Utsuro no Hako to Zero no Maria (Italian):Volume 1 - 27756° volta

From Baka-Tsuki
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Devo porre fine all'Aula del Rifiuto e riconquistare la mia vita di tutti i giorni.

Qual è il più grande ostacolo che potrei affrontare?

Qualche tipo di barriera gigante? Ad esempio, essere costretti ad utilizzare un filo sottilissimo per passare da un edificio all'altro? Dover ripetere lo stesso giorno un milione di volte?

Non credo sia questo il caso. Voglio dire, potrei comunque capire come superare questi ostacoli. Per quanto difficile possa essere, potrei comunque acquisire le abilità necessarie durante l'ammontare di tempo praticamente infinito a cui ho accesso.

No, credo che la cosa peggiore che potrei trovarmi ad affrontare sarebbe di non sapere in realtà qual è l'ostacolo.

Se non so di cosa ho bisogno, sono praticamente impotente. E dal momento che il tempo qui è congelato, il suo passaggio non risolverà il problema al posto mio.

E proprio ora—sto affrontando lo scenario peggiore.

“Che c'è che non va, Hoshii? C'è qualcosa di strano in te oggi.”

Durante la pausa dopo la prima lezione, Haruaki mi parla mentre ride leggermente.

La lezione è appena finita, quindi non c'è nessuno che ha ancora lasciato l'aula. Mogi-san è ancora seduta al suo posto. Giusto—tutti i 38 componenti della mia classe sono presenti.

Mi sforzo di capire perché le persone 'rifiutate' siano tornate, ma per qualche ragione ho dimenticato quasi tutto dell'ultimo ciclo. Mi sento come se avessi scoperto qualcosa, ma non potessi ricordarla.

Ma va bene. Va comunque bene.

Se siamo riusciti a scoprire qualcosa di importante una volta, lo riscopriremo ancora in poco tempo. Il ritorno di tutti i miei compagni di classe rimane un mistero, ma non influenza la mia missione.

Non è quello il problema.

“Oggi è veramente una noia. Non succede niente di speciale!”

Non è successo nulla di speciale.

La lamentela di Kokone mi causa un triste dolore al petto.

Non voglio crederci. Non voglio accettare l'attuale situazione.

“Daiya.”

Mi rivolgo a Daiya, che è dietro di me, con tono di implorazione. Si gira verso di me, aspettando la mia domanda.

“Hai sentito nulla riguardo uno studente trasferito oggi?” dico, sperando invano che annuisca in risposta. Ma la mia domanda è—

“Hah? Di che stai parlando?”

—negata con un'espressione accigliata, come mi aspettavo.

Esatto—Aya Otonashi non si 'trasferisce' più.

E così, resto completamente ignaro su cosa fare d'ora in avanti.

Trovare il proprietario. E poi, cosa? Rimuovere la sua scatola? Distruggerla? E come dovrei farlo?

Avevo intenzione di trovare una soluzione insieme a Maria. Ma in realtà ero soltanto pigro. Dipendevo completamente da lei, quindi ora che non c'è più non ho la minima idea di cosa fare.



“Ma ascolta, non c'è alcuna differenza tra vivere la nostra vita quotidiana e l'essere catturati da quell'Aula del Rifiuto, no?” chiede Haruaki in risposta alle mie parole.

Mi sono consultato con lui visto che non so con chi altro potrei farlo. Dunque l'ho portato sul retro dell'edificio scolastico durante la pausa pranzo; questa è la risposta che mi ha dato dopo che ho finito di raccontargli l'intera storia.

“Non c'è differenza…?”

“Ah, no. Non è che non ti creda, giuro. E' solo che, beh, diciamo che siamo davvero dentro questa Aula del Rifiuto. Che differenze ci sono dalla vita di tutti i giorni che brami così tanto?”

“Che differenze? Sono completamente—“

“Uguali, non è vero? I ragazzi che sembravano essere spariti, me incluso, sono ritornati. Aya Otonashi non è più un membro della nostra classe. Ogni cosa è tornata esattamente al suo stato originale. O mi sbaglio?”

Ogni cosa è tornata al suo stato originale?

...Forse.

Dopotutto, non avremmo mai incontrato Maria se non fosse stato per questa Aula del Rifiuto.

Nessuno sa chi sia. E' perfettamente naturale. L'esistenza di Aya Otonashi non è mai stata propriamente parte della classe 1-6, tanto per cominciare.

Forse è stato tutto solo un sogno? Forse ho solo immaginato la sua esistenza?

...Non lo so. Ma è ancora il '2 di Marzo' oggi.

“Ma sai, se fossimo ancora nell'Aula del Rifiuto, allora questo '2 di Marzo' non finirebbe mai. Quindi come puoi dire che sia la stessa cosa della vita di tutti i giorni?”

Ero sicuro che Haruaki sarebbe stato d'accordo con me. Ma…

“In realtà, ho già considerato quello.”

Al contrario delle mie aspettative, inclina la testa e insiste.

Sono rimasto a bocca aperta per la sua semplice risposta. Haruaki si gratta goffamente la testa quando vede l'espressione sulla mia faccia.

“Lo so ciò che vuoi dire. Ma guarda, non ti senti a disagio solo quando sei consapevole che sei intrappolato in un ciclo temporale? Cosa succede se, per esempio, la tua vita quotidiana fino ad oggi fosse stata piena di queste lunghe giornate ripetute? Non lo avresti notato, giusto? In realtà, non mi sento nulla di diverso in questo momento. Sono convinto che sto vivendo la mia solita vita quotidiana in questo preciso istante. Anche se, per rimanere in argomento, sono in realtà intrappolato nell'Aula del Rifiuto.”

Ha—ragione.

Provo sconforto e disgusto soltanto perché sono consapevole di questa ricorrenza. Se non lo sapessi, non mi farei alcun problema.

Non proverei questo conflitto interiore ora se non sapessi qualcosa riguardo l'Aula del Rifiuto. Anche se i giorni si ripetono, potrei comunque godermi a pieno la versione di vita quotidiana che mi viene offerta. Potrei trascorrere il mio tempo senza la conoscenza del tragico destino di una certa persona. La mia vita sarebbe conveniente e piena di felicità.

Distruggere tutto questo è soltanto puro egoismo.

“Sono sicuro che ora capisci, Hoshii. Adesso sai cosa dovresti fare, giusto?”

“Si. So cosa devo fare.”

“Davvero? Bene allora—“

Haruaki si blocca all'improvviso. Mi giro sorpreso e vedo Mogi-san in piedi dietro di me.

“Qual è il problema?” chiedo.

“Mi prendo in prestito Kazuki. Okay?”

Haruaki ed io ci scambiamo degli sguardi.

“Umm, Hoshii. Sei a posto ora? Se c'è altro di cui vuoi parlarmi, sarò sempre a disposizione per te.”

“Si—grazie, Haruaki.”

Haruaki se ne va, dicendo “Prego.”

Chissà cosa vuole dirmi Mogi-san. E' venuta fin qui solo per parlare con me?

Mi concentro sulla sua faccia. Che bel viso. Dopo che ho fatto questa osservazione, non riesco più guardarla e abbasso lo sguardo.

“—“

Sebbene sia lei quella che è venuta da me, Mogi-san si acciglia.

“...Sto per farti una strana domanda, ma per favore rispondi senza esitare.”

“Ah, okay...”

Annuisco, ma Mogi-san rimane accigliata. Ha problemi nel cominciare il discorso. Dopo un po', sembra arrivare ad una decisione e mi guarda dritto negli occhi.

“Io sono Kasumi Mogi?”

—Hah?

Poiché quella domanda è del tutto inaspettata, non riesco nemmeno a mostrarmi sorpreso. Resto lì, del tutto serio.

Mogi-san distoglie lo sguardo con evidente disagio.

“...Uhm, Mogi-san? Hai perso la memoria?”

“...Posso capire la tua confusione. Ma per favore, rispondi alla mia domanda.”

“E' ovvio che sei Kasumi Mogi, Mogi-san...”

Oh wow, non avrei mai detto qualcosa del genere nella mia solita vita quotidiana.

Per qualche ragione, mormora “Capisco...”. Mogi-san sembra un po' desolata.

“Bene allora. Potrebbe apparire un po' incredibile, ma preparati psicologicamente ed ascoltami. Io sono—“

Poi, Kasumi Mogi, la ragazza che amo, dice qualcosa di assolutamente folle.

“—Aya Otonashi.”

“—Huh? Aya Otonashi…? Mogi-san è Maria? Che significa tutto questo?”

Vengo sopraffatto dallo stupore, ma Mogi-san continua.

“Si. Sono Aya Otonashi. Stavo quasi per perdere anche io confidenza in me stessa perché, per quanto assurdo possa apparire, tutti si rivolgono a me come fossi Kasumi Mogi. Lo fanno nonostante il mio differente aspetto e il mio diverso modo di parlare—ma io sono senza dubbio Aya Otonashi.”

Allora, la persona che mi sta di fronte è Kasumi Mogi. Ammetto però che ho anche la sensazione che il suo aspetto e il suo modo di parlare siano esattamente uguali a quelli della Aya Otonashi che ricordo, ma…

“Ehm… vero, c'è quella cosa chiamata sdoppiamento di personalità che succede spesso nei manga! Stai affrontando forse un problema simile ora…?”

E' comunque abbastanza assurdo, ma potrebbe davvero esserne il motivo.

“Ho considerato anche quello. Ma se fosse quello, tu dovresti essere confuso dal mio comportamento, e io non dovrei sapere il nome 'Aya Otonashi'. Giusto?”

Vero, non ho mai detto il nome 'Aya Otonashi' in sua presenza.

“Aspetta, perché ti sei trasformata all'improvviso in Mogi-san?”

“...non esprimerti in modo così ambiguo. Sono stata semplicemente messa al posto di 'Kasumi Mogi'. Non è che mi sia trasformata in lei. Allora… come dovrei spiegarti la situazione… Giusto, capisci che non può esserci una 'Kasumi Mogi' in questa 27756° iterazione se io sono 'Aya Otonashi', no?”

Annuisco.

“'Kasumi Mogi' è svanita. La sua posizione è diventata dunque vuota. Ricordi ancora cosa ti dissi: non sono diventata una studentessa trasferita di mia volontà, no? Forse sono stata messa nel posto vuoto questa volta, invece di essere lo studente trasferito della situazione.”

E' tutto un po' troppo… artificioso.

“Ma è impossibile che io, no, anzi, che l'intera classe, ti potessimo tutti scambiare per Mogi-san!”

“Infatti, anche io l'ho trovato problematico. Ma pensando a quel problema, sono simultaneamente arrivata alla soluzione di un altro problema. Il proprietario dell'Aula del Rifiuto ha vissuto tutti questi 27755 cicli. Quindi anche la sua personalità deve essere cambiata. Eppure nessuno lo ha mai notato.”

Potrebbe essere corretto.

“Si può dunque dare per scontato che esista una regola dentro l'Aula del Rifiuto che evita che gli altri si accorgano dei cambiamenti del proprietario. Inoltre il cambiamento del proprietario non è influenzato dalle sue relazioni. Kasumi Mogi era il proprietario ma è scomparsa per qualche ragione. E io la rimpiazzo. La regola è ancora valida, quindi nessuno nota niente in me, sebbene sia il mio aspetto che la mia personalità, quelli di 'Aya Otonashi', sono completamente differenti.”

La spiegazione di Mogi-san sembra plausibile ora.

Se è davvero Maria, questa sarebbe una ragione per gioire. Dovrebbe esserlo. Voglio dire, da solo, sono senza idee. Ma Maria sicuramente potrà guidarmi.

Eppure—

“Non ci credo.”

—Non posso accettarlo.

Mogi-san sembra sorpresa dalla mia resistenza forzata e spalanca gli occhi.

“...So che suona incredibile, ma non c'è ragione per opporti alla cosa.”

Mi mordo le labbra.

“Ah, capisco. Non vuoi accettare l'evidenza. Accettare questa cosa significherebbe anche ammettere che Mogi è il proprietario. E tu non vuoi ammetterlo, è comprensibile. Dopotutto tu ami M—“

“Basta!” grido istintivamente.

Hai perfettamente ragione! Non posso assolutamente accettarlo. Ma non mi riferisco al fatto che lei sia il proprietario. Ciò che non posso accettare è che—

“...Io amo Mogi-san” dico a bassa voce.

“Lo so.”

Mogi-san solleva un sopracciglio, come ad indicare che non c'era bisogno di dirlo.

“Pertanto—non puoi essere Maria…!!!”

Stringo le mani a pugno. Vedendomi tremare, dovrebbe aver capito ciò che sto provando a dire. Socchiude i suoi occhi e chiude la bocca.

Io amo Mogi-san.

Quel sentimento non è cambiato, anche ora.

Quel sentimento non è cambiato—sebbene Mogi-san stia ora comportandosi come 'Aya Otonashi'.

Se ogni cosa che Mogi-san dice è vera, allora sono un idiota senza speranze. Non notare che la persona che amo è cambiata. Non notare che la persona che amo è stata rimpiazzata da Maria. Non ho alcun problema con lei, è solo che non posso sopportare questi miei sentimenti.

L'amore è cieco, dicono. Ma questa situazione porta quella espressione su un livello totalmente nuovo.

Falso.

L'amore che ho provato per un incredibile ammontare di tempo si rivelerebbe soltanto un falso.

Pertanto, non posso accettarlo. Non posso accettare che lei sia 'Aya Otonashi'. Nel momento in cui lo accettassi, questo amore finirebbe.

“Io amo Mogi-san!” dico come se le stessi dichiarando guerra.

Lei fissa in terra senza dire una parola.

Ho appena fatto la peggior dichiarazione d'amore della storia. Non ho nemmeno pensato all'altra parte mentre mi dichiaravo. Semplicemente l'ho fatto per negare la realtà.

Stringo i pugni ancora più forte. Eppure, devo dirlo.

“Se insisti a dire che sei Maria, allora provamelo!”

Rimane a fissare il suolo per alcuni istanti.

Ma ben presto spalanca gli occhi e parla con determinazione.

“Kazuki. Anche se ti arrendi all'Aula del Rifiuto, la mia missione non cambierà. Quindi all'inizio ho anche considerato di lasciarti da solo. Ma ho deciso di non farlo. Non voglio che cadi in ginocchio per una cosa del genere.”

Afferra la mia mano destra. Il mio sguardo confuso fisso sulla sua faccia. Mi guarda dritto negli occhi.

“Voglio essere certa che tu capisca che sono senza dubbio Aya Otonashi.”

Porta la mia mano sul suo petto.

“C-Cosa—?”

“Sono una scatola.” dice sdegnosamente. “Pertanto, non posso essere l'umana 'Kasumi Mogi'.”

“Ma anche il tuo desiderio sta venendo esaudito in questo momento, no? La stessa cosa di Mogi-san! Mostrarmi la tua scatola non prova che sei 'Aya Otonashi'”.

Scuote la testa.

“Nelle fiabe ci sono fate che esaudiscono un solo desiderio, giusto? Quando ascolti simili storie, non hai mai pensato: 'Perché non desiderare di avere desideri illimitati'?”

Annuisco. Facendo così, uno avrebbe un numero illimitato di desideri da esprimere. Ci ho già pensato anche io un sacco di volte.

“E' un po' imbarazzante, ma il mio desiderio era qualcosa di simile.” dice con tono auto-denigratorio. “Il mio desiderio era—esaudire i desideri degli altri. Sono diventata un essere che può esaudire i desideri.”

“Ma quella è—“

E' appunto una scatola.

Ma se è davvero così, sembra un desiderio molto bello e nobile, allora perché sorride con tanto disprezzo di se stessa?

“Ma non ho saputo credere totalmente nella sua fattibilità. La scatola non ha potuto esaudire completamente il mio desiderio. Ogni singola persona che mi usa come scatola sparisce, perché la scatola ha incorporato il mio dubbio che 'è impossibile che i desideri possano essere esauditi così facilmente nel mondo reale'.”

Sono senza parole. C'è un limite a quanto le scatole debbano giocare con le nostre vite prima di sentirsi soddisfatte?

“Kazuki, ti lascerò toccare la mia scatola. Dopodiché non sarai più in grado di chiedere una stupida domanda del tipo 'chi sei tu?'.”

Stringe la mia mano e la appoggia contro il suo petto.

Sento il cuore batterle.

In quel momento—

“Ah—“

Sprofondo negli abissi del mare. Sebbene mi ritrovi sul fondo del mare, è luminoso, quasi come se il Sole fossi lì con me. E' bellissimo. Sono affascinato dall'acqua. Ma fa freddo. Non riesco a respirare.

Tutti sembrano felici. Tutti sembrano felici. Tutti sembrano felici. Sul fondo del mare. Le persone si affollano tra i pesci negli abissi, soffocano, galleggiano, congelano, vengono schiacciate dalla pressione dell'acqua, sorridono. Non c'è alcun senso. Non ci sono interazioni. Le persone stanno giocando con delle marionette, mettono in scena le proprie immagini, le proprie commedie. Una tragedia dove tutti sono felici.

C'è qualcuno che sta piangendo.

Solamente una persona sta piangendo, circondata da persone felici che ridono allegramente.

Scuoto la testa. Questa è la mia immaginazione. Solo la mia immaginazione. Non posso vedere niente qui!

Ma realizzo una cosa. Ho afferrato i sentimenti di qualcuno, e non mi lasceranno andare mai più.

Assoluta solitudine.


Vengo trascinato fuori dal fondo del mare e ritorno dove ero prima.

Ha lasciato andare la mia mano.

Lentamente rimuovo la mia mano dal suo petto e cado in ginocchio, esausto.

Allo stesso tempo, ho anche notato che le mie guance sono bagnate di lacrime.

Non posso più negarlo. Dopo aver visto quello, non posso più negarlo.

“Questa è la mia scatola—la Beatitudine Imperfetta.”

E' davvero—'Aya Otonashi'.

Anche Mogi-san aveva una scatola, no? Ma non importa. Non è un argomento che posso usare per confutare Maria.

Non c'è più bisogno della logica. L'ho realizzato solo toccandola. Ho la certezza che lei sia Maria.

Sono sicuro che non avrebbe mai voluto farmi vedere tutto questo. Ciò nonostante, me lo ha mostrato.

Così che non perdessi contro l'Aula del Rifiuto.

“Maria, mi dispiace...”

Maria scuote la testa con un sorriso.

“—“

Non riesco a sopportare i miei sentimenti.

Ho realizzato—Ho realizzato che è 'Aya Otonashi' e non 'Kasumi Mogi'. Eppure i miei sentimenti per lei non sono cambiati. Il suo sorriso mi appare terribilmente dolce. I residui del mio amore ancora mi confondono invece di scomparire.

Mi sento talmente mortificato per la forza del mio attaccamento a quell'amore, che le mie lacrime non vogliono smettere di scorrere.

“Kazuki.”

Maria chiama il mio nome.

“Eh?”

E poi fa qualcosa di incredibile.

Mi abbraccia.

So cosa sta facendo, ma non riesco a capire il perché.

Il suo abbraccio è timido, come non me lo sarei mai aspettato da Maria.

“Sei l'unico che si è ricordato il mio nome.”

Maria parla di qualcosa che non capisco.

“Se non fosse stato per te, sarei stata tutta sola. Non mi piace ammetterlo, ma mi hai supportato, anche quando pensavo fossi tu il proprietario. Quindi—“

Finalmente riconosco cosa sta dicendo.

“—lascia che sia io a supportare te questa volta.”

Mi abbraccia stretto. A differenza delle sue parole, il suo abbraccio è debole, come se mi stesse avvolgendo più che supportando.

“Sarò lieta di trattarti gentilmente, almeno mentre provi ancora questi sentimenti di amore per me.”

Non lo so.

Non lo so se questa emozione è diretta a 'Kasumi Mogi', 'Aya Otonashi' o entrambe.

L'unica cosa che so è che mi sento assurdamente felice.

“Ah.”

Forse—

Forse Maria non ha lasciato che toccassi la sua scatola per il mio bene. Dopotutto Maria non voleva che la chiamassi 'Kasumi Mogi'. Ciò significa che voleva che riconoscessi a pieno la sua esistenza.

Dopo aver considerato questa tesi per un breve momento, devo riconoscere che forse ci sto davvero vedendo troppo io in tutta questa situazione e mi viene da ridere involontariamente.



“Hoshii, di cosa hai parlato con Kasumi dopo che me ne sono andato?”

La scuola è finita. Haruaki mi da dei colpetti al petto con un grande sorrisetto sulla faccia.

“Lo so: si è confessata, vero?”

“Ah… no...”

Beh, mi ha confessato che è 'Aya Otonashi', quindi in qualche modo, non ha tutti i torti.

“Oh? Stai provando ad evitare la mia domanda! La cosa puzza! Non dirmi che ci ho azzeccato?! Dannazione, sono geloso! Kasumi è diventata proprio carina, vero?”

Ah, capisco.

Ascoltando le chiacchiere allegre di Haruaki, alla fine realizzo cosa devo fare.

Sebbene l'essermi riunito con Maria sia stato molto rassicurante, mi sono sentito perso sul da farsi quando 'Kasumi Mogi', il proprietario, è scomparsa.

Se farai di Kazuki Hoshino un tuo nemico, ti farai anche un nemico immortale come me!

Ricordo le parole che Haruaki una volta disse a Maria. E' accaduto tanto tempo fa, quindi non sono sicuro che fossero esattamente queste le sue parole.

Giusto. Devo ottenere il suo supporto, non importa cosa.

“Haruaki. Possiamo riprendere il nostro discorso da dove avevamo lasciato?”

Rimane per un attimo sorpreso quando riporto a galla questo argomento così dal nulla, ma poi sorride e annuisce.

“Ti ho già detto prima che ho capito cosa devo fare, giusto? Lascia che ti parli della mia conclusione.”

Guardo Haruaki negli occhi e dichiaro guerra.

“Io—combatterò contro l'Aula del Rifiuto.”

Spalanca gli occhi mentre ascolta la mia pomposa dichiarazione.

“Umm, ascolta… Non te l'ho già spiegato chiaramente? Anche se siamo in quella Aula del Rifiuto di cui parli, non dovrebbero esserci problemi finché non sappiamo di esserci.”

“Si, ma non posso accettarlo comunque! Non posso accettare una vita quotidiana dove non posso fare alcun progresso perché tutto si ripete!”

“Perché non puoi?”

“Perché—io lo so. Proprio qui e proprio ora.”

Forse la mia vita si muoverebbe lentamente se dimenticassi di essere dentro l'Aula del Rifiuto.

Comunque, io ne sono consapevole. So che questo mondo non è niente di più che una falsa vita quotidiana.

Pertanto, non riesco a ignorarlo e basta.

Forse è un po' per auto-compiacimento. Nonostante ciò, sono convinto di avere ragione e non posso agire diversamente.

“...Beh, dipende da te, ma c'è una ragione del perché tu abbia deciso di essere così ostinato?” chiede Haruaki con curiosità.

Una ragione…? La ragione del perché io insista così fortemente a voler una genuina vita quotidiana? ...In effetti il mio attaccamento alla mia vita quotidiana non è molto normale.

“Sembra quasi che tutta la tua vita dipenda da questa cosa” mormora Haruaki.

Ah, giusto. E' così. La ragione è così ovvia.

“E'—il significato della vita.”

Haruaki spalanca gli occhi sorpreso.

“Il significato della vita? Quello? Che vuoi dire?”

“Non riesco a spiegarlo esattamente, ma… per esempio, ottenere 100 punti ad un esame a cui non hai studiato per nulla non ti rende felice davvero, no? Ma quando prendi 100 punti dopo aver studiato davvero tanto allora sei veramente felice, giusto?”

“Ho capito cosa intendi: si da molto più valore alle cose per cui si è lavorato duramente anche se l'effettivo valore che hanno non cambia.”

“Penso che perseguire qualcosa è ciò che significa vivere. Non credo sia un'esagerazione. Voglio dire, tutti moriremo un giorno. La conseguenza della vita è la morte! E preoccuparsi soltanto dei risultati finali mi spaventa.”

“Tutti moriremo un giorno… infatti.”

“Se questa Aula del Rifiuto rende tutto nullo, allora non posso accettarla. Devo impegnarmi a riottenere la mia genuina vita quotidiana per proteggere il significato della vita. Pertanto, mi rifiuto di accettare la scatola che mi nega una vera vita quotidiana.”

Haruaki ascolta la mia confessione con grande interesse.

...Forse non c'era bisogno di dirgli tutte queste cose. Probabilmente Haruaki mi avrebbe aiutato comunque.

“Haruaki, mi aiuterai dunque?”

Senza nemmeno battere ciglio, Haruaki mi mostra un pollice all'insù.



Su suggerimento di Haruaki, abbiamo deciso di coinvolgere anche Kokone e Daiya. Noi cinque siamo ora intorno al letto del hotel di lusso che avevo già visitato con Maria tempo fa.

Ho spiegato l'intera storia sia a Kokone che a Daiya.

In realtà, mi aspettavo che Maria si sarebbe opposta a questa iniziativa, giudicandola una perdita di tempo, ma è rimasta per lo più in silenzio e ha perfino aggiunto un paio di commenti qui e là durante il mio racconto. Forse voleva sentire anche lei qualche nuova opinione sulla questione.

“Umm… Quindi ci stai dicendo che Kasumi in realtà è Aya Otonashi-san e non Kasumi, mentre la vera Kasumi è il proprietario che ha creato questa Aula del Rifiuto e non sappiamo più dove sia ora… E adesso vuoi una soluzione, huh…? ...Non ho idea di cosa tu stia parlandoooo! Mi sono persaaaaa!” Kokone si lascia cadere sul letto. “Oh, questo letto è fantastico.”

“Non ho chiesto il tuo parere sul letto, tuttavia.”

“Lo so!” grida in risposta alla mia battuta. Kokone probabilmente sta seriamente rimuginando sul problema, nonostante il suo comportamento.

“Lasciami chiedere una cosa” interviene Daiya. “Se siamo dentro questa Aula del Rifiuto, allora quell'incidente che pensi sia inevitabile dovrebbe accadere di nuovo, giusto?”

“Dovrebbe, si.” risponde Maria.

Huh…? Daiya la sta prendendo seriamente?

“Perché fai quella faccia stupida, Kazu? Aprire e chiudere la bocca così esageratamente—sei una carpa di fronte all'esca?”

“Ah, no—E' solo che sono sorpreso che hai creduto così presto in ciò che ti ho detto sull'Aula del Rifiuto.”

“Ah! Come se fosse” ribatte Daiya.

“—Uh, huh…?”

“Non mi sarei mai interessato se fossi stato solo tu a dire queste pazzie, ma anche Mogi sta raccontando queste cose strane. Deve esserci qualche spiegazione per ciò che sta accadendo, ma è troppo stancante teorizzare qualcos'altro a riguardo. Quindi ho deciso di smetterla di essere scettico e ho accettato questa storia dell'Aula del Rifiuto per convenienza, per ora almeno.”

In breve, ci aiuterà?

“E allora, Daiyan? L'incidente dovrebbe ripetersi. E allora?” Haruaki sembra interessato a continuare sull'argomento.

“Ecco. Chi sarà la vittima questa volta se l'incidente continuerà a verificarsi? Mogi non è più qui, no?”

“Immagino che toccherà a me… Sembra naturale, visto che ho preso il suo ruolo, assumere la sua posizione anche in quel caso.”

“La vittima era sempre Kasumi?” chiede Haruaki.

“No, altre persone ogni tanto venivano investite dal camion nel tentativo di salvarla. E' toccato a Kazuki, Mogi, me e perfino tu a volte hai provato a salvarmi mentre stavo provando a mia volta a salvare Mogi. Anzi, lo hai fatto diverse centinaia di volte a dir la verità.”

“Whoa! Non stai scherzando? Aspetta, non è impossibile farlo per centinaia di volte? ...Ah, no, non per forza, huh. E' abbastanza plausibile che la medesima persona faccia le medesime azioni nella medesima situazione.”

“Anche peggio, in molti casi ti sei pure dichiarato a me al primo incontro” aggiunge Maria mentre sospira.

“Un uomo che si sacrifica per salvare la donna che ama… Cavolo si! Non sono un figo?!”

“Ad esserci onesti, per me sarebbe stato meglio se avessi pensato ai fatti tuoi.”

“C-Che crudele.”

“Beh, prova a immaginare come mi sentissi. Non hai idea di quanto straziante sia guardare qualcuno che sacrifica la sua vita per te perché ti ama… Ciò che facevi era evidenziare la superbia nel mio perseguire la scatola. Senza dubbio era il modo più doloroso per spezzare la mia volontà.”

“Mmm...” Haruaki fa una smorfia.

Ma immagino che non abbia alcun rimpianto, visto che alla fine le sue azioni non erano sbagliate di per sé.

“Visto che siamo in argomento, quante volte mi sono dichiarato a te, Aya-chan?”

“Esattamente 3000 volte.”

“W-Wow, sono testardo...”

“Quindi sei stato scaricato per 3000 volte! Deve essere un nuovo record! Sei così pessimo che sei quasi adorabile, Haru!”

“Sta zitta, Kiri!”

Quei due non mancano mai di divertirmi.

“Mogi… Ah, no. Ti chiamerò Otonashi per ora. Otonashi, perché Mogi andava sulla scena dell'incidente ogni volta nonostante sapesse cosa stava per succedere lì?”

Maria solleva un sopracciglio in risposta alla domanda di Daiya e risponde.

“Perché è parte delle regole dell'Aula del Rifiuto. Oomine, probabilmente non c'è bisogno di dirtelo, ma ho già provato ad evitare che quell'incidente avvenisse, così tante volte.”

“Beh, ovviamente non avresti sacrificato te stessa per nulla. E' più che naturale pensare che saresti arrivata a compiere quell'azione dopo qualche tempo. Io, comunque, non avrei mai scelto di venir investito.”

“Ehi, perché stai parlando dell'incidente? Non cambia nulla se prima non troviamo Kasumi, no?”

Kokone inclina il capo e li interrompe. Daiya distoglie lo sguardo infastidito.

“Il generatore umanoide di rumore sta davvero attentando ai miei nervi.”

“Ahahah. Se solo fossi stato tu a finire sotto quel camion per 20000 volte...”

“Per curiosità, Kiri, ma come hai intenzione di trovare Mogi per noi?”

“Beh… non ne ho idea. Ma perché, tu hai una idea migliore?!”

“Nessuna idea.”

“Ohoh… Sono colpita che sei in grado di fare l'innocente mentre mi chiami generatore di rumore. Perché non rottami il tuo cognome 'Oomine' e non ti chiami 'Mister Innocenza' invece? Daiya Innocenza. Whoa, suona perfettamente!”

“Non sono l'unico senza idee. Nessun altro qui sa cosa fare. Giusto?”

Haruaki ed io ci scambiamo degli sguardi. Beh, Daiya ha ragione, dobbiamo pur proporre qualcosa.

“Dunque, dobbiamo cercare un'altra soluzione. Di conseguenza, mi sono concentrato sull'incidente del camion, che è ovviamente un evento speciale dentro queste ricorrenze. E' un pensiero completamente normale. La signorina generatore umanoide di stupidaggini è soddisfatta della mia spiegazione?”

“Ugh...”

Kokone digrigna i denti per l'irritazione, sconfitta da quella spiegazione.

“In ogni caso dovremmo fare qualche progresso nell'impedire l'incidente, è un tentativo che vale la pena di fare. E' questo il tuo punto, vero Daiya?”

Daiya annuisce in risposta al riassunto di Haruaki.

“Esattamente. Ma è impossibile riuscire ad evitare che accada.”

“No—“ Maria nega la sua asserzione. “Potrebbe valer la pena provare. Le mie azioni erano limitate quando ero da sola, ma con tutte queste persone il risultato potrebbe essere differente.”

“Il numero delle persone è davvero importante? Zero resta zero, non importa quante volte lo moltiplichi. Non è lo stesso concetto per il genere di impossibilità che stiamo affrontando?” obietta Daiya.

“Capisco il tuo punto, ma credo che ci sia comunque un'opportunità. Le condizioni sono cambiate, dopotutto: non sono Mogi, ma 'Aya Otonashi', quindi la probabilità potrebbe non essere più zero. Non c'è ragione di non aumentare le possibilità incrementando il numero di persone coinvolte, non pensi?”

Daiya incrocia le braccia e riflette per un istante. Alla fine annuisce, dicendo “Ha senso.”

“Bene! E' deciso allora, ci proveremo! Eviteremo che l'incidente accada, in qualche modo! Qualche obiezione?”

Nessuno ovviamente obietta al riassunto di Haruaki.

Si. Probabilmente funzionerà.



E' mattina presto, un'ora prima che il solito incidente accada.

Siamo con gli ombrelli aperti alla scena dell'incidente, l'incrocio.

Haruaki ed io ci dobbiamo occupare di salvare Maria qualora fosse necessario. Potrebbe essere pericoloso se l'incidente si verificasse, ma entrambi abbiamo scelto i nostri ruoli di nostra volontà.

Maria ha il compito di trovare il camion e fermarlo. Abbiamo realizzato che le possibilità che l'incidente si verifichi sarebbero minimizzate se riuscisse a prenderne lei il controllo.

Sono nervoso. Non dobbiamo fallire. Non ho chiuso occhio ieri. Sopraffatto dall'ansia, e dal desiderio di confermare qualcosa, ho parlato con Maria al telefono per diverse ore.

Guardo Haruaki in faccia.

Al contrario di me, non sembra nervoso. La sua espressione è completamente normale. E' la faccia che ho sempre visto nell'Aula del Rifiuto.

Questa volta potremmo essere in grado davvero di distruggere questa 'Aula'.

Indipendentemente dal fatto che l'incidente si verifichi oppure no.

“Haruaki, mi piacerebbe parlare un po' mentre aspettiamo, ti va bene?”

“Perché tanta formalità? Ovviamente è ok!”

Istintivamente guardo il cielo quando sento il suono delle gocce di pioggia che colpiscono il mio ombrello.

“E' riguardo Mogi-san.”

“Kasumi? Umm, non Otonashi-san ma quella originale intendi?”

Annuisco.

“Non ti ho mai detto che lei… ci ha ucciso, vero?”

“...Wow suona parecchio violento detto così, eh?” commenta Haruaki alzando un sopracciglio.

Non è che stavo provando a tenerglielo nascosto. E' semplicemente che non riuscivo a ricordare cosa fosse accaduto finché non ho realizzato che Mogi-san è il proprietario.

E come se le catene si fossero spezzate nel momento in cui ho realizzato l'identità del proprietario, ho ricordato tutte le memorie dell'ultima iterazione.

“Ha ucciso me, Maria, Kokone e probabilmente anche te.”

“...Siamo stati uccisi? Da Kasumi? Perché? A quale scopo?”

“Lo ha fatto per 'rifiutare' gli altri! Originariamente ogni cosa è resa nulla e vuota dentro l'Aula del Rifiuto. Quindi anche quando uccidi qualcuno, è tutto destinato ad annullarsi. Ma sembra che Mogi-san fosse in grado di 'rifiutare' gli altri uccidendoli con le proprie mani. Penso che lo abbia fatto perché così poteva desiderare di non incontrare mai più quella persona dal profondo del suo cuore.”

Haruaki annuisce con un'espressione seria. Gli ho già spiegato il concetto di 'rifiuto', e che una volta che accade, nessuno può ricordarsi della persona 'rifiutata'.

“La nostra Kasumi quindi ha, huh… davvero incredibile. Ma… beh, non è sorprendente che anche Kasumi sia finita così dopo aver vissuto quasi 30000 iterazioni, immagino. E' normale.”

“Lo pensi davvero?” chiedo.

“Mmh? Voglio dire, deve essere difficile da immaginare, ma chiunque uscirebbe pazzo in una situazione del genere, no?”

“Infatti. Ma sai cosa? Anche se diventi pazzo, non inizi a commettere omicidi dal nulla, non è per niente normale!”

“La pensi a questo modo? Non sei un po' troppo legato al tuo punto di vista?”

Forse. Ma non riesco a crederci. Voglio dire, l'omicidio poteva essere un metodo infallibile per 'rifiutare' una persona soltanto perché la faceva sentire colpevole. Non posso credere che una persona come lei possa aver pensato ad un crimine così inumano tutta da sola.

“...tu ti sei dichiarato a Maria per 3000 volte e ti sei sacrificato per lei centinaia di volte, no?”

“Credo di si. Alla stato attuale non riesco a ricordarmelo però.”

“Si. Ma alla fin fine… le tue azioni l'hanno solo tormentata, no?”

“Ah—… non di proposito, tuttavia.” dice Haruaki con un sorriso amaro.

“Si sentiva talmente tormentata perché qualsiasi messaggio, non importa quanto assurdo, guadagna valore dopo essere stato ripetuto così tante volte. Per esempio: non importa quanto tu possa essere confidente nella tua bellezza, se qualcuno ti dice che sei brutto un migliaio di volte, perderai sicuramente quella confidenza in te stesso—anche se quel commento fosse stato fatto solo per scherzare.”

“Beh, immagino di si.”

“Dunque Maria non poteva non acquisire considerazione di te quando ti sei confessato per 3000 volte. E stiamo parlando di Maria. Credimi, non era minimamente afflitta quando ti opponevi a lei.”

'Se farai di Kazuki Hoshino un tuo nemico, ti farai anche un nemico immortale come me!'

Ricordo queste parole ancora una volta.

“...Oh? Ho fatto colpo su Aya-chan quindi?”

Sorrido leggermente ed ignoro la sua battuta.

“Quindi, cosa sarebbe accaduto se qualcuno avesse suggerito a Mogi-san l'omicidio come soluzione per un migliaio di volte? Non avrebbe spinto Mogi-san a credere che non c'era effettivamente altra soluzione? Dopotutto, non poteva contare su nessuno ed era già di suo sull'orlo della pazzia.”

Haruaki annuisce.

“...Ammetto che sarebbe dura da sopportare. E potrebbe essere in effetti possibile. Dopotutto, la persona che parlava con lei sarebbe stata ad un punto morto. Le sue azioni e le sue convinzioni non sarebbero mai cambiate. Sarebbe stato perfettamente naturale per quella persona dire la stessa cosa ancora e ancora. Se avesse detto quella cosa una volta, avrebbe continuato a dire la stessa cosa per migliaia di volte.”

“Hai ragione. Ma non sono preoccupato da quello scenario. Sarebbe soltanto un incidente così, dove nessuno avrebbe la colpa. Ma—“

Distolgo finalmente lo sguardo dal cielo.

“—credo che quella persona invece scegliesse le sue parole e le sue azioni con lo scopo preciso di intrappolarla.”

E a quel punto—mi concentro su Haruaki.

Haruaki non mostra alcun segno di disagio sebbene lo stia fissando.

“Mmh? Ma è impossibile, no?”

L'espressione sulla faccia di Haruaki sembra totalmente normale.

“Ti sbagli! Per esempio, io e Maria avremmo potuto farlo, se avessimo voluto. Quindi se c'era qualcun altro che fingeva soltanto di aver perso le sue memorie mentre parlava con Mogi-san, sarebbe possibile!”

Haruaki ascolta silenziosamente le mie parole senza obiettare.

“All'inizio pensavo che l'essere in grado di mantenere le proprie memorie era un vantaggio. Dopotutto, più informazioni acquisisci, meglio è, giusto? Ma non è sempre vero. Mantenere le tue memorie significa anche che sei bersagliato continuamente da quelli che perdono le loro memorie, e quelli che fingono di perderle. Le persone senza memorie vivono in una zona franca. Possono attaccare facilmente dalla loro posizione sicura quelli di noi che sono in prima linea.”

Ho vissuto sulla mia pelle un attacco del genere quando la ragazza che amo mi rispondeva sempre con un 'Per favore, aspetta fino a domani' alla mia dichiarazione.

Tuttavia, ad essere onesti, lei non era in una zona franca.

“E se quella persona avesse attaccato deliberatamente Mogi-san dalla sua posizione di sicurezza? Qualcuno che era consapevole del suo dolore, che si è assicurato che non sarebbe scappata e ha preparato per lei l'opzione 'omicidio'. Se così fosse—“

“Se così fosse quella persona avrebbe controllato Kasumi e deliberatamente contribuito agli omicidi” dice Haruaki interrompendomi.

Non nega la mia ipotesi.

“Non possiamo essere sicuri che Mogi-san fosse l'unico obiettivo.”

“...cioè?”

“Voglio dire, non era lei l'unica che stava in prima linea. Anche Maria ed io lo eravamo. A seconda degli obiettivi di quella persona, potrebbe aver provato a manipolare anche me e Maria. No… forse eravamo già più o meno sotto il suo controllo.”

“—vuoi provare ad uccidermi?

Ricordo qualcuno che mi ha detto queste parole in un certo momento.

In realtà, ho ascoltato quelle parole più di una volta. Quella persona ripeteva quella domanda senza fine. Quelle parole sono ancora incise nella mia mente come una maledizione.

Inoltre, mi sono stati mostrati cadaveri dopo cadaveri.

Maria, che riceveva la confessione d'amore, doveva guardare colui che si era confessato sacrificarsi per lei, e in altre occasioni veniva pure minacciata da quella stessa persona.

Sono solo queste le informazioni più rilevanti che sono riuscito a mettere insieme dalle mie memorie frammentate. Sicuramente devono esserci state anche altre piccole trappole che non ricordo al momento.

Attaccati continuamente da una persona che si trovava in una posizione di sicurezza senza svantaggi. Anche se il suo piano non andava come previsto, poteva ripetere il suo attacco senza alcun limite.

“Se assumiamo che le nostre azioni fossero controllate da quella persona per un certo grado—“

Deglutisco.

“—allora sicuramente quella persona ha pianificato anche che finissimo nell'attuale situazione.”

Haruaki rimane in silenzio. La sua faccia è nascosta dal suo ombrello, quindi non riesco a vedere la sua espressione.

Il silenzio continua. Il suono della pioggia sembra stranamente rumoroso. Sento un tenue suono. All'inizio non capisco cosa sia, ma quando mi concentro ad ascoltare realizzo che è una risata soffocata.

Haruaki muove il suo ombrello e ora riesco a vedere la sua faccia.

Mi fissa e ride divertito.

“Okay, uhm, Hoshii. Qual è lo scopo di questo scherzo, o dovrei dire, di questa grande ipotesi? Prima di tutto, è senza dubbio impossibile. Non è così facile controllare gli altri, sai? Sicuramente è una storia divertente, ma ad essere onesti non so se è giusto ridere o meno perché sembri davvero così serio… No, fa niente; voglio dire, infondo sto già ridendo.”

“Oh, sono stato un po' troppo indiretto?”

“...Indiretto? Ad ogni modo, non ho capito nemmeno quale sarebbe l'obiettivo di quella persona di cui parli. Ma qualunque sia, sono sicuro che ci dovrebbe essere un approccio più semplice.”

Haruaki sta ancora parlando con voce brillante.

“Si. Non so nemmeno io il suo scopo. Per questo ho pensato di chiedere a te.”

“Chiedere a me…?”

Una volta che dirò questo, non potrò più tornare indietro.

“Haruaki—“

Ma ho perso la mia volontà di ritirarmi già tanto tempo fa.


“—Perché ci hai messo alle strette a quel modo?


Non risponde.

Sta di nuovo nascondendo la sua faccia con l'ombrello.

Non dice nulla. Probabilmente non intende dire nulla.

“Non ricordo esattamente come è successo, ma siamo diventati amici poco dopo l'inizio della scuola. E grazie a te, sono anche diventato amico di Kokone e Daiya. La mia vita scolastica sarebbe stata probabilmente molto più noiosa se non ci fossi stato tu. Tutte quelle cose belle che mi sono capitate le devo a te.”

Visto che rimane in silenzio, devo tenere in piedi il discorso da solo.

“Non siamo amici da più di un anno, ma—“

“Quindi, non puoi giudicare oggettivamente se avrei mai potuto fare davvero qualcosa di simile?”

Scuoto la testa, ma penso che Haruaki probabilmente non possa vedermi.

“Ci sono un sacco di cose che non so di te, ma c'è una cosa che so per certo. Posso dirlo con assoluta confidenza da parte mia.”

Dichiaroː

Haruaki Usui non ci avrebbe mai messo alle strette a quel modo.”

Posso finalmente vedere la sua espressione.

Haruaki mi guarda con i suoi occhi spalancati.

“Quindi—“

Finalmente arrivo al punto.


“Quindi—chi sei tu in realtà?”


Oh? Stai provando ad evitare la mia domanda! La cosa puzza! Non dirmi che ci ho azzeccato?! Dannazione, sono geloso! Kasumi è diventata proprio carina, vero?”

Haruaki stava soltanto prendendomi in giro allora.

Ma si notava che qualcosa non quadrava.

C'è una regola che l'Aula del Rifiuto rispetta. Le altre persone non notano alcun cambiamento in Mogi-san—anche quando è stata rimpiazzata da 'Aya Otonashi'. Quindi come? Come ha fatto?

—come poteva sapere che Kasumi era diventata carina?

Ma non è soltanto quella la ragione dei miei sospetti.

Haruaki è stato 'rifiutato'.

Perfino io mi ero dimenticato di lui. Ma in qualche modo sono riuscito a ricordarmi di nuovo di lui.

'Mi ricordo di lui perché è un caro amico'. E' così che me lo ero giustificato. Ma perché avrei ricordato lui quando non potevo ricordare nemmeno un'altra singola persona che era stata 'rifiutata' oltre lui?

E' solo un'ipotesi, ma penso che non mi sono dimenticato completamente di lui perché qualcun altro è stato mischiato con Haruaki.

Entrambi questi argomenti non contano come prova assoluta. Capisco che sono abbastanza deboli.

Ma non importa più.

Perché ho ricordato.

Perché ho ricordato qualcosa che non dovrei essere in grado di ricordare.

Hai un desiderio?”

Questa è una scatola che esaudisce qualsiasi desiderio.”

Le parole che qualcuno che può assumere l'identità di chiunque, ma allo stesso tempo, non somiglia a nessuno.

“Dimmi cosa stai cercando di fare!”

E poi pronuncio il suo nome.

Dico il nome dell'essere che ha impacchettato questa scatola, l'essere che ho dimenticato fino ad ora.

Il suo nome è—

“—O”

E nell'attimo in cui pronuncio il suo nome—

“Fufu...”

—Haruaki sparisce dalla sua stessa faccia.

Non è che la sua faccia abbia cambiato forma. E' solo che Haruaki non è più presente nel sorriso sulla sua faccia; è un falso che ha finto di essere lui usando il corpo di Haruaki.

Alla fine, la minaccia che ci ha perseguitato finora prende forma.

—O.

“Oh ragazzo, nessuno dovrebbe conoscere il mio nome eccetto il proprietario di questa scatola, sai? E' bizzarro.”

“Sei stato incauto con le tue parole.”

“Incauto?”

'O' ridacchia. Sembra realmente divertito.

“Non sono stato per nulla incauto; non c'era bisogno che fossi cauto tanto per cominciare. Sei tu anormale, che hai riacquistato consapevolezza di me attraverso quegli indizi!”

“La pensi davvero così?”

“Allora dimmi, quando vedi qualcuno che si comporta in modo un po' inusuale, sospetti al volo che qualcun altro lo abbia rimpiazzato?”

Devo ammettere che ha ragione. Non importa quanto sospetto qualcuno possa agire, è irragionevole pensare al volo che qualcun altro possa aver assunto l'identità di quella persona.

“Eppure, mi hai scoperto. Ciò significa che sapevi che potevo essere una possibile causa di tale evento, sebbene nessuno avrebbe dovuto essere in grado di ricordare la mia esistenza.”

“Se è vero ciò che dici, allora come ho fatto a ricordarmi di te?”

“E chi lo sa? E' davvero un mistero, ma forse l'esistenza di Aya Otonashi ti ha influenzato? Ma anche così, non avresti dovuto essere in grado di notarmi solo perché qualcuno ti istruiva.”

'O' sta parlando apertamente e senza limitazioni. Ma in questo istante, non potrebbe interessarmi meno ciò di cui sta parlando.

“...Aah, vuoi capire le mie intenzioni? Okay! Non c'è nulla da nascondere. Io—voglio soltanto osservarti da vicino.”

Come lo sento dire quelle parole, comincio a provarla.

Aah—di nuovo.

La stessa strana, fastidiosa sensazione che ho provato quando l'ho incontrato per la prima volta. La provo di nuovo.

Cos'è? Perché di nuovo questa sensazione?

“...Non capisco! Perché un tale motivo ti ha spinto a mettere alle strette Mogi-san?”

“Perché ho messo alle strette il proprietario? Come ho detto, volevo osservarti. Allora, lasciami essere un po' più chiaro.”, 'O' inizia a dire divertito. “Volevo vedere come avresti reagito alla scatola di qualcun altro. Quando il desiderio imperfetto di Kasumi Mogi di alterare il suo passato è stato esaudito, senza pensarci mi sono rallegrato all'inizio. Ero felice perché ero in grado di osservare il tuo coinvolgimento in una scatola su una scala di tempo illimitata… Ma non ci volle molto perché realizzassi che questo modo non era ideale. Avrei preferito osservarti in più situazioni differenti possibili, ma non potevo farlo dentro questa scatola che voi persone chiamate Aula del Rifiuto. Tutti agiscono nello stesso modo ogni volta, tu incluso. Non importa quanto Kasumi Mogi e Aya Otonashi stabilizzassero le loro memorie, non era per nulla interessante se la persona più importante—che saresti tu—non manteneva le sue memorie.”

Mi abbraccio da solo in risposta allo sconforto che sto provando.

“Pertanto, ho deciso di interferire con voi ragazzi. Ho preso possesso di Haruaki Usui perché la sua posizione centrale mi permetteva di influenzare facilmente tutti voi tre. Allora ho costruito un piccolo angoletto per me usando Haruaki Usui, Aya Otonashi e Kasumi Mogi, e assicurandomi che tu mantenessi le tue memorie. Grazie a quello sono stato in grado di osservarti molto bene!”

“Quindi, hai manipolato Mogi-san nell'uccidermi perché volevi…?”

“Si, volevo vedere come avresti reagito ad un attacco mortale dalla persona che amavi.”

...Per quell'unica ragione, Mogi-san è stata costretta a soffrire costantemente.

“Ah, è stato anche per quello che ti ho indotto ad amarla, ovviamente.”

“Cos—“

I miei sentimenti mi sono stati indotti—?

“Oh? Ero sicuro che l'avessi già notato. Ah, capisco. Forse non hai voluto notarlo. Heh… E' per momenti come questi che vale la pena esserti vicino. A dirti la verità, non avevo la necessità di stare in questa scatola per osservarti. Ma poi mi sarebbero sfuggiti probabilmente momenti come questo. Guardare da fuori la scatola è davvero noioso; è quasi come spiare attraverso le lenti di un telescopio super efficiente da lontanissimo nello spazio. Puoi vedere quello che vuoi, ma è dura mantenere l'attenzione, a dirla tutta. Quindi, è per questo che ho deciso di guardarti da così vicino come Haruaki Usui!”

Finalmente capisco cos'è questa fastidiosa sensazione.

Giusto. E'—terrore.

Non è che non abbia mai provato terrore fino ad ora, ma questo terrore è così diverso dalla sua forma classica che non sono riuscito nemmeno a riconoscerlo all'inizio.

“Beh allora, Kazuki Hoshino-kun. Cosa hai intenzione di fare adesso?”

Non riesco a formulare alcuna parola.

Perché ormai consapevole di questo orribile terrore, non riesco nemmeno ad aprire la bocca.

“Pensavi che ogni cosa si sarebbe risolta una volta aver dimostrato che 'io' sono dentro Haruaki Usui? Sembro totalmente umano adesso, e visto che sono anche un assassino, potresti consegnarmi alla polizia e basta. Ma non è quello, giusto? Il tuo obiettivo è riottenere la tua vita quotidiana, no? Parlare con me non risolverà nulla!”

E' pericoloso. Più pericoloso di qualsiasi altra cosa abbia affrontato finora.

“E' anche per quello che non ho fatto alcuno sforzo a nascondere la mia trasformazione in Haruaki Usui. In effetti la scatola è ora in mio possesso perché l'ho rubata dal proprietario. Potrei anche mostrartela proprio adesso, ma non c'è motivo di farlo. Non te la consegnerò mica soltanto perché ti sei ricordato di me. E tu non hai il potere per costringermi a farlo.”

E' interessato a me. Ma solo come soggetto di un test. Niente di più, niente di meno. E naturalmente non ho idea di come affrontare qualcuno che mi tratta come lui.

E poi—

“—Beh, hai palesemente ragione.”

—la persona che gli sta parlando a quel modo chiaramente non sono io.

“Kazuki da solo non ha quel potere.”

'O' mi guarda, provando a capire da dove proviene quella voce.

Proviene dal mio zaino.

Il clacson di un camion risuona rumorosamente. Con il motore ruggente, un gigantesco camion si dirige verso di noi. O guarda nella sua direzione e si acciglia leggermente. Il camion che sta correndo verso di noi mi sembra terribilmente familiare.

E seduta al posto di guida… c'è Maria.

“Mi sei mancato, 'O'!”

Questa voce riecheggia dal mio zaino. Proviene dal cellulare che ho lasciato acceso per tutta la durata della nostra conversazione.

Il camion si dirige verso di noi, ma restiamo entrambi fermi. Sento il suono di una frenata d'emergenza, ma la pioggia sta impedendo ai freni di funzionare propriamente. Il camion si fa sempre più vicino, ma O non si muove di un millimetro. Quando vedo che resta lì immobile, faccio lo stesso, ma istintivamente chiudo gli occhi.

Il suono dei freni d'emergenza pian piano si affievolisce.

Apro gli occhi. Il camion si è letteralmente fermato a qualche centimetro dal mio naso.

“Cosa volevi ottenere con questo?”, 'O' sorride debolmente mentre porge questa domanda al conducente.

“E' soltanto un piccolo benvenuto. Che fortuna che non sei stato investito come sostituto di Kasumi, huh?”

Sento questa voce in doppia direzione, da di fronte nel camion e da dietro nella borsa. Dopo essere scesa dal camion, Maria alla fine rimuove il suo auricolare Bluetooth e chiude la nostra telefonata.

O sta fissando Maria. La ragazza è in piedi senza ombrello proprio davanti a noi.

“Dunque hai ascoltato tutta la nostra conversazione? In altre parole, quella divertente strategia era soltanto una distrazione sin dall'inizio? Che vergogna—mi sarebbe piaciuto un sacco vedere Kazuki-kun scoraggiarsi per il suo fallimento.”

“Io stavo considerando seriamente quella strategia quando l'hai proposta. Come hai appreso, Kazuki sapeva tutto riguardo la tua vera identità, ma mi ha lasciato all'oscuro di tutto.”

Non è che volessi proprio fare così, tuttavia. E' solo che non sapevo quando dirglielo.

Comunque, mi sono assicurato che potessi avere una chiacchierata privata con Haruaki garantendomi la sua cooperazione.

“Ma è stata la scelta giusta alla fine. Se fossi stata al fianco di Kazuki, potevi continuare a fingere ignoranza.”

“Dunque hai rubato il camion solo per far sembrare che fossi lontana da me? Beh, apprezzo i tuoi sforzi, ma perché avrei dovuto fingere ignoranza se fossi stata presente? Puoi anche essere una scatola, ma non significa che sei capace di fare qualcosa per opporti a me.”

“Oh, quindi non lo hai notato? A quanto pare i miei sforzi sono andati totalmente sprecati! Beh allora lascia che ti chieda una cosa: sei consapevole della mia Beatitudine Imperfetta, giusto?”

“Si, la conosco. E so anche che non ti aiuterà contro di me.”

Maria ride alle parole di 'O'.

“Ah, non riesci proprio a comprendere gli umani. Forse riuscirai a capirlo se te la metto così: 'sono preparata ad eliminarti'.”

'O' reagisce alle sue parole con un sorriso contorto.

“Tutto ciò che puoi fare è stipare gli altri nella tua scatola, no? Dunque cosa saresti in grado di potermi fare con quella?”

“Sembra che tu non abbia ancora capito perché fossi fissata con Kazuki.”

All'improvviso chiama il mio nome. 'O' mi fissa. Sebbene i suoi occhi siano gentili, mi spaventano. Sono gli occhi di qualcuno che guarda ad un pezzo di carne pensando a come cucinarlo.

“...Capisco.”

'O' sorride.

“Allora l'hai finalmente capito. Kazuki ha un dono nel saper usare le scatole. Potrebbe anche essere in grado di padroneggiare la mia Beatitudine Imperfetta. E potrebbe certamente desiderare che la sua vita quotidiana continui. Desiderare che la sua vita di tutti i giorni sia libera da esseri che possano minacciarla. Come le scatole. Come te.

Maria guarda a malo modo 'O' mentre dichiara questa sentenza.

Ma 'O' non è sopraffatto dalle sue parole. Non è sorpreso né stupito. Abbassa semplicemente lo sguardo rattristato.

“Capisco. Quindi non sei cambiata per nulla”, dice 'O'.

A quella ragazza che è diventata qualcosa di superiore ad un essere umano dopo aver vissuto tutti quei 27755 cicli.

Ma così anche una scatola inferiore come te scomparirà, no?

Maria non fa una piega.

Ne sono consapevole.

“L'avevo immaginato.”

'O', comunque, appare ancora rattristato. Non sembra preoccuparsi della possibilità di venir cancellato.

“Non riesci ancora a vivere per il tuo bene? Puoi solo agire per il bene degli altri? Mi fai pietà dal profondo del cuore, una vita così miserabile!”

“Al diavolo la tua pietà.”

“All'inizio ero interessato in questa tua inusuale caratteristica, ma è senza valore. Un umano che non ha nessun desiderio personale è alla stregua di un robot. Avrei potuto osservare un aspirapolvere e non sarebbe cambiato molto. Sei l'esistenza più noiosa possibile!”

Maria stringe i denti con stizza dopo aver ascoltato le sue parole. E a buona ragione. Invece di essere percepita come un avversario, il nemico sta mostrando pietà di lei.

“Okay. Non voglio essere cancellato, quindi facciamo un patto. Ti consegnerò la scatola. In cambio voglio che mi lasciate andare. Cosa ne pensate?”

“...Hmph, quelle condizioni non sono un po' troppo a tuo favore, visto poi che sei tu quello che sta per essere cancellato?”

“Dovresti essere grata che mi sono degnato di rispondere alla tua magra minaccia. Non c'è garanzia che Kazuki-kun possa riuscire ad usare realmente la tua scatola. Non voglio nemmeno annoiarmi a stimare quante basse siano le probabilità che io sparisca, se usasse la tua scatola. Sto facendo questo gesto conciliatorio non necessario soltanto per esprimere il mio rispetto verso Kazuki-kun per avermi trovato, sai?”

“Conciliazione? Ciò che ti proponi di consegnarci è una vecchia gabbia in cui hai imprigionato Kazuki. In futuro potresti preparare di nuovo quante gabbie vuoi, non è vero? Ti eri già stancato di questa, e l'avresti sostituita con una nuova molto presto, giusto?”

“Questo lo lascio alla tua immaginazione.”

“Hmph… Kazuki a te va bene questo patto?”

Maria chiede la mia approvazione. Annuisco. A me sta bene finché possiamo fare qualcosa riguardo l'Aula del Rifiuto.

“Kazuki Hoshino-kun. Posso darti un avvertimento?”, mi chiede 'O'. “Tu sei uno che non desidera un cambiamento. Ma la maggior parte dei proprietari ottengono una scatola proprio per avere un cambiamento. Vogliono guadagnare qualcosa, vogliono diventare qualcosa, voglio superare qualcosa—tutti loro provano a far sì che tale desiderio diventi realtà. E come risultato, ti ritroverai automaticamente in conflitto con tutti loro.”

Mi acciglio non riuscendo ad afferrare l'intento dietro le sue parole.

“Kazuki Hoshino-kun. Tu ti consideri anormale?” mi chiede.

“...Io sono normale.”

Sorride alla mia risposta.

“Capisco. Ma ho paura che tu non lo sia! Comunque, non c'è bisogno di preoccuparsi se non ti piace essere anormale. Non puoi restare a quel modo ancora a lungo. Alla fine le persone come te vengono rifiutate dalla società oppure si adattano ad essa e perdono la loro anormalità. Non preoccuparti! Cadrai sicuramente in quest'ultima categoria.” dice tutte queste parole senza mai perdere il suo sorriso.

“E sarà così perché—sei davvero sfortunato.” dice con delizia. “Ciò che voglio dire è che hai appreso che le scappatoie esistono. Ogni volta che dovrai affrontare una disavventura desidererai avere una scatola. Non importa quanto ti sforzerai per dimenticartele, le scatole esistono. Le scatole che esaudiscono qualsiasi desiderio esistono. Non sarai mai in grado di dimenticarti dell'esistenza di questa scappatoia. E alla fine, quando avrai vissuto con quella consapevolezza abbastanza a lungo, arriverà indubbiamente il momento in cui desidererai averne una!”

Sta ancora sorridendo.

Ah, capisco—

Ho rifiutato una scatola. Ma è stato inutile farlo. Da allora ho comunque messo in moto la maledizione di 'O'.

“A quel punto, quando avrai bisogno della scatola, probabilmente avrai già perso la tua anormalità. E se così fosse, non saresti più in grado di padroneggiare la scatola. Il che ridurrebbe il mio interesse in te di un pochino. Pertanto, ho intenzione di continuare ad interferire con te e ciò che ti sta intorno d'ora in poi—per risvegliare il tuo interesse nella scatola.”

Cosa avrei dovuto fare per evitare questa maledizione?

—Probabilmente non c'era alcun modo di evitarlo.

Io—anzi no, noi, abbiamo già perso nel momento esatto in cui abbiamo incontrato per la prima volta 'O'.

“Naturalmente, ti darò una scatola anche se dovessi perdere la tua anormalità. Non mi importa—finché mi permetti di ascoltare quel tuo suono.”

“...Il mio suono?”

“Si, mi piace ogni colore tonale che voi umani producete, ma c'è un suono che adoro più degli altri. Se possibile, mi piacerebbe che mi lasciassi ascoltare quel suono… Mmh? Che suono è, mi chiedi? I miei gusti sono completamente ordinari, quindi penso tu lo conosca già. E'—“

Sorride e lo dice.


“—il suono dello scricchiolio dei cuori”.


Con queste parole l'essere noto come 'O', che in questo momento appare come Haruaki Usui, svanisce.

Una piccola scatola cade in terra dove era prima 'O'. Quando la raggiungo, comincia ad espandersi.

Subito dopo, l'intero scenario intorno a noi comincia a ripiegarsi. Posso vedere le mura di questo mondo. Lo sfondo bianco comincia a sgretolarsi in polvere. La dolcezza che è rimasta sulla mia pelle scompare, lasciando dietro di sé il più sordo disagio. Le mie orecchie cominciando ad impazzire dall'interno e ogni cosa inizia a ruotare. Il suono della distruzione. Il suono della distruzione. Il suono della distruzione di qualcuno. Questo posto è riempito fino all'orlo di disperazione. Innegabile disperazione.

Il falso sfondo è stato eliminato e ci ritroviamo in una stanza oscura. Una piccola, piccolissima camera che mi avrebbe reso insano nel giro di mezza giornata.

Questo probabilmente è—l'interno della scatola.

E in questa stanza simil-prigione, c'è lei, accovacciata. Con la fronte premuta sulle ginocchia e le braccia intorno alle sue gambe.

Questa è la ragazza che ho amato.

“...Mogi…san...”

Sentendo le mie parole, solleva lentamente il capo.

“Ah—“

I suoi occhi sembrano quasi smorti adesso, ma una flebile luce brucia ancora in essi.

“Non posso crederci! E' impossibile che mi possa andare così bene!”

Grosse lacrime cominciano a scendere sulle sue guance.

All'inizio sono molto confuso, ma capisco velocemente.

“—Sei davvero venuto a salvarmi.”

Capisco.

“Mogi-san, mi dispiace. Ma ho intenzione di distruggere l'Aula del Rifiuto.”

“...Si.”

Mogi-san annuisce mentre continua a piangere.

“Ho intenzione di lasciarti morire in quell'incidente.”

“...Si.”

Si asciuga le lacrime.

“Puoi distruggere la scatola. Puoi anche porre fine alla mia vita. Ma per favore, aspetta un momento. C'è qualcosa che voglio dirti.”

Mogi-san comincia a cercare qualcosa nella sua borsa. La tira fuori e la nasconde dietro la schiena.

Maria si acciglia guardando il suo comportamento.

“Mogi… non di nuovo...”

Mogi-san ignora Maria e si avvicina a me, con le mani nascoste dietro la schiena.

“...Aspetta, Mogi! Per favore smettila di continuare a—“

“Non è quello, Maria.” la rimprovero. Non riesco a vedere cosa Mogi-san sta nascondendo. Ma so già cosa sia.

Maria reagisce alle mie parole con un'espressione dubbiosa e si muove dietro Mogi-san. Quando riconosce l'oggetto nelle sue mani, stupita sorride ironicamente.

“Kazu-kun, pensi che esistano sentimenti immutabili?” mi chiede Mogi-san.

So cosa dire, ma non sarà una risposta piacevole per lei.

Per questo, ho qualche difficoltà a dirglielo.

Immagino che la mia risposta sarebbe stata differente se non avessi vissuto questa Aula del Rifiuto. Ma l'ho vissuta. Ho sperimentato il mondo che rassomiglia l'eternità. Non posso non pensarci.

Sentimenti immutabili—

“—Non penso che esistano.”

Mogi-san pazientemente ascolta la mia risposta.

Poi sorride.

“Si, sono d'accordo.”

La guardo negli occhi senza pensarci. Sembra aver già predetto questa mia risposta, quindi continua sorridendo.

“I miei sentimenti per te non sono gli stessi da sempre. Hai smesso di essermi caro. Ho anche iniziato a odiarti, non mi piacevi più, ti ho anche considerato un ostacolo. Stavo anche per ucciderti una volta. Ma sai cosa? Questo significa che dipendevo da te per tutto il tempo. Perché ho sempre creduto che tu mi avresti salvato. Sempre, sempre… Io non potevo ignorarti. So che è il peggiore e più egoistico sentimento che c'è. Ma sai cosa? Non posso farci nulla. Anche se so di essere stata egoista. So come è chiamato questo sentimento. Anche se non credi nei sentimenti immutabili, per favore credi in questo. Durante tutto il tempo che ho trascorso nell'Aula del Rifiuto—“

Mogi-san mi abbraccia timidamente.

E mi da l'oggetto che stava nascondendo finora.

Le sue labbra tremano proprio vicino al mio orecchio.

“—Ti ho amato, Kazu-kun.”

Le sue labbra approcciano le mie. Ma proprio quando stanno per toccarsi, si ferma. Dopo aver mantenuto quella distanza per un po', tranquillamente si ritira indietro senza nemmeno aver toccato le mie labbra.

Sto quasi per chiederle perché si sia fermata, ma ci rinuncio perché mi porge qualcosa.

“Ah—“

Nelle mie mani c'è la ragione del perché non poteva fare nulla.

Comprendo tutto e mi mordo il labbro.

Non è ciò che mi aspettavo mi avrebbe dato.

E' un Umaibo.

E' buono, ma non del mio gusto preferito, Corn Potage. E' al gusto Teriyaki Burger. Il gusto che non mi piace molto. Inoltre—

—è il gusto che Mogi-san mi voleva dare originariamente.

Perché Mogi-san mi ha abbracciato così timidamente? Perché non mi ha baciato?

Questa non era la confessione della Kasumi Mogi che si è dichiarata a me già un innumerevole quantità di volte, che mi ha già baciato e che ha sperimentato l'Aula del Rifiuto.

Era la prima confessione della Kasumi Mogi che esisteva prima dell'Aula del Rifiuto, che poteva chiamarmi soltanto 'Hoshino-kun'.

Voglio rivivere il 2 di Marzo.

Il più grande rimpianto che aveva quel giorno.

Se lo è tolto proprio adesso.

Quindi—devo rispondere come se fosse il vero 2 di Marzo…?

Guardo Mogi-san.

Mogi-san sta sorridendo gentilmente. Sta aspettando con un dolce sorriso, sebbene sappia già come le risponderò.

“E'—“

E' troppo crudele! Non voglio dirle questa cosa.

Voglio dire, ho amato Mogi-san. Anche se questi sentimenti era stati indotti da 'O', i sentimenti in sé non erano una menzogna.

Perché non devo avere altra scelta che pronunciare le parole che la feriranno?

Aah, ovvio.

Ho 'rifiutato' questa scatola. Ho negato il desiderio di Mogi-san. Sto per lasciarla morire in un incidente. Non ho il diritto di dirle parole dolci.

Apro la bocca.

Eppure, è comunque dura dirlo. Esito, apro e chiudo la bocca numerose volte, e comincio a sentire un gusto salato nella mia bocca.

Ma non riesco a pensare a nessun'altra risposta che potrei darle.


“Per favore, aspetta fino a domani.”


Mogi-san abbassa lo sguardo rattristata.

E' stata palesemente ferita dalle mie parole. Eppure, la sua espressione cambia istantaneamente ancora una volta. Mi dice “Grazie”.

—con un sorriso.

Con un sorriso dal profondo del suo cuore.


Aah—

Quel sorriso mi permette finalmente di ricordare una conversazione di tanto tempo fa.

La conversazione che mi ha fatto innamorare di lei.

La conversazione che è stata la scintilla di questo effimero amore.

Un caro ricordo.


Hoshino-kun. Posso chiederti di chiamarmi Kasumi…?”

Eh? P-Perché, così all'improvviso?”

Potrebbe sembrarti improvviso, ma ho sempre voluto che mi chiamassi a questo modo per tutto il tempo, sai?”

...capisco.”

Quindi… ti va bene?”

O-Okay...”

I-Inoltre, uhm—posso chiamarti Kazu-kun?”

Ehm… si, non importa.”

O-Okay, allora per favore fai una prova.”

...Kasumi.”

...Per favore dillo ancora una volta.”

Kasumi.”

...Grazie.”

Cos…! P-Perché stai piangendo ora…?!”

Hmm? Sto piangendo?”

S-si...”

Allora… è perché sono davvero felice, Kazu-kun.”

E poi Kasumi ha riso, anche mentre le lacrime uscivano a fiumi dai suoi occhi.

Non avevo mai visto un sorriso simile.

Era un sorriso pieno di pura felicità.

Era la prima volta che fossi stato in grado di portare così tanta felicità a qualcuno. Era una sensazione del tutto nuova, perciò mi sono sentito a mia volta estremamente felice.

Portare felicità a qualcuno è la felicità stessa.

Ero felice di aver scoperto quel lato di me, e la ragazza che mi aveva insegnato quel sentimento divenne un'esistenza speciale per me.

Forse sono troppo ingenuo.

Ma senza dubbio, quel sorriso era riuscito a cambiarmi.


Ma ora sto per cancellare questo ricordo.

Sto per cancellare questo nuovo sentimento.


Penso di nuovo che sia tutto troppo crudele. Penso che non c'era alcun bisogno di dover affrontare un simile ostacolo proprio all'ultimo.

Penso che sia senza cuore costringermi a distruggere tutto questo con le mie stesse mani.

Tuttavia, ho già preso la mia decisione.

Ho scelto già tanto tempo fa.

Voglio dire, anche questo rimorso verrà cancellato con l'Aula del Rifiuto, no?

“Maria, puoi esaudire una mia richiesta?”

Dunque voglio solo che qualcuno mi dia una piccola spinta mentre sto esitando.

“Dimmi.”

“Dovresti sapere cosa sto per fare ora.”

“Si, perché ti ho osservato più di chiunque altro in questo mondo.”

“E cosa sto per fare ora? Voglio solo che tu me lo dica.”

Maria annuisce con una espressione seriosa. Senza dubbio sa esattamente perché sto chiedendole questa cosa.

“Stai per calpestarla!”

Ma Maria non addolcisce le sue parole.

“Stai per calpestare il desiderio goffo di qualcun altro per il bene del tuo desiderio personale! E' l'unica cosa che non abbandoneresti in alcun caso, Kazuki.”

Si, credo abbia ragione.

“Pertanto, tu—distruggerai la scatola.”

Annuisco in risposta alle sue parole.

Uso l'intero braccio sinistro per asciugarmi le lacrime.

“Hai ragione.”

Sono di fronte al muro.

Il muro grigio che ci circonda è sottile, come se fosse fatto di carta. Questa scatola non ha più alcun potere. Sta a malapena racchiudendo le mie memorie e impedendo che scompaiano solo per un altro po' di tempo.

Voglio girarmi e controllare l'espressione di Kasumi.

Ma sento che non devo farlo.

Sollevo la mano destra.

Per distruggere la scatola, il desiderio di Kasumi e le mie stesse memorie.

“Grazie. Quindi alla fine sei stato davvero tu quello che mi ha salvato, Kazu-kun.”

Per favore basta!

Non c'è ragione per ringraziarmi. Sono solo un distruttore. Sto soltanto per calpestare il tuo desiderio sbagliato.

Mi dispiace.

Ti prego perdonami per non essere in grado di salvarti.

Quindi ignoro la sua voce.

Ma, grazie.

Grazie per avermi sorriso alla fine. Posso finalmente credere in me stesso.

“UAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!”

Urlo dal profondo dei miei polmoni e spacco il muro con tutta la forza che ho.

Con un forte rumore, il muro si infrange facilmente, come fosse di vetro.

Vedo me stesso e Kasumi attraverso il riflesso di uno di questi pezzi. Stiamo felicemente sorridendo l'uno all'altro.

Quel pezzo cade in terra, rompendosi e sbriciolandosi in polvere.

Una luce bianca comincia a brillare dall'esterno. Più il muro crolla, più l'oscurità viene corrosa dalla luce. Tutto perde colore e scompare, eccetto noi.

E' troppo luminoso; non riesco a vedere nulla.

Ma, così crudelmente, Kasumi è lì presente. La Kasumi originale è chiaramente presente.

Kasumi giace a terra sulla strada, con gli arti di traverso. Immersa nel sangue. Sembra così dolorante che vorrei distogliere lo sguardo.

Ma Kasumi sta sorridendo. Sta sorridendo con tutte le sue forze, per me.

Apre la bocca.

“Addio.”


E poi siamo avvolti da un bianco puro e scompariamo.

La luce bianca entra nel mio corpo. La luce cerca delle fessure e violentemente le invade, dipingendomi di bianco le viscere, il mio sangue, il mio cuore e il mio cervello. La luce bianca invade anche la mia memoria e la dipinge di bianco.

Le mie memorie false, seppur di valore, i sentimenti che ho provato, le parole che ci siamo scambiati—

Ogni cosa viene cancellata e sfuma nel bianco.

Ogni cosa viene cancellata e sfuma nel bianco.

Ogni cosa viene cancellata e sfuma nel bianco—




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