Toradora (Italian):Volume1 Capitolo6

From Baka-Tsuki
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Chapter 6[edit]

Aveva dormito troppo.

Anche se il necessario per la colazione e i bento erano stati preparati, si era dimenticato di accendere il fornello.

Inoltre aveva dimenticato di dar da mangiare a Inko-chan e di cambiargli l'acqua.

Essendo uscito di fretta, scoprì solo più tardi di avere i calzini spaiati...

"...M-ma che diavolo sto facendo, davvero..."

Ryuuji mormorò tra sé e sé guardandosi i piedi. Il calzino destro era nero mentre quello sinistro era blu scuro.

Fu solo una volta arrivato all'armadietto delle scarpe all'entrata della scuola per cambiarsi, che scoprì il deplorevole errore. Non c'era nulla che potesse fare al momento, anche se l'errore era così evidente. Sono colori così diversi, come ho fatto a mischiarli?

Ma non aveva tempo per pensarci, si stava facendo tardi. Il preside, vicino alle scale, faceva strada agli studenti verso le loro classi. Ryuuji chinò servizievolemente il capo, cercando di non provocarlo. Purtroppo non si aspettava di inciampare salendo le scale, mancando l'ultimo gradino e battendo lo stinco, cosa che gli fece strizzare gli occhi, all'apparenza severi, per il dolore. Per qualche ragione, gli studenti più piccoli rabbrividirono alla sola vista, oltrepassandolo.

Sospirando e sfregandosi lo stinco, riflettè - Il motivo per cui si sentiva così giù era probabilmente quello che era successo la sera passata quando si era separato da Aisaka.

Ryuuji avrebbe dovuto sentirsi sollevato di essersi liberato dal problema di svegliarla la mattina e dallo sforzo di preparare un bento in più; sarebbe dovuto tornare alla sua tranquilla routine precendente... Eppure ora era terribilmente confuso... Non credo che questa temporanea vita incasinata tornerà alla normalità così facilmente! Quando considerò l'ipotesi di essersi abituato alla sua vita da cane, non potè fare a meno di sentirsi patetico. Ma per qualche ragione, non si sentiva vivace come prima senza quelle urla tutte le mattine.

Come starà Aisaka? Zoppicava lentamente pensando a cose inutili. E' riuscita a svegliarsi senza che io l'abbia chiamata? E' in ritardo? Si è portata il bento? (Ora che ci pensava, lui stesso era andato a comprare da mangiare al supermercato.)

A cosa mi serve pensare a queste cose?! Respinse quei pensieri in un moto di autocommiserazione e aprì la porta della classe. Stava quasi per entrare quando...

"...Cosa?!"

Esclamò ed indietreggiò, chiudendo la porta.

Che cosa stava succedendo?

Tornò solo nel corridoio. Ad ogni modo, respira profondamente... Ciel... oh... Okay, mi sono calmato. Pensiamoci. Che cosa ho visto giusto un momento fa? Cosa può averlo causato?

Nonostante gli sforzi, non riuscì a pensare ad una risposta. Doveva entrare e accertarsene lui stesso. Deglutendo, Ryuuji appoggiò nuovamente la mano sulla maniglia e aprì cautamente la porta.

"... Sono stata chiara?"

Ryuuji era sbalordito.

Una voce profondamente inquietante, con intenzioni omicide, arrivò al suo orecchio. Coloro che non sono d'accordo saranno uccisi senza pietà! Parole risolute, che colpirono tutti i presenti.

"Se sento ancora qualcuno dire qualcosa di così inutile... Senza dubbio. Gliela. Farò. Pagare!"

In piedi al centro della classe, con la schiena rivolta a Ryuuji, c'era Aisaka Taiga - conosciuta anche come la Tigre Tascabile.

Attorno a lei un gruppo di suoi compagni si sforzava di mantenere le distanze addossandosi al muro; tutti annuivano vigorosamente.

Che sta succedendo qui? Oltre a questa domanda, Ryuuji non riusciva a pensare ad altro da dire, poco importava quante volte la ripetesse... Che sta succedendo qui??

"... Spero di esser stata chiara. Non amo ripetermi..."

Ripetè la Tigre Tascabile. "Sissignore...!" Tutti, sia ragazzi che ragazze, replicarono debolmente, tremando di paura.

In seguito ad una più accurata osservazione, i banchi e le sedie intorno ad Aisaka erano buttati all'aria, le borse e i loro vari contenuti sparsi ovunque. L'intera classe aveva un aspetto terribile, simile a quello dei rottami lasciati da un tifone di passaggio. Nonostante la voce di Aisaka fosse calma, le sue spalle tremavano terribilmente, come se avesse appena gridato. Come poteva... No, non posso sbagliarmi, dev'essere opera di Aisaka. Ma perchè?

"Oh... Takasu..."

Qualcuno si è accorto di me. Sì, indubbiamente sono io, Takasu, ma...

"...C-Che cosa è successo?... Cos'è questo?"

Perchè tutti mi stan guardando con quella strana espressione? Nonostante sia una buona cosa che non si tratti di disprezzo, sembrano a disagio, o forse in imbarazzo? Rimane il fatto che tutti mi stan guardando con una strana espressione.

E poi la stessa Aisaka si voltò e ricambiò silenziosamente il suo sguardo, senza nemmeno dire 'buongiorno'. Al contrario, sollevò il mento in modo ambiguo, e congedò semplicemente l'intera classe.

I loro compagni di classe, tremanti e rannicchiati l'uno accanto all'altro, cominciarono, a gruppi di due e tre, a tornare ai loro posti. Uno di loro raggiunse Ryuuji.

"...T-Takasu... Mi dispiace davvero. E' tutta colpa di quelle strane voci..."

"Eh? Strane voci?"

"Mi dispiace, non immagineremo mai più cose così strane!"

"Cosa? Immaginare cosa? Cosa stai cercando di dire?"

Anche Noto, che solitamente andava d'accordo con lui, disse,

"... Hey, Takasu,... A parte gli scherzi, penso davvero che tu sia un tipo sorprendente... e penso di essere anche un po' invidioso! Mi dispiace, non penserò mai più nulla di strano!"

Disse con espressione nervosa, e mentre stava per allontanarsi, Ryuuji l'afferrò per la spalla, indagando freneticamente su cosa intendesse dire,

"A-Aspetta un secondo! Di cosa diavolo stai parlando? Che cosa è successo? E' opera di Aisaka, vero? Che ha combinato questa volta?"

"No, ecco..."

"Spiegati una volta per tutte!"

Noto appariva piuttosto imbarazzato, distoglieva spesso lo sguardo. Era uno dei pochi amici non spaventati dallo sguardo di Ryuuji, anche quando posto sotto interrogatorio. Tuttavia, Ryuuji non riusciva a lasciare la presa sulla spalla di Noto, non l'avrebbe lasciato andare fino a quando non avesse ottenuto una risposta... Anche Noto lo capì, perciò rispose vago, "Come posso dire...?"

"E' come... come se avessimo origliato... stavamo diffondendo voci su te e la Tigre Tascabile..."

"Voci?"

"Beh... sì, voci riguardo... una vostra presunta frequentazione... Alla fine la Tigre Tascabile si è infuriata per questo. Ha detto 'Io non ho proprio nessuna relazione con Takasu-kun!' E poi si è scatenato l'inferno... E' stato davvero spaventoso, te lo giuro... E' stata la prima volta che ho visto la Tigre Tascabile fare un disastro. Non andrò contro il suo volere mai più. Poi ha aggiunto 'Basta sciocchezze! Basta tirare conclusioni! Se vi azzardate a spargere nuovamente quella voce in giro, vi ucciderò! Ucciderò ciascuno di voi!' Nemmeno Kushieda è riuscita a fermarla... Vero, Kushieda?

Noto si rivolse a Kushieda Minori, che stava giusto passando lì vicino... Era comunemente ritenuta l'unica persona a conoscere bene la Tigre Tascabile, ma ora il suo viso mancava del solito sorriso smagliante.

"E... Ehm, Takasu-kun, io..."

I suoi occhi gravi sembravano star considerando un qualcosa quando incontrarono quelli di Ryujii... Sembra che voglia dire qualcosa. E poi...

"... Minorin, non sparare altre inutili sciocchezze, o mi arrabbierò, anche con te..."

Promise Aisaka energicamente, dietro di lei.

"Minorin, dovresti chiedere scusa anche a Takasu-kun... Digli che sai che è stato un equivoco quello di ieri... Devi scusarti con sincerità! Tutto questo è dovuto a quei pettegolezzi diffusi dai nostri compagni... Voglio che Minorin, fra tutti, sappia che è c'è stato un equivoco."

"... Taiga..."

"Dillo, Minorin!"

Le labbra di Aisaka formarono una V capovolta, mentre si agitava sempre di più, come una bambina. I suoi occhi fissavano direttamente Minori, senza distogliersi o guardare Ryuuji, mentre le sue sopracciglia erano immobili.

Minorin rimase senza parole per alcuni minuti, succube delle occhiatacce di Aisaka. Completamente sconfitta, alla fine disse, "Bene" girandosi nuovamente verso Ryuuji, "Mi spiace di averti frainteso ieri, Takasu-kun."

"...E-Ecco... n-non c'è davvero... alcun bisogno di scusarsi..."

"Taiga...!"

La ragazza per cui aveva una cotta rivelò poi un paio d'occhi turbati. Anche se si era scusata con Ryuuji, mostrava ancora un'espressione insoddisfatta,

"... E' stata Taiga a chiedermi di dirlo. Voleva ti riferissi che sono a conoscenza del fatto che è stato tutto un equivoco. Ma... Non credo che Taiga farebbe una cosa simile..."

"O forse..." Stava per continuare quando il delicato equiliberio venutosi a creare si ruppe...

"Eh?! Che diavolo è questo casino?! Non riesco a credere che l'ordine della classe sia stato buttato all'aria in questo modo nonostante il vostro rappresentante fosse solo leggermente in ritardo!"

Kitamura arrivò con aria pomposa. Minorin rimangiò ciò che stava per dire e si allontanò da Ryuuji, dando una pacca sulla testa ad Aisaka, "Non fare quella faccia tetra!" Disse, tornando alla sua solita aria allegra prima di tornare al suo banco.

Successivamente, sotto la guida dell'inconsapevole Kitamura, tutti cominciarono a riordinare i banchi e i tavoli buttati alla rinfusa.

"Forza! Sbrigatevi gente! Se Koigakubo vede una cosa simile, sarà così scioccata da rimandare il suo matrimonio!"

Sotto lo sguardo fisso di Ryuuji, Aisaka si avvicinò a Kitamura. A poca distanza da lui, disse qualcosa che soltanto lui potè udire.

Kitamura subito rivelò un'espressione confusa, prima di tornare al suo sorriso spensierato, e annuì in direzione di Aisaka.

Ryuuji vide le labbra di Aisaka pronunciare - Ho qualcosa da dirti. Vediamoci dopo la scuola. - O qualcosa di simile.

Aveva parlato scorrevolmente questa volta. Non aveva balbettato per l'agitazione, non si era impappinata, non era successo nulla. Aisaka era finalmente riuscita a parlare con Kitamura, e senza l'aiuto di alcun cane.



* * *



Così si concluse un'altra giornata per l'apparentemente stramba classe 2-C. Infatti, gli occhi di Ryuuji non lasciarono mai Kitamura e Taiga.

Quando la disperata insegnante single vestita di rosso lasciò l'aula dopo che gli alunni l'ebbero mandata via alla fine della lezione, la classe prese nuovamente vita. C'erano persone che si precipitavano alle attività del club, persone che andavano alle assemblee, persone che si aspettavano per andare a casa insieme, persone che continuavano le loro conversazioni da prima dell'inizio delle lezioni - così come persone che si scambiavano sguardi e uscivano dalla classe insieme.

Senza rendersene conto, Ryuuji aveva lasciato il suo posto e aveva velocemente seguito Aisaka e Kitamura che erano usciti poco prima.

C'è qualcosa che non quadra... Dopo qualche secondo di esitazione, Ma... Sebbene continuasse ad avere dubbi, i suoi piedi continuavano ad avanzare silenziosamente.

Ma questo è il momento della verità per Aisaka! Come se non fossi al corrente di quanto è maldestra. Probabilmente inciamperà, forse cadrà dalle scale, potrebbe balbettare nel momento cruciale, oppure potrebbe anche piangere... Tutto questo perchè la goffaggine di Aisaka è semplicemente spettacolare, e solo io ne sono a conoscenza.

Ecco perchè, ecco perchè sono così preoccupato... Devo tenerla d'occhio... quindi...

Quindi?

"...!"

I piedi che precedentemente stavano seguendo quei due si fermarono durante il percorso sulle scale.

Ryuuji se lo chiese nuovamente.

Quindi, quindi cosa? Nonostante io sia preoccupato per quella stupida imbranata, cos'altro posso fare? Aiutarla? E per cosa? 'Facciamo finta che non sia successo nulla, torniamo a come eravamo prima della lettera d'amore!' Questo era quello che aveva detto lei stessa.

In questo caso, dovrei cancellare tutto ciò che riguarda Aisaka dal fondo del mio cuore. No, invece di pensare a queste cose tristi, farei meglio a considerare la mia situazione attuale! Se quell'imbranata non riesce a confessare i propri sentimenti ad un ragazzo, in che modo potrei essere d'aiuto? Dovrei andare da lei e dirle "Va tutto bene? Ti proteggerò io!" Voglio dire, 'che ingenuità sarebbe? Non è nemmeno divertente.

Ryuuji aggrottò la fronte e strizzò gli occhi crudeli, come se stesse lanciando raggi dannosi... ma non era arrabbiato. Credo dovrei dirigermi verso l'entrata, non perchè voglio evitare che qualcuno disturbi, ma... Anche se nessuno lo avrebbe realmente capito, quella non era la vera ragione.

Sigh... Respirò profondamente.

"... Credo che andrò a casa!"

Cambiò forzatamente direzione ai propri piedi e si allontanò dai due che erano usciti, tornando verso la classe. Senza che nessuno lo notasse, sembrava essere cresciuto di alcuni centimetri nei giorni passati.


Noto e Haruta, dei quali Ryuji aveva recentemente fatto la conoscenza, lo avevano invitato ad andare da qualche parte con loro, ma aveva declinato ed era tornato al suo banco. Perchè mi sento stanco? Perchè non esco con i miei amici o vado a casa? Non ho voglia di andare a casa adesso. Decise invece di ammazzare il tempo in una libreria.

Mentre si preparava per andare a casa, Credo che prima andrò al bagno! E dunque si incamminò solo per il corridoio...

Dopo aver superato qualcuno che si era appena asciugato le mani, Ryuji si trovò da solo nel bagno, che era misteriosamente silenzioso, fatta eccezione per la forte fragranza di detergenti che aleggiava nell'aria.

Sciacquandosi le mani nel lavandino, Ryuuji guardò il viso riflesso nello specchio - era sempre la solita faccia noiosa. Benchè non fosse una novità per lui, si stava leggermente stancando, perciò... Proprio come pensavo...

I pensieri di Ryuuji non erano rivolti al suo viso, ciò a cui stava pensando era invece...

"... La sue espressione è sicuramente spaventosa..."

Sta facendo del suo meglio la Tigre Tascabile in questo momento?

Per tutta la mattinata, sia durante le lezioni che durante l'intervallo, Ryuuji aveva lanciato occhiate al viso di Aisaka. Man mano che la fine delle lezione si avvicinava, l'espressione di Aisaka cambiava considerevolmente. Alla fine delle lezioni, poco tempo prima, non c'era più alcuna espressione sul suo viso - Non era né rosso né verde - era bianco pallido.

Ryuuji pensò, Sta per dichiararsi, deve mostrare un'espressione dolce. Che stupida...

A proposito di stupidità, ripensò alla confusione di quella mattina, quando aveva distrutto la classe, e aveva addirittura disapprovato il comportamento della sua migliore amica Minori. Taiga aveva assunto un'espressione così seria solo perchè si trattava di Minori.

Questo significa che l'ha fatto per me... Era stato tutto fatto per Ryuji.

L'aveva fatto perchè Minori smettesse di fraintenderlo. Era solo per questo motivo che aveva scatenato un simile putiferio.

Ripensandoci, Aisaka non aveva mai fatto una cosa simile per sé stessa, cioè, per non farsi fraintendere da Kitamura - anche perchè Kitamura non era nei paraggi quando si era infuriata.

In altre parole, aveva fatto tutto ciò per Ryuuji, ecco perchè lei...

"Che... Che..."

Sospirando, anche quello che voleva dire scomparve. Tonto, stupido, goffo modo per farlo... Alla fine, Ryuuji non riuscì a dirlo.

Deve davvero ricorrere a simili metodi per ogni cosa? Probabilmente ce ne sono altri, molto più sottili per risolvere la situazione. Usare un metodo del genere senza averne un tornaconto, è davvero... gentile, quasi patetico. Ryuuji lo pensava davvero, Aisaka è davvero una ragazza gentile. Senza rendersene conto, aveva usato un aggettivo davvero buffo per descrivere la Tigre Tascabile. Ma non poteva farci nulla, era vero.

"Gentile..." Disse sottovoce. Colei che si lamentava di non essere capace di gentilezze nei confronti altrui, era in realtà la più gentile di tutti. Chi non la frequentava non lo poteva sapere, ma almeno per Ryuuji, questa era una certezza.

"WHOA!"

Un urlo improvviso gli fece voltare la testa di riflesso.

Un alunno che era appena entrato nel bagno si fermò e urlò con orrore. "Che succede?" Chiese la persona dietro di lui, prima di esclamare, "Whoa! Ci spiace di averti disturbato!!!" Erano entrambi intimiditi dallo sguardo intenso che Ryuuji aveva lanciato loro. Per gli altri, sia Ryuuji che la Tigre Tascabile erano classificabili come pericolosi - come sempre.

Probabilmente se ne usciranno con 'Takasu ha occupato il bagno, state lontani, è pericoloso' o qualcosa di simile. Questo voleva dire che nessuno sarebbe entrato. Meglio così! Non era dell'umore giusto per vedere qualcuno, perciò gli stava bene.

Ad ogni modo, visto che nessuno verrà per un po' di tempo, è meglio cambiare aria a questo posto! Pensò Ryuuji, L'umidità è la causa di questa puzza. Camminò verso la finestra per aprirla, preso completamente dalla sua ossessione per la pulizia.

Girò la maniglia e aprì la finestra... Poi si bloccò.


"Kitamura-kun!, Kitamura-kun... Kitamura-kun... ecco... ehm..."

...COOOSA!? Gridò Ryuuji dal pronfondo del suo cuore, pietrificato. Si prese la testa fra le mani, E' stata un'allucinazione? No, non lo era. Questo significava che...

Riusciva a sentire la voce di Aisaka chiaramente.

Il bagno degli uomini era situato al secondo piano, sotto c'era il bagno degli ospiti, e appena fuori c'era il giardino della scuola - uno spazio infilato tra la finestra del bagno e la fila di alberi più avanti. Incredulo, si sporse per sbirciare, sperando di aver sentito male. Sfortunatamente, anche quel barlume di speranza svanì.

Aisaka e Kitamura erano uno di fronte all'altra in quel punto insolito. Una qualunque persona con un minimo di intelligenza, sa che chiunque usi il bagno potrebbe sentire quello che viene detto là fuori!

"Davvero... perchè lei... ha scelto proprio quel posto, fuori dal bagno..."

...Stupida!

Ryujji si prese la testa tra le mani e gemette, accovacciandosi sotto la finestra. Anche se nessuno passa di qui - il motivo è la puzza che c'è di solito.

Senza toccare il pavimento con il sedere, Ryuuji stava per soffocare quando mise la testa fra le ginocchia proprio sotto la finestra aperta. Aisaka sei davvero stupida! Ma soprattutto, cosa succederebbe se qualcuno, come me, entrasse e aprisse la finestra? Non verrebbero visti?!

Non riesco a crederci... Ryuuji decise di rimanere così per un po'. Se qualcuno entra, lo squadrerò semplicemente. Ecco che cosa aveva programmato.

Non importa, è meglio chiudere la finestra. Non voglio origliare. Proprio quando stava per alzarsi...

"Aspetta un attimo!"

Sentendo la voce di Kitamura, rimase fermo.

"Penso di sapere quello che vuoi dire, ma sembrerei uno stupido se avessi frainteso, quindi prima di sentirlo dire da te, vorrei essere sicuro di una cosa... Okay, ecco, stai frequentando Takasu?"

Il suo cuore mancò un battito. Non posso mettermi ad origliare... o meglio, rimanere qui accovacciato e origliare. Anche se questo era ciò che si era detto, quando aveva sentito il suo nome, non aveva potuto fare a meno di ascoltare. Non va bene, devo chiudere la finestra, o uscire di qui una volta per tutte...

"T-Takasu-kun..."

Anche se era quello che aveva in mente...

Non riusciva a muoversi. Sembrava esser trattenuto dalla voce acuta e nervosa di Aisaka.

"Takasu-kun, lui è... lui è... lui è..."

Nessuna parola seguì il ripetuto mormorio di "lui è".

Stupida! Cosa stai facendo?! Che cosa aspetti?! Sbrigati a dichiararti! O cosa stai a fare fuori dal bagno?! Ryuuji urlava dentro di sé, accovacciato in silenzio. Ma Aisaka non riusciva a continuare.

Sotto un così intenso silenzio, non riusciva nemmeno più a mormorare ripetutamente "lui è". A questo punto, un ragazzo normale se ne uscirebbe fuori con qualcosa tipo "Se è tutto, io vado!" E Kitamura... Lui è più impegnato di un ragazzo qualunque. Quindi se se ne va adesso, non saprà mai dei sentimenti di Aisaka.

Sbrigati a dirlo! Devi! Ryuuji strinse i pugni con forza e strinse i denti, dimenticò persino di respirare, e ancora Aisaka rimaneva in silenzio. Sembrava che il silenzio non avesse fine.

Era forse stata una Mission Impossible fin dall'inizio? Non l'ha nemmeno chiamato fuori dalla classe normalmente e ora vuole dichiararsi?! E' troppo imprudente! E' la fine? Ryuuji chiuse gli occhi rassegnato.

In quel momento...

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"La mia relazione con Takasu-kun è stata tutta un fraintendimento di Minorin! L-La persona che mi piace davvero è..."

Un soffio di vento.

"... Kitamura-kun!"

Ahhh!!!

Le gambe di Ryuuji quasi persero forza e ci mancò poco che cadesse sul sedere. Si resse prontamente al muro.

Trattenendo il respiro e cercando di non far alcun rumore, chiuse la bocca. Anzi, si posò anche una mano sulla bocca, esclamando ripetutamente dentro di sé, E' così che si fa!

Anche se non era riuscita a cominciare una conversazione con lui, anche se era molto nervosa, Aisaka era riuscita ugualmente a dichiararsi a Kitamura. Probabilmente io non ci riuscirei; se adesso dovessi dichiararmi a Minori come ha fatto lei, non penso ci riuscirei. Nonostante io continui a spronare Aisaka a fare del suo meglio, se davvero dovessi dichiararmi come ha fatto lei... Non potrei. Non c'è modo che io possa essere diretto come lei.

Non appena la parola "piace" fu mormorata, Ryuuji l'intruso si sentì come colpito da una freccia scintillante carica di determinazione e purezza. La freccia carica dei sentimenti di Aisaka senza dubbio era stata scoccata anche nel cuore di Kitamura e nel suo corpo.

Bene così. In questo modo i sentimenti giungeranno al posto a cui appartengono e saranno mandati nella giusta direzione.

Quindi questo senso di rifiuto dev'essere solo la mia immaginazione.

"Io ti piaccio...? La tua relazione con Takasu era un equivoco? Ha capito male Kushieda? Ha frainteso te e Takasu?"

"... S-Sì, gliel'ho detto, ma Minorin non mi ha creduto..."

Kitamura ci pensò su un momento e rimase immobile, alla fine comprese e disse,

"Capisco. Son davvero felice di aver capito male. Kushieda riesce ad essere piuttosto convincente con le sue teorie... Sì, penso di aver capito adesso."

"Uhm..."

La voce di Kitamura era calma come al solito.

Aisaka era indecifrabile come al solito.

Ryuuji sospirò con la mano sulla bocca per evitare di emettere alcun suono.

Il silenzio riempì lentamente il bagno maschile, e nonostante fosse accovacciato e cercasse di non far rumore, Ryuuji sentì il silenzio vibrare intorno a sé.

Voleva liberarsi del suo respiro incessante e alzarsi, così da poter chiudere la finestra e andare a casa...

"M-M-Ma! Ma!"

Fu allora.

La voce di Aisaka fuori dalla finestra giunse ancora una volta chiara.

"Ma, sicuramente non odio Takasu-kun! Assolutamente no! Quando sono con lui, non sento mancarmi il respiro! Ho sempre pensato che avrei potuto soffocare in ogni momento... ma Takasu-kun... Ryuuji mi prepara anche del gustoso riso fritto! Ogni volta che avevo bisogno di qualcuno al mio fianco, solo Ryuuji era lì! Mi ha sostenuto anche a costo di mentire! E' sempre stato così, ecco... cosa penso! Anche adesso! E' doloroso, anche se siamo lontani, io e Ryuuji... non importa quando... anche adesso! Perchè Ryuuji era al mio fianco! E' perchè lui era con me che io ora sono qui...!

Ryuuji si bloccò immediatamente.

Cosa stai facendo?! COSA DIAVOLO STAI FACENDO?!

"Senza dubbio non lo odio. Per me, Ryuuji... lui..."

Sembra davvero una... una...

"Le cose stanno così?"

La voce di Kitamura sembrava allegra.

"Va bene, credo di aver capito i sentimenti di Aisaka. Ad ogni modo... tu e Takasu andate davvero d'accordo. Sentirtelo dire mi ha sollevato."

"S-Sollevato...?"

"Sì, ti ricordi? Era esattamente in questo periodo che l'anno scorso mi sono dichiarato. Ricordo che ti dissi che ero innamorato della tua bellezza e della tua franchezza nell'esprimere la tua rabbia, penso."

Ryuuji era così scioccato da questa rivelazione, che sentiva per la prima volta, che quasi si mise a piangere. Aisaka rimase in silenzio. L'unico le cui gambe tremavano per lo shock era Ryuuji, l'unico a non sapere nulla era Ryuuji.

"Anche se sono stato respinto in un secondo."

"... Sì, lo ricordo! Come potrei... dimenticarlo? Era una strana dichiarazione, solo Kitamura-kun poteva farne una simile. Da quel momento in poi, ogni volta che venivi nella nostra classe a cercare Minorin per discutere degli argomenti del club, ho sempre pensato, 'Ah... eri tu...' Mi ricordo tutto!"

"Quindi lo ricordi! Dato che sembravi non notare la mia presenza, pensavo te ne fossi già dimenticata! Mi ero dichiarato perchè pensavo fossi davvero bella, ma da quando hai cominciato a frequentare Takasu, sembravi ancora più attraente... perchè hai sempre delle espressioni interessanti."

"E-Espressioni interessanti? Io?"

"Certo, ogni volta che sei insieme a Takasu, hai una faccia davvero interessante, perciò sono sollevato. Takasu è davvero un bravo ragazzo! E per essere in grado di comprendere una ragazza come te, penso sia davvero eccezionale."

Kitamura sembrava sorridere allegro. E poi...

"C-Cosa... COSA HO APPENA DETTO?!"

Accortasi dell'errore, Aisaka urlò.

"A-Aspetta un momento... Cosa stavo dicendo?... E Kitamura-kun, cosa stai dicendo?! Ti ho già detto che fra me e Ryuji non c'è niente, che... eh?! Il mio viso è interessante?! No... Ehh?! No, aspetta! Aspetta! Mi sono dichiarata?! Mi sono davvero dichiarata?! Ma... aspetta! Ehhh?!"

"Oh no, come è potuto succedere?" Continuava a ripetere la Tigre Tascabile, come se avesse perso l'orientamento. Se ci fosse stata un'altra persona al posto di Kitamura, non avrebbero probabilmente saputo come gestire la situazione,

"Aisaka, va tutto bene."

"T-T-T-T-Tutto bene?! Cosa intendi dire?! Non so nemmeno cosa ho appena detto! Come può andare tutto bene?!"

"Mi fanno davvero piacere i tuoi sentimenti, e sono davvero felice. Sono sicuro che saremo buoni amici da oggi in poi."

"... A-Amici...?"

Aisaka era così scossa da non aver più parole.

"Sì, buoni amici."

Buoni amici.

Non era esattamente il tipo di relazione che desiderava Aisaka. Aisaka avrebbe dovuto rispondere 'Non è così!' Doveva... pensò Ryuji.

Avrebbe dovuto, ma,

"... Amici... Io e... Kitamura-kun...?"

Avrebbe dovuto dirlo, ma,

Aisaka non lo disse, non disse mai Mi piaci, ma non voglio essere tua amica, voglio essere la tua ragazza. Alla fine, i sussurri di Aisaka divennero difficili da comprendere...

Ti ho respinto quando ti sei dichiarato, ma poi osservandoti, mi sono innamorata di te a mia volta. Ora mi piaci davvero e vorrei che uscissimo insieme come coppia.

...Non ripetè mai la parte più importante.

La presunta ultra-egocentrica Tigre Tascabile era ora intrappolata dai suoi stessi artigli. "Uhm," emise arretrando, e tutto si concluse.

"Bene allora, a domani!"

Disse Kitamura spensierato come al solito. Buona notizia: il suo atteggiamento era sempre lo stesso; cattiva notizia: non aveva affatto idea di quello che era appena successo.

Anche Aisaka si riprese, si calmò, e tornò alla sua espressione impassibile,

"A domani."

Ryuji chinò la testa in preda allo sconforto. Si grattò il capo e serrò gli occhi. Dal suono dei loro passi, poteva affermare che i due avessero preso direzioni differenti. Tutto quello che riuscì a fare fu gemere,

"...Che stupida..."

...Kitamura non ha davvero afferrato il tuo discorso, dannazione!

La tua franchezza, quella di cui Kitamura parla, quanto la conosce in realtà? Le tue lacrime, le tue risate, la tua timidezza, la tua solitudine, il tuo amore per lui... Quanti di questi fragili sentimenti hai tenuto nascosti?

Non importa quanto dolorosi o gentili siano questi sentimenti, non glieli lascerai mai capire! Non gli hai mai dato sul serio la possibilità di capirti!

Alzandosi sulle gambe irrigidite e fredde, Ryuji si allontanò lentamente.

"Addio." Aisaka sembrava davvero tranquilla nel dirlo, anche se, una volta rimasta sola, dovesse aver nascosto dei sentimenti che nessuno poteva capire.

Probabilmente stava piangendo con una voce che nessuno poteva sentire mentre camminava con la schiena rivolta verso Kitamura, le lacrime scorrevano mentre camminava tremante senza che nessuno potesse vederla... Doveva essere così!

In questo caso, poichè son l'unico ad esserne al corrente...

Domanda... Cosa avrebbe dovuto fare ora Takasu Ryuji?

Risposta... "Davvero molto semplice."

L'aveva detto con fiducia, anche se non ne era così sicuro. Non stava rispondendo con la testa, ma con il suo cuore, la sua pelle, le sue ossa e la sua carne, con quel corpo che aveva passato tanto tempo insieme ad Aisaka.

Lasciamo che si muova da solo allora! Se le cose vanno per il verso giusto, questo corpo mi porterà nel luogo in cui lei si trova.

Assolutamente!



* * *



Sulla strada di casa, sotto i raggi del solito sole...

"... Che cosa vuoi?"

Ryuuji riuscì finalmente a raggiungere Aisaka e l'afferrò per la spalla... Si trovavano in un tranquillo vialetto residenziale, nessuno in vista.

Aisaka si voltò con espressione confusa, poi posò lo sguardo su Ryuuji, che ancora cercava di recuperare fiato, e disse:

"Smettila... Non sei più il mio cane, non c'è bisogno che tu mi segua ancora!"

L'aveva affermato freddamente, spostando la mano di Ryuuji mentre procedeva. Ryuuji parlò alla sua schiena,

"Dire una cosa simile anche se stai per piangere. Sei depressa perchè sei stata respinta, vero? Anche se la sua risposta non è stata esattamente un rifiuto."

"...!"

Con un sussulto Aisaka indietreggiò leggermente, poi esclamò,

"T-Tu... l'hai visto?!"

"... Lascia che mi spieghi, non intendevo origliare. E' colpa tua, come hai potuto essere così stupida da confessarti proprio fuori dal bagno dei maschi, fra tutti i posti? Mi è capitato di ascoltare mentre andavo in bagno."

Sotto i raggi del sole, Ryuuji riusciva ancora a scorgere il viso di Aisaka che diventava rosso quando lei mormorò, "D-Davvero?!" Sembra quasi che lei non ci abbia affatto pensato.

"Bene, e adesso? Andiamo a comprare qualcosa per la cena di stasera? O vuoi andare al ristorante per famiglie di ieri sera per commemorare la tua dichiarazione fallita? Posso ascoltare le tue lamentele per tutta la sera, e pago io, ma solo per oggi comunque!

"... D ...Di cosa stai parlando?"

Aisaka rimase immobile davanti a Ryuuji, gli occhi spalancati come se avesse appena visto qualcosa di incredibile.

"Ora che mi ci fai pensare, oggi c'è lo sconto sulla carne di maiale!"

"Quale carne di maiale?!"

"O vuoi mangiare del manzo stasera?"

"Nemmeno la carne di manzo! Non ha niente a che vedere con questo, niente!... Che ti prende?! Perchè?! Non sei più..."

"O vuoi cucinare tu?"

"Basta!... Ho detto... Basta! Smettila! E' tutto..."

"Starò al tuo fianco."

Aisaka rimase senza parole per quella limpida dichiarazione, e aggrottò la fronte, aflitta. Ryuuji la guardò dritta negli occhi e continuò,

"Starò al tuo fianco, cucinerò per te, potrai venire a casa mia per mangiare come al solito, e farò i bento per te e ti sveglierò ogni mattina, quindi..."

"E quindi?!... Che cosa diavolo stai facendo?!"

Aisaka gridò, la sua voce echeggiò per il viale.

"Di cosa stai parlando?! Saremo fraintesi di nuovo! Minorin già non ci crede, ti fraintenderà ancora, questo ti sta bene?"

"Sì."

La risposta fu più facile del previsto,

"Quando succederà, allora toccherà a me arrabbiarmi! Mi accerterò che Kitamura sia presente e traformerò la classe in una campo di battaglia così non fraintenderà più."

"P... Perchè..."

Le lacrime cominciarono a scivolarle sulle sue guance. Visto? Ryuji pensò tra sé e sé, Aisaka è quel tipo di persona che va in un posto dove nessuno può vederla - eccetto me - e piange in solitudine.

"Perchè, perchè... Perchè faresti una cosa simile?! Non ti ho già detto che non sei più il mio cane?! Non devi più farlo!"

"... Non lo so nemmeno io, ma mi sento di farlo... E poiché stai piangendo, non posso lasciarti sola. Perché mi preoccuperei, mi preoccuperei se ti venisse fame... O almeno è questo che pensa la mia parte gentile.!

"C... che cosa?!"

Nonostante i suoi occhi fossero gonfi di lacrime, Aisaka fissava ancora Ryuuji con astio,

"Nessuno ti ha chiesto di farlo! Non sono una bambina, perciò lasciami sola! Non c'è bisogno che ti preoccupi per me!"

Ryuuji continuò,

"... Aaah, ecco perchè!"

Finalmente aveva capito.

Perchè voleva stare al suo fianco così tanto.

Perchè era così preoccupato per lei, e perchè non poteva lasciarla sola. Era tutto perchè...

"E' perchè io non sono un cane... Ecco perchè voglio starti accanto!

"... Cosa?!"

"In realtà i cani non possono davvero starti accanto!"

Tutto qui.

Io non sono un cane, un cane non potrebbe fare una cosa simile.

Un cane, se chiamato, viene, ma una tigre non verrebbe, anche se chiamata da qualcuno. Loro non necessitano l'aiuto di nessuno, ecco perchè sono tigri... Ecco che tipo di animale è la tigre.

E qui, ora, io non sono un cane.

Anche se mi vien da ridere per quello che sto per dire, vado avanti! Nonostante questo, Ryuuji decise di continuare, perchè in quel momento voleva dirlo a tutti i costi, voleva farlo sapere ad Aisaka...

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"Io sono un drago, e tu sei una tigre... Il drago, fin dall'antichità, è l'unico animale che può eguagliare una tigre. Ecco perchè devo diventare un drago, per starti accanto."

Per eguagliare la Tigre Tascabile, Takasu Ryuuji doveva diventare un drago. Aveva deciso di farlo, anche se sarebbe stato deriso, anche se sarebbe stato considerato un pazzo... ma,

"...Ai... saka...?"

Nessuno gli diede del pazzo, e nessuno lo derise.

Di fronte a lui stava una ragazza che non emetteva suoni. Ferma, con i piedi poco distanti, le sue guance erano umide di lacrime quando alzò la testa per guardare Ryuuji.

Sembrava davvero arrabbiata, e davvero triste allo stesso tempo; sembrava un po' timorosa, ma anche un po' turbata, così come un po' sorpresa.

Il suo corpo minuto era scosso dalle emozioni, pronto ad esplodere in qualunque momento. Strinse i pugni...

"... Taiga..."

Menzionato il suo nome, il suo corpo tremò come se fosse stata colpita... Le ciglia di Aisaka Taiga si mossero di scatto.

"Questo fa parte dell'essere uguali, giusto? ... Dato che tu mi chiami Ryuuji, allora io ti chiamerò Taiga."

Va bene? Aveva appena finito quando...

"Cosa cerchi di ottenere?!"

Un'ombra si estese dalle sue gambe, come se si fosse improvvisamente espansa. Forse ho visto male, ma...

"Cosa sono queste presuntuose assurdità? Perchè dovrei permetterti di chiamarmi per nome?!... Che cos'è questa sciocchezza dell'essere uguali?! Che vergogna!! Renditi conto della tua posizione, idiota di un Ryuuuji!"

"Eh..."

La bomba era esplosa. Ah, ecco...

"Forse non hai idea di quello che stai dicendo! Altrimenti, come potresti dire cose così insolenti? Inoltre, che diavolo vuol dire?! Aaaah, ho capito adesso, può essere che tu..."

Dopo aver rilasciato un torrente di insulti, Aisaka si fermò improvvisamente. Proprio così, il suo stare ferma così era la cosa più terribile da immaginare. I suoi occhi fissavano maligni il suo avversario mentre scivolava e si avvicinava a lui da sotto, emettendo un'aura che avrebbe intimorito qualunque persona paralizzandola.

Questi erano i veri colori della Tigre Tascabile.

"... Può essere che tu ti sia innamorato di me?"

"... Non essere rid..."

"Mph, non penso! Come potresti tu, tra tutti, essere così autolesionista?"

"... Uh... Ah..."

Aisaka sorrise fissando Ryuuji - sebbene Ryuuji non osava guardarla negli occhi, fece lo stesso del suo meglio per rispondere,

"Bene, sicuramente non lo farò"

Sì, esatto. Se aveva capito i miei sentimenti per Minori, allora i miei sentimenti per Taiga erano differenti.

Ma una cosa era sicura, Ryuuji voleva davvero prendersi cura della Tigre Tascabile conosciuta come Taiga. Anche se non ha niente a che vedere con l'amore, volevo solo rimanere al suo fianco... Devo stare al suo fianco, questo è il genere di persona che voglio essere. Tutto qui. Qualche problema?

"Oh cavolo, dobbiamo sbrigarci! Al supermercato! A comprare della carne di maiale!"

Senza esitazione e sollevato, Ryuuji si avviò a grandi passi.

La vita di tutti i giorni deve continuare come al solito! C'è tempo, perciò per ora finiamola qui. Ora che le cose sono andate così avanti, non c'è motivo di avere pensieri scomodi. La nostra priorità adesso è la cena!

"Se riusciamo a prendere della buona carne di maiale oggi, possiamo fare dello stufato! Ah, magari anche della semplice carne di maiale grigliata potrebbe andar bene... E perchè non mi stai seguendo?!"

Accortosi che Taiga non lo stava seguendo, Ryuuji fu costretto a fare vertiginoso dietro-front mentre continuava a camminare a grandi passi e si affrettò a ritornare a fianco a lei. "Sbrigati, dai!" La spronò, sebbene non prendendola per mano, ma semplicemente colpendole il gomito con l'angolo della sua borsa.

"Ryuuji... Voglio uno Yogurt Sundae."

"Eh?! Ma cosa diavolo, alla fine vuoi ancora andare al ristorante per famiglie? E io che non vedevo l'ora di preparare la cena..."

"Possiamo mangiare la carne di maiale dopo... Possiamo mangiarla con lo zenzero... No, dobbiamo mangiarla brasata, morbida e succosa!"

"Eh? Okay, vada per il maiale brasato, ma riesci a finirlo? Sono già le cinque, da tempo immemore a casa mia si cena alle sei... Hey, smettila di ignorarmi! E perchè mi cammini davanti?!"

"... Ryuuji!"

Taiga, che stava camminando per i fatti suoi davanti a Ryuuji, si fermò improvvisamente e si girò, fissando Ryuuji con i suoi raggi trasparenti. "Ugh!" Ryuuji si trovò senza parole,

"...Cosa? T... Taiga?!"

Rispose convulsamente spostando velocemente lo sguardo verso il cielo serale. Ma...

"... Puoi stare zitto per un po'?"

Quando queste parole cattive raggiunsero l'orecchio di Ryuuji, si domandò se avesse capito male. "Ahhhhh...!" Taiga sospirò intenzionalmente di fronte a Ryuuji e disse,

"Dovresti capire quanto sono depressa adesso! Come puoi non essere preoccupato? Conto su di te per la nostra nuova strategia, non ho ancora rinunciato a Kitamura-kun, sai? E tu, cos'è che hai detto? Un drago? Beh, non fa alcuna differenza se sei un drago o un cane, ma poichè hai detto che starai al mio fianco, dovrai lavorare duramente per la mia felicità!"

Dove erano appena andate a finire le lacime? La Tigre Tascabile era ancora la Tigre Tascabile, parole crudeli e occhi sprezzanti, e il cuore di Ryuuji gli assestò un colpo pesante.

Quanto sono affilati quegli artigli e quelle zanne? Fino a quando questa feroce Tigre Tascabile mangia uomini regnerà incontrastata? E inoltre, che cosa ne sarà di lui da ora in poi, ora che ha dichiarato di stare al suo fianco?

"Forse... Sono stato un po' troppo precipitoso..."

Ryuuji sospirò e rimase sgomento. Ho sbagliato i miei calcoli! Si chiuse in pensieri profondi e chiuse gli occhi, Non sono davvero bravo a giudicare le persone!

Ecco perchè non lo vide.

Non vide l'espressione di Taiga, poco distante da lui, sorridente e con il volto abbassato mentre osservava di sottecchi Ryuuji.

"... Ha detto 'Taiga'..."

Non vide l'espressione del suo volto mentre le sua inflessibile, suscettibile risata si trasformò in una risatina civettuola.


Ad oggi, non era ancora stata vista così da nessuno.


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