possa salvare Maria facendola entrare a far parte di questa vita quotidiana che si auto-riequilibra.

La ragione del perché sia così sentimentale al momento è—anche se lui potrebbe non essere più d'accordo—che Daiya è un mio amico. Sento che i suoi sforzi meritano almeno un minimo compenso.

"Daiya..."

Daiya è sparito di nuovo.

Dopo quell'incidente l'ho incontrato solo una volta. Ha smesso di tingersi i suoi capelli e si è tolto i suoi piercing, ed è venuto a scuola per consegnare il suo modulo ufficiale di ritiro. Ho raccolto tutto il mio coraggio al massimo e ho provato a parlare con lui, ma mi ha solo sorriso debolmente ed ignorato.

Non ho idea di cosa abbia intenzione di fare Daiya d'ora in poi.


Lascio la scuola, prendo il treno e arrivo infine ad un complesso di appartamenti a me molto familiare. Non ho mai premuto nessun altro pulsante su questo ascensore a parte "1F" e "4F"[3], e questo non cambierà oggi. Premo "4F" come faccio sempre e mi dirigo alla camera "403".

Prendo il duplicato della chiave che mi ha dato Maria e apro la porta.

Davanti a me si trova una stanza vuota senza alcun arredamento.

Non c'è nessuno.

Mi tolgo le scarpe e mi accomodo nuovamente in questo appartamento vuoto. Ma non c'è più alcun segno di Maria.

Da nessuna parte.

Posso sopportare l'assenza di mobili; non c'erano mai tante cose qui, sin dall'inizio.

Ma ciò che è insopportabile, comunque, è la mancanza di quella fragranza di menta piperita nell'aria.

Manca il profumo che associo a Maria, e questo mi fa capire che Maria non tornerà.

"Maria..."

E' scomparsa.

Una volta che ha finito di curare le ferite di Kokone quel giorno, lei è scomparsa. Non l'ho mai persa di vista, eppure lei deve aver aspettato l'occassione propizia e in qualche modo ha trovato un'opportunità di sgattaiolare via. Ho subito cercato nell'area circostante, ma non sono riuscito a trovarla.

E' ancora iscritta alla nostra scuola, ma dubito che abbia intenzione di tornare, specialmente visto che si è trasferita.

Molto probabilmente non ha intenzione di incontrarmi mai più.

Ovviamente ho comunque intenzione di recuperarla. Avrò successo.

"——aahAah!"

Non riesco a respirare; sento come se l'ossigeno nei miei polmoni venga risucchiato via. Il mio petto palpita con dolore perché voglio vederla, perché voglio vederla così tanto. Sono a pezzi. Non posso nemmeno dire che sono triste o amareggiato o che provi qualche altra emozione; mi fa solo così male che non riesco a trattenere le lacrime.

E allora penso:

"Non ti lascerò!"

Non la lascerò scappare.

Ho intenzione di trovarla non importa come. Qualcunque. Cosa. Serva. Se devo uccidere ogni singola persona su questo pianeta, sono pronto ad impegnarmi in un genocidio di massa senza pensarci due volte.

Prendo l'olio di menta piperita che ho comprato in precedenza e comincio a camminare intorno all'appartamento, rilasciando l'olio sul pavimento. Tuttavia la nostalgica fragranza che si diffonde non mi porta alcun conforto. Non è sufficiente. Poche gocce di olio non saranno mai abbastanza per me.

Datemi aria da respirare!

"Hah...ah...hah!"

Oh Maria.

La vera Maria senza una 'scatola'. La pura Maria che non ho ancora mai incontrato.

—la 0° Maria.

Dove sei?

Se servisse a rilasciarti, strapperei volentieri la pelle di Aya Otonashi!

—Click.

All'improvviso la maniglia della porta si gira verso il basso.

Sono molto nervoso. Inutile dirlo, non ho alcun diritto di stare qui, eppure sto spruzzando con noncuranza olio profumato come se fosse casa mia. Se è qualcuno della compagnia di gestione degli appartamenti, sono fregato.

Tuttavia quando vedo chi è mi rendo conto che le mie preoccupazioni erano banali.

E' molto peggio.

E' la peggior cosa che poteva accadere.

"'O'."

Lei ha di nuovo assunto un aspetto che in qualche modo assomiglia a quello di Maria.

Noi due ci siamo incontrati spesso ormai. Non tutti i nostri incontri hanno cambiato le cose in peggio, ma stavolta è una storia diversa.

'O' mi si pone davanti come un "nemico" ora.

E' venuta per combattere contro di me.

Con un sorriso ripugnante come sempre, mi chiede:

"Sei pronto?"

—Per cosa?

'O' risponde:


"A dire addio a questo mondo!"


◆◆◆ Daiya Oomine - 24 Settembre GIO 10:45 ◆◆◆[edit]

Dopo aver perso la 'Ombra del Peccato e del Castigo' io[4] riuscivo comunque a ricordare gran parte delle mie conoscenze riguardo le 'scatole'. Non so perché, ma presumo che abbia a che fare con il fatto che ne avessi conoscenza anche prima di ottenerne una.

Cammino lungo le strade di Shinjuku. E' affollato. Ma a differenza dell'ultima volta, non sono colpito da vertigini. Non vedo alcun peccato quando cammino sulle ombre della gente. Anche se so che le persone stanno nascondendo fanghi inquinati nei loro corpi, la folla non mi sembra più un sacco di immondizia ripugnante.

Sono solo persone.

Alzo la mano per toccare il mio piercing, ma mi ricordo che non troverò più nulla di metallico lì. Sorrido ironicamente.


In mezzo alla folla, all'improvviso cado sulle ginocchia. Mi sgranchisco la schiena e con grazia mi prostro.

Non importa come la si guardi, ciò che sto facendo è semplicemente strano.

—Va bene.

Sollevo la testa. Diverse persone mi stanno dando degli sguardi ironici, ma la maggior parte della gente mi ignora semplicemente e cerca di non farsi coinvolgere. Ecco il limite dell'influenza che posso esercitare facendo qualcosa di strano. Ecco tutta l'influenza che posso brandire ora che non posso più controllare nessuno.

Non ho più il potere di raggiungere nulla.

"Heh..."

Va bene così.

Le persone mi passano vicino indifferentemente.

Si, è vero. Per me il mondo è diventato un gruppo di persone con cui non avrò più nulla a che fare di nuovo.

E questo mi fa sentire incredibilmente rilassato.


Comunque—

Mentre ritorno in piedi, qualcuno all'improvviso mi tira una pacca sulla schiena.

Mi giro.

"Ah, sei tu?" dico mentre contorco la mia faccia. Ad essere onesti, avrei preferito non vedere più quella faccia. "Vuoi ancora qualcosa da me?"

In risposta al mio atteggiamento, lei spalanca gli occhi e comincia disperatamente a balbettare. Non capisco una parola di ciò che sta dicendo nel suo stato agitato, ma dopo che l'ho ascoltata per un po', finalmente capisco ciò che vuole da me. A quanto pare vuole ancora che agisca come un Dio e salvi il mondo.

"Vuoi che ti guidi? Questo è impossibile; non ho più quel potere. ...Cosa? Non ti importa se ho quel potere o meno? Non ha senso. Comunque, vorrei chiarire questa cosa: non voglio né ho intenzione di fare mai più qualcosa del genere."

Lei non sembra felice della mia risposta. Si agita e prova ancora a persuadermi. Che ragazza testarda. Non si ricorda nemmeno della 'scatola' che ho usato una volta su di lei.

"Responsabilità? Si, ho intenzione di costituirmi una volta che Kokoke migliora. Uccidere Koudai Kamiuchi è stato un gran peccato, dopotutto. ...Mmm? Non è quello che intendevi? Allora cosa volevi dire con "responsabilità"? ...La responsabilità di guidarti? Ma ti ho liberato, no? Cosa altro vuoi? ......Huh? Ti sbagli. La tua vita non mi appartiene. Non mi è mai appartenuta. Quella appartiene solo a te e a nessun altro."

Si rifiuta ancora di rinunciare.

"Per favore la smetti ora? Non ti aspettare nient'altro da me. Sono solo uno studente liceale—no, non sono più nemmeno quello. Sono solo un fallimento che non frequenta nemmeno più adeguamente le proprie lezioni—sono solo un essere umano!"

Dispertamente prova a farmi cambiare idea.

"Guidami" mi dice. "Salvami" piange.

Come vuoi mai che possa fare una cosa del genere, per amor del Cielo?!

Sembra sia inutile insistere oltre con lei. Mi giro.

"Vivi la tua propria vita da sola d'ora in poi."

"Abbiamo finito."

Ecco cosa le dico.

Respingo nettamente i residui del mio potere ormai perduto.


Nell'attimo successivo sento un dolore bruciante nella mia schiena.


"Huh?"

La mia energia scivola via e cado sulle ginocchia.

In pochi istanti le mie ginocchia si macchiano di sangue che fuoriesce dal mio corpo.

Sputo sangue e guardo in volto alla persona che mi ha appena pugnalato. Solo ora mi accorgo che anche se stavo parlando con lei fino ad un attimo fa, non le avevo davvero prestato attenzione. L'ho trattata come una illusione dentro la mia mente.

Solo dopo essere stato ferito a questo modo riesco davvero a riconoscerla.

Solo dopo essere stato ferito a questo modo riesco a riconoscere la sua esistenza.

"Un essere umano dici? Ma stai scherzando?" dice mentre mi guarda con occhi vuoti. "Tu sei un Dio."

La ragazza coi capelli a caschetto della scuola media lascia cadere un grosso coltello da cucina e inizia a bagnarsi il viso del mio sangue come fosse del make-up.

"Come dovrei poter continuare a vivere se tu non sei un Dio? Assumiti la tua responsabilità! Ti prego assumiti la tua responsabilità per ciò che hai iniziato!"

Le persone intorno a noi finalmente prendono atto di ciò che sta accadendo e cominciano ad urlare.

"Non ti è permesso."

Ride con occhi pieni di lacrime.

"Non ti è permesso tornare ad essere un semplice umano."

Si allontana con queste ultime parole, urtando di persona in persona.

Velocemente scompare. Ma non passerà molto tempo che si romperà sotto il peso di ciò che ha fatto. Lei è già con le spalle al muro. Questo mondo non sarà più così gentile e giusto da proteggerla.

Ecco a cosa ha portato il mio fallito tentativo di guidare le persone come un Dio.

"—Ah."

Sputo altro sangue.

"—Ahah."

Quindi questo è il risultato per ciò che ho fatto, huh? E' così orribile che devo riderne.

Ma ora che ci penso, non dovrebbe essere una sorpresa. Ad ogni modo perché ho pensato che potessi scappare via senza essere punito? Ho pensato che le conseguenze delle mie azioni sarebbero magicamente scomparse?

Anche dopo aver perso il mio potere, metto ancora all'angolo gli altri, e gli altri mettono all'angolo me.

Ciò che semini, raccogli. Mi aspettavo la mia rovina per tutto il tempo, quindi in un certo senso le mie aspettative si sono appena avverate.

Comunque.

Anche se mi rendo conto che sono da biasimare...

"......questo è... un brutto scherzo..."

Mi lamento.

Non desidero più la mia rovina. Non desidero più un simile risultato. Eppure sono finito in questo modo perché ho messo in moto gli ingranaggi del destino verso la mia rovina.

Ho passato il punto di non ritorno molto tempo fa? Bene, stai zitto. Cosa dovrei fare allora? Voglio dire, io—

"......voglio... vivere... così tanto!"

Sputo fuori questo parole accorate assieme ad altro sangue.

Fa male. Fa male. Fa male. Fa male.

Voglio vivere.

Kokone.

Kokone, voglio vederti.

Ero cieco e ora vedo che cosa è giusto. Non mi importa se non posso fare più nulla. Non mi importa se sono solo diventato un peso. Voglio ancora stare con te. Mi rendo conto che questo è ciò che voglio, ciò che avrei dovuto fare... eppure!

Il mio desiderio finisce schiacciato così?

Non diciamo cazzate!

Stringendo i denti, mi rimetto a fatica in piedi.

Non devo perdere così. Non devo morire qui. La stazione di polizia più vicina dovrebbe essere proprio dietro l'angolo. Devo arrivarci.

Nessuno si preoccupa di aiutarmi mentre barcollo tra la folla, grondante di sangue. Ogni singola persona cerca solo di evitarmi. Non sono stato in grado di cambiare l'indifferenza del mondo.

E' questo il mio deserto?

Provo a ridere ma non ci riesco. Ho raggiunto i miei limiti piuttosto rapidamente. Non riesco più a muovere le gambe; la mia coscienza sta lentamente scomparendo. Il mondo comincia a girare intorno a me.

Finisce qui.

Crollo a terra impotente.


E allora penso...

"Se ci fosse qualcuno che potesse salvarmi in questa situazione, lei sarebbe la vera manifestazione della speranza."



  1. Non credo che se siete così appassionati alla cultura Giapponese da leggere questo romanzo vi serva questa nota, comunque se al contrario volete sapere cos'è un gruppo idol trovate dettagliate informazioni su Wikipedia, come sempre https://it.wikipedia.org/wiki/Idol
  2. Ovviamente intende gli utenti del web, dei social, forum ecc...
  3. Ovviamente le sigle stanno per 1° piano e 4° piano ("floor" in Inglese). Qui Kazuki vuole far intendere che ha utilizzato quell'ascensore solo per andare dall'ingresso alla camera di Maria e viceversa.
  4. Inutile ripetere per l'ennesima volta che Daiya ormai si rivolge a se stesso con un "io" utilizzato in modo più spensierato ed innocente, per questo è in corsivo


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