To Aru Majutsu no Index ~ Italiano (Italian):NT Volume6 Capitolo 6

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Capitolo 6: Mostro, Mostro, Mostro, Mostro — All_Bad_Stars.

Parte 1

Il paesaggio urbano della Città Accademia era stato disposto in modo da sembrare ordinato. Che fossero di dieci anni prima, cinque anni prima, del presente, cinque o dieci anni nel futuro, le persone di qualsiasi era avrebbero avuto una netta impressione dell'aspetto della città. E ciò significava che i palazzi dovevano essere ricostruiti frequentemente.

Dopotutto la città era circondata da un muro ed aveva una superficie limitata sulla quale poterci costruire.

Gli edifici venivano ricostruiti per usare il terreno in modo più efficiente tanto semplicemente quanto per portare a termine dei test di ultima tecnologia.

Ovviamente venivano usati diversi tipi di tecnologia per trattenere la gente dal pensare che la città era "in costruzione" o "in preparazione". L'impressione che avevano le persone del paesaggio urbano era semplicemente che fosse "ben arrangiato" o "curato ed ordinato".

Ciononostante, gli edifici che erano in costruzione erano abbastanza comuni.

Come lo erano quelli abbandonati con gli inquilini mandati via e le attrezzature rimosse in modo da prepararli alla costruzione.

Al momento, un paio dei membri ufficiali di GREMLIN stava in una stanza di quegli appartamenti abbandonati del Settimo Distretto.

Marian Slingeneyer si stava nascondendo all'interno di uno spazio rettangolare molto semplice che non aveva nemmeno un tappeto o la carta da parati. In origine aveva la sua sede in un hotel del Settimo Distretto, ma quel nascondiglio era stato rivelato al pubblico sul poster da ricercato affisso dall'Anti-Skill, quindi aveva dovuto spostarsi nell'edificio abbandonato per prevenire qualsiasi attacco a sorpresa dai suoi potenti nemici come Ollerus.

In realtà, Kamijou Touma ed il dio del Fulmine Thor avevano usato dei trucchi per far sì che tutto ciò accadesse, ma Marian non ne era al corrente. Non aveva idea che di fatto non fosse ricercata dall'Anti-Skill o che il poster da ricercato che aveva visto fosse stato creato dai due ragazzi.

«...!!»

Tirò su la testa come se fosse stata colpita.

Sentì il suono di un'esplosione.

Era stato troppo profondo per essere quello di uno sparo, tanto profondo che lo sentiva ancora risuonare nelle sue budella più di quanto l'avesse fatto con le orecchie. Non era il suono di uno sfortunato incidente stradale o di un edificio che era stato abbattuto. Era un rombo caratteristico che sapeva di intento killer che scendeva fino al midollo.

Era più che sufficiente per mettere in guardia.

Guardò fuori dalla finestra priva di vetro interno.

Invece di fumo bianco o nero, un lungo, sottile flusso di polvere dal colore della sabbia arrivò fino al cielo. Non era lontano. Lo era solo di circa 500 o 700 metri.

Marian poggiò una mano su un lato della sua salopette ed uscì fuori una sega fatta d'oro.

E sorrise.

Era il sorriso di qualcuno che conosceva il gusto del sangue.

«Okay, cos'è stato?! Il gruppo di Ollerus? Qualcuno della Città Accademia? O forse saremo fortunati ed è stata la stessa Fräulein Kreutune. Ad ogni modo, non è il momento di restare a poltrire!!»

In risposta, la ragazza (?) dalla forma di un tamburo nero chiamata Mjölnir si scosse rumorosamente in un angolo della stanza.

E Thor strinse i denti, così che nessuno potesse vederlo, mentre teneva una busta del minimarket piena di cibo precotto dalla forma rettangolare ed acqua minerale che gli erano stati richiesti di comprare.

(Stanno facendo delle azioni più evidenti.)

Thor (e Kamijou Touma) avevano giocato un brutto tiro a Marian nel tentativo di far incontrare i mostri del gruppo di Ollerus e quelli di GREMLIN. In quel modo avrebbero potuto prevenire l'enorme danno di cui avrebbe sofferto la città se quelle due parti si fossero scontrate.

Al contrario di Kamijou che poteva solo distruggere i poteri soprannaturali, era ovvio che non poteva uscire niente di buono dall'avere due poteri così ridicolmente forti che si scontravano.

(E dopo che ci siamo impegnati tanto da falsificare quel poster da ricercato per farla spaventare in modo che pensasse di essere stata rintracciata dal gruppo di Ollerus.)

Il dio del Tuono Thor era responsabile del combattimento diretto, Marian Slingeneyer forniva supporto da dietro le quinte con attrezzi e simili, e Mjölnir era un generatore che stava eccessivamente attaccato a Marian.

Se avessero fiutato una minaccia contenuta, l'adeguato corso delle azioni sarebbe stato che Marian e Mjölnir dovevano restare nel nascondiglio mentre Thor sarebbe andato a cercare informazioni o ad ingaggiare battaglia con il nemico.

Quel metodo era andato bene fino a quel momento.

Ma...

«Non importa quanto possa essere elaborato un nascondiglio che si crea, se viene scoperto non va bene. Thor, Mjölnir. Voi due fate una scenata mentre raduno delle persone da usare come materiali!»

Un topo messo alle strette morderebbe un gatto.

Marian era stata cauta ad evitare di combattere con il gruppo di Ollerus, la Città Accademia o persino entrambi nello stesso momento, ma era anche il motivo per il quale sentiva di doversi muovere velocemente, se fosse stato necessario.

Chi attacca per primo vince.

La verità era che aveva visto i suoi nemici come formidabili, il che significava che sentiva un forte desiderio di usare una violenza schiacciante piuttosto che aspettare e lasciarsi trasportare.

Il tamburo nero si agitò avanti e indietro.

La ragazza (?) sosteneva sempre Marian. Se non fosse accaduto niente, avrebbe cooperato con lei ed avrebbe causato un'esplosione.

Thor era l'unico che poteva opporsi all'idea di Marian.

Ma era anche colui che si era preso gioco di lei. Se avesse cercato di cambiare lo scorrere degli avvenimenti, avrebbe potuto aumentare in modo considerevole il rischio che sospettasse di lui. Non importava se non avesse alcuna base per farlo. Era del tutto possibile che le azioni prese in base ad un sospetto infondato potessero portare improvvisamente Thor a dare scacco matto.

(Non è così che mi piace fare le cose.)

«Ehi, Marian. Cosa pensi possa essere?»

«Non lo so. Nella peggiore delle possibilità è il gruppo di Ollerus, ma le altre opzioni sono parecchio pericolose. E' possibile che un mostro ignoto, conosciuto come Fräulein Kreutune si sia accorto cosa stiamo facendo e sia venuto per attaccarci al fine di prevenire il nostro inseguimento.»

«Se fosse stato qualcuno che sta cercando di attaccarci, non avrebbe causato subbuglio prima di metter piede in questa stanza.»

«Forse le loro informazioni non sono molto dettagliate, quindi lo stanno facendo per cercarci.»

«In quel caso, reagire significa fare il loro gioco. Aspettiamo che facciano loro la prima mossa e poi cerchiamo di coglierli di sprovvista alle spalle. Sarebbe la cosa migliore. Sono io il responsabile del combattimento diretto, quindi ascolta ciò che dico. Il primo colpo è importante. Sei l'attaccante o il difensore? Il campione o lo sfidante? La tua intera posizione può cambiare in battaglia.»

«Suvvia, Thor-chan.» disse Marian mentre faceva girare la sua sega d'oro. «E' esattamente quello il motivo per il quale dobbiamo muoverci adesso. Se vogliamo cominciare in vantaggio, l'ultima cosa che dobbiamo fare è restare rinchiusi qui. Anche se le informazioni peccano di dettagli, ne staranno raccogliendo delle altre nel frattempo che il tempo va avanti. Solo perché stiamo ancora qui non significa che il nemico ci aspetterà. Questi avversari sono già abbastanza cattivi. Abbiamo bisogno di distruggerli prima che abbiano la possibilità di passare al livello successivo.»

Il tamburo emise un clangore mentre si mosse.

La ragazza (?) non era né d'accordo né in disaccordo; stava semplicemente sostenendo Marian.

Thor diede una scorsa alla polvere risiedente fuori dalla finestra.

«La Città Accademia ha un sacco di problemi diversi. Ciò potrebbe non avere a che fare con noi.»

«Vedremo se è così o meno quando andremo a controllare.»

«E cosa accadrebbe se nell'andare a controllare rivelassi la tua posizione? Potrebbe aggiornare i dettagli di cui peccano i nostri nemici.»

Marian non aggiunse altro.

Con lo scatto del polso che stava usando per far girare la sega, il tono del fruscio che si sentì mentre tagliava l'aria si alzò all'improvviso. Aveva una sfumatura simile a quella dello schiocco delle dita o a quello del polso. Naturalmente, era stata Mjölnir a reagire.

«Thor, non hanno informazioni su di te. Sono già stata contaminata dato che quelle che hanno acquisito sono su di me, quindi sarò io ad andare. Se vuoi parlare ancora dell'essere cauti, vai a trovare un nuovo nascondiglio per noi.»

Thor sospirò.

La sua strategia di fermarla con le parole aveva fallito. L'esca minacciosa dello stadio precedente del suo piano l'aveva fatta risentire troppo.

«Capisco.»

Thor diede semplicemente una risposta sincera.

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Si era arreso.

E poi...

Sollevò senza esitazione la gamba da dietro e calciò Marian Slingeneyer su un lato della testa.

Il modo in cui crollò al suolo non sembrava quello di un'azione umana.

Sembrava come un ramoscello che cadeva dopo esser stato sollevato senza fine. Era chiaro come il giorno che il potente colpo aveva fatto svenire Marian.

Era stato un calcio tanto alto quanto potesse sostenere.

Il colpo era stato dato così abilmente che sembrava quasi come se il tempo si fosse fermato per un istante.

Ed ovviamente, Mjölnir non si sarebbe fatta sfuggire quell'atto di violenza.

«...!!»

La ragazza dalla forma di un tamburo non usò le parole.

La sua superficie scura e brillante emise delle scintille bianche bluastre.

Il corpo di Mjölnir nascondeva un'energia abbastanza grandiosa da vaporizzare un terzo di una fortezza mobile dalla grandezza di una città.

Ma...

«Idiota!! Se andrai fuori di testa in questo posto, metterai in pericolo Marian!» urlò Thor per trattenere le azioni di Mjölnir con la forza delle sue parole.

I movimenti del tamburo si fermarono come se un cuneo fosse stato incastrato nei suoi meccanismi.

«Sai perché il gruppo di Ollerus sta prendendo di mira Fräulein Kreutune, no? Come esemplare dell'esper olistico è il pezzo finale di cui ha bisogno Othinus per preparare Gungnir. ...E' semplicemente naturale che qualcuno che voglia interferire con il piano di Ollerus cerchi di eliminarla.»

Si sollevò qualcosa sulla superficie del tamburo.

Erano delle labbra.

E non era solo un paio. Come se a rappresentare l'eruzione della sua rabbia, quegli organi che emettevano delle parole apparvero l'uno dopo l'altro. Somigliava alla superficie dell'acqua mentre bolle.

«...E?» fu la sua unica risposta.

Non importava quanto fosse logica la risposta di Thor, non sarebbe rimasta che cenere nell'istante successivo in cui lei non l'avrebbe accettato.

«Ancora non lo capisci?» Thor parlò lentamente in risposta a quel tacito avviso. «L'obiettivo finale del nemico è di fare in modo di fermare il completamento di Gungnir. Se ci riuscissero, a loro non importerebbe altro. La perdita di un singolo pezzo causerebbe il fallimento del piano di Othinus. ...In quel caso, non dovrebbero uccidere Fräulein Kreutune. Se uccidessero la pura Dvergr che è l'unica persona in grado di produrre le armi divine, avrebbero ancora ciò che vogliono

Il tamburo nero divenne silenzioso per un attimo.

Ma le innumerevoli bocche non sparirono.

«Stai dicendo che il gruppo di Ollerus lo stava programmando sin dall'inizio? Impossibile. Anche se sapevano che GREMLIN stava agendo, non avrebbero avuto idea di quali membri specifici sarebbero arrivati qui.» disse la ragazza (?) conosciuta come Mjölnir mentre cercava delle parole adeguate.

«E allora? Un alleato della giustizia come quell'Ollerus-chan vorrebbe evitare di uccidere delle persone estranee come Fräulein Kreutune solo per fermare il piano di Othinus. Troverebbe più semplice eliminare qualcuno colpevole di crimini passati come Marian Slingeneyer.»

«Ma...!»

«Il piano iniziale poteva essere stato quello di uccidere Fräulein Kreutune. Potevano aver preparato dei motivi per eliminare quel mostro che nessuno sembra riuscire ad uccidere.» Thor sollevò l'indice per frenare Mjölnir dall'aprir bocca. «Ma hanno visto il poster da ricercato di Marian Slingeneyer. Sanno che l'ultima volta che è stata avvistata si trovava nell'hotel del Settimo Distretto

Ovviamente era l'informazione falsa che avevano preparato Thor e Kamijou Touma, quindi non aveva idea se Ollerus e gli altri l'avessero effettivamente visto.

«Non pensi che potrebbero aver cambiato i loro piani quando se ne sono accorti? Solo perché hanno un significato teorico dell'uccidere Fräulein Kreutune, non significa che di fatto funzionerà. Non hanno mai messo in pratica il loro metodo. Ma Marian è un normale essere umano che sanno di poter uccidere. Se li metti a paragone, anche una scimmia potrebbe dire quale sarebbe l'obiettivo più semplice e con il quale avrebbero le migliori probabilità di vincita in uno scontro.»

«...»

«Abbiamo sentito un'esplosione. La polvere è volata in aria. Pensi davvero che il nemico stia aspettando che usciamo per attaccarlo? Pensi davvero che la situazione sia tanto semplice? L'esplosione e la polvere possono essere degli eventi separati. Potremmo trovarci nel mirino se usciamo incautamente. Pensi davvero che dovremmo far uscire Marian con il sangue che le scorre sulla testa? Beh?»

Per qualche tempo, Mjölnir rimase in silenzio.

Alla fine, le innumerevoli labbra visibili sulla superficie del tamburo scomparvero come se fossero sprofondate nella superficie dell'acqua.

«Dobbiamo venire a sapere quante informazioni possiede il gruppo di Ollerus su Marian e che tipo di trappola abbiano assemblato. Me ne occuperò io. Tu occupati dei preparativi in modo da poter far scappare Marian nel tempo a venire.»

Il tamburo si mosse avanti e indietro.

Thor suppose che stesse chiedendo una proposta più concreta, e quindi aggiunse: «Se senti che le cose si stanno facendo più pericolose, arrostisci l'intero isolato. Con un migliaio o diecimila corpi che sembrerebbero a malapena umani, ci vorrà del tempo per identificarli tutti. Anche se qualcuno ha delle informazioni sicure sul fatto che Marian si trovi qui, ciò dovrebbe tenerli alla larga dalle vostre tracce.»

L'essenza di una bugia era di lasciarle seguire il suo ruolo senza temere il rischio che contenevano le informazioni.

Nell'istante in cui si esitava, si sarebbe stati smascherati.

Parte 2

Durante il festival culturale su larga scala conosciuto come Ichihanaransai, un grande numero di persone andava di continuo a destra e a manca. Ciò naturalmente portava ad un grande aumento di bambini dispersi.

Il normale schieramento dell'Anti-Skill non era abbastanza per prendersi cura di tutti i diversi problemi, che fossero piccoli o grandi, quindi Judgment, che era capitanata da studenti, era stata mandata a lavorare in generale per la città.

E così, Uiharu Kazari era circondata da bambini di scuola elementare su una strada del Settimo Distretto. Era un membro di Judgment del primo anno delle scuole medie che aveva così tanti fiori decorativi sulla testa da sembrare un vaso fiorito.

Dei bambini le parlarono tutti insieme mentre la tiravano per la stereotipata divisa alla marinara.

«Suvvia, fallo. Dici "Questa è Judgment"!!»

«Dillo!»

«E' famoso.»

«Sì, sì.»

«Ah wah wah wah wah wah.» disse Uiharu mentre veniva schiacciata dal fiume di parole che arrivavano tutte intorno a lei.

Tuttavia non sembrava importare ai bambini che la attorniavano.

«E-Ehm, di fatto non è di norma in Judgment. Infatti, Shirai-san è spesso nei guai perché non possiamo lasciar pensare alla gente che Judgment sia così violenta...»

«Suvvia, fallo! E teletrasportati, anche!!»

«Eh? Non è spaventoso sparire tutto ad un tratto e riapparire da un'altra parte? Cosa accadrebbe se finiste in qualche posto strano?»

«So come funziona. Viaggi attraverso qualcosa come un tunnel che si chiama condotto spazio-temporale.»

«Ma come si crea quel tunnel? Quant'è lungo???»

«Eee!» Uiharu fece un urlo patetico.

(Penso che l'abilità di Shirai-san converta gli spazi delle tre dimensioni percepite in undici spazi dimensionali e poi si muova su un asse diverso invece di usare i condotti spazio-temporali, ma la teoria dettagliata che sta dietro è su un livello da studente universitario. Per favore, non sperate che una studentessa delle medie del tutto normale possa rispondere in modo intelligente ad una cosa del genere...)


Sull'altro marciapiede, attraversando la strada, Aogami Pierce era in arrivo per fare rifornimento di farina in quantità industriale per il loro stand di takoyaki. Quando vide il custode della sicurezza circondato da bambine, strinse silenziosamente il pugno.

«Judgment...!!!!!!!»

Lo sguardo che apparve sulla faccia di Aogami Pierce era quello di un compositore geniale che era stato colpito da una rivelazione improvvisa, ma poi qualcuno lo chiamò da dietro, dandogli qualche pacca sulla spalla.

Quando si voltò, vide una ragazza delle superiori con un seno prosperoso e gli occhiali che era insieme ad una ragazza delle medie dal petto piatto e le codine.

Entrambe avevano una certa fascia caratteristica sul braccio destro.

«Scusami, siamo di Judgment. ...Potremmo parlarti un attimo?»

«Konori-senpai, non possiamo gettarlo in una cella e basta? Non so se sia a causa dell'evento, ma tutti i casi minori ed i rapporti misteriosi non hanno nessun bisogno di far calare la nostra efficienza. ...Sinceramente, perché la gente dice che stanno infuriando degli scarabei rinoceronti giganti?»

«Non puoi sfogare la tua frustrazione su di lui. Probabilmente quel suono esplosivo e quel fumo provenivano da qualche scuola che stava cercando di attirare dei visitatori. Oh, dobbiamo controllare i tuoi effetti personali, quindi se potresti dirigerti a quest'angolo...»

«Judgment...» mormorò ancora una volta.

Era la quarantatreesima volta in quell'anno che Aogami Pierce veniva interrogato dalle autorità, ma sembrava che l'esperienza di questa volta sarebbe stata qualcosa di più.

Parte 3

Nel tunnel sotterraneo del Settimo Distretto, i bianchi scarabei rinoceronti, armi create dal Dark Matter di Kakine Teitoku, si stavano osservando a vicenda mentre puntavano i loro cannoni l'uno contro l'altro.

Sparavano senza alcuna esitazione.

Sparavano ripetutamente.

Quattro di loro agirono da inseguitori. Il rimanente era il traditore che stava proteggendo Hamazura, Fremea e gli altri. Non solo gli inseguitori erano numericamente superiori al singolo scarabeo, ma il loro obiettivo era solo di uccidere gli esseri umani all'interno del tunnel. Non importava se Scarabeo Rinoceronte 05 opponesse resistenza o no; gli inseguitori avrebbero potuto distruggere gli organi dei loro bersagli riempiendo il tunnel di onde d'urto scaturite dalle esplosioni.

Ma...

Poteva esser detta la stessa cosa da parte di Scarabeo Rinoceronte 05.

Non avevano bisogno di sconfiggere gli altri quattro scarabei. Il suo obiettivo principale era di permettere ad Hamazura Shiage, Takitsubo Rikou, Yoshikawa Kikyou, Last Order e Fremea Seivelun di scappare dal tunnel e di distanziarli dalla minaccia che pesava sulle loro vite.

E così...

«Tenersi forte per l'impatto.» disse Scarabeo Rinoceronte 05.

Venne effettuato un attacco simultaneo dai quattro scarabei, i quali avevano deciso che uccidere Last Order e coloro intorno a lei fosse il metodo migliore per attuare il loro obiettivo di strappare a Fräulein Kreutune la ragione dietro alle sue azioni. Non facevano fuoco con dei colpi diretti. Al contrario, sparavano le granate a terra, proprio di fronte ai loro bersagli, per riempire ogni angolino ed ogni fessura del tunnel con un muro di onde d'urto.

Pensandoci a mente fredda, non era qualcosa a cui potevano sottostare degli umani fatti in carne ed ossa.

Anche se Scarabeo Rinoceronte 05 avesse fatto da scudo per Hamazura e gli altri, l'onda d'urto avrebbe riempito l'intera zona inghiottendoli e distruggendo i loro organi dall'interno.

Ma...

Scarabeo Rinoceronte 05 fece vibrare le sue ali giganti e sottili ad alta velocità per creare una voce artificiale. Non stava cercando di parlare. La vibrazione che si espandeva in aria colpì l'onda d'urto che stava per arrivare ed alterò la sua direzione in modo forzato.

«Cosa... si sono confusi? Le orecchie non mi fanno male.»

«Ho lanciato un'onda contro la loro io stesso. Non poteva essere vista, quindi sarà stato difficile da capire, ma un'onda d'urto può essere influenzata facilmente come una palla da biliardo, usando le altre onde o gli ostacoli.»

Dovevano essere superati diversi ostacoli prima che quella teoria potesse effettivamente essere portata a termine.

Lo scarabeo doveva respingere o deviare in modo accurato l'onda d'urto e i frammenti delle granate che venivano provocati dalle esplosioni per tenerli lontano da coloro che voleva proteggere.

«Questa è la sua tecnica, dice Misaka mentre Misaka commenta.»

«Ti riferisci ad Accelerator?» chiese Yoshikawa.

«Ho usato una routine teorica basata sulle potenziali azioni dei nostri avversari, ma dubitavo che avrei raggiunto il suo livello. Le nostre granate non sono adatte ad uccidere un obiettivo usando degli effetti secondari come le onde d'urto.»

«?»

«Dato che il mio corpo è fatto interamente di Dark Matter, non ha alcun senso che io crei la polvere da sparo necessaria a far fuoco o a detonare una granata. Per spararle granate usiamo un sistema basato sulla teoria dell'elasticità. Si diceva che in passato, nelle quote di mercato, una "strana" arma potenziata con il potere del Dark Matter riusciva a tener testa ad un lanciatore da spalla. Le granate vengono detonate dalla rottura dello strato esterno con le molle, quindi il loro effetto acustico era solo dal 36% al 50% delle normali granate. Concludo che questa sia la ragione per cui le mie azioni evasive hanno avuto successo. ...Nel frattempo, quel n.1 non dovrebbe aver problemi a gestire un'arma nucleare.» Scarabeo Rinoceronte 05 continuò ad usare le sue ali giganti per produrre onde sonore dal raggio acustico per scacciare le onde d'urto, mentre usava qualsiasi apertura per produrre la sua voce artificiale. «C'è un'uscita per i dipendenti a quindici metri dietro di noi. Al mio segnale creerò un muro facendo crollare il pavimento e voi correrete verso di essa.»

Lo scarabeo non aveva intenzione di sconfiggere i suoi avversari.

Innanzitutto perché tutti gli scarabei rinoceronti erano delle strane armi create dal Dark Matter di Kakine Teitoku. Non avevano un "cuore" o un "punto debole" nel parlare e sarebbero stati in grado di curare automaticamente qualsiasi parte che veniva distrutta. L'unica eccezione era per Scarabeo Rinoceronte 05 che aveva fatto un' "interpretazione" che si opponeva al volere di Kakine Teitoku stesso.

Hamazura si voltò per controllare la posizione della piccola porta in metallo.

Volarono delle scintille e la porta si spalancò. Probabilmente, Scarabeo Rinoceronte 05 aveva abilmente deviato l'onda d'urto delle granate degli avversari per rompere il lucchetto.

«Adesso.» disse lo scarabeo.

«O-Okay!»

Cominciò con un ovvio suono esplosivo.

La canna del cannone di Scarabeo Rinoceronte 05 si mosse e sparò una granata sul soffitto che si distrusse attorno agli altri quattro scarabei.

«Hamazura, corri!» urlò Takitsubo.

Praticamente trascinando Fremea, Hamazura corse per il tunnel che tremava in modo inquietante. Last Order era stata tirata da Yoshikawa mentre si trovava mano nella mano con lei. Ogni volta che Scarabeo Rinoceronte 05 sparava per tenere sotto controllo gli altri scarabei, il terreno del tunnel sembrava ondeggiare come una nave in mezzo ad una tempesta.

Takitsubo passò attraverso la porta per prima, Fremea arrivò dopo di lei mentre Hamazura la spingeva, e Yoshikawa e Last Order lo fecero per ultime. La ragazza afferrò l'altra mano di Last Order per aiutare Yoshikawa a farla passare dalla porta.

Una volta certo che tutti fossero andati via, Scarabeo Rinoceronte 05 indietreggiò per chiudere con forza la porta dei dipendenti.

Ma era troppo piccola.

Si schiantò contro di essa con tanta forza da scalfire il muro che vi era attorno, ma non riuscì ad entrare attraverso quell'uscita angusta.

Gli occhi di Hamazura si spalancarono.

«Cosa stai facendo?!»

«Non preoccuparti, fa parte del mio piano.» Con parte del culmine della schiena spappolata, Scarabeo Rinoceronte 05 si sedette sulla porta d'ingresso come una pietra gigante per bloccare la strada mentre muoveva le piccole ali per produrre una voce artificiale. «Dato che ho abbandonato il controllo di Kakine Teitoku, non posso più ripristinare il mio Dark Matter. In futuro, cadrò a pezzi. Inoltre, le nostre granate non possono distruggere gli scarabei. L'unico modo per scappare da questi nemici che possono rigenerarsi all'infinito è bloccare in qualche modo loro la strada.»

(Che bastardo.)

Hamazura stava quasi per urlare a squarciagola il suo commento.

(Non è nient'altro che un'arma, ma ha un bel coraggio a mentire e a metter su uno spettacolino sull'essere resistente.)

«Muoviti! Le vostre granate sono abbastanza potenti da distruggere questo muro, no?!» urlò.

«Ciò farebbe sì che gli scarabei avversari potessero continuare ad inseguirci. Inoltre, se posso distruggerlo io, possono farlo anche loro. Si libereranno presto dai rottami. Ho stimato che c'è bisogno di qualcosa in più che agisca come "muro" che blocchi la loro strada.»

«...Dannazione.»

«Buona fortuna. Farò in modo di portare a buon fine il mio obiettivo principale. Statemi bene.»

«Dannazione!!!!!!»

Non appena Hamazura imprecò, l'intera zona si agitò in modo strano. Gli scarabei nemici avevano spazzato via il mucchio di macerie. Avevano cominciato a sparare al loro compagno che non riusciva ad evitarli, dato che stava bloccando la strada.

Non aveva alcuna via di fuga.

Non avrebbe mai avuto una fine.

Usando la sua abilità di rigenerare in parte pur non essendo sotto il controllo del n. 2, poteva solo continuare la tragica sparatoria senza fine come uno zombie, anche se nello stesso tempo il suo corpo fosse stato distrutto più e più volte.

Le giunture dei materiali della costruzione dovevano essere state colpite perché si stava spargendo della polvere giù dal soffitto.

Yoshikawa indicò la scalinata in su ed in giù il tunnel sotterraneo con il mento.

«Non abbiamo idea di quanto ciò possa fermarli. Dobbiamo spostarci in superficie.»

«Ma...!!» cominciò Hamazura, però Takitsubo prese la sua mano.

«Andiamo. Non può scappare anche se restiamo indietro.» disse con una voce calma ma chiara.

Hamazura serrò le mascelle.

Però era vero che se fossero rimasti in zona sarebbero morti.

Mentre riusciva a mettere da parte la sua riluttanza solo a metà, Hamazura corse su per le stretta scale per i dipendenti. Takitsubo e Yoshikawa lo seguirono. In cima alla scalinata metallica c'era una porta. Era chiusa, ma lo era solo per tenere lontane le persone. In altre parole, potevano aprirla facilmente dall'interno. Dopo averlo fatto, uscirono fuori.

Yoshikawa guardò il cielo mentre teneva una mano sollevata per coprire la lucentezza del sole.

«Pare che Accelerator si sia spostato da qualche altra parte.»

«Ma ciò non significa che siamo salvi. Dannazione, dobbiamo chiamare Mugino o Kinuhata e ...»

Hamazura venne meno.

Takitsubo, con addosso la sua tuta rosa, si stava guardando intorno con un'espressione accigliata.

Dopo aver guardato nella direzione in cui stava guardando lei, il ragazzo alla fine realizzò qualcosa.

«Aspetta... dov'è andata Fremea?!»

«Pare che anche Last Order... non ci sia.»


In quel momento, il bianco Scarabeo Rinoceronte 05 non stava nemmeno cercando di muoversi dal punto in cui bloccava la porta del tunnel sotterraneo anche mentre riceveva un bombardamento feroce dagli altri scarabei. Sbucavano costantemente dei nuovi errori sulla discrepanza con l'idea teoretica evasiva e le azioni tattiche, ma forzò il tutto e rimase fermo, nel tentativo di proteggere gli umani.

Stava ancora sparando granate per tenere a bada gli altri scarabei e faceva vibrare le sue ali sottili per interferire con i vettori delle onde d'urto che riempivano il tunnel.

Ma non era ancora abbastanza.

Gli esseri umani che si nascondevano dietro di esso erano un obiettivo molto più piccolo da proteggere rispetto all'intero muro attorno alla porta che aveva bisogno di restare intatto per evitare che venissero sepolti nello scappare. Ed ovviamente, più ampia era la zona da proteggere, più difficoltoso sarebbe stato farlo.

Apparvero diverse crepe sulla sua superficie bianca e liscia.

Non sentiva lo stesso dolore di un essere vivente.

Era meno preoccupato per la distruzione del suo stesso corpo dall'inarrestabile bombardamento rispetto al ricevere troppo danno per riprendersi in tempo così da permettere agli altri scarabei di passare. Non voleva fare alcun calcolo profetico riguardo alla possibilità di non riuscire a muoversi e riuscire solo a guardare gli scarabei nemici che passavano avanti e riportavano pericolo agli esseri umani che erano presumibilmente scappati.

Non poteva evitare di essere sopraffatto.

Man mano che il danno si accumulava, questo prevalse velocemente sulla velocità con la quale poteva rigenerarsi. Che a Scarabeo Rinoceronte 05 piacesse o no, alla fine sarebbe rimasto impossibilitato a funzionare ed il muro dietro di esso sarebbe stato distrutto.

Ma gli umani sarebbero già scappati in quel momento.

La minaccia degli altri scarabei non li avrebbe raggiunti.

Lo scarabeo non poteva vincere e nessuna quantità di logorare i suoi nemici poteva cambiarlo.

Qualsiasi calcolo normale avrebbe lasciato a descrivere la situazione solo la parola "impossibile", ma Scarabeo Rinoceronte 05 diede tutto ciò che aveva per proteggere quella porta.

Le granate continuavano a volare.

Le crepe si espandevano nella superficie attorno ai suoi brillanti occhi rossi.

Controllò il tempo.

Decise di averne guadagnato abbastanza. Gli umani erano sicuramente già arrivati in superficie.

Aveva portato avanti la sua missione.

Riconosceva questo fatto.

Scarabeo Rinoceronte 05 aveva anche riconosciuto che il suo corpo si sarebbe distrutto totalmente dopo aver ricevuto cinque o sei granate, ma fece affondare le sue sei zampe sul terreno di calcestruzzo per mantenere la posizione difensiva.

Però...

«Nyah, nyah!! Essenzialmente, non ti lasceremo indietro!!»

«Devi scappare anche tu, dice Misaka mentre Misaka ti chiama!!»

Quando Scarabeo Rinoceronte 05 udì quelle voci, sentì come se il suo corpo si fosse ristretto. Una vita organica formata con una normale costruzione di muscoli ed organi interni lo avrebbe espresso come il sentimento di quando il cuore di qualcuno viene strizzato.

Poteva guadagnare solo una breve quantità di tempo.

Una volta che gli altri scarabei avrebbero logorato Scarabeo Rinoceronte 05 fino al punto da poterlo superare, quelle ragazze sarebbero state fatte a pezzi in un attimo.

(Non è ancora finita!!)

Lo scarabeo non ci stese molto a decidersi.

Mosse il suo corpo leggermente lontano dalla porta. Creò un varco affinché le bambine potessero tornare all'interno del tunnel.

«Da questa parte!!» urlò. «Dobbiamo scappare. Sbrigatevi, per favore!!»

Scarabeo Rinoceronte 05 ignorò le ragazzine che avevano cominciato a cercare di salire per qualche ragione sulla cima del suo corpo e cominciò a far vibrare le sue sottili e grandi ali ad una certa ampiezza.

Mentre lo fece, i corpi di Last Order e Fremea iniziarono a fluttuare in aria.

«Nyawah?! Questa è essenzialmente una passeggiata spaziale!!»

«Ci stai facendo fluttuare tramite le vibrazioni? dice Misaka mentre Misaka chiede una conferma.»

«Le onde ad alta frequenza all'infuori del raggio acustico stanno causando delle vibrazioni riecheggianti nello spazio extra della stoffa dei vostri vestiti. Potrebbe essere più simile al modo in cui un pesce volante svolazza in aria battendo la pinna contro la superficie dell'acqua che a come un uccello o un insetto volano usando le loro ali.»

Le ragazzine potevano non aver capito del tutto la situazione perché fecero degli urli di piacere mentre fluttuavano. Nel frattempo, Scarabeo Rinoceronte 05 entrò in azione per effettuare una ritirata.

Mentre gli altri scarabei continuavano i loro bombardamenti a distanza ravvicinata, esso indietreggiò più a fondo nel tunnel.

Naturalmente, gli scarabei avversari reagirono immediatamente.

Potevano continuare con i loro bombardamenti anche ad una bella distanza. Avevano stimato che spazzare via il traditore e farlo rotolare attraverso il tunnel sarebbe stato abbastanza per schiacciare gli obiettivi che stavano fluttuando su di esso.

Ma di fatto non spararono mai le granate per portare a termine quel piano.

Cominciarono subito un'azione evasiva basandosi sulle vibrazioni sistematiche che avevano sentito sulle punte delle loro sei zampe.

In altre parole, avevano deciso che era come se si stesse avvicinando un treno.

«...?»

Ma anche dopo che passarono trenta secondi, non apparve alcuna luce.

E poi un'altra possibilità varcò le loro menti.

Il traditore fuggiasco poteva spostarsi mentre colpiva la pista della metropolitana con uno schema uguale a quello delle vibrazioni di un treno.


Dopo essere tornato indietro nel tunnel ad una velocità eccezionale, Scarabeo Rinoceronte 05 fu certo di essere arrivato abbastanza lontano. Restando ancora nell'oscurità con diffidenza, si voltò di 180 gradi e cominciò a muoversi a gran velocità nella stessa direzione di prima.

E poi ci fu un cambiamento nel retro dello scarabeo.

Le bambine che svolazzavano sopra di esso stavano facendo qualcosa.

Nel particolare, avevano cominciato a disegnare qualcosa con una penna sulla superficie della corazza aperta.

«Nyah, nyah. Essenzialmente ce ne sono tanti come te, quindi potremmo confonderci se non ti diamo un tipo di marchio.»

«Cos'è? chiede Misaka mentre Misaka indica i tuoi scarabocchi.»

«Questo è il marchio della Brigata di Hamazura!!»

Scarabeo Rinoceronte 05 apprezzò quel gesto ma sperò che almeno usassero qualcosa che non fosse un pennarello indelebile.

Parte 4

La Città Accademia non aveva delle torri radio giganti che agivano come punto di riferimento. Dal punto di vista del proteggere le loro informazioni tecnologiche, una torre radio che espandeva il suo segnale in un raggio troppo ampio di fatto era un problema.

Ma a volte venivano costruite come esperimenti di tecnologia di costruzione anche se non erano necessarie.

Una certa torre di metallo alta 50 metri che poteva essere definita solo una torre radio in miniatura, sembrava quasi sepolta dagli edifici con molti piani che si trovavano intorno ad essa. E c'era un ragazzo che era poggiato su una parte di questa spessa impalcatura in metallo.

Era Kakine Teitoku.

«...Non è andata bene come avevo programmato. Non avrei mai pensato che avrebbe fatto fuori 300 delle mie copie in soli quindici minuti. Anche se non potevano essere uccise, pare che riesca ancora a fare in modo che non si autodistruggano o che non si incasinino.»

Mentre mormorava unicamente per sé, nella sua voce non si riusciva a trovare alcun tono di rammarico.

Nella battaglia tra n. 1 e n. 2, il danno diretto non era visto con molta importanza.

La "creazione" di Kakine Teitoku poteva rimpiazzare qualsiasi cosa venisse distrutta con una nuova.

La "distruzione" di Accelerator poteva intercettare qualsiasi attacco con la sua manipolazione dei vettori.

Ciò che importava di più a quei due non era il fenomeno fisico visto sulla superficie. Erano gli schemi di calcolo, gli schemi pensati e le Personal Reality alla base dei loro poteri. Pensare ad un'analisi dettagliata di ciò che li rendeva speciali era ciò che avrebbe fornito loro la vittoria.

Nella loro battaglia precedente, Kakine aveva usato il suo Dark Matter (il quale non esisteva in questo mondo) per riflettere la luce del sole e le onde d'urto per creare degli attacchi che possedevano i vettori che non sarebbero mai esistiti sulla terra.

La prima condizione di Kakine era di trovare un modo per fare irruzione nel muro di riflessione di Accelerator.

Se si osservava la battaglia focalizzando su una delle due parti, si sarebbe finalmente riuscito a vedere il vero verso che aveva preso lo scontro.

«Quando si tratta dei tuoi schemi d'attacco e della logica della tua riflessione, quei 300 che hai distrutto equivalgono a fare un gioco di concentrazione. Anche i tentativi falliti ti aiutano a cavartela la volta successiva finché non memorizzi lo schema ed i numeri sulle carte. Ed alla fine avrai una visuale completa.»

Qualcosa di bianco e lungo cinque metri, volò al di sopra della testa di Kakine.

L'oggetto che solcava il cielo, mentre passava tra le aperture dell'impalcatura della miniatura sperimentale della torre radio, era una libellula gigante fatta di Dark Matter utilizzata come mezzo di ricognizione.

«Ma ciò potrebbe sempre portare ad un finale patetico dove svieni per via della morte della tua batteria prima che ciò accada.» mormorò Kakine come se stesse guardando volar via un aeroplanino fatto da lui.


«...probabilmente è ciò che sta pensando.» mormorò Accelerator che si trovava al di sotto di un passaggio sopraelevato.

Si trovava in cima all'impalcatura del complesso di metallo che lo rinforzava. Si sedette su una parte dell'impalcatura poggiandoci la schiena in un punto dove i pezzi della struttura si intersecavano. Il ragazzo stava toccando leggermente il pulsante dell'elettrodo posto sul suo collo.

La sua batteria sarebbe durata solo trenta minuti.

Ne aveva già usato la metà.

Kakine Teitoku doveva appena evitare una soluzione veloce e continuare i suoi attacchi per tenere sotto controllo Accelerator, mentre quest'ultimo sarebbe stato trascinato in una situazione fatale. Una certa situazione aveva fatto sì che il cervello di Accelerator fosse gravemente danneggiato, quindi non poteva usare il potere del più forte o anche reggersi da solo sui suoi stessi piedi o capire il linguaggio umano senza ricevere un calcolo di supporto dal Misaka Network tramite il suo collare.

Ma...

(Non è un limite assoluto. E' che la batteria riesce a contenere solo quella quantità di potere. In quel caso...)

Il cavalcavia sembrava avere delle tubature e dei cavi elettrici scorrere attraverso di esso ed uno di questi abbastanza spesso si trovava esattamente vicino ad Accelerator. Il ragazzo diede uno sguardo alla superficie del cavo per controllare l'amperaggio e il voltaggio che scorreva attraverso di esso, rimuovendo poi, senza esitazione, la copertura esterna a mani nude.

Si stava ricaricando.

Il concetto era abbastanza semplice, ma ovviamente non poteva usare la corrente ad alta tensione che scorreva nel cavo elettrico così com'era. Lungo la strada per quel cavalcavia, Accelerator aveva raccolto lastre, fili metallici e cose del genere. Assemblandoli, aveva creato un trasformatore improvvisato.

Se i suoi calcoli fossero stati sbagliati anche se solo di un po', non solo l'elettrodo sarebbe andato a fuoco, le dita che operavano il trasformatore potevano anche essere spazzate via.

Eppure non esitò.

Attaccò velocemente il trasformatore al cavo elettrico e ne usò uno piccolo come alimentatore per la batteria del suo elettrodo.

(Non posso sedermi qui e ricaricarlo per molto tempo. Probabilmente riuscirò a farlo solo per una dozzina di secondi.)

Ad essere schietti, aveva riconosciuto il fatto di essere in svantaggio.

Lo accettava.

E dopo averlo accettato, continuava.

(Ma se è convinto, finirò la carica dopo quindici minuti, tutto ciò di cui ho bisogno sono un paio di secondi in più. Se aggiungo un attacco extra durante quel tempo, posso farlo a pezzi.)

Aveva già fatto i preparativi necessari per una situazione del genere.

Il mostro conosciuto come n. 1 della Città Accademia non aveva consumato metà del potere della batteria a vuoto.

Aveva visto il potere del n.2 come una giustificazione dell'uso di metà di essa.

(Allora. Quegli attacchi che ho usato intenzionalmente come schemi di calcolo senza senso dovrebbero averlo raggiunto adesso. Se ha calcolato una risposta ottimale che si basa su di essi, riuscirò a sconfiggere quello stronzo senza aver bisogno di tempo extra per la batteria.)


«...probabilmente è ciò che sta pensando.» mormorò Kakine Teitoku mentre stava poggiato all'impalcatura al centro della torre radio.

(Dato che quella batteria è una zavorra, vorrà far sì di salvaguardare del potere extra e conosce le vulnerabilità della sua riflessione più di chiunque altro. Non fornirà tanto facilmente un'apertura. Ma rimarranno comunque delle idiosincrasie. C'è qualcosa di vero nascosto tra le informazioni di richiamo.)

Una volta che si rese conto che le libellule bianche che volavano in cielo non riuscivano a trovare l'obiettivo, Kakine Teitoku concentrò la sua ricerca sulle zone che non potevano essere viste dal cielo.

(Il più grande pericolo sono quelle ali che abbandonano del tutto la categoria della logica. Quelle possono portare a termine attacchi che superano la forza del Dark Matter. Sarebbe davvero una minaccia se potesse farle uscire a proprio piacimento.)

Ma dubitava fosse tanto facile.

(Non ho abbastanza dati su di loro perché sono apparse troppo poco frequentemente, ma succede sempre quando le sue emozioni sono estremamente alte o basse. Non importa se i suoi sentimenti sono positivi o negativi. Inoltre, non rimangono mai a lungo. ...In altre parole, ho solo bisogno di tenerlo sotto controllo. E' tutto. Non so cosa consumino quelle ali, ma proprio come i suoi altri poteri, se guadagno abbastanza tempo scompariranno da sole .)

Aveva avuto così tanto tempo per pensare come non avrebbe mai voluto.

Durante il tempo in cui quasi tutti i suoi organi erano stati distrutti e rimpiazzati con pezzi artificiali e mentre era stato usato da dei pezzi di merda o altri per produrre armi, aveva davvero avuto tutto il tempo che avrebbe potuto desiderare.

(Il n. 1 è sorprendentemente potente, ma solo sotto certi punti di vista. Sicuramente mostrerà qualche apertura. E' una questione di tempo... di trovare il culmine e la valle. Nel frattempo, la mia abilità di creazione è diventata perfettamente stabile. Questo scontro sarà deciso quando cadrà in una delle sue stesse valli. Tutto ciò che devo fare è continuare a fare ciò che sto facendo.)


«...Probabilmente è ciò che sta pensando.»

«...Probabilmente è ciò che sta pensando.»

In due parti diverse della città, due mostri diversi mormoravano quelle parole. Continuavano e continuavano a pensare mentre lavoravano per avvicinarsi sempre più al vero attacco al proprio avversario.

Spesso si dice che un combattimento è finito ancora prima di esser cominciato. Questi due si erano già mostrati a vicenda di essere mostri nella prima fase.

Il n. 1 finì di ricaricare la sua batteria con il cavo elettrico e lasciò con calma il cavalcavia usando la sua stampella moderna.

Il n. 2 saltò giù senza esitazione dalla torre radio quando si accorse che la sorveglianza dall'alto non era di alcun uso.

Si dirigevano verso il secondo round.

Verso la loro prossima mossa.

«Ciò deciderà l'esito.»

«Ciò deciderà l'esito.»

Le loro voci si sovrapponevano come se fossero state ripetute.

Mormorarono quelle parole all'unisono mentre mostravano le loro schiene da lontano.

Il tempo sarebbe arrivato presto.

Parte 5

«...Funzione?» disse Kamijou con un'espressione perplessa.

Quasi come ad emettere un cigolio mentre tremava, Fräulein Kreutune annuì leggermente con i lunghi capelli ancora sparsi sulla strada. Aveva gli occhi che si contorcevano con irregolarità come se stessero cercando qualcosa che non si trovasse lì.

«Una creatura vivente che sta su due gambe vede tutti coloro che stanno nello stesso modo del tutto normali. Ma è vero? Se un bambino che gattona cresce senza che nessuno gli insegni qualcosa, penserebbe mai di sollevarsi sulle sue gambe instabili?»

«...»

Kamijou sapeva ciò che la donna stava cercando di dirgli.

Un bambino era un essere vivente che gattonava. Era un essere vivente per il quale era un'azione naturale. Ciò che li portava a sollevarsi era sia l'imparare a stare in piedi con l'aiuto dei genitori che guardare gli adulti che vivevano stando su due gambe. Allo stesso modo, cambiavano metodo imparando in un modo o nell'altro. Ottenevano uno stile di vita dove stavano in piedi grazie a degli stimoli esterni.

Ed una volta che un essere umano imparava a vivere mentre stava sulle proprie gambe, non sarebbe mai tornato a gattonare. Non potrebbe mai girare carponi, anche se vivere facendolo sarebbe possibile. Una volta che era stata ottenuta la funzione di stare sulle proprie gambe, si sarebbe appreso quanto fosse conveniente.

Quindi...

Cosa sarebbe accaduto se...

«Nemmeno io so quando sono riuscita ad acquisire questa funzione.» bisbigliò Fräulein Kreutune. I suoi strani respiri caldi continuavano anche mentre parlava. «Ma per una qualunque ragione, l'ho ottenuta. Ho ottenuto la funzione di raccogliere informazioni mangiando un cervello umano. E adesso che ce l'ho, il punto base delle mie azioni è stato sovrascritto per centrare quella funzione. Quindi... Io...»

La questione non era che lei volesse o meno.

Era come se una creatura vivente che aveva ottenuto i polmoni per vivere sulla terra non potesse più tornare nell'oceano.

Era come se una creatura vivente che aveva ottenuto le ali per volare in cielo non potesse più correre sulla terra.

Per Fräulein Kreutune non mangiare cervelli era come non respirare, camminare con le mani e non sbattere più le ciglia. Avrebbe sofferto nonostante tutto. E l'unica scappatoia era fare quell'azione "naturale".

«...»

Kamijou strinse il pugno destro.

Se le sue condizioni si fossero distorte a causa di questa funzione non necessaria, si chiedeva se avrebbe potuto distruggerla con il potere della sua mano destra.

Ma...

(Sarebbe come fare un'operazione complicata. Posso farlo davvero? Per non parlare del fatto che non ho idea di ciò che faccia mettere in moto Fräulein Kreutune stessa. Cosa accadrebbe se venisse distrutta del tutto nell'istante in cui la toccassi?)

«La funzione... sta già facendo effetto.» disse la donna mentre batteva i denti. «Hanno detto che ero loro amica... ma non posso fermarlo. Perché? Perché devo ottenere la funzione di mangiare il cervello di quella bambina?»

«Aspetta un attimo. Quindi non vale per tutti gli esseri umani?»

«...Gh... gh...»

La testa di Fräulein Kreutune si inclinò orizzontalmente. I suoi lunghi capelli argentei le coprirono il viso. Kamijou non riusciva più a vedere la sua espressione.

Il suo corpo ondeggiava.

Si alzò lentamente assumendo una posizione instabile che sembrava quella dell'erba quando veniva soffiata dal vento.

«...Aspetta.» disse Kamijou, ma lei non rispose. «Dove stai andando? Aspetta, ascoltami! Quando dici "quella bambina", a chi ti..?!»

Kamijou venne meno a causa del sapore di ferro che sentì all'improvviso in bocca.

«Gh... bh?!»

Il suo corpo vacillò.

Crollò.

Fräulein Kreutune non aveva fatto niente. L'intenso dolore era concentrato sulla parte destra del ragazzo. Kamijou era scappato dall'ospedale universitario subito dopo che la sua operazione d'emergenza era stata completata. Aveva saputo che la ferita avrebbe potuto aprirsi in ogni momento.

Riusciva a vedere le gambe di Fräulein Kreutune che si allontanavano mentre la sua visuale rendeva il mondo come se fosse dalla sua parte.

Un leggero tremolio si espanse dalla schiena alle dita delle mani e non riusciva nemmeno a distendere il braccio.

La bocca si apriva e si chiudeva, ma non usciva alcuna parola.

(...Mi sono sbagliato?)

Fräulein Kreutune aveva detto di aver ricevuto la funzione di mangiare cervelli umani solo di recente.

Era forse stato l'abbandono dell'edificio senza finestre che l'aveva causata?

Kamijou e Thor avevano cercato di eluderne la sicurezza, ma era stata Fräulein Kreutune che l'aveva di fatto distrutta dall'interno. In quel caso, non era stato il ragazzo a causare direttamente la sua fuga.

Ma...

Perché Fräulein Kreutune era andata via con quel tempismo? Non era stata davvero altro che una coincidenza? O le azioni di Kamijou e Thor avevano premuto involontariamente il grilletto delle sue azioni?

Se il caso fosse quello...

(In qualche modo, sbagliavo sin dall'inizio persino a provare a salvarla?)

Udì il suono di qualcosa che veniva graffiato.

Era il suono delle sue dita impotenti e tremolanti che graffiavano l'asfalto.

Mentre il gusto del ferro continuava a riempire la sua bocca, Kamijou strinse i denti e pensò.

Non era possibile che il caso fosse quello.

Alla fine, Fräulein Kreutune avrebbe potuto lasciare l'edificio senza finestre anche se Kamijou e Thor non avessero fatto niente. Ciononostante, GREMLIN avrebbe potuto distruggere la sicurezza dell'edificio. Il gruppo di Ollerus potrebbe aver usato qualche metodo per rapirla astutamente. Con tutti i diversi "se" che la circondavano, poteva aver lasciato l'edificio senza finestre ed ottenuto la funzione di mangiare il cervello umano a prescindere dalle azioni di Kamijou.

Ma...

Proprio per quella ragione...

«...Mi rifiuto... di accettarlo...»

Stava scorrendo qualcosa nella sua parte destra. Mentre accadeva, cominciò a sentire uno sgradevole tremolio per tutto il corpo. Eppure Kamijou usava ancora la poca forza che gli restava per cercare di afferrare il terreno con la forza. Stava cercando di creare un piccolo appoggio per il piede così che potesse alzarsi.

Il fatto che Fräulein Kreutune avesse ottenuto la funzione di mangiare cervelli umani era assolutamente un grave problema. Ma ciò significava che sarebbe stato giusto lasciarla per sempre intrappolata nell'edificio senza finestre? Avrebbe davvero potuto lasciare che accadesse? Non poteva insabbiare un problema con un altro. Accettarne uno solo perché era più piccolo di un altro era del tutto sbagliato.

Non lo avrebbe accettato.

Non poteva accettarlo.

Non importava come fosse stata trattata durante la sua lunga, lunga storia...

Anche se era un essere umano con dei complessi ed una struttura disordinata che nessuno poteva spiegare...

Fräulein Kreutune era finalmente riuscita ad "uscire".

Anche se era una situazione difficile ed anche se era meramente compressa tra le fessure, aveva comunque ottenuto la libertà.

E...

Adesso che stava camminando sotto il sole, letteralmente per la prima volta in decenni, il mondo si espandeva davanti a lei.

Kamijou si rifiutava assolutamente di accettare che quel mondo dovesse essere un incubo riempito con nient'altro che sangue, morte e violenza.

Lentamente.

Kamijou Touma si alzò lentamente. Poggiò una mano sul ciglio della strada vicino per sostenere in modo forzato il suo corpo che anche in quel momento stava per crollare al di sotto di lui. Tuttavia, riuscì ad alzarsi.

Non aveva idea di quante ore sarebbe durato.

Aveva i suoi dubbi che sarebbe durato almeno mezz'ora.

Ma ciò non cambiava quello che doveva fare Kamijou. Doveva distruggere tutti gli impedimenti, gli incubi e i problemi che circondavano Fräulein Kreutune.

(Dov'è andata Fräulein Kreutune?)

Si guardò intorno ed andò via silenziosamente. Non appena lo fece, crollò quasi sul pavimento, ma in qualche modo riuscì a resistere. E poi fece un altro passo.

Poteva ancora camminare.

Poteva ancora muoversi.

Dopo averlo scoperto, apparve un piccolo sorriso sulle sue labbra, ma all'improvviso la forza abbandonò le sue gambe. Cercò di tenersi in equilibrio, ma non funzionò. La parte superiore del suo corpo si stava dirigendo verso il pavimento.

Ma poi sentì qualcosa che lo sosteneva.

Era come se qualcuno avesse teso le braccia verso di lui proprio mentre stava per cadere.

«...?»

Cercò di voltare la testa, ma il corpo si rifiutava di ascoltare.

E...

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«...Alla fine ti ho trovato.» bisbigliò la voce di una ragazza, ma Kamijou non riusciva a comprenderla.

Tuttavia, non era perché il suo corpo non stava funzionando adeguatamente a causa della perdita di sangue.

Kamijou Touma non era mai riuscito a capire il francese.

«Sei la chiave per i membri ufficiali di GREMLIN. Sei una pedina di cui ho assolutamente bisogno per portare a termine la mia vendetta. Finalmente. Posso finalmente cominciare la mia vita.»

Era una ragazzina con i capelli biondi e gli occhi azzurri che sembrava avere dodici o tredici anni.

Indossava un abito composto da una muta subacquea ed una stoffa trasparente che creava in tutto e per tutto la figura di un'eroina delle favole.

Faceva parte di coloro che avevano causato un inferno alle Hawaii.

Una volta si era proclamata membro di GREMLIN.

«Non morire ancora. Ho bisogno di te per la mia vendetta.» disse in francese la maga conosciuta come Cendrillon mentre faceva un sorriso macabro.