To Aru Majutsu no Index ~ Italiano (Italian):NT Volume6 Epilogo

From Baka-Tsuki
Jump to navigation Jump to search

Epilogo: Lasciamo che Il Prossimo Combattimento Abbia Inizio — Next_Batter_Circle.[edit]

Un evento non aveva necessariamente una sola conclusione.

Aveva tante conclusioni quante le persone che vi erano coinvolte.

Qui ne verranno introdotte un paio.



«Beh, non ne è completamente valsa la pena.» disse Silvia con un tono abbastanza alto, in modo da farsi sentire dagli altri.

Il Santo si stava grattando la testa dopo essere uscita dalle mura che circondano la Città Accademia.

Il pomeriggio era passato e si stava diffondendo l'oscurità della notte. Una vivacità illuminata da innumerevoli luci, sia neon che altre, riempivano la zona come a dire che quello era il posto dove cominciava davvero Tokyo, la capitale del Giappone. Tuttavia, Silvia e gli altri stavano viaggiando mentre intrecciavano le loro strade attraverso le aperture dell'oscurità che tutta quella luce non poteva riempire.

«Sono stata costretta ad affrontare una battaglia che mi ha davvero lasciato l'amaro in bocca e non ne abbiamo ricavato nulla. Non siamo riusciti a recuperare Fräulein Kreutune. ...E le nostre contromisure riguardo GREMLIN cambiano molto in base al fatto che la prendessimo o no.»

«Non ci siamo riusciti, quindi è inutile pensarci ancora.» rispose Leivinia Birdway.

Sembrava ancora giovane, eppure aveva una fredda grazia nei suoi lineamenti. Tuttavia, tutto ciò era rovinato dalla guancia gonfia che si ritrovava. Poteva avere a che fare con i principi ai quali si affidava, ma non mostrava alcun segno di volerci mettere su un po' di ghiaccio o curarla in qualche modo. Sembrava portare alla luce ancora più disappunto.

«Anche se siamo ritornate per lei, Fräulein Kreutune era già diventata qualcosa di diverso di ciò che vuole il majin Othinus. Non possiamo usarla per attirarla.»

«Cosa? Sei ancora seccata per aver dovuto combattere con qualcuno della stessa parte? I risultati sono tutto in questo mondo. Anche se non puoi accettare com'è finita e persino se si è basato sul ragionamento di quel ragazzo che non riesci a capire, non puoi lagnarti dopo aver perso.»

«...Vuoi che ti dia un pugno?»

«A proposito, signorina. Il Giappone ha una teoria interessante. Apparentemente, coloro che hanno una sorellina vera non potranno mai immaginarne una ideale.»

«...?»

«Quindi se lo si fa al contrario, significa che la piccola Birdway-chan che ha una sorellina e non un fratellone è il tipo che ne immagina uno ideale? Ed adesso sei seccata di essere stata sgridata dalla persona che pensavi avrebbe ascoltato qualsiasi cosa avessi da dire e su cui avresti sempre potuto fare affidamento quando eri in pericolo? Tuttavia, ha ancora cercato di discutere con te nonostante tutto ciò che gli avresti fatto. Direi che in questo c'è una vera connessione.»

«Spero che ti sia preparata, perché sto per farti conoscere questo mazzo intero di arcani maggiori.»

«Mi sono accorta che non li hai mai usati. I quattro elementi dell'arma simbolica hanno a che vedere con gli arcana minori dei tarocchi. Se avessi usato tutte e ventidue le carte degli arcana maggiori per fare una combinazione che andava dal Matto al Mondo, avresti potuto incrementare temporaneamente i tuoi parametri e fare dei movimenti supersonici.» disse Silvia facendo un grande ghigno.

«Più che altro.» il tono di Brunhild Eiktobel era del tutto serio nonostante le avesse interrotte sgarbatamente. «Dov'è Ollerus? Prima hai detto che si stava preparando.»

«Oh, quello. Si sta occupando del nostro vero obiettivo... quello che non ha niente a che vedere con Fräulein Kreutune.» rispose Silvia scricchiolandosi il collo. «Ha detto che i suoi preparativi sono completi


Nonostante fosse mantenuta con molta cura, all'interno della Città Accademia vi erano tanti pettegolezzi spaventosi.

Un furgone nero della spazzatura avrebbe portato via i bambini cattivi che non facevano ciò che diceva la loro insegnante. Esemplare n. 502 ed anche la fonte degli strani gemiti che si sentivano provenire dall'interno dei tombini, ma non sarebbero mai fatte indagini a riguardo. Un nome proibito di cui il possessore avrebbe ucciso chiunque lo avrebbe scritto in un motore di ricerca. Dei tasselli colorati delle ossa umane che si diceva aumentassero di numero intorno alle strade della Città Accademia e dopo aver creato dei disagi alle persone della città, sparivano. E la leggenda tra le leggende urbane che diceva che molti pettegolezzi erano imposti da alcune regole ed erano controllati dai campi di diffusione AIM attraverso la città e che erano un mezzo per manipolare le informazioni.

Ce n'erano così tanti di spaventosi che i bambini non avrebbero saputo che fare se fosse mai capitato loro di imbattersi in una di queste persone misteriose mentre tornavano a casa da scuola.

Essi dubitavano che sarebbero riusciti a scappare semplicemente correndo via più velocemente che potevano.

Ma non dovevano preoccuparsi.

Le debolezze delle misteriose persone caratteristiche delle leggende urbane, venivano analizzate costantemente.

Per esempio, se si stesse diffondendo un pettegolezzo in cui si narra che non si poteva sfuggire ad una certa donna che riusciva a correre i 100 metri i 3 secondi, sarebbe stata creata una voce diversa che diceva che ci si sarebbe salvati finché si portavano con sé delle caramelle dure o una pomata.

Ovviamente, i pettegolezzi sarebbero cambiati su delle basi giornaliere così che sarebbero saltate fuori delle nuove teorie che confutavano alcune debolezze che non funzionavano affatto.

Per esempio, poteva diffondersi una voce dicendo che la caramella dura e la pomata funzionavano solo sulla donna originale e che erano del tutto inefficaci su un'ipotetica seconda donna, la quale bocca era stata spaccata da quella originale.

Leggende che diffondevano e sconfiggevano la paura si sarebbero diffuse costantemente mentre cercavano di superarsi a vicenda e sembrava che non si sarebbe mai giunti ad alcuna conclusione.

Ma c'era un nuovo pettegolezzo.

Era abbastanza semplice, tanto da avere la possibilità di diffondersi in modo esplosivo tra i bambini della Città Accademia.

Era come segue:

In questa città si diffonde ogni tipo di pettegolezzo, ma se vi imbattete in una delle persone paurose di cui si narra, dovete soltanto urlare più forte che potete.

Urlate: "Aiutami, scarabeo rinoceronte!"

Arriverà il Level 5 n. 2 della Città Accademia che usa il Dark Matter.

Qualcuno conosciuto come Kakine Teitoku arriverà sicuramente a salvarvi.



Accelerator era tornato all'appartamento con Yoshikawa Kikyou e Last Order. Era sdraiato nella sua stanza con le luci spente. Non era chiaro se Yoshikawa avrebbe parlato di ciò che era accaduto quel giorno a Yomikawa Aiho dell'Anti-Skill.

Kakine Teitoku, il n. 2 era... di fatto, non era chiaro se doveva essere chiamato così o meno. In ogni caso, il nemico era stato sconfitto.

Nel frattempo, Accelerator aveva trovato un appiglio con il quale avrebbe potuto demolire la difficile questione prima di utilizzare i suoi soliti metodi.

La conclusione era stata eccellente, e non era stato perso nessuno.

Tuttavia...

(Solo colui che è stato ucciso può capire le sensazioni di chi è stato ucciso.)

Quelle parole lasciarono al n. 1 delle continue pugnalate al cuore.

La spina era piccola, ma era come un amo pungente e non sarebbe stato facile rimuoverlo.

Agli esseri umani bastava anche un unico commento negativo a restare più impresso piuttosto che 100 commenti positivi.

«Perché diavolo ho agito in modo così sconsiderato...?»

Era diventato pieno di sé solo perché Last Order, colei che rappresentava l'intero Misaka Network, e Misaka WORST, l'aggregazione della cattiveria del Network, l'avevano perdonato?

In realtà, l'avevano fatto davvero?

Il ragazzo non aveva solo lasciato scorrere tutto nella direzione più conveniente e meno dolorosa per lui?

Non poteva chiedere perdono a coloro che aveva ucciso.

I morti non potevano sentire alcuna gioia.

Dopotutto, l'atto di ucciderli gliel'aveva rubata.

I morti non potevano sentire la rabbia.

Dopotutto, l'atto di ucciderli gliel'aveva rubata.

I morti non potevano sentire tristezza.

Dopotutto, l'atto di ucciderli gliel'aveva rubata.

I morti non potevano sentire la gratitudine.

Dopotutto, l'atto di ucciderli gliel'aveva rubata.

Nonostante quanto avesse vissuto la sua vita fino a quel momento, sarebbe stato solo per la sua soddisfazione personale. Lo sapeva. Ma doveva esserci qualcosa che poteva fare per se stesso mentre era ancora in vita.

Tornare alla base di tutto...

Qual era stata la vera intenzione dell'esperimento che aveva portato al massacro di più di 10.000 Sisters?

All'apparenza era stato per far evolvere il n. 1 della Città Accademia in Level 6, ma sapeva già che non si trattava del suo vero scopo. Quell'esperimento era stato sia inteso per fallire sin dall'inizio e affinché i suoi veri scopi sarebbero stati ottenuti che ci riuscisse o fallisse.

Dalle informazioni che aveva guadagnato dalle sue esperienze precedenti, il primo proposito nascosto era di diffondere quasi 10.000 Sisters nelle istituzioni cooperative di tutto il mondo al fine di espandere gli effetti dei loro campi di diffusione AIM.

Dato che all'interno della Città Accademia era stata creata un'essenza dalle sembianze di un angelo che aveva dato dei problemi a Last Order, il secondo proposito sembrava far agire il Misaka Network come guida per controllare un'aggregazione massiccia dei campi di diffusione AIM.

E c'era il termine DRAGON in cui si era imbattuto durante il periodo in cui lavorava per la parte oscura della Città Accademia. Lì c'era nascosto il vero mostro chiamato Aiwass. Questo stesso aveva detto che la cosa somigliante ad un angelo che aveva visto in passato Accelerator non era niente più che lo stampo che dava una forma ad Aiwass. Quello era il terzo proposito.

In quel caso...

Cosa aveva raggiunto la creazione di Aiwass?

Quella creatura era sicuramente un asso nella manica, il quale potere non poteva essere criticato. Dopotutto, ne aveva posseduto abbastanza da sconfiggere all'istante Accelerator, il n.1 della Città Accademia. Ma non c'era testimonianza di quel tremendo potere che era stato usato nella Terza Guerra Mondiale. Anche nel mezzo di quella guerra nella quale il destino della Città Accademia era in bilico, Aiwass era stato tenuto come riserva.

In quel caso, non era stato semplicemente sviluppato come arma.

Doveva esserci un chiaro scopo dietro tutto, ma Accelerator non riusciva a capire quale potesse essere.

Sapeva che Aiwass fosse eccezionale, ma non riusciva a pensare a nulla di concreto da ottenere da esso. In quella città, lo sviluppo di una nuova tecnologia era abbastanza per diventare uno scopo, ma se la ragione fosse stata quella, le parole di Aiwass si sarebbero diffuse in tutto il mondo per mostrare quanto fosse avanzata la tecnologia della Città Accademia.

Un progetto per atterrare sulla Terra usando una nave spaziale non toccava direttamente le vite della maggior parte delle persone, ma l' "informazione" conteneva una grande influenza.

Dato che lo sviluppo dell'essere grandioso tanto quanto Aiwass era rimasto segreto, doveva avere un uso concreto piuttosto che una semplice apparenza. Ed era più o meno come un obiettivo che aveva il rischio che qualcuno che stesse cercando di fermarlo non lo tenesse segreto.

Aiwass, l'essere somigliante ad un angelo, il Misaka Network, Last Order, le Sisters, i campi di diffusione AIM.

Alla base della piramide c'erano degli studenti del tutto normali. Che fossero coinvolti nella parte oscura della città o no, essi emanavano inconsciamente quei campi di diffusione AIM. E ciò riportava tutto ad Aiwass.

Quella era la vera fondazione della Città Accademia.

I poteri psichici scientifici.

E se fosse stato il caso di qualcuno che prendeva quel sistema esistente e lo usava per i propri scopi?

E se l'intero progetto fosse cominciato come passo iniziale verso il raggiungimento di Aiwass?

E tornare alla vera base di tutto...

Cos'erano esattamente i poteri psichici che erano stati creati nella Città Accademia?

Dov'era cominciato questo piano e a quale finale doveva condurre?

«...»

A quel punto...

Alla fine, Accelerator si sentì come se avesse afferrato il limite di una grandiosa oscurità. Era come se una parte della una trappola volesse inghiottire tutto. Era come se una parte di alcune fauci giganti fosse così grande che l'intera cosa era normalmente impossibile da afferrare in modo concettuale. Era come una porzione della vera fonte che stava dietro l'inevitabile buco nero che aveva risucchiato le Sisters... quei cloni umani... quelle persone che aveva ucciso.

Se Accelerator avesse scoperto qualsiasi cosa fosse e l'avesse incolpata, i suoi peccati non sarebbero scomparsi opportunamente.

Ma se...?

Se le persone che aveva ucciso avessero maledetto quell'ambiente con tutto il loro cuore?

Se avessero maledetto tutto ciò che l'aveva aiutato ad uccidere più di quanto avessero maledetto il n.1 che era stato il diretto interessato ad uccidere?

Cosa avrebbero pensato quelle persone se fossero state a conoscenza del piano che avevano "portato avanti magnificamente" con le loro stesse morti, mentre continuavano a farlo ancora regolarmente in quel momento? E se si stava avviando al prossimo passo?

Solo colui che è stato ucciso può capire le sensazioni di chi è stato ucciso.

Le persone in vita che parlavano prontamente di come si sentivano i morti potevano scambiare facilmente quei tortuosi sentimenti per i loro propositi.

Ma...

I vivi potevano agire basandosi sui loro sentimenti per i morti.

Accelerator chiese a se stesso cosa volesse fare.

Se avesse potuto fare qualcosa per quelle vite che erano già state perse, cosa avrebbe scelto?

Il n.1 sarebbe andato all'inferno. Mettendosi da parte, che fosse una semplice metafora o essere usato in un senso religioso, non avrebbe sicuramente avuto un finale decente. Ma se ci fosse stato qualcosa che poteva fare prima di arrivare in quell'inferno, cos'era?

«...»

La spina che era conficcata in lui era piccola, ma non sarebbe stata tolta facilmente.

Quel piccolo dolore l'avrebbe sicuramente portato verso la via della cattiveria e del combattimento.

Era come se fosse stato stabilito in anticipo.

Era come se fosse un codice intenzionale inserito in lui da qualcuno. Ma Accelerator stesso se n'era accorto?

Quel "codice" avrebbe dovuto muoverlo da una strada all'altra.

Il ragazzo si sedette silenziosamente sul letto. Il suo sguardo vagava. Alla fine lo fermò sulla finestra della stanza. La zona che andava oltre era tinta di nero per l'oscurità della notte. Essa era al di là come il primo passo verso l'altra via.

Se l'avesse perseguita avrebbe perso tutto ciò che aveva, ma avrebbe anche guadagnato la possibilità di acquisire cose che non poteva avere nel luogo in cui si trovava.

Con quel pensiero in mente ed un'espressione seria, Accelerator cominciò a cercare a tentoni la sua stampella moderna.

Ma all'improvviso sentì bussare alla porta.

Entrò una piccola figura.

Doveva essere la bambina conosciuta come Last Order.

Nient'altro avrebbe avuto un senso.

«Ehi, Accelerator /return. La situazione si sta facendo fastidiosa, quindi lasciami interferire /return.»

Qualcosa...

Qualcosa non andava.

Mentre guardava la bambina di fronte a lui con la bocca che si apriva e si chiudeva, Accelerator sentì un brivido percorrergli la schiena. Gli ricordò di quando era stata disturbata con la forza usando un virus o qualcosa del genere in passato.

Ma questa volta era diverso.

«Solitamente "Misaka" riempie il Network ma lascia i mezzi delle interferenze esterne alle unità individuali /return. Quindi non aspettarti che io sia troppo abile come conversatrice /return. Pensa a ciò come ad un'email /return. Giusto per fartelo sapere, finirò ciò che sto dicendo anche se mi farai delle domande /return.»

Era qualcosa che proveniva dall'interno del Misaka Network.

Era qualcosa di superiore persino a Last Order che era la torre di comando.

Nessuno avrebbe potuto stare più in alto di lei nel sistema.

Il n. 1 cominciò a sospettare che avesse a che fare con il Terzo ciclo dal quale proveniva Misaka WORST, ma poi gli venne in mente qualcosa di diverso. Nonostante fosse stato avvisato che non avrebbe risposto, parlò a denti stretti.

«Sei la volontà dell'intero Misaka Network?!»

Questa era qualcosa che era stata creata dalla Città Accademia eppure diversa sia dagli esseri dalle sembianze da angelo che da Aiwass.

Era qualcosa che non era sicuro potesse essere definita umana.

Forse doveva essere chiamata la "terza esistenza".

«Fondamentalmente, stavo pensando che sei stato di un umore strano da quando si era risolto quell'incidente /return.» La bocca della bambina veniva utilizzata per emettee la voce di qualcuno come se fosse un registratore. «Accelerator, per caso stai pensando di avvicinarti a qualche tipo di buon carattere ponendo un fine a questa vita relativamente pacifica e gettando te stesso in una battaglia per avvicinarti ai segreti della Città Accademia /escape? O stai solo pensando che andrai all'inferno una volta che tutto si sarà sistemato /escape? Se è così, non preoccuparti perché sei stato portato a pensare quelle cose /return. E farlo non ti farà sembrare figo o una cosa del genere /return.»

«Che diavolo stai...»

«Hai reagito con qualcosa tra le linee, come "Che diavolo stai dicendo?", vero /escape? Non farlo /return. Liberiamoci dei problemi di cui al momento non abbiamo bisogno, Accelerator /return. Nascondere in quel modo il tuo imbarazzo solitamente è abbastanza adorabile, ma /backspace in questo momento è d'intralcio /return. Quindi...» Chiunque fosse, continuò «Lasciami andare al cuore del problema /return. Probabilmente so cosa stai pensando /return. Pensi di aver abbandonato ciò che hai bisogno di fare crescendo in modo così rilassato in questo posto confortevole /return. Ma, /backspace quello non è affatto il caso /return. Sei stato sviluppato per diventare un mostro come quello /return. Se ti dirigi verso la via più facile dove qualcuno vuole che tu vada, ovviamente rimarrai fermo in una via di spargimenti di sangue e disastri, no /escape?»

«...»

«Questo è il motivo per il quale prima ho detto che ci stavi pensando /return. Accelerator, stai sentendo tutti questi dubbi riguardo la tua stessa esistenza proprio in questo momento /return. Non è una cosa cattiva /return. Ma /backspace non lasciarti spazzare via nella direzione più confortevole solo perché sei stato scosso /return. Non ti sto cedendo dello spazio di calcolo in modo da farti giungere a quella risposta /return.»

La bambina alzò leggermente le spalle.

L'azione sembrava orribilmente fuori luogo per lei.

«Lottare per il bene di qualcuno /return. Lottare nel modo che è davvero il più duro per te /return. ...Se avessi voluto, avrei potuto riesumare i dati della memoria delle unità morte che rimangono ancora nel Network e provvedere delle risposte sì/no certe /return. Ma /backspace farlo sarebbe uno spreco, quindi non lo farò /return. Lasciamo tutto ai sentimenti dei morti che sono conosciuti solo dai morti /return. E se prendi la strada più facile e diventi un mostro, ti manderò in un inferno più grande di diverse dimensioni, più di quanto immagini /return.»

La bambina barcollò.

«E mentre ho lasciato qui Last Order e Misaka WORST, sono più interessata a provarci con Kamijou-chan che con te /return. E' così che mi sento davvero /return. E sembra anche essere in una posizione piuttosto pericolosa /return. Quindi vorrei che non mi facessi usare adesso il mio prezioso biglietto /return.»

E fu così.

L' "email" doveva esser giunta ad un fine perché il corpo della bambina crollò a terra.



Una donna con un abito ed un camice da laboratorio economici diede un'occhiata in giro.

Era nel vasto spazio sotterraneo nel Terzo Distretto che era stato riempito con il n. 2 della Città Accademia sino al giorno prima. Ma adesso era vuoto ed il candido Dark Matter che aveva sparso a caso era scomparso del tutto. Con ogni cosa superflua era andata via da quello spazio, si sentiva la stessa solitudine di una classe vuota.

«Non posso farci l'abitudine. Non importa quanto la cosa possa essere di poco conto, mi irrita che i numeri scendano.»

La donna teneva un oggetto lungo e stretto dalla forma di un contenitore di gomme da masticare. Era un registratore digitale. La donna con l'abito ed il camice da laboratorio portò il piccolo microfono alle sue labbra e continuò a registrare dei rapporti.

«Il Dark Matter è scomparso di netto. Ce l'aspettavamo. Gli esami sono stati richiesti per i campionari presi dalla superficie per un totale di 40 posizioni diverse sul pavimento, sui muri e sul soffitto. Ma dubito che ne salterà fuori qualcosa.»

Poteva essere udito un piccolo suono in ripetizione come delle unghie che graffiavano qualcosa. La donna uscì dalla tasca un dispositivo della grandezza di un contenitore di card. Guardò lo schermo e trovò dei commenti che includevano certi termini comuni che aumentavano in diversi forum e SNS.

«Ho trovato una leggenda urbana che ha a che fare con il n. 2. E' un lasso di tempo troppo breve affinché appaiano in modo naturale. E dubito che Kakine Teitoku (o in qualsiasi modo sia chiamato l'attuale n. 2) le stia spargendo da sé. Sembra che qualcun altro dell'oscurità della Città Accademia abbia rivolto le sue attenzioni verso il n. 2. Etichettalo con codice giallo.» disse la donna mentre metteva il dispositivo nuovamente in tasca e camminava lentamente in quello spazio vasto. «I dettagli riguardo al n.1 sono sconosciuti. E' stata iniettata in lui della cattiveria, ma al momento non è chiaro se fiorirà in qualcosa. A mio avviso, sarebbe uno spreco se restasse così. Dopo essersi divertito con il n. 2, tanto da cambiare forma in quei modi, adesso il n. 1 sembra troppo semplice. Sarebbe bello se potesse diventare più grottesco riguardo quelle sue ali.»

All'improvviso smise di camminare.

«I progressi di Takitsubo Rikou visti nella faccenda del n. 2 stando andando estremamente bene. A questa dai il codice d'oro.» disse mentre rimaneva al centro del vasto spazio e guardava dritto davanti a sé. «E ovviamente c'è anche Fremea Seivelun. Il suo Agitate Halation è confermato essere stato usato involontariamente. Quel nuovo sviluppo di un Level 0 prende un codice platino. Sii estremamente cauta quando raccogli quei dati.»

A quel punto, la donna nell'abito e nel camice da laboratorio spense il registratore.

Pensò per un po'.

Ed alla fine lo accese di nuovo dopo aver raccolto le idee.

«Fräulein Kreutune è fuori dalla mia giurisdizione. Sono piuttosto triste a riguardo. ...Ma da ciò che ho osservato, ha un corpo durevole che non può essere ucciso in ogni caso, un cuore che desidera degli amici e la possibilità di essere controllata nonostante le sue credenze personali. Per quella ragione, mi ha dato un'impressione simile a quella dell'aggregazione dei campi di diffusione AIM. E' possibile che fosse usata come riferimento per Kazakiri Hyouka. Se il caso è quello, c'è un solo filo che connette Fräulein Kreutune, Kazakiri Hyouka e DRAGON. ...Forse includere il presidente del consiglio nel congegno che lo tiene artificialmente in vita sarebbe troppo. Ma per quanto riguarda quell'ipotesi, suppongo di poter tirare le somme tra il presidente e DRAGON. In ogni caso, non c'è assenza di materiali che possa provare che sia abbastanza interessante.»

Spense il registratore.

E poi lo riaccese.

Poi ripeté il processo un paio di volte.

«I dettagli riguardo le diverse persone che si sono fatte strada alla Città Accademia sono sconosciuti. Alcune somiglianze sono state identificate con il fenomeno di testimonianza durante la Terza Guerra Mondiale ed a Baggage City. Anche questo è fuori dalla mia giurisdizione. Lascerò ancora per una volta il posto ad un'unità diversa che potrebbe anche non esistere per quanto ne so...»

La donna si affievolì con lo sguardo confuso.

Restò in silenzio per un po'.

Alla fine sospirò e lasciò la presa del registratore digitale.

Il piccolo congegno cadde sul pavimento e lei lo pestò sotto le ballerine. E poi parlò con una voce che non avrebbe mai lasciato sentire a nessuno.

«Ahh, ahh. Tutto ciò non è per niente nello stile dei Kihara...»



Il dio del Fulmine Thor, Marian Slingeneyer e Mjölnir erano arrivati alla Baia di Tokyo per intrufolarsi a bordo di una delle tante navi da noleggio. Stavano camminando lungo un porto industriale. Non stavano tornando con la barca; la stavano usando per dirigersi in aeroporto in un paese vicino che avesse un basso livello di sicurezza.

«Quindi hai fatto sì che ci sfuggisse di mano. Fräulein Kreutune era il pezzo finale di cui avevo bisogno per costruire Gungnir. Non possiamo arrivare da nessuna parte senza un esper olistico, ricordi? Cosa faremo adesso?» Le parole di Marian vennero seguite da uno sferragliamento. La ragazza (?) dalle fatture di un cilindro stava fornendo un sostegno inutile, come al solito.

Thor alzò le spalle e disse: «Avevamo stabilito la divisione del lavoro sin dall'inizio. Io avrei immobilizzato Fräulein Kreutune mentre prendevo in prestito il potere da Mjölnir e tu avresti usato la tua abilità per rimodellare gli esseri umani per far sì che non potesse lottare. Allora l'avremmo dovuta portare fuori dalla Città Accademia. ...Ma c'erano più sommosse di quante ci aspettassimo. Sono responsabile del combattimento diretto e non sono riuscito ad occuparmene. Voi due dovevate stare dietro le quinte, se foste venute come rinforzi sareste state prese a calci in culo.»

«Anche se sei la vecchia versione, possiedi pur sempre il nome di un onnipotente. Eppure non sei riuscito ad occupartene?»

«Si tratta di Fräulein Kreutune. E ricorda, diciamo onnipotente ma è solo il livello di onnipotenza che possono immaginare gli esseri umani. Non sono un majin, quindi non aspettarti il tipo di onnipotenza che lo superi.» rispose Thor con tono disinvolto.

Marian Slingeneyer assunse un'espressione accigliata.

Poi sentirono un suono leggero.

Thor stava portando un frigorifero usando una tracolla. Il suo braccio era stato colpito da una scatola rettangolare.

«Cos'è quello?»

«Qualcosa che la metta di un umore migliore. Con questo la lancia potrebbe ancora essere una possibilità.»

Thor cominciò a spiegare ulteriormente, ma poi si fermò.

Accadde all'improvviso.

NT Index v06 431.png

Non lo lasciò finire di parlare.

Il majin Othinus.

Una ragazzina che sembrava avere circa quattordici anni apparve all'improvviso nell'oscurità del porto industriale.

Indossava un cappello da strega ed aveva uno degli occhi coperto da una benda. Indossava un mantello ed un completo di pelle. In questo paese poteva facilmente essere scambiato per un costume. La ragazzina mosse il suo unico occhio per guardare Thor.

Quest'ultimo e gli altri si agitarono.

«Dovresti essere davvero qui? Ci troviamo proprio di fronte alla base del nemico.»

«La distanza non ha alcun significato. Ciò che importa è il passare inosservati. Più che altro...» disse il majin Othinus per cambiare facilmente l'argomento. «Dov'è Fräulein Kreutune?»

«Sembra che ci siamo riusciti?»

«Vi ho ordinato di recuperarla.»

«Se vuoi farlo, allora fallo.» disse Thor disinteressatamente mentre lanciò il frigorifero verso Othinus.

L'impatto di quando colpì il suolo fece sì che il catenaccio che lo teneva chiuso si aprisse in modo forzato.

L'espressione di Othinus non cambiò. Non guardò nemmeno cosa c'era all'interno.

Marian Slingeneyer sembrò impressionata.

«Cos'è?»

«Il n. 2 della Città Accademia.»

Thor puntò il dito verso alcune buste trasparenti all'interno del frigorifero. Al loro interno vi erano degli organi congelati. «O piuttosto, le sue parti di natura umana. Non so se puoi definirlo Kakine Teitoku. Ma hai bisogno di una persona solida, no? Bene, in un certo senso lui è più solido di Fräulein Kreutune. Usandolo, potresti riuscire a raggiungere l'esper olistico.»

Othinus rimase in silenzio.

Marian si intromise nel discorso.

«Pensavo dovesse essere qualcuno che non stesse né dalla parte della magia né da quella della scienza?»

«Già, potrebbe non funzionare modificando solo Kakine. Ma è una creazione simbolica. Che ne dite di usarlo per creare una bambola dal nulla?»

Marian Slingeneyer guardò verso Othinus.

Quest'ultima alla fine terminò il suo silenzio. Disse la stessa esatta cosa di prima.

«Vi ho ordinato di recuperare Fräulein Kreutune.»

«Allora vai a prendertela da sola.» disse Thor puntando un punto a caso sulle sue spalle con il pollice. «Ma Fräulein Kreutune è già cambiata. Ha perso ciò di cui avevi bisogno per fare la lancia. Non penso che catturarla servirebbe a qualcosa di buono, ora come ora.»

«Marian.» disse Othinus.

La ragazza dalla pelle scura suppose che le stesse per essere chiesto se fosse vero o meno.

Ma non fu così.

Con un suono lieve, il braccio destro di Thor venne tagliato all'improvviso all'altezza della spalla.

«Gah...?»

Il dolore arrivò con un po' di ritardo.

Fu solo dopo che il braccio destro del ragazzo finì a terra che urlò.

«Gaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!?»

«Anche se gli esseri umani non sono la tua specialità, sei ancora abbastanza abile nel manipolarli. Riattaccalo in seguito.»

Ignorando Thor che era rannicchiato nel dolore, Othinus calciò il coperchio del frigorifero in modo che si chiudesse, afferrò la tracolla e la sollevò.

Marian Slingeneyer guardava avanti e indietro tra Thor e Othinus, ma alla fine prese una decisione e parlò.

«O-Othinus.»

«Cosa? Non ho intenzione di divertirmi con le congiure, ma sei al corrente che il modo in cui ti stai comportando è vicino alla dipendenza?»

«No, Othinus!!»

Marian puntò la spalla destra di Othinus.

Al di sotto del suo mantello, qualcosa perse lentamente la sua forma.

La connessione all'articolazione sembrava essere del tutto assente, dato che il braccio cominciò a cadere.

«...Tch. Quindi è finito con il 50% negativo delle possibilità infinite.»

Prima che il braccio cadesse del tutto, Othinus lo tenne al suo posto con la forza con l'ausilio dell'altra mano. Si sentì il suono di qualcosa di bagnato che colava. Sembrava che al di sotto del mantello aver perso un sacco di sangue, ma l'espressione del majin non cambiò. Anche una ferita tanto ridicola quanto quella avrebbe potuto non durare molto.

Lei era un'esistenza che poteva raggiungere qualsiasi cosa volesse.

Ma nello stesso tempo, era un'esistenza che aveva il 50% delle possibilità di fallire, qualsiasi cosa facesse.

Ecco chi era Othinus, ed il suo obiettivo era abbastanza semplice.

L'eliminazione del 50% negativo.

Con il 100% di possibilità positive, poteva liberamente brandire il suo potere.

E ciò di cui aveva bisogno era...

«Adesso ho il pezzo finale. Che ne dite di cominciare a costruire la lancia?»

Dopo che Othinus se ne andò, Marian Slingeneyer raccolse il braccio di Thor e si avvicinò a lui.

«...Lo faccio da solo.»

Thor afferrò il braccio tagliato con la mano restante che era coperta di sangue perché aveva tenuto la ferita di riflesso.

«Ma...»

«Scusa, potresti lasciarmi da solo?» disse Thor con calma mentre stringeva i denti. «Ad essere sincero, sento di stare per piangere. Non voglio che nessuno lo veda. Maledizione, Othinus è sempre la stessa. Non capisce che ho rischiato la vita per bilanciare il tutto e non tornare a mani vuote.»

«Hai fatto del tuo meglio.»

«Ma non ho avverato il suo sogno n. 1. ...Oh, adesso capisco. So perché sento di dover piangere. Non è per il dolore o per quanto mi senta patetico. E' perché sono stato salvato. Sono così felice di esserlo stato all'ultimo secondo.»

«Non preoccuparti. Se fossi stata al tuo posto me la sarei fatta sotto.»

Marian Slingeneyer schioccò le dita e si diresse verso la nave in affitto insieme alla ragazza (?) dalla forma di un cilindro.

Una volta che fu sicuro che nessuno si trovasse nei paraggi, Thor fece un piccolo sospiro.

E pensò tranquillamente tra sé.

(...E' andato tutto come avevo programmato. Finalmente sono riuscito ad intrufolarmi.)

Mosse a caso il braccio. Sembrando tanto spensierato da cominciare a canticchiare da un momento all'altro, lo premette sulla spalla.

Non recitò alcun tipo di incantesimo.

Non fece affidamento sul potere di un talismano o di una medicina miracolosa.

Ma accadde davvero un fenomeno magico. Il braccio si ricongiunse con una luce pallida. Le dita della mano si stavano già aprendo e chiudendo a suo comando.

Ovviamente non si trattava della magia che apparteneva al dio del fulmine Thor.

Infatti non lo era affatto.

(Intrufolarmi sarebbe stato difficile se avessi preso solo la forma di Thor. Avevo bisogno di qualche carta potente oltre quella. E non poteva essere semplicemente Fräulein Kreutune. Una volta rimasta scioccata dal capire che il piano che aveva previsto era stato distrutto, ho avuto bisogno di portarle un'idea di rimpiazzo. Era possibile che quel grande choc avrebbe impedito che il giudizio di Othinus funzionasse adeguatamente.)

Tuttavia, solo quello non era abbastanza per giocarla.

Era un'esistenza che poteva rendere possibili tutte le impossibilità.

Anche se un mago normale avesse cercato di giocarla, lei possedeva il potere di non farsi ingannare per nessuna ragione percepibile.

E...

Quello era il motivo per il quale...

C'era bisogno di qualcuno che aveva fatto un passo nel territorio di un majin per ingannarne uno.

La persona che si era appena intrufolata in GREMLIN era Ollerus.

(Allora.)

Dopo aver ricucito il braccio alla perfezione, fasciò un vecchio pezzo di stoffa intorno ad esso.

Con il braccio ancora insanguinato, si diresse alla nave in affitto attraccata al porto industriale.

(Ci sono riuscito. E ho verificato che qualcuno con un potere tanto grandiosamente travolgente quanto quello di Fiamma della Destra poteva agire liberamente all'interno di una collezione di persone tanto potenti senza essere individuato. Tutti i preparativi sono al completo.)

GREMLIN.

Avrebbe stabilito dove fosse il quartier generale di Othinus mentre lei si sarebbe sbrigata a completare la lancia.

(E' tempo di cominciare il contrattacco. Ci inganneremo di continuo a vicenda l'uno sotto il naso dell'altro.)



Nel frattempo, il vero Thor era seduto su una panchina del parco collocata a breve distanza dalle mura esterne della Città Accademia.

«Maledizione. Sono entrambi rotti. Adesso non posso nemmeno usare la cerniera dei pantaloni.»

Teneva i polsi usando dei rami che aveva trovato a terra lì vicino come stecche e li aveva avvolti con della stoffa usando la bocca. Aveva anche la ferita da arma da fuoco nello stomaco, quindi aveva bisogno di fare i preparativi per usare la magia curativa. Non poteva farlo con degli oggetti in mano.

Ma la sua espressione non mostrava alcun segno di sofferenza.

Non aveva una vera ragione per salvare Kamijou Touma, ma non ne aveva nemmeno una per ucciderlo. Il suo obiettivo non era altro che ottenere punti esperienza. Un trampolino ormai superato non aveva più alcun valore, ma significava anche che non sentiva più alcun desiderio persistente di distruggerlo.

Inoltre...

Le cose sarebbero state diverse se quel ragazzo potesse crescere ed essere il suo prossimo trampolino.

(Suppongo che Ollerus si sia infiltrato in GREMLIN usando la mia forma più o meno adesso. Pensavo fosse impazzito quando mi ha proposto quell'affare nella Città Accademia.)

Ovviamente se avesse rifiutato, Ollerus lo avrebbe semplicemente forzato in modo che accadesse comunque usando la forza bruta. Se fosse stato il caso, Thor in quel momento sarebbe stato sepolto sei piedi sottoterra.

La sua ragione per accettare l'accordo era abbastanza semplice.

Le Hawaii e Baggage City.

Il suo amore per GREMLIN era diminuito quando aveva visto quei due disordini.

(Ma cosa farò adesso?)

Una volta che stipulato l'accordo con Ollerus, aveva cessato di essere parte di GREMLIN. Ma non era preoccupato riguardo dove avrebbe dovuto far ritorno o dove avrebbe dovuto dirigersi.

(Se continuò così, Othinus verrà ad uccidermi. Ma se tradisco Ollerus, probabilmente cercherà di farlo anche lui.)

Di primo acchito, entrambe le possibilità sembravano come l'inferno.

Dopotutto, entrambi erano maghi che avevano raggiunto il territorio di un majin.

Ma...

Ciò che Thor aveva messo in conto, cambiò le cose in qualche modo.

(Adesso possono provare entrambi ad essere dei passi davvero interessanti, ma quale potrei fare per primo?)

Il mondo si espandeva all'infinito.

Le opzioni disponibili da scegliere erano troppe da contare.



Qualcuno una volta chiese:

«Qual è il tuo obiettivo? Cosa vuoi guadagnare facendoti aiutare da me?»

Qualcuno una volta rispose:

«Il mio obiettivo è salvare Fräulein Kreutune. Lo stesso del tuo.»

In un certo modo, l'obiettivo era stato raggiunto.

Ma solo quell'obiettivo iniziale era stato raggiunto alla perfezione.



L'eroe con il potere di sconfiggere il re dei demoni era fortunato. Tutti gli avrebbero detto per cosa avrebbe dovuto usare il suo potere.

Ma il majin che possedeva un grandioso potere non aveva più bisogno di una ragione per creare distruzione.

E colui che avrebbe dovuto essere uno non realizzò nemmeno che si stava allontanando da ciò per cui avrebbe dovuto usare il suo potere.

E' questo il tipo di storia che è stata trattata.