To Aru Majutsu no Index ~ Italiano (Italian):Volume14

From Baka-Tsuki
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Illustrazioni[edit]

- Kamachi Kazuma

Prologo: Una Chiesa sin Troppo Oscura. Bread_and_Wine.[edit]

Terra della Sinistra.

Si trovava in piazza San Pietro, uno spazio ellittico largo 240 metri con una fontana situata quasi nel centro. Terra aveva la schiena appoggiata sul bordo della fontana, mentre guardava silenziosamente il cielo stellato.

Nessuno poteva vedere la sua faccia in quella piazza così poco illuminata. Sembrava quasi fosse coperta dal velo creato dalla sua figura avvolta nell'oscurità.

Si sentì un "glub" echeggiare.

Non proveniva dalla fontana.

Nella mano destra di Terra c'era una bottiglia con del vino rosso di scarsa qualità. Non usava bicchieri, perciò ogni volta che la portava vicino alla bocca l'alcol al suo interno ondeggiava ed emetteva quel particolare suono.

Comunque, non sembrava che il vino lo rendesse irrequieto.

Se qualcuno l'avesse guardato di giorno, avrebbe pensato di aver visto un tipo brutto e carico d'alcol, con la faccia di una persona che aveva lavorato troppo.

«Stai di nuovo bevendo, Terra?» disse la bassa voce di un uomo.

Terra, ancora con la schiena appoggiata al bordo della fontana, si girò verso la fonte del rumore.

Si trattava di un suo compagno membro del Posto alla Destra di Dio, Acqua del Retro. Un uomo che indossava degli abiti da golf blu.

Accanto a Terra c'era un anziano con dei vestiti magnifici.

Il Papa.

Sarebbe dovuto essere il più potente di tutto il Vaticano, ma con due membri del Posto alla Destra di Dio non era più una cosa sicura.

«E' il mio rifornimento per ora. Per il Sangue di Cristo.» disse Terra togliendosi il liquido rosso dalle labbra con un braccio.

«Pane e vino. Fondamentali per la Messa.»

«Il mio angelo, Raffaello, rappresenta la terra, perciò ricostituire la mia forza prendendo parte ai raccolti e alle benedizioni di questo elemento è facile e veloce.»

Sebbene l'avesse intesa come una risposta seria, sia il Papa che Acqua sospirarono. Gli sguardi di entrambi si abbassarono verso i piedi di Terra.

C'erano diverse bottiglie vuote sparse lì attorno.

Guardate le etichette, Acqua scosse la testa e disse:

«Un vino così scadente che non si trova nemmeno nei peggiori negozi per turisti. Usi il nome del Posto alla Destra di Dio, quantomeno dovresti procurarti marche migliori.»

«Per favore smettetela. Non riesco a capire i sapori di questi alcolici. Sono semplici oggetti per uso cerimoniale, inoltre parlare di lussurie è maleducato nei confronti dei veri beoni.» si intromise il Papa dopo aver sentito lo scambio tra i due.

«...Come pastore dei fedeli, vi chiedo di evitare bevute spudorate.»

«Oh povero me, è raro che io venga rimproverato.» disse Acqua ridendo a voce bassa.

«Per quanto mi riguarda sono obbligato da delle necessità di servizio, però sembra che qualcuno qui sappia un bel po' di cose riguardo le marche degli alcolici anche senza avere costrizioni come le mie, vero Acqua?»

Fissato dal Pontefice, Acqua indietreggiò leggermente.

Diversamente dagli altri membri, per qualche ragione, era l'unico che non ignorava il Santo Padre.

«I gusti di un mercenario corrotto... Anche quelli sono necessari in battaglia.»

«Ah ah, quindi Acqua è un poco di buono eh. Ora posso dire che siamo dei cattivi bambini diversi dai pii credenti.»

Il Pontefice fece una smorfia in risposta al commento a cuor leggero di Terra.

Probabilmente stava pensando a quanto sarebbe stato bello non aver avuto bisogno di lavorare con gente del genere.

Dopodiché, il Santo Padre esaminò l'enorme piazza in grado contenere 300.000 persone.

«Però io, il Papa, e voi due del Posto alla Destra di Dio siamo riuniti all'aperto senza una protezione decente. Forse dovremmo rientrare per fare la nostra riunione. Le guardie sarebbero rimaste scioccate se avessero visto quello che stavamo facendo.»

«Non c'è problema a stare qui. Siamo avvolti dagli effetti spirituali della Croce di Pietro.»

Bevendo del vino, Terra guardò il cielo notturno.

«Qui si estendono i cieli non piacevoli. Un'infinità di barriere collidono e si scontrano galleggiando come aurore. Sarà difficile penetrarle con la magia.»

Chi era così potente da svelare il sistema di qualsiasi magia, poteva anche sviluppare dei metodi per aggirarle. Ne era capace l'Index Librorum Prohibitorum, la collezione di grimori di cui la Chiesa d'Inghilterra andava tanto fiera. Anche lei era importante in battaglia.

Comunque, siccome le innumerevoli barriere a protezione dell'intera nazione andavano ad unirsi in modo molto complesso con oltre il novanta percento delle strutture vaticane aventi un significato cristiano, solo Index poteva analizzarle; neppure il Pontefice, il leader supremo, poteva comprenderle in tutte le loro sfaccettature.

Non aveva senso spendere del tempo per violarne i codici, perché la struttura delle password veniva modificata ogni secondo rendendo inutile qualsiasi vecchia soluzione. Cambiavano persino nel numero, quindi era impensabile creare una specie di passepartout.

Tutte le magie analitiche provate sino ad allora avevano fallito, poiché nessuno, nemmeno il Pontefice, poteva controllare appieno quelle barriere.

«Quindi...» disse Terra.

Pose la bottiglia ormai vuota sul bordo della fontana.

Il vino da quattro soldi che aveva portato sul suolo santificato era, per ora, finito.

Terra si alzò con molta calma e stiracchiò leggermente la schiena.

«Il reintegramento del Sangue di Cristo è finito. Tra poco dovrò andare...»

Sentendo quelle parole, Acqua sollevò lievemente le sopracciglia.

«Hai intenzione di farlo?»

Terra accennò un sorriso.

Probabilmente l'aveva capito dal tono. Acqua era angosciato.

«Non vuoi che vengano usati dei civili, vero Acqua?»

«E' meglio siano i soldati ad uccidersi tra loro mentre lottano per la soppravvivenza.»

«Ahah, un'opinione aristocratica. Comunque...»

Terra allargò con piacere il proprio sorriso.

«...per noi, la Chiesa Cattolica Romana, i numeri sono la punta di diamante. Due miliardi è un'enorme vantaggio, è innaturale non volerlo sfruttare. Nella Città Accademia sono 2,3 milioni. Di sicuro non è una differenza da poco.»

«La guerra è decisa da quanti beni e quante persone si hanno, eh? Che barbarità. Sembra quasi che io stia assistendo ad un conflitto d'altri tempi.»

«La risposta è semplice. E' qualcosa che è rimasto immutato sin dall'antichità....» disse Terra guardando il cielo notturno coperto dalle barriere. Sarebbe dovuto essere ubriaco, ma si stava comportando come al solito.

«Noi, il Posto alla Destra di Dio, siamo imperfetti, ma con questa mistica guidiamo le persone.» Allargò entrambe le braccia, si mise su un piede solo e velocemente si girò verso Acqua.

«Detto questo, lasciaci guidare le pecorelle smarrite come ci pare. Io sono il pastore... loro saranno come i bambini scomparsi dopo essere stati incantati dal flauto.»

Capitolo 1: Cambiamenti Troppo Veloci — In_a_Long_Distance_Country.[edit]

Parte 1[edit]

Il Terzo Distretto della Città Accademia conteneva un certo numero di sale dedicate alle esposizioni internazionali.

C'era una linea ferroviaria passante per l'ingresso della città che le collegava ad altre nazioni, il Ventitreesimo Distretto. C'erano molte strutture per stranieri ed i migliori hotel della Città Accademia. Le strutture per gli ospiti erano posizionate molto lontano dall'aeroporto centrale, così che il rumore degli aerei non creasse problemi.

Nel Terzo Distretto si tenevano sempre diversi eventi.

C'era un motor show con il meglio della tecnologia automobilistica, un robot show che mostrava pezzi di pura ingegneria meccanica, e molti altri. Queste mostre non venivano fatte solo per divertimento; il loro scopo principle era di promuovere la più recente tecnologia della Città Accademia giudicata dal Consiglio di Amministrazione accettabile per l'uso estero. Le esposizioni avvenivano su schermo e veniva scelta la compagnia straniera con la miglior offerta (non era la Città Accademia a "cercarle", venivano semplicemente "scelte"), che ovviamente consisteva in un lauto pagamento.

Quel giorno si teneva una mostra in particolare.

C'erano elicotteri d'attacco auto-pilotati, nuove tute potenziate e un strumento da cecchino a raggi ultra violetti, cioè un'arma ottica ad alta trasmissione che usava un certo tipo di luce per ferire ed uccidere, o per effettuare bombardamenti aerei. L'avevano chiamata "Mostra d'Intercettori", perciò sugli schermi non poteva esserci niente di troppo pericoloso.

«Phhaa.»

Si sentì un respiro profondo.

Apparteneva a Yomikawa Aiho che, da dietro l'angolo della sala a cupola per le esposizioni internazionali, si stava togliendo il casco della tuta potenziata. Solitamente vestiva una casacca fuori moda che faceva risaltare il suo corpo e distraeva i giovani, ma indossare quella tuta ingombrante la faceva stranamente divertire.

«Fa così caldo... Perché fare la presentazione di una tuta potenziata è così estenuante?»

Yomikawa sembrò averne abbastanza di ciò che stava facendo, mentre teneva il casco tra le braccia ed osservava la donna in abito da lavoro vicino a lei. Quella persona faceva parte della squadra di sviluppo della tuta, quindi generalmente indossava un camice da laboratorio bianco. Per questo motivo, vederla con gli abiti da lavoro era strano come vedere i bambini del festival di Shichi-Go-San[1].

«Non preoccuparti. Non vale solo per te. L'intera stanza delle esibizioni è stranamente calda.»

L'ingegnere teneva sul grembo un computer portatile con una card che sembrava un cellulare sottile attaccato su un lato. Lo schermo del portatile mostrava i dettagli della tuta.

«Questo non migliora la situazione.»

«Non ho detto che l'avrebbe fatto.»

«Comunque, perché ci sono così tante maledette persone nel weekend ad uno show come questo? La stanza non è sin troppo piena?»

«Oggi è un giorno feriale e non c'è molta gente. Domani invece sarà aperto al pubblico, quindi sarà un vero e proprio inferno.»

«Questo non migliora la situazione!»

«Non ho detto che l'avrebbe fatto.»

Yomikawa si scoraggiò per le parole dell'ingegnere e poggiò il casco a terra.

Era largo circa 50cm. Sembrava che si potesse mettere in cima ai robot dalla forma di bidone che giravano per la Città Accademia. Il resto della tuta potenziata sembrava una versione leggermente più spessa delle armature occidentali, e per questo faceva sembrare la testa enorme.

«Ahh. Penso proprio che mi leverò tutta questa roba di dosso.»

Detto questo, Yomikawa cominciò a levarsela facendola scivolare attraverso il collo ormai privo di casco. Sotto indossava un completo nero simile a quello delle forze speciali.

Si sedette appoggiandosi alla tuta immobile e si fece vento sul viso con la mano.

«Davvero, perché dobbiamo indossare una tenuta corazzata all'interno di queste cose? Non potete creare un completo che lasci respirare un po' di più?»

«Beh, avresti dovuto accettare il suggerimento del responsabile del progetto e vestirti con un bikini sexy. Ti saresti presa un sacco di applausi dalla stampa.»

L'ingegnere parlò con una voce così monotona che sembrò non gliene importasse niente.

Yomikawa si asciugò il sudore dal viso con un asciugamano.

«Ad ogni modo, perché il responsabile del progetto sembrava così agitato del fatto che fosse una donna a presentare la tuta?»

«Ha un debole per le ragazze che fanno cose del genere. Poveretto.»

«E perché ha pensato che una come me avrebbe l'avrebbe fatto? Sono praticamente la donna più rozza del Giappone. Qualcuno ha commesso un grave errore scegliendo me.»

«Deve essere difficile far parte degli Anti-Skill. Ti tocca fare più lavori strani di quanti non ne faccia un membro delle JSDF[2]

«Siamo obbligati a fare queste cose solo quando non c'è nient'altro da fare. Questo dimostra quanta pace ci sia adesso.»

Yomikawa smise di parlare e si guardò intorno.

Le cabine attorno a lei mostravano diversi attrezzi usati per uccidere le persone.

Prima tutte le esposizioni di questi show lasciavano intendere di esser state create per fermare, senza fare troppi danni, gli esper andati fuori controllo, ma questa volta c'era un carro armato con affianco un'arma da fuoco tanto potente da poterlo perforare uccidendo qualcuno sul retro.

(Posso pensare solo ad una cosa che potrebbe spiegare questo improvviso cambiamento di target...)

Yomikawa diede una scorsa al portatile che stava usando l'ingegnere. Non solo si vedevano i dati di quando aveva addosso la tuta potenziata, ma c'era una piccola finestra che mostrava un programma televisivo.

Era un telegiornale, ed il presentatore stava leggendo le notizie.

«Il sole non è ancora sorto nel sud della Francia, dove, nella città industriale di Tolosa, è scoppiata una protesta religiosa di vasta scala. La gente ha riempito una strada per diversi chilometri camminando lungo il fiume Garonna, che scorre attraverso il centro della città. Il traffico è momentaneamente bloccato, con conseguenti effetti sulle infrastrutture.»

Il filmato registrato mostrava la città buia illuminata dal fuoco delle torce mentre sfilava un grande numero di persone. Potevano essere visti uomini e donne che tenevano dei cartelloni con dichiarazioni in francese piene di rabbia e giovani che appiccavano il fuoco ai manifesti della Città Accademia.

Prendevano parte alla protesta; non erano una massa fuori controllo. Ciononostante, la visione di diecimila persone arrabbiate e marcianti era spaventosa.

«Le loro azioni sono concentrate in un'area dove sono collocate molte compagnie d'auto giapponesi. Presumibilmente è una manifestazione contro la Città Accademia. Circa l'80% dei francesi sono Cattolici Romani, ed è per questo che la stessa cosa sta accadendo anche nelle altre città della Francia.»

In ogni caso, poteva facilmente andare peggio.

Mentre Yomikawa guardava lo schermo, le notizie del mattino rincominciarono.

«Nella città di Dortmund, situata nella Germania centrale, un bulldozer apparentemente rubato è andato a sbattere contro una chiesa Cattolica Romana e nove preti che si trovavano all'interno sono rimasti feriti. Si è pensato fosse una risposta alla serie di proteste, ma finora non ci sono state rivendicazioni. Si comincia a temere un ipotetico peggioramento del conflitto tra la Città Accademia e la Chiesa Cattolica Romana.»

Aveva già visto queste notizie, ma le davano ancora fastidio.

Era come una piccola scintilla che si diffondeva in un mucchio di paglia. Negli ultimi giorni il corso del mondo era cambiato enormemente. Le manifestazioni portate avanti dalla Chiesa Cattolica Romana e le eccessive reazioni contrarie stavano aumentando sempre di più.

E, quasi fosse in risposta a tutto ciò, la Città Accademia stava facendo questo show pieno di armamenti.

A prima vista poteva sembrare come se il Consiglio di Amministrazione stesse ufficialmente dichiarando che non si sarebbero arresi alle manifestazioni.

(Però stanno facendo tutto in modo sin troppo efficiente.)

Sviluppare delle armi non era come creare dei modellini di plastica. Si doveva fare domanda per il lavoro, calcolare più volte una stima del budget, farla esaminare, creare un modello da testare, costruire ogni componente e fare migliaia di simulazioni. Solo dopo aver avuto dei buoni risultati si poteva finalmente distribuire il "prodotto".

La manifestazione aveva cominciato a peggiorare solo un po' di giorni prima.

Troppo poco tempo per avere un processo di sviluppo che normalmente richiedeva anni.

Ciò voleva dire che...

(La Città Accademia era già preparata. Avevano previsto cosa sarebbe accaduto e hanno deciso di prepararsi per prenderne il controllo, piuttosto che fermare tutto sul nascere.)

«Dannazione.» mormorò Yomikawa.

Poteva non essere stata la Città Accademia a premere il grilletto che aveva scatenato la guerra, ma si stavano palesemente approfittando della situazione.

L'ingegnere al quale apparteneva il portatile si asciugò il sudore usando la manica della maglietta e guardò disinteressata le notizie sullo schermo.

«C'è la stessa cosa in tutti i canali. E' in momenti come questo che mi sarebbe piaciuto essermi abbonata anche a qualcuno di sola varietà.»

«...Cosa ne pensi della situazione?»

«Beh...»

L'ingegnere ricercatrice dello sviluppo delle armi prese un respiro profondo.

«Non mi piace avere più lavoro. E dover fare gli straordinari senza essere retribuita è ancora peggio.»

«Questa mostra è davvero così diversa del solito?»

«Sì, il responsabile del progetto ne è davvero entusiasta. Ha detto qualcosa riguardo l'aver bisogno di rovesciare l'idea di come essere un imprenditore militare sia orribile, così da avere un intero nuovo mercato su cui lavorare. E' anche andato avanti dicendo quant'è divertente essere un promotore di armi. Si era agitato al punto che gli ho gettato contro del ghiaccio, in modo da farlo calmare.»

«Chiaramente la tecnologia su questo display non si trova qui per essere venduta a compagnie straniere. Di sicuro si tratta di qualche tipo di esercizio militare. In pratica stiamo mostrando le nostre armi distruttive al "nemico" come oggetto diplomatico.»

«Le compagnie con cui stiamo contrattando non prenderanno le cose come le vedi qui. Proprio come nei negozi si distribuiscono i fucili senza funzioni automatiche, questa roba sarà venduta dopo essere stata scalata di tre o quattro livelli. Le armi finiscono con l'essere a malapena producibili con la tecnologia al di fuori della Città Accademia.»

Yomikawa lanciò un'occhiata ad alcuni uomini in completo d'affari che chiacchieravano vicino ad un palco poco più in là.

«Inoltre, stanno vendendo le licenze per creare le parti fondamentali delle armi a delle organizzazioni sparse per il mondo che collaborano con la Città Accademia. Devono solo informarci di quante ne stanno producendo e di dove saranno usate. Dico sul serio, perché la Città Accademia si spinge a tanto per guadagnare denaro?»

«Con abbastanza fondi, possiamo produrre armi assurde in massa. Il capo del progetto diceva qualcosa riguardo un robot gigante in grado di volare nello spazio. Probabilmente sceglierà un teenager per pilotarlo.[3]»

«...Non mi sembri poi tanto motivata.»

«Infatti non lo sono.»

Parte 2[edit]

Yomikawa Aiho non poteva saperlo, ma al centro di questo grande conflitto c'era un solo ragazzo.

Kamijou Touma.

A parte il suo potere speciale, l'Imagine Breaker, era un normale studente delle superiori. Ma se ciò che dicevano i membri del "Posto alla Destra di Dio" era corretto, era diventato nemico di due miliardi di persone. Non era niente di cui essere sorpresi visto le situazioni in cui era rimasto coinvolto e che aveva a poco a poco risolto nei mesi passati.

Ma dov'era adesso Kamijou Touma, il ragazzo al centro del conflitto?

«Potete spiegarmi perché lo avete fatto?»

Un'insegnante alta lo stava sgridando nella sala docenti.

In realtà, non era l'unica persona che stava venendo rimproverata. Aogami Pierce e Tsuchimikado Motoharu erano messi in fila vicino a lui.

E dietro quei tre c'era Fukiyose Seiri, la cui faccia arrabbiata sembrava chiedere perché fosse lì anche lei.

La sala docenti era piena di tavoli d'ufficio in acciaio ricoperti da vari oggetti. C'era la pausa pranzo e perciò c'erano un sacco insegnanti. Alcuni stavano mangiando i loro bento, alcuni stavano correggendo i compiti, ed altri erano seduti su dei cavalli a dondolo elettronici che avrebbero dovuto aiutarli a perdere peso.

Tra loro c'era un'insegnante che non stava facendo nessuna di quelle cose. Oyafune Suama era infatti seduta su una sedia girevole da quattro soldi con le gambe accavallate e coperte da calze beige, si pettinava i capelli neri che sembravano duri come il metallo e fissava Kamijou e gli altri con uno sguardo tagliente attraverso le sue lenti a triangoli invertiti dall'aspetto costoso.

«Vorrei sapere perché stavate facendo a botte in queso posto di cultura.»

Non ci fu risposta.

Si poteva sentire il giornalista dalla TV a muro.

«Come conseguenza delle ripetute manifestazioni e proteste, il campionato di calcio italiano ha annunciato che la partita di questa mattina è stata annullata per motivi sicurezza.»

«Non potete spiegarlo?»

L'innervosita insegnante di matematica, che non indossava altro che abiti di marca, era conosciuta per l'essere severa quando si parlava di discipina. La classe di Kamijou non faceva lezione con lei quindi non si erano praticamente mai incontrati prima, ma oggi li aveva beccati.

La responsabile della classe di Kamijou era Tsukuyomi Komoe, ma nemmeno lei era riuscita a rendersi conto di cosa stesse accadendo durante la pausa pranzo. Oyafune Suama era passata di lì mentre i ragazzi se le stavano dando e li aveva portati nella sala docenti.

Dopo un po' Kamijou, uno dei tre idioti, cominciò a parlare.

«Ma...»

Il suo guardo era pieno di determinazione.

«Ma io e Aogami Pierce stavamo discutendo su quali ragazze coniglietto fossero meglio tra quelle rosse e quelle nere. E poi Tsuchimikado si è messo in mezzo dicendo che le bianche sono le migliori, quando non è vero!!»

Suama cadde dalla sedia facendo un forte rumore.

Il fracasso fece sussultare Kamijou, ma chi era rimasta realmente sconvolta era l'insegnante con gli occhiali, scioccata da quel commento.

La donna smise di guardare i tre idioti e si concentrò su Fukiyose Seiri, che stava dietro di loro.

«N-Non dirmi che anche tu hai preso parte in quello stupido discorso.»

«Stavo solo cercando di far chiudere la bocca a questi tre idioti!! Perché dovevo essere trascinata qui insieme a loro anche io!?»

Le vene sulle tempie di Fukiyose si rigonfiavano mentre gridava.

Quando Oyafune era entrata nella classe di Kamijou, la ragazza stava tenendo Tsuchimikado in una presa di sottomissione, stava prendendo a calci Aogami Pierce che si trovava a terra, e stava colpendo Kamijou Touma con la fronte, tutto allo stesso tempo. Chiaramente era stata lei la più violenta sulla scena.

Nel frattempo Tsuchimikado, che indossava degli occhiali da sole blu, guardò da entrambe le parti e gridò.

«Nyah! Urrà per le conigliette bianche col seno piatto!»

Aogami Pierce non riuscì a restare in silenzio dopo averlo sentito.

«Perché questa fissazione con le ragazze piatte!? E non ti piacciono per niente le conigliette! Ti va bene qualsiasi cosa sia loli!!»

«E' vero, Aogami Pierce. Che sia un costume da coniglietta, un body da ginnastica o un costume da bagno scolastico, quando è indossato da una meraviglia quale una loli le piccole differenze tra completi sono irrilevanti. Quel che voglio dire è che stanno bene a prescindere da cosa indossino, perciò le loli coniglietto sono le migliori!!»

«Bastardo!! Quindi non stavi parlando di conigliette sin dall'inizio!!»

I tre idioti cominciarono ad arrotolare le maniche per un secondo round quando Oyafune Suama, ancora a terra e con indosso gli occhiali ed un completo formale, portò un fischietto fuori dalla tasca.

Risuonò un fischio acuto e Saigo-sensei, un insegnante d'orientamento che sembrava un gorilla, arrivò dal retro della sala docenti avanzando a passi pesanti verso di loro.

Parte 3[edit]

Alla fine, Kamijou e gli altri vennero costretti a togliere le erbacce dietro la palestra.

Era un'area umida che il sole non raggiungeva praticamente mai, eppure l'erba sembrava crescere abbastanza bene. C'erano così tante erbacce che un solo sguardò fece perdere a Kamijou la voglia di lavorare. Non ci andava mai nessuno là e perciò sembrava una fatica inutile.

Le cose che lo scoraggiavano però non finivano qui.

«Accidenti. Tsuchimikado e Aogami Pierce sono scomparsi.»

Erano rimasti solo due dei quattro ai quali era stato ordinato di togliere le erbacce: Kamijou e Fukiyose.

Kamijou Touma chinò le spalle osservando la zona che si distendeva dietro la palestra. Oltre le mura poteva sentire le voci energiche e felici delle squadre di pallavolo e di basket che si divertivano nelle proprie attività extracurriculari. Ciò sembrò affaticarlo ancora di più.

Tuttavia, lamentarsi della scomparsa di Tsuchimikado e Aogami Pierce non lo avrebbe aiutato.

Kamijou prese una carriola per trasportare le erbacce nella zona di scarico ed indossò dei guanti da lavoro.

«Sai, prima di finire supereremo l'orario entro cui ci è consentito stare a scuola. Potremmo anche strapparle con calma finché non ci buttano fuori.»

«Se solo potessimo avere qualcuno che fa uso pirocinesi ad aiutarci. Finiremmo in men che non si dica.» borbottò ancora Kamijou.

Fukiyose si lamentava dell'esser stata punita insieme agli altri, mentre strappava l'erba in modo più efficiente del ragazzo.

Quando Kamijou si stancò, dopo circa cinque minuti, cercò di iniziare una conversazione con Fukiyose che lavorava piegata in avanti poco più lontano.

«Hey, Fukiyose.»

«Cosa?»

Evidentemente era annoiata anche lei, perché si unì velocemente alla conversazione.

«Gli esami di Ottobre sono stati annullati, però spendi tutto il tuo tempo libero a studiare per conto tuo. Perché?» disse Kamijou senza smettere di lavorare.

«Che razza di domanda è?» rispose Fukiyose. «Senza esami, i nostri voti del secondo trimestre si baseranno sul test finale. Significa che avremo il doppio da studiare per allora e che quindi dobbiamo impegnarci di più.»

«...»

«E prima che tu lo chieda: non ti farò vedere i miei appunti.»

L'annullamento degli esami era stato un felice evento per Kamijou, perciò l'atteggiamento indifferente di Fukiyose fu come una secchiata d'acqua fredda.

Colto alla sprovvista da questa rivelazione, Kamijou decise di doverle rispondere ad ogni costo.

«H-Hmpf. Lo studio non è tutto, sai?»

«Da come lo dici sembra che non sappia far altro che studiare.»

«...Oh, sai fare altre cose?»

«Ovvio che sì!!» urlò Fukiyose dal profondo delle suo cuore. «Potrei non sembrare atletica, ma so lanciare una forkball. Comunque il baseball non m'interessa!!»

«Eh?»

Kamijou fece un suono stupido.

«Probabilmente l'hai appena imparato attraverso un corso per corrispondenza, oppure hai scoperto che le forkball ti mantengono in salute, o qualcosa del genere.»

«N-Non importa come l'ho imparato, importa solo che io la sappia lanciare o meno! Smettila di guardarmi come se non mi credessi e ti farò vedere!!»

«Sì, ma non abbiamo la palla.»

Kamijou aveva detto così perché sospreso dalla risposta inattesa, ma poi Fukiyose Seiri tirò fuori una grande palla dalla tasca della gonna.

«Devi essere più preparato!!»

«...Ehm, su quella palla c'è scritto "Stringi questa palla cento volte al giorno per procurarti delle salutari onde α".»

Kamijou era scioccato, ma a Fukiyose non sembrava importare granché. La ragazza non stava più nella pelle e stava strofinando i piedi sul terreno per renderlo più regolare.

Adesso avevano una palla, ma non un guantone da baseball. Kamijou però non sembrava avere altra scelta, quindi indossò diversi strati di guanti da lavoro e si posizionò a distanza dalla ragazza, come aveva visto fare ai ricevitori.

«Okay, vai pure, Fukiyose.» disse il ragazzo con un tono così monotono che quasi sembrava stesse sospirando.

«Okay, Kamijou. Beccati questo tiro da 150 km/h e vedi di non cadere per terra!!»

«Una forkball da 150 km/h? Al massimo casco dal ridere!!»

Kamijou era agitato.

Fukiyose sembrava fare davvero sul serio mentre stringeva la palla bianca e si metteva in posizione.

Era ormai pronta, quando Kamijou urlò:

«F-Fer-Fermati, Fukiyose!!»

«Che c'è!?» gridò lei, vacillando dopo aver interrotto la posa di lancio.

Kamijou non era sicuro di poter spiegare la situazione, perciò si limito a dire l'essenziale.

«La gonna!!»

«...?»

La ragazza sembrò non capire, sinché non si accorse di dove Kamijou stesse guardando. Diede un'occhiata ai propri fianchi, e vide che la gamba che aveva sollevato le stava alzando la minigonna, rendendo visibili le mutandine dal tenero design.

Fukiyose Seiri fece il suo lancio forte e veloce.

Kamijou sbagliò il tempismo e la morbida palla di gomma lo colpì in pieno stomaco con un forte tonfo.

«...Qu-Quella non era una forkball. Era un lancio rettilineo...» disse Kamijou con voce tremante mentre si contorceva dal dolore.

«Quello lì non contava!!» rispose lei con un tono volontariamente forte così da distrarlo e riprendersi la palla.

«Questa volta sarà una forkball. Porta giù il guantone perché farà uno scatto verso il basso.»

Tornò a mettersi in posa, ma doveva aver preso nota dell'avvertimento riguardo la gonna perché limitò i movimenti delle gambe al minimo indispensabile.

Probabilmente era per questo motivo che non riusciva a mantenere bene l'equilibrio ed era costretta ad oscillare leggermente. Ciononostante, lanciò la palla con incredibile forza. Questa sbattè con un tonfo nel guantone di Kamijou. Non stavano usando una normale palla da baseball, ma una giocattolo, eppure la mano gli bruciava lo stesso. Fukiyose non aveva lanciato dal basso come nel softball, ma dall'alto, come una giocatrice di baseball professionista. Ed anche abbastanza bene.

Kamijou strinse leggermente la palla che aveva afferrato.

«...E' andata giù?»

«Sì!! Dove stavi guardando? Non sei riuscito a vederla abbassarsi di scatto nella zona dove dovrebbe trovarsi il battitore!?»

«Eeh? A me sembrava un lancio normale.»

«K-Kamijou!! Non puoi dirlo perché non stavi battendo!! Se avessi avuto una mazza, sicuramente l'avresti vista!!»

«Oh? Adesso sì che l'hai detto, Fukiyose.»

Kamijou sorrise ed afferrò il manico di plastica lungo 50 cm di una piccola scopa che avevano preparato per ogni eventualità.

«Fammi vedere che sai fare.»

Afferrò la scopa come se fosse una mazza da baseball e dondolò la punta con il movimento del polso, come a cercare il giusto ritmo.

Nel frattempo, Fukiyose prese la palla che Kamijou le aveva tranquillamente rilanciato e sorrise pronta ad accettare la sfida.

«Pensi di poter colpire una palla lanciata da una major-leaguer come me? Ridicolo.»

«Farò un homerun.»

«Allora ti farò sentire cosa si prova nel perdere contro una vera forkbaaaall!!»

«Uscirà fuori dal campoooo!!»

Fukiyose lanciò la palla bianca.

La palla volò per aria.

Se Kamijou avesse aspettato per vedere se si abbassava o meno sarebbe stato troppo tardi per colpirla.

Mentre cercava di capire quali fossero le vere intenzioni e il vero livello della ragazza, cominciò a muoversi.

Forza e tensione attraversarono il suo corpo.

Calcolò il tempo, fece un breve respiro, raccolse la forza nelle gambe, oscillò i fianchi all'unisono con il movimento dei piedi e mosse la scopa che aveva tra le mani più forte che poteva.

E...

Parte 4[edit]

Oyafune Suama era ricoperta di capi firmati dal tailleur alle calze. Era una donna che conosceva i vantaggi della bellezza.

Li conosceva perché aveva vissuto in prima persona le conseguenze del non essere affascinanti.

Ma chiunque può raggiungere un certo fascino se ci prova. La teoria di Suama era che il solo duro lavoro poteva non renderti il "meglio del meglio" o "tra i migliori", ma almeno ti portava ad essere "migliore di tanti". Ed essendo "migliore di tanti", si poteva avere un assaggio dei vantaggi della bellezza.

Essere bella era vantaggioso.

Gli studenti l'ascoltavano durante le lezioni, gli altri insegnanti non la guardavano dall'alto in basso, e le persone le cedevano la loro sedia al ristorante. E tutto ciò era il risultato del perfezionamento del suo corpo dentro e fuori, facendo più bagni al giorno, mettendosi lozioni sul viso prima di andare a dormire, mangiando la colazione tutti i giorni, tenendo sotto controllo il proprio peso così da non avere ripercussioni sulla pelle, trascorrendo più di un'ora al mattino a truccarsi e spendendo grandi somme di denaro per comprare abiti occidentali da internet e da delle riviste.

Quando la giornata scolastica finiva, Oyafune Suama era sempre molto preoccupata che il suo trucco potesse cominciare a togliersi, in special modo che quello sulle sopracciglia si potesse sciogliere per il sudore. Ma l'atteggiamento e l'umore erano una parte importante dell'essere "bella". Se avese mostrato di essere preoccupata, le "benedizioni della bellezza" sarebbero diminuite, perciò non poteva controllarsi di continuo nello specchietto o andare in bagno.

(...)

Suama si guardò intorno lentamente.

Si trovava nella sala professori. A quell'ora la maggior parte degli insegnanti andava via per supervisionare le attività dei club, quindi solitamente non c'erano molte persone in giro. Pensò di controllarsi le sopracciglia nel caso non ci fosse stato nessuno, ma...

«Yawn. Preparare le lezioni è un duro lavoro.»

Gli occhi di Suama si spostarono sull'insegnante seduta quasi affianco a lei che sembrava una bambina delle elementari.

Era Tsukuyomi Komoe.

Guardando la montagna di fogli che aveva attorno, era chiaro che stesse facendo il lavoro di più di un insegnante. Questa piccola docente esaminava sempre i dati per tutti quanti gli studenti e stimava quale fosse la lezione migliore per ognuno di loro, ma adesso si stava occupando di quella di un altro professore.

Al momento, gran parte degli Anti-Skill era fuori per i preparativi alla guerra, e di conseguenza non avevano tempo per organizzare le lezioni. Ciò significava che i semplici insegnanti dovevano aiutarli.

Anche Suama era stata costretta a fare le lezioni di un altro professore, ma la docente che indossava lenti a triangoli invertiti non poteva che essere incuriosita dalle piccole dimensioni di Komoe-sensei.

«Che metodo usi per mantenere la pelle così giovane? I conti non tornano.»

«??? Qual è il problema? Sono abbastanza brava in matematica, se hai bisogno di una mano per quella.»

L'insegnante di 135 cm si avvicinò velocemente dopo aver sentito la voce perplessa di Suama. La donna sapeva che avrebbe dovuto imparare dagli insegnanti più anziani, ma questa sembrava frequentasse le scuole elementari.

Tsukuyomi Komoe prese i documenti che c'erano sulla scrivania di Suama ed annuì controllandoli uno ad uno.

«Comunque, Oyafune-sensei. Ho sentito che dei miei studenti oggi ti hanno causato dei problemi, quindi volevo scusarmi.»

«No, non è niente.»

«Oh, mi ha fatto venire in mente una cosa. Volevo scambiare quattro chiacchiere con Kamijou-chan e gli altri. Sai dove sono? Pare siano andati da qualche parte giusto dopo le lezioni. Pensi siano tornati a casa?»

«Oh-oh.»

Suama diede un'occhiata all'orologio sul muro.

Erano quasi le 18.

Erano passate un paio d'ore da quando aveva detto loro di strappare le erbacce.

«Cavolo... Mi spiace, Tsukuyomi-sensei. Vado subito da loro!!»

«Sigh. Ma dove sono?»

Oyafune Suama diede le spalle all'insegnante più anziana e corse via dalla sala professori. Le attività dei club si sarebbero concluse presto e gli studenti che non ne facevano parte erano andati via da molto tempo. Il corridoio buio era quindi quasi vuoto e questo, mentre si dirigeva verso l'uscita per il personale, le diede l'impressione che fosse ancora più tardi.

(No, dei delinquenti che fanno risse a scuola non saranno rimasti per così tanto. Probabilmente non sono fuori a strappare le erbacce; probabilmente se la sono filata già da un po'.)

Aveva pensato di andare a controllarli dopo mezz'ora e di lasciarli andare dopo averli sgridati, perciò si sentiva in colpa. In ogni caso erano stati puniti, quindi non poteva esattamente scusarsi.

A quel punto raggiunse l'ingresso del personale, si mise le sue ballerine di alta classe e si diresse velocemente dietro la palestra.

E ciò che l'insegnante di matematica vide fu...

Parte 5[edit]

«Hey hey heeey!! Stiamo 13 a 9!! La tua forkball è proprio patetica!!»

Kamijou teneva tra le mani una piccola scopa e la muoveva avanti e indietro mentre stuzzicava Fukiyose.

«Sta' zitto!! Ti ricordo che hai perso 9 volte... E che non ho nemmeno una palla da baseball decente!!»

Dato che avevano introdotto una nuova regola dove il perdente di ogni round doveva trascorrere cinque minuti a strappare le erbacce a tutto spiano, Kamijou e Fukiyose si erano infiammati così tanto che avevano dimenticato che il lavoro sarebbe stato molto più semplice se l'avessero svolto insieme.

Kamijou stava agitando allegramente la mazza avanti e indietro, mentre Fukiyose stringeva la palla bianca e muoveva le spalle su e giù per il fiatone. Ad un certo punto la ragazza controllò l'ora sul suo cellulare.

«Rimangono solo trenta minuti prima di dover andare via... Ma è più che sufficiente per ribaltare la situazione!!»

«Hey, ma i tuoi lanci si stanno davvero abbassando come dovrebbero?»

«Ti ho già detto di sì! Sono sicurissima!! Com'è che non riesci a vedere lo scatto improvviso che la palla fa di fronte a te!?»

«Eeh? A me sembra più che altro una parabola...»

«Fai più attenziooooooooooneeee!!»

Fukiyose urlò più forte che poteva e lanciò.

In risposta alla palla bianca che sfrecciava verso di lui, Kamijou cominciò a prepararsi per un full swing.

(Una forkball...)

Alla fine il ragazzo reagì alle parole di Fukiyose e corresse la traiettoria della scopa, posizionandola leggermente più in basso.

Ma la direzione della palla non cambiò.

Continuò su una linea retta.

«Dannazione... vedi? Non lo fai nel modo giusto!!»

Kamijou cercò di riposizionare la mazza, ma era troppo tardi.

La mosse leggermente verso l'alto, ma non riuscì a raggiungere la giusta traiettoria.

Ciononostante, si accorse che il manico della scopa aveva toccato il bordo della palla.

«Gwohhhhhh!!»

Kamijou urlò, ma tramite il polso capì di non averla colpita bene.

La palla aveva sfiorato il manico della scopa, era stata leggermente deviata verso l'alto ed era volata dietro di lui.

(Dannazione, l'ho mancata!)

In questo gioco non c'erano foul. Se la palla colpiva la mazza e veniva rispedita in avanti, Kamijou vinceva. Qualsiasi altra cosa valeva come vittoria di Fukiyose. Decidevano se si trattava di ball o strike a vista.

La cosa più fastidiosa era che il perdente doveva andare a recuperare la palla. E dato che doveva anche strappare le erbacce per cinque minuti, andare a riprenderne una molto lontano una era davvero una rottura di palle.

Sempre reggendo la scopa usata come mazza, Kamijou cominciò a pensare ad un piano.

(Bah. Era 13 a 9, giusto? Con questa ne ho perse 10. Forse dovrei temporeggiare, così che il tempo scada quando sono ancora in vantaggio.)

All'improvviso sentì uno strano suono provenire da dietro di lui.

«...?»

Kamijou non aveva idea di cosa fosse accaduto, ma cominciò ad impallidire non appena vide l'espressione scioccata di Fukiyose.

(??? Cosa c'è dietro di me?)

Kamijou si voltò.

Vide degli occhiali a triangoli invertiti con sopra appiccicata dell'erba e dell'altra sporcizia.

Dietro di lui c'era Oyafune Suama, che era stata chiaramente presa in piena faccia dalla palla bianca.

L'avrebbe dovuta colpire nello stomaco, ma la mazza di Kamijou ne aveva alterato la traiettoria e le era arrivata in viso.

«...»

Oyafune Suama prese un respiro lungo e profondo, ma chiunque si sarebbe accorto che stava tremando.

Quando Kamijou, preso dalla paura, cominciò ad agitarsi, era già troppo tardi.

Suama corse verso di lui e mosse il pugno per colpirlo. Kamijou si prostrò per scusarsi senza accorgersi di ciò che la donna stesse facendo, e riuscì miracolosamente a schivare la botta. Furiosa per la palla e per aver colpito l'aria, l'insegnante di matematica calpestò la schiena del ragazzo con i tacchi a punta delle sue ballerine.

Parte 6[edit]

Oyafune Suama tornò di corsa nella sala professori.

Komoe-sensei doveva essere andata da qualche parte, dato che non c'era.

Suama cercò di usare un fazzoletto per rimuovere l'erba e il resto della sporcizia.

(Wah!! Sporcizia, sporcizia, SPORCIZIA!! E' sul mio viso, E' SUL MIO VISO! Oh, no! Chissà se ho tolto le sopracciglia con il fazzoletto!! Cosa faccio!? COSA FACCIO!?)

Era ovviamente presa dal panico e dopo aver confermato che nella sala professori non ci fosse nessun altro, tirò fuori il suo specchietto per controllare, dimenticandosi di andare prima in bagno.

Quantomeno le sopracciglia erano a posto.

Ma non era abbastanza per farla calmare.

Essere belle era vantaggioso.

Il che significava che non esserlo era svantaggioso.

(Vediamo. E' sui vestiti. Anche qui. E qui!! Ho i capelli incasinati, sono ricoperta di sudore e l'aver camminato così velocemente mi ha fatto venire una smagliatura sulle calze. Da dove posso cominciare!?)

Cominciò togliendosi la giacca del tailleur e rimuovendo la sporcizia che era arrivata sino alla camicetta bianca. Poi iniziò a sbottonare la blusa così da potersi scrollare di dosso lo sporco che non poteva togliere con una semplice passata di mano. Si levò le calze beige con la smagliatura ed indossò quelle di scorta che aveva in borsa. Per farlo aveva bisogno alzarsi la gonna, ma non aveva tempo di preoccuparsene. Doveva riacquistare la sua solita bellezza perfetta il più velocemente possibile.

Ma...

Tutto ad un tratto, la porta della sala dei professori cominciò ad aprirsi.

Suama stava alzando una delle gambe per mettersi le calze e saltò per lo shock.

«Ah. Aspetta. Fermo!!»

Cercò di fermarlo.

«Eh? Qualcosa non va?»

Le sue parole avevano chiaramente raggiunto chiunque fosse dall'altro lato della porta, che però venne comunque aperta.

Si trattava di Kamijou Touma.

Oyafune Suama al momento aveva la parte anteriore della camicetta aperta, rendendo visibile il reggiseno nero, e la gonna attillata sollevata per mettersi le calze.

«Ky...»

Stava per urlare, ma si sforzò di non farlo.

Anziché gridare allungò la mano fino alla scrivania, prese la squadretta magnetica di 50 cm della classe e la lanciò con tutta la sua forza verso l'entrata della sala dei professori.

Kamijou chiuse la porta e la squadretta la trafisse come uno shuriken, vibrando poi nella parte che non era rimasta conficcata.

La donna sentì Kamijou gridare dal corridoio.

«Waaahhh!! Stava cercando di uccidermi!?»

«Perché hai aperto la porta dopo che ti ho detto di fermarti!?»

Si mise le calze, chiuse la parte frontale della camicetta, indossò la giacca del tailleur che era piegata sullo schienale della sedia e si diresse verso il corridoio.

Sentì però uno strano suono di strappo provenire dalle calze.

«...»

Suama le guardò, per vedere se questo nuovo paio indossato da soli due minuti si fosse già rovinato.

«E-Ehm... Mi scusi...»

Quasi come se avesse calcolato il tempo, Kamijou aprì di nuovo e con cautela la porta della sala professori.

Vide Oyafune Suama con le gambe allargate, la gonna all'insù e piegata a guadarsi all'altezza delle anche.

Non era solo una scena che una bella ragazza avrebbe dovuto nascondere; era una visione che qualsiasi donna non avrebbe dovuto mostrare a nessuno.

«!!»

Questa volta l'insegnante di matematica afferrò silenziosamente un goniometro gigante per la lavagna e lo lanciò verso l'entrata. Altra attrezzatura per l'insegnamento si trovava ora conficcata sulla porta che era stata nuovamente chiusa.

Si sentì una voce tremolante provenire dal corridoio.

«Volevo solo spiegare il motivo per cui ero entrato prima!!»

«Quale razza di motivo avresti avuto per peggiorare ulteriormente la situazione!? Sii più conciso che puoi!!»

«Ehm, è quasi passata l'ora entro cui c'è concesso di rimanere a scuola. Adesso possiamo smettere di strappare le erbacce?»

«E' tutto?»

Le vene sulla fronte di Oyafune Suama si rigonfiarono. Prese il compasso gigante per la lavagna che c'era sulla sua scrivania e corse fuori dalla sala dei professori con l'intenzione mettere quel fastidioso studente K.O.

Ma Kamijou Touma era scomparso.

La donna vide di sfuggita una figura girare l'angolo e dirigersi verso le scale.

«Che sta succedendo...?» borbottò Suama sfinita, senza però nessuno in giro che potesse sentirla.

Parte 7[edit]

«Dannazione... pensavo davvero di essere morto.»

Kamijou lasciò la scuola borbottando tra sé e camminando a fatica lungo la buia via di casa.

Era Ottobre ormai, cominciava a far freddo intorno a quell'ora del giorno. Forse per questo non c'erano così tante persone in giro come in estate. Kamijou sentì il dirigibile nel cielo grigio comunicare l'allarme per gli incendi causati dall'aria secca.

Camminava lentamente lungo il marciapiede, evitando i robot per le pulizie e pensando a cosa preparare per cena. Era preoccupato di non avere abbastanza cibo nel frigo, quindi decise di andare ai grandi magazzini vicino alla stazione. C'era un supermercato più economico poco più lontano, ma se fosse andato lì non sarebbe arrivato a casa in tempo ed Index avrebbe dato di matto per la fame.

Sulla strada per la stazione scorse una ragazza dai capelli castani che indossava l'uniforme della scuola media Tokiwadai. Era Misaka Mikoto.

La ragazza colpì con un high kick un distributore di bevande, per poi inclinare la testa in modo perplesso perché non era uscita nemmeno una lattina.

Vedendo la scena, Kamijou si girò di 180 gradi e si affrettò ad andarsene.

«Meglio evitare i problemi. Come si dice, non svegliare il can che dorme.»

«Cosa vorresti dire?»

L'inattesta risposta al suo commento che venne da dietro le sue spalle gli fece rizzare la schiena per la paura.

Si girò di nuovo di 180 gradi e vide Misaka Mikoto di fronte a lui con un'espressione perplessa in volto.

«Uuh...» Kamijou si lasciò scappare un piccolo sospiro angosciato. «Per favore, perdonami...»

«Ti ho chiesto cosa volevi dire con quello.»

«Il fatto è che strappare le erbacce e le altre cose che sono successe oggi mi hanno veramente sfinito! Perciò, per favore, perdonami e non mi creare ulteriori problemi!!»

«Te lo ripeto. Cosa vorresti dire!?»

Mikoto afferrò Kamijou per la collottola, che cercò di scappare ad una velocità misurabile in Mach, ed urlò così vicino al suo orecchio che il ragazzo pensò glielo stesse per strappare via a morsi.

«Perché cerchi sempre di parlarmi il meno possibile!? Non hai nemmeno risposto all'email che ti ho mandato. Fammi vedere un attimo il tuo cellulare!!»

«Email...? Mi hai mandato un'email?»

«Sì, l'ho fatto!!»

Kamijou ci pensò un secondo, prese il cellulare, aprì la cartella dei messaggi in arrivo per mostrarla a Mikoto ed inclinò la testa su un lato, confuso.

«...L'hai fatto?»

«Ti ho detto di sì!! Cosa? Non c'è niente nella casella di posta in entrata!? Non dirmi che ha considerato il mio indirizzo come spam!!»

Inizialmente Mikoto era scioccata solo per l'email, ma ben presto si aggiunse un'altra ragione.

Gli afferrò la mano per non fargli premere altri bottoni ed iniziò a fissare un certo nome nella cartella delle email ricevute.

«...Perché hai l'indirizzo di mia madre nel telefono?»

«Hah?»

(Adesso che ci penso, effettivamente l'altro giorno mi sono imbattuto in Misaka Misuzu quando era ubriaca.)

Mikoto aggrottò le sopracciglia e cominciò a manovrare il cellulare di Kamijou col pollice. Stava chiamando Misuzu.

«H-Hey, aspetta!»

Il suo telefono non aveva l'opzione per il vivavoce, quindi il volume era abbastanza alto. Per questo, e perché non era molto lontano da Mikoto, riusciva a sentire il cellulare squillare.

«Sì, mamma? Devo chiederti una cosa.»

«Eh? Il mio schermo deve avere qualche problema. Non mi stava mostrando il tuo numero, Mikoto-chan.»

Misuzu sembrava confusa.

Da ciò che Kamijou poteva sentire della loro conversazione, pareva che Mikoto le stesse chiedendo una spiegazione dettagliata su come il suo numero fosse finito nel cellulare del ragazzo.

«Hmm...»

La risposta di Misuzu cominciò lentamente.

«Credo di aver incontrato quel ragazzo una notte nella Città Accademia... ma ero ubriaca, quindi non ricordo i dettagli. Però non ho idea di come il mio numero sia finito nel suo cellulare. Ha ha ha.»

«Capisco. Capisco.» Mikoto annuì leggermente e riagganciò.

Sorrise e restituì elegantemente il cellulare a Kamijou.

«Che diavolo stavi facendo con mia madre mentre era ubriaaaaacaaaa!?»

«Hahhh!? Che tipo razza di deduzioni fai!? Sono piuttosto sicuro che tua madre si ricordi tutto! Dalla risata alla fine si capisce che stava mentendo!!»

Chiunque se ne sarebbe accorto, ma Mikoto doveva aver pensato che si trattasse di una crisi che avrebbe potuto distruggere la sua famiglia, perché la sua faccia, appena persa la pazienza, era diventata rossissima.

«Cambiamo argomento!!» Kamijou decise forzare un'altra conversazione. «A-Ascolta! Quando torno al dormitorio dovrò lavare il riso per la cena e sicuramente si sta avvicinando l'ora del coprifuoco per il tuo dormitorio! Il sole sta già tramontando!»

«Cosa? Coprifuoco? E' una sciocchezza evitarlo.»

Kamijou si sarebbe voluto mettere le mani in faccia per la velocità con cui Mikoto gli aveva risposto.

La ragazza sicuramente non aveva idea di come si sentiva Kamijou, ma almeno era riuscito a cambiare argomento.

«Però è vero che sono diventati più severi nei controlli. Forse è a causa di tutto quello che è successo ultimamente. Persino le persone che non leggevano mai il giornale ora stanno incollate alle tv dei loro cellulari e alle news su Internet.»

«...»

«D'altronde credo che chiunque si preoccuperebbe visto quel che è successo.»

Mikoto probabilmente si stava riferendo a quel che era accaduto il 30 Settembre.

L'evento da cui era partita la scintilla che aveva fatto scoppiare una guerra invisibile.

L'evento in cui era stata distrutta l'entrata della Città Accademia, in cui i tutti i cittadini, sia studenti che insegnanti, erano stati "attaccati", in cui gli Anti-Skill e i Judgement, i mantenitori dell'ordine pubblico, non avevano potuto fare niente, e che aveva originato un cratere con un raggio 100 metri.

Non era stata una sola persona a farlo. Era il risultato dell'intrecciarsi dei piani e delle idee di numerose organizzazioni. Persino Kamijou, che si trovava nel centro di tutto, non conosceva l'intera storia. Dubitava ci fosse una sola persona che comprendesse la situazione nella sua interezza.

E se qualcuno che si trovava al centro del conflitto ne sapeva così poco, figurarsi chi, come Mikoto, aveva vissuto quell'esperienza solo marginalmente.

Forse era proprio perché lei non era al centro della situazione che si sentiva di poter investigare con sicurezza.

E sicuramente Mikoto non aveva completamente creduto alla storia ufficiale secondo cui l'attacco era stato portato avanti da un esper sviluppato scientificamente in segreto da un gruppo religioso straniero.

Mikoto distolse lo sguardo da Kamijou e lo rivolse in lontananza.

A circa 500 metri da lì c'era la zona che era stata distrutta dall'apparizione di un certo "arcangelo". Kamijou pensò che Mikoto stesse ricordando l'incidente del 30 Settembre, ma a dire la verità sembrava che stesse solo guardando un dirigibile volare nel cielo grigio.

Su un grande pannello al lato del dirigibile stavano trasmettendo il notiziario.

«Finora le manifestazioni e le proteste su larga scala tenute dai membri della Chiesa Cattolica Romana si erano limitate all'Europa, ma adesso sono cominciate anche in America.»

La voce dell'annunciatore era calma.

«Al momento si stanno verificando solo nelle città della costa ad ovest, come San Francisco e Los Angeles, ma si pensa incominceranno presto anche nel resto dell'America.»

Mostrarono dei filmati.

Probabilmente erano stati girati a Los Angeles.

Lì doveva essere notte fonda, ma il video era stato registrato in pieno giorno.

(Dannazione. Le proteste si stanno diffondendo molto velocemente...)

L'espressione di Kamijou era quella di qualcuno che guardava un'orribile ferita.

Proprio come negli inizi delle maratone, un lato di un'autostrada a tre corsie era completamente pieno di gente. Stavano bruciando e facendo a pezzi dei manifesti e degli striscioni della Città Accademia.

Riempivano le strade principali per ore per mostrare la loro rabbia. Non andavano in giro a distruggere le cose.

Tuttavia non si poteva dire che fosse tutto sicuro.

Dovevano essere scoppiate delle risse. Il filmato mostrava un uomo al quale scorrevano fiumi di sangue dalla testa poggiato contro un'ambulanza, e una suora con dei lividi scuri sul viso che cercava aiuto e che sorreggeva un prete incapacitato a stare in piedi da solo.

Erano tutti persone normali.

Nessuno di loro sembrava avere delle connessioni col mondo degli esper o dei maghi.

Tecnicamente chi prendeva parte alle manifestazioni era parte della Chiesa Cattolica Romana in quanto credente. Indossavano croci al collo e probabilmente sapevano recitare parti della Bibbia.

Ma era difficile immaginare che potessero avere qualche connessione con le profondità della Chiesa Cattolica Romana o con persone come Vento del Fronte. Andavano a scuola e a lavoro. Durante i fine settimana oziavano e facevano dei barbecue nei grandi cortili delle loro case. Erano persone normale.

«...Che sta succedendo?» mormorò Mikoto mentre osservava lo schermo del dirigibile.

«Non so cosa sia accaduto il 30 Settembre, ma non è questo quello che volevo. Anche se dicono che è stato l'incidente a causare tutto, la Città Accademia non ha ancora fatto niente di aggressivo. Come può una cosa del genere spingere quelle persone a combattersi tra loro? Non è giusto che chi si trova davvero dietro tutto questo se ne stia nascosto mentre loro soffrono.»

«...»

Kamijou ascoltò in silenzio le parole di Mikoto.

La persona che si trovava dietro tutto questo.

Mikoto aveva inconsciamente deciso che ce n'era una. Probabilmente sperava fosse così. Se ci fosse stato un colpevole, sarebbe stato possibile risolvere il problema e ogni cosa sarebbe tornata alla normalità... Dato che la ragazza possedeva un'abilita incredibile conosciuta come "Railgun", per lei quello era il modo più facile di pensare.

Ma non si trattava di una sola persona.

Era vero che l'incidente del 30 Settembre, da cui tutto era iniziato, era nato da delle persone in particolare: Vento del Fronte e Kazakiri Hyouka. E c'era "qualcuno" dietro le loro azioni. Se quel giorno le cose fossero state propriamente rimesse a posto, tutto si sarebbe potuto risolvere nel modo che voleva Mikoto.

Ma la situazione corrente non era la scintilla che aveva originato l'incendio.

Quel che stava accadendo era la conflagrazione che era nata dalla scintilla.

Catturare il colpevole non avrebbe risolto un bel niente.

Le persone che portavano avanti la manifestazione erano tutte normali. E non erano obbligati a farlo sotto il comando di qualcuno. Leggevano il giornale o guardavano il notiziario e decidevano di prendervi parte per l'indignazione. Tutti agivano di propria iniziativa.

Per fermare il colpevole sarebbe stato necessario prendere a cazzotti ogni manifestante.

Non era una vera soluzione.

Ma cos'altro si poteva fare?

«...Che sta succedendo?» ripeté Mikoto, colpendo Kamijou dritto al cuore.

Questo non era un problema che un ragazzino avrebbe potuto risolvere.

Fra le righe[edit]

In Inghilterra la Torre di Londra era una famosa attrazione per turisti.

Tempo addietro era conosciuta come luogo di sangue, tortura ed esecuzione nonché tappa finale per i detenuti. Si diceva che una volta attraversato il cancello non se ne usciva mai vivi. Ciononostante al momento era aperta al pubblico e solo per meno di 14 pound (meno di quanto costi prendere un tè pomeridiano in un ristorante) chiunque poteva entrare e dare un'occhiata. Non erano esposti solo i vecchi attrezzi per le esecuzioni, si potevano vedere anche i tesori della famiglia reale.

Tuttavia, vi era un enorme "punto cieco" in cui la Torre di Londra veniva ancora usata per il suo scopo originale.

Proprio come l'ombra di forte luce, chiunque poteva visitarla da turista eppure al suo interno continuava esistere un labirintico "punto cieco". Lì si rinchiudevano, torturavano o giustiziavano i detenuti senza alcuna esitazione. La Torre di Londra era ben nota per le sue esecuzioni, e quell'oscura pratica era ancora in uso.

Se si entrava dall'entrata normale non c'era modo di raggiungere quelle parti nascoste.

Se si entrava dall'entrata segreta non si potevano evitare.

«...Questo posto è tetro come al solito.» borbottò Stiyl Magnus espirando il fumo della sua sigaretta.

Diversamente dalle zone aperte al turismo, le aree realmente in uso avevano dei corridoi stretti e bui. La fuliggine delle lampade aveva macchiato i muri in pietra, e le macchie sembravano muoversi per via del tremolio del fuoco. Sicuramente non veniva fatto niente per evitare l'umidità, poiché la superficie del pavimento era ricoperta di fredda rugiada.

La ragazza che camminava vicino a Stiyl cominciò a parlare.

Era Agnese Sanctis, ex suora della Chiesa Cattolica Romana.

«Quindi interrogheremo Lidvia Lorenzetti e Biagio Busoni?»

«Vorrei chieder loro qualcosa riguardo "Il posto alla Destra di Dio". Dato che il leader di un'unità come te non lo sa, probabilmente sarà più veloce chiedere a dei VIP.»

«...Pensi che te lo diranno? Sono praticamente dei nobili.»

«Puoi guardare ed imparare qualcosa riguardo a come ci occupiamo di questo genere di cose in Inghilterra. Interrogare tutti i membri della tua unità sarebbe una vera rottura, quindi puoi spiegarglielo più tardi.»

Stiyl si fermò davanti ad una spessa porta di legno divenuta ormai scura per tutta l'umidità che aveva assorbito.

La aprì senza bussare. All'interno vi era una piccola stanza quadrata di soli tre metri per ogni lato. Lì venivano svolti solo gli "interrogatori", non c'erano gli attrezzi di tortura che uno avrebbe associato all'Inquisizione. Vi era un tavolo imbullonato direttamente sul pavimento ed un paio di sedie da due persone similmente saldate al suolo.

La sedia alla destra del tavolo presentava delle leggere imbottiture.

D'altro canto, quella sulla sinistra era fatta solo di legno e sui braccioli aveva delle cinture e degli attrezzi in metallo per immobilizzare le vittime. Vi sedevano due persone.

Erano Lidvia Lorenzetti e Biagio Busoni, entrambe figure importanti che occupavano delle posizioni speciali all'interno della Chiesa Cattolica Romana.

«Sono sicuro che sappiate di cosa voglia parlarvi.» disse Stiyl con tono seccato dopo essersi seduto nella sedia a destra.

Agnese non sapeva se avrebbe dovuto sedersi anche lei e decise di restare in piedi vicino a lui.

Biagio, un vescovo di mezza età, era legato alla sedia da una cintura. Lanciò un'occhiataccia a Stiyl. Il suo sguardo cadde mai direttamente su Agnese, ma lei sussultò ugualmente essendo un ex membro della Chiesa Cattolica Romana. Stiyl rimase comunque impassibile.

Biagio non sembrava star bene, probabilmente perché era stato privato del sonno al punto da sfinirlo mentalmente ma senza ripercussioni sulla salute. La sua pelle ed i suoi capelli avevano perso lucentezza e adesso sembravano essere screpolati e secchi.

«...Quindi vuoi parlare. Se vuoi farmi una lezione sulla Bibbia, risparmiatelo per la Domenica.»

«Ditemi tutto ciò che sapete sul "Posto alla Destra di Dio".»

«Tirate fuori gli strumenti di tortura di cui voi della Chiesa Anglicana andate tanto fieri. Voglio mostrare ad un dilettante come te cos'è la vera pietà.» Biagio era arrogante come al solito.

Nel frattempo, Lidvia non sembrava interessata alla conversazione. Non stava sopprimendo le sue emozioni; non sentiva davvero nulla di abbastanza forte da essere mostrato sul suo viso. La donna aveva più pazienza di Biagio, la quale irritazione era chiaramente mostrata sul suo volto.

Era esattamente questo il motivo per il quale Agnese si aspettava e sapeva che ci sarebbe stato un po'.

«Non guardare Necessarius dall'alto in basso.»

Biagio non era l'unico arrogante: Stiyl Magnus espirò lentamente il fumo della sigaretta e sorrise oltraggiosamente in modo spietato.

«Non ci importa particolarmente se finirete per morire con le torture. Necessarius ha molti modi di estrapolare le informazioni dal cervello di un corpo. Sebbene sia più una domanda a livello di difesa e di danno.»

Quando lo sentì, vennero i brividi anche ad Agnese. Doveva aver capito che Stiyl non stava bluffando perché Biagio assunse un'espressione contrariata. Inoltre, Lidvia sembrava finalmente prendere interesse mentre muoveva gli occhi per guardare il mago.

Stiyl cominciò a parlare in modo irritato che sembrava quello di una persona nell'atto di cominciare un lavoro che non aspettava con impazienza.

«Ciò che chiami "tortura" e ciò che noi chiamiamo "tortura" sono due cose diverse. Diffondete idee ridicole come quella e capirete che "la pace nella morte" non finirà qui. Non m'importa se resisti, ma morirai in vano.»

Pochi secondi di silenzio. Biagio continuò ad osservare Stiyl e Lidvia cominciò a parlare.

«Non ci importa nemmeno di "cose insignificanti come quella".»

Mentre continuava a parlare, creò un contatto visivo con Stiyl.

«Ma c'è una cosa che vorrei sapere. Qual è la situazione "fuori"?»

Sentendo quella domanda, Stiyl rimase perplesso ma poi si ricordò.

(Adesso che ci penso, c'era una relazione a riguardo.)

Lidvia Lorenzetti era un tipo strambo anche all'interno della Chiesa Cattolica Romana che avrebbe dato una mano a persone che la società aveva abbandonato. Per lei, essere imprigionata nella Torre di Londra senza riuscire a sentire cosa stava accadendo "fuori" la faceva preoccupare come guardiana. Tutto ciò che aveva sentito era che il caos si stava espandendo in tutto il mondo. Dopo averlo ricordato, sulle labbra di Stiyl crebbe un mezzo sorriso.

«Sono sicuro che puoi immaginare cosa stia accadendo.»

«...»

L'espressione di Lidvia cominciò a vacillare. Ovviamente i primi ad essere vittima delle rivolte e del caos erano le persone deboli che aiutava.

«...Hmpf.» D'altra parte, Biagio Busoni era molto più di un elitario che credeva che il clero fosse superiore a tutto il resto. Era più interessato agli effetti ed ai risultati del caos piuttosto che ai danni che avrebbe causato.

Lidvia guardò Stiyl in faccia e parlò. «In cambio della mia cooperazione, richiedo che vengano rilasciati i miei "compagni" che sono imprigionati qui. Vorrei che lo faceste in modo che possano aiutare quanto possono per fermare questo caos e per mettersi a disposizione dei deboli coinvolti in tutto quanto.»

Fu Biagio, non Stiyl a reagire a quelle parole. Lidvia era del tutto composta, mentre l'uomo non fece nemmeno un tentativo per nascondere la sua irritazione. Schioccò la lingua così forte che sembrava stesse per venir fuori.

Nel frattempo, Stiyl non ebbe alcuna reazione. «Pensi davvero che saremo d'accordo?»

«Farò in modo che lo siate.»

«Come?»

Dopo che Stiyl pose la domanda, Lidvia smise di respirare per poco. Poi le sue labbra lisce cominciarono a muoversi nonostante fosse legata alla sedia.

«San Pietro elude le trappole dell’imperatore e del mago.[4]»

Stiyl rimase perplesso dalle sue parole. Le avevano prelevato tutti gli oggetti magici e gli amuleti. Non sarebbe stata in grado di eseguire una vera magia facendo un incantesimo.

Brillò una luce, non dalla parte di Lidvia, ma da quella di Stiyl. Veniva precisamente dalla croce appesa al collo di Agnese.

«Tch!!»

Prima che Stiyl potesse reagire, la croce emanò un raggio di luce. Esso si distendeva fino a Lidvia come un paletto e distrusse la cintura e l'impianto di metallo che legavano il suo braccio destro alla sedia.

La donna prese un pezzo di metallo rotto affilato e lo puntò contro Stiyl. Le loro braccia si scontrarono con un fragore che sembrava quello di uno sparo.

«...»

«...»

Stiyl e Lidvia erano silenziosi. Il mago aveva un pezzo di metallo affilato puntato alla gola; la donna aveva lo spigolo di una runa puntato alla gola.

«...! Lidvia!!»

Dopo essersi ripresa dallo shock, Agnese prese velocemente la sua Lotus Wand che era poggiata al muro, ma Stiyl usò l'altra mano per farle cenno di allontanarsi mentre guardava Lidvia.

Il mago si stava chiaramente divertendo. Era come se stesse dicendo che era quello il modo in cui doveva svolgersi un interrogatorio.

«Pensavi davvero di potermi uccidere così facilmente?»

«Se non rilascerete quel numero necessario di persone, non avrò altra scelta.»

Lidvia parlò con una voce indifferente.

«Vi chiedo di rilasciare Oriana Thomson così che possa guidare coloro che sono stati coinvolti dalle rivolte.»

«Perché non pensi di nuovo se sei nella posizione di fare richieste?»

La voce di Stiyl non vacillò.

Oriana era l'abile guida che si era alleata con Lidvia.

«La guida è al corrente della situazione del mondo. E si fece avanti con un accordo affinché "la sua leader Lidvia Lorenzetti riuscisse a proteggere i deboli." La Chiesa Anglicana stipulò un patto secondo il quale avrebbe collaborato temporaneamente con noi. Se volete sollevarla da quell'incarico, non penso che lei stessa sarebbe d'accordo.»

«...»

Lidvia e Oriana condividevano la stessa idea; Oriana agiva più velocemente. Lei rimase silenziosa mentre Stiyl continuò a parlare.

«Non sprecare ciò che ha fatto. Questa situazione è stata causata dalla Chiesa Cattolica Romana... no, dal "Posto alla Destra di Dio". Quindi se verranno sconfitti, la situazione potrebbe essere risolta, no?»

Lidvia non rispose. Biagio schioccò la lingua e distolse lo sguardo come a dire che fosse ridicolo.

Dopo un profondo, lungo silenzio, la donna aprì lentamente la bocca. «...Cosa vuoi?»

«L'obiettivo di Necessarius è chiaro.» Stiyl sembrava annoiato mentre parlava. «Vogliamo salvare le pecorelle smarrite che sono state inghiottite dal potere schiacciante della magia. Il nostro fine è lo stesso di sempre.»

Lidvia guardò Stiyl, ma lui non battè ciglio. Qualsiasi fosse la cosa che la donna stesse osservando del mago, alla fine sospirò e si rilassò.

«...Non li ho mai incontrati direttamente, ma ho avuto occasione di sentire delle informazioni a riguardo.»

Le parole di Lidvia Lorenzetti risuonavano per tutta la buia stanza dell'interrogatorio. Infine, Agnese si sedette vicino a Stiyl e distese un frammento di pergamena per registrare ciò che veniva detto.

«E da ciò che ho sentito, pare che "Il Posto alla Destra di Dio sia...»

Note[edit]

  1. E' una cerimonia giapponese usata per celebrare la crescita dei bambini dai tre ai cinque anni per i maschi e dai tre ai sette per le femmine. I bambini indossano l'hakama mentre le bambinee l'obi, entrambi dei vestiti tradizionali, e vengono trattati da adulti.
  2. Japan Self-Defense Forces (Forze di autodifesa giapponesi).
  3. Riferimento a gran parte delle storie giapponesi incentrate sui robot giganti.
  4. In italiano anche la versione originale.


Capitolo 2: La Causa che Diventa un Colpo Decisivo. Muzzle_of_a_Gun.[edit]

Parte 1[edit]

Dopo essersi separato da Mikoto, Kamijou si diresse ai grandi magazzini vicino alla stazione come aveva originariamente pianificato. Guardò nel reparto di verdura del seminterrato e, visti i prezzi convenienti, ne fece scorta per quattro giorni.

(...Mh, un sacco di gente sembra comprare cibo già pronto, mentre non c'è quasi nessuno nelle sezioni dedicate alla carne, alla verdura e agli altri ingredienti.)

(Che si stia perdendo l'uso di cucinare per se stessi?)

Kamijou si girò dubbioso e lasciò i grandi magazzini.

Alzò lo sguardo ed osservò le notizie sul dirigibile che volava sopra la sua testa. Come prima, riguardava le proteste in America... o almeno così aveva pensato. Ora sembrava essere incentrato sulla Russia. Si parlava sempre e solo delle manifestazioni, perciò cominciava ad essere difficile fare distinzione tra i vecchi ed i nuovi servizi.

«...»

Kamijou si fermò a pensare reggendo le buste della spesa con entrambe le braccia.

Non riusciva a levarsi dalla testa le parole di Misaka Mikoto.

Esisteva una causa, anzi, il problema era così grande da averne tantissime e conseguentemente mancava un metodo semplice per risolverlo.

Probabilmente Mikoto era quella più infastidita dall'essere stata usata nell'incidente del 30 Settembre. Tutto quel che avevano fatto per riportare la pace era invece stato usato per scatenare il caos.

Anche Kamijou voleva fare qualcosa.

Vento del Fronte aveva avuto dei motivi per causare dei disordini, mentre Kazakiri Hyuouka, che si trovava a metà tra scienza e magia, non l'aveva fatto volontariamente. Ora erano delle persone "esterne" a tutto questo che gettavano il mondo nel caos. Era una cosa sbagliata.

Però...

(Cosa posso fare...?)

Kamijou strinse i denti mentre guardava il dirigibile galleggiare nell'aria.

(Questo problema va risolto. Quel che voglio fare è ovvio, ma come?)

Avrebbe potuto contattare Tsuchimikado che sapeva del lato oscuro della Città Accademia, o avrebbe potuto contattare Kanzaki e gli altri della Chiesa Anglicana. Tuttavia Kamijou pensava che nemmeno loro sarebbero stati in grado di risolvere un problema divenuto così grande. Aveva la sensazione che fossero più adatti a rimettere a posto le cose da dietro le quinte, prima che si raggiungesse un punto simile.

(Beh, stare fermi qua non risolverà nulla. E poi non so nemmeno come contattare la Chiesa Anglicana. Dovrò tornare al dormitorio e fare visita a Tsuchimikado.)

(E credo di dovergli fare un discorsetto sull'averci mollato da soli a strappare le erbacce.)

(Mi sa che essere in contatto con un agente come lui mi metta in una posizione migliore rispetto a molti studenti...)

Kamijou cercò di essere più positivo ed iniziò a camminare per la strada ormai poco illuminata.

Non sapeva se fosse a causa di quel che stava pensando, ma le borse della spesa gli sembravano più pesanti. Era l'ora di punta e la strada era affollata, eppure aveva la sensazione che ci fosse più gente del solito. Iniziò a passargli la voglia di prepararsi la cena ed il bagno, così provò a ricordarsi qualche ricetta che gli permettesse di usare il forno a microonde o la macchina del riso in modo da fare più in fretta. Sembrava che Index non sopportasse che Kamijou cucinasse in tranquillità, al punto che arrivava a morsicarlo per questo.

Perso nei suoi pensieri, il ragazzo si scontrò con un'altra persona.

Questa volta si trattava di una donna di mezza età tra i 50 e i 60.

«Oh, scusi.»

«Tranquillo, non importa.»

La donna mostrò un sorriso raffinato ed abbassò la testa.

Non aveva la schiena curva, ma era lo stesso due taglie più piccola di lui anche da in piedi. Era vestita pesantemente per l'inizio di Ottobre, con un cappotto piegato sulle braccia e una sciarpa attorno al collo. Kamijou pensò che fosse freddolosa.

La donna di mezza età risollevò la testa e disse con voce calma:

«Dovrei essere io a scusarmi.»

«No, assolutamente. Sono io che le sono venuto addosso.»

«No, no. Non sto parlando di quello.»

Kamijou stava per sollevare un sopracciglio, quando la donna di mezza età disse:

«Ti devo chiedere scusa per i guai che ti causerò adesso.»

Il ragazzo udì un suono metallico.

Abbassò lo sguardo verso la sorgente del rumore, ovvero vicino al proprio stomaco.

C'era il braccio della donna. Tuttavia il sottile tessuto del cappotto piegato lo copriva dal gomito sino a poco oltre il polso, impedendo a Kamijou di vedere.

Tutto ciò che poteva sapere per certo era che aveva qualcosa premuto sullo stomaco.

Sembrava la punta di un bastone. Kamijou si irrigidì leggermente.

«Mi dispiace. Davvero.» disse lentamente la donna di mezza età prima di abbassare di nuovo la testa.

Parte 2[edit]

Misaka Mikoto si fermò all'improvviso.

(Uhm...)

Una volta incontrato quell'idiota l'aveva dimenticato, ma c'era qualcosa di cui voleva parlargli.

(...L'Ichihanaransai.)

Voleva parlargli dell'evento simile ad un festival culturale che si svolgeva in tutta la Città Accademia. Mancava ancora un mese al giorno d'apertura, ma visto il terribile risultato del Daihaseisai (quello effettivo era un misto tra buono e cattivo, però lei riusciva a vederlo solo in negativo) sentì che doveva sbrigarsi a prendere misure per assicurarsi del successo dell'Ichihanaransai.

(Adesso che ci penso, più di metà dei sette giorni del Daihaseisai è stata una serie di problemi che avevano a che fare con quell'idiota. Se è ciò che deve accadere, dovrei tenerlo sotto stretto controllo sin dall'inizio...)

Ovviamente, le misure che voleva adottare si basavano sul costringerlo ad andare in giro per il festival con lei.

(Perché deve finire così? ...Beh, suppongo che possa chiederglielo al telefono.)

Una volta deciso, Mikoto prese il suo cellulare.

Il numero del ragazzo era già memorizzato perché il 30 settembre aveva fatto un contratto per una coppia di cellulari insieme a lui.

(Riuscire a farlo è stato davvero seccante, ma credo che adesso si stia dimostrando utile.)

Quando raggiunse il numero nell'agenda, i suoi occhi si fermarono nel guardare l'icona del segnale di ricezione.

Non c'era campo.

«...!!»

Mikoto si guardò intorno ma la strada in cui si trovava non era poi tanto piccola, quindi corse in una strada maggiore. Guardò il segnale sul bordo dello schermo ed una volta che fu buono, mosse nuovamente il cursore sul numero di Kamijou e lo chiamò. Tuttavia rispose soltanto un messaggio privo di emozioni che le diceva che il telefono che stava cercando di chiamare non era raggiungibile.

Questa volta era il cellulare del ragazzo che non aveva segnale.

«Qu-Questo coso è difficile da usare... A cosa serve un cellulare se non si può nemmeno usare per parlare con qualcuno quando serve?!»

Mikoto mise via il telefono con un'espressione irritata sul viso, si guardò intorno ed andò a cercare Kamijou da sé.

Non si erano divisi da molto, sicuramente si trovava da qualche parte in quella zona.

Parte 3[edit]

Kamijou e l'anziana donna camminavano fianco a fianco lungo la strada.

Intorno a loro era pieno di gente ma nessuno li guardava più di una volta. Sembravano niente più che un ragazzo delle superiori che portava le borse della spesa ed una donna di mezz'età con un cappotto piegato sul braccio. Poteva esserci niente di più innocuo?

Kamijou diede un'occhiata obliqua alla donna senza voltare la testa e lei fece un sorriso che in quella situazione sembrava inappropriato.

«Non essere così nervoso.»

La donna gli ordinò di spegnere il cellulare e gli diede delle brevi istruzioni sulla strada da percorrere. Il ragazzo non poteva rifiutare a causa dell'oggetto che c'era nascosto nel cappotto. Non sapeva cosa fosse esattamente, ma sapeva che non poteva abbassare la guardia.

Pensò che se avesse avuto una chance per attaccarla, sarebbe stato possibile copovolgere la situazione.

(Però non so cosa stia tenendo... Se faccio una mossa sbagliata, le cose potrebbero andare di male in peggio.)

«Comportati naturalmente. Non sto mica dicendo che non puoi muoverti per niente.» la donna parlò tranquillamente mentre Kamijou rifletteva.

«Sì, beh... Parla in quel modo, ma cos'ha sotto il cappotto?»

«Etcì!»

«Faccia attenzione!!»

La donna starnutì all'improvviso e Kamijou urlò senza pensare.

Gli altri studenti che si trovavano lì lo guardarono straniti, ma i loro sguardi si spostarono presto altrove.

«Come ho detto, non devi preoccuparti. Cosa ti ha spaventato tanto?»

«Più che altro, qualsiasi cosa lei abbia sotto il cappotto che ha bisogno di non stare in vista!! Comunque, cosa mi sta spingendo contro?!»

«Oh, cielo. Non devi preoccupartene. Non verrà fuori con un solo starnuto.»

«V-Verrà fuori? Quindi è ciò che penso?!»

«E fa anche abbastanza rumore, sebbene abbia un piccolo apparecchio che lo rende silenzioso.»

«E' un indizio abbastanza grande!!»

Ciò fece tremare Kamijou per la paura, ma alla donna di mezza età non sembrava importare.

Da quando il ragazzo era stato scortato, si era accorto che avevano lasciato il distretto con i negozi migliori, avevano girato per una strada secondaria e adesso si stavano dirigendo in una zona fiancheggiata da dormitori studenteschi. Tuttavia, non era quella del suo dormitorio. Dato che l'80% dei residenti della Città Accademia era composta da studenti, c'erano poche zone "fiancheggiate da dormitori studenteschi".

(Dove stiamo andando...?)

Se si stessero dirigendo verso una vecchia fabbrica abbandonata il suo senso di pericolo sarebbe arrivato al limite, ma questa zona non lo sembrava per niente. Riusciva a sentire il profumo della carne in bianco per la cena provenire dai dormitori. Ed essi non consentivano gli animali domestici perché Kamijou vide alcune scolare delle elementari riunite di fronte ad uno degli edifici a dare da mangiare del cibo in scatola a dei gatti randagi.

E poi la donna di mezza età si fermò all'improvviso.

«Eccoci arrivati.»

«?»

Anche dopo aver sentito quelle parole, Kamijou non aveva capito cosa stava succedendo.

Erano giunti in un parco per bambini.

Per essere un parco, non sembrava proprio una zona alienata; era più come se fosse stata fatta unicamente per riempire un pezzo avanzato di area di sviluppo urbano. Forse era perché l'ammontare standard dell'attrezzatura del parco giochi era entrato in vigore in quella zona, ma dava la sensazione di essere angusto.

(Perché qui???)

Mentre guardava l'entrata del parco abbandonato, Kamijou sollevò la testa piena di interrogativi su un lato.

Almeno non era il tipo di "posto speciale" in cui si aspettava di finire dopo che qualcuno gli aveva premuto qualcosa sulla schiena sul ciglio della strada.

«Mi spiace. Andiamo dentro.» disse la donna che continuava a spingere casualmente sulla schiena di Kamijou qualsiasi cosa avesse nel cappotto.

Il ragazzo non aveva altra scelta che fare come gli veniva detto, ma non poteva immaginare quale possibile valore la donna potesse dare al fatto che entrava nel parco.

Kamijou si aspettava di trovare qualcuno che li attendesse o che giungesse ad incontrarli, ma non accadde.

Si piegò leggermente dal dolore e poggiò le borse della spesa sul pavimento. La donna non lo fermò. Se avesse avuto un'arma nella scarpa, avrebbe potuto contrattaccare, ma Kamijou non era il tipo che si attrezzava come un ninja.

Pensò di tirarle contro una pietra ma realizzò che se non aveva una chiara possibilità, tutto ciò che avrebbe potuto raggiungere sarebbe stato il farle alzare la guardia. Quindi, al momento, decise di lasciar perdere e si sedette, poi fece una domanda alla donna.

«Allora? Cosa stai cercando di cominciare in un posto del genere?»

«No, no. Non è niente di così importante.»

«Parliamo.» disse la donna di mezza età con "qualcosa di importante" nascosto sotto il suo cappotto mentre si spinse contro la sua schiena e sorrise.

«Parlare?»

«Sì. Riguardo al grande caos che sta accadendo in tutto il mondo.»

Parte 4[edit]

Non era riuscita a trovare quell'idiota.

«Strano...»

Mikoto tornò nella stradina nella quale era appena stata e mentre cercava, reclinò la testa su un lato un po' confusa.

Non pensava fosse trascorso molto tempo da quando si era allontanato, ma Kamijou non era di fronte alla stazione dove si erano incontrati precedentemente e non riuscì a trovarlo nemmeno quando cercò in diverse strade lontane da lì.

(Forse è andato in qualche negozio qui vicino.)

(O forse ha preso il treno o un autobus ed è andato via.)

(...In effetti, dove sarebbe il dormitorio di quell'idiota? Non sono una stalker, quindi non ho idea di dove andare ad incontrarlo.)

Dato che era sempre lei ad imbattersi in lui, non pensava potesse trovarsi troppo lontano. Ma quando la cosa divenne seria, non aveva idea di dove vivesse.

Mikoto incrociò le braccia.

(Beh, non è che debba parlargli subito dell'Ichihanaransai. Posso lasciar perdere per oggi.)

Subito dopo che ebbe quell'allegra idea, con la coda dell'occhio si accorse si una stradina e cominciò a sentirsi irrequieta.

(...P-Presumo di poter cercare un po' di più.)

Dopo di che prese la mappa del GPS del cellulare per vedere se ci fosse qualche strada che non aveva ancora controllato.

Ma poi adocchiò la faccia di Shirai Kuroko nella folla di gente che stava tornando a casa.

Mikoto si nascose velocemente dietro ad un edificio.

(E-Eh? ...Perché mi sto nascondendo?)

Se lo chiese perché per qualche ragione aveva la sensazione che non poteva lasciarsi vedere da quella matricola con le codine. Shirai era una teleporter, quindi sarebbe stato difficile seminarla una volta avvistata.

Shirai, una Level 4, camminava lungo la strada mentre chiacchierava con una ragazza che stava vicino a lei.

Dai numerosi fiori artificiali che aveva in testa, probabilmente si trattava di Uiharu Kazari di Judgement.

(...)

Aveva la sensazione che le due ragazze si stessero dirigendo nella sua direzione, quindi Mikoto si spostò da dietro l'edificio ad una piccola strada che c'era a lato. Poi cominciò ad addentrarsi in essa.

E poi realizzò...

(Hm? Non ricordo questa strada???)

Si guardò di nuovo intorno, ma non riconobbe niente.

Pensò che buona parte del Settimo Distretto le fosse familiare, ma questa era la prima volta che si trovava lì.

Era solo una zona stereotipica della Città Accademia. Ovviamente, come zona residenziale, non era composta da appartamenti e case; al contrario, era una serie di dormitori studenteschi. Era una fila da cinque a dieci condomini non proprio definibili a molti piani. Sotto una pala eolica vi era una zona per la spazzatura . Qualcuno stava usando i movimenti della pala per tenere via i piccioni ed i corvi.

Dato che tutti i pasti erano provveduti dalla scuola media Tokiwadai, l'odore della cena proveniente dalla zona profumava di buon gusto specialmente a Mikoto.

«...Beh, è andata bene. Guarderò qui e poi la farò finita per oggi.»

Lo decise arbitrariamente e poi cominciò a camminare lungo la zona residenziale.

Parte 5[edit]

Kamijou guardò la donna di mezza età con diffidenza.

Le sue parole sul caos che stava attraversando il mondo potevano riferirsi solo ad una cosa, ovvero alle proteste ed alle manifestazioni su larga scala tenute dai sostenitori della Città Accademia e da quelli dei Cattolici Romani.

Ma...

«...Cosa significa che ne parleremo? Non c'è niente a riguardo di cui lei debba discutere con me.»

«Oh, sì che c'è. Vorrei sentire la tua opinione sulla questione al fine di risolvere il problema.»

«Non dovrebbe sentire l'opinione di qualcuno delle Nazioni Unite o del presidente di qualche paese, invece?»

«Le organizzazioni che mantengono in vita le nazioni tendono ad essere deboli alla religione ed ai conflitti ideologici.» disse la donna con voce tranquilla.

Kamijou non se l'aspettava.

«Le organizzazioni che solitamente vengono chiamate paesi, hanno dei cattivi precedenti nel risolvere questo genere di problemi. Molti di loro dicono a gran voce di aver risolto il problema, ma la maggior parte li ha solo forzati al silenzio usando la forze armate. Spesso questo aggrava solo la situazione.» La donna continuò a parlare nel parco deserto.

Ci sono molti tipi di intellettuali, ma lei sembrava più che altro un'educatrice.

«Il caos che al momento sta attraversando il mondo è abbastanza serio. Non solo è un problema che non sarà facile da risolvere, ma porterà anche a problemi peggiori. Se non ce ne occupiamo adeguatamente potrebbe anche portare a delle ribellioni che paralizzerebbero interi paesi. Le manifestazioni e le proteste non sono state fermate dalle forze armate per prevenire che ciò accadesse. Ciò che vogliono davvero i paesi del mondo è un esempio da seguire su come affrontare problemi difficili come questo. Tutti quei paesi stanno aspettando che un altro faccia il primo passo così che possano vedere se funzioni o meno e quali effetti avrebbe quell'azione.»

«...Chi sei esattamente?» chiese Kamijou con prudenza.

La donna seduta vicino a lui non sembrava un'agente esperta di battaglie e assassinii come Tsuchimikado Motoharu o Stiyl Magnus.

Il modo in cui parlava gli sembrava quello di un'educatrice, ma una normale insegnante non nasconderebbe un'arma nel cappotto per contattarlo.

(...Sembra diversa da tutti quelli che ho incontrato sin oggi.) pensò Kamijou mentre ascoltava con attenzione la sua risposta.

«Oyafune Monaka.» rispose semplicemente con il nome per intero e continuò con qualcosa di ancora più sorprendente. «Sono un membro del Consiglio di Amministrazione della Città Accademia. Ciò dovrebbe rispondere a tutte le tue domande.»

«...Cosa?»

Il Consiglio di Amministrazione era un gruppo composto solo da dodici persone, il quale amministrava ogni cosa nella Città Accademia. Essenzialmente era l'istituzione più alta della città. Il ragazzo aveva sentito che c'era un "Supervisore Generale" che era perfino al di sopra di loro, ma il privilegio che possedeva il Consiglio di Amministrazione non era niente di particolare.

Però, allo stesso tempo...

(...E' davvero chi dice di essere?)

Uno dei dodici membri del Consiglio di Amministrazione della Città Accademia dovrebbe avere delle guardie del corpo o riuscire ad ottenere un controllo completo sull'Anti-Skill con un'ordine solo. Era strano che fosse andata a contattarlo da sola e con nientemeno che un'arma. Inoltre, un piccolo parco per bambini non aveva l'ampiezza che ci si aspetterebbe per un incontro del genere.

«Non mi credi?» Mentre Kamijou dubitava di lei, la donna che diceva di chiamarsi Oyafune Monaka sorrise semplicemente.

«Oh, ehm. Stavo solo pensando che la sua sciarpa sembra stranamente corta. Avrei pensato che un membro del Consiglio di Amministrazione userebbe qualcosa di migliore di quella.» disse Kamijou d'impulso dato che era confuso, ma sembrava non aver colto di sorpresa Oyafune che all'improvviso si portò una mano al collo e toccò la sciarpa.

«Qu-Questa è stata fatta a mano da mia figlia. Non te ne lascerò parlare male.»

«O-Oh, capisco.» Kamijou annuì goffamente, ma poi qualcosa attirò la sua attenzione. «Aspetti. Sua figlia dovrebbe essere adulta adesso. Ma in quel caso, quel livello di capacità è... Okay, okay!! Non lo dirò di nuovo! Possiamo parlare d'altro, quindi la smetta di scuotere qualsiasi cosa abbia nel cappotto!!»

Dopo di che, decise di smetterla di provocarla inutilmente.

(Oyafune Monaka. Il Consiglio di Amministrazione.)

Kamijou dedusse che quelle informazioni potessero essere false.

(Ma potrebbe essersi avvicinata a me con un nome falso al fine di darmi delle vere informazioni. Non mi piace essere usato dagli altri, ma finché posso rinunciare e decidere come fare quel che vogliono, suppongo di potermene occupare.)

«...Quindi di cosa vuole parlare con esattezza?»

Kamijou andò dritto al nocciolo della questione e Oyafune annuì allegramente.

«Sta accadendo un grande problema nel mondo. Esso è un tipo di caos che è apparso sotto forma di manifestazioni e proteste.»

«Questo lo so.»

«Voglio chiederti di risolvere il problema.»

«Come?» sentendola parlare, Kamijou abbassò le sopracciglia ed aggiunse. «Se potessi risolverlo da solo mi piacerebbe farlo. Sono sicuro che il mondo è pieno di gente che la pensa nello stesso modo, ma la questione non cambia. Non è stato risolto nulla. Tutti conosciamo il problema che deve essere risolto, però nessuno l'ha fatto. Sa perché?» Kamijou continuò aspettando la risposta di Oyafune. «E' perché non c'è una semplice "ragione" o "causa" dietro tutto. Nessuno può risolvere un problema che non ha una risposta. Quindi, anche se la gente fa indagini per lo spettacolo, nessuno fa niente per esso. Può davvero essere risolto? Sicuramente non mi sta dicendo di andare in giro per il mondo a convincere di fermare ogni singola persona che prenda parte a quelle proteste e manifestazioni.»

«Tuttavia...» rispose Oyafune Monaka alcun un accenno di esitazione come se avesse previsto quella domanda. «Cosa accadrebbe se ci fosse davvero una semplice "ragione" o "causa" dietro tutto?»

«Cosa?»

«E' per questo che sto parlando con te. Sono alla ricerca di qualcosa che hai e che nessuno delle Nazioni Unite e diplomatici di ogni paese ha.»

«E cos'è?»

«La tua mano destra.»

«...»

Era qualcosa che possedeva solo Kamijou Touma.

Il ragazzo abbassò lo sguardo verso di essa destra senza volerlo.

L'Imagine Breaker.

Doveva essere quello di cui lei parlava. Era la sua abilità speciale di distruggere ogni tipo di potere soprannaturale, che fosse di natura magica o fisica. Ma non aveva effetto su eventi normali privi di soprannaturale come le manifestazioni e le proteste.

Il che significava...

«Vuol dire... che è ciò che sta accadendo?»

«Sì.»

«Quindi dietro tutto questo caos c'è qualcosa di soprannaturale e se lo distruggo tutto tornerà alla normalità? Questo non è il risultato di ciò che è accaduto il 30 settembre, è qualcosa che continua da allora? E posso risolvere tutto quanto grazie a quella?»

«Esattamente.» Oyafune annuì bonariamente.

«Tuttavia, la Città Accademia non è la fonte di questo caos. Secondo il Supervisore Generale, il gruppo religioso più grande al mondo, la Chiesa Cattolica Romana, ha un'istituzione scientifica di sviluppo del potere psichico.»

«...?»

Kamijou stava per abbassare le sopracciglia per l'osservazione di Oyafune, ma poi lo capì.

Era ciò che la Città Accademia stava dicendo in generale al mondo.

Per loro, la magia non esiste.

L'identità del fenomeno conosciuto come "magia" era stato scientificamente chiamato "poteri psichici".

La discussione era uscita fuori, ma se il ragazzo l'avesse corretta avrebbe solo reso ogni cosa più complicata.

Oyafune continuò a parlare trattando da un punto di vista puramente "scientifico".

«Noi della Città Accademia ovviamente non abbiamo niente da guadagnare da questo caos. Quindi coloro dietro di esso devono essere i Cattolici Romani.»

«Capisco...» Kamijou annuì ma quando si calmò, notò qualcosa che gli diede fastidio. «Aspetti. Nemmeno loro hanno niente da guadagnare. Quelle manifestazioni e proteste stanno accadendo nella vita di tutti i giorni per i membri della loro chiesa, quindi sono loro che ne soffriranno di più. Lei non guadagna niente nel far soffrire le persone che stanno dalla sua parte.»

«E se ne guadagnassero qualcosa?»

«...Cosa?»

«E' abbastanza semplice.» Oyafune parlò senza difficoltà. «Per esempio, il numero ufficiale di credenti della Chiesa Cattolica Romana è di circa due miliardi. E' una cifra spaventosa. Anche se puoi contare chiunque, dal più giovane al più anziano residente della Città Accademia, noi siamo solo 2,3 milioni. Se dovesse esserci una guerra totale non avremmo alcuna possibilità per quella sola differenza. Anche se prendi in conto altri fattori, è difficile immaginare di vincere contro un divario del genere.»

«Dove vorrebbe arrivare?»

«Oh, non lo trovi strano?» Oyafune rispose alla domanda di Kamijou con una domanda.

«La Chiesa Cattolica Romana potrebbe annientare la Città Accademia adesso. Quindi perché hanno scelto di fare delle manifestazioni e proteste nel mondo? Perché non hanno scelto il palese metodo di distruggerla solo attraverso i numeri? Sicuramente un attacco concentrato sarebbe stato più effettivo di rivolte in zone separate del mondo. Sembra piuttosto indiretto, non è vero? Se possono davvero controllare due miliardi di persone, dovrebbero farla finita in quel modo.»

«Non vorrà dire...?»

«Sì.» Oyafune sorrise. «L'informazione che diceva che potevano controllare due miliardi di persone era una bugia. Se potessero farlo, lo avrebbero già fatto. Potrebbe essere vero che ci sono due miliardi di persone nel mondo che indossano la croce della Chiesa Cattolica Romana, portano con loro una Bibbia e vanno in chiesa la domenica.»

«Ma.» Oyafune Monaka mosse le labbra. «La domanda adesso è diventata "quante persone sono d'accordo col commettere un omicidio nel nome della chiesa?". E potrebbero anche essercene alcuni d'accordo. Il mondo al momento è diviso in due. Tra la Città Academia ed un gigante gruppo religioso. Ma... è davvero così? E' davvero sulla strada giusta?»

«...»

«Le persone che vanno ad adorare la domenica guardano la TV ed usano i cellulari. Atleti che allenano il loro corpo con le medicine sportive create dalla scienza possono pregare Dio prima di una partita importante. ... E' il modo in cui è il mondo fuori dalla Città Accademia. La modalità è abbastanza vaga e le persone costruiscono il loro mondo fatto di ciò in cui credono, usando il meglio di entrambi i mondi.»

«La parte scientifica e quella magica... sovrapposte...»

«Magica...?» disse Oyafune facendo uno sguardo confuso per ciò che aveva bisbigliato Kamijou, ma poi continuò.

«Sì. La stragrande maggioranza del mondo la pensa in quel modo e solitamente è quella che vince. Si stanno diffondendo debolmente. Le persone pianificano le loro vite intorno a prestiti dalle banche gestite da organizzazioni in relazione alla Città Accademia e allo stesso tempo si sposano nelle chiese Cattoliche Romane. Alle persone piace chi trae beneficio sia dalla scienza che dalla religione.»

«Quindi...» disse Kamijou che cominciava a sentire la gola seccarsi. «La chiesa Cattolica Romana sta cercando di persuadere quelle persone che traggono benefici da entrambe le parti?»

«Esatto. Non vogliono che accada. Vogliono un uso esclusivo di ogni singolo di quei due miliardi di persone. Vogliono più alleati possibili così che possano. Quindi hanno cominciato qualcosa. Di conseguenza, hanno stabilito dei meccanismi che facessero iniziare queste manifestazioni.»

Oyafune l'aveva definito "qualcosa".

Quel "qualcosa" era la chiave di questo incidente.

«Il loro obiettivo non era cominciare le manifestazioni. Stanno usando questo "caos" per aumentare il loro numero ed usare la Città Accademia per consolidare la loro fondazione al fine di attaccare il mondo.»

Le parole di Oyafune erano chiaramente quelle della parte scientifica.

A Kamijou non piaceva il modo in cui stava parlando, ma litigare sarebbe stato inutile.

«In special modo, la Città Accademia è sul filo a causa delle azioni intraprese dalla Chiesa Cattolica Romana.»

«Ha davvero paura che queste manifestazioni possano portare le persone dalla parte dei Cattolici Romani?»

«Solo in parte...» rispose Oyafune. «Ma anche se non dovesse accadere, potrebbe portare ad un altro sviluppo. Al momensto stiamo preparando qualcosa che possiamo definire "bombardamento economico".»

«Un bombardamento... economico?»

«Se questo caos continuasse per un lasso di tempo significativo, potrebbe avere un effetto negativo sull'economia. E quello potrebbe essere l'inizio del panico mondiale. Anche se la Chiesa Cattolica Romana non crescerà a causa di ciò, potrebbe finire con il distruggere la Città Accademia.»

Parlare di economia e panico non era proprio qualcosa che poteva significare molto ad uno studente delle superiori come Kamijou.

«...I paesi moderni possono essere distrutti davvero così facilmente? Non hanno mostrato alcun segno di esserne tanto interessati. E non ne so tanto di economia o denaro a livello nazionale, ma non riesco a vedere un enorme esercito venire distrutto a causa di qualcosa come l'economia.» Seduto sulla panchina, fece una domanda ad Oyafune, che era seduta vicino a lui.

«I rappresentanti ed i simboli del mondo scientifico al di fuori della Città Accademia sono principalmente le forze militari maggiori. Più grandi sono le forze armate, più si sbricioleranno violentemente.»

Kamijou non poteva crederci.

Gli vennero in mente diverse maggiori potenze militari, ma non riusciva ad immaginarne nessuna particolarmente affetta da ciò.

«Tranne quei paesi con ampie forze armate che conservano il petrolio ed alimentano le munizioni, giusto? Non possono durare un paio d'anni in quel modo?»

«Ah ah. La guerra non comincia quando le provviste di emergenza finiscono. Una volta che accade, non possono più combattere. Una volta che pare che le provviste di emergenza stiano per finire, premeranno il grilletto. E penso che un potere maggiore che prema quel grilletto sia abbastanza per distruggere il mondo scientifico nel quale sta in mezzo la Città Accademia.»

L'affermazione stranamente risoluta di Oyafune lasciò Kamijou senza parole.

Doveva aver avuto degli schemi mentali nella testa che sostenevano quell'opinione.

«Non so se ha a che vedere con quel possibile cambiamento degli eventi, ma la Città Accademia al momento sta radunando disperatamente fondi per una guerra.» Oyafune continuò a parlare. «Possiamo cercare di superare la differenza di numeri con l'ultimo equipaggiamento e le armi auto-pilotate. O potrebbero esserci altre ragioni. Lo stiamo facendo con delle armi relativamente insignificanti che non sfruttino molto la tecnologia per essere fatte e vendute a loro ad un prezzo superiore come le ultime prodotte della Città Accademia. E stiamo facendo tutto con la scusa di abbassare il grado delle armi che sono state mostrate alla mostra e degli articoli prodotti in massa.»

«...»

«Nel frattempo, la Chiesa Cattolica Romana sta raccogliendo altri fondi per una guerra sotto forma di "offerte" per i credenti della chiesa. Lo stanno facendo con la scusa di raccogliere fondi per aiutare a riportare la pace nel mondo dal caos che c'è al momento. Coloro che stanno raccogliendo i fondi non hanno dei veri piani, ma i loro superiori dicono chiaramente che saranno usati per portare la pace.»

Più sarebbe cresciuto il caos più sarebbero stati i fondi che "fondi" avrebbero ricevuto.

La Chiesa Cattolica Romana era una gigante setta religiosa costituita da più di due miliardi di credenti. Se ogni membro avesse dato un solo yen, sarebbero arrivati a due miliardi. Ovviamente non erano obbligati a farlo, quindi molti di loro non lo avrebbero fatto. Ma pare che ci fosse una consuetudine tra i ricchi che più donano, più avanzano di status, quindi avrebbero potuto raggiungere facilmente più di due miliardi di yen.

«Pare che le indulgenze siano tornate sotto un'altra forma.»

Kamijou non capiva cosa aveva detto Oyafune.

("Indulgenza" è qualche termine storico?)

«Escludendo le persone più zelanti, se dovessero scegliere quale avesse più peso, la maggior parte sceglierebbe la scienza sulla fede. Dicono che il paradiso esista, ma non li senti mai dire che quindi non gli importa se muoiono. La scienza è sia pratica che ridicolmente facile da capire. Questa facilità è la vera ragione per la quale molte persone si riuniscono per essa. Ma ad alcuni non piace, sono coloro che hanno usato dei certi imbrogli. E quell'imbroglio ha avuto degli effetti sul modo in cui solitamente funzionano gli ingranaggi nelle menti delle persone. Ciò ha portato il grande caos a cui stiamo assistendo. Questo è il modo in cui vedo la situazione.»

«...»

Era vero?

Per prima cosa, era davvero così difficile pensare che la Città Accademia potesse essere dietro questo problema al posto della Chiesa Cattolica Romana? La Città Accademia con i suoi 2,3 milioni di abitanti avrebbe dovuto affrontare la Chiesa Cattolica Romana con i suoi due miliardi di credenti. Quindi forse erano loro ad aver causato il caos all'interno di quest'ultima per ridurre i loro numeri più che potessero. Era davvero così difficile pensare che sarebbe potuto accadere?

(...E' complicato.)

Era vero che la Chiesa Cattolica Romana era al centro delle manifestazioni e delle proteste, ma il loro potenziale non si era espanso in modo consistente come aveva detto Oyafune Monaka. Lei pensò che fosse solo perché non capiva la parte magica della chiesa. Kamijou non poteva esattamente immaginare i maggiori esponenti della Chiesa Cattolica Romana come Agnese Sanctis o Biagio Busoni che prendevano parte a queste manifestazioni.

Era difficile pensare che questo piano che era venuto in mente alla Città Accademia potesse effettivamente danneggiare il loro vero potenziale da guerra.

Ed anche se le persone che prendevano parte alle manifestazioni fossero persone che stavano in mezzo tra la scienza e la magia, avrebbero ancora avuto bisogno di mandare avanti l'economia capitalistica. Se la gente che avrebbe dovuto lavorare avrebbe invece focalizzato sulle manifestazioni, solo quello poteva essere considerato un colpo all'economia. E se fossero state due miliardi di persone, sarebbe stato un colpo ancora più grande. Avevano bisogno di soldi per la guerra, non si sarebbero dati molto da fare per fare qualcosa che avrebbe fatto diminuire i loro fondi di scorta.

Kamijou pensò che fosse naturale supporre che la Chiesa Cattolica Romana fosse dietro questo caos se ci fosse davvero stata una cospirazione. Nello stesso modo, avrebbero potuto abbindolare chi rientrava dalla loro parte.

E se questo avesse a che fare con il lato nascosto della Chiesa Cattolica Romana, l'Imagine Breaker sarebbe stato parecchio prezioso.

«Ma...» Dopo aver pensato tutto ciò, Kamijou Touma cominciò a parlare. «Anche se la Chiesa Cattolica Romana sta causando ciò, ed anche se stessero usando dei trucchi per farlo, cosa stanno facendo con esattezza? Il mio potere è molto limitato. Non sappiamo dove siano o cosa stiano usando. Non posso fare niente per qualcosa del genere. Se vuole che io faccia qualcosa, deve almeno portarmi nel posto in cui devo essere.»

«Sì. Riguardo quello...»

Oyafune Monaka cominciò a parlare, ma si fermò tutto ad un tratto.

Apparve una nuova figura nel piccolo parco per bambini.

«Tsuchimikado?»

Kamijou aveva involontariamente borbottato quel nome quando vide la faccia della figura che indossava degli occhiali da sole.

Era il suo compagno di classe, Tsuchimikado Motoharu. Era stato con lui fin quando erano finite le lezioni, ma quando era il momento della punizione dello strappare le erbacce, era scomparso all'improvviso. Kamijou pensò di chiedergli qualcosa a riguardo, ma poi realizzò che era difficilmente il momento per farlo.

L'atmosfera era del tutto inadatta per quel tipo di domanda.

Tsuchimikado aveva un'aria completamente diversa da quella solita.

«Hai finito la discussione?»

Tsuchimikado non stava parlando con Kamijou.

I suoi occhi coperti dalle lenti blu degli occhiali da sole stavano guardando solo Oyafune Monaka, e lei non sembrava sorpresa dalla sua comparsa.

Probabilmente lo conosceva come l'agente chiamato Tsuchimikado Motoharu.

«Non del tutto, ma non importa... Puoi occuparti del resto.»

«Capisco.»

Tsuchimikado continuava a dare brevi risposte, poi sospirò come se si stesse preparando a fare un lavoro tedioso.

«Sono sicuro che sentivi qualcosa.»

«Da ieri.»

«Allora non ti importa se comincio?»

«Non c'è nient'altro che ti impedisca di esitare.» rispose Oyafune Monaka mentre sorrideva e Tsuchimikado distolse leggermente lo sguardo, poi si portò una mano sulla schiena ed uscì qualcosa dalla cintura.

«...Tsuchimikado?»

Kamijou era stato messo un po' da parte dato che la conversazione era avvenuta senza di lui, ma poteva vedere qualcosa a cui non poteva davvero credere.

Tsuchimikado stava tenendo un pezzo di metallo nero luccicante nella mano destra.

Era di circa quindici centimetri di lunghezza.

Era...

(...Una pistola?)

Anche dopo aver scoperto tanto, Kamijou non riuscì a far niente per fermare Tsuchimikado Motoharu.

Non era perché non poteva supporre cosa stesse per accadere successivamente.

Era perché non credeva che Tsuchimikado avrebbe fatto qualcosa di così orribile come sembrava stesse per fare.

Bang!! si sentì il suono secco di uno sparo in quel piccolo parco per bambini.

Comunque, Oyafune Monaka continuò a sorridere.

Il suo corpo tremò e cadde dalla panchina, crollando sul suolo.

Parte 6[edit]

Mikoto fece un leggero balzo nel sentire improvvisamente un rumore forte.

Sembrava un'esplosione di polvere da sparo.

Il tono acuto le perforò le orecchie e risuonò nel cielo.

(C-Cos'è stato???)

Pensò potessero essere fuochi d'artificio, ma ottobre non era esattamente la stagione adatta.

Potrebbe anche essere stato un esper con dei poteri relativi al fuoco.

Sentì un paio di finestre dei dormitori studenteschi della zona che si aprivano. Un suono tanto acuto aveva attirato molta attenzione, ma non così tanta da far abbandonare la preparazione della cena a nessuno, infatti, nessuno studente si spinse a lasciare l'edificio.

(Quindi un esper sta causando dei problemi, eh?)

Mikoto non se la sentiva di averci a che vedere in quel momento, ma si diresse lo stesso in quella direzione.

Era Railgun, una Level 5 della classe Electromaster. Poteva occuparsi di più esper da sé ed era certa di poter fronteggiare qualsiasi situazione nella quale si sarebbe cacciata. Se un esper scatenato e l'Anti-Skill stessero risolvendo con la forza, lei avrebbe potuto irrompere e venirne fuori incolume.

Ciononostante, si era imbattuta in qualcosa che non avrebbe potuto affrontare da sé...

(...Khh!! C-Comunque, devo solo andare nella direzione di quel suono. Vediamo, era da questa parte?)

Mikoto scosse la testa per concentrarsi e si diresse nella direzione dalla quale era partito il suono.

In questa zona residenziale non si vedevano altro che dormitori studenteschi.

Parte 7[edit]

Qualcuno aveva sparato nello stomaco di Oyafune Monaka.

Kamijou ci stese un po' a realizzare cos'era accaduto.

Ed a spararle era stato Tsuchimikado Motoharu.

Ci fu bisogno anche di qualche secondo in più per comprendere il fatto.

Oyafune non aveva opposto resistenza. Aveva forzato qualcosa di nascosto nel cappotto sulla schiena di Kamijou, ma non era sembrato che avesse anche solo provato a puntarlo verso Tsuchimikado. Aveva accettato il proiettile sapendo bene ciò che stava accadendo. Sembrava fosse andata così.

(Tsuchi... mikado?)

Kamijou mosse lentamente lo sguardo sul corpo collassato di Oyafune.

Non ci fu alcun cambiamento nell'espressione di Tsuchimikado.

La pistola che teneva nella mano destra aveva ancora un filo di fumo bianco che fuoriusciva. Tsuchimikado mise la pistola dietro la sua schiena, la ripose nella cintura e la nascose sotto la giacca dell'uniforme scolastica. Poi prese la cartuccia vuota che era caduta sul pavimento e la mise in tasca.

Fece tutto ciò come se fosse solo un lavoro in cui non nutriva alcun interesse.

E le emozioni di Kamijou esplosero.

«Tsuchimikadooooooooooooo!!»

Index v14 101.jpg

Il ragazzo si alzò energicamente dalla panchina e afferrò Tsuchimikado per il bavero. Nemmeno quell'azione riuscì a cambiare lo sguardo dietro quegli occhiali da sole. Quando Kamijou se ne accorse, strinse il pugno di riflesso e lo colpì in faccia più forte che poteva. Sentì la caratteristica sensazione del colpire qualcuno penetrare nelle dita e nei polsi. La parte superiore del corpo di Tsuchimikado si piegò all'indietro e cadde a terra. Ma anche quando accadde, la sua espressione non cambiò. Non aveva chiaramente accusato nemmeno un po' di danno.

(Bastardo!!)

Kamijou serrò la mascella e fece un passo in avanti.

Ma lo intralciò qualcosa.

Era Oyafune Monaka, la donna a cui Tsuchimikado aveva appena sparato.

«...Per favore...» Parlò anche se aveva le labbra premute sul suolo. «Per favore... non fargliene una colpa...»

Quelle parole furono abbastanza per mandare Kamijou Touma in stato confusionale.

«Le mie azioni... non erano quelle di un rappresentante della Città Accademia... Le mie opinioni... erano diverse da quelle dell'intero Consiglio di Amministrazione...»

«Cosa?»

«Sperano che questa guerra si intensifichi... e nella totale distruzione dell'altro gruppo scientifico che si definisce una religione che rappresenta la Chiesa Cattolica Romana... Vogliono approfittarsi di questo caos così che tutto ciò non venga risolto facilmente...»

Kamijou guardò nuovamente la faccia di Tsuchimikado.

Come prima, non era cambiata.

Era la faccia di qualcuno che sapeva tutto sin dall'inizio.

«Lasciare che questa guerra si intensifichi... è completamente assurdo... Deve essere fermata.» disse lentamente Oyafune.

Vi era dolore mischiato alle sue parole.

«Ma anche come membro del Consiglio di Amministrazione... il potere che ho è limitato. Non posso risollevare questa situazione... Se si va contro i desideri di coloro che stanno "al di sopra", il potere verrà ridotto e ciò che si potrà fare sarù severamente limitato. Quindi non mi restava che contattare qualcuno che potesse distruggere la situazione corrente...» guardò Kamijou e continuò a parlare mentre lo guardava negli occhi.

«...Il nostro incontro probabilmente verrà scoperto. E poi dovrò essere "punita" per tradimento. Se fossi stata solo io, avrei potuto evitarlo... ma se l'avessi fatto, l'obiettivo della "punizione" sarebbe cambiato.»

L'obiettivo.

Quando ci pensò, vennero i brividi a Kamijou.

«Quindi se fuggisse, andrebbero a cercare la sua famiglia...?»

«...»

Oyafune non rispose.

Era il silenzio di qualcuno che non voleva preoccupare nessuno.

«... Io... gli ho chiesto di farlo.»

Oyafune cambiò argomento.

«Sappilo... Ha detto che non voleva. Quindi, per favore, non colpevolizzarlo... Mi ha dato la mia "punizione" non centrando i punti vitali... Sono i colei che gli ha chiesto una cosa tanto ridicola da compiere...»

«Non parlare.»

Infine parlò Tsuchimikado.

Si alzò lentamente e guardò in faccia Oyafune Monaka.

Kamijou non riusciva a vedere la sua espressione dal posto dove si trovava.

Ma non voleva vederla davvero.

«Mi occuperò io del resto. Hai svolto la tua parte in modo perfetto. Sono sicuro che ci sarebbero tante cose che vorresti chiedermi, ma c'è solo una risposta che posso dare: non preoccuparti. Devi ricordare solo quello.»

Il sorriso di Oyafune si ingrandì lentamente sentendo le parole di Tsuchimikado.

C'era una sciarpa fatta a mano attorno al suo collo, anche se non era lavorata molto bene.

Probabilmente era per quello che Oyafune Monaka stava lottando.

La sua ragione di fermare il conflitto tra la Città Accademia e la Chiesa Cattolica Romana e per far sì che ricevesse la "punizione" per le sue azioni erano entrambe lì.

Tsuchimikado si accucciò ed osservò gli averi di Oyafune. Tirò fuori un cellulare e chiamò un'ambulanza. Poi pulì le sue impronte digitali e lo poggiò sul terreno.

Dunque estrasse qualcosa dal suo cappotto.

Sembrava una piccola pistola per auto-difesa.

Tsuchimikado la mise nella sua cintura e guardò verso Kamijou.

«Dobbiamo muoverci, Kami-yan.»

«Capito.»

Kamijou serrò la mascella e guardò l'ingenua donna crollata a terra.

«...Si è sforzata di mettere in scena tutto ciò per far sì che cominciassi a muovermi. Che diavolo! Questo è essere troppo indiretti.»

Kamijou Touma non era esattamente una persona famosa.

Se avesse voluto farlo muovere, avrebbe potuto dirgli cos'aveva bisogno di fare.

Eppure aveva messo la sua vita in pericolo per una richiesta così piccola.

Quando ci pensò, Kamijou strinse il pugno destro.

«Non abbiamo tempo. Te lo spiegherò più tardi.»

«Non abbiamo tempo. Te lo spiegherò più tardi.» Tsuchimikado proseguì. «Ci stiamo dirigendo nel Ventitreesimo Distretto. C'è un aereo che ci aspetta. E' la cosa per la quale Oyafune Monaka ha usato il suo potere per prepararlo. Non possiamo sprecarlo.»

«Dannazione...» mormorò Kamijou mentre seguiva Tsuchimikado fuori dal parco per bambini.

L'unica cosa che rimaneva lì era Oyafune Monaka in una pozza di sangue.

Kamijou strinse i denti quando sentì la sirena di un'ambulanza a breve distanza.

Parte 8[edit]

Misaka Mikoto trovò un piccolo parco per bambini.

Non sembrava proprio una zona messa da parte per un parco; era più come se fosse il parco ad essere stato inserito in un terreno avanzato che si trovava dopo i dormitori studenteschi che vi costruiti intorno.

C'erano molteplici veicoli parcheggiati di fronte all'entrata.

Erano automezzi dell'Anti-Skill.

Mikoto guardò in quella direzione, ma un uomo vestito di nero la bloccò. L'entrata era sigillata da diversi strati di nastro magnetico giallo.

Diede un ulteriore sguardo al parco.

Riuniti all'interno vi erano diversi uomini dell'Anti-Skill come quello di fronte a lei, ma non c'erano "persone normali". Sembrava stessero investigando la zona intorno ad una panchina che si trovava ad un'estremità del parco.

Non aveva idea di cosa fosse accaduto.

Non aveva idea di cosa fosse accaduto, ma qualsiasi cosa fosse, sembrava essere finita.

Fra le righe[edit]

«Pare che il "Posto alla Destra di Dio" sia un gruppo che lavora per ottenere la vittoria sul "peccato originale".»

La voce di Lidvia Lorenzetti risuonò forte nella piccola stanza per interrogatori nella Torre di Londra.

Le sopracciglia di Stiyl e Agnese si inarcarono nel sentire quelle parole. Non c'era termine che i credenti della Chiesa Cristiana conoscevano meglio del peccato originale.

«Vuoi dire il "peccato" di Adamo ed Eva ricevuto nel mangiare il frutto dell'Albero della Conoscenza? Il "peccato" che è stato trasmesso a tutta l'umanità, dato che ne siamo i discendenti?»

«Sì, quello è ciò che è contenuto nel Vecchio Testamento.» Lidvia subentrò nella discussione e proseguì. «E nel Nuovo Testamento, il "Figlio di Dio" aveva il ruolo di eliminare quel "peccato". Venne crocifisso così che potesse ereditare i peccati dell'umanità ed eliminarli da sé. A causa di ciò se preghiamo la croce, mangiamo il corpo di Dio a messa e manteniamo giusta la nostra fede fino alla fine, il nostro "peccato" verrà lavato via nel "Giudizio Finale" e saremo guidati nella "Terra Santa". Tuttavia.» disse Lidvia. «... Vi è un'eccezione.»

«Un'eccezione?»

Agnese pose la domanda senza pensare mentre registrava tutto sulla pergamena.

Stiyl la guardò, ma la conversazione andò avanti.

«C'è qualcuno che non possedeva il "peccato" che doveva esser stato dato a tutta l'umanità.»

Da quelle parole, Stiyl riuscì a capire a chi si stava riferendo.

«La Vergine Maria.»

Biagio, che era legato alla sedia vicino a quella di Lidvia, schioccò la lingua.

Stiyl proseguì senza badarci.

«Come donna che diede alla luce il "Figlio di Dio", il peccato della Vergine Maria sparì perché era profondamente a contatto con lo Spirito Santo. E' conosciuta come l' "Immacolata Concezione". In altre parole, la Vergine Maria non ha alcun "peccato originale". Dato che tutta l'umanità discende da Adamo ed Eva, loro si fanno peso di esso e lo trasmettono ai loro stessi figli.»

«Quindi vi è un'eccezione.» rispose Lidvia. «Nel Nuovo Testamento era perché non c'era modo di eliminare il "peccato originale" tranne che addossandolo al "Figlio di Dio" portandolo sulla strada dell'esecuzione. Se lo si prende come base e si aggiunge il fatto che il "peccato" della Vergine Maria è scomparso, suppongo che la risposta sia ovvia.»

«Stai dicendo che c'è un metodo per eliminare il "peccato originale" a parte che attraverso la fede nel "Figlio di Dio"?»

«Tramite un incantesimo che potrebbe essere considerato come un imbroglio, sì. Ho sentito che i membri del "Posto alla Destra di Dio" sono stati in grado di affievolire il loro "peccato" più che potevano, ma non sono riusciti ad eliminarlo completamente.» Lidvia era legata alla sedia, ma parlava in modo tanto calmo quanto fosse in completo controllo di sé. «Ma dato che l'hanno eliminato in modo incompleto, possono attuare incantesimi di un livello che supera ciò che possono fare le persone comuni. Si dice che possano anche usare incantesimi che coinvolgano gli angeli ed il Signore, solitamente inutilizzabili.»

«...Beh, suppongo che eliminare il "peccato originale" sia il vero obiettivo finale dell'umanità. E se ci si potesse riuscire, la "qualità" di un uomo si avvicinerebbe a quella di un angelo. Ma...»

«Sì. Il "Peccato" in questo caso simboleggia anche il frutto dell'Albero della Conoscenza. Se lo si perde, si perderà anche l'abilità di essere un mago comune e quella di usare la magia che sfruttano.»

Stiyl espirò leggermente.

L'eliminazione del "peccato originale".

Non era troppo difficile immaginare che le profondità della Chiesa Cattolica Romana stessero trattenendo una bomba del genere. L'eliminazione del "peccato originale" di qualcuno tramite la fede nella Chiesa Cristiana e l'essere guidato nella "Terra Santa" creata da Dio dopo aver attraversato il "Giudizio Finale", veniva trattato come vera felicità. Era proprio come se la Chiesa Cattolica Romana fosse alla costante ricerca di una cerimonia segreta che l'avrebbe eliminato.

Dopo aver pensato tutto ciò, Stiyl fece una domanda a Lidvia.

«Quindi l'obiettivo finale dei membri del "Posto alla Destra di Dio" è di eliminare completamente il "peccato" rimanente dai loro corpi?»

Se ci fossero riusciti, i membri del "Posto alla Destra di Dio" sarebbero davvero riusciti ad usare liberamente gli incantesimi degli angeli. Ed una volta che avrebbero potuto farlo, sarebbe stato possibile che nemmeno un santo sarebbe riuscito a fermarli.

«Hee hee.»

«Non è così?»

«No. Eliminare il loro "peccato" è solo un mezzo per porre fine ai membri del "Posto alla Destra di Dio". Il loro obiettivo finale è tutt'altro.»

«...Eliminare il "peccato originale" sarebbe un'impresa. Ed è solamente un mezzo per porre fine?»

(Allora quale potrebbe essere il loro vero obiettivo?)

Lidvia trattenne una risata e continuò a parlare.

«Hanno annunciato il loro obiettivo a gran voce sin dall'inizio.»

«Cosa?»

«Il "Posto alla Destra di Dio". E' questo che stanno cercando.»

Capitolo 3: Qualcosa da Molto Tolto ai Maghi — Power_Instigation.[edit]

Parte 1[edit]

Il Ventritreesimo Distretto della Città Accademia era una zona industriale specializzata nell'aviazione e nello spazio. Tutti i maggiori aeroporti del posto erano concentrati lì.

Il distretto era coperto di piste e siti di lancio per razzi, quindi peccava di edifici come il resto della città. A perdita d'occhio, da un piano asfaltato risaltavano sporadiche torri di controllo e laboratori.

«E' come se fosse un campo composto di pietra e ferro...» disse Kamijou quando scese dal treno ed osservò il paesaggio che si distendeva di fronte a lui.

Quello era il posto dove aveva combattuto con Oriana Thomson durante il Daihaseisai, ma aveva l'impressione che la sicurezza fosse ancora più serrata.

Mise le buste della spesa che aveva con sé all'interno di un armadietto che c'era alla stazione. Dato che la città era piena di ricercatori, essi erano a tenuta ermetica ed uno aveva l'opzione di renderli refrigerati.

Ma...

«...E' costoso. Questi cosi solitamente costano così tanto all'ora?!»

«Nyah. Pare sia più economico gettare via quelle borse e ricomprarne di nuovo, quando troveremo un supermercato economico.»

Tsuchimikado aveva ragione, ma Kamijou non voleva sprecare il cibo. Mise le borse nell'armadietto, registrò le sue impronte digitali, lo chiuse ed attivò la modalità refrigeratrice.

Kamijou si diresse verso l'uscita della stazione e disse a Tsuchimikado:

«Dato che ci troviamo nel Ventitreesimo Distretto, suppongo prenderemo un aereo?»

«Beh, lasceremo il paese.»

«Davvero?! ...Aspetta, qualcuno ha preso il mio passaporto?»

«No.»

Kamijou si ammutolì sentendo la risposta lapidaria di Tsuchimikado.

Quando continuò a parlare, il ragazzo sembrò annoiato.

«Non è che stiamo per fare una gita all'estero. Le nostre attività sono completamente non autorizzate. E se verremo scoperti, avremo dei problemi a livello internazionale che impallidiscono in confronto al non avere un bollino o due nei nostri passaporti.»

«C-Capisco.»

C'erano molte cose che avrebbe voluto dire, ma il modo realistico in cui aveva parlato Tsuchimikado gli aveva fatto chiedere se fosse davvero meglio lasciar perdere.

Dopo essere usciti dalla stazione si trovarono in un vasto terminal di autobus. Nel Ventitreesimo Distretto si viaggiava con quelli piuttosto che a piedi.

Tsuchimikado trovò quello che portava all'aeroporto internazionale e ci salì, Kamijou fece lo stesso.

Dato che il distretto era pieno di piste e mancava di edifici, la strada era sempre libera. Il limite di velocità era anche abbastanza alto: i cartelli segnavano 100 km/h.

Essendo circondati dall'asfalto, anche il grigio orizzonte dove si sollevavano delle grandi nuvole bianche di vapore sembrava artificiale.

Un leggero tremolio mosse il vetro, causando vibrazioni.

«Oh, un razzo. Pare sia stato lanciato bene.» disse Tsuchimikado sospirando.

Kamijou prese il cellulare ed attivò la funzione tv. Il telegiornale stava mostrando diverse angolazioni di un razzo che abbandonava il suolo.

«Dicono sia il quarto satellite della Città Accademia. Mi chiedo se sia vero o no.»

«Se lanciassero un razzo adesso, una delle ragioni sarebbe far speculare la gente a riguardo. Direbbero che potrebbe trattarsi di qualsiasi cosa, da un satellite militare ad un test di lancio di un missile balistico intercontinentale. Più possibilità hanno, più saranno efficaci da tenere sotto controllo.»

(Quindi questo è ciò che significa "conflitto di informazioni"...)

Kamijou gelò improvvisamente.

«...Aspetta. E Index?»

Non voleva portarla con sé in qualsiasi posto potesse essere pericoloso, ma non poteva esattamente lasciarla da sola senza cibo.

«Non ti preoccupare. Maika andrà nella tua stanza, Kami-yan. Probabilmente dopo che avrà finito con lei, sarà affamata solo un terzo in più del solito.»

Kamijou si sentì sollevato nel sentire quelle parole, ma poi realizzò che il suo unico scopo agli occhi di Index fosse prepararle del cibo.

In breve tempo il bus arrivò all'aeroporto internazionale.

Kamijou scese e controllò che ora fosse col cellulare.

«Tsuchimikado. Dove stiamo andando con esattezza, comunque?»

«In Francia.» rispose con aria indifferente.

«Eeeh?! In Europa! E' molta strada... Aspetta, quanto staremo via? E un volo per l'Europa non ci sta almeno qualcosa come dieci ore?»

«No, saremo lì in meno di un'ora.»

«Hah?» rispose Kamijou confuso.

Tsuchimikado sembrava seccarsi a dover rispondere, quindi indicò semplicemente la pista poco lontano dall'edificio del terminal.

C'erano molteplici aerei di linea messi in fila, ognuno lungo circa dodici metri.

«Prenderemo uno di quelli.»

«...Per favore, dimmi che stai scherzando.» chiese Kamijou quasi senza parole quando chiese una conferma a Tsuchimikado.

Si era già nascosto un'altra volta in un mezzo simile.

«Se ricordo bene, è il tipo di aereo che mi ha riportato da Venezia in Giappone.»

«Sì, è quello che ho sentito, Kami-yan. Non sono stato molto coinvolto in tutto l'incidente della "Regina dell'Adriatico", quindi non conosco i dettagli.»

«Dunque sono davvero quelli che volano a 700 km/h?»

«Hahahah.» rise Tsuchimikado. «Più veloce è meglio è, no?»

«E' troppo veloce!! Quando ero su quel coso mi sono sentito come se una lastra di metallo spessa mi stesse distruggendo lentamente il corpo! Index aveva finalmente cominciato ad aprire la mente al lato scientifico e quel fatto le ha fatto sigillare ogni cosa in modo serrato!!»

C'era anche la parte in cui Index aveva ordinato del cibo che volò dietro di lei in modo spettacolare.

«Oh, forza Kami-yan. Stiamo per cominciare una missione non ufficiale oltremare. Pensi davvero che andremmo in Francia mentre mangiamo tranquillamente un pasto in aereo e guardiamo un film?»

«B-Beh, no. Mi aspettavo un po' più di tensione, ma... Aspetta. Stiamo davvero per salire su quel coso? D-Davvero non consiglio quell'esperienza!!»

«Non ti preoccupare. Non ti preoccupare. Dopo che si supera Mach 3, un dilettante non sente la differenza.»

«Come diavolo dovrebbe farmi preoccupare di meno?!»

Kamijou continuò a lamentarsi ma Tsuchimikado smise di ascoltarlo e cominciò a spiegare cosa fare una volta che fossero saliti sull'aereo. Sembrava che non ce ne fossero altri, quindi non avevano altra scelta. Tsuchimikado guidò Kamijou fino ad una porta con la scritta "solo al personale autorizzato" e giù per un corridoio che lì condusse all'aereo supersonico mentre aggiravano il gate di uso generale.

Parte 2[edit]

«Documento-C. E' quello il nome dell'oggetto spirituale al centro di tutto ciò.»

La voce di Tsuchimikado riecheggiò nello spazioso aereo.

L'aereo di linea supersonico era di un formato più grande del solito, ma a parte l'equipaggio c'erano solo due passeggeri, rendendolo abbastanza vuoto.

Dato che erano gli unici, Kamijou e Tsuchimikado erano seduti al centro con i piacevoli sedili di prima classe. Diversamente da quelli piccoli ed economici, c'era abbastanza spazio per allungare le gambe.

Tsuchimikado stava guardando il posto vicino al suo, dov'era seduto Kamijou.

«Il suo nome ufficiale è Documento di Costantino. La Chiesa Cristiana era originariamente perseguitata dell'Impero Romano fin quando l'Imperatore Costantino la riconobbe come religione ufficiale. Il Documento-C è stato creato da lui per la Chiesa Cattolica Romana.»

Quelle parole non appartenevano al compagno di classe che conosceva Kamijou. Tsuchimikado Motoharu adesso era del tutto in modalità mago.

«Il Documento-C dichiarava che il Papa sta a capo della Chiesa Cristiana e che gli appartenevano le terre che Costantino governava in Europa. Dato che la maggior parte dell'Europa era di sua proprietà, significava essenzialmente che era del Papa e tutte le persone che ci abitavano dovevano obbedire alla Chiesa Cattolica Romana. Dal loro punto di vista era un certificato che garantiva alla Chiesa cose che sembravano troppo belle per essere vere.» Tsuchimikado continuò a parlare mentre usava il touch-screen LCD vicino al suo sedile. «Come oggetto spirituale, il potere del Documento-C è... beh, si potrebbe definire come una specie di bussola. Riguardo la terra che Costantino governava più di 1700 anni fa, si può usare il C-Document anche oggigiorno per far apparire dei simboli che indicano che essa era stata ereditata dall'imperatore. Dato che la sua successione era composta da cose date alla Chiesa Cattolica Romana, a questa sono state trasmesse le terre e gli oggetti che corrispondevano allo sviluppo o all'uso, come necessario.»

Tsuchimikado smise di parlare ed osservò la faccia di Kamijou.

«Kami-yan, mi stai ascoltando, almeno?»

«Ugh-ugh-ugh-ugh-ugh-ugh-ugh-ugh-ugh-ugh-ughh-ughhh-ughhhh!!»

Il ragazzo non poteva rispondere.

7000 km/h. La potente forza di gravità creata da una velocità tale stava schiacciando gli organi interni di Kamijou, lasciandolo incapace di rispondere adeguatamente. Era come se ci fosse una palla da basket che gli veniva tirata sullo stomaco mentre qualcuno la calciava più forte che poteva.

Essendo perfettamente normale in una circostanza come quella, era Tsuchimikado ad essere strano.

«Beh, ad ogni modo. Ascoltami.»

«Ugh-gh!!»

Tsuchimikado non sapeva se quella fosse una risposta o un lamento.

«Come ho detto, il Documento-C sembra essere un po' troppo conveniente per la Chiesa Cattolica Romana. Infatti, uno studioso del quindicesimo secolo lo dichiarò un falso ed aveva ragione. I suoi effetti ed i poteri come oggetto spirituale sono abbastanza diversi.»

«Ggh-gh-ghh-gh!!»

«Il vero potere del Documento-C agisce su una scala molto più ampia. Distorce ciò che viene detto dal Papa per essere "un'informazione accurata".» Tsuchimikado mosse agilmente le labbra e parlò senza far rumore. «Per esempio, se il Papa dichiarasse che i membri di una certa fede fossero nemici dell'umanità e fastidiosi all'ordine pubblico, esso diventerebbe un fatto. Se dichiarasse "Finché preghi, anche se toccherai un pezzo di metallo caldo non ti brucerai la mano", si crederebbe anche a quello senza un briciolo di evidenza.»

«Ohh-gh-gh-gh!»

«Forza, Kami-yan! Almeno guarda di qua!»

La parte superiore del corpo di Kamijou stava tremando violentemente ma tuttavia riuscì a parlare.

«Quindi... se si usa quel Documento-C... tutto ciò che dice il Papa... diventa vero...?»

Sembrava che riuscisse effettivamente a seguire la conversazione abbastanza bene da capire qualcosa. Kamijou stava cercando di vedere se parlare invece di ascoltare potesse alleviare i suoi dolori. Era la sua ultima spiaggia.

«Quindi... può far avverare tutti i suoi sogni? ...Come l'Ars Magna nell'Alchimia? ...Oghh!!»

«No, non in quel modo.» Tsuchimikado sembrava così spensierato che pareva quasi cominciasse a canticchiare. «Il Documento-C può solo far "credere" alle persone che quelle cose siano vere. Non importa quanto siano ridicole, fa credere alla gente che sia vero perché l'ha detto il Papa. Di fatto non altera le leggi della fisica.»

Tsuchimikado fece qualcosa col touch-screen installato nel bracciolo.

«Inoltre, fa solo capire alla gente se gliene importa di ciò che dice la Chiesa Cattolica Romana. Al contrario, coloro a cui non importa se ciò che dichiara sia vero o no, non son affetti da esso. Nel bene e nel male, l'oggetto spirituale è unicamente creato per essere usato della Chiesa Cattolica Romana.»

«Q-Q-Quindi... è un oggetto spirituale che fa pensare alla gente che ciò che si dice sia vero? M-Ma è... Ugh.»

«Haha. Suppongo possa suonare come un imbroglio. Ma ci sono un sacco di trucchi che vengono usati per mantenere il proprio posto regale quando cose dette da persone potenti vengono considerate come leggi assolute. Dopotutto, la maestà di quelle persone determinava se loro credessero in quelle loro leggi assolute o no. E se quella convinzione vacillava, l'intero paese poteva essere in pericolo. Persino in Giappone si faceva pratica nel periodo Edo tagliando in due le persone che parlavano male dei samurai. Quale via più semplice per regolare le idee della gente che c'è lì?»

«Q-Q-Q-Q-Quindi... hanno fatto il Documento-C perché...»

«Sì, perché avevano paura. Erano spaventati di perdere il controllo del mondo che avevano creato. La Chiesa Cattolica Romana aveva avuto diverse crisi nella storia. Ma la Chiesa Cristiana e Dio dovrebbero essere assoluti. Dio dovrebbe essere un'essenza che salva gli esseri umani da ogni crisi. Eppure la popolazione europea perse molto durante la peste nera, ci furono molti fallimenti durante le Crociate, e nessuno sapeva quando i turchi ottomani avrebbero attaccato l'Europa in massa.» disse Tsuchimikado con voce fredda, ma c'era un luccichio compassionevole nei suoi occhi. «L'idea che "Dio è assoluto" venne messa in discussione più e più volte. E la Chiesa Cattolica Romana aveva bisogno di mantenere in giro quell'idea. Era per quello che avevano bisogno del Documento-C. Con esso, potevano essere certi che i cuori delle persone sarebbero rimasti con loro anche nelle peggiori delle crisi.»

Si poteva anche dire che fosse un oggetto spirituale che riempiva la distanza tra l'ideale e la realtà.

Era un attrezzo che proteggeva la speranza delle persone forzandole a "credere".

Poteva sembrare abbastanza crudele, ma nello stesso tempo c'era della gentilezza nelle intenzioni che stavano dietro.

(Q-Quindi la Chiesa Cattolica Romana sta usando quel Documento-C adesso...)

Mentre pensava, Kamijou fece un respiro profondo.

(Stanno diffondendo l'informazione che la popolazione della Città Accademia sia quella cattiva è "corretta". E dato che la stanno forzando sulle persone, si sta mostrando sotto la particolare forma delle manifestazioni.)

Kamijou mosse le labbra che erano diventate pallide per gli effetti della gravità.

«M-M-M-M-Ma... se possiedono un oggetto spirituale tanto spaventoso... perché non l'hanno ancora usato...?»

«Perché gli effetti del Documento-C sono enormi. Una volta che qualcosa viene settata come "corretta", è difficile riportarla indietro anche se lo si usa nuovamente. A causa di ciò, non possono impostare ogni piccola cosa come "corretta".» rispose Tsuchimikado senza alcuna difficoltà a quella domanda. «Inoltre, il Documento-C non è esattamente semplice da usare. Come ho detto, fa sì che le persone pensino che qualcosa che dice il Papa sia "corretta". Non può essere usata da chiunque e ovunque. Era originariamente fatta così in modo che potesse essere usata solo quando ci si trovava al centro del Vaticano. L'ordine si diffonde in tutto il mondo tutto in una sola volta tramite layline.»

«Eh? Ghh... M-Ma noi non... stiamo andando a fermarli, in modo che non lo usino?»

«Lo stiamo facendo.»

«A-Allora perché la Francia? Hai appena detto... che il Documento-C può solo... essere usato nel Vaticano...»

«Hm? Oh, giusto. Riguardo quello.»

«E...E... hai detto... che dopo che lo usano... non possono cancellare l'ordine, no? Ma ciò significherebbe... che non possiamo... farci niente.»

«Vediamo. A quale domanda dovrei rispondere per prima?»

Mentre parlò Tsuchimikado, si sentì un leggero tono elettronico provenire dagli altoparlanti dell'aereo.

Poi una squillante voce femminile sintetizzata fece un annuncio. Era in una lingua straniera, ma Kamijou non pensava si trattasse di inglese. Dopo averlo sentito, la faccia di Tsuchimikado diventò sinistra.

«...Beh, pare che non abbiamo più tempo. Kami-yan, stai davvero bene? Se non ce la fai, cerca di prendere dei respiri profondi. Forza, inspira.»

«Huhh.»

«Espira.»

«Hoo.»

«Inspira di nuovo.»

«Huhh.»

«Ed espira di nuovo.»

«Hoo.»

Dopo averlo fatto, Kamijou si sentiva meglio... o almeno pensava fosse così.

Ma la faccia di Tsuchimikado sembrò ancora più sinistra.

«Non pare vada molto meglio. Forse ti sentiresti meglio se vomitassi? Beh, forza, Kami-yan. Togliti la cintura e seguimi. Dai, non ci sono hostess, quindi non devi preoccuparti di finire nei guai.»

Tsuchimikado si alzò con calma dal suo sedile e Kamijou lo seguì lentamente. Quest'ultimo non si sentiva come se si stesse muovendo di sua spontanea volontà; era come se fosse stato rimosso dalla situazione ed il suo corpo si stesse muovendo da solo.

Camminò lungo un corridoio, aprì una porta, percorse un altro corridoio più piccolo, passò attraverso un portello così basso che sembrava stesse per copirlo in testa e si diresse in una zona che era composta solo da metallo grezzo dove tutto intorno si sentiva un boato.

(Dove siamo?)

Kamijou era stordito e prese uno zaino che gli aveva dato Tsuchimikado.

«Ecco. Mettilo.»

«??? Tsuchimikado? Cos'era quella cosa che mi dicevi riguardo lo star meglio se avessi vomitato?»

«Tranquillo. Tranquillo. Lo aprirò presto, quindi sbrigati ed indossalo.»

Tsuchimikado aveva già attaccato le cinture allo zaino che aveva avvolto intorno al corpo. L'intera cosa era abbastanza eccessiva. C'erano cinture che collegavano la sacca a lui non solo oltre entrambe le spalle, ma anche attorno allo stomaco e al petto.

Kamijou non capiva davvero cosa stesse accadendo, ma si allacciò le cinture nello stesso modo in cui aveva visto farlo all'altro ragazzo.

«Okay, Kami-yan. Pare che tu sia pronto ad andare.»

Tsuchimikado usò i palmi delle mani per premere un grande bottone sul muro che sembrava il coperchio di una lattina.

«Okay, adesso puoi vomitare tanto quanto vuoi!!»

Kamijou sentì uno strano rumore forte.

Solo dopo realizzò che era il suono di una grande pompa, una grande parte del muro si aprì all'improvviso rivelando nient'altro che il cielo blu.

«Cosa?»

Kamijou era del tutto stordito.

E prima che potesse pensare ancora, all'interno dell'aereo arrivò una violenta folata di vento che cominciò a risucchiare fuori ogni cosa.

«Ts-Ts-Ts-Ts- Tsuchimikadoooooooo?!»

Kamijou afferrò disperatamente una sporgenza nel muro, ma dubitò di poter durare a lungo.

In mezzo al mugghiare del vento, Tsuchimikado rivelò un largo sorriso sul suo volto.

«Suvvia, Kami-yan. Ormai ci sei dentro, quindi vomita quanto vuoi!»

«Chiudi quella cazzo di bocca!! P-Perché diavolo hai aperto il portello dei bagagli?!»

«Perché se fossimo atterrati in un aeroporto francese come una coppia di idioti, quei bastardi dei Romani Cattolici ci avrebbero scoperto. Questo aereo era diretto a Londra. Ci fermiamo qui.»

«Sei stupido?! Pensa a quanto stia andando veloce questo aereo! Aprire il portello a più di 7000 km/h lo farà a pezzi!!»

«Mi spiace, ma è già aperto.»

«Moriremo!!»

«Sei tu quello stupido, Kami-yan. Se l'avessi fatto davvero non saremmo riusciti a divertirci a parlare in questo modo.»

L'aereo doveva aver diminuito la velocità per farli scendere. Ed era vero che Kamijou si sentiva meglio dato che non aveva sentito tanto l'influenza della gravità...

«He-Hey. Allora a cosa servivano quei respiri profondi?! Erano insignificanti, vero?!»

«Suvvia, Kami-yan. Smettila di lottare in vano e lascia il muro.»

«Ti ero grato. Ero davvero grato che ti fossi preoccupato di me!! Eppure eri stato solo un bastardo!!»

«Stai zitto e vai.»

Tsuchimikado colpì la mano di Kamijou che si reggeva dalla protuberanza sul muro ed il ragazzo con i capelli a punta perse il suo ultimo supporto.

Il forte vento che soffiava fuori dall'aereo lo sollevò e volò via dal portello dei bagagli nel cielo deserto.

Secondo l'ora locale, mezzogiorno era passato da poco.

Sotto il cielo blu rinfrescante, uno studente delle superiori stava gridando a pieni polmoni.

«Gyaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhh!!»

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Attorno a lui c'era solo il cielo azzurro a 360 gradi.

Probabilmente era dovuto al modo in cui agitava le braccia e le gambe e alla resistenza dell'aria che muoveva il vento in modo strano, ma il suo corpo stava rotolando in direzioni confuse.

(C-Cosa sta succedendo? Solo qualche ora fa stavo facendo una competizione di forkball con Fukiyose. Quindi perché sto volando nel cielo che sovrasta la Francia?!)

Mentre precipitava, riuscì a vedere Tsuchimikado che saltava dall'aereo sorridendo come qualcuno a cui piacevano gli sport aerei.

(Lo ucciderò... Quando atterreremo, farò nero quel bastardo!!)

(... In effetti, come riusciremo ad atterrare senza problemi?)

Il viso di Kamijou impallidì.

Ma poi lo zaino che stava indossando esplose.

Dal suo interno si aprì un grande paracadute. Doveva essere stato programmato per attivarsi automaticamente ad una certa altitudine.

Ma Kamijou venne colto alla sprovvista.

«Ghhh?! Il mio collo! Si è messo intorno al mio...!»

Non riuscì a finire la sua lamentela.

Le braccia e le gambe penzolavano mentre cadeva delicatamente con una posa molto naturale.

Non aveva modo di sapere che il suo paracadute era stato portato via dal vento e si era allontanato dalla zona nella quale doveva atterrare e che era arrivato sul fiume Rodano, che è conosciuto per avere una larghezza di più di 100 metri.


Parte 3[edit]

Kamijou sentì il fruscio dell'acqua.

Ciò che lo confuse era che il suono proveniva dalla sua stessa bocca.

Il paracadute era stato portato via dal vento ed era finito al centro di un fiume. Non riusciva a sentire il fondo sotto i piedi. Non era bravo a nuotare, ma non era nemmeno particolarmente pessimo. Comunque, con i vestiti zuppi ed il paracadute gigante che lo avvolgeva, non stava fluttuando molto bene.

Non si riusciva a capire se Tsuchimikado fosse atterrato nelle vicinanze. Ma dato che stava affogando, essersi separato da lui era l'ultima delle sue preoccupazioni.

Non aveva idea di quanto fosse profonda l'acqua.

Era possibile che non lo fosse affatto, ma lo era definitivamente abbastanza per far annegare Kamijou per quanto fosse disorientato. L'acqua non faceva altro che farlo prendere dal panico.

Cominciò a sguazzare con le braccia ad una velocità due o tre volte più lenta dei pensieri in fuga.

Gli arti superiori gli tremavano molto a causa della stanchezza dei muscoli, l'acqua stava privando il suo corpo dal calore ed aveva paura che non avrebbe tirato mai più la testa fuori dall'acqua. Tutto ciò era come se restringesse i suoi movimenti.

(Oh, merda.)

L'aria che aveva conservato in bocca stava fuoriuscendo.

Riuscì a vedere la luce del sole brillare nella superficie al di sopra della sua testa.

La luce danzante scombussolò il suo senso di distanza.

(Adesso che ci penso mi è successo già una volta, quando sono stato buttato in mare dalla Nave di Ghiaccio a Chioggia...)

Mentre Kamijou osservava l'esterno, vide qualcosa che sembrava una strana lanterna girevole che si avvicinava a lui.

La superficie si spalancò facendo un grande numero di bolle.

(...!!)

Prima che Kamijou potesse sorprendersi, lo raggiunse una mano sottile.

Non appena realizzò che qualcuno doveva essersi tuffato in acqua, la mano bianca afferrò il suo polso.

Venne poi recuperato da una strana forza.

Il suo corpo era stranamente privo di energie mentre veniva strattonato verso la superficie come da una fune.

La sua faccia non c'era stata nemmeno dieci secondi a raggiungere la superficie e ad incontrare l'aria.

Sentì un forte tonfo.

Ebbe delle difficoltà iniziali a respirare l'ossigeno che aveva agognato tanto.

I muscoli della gola non funzionavano a dovere.

«S-Stai bene?!»

Sentì la voce di una ragazza nelle vicinanze.

Il paracadute continuava a fungere da peso che continuava a tirare il corpo di Kamijou verso il basso. La ragazza alzò la voce mentre sosteneva entrambi i loro pesi.

«Sto per raggiungere la riva. Cerca di restare così!!»

Quando si avvicinarono alla sponda del fiume... o meglio, ad una più bassa porzione del fiume, Kamijou riuscì a sedersi. Si sentì molto pesante a causa dei vestiti e del paracadute che assorbivano troppa acqua. E la corda del paracadute si era intrecciata tutta mentre lottava nell'acqua rendendola niente più che un ostacolo.

«E'-E' così che funziona?»

La ragazza distese la sua mano esile.

Kamijou sentì un forte ticchettio e capì di essere stato finalmente liberato dal paracadute.

Poi si alzò lentamente dalla porzione del fiume in cui si trovava, che non era più profonda di una pozzanghera.

Sollevò lo sguardo e vide il sole alto nel cielo, quindi mezzogiorno doveva essere passato. Ma nei dintorni non c'era nessuno tranne lui e la ragazza. Forse la gente era rimasta in casa per paura delle manifestazioni e delle rivolte.

Si guardò intorno.

Lì vicino c'era un ponte di pietra dalla forma ad arco, ma era in parte distrutto e non arrivava ad attraversare tutto il fiume.

La ragazza poteva aver saltato in acqua da lì.

Allora Kamijou si voltò verso la persona che l'aveva salvato.

Doveva essere in Francia, ma la ragazza era giapponese.

Sembrava avere la stessa età di Kamijou.

Aveva i capelli neri all'altezza delle spalle e delle doppie palpebre. Indossava una canottiera rosa e dei pantaloni fino al ginocchio. Complessivamente aveva una figura snella.

«Hai bevuto dell'acqua...?»

La ragazza che lo guardò in modo preoccupato sembrava familiare.

Era sicuro che fosse...

«Cough. Itsuwa degli Amakusa?»

«Ah, sì. Lieta di vederti di nuovo.»

Itsuwa chinò la testa in modo gentile.

Ma si aspettava vivesse a Londra con i resto degli Amakusa. Non sarebbe stata in Francia senza alcuna ragione.

(Perché Itsuwa è qui? ...Di fatto, c'è solo una ragione per la quale potrebbe esserlo.)

«Hey, Itsuwa. Sei stata chiamata qui da Tsuchimikado?»

«Uhm... Chi è Tsuchimikado-san?»

Tradendo le sue aspettative, Itsuwa reclinò la testa su un lato un po' confusa.

«Cough. Eh, non è così?» Kamijou non se l'era proprio aspettato. «Voglio dire, sicuramente sei qui perché la Chiesa Cattolica Romana sta usando il Documento-C per causare manifestazioni e proteste in tutto il mondo, giusto?»

«C-Come fai a saperlo?!» Itsuwa restò stupita e si portò una mano alla bocca. «E' v-vero che stiamo facendo indagini sul Documento-C, ma come fai a conoscere il motivo per il quale ci siamo prodigati a trovarlo? Suppongo che dovevo aspettarmelo da qualcuno che ha sconfitto la Sacerdotessa con un unico colpo!!»

Gli occhi le brillavano per delle ragioni, ma Kamijou non aveva alcun ricordo di un evento del genere a causa della perdita dei suoi ricordi. Di fatto, lo spaventava.

(Che diavolo ho fatto a Kanzaki?)

«Ehm, beh, eh... Perché tutto ad un tratto stavi galleggiando con un paracadute? Le cose vanno bene nella tua scuola in Giappone?»

Kamijou affrontò una domanda ancora più fondamentale.

Si passò una mano tra i capelli che erano ancora bagnati con l'acqua sporca del fiume e rispose:

«Sono venuto qui con Tsuchimikado in modo da porre un fine al Documento-C. La Chiesa Anglicana non vi ha informato di come stava agendo?»

«Stavamo indagando le leyline ed altre proprietà magiche della terra in Francia, su richiesta della Chiesa Anglicana.»

«Capisco.»

Kamijou non ci fece molta attenzione. Ma poi batté le palpebre.

«Noi?»

«Sì.» disse Itsuwa annuendo. «I cinquantadue membri pronti alla lotta della Chiesa in stile Amakusa. Stiamo visitando le maggiori città della Francia. A me è toccata Avignone, ma poi ti ho visto cadere dal cielo...»

«...Capisco. Quindi questa è Avignone.»

Era stato trascinato e gettato giù dall'aereo da Tsuchimikado, quindi non aveva idea di dove fosse. Quando ci pensò, si sentì molto fortunato ad essersi imbattuto in una persona giapponese che conosceva.

E dato che era stato Tsuchimikado a portarlo ad Avignone, era molto probabile che fosse la Chiesa Cattolica Romana ad avere il Documento-C.

Ciò significava che quella era una base nemica.

E Kamijou era caduto proprio al centro di essa.

«Hey, Itsuwa. Tsuchimikado ha detto che il Documento-C poteva essere usato solo nel Vaticano.»

«E' v-vero.»

«Allora perché stai indagando in Francia e non in Italia? Gliel'ho chiesto, ma sono stato buttato giù dall'aereo prima che mi potesse rispondere.»

Itsuwa doveva aver pensato che quest'ultima parte fosse una specie di scherzo che non aveva capito, perché fece un sorriso forzato.

E poi ricordò qualcosa.

«E-Ehm... Posso andare a prendere la mia borsa prima di rispondere?»

«La tua borsa?»

«L'ho lasciata sul ponte. S-Sono un po' preoccupata che possa essere rubata.»

Evidentemente, aveva davvero saltato dal ponte.

«Capisco. Oh, e grazie. Sarei stato davvero nei guai se non mi avessi salvato.»

«N-No, no! Non era niente, davvero!!» disse Itsuwa mentre agitò la testa avanti e indietro ad una velocità sorprendente e mosse le mani di fronte al viso. Delle piccole gocce d'acqua volavarono via dalle punte delle sue dita.

Nel vederlo, Kamijou le pose una domanda.

«Oh, un'altra cosa, Itsuwa. Hai un cambio di vestiti in borsa?»

«Eh? B-Beh, la Chiesa in stile Amakusa è specializzata in segreto.»

Era confusa dalla domanda improvvisa di Kamijou, ma poteva essere notata una punta di orgoglio nell'espressione che aveva mentre dava quella spiegazione.

«La maggior parte dei miei bagagli è in albergo, ma ho un cambio di vestiti con me per pedinare qualcuno o per scappare. Tuttavia, non li ho mai usati.»

«Capisco. Bene.»

Itsuwa ancora non capiva di cosa stesse parlando.

Ma Kamijou era restio a dirglielo direttamente.

Quindi spostò il suo sguardo dalla ragazza al cielo blu ed indicò ciò di cui stava parlando.

«...»

Itsuwa seguì il dito di Kamijou con gli occhi e vide cosa stava puntando.

Il suo seno.

In modo più specifico, la sua canottiera che era diventata trasparente e aderiva al corpo bagnato, quindi faceva sì che la sua silhouette fosse visibile.

Parte 4[edit]

Itsuwa era una ragazza con una personalità pacifica e onesta.

Anche se Kamijou le aveva fatto notare il problema in modo diretto, lei non aveva reagito con azioni eccentriche come schiaffeggiarlo, mordergli la testa, folgorarlo con migliaia di volt o altro. Il suo viso si tinse di un rosso acceso e fece una risata forzata. Disse appena «Ah. Ah ah ah. Mi spiace di avertele mostrate. Ah ah ah ah ah ah.» incrociando le braccia sul petto per nascondere il seno e corse via verso il ponte di pietra a prendere la borsa con il cambio d'abiti che vi era all'interno.

Stava sorridendo, ma c'era un accenno di lacrime nei suoi occhi. Sembrava una reazione abbastanza ragionevole ed adulta.

«Hmm...»

Per qualche ragione, a Kamijou era rimasta una sensazione di imbarazzo riguardo l'intera faccenda.

La fissava a distanza, sperando che almeno gridasse o facesse qualcosa del genere.

Itsuwa tornò dieci minuti dopo con degli abiti diversi, lasciando il ragazzo a chiedersi dove si fosse cambiata con esattezza. Adesso era asciutta, ma doveva ancora odorare di acqua di fiume perché Kamijou sentiva che aveva messo del profumo.

«M-Mi spiace averti fatto aspettare.»

Itsuwa aveva una grande borsa sulla spalla.

Stava indossando una camicetta verde pallido e dei pantaloni marroni abbastanza corti da lasciare visibili i polpacci. La camicetta era fatta di materiale così sottile da lasciar pensare che se fosse stata investita dalla luce del sole si sarebbe visto qualcosa in trasparenza. Non era nemmeno chiusa dai bottoni, al contrario, era legata solo sopra l'ombelico.

La camicetta era tutto ciò che indossava nella parte superiore del corpo.

«...Itsuwa-san?»

«N-Non avevo scelta! Avevo solo quella da mettere per farla sembrare un completo diverso! Quindi non dire niente per favore!!»

Sembrava stesse dicendo la verità perché con un'ispezione più ravvicinata, si poteva notare che mancavano i bottoni. Legarla davanti era l'unico modo per tenerla chiusa.

Doveva sapere che era sembrava spinta con quella tenuta, perché si rannicchiò per evitare lo sguardo silenzioso di Kamijou.

Ma era arrivata a quel punto perché si era tuffata nel fiume per salvarlo.

Il ragazzo usò tutte le risorse limitate del suo cervello per cercare di trovare qualcosa da dire.

«Beh, dato il modo in cui si veste Kanzaki, questo va bene, no?»

«La Sacerdotessa non si veste in modo così trasandato!!»

Itsuwa fece di tutto per negare che Kanzaki si vestiva in modo inappropriato, ma poi realizzò di nuovo che era lei quella vestita in modo "trasandato" ed arrossì del tutto.

(Beh, dato il modo in cui si comporta Kanzaki, potrebbe far festa tutta la notte, funziona. Il modo in cui Itsuwa si stia imbarazzando, nascondendosi e agitandosi, la fa risaltare ancora di più.)

«Non so davvero chi sia Tsuchimikado-san, ma se sei qui per recuperare il Documento-C, forse dovremmo collaborare finché lo incontrerai.»

Probabilmente la ragazza voleva cambiare velocemente il soggetto da quello del suo completo, perché aveva praticamente forzato l'argomento sul lavoro.

Kamijou non poteva tornare da solo in Giappone dato che non conosceva nemmeno un pizzico di francese e non aveva il passaporto, quindi sperava che le cose sarebbero andate come aveva suggerito Itsuwa.

«B-Beh, per me sarebbe un grande aiuto poterlo fare.»

«Okay, per prima cosa andiamo a trovare un posto dove sederci. Possiamo discutere di alcune cose.»

Kamijou stava per essere d'accordo, ma poi guardò in basso e vide com'era ridotto.

«Sono fradicio... Mi piacerebbe almeno togliermi questo fango di dosso.»

La schiena di Itsuwa si drizzò tutto ad un tratto dopo aver sentito il commento casuale del ragazzo.

Frugò velocemente nella sua borsa.

«B-B-Beh, H-Ho un asciugamano asciutto, potresti...»

Prima che potesse finire, la testa di Kamijou venne avvolta da un asciugamano.

Si voltò sorpreso e vide un uomo bianco con un cane di taglia grande. L'uomo non si voltò nemmeno e mosse la mano mentre parlava in maniera contrariata che doveva significare qualcosa tra le linee di "Puoi tenerlo".

«...Ah. Ci sono delle brave persone qui. Perché i francesi hanno modi di fare così freddi per ogni piccola cosa? ...Hm? Itsuwa, perché ti sei irrigidita in quel modo?»

«S-Senza motivo...»

Le spalle della ragazza si abbassarono. Kamijou inclinò la testa interrogativamente mentre si toglieva il fango dalla faccia e dai vestiti con l'asciugamano.

«Oh, bene. Stanno facendo queste manifestazioni e rivolte, no? Hanno fatto dei controlli? Capisci, non ho il passaporto.»

«Fanno molti controlli, ma più che altro verificano gli effetti personali. Non penso ti chiederebbero il passaporto. E posso ingannare l'ispettore usando la magia.»

Itsuwa aggiustò la cinghia della borsa sulle sue spalle mentre borbottava qualcosa su un asciugamano caldo che funzionava meglio di uno normale.


Avignone.

Quella vecchia cittadina nel sud della Francia era circondata da circa quattro chilometri di cinte murarie. In quello spazio limitato vi era un grande numero di edifici ammassati. Negli anni d'oro della città, era estremamente importante per l'intera cultura europea. Parzialmente a causa di ciò, era ancora uno dei posti di spicco della Francia.

«...Hmm. Quindi stavi indagando ad Avignone per il Documento-C? Fin lì ci arrivo, ma...» Kamijou chiese una spiegazione ad Itsuwa mentre camminavano lungo l'arcata d'entrata di un castello che conduceva all'interno dove vi erano delle grandi mura di pietra ed al vecchio paese cinto da mura di Avignone.

Entrarono in un'area somigliante ad una piazza ed il ragazzo vide qualcosa che sembrava un caffé all'aperto. Nell'insegna al lato della strada c'era qualcosa scritto in francese (o almeno, Kamijou pensò fosse così. Non ne era certo.) ed in inglese. Doveva essere un posto per turisti perché aveva un sacco di cose per aiutare a mettere a loro agio le persone che erano lì per la prima volta.

Itsuwa lo portò dalla piazza in un piccolo viottolo. Il ragazzo suppose che doveva esserci un bugigattolo di cui la ragazza era al corrente.

«So che hai detto che stavamo andando in un posto dove potevamo sederci, ma...»

«S-Sì?»

«Perché Drory Coffee? Voglio dire, so che è una compagnia straniera quindi non è sorprendente trovarla in Francia, ma è esattamente come la catena giapponese. Non potremmo andare in un negozio più... sai, il tipo di posto poco conosciuto che è stato messo su da una coppia matura o simile?»

«B-Beh, ci sono posti come quello, ma...» disse quasi scusandosi. «Uhm... Posti come quello hanno principalmente gente del luogo all'interno, quindi i giapponesi come noi risalterebbero di più. E' più sicuro stare in una catena in cui vanno un sacco di turisti giapponesi...»

«Nnn...» si lamentò Kamijou.

Era praticamente d'accordo con lei, ma poi realizzò altro.

«...Aspetta un attimo, Itsuwa. Sono ancora abbastanza sporco.»

Gli era stato dato un asciugamano al fiume, ma non era riuscito a pulirsi del tutto solo con quello. Era principalmente asciutto al momento, ma il fango era ancora lì.

«Se entro in un negozio in questo modo, non mi butterebbero fuori non appena mi vedrebbero?»

«Andrà tutto bene.» rispose Itsuwa con indifferenza. «Per come stanno le cose adesso, sei a posto.»

Il ragazzo comprese ciò che voleva dire una volta messo piede all'interno del negozio.

L'impostazione era esattamente la stessa di quelli che c'erano in Giappone.

Le mura che davano sulla strada erano fatte in vetro e di fronte ad esso vi era un lungo tavolo con delle sedie allineate. Al centro della sala c'erano dei salottini per quattro ed il banco al quale si ordinava era messo in fondo. Kamijou non sapeva leggere il francese, ma dai simboli "non fumare" sui cartelloni messi intorno al negozio, doveva essere per intero una zona non fumatori.

Le uniche differenze dal Giappone erano le persone all'interno.

Ovviamente, erano francesi anzi che giapponesi.

Non aveva incontrato nessuno quando era atterrato col paracadute, ma il negozio era pieno zeppo. Tutti potevano essere spaventati dalle manifestazioni e dalle rivolte, ma continuavano ancora ad uscire e a guadagnarsi da vivere. Andavano solo in posti in cui dovevano e che concentravano in loro flussi di persone in zone specifiche.

E c'era un'altra differenza.

La maggior parte dei clienti aveva i vestiti ed i capelli in disordine ricoperti di fango, ed avevano fasciature avvolte negli arti. Tutti, dall'adulto più forte al bambino più piccolo, avevano dei lividi in faccia. Sarebbe stato difficile trovare qualcuno illeso.

«Quindi è questo il risultato delle manifestazioni e delle proteste...» disse Kamijou sospirando.

Finora, la Città Accademia e la Chiesa Cattolica Romana avevano mostrato opposizione l'una verso l'altra, ma non era stata presa alcuna azione militare concreta. Tuttavia, ciò aveva causato un cambiamento che stava avendo un effetto reale nel mondo. Anche se nessuno voleva questo orribile cambiamento.

«Dobbiamo fare qualcosa al più presto.» disse Itsuwa in modo calmo.

«...Lo so. E siamo qui per capire come farlo.» rispose il ragazzo.

Non era il momento per mangiare tranquillamente del cibo, ma la ragazza fece notare che avrebbero dato nell'occhio se fossero rimasti seduti senza ordinare niente. Kamijou era d'accordo perché si sarebbe sentito imbarazzato a discutere mentre i camerieri li guardavano, e si diresse al bancone.

Ovviamente, la giovane donna che stava dietro la cassa era francese.

(Allora...)

«I-Itsuwa-san. Dato che sono in Francia, devo parlare in francese?»

«Cosa?»

«Mi chiedevo se ci fosse la possibilità che qualche francese possa capire l'inglese.»

«Beh, penso che la maggior parte delle persone dell'Unione Europea capirebbe l'inglese. Al contrario di una nazione isolata come il Giappone, il senso di nazionalità qui è un po' più debole. Vedi, il cliente laggiù è tedesco. Oh, e quello è italiano. Dato che devono parlare con gente di molti paesi diversi, la maggior parte dei dipendenti che ha a che vedere con i clienti di una catena di negozi deve conoscere più lingue del solo francese.»

«C-Capisco!!» Kamijou si sentì all'improvviso pieno di motivazioni.

Era arrivato il momento di mostrare i frutti del suo lavoro con l'applicazione del suo cellulare "Impara l'inglese allenandoti in modo semplice".

In realtà era un po' scoraggiato perché si era bloccato al quarto livello, ma non era il momento di preoccuparsene. Si diresse volutamente verso il bancone e parlò prima che la commessa potesse chiedergli cosa voleva ordinare.

«Coffee and sandwich, please!!»

La sua pronuncia era abbastanza pessima, ma la donna annuì.

(M-Mi ha capito!!)

Ma non appena Kamijou stava celebrando le sue capacità in inglese, la donna disse qualcosa in una lingua straniera che doveva significare: «Viene sette euro.»

Il ragazzo diede di matto.

Non prendevano gli yen.

«C-Cosa faccio...!!»

L'espressione di Kamijou lo fece sembrare come se fosse stato colpito da un fulmine, ma Itsuwa gli diede una banconota di euro.

(Okay, dovrò ripagarla. ...Aspetta, quanti yen è un euro?)

Mentre il ragazzo se lo chiedeva, lei parlò alla commessa.

«U-Uhm, vorrei un espresso, un sandwich allo speck e degli spiedini di verdure salutari.»

La commessa francese annuì di nuovo mostrando di aver capito e Kamijou urlò per lo shock.

«Eeh, giapponese?! Potevo usare il giapponese?!»

Quando guardò più attentamente i commessi, si accorse che sulle spalle avevano un sacco di spillette con diverse bandiere. Più che altro indicavano quali lingue potevano capire.

Ciò fece davvero dubitare Kamijou delle sue abilità in inglese. Era possibile che lei avesse capito solo la sua pronuncia perché conosceva il giapponese.

Il ragazzo era piuttosto scoraggiato mentre prese il vassoio e si diresse a cercare un tavolo. Itsuwa arrivò poco dopo.

La ragazza mise per prima cosa il vassoio sul tavolo e poi poggiò la borsa vicino ai suoi piedi.

Kamijou sentì un forte rumore metallico provenire dalla essa.

«...?»

La guardò.

Quando lo fece, il viso di Itsuwa diventò rosso ed agitò le mani di fronte ad esso.

«N-Non preoccupartene.»

«Sì, ma...»

Stava per continuare quando Itsuwa parlò muovendo appena le labbra.

«...Ehm, lì ho un'arma.»

«Hah?»

«...Il manico è spaccato in cinque parti. Quando ne ho bisogno la posso collegare facendola diventare una singola lancia. So che aggiungere le giunture la rende meno forte, ma in questo modo posso portarla in giro con me.»

(Adesso che ci penso, l'ho vista maneggiare una grande lancia a Chioggia.)

«Comunque, sei riuscito a contattare quello Tsuchimikado?»

«No.» Kamijou prese il cellulare dalla tasca. «...Ci siamo separati durante la discesa e non sono riuscito a contattarlo. Posso effettuare chiamate, ma sembra che questo telefono non vada o sia fuori dalla portata di un'antenna. ...Beh, conoscendolo, starà bene, qualsiasi cosa gli accada.»

Cercò di chiamarlo di nuovo, ma non c'era segnale di connessione al cellulare di Tsuchimikado.

(E' un cellulare resistente. Sono caduto in quel fiume ed è perfettamente a posto.)

Kamijou mise il cellulare nuovamente in tasca.

Il ragazzo pensava di discutere con Itsuwa di una strategia mentre mangiava il sandwich, però si accorse che nel suo vassoio non c'erano i tovaglioli.

«Ah, e adesso? Volevo pulirmi le mani prima di mangiare...»

Per qualche ragione, gli occhi di Itsuwa si illuminarono nel sentire la sua lamentela.

«I-I-I-I-In quel caso, posso...»

Il viso le diventò rosso fuoco e cominciò a frugare nella borsa che stava ai suoi piedi, ma poi una commessa che si stava avvicinando disse qualcosa in francese che sembrarono delle scuse e poggiò sul tavolo una pila di tovaglioli.

Itsuwa gelò mentre stava per offrire, per qualche ragione, un asciugamano bagnato.

Una volta che aveva pulito le mani con i tovaglioli, Kamijou decise di andare al sodo per quanto riguardava gli affari.

«Quindi, prima hai detto che sei qui perché stai investigando ad Avignone... Eh? Che c'è, Itsuwa?»

«N-Niente...»

Sembrava aver perso ogni energia come una pianta che era stata lasciata vicino alla finestra per troppo tempo durante l'estate.

Kamijou cominciò di nuovo.

«Quindi stai facendo ricerche ad Avignone, giusto? Allora perché stai cercando in Francia invece che al Vaticano? Hai trovato qualcosa di sospetto?»

«S-Sì.» annuì. «Di fatto stavo programmando di raccogliere qualche altra informazione e poi contattare il resto degli Amakusa sparsi per la Francia.»

«Quindi hai trovato ciò che cercavi?» chiese conferma ed Itsuwa non lo negò.

«Conosci l'edificio chiamato Palazzo dei Papi?»

«?»

«E' l'edificio più grande dei Cattolici Romani di Avignone. O meglio, la città stessa è stata costruita attorno ad esso.»

«I Papi...» mormorò Kamijou.

(Con "papa" vuol dire "Il Papa" proprio papa?)

«Hm? Ma il Palazzo dei Papi non dovrebbe essere al Vaticano? Il nome lo fa sembrare davvero importante.»

«Beh...» cominciò Itsuwa.

Sembrava stesse avendo dei problemi nel comprendere ciò che doveva dire.

«Ci sono delle situazioni complicate che circondano la città di Avignone.»

«Situazioni complicate?»

«Alla fine del tredicesimo secolo, c'è stata una disputa tra il Papa Cattolico ed il re francese. Ed il vincitore di quella disputa fu il re francese. Egli si guadagnò il diritto di comandare a bacchetta il Papa per allora. Uno dei suoi ordini era che il pontefice lasciasse la sua sede ed andasse a vivere in Francia.»

«Quello dà inizio a ciò che è conosciuto come Cattività Avignonese.» aggiunse Itsuwa.

«E la sede del Papa era il Vaticano?»

«N-No. A quei tempi era conosciuta come Stato Pontificio. Apparentemente, i francesi volevano controllare il Papa al fine di usare i vari privilegi e benefici che aveva la Chiesa Cattolica Romana. Avignone era stata scelta come posto per imprigionarlo. Ed il palazzo in cui venne imprigionato venne chiamato Palazzo dei Papi.»

«Imprigionato, eh?»

«Per i sessantotto anni della Cattività Avignonese ci furono diversi Papi e tutti dovettero agire come Papa da lì.»

Itsuwa mangiò un po' dallo spiedino di verdure.

«Ma ci sono molte cose che il Papa doveva fare che potevano essere svolte solo nello Stato Pontificio. Cose come le investiture dei cardinali e vari incontri per i concili ecumenici potevano essere svolti da un rappresentante. Ma le cose che dovevano essere fatte nello Stato Pontificio, negli edifici al suo interno o con certi oggetti spirituali che vi erano solo lì, non potevano essere svolti ad Avignone nello stesso modo.»

«Fare così sarebbe stato simile a creare un intero Stato Pontificio.» spiegò Itsuwa. «Quindi la Chiesa Cattolica Romana ebbe bisogno di mettere in atto un certo trucco.»

«Un trucco?»

«Non potevano creare ad Avignone lo stesso sistema che avevano nello Stato Pontificio, ma creando un condotto magico per quella città potevano controllarne i sistemi a lunga distanza.»

«...Quindi era come connettersi ad un computer in modo da poter avere accesso ad un server principale?»

«Quando il Papa se ne andò dalla Francia alla fine della Cattività Avignonese, si pensava che il condotto fosse stato spezzato, ma dagli schemi delle pulsazioni magiche nel terreno di questa zona, doveva esserci una struttura collegata al punto in cui potevano usare il Documento-C o avrebbero potuto riconnettere il condotto spezzato.»

«Hm...» Kamijou annuì.

Pensò a ciò che gli era appena stato detto e disse:

«...Hai controllato l'interno del Palazzo dei Papi?»

«N-No.» Itsuwa si contrasse nella sedia e scosse la testa. «Dovrei solo investigare... Una volta guadagnate abbastanza informazioni, dovrei contattare il Sostituto Papa così che un grande gruppo possa riunirsi ed irrompere in una volta.»

Evidentemente Tatemiya Saiji, il Sostituto Papa, aveva un "oggetto spirituale speciale" che era tramandato dagli Amakusa, ma sembrava che Itsuwa pensasse che agire da sola non fosse una buona idea quando si aveva a che fare con un oggetto che si ripercuote sul mondo intero.

(...Adesso che ci penso, ciò rende le azioni mie e di Tsuchimikado abbastanza irregolari, no?)

«Dato che Tsuchimikado è venuto qui, deve aver deciso che Avignone sembrava sospetta tramite un'altra fonte di informazioni. Il che significa che è fortemente probabile che tu abbia ragione riguardo al fatto che la Chiesa Cattolica Romana usi il Documento-C nel Palazzo dei Papi.» ma poi Kamijou pensò ad un'altra cosa. «Il Documento-C è proprietà della Chiesa Cattolica Romana, vero?»

«S-Sì.»

«Allora perché doveva essere usato nello Stato Pontificio? ...o ciò che adesso è il Vaticano, suppongo. Non riesco davvero a pensare ad una ragione per la quale non possano portarlo via dalla loro sede centrale. E solo perché possono controllare strumenti del Vaticano da Avignone non significa che la magia possa essere attivata solo in quest'ultima città, giusto?»

«Beh, ci sono diverse teorie a riguardo...» Itsuwa pensò per un attimo e poi continuò a parlare. «Probabilmente ci vuole un po' di tempo per essere approvati all'utilizzo del Documento-C. I 141 cardinali in cima alla Chiesa Cattolica Romana devono essere tutti d'accordo. Il Papa ha un sacco di potere all'interno della chiesa, ma non può usare il documento-C a sua scelta. Penso sia quello il motivo per il quale non sia stato usato molto spesso sino ad oggi.»

«Ci sono conflitti tra fazioni all'interno della Chiesa Cattolica Romana e quella regola previene che il Documento-C venga utilizzato durante uno di quelli.»

«A quanto dicono alcune informazioni che ho sentito, non hanno bisogno dell'approvazione di tutti i cardinali per controllare qualcosa tramite Avignone perché il loro metodo è irregolare. Ma allo stesso tempo, dato che non lo attivano direttamente al Vaticano, i preparativi devono essere fatti ad Avignone, il che farebbe sì che l'attivazione non sia istantanea come al solito. E ciò significa che se adesso fermiamo il Documento-C, potremmo riuscire a fermare il caos che si sta espandendo nel mondo intero.»

«Ma allo stesso tempo, devi investigare il Palazzo dei Papi, eh...»

«H-Ho bisogno di qualche informazione in più per avere abbastanza in modo da far muovere tutti. Penso che saremo pronti ad infiltrarci nel Palazzo tra qualche giorno.»

Questa guerra era tra la scienza e la magia, ma Itsuwa e gli altri Amakusa sembrava combattessero per fermare la Chiesa Cattolica Romana.

Probabilmente agli anglicani non piaceva il fatto che la Chiesa Cattolica Romana stesse tenendo le redini della parte magica. D'altra parte, a loro non piaceva creare dei problemi diretti per loro stessi. Aveva detto che erano gli "Amakusa" non la "Chiesa Anglicana". In altre parole, quest'ultima li stava usando per fermare il Documento-C e, se gli Amakusa avessero fallito, avrebbero sostenuto che era solo una piccola fazione che agiva per conto proprio.

«...»

Kamijou era separato da Tsuchimikado.

Sentiva che lavorare con Itsuwa per il suo piano per infiltrarsi nel Palazzo dei Papi era migliore che andarci da solo.

Ciò significava che doveva aiutarla a raccogliere le informazioni di cui necessitava.

«Itsuwa, c'è qualcosa in cui possa aiutare?»

«Eh?»

«Hai detto che non ti saresti infiltrata nel Palazzo dei Papi se non tra qualche giorno, ma abbiamo bisogno di farla finita al più presto possibile.»

«E'-E' vero. In quel caso...»

Itsuwa sembrava non aver idea di cosa rispondere alla domanda di Kamijou.

Ma non ebbe mai la possibilità di farlo.

Ci fu un forte fracasso dato che tutte le finestre che davano sulla strada si infransero nello stesso momento.

Non era a causa di alcune pietre lanciate. Non era nemmeno causa di alcuni colpi di mazze o tubi di metallo.

Era a causa di mani umane.

Centinaia di mani si spinsero verso il vetro tutte in una volta e la pressione lo distrusse. Esplosero molte urla dall'interno del negozio ed entrò un branco distruttivo di persone. Era come la scena di un film di zombie.

Kamijou realizzò velocemente ciò che aveva causato questa scena chiaramente inusuale.

«Una rivolta?!»

«D-Da questa parte!!»

Itsuwa afferrò la sua borsa, prese il braccio del ragazzo con l'altra mano e cominciò a correre. Non si stava dirigendo all'uscita principale; era diretta a quella di emergenza. Durante quel tempo, centinaia di persone invasero l'interno del negozio che fu all'improvviso troppo pieno per riuscire a muoversi adeguatamente, come in un treno stracolmo.

«Sono giapponesi!»

«Sono della Città Accademia?!»

«Distruggeteli. Non esitate. Sono loro i nemici!!»

Kamijou non capiva il francese, ma comprese la sostanza di ciò che stavano dicendo dalle sfumature che le loro emozioni davano alle loro voci. Una moltitudine di mani cercò di afferrare la sua schiena, ma prima che potessero farlo riuscì ad uscire dalla porta d'emergenza di metallo quasi con una capriola.

Si voltò a guardare dietro di lui.

Sentì molte urla di donne e bambini provenire dall'interno del negozio. Ma prima che potesse tornare indietro ad aiutarli, Itsuwa chiuse la porta d'emergenza con un calcio.

«Itsuwa!!»

«Le loro azioni non si spingeranno tanto fino ad uccidere qualcuno. Erano in troppi. Il gran numero di rivoltosi non ha fatto altro che restringere i loro stessi movimenti. Finché non cadono tutti come pedine del domino, non dovrebbero nemmeno esserci feriti gravi.»

«Non è quello il problema!! Abbiamo bisogno di aiutare almeno i bambini, in modo che-!!»

«La stessa cosa...!!» urlò Itsuwa interrompendolo. «Sta accadendo la stessa cosa in tutto il mondo. Se tornassimo in quell'ondata di persone, cosa potremmo fare davvero? Siamo qui per distruggere la fonte di tutto ciò il prima possibile, no?»

«...Dannazione.»

«Se non riusciamo a fermare il Documento-C questa rivolta non si placherà. Se veniamo coinvolti in essa, non faremo altro che limitare i nostri stessi movimenti, e poi non rimarrebbe nessun altro a fermarla.»

(La Chiesa Cattolica Romana sta causando queste rivolte e la Città Accademia non sta facendo niente per fermali.)

«...'Fanculo!!» imprecò Kamijou e poi digrignò i denti.

(E gli unici che stanno soffrendo sono le persone finiteci in mezzo! Non posso ignorarlo. La farò finita. Devo mettere un fine a questa merda incasinata al più presto possibile!!)

Kamijou e Itsuwa corsero in una stradina secondaria che aveva alte mura che salivano da entrambi i lati.

Il ragazzo riuscì a sentire la voce rauca di un uomo che urlava. Il suono del vetro in frantumi gli risuonava nelle orecchie. Poteva sentire pianti di tono acuto. E poteva anche sentire venire attivata un'esplosione di gas o benzina.

Non aveva idea di cosa stessero esattamente prendendo di mira le rivolte.

Potevano essere le compagnie di catene di ristoranti che appartenevano ai giapponesi o forse attaccavano gli hotel in cui sostavano spesso i turisti giapponesi. Qualsiasi cosa fosse, avevano perso di vista il loro obiettivo originale e adesso stavano invadendo le strade causando confusione.

«Itsuwa, quanto dovremo correre ancora?!»

«Vorrei trovare una zona in cui non verremo schiacciati dalle persone al momento, ma...»

Si fermò a metà della frase.

Riuscirono a vedere un altro gruppo di rivoltosi alla fine della strada.

(Dannazione, hanno un ottimo tempismo...)

Poi le spalle di Kamijou sussultarono mentre faceva quel pensiero problematico.

«Hey, Itsuwa. Stavi investigando da un po', giusto? Sei mai stata coinvolta da una rivolta del genere?»

«Eh? N-No. La Chiesa di Amakusa è specializzata nel mescolarsi nell'ambiente, dopotutto. Solitamente, sarei andata via prima che potevo dopo essermi accorta di qualsiasi segno di un'incombente rivolta...»

«...Quindi avevo ragione.» Le parole della ragazza confermarono ciò che stava pensando. «Il loro tempismo è troppo buono.»

«Cosa vorresti dire...?»

«Se il nemico che controlla il Documento-C è qui ad Avignone con noi, avrebbe potuto vedermi mentre arrivavo col paracadute. E se non mi hanno visto in modo diretto, probabilmente hanno rilevato un aereo di linea supersonico della Città Accademia che scaricava qualcosa sulla città. Questa reazione ha senso se coloro che stanno usando il Documento-C sono messi in guardia.»

«Non vorrai dire...»

«Questa rivolta è il loro metodo di intercettarci!!»

Mentre Kamijou urlò, si avvicinò una massa di persone che bloccavano la strada.

Il Palazzo dei Papi era nell'antica città di Avignone che era circondata da vecchie cinte murarie. Dato che continuavano ad ammassare ancora e ancora palazzi in uno spazio limitato, le strade erano così piccole che era difficile anche salire su una macchina. E dato che quelle strade erano circondate da edifici alti più di dieci metri, creava abbastanza una sensazione di claustrofobia.

E queste piccole strade erano bloccate da ondate di persone in diversi punti.

Coloro che prendevano parte alla rivolta sembravano addirittura ferire loro stessi.

Kamijou pensò per un attimo e poi si rassegnò a ciò che doveva essere fatto.

A meno che loro forzassero il loro cammino verso le montagne di persone che stavano marciando nella direzione opposta, non sarebbero mai riusciti ad arrivare al Palazzo dei Papi. E prendere una strada diversa non avrebbe risolto il problema. Più rimandavano, più tutti si sarebbero feriti.

«Andiamo, Itsuwa.»

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«Eh...?»

«Non abbiamo tempo di aspettare di avere la possibilità di contattare Tsuchimikado. E gli Amakusa non possono arrivare subito, no? Quindi non abbiamo altra scelta che farci strada attraverso quelle persone con la forza e dirigerci al Palazzo dei Papi. Se il nemico sa dove siamo, non rimarranno qui per molto tempo. Potrebbero continuare ad usare il Documento-C anche se si dileguano nel Vaticano. Lasciare che lo portino nella loro sede principale può essere solo una cosa malsana. Sono un completo dilettante in questo genere di cose e non riesco nemmeno a capirne tanto. Abbiamo bisogno di distruggerlo immediatamente!!»

Itsuwa esitò leggermente, ma alla fine annuì a Kamijou.

Aveva deciso che non avevano tempo per aspettare che gli Amakusa che si trovavano in tutta la Francia si riunissero lì.

Mentre parlavano, centinaia di manifestanti si avvicinarono alla stradina.

Era un muro solido fatto di umani come l'interno di un treno affollato.

«...Stai accucciato finché lo attraversiamo.» disse Itsuwa silenziosamente mentre guardava i rivoltosi. «Se le nostre teste dovessero spiccare tra la folla, diventeremmo facili bersagli. Saremo meno visibili per essere rintracciati se ci nascondiamo dietro le persone attorno a noi. Anche se la rivolta è il modo in cui il nemico vuole fermarci, non hanno un preciso controllo su di essa.»

«Capito.» disse Kamijou mentre si sentiva stranamente nervoso. «Andiamo.»

Quando lo disse, il ragazzo ed Itsuwa corsero dritti verso i manifestanti.

Questi erano ammassati in modo saldo come un muro, ma riuscirono a concentrarsi in mezzo a loro. C'erano troppe persone per correre. Potevano a malapena camminare ed all'inizio potevano farlo solo per qualche metro.

Qualcuno urlò e colpì Kamijou in testa.

Il ragazzo riuscì ad andare avanti, ma delle dita possenti lo afferrarono per la maglietta.

Continuò ad avanzare con noncuranza. Morse il braccio che lo stava trattenendo, spinse le spalle contro il muro umano e continuò a camminare con le persone che gli si aggrappavano addosso. Sentì delle unghie perforare dalla sua parte e gocciolò del sangue. Poteva sentire l'odore dei corpi degli uomini che avevano lavorato con furore. Le grida che esplodevano nelle sue orecchie e la pressione delle persone che lo spingevano in ogni direzione intaccarono progressivamente la sua coscienza.

(Dannazione...)

Le gambe di Kamijou cominciarono ad indebolirsi.

Stava perdendo la forza per andare avanti.

«Dannazione...!!»

Proprio quando sentì che stava per essere inghiottito da una massa di disgusto, il muro umano si ridusse all'improvviso.

Adesso che l'aria non era composta da esalazioni altrui, riuscì a respirare profondamente dell'ossigeno puro.

«S-Stai bene?!» chiese Itsuwa che si trovava nelle vicinanze.

C'era una goccia di sangue che scendeva dalla sua fronte. Evidentemente non era riuscita nemmeno lei a sfuggire alla massa di persone indenne. Aveva la lancia in borsa, ma probabilmente non aveva voluto usarla lì.

Kamijou cominciò a correre via dalla folla mentre respirava profondamente. Gli tremavano i piedi e si sentiva un po' barcollante. Doveva far attenzione a non andare a sbattere nelle mura di pietra dalla sua parte della piccola strada.

«...I-Itsuwa. Dov'è il Palazzo dei Papi?»

«E' più avanti. Quello che vedi lì è il tetto. ...La prossima cosa che dobbiamo fare è superare quella.»

Kamijou guardò lentamente nella direzione che stava indicando Itsuwa.

Ciò che vide era una grande rivolta che faceva sembrare un nulla quella che avevano appena superato.


Parte 5[edit]

La strada per raggiungere il Palazzo dei Papi era intransitabile.

Kamijou e Itsuwa si trovavano nella piccola ed antica città di Avignone che era circondata da soli quattro chilometri di cinta murarie, ma non erano ancora riusciti a raggiungere un certo posto. Le strade erano piccole. Erano larghe solo circa tre metri ed erano contornate da ambo i lati da complessi di alloggi in pietra che si innalzavano di quindici metri in altezza rendendo difficile ogni tipo di deviazione. E per andare avanti, dovevano attraversare un solido muro di centinaia se non di migliaia di rivoltosi. Era come cercare di spostarsi da un capo all'altro di un treno pieno zeppo.

Di questo passo non sarebbero mai riusciti ad arrivare al Palazzo dei Papi.

Sarebbero stati portati via da lì prima che avessero avuto la possibilità di distruggere il Documento-C.

«Non di nuovo...» disse Itsuwa mentre prendeva fiato ed osservava il nuovo gruppo di rivoltosi davanti a loro.

Alcuni di loro avevano gli occhi iniettati di sangue che li puntavano ed urlavano verso di loro. Kamijou non conosceva il francese, ma avrebbero potuto gridare "Sono giapponesi!", o "Vengono dalla Città Accademia!", o qualcosa di simile.

Prima che potessero muoversi, Itsuwa afferrò il braccio di Kamijou e cominciò a correre.

«Non funzionerà. Avanti. Finirebbe soltanto in un punto di stallo!»

«Hey, ed il Palazzo dei Papi?!» urlò Kamijou mentre la ragazza lo portava indietro da dove erano venuti.

Sembrava che gli uomini che li stavano osservando avessero cominciato a seguirli, ma indietreggiarono nuovamente in un'enorme massa di rivoltosi.

Esattamente come a Kamijou, ad Itsuwa non piaceva la situazione.

«...Quel gruppo di rivoltosi era chiaramente il più grande finora. Non riusciremmo a farcela correndo soltanto!»

«Quindi troverai un altro percorso? Ma...»

Kamijou cominciò a parlare, ma poi si accorse di alcuni giovani che più avanti stavano prendendo parte ad un'altra rivolta. La piccola strada era completamente bloccata da un muro di persone.

Non era troppo sorprendente. Kamijou ed Itsuwa erano appena andati oltre quel gruppo di rivoltosi.

«Anche qui?!»

La voce della ragazza sembrava sorprendentemente incazzata ed afferrò la mano di Kamijou mentre correva verso il complesso di alloggi seguendo il muro. Fecero un salto nella costruzione di pietra che sembrava quasi fosse venuta fuori da una scogliera.

Chiusero una spessa porta porta di legno con le loro schiene.

Il suono e l'impatto dei rivoltosi continuavano dall'altra parte della porta con dei forti rumori. Ma non era perché qualcuno stava cercando di distruggerla; era solo perché ci sfregavano su le spalle e le braccia dei rivoltosi ammassati sulla strada.

Kamijou scivolò sul pavimento mentre continuava a tenere le spalle poggiate sulla porta.

«...Cosa facciamo? Di questo passo, non raggiungeremo mai il Palazzo dei Papi.»

«Fare dei progressi attraverso queste rivolte è difficile...» disse Itsuwa con voce calma.

Poggiò la borsa a terra ed uscì un paio di bastoni lunghi circa 70 cm. Quando li congiunse tramite delle cavità che sembravano valvole di gas, diventarono un singolo bastone. Infine, Itsuwa collegò una lama d'acciaio ad una delle estremità.

Era una lancia in stile occidentale.

Kamijou pensò che la definizione esatta fosse corsesca.

(Sigh... Beh, ho riflettuto tanto riguardo a questa missione segreta, ma...)

Mentre pensava, vide qualcosa che lo fece soffocare.

Vide che il solco del seno di Itsuwa era visibile a causa del modo approssimativo in cui era legata la camicetta della ragazza. Kamijou pensò che c'erano molti problemi per il modo in cui era vestita, ma lei non sembrava accorgersene.

«Cosa facciamo adesso? Sto agendo così in modo da evitare le rivolte, quindi effettivamente non avrei alcun piano o incantesimo da usare se fossimo coinvolti in una di esse.»

«S-Sì... Dobbiamo raggiungere il Palazzo dei Papi per fermare le rivolte e dobbiamo fermare le rivolte per raggiungere il Palazzo dei Papi... Dannazione. Si ripeterà all'infinito.»

E soprattutto, c'era il fatto che se il nemico avesse avvertito qualsiasi tipo di pericolo, avrebbero preso il Documento-C e sarebbero tornati al Vaticano mentre Kamijou ed Itsuwa sarebbero rimasti bloccati lì. Se fosse stato utilizzato il Documento-C, riuscire a prenderlo sarebbe stato ancora più difficile. E poi queste rivolte potevano durare per sempre.

Dovevano agire adesso, ma erano bloccati. Era proprio un dilemma.

Ogni secondo che veniva sprecato sembrava decine se non centinaia di volte più lungo.

Ma poi...

Kamijou sentì che il cellulare che teneva in tasca squillò.

Era Tsuchimikado.

«Kami-yan, stai bene?!»

«Dove sei?! Sei stato trattenuto anche tu dalle rivolte? Sei ferito?!»

«Sono sulla via per l'edificio conosciuto come Palazzo dei Papi. Se il Documento-C è davvero usato in Francia, deve essere lì.»

«Il Palazzo dei Papi...? Quindi stai andando lì anche tu?»

«?»

Kamijou continuò prima che Tsuchimikado potesse rispondere.

«Quindi il mio paracadute non è finito da qualche parte lontano dall'obiettivo. Stavamo mirando davvero ad Avignone.»

«Beh, sì... Kami-yan, come fai a sapere del Palazzo dei Papi? Pensavo fossimo saltati giù dall'aereo prima che potessi spiegartelo.»

«Ho incontrato Itsuwa degli Amakusa e me l'ha spiegato lei. Ma le rivolte sono così intense che non riusciamo a raggiungere il Palazzo. Tu?»

«Qui è lo stesso. Beh, sono accadute un sacco di cose. Queste ondate di persone stanno funzionando troppo bene per bloccare le stradine di Avignone. Continuando così, non ci sarà modo in cui potremo raggiungerlo.»

E con ciò, entrambi capirono la situazione.

Tsuchimikado doveva essere stato blocato dalle rivolte e adesso si stava nascondendo da qualche parte.

«Hey, Tsuchimikado. Dovremmo incontrarci. Sai un buon posto dove potremmo farlo?»

«Queste rivolte si stanno verificando in tutta la città. Preferirei non restare nello stesso posto per troppo tempo.»

«Allora cosa facciamo? Aspettiamo che si attenuino?»

«Sarebbe un ottimo piano se si stessero verificando spontaneamente, ma sono causati dal Documento-C. La Chiesa Cattolica Romana può farli durare quanto vuole, quindi col tempo niente cambierà in meglio.»

«Ma c'è altro che possiamo fare?!»

«Sì.» rispose prontamente Tsuchimikado. «Dobbiamo cambiare il nostro modo di fare riguardo alla situazione. Se non possiamo raggiungere il Palazzo dei Papi, dobbiamo soltanto risolvere il problema in modo da non dirigerci lì.»

«...?»

«Dato che te l'ha spiegato quel membro degli Amakusa, sono sicuro che sai perché ci stiamo concentrando sul Palazzo dei Papi di Avignone, no?»

Kamijou ci pensò per qualche secondo.

«Beh, possono utilizzare strumenti dal Vaticano, giusto? E' quello il motivo per il quale possono usare il Documento-C qui.»

«Giusto. Quindi dobbiamo recidere il condotto magico che collega Avignone e lo Stato Pontificio che adesso è il Vaticano. Se ci riusciamo, non dovrebbero più essere in grado di usare il Documento-C. Raggiungere il Palazzo potrebbe essere troppo difficile, ma potremmo riuscire ad arrivare al condotto.»

«Oh.» rispose Kamijou.

(Adesso che ci penso, è vero...)

«Ma sicuramente le persone che usano il Documento-C nel Palazzo si accorgeranno che non possono più farlo. Una volta che accadrà, fuggiranno.»

«E' vero. Non posso negarlo. E' per questo che il nostro piano è importante. Se potremo raggiungere il Palazzo dopo aver reciso il condotto dipenderà tutto da ciò.»

Kamijou pensò che il piano di Tsuchimikado aveva senso.

Doveva aver raccolto informazioni prima che avessero preso l'aereo. E doveva aver continuato ad investigare mentre era seguito dai rivoltosi dopo che si erano separati.

Ma Kamijou, un dilettante, si accorse di un problema all'interno del piano.

«Anche se sappiamo che il Documento-C è nel Palazzo dei Papi, non sappiamo come usarlo. Non potrebbero nascondersi tra le folle di rivoltosi? In quel modo non li troveremmo mai.»

«...» prima di cominciare a parlare, Tsuchimikado rimase in silenzio per un momento. «Beh, attraverseremo quel ponte quando sarà necessario. La priorità è fermare il Documento-C.»

Le parole di Tsuchimikado trasmettevano una brutta sensazione a Kamijou.

(Non userà nuovamente la magia per capire dove si trova il nemico, no?)

Tsuchimikado Motoharu aveva un forte handicap perché si feriva ogni volta che usava la magia.

Ma Kamijou sapeva che lo avrebbe ignorato e ne avrebbe fatto uso se avesse dovuto. Aveva rintracciato Oriana Thomson durante il Daihaseisai anche quando era coperto di sangue.

Che fosse al corrente della preoccupazione del ragazzo o no, Tsuchimikado continuò a parlare.

«Finalmente sappiamo cosa deve essere fatto con esattezza, Kami-yan.»

Parte 6[edit]

Kamijou e Itsuwa si aprirono un varco nel complesso di alloggi ed uscirono dalla porta di servizio.

«Itsuwa, gli altri Amakusa non riescono ancora a venire?»

«M-Mi spiace. Non credo possa accadere qualcosa del genere. Li ho contattati prima, ma saranno qui almeno per domani mattina. Se solo fossimo in Giappone dove potremmo usare i "vortici" della magia di trasporto "Pellegrinaggio in Miniatura"...»

La strada su cui si trovavano era priva di manifestanti e sembrava quasi come se sarebbero riusciti ad arrivare fino al Palazzo dei Papi senza problemi.

Ma non avevano idea di quando la strada sarebbe stata bloccata da una folla di rivoltosi, ed era meglio non camminare a lunga distanza. Sembrava che Tsuchimikado avesse ragione riguardo al cambiare l'obiettivo sul condotto più vicino.

«D-Da questa parte.»

Itsuwa mostrò la via a Kamijou mentre teneva la lancia.

Il ragazzo pensò che le "mura" sembravano ancora più alte del solito da entrambi i lati, e da un'ispezione più vicina si poteva vedere che sulla cima di quelle normali, vi erano costruiti degli edifici in pietra. Dato che le costruzioni sembravano fortificazioni e le loro mura macchiate di nero le facevano sembrare una specie di bastioni, a prima occhiata era difficile dire che tipo di edifici fossero. Le case, i negozi e le chiese dall'esterno sembravano tutti fortezze.

«Ehm, so dov'è il posto che ha menzionato Tsuchimikado-san... ma il condotto si connette al Vaticano proprio da lì?»

«Non chiedermelo...» mormorò Kamijou mentre guardava il cellulare.

La voce di Tsuchimikado sembrò allegra.

«Beh, il metodo di leggere le linee temporanee è molto diverso tra culture differenti, ma sono abbastanza sicuro.»

Apparentemente, il punto nel quale si stavano dirigendo era vicino Kamijou e Itsuwa. Dato che era molto lontano da Tsuchimikado, quest'ultimo stava lasciando a loro il compito di tagliare il condotto.

«Hey, com'è questo condotto? Non fuoriesce dal pavimento o cose simili, vero?»

«Una linea temporanea è una corrente di potere che scorre nella terra. Tuttavia, i tipi di potere e le direzioni in cui scorre possono essere abbastanza diverse. Non è anormale che un potere che è cruciale in una certa setta sia del tutto privo di significato in un'altra. E' per questo che il metodo di leggerli è così diverso tra culture.»

Kamijou reclinò la testa su un lato, confuso per la voce che proveniva dall'altoparlante, ed Itsuwa spiegò che era un po' come l'uso degli ingredienti nei cibi di culture diverse.

Il prosciutto affumicato usato nella cucina occidentale era del tutto ignorato in quella giapponese (nonostante le recenti innovazioni). In un modo simile, la chiave per usare le linee temporanee era percepire ed estrarre il tipo di potere di cui si ha di bisogno da tutti i diversi generi.

Mentre la ragazza lo spiegava senza difficoltà, Kamijou suppose che poteva essere specializzata nel tipo di incantesimi Amakusa sulle linee temporanee.

«Vedi, Kami-yan. Non ci sono parti della Terra che sono necessariamente migliori di altre. Siamo noi esseri umani che assegniamo loro un valore.»

«Quindi un novellino come me non riuscirebbe a dire che è lì, eh.»

«Comunque, un'importante linea temporanea per la Chiesa Cattolica Romana sta connettendo Avignone ed il Vaticano. Ma è una linea distorta che è stata creata da persone che hanno distrutto e ricostruito il terreno.» spiegò Tsuchimikado. «Le linee temporanee vengono mosse abbastanza facilmente. Infatti, l'idea di base è del tutto quella del feng shui.»

«Sigh. Non capisco proprio un tubo di questa storia sulle linee temporanee, ma è direttamente incisa nella terra?»

«Come ho detto, distruggendo il terreno si potrebbe alterarla. Il trucco per capire quale terra sia migliore nel feng shui è basato su dove si trovano le montagne, in quale direzione scorrono i fiumi e cose del genere. Ed oggigiorno riempire i fiumi e distruggere le montagne non è qualcosa che si verifica raramente.»

«I maghi che usano la terra devono lavorare per far sì che i punti magici importanti non vengano distrutti in quel modo.» aggiunse Itsuwa..

(...Sembra palloso.)

«Ma si può anche cambiare il terreno in modo mirato. E' un po' come scegliere il tipo di linea temporanea che vuoi rendere più forte tra tutti i diversi tipi di zona. Ma se mandi tutto a puttane, l'equilibrio può andare perso e potrebbe essere un disastro. A causa di ciò, può essere fatto realisticamente solo come un enorme progetto di livello nazionale.»

«Quindi è così che è stato fatto il condotto della Chiesa Cattolica Romana...»

«Come ho detto, ci sono diversi tipi di potere che scorrono attraverso la terra in molte direzioni diverse. E' per questo che può essere difficile trovare una linea temporanea specifica se non hai alcun indizio per dove andare.» disse tranquillamente Tsuchimikado. «Ma se so che sto cercando una linea che collega il Palazzo dei Papi ed il Vaticano, ho dei criteri di valutazione per cominciare a cercare. E' come avere un navigatore satellitare che ti porta lì. Tuttavia, se riuscirai a distruggere quel condotto, sarà un grande aiuto. Ehm, Itsuwa, ti chiami così?»

«S-Sì!!»

«Solo per esserne certo. Conosci il metodo e l'incantesimo per distruggere il condotto, no?»

«E-Ehm... Seguo lo stile Amakusa, quindi conosco tutti gli incantesimi di base dello Shinto, del Buddismo e del Cristianesimo...»

«Sarà abbastanza. Puoi occupartene finché non riesci a trovarlo.»

Kamijou era semplicemente confuso riguardo ai loro scambi di parole.

«Aspettate. Non posso estrarre la linea o il condotto con la mia mano destra?»

Aveva un potere conosciuto come Imagine Breaker.

Poteva distruggere ogni tipo di potere soprannaturale che fosse di natura magica o fisica.

Ma Tsuchimikado non era d'accordo con Kamijou.

«Non sono così sicuro che il tuo Imagine Breaker possa distruggere le linee temporanee, Kami-yan.»

«Eh?» Kamijou sembrò sconvolto. «Ma le linee temporanee sono... ehm... magiche... giusto? Quindi...»

«Sì, ma...» Tsuchimikado lo interruppe. «Non riesco a capire cosa sia davvero la tua mano destra. Si può dire che distrugga ogni tipo di magia o potere fisico. Ma prendiamo un potere occulto come la "forza vitale" ad esempio. Non puoi uccidere qualcuno con la sola stretta della mano, no?»

«Beh, no...»

«Ho la sensazione che ci siano delle strane "eccezioni". E le linee temporanee sono più che altro una di esse. Dubito fortemente che tu possa distruggere l'intera Terra toccando semplicemente il suolo.»

Ma allo stesso tempo, Misha Kreutzev evitò di essere toccata dalla mano destra di Kamijou e Kazakiri Hyouka ne era inconsciamente spaventata.

«...»

Kamijou osservò la sua mano destra in silenzio.

(Eccezioni...? Come funziona?)

Quando ci pensò con calma, realizzò che nono conosceva i dettagli sul come funzionasse il suo potere. Poteva essere perché aveva perso la memoria, ma poteva anche non aver saputo di aver perso i ricordi. Alla fine, nessuna delle conoscenze che aveva se ne andò dopo che perse la memoria che non conteneva alcun indizio con il quale avrebbe potuto trovare una risposta.

Ma adesso, distruggere quel condotto aveva la precedenza.

Si ricompose e guardò avanti.


Parte 7[edit]

Kamijou ed Itsuwa raggiunsero un piccolo museo di Avignone.

Non era una grande struttura usata totalmente come museo. Proprio come gli alloggi ed i negozi, usufruiva di una parte dell'edificio che sembrava una fortezza che si elevava sopra le strade da entrambe le parti. Non c'era abbastanza spazio nell'antica città di Avignone che era circondata da cinta murarie e probabilmente si voleva mantenere un senso di unità del paesaggio.

All'entrata principale c'era un'insegna in francese, ma la porta in legno aveva una saracinesca di metallo di fronte ad essa. La targhetta appesa al pomello probabilmente diceva "chiuso".

Era mezzogiorno di un giorno feriale.

«Devono aver chiuso presto per paura delle rivolte.» disse Itsuwa mentre guardava l'edificio.

«Ma Tsuchimikado ha detto che il condotto invisibile scorre sotto il museo, giusto? Dobbiamo raggiungerlo in qualche modo. C'è qualche abilità degli Amakusa per scassinare le serrature, o-...?» disse Kamijou mentre osservava la saracinesca che sembrava abbastanza compatta.

«Eyah!»

Il ragazzo venne interrotto da un grido carino.

Itsuwa aveva bloccato la punta della lancia tra la saracinesca ed il suolo, muovendola secondo il principio della pressione. Gli ingranaggi che muovevano la saracinesca si ruppero facendo uno scricchiolio.

La ragazza ignorò l'allarme di sicurezza che cominciò a suonare e sollevò ancora di più la saracinesca. Poi ruppe la porta di legno usando nuovamente la pressione.

Entrò nell'edificio con un'espressione elegante.

«Forza, muoviti.»

«Ehm... Itsuwa-san?»

Kamijou fissò il piccolo viso della ragazza in modo sconvolto.

I suoi occhi sembravano dire "Ed io che pensavo che fossi solo una ragazza normale..." ma la sua espressione non cambiò. Doveva essere preparata a picchiare qualsiasi impiegato del museo che sarebbe arrivato per vedere cosa stava succedendo.

Anche Kamijou entrò nell'edificio mentre il sistema di sicurezza continuava a suonare.

L'illuminazione era abbastanza buia. Infatti, all'interno era praticamente del tutto scuro. Tutte le finestre erano coperte in modo che le opere non ricevessero nessuna luce diretta. Con quelle normali molto vivaci non sarebbe stato un problema, ma Kamijou era un po' insicuro di dove metteva i piedi con la sola fievole luce del segnale di uscita.

«Tsuchimikado ha detto che era...»

«Adesso che siamo così vicini, posso dire dove si trovi. E' da questa parte.»

Itsuwa continuò ad addentrarsi nel museo tenendo la lancia con una mano.

Kamijou la seguì e non trovò altro che un pavimento normale. Ma guardando la disposizione delle vetrine si accorse che il solito schema era stavo ignorato, il che lo lasciava stranamente vuoto.

La ragazza girò lentamente intorno al pavimento stranamente vuoto. Lo osservò per un po' e poi annuì con soddisfazione.

«Sì, è qui. Riesco a sentire il potere fabbricato dalla Chiesa Cattolica Romana. Sembra un tipo di potere purificato che viene usato negli incantesimi di altre sette. Questo è un condotto caratteristico della società della chiesa occidentale. Hanno fatto un lavoro di occultamento eccellente; è difficile sentirlo finché non si è vicini ad esso.» parlò mentre guardava verso Kamijou. «... Tsuchimikado-san non è ancora qui, ma potrei occuparmene io prima che se ne accorga il nemico. Reciderò il condotto, quindi per favore, allontanati.»

«Non vedo niente qui.» disse Kamijou mentre guardava il pavimento vicino ad Itsuwa. «...E recidere un condotto è una cosa così facile da fare?»

«Beh, reciderlo del tutto richiede un grande numero di persone. Ah ah ah.» rise. «Ma se facciamo in modo da rendere inutilizzabile la linea temporanea che connette il Palazzo dei Papi al Vaticano, posso farlo. Fondamentalmente, la danneggerò in modo da spostare leggermente la sua direzione.»

«Capisco...» Kamijou annuì sebbene non avesse capito davvero.

Non voleva fare pasticci con l'Imagine Breaker, quindi si allontanò un po' da Itsuwa.

La ragazza degli Amakusa mise giù la borsa e frugò al suo interno. Sembrava che stesse scegliendo degli oggetti di tutti i gioni di cui aveva bisogno per questo incantesimo.

«Quindi la Chiesa di Amakusa usa cose come quella per creare gli incantesimi?» chiese Kamijou mentre la guardava.

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«S-Sì. Per questo incantesimo ho bisogno di una macchina fotografica, una pantofola, un volantino, un po' d'acqua minerale e mutandine bianche...»

Nel momento in cui le uscì dalla borsa, Itsuwa urlò e le pose nuovamente in fretta al suo interno. Probabilmente erano quelle con le quali si era cambiata prima.

Le diventò il viso rosso e smise di muoversi.

«C-Che succede, Itsuwa?»

«...l'incantesimo.» parlò mentre ancora non si muoveva. «Ne ho bisogno per completare l'incantesimo...»

Mentre uscì lentamente le mutandine dalla borsa venne abbandonata da ogni speranza. Sembrava che stesse per piangere e Kamijou pensò di voltarsi ma non poteva permettersi di muoversi dopo che gli era stato detto di non preoccuparsene.

Itsuwa allineò gli oggetti che aveva uscito dalla borsa sul pavimento. Al ragazzo sembrò solo un cerchio, ma dovevano esserci delle sottili regole su come fare ciò che stava seguendo.

Quando finì di mettere a posto gli oggetti, mosse la lancia con la mano così che la punta fosse rivolta verso il basso.

«Comincia.» disse Itsuwa mentre colpì il pavimento con la lancia.

Colpì il centro esatto del cerchio.

Non sì udì il suono di una lama che colpiva una pietra.

La punta della lancia scomparve nel pavimento come se stesse affondando nel fango.

(Una volta che Itsuwa avrà reciso il condotto, il Documento-C smetterà di funzionare. In altre parole, le rivolte che si stanno verificando qui dovrebbero placarsi.)

Mentre la lancia aveva colpito il pavimento, la ragazza degli Amakusa mormorò qualcosa .

La lancia continuava a penetrare più a fondo nel pavimento.

(Ma allora le persone che stanno usando il Documento-C nel Palazzo dei Papi realizzeranno che hanno fallito. Quando capiranno che la situazione non è più a loro favore, potrebbero scappare al Vaticano col Documento-C.)

Itsuwa picchiettava il pavimento con il tallone.

Picchiettò leggermente, ma secondo un ritmo, anche il manico della lancia con il dito indice della mano che la reggeva.

(Quindi questa è una lotta contro il tempo. Una volta che si saranno calmate le rivolte dovremo andare di corsa al Palazzo dei Papi. Ci incontreremo con Tsuchimikado e li fermeremo prima che possano andar via.)

Più di metà della lancia si trovava al di sotto sotto del pavimento e la parte finale del manico raggiungeva appena la lunghezza del petto di Itsuwa.

La ragazza mollò la lancia e regolò la presa.

Era come se stesse girando una chiave gigante.

Successivamente, si udì un suono.

Ma...

Non era causato dalla lancia di Itsuwa.

Con un forte suono, la parete esterna esplose all'improvviso a causa di un certo tipo di attacco. Mirava ad Itsuwa ed alla sua lancia che era conficcata nel pavimento.

Sembrava che fosse stata scagliata una lama gigante.

Era bianca.

Viaggiava lungo una retta verso Itsuwa.

Quando se ne accorse, alterò la sua posizione senza muovere la lancia in modo che restasse dietro di essa. L'attacco passò precisamente vicino alla ragazza, ma un pezzo del muro distrutto... o meglio, un pezzo di pietra troppo grande da distruggere, colpì la lancia in centro.

«Itsuwa!!»

La lancia si ruppe precisamente in due dov'era stata colpita.

La ragazza venne scaraventata via ad una bella distanza mentre teneva la lancia rotta.

Dopo aver causato questa distruzione, l'attacco bianco oscillò e scomparve come fumo.

«Dannazione...!!»

Itsuwa teneva le due metà rotte della lancia nelle mani. Rimosse i pezzi rotti dai collegamenti e li lanciò da una parte. Poi calciò la borsa verso di sé e, mentre essa si trovava ancora a mezz'aria, prese un bastone in sostituzione. Lo utilizzò per ricomporre la lancia.

Il secondo attacco arrivò poco dopo.

La "lama bianca" arrivò sfondando nuovamente il muro esterno.

Il movimento, mentre si muoveva da un muro all'altro, era selvaggio come quello di un bambino che scuoteva il ramo di un albero. Ma questo aveva una forza distruttiva travolgente. Il muro di pietra ed il pavimento si sbriciolarono, il vetro delle vetrine si frantumò e questi si sparsero in ogni direzione.

Suoni di distruzione si susseguirono uno dopo l'altro.

Kamijou si piegò e vide della polvere sottile cadere dal soffitto.

(Non va bene... Quest'edificio non reggerà a lungo...!!)

«Itsuwa!!» urlò mentre muoveva le mani per dirle di correre verso l'uscita.

Nel frattempo la "lama bianca" continuava a svolazzare attorno distruggendo le mura come un predatore che rincorre la sua preda.

Con ogni colpo sembrava avvicinarsi sempre più al suo obbiettivo.

Chiunque la stesse controllando avrebbe potuto farso un quadro generale per come la stessero evitando.

O forse l'aggressore stava attaccando a lunga distanza mentre si stava avvicinando lentamente.

Kamijou riuscì a stento ad evitare la lama che cadeva come una ghigliottina. Balzò fuori dal museo con una capriola.

E poi...

«Cielo, cielo. Pare che attaccando a distanza la mia precisione diminuisca.»

La voce proveniva da vicino.

Abbastanza vicino. Era solo a dodici centimetri dalla sua faccia.

Kamijou era sorpreso perché l'uomo doveva averlo aspettato lì.

La persona di fronte agli occhi del ragazzo mosse la mano destra senza aspettare una risposta.

Quando lo fece, apparve qualcosa di bianco dietro al suo braccio.

Al contrario del movimento lento di questo, l'oggetto bianco sparò verso il collo di Kamijou alla velocità di una ghigliottina in caduta.

Si udì un forte urlo mentre volava per aria.

«Ohhhhhhh?!»

Il ragazzo alzò immediatamente la mano destra che venne colpita dalla "lama bianca".

Essa cadde a pezzi nel secondo in cui lo fece. Letteralmente. Cadde un po' di polvere bianca per tutto il posto.

La tenda di polvere che sembrava nebbia fluttuò e tornò a raggrupparsi quando l'aggressore mosse un dito.

«Stai indietro!!» urlò Itsuwa da dietro di Kamijou e lui fece in fretta a mettere un po' di distanza tra lui e l'aggressore.

Il ragazzo era finalmente riuscito a concentrarsi sull'aggressore.

Era un uomo che indossava degli abiti verdi da cerimonia.

Era tutto verde dalla testa alla punta dei piedi.

Era un po' basso per essere un caucasico dato che era della stessa altezza di Kamijou o forse un po' più basso. D'altra parte, sembrava avere circa due volte l'età del ragazzo. Era abbastanza smilzo, quindi gli abiti cerimoniali non erano molto aderenti. Le guance scavate gli davano uno strano senso di vitalità.

«...Fai parte della Chiesa Cattolica Romana?» chiese Kamijou che teneva salda la mano destra.

«Sì, ma preferirei che dicessi che faccio parte del Posto alla Destra di Dio.»

Kamijou era senza parole per quanto fu spensierata la risposta dell'uomo.

Il Posto alla Destra di Dio.

Un altro membro di quel gruppo, Vento del Fronte, aveva quasi paralizzato completamente la Città Accademia con le proprie forze il 30 settembre.

Se quest'uomo era al suo stesso livello...

«Il mio nome è Terra della Sinistra.»

La polvere bianca che si radunò nella sua mano prese forma.

Come prima, era la forma di una ghigliottina.

Era una lama dalla forma di un asse che sembrava un quadrato di settanta centimetri dalla parte finale tagliata in diagonale. L'uomo la teneva tramite un anello che solitamente sarebbe stato legato ad una fune di sostegno.

«Pare che sia finalmente giunto il mio turno. Dato che noi del Posto alla Destra di Dio non possiamo usare la magia normale, ho dovuto lasciare l'operazione del Documento-C ad un altro mago.» Terra sorrise mentre lasciò ciondolare vicino a sé la lama esecutiva . «Quindi speravo che mi avresti potuto aiutare ad ammazzare il tempo. Siete i primi che vengono catturati dalla sonda del mio incantesimo anti-linea temporanea, dunque spero che sarete utili per un po' di divertimento.»


Parte 8[edit]

Kamijou, Itsuwa e Terra si trovarono di fronte alle mura distrutte del museo. La polvere stava diminuendo la visibilità, quindi cercarono di mandarla via.

Poi Terra della Sinistra mosse la sua mano destra.

La mosse da sinistra a destra.

La ghigliottina bianca si mosse in corrispondenza a quel movimento. Era più come se stesse fluttuando in aria mentre era collegata al suo braccio piuttosto che come se la stesse tenendo. La forma della ghigliottina che fino a poco prima era più di un metro, crollò. Diventò uno tsunami bianco che venne lanciato lungo una linea orizzontale.

Ruggì attraverso l'aria.

«Ohhhh?!»

Kamijou sollevò la mano destra.

La lama venne seguita da una distruzione roteante. Le strade dell'antica cittadina di Avignone erano piccole. Essa si conficcò negli edifici ai lati che sembravano una scogliera, spazzò via le automobili parcheggiate e distrusse interi edifici.

Adesso vi era una netta distinzione tra la vecchia strada originaria e la pila di detriti alla sua sinistra.

La ghigliottina bianca era molto distruttiva ed avrebbe potuto fare facilmente a fettine una persona, ma...

(Posso occuparmene usando la mia mano destra!!)

«Itsuwa!!» urlò Kamijou, ma cominciò a correre verso Terra senza attendere la sua risposta.

Avrebbe attirato l'attacco di Terra mentre Itsuwa avrebbe potuto prendere una distanza tale da attaccarlo. Era il miglior piano offensivo per quella situazione.

E Terra sembrò focalizzarsi sulla mano destra di Kamijou.

«Avresti dovuto essere ucciso da quel colpo. Capisco. Quindi questo è l'Imagine Breaker. ...Ho sentito che hai battuto Vento del Fronte.» disse socchiudendo gli occhi che sembravano malaticci e parlò con un tono di voce che mostrava ammirazione.

Terra fece oscillare la ghigliottina mentre faceva un largo sorriso.

La fece dondolare avanti ed indietro.

Coordinando quel movimento, la lama bianca si affusolò come un'elica e colpì in un punto mirato dritto al petto di Kamijou.

«...!»

Kamijou riuscì in qualche modo a sollevare la mano destra e a colpirla, ma era così concentrato sulla difesa che ebbe qualche problema a muovere abbastanza velocemente i piedi.

Whoosh.

Itsuwa corse da Kamijou tenendo la lancia mentre si chinò leggermente.

«Mpf.»

La ghigliottina di Terra si diresse verso di lei.

Un forte suono raggiunse le orecchie di Kamijou. Itsuwa si era gettata sotto alla lama bianca che volava in linea retta. Ma non si fermò lì. La evitò una seconda ed una terza volta, tenendo la sua corseca e saltando verso il petto di Terra.

Ritirò la lancia e lo pugnalò con forza.

Terra la respinse con un'oscillazione orizzontale della ghigliottina.

Poi la mosse in orizzontale nella direzione opposta. Questa volta mirava a lei.

Era qualcosa che per quella grande lama sembrava un contrattacco.

«!!»

Itsuwa non cercò di fermare la lama; balzò in avanti in diagonale e continuò ad evitarla. E come lo fece, tirò indietro la lancia per accumulare potenza e colpire in avanti.

Poteva essere perché aveva evitato la lama, ma aveva perso l'equilibrio e c'era stato un lieve ritardo nel suo attacco.

Terra usò quel lasso di tempo per far oscillare nuovamente la ghigliottina.

Sembrava che la sua lama bianca volesse raggiungere Itsuwa prima che la lancia potesse raggiungere lui.

Ma ci fu un piccolo luccichio vicino alla faccia di Terra.

Poi notò delle linee di luce che si intersecavano di fronte ai suoi occhi in diverse linee dritte che si estendevano intorno a lui come una tela di ragno.

«Mi spiace...» Itsuwa pronunciò queste parole quando si udì un suono di tensione.

Il suono di qualcosa di teso fino ai suoi limiti proveniva da...

«Le Sette Lame dei Sette Insegnamenti!!»

Fili.

Con il suono dell'aria che veniva tagliata, i fili andarono di corsa verso Terra ad una velocità impressionante. Le lame superfine attaccarono insieme da sette direzioni diverse ed erano state impostate per tagliarlo in diversi posti dalle caviglie al cuore.

Terra non ebbe il tempo di evitarle.

Kamijou pensò che probabilmente si stavano muovendo più velocemente di un proiettile.

Ma...

«Precedenza.»

L'espressione di Terra non cambiò.

Borbottò semplicemente quella parola. I sette fili che si diressero verso il suo corpo non lo fecero a pezzi; si avvolsero attorno a lui senza nemmeno scorticargli la pelle, come se non fossero altro che lenza.

Itsuwa rimase sconvolta.

Terra oscillò leggermente il braccio destro ed i sette fili attorcigliati alla sua pelle si distrussero come se fossero una ragnatela.

«!!»

Itsuwa respirò duramente e lo pugnalò con la lancia che aveva ritirato.

La punta affilata colpì la spalla di Terra ad una velocità fulminea.

«Precedenza: Muro Esterno - Più in Basso, Corpo Umano - Più in Alto.»

Ma poi Terra borbottò queste parole.

Scomparve nel muro dietro di lui come se stesse entrando in un ingresso invisibile.

«!?»

La lancia di Itsuwa colpì il muro e risuonò un suono acuto.

Itsuwa fece una smorfia nel sentire il dolore che le aveva raggiunto il braccio.

E poi...

«Precedenza: Muro Esterno - Più in Basso, Movimenti di una Lama - Più in Alto.»

La ghigliottina bianca si scontrò con il muro ed attaccò orizzontalmente verso il busto di Itsuwa.

La ragazza abbandonò l'idea di bloccarla e cadde praticamente a terra per evitarla.

L'attacco spezzò qualche capello di Itsuwa che si librò in aria.

Nel frattempo, Terra saltò fuori da un nuovo buco creato nel muro.

Si accorse di Itsuwa poco dopo la sua azione evasiva ed oscillò nuovamente la ghigliottina in modo casuale.

Nel momento in cui Itsuwa si sentì con lo stomaco schiacciato contro il suolo, sapeva di non aver modo di evitarla questa volta.

Quindi Kamijou saltò fuori cercando di arrivare tra Itsuwa e Terra.

«Ooooaahh?!»

Riuscì a stento a distruggere la lama gigante con la mano destra mentre stava scendendo verso il collo di Itsuwa.

La ghigliottina esplose e venne sparsa della polvere bianca in tutta la zona.

L'espressione di Terra non cambiò.

Non sembrava affatto preoccupato.

«Precedenza: Muro Esterno - Più in Basso, Movimenti di una Lama - Più in Alto.»

Terra disse nuovamente le stesse parole e spinse casualmente la lama ricomposta verso il muro esterno.

La ghigliottina oscillò tra le mura esterne come un braccio che getta le cose che ci sono su una mensola.

Le mura esterne crollarono e dozzine di pietre della grandezza di meloni volarono in aria.

«!!»

Mentre Itsuwa cercò di alzarsi, Kamijou la prese per un braccio e la spinse indietro. Il materiale dell'edificio distrusse la zona in cui si trovavano un attimo prima.

Al posto di inseguirli, Terra camminò comodamete sui detriti dirigendosi verso di loro.

«Ho sentito parlare dell'Imagine Breaker prima d'oggi, quindi ho giocato d'anticipo di un bel po'.» Terra sorrise mentre la lama bianca, composta da proprietà sconosciute, stava appesa alla sua mano destra. «Ma da come stanno andando le cose, non sei niente di che. Ad essere franco, sono un po' deluso, avrei preferito non vedere mai una cosa del genere. Apparentemente hai vinto la battaglia con Vento, ma è stato solamente perché hai distrutto la sua "Punizione Divina" e la Città Accademia ha usato quell' "angelo caduto" con la "pressione del regno" che l'ha sovrastata. Se fosse stata alla sua massima potenza, non avrebbe avuto alcun problema con te.»

(Questo è...)

Kamijou sentì un brivido percorregli la schiena quando realizzò qualcosa.

Un uomo che era allo stesso livello di Vento non avrebbe attaccato con una sola lama.

(Fa parte del Posto alla Destra di Dio...!!)

Kamijou serrò la mascella inconsciamente, ma dubitò che Terra aspettasse che si calmasse.

«Cielo, che succede?» Terra sorrise e sollevò la ghigliottina minacciosa. «Sicuramente non pensi di potermi battere mantenendo la distanza. Almeno permettimi di divertirmi un altro po'. Se questo è tutto ciò di cui sei capace, non avrò nemmeno bisogno di dovermi "regolare".»

«Kh!!»

Kamijou e Itsuwa trascinarono i loro corpi pesanti in avanti ed attaccarono Terra insieme.

«Precedenza: Movimento di una Lancia - Più in Basso, Aria - Più in Alto.» disse Terra mentre teneva la ghigliottina tesa in avanti con la mano destra.

E con ciò, ad un tratto i movimenti di Itsuwa si fermarono.

La punta della sua lama che puntava alla gola di Terra era stata fermata come se fosse ostacolata da un muro d'aria.

Quando Kamijou lo vide, strinse il pugno destro e lo diresse verso il petto di Terra.

Quest'ultimo fu più veloce.

Fece oscillare casualmente la mano in orizzontale e la lama bianca fece lo stesso. La lama gigante sfuggì alla mano destra di Kamijou e balzò verso il suo corpo.

(Oh, mer...?!)

Non ebbe nemmeno il tempo di finire di pensare.

La larghezza della lama era più spessa del suo pollice. La sentì far pressione sulla sua pelle ed addentrarsi in essa. Morì dal dolore.

Il corpo di Kamijou si piegò in due a causa della forza della ghigliottina e venne lanciato contro la parete.

Poco dopo sentì un forte rumore sordo, sentì un doloroso suono di rottura provenire dal suo corpo.

(...?!)

Non riusciva a parlare. La forza che stava bloccando il suo stomaco e la sua schiena lo lasciò senza fiato.

«Gha...?!»

Tuttavia, quella era l'entità delle sue ferite. Kamijou non era stato tagliato in due come le mura esterne.

Colpì la ghigliottina che lo spingeva contro il muro con un pugno tremolante. La lama gigante diventò polvere e Kamijou si sedette sul suolo, cercando di riprendere controllo del respiro che era diventato irregolare.

«...»

Terra fissò con grande interesse il modo in cui aveva distrutto la ghigliottina. Fece un passo indietro e mosse leggermente le dita, richiamando la polvere a sé.

(Sono... vivo...?) pensò Kamijou mentre si massaggiava lo stomaco che bruciava per il lieve dolore. (Mi ha colpito, ma sono ancora vivo...?)

Il primo attacco a sorpresa di Terra aveva demolito facilmente le mura esterne del museo. Kamijou era stato colpito dallo stesso attacco, quindi il suo corpo doveva essere frantumato o spappolato.

Il che significava...

(Quello e questo erano di tipi diversi...?)

Kamijou spostò lo sguardo dal suo stomaco verso Terra.

Questo sembrava ancora disinteressato mentre stava di fronte al museo distrutto.

(C'è qualcosa che amplifica il potere distruttivo? La spada ha qualche trucco?)

C'era una cosa che sembrava sospettosa.

Kamijou fissò Terra mentre il secondo controllava la sua ghigliottina per far sì che funzionasse dopo essere stata annullata.

«Precedenza...» mormorò Itsuwa quando cambiò posizione per coprire Kamijou mentre reggeva la lancia che si rifiutava di raggiungere Terra.

Poi si accorse della polvere rimasta sulla sua punta.

«...Farina?» Ci pensò per un solo attimo ed il suo corpo si indurì mentre rimase sconvolta. «Quell'arma funziona usando il "Corpo di Dio"...?»

«Oh, quindi anche un asiatico può accorgersene.»

Itsuwa era quasi senza parole mentre veniva provocata da Terra.

«Durante la messa, il vino funge da "Sangue di Dio" ed il pane funge da "Corpo di Dio". E sono sicuro di non doverti dire che essa è stata creata dopo l'esecuzione del "Figlio di Dio" sulla croce.»

Itsuwa si morse il labbro sentendo quelle parole.

Kamijou non aveva modo di saperlo, ma quelle parole erano abbastanza distruttive per qualcuno che se ne intende di magia.

«Quando pensi tranquillamente al fatto che il "Figlio di Dio" è stato crocifisso, realizzerai che un normale essere umano solitamente non riuscirebbe ad ucciderlo. Sarebbe davvero un'impresa anche per me. Certe volte nelle sculture l' "ordine di precedenza" viene cambiato. Per esempio, affinché il "Figlio di Dio" riesca a prendere il "peccato originale" di tutta l'umanità, la naturale precedenza deve essere cambiata in modo che potesse essere ucciso da un normale essere umano.»

La ghiogliottina cominciò a sbriciolarsi.

Nonostante Kamijou stesse alzando la guardia, Terra sembrava divertirsi sempre più.

«Una delle cerimonie segrete richiesta per completare la storia del "Figlio di Dio" è l'alterazione dell'ordine di precedenza. Ed è proprio l'incantesimo che uso io. Si chiama "Esecuzione della Luce". L'abilità di alterare liberamente la forma della farina, che viene usata come tramite, e farla diventare un attrezzo dalla forma di una lama come un prodotto secondario. Adesso capite?»

Ciò significava fondamentalmente che se al "Corpo di Terra" veniva data la precedenza sui "fili", esso sarebbe rimasto indenne. Se alla "lama fatta di farina" veniva data la precedenza sulle "mura esterne", la lama sarebbe riuscita a distruggerle con facilità. Se all' "aria" fosse stata data la precedenza sulla "lancia", l'attacco di Itsuwa si sarebbe fermato a mezz'aria.

«Forza e debolezza non significano niente di fronte a me. Posso solo alterare l'ordine dei due, dopotutto.»

Questo era il potere del Posto alla Destra di Dio.

Vento del Fronte esercitava un potere che aveva a che fare con Dio, "Punizione Divina", e l'aveva usato per paralizzare la Città Accademia.

Questa volta era l'esecuzione del Figlio di Dio.

Tutti i maghi avevano a che fare con teorie e leggi di cui Kamijou non sapeva nulla, ma aveva il presentimento che quelle che avevano a che vedere col Posto alla Destra di Dio fossero qualcosa di speciale.

«Hm, ma cosa fare adesso? Posso aver rivelato il mio trucco, ma non significa sia finita. Non ditemi che pensate che sarebbe finita quando avreste risolto il mistero.»

Kamijou strinse forte il pugno destro a causa delle parole di Terra.

Aveva ragione.

Sapevano come funzionava, ma non avevano modo di affrontarlo.

Era per quello che Terra era riuscito a rivelar loro il suo segreto mentre restava sicuro di sé.

«Forse vi darò del tempo.» disse Terra canzonandoli. «Distendermi in questa battaglia non mi nuoce affatto. Vi darò dieci secondi. In quel lasso di tempo, potete inventarvi un piano per sconfiggermi o uno per scappare. ...Ma non fraintendete. Non sto dicendo che uno di questi piani effettivamente esiste, okay?»

Terra sembrava divertirsi sempre di più mentre parlava.

«Vaffanculo.» imprecò Kamijou.

Non c'era molta distanza tra loro e Terra della Sinistra.

Kamijou strinse i denti e l'uomo sembrava godersi ogni singola reazione che aveva.

Ma poi...

«Oh, quanto siamo generosi. Posso trovare tre piani diversi in dieci seondi.»

Kamijou sentì all'improvviso una voce maschile che conosceva bene provenire dall'esterno del suo campo visivo.

Prima che potesse avere la possibilità di darci uno sguardo, venne sparato un proiettile rosso. Era un origami arancione in fiamme. Il pezzo di carta piegato in quadrati volò verso la faccia di Terra con una forza tale da ferirla in modo concreto.

L'uomo la seguì meramente con gli occhi.

«Precedenza: Magia - Più in Basso, Pelle Umana - Più in Alto.»

Colpì. Ma quando l'origami toccò la pelle di Terra cambiò improvvisamente direzione fino ad arrivare contro il muro proprio vicino ad Itsuwa. Era come un proiettile che era rimbalzato da un muro metallico.

Alla fine Kamijou si voltò per vedere l'intruso.

C'era un ragazzo che indossava degli occhiali da sole blu.

Dato che si era obbligato ad usare la magia, aveva un rivolo di sangue che scendeva dalla bocca.

«Tsuchimikado...?!»

Tsuchimikado annuì leggermente in risposta.

Il suo sguardo non abbandonò mai Terra.

«Non dirmi...» l'uomo sorrise leggermente mentre la ghigliottina rimaneva appesa alla sua mano destra. «Che era uno dei tuoi piani.»

«Sfortunatamente per te...» sorrise anche Tsuchimikado. Pareva che il suo attacco avesse fallito, ma non sembrava affatto preoccupato. «Adesso ti ho messo con le spalle al muro.»

«...?»

«Ed alla prossima sarà scacco matto. Ho provato che la mia teoria è corretta.»

Ciò che tirò fuori mentre parlava non era un oggetto magico.

Era una scintillante pistola nera.

Proprio la stessa con la quale aveva sparato ad Oyafune Monaka.

«Pensi davvero di potermi battere con un giocattolo come quello?»

Tsuchimikado non rispose.

Concentrò la forza nel dito del grilletto.

Terra non provò nemmeno a proteggersi, restò in piedi e parlò lentamente.

«Precedenza: Proiettile - Più in Basso, Pelle Umana - Più in Alto.»

«Precedenza: Proiettile - Più in Basso, Pelle Umana - Più in Alto.»

Tsuchimikado parlò all'unisono con Terra.

Risuonò il suono di molteplici spari.

Ma i proiettili principali rimbalzarono dalla faccia di Terra e dal suo petto.

Era un risultato impari in maniera schiacciante.

Ma ciononostante, rimase un sorriso sulle labbra di Tsuchimikado.

«Te l'ho detto, Terra della Sinistra.» Tsuchimikado tenne la pistola con una mano e mise l'altra in tasca.

Tirò fuori un origami nero.

«Ho detto che sarebbe stato scacco matto questa volta.»

«...»

Terra della Sinistra restò in silenzio dopo aver sentito le sue parole.

Le strade dovevano essere piene di rivoltosi, ma la zona sembrava stranamente silenziosa.

(Muoviti...) pensò Kamijou.

Nel bene o nel male stava per accadere un importante cambiamento nella sua battaglia.

Kamijou era completamente preso dallo scontro tra Tsuchimikado e Terra, quindi non si era accorto che Itsuwa si stesse avvicinando.

«(Ehm, dobbiamo approfittare del prossimo movimento di Tsuchimikado e scappare.)» bisbiglio nell'orecchio del ragazzo.

«Eh?»

«(...Ci ha dato delle istruzioni. Ha detto che fermare il Documento-C nel Palazzo dei Papi sia più importante che sconfiggere il nemico che c'è qui.)»

Itsuwa stava tenendo un origami.

Le istruzioni di Tsuchimikado dovevano essere scritte lì. Kamijou non sapeva esattamente quando, ma aveva dovuto lanciarlo alla ragazza mentre parlava con Terra.

Tsuchimikado e Terra fecero entrambi un passo lento l'uno verso l'altro.

E solo quando Kamijou pensò che stessero per scontrarsi, si udì un suono così forte che le sue orecchie stavano per esplodere.

(...?!)

Non era il suono della magia.

Era il suono di un paesaggio di Avignone che era stato distrutto dagli esplosivi.

Ovviamente non era stato causato né da Tsuchimikado né da Terra.

Stava interferendo una terza fazione.

Index v14 210-211.jpg

La prova poteva essere vista in entrambi mentre schioccavano la lingua infastiditi e fecero qualche passo indietro per prendere un po' di distanza.

Kamijou era sorpreso da questa circostanza improvvisa e guardò i complessi di case che cominciavano a sbriciolarsi da entrambe le parti della strada. Ciò creò della polvere grigia che oscurò la visuale del ragazzo.

Riusciva a vedere le sagome della fonte delle esplosioni dall'altra parte.

Ma non erano umane.

«...Che sta succedendo? Che diavolo sta succedendo?!» borbottò.

Le sagome deformi dall'altra parte della tenda si stavano muovendo.


Parte 9[edit]

L'unità corazzata ufficiale della Città Accademia cominciò ad invadere l'antica cittadina di Avignone dall'esterno delle sue mura.

Il loro equipaggiamento di base era composto da un HsPS-15, anche chiamato "Grande Arma". Si trattava di una tuta potenziata, sviluppata con le migliori tecnologie del posto.

Era una nuova arma che copriva il corpo tramite un'armatura che sembrava occidentale. Le giunture venivano mosse usando l'energia elettrica e, alla carne ed alle ossa umane che vi erano all'interno, veniva data mobilità dappertutto da due a dodici volte nella norma.

Ce n'erano di diverse misure standard e livelli di potenza di fuoco, ma quelle che erano lì erano masse giganti di metallo alte 2,5 metri.

Le tute avevano la mimetica blu e grigia su di esse; l' "armatura" che sembrava un robot aveva due braccia e due gambe ed ognuna di queste aveva cinque dita. Tuttavia, se veniva chiesto a qualcuno se le tute potenziate fossero qualcosa di "umano", la risposta sarebbe stata "no". La "zona" principale era enorme. Poteva essere perché la corazza sul petto era molto spessa, ma sembrava che la tuta avesse in testa un robot di sicurezza a forma di cilindro. Non aveva un collo. La "testa" era collegata direttamente al petto, ma riusciva ancora a roteare.

Vi fu un forte suono di qualcosa che veniva distrutto.

Era il suono delle gambe corazzate che marciavano sui detriti mentre avanzavano.

La pavimentazione in pietra e le rovine di mattoni erano entrambe sopravvissute per centinaia di anni, ma adesso erano state distrutte molto facilmente.

Le mani delle tute potenziate tenevano delle pistole speciali che avevano delle canne così ampie da sembrare deformi.

Le armi sembravano grandi fucili, fatte accorciando la canna del cannone principale di un carro armato in modo forzato, ma in effetti erano abbastanza diversi. Erano utilizzate come revolver anti-barriera.

I proiettili utilizzati in quelle pistole erano speciali. All'interno di uno vi erano dozzine di proiettili che solitamente venivano classificati contro il materiale bellico. Ogni colpo poteva sparare in modo diretto attraverso un carro armato e, ad una distanza ravvicinata, un paio di colpi potevano aprire a forza la strada ad una bomba nucleare. Solitamente, la canna non avrebbe trattenuto la forza esplosiva della polvere da sparo e veniva rilasciata la più grande possibile quantità di forza distruttiva.

Le poche dozzine di tute potenziate si dirigevano verso le mura del castello che circondavano Avignone mentre tenevano le loro grandi armi che erano state sviluppate con l'obiettivo di sfondare la porta spessa di un rifugio dove, al suo interno, potrebbe nascondersi un nemico.

«Iniziamo l'invasione.»

Due mere parole.

Dopo di esse, i revolver anti-barriera cominciarono a far fuoco. Ogni volta che veniva premuto il caricatore che sembrava un fucile a pompa, il tamburo si girava.

In un istante, le mura di pietra che avevano limitato l'ingresso e l'uscita delle persone dalla città per centinaia di anni, erano state spazzate via come se fossero fatte di carta.

Le tute potenziate scavalcarono i detriti ed entrarono nell'antica cittadina di Avignone.

Le gambe metalliche si muovevano molto più facilmente di quelle umane.

Avevano trovato la gioventù di Avignone che si stava ribellando poco prima.

Quei giovani non erano ricoperti di paura o di rabbia pura. Era stato tutto così improvviso che non erano riusciti a mostrare i loro sentimenti. Ciò li lasciò a tremare in vortice di emozioni confuse.

D'altra parte, il responso delle tute potenziate era del tutto uniforme.

Mossero le ampie canne dei loro revolver anti-barriera che avevano fatto fuori le mura del castello con un sol colpo e miravano direttamente ad essi, agli umani di fronte a loro.

Una voce fece un piccolo resoconto via radio ai suoi compagni.

«Forze nemiche individuate.»

Parte 10[edit]

Kamijou rimase sbalordito quando vide il grande numero di tute potenziate far esplodere le mura mentre marciavano ad Avignone, ignorando la composizione complicata delle stradine. Distrussero uno degli edifici che sembrava una scogliera e poteva "vederli" dall'altro lato delle macerie.

Cose del genere non dovrebbero esistere al mondo.

Nessun'altra istituzione oltre la Città Accademia potrebbe essere riuscita a sviluppare delle tute potenziate di quel livello.

In mano avevano dei revolver anti-barriera.

Facevano esplodere gli edifici e le macchine che si paravano sulla loro strada e puntavano le pistole senza pietà verso i rivoltosi che cercavano incautamente di contrattaccare.

I revolver spararono delle granate grandi quasi quanto un pugno umano.

Quando facevano fuoco con i fucili, le persone venivano travolte facilmente.

Ma più che altro non veniva fatto con munizioni cariche. Kamijou non sapeva come funzionava, ma sembrava che i fucili dei revolver anti-barriera potessero usare diversi tipi di cartucce. Forse i tipi erano divisi tra i pari e i dispari nelle camere del cilindro di un revolver e ruotavano due camere a volta. In quel modo, poteva essere cambiato da pari a dispari.

Erano cartucce a salve.

Ma l'onda d'urto causata dall'esplosione era abbastanza per colpire l'ossigeno dei polmoni di una persona e metterla a tappeto. Quando venne zittita la prima linea dei rivoltosi, la seconda e la terza impallidì e cominciò a correre qua e là in preda al panico.

Le tute potenziate non li lasciarono andare.

Passarono davanti alla gente della cittadina che era rannicchiata ai lati della strada e se avessero mostrato qualche segno di resistenza, avrebbero fatto fuoco senza pietà, rigettandoli con una testata di suono. Mentre i rivoltosi venivano resi incapaci da ciò, le tute potenziate collegavano i loro fucili ad una specie di zaino metallico che avevano sulla schiena per ricaricare automaticamente.

(...Che sta succedendo?)

La situazione era così folle che Kamijou non poteva far altro che guardare.

(Tsuchimikado non aveva detto che la Città Accademia non avrebbe agito? Ed adesso che l'hanno fatto... Perché doveva essere in questo modo?!)

Oyafune Monaka aveva detto che i leader della Città Accademia non si erano permessi di affrontare il problema ad Avignone ed avrebbero lasciato solo che il caos peggiorasse.

Apparentemente era giunto il momento di agire.

Adesso che la quantità di danno di cui avevano bisogno era stata fatta dal caos, stavano ponendo fine a tutto come se a premere un interruttore.

Kamijou si morse il labbro.

I leader della Città Accademia.

Il Consiglio di Amministrazione.

E colui che li controllava che stava davvero a capo della parte scientifica.

«Capisco. Quindi si è arrivati a questo.» disse Terra divertito.

E con quelle parole, l'atmosfera che era stata colorata dallo shock si riconcentrò su Terra.

Tsuchimikado sosteneva la pistola mentre fuoriusciva del fumo dalla canna e da lui proveniva così tanta ostilità che sembrava potesse trapassare Terra solo con quella.

«Beh, coloro che manipolano il Documento-C nel Palazzo dei Papi sono solo maghi normali, quindi potrebbe finire davvero male. Eppure, speravo di aver raccolto un po' più di dati per il mio incantesimo di precedenza "Esecuzione della Luce". Oh, beh.»

Mentre Terra parlò, non guardò verso Kamijou o gli altri e camminò quasi senza una meta attraverso uno dei grandi buchi creati in uno dei complessi degli alloggi, aperti dalle tute potenziate.

«Aspetta!!» urlò Tsuchimikado, ma l'uomo successivamente saltò a lato.

Prima che Kamijou potesse capire il perché, vi fu un enorme esplosione dall'interno del complesso che probabilmente proveniva dall'attacco di una tuta potenziata.

Il piccolo corpo di Kamijou venne coinvolto da essa.

Il buco che aveva attraversato Terra si era riempito di fiamme.

«Oh...?!»

«S-Stai bene?!»

Itsuwa prese freneticamente la mano di Kamijou.

Il ragazzo la afferrò per alzarsi e Tsuchimikado lo chiamò.

«Puoi muoverti, Kami-yan? Dobbiamo raggiungere il Palazzo dei Papi!!»

«Quelle tute potenziate provenivano dalla Città Accademia, vero?! Pensavo che non si muovessero! Tutto ciò è diventato dannatamente complicato! Possiamo davvero andarcene senza fermarli?!»

«Andare dietro Terra ha la priorità!! Ed anche loro sono alla ricerca del Documento-C. Tutto questo caos potrebbe attenuarsi una volta che l'oggetto spirituale sarà distrutto!!»

«Dannazione. Stanno davvero pianificando di fermare tutto questo caos?» borbottò Kamijou infastidito.

Ad Avignone c'erano i rivoltosi sotto l'effetto del Documento-C e le tute potenziate. Quale parte odiavano davvero?

«Forza, Kami-yan. Quel membro del Posto alla Destra di Dio potrebbe ancora prenderci troppo alla leggera, ma per come stanno le cose, fuggiranno davvero. Questa è la nostra unica possibilità per distruggere il Documento-C!!»

«'Fanculo.» imprecò Kamijou.

In quel momento, un numero di tute potenziate entrò nella strada stretta del buco, adesso pieno di fiamme, che aveva lasciato Terra.

All'interno dovevano esserci dei colleghi della Città Accademia, ma le canne delle armi puntavano esattamente in quella parte.

Evidentemente non stavano perdendo tempo per controllare da che parte stavano. Stavano solo attaccando tutti coloro presenti nella città di Avignone.

«...Kami-yan, dividiamoci. Itsuwa, giusto? Tu e Kami-yan dirigetevi verso il Palazzo insieme.»

«Tsuchimikado?»

«Pare ci siano due problemi in questa città. Pensavo che al momento avremmo potuto lasciare da parte le tute potenziate, ma quell'opzione è andata. Kami-yan, segui Terra e fai qualcosa per il Documento-C. Io fermerò questi idioti della Città Accademia.»

«Ma...»

Kamijou stava per finire la frase con "non c'è modo in cui tu possa farcela", però Tsuchimikado lo interruppe.

«Non sono del tutto nemici. Sicuramente dovrò combattere velocemente, ma cercherò una possibilità per parlare con loro. E sono migliore di te ad escogitare tattiche del genere.»

«...Dannazione.»

«Vai, Kami-yan!!»

«Dannazione!!»

Mentre urlò, Kamijou corse lungo la strada stretta con Itsuwa. Dietro di lui sentì il suono delle tute potenziate che si mettevano in uso e (Tsuchimikado deve aver fatto qualcosa) sentì a ripetizione un suono di ghiaccio che veniva infranto. Il ragazzo strinse i denti sapendo che Tsuchimikado sarebbe stato ricoperto di sangue anche se usava la magia per una volta, ma non poteva farci nulla al momento.

Corse verso le strette strade dell'antica città di Avignone.

Aveva il naso pieno di odore della polvere da sparo e del fumo.

Vide fuggire delle persone seguite dalle tute potenziate.

(Che diavolo sta succedendo?!)

Ciò fece sembrare le manifestazioni e le rivolte un nulla. Mentre Kamijou guardava la schiacciante violenza dell'azione militare, pensò che i vasi della sua testa stessero per scoppiare.

Itsuwa conosceva la posizione del Palazzo dei Papi dalla precedente indagine su Avignone. Il ragazzo guardò nella direzione che lei indicò e vide una sagoma che pensò si trovasse in lontananza.


Fra le righe[edit]

Stiyl Magnus lasciò la Torre di Londra.

Il tempo lì era ragionevole, ma i turisti erano pochi e radi. Al contrario degli altri paesi, a Londra non c'erano rivolte su larga scala ma c'era ancora un senso di tensione che si espandeva in tutta la città.

«Il Posto alla Destra di Dio, eh...?» mormorò Stiyl mentre poggiava una nuova sigaretta sulle labbra.

A quanto aveva detto Lidvia Lorenzetti, era composto solo da quattro membri ed ognuno di loro aveva le caratteristiche di uno dei quattro arcangeli.

«Cosa pensi riguardo ciò che ha detto?» disse Agnese Sanctis per niente annoiata mentre usciva dall'edificio al suo fianco. «C'è qualcosa di vero? Non ho mai sentito niente del genere mentre stavo con la Chiesa Cattolica Romana. Potrebbe essere semplicemente una bugia detta per intralciarci.»

«Non posso negare quella possibilità, ma tutto ciò che è stato detto durante l'interrogatorio è stato registrato con la magia. Era ciò che stavi scrivendo nella pergamena. Se o rianalizziamo, riusciremo a capire quanto sia corretto.»

«Ovviamente non possiamo esserne sicuri al 100%.» aggiunse Stiyl mentre pensava.

Se Lidvia stava dicendo la verità, "Il Posto alla Destra di Dio" era sia il nome di un gruppo all'interno delle profondità della Chiesa Cattolica Romana e, allo stesso tempo, il nome del loro obiettivo finale.

(...Il posto alla destra. Sembra quasi un indizio, ma non ne sono certo. Non posso ancora restringere la visuale. Suppongo di dover parlare un altro po' con loro.)

Stiyl guardò in faccia Agnese.

«Forse dovremmo prenderci un po' più di una pausa.»

«No, voglio terminare il mio compito.»

«Capisco» rispose brevemente Stiyl.

Poi tornarono nell'oscurità della Torre di Londra.

Capitolo 4: Un Ammasso di Metallo che Copre il Cielo — Cruel_Troopers.[edit]

Parte 1[edit]

Kamijou e Itsuwa corsero lungo le strade di Avignone.

Gli agghiaccianti rivoltosi non c'erano più.

La maggior parte di loro era stata sterminata.

Parti della strada erano state rovesciate, le mura e gli edifici erano crollati, quindi era difficile attraversarle. C'erano molte macchine parcheggiate. Correndo verso il Palazzo dei Papi, Kamijou sentì che l'aria puzzava di fumo e polvere da sparo e di tanto in tanto doveva scalare le macerie o passare all'interno dei buchi che c'erano nelle mura.

Le tute potenziate si trovavano in diverse zone di tutta la città.

Alcuni sulle strade; altri sui tetti degli edifici.

(Se riesco ad individuarne così tanti solo correndo, devono essercene centinaia o addirittura migliaia in città. Che diavolo sta accadendo...?)

Kamijou strinse i denti mentre percorreva una strada che era stata sommersa a causa di un tubo dell'acqua rotto e saltò oltre un lampione distrutto.

(A cominciare quella guerra è stata la Chiesa Cattolica Romana. La Città Accademia avrebbe dovuto muoversi nel tentativo di fermarla. Quindi perché sta accadendo?!)

C'era una cosa che mancava chiaramente a questo campo di battaglia.

L'odore del sangue.

Dato che i revolver anti-barriera delle tute potenziate usavano diversi tipi di proiettili, degli umani in carne ed ossa erano gli unici e soli a sparare con le cartucce a salve. Ma lo sparo creato dalla grande quantità dell'esplosivo usato si tramutava in un'onda d'urto. Questo involucro di suoni stava uccidendo senza pietà i rivoltosi di Avignone.

Ce n'erano intere pile prive di sensi sparsi per tutta la città. E vicino ad ognuno c'erano delle tute potenziate che gonfiavano un pallone gigante con una fibra antiproiettile cucita su di essa.

(E' un simbolo di riconoscimento...?)

Kamijou aveva visto qualcosa del genere in un drama della Città Accademia.

Il pallone era equipaggiato con una piccola telecamera e si muoveva intorno usando l'aria riscaldata proprio come quella di una mongolfiera. La sua debolezza principale era la batteria per la fornace elettrica che riscaldava l'aria ben drenata velocemente, ma si muoveva più silenziosamente di uno con un'elica ed era sia economico che portatile.

Quella che stavano gonfiando le tute potenziate era parecchie volte più grande di quelle viste nei drama ed aveva un cesto fatto della stessa fibra antiproiettile che si trovava al di sotto.

Più che altro stava per essere usata similmente ad una mongolfiera. Ci avrebbero messo all'interno le persone prive di sensi e li avrebbero portati automaticamente fuori dalla zona d'azione.

Quando Kamijou si guardò nuovamente intorno, si accorse che un numero di palloni bianchi stava volando in aria come i semi dei denti di leone.

Quello era solo il numero delle persone che avevano eliminato le tute potenziate.

«...»

Potevano aver avuto la stessa idea di Tsuchimikado.

I rivoltosi che marciavano nelle strette strade di Avignone sarebbero stati degli ostacoli per la loro missione. Ed il nemico che stava usando il Documento-C avrebbe potuto mischiarsi a loro. Quindi, come prima cosa, la strategia migliore era quella di placare i rivoltosi.

Ma...

«Tsuchimikado non avrebbe agito in questo modo...»

«Eh?» Itsuwa voltò la testa verso Kamijou, ma lui non rispose.

Mentre correva, guardò le macchine esplose e strinse saldamente il pugno.

(Solo perché le vostre azioni hanno la precedenza, non c'è ragione di usare la violenza per far piegare a voi la città!!)

Alla fine Kamijou aveva capito cosa voleva fermare esattamente Oyafune Monaka, un membro del Consiglio di Amministrazione. Non era perché odiava la Chiesa Cattolica Romana. E non era perché non voleva sconfiggere il nemico della Città Accademia. Voleva fermare una situazione del genere dove le cose si erano trasformate in un conflitto dove tutto e niente era stato distrutto.

(Devo fermare tutto ciò.)

Kamijou serrò le mascelle e corse per la città che era diventata un campo da battaglia.

(Non posso ignorare questa spirale di distruzione. Se qualcuno cercherà di giustificare questa situazione, distruggerò ogni loro piccolo frammento d'illusione!!)

«S-Siamo arrivati. Quello è...!!»

E così Kamijou e Itsuwa avevano raggiunto il Palazzo dei Papi.

Il nome aveva portato Kamijou ad immaginare una chiesa solenne o un palazzo pacchiano, ma l'effettivo edificio era meno un palazzo e più una fortezza medievale. La costruzione gigante era costituita da una collezione di pietre provenienti da una cava che davano una sensazione di rigetto a coloro che la guardavano.

Le mura esterne che sovrastavano Kamijou erano più alte di dieci metri, ma non appena vide quel posto, sembrò sorpreso.

«Buchi...» mormorò Itsuwa mentre teneva la lancia in mano.

Le enormi doppie porte dell'entrata principale erano state spazzate via verso l'interno e le mura intorno ad alcune finestre nei piani superiori erano state distrutte. Qualcuno doveva esserci entrato perché c'erano colpi d'arma da fuoco ed esplosioni ad intermittenza provenire dall'interno.

«Hanno già cominciato. Andiamo, Itsuwa!!»

«G-Giusto!!»

Entrare in un edificio da dove provenivano suoni di spari non era l'idea migliore, ma non avevano altra scelta.


Parte 2[edit]

Tsuchimikado Motoharu era ricoperto di sangue.

Non era perché le tute potenziate gli avevano sparato. Era un effetto collaterale della magia degli origami che aveva usato al fine di attirare la loro attenzione da qualche altra parte.

Aveva usato quella piccola opportunità per cominciare a correre attraverso una strada stretta. Sembrava che stesse per inciampare, quindi si nascose dietro una macchina parcheggiata.

Sentì un numero di spari dirigersi verso di lui.

Sebbene fossero a vuoto, le esplosioni di aria furono efficaci nel sopprimere i rivoltosi. Con una sola di esse, i finestrini delle auto vennero distrutti e la porta di metallo si piegò in due.

(Dannati...)

Tsuchimikado fece schioccare la lingua e si poggiò contro un lato della macchina.

Se fosse stato colpito non sarebbe morto, ma sarebbe svenuto. E mentre si nascondeva dietro il suo scudo, sentì un rumore diverso.

Tornò a guardare in modo sconvolto, vedendo che una delle tute potenziate aveva usato il suo sorprendente potere di salto per volare dieci metri in aria e si stava avvicinando esattamente da sopra di lui.

«Merda!!»

Tsuchimikado saltò immediatamente indietro e, quasi allo stesso tempo, la tuta potenziata gigante atterrò sulla macchina. Questa venne distrutta sotto il grande peso ed esplose. L'esplosione trascinò il ragazzo più lontano di quanto avesse potuto saltare altrimenti.

Mentre rotolava a terra, la tuta potenziata puntò tranquillamente il suo revolver anti-barriera contro di lui quando venne circondato dalle fiamme.

La zona in cui si trovava aveva una fila di edifici simili a scogliere da entrambi i lati di una strada stretta. Tsuchimikado cercò di rifugiarsi dietro un edificio all'angolo della strada, ma la tuta potenziata fu più veloce. L'esplosione d'aria che vi fu con il colpo dello sparo lo colpì ai piedi.

Cadde come se fosse inciampato.

Strisciando, riuscì in qualche modo a raggiungere l'angolo della strada.

(Gh... Ahhhh?!)

Quando si guardò la caviglia, questa era parecchio contusa. In qualche modo l'osso non si era rotto, tuttavia i suoi movimenti vennero limitati.

(Pare ci fossero quattordici tute potenziate. La loro armatura sembra sottile, ma dovrebbero riuscire ad afferrare un missile anticarro diretto. Per non parlare...)

Quando sentì muoversi dei macchinari da dietro l'angolo, Tsuchimikado uscì dalla tasca del nastro medico di pronto soccorso e lo usò per fasciarsi la caviglia.

(Stanno usando il nuovo dispositivo di correzione di guida. Quello che studia le condizioni del campo di battaglia e regola automaticamente tutto per far fuoriuscire la migliore delle performance.)

Quando usavano le stesse armi in una foresta tropicale o in Antartide, la loro prestazione poteva cambiare in base alle condizioni ambientali. In un deserto, si poteva essere certi che la sabbia non entrasse e nelle paludi si doveva far sì che non arrivasse il fango.

Il modo più semplice per mantenere in forma un'arma e le sue caratteristiche si differenziava dalla regione. Ma queste tute potenziate erano diverse. Loro scansionavano l'ambiente intorno a loro e lo correggevano in automatico, così che potessero essere usate con le loro impostazioni di default in tutto il mondo.

(Sono abbastanza sicuro che la correzione automatica dell'informazione viene trasmessa a tutti loro durante una missione. Ah ah. Probabilmente, proprio adesso, sanno al meglio come ci si deve muovere ad Avignone.)

Per le armi con le gambe l'equilibrio era il problema più grande, ma in quelle tute potenziate non vi era debolezza. Potevano attraversare un terreno in rovina anche meglio di come potesse fare una persona.

(Dannazione. Come potrei attaccare...?!)

Tsuchimikado Motoharu controllò la sua caviglia fasciata.

Ed al momento, si stavano avvicinando.


Parte 3[edit]

L'interno del Palazzo dei Papi era vasto.

Ma Kamijou sentiva che quella enormità gli dava una sensazione di isolamento. Inoltre, non vi era nulla. Le mura non avevano nemmeno la carta da parati: erano pietre nude. A parte gli impeccabili pilastri che sostenevano il soffitto, non c'era niente. Era come una piramide dopo che tutti i tesori erano stati rimossi.

(Pare che la Chiesa Cattolica Romana non avesse davvero alcuna forza maggiore qui. Degli eletti volevano usare il Documento-C senza che il resto della chiesa lo sapesse. O forse Terra sta agendo da solo usando una squadra personale.)

«Pare che non ci sia nessuno qui...» disse Itsuwa tenendo la lancia per ogni evenienza.

Durante i giorni lavorativi il posto era aperto ai turisti, ma in un momento come questo non vi era nessuno a visitarlo. Precedentemente, Avignone era stata spaventata dai rivoltosi e adesso le tute potenziate si stavano scatenando per tutta la zona.

Gli spari e le esplosioni continuavano.

Dato che era così, significava che si stavano svolgendo delle battaglie effettive al posto di una soppressione unilaterale.

Terra non era l'unico mago della città perché qualcuno doveva aver reso operativo il Documento-C. Le tute potenziate erano sorprendenti, ma quei maghi dei Cattolici Romani dovevano avere qualcos'altro per sfidarli in modo diretto.

Dato che non voleva attirare l'attenzione di alcuna delle due parti, Kamijou camminava con calma.

«...Da dove sono venute esattamente quelle tute potenziate?»

«Eh?» Itsuwa guardò Kamijou.

«Le stanno manovrando quelli della Città Accademia? O sono state date in prestito ad un'organizzazione che coopera con loro? E non possono esattamente nascondere ciò che stanno facendo qui. Cosa sta pensando la Città Accademia...?»

Il suo cellulare aveva la funzione TV.

Causare del rumore superfluo era pericoloso, ma aveva bisogno di informazioni.

Kamijou controllò per essere sicuro che nessuno fosse nei dintorni, prese il cellulare e cercò di accendere quella funzione. Tuttavia, non accadde nulla. Forse non funzionava con i canali stranieri. Pensò per un attimo e poi controllò i numeri registrati in rubrica. Ne chiamò uno di quelli.

«Misaka!!»

«C-Cosa?»

Aveva chiamato Misaka Mikoto.

«Sei occupata? C'è una cosa che vorrei chiederti.»

«O-Oh, capisco. Devo essere per forza io? Non potevi chiedere a qualcun altro? Come mia madre, forse.»

«Hm? ...Oh, credo tu abbia ragione. Posso chiamare Misuzu-san o qualcuno...»

«No, no, no, no!! Pensavo che mi avessi chiamata perché avevi qualcosa da chiedere a me!»

«??? Beh, supponevo che una persona della Città Accademia potesse essere più utile di Misuzu-san.»

Kamijou piegò la testa su un lato ed andò al nocciolo della questione.

«Misaka, puoi controllare il TG? Puoi farlo anche da internet. Puoi vedere se le news straniere dicono qualcosa circa un fatto accaduto nella città di Avignone?»

«Eh?» rispose Misaka.

Forse la domanda era stata un po' troppo improvvisa.

...O questo era ciò che pensava. Evidentemente non era il caso.

«Di cosa stai parlando? Se accendi una TV qualsiasi, troverai le notizie speciali. Avignone è una città francese, giusto? Pare che un gruppo religioso stia violando le leggi internazionali usando un tipo speciale di arma distruttiva e un'operazione per riordinarle è già cominciata. C'è un grande frastuono a riguardo.»

«...Cosa?»

Kamijou era totalmente sconvolto e Mikoto continuò.

«Dicono che normalmente sarebbe stato il governo francese ad occuparsi di tutto ciò, ma avevano bisogno di alcuni esperti con accesso ad una tecnologia speciale, quindi è stata coinvolta la Città Accademia. ...A dire il vero, dove sei? Devi essere in difficoltà per non trovare queste informazioni ancora da nessuna parte.»

«B-Beh...» Il ragazzo pensò a come spiegarle tutto, ma qualcosa lo distrasse.

Non riusciva a sentire più niente.

Ad un certo punto, gli spari e gli altri suoni dallo scontro vicino si erano fermati. Era una condizione naturale del Palazzo dei Papi, ma il silenzio quasi gli faceva male alle orecchie.

(...)

Mikoto stava dicendo qualcosa dall'altro lato della cornetta, ma Kamijou non rispose.

Bloccò il respiro e focalizzò la sua attenzione, ma non riusciva ancora a sentire niente.

Si scambiò degli sguardi con Itsuwa che era vicino a lui e si muoveva lentamente in avanti.

(Cosa sta succedendo...?)

Il ragazzo sentì come se una tensione sconosciuta stesse penetrando dalle profondità dei corridoi, dalle crepe nei muri e dagli altri lati delle porte. Sembrava che l'intera atmosfera della zona fosse cambiata.

Kamijou non riusciva a capire cosa l'avesse causata.

Era perché la risposta si mostrò prima che ne avesse una possibilità.

Con un forte suono, il muro spesso che c'era dalla parte del ragazzo si spalancò.

Ne uscì fuori una tuta potenziata.

Si scontrò con Kamijou e lo scaraventò al suolo. Il telefono che aveva in mano cadde insieme a lui e lo schermo LCD andò in frantumi.

«?!»

Itsuwa puntò frettolosamente la punta della lancia contro la tuta potenziata, ma si fermò parzialmente.

Lo fece perché essa aveva braccia e gambe penzolanti che mostravano di aver perso la loro funzionalità. Doveva esser stata lanciato lì da qualcuno.

Le tute potenziate avevano sparpagliato diversi oggetti cilindrici. I proiettili per i revolver anti-barriera che venivano usati dalla tute potenziate erano cilindri dalla grandezza di una lattina di 350 ml. Il revolver gigante si trovava a terra molto vicino.

«Kh...» Scuotendo la testa, Kamijou si alzò e sentì dei passi.

Sollevò la testa.

Itsuwa stava tenendo la lancia per coprirlo.

E dietro di lei...

Attraverso il muro distrutto vi era un mago che teneva una lama bianca gigante.

Era Terra della Sinistra.

L'uomo aveva distrutto la tuta potenziata senza la minima fatica usando la magia di "precedenza".

«Ce l'hanno proprio fatta...» disse lentamente con un cenno di irritazione intenzionale. «Non mi aspettavo che avrebbero placato il caso delle rivolte creandone uno ancora maggiore in cui sarei stato coinvolto. Mostra soltanto quanto sia seria la Città Accademia. Sentivano di dover far qualcosa riguardo ciò anche se li avrebbe portati ad una certa quantità di critiche internazionali.»

Nella mano destra, l'opposta di quella che teneva la ghigliottina bianca, teneva un pezzo di pergamena arrotolato. Era piccolo. Era lungo solo circa 15 cm e largo 3 cm. La pergamena che era stata sigillata con della cera era...

«Il Documento-C...» borbottò Itsuwa totalmente scioccata.

Era quell'oggetto spirituale potente che rendeva le parole di chi parlava "completamente corrette" per la Chiesa Cattolica Romana. E se lo stava tenendo Terra al posto dei maghi che lo avevano usato di fatto...

«E' davvero una seccatura. Potevo sconfiggerli facilmente da solo ma hanno focalizzato i loro attacchi sui maghi che usavano questo. E ciò ha avuto chiaramente un effetto sull'incantesimo. Davvero, adesso il non riuscire ad usare incantesimi umani può essere un vero problema. Mi è stata soffiata la vittoria grazie a quei maghi mediocri. Pare che piantarla qui ed andarmene sarebbe il piano migliore.»

«Pensi davvero che ti lasceremo andare?» disse Kamijou mentre alzava lentamente la mano destra. «Quando tornerai al Vaticano potrai usare il Documento-C. Pensi davvero che sapendolo ti lasceremo andare?»

«Ma cosa puoi farci? Non può fermarmi nemmeno quell'unità della Città Accademia che ha attaccato Avignone. Oppure pensi di essere più forte di tutte loro grazie alla tua mano destra? Hai una qualche prova a riguardo?»

«...»

Dato che non c'erano più spari provenire da alcuna parte nel Palazzo dei Papi, era meglio supporre che tutte le tute potenziate fossero state sconfitte da Terra.

Con quella quantità di potere a sua disposizione, Terra sorrideva beffardamente verso Kamijou e Itsuwa.

«Sebbene suppongo che sarà difficile convincerti se non faccio niente.» Mise il Documento-C in tasca con la sinistra e sollevò la ghigliottina bianca con la mano destra. «Sfidami quanto più ti piace e poi arrenditi. Lo trovo molto più piacevole così.»


Parte 4[edit]

Il paesaggio urbano di Avignone veniva distrutto sempre più.

I rivoltosi avevano perso conoscenza a causa delle cartucce a salve che creavano delle specie di onde d'urto, erano stati ammassati in pile dalle tute potenziate e poi portati via dai palloni tessuti con delle fibre anti-proiettili.

E Tsuchimikado Motoharu correva in mezzo a tutto ciò.

Si spostava dai nascondigli dietro ai detriti a quelli dietro alle macchine, cercando di restare allo scoperto il minor tempo possibile. Stava scappando dalle tute potenziate che lo seguivano. Sebbene stesse nascosto quanto fattibile, le esplosioni continuavano. Evitava terreni piani quanto poteva e continuava proseguendo su sentieri con lampioni rovesciati sul suolo e strade distrutte.

Ma...

(Tch. Quindi non se la berranno solo per quello. I loro dispositivi di correzione di guida stanno funzionando...!!)

Sebbene le tute potenziate camminassero su due gambe, il che rendeva loro difficile bilanciarsi poiché erano effettivamente abbastanza pesanti, si mossero senza mostrare alcun segno di esitazione. Non stavano camminando facendo un passo alla volta come su un terreno piano; si stavano muovendo facilmente come scarafaggi.

Le tute potenziate scansionavano l'ambiente e mettevano in automatico la correzione più ottimale per la situazione. Inseguivano Tsuchimikado mentre viaggiavano tanto veloci quanto un'automobile e superavano gli ammassi rocciosi più facilmente di quanto potesse un essere umano.

Era solo questione di tempo affinché venisse dato lo scaccomatto.

Tsuchimikado si fermò nel bel mezzo della strada. Le alte costruzioni sulla sinistra e sulla destra erano state distrutte e bloccavano la strada come se fossero franate. Non c'era molto da scavalcare, ma le tute potenziate non gli avrebbero lasciato così tanto tempo da permettergli di farlo. Sarebbe finita mentre gli sparavano alla schiena ammassandosi contro il muro.

Sentì un rumore metallico provenire da dietro di lui.

Sembrava un ingranaggio che si muoveva.

Sentì un brivido percorrergli la schiena. Era un suono che non aveva ancora sentito, il che significava che era cambiato qualcosa.

Aveva un'idea abbastanza buona su cosa potesse essere.

(...Il revolver anti-barriera.)

Era il suono delle cartucce a salve usate per soffocare i rivoltosi, che era stato cambiato in veri e propri proiettili, che avevano intenzione di aprire i cancelli ai rifugi nucleari.

(Eccoli!!)

Tsuchimikado si lanciò con tutta la sua forza su un lato senza preoccuparsi di voltarsi. Esattamente in seguito, il suono di un'esplosione lo colpì come un colpo fisico. La montagna di detriti che aveva bloccato la strada era stata spazzata del tutto via. Con una singola esplosione era stato creato un buco di pochi centimetri di diametro.

«...!!»

Tsuchimikado guardò dietro di sé mentre si copriva le orecchie.

La tuta potenziata mirava alla canna che era grande abbastanza da puntarla verso di lui e collocare il dito sul mirino.

Le strade di Avignone erano strette.

Stavolta il ragazzo non poteva saltare su un lato per evitare il colpo.

«?! Hey, bastoncini di legno. Siate utili per una volta e fungete da scudo!! (Usa il talismano del bosco blu e proteggi il mio corpo!![1])» urlò Tsuchimikado mentre uscì fuori un origami quando gli spari d'arma da fuoco si dirigevano direttamente di fronte a lui.

Le poche dozzine di proiettili anti-materiale bellico sparate agirono come se avessero rimbalzato da uno scudo leggermente di fronte a lui, distruggendo le mura che colpirono.

Un rivolo di sangue scivolò dalle labbra di Tsuchimikado.

Era l'effetto collaterale del suo uso della magia.

Ciononostante, prese un altro origami, stavolta nero.

«Forza, svegliatevi coglioni. Distruggete questa merda e rideteci su a crepapelle!! (Il nero è il simbolo dell'acqua. Apri una via simile a quella violenza!!)»

Una sfera d'acqua di circa un metro apparve improvvisamente dal nulla e volò verso la tuta potenziata, scaraventandola indietro.

Ma era tutto ciò che fece.

Dato che aveva usato la magia per due volte consecutive a breve distanza l'una dall'altra, Tsuchimikado perdette sangue. Cercò di sostenersi su un muro antico, ma una delle sue gambe cedette prima che la mano lo raggiungesse.

«Vaffanculo...»

Si guardò intorno e vide una serie di tute potenziate. E ce n'erano alcune anche nei tetti degli edifici che gli miravano a lui.

(...)

Mentre controllava la loro posizione, Tsuchimikado sollevò lentamente le mani sopra la testa.

Poi mosse le labbra e parlò.

«Mi arrendo. ...Fate di me ciò che volete.»

«Ma.» continuò. «Vale solo se potete farlo.»

Quando finì di dire quelle parole, cambiò qualcosa nelle tute potenziate che lo tenevano di mira.

Quelle che potevano muoversi più facilmente di una persona in carne ed ossa si irrigidirono improvvisamente. Mentre i piloti controllavano frettolosamente il comportamento delle tute, poteva essere udito un suono di ingranaggi inceppati. Sembrava che non potessero muovere nemmeno le dita perché non c'era alcun suono di spari.

«Sono certo che tu voglia sapere cosa sta accadendo.»

Mentre Tsuchimikado si avvicinava lentamente, poteva sentire l'atmosfera di sorpresa provenire dalle tute. Quelle armi potenti erano pur sempre pilotate da persone normali.

«Quelle tute sono equipaggiate con un nuovo dispositivo di correzione di guida installato. Che sia in un deserto o nell'Antartico, la macchina avrebbe controllato le condizioni ambientali automaticamente e compiuto la manutenzione.»

«Ma.» disse Tsuchimikado. «In certe situazioni possono rivelarsi un ostacolo. Per esempio, se si incontrano delle certe condizioni speciali in un certo ordine, in quel dispositivo viene a crearsi un errore. In parole povere, c'è un buco di sicurezza che rallenta l'abilità di prendere decisioni del sistema quando riceve simultaneamente più condizioni contraddittorie come "gira a destra" e "gira a sinistra". Hai dimenticato che l'HsPS-15 è un prototipo che è riuscito solo di recente ad arrivare ad essere esposto ad una mostra?»

Inoltre, la versione della tuta potenziata che era stata usata ad Avignone era fatta per condividere i suoi dati ambientali con le altre tute. Ciò significava che un errore in una tuta poteva riguardare tutte le altre.

Tsuchimikado camminò vicino ad una delle tute potenziate bloccate e prese energicamente il revolver anti-barriera dalla sua stretta.

«...L'errore nel dispositivo di correzione di guida è stato mandato alle tute restanti. Adesso avete bisogno di cambiare manualmente le impostazioni nell'equipaggiamento di fuga anche per andarvene. C'è un sacco di lavoro seccante che ha bisogno di essere fatto per svegliarli ed accenderli e solitamente ci sta almeno dieci minuti.» disse mentre portava con sé, sulla spalla, l'enorme fucile che sembrava una versione rimpicciolita del cannone principale di un carro armato.

Pareva che i piloti all'interno delle tute potenziate fossero del tutto sbalorditi per ciò che stava dicendo Tsuchimikado. Dovevano chiedersi come fosse venuto a conoscenza del problema con le tute quando nemmeno loro ne sapevano nulla.

Nel frattempo, il ragazzo diede dei colpetti all'armatura della tuta vicino a lui e parlò in modo annoiato.

«Se vuoi uscire, dovresti muoverti. Una volta che se ne accorgeranno non potrai più attaccare, i rivoltosi stanno per cominciare l'assedio.»

Dopo di che, si sentì provenire uno schiocco dalla tuta potenziata. Sembrava che facessero in fretta per andar via.

(Adesso...) pensò Tsuchimikado mentre guardava il tutto.

Era riuscito a rubare temporaneamente la funzionalità delle tute, ma i soldati stessi erano ancora in vita.

(E' qui che comincia la vera battaglia.)

Quantomeno, erano sigillati all'interno finché potessero riparare l'equipaggiamento di fuga. Dato che non potevano combattere, forse avrebbe potuto parlare con loro.

(Per prima cosa devo spiegare loro che mi sto comportando come un agente della Città Accademia. No, suppongo che debba farlo contro i desideri dei miei superiori questa volta. Spero di poter far proseguire questa conversazione senza peggiorare le cose.)

Tsuchimikado stava pianificando come avrebbe "negoziato", ma i suoi pensieri vennero interrotti e guardò improvvisamente in alto.

Poteva sentire un ruggito.

Vide un jet bombardiere volare nel pacifico cielo blu.

E quel bombardiere non era l'unico di 100 metri. Ne stavano volando in cerchio su Avignone più di dieci.

Tsuchimikado strinse i denti alla vista di quella forma caratteristica.

(E' il Bomber Supersonico Segreto HsB-02 della Città Accademia!)

Quei bombadrieri erano stati creati usando la stessa tecnologia dell'aereo supersonico che lui e Kamijou avevano preso per arrivare ad Avignone e che potevano viaggiare a più di 7000 km/h. Si diceva che potessero sfuggire ad un missile solo volando dritti.

Dopo che si schiarì le idee, gli venne in mente un'idea.

Da dov'era venuto quell'enorme numero di tute potenziate?

La sua risposta era questa.

Erano stati caricati nei bombardieri e portati in Francia in circa un'ora. Poi sono atterrati ad Avignone. Era abbastanza un'impresa, ma la tecnologia elaborata della Città Accademia lo aveva reso una realtà.

Ovviamente, l'HsB-02 avrebbe avuto caricato in sé qualcosa in più delle sole tute. Doveva avere anche l'equipaggiamento necessario per bombardare.

(Dannazione...) pensò Tsuchimikado mentre guardava il cielo. (Hanno fatto cadere le tute potenziate come prima cosa per assicurarsi che il Documento-C fosse qui. Una volta confermato, hanno solo pianificato di usare i bombardieri per far saltare in aria il Palazzo dei Papi, non è così?!)

Era un piano brusco e semplice da capire, ma era difficile pensare che avrebbe funzionato conoscendo l'incantesimo speciale che aveva Terra della Sinistra.

Tsuchimikado picchiettò sull'armatura della tuta potenziata vicino a lui.

«Hey! La gente di Avignone è già stata evacuata?! Quando è stato stabilito di bombardare?! Quelli sono i nuovi HsB-02. Non vogliono usarli qui, vero?!»

Mentre urlava, poteva sentire che i suoi pensieri si confondevano.

(Cosa stai pensando, Aleister? Potevo capire se fossero stati gli altri, ma conosci il mondo della magia. Se tutto potesse essere risolto con una normale azione militare, le organizzazioni come Necessarius non esisterebbero. Non sai che tutto ciò non è abbastanza per eliminare il Documento-C?)

Tsuchimikado ebbe un'altra idea.

(O hai ancora un asso nella manica?)


Parte 5[edit]

Un Level 5 con una stampella era a bordo di uno degli undici Bomber Supersonici Segreti HsB-02 che si trovava a novemila metri sopra Avignone. Il Level 5 e pochi membri dell'equipaggio di manutenzione erano gli unici elementi in uno spazio ampio che normalmente sarebbe stato pieno di bombe.

Un allarme di tono acuto risuonava dagli altoparlanti all'interno del bombardiere, al quale seguì una trasmissione con delle interferenze. Uno dei membri dell'equipaggio di manutenzione si voltò verso il Level 5 dopo averla sentita.

«La Parte A è completa! Adesso possiamo proseguire con la B. Quel portello si aprirà una volta che inizierà la Parte C. Devi mettere il paracadute!!»

«Non ne ho bisogno.» rispose il Level 5 con un tono seccato.

Il Level 5 tenne con calma la stampella ed osservò il monitor con lo schermo piatto che stava sul muro.

(Dio, che cazzo di rottura. Sono già occupato di mio e mi buttano fuori dalla Città Accademia. Devo porre fine a questa merda e tornare al vero problema imminente.)

Vista dall'alto, Avignone era una piccola città circondata da antiche cinta murarie. Forse era a causa di queste che limitavano la zona, ma l'interno sembrava come se fosse pieno zeppo di edifici alti.

Nel vederlo in quel modo, il Level 5 sorrise.

«Ah ah. E' come una miniatura della Città Accademia.»

«Eh?»

«Niente. Ma questo è un dannato mondo conveniente. Possiamo raggiungere la Francia dalla Città Accademia in circa un'ora.»

«Heh. Suppongo possa essere conveniente.» Mentre parlava con il Level 5, il membro dell'equipaggio di manutenzione sceglieva le parole con cura. «Quando si vola ad una velocità supersonica, la resistenza dell'aria fa crescere la temperatura della superficie della fusoliera in maniera significativa. Quando va a tutta velocità si avvicina a mille gradi, quindi si azionano i tubi per il liquido refrigerante in tutto l'intero mezzo.»

«Ossigeno liquido e idrogeno liquido?»

«Sì. I tubi pieni di refrigerante a basso punto di congelamento passano attraverso questi serbatoi per aumentare l'effetto congelante. L'ossigeno liquido e l'idrogeno vengono usati anche come propellente per gli shuttle e sono parte di ciò che qui viene usato come benzina. Ma ciò significa che l'effetto refrigerante si perde quando esauriamo la benzina.»

«Quindi andremo davvero a Londra invece di fare un'inversione a U e tornare. Non riesco a credere che fossero d'accordo a darci delle scorte per i bombardieri. Il Giappone non ci ha nemmeno dato il permesso di averli.»

Mentre il Level 5 parlava con stupore, l'allarme suonò nuovamente.

Dopo aver sentito la comunicazione, il membro dell'equipaggio di manutenzione alzò la voce.

«La Parte B sta cominciando!!»

Quando parlò, quattro bombardieri che volavano lì vicino cambiarono rotta.

Ruotarono e si allontanarono di quindici chilometri espandendo il raggio del cerchio.

Girarono la parte anteriore ed accelerarono.

Il fondo del bombardiere aveva una parte che non possedeva quello in cui stava il Level 5.

Era una lama nero corvino lunga circa la metà del bombardiere stesso.

La lama era protesa come un bastone e la sua superficie era fatta in modo da poter avere un contatto elettrico. In 1/100 di un millimetro, potevano essere controllati la concavità/convessità e lo schema.

Quella lunga ma sensibile lama varcava i cieli quando il bombardiere supersonico volava a 7000 km/h.

Solo con quella, le correnti ventose create dalla lama avevano un potere distruttivo tremendo.

Ma cosa sarebbe accaduto se una piccola quantità di limatura di ferro fosse stata mischiata ad essa?

La risposta sarebbe arrivata presto.

I quatto bombardieri avevano intrappolato Avignone causando la rottura del suolo, formando un quadrato tutto intorno ad essa.

Vennero seminati da una parte della lama solo pochi grammi di limatura di ferro.

Dato che quella polvere di metallo aveva raggiunto una tremenda velocità superiore a 10,000 km/h, un lampo arancione aveva raggiunto il suolo anche se nasceva da migliaia di metri in aria.

Il bombardiere su cui si trovava il Level 5 stava oscillando.

L'aria era stata squilibrata dal passaggio di un bombardiere amico.

«...»

Il Level 5 poggiò una mano sul muro senza distogliere lo sguardo dal monitor.

La prima esplosione aveva creato un fosso largo 20 metri e profondo 10 metri.

Successivamente, esso diventò arancione e crollò. La terra stessa era stata rovinata finché non diventò simile al magma. Ed in quel modo, l'antica città di Avignone era stata intrappolata in un fiume di lava. Le linee elettriche, le falde acquifere ed anche il Rodano che scorrevano vicino alla città, vennero separati. La circonferenza esterna aveva già cominciato a straripare.

In quel momento, chiunque all'interno dell'antica città di Avignone era completamente in trappola.

La città continuava ad andare avanti oltre le mura esterne ed i residenti nella zona che stava per diventare un fiume di lava erano stati rimossi forzatamente dalle tute potenziate, ma nessuno di loro gliene sarebbe stato grato.

(Ha. Quindi questa è la "Lama della Terra". Con soli 3 kg di limatura di ferro e un'ora, potrebbe tagliare in due l'intera Eurasia. La Città Accademia fa sicuramente delle cose divertenti.)

Solitamente, i bombardieri venivano protetti da qualche combattente.

Al contrario di quelli più piccoli, i bombardieri grandi non potevano svoltare molto velocemente. Se facessero, si spegnerebbero immediatamente e potrebbero anche soccombere all'inerzia e distruggersi, diventando un mare di pezzi in aria. In altre parole, se un nemico li avesse presi di mira, non avrebbero avuto modo di evitare un missile. Un chaff o un flare potrebbero essere d'aiuto fino ad un certo punto, ma non sarebbero dei metodi perfetti. Quindi i combattenti verrebbero schierati attorno al bombardiere per aiutare a prevenire che il nemico li mettesse nel mirino.

Ma il bombardiere HsB-02 era diverso.

Dato che poteva volare solo in modo rettilineo, era fatto in modo che potesse sfuggire ad un missile soltanto volando in quel modo.

Una velocità sorprendente di più di 7000 km/h lo rendevano una realtà. Con missili aria-aria sparati dai combattenti e persino missili superficie-aria che stavano in agguato nelle postazioni di bombardamento, l'idea era di spazzare via il bombardamento e togliersi dal raggio d'azione poco dopo che si era stati pesi di mira.

Il bombardiere supersonico cambiò le regole tradizionali di una battaglia aerea attraverso il puro potere.

E quando era stata aggiunta la potente funzione segreta Città Accademia, diventò quasi impossibile difendersi contro un attacco dell'HsB-02.

«Confermo che l'area presa di mira è stata isolata!!» disse ad alta voce il membro dell'equipaggio di manutenzione.

I bombardieri che avevano sparato alla Lama della Terra si allontanarono ampiamente di 20 km e decelerarono. Dovevano aver alterato lo "schema" della superficie della lama perché le correnti di vento si erano fermate.

«Adesso passeremo al bombardamento aereo dell'intera zona di missione!!»

La Lama della Terra dava l'impressione di essere un attacco eccessivamente impreciso, ma controllando elettricamente lo "schema" sulla sua superficie, poteva attaccare in una curva o in un posto singolo al posto di una linea retta. Poteva causare una distruzione abbastanza precisa da poter ritagliare i pezzi di un puzzle. Apparentemente, un singolo bombardiere poteva fare diverse linee in una volta se era necessario.

«Questo bombardiere altererà il corso per accertare che la strada venga usata dagli altri otto nel prossimo bombardamento. Fate attenzione ai colpi imprevisti!»

Il prossimo obiettivo era la zona all'interno dell'antica città di Avignone.

Non stavano prendendo di mira solo il Palazzo dei Papi, ma anche l'intera città. L'unità delle tute potenziate era ancora lì, ma i piloti erano equipaggiati con un tipo di trasmettitore che i bombardieri avrebbero potuto intercettare, e quindi avrebbero bruciato interamente la città di Avignone con un mare di lava mentre quelle zone sarebbero state evitate.

Il piano era che le tute potenziate venissero abbandonate e sciolte dalla Lama della Terra. I piloti avrebbero finto di essere del posto e di lavorare nella costa vicina al Mediterraneo dove avrebbero lasciato la Francia in un sottomarino già pronto. Viaggiare a lunga distanza in una tuta potenziata avrebbe risaltato troppo, quindi l'equipaggio irrecuperabile sarebbe stato lasciato a fondersi.

Ma affinché il piano andasse a buon fine, l'unità sul suolo avrebbe dovuto attraversare il mare di lava sotto il sup stesso potere. Dovevano aver avuto dell'equipaggiamento per aiutarli a farlo. Con la città diventata lava, ci sarebbero state parecchie correnti ascensionali, quindi forse avevano qualche ingranaggio portatile che avrebbe permesso loro di muoversi liberamente come i denti di leone.

«...»

Secondo il monitor, c'erano ancora un sacco di persone che non erano scappate da Avignone. I fortunati tanto da essere vicini ai piloti delle tute potenziate si sarebbero salvati, ma la maggior parte di loro sarebbe stata uccisa dalla lama di 8000 gradi.

«Cambio di programma.»

«Eh?»

«A noi interessa il Palazzo dei Papi, no? Focalizzate il vostro attacco lì per prima cosa. Se non funziona, andrò io stesso. Se non avrete mie notizie dopo di ciò, allora potrete attaccare tutta l'antica città come da programma.»

«Ma... Dovresti scendere solo quando affronteremo la Parte C. I calcoli dicono che dovremmo riuscire ad eliminare le forze nemiche solamente con la Parte B.»

«Cambio di programma.» ripetette il Level 5.

La schiena del membro dell'equipaggio di manutenzione si irrigidì. Aveva ricordato perché il Level 5 si trovava a bordo del bombardiere.

Lui era una bomba.

Proprio come una bomba atomica o una ad idrogeno, lui era una bomba caricata nel bombardiere per essere sganciata come parte della missione.

Il membro dell'equipaggio di manutenzione afferrò la radio e cominciò a fare delle trasmissioni. Sembrava star negoziando con un superiore che aveva comandato l'intera operazione e si ripetette più volte. Dopo di che, mise giù la radio e guardò silenziosamente il Level 5.

«...L-La tua richiesta è stata accettata. Il piano per la Parte B è stato cambiato. Concentreremo il nostro attacco sul Palazzo dei Papi.»

Dato che in viso aveva uno sguardo curioso, aveva dovuto chiedersi perché il suo superiore testardo si fosse arreso a tutto ciò.

Nel frattempo, le labbra del Level 5 si allargarono fino ai lati in un sorriso.

«Bene.»

«M-Ma perché...?»

Il Level 5 fece schioccare la lingua, seccato per la domanda.

L'isolata città di Avignone e le minuscole persone che fuggivano, somiglianti a chicchi di riso erano visualizzati sul monitor.

«Potrebbe sembrare lo stesso per voi, ma ci sono diversi modi e diversi livelli di malvagità.»

Un suono elettronico risuonò per tutto il bombardiere in ciò che dovevano essere stati i preparativi per aprire il portello.

Nel sentirlo, il Level 5 si voltò verso il membro dell'equipaggio di manutenzione e disse:

«Un cattivo di prim'ordine non prende di mira delle vite sincere.»


Parte 6[edit]

Un forte ruggito risuonò per tutto il Palazzo dei Papi come acqua fredda spruzzata su una lamiera accesa, amplificata centinaia di volte.

Doveva essere accaduto qualcosa all'esterno dell'edificio ma né Kamijou, né Itsuwa, né Terra sembravano vedere cosa.

Kamijou tenne sollevata la mano destra e lanciò uno sguardo truce a Terra.

Si distanziavano di sette metri.

Il ragazzo si trovava all'interno del raggio d'azione della ghigliottina di Terra. Per non parlare del fatto che questo possedeva l'abilità della "precedenza".

Le condizioni del pavimento erano cattive. C'erano dei pezzi del muro di pietra, che Terra aveva distrutto, sparsi ovunque ed un numero di proiettili cilindrici che appartenevano alle tute potenziate decedute.

«Te lo chiederò per l'ultima volta, ma dubito davvero che mi cederai così facilmente il Documento-C.»

«No. Quindi accetta la tua sconfitta.»

Nel sentire quelle parole, Kamijou fece uno scatto verso di lui.

Terra rispose facendo oscillare la lama di farina che aveva nella mano destra.

Kamijou spinse la sua mano destra in avanti come se fosse una difesa e corse.

Ma...

«Precedenza: Aria - Più in Basso, Farina - Più in Alto.»

La ghigliottina si espanse improvvisamente con un ruggito.

Essa agì come se fosse un ventaglio gigante di tre metri e volò verso Kamijou, portando un enorme quantità di aria con esso.

«?!»

Il ragazzo non riuscì a controbattere.

Itsuwa stava correndo verso Terra insieme a lui ed afferrò con forza il suo braccio. Si scansò su un lato, trascinando Kamijou con sé mentre l'aria che non avrebbe dovuto avere alcun peso o forma, distrusse il pavimento ed il muro del Palazzo. Una certa quantità di granate si sparse sul pavimento, esplodendo come fuochi artificiali. Il suono che sembrava quello di un'onda d'urto fece quasi soffocare Kamijou.

La ragazza lasciò gentilmente il suo braccio.

E poi, con una velocità che nessuno avrebbe immaginato per la sua precedente gentilezza, portò nuovamente in alto la sua lancia e cercò di colpire violentemente la gola di Terra.

Risuonò il suono dell'aria che veniva tagliata.

«Precedenza: Lame - Più in Basso, - Pelle Umana - Più in Alto.»

Con le parole di Terra, l'attacco di Itsuwa venne deviato dalla sua pelle.

Un suono metallico riecheggiò in tutto il Palazzo dei Papi.

La ragazza sentì un forte dolore alla mano, come se fosse stata colpita da una pietra gigante con la lancia.

Ma non si fermò.

Continuò a mantenere la sua postura nell'atto di colpire e calciò qualche ciottolo che si trovava ai suoi piedi verso gli occhi di Terra.

L'uomo non mosse la testa. Non chiuse nemmeno gli occhi.

Fece oscillare casualmente il braccio destro.

Un colpo orizzontale volò verso i ciottoli ed Itsuwa, e persino Kamijou vennero messi K.O. dalla nuova prospettiva dalla quale stava attaccando.

Quando i due vennero scaraventati a terra si sentì un suono leggero.

«Ah...?!»

Itsuwa cercò di alzarsi, ma fece una smorfia.

Quando era crollata, era caduta sugli avanzi del muro di pietre che aveva distrutto Terra. La caduta su quella pietra doveva averle danneggiato la caviglia.

E Terra della Sinistra non si lasciò sfuggire quel fatto.

«Precedenza: Carne Umana - Più in Basso, Farina - Più in Alto.»

La ghigliottina volò.

Itsuwa non poteva muoversi a causa della caviglia ferita, quindi portò velocemente in alto la lancia.

Kamijou si mise tra di loro.

Fece avanzare la mano destra e fece andare in frantumi l'attacco di Terra.

Ci fu un forte ruggito.

Terra fece oscillare nuovamente il suo braccio destro e Itsuwa spostò Kamijou da parte, saltando poi nella direzione opposta alla gamba che le faceva male.

La ghigliottina di Terra volò in mezzo a loro.

«Oh, quale coraggio.» Terra sorrise leggermente mentre guardava Itsuwa che portava pazienza per il dolore. «Ma sei al limite. In questo momento gli sei solo d'intralcio.»

Kamijou stava per dare di matto per le parole di Terra, ma...

«...E' vero.» disse Itsuwa con calma.

Ma c'era un sorriso nelle sue labbra.

«Però hai finalmente mostrato il tuo punto debole. Una debolezza fatale.»

«E quale potrebbe essere?»

«E' ciò di cui stava parlando quello Tsuchimikado-san. La debolezza del tuo incantesimo di precedenza, "Esecuzione della Luce". Mi sono accorta di una chiara stranezza nelle tue azioni...»

«Oh?» disse Terra con interesse.

«Noi della Chiesa di Amakusa non usiamo incantesimi e cerchi magici per le nostre magie; per crearle raccogliamo oggetti di tutti i giorni che hanno un significato magico al loro interno. E per questo, siamo abbastanza bravi a trovare quei significati.» disse Itsuwa mentre puntava l'estremità della lancia verso Terra.

«Capisco. E' un problema.» disse Terra senza alcuna emozione nella sua voce. «Ma hai tempo per fare qualcosa con questa conoscenza che hai appena scoperto?»

Mentre parlò, Terra sollevò la mano sinistra sulla testa.

La ghigliottina diventò di una forma affusolata come una vite e pugnalò l'alto soffitto.

«Precedenza: Soffitto - Più in Basso, Farina - Più in Alto.»

Quando Terra mosse il braccio come se stesse tirando una corda di una luce fluorescente, esso crollò.

Proprio come una trappola in un antico castello, il soffitto di quel piano si abbassò all'improvviso.

I pilastri di supporto affondarono artificialmente nel pavimento.

«!!»

Itsuwa tenne frettolosamente la lancia in modo verticale.

La incastrò tra il soffitto che stava cadendo ed il pavimento, evitando per un pelo di restare uccisa.

Ma nel fare così, perse la sua arma.

Allora Terra la attaccò senza pietà con la sua ghigliottina.

Ci fu un ruggito esplosivo.

La ghigliottina che volava orizzontalmente colpì esattamente il corpo privo di difese di Itsuwa. La ragazza si piegò in due mentre poteva essere udito un lieve suono, ed il colpo fece volare il suo piccolo corpo in aria. Esso rotolò per un paio di metri e rimbalzò due o tre volte prima che potesse perdere lo slancio e fermarsi.

Restò stesa priva di forze e non si alzò.

Aveva le braccia e le gambe distese, ma il petto si muoveva lentamente su e giù, quindi non era morta. Tuttavia, non pareva che avrebbe ripreso coscienza presto.

(Dannazione...)

Kamijou strinse i denti.

«Itsuwa!!»

«Beh, c'era da aspettarselo. Un mago normale non può sperare di tener testa ad un membro del Posto alla Destra di Dio.»

Mentre Terra parlava, il soffitto che aveva ceduto tornò alla sua altezza originaria. Anche i pilastri compressi tornarono alla loro altezza normale.

La lancia di Itsuwa che aveva impedito che la ragazza venisse colpita cadde sul pavimento.

«Bastardo...»

Lentamente, molto lentamente, Kamijou mise più potenza nel pugno destro.

Ma Terra non sembrava nemmeno leggermente preoccupato dall'espressione sul viso del ragazzo.

«Cielo, cielo. Impazzire così tanto causerà solo più problemi. Questa è una battaglia. Non pensavi che avrei lasciato che mi prendessi ripetutamente a pugni senza controbattere, eh?»

«...»

«Infatti, qui quello deluso sono io. Pensavo che sfidare l'Imagine Breaker avrebbe reso difficile una battaglia, ma non mi ero mai aspettato che fosse così incompleta. Se le sue funzioni originarie fossero ripristinate, saresti riuscito a proteggere quella maga da quell'attacco.»

«Cosa?» Kamijou sembrava confuso.

(Le funzioni originarie... dell'Imagine Breaker?)

Il ragazzo osservò la sua mano destra senza volerlo ed apparve un lieve sorriso sulle labbra di Terra.

«Oh. Non lo sapevi?»

«...»

«He he. Ma non può esserlo. Dovresti saperlo. Non saperlo significherebbe... Hm? Per caso non ricordi delle cose che dovresti sapere?»

«Perché tu...!!»

«Oh, ho forse fatto centro? Pare che io abbia trovato del materiale di ricerca interessante!!»

«...!»

Poteva non avere molto senso impazzire per una cosa del genere.

Ma parlare di "non ricordare" perforò nel profondo il cuore di Kamijou perché aveva perso la memoria.

«Ha ha!!» rise Terra con veemenza mentre guardava il ragazzo che in qualche modo cercava di riprendersi mentre tremava. «Capisco! Capisco! Non ricordo di aver sentito alcun report a riguardo... Lo stai nascondendo? Perché? L'hai detto a quella maga laggiù? Investigare su come tu abbia perso i ricordi e cosa ne hai fatto potrebbe rivelarsi essere davvero interessante.»

(Dannazione!!)

Kamijou controllò la sua rabbia.

Aveva stabilito di non dire niente a nessuno riguardo alla sua memoria. Tutto per il bene della candida ragazza che aveva incontrato dopo averla persa. Era quella la sua regola. Doveva seguirla. Vederla distrutta in un modo del genere lo stava facendo impazzire.

«Puoi dirmelo.» Terra disse queste parole senza senso mentre sorrideva. «Morirai qui comunque, quindi non devi preoccuparti di niente. Non so cosa ti abbia turbato tanto, ma lo risolverò per te.»

Mentre Terra teneva in alto la ghigliottina, Kamijou strinse i denti così forte che sentiva che la mandibola potesse rompersi.

(...Il solo potere di quella lama non è fatale.) pensò mentre fissava la polvere bianca svolazzare attorno a Terra. (Il problema principale è quella "precedenza". Se solo potessi trovare un punto debole in quel potere che usa sia per l'attacco che per la difesa, potrei sconfiggerlo!! Se esiste una debolezza, è così.)

Tsuchimikado e Itsuwa avevano capito entrambi che ce n'era una.

O era possibile che fosse stato solo un bluff che stavano facendo per illudere Terra.

(Lì c'è qualcosa.)

Kamijou stimò la distanza tra lui e Terra.

(Adesso che ci penso, c'era qualcosa di strano nei suoi attacchi. C'erano sbagli a nostro favore a cui non ho dato molto peso e ho abbandonato. Oh, giusto. Era...)

«Oh, non mi stai attaccando?» disse Terra mentre faceva oscillare leggermente la sua ghigliottina di farina. «Bene, non mi piace aspettare, quindi lo farò io per te!!»

Non appena lo disse, attaccò con la lama bianca.

E quando Kamijou Touma lo vide, lui...

Parte 7[edit]

La lama di farina, ruggendo energicamente verso Kamijou, non colpì la sua mano destra.

Il ragazzo evitò il colpo che lo stava raggiungendo in faccia muovendo la testa su un lato.

Quando lo fece, cadde a terra di proposito ed afferrò un pezzo di muro distrutto dalla forma di una scatola del bento.

Nell'alzarsi, Kamijou lo tirò contro Terra usandolo come contrattacco.

«Precedenza: Pietra - Più in Basso, Pelle Umana - Più in Alto.» disse l'uomo quasi come se stesse cantando.

La pietra lo colpì sulla fronte, ma la sua espressione non cambiò minimamente.

Coordinando il tempo in cui sarebbe stato colpito, Kamijou mise la mano in tasca. Terra lo fissò severamente ma il ragazzo lo ignorò, poi mirò agli occhi dell'uomo e lanciò l'oggetto che aveva tenuto lì.

La ghigliottina ruggì.

Ma quando Terra vide l'oggetto che era stato fatto a pezzi da essa, sembrò confuso.

Era un semplice portafoglio.

Kamijou aveva lanciato quel pezzo di pelle sintetica che non aveva alcun effetto come arma ed osservò la reazione di Terra.

«Perché l'hai fatto adesso?» Kamijou disse quelle parole taglienti. «Hai respinto facilmente la lancia di Itsuwa e la magia di Tsuchimikado. Quindi, perché non hai usato la tua "precedenza" su un semplice portafoglio?»

«...?!»

Terra fece oscillare la ghigliottina come a frenare il ragazzo dal parlare.

Egli continuò a farlo nel momento in cui la distrusse con la mano destra.

«Se ci pensi, ci sono delle cose che non hanno senso.»

Kamijou avanzò come per separare la polvere in rimanenza della ghigliottina.

«Per esempio, io ed Itsuwa abbiamo preso dei colpi diretti da quella lama bianca, ma siamo ancora vivi. Non hai motivo di trattenerti e certamente non sembri il tipo che lascia andare le persone che perdono contro di te. La risposta è semplice. Quando ci hai colpiti con quella lama, non era che non sentivi il bisogno di ucciderci. Non potevi farlo nemmeno se avessi voluto

La lama di farina non aveva abbastanza potere distruttivo intrinseco per uccidere un essere umano. Esso doveva essere amplificato usando l'incantesimo di precedenza.

Il che significava...

«La tua "precedenza" non è molto flessibile. Il potere della lama era sempre diminuito dal primo attacco dopo, quando esso veniva fermato dagli altri. In altre parole, la tua "precedenza" non può essere usata su diversi obiettivi nello stesso tempo. Quando ti muovi da una precedenza all'altra, devi azzerarla di volta in volta. Deve essere qualcosa del genere.»

«Heh.» rise Terra che, ancora una volta, sollevò la sua lama gigante con un'espressione rilassata.

«...Quindi il punto debole dell'"Esecuzione della Luce" di cui parlavano i tuoi amici era quello.»

La sua voce era piena di sollievo nel vedere il caso risolto.

«Vedi, non è ben definito. In effetti ero alquanto curioso di sapere cosa volessero significare.» sorrise. «Ma...» le parole di Terra diventarono di disprezzo. «Adesso so che non erano niente di cui preoccuparsi. Terra della Sinistra non è così ingenuo da perdere a causa di qualcosa del genere!!»

La lama bianca attraversò il suono dell'aria affettata.

Kamijou la fece esplodere con la mano destra ed inseguì Terra che aveva indietreggiato.

«Terra!!» urlò.

Ma Terra fu più veloce. Fece oscillare di nuovo la ghigliottina e quando essa venne colpita in modo rettilineo, disse:

«Precedenza: La Farina - Più in Basso, Farina - Più in Alto.»

Il fitto pavimento di pietre venne spazzato via e dei piccoli detriti volarono verso Kamijou. Il ragazzo saltò su un lato per evitarli ed urlò.

«Perché ti stai spingendo a così tanto?! Non è solo per noi! Hai coinvolto tutti coloro che abitano ad Avignone in tutto ciò! Ne vale davvero la pena?!»

«Ha. La maggior parte del frastuono è stato causato dalla tua parte, dalla Città Accademia!»

Terra indietreggiò con dei saltelli e radunò la farina in mano.

«Questo è per il Regno dei Cieli, lo scopo ultimo della completezza della Chiesa Cristiana.»

«Cosa?»

«Oh? Diverse persone delle culture cristiane conoscono meglio tutto ciò che il significato del colore dei semafori. Ma suppongo di non potermi aspettare che qualcuno proveniente da un'isola non religiosa dell'Estremo Oriente lo sappia.» Terra parlò con leggero tedio e delusione. «E' il regno che Dio stesso creerà dopo il Giudizio Universale. Sarà concesso di andare lì solo a coloro che sono devoti alla loro forte fede. E' il luogo della salvezza eterna. Non sembra davvero magnifico? Questo è il mio obiettivo e punto ad aiutare gli altri che vogliano raggiungere quel posto.»

Terra fece oscillare la ghigliottina e Kamijou la distrusse con la mano destra.

Vennero spazzate via dalla pressione del vento alcune granate che si trovavano sul pavimento.

«Ma ebbi un'idea.» Terra parlò mentre osservava la sua arma che era diventata polvere.

Non c'era vento, ma questa tornò in mano a Terra con una precisione alquanto inquietante.

«Le persone non creerebbero dei conflitti nel Regno dei Cieli? Anche se Dio creasse un regno perfetto e solo coloro che provano una vera fede venissero radunati lì, i diversi "gruppi" di persone sarebbero davvero all'altezza delle Sue aspettative?

Kamijou corse in avanti mentre ascoltava.

Terra gli scagliò contro la ghigliottina per fermarlo.

«Dio condurrà nel Regno dei Cieli coloro che hanno mantenuto la loro fede nella Chiesa Cristiana. Ma persino la Chiesa Cattolica Romana è divisa in innumerevoli fazioni. Anche se Dio si occupa solo della salvezza dei devoti credenti dei Cattolici Romani, i problemi che si presenterebbero da diverse fazioni all'interno della Chiesa Cattolica Romana sarebbero trasferiti a loro volta nel Regno dei Cieli.»

Terra mosse la mano destra e la farina si contorse, formando una lama gigante.

La bianca ghigliottina venne colpita dal pugno di Kamijou.

«...Non importa quanto sia perfetto un regno creato da Dio, non ha senso finché ci sono delle brutte divisioni tra le persone che vi sono all'interno. Se i conflitti che abbiamo adesso venissero portati nel presumibile regno perfetto, non la chiamerei "salvezza eterna".»

Kamijou lo ascoltò mentre la farina venne distrutta dalla sua mano destra.

Terra doveva aver deciso che indietreggiare oltre sarebbe stato inutile, quindi si spinse in avanti.

«Desidero la salvezza. E spero di portarla agli altri. Anche se il piano di Dio è perfetto, noi esseri umani possiamo rovinarlo se non siamo all'altezza delle Sue aspettative! E' per quelo che devo sapere se l'umanità continuerà ad avere i suoi conflitti attuali nel Regno dei Cieli!! E se sarà così, dovrò solo guidare tutti nella direzione giusta prima del Giudizio Universale!! Questo è l'autentico obiettivo del Posto alla Destra di Dio!» ruggì Terra.

Al contrario di un altro membro, Vento del Fronte, aveva scelto questa strada per il bene della Chiesa Cattolica Romana.

Poteva spingersi a tanto perché voleva proteggere davvero coloro che credevano in essa.

Ma...

«...E' davvero quello il significato della salvezza?» disse Kamijou stringendo i denti.

Gli venne in mente il viso della donna che era stata colpita da un proiettile per farlo agire, Oyafune Monaka.

Pensò a Tsuchimikado ed Itsuwa che avevano combattuto al suo fianco.

«Non è la Chiesa Cattolica Romana ad essere nel torto. Non riesco ad immaginare che gli insegnamenti della chiesa che hanno risollevato Orsola ed Agnese possano essere tanto contorti. Il tuo problema è più che basilare di quello. Non sai cosa significhi la parola "salvezza"!»

I rivoltosi che infuriavano per la città di Avignone.

E le tute potenziate che avevano dovuto reprimere quei rivoltosi che Terra aveva distrutto.

«Non c'è modo che questo tuo dio possa diffondere la salvezza per creare dei conflitti del genere! Fottiti. Se stai per avanzare con una tua definizione di salvezza ed essere soddisfatto con quella...»

Gettò un'occhiata all'uomo di fronte a lui.

Quello era il nemico.

«Allora distruggerò quell'illusione di merda qui e adesso!!»

Urlando, Kamijou balzò verso Terra.

Quest'ultimo indietreggiò e sollevò la ghigliottina con il braccio destro. A quel punto, Kamijou non sarebbe riuscito a raggiungerlo.

Ma nonostante tutto, continuò ad andare avanti.

Atterrò con i piedi su una delle granate sparse sul pavimento, ma la ignorò ed andò avanti ancora più duramente.

Calciò qualcosa in avanti con i piedi più forte che poteva.

Era la corseca che era caduta ad Itsuwa.

Le lance non erano così facili da calciare, quindi scivolò sul pavimento. Colpì il revolver anti-barriera che era caduto ad una tuta potenziata e mirò alla caviglia di Terra, alterando leggermente la traiettoria.

«!!»

Terra fece oscillare la ghigliottina in basso e colpì la lancia di Itsuwa.

Si tolse di mezzo per usare la sua arma e bloccare un attacco che avrebbe potuto evitare facilmente sollevando il piede.

(Avevo ragione.)

Kamijou prese quell'opportunità per avvicinarsi ancora di più a Terra.

Arrivò proprio vicino a Terra, dove non era mai riuscito prima.

(Se Terra stesso avesse avuto un grande potere sin dall'inizio, non avrebbe avuto bisogno della magia per cambiare l'ordine di precedenza. Coloro in carica che stanno in alto, non hanno bisogno di cambiare nulla. Il suo potere intrinseco non è niente di speciale.)

Kamijou ripose tutta la sua forza nel pugno destro.

(In altre parole...) - concluse - (Terra della Sinistra non è così forte. Alcuni tizi che sembrano esserlo quando si nascondono in una zona di sicurezza non possono essere più forti di persone come me o Itsuwa che mettono realmente piede nel campo di battaglia!!)

Dopo che Terra fece arrivare la lancia di Itsuwa sul suolo, borbottò un "precedente" e lanciò di rimando la ghigliottina, ma Kamijou distrusse l'attacco col suo pugno destro.

«Troppo lento!!»

Il suo pugnò andò avanti e colpì la faccia di Terra.

Un suono denso riecheggiò.

Kamijou sentì un leggero rimbalzo provenire dal suo pugno, stretto con forza, fino al polso.

Dato che aveva concentrato tutto il suo peso in quel colpo, il suo corpo si sporse in avanti.

(Ce l'ho in pugno!!)

Ne era certo.

Ma Terra non crollò.

«Tu, dannata scimmia pagaaaaana!!»

Tornarono le forze al membro del Posto alla Destra di Dio insieme alla rabbia.

Il fondo delle sue scarpe scivolò sul pavimento. Quando le sue gambe colpirono la tuta potenziata che era a terra, Terra stava quasi per cadere. Perse l'equilibrio e si piegò all'indietro, ma il suo spirito combattivo non venne spezzato. L'uomo fece oscillare la mano destra mentre aveva ancora una postura non stabile e la ghigliottina di farina volò selvaggiamente verso le budella di Kamijou.

«Precedenza: Corpo Umano - Più in Basso, Farina - Più in Alto!!»

La lama era stata assemblata per tagliare le persone in modo diretto.

Ed il ragazzo aveva appena dato un pugno in faccia a Terra.

Aveva assunto una posizione difficile per toccare la ghigliottina con la mano destra. Lo stesso valeva per evitarla.

(...!!)

Index v14 274.jpg

Kamijou schiacciò velocemente gli oggetti che aveva sotto ai piedi.

Tutto ciò che c'era era il revolver anti-barriera che aveva la tuta potenziata sconfitta da Terra.

Il revolver giaceva in diagonale inclinato a causa delle macerie, quindi si mosse come un'altalena quando Kamijou ci passò sopra. La massa di metallo si sollevò di fronte a lui.

«Sei troppo ingenuo!!»

Ma l'espressione di Terra non cambiò.

Il revolver anti-barriera era pesante, quindi Kamijou non riuscì a sollevarlo così facilmente. E nonostante potesse prenderlo, avrebbe impiegato diversi secondi prima che potesse mirare a Terra e premere il grilletto. Il suo piano all'ultimo sangue non avrebbe funzionato. Mentre il ragazzo cercò disperatamente di prendere il revolver, venne colpito con forza nelle budella dalla ghigliottina di Terra.

Un suono tremendo risuonò per tutto il Palazzo dei Papi.

Del sangue rosso volò in aria.

Il liquido stava gocciolando dalla bocca di Kamijou mentre si piegava in due. Non era riuscito a bloccare l'attacco con la mano destra. Non era riuscito a schivarlo. Era stato colpito dall'attacco per com'era venuto in modo diretto allo stomaco e le forze lo abbandonarono.

«Co...?» disse una voce sconvolta.

Ma era la voce di Terra, non quella di Kamijou.

Tuttavia, non si poteva biasimare.

Aveva amplificato il potere distruttivo della ghigliottina con la sua magia di precedenza eppure il corpo di Kamijou non era ancora stato tagliato i due.

«...»

Il ragazzo fece un sorrisetto ed usò la mano destra per afferrare la ghigliottina che l'aveva colpito alle budella.

Nel farlo, la lama di farina si dissolse.

Terra della Sinistra cominciò ad indietreggiare, ma Kamijou andò più avanti che poteva.

Adesso si trovava nel raggio del pugno del ragazzo.

«Che tipo di risultato era? L'Imagine Breaker doveva trovarsi solo nella tua mano destra. Cos'è successo? Non dirmi che una scimmia pagana come te ha già raggiunto quel potere!!»

«Non è stato quello.»

Kamijou strinse con forza il pugno destro.

«Non ha niente a che vedere con l'Imagine Breaker.»

«Allora co...?!»

Kamijou si avvicinò a Terra prima che potesse finire di urlare.

Mirò direttamente alla faccia dell'uomo che al momento era sconvolta.

«Pensi davvero che ti darò una risposta?»

Si sentì un suono forte.

Questa volta, il corpo di Terra venne scaraventato sul suolo.

Parte 8[edit]

«Gh...»

Kamijou si teneva lo stomaco con un dolore lancinante cercando di raccogliere le forze nelle sue gambe barcollanti, che riuscivano a stare a malapena in piedi.

Le budella non gli erano state tagliate dov'era stato colpito dalla ghigliottina, ma si stava formando un ematoma scuro.

(Pare che... ce l'abbia fatta.)

Guardò il revolver anti-barriera che era stato piegato dal colpo e la lancia di Itsuwa, poi tirò finalmente un sospiro di sollievo.

Quando Terra aveva scagliato la ghigliottina per l'ultima volta, stava mirando a Kamijou, quindi aveva usato la magia per dare all'arma la precedenza sul corpo del ragazzo. Se lo avesse colpito direttamente, lo avrebbe fatto a fette.

Era ancora vivo grazie al revolver anti-barriera della tuta potenziata che aveva sollevato con il piede prima che venisse colpito.

La "precedenza" di Terra era assolutamente potente, ma poteva cambiarne solo una alla volta. Per farlo, quella utilizzata in precedenza doveva essere azzerata di volta in volta.

In altre parole, quando la ghigliottina ebbe la precedenza sul corpo di Kamijou, non l'avrebbe avuta su altri oggetti. Quindi poteva essere fermata mettendo altre cose tra lui e la stessa. Degli oggetti leggeri come l'aria o un portafoglio non avrebbero funzionato, ma il revolver era fatto di metallo.

Il potere intrinseco della ghigliottina non era abbastanza per distruggere degli organi interni. Se qualcosa di abbastanza forte fosse stato usato come scudo, non sarebbe stato difficile difendersi contro l'attacco.

Un problema era cosa contava esattamente come "corpo di Kamijou". I suoi vestiti e le cose che stava portando con sé erano un po' un'area grigia, ma qualcosa che non era neppure suo come il revolver, non sarebbe contato come parte del suo corpo.

La lancia di Itsuwa che Kamijou aveva calciato in precedenzza, era un oggetto che apparteneva a qualcun altro proprio come il revolver. Era per quello che Terra non era riuscito a tagliarlo in due insieme alla lancia. Se essa fosse stata qualcosa che il ragazzo portava normalmente con sé, probabilmente ci sarebbe riuscito.

Kamijou aveva realizzato la debolezza di Terra grazie a quella lancia. Senza di essa, probabilmente adesso sarebbe tagliato in due.

«...»

Il ragazzo guardò Terra che giaceva sul pavimento.

La grande quantità di farina non aveva mantenuto la sua forma di lama e adesso era sparsa intorno a lui.

(Pare sia finita... Itsuwa sta bene? Tsuchimikado è... Beh, probabilmente starà combattendo ancora con le tute potenziate...)

Kamijou osservò la farina che aveva perso il suo effetto magico e veniva spazzata via dal vento.

Era dolorante, ma faceva ancora un sospiro di sollievo.

Guardò nuovamente il volto di Terra.

Qualcosa di cilindrico era caduto dalla tasca dell'uomo. L'antico pezzo di pergamena arrotolato era l'oggetto spirituale potente conosciuto come Documento di Costatino o Documento-C come abbreviazione.

Kamijou si chinò e lo prese con la mano destra.

Di fatto, si sbriciolò prima che potesse raccoglierlo.

Nel momento in cui le sue dita lo toccarono, la pergamena si distrusse in mille pezzi come la fine di una sigaretta che veniva picchiettata in un posacenere. Perse la sua forma diventando polvere e venne portata via dal vento gentilmente.

Accadde troppo velocemente.

Rese quasi senza alcuno scopo il trambusto che vi era stato.

Kamijou spostò la sua attenzione dal Documento-C distrutto al nemico che aveva combattuto.

(...Terra.)

Osservò l'uomo svenuto.

Questa non era la Città Accademia. Adesso che la battaglia era finita, non poteva lasciare tutto nelle mani dell'Anti-Skill. Non poteva rilassarsi finché avrebbe potuto trattenere Terra e portarlo in un posto adeguato.

(Adesso che ci penso, Tsuchimikado starà bene? Credo di doverlo contattare e discutere con la Chiesa Anglicana su cosa fare. Ho la sensazione che l'influenza della Città Accademia qui sia abbastanza debole...)

Le tute potenziate che avevano attaccato Avignone provenivano dalla Città Accademia, ma abbastanza stranamente, Kamijou non aveva mai pensato di consultarsi con loro su tutto ciò. Forse questa prima impressione su loro era troppo orribile.

Il ragazzo si guardò intorno.

Itsuwa giaceva un po' lontano.

Si avvicinò a lei, la afferrò per le sottili spalle e la scosse, ma non mostrava segni di ripresa. Si sentiva solo il suono regolare del respiro che proveniva dalle sue labbra mentre il suo petto andava leggermente su e giù.

«Oh, giusto. La sua lancia...»

Kamijou andò a prendere la lancia che aveva calciato e tornò dalla ragazza.

Poggiò quell'arma pericolosa vicino a lei.

«Grazie, Itsuwa. Se non fossi stata qui, probabilmente non avrei vinto.» disse delicatamente mentre guardava gli occhi chiusi della ragazza.

Dato che era stata messa a tappeto, non aveva sentito la discussione tra Kamijou e Terra riguardo ai ricordi perduti del ragazzo. Ma non poteva esattamente dire di esserne "felice". Dopotutto, Itsuwa aveva combattuto al suo fianco senza saperlo.

«...»

Non c'erano altro che cose tristi nel suo cuore.

Ma li accantonò e pensò.

(Devo parlare con Tsuchimikado...)

Stava per chiamarlo col cellulare, ma non ce l'aveva in tasta. Si guardò intorno e trovò qualcosa che ci somigliava sul pavimento, poco lontano.

Ma quando lo prese, notò che lo schermo LCD era rotto quindi non poteva vederlo, inoltre, alcune parti non combaciavano quindi non si sarebbe chiuso.

«Dannazione!» imprecò e poi sentì un suono provenire da dietro di lui.

«!!»

Si voltò frettolosamente, ma Terra giaceva ancora sul suolo come prima. Solo la posizione del braccio era cambiata leggermente. Doveva aver cercato di alzarsi, ma non era riuscito a raccogliere le forze.

«Ha ha. Capisco. L'Imagine Breaker è davvero difficile da trattare per noi. Distrugge ogni piccola cosa e sembra che riesca a farlo anche con i nostri sforzi.»

Le labbra tremolanti di Terra si muovevano lentamente mentre, rimanendo steso sul suolo, guardava Kamijou infastidito.

«...Non me lo chiederai?»

«Cosa?»

«Riguardo l'Imagine Breaker.»

Kamijou smise di muoversi quando sentì quella risposta inaspettata.

L'Imagine Breaker.

Aveva usato quel potere come se fosse normale e non si era mai chiesto niente. E sembrava che Terra sapesse qualcosa a riguardo. Ciò significava che doveva essere qualcosa proveniente dalla parte della parte magica e non da quella scientifica. Ma Index non sembrava sapere niente a riguardo nonostante avesse memorizzato 103.000 grimori.

Kamijou rifletté per un breve tempo.

«Sai cos'è?»

«Heh heh.» Terra della Sinistra rise crudelmente per le parole del ragazzo. «Se devi chiederlo, immagino tu abbia davvero perso la memoria.»

«...»

«Heh heh. Devi pensare al motivo per il quale l'Imagine Breaker abbia una connessione con la tua "mano destra". C'è una grandiosa risposta nascosta lì. C'è anche un significato dietro al fatto che può distruggere ogni tipo di magia...» Terra sorrise godendo mentre guardava il ragazzo. «E' abbastanza semplice.» disse.

Il suono del respiro di Terra era amplificato enormemente alle orecchie di Kamijou.

L'uomo mosse lentamente le labbra.

«La vera identità dell'Imagine Breaker è...»

Il ragazzo non riuscì a sentire il resto della frase.

Era perché vi fu un tremendo suono ed il corpo di Terra della Sinistra esplose tutto ad un tratto.

No, tecnicamente, Kamijou non aveva visto l'istante in cui l'uomo era stato spazzato via.

Un lampo arancione scese dal soffitto proprio su di lui. Il pilastro di luce era largo circa tre metri, nel secondo in cui colpì il pavimento, in quella stanza del Palazzo dei Papi ruggì una terribile esplosione. I piedi del ragazzo vennero strappati dal suolo in un istante e volò diversi metri indietro come un rotolo di polvere. Itsuwa e le tute potenziate vennero coinvolte dall'esplosione e gli andarono dietro.

«Gwaaaaaaaaaaaaahhhhhh?!» urlò Kamijou quando colpì il suolo.

Non era un dolore troppo acuto in confronto al leggero dolore infuocato che aveva al braccio. Sembrava una scottatura di qualche tempo prima. Quando la guardò, la sua pelle era leggermente rossa. Si era bruciato.

(C-Cosa...?)

Scosse la testa e guardò la zona che era esplosa.

Quando lo fece, gli si irrigidì il corpo.

La zona in cui stava Terra era diventata un vortice di lava. Qualche metro del pavimento di pietre era diventato uno stagno arancione fosforescente e ciò che sembrava la stessa cosa, stava sgocciolando dal grande buco che vi era sul soffitto. Aveva sentito il suono dell'acqua che evaporava. Quando cercò di avvicinarsi, un muro invisibile di calore colpì la sua pelle.

Poteva vedere qualcosa fuori dalla finestra.

Quegli oggetti che sembravano come creati da macchie scure che stavano roteando nel cielo blu erano... bombardiere.

Dove solitamente c'era il portello dello scomparto da dove lanciavano le bombe, vi era una lama di metallo corvina.

Non sapeva cos'era accaduto, ma era chiaro che era un certo tipo di attacco.

«Terra...»

Dato che non poteva avvicinarsi a causa del calore, Kamijou chiamò il nome del suo nemico.

Le ali d'acciaio che volavano in aria stavano tornando dov'era lui.

I bombardieri avevano creato una distanza sufficiente per avvicinarsi e stavano accelerando ad una velocità tremenda.

«Terraaaaaaaaaaaaaaaaa!!»

Il suo urlo venne cancellato.

Diversi pilastri di luce fecero a brandelli il soffitto e colpirono esattamente il punto in cui c'era stato Terra. Con quel tipo di precisione sembrava più un lavoro da cecchino, piuttosto che un bombardamento. La luce arancione fece andar via la vista di Kamijou. Il suo corpo venne scaraventato nuovamente contro il pavimento come una specie di ripercussione.

Svenne.

Ma anche se non lo avesse fatto, non sarebbe riuscito a trovare Terra.

Il soffitto e le mura scomparvero in una zona di fronte a Kamijou e tutto diventò un mare di lava. Un terzo del Palazzo dei Papi scomparve allo stesso modo.

E Terra era sparito senza lasciare un corpo.

Note[edit]

  1. Gli incantesimi di Tsuchimikado sono sempre fatti con una frase descrittiva adeguata che nella traduzione viene espressa in parentesi. Nell'originale è una frase grezza in furigana.

Epilogo: Quella Risposta Porta al Prossimo Mistero — Question.[edit]

Il colpo fece svegliare Itsuwa.

Si trovava nel Palazzo dei Papi. Un attimo prima di svenire era crollata al centro del pavimento... o così pensava. Adesso si trovava vicino al muro ed aveva la lancia vicina a sé.

Non stava ancora bene, quindi era fiacca e trovava difficoltà nel muoversi.

Prese lentamente la lancia.

Sentiva caldo.

E poi realizzò il perché.

Un paio di metri di fronte a lei le mura di pietra, il pavimento ed il soffitto si erano sciolti in un denso liquido arancione. Aveva sentito ciò che sembrava come acqua spruzzata su una lamiera di metallo e la maggior parte della sua visuale era oscurata da un vapore bianco.

«Cosa... è successo...?»

Si guardò intorno.

Un po' distante da lei vi era una tuta potenziata immobile sul suolo. Vicino ad essa vi era il ragazzo dell'Imagine Breaker col viso in su. Non sembrava fosse cosciente. Quando si avvicinò a lui, vide che la sua pelle aveva una sfumatura rossa. Non era la luce, si era bruciato leggermente.

Ma non abbastanza da lasciare una cicatrice.

Sarebbe stato ottimale se avesse potuto metterci su del ghiaccio, ma non ne aveva e non era molto brava con le magie di quella tipologia. Cercò qualcosa nelle tasche, mise fuori un asciugamano bagnato e lo pressò gentilmente sul suo braccio. La ferita sembrava superficiale e tirò un sospiro di sollievo.

(Dov'è Terra della Sinistra...?) pensò Itsuwa svogliatamente mentre praticava il primo soccorso. (Ed il Documento-C? E' stato Terra a causare tutto ciò? Ma è un tipo di fenomeno così diverso da ciò che aveva fatto prima...)

Avevano vinto o perso?

Non sapeva nemmeno quello.

Da ciò che poteva vedere, le ferite del ragazzo dell'Imagine Breaker erano superficiali. Decise di aspettare che si riprendesse per chiedergli cos'era accaduto. E se fosse stato necessario avrebbe dato la caccia a Terra.

«...»

Alla fine, non era riuscita a sostenere una battaglia contro di lui.

Aveva perso conoscenza per un bel po' ed aveva lasciato tutto in mano ad un principiante.

Itsuwa strinse i denti a causa della sua stessa impotenza.

(Devo fare qualcosa...) pensò.

Ma l'emergenza non le dava nemmeno tutto quel tempo.

«Tch. E' diventata proprio una rottura di palle.»

Quando sentì quella voce inaspettata, nel corpo della ragazza si diffuse una certa tensione.

La voce stessa aveva un tono abbastanza sinistro, ma ciò che la sorprendeva di più era la direzione dalla quale proveniva.

Itsuwa afferrò la lancia in modo da essere pronta all'uso e voltò gli occhi per vedere qualcosa alla quale non poteva credere.

Veniva di fronte a lei.

Veniva dal corridoio che era diventato lava.

Era sicura di aver sentito la voce provenire da quella direzione.

A causa del vapore avvolgente non era riuscita a vedere quella figura nei dettagli.

Ma dalla forma che poteva distinguere, era sicura che stesse in un modo completamente normale e naturale.

Anche se si trovava nella lava che doveva essere di circa mille gradi.

Anche il vapore avvolgente era più di cento gradi, tuttavia si trovava al centro di esso.

«Qualcuno ha bisogno di dire a quegli stronzi che ci avete messo qualcosa come troppa forza. Usare una lama per distruggere i continenti sulle spalle una persona in carne ed ossa è sbagliato. Voglio dire, come dovrei confermare i resti? Beh, dato che le rivolte si sono fermate dopo l'esplosione, credo che l'obiettivo sia stato portato a termine.»

Alla figura sembrava non importare di lei.

Non si era nemmeno voltata dalla sua parte.

Nemmeno le sue parole erano dirette a lei. Doveva aver usato una radio o un cellulare per parlare con qualcuno che si trovava lontano.

(Va bene.) pensò Itsuwa.

Poteva sentire uno strano sudore provenire dalle sua mani mentre teneva la lancia.

Non sapeva come poterlo dire, ma quella figura che si trovava al centro della lava era di un livello diverso. Andava oltre il livello dove si penserebbe a come sfidarlo o a come si potrebbe vincere se fosse accaduto un miracolo. Sentiva che affrontarlo sarebbe stato come far oscillare la sua esile lancia verso un gigante frammento di ferro.

Lui parlava.

E per tutto il tempo, Itsuwa e la sua lama non entrarono mai nel suo campo visivo.

«Controllerò questa zona per il corpo, ma se non lo trovo in dieci minuti me ne vado. Potrete ispezionare una volta che si fredderà e cercare un capello o una macchia di sangue per fare un test del DNA o qualcosa del genere. Ah? Volete che ritiri le tute potenziate non più funzionanti? Prendete qualcun altro per farlo. Ci sono organizzazioni ed agenzie che lavorano con la Città Accademia qui in Francia, no?»

Smise di parlare.

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La sua conversazione con chiunque fosse doveva essere finita.

«...»

Itsuwa trattenne il respiro come un erbivoro che si nasconde in un boschetto in attesa che il predatore vada via.

Non guardò mai dalla sua parte.

Ciononostante, il corpo di Itsuwa era avvolto dalla paura.

Era misterioso.

La figura ignorò la ragazza mentre teneva la lancia con le mani tremanti e se ne andò del tutto lontano da lei. Sembrava addentrarsi ancora di più nel Palazzo dei Papi. Scomparse nel corridoio di lava.

Itsuwa non lo seguì.

Non riuscì nemmeno a chiamarlo.

Dopo che la figura misteriosa scomparve, fu troppo nervosa per riuscire a spostarsi per un breve periodo di tempo.



Nella stanza dell'interrogatorio della Torre di Londra, Stiyl Magnus e Agnese Sanctis ascoltavano Lidvia Lorenzetti. Biagio Busoni, seduto vicino a lei, sembrava restio a non collaborare fino alla fine. Non aveva aperto bocca per dire una singola parola.

«Nella Chiesa Cristiana, Dio non appare agli uomini dopo la morte del Figlio di Dio.» la voce di Lidvia risuonò nella piccola stanza. «Ma in cambio, i suoi angeli cominciarono ad apparire più frequentemente alle persone. La storia narra che gli angeli e i demoni una volta sostenevano una grande guerra. E dato che ad un certo punto, un certo teologo sentì il bisogno di dividerli in nove gruppi, doveva essercene un numero abbastanza elevato.»

«Dove vorresti arrivare con questo?» Stiyl la interruppe, ma Lidvia continuò tranquillamente.

«Il Posto alla Destra di Dio è un'organizzazione concreta. Se non appare davanti alle persone, Dio esiste davvero? O finge meramente di essere un angelo ed è ancora in contatto con noi? Il Posto alla Destra di Dio pone quel tipo di domande e perciò dà la caccia alla presenza di "qualcuno che si mischia agli angeli".»

Nelle leggende non Cristiane ci sono molte storie sull'apparizione di dei che apparivano sulla Terra sotto forme umane o persino di creature al di sotto degli umani.

(Forse hanno preso spunto da quel tipo di storie.) pensò Stiyl in un angolo della sua mente e disse:

«Ciò cos'ha a che vedere con il nome "Posto alla Destra di Dio"? Hai detto che era lo stesso dell'organizzazione e del loro obiettivo finale.»

«Gli esseri umani non possono diventare dei.» Lidvia continuò al posto di rispondere in modo diretto alla sua domanda. «Ci sono molte ipotesi riguardo all'esistenza di un incantesimo simile, ma non ho mai sentito niente riguardo ad un tale raggiungimento. Tuttavia, per un passo più in basso - che sono gli angeli - gli alchimisti ed alcuni dotti hanno riportato esempi di un'evoluzione del genere. ...Ovviamente sono estremamente rari. In altre parole...» Lidvia li informò. «Vogliono un metodo per diventare angeli al fine di eliminare il peccato originale al quale sono legati gli esseri umani. E non vogliono diventare degli angeli normali. Stanno prendendo come modello quello di chi è apparso sulla Terra sotto la forma di un angelo che non è un angelo. Ossia Dio.»

Era quello il desiderio arrogante da non voler solo usare il potere di Dio, ma di prenderlo come loro stesso potere.

Per non parlare del fatto che non c'era prova che Dio fosse effettivamente sceso mischiandosi agli angeli.

Stiyl curvò le labbra facendo un sorriso.

«...E' una setta abbastanza eretica.»

«Al momento stanno mirando a Michele, l'essere con il potere al massimo livello che è stato creato per contrastare Lucifero.»

La voce di Lidvia era uniforme.

«Lucifero è l'unico essere a cui è mai stato permesso di sedersi alla destra di Dio. E Michele, che aveva sconfitto Lucifero ed era diventato il sovrano degli angeli, era un essere che stava ancora più in alto del rivale, che una volta era suo pari. O almeno, questo è ciò che crede il Posto alla Destra di Dio.»

La parte alla destra.

Nella Chiesa Cristiana, quella posizione simboleggiava l'uguaglianza. Il primo martire cristiano, Stefano, usava la parola "destra" quando onorava Dio per indicare che il Figlio di Dio era un'esistenza uguale alla Sua.

Usava la parola "destra" in quel modo perché, stando a quanto diceva il concetto della trinità, Dio ed il Figlio di Dio venivano celebrati come esseri uguali.

Ma riguardo l'angelo?

Perché Lucifero era riuscito a sedersi alla destra di Dio? E Michele aveva davvero un potere così enorme da poter sconfiggere un arcangelo che sedeva al posto alla destra di Dio?

Dato che Dio era un essere unico ed il più grande al mondo, non dovrebbe esserci stato nessuno a sedere in quel posto destro "equivalente". Per non parlare del fatto che fosse difficile pensare che avrebbe dato quel posto ad uno degli angeli che aveva creato come mezzo e come servitore.

Dovevano aver pensato che vi era qualche significato speciale nel fatto che ad un angelo, un essere inferiore, era stato dato anche quel posto.

«Il gruppo era stato creato con il fine di sedersi al Posto alla Destra di Dio. E credevano che una volta lì, sarebbero riusciti ad usare quel potere per evolvere in un'esistenza ancora diversa da quella di un angelo.»

Il nome di quella esistenza era...

«La persona superiore a Dio.[1]»

Sia Stiyl che Angese rimasero perplessi nel sentire quel termine.

In altre parole...

«La Persona Superiore a Dio[2]. Era così che ho sentito si chiamasse.»



Potevano essere uditi dei passi nella basilica Vaticana di San Pietro.

La spaziatura tra i passi era completamente uniforme, ma molto calma e lenta. Il ritmo lento indicava lo stato mentale della persona che camminava.

Ad un tratto, i passi si fermarono.

Apparve una figura davanti alla persona che stava camminando.

«Terra.»

«Oh, sei tu, Acqua...» disse Terra della Sinistra, la persona che stava camminando mentre guardava Acqua del Retro che era apparso davanti a lui.

Le sue parole sembravano quelle di qualcuno seccato di avere i pensieri interrotti dall'inizio di una conversazione.

I bombardieri supersonici che avevano attaccato Terra al Palazzo dei Papi erano potenti, ma per l'uomo era stato un attacco come tutti gli altri e quindi facile da difendersi con la sua "precedenza". Erano solo una serie di attacchi immediati quelli di cui aveva paura.

«Pare che tu abbia perso il Documento-C.»

«Già.» rispose Terra. «Hanno usato l'Imagine Breaker che ne ha reso difficile il recupero.»

«Pare che tu sia di buon umore nonostante ciò che è accaduto.»

«Ha ha. Acqua, non è tutto ciò che ho da dirti.» Terra sorrise leggermente mentre parlava. «La Chiesa Ortodossa Russa ha ufficialmente accettato di unirsi a noi.»

Acqua restò in silenzio per un po'.

Alla fine aprì la bocca e parlò.

«Noi crediamo alla Chiesa Cattolica Romana. Non festeggiamo nell'avere un'altra denominazione che lavora insieme a noi.»

«Heh heh. Li useremo soltanto. E sono sicuro che lo sanno anche loro.»

L'espressione di Terra restò calma.

Non si era ancora arreso.

«In questo incidente del Documento-C, la Città Accademia e la Chiesa Anglicana hanno lavorato insieme in segreto. Beh, sono sicuro che nessuna parte lo avrebbe ammesso, comunque.»

«Ah, e ciò che importava è che la Chiesa Ortodossa Russa lo sapesse.»

«C'era già una specie di connessione tra la Città Accademia e la Chiesa Anglicana. E se la Chiesa Ortodossa Russa fosse arrivata come principiante a chiedere una cooperazione, avrebbero potuto non trattarli tanto gentilmente. E dato che vogliono trarre dei benefici da questa guerra, devono aver pensato che le cose non andrebbero troppo bene per loro se a vincere fosse la parte scientifica.»

Al momento, il bilancio del potere tra la Città Accademia e la Chiesa Cattolica Romana era molto importante.

Volevano portare sia la Chiesa Anglicana che la Chiesa Ortodossa Russa dal lato magico, se possibile, ma la Chiesa Anglicana aveva già dei legami con la Città Accademia.

E dando un'occhiata all'incidente con il Libro della Legge ed Orsola e all'incidente del Daihaseisai e la Croce di Pietro era chiaro che ci fosse un fosso profondo tra la Chiesa Cattolica Romana e la Chiesa Anglicana.

Quindi avevano deciso di lasciar perdere con loro.

Al fine di prevenire che accadesse la peggiore delle situazioni (sia la Chiesa Anglicana che quella Ortodossa Russa si erano unite alla parte scientifica), avevano bisogno di portare i Russi dalla loro parte.

Quello era lo scopo del Documento-C.

Smarrire quell'oggetto spirituale era stata una grande perdita, ma avevano raggiunto il loro obiettivo originale.

«Allora. Adesso il limite tra la parte dei Romani/Russi e la parte della Città Accademia/Anglicani è segnato. Beh, suppongo che la Città Accademia e la Chiesa Anglicana siano di fatto su "posizioni" diverse in un senso più ampio, quindi la loro alleanza potrebbe finire con il disgregarsi della cucitura. E con la Russia dalla nostra parte, abbiamo un appiglio più forte per invadere il Giappone. Adesso suppongo che potresti dire che porteremo la lama alla loro gola. Forse dovremmo discutere su come muovere le nostre truppe da adesso in poi con Fiamma della Destra. Effettivamente volevo passare più tempo a guardare come rispondesse la Città Accademia e ad osservare l'Imagine Breaker, ma suppongo che non importi.»

«Capisco. Ma prima ho qualcosa di cui dovrei discutere con te.»

Il tono di Acqua era serio.

«Di cosa?» rispose Terra allegramente.

«Oh, è un problema semplice. Ho ricevuto delle informazioni riguardo all'uso che fai dei bambini e dei turisti dei sobborghi di Roma per fare degli allineamenti di regolazione per il tuo incantesimo speciale "Esecuzione della Luce". E' vero?»

«Sì, lo è.» ammise Terra in modo sorprendentemente facile, e poi continuò. «E' davvero qualcosa per cui vale una menzione?»

Terra della Sinistra la finì lì.

Acqua socchiuse gli occhi.

«...Non stavi agendo per salvare tutta l'umanità senza alcuna discriminazione? Non stavi agendo al fine di trovare i problemi causati dalle fazioni che vengono creati dalle persone e che sarebbero continuati nel Regno dei Cieli?»

«Beh, sì.» rispose Terra con l'espressione di qualcuno al quale era stata posta una domanda stupida. «E' vero che sto programmando di salvare tutta l'umanità indiscriminatamente. Ma i pagani non sono nemmeno giudicabili come esseri umani. Acqua, hai ispezionato la documentazione? Ho fatto sì che gli obiettivi per gli allineamenti di regolazione non fossero i credenti nella Chiesa Cattolica Romana.»

«...»

«Oh, sei preoccupato per la storia della Spagna sui criminali che non sono stati giustiziati? Ti dirò che non ho niente a che fare con quello. Erano credenti della denominazione Cattolica Romana della Chiesa Cristiana, e quindi erano coloro che dovrei salvare. I miei subordinati hanno l'abitudine di portare a me i criminali, ma non dovrebbero farlo. Per i miei obiettivi, non posso usare i Cattolici Romani.»

Per Terra della Sinistra quello era "indiscriminato".

Disse che stava salvando l'umanità, ma la sua definizoine di chi era "umano" era parecchio restrittiva. Sentì che coloro che non andavano bene per la sua definizione potevano essere trattati solo come animali. Il prete era macchiato con quel pensiero fino al midollo.

Acqua del Retro rimase in silenzio e Terra continuò con fare seccato.

«Una volta che verranno mandati nel Purgatorio, il peccato che copre le loro anime verrà lavato via e verrà data loro la via per il Regno dei Cieli. Sto meramente agendo come membro del clero e li sto iniziando verso il primo passo, facendoli arrendere alle loro vite. E coloro che non potranno mai andare nel Regno dei Cieli non andranno nemmeno nel Purgatorio. Soffriranno nell'Inferno per l'eternità.»

«...Capisco.» Acqua diede una breve risposta. «Quindi hai inscenato una manutenzione su quell'incantesimo da quando hai cominciato ad usarlo.»

«Suvvia, abbiamo detto abbastanza Acqua. Ho un sacco di cose da fare. Devo pensare a come eseguire il prossimo attacco contro la parte scientifica. Ho trovato un punto che ho bisogno di migliorare... o piuttosto, un'idiosincrasia nella mia magia di precedenza "Esecuzione della Luce". Pare che debba fare delle piccole modifiche.»

«No, c'è dell'altro che devi fare prima di quello.»

Terra non ebbe nemmeno il tempo di fare un'esclamazione di sorpresa.

Con un suono tremendo, il suo corpo venne davvero fatto a pezzi.

Ciò che aveva fatto Acqua del Retro era abbastanza semplice.

Aveva rotto uno dei pilastri che sosteneva la basilica di San Pietro e l'aveva scagliato nel corpo di Terra con una sola mano. Ma il potere travolgente e la velocità con la quale l'aveva fatto, avevano causato ciò che sembrava il ruggito di una massa di vento.

La miracolosa magia di precedenza di Terra della Sinistra "Esecuzione della Luce" gli aveva permesso di sopravvivere al bombardamento supersonico a larga scala della Città Accademia, ma Acqua del Retro non gli aveva dato tempo di usarla.

Si sentì un suono di qualcosa che schizzò.

La maggior parte del corpo di Terra era andato. Tutto ciò che era rimasto era la parte superiore del petto, il braccio destro e la testa.

«Oh... ah...?»

Terra alzò lo sguardo con l'espressione di qualcuno che non aveva idea di ciò che era accaduto.

Sembrava che avesse cercato di usare "Esecuzione della Luce" per chiudere le sue ferite, ma la sua testa fallì l'attivazione dell'incantesimo, quindi non accadde niente.

Acqua del Retro lo guardò con disprezzo.

Terra riusciva ancora a pensare.

Ma non era a causa di qualcosa che aveva fatto; era perché l'attacco di Acqua era stato così veloce che il suo corpo non aveva ancora avuto il tempo di morire.

«Fh... ha...»

Terra fece dei versi, ma non riuscì a parlare o a respirare.

Acqua assunse un'espressione accigliata.

Terra era stato fatto a pezzi, ma non aveva mostrato alcuna paura della morte.

La sua espressione restò calma.

«...Cosa c'è, Terra della Sinistra?» chiese Acqua, ma realizzò la risposta prima di averne una.

Il Regno dei Cieli.

Per Terra, la morte era l'unico processo tramite il quale si raggiungeva la vera salvezza. Anche se fosse morto lì, alla fine sarebbe stato scelto da Dio nel Giudizio Universale e portato nel Regno dei Cieli. E quindi si sarebbe salvato.

(E' un uomo sorprendente a modo suo.)

Era destinato ad essere un devoto agnello che continuava ad insegnare alla Chiesa Cattolica Romana anche adesso.

Acqua sospirò mentre penso a queste cose.

«Quindi sai che non c'è modo in cui tu possa essere scelto da Dio. Non ho mai pensato che saresti rimasto deluso arrivando a questo punto. Pensi davvero che appartieni a qualsiasi posto tranne che all'Inferno?»

Mentre Acqua lo guardò con un'espressione piena di sdegno, la calma di Terra scomparve.

Venne rimpiazzata dalla rabbia.

Ma Acqua non continuò adeguatamente la conversazione. Parlò in modo puramente pragmatico.

«Dio sa tutto. Potrai chiedergli dei dettagli arrivati al Giudizio Universale.»

Mentre il tempo andava avanti, la massa di carne morì e Terra diventò davvero nient'altro che una macchia sul pavimento. Solo allora Acqua spostò il suo sguardo.

E una volta che lo fece, apparve una nuova figura dietro ad uno dei pilastri.

Era un vecchio uomo con una schiena curva: il Papa di Roma.

Guardò sia la carne umana sul pavimento che il pilastro che Acqua aveva posto sul pavimento.

«Questa è la basilica di San Pietro. Preferirei che non la distruggessi così.»

«Le mie scuse.»

Nel sentire queste parole di biasimo, Acqua chinò la testa in modo obbediente.

«Pensando al valore storico ed accademico di questo posto, dovrei aver evitato di battermi con qualcuno qui dentro. Ho danneggiato un edificio meraviglioso.»

«...Questa è anche la più grande roccaforte della Chiesa Cattolica Romana. Se la distruggi così facilmente avrai dei problemi con la sua funzione difensiva.»

«Hm...» Acqua pensò per un attimo ed alla fine disse. «Questo è un problema che si riscontra ovunque, non solo nella basilica di San Pietro. Prendete il Posto alla Destra di Dio come esempio. Anche con un'organizzazione così grandiosa, sebbene venissero radunati persino i membri più esperti, se perdessimo il controllo anche per un istante verrebbe distrutto tutto e niente. Proprio come Terra.»

«...»

«Sperate che quando il Posto alla Destra di Dio raggiunga il suo obiettivo e diventi "La Persona Superiore a Dio" salverà direttamente ancora più credenti. Ammiro quell'obiettivo, ma non è abbastanza.»

Acqua guardò il Papa direttamente in faccia.

«Al fine che il Posto alla Destra di Dio possa continuare a funzionare come dovrebbe, ha bisogno di qualcuno suo esterno che lo sorvegli e lo guidi. E penso che voi siate il più adatto per quella posizione.»

Sentendo quelle parole, il Papa sorrise leggermente.

«Quando ho saputo per la prima volta del Posto alla Destra di Dio, ero pieno di gioia che ci fosse un modo così veloce nel guidare i credenti.» disse mentre sorrideva. «Ma Dio non auspica una via facile per la salvezza. Pare che al Padre che mi tiene d'occhio piacciano davvero le sue prove e tribolazioni.» Quando il Papa smise di parlare, Acqua annuì. «Quale sarà la vostra prossima mossa?»

«Vento non può muoversi. Terra è stato rigettato. Ciò lascia una sola opzione.»

«Attaccherai il Giappone tramite la Russia come suggerito da Terra?»

«Ho realizzato qualcosa durante tutto ciò. I civili non dovrebbero stare sul campo di battaglia. Solo i soldati hanno bisogno di incrociare le spade.»

Sembrava che l'affermazione stesse implicando che si sarebbe mosso lui stesso.

Il Papa mormorò tra sé come ricordava le caratteristiche speciali di Acqua del Retro.

«...Quindi l'uomo che è sia un membro del Posto alla Destra di Dio che la propensione di un Santo agirà.»



Misaka Mikoto si sedette rigidamente mentre teneva il cellulare.

Non era riuscita a muoversi dato che aveva sentito le parole intermittenti che erano uscite dall'altoparlante.

Poteva sentire il sudore su tutto il suo corpo.

Kamijou non aveva modo di saperlo, ma anche se lo schermo LCD del suo cellulare si era distrutto e le giunture si erano rotte in modo da non poter essere chiuso, non aveva perso la sua funzione per le chiamate. In altre parole, la conversazione tra lui e Terra nel Palazzo dei Papi aveva raggiunto le orecchie di Mikoto attraverso il telefono.

Non aveva capito la maggior parte delle cose che avevano detto.

No, anche se le aveva capite, ne aveva dimenticato la maggior parte.

Cos'aveva causato la fitta al suo cuore era una semplice affermazione.

«...»

Aveva realizzato che non riusciva ad emettere alcun suono quando cercava di parlare.

Mosse le mani che le tremavano e riuscì a spegnere il cellulare. Lo osservò nonostante non avesse più una connessione. Pensò di restare in quel modo finché il suo corpo avrebbe smesso di tremare, ma non sembrava ci sarebbe mai riuscito.

Man mano superava quello stato di shock, riuscì a muovere le labbra. Non aveva intenzione di parlare, ma poteva dire ciò che aveva sentito di misterioso con la voce rauca che le dalla sua bocca.

Parlò molto tranquillamente.

«...Lui... non ricorda...?»

Dopo aver detto quelle parole, Misaka Mikoto pensò di nuovo ciò che volessero dire.

(Ha perso la memoria?)

Note[edit]

  1. In italiano nel testo originale.
  2. "La Persona Superiore a Dio" in giapponese (神上) è pronunciato "Kamijou", ma è scritto in modo diverso dal cognome di Touma (上条).

Due parole dall'autore[edit]

A coloro che hanno comprato i libri uno per volta: Bentornati.

A coloro che li hanno comprati tutti in una volta: Benvenuti.

Sono Kamachi Kazuma.

Allora, sono accadute un sacco di cose nel volume 14. Un sacco di problemi che non erano ancora stati accennati del tutto nella serie perché credo che possiate dire che li abbia trattenuti per presentarli qui.

Il tema predominante era "gruppi". Suppongo che la parola chiave nascosta fosse qualcosa come "Giudizio Universale". Alcune cose sono state affrontate direttamente con esso mentre altre erano correlate indirettamente. (Alcune facili da capire erano il Peccato Originale e la Messa.)

...Di fatto, ho la sensazione che quasi niente della Chiesa Cristiana sia correlato al Giudizio Universale. Ma credo che questa volta fosse "un po' più vicino del solito alla superficie".

Se dovessi scegliere una parte o l'altra, questa era una storia secondaria sulla magia, ma dato che sono state mostrate un sacco di nuove armi della Città Accademia, penso di averlo reso così in modo che a coloro a cui piace la parte scientifica potessero rilassarsi.

Grazie infinite al mio illustratore Haimura-san e al responsabile del progetto Miki-san. C'erano un sacco di cose su cui avreste potuto lamentarvi, quindi vi ringrazio davvero per essermi stati vicini. E questa volta vorrei ringraziare Manaka Junichi-san. Le sue lezioni sui lavori degli aerei invisibili ed il campo militare in generale mi sono stati molto d'aiuto. E vorrei ringraziare Fukushima Yuuko-san. La sua supervisione dell'italiano è stata di grande aiuto.

Adesso a voi, i lettori. Includendo la SS, al momento ci sono quindici volumi della serie. Se sono arrivato così lontano è tutto grazie a voi. Per favore, continuate a leggere in futuro.

E adesso chiuderete le pagine.

Mi auguro che aprirete quelle del prossimo libro.

Per oggi poso la mia penna.

Adesso, qual è la differenza tra "神上" e "神浄"[1]...?

- Kamachi Kazuma


  1. "神上" e "神浄" sono entrambi pronunciati "kamijou". Il primo significa "La Persona Superiore a Dio" ed il secondo "Colui che Purifica Dio".