Zero no Tsukaima ~Italian Version~:Volume1 Capitolo Otto – Il Bastone della Distruzione

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Capitolo Otto - Il Bastone della Distruzione[edit]

Il mattino seguente...

A causa degli eventi della notte precedente, nell'Accademia di Magia di Tristania c'era un gran trambusto, come se un alveare di vespe fosse stato infastidito.

Perché? Perché il Bastone della Distruzione era stato rubato.

Ed era stato rubato sfacciatamente utilizzando un Golem di Terra, il quale aveva sfondato il muro della stanza del tesoro.

I professori dell'Accademia riunitisi all'interno della stanza del tesoro rimasero senza parole quando videro l'enorme breccia nel muro.

L'iscrizione incisa nel muro da Fouquet la Valanga di Terra raccontava tutto: [Ho preso possesso del Bastone della Distruzione. Fouquet la Valanga di Terra]

A questo punto, tutto quello che i professori dell'Accademia poterono fare fu disperarsi e lagnarsi. “Si tratta di quel ladro che ha ripulito molti nobili, Fouquet la Valanga di Terra! Come si è permesso di assaltare l'Accademia!” “Cosa stavano facendo le guardie?” “Anche se ci fossero state delle guardie, sarebbero state inutili! Sono solo dei bifolchi! A proposito, chi avrebbe dovuto essere di guardia ieri notte?”

La Signorina Chevreuse era preoccupata. Avrebbe dovuto essere di guardia la notte precedente. Ma chi ruberebbe mai qualcosa all'Accademia? Pensò mentre dormiva tranquillamente nella sua stanza invece di sorvegliare la porta della stanza del tesoro come tutti i nobili dovrebbero fare durante il loro turno di guardia.

Uno dei professori immediatamente la indicò e disse, “Signorina Chevreuse! Era lei che avrebbe dovuto essere di guardia ieri notte! Ho ragione?”

La Signorina Chevreuse scoppiò in lacrime, “Mi dispiace...mi dispiace tanto...”

“Anche se dovesse piangere fino a terminare le lacrime, questo riporterebbe il Bastone indietro? O pensa di risarcire la scuola per la perdita?”

“Ma...ma io ho appena finito di pagare la casa.” La Signorina Chevreuse si inginocchiò sul pavimento e versò altre lacrime.

Proprio in quel momento, il preside Osmond si fece avanti. “Erm...Questo non è il momento migliore per essere duri con le donne, giusto?”

Il professore che aveva rimproverato la Signorina Chevreuse replicò, “Ma Preside Osmond, la Signorina Chevreuse non ha adempiuto ai suoi doveri! Stava tranquillamente dormendo nel suo letto mentre avrebbe dovuto essere di guardia!”

Il Preside Osmond si accarezzò la barba mentre osservava l'agitatissimo professore.

“Erm...Qual'è il suo nome?”

“Mi chiamo Gimli! Se lo è dimenticato?”

“Ah, certo! Gimli! Bene, Signor Gimli, non si arrabbi. Parlando onestamente, quanti di voi possono dire di essere sempre stati allerta durante tutti i vostri turni di guardia?” Osmond rispose.

I professori si guardarono tra loro e abbassarono la testa per la vergogna. Ci fu un attimo di silenzio.

“Allora, questa è la situazione in cui ci troviamo ora. Parlando di colpe, ritengo che tutti noi, incluso me stesso, siamo da ritenerci interamente responsabili per l'incidente. Per quale motivo pensavamo che un ladro non si sarebbe mai potuto infiltrare nell'Accademia? E' forse il numero di maghi qui presenti che ci da la sicurezza che non saremo mai attaccati? Questo modo di pensare è sbagliato sin dal principio.”

Il Preside Osmond osservò lo squarcio nel muro e continuò, “E' stata la nostra eccessiva sicurezza a dare a Fouquet il coraggio di giungere fin qui e rubare il Bastone della Distruzione. Siamo tutti colpevoli.”

La Signorina Chevreuse guardò il Preside Osmond con gratitudine e disse, “Oh! Osmond, Signor Osmond! La ringrazio per la sua benevolenza. Da ora in poi la considererò come un padre.”

“Beh, quello...Hehe...Signorina...” Il Preside Osmond iniziò ad accarezzare il sedere della Signorina Chevreuse.

“Se a lei va bene così...Lo deve decidere il Preside, dopotutto.”

Il Preside Osmond, non volendo incolpare nessuno, decise che quello era il modo migliore per allentare la tensione. Il Preside procedette a schiarirsi la gola, mentre tutti rimasero in un silenzio solenne mentre aspettavano che riprendesse a parlare.

“Bene, allora chi è che ha assistito al furto?” Osmond domandò.

“Questi tre.” Disse il Signor Colbert indicando tre persone dietro di lui.

Si trattava di Louise, Kirche e Tabitha. Anche Saito era presente ma, dato che è un famiglio, non poteva essere considerato come una 'persona'.

“Oh...Siete voi ragazze...” Osmond disse mentre osservò Saito con grande interesse.

Saito non aveva idea del perché venisse fissato, ma rimase in silenzio nonostante tutto.

“Per favore, raccontatemi quello che è successo.”

Louise fece un passo in avanti e descrisse quello che aveva visto. “Mmh...Un enorme golem d'argilla è comparso e ha frantumato il muro. Il mago incappucciato che stava sulla sua spalla è entrato e ha preso qualcosa...Credo che si trattasse del Bastone della Distruzione...Dopo aver fatto ciò, il mago incappucciato ritornò sul golem e se ne andò oltre le mura dell'Accademia...Il golem alla fine si disfò in un mucchio di terra.”

“E dopo quello, cosa è successo?”

“Poi, tutto quello che abbiamo visto è stata la montagnetta di terra, non c'era traccia del mago incappucciato.”

“Allora...questo è ciò che è successo...” Osmond disse, accarezzandosi la barba.

“Anche se noi avremmo voluto continuare l'inseguimento, senza indizi non potevamo fare nulla. Quindi...”

A quel punto, Osmond si ricordò improvvisamente di una domanda che doveva porre al Signor Colbert, “Ah, dove si trova la Signorina Longueville?”

“Non ne sono sicuro, non l'ho vista da questa mattina.”

“Dove può essere finita in un momento così poco opportuno?”

“Giusto, dove potrebbe essere?”

Nel bel mezzo di questi borbottii, la Signorina Longueville infine apparve.

“Signorina Longueville! Dove è stata? E' successo qualcosa di terribile!” disse il Signor Colbert, in maniera preoccupata.

La Signorina Longueville parlò al Preside Osmond in una maniera molto calma e distaccata. “Sono veramente spiacente di essere in ritardo! Stavo conducendo delle indagini. Quindi...”

“Indagini?”

“Si. Quando mi sono svegliata questa mattina, c'era già parecchia confusione quindi mi sono recata alla stanza del tesoro e ho notato la scritta sul muro lasciata da Fouquet. Avevo scoperto che il ladro famoso in tutta la regione aveva colpito ancora. Per questo motivo, ho subito iniziato le indagini.”

“E' davvero molto efficiente, Signorina Longueville.” Il Signor Colbert poi chiese in maniera sbrigativa. “Ma, alla fine, ha trovato qualcosa?”

“Si, sono riuscita a scoprire la posizione di Fouquet.”

“Che cosa?!” Il Signor Colbert era scioccato. “Dove è riuscita a trovare queste informazioni, Signorina Longueville?”

“I cittadini che abitano qui intorno hanno visto qualcosa che poteva essere una persona che indossava un mantello nero e un cappuccio entrare in una casa abbandonata all'interno della foresta qui vicino. Ritengo che si tratti molto probabilmente di Fouquet, e quella casa abbandonata sono portata a pensare che si tratti del suo nascondiglio.”

Udite quelle parole, Louise esclamò, “Un mantello nero e un cappuccio? Non c'è ombra di dubbio, si tratta di Fouquet!”

Anche il Preside Osmond si era lasciato troppo andare e domandò alla Signorina Longueville, “Quanto è distante il posto da qui?”

“A piedi ci si mette una mezza giornata, a cavallo ci si dovrebbero mettere solo quattro ore.”

“Dobbiamo fare immediatamente fare rapporto alla Corte Imperiale! Dobbiamo chiedere rinforzi all'esercito di Palazzo!” Il Signor Colbert gridò.

Il Preside Osmond scosse la testa e fissò Colbert con un vigore non normale per un vecchietto e urlò, “Sciocco! Prima di riuscire a fare rapporto a Palazzo Fouquet sarà già riuscito a prendere il volo come un uccello! Inoltre, se non riusciamo neanche a risolvere un problema del genere da soli non meriteremmo di essere chiamati nobili! Dato che il Bastone è stato rubato all'Accademia, allora è responsabilità dell'Accademia riportarlo indietro!”

La Signorina Longueville sorrise, come se quella fosse la risposta che stava aspettando dall'inizio.

Il preside Osmond tossì per qualche secondo, poi incominciò a reclutare volontari. “Adesso organizzeremo una squadra per cercare Fouquet. Chi ha intenzione di partecipare, alzi la propria bacchetta.”

Tutti i nobili si guardarono tra loro in maniera imbarazzata, nessuno bacchetta si alzò.

“Nessuno? Strano. Nessuno vuole essere conosciuto come l'eroe che ha catturato Fouquet la Valanga di Terra?”

Louise era tra quelli che avevano abbassato la testa, ma decise di alzare la sua bacchetta.

“Signorina Françoise!” La Signorina Chevreuse esclamò per la sorpresa. “Non lo deve fare! E' ancora una studentessa! Per favore, lasci fare ai professori!”

“Ma nessuno di voi vuole aiutare...” Louise mormorò.

Saito osservò Louise con la bocca spalancata. Lo sguardo abbastanza serio di Louise insieme al suo dolce modo di mordersi le labbra appariva talmente splendido che aveva affascinato Saito.

Vedendo che Louise aveva alzato la bacchetta, anche Kirche la sollevò, anche se un con un po' di riluttanza.

Il Signor Colbert, ancora più sorpreso, esclamò; “Signorina Zerbst! Non è una studentessa anche lei?”

Kirche rispose, senza pensarci troppo, “Beh, non posso assolutamente perdere contro la Famiglia Vallière.”

Vedendo Kirche alzare la bacchetta, Tabitha fece lo stesso.

“Tabitha! Non devi farlo! Questo non ti riguarda affatto!” Kirche disse.

Tabitha rispose semplicemente, “Sono preoccupata.”

Sentendosi toccata, Kirche osservò Tabitha con gratitudine.

Louise, nello stesso momento, mormorò “Grazie...Tabitha.”

Guardando le tre ragazze, il Preside Osmond fece un sorrise e disse, “Molto bene, è tutto nelle vostre mani allora.”

“Sir! Preside Osmond! Mi oppongo! Non possiamo far rischiare la vita agli studenti!”

“Bene, vuole prendere il loro posto, allora, Signorina Chevreuse?”

“Ah...Erm...Beh...Non mi sento molto bene ultimamente, quindi...”

“Loro hanno già visto Fouquet inoltre, anche se la Signorina Tabitha qui è ancora molto giovane, ho sentito che le è già stato conferito il titolo di Cavaliere, giusto?”

Tabitha non rispose e si limitò a rimanere immobile in silenzio.

Tutti i professori osservarono Tabitha, sorpresi.

“E' vero, Tabitha?” domandò Kirche, anch'essa sorpresa.

Anche se Cavaliere è il titolo più basso che la Famiglia Imperiale possa conferire a una persona, Kirche era comunque meravigliata che Tabitha lo avesse ottenuto a un'età così giovane. Se si parla del titolo di 'Barone' o anche 'Marchese', questi possono essere ottenuti semplicemente acquistando grandi appezzamenti di terreno. Invece, per essere ordinati Cavaliere, l'unico modo era rendere grandi servigi alla nazione. E' un titolo che può essere conferito solo per merito.

Ancora una volta c'era un gran trambusto nella stanza del tesoro.

Il Preside Osmond continuò e, guardando Kirche, disse, “La Signorina Zerbst di Germania proviene da una famiglia famosa per i suoi eroi di guerra, e lei stessa ha una grande conoscenza nelle magie di fuoco.”

Kirche si scostò i capelli, orgogliosa di se stessa.

Louise, pensando fosse il suo turno di essere elogiata, si mise sull'attenti in maniera adorabile.

Il Preside Osmond si trovò in difficoltà. Non c'era praticamente niente da elogiare in Louise...

“Ahem!” Schiarendosi la gola, scostò lo sguardo da Louise e disse; “Dunque....La Signorina Vallière è la discendente della prestigiosa Famiglia Vallière, una famiglia famosa per i suoi maghi. E...Sarà di certo una promessa per il futuro...e riguardo al suo famiglio...”

Fissando il suo sguardo su Saito, Osmond continuò dicendo; “Anche se è un semplice cittadino, è riuscito a sconfiggere il figlio del Generale Gramont, Guiche de Gramont, in battaglia.” Osmond pensò fra se: e se è davvero il leggendario Gandalfr... “Fouquet la Valanga di Terra non dovrebbe avere speranze contro di lui.”

Il Signor Colbert aggiunse entusiasticamente; “Si! E' così! Perché lui è il leggendario Gand...”

Il Preside Osmond coprì velocemente la bocca del Signor Colbert prima che riuscisse a finire la frase. “A...Hahaha...Sta delirando! Haha!...”

Calò nuovamente il silenzio.

Poi il Preside Osmond parò con un tono solenne, “Se qualcuno di voi ritiene di essere più capace delle tre ragazze menzionate prima, faccia un passo avanti.”

Nessuno avanzò.

Quindi Osmond si voltò verso il quartetto e disse, “L'Accademia attenderà con impazienza la cattura di Fouquet, allora!”

Louise, Kirche e Tabitha si misero sull'attenti e dissero, “Promettiamo sulle nostre bacchette di catturare Fouquet!”

Dopo aver pronunciato quelle parole, tirarono un lembo delle loro gonne e fecero un inchino. Anche Saito velocemente le imitò. Dato che non indossava una gonna, tirò un lembo della sua giacca.

“Bene, allora, fate preparare una carrozza e partire appena possibile. Dovete conservare le vostre energie prima di raggiungere la vostra destinazione.”

“Signorina Longueville, potrebbe andare anche lei con loro?”

“Certamente, Preside Osmond. Avevo già intenzione di accompagnarli,” affermò la Signorina Longueville.

Sotto la guida della Signorina Longueville, il quartetto si mise velocemente in viaggio.

***

Anche se era considerata una carrozza, in realtà si trattava semplicemente di un carro con delle assi di legno come sedili. L'unico fatto positivo era che, nel caso in cui fossero stati attaccati, sarebbero stati in grado di saltare a terra senza problemi.

La Signorina Longueville aveva l'incarico di condurre la carrozza.

Kirche domandò alla silenziosa Longueville, la quale era concentrata a mantenere le redini, “Signorina Longueville, un lavoro del genere può essere svolto da un cittadino. Perché lo deve fare lei?”

La Signorina Longueville sorrise e rispose; “Va tutto bene. Non sono una nobile, comunque.”

Kirche rimase per un attimo in silenzio, poi domandò nuovamente, “Ma non è la segretaria del Preside Osmond?”

“Si, lo sono. Ma al Preside Osmond non interessa lo status sociale di una persone quando cerca aiuto. Che si tratti di un nobile o di un cittadino comune.”

“Se possibile, mi racconti come ha fatto a perdere il vostro rango, per favore.”

Ma la Signorina Longueville si limitò a sorridere a Kirche. Sembrava non avesse più intenzione di parlare.

“Per favore, mi racconti, anche solo un pochino.” Kirche la importunò mentre le si avvicinava sempre di più. Proprio allora sentì qualcuno prenderla per le spalle. Era Louise. Kirche si voltò e disse, “Che cosa vuoi, Vallière?”

“Finiscila. Smetti di curiosare nel passato delle persone.”

“Hmpf, mi sto annoiando, per questo ho bisogno di parlare con qualcuno.” Kirche rispose mentre poneva le sue mani dietro la nuca e si appoggiava alla carrozza.

“Non so come funzioni nella tua nazione, ma a Tristania è considerato un atto disonorevole forzare qualcuno nel rivelare qualcosa di cui non vuole proferir parola.”

Kirche non le rispose. Raddrizzò la schiena e si sedette con le gambe incrociate e iniziò a dire, “E' solo per colpa della tua impulsività che mi hai cacciato in questo pasticcio. Catturare Fouquet...”

Louise scoccò un'occhiata di rabbia a Kirche, “Che cosa vuoi dire? Non ti sei, per caso, offerta volontaria?”

“Se fossi venuta da sola, anche Saito sarebbe stato in pericolo, no? Non ho ragione, Zero Louise?”

“Cosa vuoi dire?”

“Se quell'enorme golem dovesse apparire nuovamente, ti metteresti sicuramente a correre dietro Saito e lo lasceresti combattere da solo, giusto?”

“Perché dovrei scappare? Userei la mia magia, vedrai!”

“Tu? Utilizzare la magia? Ma non farmi ridere!”

Le due ricominciarono a litigare. Tabitha continuò a leggere il suo libro.

“Ne ho abbastanza! Potreste smetterla una volta per tutte?” Saito le interruppe.

Kirche fece un gesto con la mano e disse, “Hmph, la smetterò. Anche se non sono quella dalla parte del torto.”

Louise si morse le labbra.

“Bene allora darling, questo è per te.” Kirche lanciò uno sguardo provocante a Saito, poi procedette a consegnargli la spada che aveva comprato per lui.

“Wow! Grazie!” Saito esclamò, mentre riceveva la spada.

“Ho vinto io la scommessa, o hai qualcosa da ridire? Eh, Zero Louise?”

Louise li fissò intensamente, ma rimase in silenzio. Improvvisamente, si fece buio. La carrozza era entrata nella foresta. L'oscurità e lo strano odore presenti provocarono i brividi a tutti i presenti.

“Da qui in poi dovremo camminare.” La Signorina Longueville affermò. Il gruppo, poi, scese dalla carrozza e procedette per lo stretto sentiero che si inoltrava nella foresta.

“Ho paura del buio e non mi piace per niente l'atmosfera qui intorno...” Kirche disse mentre stringeva il braccio di Saito.

“Potresti non starmi così attaccata?”

“Ma ho paura!” Kirche esclamò con una reazione esagerata. Tutti si potevano accorgere che stava fingendo...

Saito, preoccupato per Louise, le lanciò un'occhiata.

Louise voltò la testa dall'altra parte. “Hmpf.”

Il gruppo raggiunse uno spiazzo nella foresta. Era circa della stessa dimensione del Giardino dei Vestri e nel centro c'era una casa abbandonata. La casa era costruita in legno e, sulla cima, c'era un camino corroso dalla ruggine. Di fianco, c'era un capanno cadente.

Il gruppo si nascose dietro ad alcuni cespugli e osservò la casa.

La Signorina Longueville indicò la casa e disse, “Dalle informazioni che ho acquisito, quello dovrebbe essere il nascondiglio.”

“Sembra che non ci sia nessuno dentro. Fouquet è davvero nascosto lì dentro?”

Il gruppo si mise a discutere, utilizzando alcuni bastoncini per disegnare il loro piano di battaglia sul terreno. Si accordarono tutti sul fatto che sarebbe stato meglio cogliere di sorpresa il malvivente. Ancora meglio se stesse dormendo.

Per prima cosa, avrebbero dovuto esplorare i dintorni della casa e scoprire cosa c'era dentro. Successivamente, se Fouquet dovesse rivelarsi nella casa, l'avanscoperta avrebbe dovuto attirarlo fuori, poiché nella casa non c'era abbastanza terra per creare un golem. Una volta all'esterno, il resto del gruppo avrebbe lanciato le loro magie sul ladro, senza lasciargli la possibilità di evocare il suo golem.

“Allora, chi fa da esca?” Domandò Saito.

Tabitha rispose, “Quello con i riflessi migliori.”

Tutti fissarono Saito.

“Io?” Saito sospirò. Sfoderò la spada che Kirche gli aveva regalato.

Le rune sulla sua mano iniziarono a risplendere. Nello stesso momento Saito sentì il suo corpo leggero come una piuma.

Saito si avvicinò alla baracca e sbirciò attraverso la finestra. C'era solamente una stanza in tutta la casa, con un tavolo e una sedia reclinabile entrambi ricoperti di polvere. C'era inoltre una bottiglia di vino sul tavolo e, in un angolo, un camino.

Non c'era nessuno nella casa e non sembrava ci fossero posti per nascondersi all'interno.

Se n'è già andato?

Ma il nostro avversario è Fouquet, un mago Triangolo. Quindi potrebbe ancora nascondersi all'interno anche se non sembra ci siano nascondigli di sorta.

Saito allora decise di fare avvicinare gli altri.

Saito utilizzò le sue braccia per fare un segno a forma di croce sopra la sua testa, un segnale che significava che la casa era vuota.

Il resto del gruppo, il quale era abilmente nascosto, si avvicinò cautamente alla casa.

“Non c'è nessuno dentro,” Saito disse, indicando la finestra.

Tabitha agitò il suo bastone vicino alla porta e mormorò “Non ci sono trappole.” Poi aprì la porta ed entrò.

Kirche e Saito la seguirono ed entrarono nella casa.

Louise disse al resto del gruppo che sarebbe rimasta a fare la guardia all'esterno.

La Signorina Longueville disse che aveva intenzione di ispezionare l'area attorno alla foresta e scomparve.

Il gruppo di Saito, una volta entrato, iniziò a cercare indizi sulla possibile posizione di Fouquet.

Poi Tabitha trovò all'interno di una scatola...Il Bastone della Distruzione.

“Il Bastone della Distruzione.” Tabitha disse mentre lo prendeva in mano.

“Così non è troppo facile?” chiese Kirche.

Saito guardò il Bastone della Distruzione e domandò con meraviglia, “Kirche, quello è davvero il Bastone della Distruzione?”

Kirche annuì e disse, “Senza dubbio, l'ho visto una volta durante una visita alla stanza del tesoro.”

Saito si avvicinò al bastone e lo esaminò da vicino. “Se non erro, questo è...”

Proprio allora, Louise, la quale stava montando la guardia all'esterno, lanciò un grido acuto. “Ahhhh!!!”

“Cosa succede, Louise?!”

Proprio nel momento in cui tutti guardarono fuori dalla casa, si udì un fortissimo rumore. Crack! Improvvisamente la casa non aveva più il tetto e tutti guardarono in alto.

Al posto del tetto si trovava un enorme golem di terra.

“E' un golem di terra!” Kirche esclamò.

Tabitha fu la prima a reagire. Agitando il suo bastone, iniziò a recitare la sua formula magica. Un turbine d'aria apparve sulla punta del bastone e colpì il golem.

Dissipato il turbine, il golem rimase senza un graffio.

Seguendo l'esempio di Tabitha, Kirche tirò fuori la bacchetta nascosta nel reggiseno e iniziò a recitare un incantesimo.

Una sfera di fuoco venne sparata fuori dalla sua bacchetta e circondò il golem. Anche se il golem aveva preso fuoco, sembrava non esserne per niente infastidito.

“E' troppo forte e noi siamo troppo pochi!” Kirche gridò.

“Ritirata” Tabitha disse a bassa voce.

Kirche e Tabitha corsero fuori dalla casa e si divisero.

Nel frattempo, Saito stava cercando Louise.

“Laggiù!”

Louise si trovava alle spalle del golem, recitò qualcosa e puntò la sua bacchetta verso il golem stesso.

Qualcosa esplose sulla superficie del golem. Si trattava della magia di Louise! Il golem se ne accorse e si girò per affrontare Louise.

Saito, il quale si trovava ancora vicino alla casa, a una ventina di metri da lei urlò, “Corri! Louise!”

Louise si rifiutò, “No! Se dovessi riuscire a sconfiggerlo, nessuno mi potrà mai più chiamare Zero Louise.” Louise sembrava essere molto seria. Il golem inclinò il capo, riflettendo se era meglio affrontare Louise o Kirche e Tabitha, le quali stavano scappando.

“Guarda la differenza di dimensioni fra te e il golem! Non hai speranze di vincere!”

“Non lo posso sapere finché non ci proverò.”

“E' troppo difficile! E' impossibile!”

Louise osservò Saito e disse, “Non sei stato tu a dire quella frase?”

“Cosa?”

“Quando sei stato malmenato dalle Valchirie di Guiche, quando continuavi ad alzarti hai detto che non avevi intenzione di abbassare la testa, e non lo avresti mai fatto.”

“Si...è vero, l'ho detto...ma...”

“Io penso la stessa cosa. Anche se non riuscirò a combinare niente, questa è una questione di orgoglio. Se dovessi scappare adesso, tutti direbbero 'lei è Zero Louise, per questo è scappata'.”

“Ha importanza? Lascia che dicano quello che vogliono!”

“Ma io sono una nobile. Nobile è chi sa utilizzare la magia.” Louise strinse fortemente la bacchetta magica. “E i nobili non scappano mai di fronte al nemico.”

Il golem decise che si sarebbe occupato di Louise per prima, alzò la gamba, preparandosi a schiacciarla.

Louise alzò la bacchetta e iniziò a recitare nuovamente un incantesimo...

Ma fallì, anche se Louise aveva usato 'sfera di fuoco'.

Poi una piccola esplosione deflagrò sul petto del golem e piccoli frammenti di terra si staccarono dal corpo. Il golem non aveva risentito minimamente dell'attacco.

Saito strinse la spada nella sua mano e scattò verso Louise.

Louise vide il piede del golem avvicinarsi sempre di più. Chiuse gli occhi e si preparò per il peggio.

In quell'istante, Saito si avvicinò alla velocità del vento, la prese in braccio e scivolò via dal punto di impatto del piede del golem.

Saito le diede uno schiaffo. Pak!

“Vuoi davvero morire?”

Louise lo osservò, intontita.

“Al diavolo il tuo orgoglio da nobile! Se muori, il tuo stupido orgoglio non ha più senso! Stupida!”

Una cascata di lacrime iniziò a sgorgare dagli occhi di Louise-

“Ti prego, non piangere!”

“Ma...ma io non posso sopportare questo senza reagire...Sono sempre stata trattata come una scema da tutti...”

Vedendo Louise piangere, Saito si sentì triste.

Essere continuamente chiamata 'Zero', essere trattata da idiota, nessuno poteva sopportare tutto quello. Si ricordò il suo combattimento con Guiche. Louise pianse anche quella volta. Anche se Louise è testarda e superba, in realtà detesta combattere e non è neanche brava a farlo.

E' solo una ragazza...Lo stupendo viso di Louise era, in quel momento, ricoperto di lacrime, sembrava proprio quello di un bambino che piange.

Ma quello non era il momento di consolarla. Saito voltò la testa e vide il golem alzare il pugno, pronto a farli a pezzi.

“Non puoi almeno consolarmi un pochino?” Louise protestò mentre Saito l'aveva presa in braccio e stava fuggendo.

Il golem li inseguì e, nonostante non fosse per niente agile, la sua velocità era sufficiente per tener testa a Saito.

Il Drago del Vento di Tabitha atterrò davanti a Saito per aiutarli a scappare.

“Salite.” disse Tabitha.

Saito posizionò Louise sulla groppa del drago.

“Anche tu, veloce!” Tabitha disse a Saito con un'urgenza atipica.

Ma Saito non salì e, invece, corse verso il golem.

“Saito!” Louise urlò.

“Volate via, presto!” Saito gridò.

Tabitha osservò Saito con un'espressione assente per un attimo, poi fu obbligata a far volare Sylphid a causa del golem che si stava avvicinando.

Bang!

Il pugno del golem colpì proprio dove si trovava Saito qualche secondo prima. In pochi attimi, Saito era riuscito a saltare ed evitare il colpo. Il golem rimosse il pugno dal terreno e si era formato un cratere dal diametro di un metro.

Saito mugugnò a se stesso, “Non piangere se non riesci a sopportare senza reagire! Stupida! Mi fai sentire come se stessi facendo qualcosa per te!” Saito fissò il golem e disse, “Faresti meglio a non guardarmi dall'alto in basso. Sei solo una montagna di spazzatura!”

Strinse la spada nella sua mano e disse, “Sono il famiglio di Louise!”

“Saito!” Louise cercò di saltare giù da Sylphid che volava a molti metri da terra, ma fu fermata da Tabitha.

“Per favore, salva Saito!” Louise esclamò.

Tabitha scosse la testa.

“Impossibile avvicinarsi.”

Ogniqualvolta Sylphid cercava di avvicinarsi, il golem tentava di attaccarlo. Per questo motivo Tabitha non poteva avvicinarsi a Saito in nessun modo.

“Saito!” Louise urlò nuovamente.

Louise vide Saito maneggiare la spada in uno scontro contro il golem.

Il golem si mosse e fece partire un pugno. A mezz'aria il pugno si trasformò in un blocco d'acciaio.

Saito se ne accorse e parò il colpo con la spada.

Pang! La spada si ruppe lasciando solo l'elsa in mano a Saito a causa dell'impatto.

Saito era sorpresa. Quella spada è stata davvero forgiata dal famoso Alchimista di Germania Lord Shupei? E' un pezzo di ferraglia!

Senza un'arma, tutto quello che Saito poteva fare era schivare gli attacchi.

Vedendo Saito in pericolo, Louise era disperata. Non c'è nessun modo per aiutarlo? Proprio in quel momento, Louise notò il 'Bastone della Distruzione' in mano a Tabitha.

“Tabitha! Passamelo!”

Lei annuì e passò il Bastone della Distruzione a Louise.

Il Bastone della Distruzione aveva una forma strana che Louise non aveva mai visto prima.

Ma dato che la magia di Louise non funzionava, tutto quello su cui poteva contare in quel momento era il Bastone della Distruzione.

Louise chiuse gli occhi e respirò profondamente. Aprendo gli occhi disse, “Tabitha! Usa la levitazione su di me.” E saltò giù da Sylphid. Tabitha lanciò velocemente 'Levitazione' su Louise.

Sotto l'effetto dell'incantesimo, Louise scese lentamente e, guardando Saito e il golem, agitò il Bastone della Distruzione.

Non accade proprio nulla. Non c'era nessun segno di risposta dal Bastone della Distruzione.

“E' davvero un oggetto magico?” Louise urlò, impazientemente.

Servono dei requisiti particolari per poterla attivare?

Saito notò Louise che stava scendendo e rimase scioccato. Perché sta tornando? Sarebbe stata più al sicuro se fosse rimasta sul drago!

Nello stesso momento Saito notò il Bastone della Distruzione che Louise aveva in mano.

Sembrava che Louise non sapesse come utilizzare il bastone e lo stava semplicemente agitando...

Saito scattò verso Louise.

Se riuscissimo ad usarlo, forse saremmo in grado di sconfiggere il golem!

“Saito!” Louise urlò a Saito il quale stava correndo verso di lei.

Saito prese il Bastone della Distruzione da Louise.

“Non so come si usa!”

“Si fa così!”

Saito prese saldamente il Bastone della Distruzione, preparò il pulsante di sparo, aprì il coperchio sul retro e tirò fuori e allungò il tubo interno.

...Per quale motivo sono in grado di fare una cosa del genere?

Ma non è questo il momento di pensarci.

Sollevò il mirino sul tubo e prese la mira.

Vedendo la sua efficienza nel maneggiare il Bastone della Distruzione, Louise era troppo scioccata per dire qualcosa.

Saito si posizionò il Bastone della Distruzione sulla sua spalla e puntò la bocca del Bastone verso il golem.

“Saito si posizionò il Bastone della Distruzione sulla sua spalla e puntò la bocca del Bastone verso il golem.


A causa della distanza non troppo elevata tra lui e il nemico, Saito decise di mirare direttamente al golem.

Dato che la distanza non è molta, il proiettile potrebbe non fare in tempo ad armarsi anche se colpisse direttamente e potrebbe non esplodere.

Lasciamo perdere, ci devo provare lo stesso! Saito pensò mentre urlava a Louise, “Non stare dietro al Bastone, ci sarà un colpo anche all'indietro!”

Louise si spostò velocemente.

Il golem si avvicinò sempre di più a Saito.

Saito tolse la sicura e sparò.

Immediatamente, un tuono assordante uscì dal Bastone e un proiettile con delle ali volò verso il golem.

Il missile si scontrò con il golem provocando un'eccezionale esplosione.

Saito chiuse istintivamente gli occhi.

Si udì un rumore assordante e la parte alta del corpo del golem venne polverizzata e causò una pioggia di terra tutto intorno.

Saito aprì lentamente gli occhi.

Dopo che il fumo dell'esplosione si era diradato, erano rimasta in piedi solo le gambe del golem.

La parte rimasta fece un ultimo passo in avanti prima di fermarsi definitivamente e inginocchiarsi.

Poi lentamente, iniziando dalla vita, iniziò a sgretolarsi...e ritornò quello che era in origine – fango.

Proprio come l'ultima volta, il golem si era tramutato in un mucchio di terra.

Louise, la quale aveva assistito alla scena, si sentì le gambe deboli e si sedette per terra.

Kirche, la quale era nascosta dietro ad alcuni cespugli, li raggiunse correndo.

Saito, infine, tirò un sospiro di sollievo.

Kirche abbracciò Saito e disse, “Saito, darling! Ce l'hai fatta!”

Sylphid, il quale stava trasportando Tabitha, atterrò. Tabitha osservò il mucchio di terra e domandò “Dov'è la Signorina Longueville?”

Solo in quel momento si accorsero che la Signorina Longueville era scomparsa.

Proprio allora la Signorina Longueville uscì dalla foresta.

“Signorina Longueville! Ha scoperto da dove Fouquet stava controllando il golem?” domandò Kirche.

La Signorina Longueville scosse la testa.

Il quartetto iniziò a ispezionare il mucchio di terra nella speranza di trovare qualche indizio. Saito osservò il Bastone della Distruzione, pensando tra se. Per quale motivo una cosa del genere è apparsa in questo mondo?

Proprio mentre stava pensando, la Signorina Longueville strappò il Bastone della Distruzione dalle mani di Saito.

“Signorina Longueville?” domandò Saito, confuso.

La Signorina Longueville si allontanò dal gruppo e disse, “Bel lavoro, gente!”

“Signorina Longueville!” Kirche gridò. “Cosa significa tutto questo?”

Louise fissò la signorina Longueville, troppo scossa per dire qualsiasi cosa.

“Chi controllava il golem ero io.”

“Cosa? Questo vuol dire che...lei è...”

La Signorina Longueville si tolse gli occhiali, la sua espressione una volta gentile si tramutò in una piena di intenti omicidi.

“Si, sono Fouquet la Valanga di Terra. Il Bastone della Distruzione è veramente potente; può addirittura sconfiggere i miei golem in un colpo solo!”

Fouquet teneva il Bastone della Distruzione sulla spalla come aveva fatto Saito poco prima.

Tabitha agitò il suo bastone e iniziò a recitare una formula.

“Tutti voi, non provate a muovervi! Ho il Bastone della Distruzione puntato contro di voi. Buttate le bacchette, adesso!”

Non avevano altra scelta che obbedirle. Senza le bacchette non potevano lanciare nessun incantesimo.

“Signor Agile Famiglio, le chiedo di gettare anche la sua spada rotta. E' una minaccia per me se lei impugna un'arma.”

Saito obbedì agli ordini e gettò la spada.

“Perché?” Louise domandò, arrabbiata.

“Hmm...Farei meglio a spiegarvi tutto in modo che possiate riposare in pace.” Fouquet esclamò, un sorriso civettuolo sul suo volto.

“Sono riuscita ad entrare in possesso del Bastone della Distruzione ma non sapevo come utilizzarlo.”

“Il modo di usarlo?”

“Si. Non importa come agitassi il Bastone o usassi la magia, non ottenevo nessun effetto. Ero frustrata. Dopo tutto, se non avessi saputo come usarlo, sarebbe stato utile come un soprammobile. Non è vero?”

Louise voleva scattare verso Fouquet, ma fu fermata da Saito.

“Saito!”

“Lasciala finire.”

“Molto saggio da parte sua, Signor Famiglio. Allora continuerò. Dato che non avevo idea di come utilizzarlo, l'unica possibilità che avevo era che qualcuno mi mostrasse come si usa.”

“Per questo motivo ci hai portati qui.”

“Tra gli studenti dell'Accademia c'era la possibilità che qualcuno sapesse come usare il Bastone.”

“Se nessuno di noi avesse saputo utilizzarlo, che avresti fatto?”

“Se così si fosse dimostrato, tutti voi sareste stati schiacciati dal mio golem. Successivamente avrei condotto qui un altro gruppo di studenti. Ma grazie a te, sono finalmente in grado di utilizzare il Bastone della Distruzione.”

Fouquet sorrise e disse, “Anche se il tempo passato con voi è stato breve, mi sono davvero divertita. Addio.”

Kirche, sentendosi senza speranze, chiuse gli occhi.

Anche Tabitha e Louise li chiusero.

Ma Saito no.

“Sei davvero coraggioso.”

“In realtà non si tratta di coraggio.” Saito ribattè.

Fouquet premette il pulsante come aveva fatto Saito qualche istante prima.

Ma la magia che era accaduta prima non accadde di nuovo.

“Uh? Perché?” Fouquet premette nuovamente il pulsante.

“Ha un solo colpo; non sarà in grado di sparare nuovamente.”

“Cosa vuoi dire con 'un colpo solo'?” Fouquet urlò rabbiosamente.

“Anche se te lo spiegassi non saresti in grado di capire. Quello non è un bastone magico del tuo mondo.”

“Cosa hai detto?” Fouquet lasciò cadere a terra il Bastone della Distruzione e estrasse la sua bacchetta.

Saito si mosse veloce come un fulmine e colpì Fouquet nello stomaco con l'elsa della spada.

“Questa è un'arma del mio mondo. Hmm...ad essere precisi è un lanciarazzi M72.”

Fouquet cadde a terra.

Poi Saito raccolse il Bastone della Distruzione.

“Saito?” Louise e le altre due lo fissarono.

Saito rispose, “Abbiamo catturato Fouquet e recuperato il Bastone della Distruzione.”

Louise, Kirche e Tabitha si guardarono negli occhi e poi corsero verso Saito.

Saito, con sentimenti contrastanti, le abbracciò tutte e tre contemporaneamente.

***

All'interno dell'ufficio del preside, il Preside Osmond stava ascoltando il rapporto di ciò che era successo al gruppo.

“Hmm...allora la Signorina Longueville è Fouquet la Valanga di Terra...dato che è una bellezza del genere non ci ho pensato due volte ad assumerla come segretaria.”

“Come l'ha assunta?” il Signor Colbert, il quale era anche lui presente, domandò.

“In un taverna. Io ero un cliente e lei era una cameriera in quel posto. Le ho accarezzato le mani e i fianchi...”

“Poi cos'è successo?”

Il Preside Osmond confessò, imbarazzato, “Dato che non si era per niente arrabbiata per quello che avevo fatto, le chiesi se voleva diventare la mia segretaria.”

“Perché?” Il signor Colbert, perplesso, continuò a domandare.

“Comunque!” Il Preside Osmond esclamò con una vivacità non consona a un anziano.

Osmond iniziò a tossire. Poi disse tranquillamente, “E sapeva usare anche la magia.”

“Si, una magia che può uccidere.” Il Signor Colbert mormorò fra se.

Il Preside Osmond tossì nuovamente e poi disse al Signor Colbert, a bassa voce, “Pensandoci bene, il motivo per cui Fouquet mi permetteva di toccarla, mi serviva allegramente il vino e mi elogiava dicendomi che sono un uomo attraente mentre ero alla taverna, era tutto un trucco per infiltrarsi all'Accademia. Tutti i suoi elogi erano, probabilmente, bugie...”

Il Signor Colbert, dopo aver udito questo discorso, si ricordò immediatamente che anche lui era stato ingannato da Fouquet una volta, e che gli aveva rivelato la debolezza delle mura della stanza del tesoro.

Il Signor Colbert decise che si sarebbe portato quel segreto con se nella tomba.

“Vero. Le donne belle sono maghe mortali.”

“Non potrei essere più d'accordo, Colbert.”

Saito, Louise, Kirche e Tabitha li osservarono con aria assente.

Rendendosi conto che gli studenti lo stavano osservando freddamente, Osmond, imbarazzato, si schiarì la gola e riprese la sua compostezza solenne.

“Un ottimo lavoro, siete riusciti a riportare il Bastone della Distruzione e a catturare Fouquet.”

Le tre, a parte Saito, annuirono orgogliose.

“Fouquet sarà consegnata alle guardie della città e il Bastone della Distruzione sarà riposto nella sala del tesoro. Infine il caso è chiuso.”

Accarezzando dolcemente le teste delle tre, Osmond disse, “Ho richiesto alla Corte Imperiale di conferirvi il titolo di Cavaliere, ritengo che avremo una risposta a breve. E dato che Tabitha possiede già il titolo di Cavaliere, ho richiesto che le sia consegnato il Medaglione Elfico.”

I volti del trio si illuminarono sentendo la notizia.

“Davvero?” Kirche domandò, sbalordita.

“Certo. Avete fatto più che a sufficienza per guadagnarvi il titolo. Non siete d'accordo?”

Louise guardò Saito, il quale era rimasto apatico sin da quando erano entrati nell'ufficio.

“Preside Osmond, Saito...non riceverà nulla?”

“Ho paura di no.. Perché non è un nobile...”

Saito rispose, “Non voglio niente.”

Il Preside Osmond batté delicatamente le mani e disse, “Mi stavo quasi per dimenticare. Il Ballo di Frigg di questa sera si terrà come previsto, dato che siamo riusciti a recuperare il Bastone della Distruzione.”

Il volto di Kirche si illuminò. “Giusto. Dimentichiamoci di Fouquet e balliamo per tutta la notte!”

“Gli ospiti d'onore del ballo sarete voi tre. Preparatevi e andate a vestirvi!”

Le tre si inchinarono e uscirono dall'ufficio.

Louise si fermò e guardò Saito.

“Precedimi pure.” Saito disse a Louise.

Anche se Louise era ancora preoccupata, annuì e lasciò la stanza.

Osmond si voltò verso Saito e disse, “Hai qualcosa che vorresti chiedermi?”

Saito annuì.

“Ti prego, dimmi. Cercherò di risponderti al meglio. Anche se non posso conferirti un titolo, questo è il minimo che posso fare per mostrarti la mia gratitudine.”

Immediatamente dopo, chiese al Signor Colbert di lasciare la stanza. Il Signor Colbert, il quale stava attendendo che Saito parlasse, espresse il suo dispiacere mentre usciva dalla stanza.

Appena il Signor Colbert era uscito, Saito disse, “Quello, il Bastone della Distruzione arriva dal mio mondo.”

Gli occhi di Osmond luccicarono. “Dal tuo mondo?”

“Non è di questo mondo.”

“E' la verità?”

“E' la verità. Io sono stato trasportato in questo mondo a causa dell'evocazione di Louise.”

“Capisco. Se questi sono i fatti...” Osmond strizzò gli occhi.

“Il Bastone della Distruzione è un'arma del mio mondo. Chi è stata la persona che l'ha portato in questo mondo?”

Osmond sospirò e disse, “Chi mi ha consegnato il Bastone della Distruzione è stato il mio salvatore.”

“Dove si trova quella persona adesso? Si tratta sicuramente di qualcuno che arriva dal mio stesso mondo.”

“E' morto. E' successo oltre trent'anni fa...”

“Cosa ha detto?”

“Trent'anni fa, mentre stavo viaggiando per una foresta, fui attaccato da un drago a due teste. Chi mi ha salvato era il possessore del Bastone della Distruzione. Ha utilizzato un altro Bastone della Distruzione per uccidere il drago e poi è svenuto. Era già ferito. Lo trasportai all'Accademia per curare le sue ferite. Ma fu inutile...”

“Ed è morto?”

Il Preside Osmond annuì.

“Ho sotterrato il Bastone della Distruzione che aveva usato per salvarmi insieme a lui nella sua tomba, e l'altro lo conservai all'interno della stanza del tesoro per poter commemorare il mio salvatore...”

Osmond si mise a guardare in lontananza fuori dalla finestra e disse, “Mentre era a letto, fino al giorno in cui morì, continuò a ripetere 'Dove mi trovo? Voglio ritornare al mio mondo.' Credo che fosse giunto qui dal tuo stesso mondo.”

“Chi è stato a portarlo in questo mondo, allora?”

“Non lo so. Non ho ancora la più pallida idea di come sia arrivato qui.”

“Dannazione! Proprio quando credevo di aver trovato un indizio.” Saito si lamentò. L'indizio l'aveva condotto in un vicolo cieco. Il salvatore di Osmond era probabilmente una soldato del suo stesso paese. Ma come era finito in questo mondo? Anche se Saito lo voleva sapere così fortemente, non c'era modo di scoprirlo.

Osmond sollevò la mano sinistra di Saito, “Le rune sulla tua mano...”

“Oh, giusto. Volevo chiederle anche di queste. Quando le rune si illuminano, sono in grado di usare abilmente ogni arma. Non solo le spade, ma anche le armi del mio mondo...”

Osmond rifletté per un momento poi disse, “...So il perché. Quelle sono le rune del 'Gandalfr', il leggendario famiglio.”

“Le rune del leggendario famiglio?”

“Si. Gandalfr era un famiglio leggendario che poteva utilizzare ogni tipo di arma. Questa è probabilmente la ragione per la quale sei stato in grado di utilizzare il Bastone della Distruzione.”

Saito era confuso. “...Allora per quale motivo sono il leggendario famiglio?”

“Non lo so.” Osmond rispose velocemente.

“Mi dispiace. C'è la possibilità che le rune del Gandalfr si siano legate a te perché sei stato trasportato in questo mondo.”

“Sigh...”

Saito pensava di poter trovare le risposte che cercava chiedendo al Preside, ma sembrava che neanche lui sapesse quello che gli interessava...

“Mi spiace di non essere stato di grande aiuto. Sarò sempre dalla tua parte Gandalfr!” Osmond abbracciò Saito. “Ti devo ringraziare nuovamente per aver riportato indietro il ricordo del mio benefattore.”

“Non c'è problema...” Saito disse, esausto.

“Ho cercato di scoprire come hai fatto ad arrivare in questo mondo ma...”

“Ma cosa?”

“Ma non sono stato in grado di scoprire niente, ma non ti disperare. Ti abituerai a questo mondo con il passare del tempo. Forse riuscirai anche a trovare una moglie qui..:”

Saito sospirò nuovamente. L'indizio per poter tornare nel suo mondo gli scivolò dalle dita.

***

Proprio sopra alla sala da pranzo degli Alvìss si trovava un'enorme salone. Era dove si teneva il ballo. Saito si appoggiò alla ringhiera del balcone ed osservò il fastoso ricevimento.

Gli studenti e i professori, vestiti elegantemente, erano seduti alle tavole piene di cibi squisiti e chiacchieravano fra loro. Saito raggiunse il salone tramite una rampa di scale che conduceva al balcone. Vedendoli, Saito pensò che sarebbe stato fuori luogo tra loro e decise di non entrare.

Vicino a Saito c'era del cibo e una bottiglia di vino che Siesta gli aveva portato in precedenza. Saito si versò un bicchiere e bevette.

“Ehi, non stai bevendo un po' troppo?” disse Derflinger, preoccupato, che era appoggiato sul balcone. Dato che la spada che Kirche aveva regalato a Saito si era rotta durante lo scontro, Saito si era portato dietro Derflinger per protezione. Come al solito aveva una lingua lunga ma, dato che aveva una personalità vivace, godere della sua compagnia aveva i suoi meriti.

“Sei rumoroso. Pensare che ero riuscito a trovare il modo di tornare a casa e alla fine ho scoperto che si trattava solo di un sogno...non posso almeno affogare i miei dispiaceri nel vino?”

Proprio prima dell'inizio del ballo Kirche, la quale era vestita con uno splendido abito da sera, stava accompagnando Saito. Ma dall'inizio del ballo era scomparsa nel nulla.

Saito non aveva altra scelta che parlare con Derflinger per scacciare la noia.

Nel mezzo della pista da ballo, Kirche era circondata da un gruppo di giovani uomini, che parlavano e ridevano. Anche se Kirche gli aveva promesso di ballare con lui, sarebbe passato un po' di tempo prima che arrivasse il suo turno.

Tabitha, che indossava un abito da sera nero, stava banchettando con lo squisito cibo sulla tavola.

Sembra che tutti si stiano divertendo al massimo...

Le porte del salone si aprirono e Louise apparve.

Le guardie alla porta annunciarono l'arrivo di Louise. “La figlia del Duca Vallière, Louise Françoise Le Blanc de la Vallière!”

Saito era senza fiato. Louise era vestita con un lungo abito da sera bianco con i suoi, lunghi capelli biondo fragola legati in una coda di cavallo. Indossava dei guanti bianco latte che le coprivano le braccia fino al gomito e che le davano prestigio alla sua bellezza. Il suo piccolo viso insieme al suo abito da sera la facevano risplendere come una gemma.

Una volta confermato che gli ospiti erano arrivati, i musicisti iniziarono a suonare una musica molto piacevole per le orecchie. Tutt'intorno a Louise c'erano dei ragazzi che, incantati dalla sua bellezza, le chiedevano un ballo. Prima di quel momento, nessuno aveva mai notato la bellezza di Louise e si riferivano a lei solo come 'Zero Louise'. Ora, lo stesso gruppo di ragazzi, cercava di far breccia nel suo cuore.

I nobili iniziarono a ballare in maniera aggraziata sulla pista da ballo. Louise rifiutò tutti gli inviti che riceveva, vide Saito sul balcone e si diresse verso di lui. Louise si posizionò di fronte a Saito, il quale era leggermente ubriaco, e si mise le mani ai fianchi, “Sembra che ti stia divertendo.” Disse.

“Non proprio...” Saito spostò lo sguardo dalla splendente Louise, pensando tra se che è stato un bene che avesse bevuto del vino, in questo modo Louise non si sarebbe accorta che stava arrossendo.

Derflinger osservò Louise e disse, “Haha. L'abito fa davvero il monaco!”

“Non sono affari tuoi.” Louise fissò la spada e incrociò le braccia.

“Non balli?” Saito domandò, evitando lo sguardo di Louise.

“Non ho un compagno.” Louise rispose.

“Non ti hanno appena chiesto di ballare un sacco di persone?” chiese Saito.

Louise non gli rispose e allungò la mano.

“Uh?”

“Anche se sei solamente un famiglio, potrei fare un'eccezione.” Louise, arrossendo, disse, evitando il suo sguardo.

“Non dovresti dire 'Mi concede questo ballo?'?” Saito disse, cercando anche lui di evitare lo sguardo di Louise.

Dopo un attimo di silenzio, Louise sospirò.

“Solo per oggi!” disse.

Louise afferrò i lembi del suo vestito e fece un inchino.

“Mi concede questo ballo?”

Questi gesti fecero apparire la timida Louise ancora più dolce e attraente che mai.

Saito, tremolando, strinse la mano di Louise e insieme camminarono verso la pista da ballo.

“Non ho mai ballato prima.”

“Cerca solo di seguire me.” Louise disse e strinse dolcemente la mano di Saito. Saito imitò i movimenti di Louise e seguì i suoi passi. A Louise non sembrava interessare minimamente il fatto che i movimenti di Saito erano impacciati e si concentrò sul ballo. “Saito, ti credo adesso.” Disse.

“Saito, ti credo adesso”

“Cosa?”

“...Hai detto che provieni da un altro mondo.” Louise rispose mentre danzava in maniera leggiadra.

“Uh? Non avevi già detto che mi credevi?”

“Inizialmente ho creduto davvero poco a quello che mi avevi detto...ma il Bastone della Distruzione...è un'arma del tuo mondo, non è vero? Quando ho visto cosa hai fatto, non potevo fare altro che crederti.” Louise abbassò la testa e domandò, “Vorresti tornare indietro?”

“Si. Vorrei tornare, ma dato che non esiste ancora un modo, dovrò abituarmi alla vita in questo mondo per un po'.”

“Hai ragione...” Louise mormorò a se stessa mentre ballava.

Dopo, Louise, la quale stava ancora arrossendo e non aveva il coraggio di guardare Saito “Grazie.” disse improvvisamente.

Sentito il ringraziamento, Saito era confuso. Per quale motivo sia comporta in maniera così strana, oggi?

“Beh...Non mi hai salvata quando il golem di Fouquet stava per schiacciarmi?” Louise rispose.

I musicisti suonarono un brano ancora più allegro. Lentamente, poco a poco, Saito si stava rallegrando. Un giorno...riuscirò a tornare a casa...ma anche stare qui non è affatto male.

Louise è veramente radiosa oggi, dovrei esserne contento.

“Prego. E' proprio quello che dovrei fare.”

“Perché?”

“Perché sono il tuo famiglio.”

Louise sorrise.

Derflinger, il quale era ancora appoggiato sul balcone li stava osservando e disse a se stesso “Incredibile!”

Le lune gemelle risplendevano sulla pista da ballo e, insieme alla luce delle candele, creavano un'atmosfera molto romantica.

“Compagno! Mi hai sorpreso!”

Guardando il suo compagno ballare con il suo padrone, “Un famiglio che balla con il suo Padrone? E' la prima volta che vedo una cosa del genere!”


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