To Aru Majutsu no Index ~ Italiano (Italian):NT 6

From Baka-Tsuki
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Illustrazioni[edit]

- Kamachi Kazuma

???[edit]

Si dice che esiste un potere capace di sconfiggere il re dei demoni che domina il male.

L'eroe che possedeva quel potere probabilmente sarebbe stato felice.

Non perché lui (o lei) era nato con quel potere speciale.

Lo sarebbe stato perché conosceva il motivo per il quale esisteva quel potere ed il mondo intorno a lui era in gran parte a conoscenza di quel fatto.

Quindi avrebbe sempre saputo quale strada prendere. Non importava quanto potesse essere forte il re dei demoni, non l'avrebbe mai temuto. E anche se avesse intrapreso la via sbagliata per cercare di vivere una vita diversa, la maggior parte delle persone avrebbe agito come sua guida per impedirgli di vivere una vita diversa. Poteva essere qualcosa di restrittivo, ma poteva anche essere visto come la promessa di una via solida verso il successo.

D'altra parte...

Le persone con ogni cosa già preparata per loro erano abbastanza rare. Avevano una possibilità e le condizioni necessarie per permettergli di fiorire erano già state preparate. Ma alla maggior parte di coloro con un certo tipo di potere non viene mai detto ciò che è meglio o come dovrebbero usarlo.

Non hanno un fine.

Hanno semplicemente il potere.

Cosa accade quando un'esistenza come quella viene liberata nel mondo?

Cosa accade quando non hanno una guida o una direzione e quindi esercitano in modo caotico un potere abbastanza grande da uccidere all'istante il re dei demoni?

Alla fine, è lì che finisce la storia.

E' la storia di un conflitto che si allarga in gran parte e profondamente intorno a coloro che non sanno perché hanno il potere che possiedono.

La Notte Prima del Festival[edit]

L'Ichihanaransai è un festival culturale su larga scala tenuto nella Città Accademia. Kamijou Touma si era svegliato mentre la città si preparava ad esso.

«Ollerus e Fiamma della Destra mi hanno portato qui da Baggage City...?»


Ollerus, l'uomo che avrebbe potuto diventare un Majin, ha parlato a Kamijou.

«GREMLIN è un gruppo che rifiuta di accettare che la parte scientifica abbia vinto la guerra. Secondo il loro ragionamento, l'Imagine Breaker è semplicemente tra i piedi.»


Mentre Kamijou si preparava ad una violenta battaglia, una figura gli si era avvicinata furtivamente. Il ragazzo disse di essere il Dio del Tuono Thor, un membro ufficiale di GREMLIN.

«Sia GREMLIN, capitanato da Othinus, che il gruppo di mostri capitanato da Ollerus sono delle minacce rilevanti. Che ne dici di salvare Fräulein Kreutune da loro?»


Delle testimonianze precedenti dicevano ciò che segue.

«Fräulein Kreutune è una persona dall'identità sconosciuta che è sopravvissuta a 308 prove dell'ordalia senza patire niente più che un graffio. Ma il sistema di giudizio del tempo, ironicamente, non aveva altra scelta che stabilire la seguente sentenza: Non si è ferita perché Dio l'ha salvata. Quindi, Fräulein Kreutune era solo un essere umano che non ha fatto niente di male.»


Per compiere la manutenzione al braccio artificiale, Mugino Shizuri avrebbe dovuto cucinare periodicamente perché quel compito comportava molti movimenti diversi e livelli di potenza.

Seguì le istruzioni di un kit per preparare dolci che aveva trovato in una scatola di cartone che non aveva riconosciuto per quella manutenzione. Ma...

«Chi sei?»

«Cendrillon. Grazie al fatto che il mio corpo sia stato distrutto e tornato normale in passato, adesso posso smontarlo e ricostruirlo.»


Usando dei camion controllati a distanza pieni di esplosivi, la base segreta dell'organizzazione oscura alla quale appartenevano le "Matricole" ed una porta d'accesso lasciata da Bersi aka Kihara Kagun, Kamijou e Thor provarono a distruggere l'inespugnabile edificio senza finestre nel quale era tenuta prigioniera Fräulein Kreutune.

Ma...

«Cosa...? Non siamo stati noi. I pannelli corazzati sono stati distrutti dall'interno?!»

«...E' stata... Fräulein Kreutune?»


Dopo aver messo a tappeto Kamijou e Thor con un attacco sconosciuto, Fräulein Kreutune scomparve nella notturna Città Accademia.

Nel frattempo, Fremea Seivelun e Last Order che si erano perse entrambe, fecero un incontro misterioso.

«Sei solo una bambina!!»

«Cosa vorresti dire, mocciosa?! dice Misa-...»


Il trambusto causato da Fräulein Kreutune si espanse all'istante e sia GREMLIN che il gruppo di Ollerus cominciarono presto a muoversi.

Kamijou e Thor decisero di...

«Facciamo capire loro che quest'informazione sia una trappola. Se sono stati entrambi cauti, ci penseranno due volte prima di agire anche se verranno a sapere il luogo dove si trova Fräulein Kreutune. Nel frattempo, possiamo prendercene la responsabilità e metterla al sicuro.»


Il loro piano sfruttava un poster da ricercato che fungeva da esca creato usando la magia di travestimento di Thor ed un computer scolastico. Lo mostrarono intenzionalmente a Marian Slingeneyer che si stava nascondendo nella Città Accademia e riuscirono a renderla inutilmente cauta.

«Il prossimo è il gruppo di Ollerus.»

«Se GREMLIN fa una mossa strana se ne accorgeranno velocemente. Se passiamo delle informazioni false alla spia che manderanno ad investigare...»


Quando Kamijou entrò in azione per mettere in atto la loro tattica di confusione, trovò il perlustratore del gruppo di Ollerus. E la riconobbe.

«Leivinia Birdway...!!»

«Leva di mezzo quel giocattolo. Questa non è più una situazione dove puoi chiedere che ti venga risparmiata la vita.»


E quando lo notarono, l'Anti-Skill sparò a Kamijou. Nel momento in cui Leivinia Birdway smise di praticare il primo soccorso al ragazzo, rubò il suo quaderno.

«Pare che Kamijou Touma abbia un aggancio con Marian Slingeneyer. GREMLIN si trova nel Dodicesimo Distretto. Questa è la possibilità che abbiamo per distruggerli.»

«...Ci è cascata.»


Mentre la parte oscura della Città Accademia stabilì che recuperare Fräulein Kreutune sarebbe stato difficile, venne deciso di far uscire un certo Level 5 protetto rigidamente.

«Kakine Teitoku-san, noi Kihara diamo il benvenuto alla scienza come te. Per favore, fai tutto ciò che vuoi. Vai abbastanza lontano da distruggere lo scenario immaginato da noi Kihara.»

«...»


Fräulein Kreutune stessa si imbatté in due bambine. Last Order e Fremea Seivelun. Le parlarono.

«Nyahh! Adesso siamo amiche!!»

«Ci siamo scambiate i contatti, quindi possiamo sentirci quando vuoi, dice Misaka mentre Misaka gonfia il petto con orgoglio.»


La maga chiamata Cendrillon, che si era addentrata nella Città Accademia usando un metodo speciale, era leggermente più piccola di prima perché Mugino aveva usato la quantità sbagliata di ingredienti, ma cominciò a muoversi indipendentemente per prendersi la rivincita contro GREMLIN.

«Trovare i membri ufficiali di GREMLIN sarà molto difficile, ma se trovo Kamijou Touma e do un occhiata con lui...»


Mugino Shizuri scoprì qualcosa di strano in una strada nel bel mezzo della notte. Era la ragazza che aveva ucciso tempo addietro.

«Fren...da...!!»

«Fondamentalmente a me non importa se l'hai accettato!!»


Thoth 78, un programma creato direttamente dal presidente del consiglio di amministrazione, dice quanto segue.

«Ad essere schietto, affinché Fräulein Kreutune possa immagazzinare immediatamente l'enorme quantità di informazioni necessarie per affermarsi progressivamente, deve mangiare il cervello di Last Order per guadagnare il controllo del Misaka Network. Dovrebbe riuscire a guadagnare quell'abilità in due ore.»


E...

Dopo che l'Anti-Skill gli ha sparato, Kamijou fece il possibile al fine di risolvere il problema.

Per essere specifici, scappò dall'ospedale di terapia intensiva.

«...Ho guadagnato del tempo. Ma non troppo. Ho bisogno di portare presto in salvo Fräulein Kreutune...»


Vi erano vari e diversi obiettivi.

Diverse persone stavano agendo in base ad essi.

I preparativi per l'Ichihanaransai erano completi ed il festival effettivo avrebbe finalmente avuto inizio.


Inoltre, una candida suora urlò ciò che segue da qualche parte in città:

«Touma! Chi è esattamente quella bambina avvinghiata alla tua schiena?!»

Capitolo 5: Sicuramente la Giustizia Può essere Trovata Ovunque — Black_to_Light.[edit]

Parte 1[edit]

Era mezzanotte e mezza.

Mugino Shizuri si trovava di fronte ad uno stabile del Settimo Distretto che si pensava potesse contenere più inquilini in ogni appartamento.

Una delle sue palpebre si contorceva in modo sinistro. Un'incredibile visione le si parò davanti sulla strada buia.

Era una sola ragazza.

Aveva dei biondi e soffici capelli lunghi, pelle bianca, occhi blu ed era di costituzione piccola e slanciata. Indossava lo stesso basco di sempre, le stesse calze di sempre, e la stessa minigonna di sempre.

Era Frenda Seivelun.

Mugino Shizuri aveva fatto in due il suo corpo, separando la parte inferiore da quella superiore. Una volta era un membro di ITEM, un'organizzazione della parte oscura, insieme a lei. Era responsabile di aver causato delle esplosioni e di aver prodotto armi da fuoco.

«Perché sembri tanto sconvolta?»

Le labbra della ragazza che si credeva morta si mossero.

Quella voce familiare venne interrotta momentaneamente da un sospiro.

«Sicuramente sai quante stranezze ci sono in questa città. Quindi non pensi sia possibile ottenere una sostituzione degli organi? O che una strana tecnologia possa permettere di riutilizzare un corpo il quale cuore ha già smesso di battere?»

«...»

«Fondamentalmente è ciò che è accaduto. Mi sono venduta alla Città Accademia. In modo tale da poter sopravvivere. Posso aver scelto delle parole un po' estreme, ma questo corpo è solo in affitto. Devo svolgere del lavoro per la Città Accademia al fine di poter continuare ad usarlo. Questo è tutto ciò che so. Posso solo supporre che il fatto che io sia di fronte a te funzioni a vantaggio di qualcuno.»

«...»

«Perché hai deciso di dare per scontati i miei sentimenti riguardo ciò che è accaduto? Suppongo tu abbia un istinto abbastanza buono per sentire che questo non è un umore adeguato per una riunione commovente. Fondamentalmente è così. Sembra che sia un buon momento in cui la città possa usarmi come asso nella manica. Non so chi ne sarà il beneficiario, ma mi va perfettamente bene fare pressione alla n. 4.»

Stava sorridendo.

E mentre lo fece, Frenda si avvicinò lentamente a Mugino. Stava tenendo qualcosa in mano. Sembrava un nastro correttore usato per la carta da lettere. Di fatto era un tipo di esplosivo che poteva essere usato per fare a fette un muro o una porta per entrare in un edificio.

Ovviamente, non era necessaria alcuna spiegazione per ciò che sarebbe accaduto se fosse stata messa su un essere umano e detonata.

«Quindi cosa farai? Cercherai di uccidermi di nuovo

Le sue domande erano come coltellate.

Fece un passo in avanti... due... tre.

Chiunque conoscesse Mugino Shizuri, la Level 5 n. 4 col potere Meltdowner, avrebbe saputo quali rischi correva se le si fosse avvicinato in modo così diretto. Eppure, Frenda non mostrò alcuna esitazione o paura mentre lo faceva.

Era come se sapesse dall'inizio che non sarebbe stata attaccata.

«Non puoi, vero? Fondamentalmente, ciò è esattamente quello che dicevano i dati che ho letto. Sicuramente ti sei addolcita mentre venivo rigenerata meccanicamente. In passato mi avresti uccisa senza alcuna esitazione. Il sol fatto che sono riuscita ad avvicinarmi con questi tre passi dimostra la tua incertezza e paura.»

Erano distanti di cinquanta centimetri.

Frenda avvicinò di più il viso in modo che i loro nasi si stesero quasi per toccare. Si allargò un ampio sorriso sulla sua faccia.

«Ma non hai problemi a riguardo, no? Fondamentalmente vuoi che io ti uccida. Hah hahh. Stai pensando che è il mio turno di ucciderti dato che mi hai uccisa, vero? Non che lasciarti uccidere rimedierà al tuo crimine. Ma non importa. A me non importa se le tue intenzioni sono sbagliate.»

Frenda parlò lentamente.

Stava quasi bisbigliando.

Sembrava che stesse pressappoco per mordere il centro del viso di Mugino.

«Devi solo morire.»

Con quelle parole, spinse il dispositivo simile ad un nastro conduttore contro lo stomaco della ragazza.

Era come se stesse disegnando una linea orizzontale di vendetta.

Stava cercando di spazzarle via la parte superiore ed inferiore.

Ma proprio prima che potesse...

Senza alcun cambiamento di espressione, Mugino Shizuri le fece a pezzi il braccio destro senza esitare.

Aveva creato un raggio di luce.

La luce schiacciante venne sparata con una forza tremenda e spazzò via l'oscurità della notte.

Tecnicamente, era composta da elettroni.

Il suo potere faceva sì di mantenere la forma pura degli elettroni senza permetter loro di diventare particelle o onde. Aveva creato un Cannone ad Alta Velocità con la Funzione di Particelle a Forma d'Onda che usava quella inviolabilità per lacerare energicamente o fare arrosto il suo obiettivo.

Era conosciuto come Meltdowner.

Quando affrontarono direttamente il potere classificato come il quarto più forte della Città Accademia, il dispositivo che sembrava un nastro correttore ed il braccio destro di Frenda diventarono polvere. La ragazza urlò e venne scaraventata via in qualcosa che sembrava un avvitamento.

No.

Non era così.

«Gaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!?»

Mentre la ragazza urlava e si contorceva al suolo, Mugino la guardò leggermente male. Era come se sentisse all'improvviso un tono elettronico ed acuto in una telefonata.

«Ahh... Ahh... Mi ero abituata così tanto che avevo dimenticato quella possibilità.»

I punti di luce scintillanti scomparvero dalla sua visuale.

La parte destra della testa di Mugino venne attraversata da un mal di testa lancinante, come se un ago ed un filo fossero stati estratti da lì e ciò le fece fare una smorfia.

«Uno dei miei occhi è artificiale e funziona estremamente bene. Hai interferito elettromagneticamente con esso per farmi vedere qualcosa che effettivamente non c'è

«A-ahbah. Ahbabbabababbababbababaabababaababab.»

«Hmm. Non capisco come tu possa interferire con il mio udito, quindi stai usando qualche stupido trucco come un modulatore vocale?»

Usò una mano per coprire l'occhio finto, ma l'illusione non spariva. Infatti, anche quando chiuse entrambi gli occhi, poteva ancora vedere nettamente Frenda galleggiare nell'oscurità.

Kinuhata Saiai della parte oscura aveva dovuto sentire il subbuglio perché arrivò di corsa.

«Ehm... Perché stai super giocherellando con un uomo di mezza età?» La ragazza di circa dodici anni fece un'espressione accigliata.

«Oh, è un un vecchio? Il mio occhio destro è stato manomesso, quindi non lo sapevo. Pare che volesse essere visto come Frenda.»

«Beh, immagino che abbia senso. Frenda si vestiva in un modo che scommetto super piacerebbe ai vecchi.»

«Doveva proprio aver bisogno di scopare se ha fatto ricorso al travestimento.» Mugino sembrò ulteriormente seccata. «Ma è semplicemente patetico. La pare oscura pecca di ingenuità. Poteva almeno essere abbastanza crudele da avere dei compagni che potevano apparire quando pensavo di aver vinto, no?»

«Bababababababababbbaaababbahhbah?!»

Mentre Frenda (?) si teneva la parte finale del braccio mozzato con l'altra mano, cominciò ad indietreggiare da seduta. Mugino non aveva modo di sapere se il braccio di chi l'aveva attaccata fosse stato davvero distrutto o se si trovasse davvero nello stesso posto di Frenda.

L'aggressore urlò con voce tremante con delle pause variabili qualcosa come un miscuglio della voce di una ragazza vivace e quella di un uomo di mezza età.

«Bbhhbhah!! C-Come? Come, dannazione?! I dati dicevano che avevi lasciato la parte oscura... S-Se stai vivendo una vita tranquilla, n-n-non puoi uccidere!!»

«Kinuhata, non sono sicura di cosa stia dicendo questo tizio. Potresti tradurlo?»

«Non posso aiutarti. Non super capisco il linguaggio dei perdenti.»

«T-Ti sei riconciliata... aaah... ti sei riconciliata con Hamazura. Bhh... Ti sei riconciliata con lui... Hai deciso di vivere una vita adeguata e di camminare nel suo stesso mondo!! Allora! Allora...!!»

«Sigh... Quindi è così.» Mugino, infastidita, si grattò la testa. «Finché ho Hamazura, ciò va bene.»

«...Cosa?»

«Mi ficcherò nei guai e combatterò. Ci saranno anche combattimenti mortali. Ma funzionerà tutto alla fine. Non importa quante persone uccida e quanto distrugga, tutto alla fine verrà risolto in qualche modo e potremo essere tutti felici. Tutte le mie esperienze passate hanno dimostrato che è vero

L'atmosfera e soprattutto l'umore diventarono improvvisamente più freddi.

Quella zona venne ricoperta da qualche strana regola che non esisteva da alcuna parte sulla terra.

«Era così che era durante il combattimento tra ITEM e SCHOOL. Era così che era quando abbiamo combattuto nei sotterranei del Ventitreesimo Distretto. Era così che era quando ci siamo incontrati durante la feroce battaglia della Terza Guerra Mondiale. E così so che andrà bene finché ho Hamazura. Non importa ciò che accade, alla fine mi perdonerà

Kinuhata sospirò tranquillamente dalla sua posizione all'infuori del campo visivo di Mugino.

Non avevano idea di chi fosse la persona per cui lavorava l'aggressore, ma aveva interpretato male la situazione su un livello fondamentale.

Solo perché era stato raggiunto un happy ending, non significava che tutta la morte e la violenza erano finiti per sempre.

In base a quanto fosse stato accettato l'happy ending, esso poteva essere tinto di colori grotteschi e psichedelici.

E...

Non si deve pensare che la sensibilità di Mugino Shizuri fosse dello stesso tipo di quella di una persona normale.

Un mostro era un mostro.

Anche se era stata raggiunta una riconciliazione, non significava che la sua natura di fondo era cambiata in qualcosa di pulito e rinfrescante.

La n. 4 fece un piccolo, piccolo sorriso.

«E ciò che più conta, è che la Città Accademia è piena di stranezze.»

«...?»

«Almeno abbastanza da permettere a qualcuno di vivere nonostante abbia un braccio ed un occhio distrutti, bruciature su tutto il corpo ed una porzione dei suoi organi lessi dall'interno. Quindi non preoccuparti. Quattro o cinque esplosioni del mio Meltdowner non sono abbastanza per uccidere qualcuno. Finché si trovano in questa città, come minimo.»

«B-bgh!! Bababababababababbababababbbbabababbababbababaabababaabbaaabababababababaabababbaabbabababbababbababaabababaaabababa!?»

L'aggressore travestito da Frenda aveva quasi la schiuma alla bocca per quando guardò Kinuhata. Nei suoi occhi poteva essere vista una disperata preghiera d'aiuto. Ma la ragazza alzò meramente le spalle come se si fosse arresa a qualcosa.

Diede il suo più grande aiuto all'uomo.

«Quantomeno, fa' sì che non super muoia.»

«Sfortunatamente mi lascia ancora un sacco da fare. Le rivoluzioni tecnologiche ti fanno pensare davvero, no?»

Venne emesso un raggio di luce.

Venne seguito da molti di più. Sembravano i flash delle fotocamere o dei fulmini che cadevano lì vicino.


Dopo che finì tutto, le due ragazze portarono l'uomo malmenato (è meglio non dare una spiegazione dettagliata sul suo stato) ad uno strano ente di ricerca e lo lasciarono lì. Sulla via del ritorno, Mugino e Kinuhata parlarono insieme con noncuranza.

«Quindi chi era?»

«Ho la sensazione che oggi super accadranno molte cose in città.»

Le due erano in forma smagliante come non mai.

Ma dato che Hamazura probabilmente avrebbe urlato se avesse visto cos'era accaduto, decisero di tenerlo un segreto.

Parte 2[edit]

C'era qualcosa di strano. Quando Yomikawa Aiho si accorse di quella stranezza, erano passate diverse ore da mezzanotte.

Parcheggiò un veicolo speciale che le era stato prestato su un lato della strada e controllò la situazione con i suoi colleghi, usando la radio di cui era dotato.

«Sumomo, Kurumi, Hakurou... Ve ne siete accorti?»

«Già.»

«Dovremmo cambiare la larghezza di banda per parlare privatamente?»

«Per quanto sia ovvio, pensate davvero che potrebbe esserci scappato da sotto il naso?»

Il muro esterno dell'edificio senza finestre era stato distrutto e stavano cercando di rintracciare chi era scappato. Quella era la situazione d'emergenza per la quale si era schierata l'Anti-Skill. A tal proposito, tutte le informazioni che potevano essere trovate sarebbero state radunate da tutta la città, e quella miscela di informazioni vere e false sarebbe stata analizzata dal gruppo d'ufficio.

Tuttavia...

«Le informazioni stanno scomparendo all'improvviso ad una percentuale interessante.»

«Mi sento come se mi fosse scappato un pesce dall'amo. O forse come se qualcosa che nuota sott'acqua lo avesse rimosso.»

«Aspetta, aspetta, aspetta! Questo non è un discorso che dovremmo fare con la banda ufficiale. Ti stai chiedendo chi potrebbe portare a termine un trucco come quello, vero?»

«Kurumi, sei tu quella che sta dicendo le cose più pericolose. ...Ma sono d'accordo che ciò puzza di qualcuno che manipola le informazioni all'interno dell'organizzazione.»

Tecnicamente, le informazioni non erano state completamente interrotte. A tutte loro venivano ancora date delle indicazioni per dare la caccia a "qualcuno".

Ma per usare una metafora con la pesca, non aveva "abboccato" nessuno.

«Puoi trovare qualcosa nel filmato del satellite e nei robot di sicurezza?» chiese Yomikawa.

«Niente. Proprio niente. Anche nei posti dove dovrebbe esserci qualcuno, scompaiono come un brufolo nella faccia di un'idol da copertina.»

«Allora, riguardo al verbale di ricerca?»

«Ehm, il server ha un tempo di risposta molto lento... Pensi sia un segno che qualcuno stia distruggendo i file mentre lo maschera come un problema del server?»

Yomikawa fece schioccare la lingua.

«Sumomo, Hakutou. Dirigetevi al più presto possibile alla stazione. Salvaguardate i verbali riportati sulla carta. Se non ci riuscite, allora recuperate la cache temporanea dalla fotocopiatrice.»

«Capito, capito. Ma ho la sensazione che chiunque ci sia dietro, l'abbia articolato in modo che loro sarebbero stati sempre un passo avanti a noi

«Kurumi, tu vieni con me. Proveremo a scovare chiunque cerchi di interferire con i movimenti di Sumomo e Hakutou.»

«Bene, ma chiunque sia, probabilmente adesso sta ascoltando la nostra conversazione.»

«Allora cogliamoli di sorpresa dichiarando loro guerra.»

Mentre tirava la leva del cambio più del necessario, Yomikawa si allontanò con il veicolo speciale.

Dubitava che ogni cosa sarebbe andata come stabilito.

Ma nonostante quella previsione sincera, non la diede vinta alle zanne di colui che stava seguendo. Anche se era stata messa da parte come personaggio secondario, non aveva perso il suo diritto di affondare i denti sulla parte della sua preda.

Parte 3[edit]

Era poco prima dell'alba.

Poteva essere percepita una sensazione di umido.

«...? ...???»

Una mano bianca era poggiata su un muro di calcestruzzo. Il braccio sottile che si allungava da esso si piegò in modo spaventoso mentre sosteneva forzatamente il peso di una donna. Le assi che percorrevano il centro del suo corpo oscillavano avanti e indietro e sembrava che potesse cadere da un momento all'altro come un pallone sgonfiato.

Si trattava di Fräulein Kreutune.

Sosteneva il suo peso con una mano poggiata sul muro di un edificio e con l'altra copriva metà del suo viso. Gli occhi le si contorcevano in modo poco naturale ed in faccia poteva essere notato uno sguardo dubbioso.

Aveva un respiro caldo.

Qualsiasi cosa facesse, la sensazione di un nodo alla gola continuava ad esserci.

Le prudeva ogni parte del corpo. Non riusciva a disfarsi della strana sensazione che tutti i suoi organi interni fossero pieni di piccole ragnatele.

Mancava qualcosa.

Il ragionamento di Fräulein Kreutune non funzionava come quello del cervello di un primate che produceva sentimenti complessi. La sua mente era più come quella di un insetto che aveva deciso tutto tramite domande a cui si poteva rispondere sì o no. C'era caldo o freddo? Era dolce o piccante? Era umido o asciutto? Quando mille o centinaia di migliaia di quelle domande venivano messe in fila l'una sull'altra, sembrava come se stesse producendo dei pensieri più complessi.

Non era diverso da come un programma di conversazione di alto livello fosse di fatto niente più che una lunga corda composta da numeri uno e zero.

Come una lunga linea di interruttori che venivano premuti in una volta sola, si era accumulata la posizione delle "decisioni semplici" di Fräulein Kreutune.

La gigante collezione di "risposte a crocetta" portò una sola idea nella sua mente.

Mancava qualcosa.

Poteva essere percepita una sensazione di umido.

Si trovava in una stradina dove il muro ed il pavimento erano stati sporcati con uno strano liquido. La mano che sosteneva il suo peso scivolò e cadde a terra. Mentre stava a faccia in giù con gli strani lunghi capelli argentei sparsi intorno a lei, quelle semplici decisioni continuavano.

L'occhio che sbirciava da una fessura dei suoi capelli si mosse ad una velocità tremenda.

Il suo respiro sembrava un flauto rotto.

E poi...

«Suppongo non importi davvero così tanto, ma cosa ne pensi del fatto che una bambina di otto anni è riuscita a dormire fino all'alba sulla panchina di una piazza solo perché era stanca?! Questo è un cavolo di paese sicuro!!»

«...Hamazura. Se le capita spesso di addormentarsi presto perché è troppo stanca, significa che la sua salute dentale è in pericolo?»

Un ragazzo ed una ragazza entrarono nella stradina facendo dei passi rumorosi. ...No, tecnicamente c'era una terza persona con loro. Una bambina stava dormendo sulla schiena del ragazzo con i capelli tinti.

Hamazura Shiage.

Takitsubo Rikou.

Fremea Seivelun.

A causa della scarsa illuminazione non si accorsero subito di Fräulein Kreutune crollata nella stradina.

«Hm? Cos'è?! Un ubriaco particolarmente motivato?»

«L'avevo quasi pestata.»

Ed era quello il motivo per il quale si avvicinarono a lei. Perché lo fecero incautamente.

Mentre si trovava a terra a faccia in giù con i capelli distesi intorno a lei, le dita le si contorsero come le zampe degli insetti. Le labbra nascoste dalla frangia tremarono... si sciolsero... si aprirono. La sua bocca diventò sempre più sottile e sempre più larga. La fila bianca di denti all'interno brillò come una sega.

Ovviamente non era stato reso di dominio pubblico, ma in certi gruppi era stato fatto il seguente resoconto:

Se Fräulein Kreutune lo sentirà necessario, mangerà il cervello di qualcun altro per ottenere le sue abilità.

Si agitò.

Qualcuno che poteva essere descritto solo come un mostro o una bestia si sollevò lentamente.

Il suo respiro stranamente caldo prese un ritmo più veloce.

A quel punto, Hamazura aggrottò le sopraciaglia in modo confuso.

Ma era troppo tardi.

Facendo un'azione che somigliava più al rotolare piuttosto che al "camminare", Fräulein Kreutune diminuì in modo deciso la distanza tra lei e Hamazura. Poi fece sì che la distanza potesse essere definita "zero".

E...

Mentre si spingeva contro il muro di calcestruzzo, oltrepassò il ragazzo e gli altri.

Fräulein Kreutune se ne andò facendo uno strano suono di passi bagnati.

«...?»

Hamazura si voltò senza pensare.

E poi realizzò che non aveva idea del perché lo avesse fatto.

Ma...

Aveva la fronte ricoperta di sudore. Persino con l'aria fredda mattutina potevano essere distinte diverse gocce di sudore. Le sentì passare dal naso alla guancia solo una volta, così che si accorse del cambiamento nel suo corpo.

Gli tremavano le spalle.

Sembrava che le ginocchia gli avrebbero ceduto.

L'asse centrale di cui aveva bisogno per mantenere l'equilibrio era stato scosso in modo orribile.

Per una dozzina di secondi, o giù di lì, che la donna aveva impiegato a sorpassarli, il suo respiro si era fermato del tutto.

Si trovava nello stesso stato di un essere umano che era stato gettato in una gabbia con una bestia feroce.

«Cosa... Cos'era...?»

Quella domanda gli riempiva la testa.

Si stava chiedendo parzialmente quale fosse l'identità della donna che era crollata sulla stradina.

Ma...

Si stava anche facendo delle domande sulle parole che aveva borbottato con il suo strano respiro caldo mentre andava via.

Le seguenti parole erano entrate silenziosamente nelle orecchie di Hamazura.

«...Non è lei.»

Parte 4[edit]

«Quant'è orribile.» borbottò durante la notte il Santo identificato come Silvia all'interno di un edificio.

Le finestre erano state coperte in modo che l'ampio pavimento non avesse alcuna illuminazione. Era una donna misteriosa che indossava un grembiule da lavoro, abiti da lavoro e pantaloni spessi ed occhialini industriali sulla fronte. Tuttavia, la sua sagoma in qualche modo sembrava quella di una maid.

Si trovava nel Dodicesimo Distretto, quello con più strutture religiose.

L'edificio stesso era uno di quelli standard molto alti, ma il suo vasto pavimento non conteneva delle soglie ed erano state inserite delle pietre sotto ai piedi. La maggioranza del piano era stata trasformata in un tempio buddista di legno. Tuttavia, l'intero edificio non era una struttura esclusivamente buddista. Un piano diverso conteneva un tempo shintoista con un torii[1] gigante all'entrata.

«E' davvero orribile. Penso di non aver mai visto qualcosa per cui qualcuno si è impegnato infinitamente che pecca così tanto.» disse Silvia in modo perplesso mentre ritirava una lunga pila di bucato usando solo gli schiocchi del polso.

«E' una struttura sgradevole.» disse Brunhild Eiktobel emettendo un breve sospiro.

Lei indossava un vestito corto con dei pantaloni al di sotto di esso e delle protezioni moderne che le coprivano le braccia, le gambe ed il petto. La sua figura sembrava quella di un'armatura e l'aggiunta di piume decorative sulla testa faceva sì che rievocasse le guerriere delle legende norrene.

Anche lei era un Santo.

Loro due da sole avrebbero potuto, basandosi solo sulla loro forza grezza, distruggere una base magica che era stata creata facendo diventare una città intera una fortezza religiosa.

«Anche se questo posto è stato costruito in modo elaborato fino al micron, di fatto non possiede nemmeno un simbolo magico. Non è niente più che un modello basato su cicli e schemi necessari per far entrare le persone in modo efficiente e prendere i loro soldi.»

«Già, ma non pensi che sia stato pianificato in modo sinistro?»

Silvia alzò le spalle.

L'attività sembrava inadatta a quell'oscurità che era priva di illuminazione.

«E' stata disegnata una linea netta al fine di evitare che i territori della scienza e della magia si incontrassero. Pensa a ciò come correre scalzi in un campo di mine. ...Non sembrerebbe più strano farcela senza calpestarne nessuna?»

«Nessun indizio su Marian Slingeneyer?»

«Penso che tutte noi conosciamo la risposta a quella domanda dal momento in cui non abbiamo trovato trappole per la via che abbiamo intrapreso.»

Silvia e Brunhild Eiktobel guardarono entambe nella stessa direzione.

Lì si trovava una piccola ragazza bionda.

«...»

Era Leivinia Birdway.

Era colei che aveva ottenuto le informazioni dal quaderno che aveva soffiato a Kamijou Touma.

Era il boss della Luce del Colore dell'Alba, un'associazione magica che affermava di essere la più avanzata tra le cabale persino nella grande nazione della magia quale l'Inghilterra. Le teorie stabilite sulla differenza tra il potere di un Santo ed una persona normale non venivano messe in pratica su di lei. Anche se non poteva tener loro testa in una gara di forza, possedeva la conoscenza e la capacità di costruire un percorso alternativo per la loro sconfitta.

Silvia parlò a quel mostro con noncuranza.

«Pensi ci abbiano ingannate?»

«...Forse. L'unico distretto religioso della città sembrava promettente, ma degli assaggi di cibo di cera non sono abbastanza per riempire lo stomaco. Però quel ragazzo è sicuramente cresciuto se è riuscito a complottare qualcosa del genere mentre stava accadendo tutto il resto.»

«Suvvia, non essere tanto turbata. Dopo averlo giocato così tanto per i tuoi stessi scopi è davvero giusto arrabbiarsi quando ti restituisce il favore solo una volta? Ma capisco il motivo per il quale lo sei. Questo attacco a sorpresa ti è costato il tempismo perfetto per scusarti.»

«Spero ti sia preparata a ricevere uno schiaffo abbastanza potente da far affondare una nave da guerra.»

Ad ogni modo, l'informazione del quaderno di Kamijou Touma era stata un fallimento.

Non avevano trovato alcuna traccia di Marian Slingeneyer o di nessun altro di GREMLIN.

«Cosa dovremmo fare adesso?» chiese in modo tranquillo Brunhild Eiktobel.

«Dobbiamo chiederci se Kamijou Touma abbia un collegamento con Marian Slingeneyer. ...Ma doveva avere una ragione per farci pensare che ci fosse. Quel ragazzo ha mentito al fine di allontanarci da qualcosa. Cosa pensate possa essere?»

«...Quindi cominciamo con quel ragionamento, hm?»

«Deve essere qualcosa a cui saremmo andate incontro in modo naturale se non ci avesse allontanate. Se continuiamo a proseguire da dove abbiamo lasciato, potremmo trovare qualcosa di interessante.»

Parte 5[edit]

Erano le 8 AM.

Era l'orario esatto in cui cominciava il tempo libero dell'Ichihanaransai. Era l'orario usato più spesso per aprire i campus e le registrazioni alle prove, e si diceva che fossero direttamente collegati al numero degli studenti che sperava di entrare in ogni scuola. Era un momento importante nel quale le persone cominciavano a dare un'occhiata alla scuola alla quale erano interessati.

«Noooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!»

Misaka Mikoto corse più velocemente che poteva.

Era caduta vittima di uno scherzo del destino. Dopo aver usato diversi metodi per perdere di vista Shirai Kuroko che poteva teletrasportarsi, aveva pensato che fosse perfettamente sicuro dirigersi alla scuola di quell'idiota. C'era stata un'ambientazione perfetta per impedire a chiunque di prenderla in giro e per evitare di creare scintille inutili, ma il suo piano si era sbriciolato a causa di una sola coincidenza.

E cos'è che le era successo?

Quando si era avvicinata all'entrata principale di una certa scuola superiore per la registrazione alle prove, si era imbattuta inaspettatamente in una signorina conosciuta come la n. 5 della Città Accademia☆

«Perché? Perché dovevo imbattermi in quell'orribile n. 5 tra tutti???!!!»

La n. 5. La ragazza che aveva l'abilità Mental Out, il potere psichico di più alto grado. Era una studentessa della scuola media Tokiwadai proprio come Mikoto. La n. 5, che a scuola aveva creato la più grande élite, e la n. 3 che non aveva interesse in cose del genere, venivano spesso messe a paragone e a confronto.

(Sono sempre attacchi mentali contro attacchi fisici, élite contro solitudine, capelli lunghi contro capelli corti o seno grosso e seno piccolo!! Tutti dicono sempre quello che vogliono e odio quel modo di pensare! E non si tratta solo del fatto che sia in disaccordo con l'ultima opzione!!)

Naturalmente loro due non andavano d'accordo.

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Naturalmente loro due erano spesso in disaccordo.

Era qualcuno con cui Mikoto avrebbe spesso dato di testa con un solo scambio di sguardi, così avrebbe potuto supporre cosa avrebbe fatto quella sleale n. 5 se avesse scoperto che si era diretta nervosamente ad una registrazione per le prove di quella scuola superiore.

«Waahhh!! Sta controllando tutte le persone qui intorno affinché mi seguano!!»

Con dei movimenti che davano loro vagamente l'impressione di essere insetti, uomini e donne sia piccoli che grandi inseguirono la ragazza.

Un uomo di mezza età con il riporto che poteva essere un impiegato o un insegnante di scuola superiore, cominciò a parlare in maniera autoritaria come se ad essere riprodotta fosse una voce digitale registrata.

«Heh heh heh heh heh heh. Misaka-san, sei sicuramente diventata molto più come una donna da quando ti ho vista l'ultima volta. Hai forse mangiato qualcosa di cattivo? Dopotutto, Misaka-san, non ho mai pensato di poter vedere quell'espressione sul tuo viso. Hee hee.»

«Ti faccio a pezzi, dannato vecchio!!» urlò nonostante sapesse che si trattava solo di una vittima.

Voleva catturarla e prenderla in giro fino a sottometterla, ma non le piaceva agire in prima persona.

Il ragionamento puzzava davvero della n. 5.

Ma...

Mikoto non aveva tempo di sopportare i suoi scherzi e si sarebbe rifiutata anche se l'avesse avuto. Mentre si avvicinava ad un cavalcavia, saltò senza esitazione oltre la ringhiera. Dopo averlo fatto, manipolò il magnetismo per sostenere il suo corpo come se avesse una corda invisibile e si mosse energicamente al di sotto del cavalcavia.

Era simile allo sparo di una granata.

Poteva essere vista come qualcosa di simile all'azione di saltare da un'altalena moltiplicato per un centinaio di volte o più.

Quando il corpo di Mikoto venne "sparato" oltre il cavalcavia, scivolò per circa 200 metri senza atterrare. A quel punto, manipolò il magnetismo ancora una volta per diminuire la velocità prima di farlo. Infine, i piedi colpirono il coperchio di un cassonetto di metallo.

Risuonò un forte fragore.

«Non va bene, non va bene... Devo andarmene di qui.» borbottò Mikoto mentre saltò giù dal cassonetto.

Ma poi fece un'espressione accigliata.

(...Eh? Per prima cosa, perché la n. 5 era qui???)

Non aveva una risposta a quella domanda.

Se avesse aspettato troppo, avrebbe perso la distanza che aveva guadagnato con le sue acrobazie. Doveva andarsene mentre i suoi inseguitori l'avevano persa di vista.


E dopo che Misaka Mikoto se ne andò, si sentì un cigolio provenire da una porta poco adeguata.

Proveniva dal coperchio del cassonetto sul quale era finita.

«...Cos'è stato?»

Dopo aver aperto il pesante coperchio, Kamijou Touma si guardò intorno in modo confuso. Quando aveva lasciato l'ospedale indossava una vestaglia, ma adesso aveva dei normali maglietta e pantaloni.

I costumi usati per i café o le case stregate non erano necessariamente fatti in modo grezzo. A volte le magliette ed i pantaloni dei negozi economici venivano portati in grande quantità e poi alterati per creare i costumi.

Ma non tutti i tentativi andavano a buon fine. E così i cassonetti vicino alle scuole erano spesso traboccanti di vestiti economici che erano stati alterati senza successo.

Voleva seguire Fräulein Kreutune, ma non poteva lasciare che ogni membro dell'Anti-Skill o di Judgment si accorgesse di lui.

E così, dopo essersi cambiato dalla vestaglia d'ospedale al minimo necessario di maglietta e pantaloni, Kamijou cercò Fräulein Kreutune o Thor mentre faceva una deviazione per ogni cassonetto che individuava. Voleva rendere la sua tenuta priva di "fallimenti", tale da sembrare il più normale possibile così da sembrare meno sospetto.

Era nel bel mezzo del farlo quando l'acquazzone meteora Biribiri era piovuta da sopra.

Aveva appena aperto il coperchio del cassonetto ed aveva sbirciato all'interno e, se non si fosse immediatamente tuffato dentro, avrebbe potuto essere condannato alla pena della ghigliottina☆ che avrebbe separato la parte superiore del suo corpo da quella inferiore.

«Adesso che ci penso, mi chiedo cosa sia accaduto a Fräulein Kreutune. Probabilmente anche lei darà molto nell'occhio.»

Kamijou afferrò arbitrariamente una giacca sportiva ed uscì fuori dal cassonetto. Si guardò intorno e, mentre la indossava, si diresse verso una strada più grande.

(Ah... Dannazione. Il sangue non la smette di gocciolare e macchiare, eh?)

Per puro caso, si diresse nella direzione opposta a quella di Mikoto.

Parte 6[edit]

Last Order si stava rifiutando di mangiare la colazione.

«Signor guardiano.»

«...Non scaricarmi tutto addosso.»

Yoshikawa Kikyou ed Accelerator stavano parlando nella sala da pranzo dell'appartamento. Sebbene la data fosse cambiata, la proprietaria dell'appartamento, Yomikawa Aiho, non era ancora tornata. Doveva essere stata costretta a passare tutta la notte a pattugliare per l'Ichihanaransai.

Last Order stava spingendo un piatto con un uovo fritto verso Accelerator ed un piatto con un toast verso Yoshikawa.

«Oggi c'è l'Ichihanaransai!! annuncia Misaka mentre Misaka si poggia le mani sui fianchi!!»

«Dacci un taglio e mangia quella dannata colazione.»

«Gyahh! E' stata versata una montagna d'insalata di patate nel piatto di Misaka, dice Misa-...!!»

«Cosa c'entra con la colazione il fatto che oggi ci sia l'Ichihanaransai? Adesso muoviti e finisci la zuppa di mais.»

Già di primo mattino continuavano a susseguirsi delle urla da soprano all'interno della casa.

Last Order aveva gli occhi leggermente pieni di lacrime mentre guardava la pila di cibo disposta davanti a sé.

«L'Ichihanaransai è quando si tengono i festival culturali in tutte le scuole, vero? dice Misaka mentre Misaka chiede conferma. Quindi Misaka vuole andare in giro per tutti gli stand di cibo che ci sono nelle scuole e tentare la prova d'iscrizione, dice Misaka mentre Misaka annuncia i suoi progetti per il giorno! E così Misaka ha bisogno di avere lo stomaco vuoto, dice Misaka mentre Mi-...»

«L'Ichihanaransai, hm? Oh, Last Order. Pensavo di averti detto di non metter via i peperoni ripieni. Come punizione, ti do questo peperone infernale.»

«Noo!! Perché stai attaccando Misaka con delle tattiche contrarie alla fame anche dopo averti spiegato il suo ragionamento?! dice Misaka mentre Misaka si lamenta di un problema estremamente sfarzoso!!»

Accelerator fece un piccolo sospiro mentre osservava Last Order che urlava.

Pensò per un po' e poi parlo a Yoshikawa.

«Hey, Yoshikawa.»

«Ammucchiamone un intero gruppo e-... Hm? Che c'è?»

«Adesso che ci penso, cosa stai progettando di fare riguardo ad una scuola per questa mocciosa?»

«E' una bella domanda.» disse Yoshikawa facendo un sospiro casuale. «Sei una collezione d'informazioni riservate di rango elevato tanto quanto lei, ma hai ancora un'identità pubblica. Dopotutto, sei registrato come il Numero Uno della Città Accademia. D'altra parte, Last Order è il tipo che non ha nemmeno un ID ed ufficialmente non esiste. La produzione di cloni umani è vietata dalle leggi internazionali. ...La sua stessa esistenza sarebbe uno scandalo per la Città Accademia, quindi sarebbe difficile farla entrare in una scuola attraverso un normale iter.»

«...»

«Ma mentre Last Order è una persona individuale, come totalità è anche parte dell'ego del Misaka Network. Tutte le conoscenze, abilità, emozioni guadagnate dal vivere in un gruppo e gli stimoli emotivi che le persone imparano normalmente durante la vita scolastica possono essere guadagnati dallo scambio di informazioni del network, quindi la situazione può non essere seria come potrebbe sembrare al primo sguardo.»

(Sei proprio una ricercatrice quando si tratta di quello, eh?)

Nonostante stesse pensando una cosa del genere, Accelerator si trattenne dal dirlo.

Il ragazzo sapeva bene quale fine sarebbe stato raggiunto nella ricerca di efficienza e logica. Era stato parte di quei "programmi dotati" nei quali si sedeva nell'unico banco senza una grande aula. In quel mondo, le voci degli altri bambini della sua età provenienti dai corridoi venivano trattate come niente meno che dei suoni di sottofondo. Per dirlo in modo gentile, non lo vedeva come un mondo felice.

Yoshikawa sembrava voler abbandonare la via della ricercatrice e dirigersi verso quella dell'educatrice, ma una volta aveva anche detto che non aveva quelle qualifiche. Ed in un certo senso aveva ragione. Non riusciva a vedere il significato oltre delle cose presumibilmente senza scopo e superflue, quindi anche se avesse potuto insegnare ai suoi studenti come prendere dei voti perfetti nei suoi compiti, era possibile che non avrebbe potuto fare altro a parte quello.

«Che c'è?»

«Niente.» rispose Accelerator. «Non ho niente da dirti. Spero solo che tu sia preparata a dominare quella parte di te.»

«?»

Yoshikawa sembrava confusa, ma il ragazzo non era il tipo che dava più aiuto di quello.

Al contrario, parlò a Last Order.

«Muoviti e mangia. Usciremo una volta che l'avrai fatto.»

«Gnyaahhh! La strategia dello stomaco vuoto di Misaka ha già fallito.. hm? Uscire? chiede Misaka mentre Misaka inclina la testa in modo confuso.»

«Non è niente di che. Devo prendere degli stivali invernali. Se dovessero esserci delle scuole sulla strada per andare al negozio, suppongo che potremmo fermarci.»

Last Order e Yoshikawa si zittirono entrambe.

Il silenzio durò circa un secondo e mezzo.

Fu ovviamente Last Order che fece la prima mossa. Distese il suo piccolo corpo quanto poteva per alzarsi energicamente.

«Misaka fa una corsa verso la porta mentre ti ricorda che chi dorme non piglia pesci! dice Misa-...!!»

«Accelerator, per favore prendi subito quella bambina!!»

Yoshikawa ed Accelerator trattennero frettolosamente Last Order prima che potesse allontanarsi ancora verso la via della bambina dispersa.

Parte 7[edit]

Con il braccio finalmente guarito, la ragazza conosciuta come Misaka WORST era riuscita a dire addio a quell'ingessatura seccante.

Il senso di liberazione che le dava era parte della ragione per la quale si era irrefrenabilmente immersa nella vita notturna. Quella ragazza con i capelli corti castani che indossava un ao dai[2] bianco puro, aveva tirato fuori le parti negative assorbite dal network delle informazioni conosciuto come Misaka Network, creato dalla connessione dei cervelli di quasi 10.000 cloni. Naturalmente significava che la sua parte negativa risultava più forte.

E così...

«Kuro-nyaaaannn. Se non hai niente da fare, puoi giocare con Misaka.»

«Nooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!???» urlò Kuroyoru Umidori, una ragazza di circa dodici anni con lo sguardo cattivo.

Mentre camminava su un ponte pedonale pieno zeppo di persone, le si avvolse attorno alle spalle un braccio, come se fosse la vittima di un delinquente.

Kuroyoru era una Level 4 che poteva manipolare il nitrogeno ed una parte del suo corpo era stata resa meccanica per renderla un cyborg, ma essa era controproducente dato che Misaka WORST poteva manipolare l'elettricità. Era orrendamente incompatibile con l'altra ragazza.

E soprattutto, un metodo ridicolo con il quale si attaccava una gomma da masticare nella porta di connessione la rendeva momentaneamente impossibilitata ad usare il suo Bomber Lance.

In altre parole, era un bersaglio semplice.

«Che stai mangiando? E' un taiyaki[3] con del formaggio dentro? Misaka ha scelto lo zucchero filato, ma è stato un errore. La sua mano adesso è tutta appiccicosa. Quelli creati dai bambini sono fatti in modo approssimativo.»

«...Perché mi stai parlando come se fossimo amiche? Quale possibile argomento di conversazione potremmo avere in comune, idiota?»

«Eh? Ma Kuro-nyan, sia tu che Misaka non avete amici, giusto? Quindi andiamo d'accordo insieme.»

«Dunque siamo un gruppo di ragazze patetiche?! Non essere ridicola! Non osare inserire fottutamente la figura centrale delle Matricole nella tua stessa categoria!!»

«Invece di essere così fredda, che ne dici di provare una comunicazione ulteriore per approfondire la nostra amicizia? Per esempio, Misaka pensa che ti accarezzerà la testa con la mano appiccicosa dello zucchero filato.»

«Mostro! Non vedo altro che cattiveria in te!»

Le sue gite notturne avevano avuto come degli effetti negativi perché Misaka WORST sbadigliava senza coprire la bocca con il braccio ancora attorno alle spalle di Kuroyoru.

«Mentre Misaka si diverte in giro per la città durante la notte, ha fatto delle conoscenze noiose per sbrigare commissioni ed essere portata in giro, ma non è sicura che possano davvero qualificarsi come amici. Quindi guadagniamo delle esperienze di vita insieme.»

«Sei un clone militare la quale mera esistenza viola le leggi internazionali. Dovresti davvero stare in pubblico in questo modo?»

«Come fa Misaka a saperlo? Potrebbe causare dei problemi a qualcuno, ma quella persona non sarebbe lei.»

Fu allora quando un'altra ragazza camminò sul ponte pedonale.

La ragazza aveva i capelli corti ed indossava l'uniforme della prestigiosa scuola di sviluppo dei poteri conosciuta come scuola media Tokiwadai.

Tuttavia, non era l'Originale identificata come Misaka Mikoto.

Era il clone militare etichettato come Imouto #10032 ma più comunemente conosciuta come Misaka Imouto.

Per qualche ragione aveva rimosso uno dei suoi mocassini e lo stava tenendo in mano.

«Ecco, hai un'amica.» sputò fuori Kuroyoru.

«Misaka odia, odia le persone pulite ed ordinate come lei. Misaka vuole parlare solo a persone con uno sguardo cattivo.»

«...Tutto ciò che dici mi intima che non hai intenzione di essere mia amica.»

Misaka WORST ignorò lo sguardo sdegnoso di Kuroyoru e salutò con la mano Misaka Imouto con il legnetto dello zucchero filato.

«Hey, cosa stai facendo? E' bello vedere che sei stravagante come sempre.»

«Misaka si è tolta le scarpe per far riposare i piedi mentre faceva una pausa su una panchina e questo gatto nero è entrato dentro una di esse, riferisce Misaka.»

Uno sguardo ravvicinato ai mocassini di Misaka Imouto mostrava che un gattino nero ne aveva senza dubbio occupata una, come se fosse un paguro. Il gatto non uscì fuori nemmeno quando voltò la scarpa sottosopra e la scosse leggermente. Doveva aver allungato le zampe ed aver affondato i suoi artigli.

Il gatto nero solitamente sembrava molto nervoso, ma per qualche ragione, quel giorno era audace. Sembrava dire: «Adesso questa è la mia casa! Non mi lascerò sfrattare!»

«Non puoi estrarlo con una pinza d'acciaio?» disse Misaka WORST con lo sguardo perplesso.

«Vai al diavolo, eremita, sputa fuori Misaka in risposta a questo mostro malvagio.»

Sebbene le loro esistenze fossero entrambe controllate dal singolo e grande volere del Misaka Network, quell'opinione una volta era tecnicamente esistita anche all'interno di Misaka Imouto.

«Tre non è ancora abbastanza. Non c'è nessun altro con niente da fare?» disse Misaka WORST ignorando quella risposta.

Diede un'occhiata intorno ed individuò un'espressione incredibilmente disgustata.

Essa apparteneva ad una ragazza identificata come Kinuhata Saiai.

L'espressione era diretta più a Kuroyoru Umidori che a Misaka WORST o a Misaka Imouto.

«Oh? Ohh? Chi potrebbe essere? Sicuramente ha lo stesso sguardo malvagio per lei. Nyahah.»

Coloro che lavoravano nei sotterranei della città imparavano da soli a come tener traccia di ciò che aveva intorno.

Dato che qualcuno che si guardava sempre intorno sarebbe sembrato sospetto, un esperto avrebbe evitato di farlo perché gli avrebbero fatto delle domande o aver cercato i possedimenti di qualcuno sarebbe stato un problema per loro. Ed il campo visivo di un umano era più ampio del pensiero di una persona comune. Imparando ad usare del tutto un campo visivo di quasi 160 gradi ed sfruttando, inoltre, cose come il corpo di un cellulare, i vetri delle finestre, le bottiglie usate e gli specchietti retrovisori delle macchine parcheggiate, si potevano guadagnare le informazioni nella completezza dei dintorni con un minimo di movimento.

Ma chiunque capisse quel galateo poteva individuare chi lo stava usando.

Fondamentalmente, si doveva tener d'occhio chiunque avesse un leggero punto focale agli occhi o chi reagiva troppo poco ad una macchina che suonava il clacson o accelerava in un vicolo cieco.

Misaka WORST si era riferita a quel tipo di caratteristiche quando aveva parlato di "sguardo cattivo" negli occhi.

Per inciso, le normali Imouto tendevano ad essere negligenti in quel campo dato che se fosse accaduto qualcosa avrebbero sempre potuto raccogliere informazioni tramite il Misaka Network.

Dallo sguardo di Kinuhata Saiai, si poteva pensare che stesse guardando del vomito sulla piattaforma di una metropolitana.

«Quindi i cattivi stanno super creando la loro propria fazione?»

«A Misaka piace la piega che sta prendendo tutto ciò. Con delle persone oscure come voi può divertirsi all'Ichihanaransai onestamente senza trattenersi, nyan.»

Parte 8[edit]

Fremea Seivelun si svegliò mentre Hamazura la teneva sulla schiena.

«Mnyah... Ah?! Hamazura, dove sei stato per tutto questo tempo!! Essenzialmente non possiamo lasciare che tu ti perda in quel modo, nyah nyah!!»

«O-! Non mi tirare i capelli! Inoltre, una bambina di otto anni che scompare per tutta la notte e va a dormire sulla panchina di una piazza non ha il diritto di farmi una ramanzina!!»

Fremea aveva dormito nella piazza di fronte alla stazione del Settimo Distretto, mentre la sua stanza era nel dormitorio studentesco del Tredicesimo Distretto. Solitamente avrebbero usato il treno per spostarsi da un luogo all'altro, ma Hamazura e gli altri si trovavano ancora nel Settimo Distretto.

Takitsubo Rikou, la ragazza che camminava al suo fianco e che indossava una tuta rosa, lasciò vagare lo sguardo senza una meta finché non si posò su un dirigibile con uno schermo gigante.

«...Hamazura, dice che i treni non si sono ancora attivati.»

«Quindi si è disperso davvero qualche animale?»

Sembrava che una scuola avesse radunato diversi animali rari al fine di creare uno zoo per l'Ichihanaransai. Tuttavia, quella mattina un animale gigante si era allontanato dalla sua gabbia che c'era sulla piattaforma della stazione ed aveva causato del panico quando era sceso sui binari.

«Ho fatto in modo da seguire i binari mentre camminiamo, ma di questo passo raggiungeremo il Tredicesimo Distretto prima che i treni torneranno a funzionare.»

«Non ho visto nemmeno degli autobus.»

«Penso abbiano ridotto intenzionalmente il numero delle corse. In quel modo le persone possono fermarsi più facilmente alle scuole che si presentano lungo la via.»

Ma poi Fremea fece uno strano verso.

«Nyahh. Sono essenzialmente affamata.»

«Sono certo che la direttrice del tuo dormitorio sarà arrabbiata, quindi non dovresti interessarti di più ad inventare una scusa? Che poi, probabilmente saranno arrabbiati anche con noi. Probabilmente saranno super arrabbiati con noi.»

«Io! Voglio!! La colazione!!!»

«S-Stupida!! Non strapparmi i capelli come se lo stessi facendo con le erbacce! Un ragazzo della mia età non dovrebbe preoccuparsi del suo cuoio capelluto!!»

Hamazura sperava di poterla sfamare nello stand di qualche scuola dell'Ichihanaransai, ma sembrava che non fossero ancora del tutto aperte.

Sentì come se stesse per perdere le speranze, ma finirono con l'andare ad un ristorante di gyudon[4] che serviva la colazione.

«Voglio del salmone arrosto! Voglio un pasto con il salmone arrosto!! Di contorno patate alla griglia, natto, insalata di alghe, un ravanello grattugiato gigantesco e una piccola ciotola di verdure in sottaceto, mango e budino... Fatele tutte belle grondanti, nyah nyah!»

«Fremea, dovresti scegliere solo un condimento.»

Takitsubo ordinò velocemente un gyudon nello stile del sukiyaki[5].

Quando Fremea vide la piccola porzione che le aveva servito il commesso, spalancò gli occhi.

«E' minuscola! Che donna pietosa! Nyahh!!»

«Mh.»

«Essenzialmente, l'idea che le ragazze non mangino molto è solo un'illusione! E' ovvio che tu stia sopportanto lo stomaco vuoto per salvaguardare la tua immagine! Nyah nyah!!»

«...Hamazura, devo fare un iron claw su quella mocciosa, quindi fatti più in là.»

Mentre Hamazura cercò di frenare la ragazza che indossava la tuta in un ristorante pieno, Fremea rise in modo arrogante e fece una comunicazione a voce alta.

«Voglio del riso, zuppa di miso ed insalata. Ne faccia tre enormi! Nya! Tre!!»

E sette minuti più tardi, una Fremea dal viso pallido spinse le tre scodelle dalla grandezza di un'anguria tagliata in due verso Hamazura. Mentre si teneva la bocca come se stesse per esplodere, riuscì a far uscire una vocina.

«...N-Nyah. Il resto sta essenzialmente a te.»

«A me sembra che tu non abbia fatto niente più che dare un assaggio delle scodelle.»

Alla fine Hamazura non ebbe altra scelta che lottare con le ridicole porzioni che aveva ordinato la bambina.

Ma una volta che finirono di mangiare e si stavano preparando per andare via dal ristorante di gyudon, Fremea disse tutto ad un tratto: «Nyah!! Essenzialmente sono di nuovo affamata. Sto morendo di fame!»

«...Hamazura, sto per ficcare un peperoncino rosso sottaceto in bocca a quella mocciosa, quindi fatti più in là.»

Il ragazzo cercò nuovamente di trattenere la ragazza che indossava la tuta. Tutti e tre riuscirono in qualche modo ad andare via dal ristorante.

Sembrava che finalmente fosse arrivato il momento di far entrare gli ospiti all'interno delle scuole, così il flusso delle persone era chiaramente cambiato da prima. Sembrava che avessero scelto il peggiore momento possibile per la colazione.

Ma a Fremea non importava minimamente dei cambiamenti avvenuti intorno a lei.

«Adesso sono stanca... Hamazura, devi essenzialmente portarmi.»

«Questa mocciosa!!»

«Takitsubo-san! Fremea è in un'età volubile!! Di fatto, perché ti sei arrabbiata anche questa volta?»

Proprio mentre apparve un'espressione confusa sulla faccia di Hamazura, la sua testa venne strattonata all'indietro da Takitsubo, come se fosse un gatto. Quando venne messo al tappeto, Fremea salì con noncuranza sulla sua schiena.

«Nya. Questo è il posto dove posso rilassarmi di più...»

«Quello è il mio posto!!»

«A-Aspetta, Takitsubo!! Per favore dimmi perché stai trascinando con una mano quel cartello della fermata dell'autobus!!»

Tutto ad un tratto, la piccola testa di Fremea saltò fuori da dove si trovava sulla schiena di Hamazura.

Il suo sguardo catturò con cura qualcosa che non poteva permettersi di lasciarsi sfuggire.

«Nyah...»

Vide un Level 5 dagli occhi rossi ed i capelli bianchi, un mostro che usava una stampella ed era conosciuto come il n. 1 della Città Accademia.

Vide una geniale scienziata che aveva aiutato a sviluppare dei cloni militari che violavano la legge internazionale.

Ma la bambina si concentrò sulla ragazzina che sembrava avere dieci anni che stava camminando tra i due.

La vide. Si videro entrambe.

Si riconobbero e si puntarono l'un l'altra, urlando.

«E' quella bambina!!»

«Che cos'hai detto, piccoletta?! dice Misaka mentre Misaka fa fuoriuscire un urlo!!»

Parte 9[edit]

Kamijou Touma era appoggiato su un albero situato sul ciglio della strada, e mentre usava il cellulare sospirò.

«...Non va bene.»

Aveva controllato i forum regionali nella speranza di trovare un certo tipo di informazione sull'avvistamento di Fräulein Kreutune dato che aveva un aspetto strano, ma non aveva trovato niente.

Sebbene il festival fosse appena cominciato, l'Ichihanaransai era un evento enorme. Anche in quel momento, su internet erano state caricate una marea di foto e commenti in rapida successione. La quantità di informazioni era probabilmente più grande di quella nella media delle telecamere di sicurezza e venivano aggiunte in tempo reale, ma non c'era alcuna traccia di Fräulein Kreutune.

(L'intera città è tinta dei colori del festival culturale. Costumi e cosplay sono abbastanza comuni. Qualcuno come Fräulein Kreutune potrebbe essere stata sommersa da tutto ciò?)

Kamijou tornò alla pagina principale del motore di ricerca e si preparò a chiudere il browser.

Ma gli si ghiacciò il pollice prima che potesse farlo.

La pagina principale era collegata ad un nuovo sito, quindi aveva in lista pochi titoli. Avevano ovviamente a che fare con l'Ichihanaransai, quindi qualsiasi incidente normale era del tutto sparito.

«...»

Ma venne infastidito da qualcosa.

Kamijou cliccò il link contrassegnato "vedi più notizie" sotto i titoli. Oltre a quelli precedenti, adesso gli venivano mostrati degli estratti più importanti tra le notizie più recenti.

Scorse giù fino in fondo e cominciò a vedere di sfuggita le notizie normali che non avevano a che vedere con l'Ichihanaransai come una rapina in un minimarket ed un caso di evasione fiscale.

Ma...

«Non c'è niente in relazione a Fräulein Kreutune?»

La corazza dell'edificio senza finestre era stata distrutta ed almeno quattro elicotteri d'attacco senza pilota erano stati abbattuti. Quell'incidente doveva essere più degno di nota che una semplice rapina.

Per non parlare dei camion che Thor aveva fatto esplodere. Solitamente solo quello avrebbe causato un enorme frastuono riguardo un attacco terroristico al capo della Città Accademia, il presidente del consiglio di amministrazione.

Quindi cosa stava succedendo?

Stavano sopprimendo le informazioni su ciò che era accaduto per prevenire ogni tipo di disagio e confusione che avrebbe potuto tardare il programma dell'Ichihanaransai?

O stavano soffocando in modo specifico le informazioni che riguardavano Fräulein Kreutune online?

«...Aspetta.»

Dato che non aveva trovato niente che potesse riferirsi a lei nei commenti dei servizi di notifica e nei forum, forse non era un caso che nessuno avesse niente da dire. Era possibile che commenti del genere fossero stati bloccati mentre venivano spacciati per errori di upload.

Se quello era il caso...

(Potrei riuscire ad sfruttarlo a mio vantaggio...)

Kamijou cominciò ad usare il cellulare ancora una volta mentre guardava tutti i commenti che erano stati fatti da normali studenti.

Oggi c'era l'Ichihanaransai.

Nel bene o nel male, dei frammenti di notizie e problemi spuntavano con una frequenza incredibile.

In altre parole, in ogni significato diffuso o superficiale, non c'era posto in cui non ci fossero notizie.

Eppure c'era un posto vuoto dal quale non stava arrivando nulla.

O piuttosto, un posto innaturale creato grazie a qualcuno che lo stava scambiando per una zona dove non era accaduto niente.

«...L'ho trovata!!»

Kamijou chiuse il cellulare con uno scatto e si scostò dall'albero sul ciglio della strada.

Scese lungo il sentiero nel quale c'era una massa di persone che andava qua e là per gli eventi creati all'apertura dei campus ed alle prove d'iscrizione.

Ma non era qualcosa di cui gioire.

Se l'avesse potuto fare, l'avrebbe potuto fare anche qualcun altro.

Doveva contattare Fräulein Kreutune prima che GREMLIN o l'esercito di Ollerus la trovassero usando lo stesso metodo.

Parte 10[edit]

«Che ne dite di un sandwich preparato da una maid? Qualcuno vuole un sandwich fatto da una maid... o tecnicamente da un'apprendista maid?»

La voce strascicata di una ragazza seduta in stile seiza[6] sulla cima di un robot delle pulizie dalla forma di un cilindro, risuonava all'interno di una strada piena di gente.

Si trattava di Tsuchimikado Maika.

Aveva dei corti capelli neri ed indossava un'uniforme da maid con la gonna lunga. Aveva una grande scatola piena di sandwich sostenuta da un'ampia cinghia che aveva intorno al collo e sulle spalle, simile a quella delle venditrici di popcorn negli stadi di baseball.

Robot, maid e commessa part-time. Quegli elementi diversi erano mischiati orribilmente.

Kumokawa Maria, una compagna di classe della scuola per maid Ryouran camminava vicino a lei, facendo fuoriuscire una voce scandalizzata.

«Avanti, Tsuchimikado. Il tuo design non ha alcuna unità.»

«Qualcuno con i capelli neri con i boccoli, un'uniforme da maid gialla e nera come un'ape e con la minigonna non ha il diritto di dire nulla.»

«Il fatto che il tuo orgoglio sia stato ferito è una cosa buona. Se no, non ti rafforzerai mai. ...Ma è meglio non proseguire per quel percorso senza aver prestabilito un obiettivo. Se farai così, potresti danneggiarti senza possibilità di ripresa.»

«Adesso che ci penso, non hai una parte da vendere? Dove sono i tuoi sandwich?»

«Per i prodotti, l'etichetta è tutto. Lo yakisoba[7] fatto in modo inesperto nel giorno di un festival sembra essere più buono di quello di un veterano che lavora sulla strada da trent'anni. Puoi dire che è organico al 100%, o di una produzione limitata, o disponibile solo per un certo limite di tempo... ci sono un sacco di metodi. Più adesivi ci aggiungi e meglio sarà per te.»

«Dove vorresti arrivare?»

«Ho attaccato un adesivo in faccia con il messaggio "maid delle scuole medie sta cercando un futuro padrone ☆" e ho causato un bel subbuglio in soli dieci minuti dopo aver cominciato. L'insegnante mi ha colpita in testa per punizione, ma sono comunque riuscita a liberarmi velocemente della mia parte.»

«...Ho la sensazione che tu sia il tipo che farebbe finta di vedere del cibo avvelenato per finire senza lavoro.»

Non avevano idea di quali personaggi fossero, ma passarono delle persone travestite da orso e da rana.

Durante il festival culturale su larga quale l'Ichihanaransai, potevano essere viste per tutta la città delle strane opere d'arte. Dato che potevano essere avvistate ovunque sulle strade, si poteva solo immaginare come fossero nelle scuole effettive.

Dei pesci giocattolo volavano per le strade senza elica grazie ad un pallone che usava un elemento riscaldante e l'aria. Se si apriva il cellulare, chiunque avrebbe trovato dei segnali AR[8] dappertutto.

E tutto ciò era un tentativo per attirare degli ospiti nelle loro scuole.

Mentre l'Ichihanaransai era un enorme festival culturale, era anche un'occasione per aprire i campus e le prove d'iscrizione. Dato che quegli eventi erano direttamente collegati al numero di persone che sperava di entrare in qualche scuola, gli insegnanti spesso permettevano agli studenti di oltepassare i confini.

«Ma pare che le ragazze siano migliori ad attirare gli ospiti più che delle strane tecnologie.»

«Una maid non ha bisogno di una lingua biforcuta come quella.»

All'improvviso, qualcosa passò accanto alle due ragazze.

Dopo un paio di secondi, le apprendiste maid si voltarono velocemente nello stesso momento.

Stavano vedendo di sfuggita dei capelli biondi nella folla.

«...L'hai vista?»

«Sì, il modo in cui muoveva il corpo... Poteva aver cercato di nasconderlo con quel grembiule da lavoro e gli occhialini, ma era una vera professionista...»

«A me dava l'impressione di avere uno stile Inglese. Sarà una di quelle di cui si parla tanto che lavorano direttamente per la famiglia reale?»

«Che ci sta facendo un mostro come quello nella Città Accademia? La regina l'ha invitata qui o qualcosa del genere?»

Inclinarono la testa in modo interrogativo, ma non riuscirono a vedere da nessuna parte la vera maid.


«Cos'è questo paese? Qui la parola "maid" significa qualcosa di diverso?» borbottò tra sé il Santo Silvia con un'espressione accigliata.

«Quelli erano solo costumi per il festival. Non pensarci troppo.» disse Brunhild Eiktobel che aveva sia le caratteristiche di un Santo che di una Valchiria.

Leivinia Birdway, che stava camminando con loro, doveva essere di cattivo umore perché non aveva aperto bocca già da un po'.

Fu in quel momento che una voce amatoriale che diceva di lavorare per un'emittente televisiva privata, apparve nello schermo gigante di un dirigibile in cielo.

«Ehm, ci troviamo al concorso di bellezza tenuto alla scuola superiore Eiri Academy. Per continuare... Oh! Abbiamo qualcosa di veramente unico! Abbiamo una ragazza con un bikini in armatura!!»

«Questo è... ehm... Suppongo venga definito design della mitologia norrena.» disse una voce femminile che apparteneva alla partecipante. «Penso si chiamino Valchirie, ma le ho viste solo nei GDR. Ad essere sincera, non capisco come quest'armatura possa fornire una qualche difesa con lo stomaco esposto in questo modo, ma è comunque sexy. Come potete vedere, sono molto paradisiaca e divina.»

Poteva essere udito un suono infausto simile a quello di una macchina distrutta da pressa gigante.

Era il suono di un cartello stradale distrutto nella mano destra di Brunhild Eiktobel.

«Oh, cos'è? Che diavolo pensano di fare?!»

«E' solo un festival in costume.» rispose Silvia con un ampio sorriso, ma le vene sulla fronte di Brunhild continuavano a saltare fuori.

«La prendo peggio quando si ha quell'immagine forzata di me... Infatti, ce ne sono alcune anche nel mondo della magia! Si auto-proclamano signore della battaglia che danzano per tutto l'anno con un bikini come delle pervertite!!»

«Ma dubito che le Valchirie venissero illustrate come delle bellezze se nessuno avesse mai voluto che fossero sexy. E sposavano i guerrieri nelle leggende. Per non parlare del fatto che servivano alcol ed usavano la loro danza seducente per guarire i cuori dei guerrieri caduti in... Okay, okay. Non aggiungo altro.»

Quando stava per diventare il bersaglio in un gioco di "colpisci la talpa" usando un cartello stradale come martello, Silvia sollevò le mani giocosamente.


Nello stesso momento, Tsuchimikado Motoharu che si trovava alla fine della fila di uno stand di popcorn poco lontano, tolse lentamente le mani dalla tasca.

Era un normale studente della Città Accademia, come una spia sia per la parte magica che per quella scientifica, ma la situazione attuale era senza speranze anche se avesse usato tutte le armi a sua disposizione.

(Forza, forza, forza. Non fatemi sudare in quel modo.)

La sua spillatrice ed i suoi origami magici non erano altro che caramelle in quella situazione.

Sospirò lentamente e guardò quei mostri del mondo magico continuare a camminare lontano dalla sua sorellastra.

(Due Santi ed il boss di una delle migliori associazioni magiche inglesi. Non c'è modo in cui possa sconfiggerle in uno scontro diretto.)

Ma era il tipo di ragazzo che avrebbe fatto il possibile per far scappare la sua sorellina in quella situazione.


Parte 11[edit]

Si sentiva gocciolare qualcosa.

C'era una certa zona stretta che sembrava essere schiacciata tra due edifici, dove un singolo raggio di luce non sarebbe arrivato nemmeno per un solo secondo del giorno. In quel luogo, qualcuno si stava dirigendo nella grande strada principale con una mano tesa contro il muro ed i suoi piedi nudi stavano udibilmente schiacciando qualcosa.

Si riusciva a sentire il fischio di un respiro affaticato.

Apparteneva a Fräulein Kreutune.

Dato che aveva il vestito bianco era ricoperto di fango, doveva essere caduta più e più volte mentre camminava. Aveva i capelli del tutto in disordine. Dei respiri molto, molto piccoli ma caldi fuoriuscivano dalla sua bocca.

Un suono elettronico e artificiale risuonò da dietro di lei.

Era l'effetto sonoro della chiusura di un cellulare. Uno degli studenti che stava passeggiando aveva deciso di scattare una foto per quanto sembrasse strana. Ma poi fece un'espressione accigliata. I dati erano rimasti danneggiati durante l'upload e, a causa di qualche miracolo, anche i dati originali erano andati perduti.

La stessa cosa era già accaduta una dozzina di volte, ma lo studente non aveva modo di saperlo.

Nemmeno Fräulein Kreutune aveva modo di saperlo.

E se l'avesse avuto, non avrebbe avuto importanza.

Aveva lo sguardo fisso su una cosa sola.

Fissava la strada principale che era investita dalla luce solare. Sul marciapiede c'erano diverse persone che parlavano piuttosto che seguire il flusso di persone. Uno era un Level 5 con i capelli bianchi, gli occhi rossi ed una stampella. Una era una donna intelligente che sarebbe stata bene con un camice da laboratorio. Uno era un delinquente con i capelli tinti di castano. Una era una ragazzina con i capelli biondi e gli occhi azzurri avvinghiata alla schiena del delinquente. Una era una ragazza con una tuta rosa.

Ma Fräulein Kreutune non li stava guardando.

Stava osservando la ragazza insieme a loro che aveva dei capelli corti castani e sembrava avere circa dieci anni.

«...Tu.» sussurrò Fräulein Kreutune.

Sentì un vocio.

Era il suono dello studente che le aveva casualmente fatto una foto, al quale era caduto il cellulare dalle dita tremolanti.

Poteva essere biasimato difficilmente.

«Ti ho trovata.»

Dei respiri molto, molto piccoli ma caldi fuoriuscivano dai margini delle sue labbra.

E quelli si scioglievano silenziosamente come formaggio. La bocca si ruppe sempre più insieme al suo viso.

Era come se si stesse preparando ad ingoiare un oggetto di ampio volume.

«Ti ho trovata.»

Parte 12[edit]

«...Ti ho trovato.» borbottò una figura diversa che si trovava sul tetto di un edificio.

Era un ragazzo snello che indossava una giacca di una marca d'alta classe. Si supponeva che fosse un giapponese puro, ma il suo corpo era stranamente bianco. A delle unità singole come i capelli ed i vestiti era rimasto un po' di colore, ma non era niente di più che una gradazione. Non c'era una vera distinzione tra i suoi vestiti e la pelle. Il colorito aveva chiaramente qualcosa che non andava, come se fosse messo tutto in cima ad una singola unità.

Era Kakine Teitoku.

Era il Level 5 n.2 della Città Accademia.

Grazie ad una battaglia intensa che c'era stata in passato e ad un'orribile ricerca svolta successivamente, aveva perso più di metà dei suoi organi interni. Ma aveva capovolto la situazione usando l'abilità del Dark Matter per ricreare tutte le parti del corpo che aveva perso.

«Ti ho trovato, ti ho trovato, ti ho trovato. Quindi quella è Fräulein Kreutune.»

Quando aprì la bocca, si riuscì chiaramente a distinguere un'oscurità profonda che si scontrava con il colorito pallido del resto del corpo.

Si poteva vedere che anche le orbite degli suoi occhi erano state riempite da un colore scuro filtrante. Nonostante ciò venisse aggiunto al numero di colori che costituivano il suo corpo, si venne a creare un bizzarro equilibrio che appesantiva la vuota instabilità del suo aspetto.

Le dita e le unghie avevano lo stesso pallore, quindi le estremità della sua carne erano troppo innaturali per essere quelle di un essere umano. Teneva un cellulare in una mano.

Al contrario di GREMLIN e del gruppo di Ollerus, Kakine stava inseguendo Fräulein Kreutune come membro della parte scientifica piuttosto che di quella magica. Doveva catturare velocemente ciò che era stato sigillato nell'edificio senza finestre e rinchiuderlo di nuovo dov'era venuto. E ci si aspettava che facesse del suo meglio per compiere quel compito.

Tuttavia...

«Ciò non m'importa. Lo farò nel modo in cui preferisco.»

«Sì, sì.» annuì qualcuno dall'altra parte del telefono.

Era una donna che indossava un economico camice da laboratorio. La donna sosteneva di essere una Kihara e rispondeva in una maniera incredibilmente spensierata nonostante fosse ben conscia dei rischi in cui si sarebbero imbattuti. Malgrado tutto ciò che sapeva, non mostrò alcun interesse nel rispondere.

«Fallo in qualsiasi modo ti aggradi. E cerca di trionfare anche nella peggiore delle ipotesi che noi Kihara abbiamo pensato. Questo è ciò in cui noi riponiamo le nostre speranze. ...Sicuramente questa distruzione avrà un meraviglioso significato per la scienza. Ne sono certa.»

«Oh?»

Con quella risposta arbitraria, Kakine Teitoku mollò il cellulare.

Il fragile dispositivo si distrusse facilmente una volta incontrato il pavimento del tetto.

Il suo sguardo non stava seguendo l'obiettivo prioritario quale Fräulein Kreutune.

Stava cercando qualcos'altro lì vicino.

Stava cercando una certa persona che si trovava al centro della folla. Kakine guardava silenziosamente il n.1 della Città Accademia, quel mostro conosciuto come il più forte.

L'esper più forte era colui che una volta aveva sconfitto Kakine Teitoku e gli aveva distrutto più della metà degli organi interni.

«...Cominciamo.»

Schioccò le dita.

Qualcosa si sollevò silenziosamente da dove stava sostando il ragazzo. Ce n'era uno a destra. Uno sulla sinistra. E non finiva lì. Si alzò una figura dopo l'altra. L'intero tetto dell'edificio si riempì in men che non si dica.

No.

Non era tutto lì.

Non era finita con quell'edificio. Ricoprì l'intera zona. I tetti degli edifici adiacenti si riempirono di figure.

Erano tutte bianche.

Avevano l'esatta colorazione di Kakine Teitoku... o in modo più specifico, del Dark Matter che aveva usato per reintegrare la sua carne mancante.

Si scricchiolò il collo.

Mentre il n.2 osservava il mondo pacifico sottostante, mormorò ancora una volta le stesse parole.

«Cominciamo.»

Parte 13[edit]

Si aprirono i cancelli dell'Inferno.

Tra i diversi scopi e obiettivi, colei che premette il grilletto fu Fräulein Kreutune.

Portò le mani sul pavimento insieme ai piedi ed uscì dal vicolo mentre correva come una bestia carnivora. Si spostava tra le fessure delle persone nella folla e a volte si abbassava sulle gambe mentre prendeva la strada più veloce per raggiungere Accelerator, Hamazura e gli altri.

Lui era d'intralcio.

Quella fu l'unica ragione per la quale sbatté contro Hamazura, facendolo piegare in due. Non era stato un pugno o un calcio; si era semplicemente diretta verso di lui. La violenta carica lo colpì al centro del corpo e lo fece volare per diversi metri in aria.

«Nyah...?!»

Fremea si trovava ancora sulla sua schiena, quindi sembrava essere rimasta immobile per un attimo, simile alla cima del gioco daruma otoshi[9].

La testa di Fräulein Kreutune si voltò. La sua bocca spaccata in modo innaturale e gli occhi luminosi si voltarono dritti verso la posizione relativamente bassa della testa di Last Order.

«Eh...?»

La bambina emanò una voce confusa mentre si stringeva alla gamba di Yoshikawa dopo che la donna fece un passo avanti per proteggerla. Riconobbe la faccia nascosta da quei lunghi, lunghi capelli argentati.

Ma...

«Gah?!»

Fräulein Kreutune ignorò Yoshikawa che stava tra di loro e si preparò ad avventarsi su Last Order come un ragno che attacca la sua preda, ma poi...

La suola della scarpa di Accelerator affondò nella sua faccia senza alcuna pietà.

Una delle sue mani si trovava sul collo dove aveva già premuto il pulsante dell'elettrode sotto forma di collare.

Aveva rilasciato il suo potere.

«Vola.» fu la sua parola crudele.

Il Level 5 n. 1 poteva manipolare ogni tipo di vettore e adesso aveva agito per rimandare indietro Fräulein Kreutune con lo stesso slancio con il quale si era tuffata nella loro direzione.

Il corpo umano non era qualcosa di semplice.

Proprio come potevano essere notati molti cambiamenti nel momento in cui si vede una palla di gomma colpire un muro a rallentatore, quando il corpo umano veniva forzato a fare dei movimenti estremi si poneva un peso estremo sulle sue porzioni interne. I carichi sulla schiena potevano essere specialmente dannosi e la domanda riguardo questo colpo era che il danno si sarebbe fermato con una sola ernia al disco o no.

Ma per Accelerator, questo era essere cauti. Si stava trattenendo.

Se avesse manipolato la corrente elettrica nei nervi o lo scorrere del sangue nelle vene, avrebbe potuto fare in modo che un essere umano potesse letteralmente esplodere dall'interno.

Tuttavia...

«!!!!!!»

La schiena di Fräulein Kreutune roteò per tre volte piene.

La parte inferiore del suo corpo era esattamente ferma dov'era ed era solo la parte superiore a girare.

Si sentì un orribile suono arrivare dall'interno del suo corpo, ma non c'era nemmeno una singola goccia di sangue e la sua espressione non mostrò alcun pizzico di dolore.

(...Cosa? Ha costretto il suo corpo a ruotare con lo scopo di eliminare lo slancio contrario?!)

Aveva il corpo ancora attorcigliato come una molla all'interno del suo candido vestito.

E nonostante ciò che era accaduto, Fräulein Kreutune non fece altro che dare un'occhiata ad Accelerator. Il mostro n. 1 non era di alcuna conseguenza per lei.

I suoi occhi erano focalizzati solo in un obiettivo.

Continuava a fissare Last Order.

Le si contorsero le labbra. Fece uscire delle parole insieme al caldo respiro.

«Ti ho trovata.»

E dopo aver forzatamente deviato il contrattacco di Accelerator, Fräulein Kreutune continuò a percorrere la strada più breve per raggiungere Last Order.

Lo sguardo degli occhi di Accelerator cambiò.

Questa volta non avrebbe esitato.

Avrebbe usato tutto ciò che faceva di lui il n.1 della Città Accademia nel tentativo di uccidere completamente questo aggressore nel poco tempo che gli restava.

Ma poi...

«Aspetta!! Non fare del male all'amica di Misaka!! dice Misaka mentre Misaka urla come monito!!»

Il ragazzo sentì la voce della bambina.

Ciò fece inconsciamente affievolire i movimenti del n. 1.

Le sue bianche dita avevano leggermente fallito nel raggiungere Fräulein Kreutune.

E la sua bocca...

Quella bocca che era spalancata in modo strano...

Si aprì.

E nell'istante successivo...

Con il rombo di una grande esplosione, la parte superiore del corpo di Fräulein Kreutune si piegò su un lato assumendo una forma a L.

Con la vita che si trovava al centro, il corpo della donna era piegato energicamente sulla destra. Dato che la parte inferiore era ancora sollevata dal terreno come prima, era davvero una strana cosa da vedere.

Si erano susseguiti rapidamente diversi avvenimenti.

Era come se il tempo si fosse fermato.

Ma alla fine, tutto cominciò a muoversi ancora una volta.

Quando, alla fine, gli studenti esterrefatti della zona realizzarono che l'esplosione era provenuta da una granata sparata in mezzo a loro, si disseminò un improvviso panico esplosivo tra la folla. Le persone fecero fuoriuscire delle urla senza senso ed alcuni di loro fuggirono dove potevano, non facendo attenzione se si trovassero sulla strada o sul marciapiede. I clacson delle macchine squillavano e, in alcuni posti, le persone cadevano come se fossero delle pile di domino.

«...»

Accelerator fece volare un altro calcio verso Fräulein Kreutune che restava ancora piegata. Questa volta non riuscì ad evitare lo slancio. Rimbalzò e rotolò per diverse dozzine di metri mentre era ancora in uno stato confusionale.

E poi il ragazzo guardò nella direzione dalla quale era provenuta la granata.

Aveva supposto che l'avesse sparata qualcosa come un carro armato... ma non era così.

Proveniva da un enorme scarabeo rinoceronte bianco lungo 15 metri.

La sua forma era costituita unicamente dalle curve, sia gentili che appuntite, trovate nella biologia. La sua superficie era ricoperta della stessa lucentezza di una macchina nuova.

Tuttavia, i suoi occhi emanarono un'inquietante luce verde e la punta del suo spesso corno si mosse. Esso era cavo, come se il nucleo fosse stato rimosso, quindi probabilmente si trattava della canna. Nonostante avesse sparato una granata non si vedeva niente che somigliasse a del fumo provenire dalla canna, quindi poteva aver usato dei metodi speciali per sparare.

Era un'inquietante sfumatura di bianco.

Era una familiare sfumatura di bianco.

La corazza dello scarabeo rinoceronte si aprì. Delle enormi e sottili ali giganti che erano state riposte fino a quel momento si aprirono e cominciarono a vibrare ad alta velocità. Quelle vibrazioni produssero qualcosa che sembrava una voce.

«Ti ricordi di me?»

Quando Accelerator vide quel materiale bizzarro, notò il modo in cui la luce ed il suono attorno ad esso si fossero piegati insieme a degli strani vettori, e soprattutto, aveva sentito la voce prodotta dalla vibrazione delle ali, quindi parlò come se stesse sputando fuori il rospo.

«E' una voce che non mi disturbo nemmeno di ricordare.»

«Beh, non importa.»

«Prima pensavo che fossi un bastardo delle favole, ma ciò è davvero ridicolo.»

«Ne sono conscio.»

Delle altre urla risuonarono nell'aria.

Accelerator poteva vedere gli studenti che avevano cercato di fuggire prendendo altre vie, ritornare nella strada principale come se fossero stati spinti da parte. Erano seguiti da molti altri scarabei. Erano apparsi ovunque. Il puro gigante scarabeo rinoceronte usava le sue sei zampe per spostarsi sulla strada principale.

«Non mi scomoderò a chiedere se puoi combattere proteggendo i tuoi alleati. ...Non m'importa di altri che di te. Non m'importa se qualcun altro verrà coinvolto e ridotto a pezzi.»

«...Che noioso bastardo.» sputò fuori Accelerator.

Se gli scarabei avessero aperto il fuoco con le granate, in una sola volta e da direzioni diverse, avrebbe fatto del suo meglio per proteggere almeno Last Order e Yoshikawa Kikyou. Avrebbe potuto proteggere gli altri andando via da quel posto. Avrebbe anche potuto proteggerli dai colpi vaganti controllando l'intero "posto" come un tavolo da biliardo, ma per prima cosa era ancora meglio cercare di frenarli dall'essere coinvolti.

E ciò significava che sarebbe stato meglio smarrire completamente l'altro ragazzo, lasciare Last Order e Yoshikawa in un posto al sicuro e poi tornare da solo per confrontarsi con Kakine Teitoku.

Con quel piano in mente, Accelerator guardò in alto verso il tetto dell'edificio, vedendolo come un muro da superare.

Tuttavia...

«...»

«Pensavi davvero che fosse tutto?»

Accelerator poteva vedere delle figure umane sul bordo del tetto dell'edificio. Ce n'erano abbastanza da coprirlo completamente. Delle figure del tutto identiche coprivano quasi tutti i tetti degli edifici lungo la strada.

«Quindi hai deciso di schiacciarmi in quantità dato che sai di non potermi sconfiggere con uno scontro diretto? Con gli esper la qualità importa più della quantità. Come parte dei Level 5, pensavo che lo sapessi.»

«Pensavi davvero che fosse tutto?»

Le bianche ali dello scarabeo rinoceronte sussurrarono le stesse parole ancora una volta.

«Pensavi che avrei schierato meramente un mucchio di pupazzetti di Dark Matter? Pensavi che fossero tutte le minacce che potessi raccogliere? Suvvia. La minaccia che si avvicina davanti ai tuoi occhi è conosciuta come n. 2. Ovviamente non finirà così facilmente.»

«Non vorrai dire...»

Quelle parole vennero borbottate da Yoshikawa, non da Accelerator.

Poteva essere la sua esperienza come ricercatrice della Città Accademia che le aveva permesso di afferrare più accuratamente la stranezza di quella possibilità.

Ma lo scarabeo continuò a parlare nonostante tutto.

Continuò a dire il vero.

«Riesco a riprodurre i miei organi. Ed il cervello non fa eccezione. E così realizzarlo tramite l'ausilio del mio Dark Matter non è difficile. Dopotutto, il cervello non è altro che parte degli organi interni di un essere umano.»

Come in risposta alla sua voce, apparvero delle ali giganti sulle schiene delle innumerevoli figure che si trovavano sui tetti degli edifici.

«Sebbene a questo punto sia più vicino alla creazione di un certo tipo di cyborg piuttosto che alla Personal Reality. Producendo dei punti d'espulsione per il mio potere, loro possono tutti brandire quello che distribuisco in parti uguali. E anche se il principio di base è diverso, posso ancora produrre in massa del Dark Matter come risultato. Ed ancora, a breve, probabilmente sarò in grado di costruire del tutto le Personal Reality e di realizzare i poteri delle altre persone.»

I diversi scarabei rinoceronti crearono un cerchio intorno ad Accelerator e cominciarono ad avvicinarsi lentamente.

Le infinite figure bianche sui tetti spalancarono le ali per prepararsi a distruggere immediatamente Accelerator se avesse cercato di intraprendere ogni tipo d'azione.

«Adesso cominciamo la battaglia mortale. Se ciò è abbastanza per schiacciarti allora va bene così. Se riesci a contrattaccare, avrò catturato più varietà possibili. La tua forza sarà direttamente usata per farmi salire infinitamente di livello. ...Aspetto di scoprire quando finirà l'eterna catena di morte.»

Il n. 1 poteva distruggere tutto.

Il n. 2 poteva produrre tutto.

Attacco e difesa.

Era quello era il tipo di scontro.

Ma Accelerator aveva un tallone d'Achille. Per usare il suo potere da esper n.1, doveva utilizzare il suo elettrode per ricevere un supporto di calcolo dal Misaka Network. Quell'aggeggio che li connetteva aveva una batteria, ed essa gli dava un limite di tempo di trenta minuti.

Il pericolo maggiore per lui era sprecare tempo.

Questa era una battaglia senza fine, eppure non poteva permettersi di esitare.

Quel tipo di situazione avrebbe potuto costargli la vita.

«(Hey.)» bisbigliò Accelerator a Yoshikawa Kikyou che si trovava vicino a lui. «(Sto per distruggere il terreno con il piede. Al di sotto c'è un tunnel sotterraneo. Voi tutti avete bisogno di usare quello ed i corridoi degli addetti per scappare.)»

«(E tu?)»

«(Rimarrò qui a schiacciare queste porcherie.)»

Non aspettò una risposta.

Con un ruggito esplosivo, il terreno si sbriciolò del tutto in un raggio di dieci metri da Accelerator. Yoshikawa Kikyou, Last Order, Takitsubo Rikou, Fremea e Hamazura Shiage ne erano all'interno e caddero giù.

Solo Accelerator, colui che l'aveva causata, balzò dritto in alto come un razzo.

Una volta che raggiunse la stessa altezza del tetto dell'edificio più vicino, gli occhi del n. 1 e del n.2 si incontrarono.

E poi tutto cominciò a muoversi.

«Fallo.» disse il n. 2.

Nell'istante successivo, il pallore del n.2 si diresse velocemente da tutte le direzioni verso il pallore del n. 1.

Parte 14[edit]

«Nyahh!!»

Fremea lasciò fuoriuscire un piccolo urlo mentre rotolava giù nel tunnel sotterraneo.

Yoshikawa si alzò e picchiettò il terreno con il piede.

«Si riesce a vedere la parte buona di quel ragazzo da com'era certo che non ci saremmo distorti le caviglie durante la caduta. Se solo lasciasse fuoriuscire quella parte di sé più spesso.»

Nel frattempo, ad Hamazura non era andata così bene.

Non si era ferito nel crollo che aveva causato il n. 1, ma era stato colpito precedentemente da Fräulein Kreutune. Stava ancora soffrendo di un leggero dolore, come se gli fosse stata data una martellata sulle costole.

«Hamazura, stai bene?» chiese Takitsubo.

«N-Non potrei sentirmi molto peggio...»

Anche Fremea osservò in modo preoccupato Hamazura, ma poi sentì che qualcuno la strattonava per i vestiti.

Si voltò e trovò Last Order mentre gonfiava le guance.

«Hey, bambina, dice Misaka mentre Misaka si decide a parlare con te.»

«Nyah, che c'è, mocciosa?»

Quando Fremea rispose, Last Order cambiò tono, bisbigliando per qualche ragione.

«Quella signora era il Re dell'Informato di ieri, vero? dice Misaka mentre Misaka controlla per esserne sicura.»

«E-Essenzialmente non penso che qualcuno gentile quanto lei potrebbe fare del male ad Hamazura!! ...Eh? Nyah, nyah.»

«Tutti voi, prestatemi attenzione.» disse Yoshikawa mentre batteva le mani per attirare l'attenzione. «Quel ragazzo ci ha fatto guadagnare del tempo a suo rischio e pericolo. Qualsiasi possa essere il nostro problema personale, dobbiamo scappare dal n. 2.»

«Non ho niente da obiettare.» rispose Hamazura mentre in bocca distingueva un chiaro sapore di ferro. «Quelli erano il n. 1 ed il n. 2. Posso dire d'istinto che entrambi non porteranno niente di buono. Che ne abbiano l'intenzione o meno, stare nello stesso posto dove stanno loro potrebbe farci a pezzi. Se cercassimo di sostenerlo senza alcun vero piano, ciò che accadrebbe sarebbe ovvio.»

«Quindi stai dicendo che torneresti indietro se ti venisse in mente un piano?» chiese Yoshikawa per averne la conferma, ma Hamazura evitò il suo sguardo. Per qualcuno che lo vedeva un estraneo, quel n. 1 sembrava sempre coinvolto nelle svolte maggiori della sua vita. E stava accadendo di nuovo.

In ogni caso, dovevano fuggire.

Dopo di che, avrebbe osservato da lontano nella speranza di trovare un'apertura nelle difese del n. 2 e fornire supporto se avesse trovato qualcosa di utile.

Con un piano generale in mente, Hamazura e gli altri cominciarono a camminare attraverso il tunnel oscuro.

Ma poi sentirono uno strano ronzio provenire dal profondo dell'oscurità. Sembrava che le vibrazioni di un grande apparecchio stessero funzionando. Ma non era così. Poco tempo prima Hamazura aveva visto cosa aveva causato quel suono. Proveniva dalle ali giganti che venivano sbattute in aria.

«Gli scarabei rinoceronti!!»

Non appena Hamazura realizzò ciò che stava accadendo, le vibrazioni dell'aria diventarono una "voce" comprensibile ad un essere umano, come se il segnale radio fosse stato sintonizzato su una stazione adeguata.

«Controllo dell'ordine vocale. "Distruggere qualsiasi e tutti gli elementi che ostruiscono la nostra missione." ...Iniziazzione della conversione del valore per spostarci ad un ordine di tattica autonoma.»

Al contrario di prima, la voce sembrava quella pre-registrata di un operatore.

E non era una singola voce.

«Collezione dell'ordine di tattiche autonome completo.»

«Obiettivo primario determinato.»

«Controllo dell'efficacia per l'eliminazione della ragione che si trova dietro le azioni di Fräulein Kreutune.»

«Campo di battaglia determinato, tempo del piano d'azione determinato, spesa ideale delle munizioni determinata. Preparazioni per l'attacco a Last Order e alle persone circostanti complete. Eseguire ordini di tattiche autonome sotto una regola aggiuntiva richiede un minimo danno all'ambiente circostante.»

Diverse luci verdi brillarono nell'oscurità.

Mentre si avvicinavano lentamente, le figure di molteplici scarabei rinoceronti giganti diventarono visibili. Gli enormi cannoni che avevano la forma di solide corna facevano dei cigolii mentre mettevano a posto il loro obiettivo.

In quel tunnel, i frammenti e le onde d'urto delle granate avrebbero ucciso praticamente tutti, non importava a chi mirasse lo scarabeo. Ed essi non mostravano alcun segno di prenderlo in considerazione.

«...!!»

Colei che aveva ricevuto lo shock più grande era stata Fremea Seivelun.

Una volta era stata presa di mira da una tuta potenziata di una strana forma utilizzata dalle Matricole. Anche quella battaglia si era svolta in un tunnel stretto.

Una sgradevole goccia di sudore ricoprì velocemente il suo viso per intero .

Le forze abbandonarono le sue gambe e metà della sua vista sembrava essere sfocata. Fremea non era nemmeno al corrente del fatto che il suo respiro era diventato estremamente irregolare.

Tuttavia i cinque scarabei rinoceronti continuarono ad avvicinarsi.

Che fosse giusto o no, quel gruppo di armi avrebbe usato i loro cannoni per spazzare via qualsiasi obiettivo avessero incontrato gli ordini che erano stati loro impartiti. Anche se Fremea e gli altri avessero cercato di darsela a gambe, non c'era molto che potessero fare finché erano umane. Non importava quanto avessero combattuto, non potevano sottrarsi ai cannoni degli scarabei. La prima ondata li avrebbe fatti a pezzi, lasciando dietro un'orribile scena nella quale nessuno sarebbe riuscito a dire quale membra appartenesse a chi.

Quello era ciò che sarebbe potuto accadere.

Ma...

«...K-Ksh...?»

Fuoriuscì uno strano suono da uno degli scarabei rinoceronti che si stava muovendo in modo tanto accurato quanto quello di una macchina. Sembrava che si fosse presentato un problema nei movimenti delle ali giganti che producevano la voce artificiale e che avesse causato un errore nella conversazione vocale.

«Cos'è stato?» disse Takitsubo Rikou sbattendo le palpebre un paio di volte.

No, non era un problema di hardware.

La fonte del problema era nel segnale del software che produceva quella voce artificiale.

«Nuovo controllo dell'ordine orale. "Distruggere qualsiasi e tutti gli elementi che ostruiscono la nostra missione." ...Inizializzazione della conversione del valore mentre si rompe l'ordine parola per parola. Ricontrollo durante la ricerca di cambiamenti di significato basati sulla parola combinazione.»

Il cannone dello scarabeo cominciò ad oscillare leggermente, estraneo alle informazioni dell'obiettivo.

Il movimento sembrava quello di un essere umano che inclinava la testa in modo confuso.

«Focalizzare sul termine "missione". Richiesto l'aiuto da tutti i modelli abbinati. Sono necessarie più informazioni per collocare un obiettivo d'ordine di strategia autonomo.»

I cinque scarabei rinoceronti aprirono le ali tutti allo stesso tempo.

Fecero vibrare quelle ali ad alta velocità in modo da creare il linguaggio umano.

Non è ovvio?

Era ciò che gli altri scarabei sembravano dire con la prontezza con la quale avevano risposto al loro amico malfunzionante.

«L'obiettivo della missione attuale è sconfiggere Fräulein Kreutune ed eliminare l'obiettivo che sta dietro le sue azioni.»

«L'obiettivo della missione attuale è di eliminare chiunque possa ostruire la battaglia tra il n. 1 ed il n. 2 della Città Accademia.»

«L'obiettivo della missione attuale è di salvaguardare il campo da battaglia.»

«L'obiettivo della missione attuale è di eliminare la recente minaccia che continua nella Città Accademia sconfiggendo tutti gli elementi pericolosi.»

«L'obiettivo della missione attuale è di proteggere tutti i residenti della Città Accademia da tutti gli elementi pericolosi elencati.»

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

Gli scarabei rinoceronti rotarono tutti in una volta con abbastanza forza da far partire e volare delle scintille arancioni dal terreno in calcestruzzo. Poi, con le canne dei loro cannoni poste l'una contro l'altra ad una distanza ravvicinata, cominciarono a far fuoco senza alcuna esitazione.

Parte 15[edit]

«Oh?» disse una donna con indosso un camice economico mentre monitorava la situazione da un computer portatile. «Ahh, ahh, ahh... Suppongo che le loro interpretazioni siano diventate tutte diverse mentre convertivano il comando vocale.»

Dopotutto, la ragione ufficiale del rilascio di Kakine Teitoku era che potesse proteggere la pace della Città Accademia. Se si dava quello per buono, non era sorprendente che il n. 2 stesso fosse considerato un'ostruzione a quell'obiettivo.

«Merda. E' un modo per limitare le idee? Quando si fa una dieta o quando si va a fare shopping lo si pianifica esaminando diverse idee per fortificare la propria immaginazione. E per aumentare le probabilità di successo. Non è abbastanza per dire che quella cosa si stia opponendo a Kakine Teitoku. Ma potrebbe essere ancora deleterio.»

Tuttavia, nello stesso tempo, il riflesso del suo viso sullo schermo del portatile non mostrava alcun segno di angoscia.

La sua espressione era una di puro godimento.

«...Non va bene per niente.»

Parte 16[edit]

Uno strano scricchiolio proveniva da dove Fräulein Kreutune si trovava a terra, sulla strada. La parte superiore del suo corpo aveva girato tre volte su se stessa e poi era rimasta ricurva a forma di L grazie a causa della postura che aveva assunto stando su un lato.

Il suo corpo stava gradualmente tornando normale.

Sembrava una bambola fatta di gomma o plastica che era stata manipolata nelle mani di qualcuno e poi lasciata andare.

«...! Ti ho trovata!!» disse una voce all'improvviso.

Proveniva da un ragazzo con i capelli a punta.

«...»

Mentre il potere naturale del suo corpo faceva sì che si girasse lentamente su se stessa, Fräulein Kreutune fissò il ragazzo con i capelli a punta.

«Gh... bh!?»

Era tutto ciò che ci era voluto.

Tutto l'ossigeno dei polmoni del ragazzo lasciò la sua bocca e le forze abbandonarono il suo corpo.

Non riuscì a fermare lo slancio precedente che aveva assunto mentre correva, quindi il ragazzo dai capelli a punta scivolò verso Fräulein Kreutune e poi crollò.

Le sue labbra si mossero.

«...Smettila... idiota... Questo... non è il momento di... farlo...!!»

«?»

Si riusciva a distinguere una punta di confusione nello sguardo di Fräulein Kreutune.

Dato che il suo corpo ruotava ancora, non era più in grado di tenere la visuale puntata sul ragazzo con i capelli a punta. Ciò doveva averla irritata perché forzò la parte superiore a girare con il giusto orientamento.

«...Sbrigati e... scappa...»

Pick pick.

«...Quelli... che ti stanno inseguendo... saranno presto qui...»

Sniff Sniff.

«...E potresti farci qualcosa...?!» urlò Kamijou mentre muoveva il braccio d'istinto.

Le dita di quella mano avevano toccato la batteria di una macchina che era caduta da una di essa e che era andata a sbattere contro di lui. Per essere più specifici, aveva toccato gli estremi della batteria.

Esplose un infausto suono di innesco.

Il corpo di Kamijou si piegò all'indietro in modo innaturale e si agitò per qualche secondo.

Ma ciò eliminò qualsiasi cosa che lo stesse divorando dall'interno del suo corpo. Il giorno prima, Thor gli aveva detto che un alto voltaggio di corrente elettrica aveva distrutto le piccole particelle che lo avevano causato.

«Bwah!!»

All'improvviso, gli occhi del ragazzo con i capelli a punta si spalancarono come se avesse dimenticato come usare l'ossigeno che riempiva i suoi polmoni. Prima di tutto, il modo in cui era caduto aveva aumentato il dolore che sentiva in uno ancora più intenso. Non riusciva ad alzarsi, quindi si limitò a guardare il cielo sopra di lui.

«Dannazione... Anche coloro che hanno causato dei guai se ne sono andati da qualche parte. Mi sarebbe piaciuto dare una mano, se avessi potuto.»

«?»

Fräulein Kreutune guardò dritto.

Ciò che restava era solo il normale scenario; gli strani n. 1 ed n. 2 non si riuscivano a vedere da alcuna parte.

«Tuttavia, andiamocene da qui. GREMLIN, Ollerus... e suppongo anche la Città Accademia? Comunque, ci sono un sacco di persone che ti stanno cercando. Se rimani qui mentre sta accadendo un grosso subbuglio ti troveranno un un nonnulla.»

Lei stava ancora fissando il cielo blu.

Dato che era stata intrappolata nel palazzo senza finestre per un tempo molto, molto lungo, quella doveva essere una visione strana e bizzarra... ma la ragione non era quella.

Innanzitutto, Fräulein Kreutune non possedeva un sistema per creare le proprie emozioni. Aveva solo bisogno di avere del tempo per pensare.

Alla fine, parlò.

«Non posso andare.»

«Perché no? Anche se hai un tuo obiettivo, al momento devi almeno nasconderti. Hai idea di quanto possa essere problematico per te questo posto?»

«Non è su... quel livello.»

Fräulein Kreutune si alzò mentre continuava a parlare.

Il movimento era rigido ed impacciato.

Era come se stesse resistendo a qualcosa.

Era come se nel momento in cui si fosse rilassata almeno per un secondo, si sarebbe allontanata di corsa.

«I miei pensieri... Le mie decisioni... Questo non è... su quel livello.»

«...Cosa vuoi dire?»

«Funzione.» disse in modo calmo. O forse avrebbe potuto urlare senza motivo in modo da sovrastare tutto il resto, se non avesse rallentato in modo forzato il suo discorso. «Ho appreso quella... funzione. E' la... stessa cosa di come respiri tu... o di come batti gli occhi. Io... mangerò il cervello di... quella bambina. Ho appreso una funzione... il che significa che devo farlo...»

Kamijou sentì uno strano suono.

Proveniva dal corpo della donna.

Stava tremando.

Parte 17[edit]

Hamazura Shiage usò entrambe le mani per coprirsi le orecchie con tutta la sua forza.

Tuttavia, il frastuono all'interno del tunnel era abbastanza da sembrare come se gli stesse distruggendo i timpani. Il suono delle granate sarebbe stato abbastanza forte per la maggior parte delle volte, ma i quartieri vicini e l'ambiente chiuso del tunnel lo avrebbero reso molto peggiore. Date le circostanze, si definì fortunato per il fatto che non fosse stato leso nessuno dei suoi organi interni.

«Che diavolo, che diavolo, che diavolo, che diavolo?! Se stavano per cominciare a combattersi l'un l'altro, non potevano farlo prima di avvicinarsi a noi?! Cosa stanno cercando di fare?!»

«Nya... mi sento stordita...»

I cinque scarabei rinoceronti non stavano sparando ad Hamazura ed agli altri.

Il ragazzo non era nemmeno sicuro se quei mostri fossero delle creature viventi o solo armi, ma si puntavano le canne dei cannoni l'un l'altro come a creare un anello e poi cominciavano a farsi fuoco a bruciapelo ripetutamente e senza alcun esitazione.

«Sembra che la loro identificazione di amico/nemico e l'ordine di priorità di distruzione siano stati respinti grazie alla diversa interpretazione dei loro ordini. Ma come?» disse Yoshikawa Kikyou mentre si teneva le orecchie proprio come Hamazura, facendo una smorfia.

I suoni delle esplosioni continuarono.

Uno degli scarabei rinoceronti che doveva pesare diverse tonnellate venne sollevato dal terreno e lanciato in un grande arco parabolico. Cadde sottosopra, così che la zona dell'armatura usata per mettere da parte le ali rimase schiacciata contro il calcestruzzo e la linea metropolitana.

«Wah!!»

«Hamazura, fatti indietro.» disse Takitsubo.

Immediatamente dopo che venne tirato indietro da uno strattone sorprendentemente forte sui vestiti, lo scarabeo che era sottosopra scivolò nel posto in cui si trovava.

Che le loro "opinioni" combaciassero o stessero semplicemente per distruggere il nemico che potevano, gli altri quattro scarabei puntarono tutti al singolo scarabeo messo al contrario.

Mentre le sei zampe di questo si contorcevano, esso fece vibrare forzatamente le ali intrappolate tra lui stesso ed il pavimento per creare una voce artificiale che potesse raggiungere Hamazura e gli altri che erano vicini.

«...Cosa stavo cercando di fare?» chiese.

«Come diavolo potrei saperlo?! Non ti avvicinare se sarai soltanto confuso!!»

«Suppongo sia così. Sono d'accordo che ciò è qualcosa che dovrei decidere da solo.»

Mentre si trovava ancora sulla schiena, lo scarabeo sbatté le sue ali sottili contro il terreno per ruotare intorno. Usando quel metodo, mirava accuratamente al suo corno spesso. Il suo obiettivo era Last Order che si trovava dietro Hamazura.

«Nyah!!»

Fremea andò velocemente in avanti per coprire Last Order che si stava aggrappando alla gamba di Yoshikawa.

Ma...

Le granate non arrivarono mai.

Ancora sulla sua schiena, lo scarabeo fece vibrare le sue sottili ali per creare ancora una volta una voce.

«Attivazione dell'ordine wizard. La validità per l'ordine vocale "distruggere qualsiasi e tutti gli elementi che ostruiscono la nostra missione" è in questione. Nessuna minaccia rilevata negli individui designati. La continuazione rischia di portare alla distruzione dell'intera lista degli ordini.»

«C-Cosa? Cosa vorresti dire?»

«Sto dicendo che vi salverò al fine di proteggere la lista dei miei ordini da una contraddizione fatale.»

Gli altri quattro scarabei agirono.

Senza produrre fiamme o fumo, delle granate più grandi di circa un braccio vennero sparate dalla punta della canna che sembrava un corno spesso.

Immediatamente dopo, lo scarabeo che si trovava al contrario vicino Hamazura e agli altri si voltò e sparò da quella posizione. Uno dei pilastri che sosteneva il tunnel della metropolitana venne fatto a pezzi e cadde una pioggia di frammenti delle granate sparate dagli altri quattro scarabei sulla strada, alterando la loro traiettoria.

Nello stesso momento, lo scarabeo usò il rinculo degli spari per scavalcare le teste di Hamazura e degli altri, ruotando a mezz'aria ed atterrando con le sei zampe mentre solcavano il pavimento fatto di calcestruzzo.

«Sistema di protezione e disposizione di una nuova posizione da un'angolazione diversa. Controllo per confermare che non siano state prodotte contraddizioni dagli altri colleghi scarabei in lotta.» Le sue ali giganti e sottili cominciarono a vibrare producendo una voce artificiale. «Scarabeo Rinoceronte 05 adesso vi proteggerà al fine di ottimizzare l'ordine vocale di Kakine Teitoku

Con il suono di ciò che sembrava un tubo a raggi catodici, il colore degli occhi dello Scarabeo Rinoceronte 05 cambiò da verde a rosso.

Cambiò da un simbolo di sicurezza ad un colore che rappresentava un allarme.

Poteva essere stato niente più che un bug creato nel momento della conversione dell'ordine vocale dato da un umano ad uno script numerico.

Poteva essere stato un errore di conversione non voluto né da Kakine Teitoku né dalla donna conosciuta come Kihara.

Ma...

Anche se era sopraggiunto come errore, era apparsa una specie di "direzione" all'interno dello Scarabeo Rinoceronte 05.

Fra le righe[edit]

Allora.

Era stato detto molto sulla donna conosciuta come Fräulein Kreutune, ma chissà se qualcosa era vera oppure no.

Poteva esserlo. Poteva non esserlo.

Dopotutto, la fonte di queste informazioni era stata documentata centinaia di anni prima.

La storia poteva diventare contorta con la più semplice delle cose.

Ma allo stesso modo, si poteva scoprire che le cose che si credevano senza senso per la maggior parte del tempo, centinaia di anni dopo potevano avere delle basi scientifiche.

Era vero?

Era falso?

C'erano cose che si pensavano vere essere effettivamente false?

C'erano cose che si pensavano false essere effettivamente vere?

La donna conosciuta come Fräulein Kreutune esisteva con certezza.

E la sua anormalità era stata dimostrata.

Quindi cosa meritava un'attenzione maggiore? Se tutti i documenti su di lei e tutti i dati ed i valori ottenuti fossero messi in confronto, quali parti risulterebbero strane?


Questo era il punto di svolta.

La bocca del mostro si era appena aperta.


Note.

  1. Portale che indirizza l'accesso ad un santuario shintoista.
  2. Vestito tradizionale vietnamita.
  3. Dolce giapponese a forma di pesce.
  4. E' un piatto giapponese composto da una ciotola di riso con contorno di carne e cipolle cotte a fuoco lento con una salsa leggermente dolce, saporita con pesce e alghe, salsa di soia e vino di riso dolce.
  5. E' un piatto giapponese composto da sottili fettine di manzo, tofu, spaghetti, cipolle, funghi ed altri ingredienti.
  6. Posizione seduta tradizionale giapponese.
  7. Piatto tradizionale giapponese a base di pasta saltata.
  8. “Augmented Reality”, espressione solitamente tradotta in italiano con “realtà aumentata”.
  9. E' un gioco tradizionale giocato con una bambola daruma composta da cinque pezzi, solitamente con i colori dell'arcobaleno che cominciano dalla cima in giù.

Capitolo 6: Mostro, Mostro, Mostro, Mostro — All_Bad_Stars.[edit]

Parte 1[edit]

Il paesaggio urbano della Città Accademia era stato disposto in modo da sembrare ordinato. Che fossero di dieci anni prima, cinque anni prima, del presente, cinque o dieci anni nel futuro, le persone di qualsiasi era avrebbero avuto una netta impressione dell'aspetto della città. E ciò significava che i palazzi dovevano essere ricostruiti frequentemente.

Dopotutto la città era circondata da un muro ed aveva una superficie limitata sulla quale poterci costruire.

Gli edifici venivano ricostruiti per usare il terreno in modo più efficiente tanto semplicemente quanto per portare a termine dei test di ultima tecnologia.

Ovviamente venivano usati diversi tipi di tecnologia per trattenere la gente dal pensare che la città era "in costruzione" o "in preparazione". L'impressione che avevano le persone del paesaggio urbano era semplicemente che fosse "ben arrangiato" o "curato ed ordinato".

Ciononostante, gli edifici che erano in costruzione erano abbastanza comuni.

Come lo erano quelli abbandonati con gli inquilini mandati via e le attrezzature rimosse in modo da prepararli alla costruzione.

Al momento, un paio dei membri ufficiali di GREMLIN stava in una stanza di quegli appartamenti abbandonati del Settimo Distretto.

Marian Slingeneyer si stava nascondendo all'interno di uno spazio rettangolare molto semplice che non aveva nemmeno un tappeto o la carta da parati. In origine aveva la sua sede in un hotel del Settimo Distretto, ma quel nascondiglio era stato rivelato al pubblico sul poster da ricercato affisso dall'Anti-Skill, quindi aveva dovuto spostarsi nell'edificio abbandonato per prevenire qualsiasi attacco a sorpresa dai suoi potenti nemici come Ollerus.

In realtà, Kamijou Touma ed il dio del Fulmine Thor avevano usato dei trucchi per far sì che tutto ciò accadesse, ma Marian non ne era al corrente. Non aveva idea che di fatto non fosse ricercata dall'Anti-Skill o che il poster da ricercato che aveva visto fosse stato creato dai due ragazzi.

«...!!»

Tirò su la testa come se fosse stata colpita.

Sentì il suono di un'esplosione.

Era stato troppo profondo per essere quello di uno sparo, tanto profondo che lo sentiva ancora risuonare nelle sue budella più di quanto l'avesse fatto con le orecchie. Non era il suono di uno sfortunato incidente stradale o di un edificio che era stato abbattuto. Era un rombo caratteristico che sapeva di intento killer che scendeva fino al midollo.

Era più che sufficiente per mettere in guardia.

Guardò fuori dalla finestra priva di vetro interno.

Invece di fumo bianco o nero, un lungo, sottile flusso di polvere dal colore della sabbia arrivò fino al cielo. Non era lontano. Lo era solo di circa 500 o 700 metri.

Marian poggiò una mano su un lato della sua salopette ed uscì fuori una sega fatta d'oro.

E sorrise.

Era il sorriso di qualcuno che conosceva il gusto del sangue.

«Okay, cos'è stato?! Il gruppo di Ollerus? Qualcuno della Città Accademia? O forse saremo fortunati ed è stata la stessa Fräulein Kreutune. Ad ogni modo, non è il momento di restare a poltrire!!»

In risposta, la ragazza (?) dalla forma di un tamburo nero chiamata Mjölnir si scosse rumorosamente in un angolo della stanza.

E Thor strinse i denti, così che nessuno potesse vederlo, mentre teneva una busta del minimarket piena di cibo precotto dalla forma rettangolare ed acqua minerale che gli erano stati richiesti di comprare.

(Stanno facendo delle azioni più evidenti.)

Thor (e Kamijou Touma) avevano giocato un brutto tiro a Marian nel tentativo di far incontrare i mostri del gruppo di Ollerus e quelli di GREMLIN. In quel modo avrebbero potuto prevenire l'enorme danno di cui avrebbe sofferto la città se quelle due parti si fossero scontrate.

Al contrario di Kamijou che poteva solo distruggere i poteri soprannaturali, era ovvio che non poteva uscire niente di buono dall'avere due poteri così ridicolmente forti che si scontravano.

(E dopo che ci siamo impegnati tanto da falsificare quel poster da ricercato per farla spaventare in modo che pensasse di essere stata rintracciata dal gruppo di Ollerus.)

Il dio del Tuono Thor era responsabile del combattimento diretto, Marian Slingeneyer forniva supporto da dietro le quinte con attrezzi e simili, e Mjölnir era un generatore che stava eccessivamente attaccato a Marian.

Se avessero fiutato una minaccia contenuta, l'adeguato corso delle azioni sarebbe stato che Marian e Mjölnir dovevano restare nel nascondiglio mentre Thor sarebbe andato a cercare informazioni o ad ingaggiare battaglia con il nemico.

Quel metodo era andato bene fino a quel momento.

Ma...

«Non importa quanto possa essere elaborato un nascondiglio che si crea, se viene scoperto non va bene. Thor, Mjölnir. Voi due fate una scenata mentre raduno delle persone da usare come materiali!»

Un topo messo alle strette morderebbe un gatto.

Marian era stata cauta ad evitare di combattere con il gruppo di Ollerus, la Città Accademia o persino entrambi nello stesso momento, ma era anche il motivo per il quale sentiva di doversi muovere velocemente, se fosse stato necessario.

Chi attacca per primo vince.

La verità era che aveva visto i suoi nemici come formidabili, il che significava che sentiva un forte desiderio di usare una violenza schiacciante piuttosto che aspettare e lasciarsi trasportare.

Il tamburo nero si agitò avanti e indietro.

La ragazza (?) sosteneva sempre Marian. Se non fosse accaduto niente, avrebbe cooperato con lei ed avrebbe causato un'esplosione.

Thor era l'unico che poteva opporsi all'idea di Marian.

Ma era anche colui che si era preso gioco di lei. Se avesse cercato di cambiare lo scorrere degli avvenimenti, avrebbe potuto aumentare in modo considerevole il rischio che sospettasse di lui. Non importava se non avesse alcuna base per farlo. Era del tutto possibile che le azioni prese in base ad un sospetto infondato potessero portare improvvisamente Thor a dare scacco matto.

(Non è così che mi piace fare le cose.)

«Ehi, Marian. Cosa pensi possa essere?»

«Non lo so. Nella peggiore delle possibilità è il gruppo di Ollerus, ma le altre opzioni sono parecchio pericolose. E' possibile che un mostro ignoto, conosciuto come Fräulein Kreutune si sia accorto cosa stiamo facendo e sia venuto per attaccarci al fine di prevenire il nostro inseguimento.»

«Se fosse stato qualcuno che sta cercando di attaccarci, non avrebbe causato subbuglio prima di metter piede in questa stanza.»

«Forse le loro informazioni non sono molto dettagliate, quindi lo stanno facendo per cercarci.»

«In quel caso, reagire significa fare il loro gioco. Aspettiamo che facciano loro la prima mossa e poi cerchiamo di coglierli di sprovvista alle spalle. Sarebbe la cosa migliore. Sono io il responsabile del combattimento diretto, quindi ascolta ciò che dico. Il primo colpo è importante. Sei l'attaccante o il difensore? Il campione o lo sfidante? La tua intera posizione può cambiare in battaglia.»

«Suvvia, Thor-chan.» disse Marian mentre faceva girare la sua sega d'oro. «E' esattamente quello il motivo per il quale dobbiamo muoverci adesso. Se vogliamo cominciare in vantaggio, l'ultima cosa che dobbiamo fare è restare rinchiusi qui. Anche se le informazioni peccano di dettagli, ne staranno raccogliendo delle altre nel frattempo che il tempo va avanti. Solo perché stiamo ancora qui non significa che il nemico ci aspetterà. Questi avversari sono già abbastanza cattivi. Abbiamo bisogno di distruggerli prima che abbiano la possibilità di passare al livello successivo.»

Il tamburo emise un clangore mentre si mosse.

La ragazza (?) non era né d'accordo né in disaccordo; stava semplicemente sostenendo Marian.

Thor diede una scorsa alla polvere risiedente fuori dalla finestra.

«La Città Accademia ha un sacco di problemi diversi. Ciò potrebbe non avere a che fare con noi.»

«Vedremo se è così o meno quando andremo a controllare.»

«E cosa accadrebbe se nell'andare a controllare rivelassi la tua posizione? Potrebbe aggiornare i dettagli di cui peccano i nostri nemici.»

Marian non aggiunse altro.

Con lo scatto del polso che stava usando per far girare la sega, il tono del fruscio che si sentì mentre tagliava l'aria si alzò all'improvviso. Aveva una sfumatura simile a quella dello schiocco delle dita o a quello del polso. Naturalmente, era stata Mjölnir a reagire.

«Thor, non hanno informazioni su di te. Sono già stata contaminata dato che quelle che hanno acquisito sono su di me, quindi sarò io ad andare. Se vuoi parlare ancora dell'essere cauti, vai a trovare un nuovo nascondiglio per noi.»

Thor sospirò.

La sua strategia di fermarla con le parole aveva fallito. L'esca minacciosa dello stadio precedente del suo piano l'aveva fatta risentire troppo.

«Capisco.»

Thor diede semplicemente una risposta sincera.

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Si era arreso.

E poi...

Sollevò senza esitazione la gamba da dietro e calciò Marian Slingeneyer su un lato della testa.

Il modo in cui crollò al suolo non sembrava quello di un'azione umana.

Sembrava come un ramoscello che cadeva dopo esser stato sollevato senza fine. Era chiaro come il giorno che il potente colpo aveva fatto svenire Marian.

Era stato un calcio tanto alto quanto potesse sostenere.

Il colpo era stato dato così abilmente che sembrava quasi come se il tempo si fosse fermato per un istante.

Ed ovviamente, Mjölnir non si sarebbe fatta sfuggire quell'atto di violenza.

«...!!»

La ragazza dalla forma di un tamburo non usò le parole.

La sua superficie scura e brillante emise delle scintille bianche bluastre.

Il corpo di Mjölnir nascondeva un'energia abbastanza grandiosa da vaporizzare un terzo di una fortezza mobile dalla grandezza di una città.

Ma...

«Idiota!! Se andrai fuori di testa in questo posto, metterai in pericolo Marian!» urlò Thor per trattenere le azioni di Mjölnir con la forza delle sue parole.

I movimenti del tamburo si fermarono come se un cuneo fosse stato incastrato nei suoi meccanismi.

«Sai perché il gruppo di Ollerus sta prendendo di mira Fräulein Kreutune, no? Come esemplare dell'esper olistico è il pezzo finale di cui ha bisogno Othinus per preparare Gungnir. ...E' semplicemente naturale che qualcuno che voglia interferire con il piano di Ollerus cerchi di eliminarla.»

Si sollevò qualcosa sulla superficie del tamburo.

Erano delle labbra.

E non era solo un paio. Come se a rappresentare l'eruzione della sua rabbia, quegli organi che emettevano delle parole apparvero l'uno dopo l'altro. Somigliava alla superficie dell'acqua mentre bolle.

«...E?» fu la sua unica risposta.

Non importava quanto fosse logica la risposta di Thor, non sarebbe rimasta che cenere nell'istante successivo in cui lei non l'avrebbe accettato.

«Ancora non lo capisci?» Thor parlò lentamente in risposta a quel tacito avviso. «L'obiettivo finale del nemico è di fare in modo di fermare il completamento di Gungnir. Se ci riuscissero, a loro non importerebbe altro. La perdita di un singolo pezzo causerebbe il fallimento del piano di Othinus. ...In quel caso, non dovrebbero uccidere Fräulein Kreutune. Se uccidessero la pura Dvergr che è l'unica persona in grado di produrre le armi divine, avrebbero ancora ciò che vogliono

Il tamburo nero divenne silenzioso per un attimo.

Ma le innumerevoli bocche non sparirono.

«Stai dicendo che il gruppo di Ollerus lo stava programmando sin dall'inizio? Impossibile. Anche se sapevano che GREMLIN stava agendo, non avrebbero avuto idea di quali membri specifici sarebbero arrivati qui.» disse la ragazza (?) conosciuta come Mjölnir mentre cercava delle parole adeguate.

«E allora? Un alleato della giustizia come quell'Ollerus-chan vorrebbe evitare di uccidere delle persone estranee come Fräulein Kreutune solo per fermare il piano di Othinus. Troverebbe più semplice eliminare qualcuno colpevole di crimini passati come Marian Slingeneyer.»

«Ma...!»

«Il piano iniziale poteva essere stato quello di uccidere Fräulein Kreutune. Potevano aver preparato dei motivi per eliminare quel mostro che nessuno sembra riuscire ad uccidere.» Thor sollevò l'indice per frenare Mjölnir dall'aprir bocca. «Ma hanno visto il poster da ricercato di Marian Slingeneyer. Sanno che l'ultima volta che è stata avvistata si trovava nell'hotel del Settimo Distretto

Ovviamente era l'informazione falsa che avevano preparato Thor e Kamijou Touma, quindi non aveva idea se Ollerus e gli altri l'avessero effettivamente visto.

«Non pensi che potrebbero aver cambiato i loro piani quando se ne sono accorti? Solo perché hanno un significato teorico dell'uccidere Fräulein Kreutune, non significa che di fatto funzionerà. Non hanno mai messo in pratica il loro metodo. Ma Marian è un normale essere umano che sanno di poter uccidere. Se li metti a paragone, anche una scimmia potrebbe dire quale sarebbe l'obiettivo più semplice e con il quale avrebbero le migliori probabilità di vincita in uno scontro.»

«...»

«Abbiamo sentito un'esplosione. La polvere è volata in aria. Pensi davvero che il nemico stia aspettando che usciamo per attaccarlo? Pensi davvero che la situazione sia tanto semplice? L'esplosione e la polvere possono essere degli eventi separati. Potremmo trovarci nel mirino se usciamo incautamente. Pensi davvero che dovremmo far uscire Marian con il sangue che le scorre sulla testa? Beh?»

Per qualche tempo, Mjölnir rimase in silenzio.

Alla fine, le innumerevoli labbra visibili sulla superficie del tamburo scomparvero come se fossero sprofondate nella superficie dell'acqua.

«Dobbiamo venire a sapere quante informazioni possiede il gruppo di Ollerus su Marian e che tipo di trappola abbiano assemblato. Me ne occuperò io. Tu occupati dei preparativi in modo da poter far scappare Marian nel tempo a venire.»

Il tamburo si mosse avanti e indietro.

Thor suppose che stesse chiedendo una proposta più concreta, e quindi aggiunse: «Se senti che le cose si stanno facendo più pericolose, arrostisci l'intero isolato. Con un migliaio o diecimila corpi che sembrerebbero a malapena umani, ci vorrà del tempo per identificarli tutti. Anche se qualcuno ha delle informazioni sicure sul fatto che Marian si trovi qui, ciò dovrebbe tenerli alla larga dalle vostre tracce.»

L'essenza di una bugia era di lasciarle seguire il suo ruolo senza temere il rischio che contenevano le informazioni.

Nell'istante in cui si esitava, si sarebbe stati smascherati.

Parte 2[edit]

Durante il festival culturale su larga scala conosciuto come Ichihanaransai, un grande numero di persone andava di continuo a destra e a manca. Ciò naturalmente portava ad un grande aumento di bambini dispersi.

Il normale schieramento dell'Anti-Skill non era abbastanza per prendersi cura di tutti i diversi problemi, che fossero piccoli o grandi, quindi Judgment, che era capitanata da studenti, era stata mandata a lavorare in generale per la città.

E così, Uiharu Kazari era circondata da bambini di scuola elementare su una strada del Settimo Distretto. Era un membro di Judgment del primo anno delle scuole medie che aveva così tanti fiori decorativi sulla testa da sembrare un vaso fiorito.

Dei bambini le parlarono tutti insieme mentre la tiravano per la stereotipata divisa alla marinara.

«Suvvia, fallo. Dici "Questa è Judgment"!!»

«Dillo!»

«E' famoso.»

«Sì, sì.»

«Ah wah wah wah wah wah.» disse Uiharu mentre veniva schiacciata dal fiume di parole che arrivavano tutte intorno a lei.

Tuttavia non sembrava importare ai bambini che la attorniavano.

«E-Ehm, di fatto non è di norma in Judgment. Infatti, Shirai-san è spesso nei guai perché non possiamo lasciar pensare alla gente che Judgment sia così violenta...»

«Suvvia, fallo! E teletrasportati, anche!!»

«Eh? Non è spaventoso sparire tutto ad un tratto e riapparire da un'altra parte? Cosa accadrebbe se finiste in qualche posto strano?»

«So come funziona. Viaggi attraverso qualcosa come un tunnel che si chiama condotto spazio-temporale.»

«Ma come si crea quel tunnel? Quant'è lungo???»

«Eee!» Uiharu fece un urlo patetico.

(Penso che l'abilità di Shirai-san converta gli spazi delle tre dimensioni percepite in undici spazi dimensionali e poi si muova su un asse diverso invece di usare i condotti spazio-temporali, ma la teoria dettagliata che sta dietro è su un livello da studente universitario. Per favore, non sperate che una studentessa delle medie del tutto normale possa rispondere in modo intelligente ad una cosa del genere...)


Sull'altro marciapiede, attraversando la strada, Aogami Pierce era in arrivo per fare rifornimento di farina in quantità industriale per il loro stand di takoyaki. Quando vide il custode della sicurezza circondato da bambine, strinse silenziosamente il pugno.

«Judgment...!!!!!!!»

Lo sguardo che apparve sulla faccia di Aogami Pierce era quello di un compositore geniale che era stato colpito da una rivelazione improvvisa, ma poi qualcuno lo chiamò da dietro, dandogli qualche pacca sulla spalla.

Quando si voltò, vide una ragazza delle superiori con un seno prosperoso e gli occhiali che era insieme ad una ragazza delle medie dal petto piatto e le codine.

Entrambe avevano una certa fascia caratteristica sul braccio destro.

«Scusami, siamo di Judgment. ...Potremmo parlarti un attimo?»

«Konori-senpai, non possiamo gettarlo in una cella e basta? Non so se sia a causa dell'evento, ma tutti i casi minori ed i rapporti misteriosi non hanno nessun bisogno di far calare la nostra efficienza. ...Sinceramente, perché la gente dice che stanno infuriando degli scarabei rinoceronti giganti?»

«Non puoi sfogare la tua frustrazione su di lui. Probabilmente quel suono esplosivo e quel fumo provenivano da qualche scuola che stava cercando di attirare dei visitatori. Oh, dobbiamo controllare i tuoi effetti personali, quindi se potresti dirigerti a quest'angolo...»

«Judgment...» mormorò ancora una volta.

Era la quarantatreesima volta in quell'anno che Aogami Pierce veniva interrogato dalle autorità, ma sembrava che l'esperienza di questa volta sarebbe stata qualcosa di più.

Parte 3[edit]

Nel tunnel sotterraneo del Settimo Distretto, i bianchi scarabei rinoceronti, armi create dal Dark Matter di Kakine Teitoku, si stavano osservando a vicenda mentre puntavano i loro cannoni l'uno contro l'altro.

Sparavano senza alcuna esitazione.

Sparavano ripetutamente.

Quattro di loro agirono da inseguitori. Il rimanente era il traditore che stava proteggendo Hamazura, Fremea e gli altri. Non solo gli inseguitori erano numericamente superiori al singolo scarabeo, ma il loro obiettivo era solo di uccidere gli esseri umani all'interno del tunnel. Non importava se Scarabeo Rinoceronte 05 opponesse resistenza o no; gli inseguitori avrebbero potuto distruggere gli organi dei loro bersagli riempiendo il tunnel di onde d'urto scaturite dalle esplosioni.

Ma...

Poteva esser detta la stessa cosa da parte di Scarabeo Rinoceronte 05.

Non avevano bisogno di sconfiggere gli altri quattro scarabei. Il suo obiettivo principale era di permettere ad Hamazura Shiage, Takitsubo Rikou, Yoshikawa Kikyou, Last Order e Fremea Seivelun di scappare dal tunnel e di distanziarli dalla minaccia che pesava sulle loro vite.

E così...

«Tenersi forte per l'impatto.» disse Scarabeo Rinoceronte 05.

Venne effettuato un attacco simultaneo dai quattro scarabei, i quali avevano deciso che uccidere Last Order e coloro intorno a lei fosse il metodo migliore per attuare il loro obiettivo di strappare a Fräulein Kreutune la ragione dietro alle sue azioni. Non facevano fuoco con dei colpi diretti. Al contrario, sparavano le granate a terra, proprio di fronte ai loro bersagli, per riempire ogni angolino ed ogni fessura del tunnel con un muro di onde d'urto.

Pensandoci a mente fredda, non era qualcosa a cui potevano sottostare degli umani fatti in carne ed ossa.

Anche se Scarabeo Rinoceronte 05 avesse fatto da scudo per Hamazura e gli altri, l'onda d'urto avrebbe riempito l'intera zona inghiottendoli e distruggendo i loro organi dall'interno.

Ma...

Scarabeo Rinoceronte 05 fece vibrare le sue ali giganti e sottili ad alta velocità per creare una voce artificiale. Non stava cercando di parlare. La vibrazione che si espandeva in aria colpì l'onda d'urto che stava per arrivare ed alterò la sua direzione in modo forzato.

«Cosa... si sono confusi? Le orecchie non mi fanno male.»

«Ho lanciato un'onda contro la loro io stesso. Non poteva essere vista, quindi sarà stato difficile da capire, ma un'onda d'urto può essere influenzata facilmente come una palla da biliardo, usando le altre onde o gli ostacoli.»

Dovevano essere superati diversi ostacoli prima che quella teoria potesse effettivamente essere portata a termine.

Lo scarabeo doveva respingere o deviare in modo accurato l'onda d'urto e i frammenti delle granate che venivano provocati dalle esplosioni per tenerli lontano da coloro che voleva proteggere.

«Questa è la sua tecnica, dice Misaka mentre Misaka commenta.»

«Ti riferisci ad Accelerator?» chiese Yoshikawa.

«Ho usato una routine teorica basata sulle potenziali azioni dei nostri avversari, ma dubitavo che avrei raggiunto il suo livello. Le nostre granate non sono adatte ad uccidere un obiettivo usando degli effetti secondari come le onde d'urto.»

«?»

«Dato che il mio corpo è fatto interamente di Dark Matter, non ha alcun senso che io crei la polvere da sparo necessaria a far fuoco o a detonare una granata. Per spararle granate usiamo un sistema basato sulla teoria dell'elasticità. Si diceva che in passato, nelle quote di mercato, una "strana" arma potenziata con il potere del Dark Matter riusciva a tener testa ad un lanciatore da spalla. Le granate vengono detonate dalla rottura dello strato esterno con le molle, quindi il loro effetto acustico era solo dal 36% al 50% delle normali granate. Concludo che questa sia la ragione per cui le mie azioni evasive hanno avuto successo. ...Nel frattempo, quel n.1 non dovrebbe aver problemi a gestire un'arma nucleare.» Scarabeo Rinoceronte 05 continuò ad usare le sue ali giganti per produrre onde sonore dal raggio acustico per scacciare le onde d'urto, mentre usava qualsiasi apertura per produrre la sua voce artificiale. «C'è un'uscita per i dipendenti a quindici metri dietro di noi. Al mio segnale creerò un muro facendo crollare il pavimento e voi correrete verso di essa.»

Lo scarabeo non aveva intenzione di sconfiggere i suoi avversari.

Innanzitutto perché tutti gli scarabei rinoceronti erano delle strane armi create dal Dark Matter di Kakine Teitoku. Non avevano un "cuore" o un "punto debole" nel parlare e sarebbero stati in grado di curare automaticamente qualsiasi parte che veniva distrutta. L'unica eccezione era per Scarabeo Rinoceronte 05 che aveva fatto un' "interpretazione" che si opponeva al volere di Kakine Teitoku stesso.

Hamazura si voltò per controllare la posizione della piccola porta in metallo.

Volarono delle scintille e la porta si spalancò. Probabilmente, Scarabeo Rinoceronte 05 aveva abilmente deviato l'onda d'urto delle granate degli avversari per rompere il lucchetto.

«Adesso.» disse lo scarabeo.

«O-Okay!»

Cominciò con un ovvio suono esplosivo.

La canna del cannone di Scarabeo Rinoceronte 05 si mosse e sparò una granata sul soffitto che si distrusse attorno agli altri quattro scarabei.

«Hamazura, corri!» urlò Takitsubo.

Praticamente trascinando Fremea, Hamazura corse per il tunnel che tremava in modo inquietante. Last Order era stata tirata da Yoshikawa mentre si trovava mano nella mano con lei. Ogni volta che Scarabeo Rinoceronte 05 sparava per tenere sotto controllo gli altri scarabei, il terreno del tunnel sembrava ondeggiare come una nave in mezzo ad una tempesta.

Takitsubo passò attraverso la porta per prima, Fremea arrivò dopo di lei mentre Hamazura la spingeva, e Yoshikawa e Last Order lo fecero per ultime. La ragazza afferrò l'altra mano di Last Order per aiutare Yoshikawa a farla passare dalla porta.

Una volta certo che tutti fossero andati via, Scarabeo Rinoceronte 05 indietreggiò per chiudere con forza la porta dei dipendenti.

Ma era troppo piccola.

Si schiantò contro di essa con tanta forza da scalfire il muro che vi era attorno, ma non riuscì ad entrare attraverso quell'uscita angusta.

Gli occhi di Hamazura si spalancarono.

«Cosa stai facendo?!»

«Non preoccuparti, fa parte del mio piano.» Con parte del culmine della schiena spappolata, Scarabeo Rinoceronte 05 si sedette sulla porta d'ingresso come una pietra gigante per bloccare la strada mentre muoveva le piccole ali per produrre una voce artificiale. «Dato che ho abbandonato il controllo di Kakine Teitoku, non posso più ripristinare il mio Dark Matter. In futuro, cadrò a pezzi. Inoltre, le nostre granate non possono distruggere gli scarabei. L'unico modo per scappare da questi nemici che possono rigenerarsi all'infinito è bloccare in qualche modo loro la strada.»

(Che bastardo.)

Hamazura stava quasi per urlare a squarciagola il suo commento.

(Non è nient'altro che un'arma, ma ha un bel coraggio a mentire e a metter su uno spettacolino sull'essere resistente.)

«Muoviti! Le vostre granate sono abbastanza potenti da distruggere questo muro, no?!» urlò.

«Ciò farebbe sì che gli scarabei avversari potessero continuare ad inseguirci. Inoltre, se posso distruggerlo io, possono farlo anche loro. Si libereranno presto dai rottami. Ho stimato che c'è bisogno di qualcosa in più che agisca come "muro" che blocchi la loro strada.»

«...Dannazione.»

«Buona fortuna. Farò in modo di portare a buon fine il mio obiettivo principale. Statemi bene.»

«Dannazione!!!!!!»

Non appena Hamazura imprecò, l'intera zona si agitò in modo strano. Gli scarabei nemici avevano spazzato via il mucchio di macerie. Avevano cominciato a sparare al loro compagno che non riusciva ad evitarli, dato che stava bloccando la strada.

Non aveva alcuna via di fuga.

Non avrebbe mai avuto una fine.

Usando la sua abilità di rigenerare in parte pur non essendo sotto il controllo del n. 2, poteva solo continuare la tragica sparatoria senza fine come uno zombie, anche se nello stesso tempo il suo corpo fosse stato distrutto più e più volte.

Le giunture dei materiali della costruzione dovevano essere state colpite perché si stava spargendo della polvere giù dal soffitto.

Yoshikawa indicò la scalinata in su ed in giù il tunnel sotterraneo con il mento.

«Non abbiamo idea di quanto ciò possa fermarli. Dobbiamo spostarci in superficie.»

«Ma...!!» cominciò Hamazura, però Takitsubo prese la sua mano.

«Andiamo. Non può scappare anche se restiamo indietro.» disse con una voce calma ma chiara.

Hamazura serrò le mascelle.

Però era vero che se fossero rimasti in zona sarebbero morti.

Mentre riusciva a mettere da parte la sua riluttanza solo a metà, Hamazura corse su per le stretta scale per i dipendenti. Takitsubo e Yoshikawa lo seguirono. In cima alla scalinata metallica c'era una porta. Era chiusa, ma lo era solo per tenere lontane le persone. In altre parole, potevano aprirla facilmente dall'interno. Dopo averlo fatto, uscirono fuori.

Yoshikawa guardò il cielo mentre teneva una mano sollevata per coprire la lucentezza del sole.

«Pare che Accelerator si sia spostato da qualche altra parte.»

«Ma ciò non significa che siamo salvi. Dannazione, dobbiamo chiamare Mugino o Kinuhata e ...»

Hamazura venne meno.

Takitsubo, con addosso la sua tuta rosa, si stava guardando intorno con un'espressione accigliata.

Dopo aver guardato nella direzione in cui stava guardando lei, il ragazzo alla fine realizzò qualcosa.

«Aspetta... dov'è andata Fremea?!»

«Pare che anche Last Order... non ci sia.»


In quel momento, il bianco Scarabeo Rinoceronte 05 non stava nemmeno cercando di muoversi dal punto in cui bloccava la porta del tunnel sotterraneo anche mentre riceveva un bombardamento feroce dagli altri scarabei. Sbucavano costantemente dei nuovi errori sulla discrepanza con l'idea teoretica evasiva e le azioni tattiche, ma forzò il tutto e rimase fermo, nel tentativo di proteggere gli umani.

Stava ancora sparando granate per tenere a bada gli altri scarabei e faceva vibrare le sue ali sottili per interferire con i vettori delle onde d'urto che riempivano il tunnel.

Ma non era ancora abbastanza.

Gli esseri umani che si nascondevano dietro di esso erano un obiettivo molto più piccolo da proteggere rispetto all'intero muro attorno alla porta che aveva bisogno di restare intatto per evitare che venissero sepolti nello scappare. Ed ovviamente, più ampia era la zona da proteggere, più difficoltoso sarebbe stato farlo.

Apparvero diverse crepe sulla sua superficie bianca e liscia.

Non sentiva lo stesso dolore di un essere vivente.

Era meno preoccupato per la distruzione del suo stesso corpo dall'inarrestabile bombardamento rispetto al ricevere troppo danno per riprendersi in tempo così da permettere agli altri scarabei di passare. Non voleva fare alcun calcolo profetico riguardo alla possibilità di non riuscire a muoversi e riuscire solo a guardare gli scarabei nemici che passavano avanti e riportavano pericolo agli esseri umani che erano presumibilmente scappati.

Non poteva evitare di essere sopraffatto.

Man mano che il danno si accumulava, questo prevalse velocemente sulla velocità con la quale poteva rigenerarsi. Che a Scarabeo Rinoceronte 05 piacesse o no, alla fine sarebbe rimasto impossibilitato a funzionare ed il muro dietro di esso sarebbe stato distrutto.

Ma gli umani sarebbero già scappati in quel momento.

La minaccia degli altri scarabei non li avrebbe raggiunti.

Lo scarabeo non poteva vincere e nessuna quantità di logorare i suoi nemici poteva cambiarlo.

Qualsiasi calcolo normale avrebbe lasciato a descrivere la situazione solo la parola "impossibile", ma Scarabeo Rinoceronte 05 diede tutto ciò che aveva per proteggere quella porta.

Le granate continuavano a volare.

Le crepe si espandevano nella superficie attorno ai suoi brillanti occhi rossi.

Controllò il tempo.

Decise di averne guadagnato abbastanza. Gli umani erano sicuramente già arrivati in superficie.

Aveva portato avanti la sua missione.

Riconosceva questo fatto.

Scarabeo Rinoceronte 05 aveva anche riconosciuto che il suo corpo si sarebbe distrutto totalmente dopo aver ricevuto cinque o sei granate, ma fece affondare le sue sei zampe sul terreno di calcestruzzo per mantenere la posizione difensiva.

Però...

«Nyah, nyah!! Essenzialmente, non ti lasceremo indietro!!»

«Devi scappare anche tu, dice Misaka mentre Misaka ti chiama!!»

Quando Scarabeo Rinoceronte 05 udì quelle voci, sentì come se il suo corpo si fosse ristretto. Una vita organica formata con una normale costruzione di muscoli ed organi interni lo avrebbe espresso come il sentimento di quando il cuore di qualcuno viene strizzato.

Poteva guadagnare solo una breve quantità di tempo.

Una volta che gli altri scarabei avrebbero logorato Scarabeo Rinoceronte 05 fino al punto da poterlo superare, quelle ragazze sarebbero state fatte a pezzi in un attimo.

(Non è ancora finita!!)

Lo scarabeo non ci stese molto a decidersi.

Mosse il suo corpo leggermente lontano dalla porta. Creò un varco affinché le bambine potessero tornare all'interno del tunnel.

«Da questa parte!!» urlò. «Dobbiamo scappare. Sbrigatevi, per favore!!»

Scarabeo Rinoceronte 05 ignorò le ragazzine che avevano cominciato a cercare di salire per qualche ragione sulla cima del suo corpo e cominciò a far vibrare le sue sottili e grandi ali ad una certa ampiezza.

Mentre lo fece, i corpi di Last Order e Fremea iniziarono a fluttuare in aria.

«Nyawah?! Questa è essenzialmente una passeggiata spaziale!!»

«Ci stai facendo fluttuare tramite le vibrazioni? dice Misaka mentre Misaka chiede una conferma.»

«Le onde ad alta frequenza all'infuori del raggio acustico stanno causando delle vibrazioni riecheggianti nello spazio extra della stoffa dei vostri vestiti. Potrebbe essere più simile al modo in cui un pesce volante svolazza in aria battendo la pinna contro la superficie dell'acqua che a come un uccello o un insetto volano usando le loro ali.»

Le ragazzine potevano non aver capito del tutto la situazione perché fecero degli urli di piacere mentre fluttuavano. Nel frattempo, Scarabeo Rinoceronte 05 entrò in azione per effettuare una ritirata.

Mentre gli altri scarabei continuavano i loro bombardamenti a distanza ravvicinata, esso indietreggiò più a fondo nel tunnel.

Naturalmente, gli scarabei avversari reagirono immediatamente.

Potevano continuare con i loro bombardamenti anche ad una bella distanza. Avevano stimato che spazzare via il traditore e farlo rotolare attraverso il tunnel sarebbe stato abbastanza per schiacciare gli obiettivi che stavano fluttuando su di esso.

Ma di fatto non spararono mai le granate per portare a termine quel piano.

Cominciarono subito un'azione evasiva basandosi sulle vibrazioni sistematiche che avevano sentito sulle punte delle loro sei zampe.

In altre parole, avevano deciso che era come se si stesse avvicinando un treno.

«...?»

Ma anche dopo che passarono trenta secondi, non apparve alcuna luce.

E poi un'altra possibilità varcò le loro menti.

Il traditore fuggiasco poteva spostarsi mentre colpiva la pista della metropolitana con uno schema uguale a quello delle vibrazioni di un treno.


Dopo essere tornato indietro nel tunnel ad una velocità eccezionale, Scarabeo Rinoceronte 05 fu certo di essere arrivato abbastanza lontano. Restando ancora nell'oscurità con diffidenza, si voltò di 180 gradi e cominciò a muoversi a gran velocità nella stessa direzione di prima.

E poi ci fu un cambiamento nel retro dello scarabeo.

Le bambine che svolazzavano sopra di esso stavano facendo qualcosa.

Nel particolare, avevano cominciato a disegnare qualcosa con una penna sulla superficie della corazza aperta.

«Nyah, nyah. Essenzialmente ce ne sono tanti come te, quindi potremmo confonderci se non ti diamo un tipo di marchio.»

«Cos'è? chiede Misaka mentre Misaka indica i tuoi scarabocchi.»

«Questo è il marchio della Brigata di Hamazura!!»

Scarabeo Rinoceronte 05 apprezzò quel gesto ma sperò che almeno usassero qualcosa che non fosse un pennarello indelebile.

Parte 4[edit]

La Città Accademia non aveva delle torri radio giganti che agivano come punto di riferimento. Dal punto di vista del proteggere le loro informazioni tecnologiche, una torre radio che espandeva il suo segnale in un raggio troppo ampio di fatto era un problema.

Ma a volte venivano costruite come esperimenti di tecnologia di costruzione anche se non erano necessarie.

Una certa torre di metallo alta 50 metri che poteva essere definita solo una torre radio in miniatura, sembrava quasi sepolta dagli edifici con molti piani che si trovavano intorno ad essa. E c'era un ragazzo che era poggiato su una parte di questa spessa impalcatura in metallo.

Era Kakine Teitoku.

«...Non è andata bene come avevo programmato. Non avrei mai pensato che avrebbe fatto fuori 300 delle mie copie in soli quindici minuti. Anche se non potevano essere uccise, pare che riesca ancora a fare in modo che non si autodistruggano o che non si incasinino.»

Mentre mormorava unicamente per sé, nella sua voce non si riusciva a trovare alcun tono di rammarico.

Nella battaglia tra n. 1 e n. 2, il danno diretto non era visto con molta importanza.

La "creazione" di Kakine Teitoku poteva rimpiazzare qualsiasi cosa venisse distrutta con una nuova.

La "distruzione" di Accelerator poteva intercettare qualsiasi attacco con la sua manipolazione dei vettori.

Ciò che importava di più a quei due non era il fenomeno fisico visto sulla superficie. Erano gli schemi di calcolo, gli schemi pensati e le Personal Reality alla base dei loro poteri. Pensare ad un'analisi dettagliata di ciò che li rendeva speciali era ciò che avrebbe fornito loro la vittoria.

Nella loro battaglia precedente, Kakine aveva usato il suo Dark Matter (il quale non esisteva in questo mondo) per riflettere la luce del sole e le onde d'urto per creare degli attacchi che possedevano i vettori che non sarebbero mai esistiti sulla terra.

La prima condizione di Kakine era di trovare un modo per fare irruzione nel muro di riflessione di Accelerator.

Se si osservava la battaglia focalizzando su una delle due parti, si sarebbe finalmente riuscito a vedere il vero verso che aveva preso lo scontro.

«Quando si tratta dei tuoi schemi d'attacco e della logica della tua riflessione, quei 300 che hai distrutto equivalgono a fare un gioco di concentrazione. Anche i tentativi falliti ti aiutano a cavartela la volta successiva finché non memorizzi lo schema ed i numeri sulle carte. Ed alla fine avrai una visuale completa.»

Qualcosa di bianco e lungo cinque metri, volò al di sopra della testa di Kakine.

L'oggetto che solcava il cielo, mentre passava tra le aperture dell'impalcatura della miniatura sperimentale della torre radio, era una libellula gigante fatta di Dark Matter utilizzata come mezzo di ricognizione.

«Ma ciò potrebbe sempre portare ad un finale patetico dove svieni per via della morte della tua batteria prima che ciò accada.» mormorò Kakine come se stesse guardando volar via un aeroplanino fatto da lui.


«...probabilmente è ciò che sta pensando.» mormorò Accelerator che si trovava al di sotto di un passaggio sopraelevato.

Si trovava in cima all'impalcatura del complesso di metallo che lo rinforzava. Si sedette su una parte dell'impalcatura poggiandoci la schiena in un punto dove i pezzi della struttura si intersecavano. Il ragazzo stava toccando leggermente il pulsante dell'elettrodo posto sul suo collo.

La sua batteria sarebbe durata solo trenta minuti.

Ne aveva già usato la metà.

Kakine Teitoku doveva appena evitare una soluzione veloce e continuare i suoi attacchi per tenere sotto controllo Accelerator, mentre quest'ultimo sarebbe stato trascinato in una situazione fatale. Una certa situazione aveva fatto sì che il cervello di Accelerator fosse gravemente danneggiato, quindi non poteva usare il potere del più forte o anche reggersi da solo sui suoi stessi piedi o capire il linguaggio umano senza ricevere un calcolo di supporto dal Misaka Network tramite il suo collare.

Ma...

(Non è un limite assoluto. E' che la batteria riesce a contenere solo quella quantità di potere. In quel caso...)

Il cavalcavia sembrava avere delle tubature e dei cavi elettrici scorrere attraverso di esso ed uno di questi abbastanza spesso si trovava esattamente vicino ad Accelerator. Il ragazzo diede uno sguardo alla superficie del cavo per controllare l'amperaggio e il voltaggio che scorreva attraverso di esso, rimuovendo poi, senza esitazione, la copertura esterna a mani nude.

Si stava ricaricando.

Il concetto era abbastanza semplice, ma ovviamente non poteva usare la corrente ad alta tensione che scorreva nel cavo elettrico così com'era. Lungo la strada per quel cavalcavia, Accelerator aveva raccolto lastre, fili metallici e cose del genere. Assemblandoli, aveva creato un trasformatore improvvisato.

Se i suoi calcoli fossero stati sbagliati anche se solo di un po', non solo l'elettrodo sarebbe andato a fuoco, le dita che operavano il trasformatore potevano anche essere spazzate via.

Eppure non esitò.

Attaccò velocemente il trasformatore al cavo elettrico e ne usò uno piccolo come alimentatore per la batteria del suo elettrodo.

(Non posso sedermi qui e ricaricarlo per molto tempo. Probabilmente riuscirò a farlo solo per una dozzina di secondi.)

Ad essere schietti, aveva riconosciuto il fatto di essere in svantaggio.

Lo accettava.

E dopo averlo accettato, continuava.

(Ma se è convinto, finirò la carica dopo quindici minuti, tutto ciò di cui ho bisogno sono un paio di secondi in più. Se aggiungo un attacco extra durante quel tempo, posso farlo a pezzi.)

Aveva già fatto i preparativi necessari per una situazione del genere.

Il mostro conosciuto come n. 1 della Città Accademia non aveva consumato metà del potere della batteria a vuoto.

Aveva visto il potere del n.2 come una giustificazione dell'uso di metà di essa.

(Allora. Quegli attacchi che ho usato intenzionalmente come schemi di calcolo senza senso dovrebbero averlo raggiunto adesso. Se ha calcolato una risposta ottimale che si basa su di essi, riuscirò a sconfiggere quello stronzo senza aver bisogno di tempo extra per la batteria.)


«...probabilmente è ciò che sta pensando.» mormorò Kakine Teitoku mentre stava poggiato all'impalcatura al centro della torre radio.

(Dato che quella batteria è una zavorra, vorrà far sì di salvaguardare del potere extra e conosce le vulnerabilità della sua riflessione più di chiunque altro. Non fornirà tanto facilmente un'apertura. Ma rimarranno comunque delle idiosincrasie. C'è qualcosa di vero nascosto tra le informazioni di richiamo.)

Una volta che si rese conto che le libellule bianche che volavano in cielo non riuscivano a trovare l'obiettivo, Kakine Teitoku concentrò la sua ricerca sulle zone che non potevano essere viste dal cielo.

(Il più grande pericolo sono quelle ali che abbandonano del tutto la categoria della logica. Quelle possono portare a termine attacchi che superano la forza del Dark Matter. Sarebbe davvero una minaccia se potesse farle uscire a proprio piacimento.)

Ma dubitava fosse tanto facile.

(Non ho abbastanza dati su di loro perché sono apparse troppo poco frequentemente, ma succede sempre quando le sue emozioni sono estremamente alte o basse. Non importa se i suoi sentimenti sono positivi o negativi. Inoltre, non rimangono mai a lungo. ...In altre parole, ho solo bisogno di tenerlo sotto controllo. E' tutto. Non so cosa consumino quelle ali, ma proprio come i suoi altri poteri, se guadagno abbastanza tempo scompariranno da sole .)

Aveva avuto così tanto tempo per pensare come non avrebbe mai voluto.

Durante il tempo in cui quasi tutti i suoi organi erano stati distrutti e rimpiazzati con pezzi artificiali e mentre era stato usato da dei pezzi di merda o altri per produrre armi, aveva davvero avuto tutto il tempo che avrebbe potuto desiderare.

(Il n. 1 è sorprendentemente potente, ma solo sotto certi punti di vista. Sicuramente mostrerà qualche apertura. E' una questione di tempo... di trovare il culmine e la valle. Nel frattempo, la mia abilità di creazione è diventata perfettamente stabile. Questo scontro sarà deciso quando cadrà in una delle sue stesse valli. Tutto ciò che devo fare è continuare a fare ciò che sto facendo.)


«...Probabilmente è ciò che sta pensando.»

«...Probabilmente è ciò che sta pensando.»

In due parti diverse della città, due mostri diversi mormoravano quelle parole. Continuavano e continuavano a pensare mentre lavoravano per avvicinarsi sempre più al vero attacco al proprio avversario.

Spesso si dice che un combattimento è finito ancora prima di esser cominciato. Questi due si erano già mostrati a vicenda di essere mostri nella prima fase.

Il n. 1 finì di ricaricare la sua batteria con il cavo elettrico e lasciò con calma il cavalcavia usando la sua stampella moderna.

Il n. 2 saltò giù senza esitazione dalla torre radio quando si accorse che la sorveglianza dall'alto non era di alcun uso.

Si dirigevano verso il secondo round.

Verso la loro prossima mossa.

«Ciò deciderà l'esito.»

«Ciò deciderà l'esito.»

Le loro voci si sovrapponevano come se fossero state ripetute.

Mormorarono quelle parole all'unisono mentre mostravano le loro schiene da lontano.

Il tempo sarebbe arrivato presto.

Parte 5[edit]

«...Funzione?» disse Kamijou con un'espressione perplessa.

Quasi come ad emettere un cigolio mentre tremava, Fräulein Kreutune annuì leggermente con i lunghi capelli ancora sparsi sulla strada. Aveva gli occhi che si contorcevano con irregolarità come se stessero cercando qualcosa che non si trovasse lì.

«Una creatura vivente che sta su due gambe vede tutti coloro che stanno nello stesso modo del tutto normali. Ma è vero? Se un bambino che gattona cresce senza che nessuno gli insegni qualcosa, penserebbe mai di sollevarsi sulle sue gambe instabili?»

«...»

Kamijou sapeva ciò che la donna stava cercando di dirgli.

Un bambino era un essere vivente che gattonava. Era un essere vivente per il quale era un'azione naturale. Ciò che li portava a sollevarsi era sia l'imparare a stare in piedi con l'aiuto dei genitori che guardare gli adulti che vivevano stando su due gambe. Allo stesso modo, cambiavano metodo imparando in un modo o nell'altro. Ottenevano uno stile di vita dove stavano in piedi grazie a degli stimoli esterni.

Ed una volta che un essere umano imparava a vivere mentre stava sulle proprie gambe, non sarebbe mai tornato a gattonare. Non potrebbe mai girare carponi, anche se vivere facendolo sarebbe possibile. Una volta che era stata ottenuta la funzione di stare sulle proprie gambe, si sarebbe appreso quanto fosse conveniente.

Quindi...

Cosa sarebbe accaduto se...

«Nemmeno io so quando sono riuscita ad acquisire questa funzione.» bisbigliò Fräulein Kreutune. I suoi strani respiri caldi continuavano anche mentre parlava. «Ma per una qualunque ragione, l'ho ottenuta. Ho ottenuto la funzione di raccogliere informazioni mangiando un cervello umano. E adesso che ce l'ho, il punto base delle mie azioni è stato sovrascritto per centrare quella funzione. Quindi... Io...»

La questione non era che lei volesse o meno.

Era come se una creatura vivente che aveva ottenuto i polmoni per vivere sulla terra non potesse più tornare nell'oceano.

Era come se una creatura vivente che aveva ottenuto le ali per volare in cielo non potesse più correre sulla terra.

Per Fräulein Kreutune non mangiare cervelli era come non respirare, camminare con le mani e non sbattere più le ciglia. Avrebbe sofferto nonostante tutto. E l'unica scappatoia era fare quell'azione "naturale".

«...»

Kamijou strinse il pugno destro.

Se le sue condizioni si fossero distorte a causa di questa funzione non necessaria, si chiedeva se avrebbe potuto distruggerla con il potere della sua mano destra.

Ma...

(Sarebbe come fare un'operazione complicata. Posso farlo davvero? Per non parlare del fatto che non ho idea di ciò che faccia mettere in moto Fräulein Kreutune stessa. Cosa accadrebbe se venisse distrutta del tutto nell'istante in cui la toccassi?)

«La funzione... sta già facendo effetto.» disse la donna mentre batteva i denti. «Hanno detto che ero loro amica... ma non posso fermarlo. Perché? Perché devo ottenere la funzione di mangiare il cervello di quella bambina?»

«Aspetta un attimo. Quindi non vale per tutti gli esseri umani?»

«...Gh... gh...»

La testa di Fräulein Kreutune si inclinò orizzontalmente. I suoi lunghi capelli argentei le coprirono il viso. Kamijou non riusciva più a vedere la sua espressione.

Il suo corpo ondeggiava.

Si alzò lentamente assumendo una posizione instabile che sembrava quella dell'erba quando veniva soffiata dal vento.

«...Aspetta.» disse Kamijou, ma lei non rispose. «Dove stai andando? Aspetta, ascoltami! Quando dici "quella bambina", a chi ti..?!»

Kamijou venne meno a causa del sapore di ferro che sentì all'improvviso in bocca.

«Gh... bh?!»

Il suo corpo vacillò.

Crollò.

Fräulein Kreutune non aveva fatto niente. L'intenso dolore era concentrato sulla parte destra del ragazzo. Kamijou era scappato dall'ospedale universitario subito dopo che la sua operazione d'emergenza era stata completata. Aveva saputo che la ferita avrebbe potuto aprirsi in ogni momento.

Riusciva a vedere le gambe di Fräulein Kreutune che si allontanavano mentre la sua visuale rendeva il mondo come se fosse dalla sua parte.

Un leggero tremolio si espanse dalla schiena alle dita delle mani e non riusciva nemmeno a distendere il braccio.

La bocca si apriva e si chiudeva, ma non usciva alcuna parola.

(...Mi sono sbagliato?)

Fräulein Kreutune aveva detto di aver ricevuto la funzione di mangiare cervelli umani solo di recente.

Era forse stato l'abbandono dell'edificio senza finestre che l'aveva causata?

Kamijou e Thor avevano cercato di eluderne la sicurezza, ma era stata Fräulein Kreutune che l'aveva di fatto distrutta dall'interno. In quel caso, non era stato il ragazzo a causare direttamente la sua fuga.

Ma...

Perché Fräulein Kreutune era andata via con quel tempismo? Non era stata davvero altro che una coincidenza? O le azioni di Kamijou e Thor avevano premuto involontariamente il grilletto delle sue azioni?

Se il caso fosse quello...

(In qualche modo, sbagliavo sin dall'inizio persino a provare a salvarla?)

Udì il suono di qualcosa che veniva graffiato.

Era il suono delle sue dita impotenti e tremolanti che graffiavano l'asfalto.

Mentre il gusto del ferro continuava a riempire la sua bocca, Kamijou strinse i denti e pensò.

Non era possibile che il caso fosse quello.

Alla fine, Fräulein Kreutune avrebbe potuto lasciare l'edificio senza finestre anche se Kamijou e Thor non avessero fatto niente. Ciononostante, GREMLIN avrebbe potuto distruggere la sicurezza dell'edificio. Il gruppo di Ollerus potrebbe aver usato qualche metodo per rapirla astutamente. Con tutti i diversi "se" che la circondavano, poteva aver lasciato l'edificio senza finestre ed ottenuto la funzione di mangiare il cervello umano a prescindere dalle azioni di Kamijou.

Ma...

Proprio per quella ragione...

«...Mi rifiuto... di accettarlo...»

Stava scorrendo qualcosa nella sua parte destra. Mentre accadeva, cominciò a sentire uno sgradevole tremolio per tutto il corpo. Eppure Kamijou usava ancora la poca forza che gli restava per cercare di afferrare il terreno con la forza. Stava cercando di creare un piccolo appoggio per il piede così che potesse alzarsi.

Il fatto che Fräulein Kreutune avesse ottenuto la funzione di mangiare cervelli umani era assolutamente un grave problema. Ma ciò significava che sarebbe stato giusto lasciarla per sempre intrappolata nell'edificio senza finestre? Avrebbe davvero potuto lasciare che accadesse? Non poteva insabbiare un problema con un altro. Accettarne uno solo perché era più piccolo di un altro era del tutto sbagliato.

Non lo avrebbe accettato.

Non poteva accettarlo.

Non importava come fosse stata trattata durante la sua lunga, lunga storia...

Anche se era un essere umano con dei complessi ed una struttura disordinata che nessuno poteva spiegare...

Fräulein Kreutune era finalmente riuscita ad "uscire".

Anche se era una situazione difficile ed anche se era meramente compressa tra le fessure, aveva comunque ottenuto la libertà.

E...

Adesso che stava camminando sotto il sole, letteralmente per la prima volta in decenni, il mondo si espandeva davanti a lei.

Kamijou si rifiutava assolutamente di accettare che quel mondo dovesse essere un incubo riempito con nient'altro che sangue, morte e violenza.

Lentamente.

Kamijou Touma si alzò lentamente. Poggiò una mano sul ciglio della strada vicino per sostenere in modo forzato il suo corpo che anche in quel momento stava per crollare al di sotto di lui. Tuttavia, riuscì ad alzarsi.

Non aveva idea di quante ore sarebbe durato.

Aveva i suoi dubbi che sarebbe durato almeno mezz'ora.

Ma ciò non cambiava quello che doveva fare Kamijou. Doveva distruggere tutti gli impedimenti, gli incubi e i problemi che circondavano Fräulein Kreutune.

(Dov'è andata Fräulein Kreutune?)

Si guardò intorno ed andò via silenziosamente. Non appena lo fece, crollò quasi sul pavimento, ma in qualche modo riuscì a resistere. E poi fece un altro passo.

Poteva ancora camminare.

Poteva ancora muoversi.

Dopo averlo scoperto, apparve un piccolo sorriso sulle sue labbra, ma all'improvviso la forza abbandonò le sue gambe. Cercò di tenersi in equilibrio, ma non funzionò. La parte superiore del suo corpo si stava dirigendo verso il pavimento.

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Ma poi sentì qualcosa che lo sosteneva.

Era come se qualcuno avesse teso le braccia verso di lui proprio mentre stava per cadere.

«...?»

Cercò di voltare la testa, ma il corpo si rifiutava di ascoltare.

E...

«...Alla fine ti ho trovato.» bisbigliò la voce di una ragazza, ma Kamijou non riusciva a comprenderla.

Tuttavia, non era perché il suo corpo non stava funzionando adeguatamente a causa della perdita di sangue.

Kamijou Touma non era mai riuscito a capire il francese.

«Sei la chiave per i membri ufficiali di GREMLIN. Sei una pedina di cui ho assolutamente bisogno per portare a termine la mia vendetta. Finalmente. Posso finalmente cominciare la mia vita.»

Era una ragazzina con i capelli biondi e gli occhi azzurri che sembrava avere dodici o tredici anni.

Indossava un abito composto da una muta subacquea ed una stoffa trasparente che creava in tutto e per tutto la figura di un'eroina delle favole.

Faceva parte di coloro che avevano causato un inferno alle Hawaii.

Una volta si era proclamata membro di GREMLIN.

«Non morire ancora. Ho bisogno di te per la mia vendetta.» disse in francese la maga conosciuta come Cendrillon mentre faceva un sorriso macabro.

Parte 6[edit]

Mentre il bianco Scarabeo Rinoceronte 05 lasciava fluttuare Last Order e Fremea su di lui come degli aggeggi per un allenamento di skydiving, si spostò negli intersecati tunnel sotterranei attraverso i tubi di riscaldamento della grande città e gli scarichi polivalenti usati per la prevenzione delle inondazioni, ed alla fine, per il sentiero sotterraneo che era in costruzione. Dal lì si diressero all'uscita e verso la superficie che era traboccante di luce del sole.

Di norma, uno scarabeo gigante probabilmente avrebbe causato subbuglio, ma vi era in corso l'Ichihanaransai. Durante quel festival, le scuole di tutta la Città Accademia usavano la tecnologia più innovativa per competere al fine di focalizzare su ciò che avrebbe portato da loro più studenti, sperando che frequentassero quella scuola. Era un po' insolito il fatto che si tenessero degli spettacoli fuori dal territorio scolastico, ma le persone lo vedevano lo stesso come una cosa abbastanza normale date le circostanze speciali. (Ovviamente, probabilmente era d'aiuto quella voce che la sommossa causata dagli altri scarabei non avesse ancora raggiunto quella zona. Accedere ai maggiori SNS[1] sarebbe stato difficoltoso nel giorno di quel grande evento.)

Ma non potevano restare lì per sempre.

Il creatore di Scarabeo Rinoceronte 05 stava ricevendo un'agevolazione totale dalla Città Accademia. Se avesse avuto libero arbitrio sulle telecamere e sui sensori che c'erano lì intorno, sarebbe riuscito ad adocchiare il grande scarabeo che si spostava per tutto il territorio.

Aveva poche alternative.

La prima era di permettere a Last Order e a Fremea di approfittare della loro piccola stazza per scappare tramite piccole zone, come un condotto di ventilazione. Una volta che ci sarebbero riuscite, Scarabeo Rinoceronte 05 avrebbe potuto andare altrove e causare confusione o un diversivo.

La seconda opzione era quella di muoversi costantemente a grande velocità e non usare alcun nascondiglio. Anche se la loro locazione sarebbe stata scoperta a causa delle telecamere o dei sensori, avrebbero potuto nascondere la loro presenza muovendosi sempre altrove prima che qualcuno potesse precipitarsi nel luogo dove si trovavano.

Scarabeo Rinoceronte 05 si fermò provvisoriamente in un improvvisato campo di basket composto da un appezzamento vuoto tra degli edifici. Mentre continuava ancora a far fluttuare Last Order e Fremea su di lui, lo scarabeo cambiò anche l'estensione delle sue ali giganti per produrre una voce artificiale che cominciò a spiegare la situazione.

Entrambe le scelte erano rischiose, ma il bianco Scarabeo Rinoceronte 05 aveva deciso che la prima lo era di meno. In quell'opzione, le bambine avrebbero potuto spostarsi nelle zone senza telecamere o sensori mentre la seconda richiedeva che fossero esposte ad essi.

Ma...

«Nyah, nyah! Lo stai dicendo ancora?! Essenzialmente, non posso abbandonarti adesso che hai il marchio della Brigata Hamazura!!»

«Possiamo riuscirci in qualche modo se stiamo tutti e tre insieme, quindi non preoccuparti, dice Misaka mentre Misaka si dà una pacca sul petto per mostrare la sua determinazione.»

Scarabeo Rinoceronte 05 non aveva voce in capitolo. Spingere Last Order e Fremea in un condotto stretto o in un cassonetto dell'immondizia non avrebbe avuto senso se avessero cercato di seguirlo mentre provava a creare un diversivo.

Anche se era più che un rischio, lo scarabeo doveva agire al fianco delle bambine.

Scarabeo Rinoceronte 05 cambiò immediatamente idea.

«Voi due siete inseguite da diversi nemici, ma suggerisco di dar loro un ordine di priorità ed agire basandoci su di esso.»

«Nyah, quali nemici?»

«Al momento ce ne sono due più importanti. Il primo è l'esercito composto dai miei compagni... che sono l'arma creata dal Dark Matter del Level 5 n. 2... e Kakine Teitoku, che lo controlla. Ma anche se quest'esercito è incredibilmente potente, posso stimare facilmente quali saranno le loro azioni. Dopotutto, sono parte di esso. Devo solo pensare a cosa farei in quella situazione

Contro di loro poteva funzionare nonostante anche il nemico avrebbe potuto stimare le loro azioni nello stesso modo, ma era meglio di niente.

Alla fine, la situazione non sarebbe diventata mortale proprio nell'istante in cui si sarebbero trovati di fronte a quell'esercito.

E per concludere...

«Il nemico più pericoloso è Fräulein Kreutune. Non so quanto sia forte o quali siano i suoi schemi comportamentali, quindi il rischio di un attacco a sorpresa è estremamente alto.»

All'interno di Scarabeo Rinoceronte 05 era stato inserito solo il minimo necessario dei dati che possedevano su di lei.

Una volta prese le informazioni estimate derivate da quei dati, le convertì in parole.

«Fräulein Kreutune è una creatura che si schiude grazie alle informazioni acquisite. Riesce ad accumularne delle quantità enormi più velocemente che ad osservarle con i cinque sensi. Spera di prendere il controllo delle tante informazioni sul network elettromagnetico conosciuto come Misaka Network

«Nyah???»

Fremea assunse un'espressione assente, ma Last Order cadde in un silenzio profondo.

«Il network usa degli impulsi cerebrali identici e può essere avvertito finché si hanno i mezzi per manipolare la bioelettricità. Per esempio, il mio corpo è equipaggiato con un'antenna organica che usa la struttura delle ampolle di Lorenzini che gli squali usano per trovare le loro prede. Ma...»

«E' lo stesso di come non si possa ricevere il segnale TV sollevando un polo metallico in aria? dice Misaka mentre Misaka chiede conferma.»

«Sì, si ha bisogno di un programma che funga da decoder. La persona più adatta a farlo svolge il ruolo di torre di comando... o meglio, di un'interfaccia esterna. Divorando il tuo cervello, spera di accedere alle informazioni sull'elettromagnetismo che si trovano al tuo interno copiando l'intero labirinto di sinapsi che è esso stesso. Se ci riuscisse, prenderebbe il controllo del Misaka Network e raggiungerebbe velocemente l'eclosione assorbendo per intero le informazioni del network.»

«Divorare... intendi mangiare? dice Misaka mentre Misaka ti pone una domanda.»

«Nyah! Non lo farebbe mai! Ha detto di essere nostra amica!!»

Scarabeo Rinoceronte 05 sperava avessero ragione.

Ma dubitava ne avessero.

I dati che gli erano stati impiantati dicevano che quelle due ragazzine si erano imbattute in Fräulein Kreutune la notte precedente.

Ed una volta scattata la mezzanotte, la donna aveva solamente ottenuto la funzione di divorare i cervelli.

Era meglio non crederla la stessa persona che era stata la notte precedente.

«Fräulein Kreutune non è stata guidata dalla ragione, dai pensieri, dai desideri, dalla brama o dall'istinto... non è niente più che una funzione. E per quella ragione, è potente. Proprio come qualcuno che usa la calcolatrice del proprio cellulare e dimentica come fare dei calcoli semplici a mente e qualcuno che usa il metodo di scrittura del cellulare e dimentica come scrivere i kanji, questa nuova funzione ha forzatamente cambiato il suo modo di vivere. Gli schemi di pensiero di Fräulein Kreutune non hanno alcuna conseguenza. Anche se cerca di fermarsi, questa funzione la dominerà.»

Era un'umana che nessuno era riuscito ad uccidere in alcun modo per centinaia di anni.

Adesso si stava avvicinando usando il metodo più veloce disponibile al fine di divorare il cervello della bambina.

In parole povere, Scarabeo Rinoceronte 05 aveva stimato che lui stesso non fosse in grado di fermare l'avanzata di Fräulein Kreutune anche se fosse riuscito ad attaccarla in qualsiasi modo volesse. Sparare innumerevoli granate, schiantarsi su di lei con il suo corpo gigante, pugnalarla con il suo corno... Lo scarabeo poteva pensare infiniti modi di arrecarle parecchio danno, ma non riusciva a vedere un modo che l'avrebbe fermata.

L'insetto aveva un'immagine mentale delle sue gambe che continuavano inesorabilmente ad andare avanti anche se aveva la testa staccata, il cuore fatto a pezzi o l'intera parte superiore del corpo distrutta.

Scarabeo Rinoceronte stesso era un'arma senza alcun punto debole. Era stato creato per rigenerare eventualmente qualsiasi danno e riconquistare la libertà di movimento anche se ci sarebbe voluto tempo.

Ma Fräulein Kreutune era un po' diversa.

Scarabeo Rinoceronte 05 aveva una buona relazione proporzionale tra la quantità del danno provocato ed il tempo di cui aveva bisogno per rigenerarsi, ma nella donna non poteva essere vista una relazione del genere.

Se fosse stato gravemente danneggiato, lo scarabeo non sarebbe riuscito a muoversi per un po' ; ma Fräulein Kreutune avrebbe potuto continuare l'attacco senza alcuno scarto temporale anche quando le veniva inflitto un danno eccessivo.

Era una differenza lieve, ma Scarabeo Rinoceronte 05 riusciva a capire esattamente cosa significava, come un artigiano che aveva raggiunto un certo livello di competenza.

L'ideale sarebbe stato non incontrarla mai.

Era quella la conclusione di Scarabeo Rinoceronte 05.

Affrontarla sarebbe stato come giocare un gioco prolungato di poker contro un avversario che aveva un'infinita quantità di denaro da scommettere. Il più piccolo errore ti avrebbe portato in bancarotta. Se avessi continuato, non saresti mai sopravvissuto .

Fortunatamente, Fräulein Kreutune poteva spostarsi solo usando i suoi arti.

Non potevano crescerle all'improvviso le ali o tessere ragnatele come un ragno.

Avrebbe aumentato il rischio di essere catturati da Kakine Teitoku e dalle sue armi, ma non potevano mettere degli ostacoli che ostruivano il suo cammino spostandosi semplicemente tra le mura degli edifici o da tetto a tetto. Lo scarabeo al massimo poteva usare delle caratteristiche speciali della sua forma da insetto.

Ma mentre lo stava pensando...

«Nyah. Se questo è il caso, dobbiamo salvarla!!»

«La nostra amica sta soffrendo, quindi non abbiamo scelta, concorda Misaka mentre Misaka annuisce.»

I loro pensieri avevano preso una direzione del tutto diversa.

La risposta alla quale era arrivato lo scarabeo, basata sulle sue diverse decisioni, era stata del tutto spazzata via.

Quando Scarabeo Rinoceronte 05 cadde in uno stato confusionale come una macchina che aveva perso traccia della sua posizione momentanea a causa di un'interferenza elettromagnetica, le due ragazzine parlarono.

«Dopotutto, hai detto che non ha niente a che vedere con i suoi pensieri. Ciò significa che non è colpa sua. Non capisco tutte queste cose difficili come le funzioni o altro, ma non possiamo tralasciare questa storia se è stata forzata a farlo.»

«Misaka sa com'è, dice Misaka mentre Misaka ricorda. Misaka sa quanto sia doloroso essere fatti di qualcosa che non si vuole per il guadagno di qualcun altro, a causa di un programma o di un virus o qualsiasi cosa, dice Misaka mentre Misaka si tamburella le tempie con il dito indice. Non possiamo lasciare che accada. E se sta accadendo ad un'amica di Misaka, dobbiamo salvarla, dice Misaka mentre Misaka fa un annuncio.»

Perché stava soffrendo.

Perché volevano salvarla.

Perché era loro amica.

Perché.

Il bianco Scarabeo Rinoceronte 05 si zittì quando vide che quelle bambine avrebbero agito in base a delle ragioni tanto piccole nonostante sapessero che se fossero state effettivamente catturate, le loro vite sarebbero state in pericolo. Lo scarabeo analizzò il perché il suo accurato processo di calcolo non fosse stato valido. In aggiunta al processo logico di base, aveva anche ottenuto l'abilità di produrre schemi di segnali costruiti sul modello delle semplici emozioni umane. Cominciò ad investigare sul perché non fosse riuscito a predire come si sarebbero sentite quelle bambine.

Arrivò ad una probabile conclusione:

Perché entrambe possedevano un vero cuore.

Avevano fatto prevalere le emozioni sulla logica. Avevano riposto le loro speranze al di sopra dei calcoli. Anche se era insensato, poteva essere ciò che era un vero cuore umano. Anche se era ridicolo, era qualcosa di prezioso il quale non poteva essere deriso da nessuno.

In quel caso, Scarabeo Rinoceronte 05 non avrebbe avuto altra scelta che procedere.

La risposta alla quale erano giunte le due ragazzine era qualcosa di prezioso, nobile e bellissimo. Ma nello stesso tempo era immatura, pericolosa e probabilmente avrebbe portato al fallimento. E così c'era bisogno di qualcosa per legare la distanza tra ideale e reale. Prima che Last Order e Fremea potessero salvare qualcuno con quella risposta, c'era bisogno di qualcosa per distruggere i rischi della realtà.

Era improbabile che l'irregolare scarabeo che aveva abbandonato il controllo del suo creatore Kakine Teitoku potesse avere un futuro.

Il suo destino era di essere seguito dal suo padrone Kakine Teitoku con alcun posto dove tornare e nessuno scopo. Il suo destino era di essere respinto come sconosciuto o come un'arma pericolosa da tutte le organizzazioni e gruppi.

Così...

Voleva almeno accertarsi che le due bambine tornassero nel posto da dov'erano venute. Se nel loro mondo era normale rischiare la propria vita per un amico, lo scarabeo avrebbe dato la priorità al loro modo di fare le cose. E così non l'avrebbe visto solo come un obiettivo su cui lavorarci; si sarebbe accertato di portarlo a termine perfettamente, a tutti i costi.

E ciò avrebbe anche dato un senso al fatto che aveva abbandonato il controllo del suo padrone.

«Capito.» disse il bianco Scarabeo Rinoceronte 05 usando le sue ali giganti come se sentisse un'angoscia interna per quanto potesse essere alto il rischio. «Scapperemo dall'inseguimento di Kakine Teitoku e faremo del nostro meglio per salvare Fräulein Kreutune. Va bene?»

«E' questo che significa essere amici! dice Misaka mentre Misaka batte il palmo della mano sulla tua corazza mentre galleggia in aria!»

«Nyah! Non mi sarei aspettata altre risposte da un membro della Brigata Hamazura. Fare del tuo meglio è grandioso, ma non dimenticare mai che dobbiamo tornare a casa insieme!!»

Scarabeo Rinoceronte 05 non aveva l'abilità di creare espressioni usando i muscoli della faccia.

Ma sentiva che quella era la decisione migliore.

Apprezzò la promessa delle bambine, ma dubitò di esserne all'altezza.

Parte 7[edit]

Il suono ripetitivo del calcestruzzo che veniva fortemente colpito da un metallo si faceva sempre più distante. Esso proveniva da un tunnel sotterraneo, ma Hamazura riusciva ancora a sentirlo dalla superficie.

«Pare che quegli scarabei si stiano dirigendo da qualche altra parte.»

«Pensi stiano seguendo Fremea e l'altra bambina?»

Yoshikawa Kikyou stava usando il cellulare mentre diede una scorsa ad Hamazura e Takitsubo che stavano discutendo della questione.

Ma non ricevette una risposta.

«Non risponde... Ma potrebbe essere più sicuro se non avesse il cellulare acceso. Eliminerebbe un mezzo per far sì che gli inseguitori rintracciassero la sua posizione.»

«Cosa pensa sia accaduto?» chiese Hamazura.

«Non sono esattamente ottimista, ma suppongo che quegli scarabei stiano inseguendo le bambine. Dubito che le loro specifiche siano abbastanza basse da perderle di vista, eppure non le hanno ancora raggiunte. Suppongo che la conclusione logica sia che qualcuno o qualcosa le stia aiutando.»

«Come lo scarabeo irregolare?»

Hamazura ricordava quello scarabeo gigante che aveva bloccato l'uscita con il suo stesso corpo.

Ma era stato lasciato con la domanda di chi aveva rilasciato quelle armi e per quale proposito. E se fossero stati controllati da qualcuno, sarebbero stati forniti di funzioni spiacevoli?

Per esempio...

I pensieri personali dello scarabeo irregolare potevano essere bypassati per dare la priorità ad un comando remoto?

«Quei tunnel sono stati fatti per diversi propositi: linee metropolitane, scarichi multiuso, dei cavi ed altre infrastrutture. Tuttavia, avevano tutti una cosa in comune. La loro struttura era tanto complicata quanto quella di un formicaio. Se si stanno spostando ignorando le regole del traffico sarà difficile prevedere quale uscita userà chiunque li stia guidando.»

«E se li raggiungessimo, cosa succederebbe? Gli inseguitori non sarebbero tanto lontani. Hanno almeno la potenza di fuoco di un carro armato e una tecnica di controllo dei vettori per manipolare delicatamente le onde d'urto. Inoltre, possono rigenerarsi anche se vengono fatti in due, se hanno abbastanza tempo. ...Non è un nemico da affrontare con qualcosa come un bazooka.» disse Yoshikawa.

«C'è ancora qualcosa che possiamo fare.» Hamazura si chinò ed usò una piccola pietra che aveva trovato per abbozzare un semplice diagramma schematico sul marciapiedi. «Non possiamo distruggere questi scarabei. Infatti, se lo facessimo si rigenererebbero. Ma se li bloccassimo? Per esempio, se li trafiggessimo con un paio di paletti appuntiti come degli arpioni usati per gli squali, non riuscirebbero ad estrarli.»

«Hamazura, sai quant'è dura la loro corazza?» chiese Takitsubo.

«Abbiamo visto molti di loro combattere, ricordi? Forse è perché sono fatti per rigenerarsi, ma non sembra assolutamente che la loro corazza sia così assurdamente forte che nemmeno una bomba atomica possa distruggerle. Se usassimo qualcosa come ciò che usano le squadre anti-terrorismo per buttare giù le porte, dovremmo riuscire a perforarla.»

«Ricordo un pile bunker che poteva distruggere in modo discreto delle spesse porte a tenuta d'aria che erano state sviluppate in caso un gruppo armato subentrasse in una struttura di ricerca.» commentò Yoshikawa. «Ovviamente si diceva che potesse portare al terrorismo stesso se fosse stato usato in modo sbagliato.»

Il tipo di pile bunker a mano sarebbe stato immagazzinato nelle stazioni dell'Anti-Skill o nei veicoli o nelle cassette di protezione di catastrofi nei centri di ricerca. Hamazura non era particolarmente orgoglioso del fatto, ma poteva mettere le mani su uno di loro se avesse usato il talento che aveva acquisito negli Skill Out.

Per scalfire la corazza di quei bianchi scarabei rinoceronti, avrebbero dovuto portare quell'equipaggiamento pesante con loro. Ma per restarne ad una distanza sicura, avevano bisogno di sconfiggerli mentre erano a 5 km di lontananza da loro. Ovviamente non potevano prepararsi a farlo in alcun modo. E qualsiasi distanza minore di quella faceva lo stesso. Che fossero stati lontani dal nemico 4 km o 1 mm, sarebbero comunque stati colpiti da quelle granate nell'istante in cui sarebbero stati individuati.

Sarebbe stato meglio in quel modo.

«Ma Hamazura, ciò significa...» disse Takitsubo.

«Già, non è perfetto nemmeno l'irregolare che sta proteggendo le bambine. Se i suoi movimenti vengono sigillati, saranno privi di difese. Dobbiamo salvarle prima che ciò accada.»

Ma all'improvviso sentirono una voce familiare provenire da un lato.

«Hm? Che diavolo? Che succede?»

«Mugino?» disse Hamazura in modo confuso mentre si voltava.

Accanto all'alta sagoma di Mugino c'era Kinuhata Saiai che li stava salutando con la mano.

«Prima dell'alba siamo state attaccate da una persona fastidiosa e ci siamo imbattute in qualcosa di super sospettoso che stava accadendo in città. Ho solo super perso di vista quella rompiscatole di Kuroyoru e ho incontrato Mugino quando all'improvviso ho super notato voi due.»

«Hamazura, spiega la situazione in trenta secondi.»

Dato che la situazione richiedeva tante spiegazioni, Hamazura cominciò a parlare molto velocemente. All'inizio Mugino lo seguì in maniera abbastanza garbata, ma in breve tempo si zittì e le apparve sul viso uno sguardo contrariato. Alla fine della spiegazione lo afferrò per la collottola.

«E' così, Hamazura? Quindi ciò che stai dicendo è che non hai idea di dove sia Fremea, l'hai lasciata con un'arma senza controllo che potrebbe non essere sicura e non sai il motivo per il quale venga attaccata o chi le stia dietro?»

«Heh... Eh heh heh. Potresti metterla così, suppongo.»

«...»

«Aspetta, Mugino, aspetta! Potrà essere una disgrazia, ma perdona Hamazura!!»

«E' vero, se continui a schiaffeggiarlo con il braccio finto, gli super staccherai la testa!!»

Kinuhata e Takitsubo cercarono freneticamente di fermare la tirannica regina dopo aver visto la testa di Hamazura oscillare avanti e indietro e andare a tempo con il suono dei colpi, come se fosse diventato un metronomo umano.

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Con la stessa noncuranza con la quale si lancia via una lattina vuota, Mugino fece lo stesso con quel ragazzo delle superiori con una sola mano. Hamazura si schiantò su un albero nel ciglio della strada e scivolò sul terreno. Era difficile dire se fosse stato rilasciato o gli fosse stato inflitto il colpo finale.

«Prendi un punto di demerito per tutto quanto, ma la cosa che è davvero fuori discussione sono i tuoi strumenti di opposizione alle armi nemiche. Cosa sono queste assurdità riguardo l'essere finiti una volta che si viene presi di mira che tu sia lontano 4 km o 1 mm? Il tuo piano è tanto irrazionale quanto decidere di lanciare una mina perché non hai un missile. Ovviamente essere lontano 4 km è più sicuro che essere a 1 mm.»

Hamazura sentì un forte desiderio di guardare altrove dato che una volta aveva lanciato una mina su un veicolo armato nelle pianure innevate della Russia, ma distogliere lo sguardo avrebbe potuto turbare Mugino e avrebbe potuto farla cominciare di nuovo con quegli schiaffi mortali.

E così disse semplicemente la verità piuttosto che accampare scuse non necessarie.

«Ma noi non siamo l'Anti-Skill o una qualche organizzazione oscura che ha un adeguato sostegno. Quando dovremo trovare un mezzo per attaccare a distanza di chilometri che possa sfondare il loro arm... bffaaah???!!!»

Hamazura urlò all'improvviso perché Mugino aveva usato senza pietà il tallone per pestare ciò che c'era tra le anche del ragazzo mentre era seduto a terra.

Sembrava che Hamazura stesse per avere la schiuma alla bocca.

«Hamazura, che succede? Perché stai tremando?» disse Takitsubo osservandolo con lo sguardo vuoto quando il ragazzo cominciò a tremare.

«Forse tutto il corpo è super grato per quel premio inaspettato.»

La vera risposta era che non era riuscito ad avere una reazione diretta.

Mentre Hamazura cominciò seriamente a preoccuparsi su fin dove si spingesse la pazienza delle ragazze, sentì la voce di Mugino.

«Hai fondamentalmente bisogno di potenza di fuoco che può far fuori un carro armato che si trova alla distanza di 5 km, giusto? E' più facile che far girare una penna tra le dita. Perché ti preoccupi così tanto di qualcosa come questa quando sei preparato a correre con una mina in mano? Che cosa insensata.»

«...Mugino?»

«O cosa? Stai cercando di dire che il potere di Meltdowner che possiede Mugino Shizuri-san, Level 5, sia più scarso e difficile da usare di un lanciatore di razzi da 10.000 yen?! Allora, Haaamazuraaa?!»

«Nooooooooooooooooo!! Non so se tu stia cercando di coprire l'imbarazzo o se tu sia davvero incazzata, ma smettila di esibirti in pubblico con il denki anma[2]! Ed il tacco dei tuoi stivali sta per distruggerli seriamente, quindi baaaaaaaaaaastaaaaaaaaa!!»

Hamazura non riusciva a far niente per fermare l'inferno dell'adolescenza. Dato che stava per perdere conoscenza, si accorse che Yoshikawa Kikyou aveva chiamato qualcuno col cellulare. Aveva detto che non era riuscita a contattare Last Order, quindi probabilmente stava provando con qualcun altro.

E...

L'intellettuale donna che probabilmente sarebbe stata bene con un camice da laboratorio diventò visibilmente abbattuta mentre parlava. Sembrava una pianta che era stata lasciata esposta sulla finestra durante il calore dell'estate o una bambina che era stata sgridata dalla maestra per aver dimenticato i compiti.

Da quando aveva riagganciato, a Yoshikawa era stato trasmesso un umore nero.

«Pare che anche io sarò sgridata per una supervisione inadeguata. Mi chiedo se riceverò un denki anma da un esper di alto livello.» chiese con degli occhi dallo sguardo distante.

Parte 8[edit]

Dopo essere arrivati in superficie, Scarabeo Rinoceronte 05 si fermò con qualche pensiero che gli frullava nella mente. Fece scendere a terra Last Order e Fremea. Avrebbe potuto continuare a farle fluttuare a mezz'aria usando le sue ali giganti, ma le bambine avevano cominciato a ruotare sul proprio baricentro e a divertirsi così tanto che si stavano avvicinando altri bambini. Lo scarabeo decise che al momento fosse meglio fermarsi.

«Conosci l'Ichihanaransai? chiede Misaka mentre Misaka solleva il naso verso di te.»

«Ehm...»

«Nyah! Quante volte devo essenzialmente dirti che mi dà fastidio essere guardata dall'alto in basso?!»

«Potete ascoltarmi per un attimo? Pronto?»

Apparentemente sembrava che Scarabeo Rinoceronte 05 fosse sfuggito al controllo di Kakine Teitoku, ma non era riuscito a scappare del tutto alla sua maledizione. Tuttora, l'ordine di eliminare la ragione che stava dietro le azioni di Fräulein Kreutune uccidendo Last Order, veniva ripetuto costantemente all'interno della testa dello scarabeo.

«Ta-dan! Misaka ha la cartolina per i timbri, dice Misaka mentre Misaka la mostra. Se non riuscirete ad averne una in tempo, non potrete prendere parte agli eventi, dice Misa...»

«Nyah, nyah!! Anche io ne ho una!»

La ragione per la quale Scarabeo Rinoceronte 05 non aveva effettivamente fatto nulla riguardo quell'ordine, era perché stava sfruttando il suo ruolo di "limitare le idee" per convertire costantemente il comando vocale in una sua interpretazione personale. Non stava respingendo il comando o creandone uno nuovo da sé. La relazione di padrone e schiavo non era cambiata.

«Abbiamo entrambe una cartolina! Dobbiamo essenzialmente vedere chi vince mentre ci dirigiamo agli stand delle scuole!»

«Cos'è successo alla volontà di salvare Fräulein Kreutune?!» chiese lo scarabeo.

E così...

Scarabeo Rinoceronte 05 stimò che lui stesso fosse in definitiva una delle più grandi minacce per le due ragazzine che stavano di fronte a lui.

«Heh heh heh. Riempire la cartolina è abbastanza facile, ma la sua eleganza dipende da quali timbri si usano, dice Misaka mentre Misaka spiega la situazione. Non pensare di poter sconfiggere Misaka senza riempire la cartolina con dei timbri di cibo limitato a quindici persone o a quelli segreti! dice Misaka mentre Misaka dichiara vittoria.»

Se a Scarabeo Rinoceronte fosse stato dato un comando vocale di proposito, in modo che non riuscisse a convertirlo in modo scorretto, sarebbe stato forzato ad uccidere Last Order e Fremea senza esitazione.

«Nyah! Devo sbrigarmi!! Di questo passo, accaparrerai tutti i timbri più mostruosamente rari per te!!»

«Hnya ha ha ha ha!! Se pensi che quelli mostruosamente rari siano tanto quotati quanto valgono, non hai possibilità di battere Misa... Aspetta, aspetta! Ascolta Misaka fino alla fine prima di precipitarti, dice Misaka mentre Misaka...!!»

Ed anche se le cose non si spingevano a tanto, le informazioni che erano state raccolte dai cinque sensi dello scarabeo erano condivise nella totalità con ciò che costituiva il "n. 2", l'esercito di Dark Matter sarebbe arrivato da loro in men che non si dica.

«Eh? Dove sono andate le ragazzine?»

Una volta accortosi che le voci rumorose si stavano facendo sempre più lontane, Scarabeo Rinoceronte 05 smise di pensare. Emise una voce artificiale con le ali, ma non ricevette alcuna risposta.

Quando si guardò intorno, le trovò che si dirigevano verso una scuola vicina con la cartolina in mano. Lo scarabeo decretò che le ragazzine avessero perso la consapevolezza del fatto che fossero inseguite. Aveva bisogno di catturarle immediatamente per tenerle al sicuro.

Ma come?

Avrebbe potuto usare le sue ali giganti per far svolazzare le ragazzine in aria, ma non possedeva la potente e costrittiva abilità di catturare le persone che stavano gironzolando a caso.

Scarabeo Rinoceronte 05 controllò nuovamente le specie che avevano principalmente due delle sue sei zampe. Esse erano fatte per fornire un'alta velocità dei movimenti e per sopprimere il rinculo quando si sparava una granata. Sulla parte finale avevano anche delle punte che sembravano artigli, quindi c'era un vero rischio di fare a pezzi le bambine se avesse cercato di trattenerle con le zampe.

Dopo averci pensato per un po', Scarabeo Rinoceronte 05 abbandonò l'idea.

Non riusciva a pensare ad un modo.

«Bene!»

Qualche scintilla arancione cominciò a volare dall'asfalto mentre Scarabeo Rinoceronte 05 cominciò ad inseguire Last Order e Fremea.

Dato che era il primo giorno dell'Ichihanaransai, la zona intorno alla scuola era piena zeppa di studenti. Lo scarabeo non vide modo in cui potesse mescolarsi in quel luogo, ma nel sorprenderlo, nessuno si meravigliò in modo rilevante.

Una massa numerosa di voci raggiunse le sue orecchie... o piuttosto, le sottili ali che apriva per localizzare le vibrazioni nell'aria.

«Questo viene dall'università principale, no? Quella cosa dove combattono mentre cavalcano robot dalla forma di scarabei o cervi volanti. Sicuramente i ragazzi amano gli insetti.»

«Ma ne hanno uno bianco? E' una versione rara o qualcosa del genere???»

«La triste verità è che perderanno i fondi per le ricerche se non mostreranno periodicamente i frutti di ciò che studiano in modo che persino un bambino possa capirli.»

Una volta accettato lo scarabeo a modo loro, non ci videro niente di male. Scarabeo Rinoceronte 05 era un po' preoccupato del fatto che una strana arma potesse farsi strada in un campus scolastico senza nessun tipo di permesso, ma alla fine riuscì a raggiungere le due bambine che correvano tra gli improvvisati labirinti degli stand.

Sembrava che riuscissero a pagare dando le loro IC card per la metropolitana alla studentessa che stava allo stand.

«Cosa state facendo?» chiese lo scarabeo.

«Nyah, nyah!! E' uno stand di tiro a segno! Non pensi che far sì che lo stampino raro sia il premio equivalga a barare?! Essenzialmente è troppo piccolo da colpire!!»

«E' vero che il fine di questo stand è di sparare alla ragazza che lo gestisce? chiede Misaka mentre Misaka tiene la pistola con il tappo di sughero con una mano.»

Scarabeo Rinoceronte 05 esaminò lo stand.

La studentessa delle medie che lo gestiva stava facendo un sorriso forzato, ma questo stava cominciando a contorcersi un po'. Lo stand stesso aveva diverse mensole in legno scalate con su dei peluche carini ed altri premi. Sembrava essere un gioco dove si doveva sparare ad essi con il fucile.

Scarabeo Rinoceronte 05 agitò leggermente il cannone in maniera simile all'inclinare la testa quando si è confusi.

«Non si tratta di un'apparecchiatura leggermente violenta?»

«Che stai dicendo? Misaka si dispiace molto di più per il peluche che è rimasto tutto solo alla fine della mensola, insiste Misaka mentre Misaka sostiene la pistola. Questo colpo rilascerà l'anima del peluche! dice Misaka mentre Misaka si porta in alto oltre il bancone per avvicinare di più la sua pistola all'obiettivo, il che è del tutto giusto e definitivamente non è bara... fgyahhh!!»

«...»

Dato che Last Order si stava praticamente arrampicando sulla cima del bancone, stava quasi per cadere all'interno dello stand ondeggiando come un'altalena, così la studentessa delle medie la fermò freneticamente.

Dato che Fremea sparava tappi di sughero uno dopo l'altro nel tentativo di colpire il timbro raro, all'improvviso si voltò verso Scarabeo Rinoceronte 05.

Più specificatamente, si voltò a guardare il corno che fungeva da cannone.

«Nyah. Non puoi usarlo.»

«Lo so.»

«Nyag, nyah!! Non importa quanti problemi io abbia a colpire il timbro raro, essenzialmente non puoi sentirti frustrato ed usarlo!!»

«Sto avendo problemi a decidere se tu stia cercando di fermarmi o mi stia istigando a farlo. In ogni modo, non lo farò.»

Mentre forniva quella risposta ideale, Scarabeo Rinoceronte 05 continuò a fissare i peluche allineati nello stand.

Non erano altro che pupazzi di pezza colorati e dalle forme di animali.

Uno aveva la forma del leone, quindi veniva chiamato leone.

Uno aveva la forma della giraffa, quindi veniva chiamato giraffa.

Uno aveva la forma dell'elefante, quindi veniva chiamato elefante.

Sembrava che il modo standard in cui li guardavano gli esseri umani, fosse che il peluche dalla forma di leone non venisse chiamato elefante anche se erano fatti entrambi nello stesso modo ed avevano lo stesso contenuto. Eppure le scarpe di pelle che stava indossando la studentessa delle medie che gestiva lo stand erano fatte di vero cuoio, nonostante non si chiamassero mucca.

Il mondo misterioso dove le cose vere e le imitazioni erano mescolate insieme, fecero chiedere a Scarabeo Rinoceronte 05 come sarebbe stato catalogato lui stesso.

Era uno scarabeo rinoceronte perché il suo aspetto esterno era fatto in modo da sembrare tale?

Era Dark Matter perché era stato creato con quel singolo materiale?

Era meramente qualcosa che riceveva costantemente degli ordini dal n. 2 della Città Accademia?

C'era un qualche valore in qualcosa che continuava ad interpretare intenzionalmente male gli ordini che gli venivano impartiti?

«Nyah. Vuoi il leone?»

«Cosa?»

«Lo stai fissando essenzialmente da un po'. Se lo vuoi, dillo! Possiamo cooperare per prenderlo! Nyah, nyah. Quindi punta quel corno gigante verso lo stand.»

«...Ti ho detto che non sparerò.»

«Non devi, quindi muoviti, muoviti.»

Ancora confuso, Scarabeo Rinoceronte 05 fece come gli era stato detto. Una volta fatto, Fremea cominciò all'improvviso ad arrampicarsi su di esso. Si fece lentamente la strada verso l'estremità con le cosce avvinghiate intorno al corno, come se stesse attraversando con cautela un tronco che si trovava su un dirupo.

Quando raggiunse la parte finale del cannone, che era praticamente conficcata nello stand, allungò la pistola dandosi delle arie.

«Nyah. Non posso sbagliare a bruciapelo!!»

«...»

Scarabeo Rinoceronte 05 non voleva aiutarla a barare, quindi mosse il cannone avanti e indietro.

La studentessa che gestiva lo stand non capiva ancora parte di ciò che stava accadendo, o semplicemente sorrideva a ciò che poteva capire della situazione.

Dopo di ciò, si riuscì a sentire il piccolo crack all'interno del corpo di Scarabeo Rinoceronte 05.

Alla fine, il tributo da pagare per aver abbandonato il controllo di Kakine Teitoku aveva cominciato a farsi sentire.

Parte 9[edit]

All'improvviso vi fu una specie di bombardamento nel Settimo Distretto.

Quella piccola informazione aveva raggiunto le maghe che avevano sprecato il loro tempo dirigendosi verso il Dodicesimo Distretto.

Silvia.

Brunhild Eiktobel.

Leivinia Birdway.

«E' possibile che sia un altro diversivo che ci fa solo perdere tempo, ma è sicuramente meglio di niente. Anche un'esca può dare delle informazioni se ce li lavoriamo bene.» borbottò il Santo chiamato Silvia mentre sembrava annoiata.

Diede un morso ad un sandwich e bevette un sorso di caffè all'interno di una famosa catena di ristoranti prima di spingere lontano da lei l'intero piatto, senza alcuna espressione.

Esso finì vicino a Brunhild che lo spinse vicino a Leivinia.

«Chi troveremo sulla scena del bombardamento cambierà dipendentemente sul fatto che sia una semplice lotta per assicurarsi lo scatenarsi di Fräulein Kreutune o di un diversivo fatto per attirare la nostra attenzione. Se la conclusione fosse questa, potrebbe diventare una battaglia infinita dopo che Fräulein Kreutune riuscisse a radunarsi in un posto solo.» disse Brunhild mentre mangiò un boccone di un hot dog, fece una smorfia e lo riempì di senape, quindi cominciò di nuovo a mangiare. «E se fosse stato un diversivo elaborato, chi se n'è occupato? GREMLIN? La parte nascosta della Città Accademia? Oppure...»

«Kamijou Touma?» disse Leivinia mentre con la forchetta tagliava a pezzi una piccola insalata, senza nemmeno guardare il piatto che le era finito davanti. «Dubito che costruirebbe un diversivo con un grande potere distruttivo... o almeno, non per suo volere. Dipende tutto dalla persona con cui sta collaborando. Ad essere sincera, a volte non riesco a prevedere come funzioni il suo cervello.»

Nel sentire le parole di Leivinia, Silvia fece un sorrisetto.

«Quindi sei una bambina che tiene il broncio? Beh, ti s'addice e personalmente mi piace.»

«...Cosa?»

«Sembri una ragazza nel momento successivo in cui il ragazzo del vicinato più grande di lei sul quale faceva affidamento, si trasferisce e ti lascia alle spalle. Inoltre è riuscito a giocarti nonostante gli avessero sparato in un incidente inaspettato. Quindi sei sorpresa del fatto che qualcuno che guardavi dall'alto in basso abbia analizzato la situazione più a fondo di quanto pensassi? Ma è così che sono le persone. Alcuni di loro pensano di più di quanto gli altri pensino che facciano.»

«Ti stai prendendo gioco di me?»

«Non so con chi tu ce l'abbia adesso.» disse Silvia ignorandola. «Ma la tua rabbia è mal indirizzata. L'hai ingannato quanto ti pare e piace per i tuoi stessi fini, ma adesso non ti va giù che ti abbia ripagato? E' così infantile. Hai bisogno di essere preparata sul fatto che gli altri possano fare a te ciò che tu hai fatto a loro. Dovresti considerarti fortunata che non ti abbia ripagata due o tre volte in modo peggiore di quanto abbia fatto tu.»

«...»

Il ristorante si riempì di una sensazione simile a qualcosa di invisibile che stava bruciando.

In un paese più pericoloso gli altri clienti avrebbero potuto realizzare che si trattava di un istinto omicida.

Silvia era ovviamente il tipo di persona che sapeva perfettamente cosa fosse.

Eppure lo ignorò e continuò a parlare.

«Naturalmente ci sono molte ragioni diverse per ingannare le persone. Spesso giustificano ciò che hanno detto con l'essere "una bugia gentile". Suppongo che sarebbe specialmente difficile, se fosse il tuo caso. Per esempio, se per caso avessi cercato di portare in salvo un certo qualcuno da questo conflitto con GREMLIN, prima che si intensificasse...»

Esplose un suono come quello di un bicchiere che si rompeva.

Osservando la sola scena, l'accaduto non era chiaro.

Leivinia Birdway stava tendendo il suo braccio sottile oltre il tavolo e Brunhild Eiktobel la afferrò per il polso.

Silvia stava ancora sorridendo.

Le stava scendendo una goccia di sangue dall'angolo della bocca.

«Trattieniti.» borbottò senza far rumore Brunhild.

Leivinia strinse liberamente la mano e parlò in modo disinteressato.

«Dov'è Ollerus?»

«Si sta preparando.»

La ragazzina schioccò la lingua per la semplice risposta di Silvia.

E poi si alzò dalla sedia.

«Cominciamo noi stesse. ...Questa volta distruggeremo tutto così a fondo che non resterà niente.»

Due dei pochi venti Santi al mondo ed il boss di una delle più grandi associazioni magiche dell'Inghilterra.

Quei mostri possedevano abbastanza potere da distruggere un'intera nazione che avesse delle difese magiche deboli. Ed avrebbero agito presto.

Parte 10[edit]

«Yakisoba arcobaleno!!» annunciò Fremea mostrando orgogliosamente un piatto di spaghetti il quale colore era ovviamente troppo artificiale.

Avevano visitato circa tredici scuole, ma le ragazzine non mostravano alcun segno di stanchezza. Data la costituzione del loro tessuto muscolare avrebbero dovuto avvertirla, ma Scarabeo Rinoceronte 05 stimò che la secrezione nei loro cervelli doveva aver rallentato la consapevolezza di quel fatto.

(Spero...) pensò Scarabeo Rinoceronte 05 mentre si poteva sentire un suono di rottura all'interno del suo corpo. (Spero di potermene occupare nello stesso modo...)

Era stato creato dal potere del Level 5 n. 2 della Città Accademia, il Dark Matter.

Originariamente, Scarabeo Rinoceronte 05 avrebbe potuto sopportare facilmente l'esplosione di un carro armato e avrebbe potuto rigenerarsi quasi istantaneamente dall'esplosione di una nave da guerra.

Ma di fatto non era tanto resistente.

Poteva essere qualcosa di simile alla pelle che se non si fosse rinforzata, nel proteggere un animale si sarebbe decomposta.

Lo schiavo non era niente più che un meraviglioso materiale. Sfruttarne l'uso era il lavoro del padrone.

«Nyah? Perché sei così calmo?»

«Oh, senza ragione...»

«Sei affamato? Essenzialmente puoi prendere metà del mo yakisoba arcobaleno!»

«Spero di poter rifiutare quell'offerta con tutto me stesso.»

Scarabeo Rinoceronte 05 si concentrò sul controllare nuovamente le sue condizioni interne mentre le teneva nascoste.

Kakine Teitoku, il n. 2 della Città Accademia e Fräulein Kreutune dovevano essere ancora sulle loro tracce. Lo scarabeo aveva inserito delle condizioni iniziali così che la possibilità di pericolo fosse minore in caso fossero rimasti costantemente in movimento piuttosto che in un posto. E per giunta aveva determinato di lasciare che la loro strada fosse decisa dalle idee casuali di quelle ragazzine, perché riuscire a capirle era più difficile che farlo in modo meccanico, calcolando la via di fuga più breve ed ottimale.

Ed ancora...

Più che altro era giunto al fatto che Scarabeo Rinoceronte 05 si fosse semplicemente arreso a Last Order e Fremea che si spostavano impazientemente da un posto all'altro.

«Heh heh heh. Misaka ha riempito metà della cartolina, dice Misaka mentre Misaka ride sotto i baffi.»

Last Order aveva comprato una borsa piena di varie caramelle a forma di prisma, ma dopo averne prese solo due o tre, legò il sacchetto con un morbido filo decorato.

«Questi sono dei regali, dice Misaka mentre Misaka li mette nella zona di deposito.»

Sembrava che la "zona di deposito" fosse il cannone di Scarabeo Rinoceronte 05. Da quando avevano ottenuto quel filo morbido, le bambine avevano legato dei sacchetti riempiti di dolci ad esso, come se fosse una corda stendipanni.

«Una farfalla sarebbe più carina, dice Misaka mentre Misaka si lamenta.»

«Sei stata influenzata da pregiudizi. Per favore, pensaci razionalmente. Non puoi distinguerle dalle falene.»

«Hah hah hah. Sì, ma uno scarabeo rinoceronte che brilla di nero sembrerebbe uno scarafa...»

Lo scarabeo fece vibrare le sue sottili ali giganti per bloccare il resto del commento con una fase inversa dell'onda sonora.

C'erano delle cose che semplicemente non potevano essere dette.

«Nyah? Cos'è quello?»

«I commenti di prima hanno suggerito che volevate agire per salvare Fräulein Kreutune, ma come pensate d farlo? Per me, un problema che si pone è che non sappiamo dove si trova.»

«Hah hah hah. Lascia fare a Misaka! dice Misaka mentre Misaka gonfia il petto con orgoglio!» Last Order diventò piena di sé senza motivo. «Le ho dato un cercapersone di sicurezza, così che avremmo potuto contattarci! dice Misaka mentre Misaka rivela il suo piano segreto. Ha il GPS, quindi possiamo sapere dove si trova adesso, dice Misaka mentre Misaka spiega ulteriormente.»

«Nyah, nyah! Quello era il mio cercapersone!!»

«Suona come...»

Scarabeo Rinoceronte stava per concludere con «...un fattore piuttosto pericoloso.» ma non aggiunse altro.

Anche qualcuno che non aveva ragione di mirare a Last Order o Fremea in modo diretto poteva usarlo come ragione per prenderle di mira al fine di seguire Fräulein Kreutune.

Inoltre, Last Order e Fremea si fidavano categoricamente della loro "amica", quindi non avevano nemmeno pensato a cosa sarebbe potuto accadere una volta che l'avrebbero trovata. Lo scarabeo approvò l'idea di salvarla, ma avvicinarsi a lei in maniera incondizionata era come chiedere di essere attaccati. Avevano bisogno di qualche piano.

«Comunque, abbiamo comprato un sacco di regali quindi andiamo ad incontrarla adesso, dice Misaka mentre Misaka comincia a correre!»

«Ti ho già detto che ci andrò io per prima!! Non fuggire in quel modo!»

Mentre cominciò a rincorrere quelle ragazzine che erano fuggite ancora una volta in qualche direzione a caso, Scarabeo Rinoceronte 05 sentì un suono come se fosse il formarsi di una grande crepa.

(Misurazione del proprio schema di crollo. Aggiunto carico causato dal metodo di viaggio. Inizializzazione della simulazione... Delle abilità per controllare la direzione dell'avanzamento della crepa, verificate.)

Scarabeo Rinoceronte 05 non poteva evitare che si formassero le crepe, ma sembrava riuscire a controllare dove si formassero ed in quanto si espandessero velocemente a seconda delle sue azioni.

Esso mise su un paio di schemi tattici ed arrivò ad una conclusione.

(Interrompere l'avanzamento delle crepe sulla superficie del corpo. Aggiustare la direzione della rottura verso le porzioni interne.)

Anche se era fatto di Dark Matter, nessuno avrebbe solitamente deciso di permettere alla struttura interna di sgretolarsi per proteggere la sua apparenza esterna.

Eppure Scarabeo Rinoceronte 05 scelse di farlo.

Se il danno fosse stato scoperto, i movimenti a caso di Last Order e Fremea si sarebbero ristretti.

Lo scarabeo aveva stimato una delle ragioni per la quale non dovevano ancora essere attaccati, ovvero proprio a causa della casualità dei loro movimenti che nessun adulto poteva prevedere.

Ciò significava che la cosa peggiore che potessero fare era stare in un posto.

Esso non vide alcun senso nel far fuoriuscire le loro emozioni totalmente inutili in quel momento.

«Nyah!! Muoviti! Lo yakisoba arcobaleno si raffredderà prima che potremo darlo a lei!!»

«Capito.» disse Scarabeo Rinoceronte 05 usando la voce artificiale creata dalle sue ali giganti.

Poi cominciò a pensare.

A quanto dicevano i dati che gli erano stati inseriti per la missisone in relazione a Fräulein Kreutune, questa stava cercando di acquisire una grande quantità di informazioni divorando il cervello di Last Order.

Una volta visto il suo "obiettivo" si sarebbe diretta da lei senza prendere in considerazione alcun pericolo, poteva dunque essere possibile tenderle una trappola?

O c'era qualcosa che poteva far sì che non vedesse più Last Order come suo obiettivo e si allontanasse da quella strada?

(Ma in entrambi i casi, possiedo delle informazioni troppo vaghe. E cercare di raccoglierne sul posto è troppo pericoloso.)

Lo scarabeo ovviamente non poteva affidare un piano tanto spericolato a Last Order e a Fremea.

Se l'avesse fatto, avrebbe dovuto mettersi tra loro.

In uno stato perfetto, Scarabeo Rinoceronte 05 era un mostro sostenuto dal potere dell'esper n. 2 della Città Accademia. Era possibile che sarebbe riuscito ad acquisire delle informazioni durante un combattimento con Fräulein Kreutune che poteva essere usata come suggerimento.

Ma...

Delle sinistre spaccature stavano cominciando a trafiggere il suo corpo.

Quanto sarebbe durato era di un valore sconosciuto.

Nel peggiore dei casi, durante lo scontro avrebbe anche potuto andare in frantumi come un oggetto di vetro.

(Sin dall'inizio ho incluso nel piano che alla fine sarei stato distrutto.)

Pensò silenziosamente Scarabeo Rinoceronte 05 mentre accelerava con le zampe per raggiungere Last Order e Fremea.

Doveva far sì che le ragazzine non sospettassero di niente.

(Ma spero di trovare qualche metodo per garantire la loro sicurezza prima che venga distrutto.)

Alzò lo sguardo in alto.

Il cielo di novembre era del tutto tinto di blu. Le sue sfumature erano tanto chiare quanto una risposta raggiunta tramite formule testate.

Ma passò un dirigibile.

Per qualche ragione, il grande schermo posto su un lato stava mostrando l'immagine di alcune studentesse in costume da bagno.

«Il concorso di bellezza della scuola superiore Eiri Academy sta causando molta agitazione durante il primo giorno dell'Ichihanaransai! La formidabile libertà di permettere agli estranei di partecipare e ad i rivali di portare il proprio costume ha davvero sollevato il livello della competizione! Sono sicuro che qualcuno di voi si starà chiedendo se le fascette o i cerotti contino davvero come costumi, ma non preoccupiamocene troppo! Tra coloro con dei costumi normali, le due più sotto i riflettori sono sicuramente il n. 5 della Città Accademia, Shokuhou Misaki-san e la famosa e misteriosa Kumokawa Seria-san la quale età è segreta nonostante sia una studentessa delle superiori!! Devo dire che sono dannatamente formidabili!!»

«Sono qui solo perché mi hanno forzata i miei amici, ma perché qualcuno dovrebbe essere interessato in una vecchia donna che si rifiuta anche di esserci?»

«Devo solo chiedere: perché tutto ad un tratto mi sono trovata su questo palco a fare una cosa del genere? E la ragione per la quale mi trovo nella parte opposta alla tua è perché non voglio entrare nel tuo raggio, ragazzina.»

Scarabeo Rinoceronte 05 non voleva che le bambine fissassero una cosa del genere, quindi spalancò i pezzi della corazza usata per tenere in serbo le ali giganti e bloccò la visuale di Last Order e Fremea.

Avere quello scontato cielo blu riempito col colore della pelle sembrava rovinarlo in molti modi diversi.

Parte 11[edit]

Non voleva attirare più attenzione del dovuto, quindi Cendrillon afferrò Kamijou per il braccio e, dopo che era praticamente caduto a terra, lo portò in un vicolo vicino a metà tra il trascinarlo e il tirarlo. Quando spinse la parte superiore del corpo del ragazzo a terra e gli sollevò con forza la maglietta, fece una smorfia.

«Questa... è una ferita da arma da fuoco?» disse in francese, ma il ragazzo non rispose.

La ragazza borbottò qualcosa ed il sangue che fuoriusciva dalla ferita emetteva un'innaturale fioca luce blu. Ma una volta che questa si spostò per coprire interamente il corpo di Kamijou, all'improvviso si disperse come una candela che veniva spenta.

Tecnicamente, era l'istante in cui la luce aveva raggiunto la sua mano destra.

«Quindi distruggi anche i metodi curativi più semplici. Eppure più la cosa è facile, più forti sono gli effetti. Sarebbe difficile interferire con qualsiasi cosa che scorre per tutto il tuo corpo.»

Dopo aver fatto dei commenti in francese ai quali chiaramente non aspettava una risposta, Cendrillon prese un fazzoletto dal suo vestito. Lo ruppe in due, appallottolò entrambe le parti e le tenne ferme in modo da tamponare le ferite sul fianco e sulla schiena.

«E' la cosa più basilare, quindi farla non fa male. Posso tenere a posto la stoffa con il nastro adesivo.»

«Aspetta, non mettere qualcosa che hai trovato a terra sulle mie ferite!!»

Qualsiasi cosa avesse detto, sembrava che la ragazza non avesse intenzione di rispondere in qualsiasi altro modo che non fosse in francese.

Ma stava agendo in modo tanto rozzo che il ragazzo non si sarebbe sorpreso se avesse cercato di chiudergli le ferite con delle spille da balia.

«Tieni a posto quelle cose.» disse Cendrillon prima di sparire da qualche parte. Tornò un po' di minuti più tardi insieme ad un vaso riempito con un liquido chiaro, un sacchetto di plastica abbastanza spesso, un tubo ed altri oggetti.

La faccia di Kamijou impallidì ed aprì la bocca per dire «Aspetta un attimo...»

«L'ho curata con acqua bollente ed alcol.»

«Mormorare cose in francese non riuscirà a spaventarmi di meno. Non stai spiegando niente! Per favore, non dirmi che è un tentativo fatto con troppa originalità. Sei certa che sia sicuro... byaaahhh?!» urlò Kamijou quando venne immessa una strana sostanza in una vena del suo braccio.

E poi realizzò che si sentiva abbastanza bene da poter urlare in quel modo energico.

«Questa è una soluzione salina con una concentrazione dello 0.9%. Manipola solo la pressione del sangue per liberarsi dei segnali di pericolo del tuo corpo, ma può aiutare ad evitare di farti venire uno shock per la perdita di sangue.»

Dopo esser stata trasformata in un tavolo vivente e fatta tornare normale, Cendrillon trattava le cose che avevano a che fare con il corpo umano con fare annoiato.

«Se non vuoi morire, tieni a mente la tua ferita in ogni momento. Mi sei ancora d'aiuto.»

«Cough...»

Il ragazzo era ancora un po' preoccupato dal sentire il gusto del ferro in bocca.

Si era imbattuto per la prima volta in quella ragazza alle Hawaii e l'aveva ritrovata a Baggage City dopo che Marian Slingeneyer l'aveva tramutata in un tavolo. Kamijou e Ollerus l'avevano fatta tornare nella sua forma umana, ma non ricordava fosse tanto bassa.

Quando il ragazzo diede un altro sguardo serio al viso di Cendrillon, questa se ne accorse per qualche motivo.

«...Sono successe molte cose.» borbottò in francese.

Parte 12[edit]

Il Dio del Fulmine Thor si era arrampicato sulla cima di un serbatoio di stoccaggio d'acqua che si trovava sul tetto di un edificio. Quando si guardò intorno e notò gli effetti di distruzione e di panico degli studenti, si lamentò.

Da quella posizione favorevole poteva vedere sia la direzione nella quale Fräulein Kreutune si trovava barcollante, sia quella dove Kamijou Touma si trovava rannicchiato con la ferita aperta. Ma avvistò anche qualcos'altro che non poteva tralasciare.

«Quella è la Cendrillon che ho visto nelle relazioni? Non ho avuto niente a che fare con lo scontro alle Hawaii, quindi non ha davvero niente a che vedere con me, ma ho la sensazione che se mi trovasse le cose potrebbero diventare seccanti.»

Però non poteva lasciare che Fräulein Kreutune si allontanasse liberamente per ulteriore tempo.

Con la grande confusione che c'era, molti gruppi e diverse persone si sarebbero presto avvicinati a lei. Se non avesse fatto niente, sarebbe stata catturata o uccisa.

Per risolvere il problema, aveva bisogno della mano destra di Kamijou Touma.

Thor non voleva che nella Città Accademia venisse causato troppo danno, il che era quasi inevitabile se quei potenti avversari si fossero scontrati. Tuttavia, se il tutto fosse stato riunito in una sola posizione sarebbe stato possibile evitare quella via di distruzione, anche se così facendo sarebbe stato come camminare su un filo. Era più che altro spaventato del fatto che GREMLIN, Ollerus e i mostri della parte oscura della Città Accademia potessero cominciare delle battaglie simultanee per tutta la città. Se fosse accaduto, delle mere figure individuali come Thor e Kamijou non sarebbero state in grado di fermare il danno che sicuramente si sarebbe esteso ad un tasso esplosivo.

(Se possibile, vorrei risolvere un problema alla volta con degli attacchi a sorpresa ed evitare del tutto che quei potenti avversari si scontrino...)

Se ci si pensa su, l'abilità di Kamijou di distruggere solo la magia degli avversari e la potenza di fuoco diretta di Thor era la combinazione ideale per quel metodo.

Ma come in tutto, ciò che importava di più era il tempismo.

Adesso che quello adeguato era andato perso, non avrebbero avuto possibilità di giocare la mano che avevano raccolto.

Aveva bisogno di cambiare il suo ragionamento.

Thor voleva incontrare Kamijou Touma per affrontare quei potenti avversari raggruppati in un posto solo. Ma per farlo aveva bisogno di qualcosa che avrebbe distratto la focalizzazione di Cendrillon ed il suo odio intenso per GREMLIN. Ma aveva poche pedine disponibili.

Se Cendrillon avesse visto qualcuno appartenere alla sua ex organizzazione, sarebbe praticamente esplosa.

Il che significava che Mjölnir non andava bene. E Marian Slingeneyer era più che definitivamente fuori questione. Ma chi altri conosceva Thor?

«...Ho trovato qualcuno. Conosco quella faccia del F.C.E.[3]»

Thor fece un ampio sorriso mentre si guardava intorno dalla cima del serbatoio.

Dopo aver portato a termine dei semplici compiti sul cellulare saltò da lì senza esitazione. Non lo stava facendo per arrivare sul pavimento del piano del tetto. Saltò oltre il margine del cornicione per arrivare giù, verso il suolo dove le persone sembravano dei meri puntini.

Ignorando la pressione del vento artificiale che soffiava dal basso, preparò le gambe all'atterraggio.

Poco prima dell'impatto, delle lame di fusione ad arco gli fuoriuscirono dalla pianta dei piedi. L'aria si espanse violentemente e rallentò rapidamente la velocità della caduta.

Non aveva tempo da perdere.

Thor ignorò la folla che stava cominciando a fare confusione per la sua apparizione, alzò una mano e chiamò il suo bersaglio con un sorriso.

«Ehi, Miko-chan. Come va?»

«Chi sei?! Non cominciare col parlarmi come se fossimo amici!!»

La ragazza che cominciò ad urlare mentre venivano emanate delle scintille bianco azzurre dalle punte dei suoi capelli era Misaka Mikoto, il Level 5 n. 3 della Città Accademia.

Tecnicamente, Thor non l'aveva mai incontrata ma aveva investigato moltissimo il modo in cui parlava usando l'intonazione del F.C.E. nelle sue conversazioni alle Hawaii al fine di travestirsi da lei. Non sarebbe stato difficile improvvisare qualche modo in cui farle fare ciò che voleva.

E così...

Thor aprì il suo cellulare di stampo straniero per mostrarle il piccolo schermo ed andò immediatamente al nocciolo della questione.

«Mi è capitato di avere una foto del tuo amico Kamijou Touma-kun mentre svolge le sue azioni consuete, assistito da una misteriosa ragazzina bionda. Cosa ne pensi?»

«Dimmi subito dove si trova.»


Mostro, mostro, mostro, mostro.

La situazione si era sviluppata al punto dove nessuno poteva guardarsi intorno e vedere un normale essere umano.

Alcuni venivano da zone diverse della Città Accademia, altri erano dei forestieri.

Si erano stretti in gruppo per un singolo scontro contro una singola ragazza.


Fra le righe[edit]

Durante la sua lunga storia, Fräulein Kreutune stessa era praticamente diventata una leggenda, e si erano diffuse diverse teorie riguardo le sue origini.

Si diceva che fosse una vera strega.

Si diceva che avesse assunto una nuova forma evoluta dopo esser stata infettata da dei batteri speciali.

Si diceva che fosse un'aliena.

Si diceva che non fosse altro che una massa di carne che mancava di un'anima.

Si diceva che fosse la "vera forma" del corpo umano dopo essere stato ottimizzato sul serio.

Si diceva che fosse un'illusione creata dalla colpevolezza di coloro che svolgono il lavoro di witch hunter.

Si diceva che fosse una viaggiatrice del tempo che avesse la tecnologia di rendersi discretamente conto delle sequenze temporali e di muoversi liberamente tra di esse. (Questa versione veniva spesso fusa con la teoria aliena.)

Si diceva che non fosse una persona sola, ma un'organizzazione con lo stesso nome.

Si diceva che fosse un Babbo Natale oscuro e di conseguenza una creatura immaginaria creata per spaventare i bambini.

Si diceva che fosse un'esistenza misteriosa scoperta al di sotto dei ghiacciai.

Si diceva che fosse un gioco di parole aggiunto alla lista di un'enciclopedia di fare da un redattore.

Il fatto che così tante e diverse teorie si fossero diffuse aveva un significato intrinseco ed estrinseco. Per esempio, significava che un grande numero di persone sapeva della sua esistenza. Significava che quella gente ci aveva riflettuto così tanto eppure non era riuscita a trovare una risposta. Significava che aveva continuato ad attirare l'attenzione e la concentrazione su di lei a causa della paura e della ripugnanza che le persone provavano verso di lei.

E...

Se si prendeva in considerazione la moltitudine delle diverse teorie dal punto di vista di una cospirazione, si poteva vedere in modo diverso.

Era possibile che qualcuno avesse intenzionalmente rilasciato tutte quelle false informazioni per nascondere la verità.

O era possibile che qualcuno avesse rilasciato a caso tutte quelle informazioni così che sarebbero diventate delle voci di corridoio, le risposte sbagliate sarebbero state eliminate e la società si sarebbe avvicinata spontaneamente alla risposta più ottimale. In altre parole, era possibile che qualcuno stesse cercando di stimare automaticamente la sua identità.

Era vero che Fräulein Kreutune fosse un'esistenza inquietante.

Ma non c'era garanzia che fosse l'unica cosa spaventosa al mondo.


Note.

  1. Social Networking Service o Social Networking Site, siti web dove si possono pubblicare contenuti su se stessi e connettersi con altre persone che condividono gli stessi interessi.
  2. Equivale al giapponese di "massaggio elettrico", ovvero una tecnica di pratiche relazionali e/o preferenze sessuali basate sulla dominazione e la sottomissione, dove una donna pesta i genitali di un uomo e stimola delle vibrazioni.
  3. First Certificate in English.

Capitolo 7: Qualcuno Non Ha Bisogno di essere un Protagonista — Girls_Battle_Talk.[edit]

Parte 1[edit]

All'inizio ci fu una conversazione.

Parte 2[edit]

Nella Città Accademia, un certo passaggio sopraelevato nel Settimo Distretto era conosciuto un po' come punto di riferimento. Dato che connetteva tutte e dodici le zone di confine con un grande autobus, sembrava un intero campo sportivo fatto di calcestruzzo. Inoltre, il livello più alto che poteva essere definito "secondo piano" era stato costruito in una strada enorme e composto da una strada gigante; la zona sotterranea era piena di array complicati delle vie che si raddoppiavano per creare una zona di shopping. Tutti i complessi alti e bassi vennero comunemente usati come scene di fuga per i drama polizieschi ed erano ben conosciuti ma si trattava solo un buon posto da usare come punto di ritrovo.

A causa del festival su larga scala conosciuto come Ichihanaransai, i percorsi degli autobus erano stati completamente cambiati. Così che la gente potesse dirigersi in scuole diverse in modo più efficiente, essi erano stati scambiati specialmente per dirigersi direttamente da scuola a scuola. Per quella ragione, la rotatoria che solitamente era affollata, era del tutto vuota.

Al primo piano di quel passaggio sopraelevato, Fräulein Kreutune vagava precariamente attraverso quella struttura in calcestruzzo che in qualche modo sembrava un campo sportivo, forse a causa delle piante che crescevano qua e là nel tentativo di disegnare la zona.

«...»

Un dolore pungente percorse la pelle del suo viso. Non si trattava della sofferenza dell'essere graffiato dalle unghie o pizzicati sulla guancia. Era un dolore come quello di una scossa elettrica e sembrava arrivare al di sotto della sua pelle sottilissima. Esso tormentava la coscienza di Fräulein Kreutune come se le zampe di un insetto stessero strisciando lì sotto.

Allora.

Spesso si diceva che gli squali seguissero l'odore del sangue per trovare la loro preda, ma non potevano rintracciare precisamente niente facendo affidamento solo su quello. Tutte le creature viventi avevano la bioelettricità al loro interno. Quando quella veniva sparpagliata nell'acqua dell'oceano, degli organi attenti potevano catturare quei piccoli cambiamenti della corrente elettrica per determinare il luogo dell'obiettivo.

Quegli organi erano conosciuti come Ampolle di Lorenzini.

Qualcosa di simile ad essi era cresciuto all'interno di Fräulein Kreutune. Anche il re dei mari poteva usufruirne nell'acqua di mare che aveva un'alta percentuale di conduttività, ma lei riusciva a farlo tramite l'aria.

Parlando tecnicamente, non stava seguendo la corrente elettrica.

Stava seguendo un segnale elettromagnetico.

Stava seguendo la rete di informazioni bioelettromagnetiche che usavano gli stessi impulsi cerebrali dei cloni.

Stava seguendo il Misaka Network.

Non riusciva a leggerlo. Non riusciva a scriverci. Poteva solo avvertire la quantità ingente che ci viaggiava come "pressione". E poteva raggiungere la stima generale del luogo di un individuo di una certa specie che si trovava all'interno di quella rete tramite l'aumentare ed il diminuire di quella pressione.

In altre parole, poteva rintracciare la sua preda.

Poteva rintracciare il luogo del cervello che apparteneva all'amica conosciuta come Last Order.

Era un metodo di ricerca impossibile anche per il mostro conosciuto come n. 1 della Città Accademia, capace di manipolare ogni genere di vettore.

La posizione di Fräulein Kreutune aveva già cominciato ad avvicinarsi a quel luogo.

«...Uuh... kh...»

Ovviamente si trattava di una funzione che non aveva avuto prima.

Era come se il fatto che il suo corpo non avesse sentito l'odore del sangue o gustato quello della carne l'avesse spinta a farlo, spronandola ed isolando in modo preventivo l'idea di arrendersi qualora non avesse trovato il suo obiettivo. La voleva troppo. Voleva quella quantità massiccia di informazioni. Voleva i preparativi necessari allo schiudersi. Voleva gettar via tutto ciò che era stata come un guscio vuoto e diventare una nuova forma di vita che non rispecchiava nessuna delle esistenti categorie.

Era davvero stato solo un leggero incrocio di strade.

Quel qualcuno che aveva definito amica.

E adesso stava per scappare da tutto e gettarlo via.

«Ooh...!!»

Vacillò.

Quello era il tipo di creatura che era Fräulein Kreutune. Era un essere vivente a cui era accaduto di poter ottenere quella funzione. Proprio come una pianta cresce quando ha acqua e luce e come le formiche si radunano intorno a qualcosa di dolce, quella donna era un'esistenza che cresceva in modo più complesso riguardo al consumare le informazioni.

E così...

C'era davvero qualcosa di sbagliato nel farlo?

Andava bene allontanare tutti coloro che avevano cercato di starle tra i piedi?

Se la domanda fosse stata posta a lei, il suo corpo le avrebbe sicuramente dato una risposta. Avrebbe preparato tante funzioni quante necessarie per raggiungere l'obiettivo nel modo più veloce possibile. E poi le avrebbe detto silenziosamente "Arrenditi. Questo è il tipo di creatura che sei, quindi segui le regole e concentrati solo sull'acquisire tante informazioni quante possibile. Diventa un'esistenza che non fa altro che quello."

Più era calda la cosa che teneva dentro di sé...

Più sentiva che si sarebbe concentrata a proteggerla...

Ciò che più sentiva era il desiderio di allontanare tutto ciò da lei. E la sua incapacità di frenarsi dal farlo in modo tanto violento bruciava dentro di lei.

Era dolorosamente convinta che fosse una causa persa.

Era esausta.

Si chiedeva quale fosse stata la ragione di tutto il tempo che aveva trascorso nel passato.

Non importava quali funzioni avrebbe acquisito e nemmeno ciò che poteva fare in cui gli altri non riuscivano, non riusciva a fermarsi dal fare questa semplice cosa. Cosa l'aveva resa così?

Non voleva continuare a vivere.

Voleva solo che tutto arrivasse ad una fine.

Non voleva continuare così. Avrebbe preferito fermarsi in quel punto. Non le importava se tutti i significati che c'erano riguardo tutto il tempo che aveva trascorso e tutto ciò che aveva costruito fosse distrutto in un sol colpo.

Ma non sarebbe finita.

Non poteva porre un fine.

Anche se veniva ferita. Anche se veniva bruciata. Anche se le sparavano o la schiacciavano, o la pugnalavano, o la mordevano, o la impiccavano, o la seppellivano, o la spaccavano, o la sventravano, o l'affogavano, o la gettavano in un fuso di lava, o la facevano prosciugare, o la facevano colpire da un fulmine o la bagnavano in una botte di veleno, o la forzavano tra ruote, o la davano in pasto alle bestie selvatiche.

Nessuno degli innumerevoli metodi crudeli in cui gli esseri umani avevano causato il loro alto livello di intelligenza per fare tutto ciò che potevano per porre un termine alla forma di vita conosciuta come Fräulein Kreutune. Lei lo sapeva dal profondo della sua anima.

«...Vuoi che ponga una fine a tutto ciò?»

All'improvviso, il mostro conosciuto come Fräulein Kreutune sentì qualcuno chiamarla direttamente di fronte a lei.

Alzò lentamente la testa.

Le pupille dei suoi occhi guardarono fuori dalle fessure della sua lunga frangetta, fissando quella persona.

Era una ragazzina di circa dodici anni con i capelli biondi e gli occhi blu.

La camicetta, minigonna e calze creavano un contrasto di bianco e nero come quello di un pianoforte d'alta classe. La ragione per la quale quel completo, che aveva un certo tipo d'aria classica, non sembrava fuori luogo su quella ragazzina poteva essere l'atmosfera di arroganza che la circondava.

Il suo nome era Leivinia Birdway.

Era il boss della Luce del Colore dell'Alba, l'associazione magica che aveva lo scopo e le abilità più grandiose persino nell'Europa Occidentale.

«Stavo inseguendo GREMLIN, ma va bene anche trovare te per prima.»

Era un membro della parte magica ma ignorava del tutto il tacito patto che esisteva tra magia e scienza al fine di raccogliere informazioni ed esaminare le condizioni che stavano dietro le persone carismatiche ed i grandi leader che erano alla base di ogni cultura, a prescindere che fossero da una parte o dall'altra. Era una porzione della parte nascosta della parte nascosta del mondo.

Per il solo fatto che stesse lì, la velocità delle lancette dell'orologio avrebbe potuto cambiare ed il vento soffiante avrebbe potuto dominare l'età.

In nome dell'intelligenza e della divinità tenuti dalla sua associazione magica, poteva distruggere la consocienza di base ed i presupposti.

In altre parole...

Poteva persino distruggere le condizioni assolute che impedivano a Fräulein Kreutune di avere una fine, qualsiasi cosa accadesse.

«Sembra che la parte scientifica ti descriva come una creatura che pensa usando dei pensieri consecutivi semplici al livello di un insetto e quindi sei come l'opposto di una complessa intelligenza artificiale, ma noi della parte magica abbiamo qualcosa di diverso da dire. Ovviamente il fatto che entrambe le parti ne stiano parlando a riguardo significa che nessuna delle due ha una risposta definitiva.» disse Leivinia Birdway. «Sei un'esistenza senza alcun punto d'inizio e nessun punto di fine. O forse sarebbe meglio dire che l'hai già evitato uno sconosciuto numero di volte. Il cristianesimo è una religione che non accetta la reincarnazione, quindi hanno già un chiaro punto d'inizio ed uno scopo. Ma allo stesso tempo, puoi vedere l'umanità come inizio con il primo di loro che commetteva un peccato ed è stato scacciato dal paradiso e poi ha raggiunto la felicità suprema nel "ritornare" in cielo. ...Suppongo sia qualcosa di simile ad una maratona tenuta in città. Ad un certo punto durante il lungo e difficile tragitto, ti volti e ritorni allo stadio. Lo capisci?» chiese Birdway.

La frangetta di Fräulein Kreutune ondeggiò.

Stava inclinando la testa in modo confuso.

«Forse sei un Adam Kadmon che ha lasciato il grembo della madre prima di raggiungere una chiara individualità. O forse sei un'esistenza che ha finito di imparare tutto ed ha raggiunto l'ottimizzazione mentre si trovava all'interno di esso. Adesso sei come un nastro di Möbius senza lato anteriore o posteriore, ma la conclusione è ugualmente la stessa. Ciò che ti rende così incredibilmente speciale come essere umano viene dalla tua purezza.»

«Pu... rezza?»

Questa volta Fräulein Kreutune inclinò la testa formando un'angolazione così acuta che sembrava stesse per spezzarsi il collo.

Cosa c'era di puro in lei?

C'era mai stata una creatura tanto irrazionale, misteriosa ed instabile come lei?

Ma Birdway continuò.

«Ci sono degli esempi analoghi nella fisica. Per esempio H20 vene utilizzato per la produzione dei semiconduttori. Quando l'acqua viene riscaldata in un forno a microonde, potrebbe sembrare un liquido stabile, ma bollirà fin quando il contenitore verrà agitato anche leggermente. Sei un'esistenza con lo stesso strano equilibrio.»

Era come un essere umano che era passato inosservato attraverso i punti sconosciuti delle teorie.

In quel modo, Fräulein Kreutune non era proprio caduta in livelli di difficoltà di cui si parlava normalmente.

Ciò che era non poteva essere ottenuto ad 1 o a 100; poteva essere ottenuto solo alla posizione in cui era capitato che si trovasse.

«Ma il significato di prevenire il comportamento speciale di acqua pura e di prevenire dal farla bollire all'improvviso quando è stata scaldata uniformemente, sono molto semplici. Anche se sei un essere che non può essere totalmente spiegato dalla prospettiva della parte magica, le nostre tecniche sono abbastanza affinché io abbia il solo bisogno di sconfiggerti.»

Il boss dell'associazione magica sorrise.

Era un piccolo, piccolo, piccolo sorriso.

«L'aggiunta di un mero granello di sabbia farebbe diventare l'acqua pura dell'acqua normale. Quello previene l'ebollizione improvvisa. E quel metodo è perfetto per qualcuno come me.»

Quello poteva essere il motivo per il quale le organizzazioni come la Chiesa Anglicana e la Chiesa Cattolica Romana non erano riuscite ad occuparsi di lei.

Sono partiti con l'aumentare la purezza dell'umanità e vedevano chiunque intralciasse la loro strada come cattivo e loro nemico. E questo naturalmente portò i loro metodi d'attacco ad essere tinti nelle sfumature dell'eliminazione delle impurità.

Leivinia Birdway era l'opposto.

Proveniva da un'associazione magica moderna occidentale.

Questi gruppi cercavano di creare nuovi modi per valorizzare le aggiunte che sembravano senza speranza, prendendo la conoscenza del passato e sublimandola in tecniche che portano al futuro. Vedevano il bianco puro come l'essere nient'altro che una tela. Nelle loro menti, le impurità che si mischiavano in ciò che erano possibilità da prendere in nuovi colori per creare l'arte. Rifiutavano di tornare sui propri passi mentre cercavano di creare colori più meravigliosi del semplice bianco.

Lei era una di quelle persone, quindi poteva farlo.

Poteva farlo usando tecniche con diversi valori visti come l'essere nient'altro che un segno di tentazione e corruzione.

Con un solo pizzico di sabbia...

Fräulein Kreutune poteva essere trasformata in un corpo che poteva essere ucciso.

(Se le mie supposizioni sono giuste, lui dovrebbe riuscire a farlo. Forse voleva evitare di rivelare definitivamente la sua identità persino se gli avrebbe permesso di sconfiggere uno svantaggio per il suo piano.)

«Cosa farai?» chiese Leivinia Birdway. «Ovviamente non lo farò gratis. Ho le mie ragioni personali. Dopotutto, per ottenere informazioni su quella lancia mi è stata imposta una quantità lecita di sacrifici. Ti userò come esca per fare uscire allo scoperto quel Majin. Ma una volta che sarà finita, sarai libera. Porrò un fine a tutto per te, se è ciò che desideri

La vista di Fräulein Kreutune vacillò.

Quella fu la sua reazione dall'avere le fondamenta dei suoi pensieri eclissarsi con quella possibilità straordinaria.

Ed allo stesso tempo...

Sentì come se qualcosa che stava tenendo dentro di sé venisse sprigionata. Qualcosa sembrava scorrere dalle guance alle orecchie. Una nuova funzione che le permetteva di fare facilmente a pezzi un cranio con la bocca e di divorare efficientemente il cervello che vi era all'interno, veniva mostrata davanti ai suoi occhi.

Ciononostante, non si mosse.

Si forzò a non farlo.

Fece sì che il suo avversario avesse la possibilità di attaccare.

E quel segno mostrava come si sentisse riguardo la situazione.

«Era abbondante.»

Sentì il suono di qualcosa che tagliava l'aria.

Ad un certo punto, apparve un bastone nella mano destra di Leivinia Birdway.

«Non preoccuparti. Dopo averti spazzato via le braccia e le gambe, ti metterò al fresco in una bara a meno di 195°. Anche se non posso ucciderti prima che mostri il tuo comportamento speciale, la storia ha provato che puoi essere sigillata. Ti conserverò in quel modo al fine di usarti come esca per quel Majin.»

Dopo averlo detto, il boss dell'associazione magica si zittì per un attimo.

Con il bastone pronto all'uso ed abbastanza forza riposta in esso per recidere le membra del mostro che era facilmente sfuggito persino al potere del Level 5 n. 1 della Città Accademia, Birdway alla fine sussurrò dell'altro.

Aveva una voce tranquilla.

Ma sicura.

«Va tutto bene adesso. La situazione non peggiorerà più di così.»

Quando sentì la sua voce, si riusciva a notare che il viso di Fräulein Kreutune si spostava leggermente da dietro alla sua frangetta.

Sembrava che stesse sorridendo.

Sebbene dovesse aver immaginato il suo destino ultimo... no, era perché lo stava immaginando.

Mentre Leivinia Birdway la squadrava, mise da parte le emozioni per portare a termine questo attacco finale alla perfezione.

E...

Prima che potesse...

Un certo oggetto gigante cadde tra lei e Fräulein Kreutune.

Come era stato spiegato precedentemente, il passaggio a livelli ne aveva di diversi tra la strada superiore e al di sotto dei passaggi. Se si saltava fino alla cima della strada, il fenomeno era possibile senza bisogno di volare.

E la persona che l'aveva fatto era qualcuno che una volta aveva tradito Leivinia Birdway.

Era qualcuno che finiva sempre nel bel mezzo dei conflitti mondiali che gli piacesse o no, grazie al potere speciale che risiedeva nella sua mano destra.

Era un ragazzo dai capelli a punta.

Era un piccolo eroe che avrebbe potuto diventare l'alleato di chiunque.

«Ehi, Birdway. Che ne dici di combattere e riconciliarci?»

Era Kamijou Touma.

Anche se era circondato dalla sfiga, sarebbe sempre stato dalla parte della sfortuna di chiunque altro.

Non importava quanto fosse ferito.

Non importava se fosse stato tradito, ingannato e gli avessero sparato sul fianco.

Avrebbe sempre sollevato la mano destra per proteggere qualcuno.

Parte 3[edit]

«Perché?» borbottò Misaka Mikoto mentre giocava con i capelli, recandosi verso la cima.

Poteva essere stato a causa della singolare distribuzione della popolazione dell'Ichihanaransai o poteva essere stato a causa di qualcuno che aveva preparato un certo scherzo, ma la quantità di traffico era scomparsa con in modo mostruoso.

«Perché dovrei essere d'accordo con ciò che dici? Stai seriamente chiedendo ad una ragazza di aiutarti in un combattimento? Adesso che ci penso, non riesco ad immaginare una singola ragione per la quale dovrei acconsentire.»

L'asfalto continuava ancora e ancora e come se fosse fuori controllo.

Più avanti c'era qualcuno.

Aveva delle piume bianche come decorazioni per i capelli. Indossava un vestito corto con le mutandine (evidentemente indossate in modo forzato) al di sotto, un giubbotto antiproiettile e delle protezioni che le coprivano i gomiti e le ginocchia. Sembrava la sagoma di un'armatura. E per giunta, aveva una spada stranamente grande chiamata claymore che teneva con una mano. Sembrava stesse reggendo una lastra d'acciaio usata per costruire.

Mentre camminava, la punta della spada... o meglio, l' "angolo" graffiava udibilmente la superficie dell'asfalto.

Il suo nome era Brunhild Eiktobel.

Senza nemmeno cercare di nascondere il suo intento omicida, la donna bionda con gli occhi blu pose una domanda con voce piatta.

«Siete voi il mio nemico?»

«E' difficile da dire.»

Mikoto poi sentì una voce provenire da dietro di lei.

Era schiena contro schiena con i Dio del Fulmine Thor, responsabile del combattimento diretto all'interno di GREMLIN.

Avrebbe affrontato un nemico diverso.

«Forza, Miko-chan.»

«Ti ho detto di non chiamarmi in quel modo! Chi diavolo saresti, comunque?!»

«Loro hanno formato un gruppo per far nero Kamijou Touma a cui hanno già sparato sul fianco, poi hanno rapito una donna chiamata Fräulein Kreutune davanti ai suoi occhi. E le staranno sussurrando che sarebbe più felice se venisse usata per i loro scopi per poi ucciderla. Quindi cosa ne pensi, Miko-chan? Lo approvi? Ti opponi? O prenderai un percorso intelligente distogliendo lo sguardo? Da quale parte vuoi stare?»

«...»

Mikoto sospirò.

«Quindi è lo stesso schema di sempre.» disse con un tono di voce seccato.

«Adesso stai capendo.»

«Suppongo che non sia cambiato per niente nemmeno dopo essere sparito dalle Hawaii ed essersi diretto in quel posto chiamato Baggage City.»

«Ho sentito che fosse un terribile campo da battaglia, ma pare che sia riuscito a salvare delle vite. Non ho il diritto di parlare... infatti, potresti dire che sono da biasimare... ma Kamijou Touma sta cercando di finire le cose con la persona che potresti definire la causa primaria di tutto ciò. Lo supporterai? O lo intralcerai?»

«Tch.»

C'erano molte cose che avrebbe voluto dire.

Ma Mikoto si arrese e schioccò la lingua leggermente.

Lo fece perché l'aveva visto. Aveva visto lo sguardo afflitto nella faccia di un certo ragazzo dopo l'incidente alle Hawaii e aveva capito che era stato sfruttato per agire ai fini di qualcun altro. Aveva combattuto, lottato, aveva fatto sì che alcune coincidenze avessero funzionato in suo favore e alla fine era riuscito a raggiungere un posto dove poteva porre fine alla successione di incubi per i quali lui stesso aveva premuto il grilletto. Era una situazione unica nel suo genere che non sarebbe più tornata se gli fosse sfuggita di mano in quel caso.

Quindi, adesso cosa doveva fare Mikoto?

No, cosa voleva fare?

Non esitò nemmeno.

Emanò delle scintille dalla frangetta.

Si voltò lentamente per fronteggiare Brunhild Eiktobel che si stava avvicinando ancora.

«Mi devi un favore.»

«Non dovresti dirlo a Kamijou-kun?»

«E' imbarazzante, quindi lo dico qui dove non può sentirmi.»

Con un sorriso sottile, anche Thor si voltò per fronteggiare il nemico.

Si chiamava Silvia. Era una dei pochi venti Santi al mondo, nonché in una delle posizioni più alte d'élite delle cameriere reali che facevano anche da sacerdotesse e da guardie del corpo per la famiglia reale inglese. Non indossava un'uniforme da cameriera tradizionale ed elegante. Aveva addosso dei pantaloni da lavoro, un grembiule da lavoro e degli occhialini in modo da sembrare "in qualche modo" una divisa da cameriera. Le apparve in viso un sorriso che poteva essere considerato vivace.

«Che ne dici di cominciare?» chiese.

«Spiacente. Pare che ti abbia fatto aspettare.»

«Oh, non preoccupartene. Sono riuscita a vedere qualcosa di meraviglioso, quindi sono soddisfatta. ...E lo era davvero. Speravo di poter stare dalla tua parte questa volta.»

«Non è troppo tardi.»

«Sfortunatamente non posso.»

Poteva essere udito il suono di qualcosa che tagliava l'aria.

Proveniva da una lunga matassa di corda arrotolata nella mano di Silvia.

«Sono gelosa, ma sicuramente capisci che questa non è una situazione dove posso agire basandomi sui miei desideri personali.»

«Il mio nemico è senz'altro patetico.»

«Sentirlo è doloroso. La cosa triste sulle cameriere è che non possiamo combattere per onore come un re o un cavaliere.»

Il conflitto non poteva essere evitato.

Quella battaglia tra potenti avrebbe sparso distruzione nell'area circostante che fosse piaciuto a loro o no.

Ma se poteva essere contenuta in quella zona che era praticamente deserta sarebbe stato meglio che nel peggiore dei casi, dove la situazione avrebbe coinvolto contemporaneamente diverse aree della città, persino coloro che avrebbero causato il danno non avevano idea di chi sarebbe stato coinvolto e lo scopo complessivo era sconosciuto.

«Mjölnir... Controllo per la connessione all'interpretazione finale. Una volta che avremo finito, comincia a fornire.»

Non appena Thor pronunciò quelle parole, il colore dei suoi occhi cambiò.

Letteralmente.

I capelli e le punte delle dita cominciarono ad emettere una luce bianco-azzurrina. Sembrava il fuoco di Sant'Elmo che fluttuava attorno all'albero di una nave durante una tempesta in mare. Al contrario di prima, il potere di Thor era stato drasticamente accresciuto da qualcun altro a parte che da se stesso.

Silvia fischiettò.

«Capisco. Quindi solitamente lo usi così.»

«Non cercare di dire che non è giusto. Anche tu hai due fonti di potere sia come Santo che come Maid reale.»

Mentre parlò, Thor mosse leggermente la mano destra.

Dalle dita emise dei fasci di luce simili a lame di fusione ad arco.

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E si allungarono fino ad arrivare a 10 m di distanza.

Ignorando il suono esplosivo dell'aria che veniva bruciata, Thor aprì la bocca per parlare. Sul volto aveva uno sguardo di disinteresse nonostante tirasse fuori una potenza di fuoco tale da livellare un palazzo con il solo movimento delle mani come, se stesse scacciando un insetto.

E questo era solo un frammento del suo potere.

Ciò non era altro che un esperimento per vedere quanto esso potesse essersi esteso.

«Finiamola in fretta. Dubito che un combattimento contro qualcuno tanto patetico quanto te possa essere divertente.»

Parte 4[edit]

Accelerator e Kakine Teitoku.

Questi due erano in cima alla classifica dei mostri creati dalla Città Accademia e conosciuti come il n. 1 ed il n. 2. Adesso si trovavano faccia a faccia nei piani sotterranei nel livello più basso del passaggio sopraelevato.

Il loro conflitto non verteva su Fräulein Kreutune.

Non avevano delle grandi ragioni per essere lì come per proteggere la città, proteggere la pace nel mondo o sostenere o fermare il complotto di qualcuno.

Così stavano agendo basandosi su emozioni personali come l'odio?

Una donna che conosceva Accelerator era quasi stata uccisa a causa di un attacco a sorpresa sferrato da Kakine Teitoku e la violenza creata quando il n. 1 si lasciò trasportare dall'odio, aveva distrutto l'intero corpo del n. 2, portandolo in punto di morte.

Ma non era abbastanza per dare una spiegazione completa.

Cosa c'era alla radice di tutto?

Si fissavano, si guardavano e si osservavano con cura:

«Patetico.» disse Accelerator mentre si sosteneva sulla sua stampella moderna.

«E' così?» fu la sorprendente risposta sincera di Kakine Teitoku.

Era poco chiaro se il ragazzo potesse essere davvero Kakine Teitoku stesso dato che oltre metà dei suoi organi interni erano stati cambiati e persino il colore della pelle che gli ricopriva il corpo era cambiato in qualcosa di disumano.

«E' semplice. E' davvero semplice. Sono stato forzato a fare un sacco di cose mentre ero nascosto nelle profondità del sotterraneo. E' stato tutto umiliante, ma ci ho guadagnato un bel po'. E grazie a tutto ciò posso usare il mio stesso potere per raccogliere qualsiasi cosa di cui sono privo. E' qualcosa che prima non avevo. E' un'ispirazione nuova di zecca. E beh, adesso sono curioso. Sono così curioso che devo sapere.»

Parlava come se stesse bisbigliando.

Parlava come se stesse facendo un appello.

«Fino a dove mi sono spinto?»

Kakine Teitoku pose una domanda sincera con lo stesso sguardo di qualcuno che era stato privato di tutti i suoi privilegi speciali una volta ritiratosi da un'organizzazione della parte oscura, essendo tuttavia liberato da ogni tipo di legame nello stesso tempo.

«Fino a quanto può spingersi il Dark Matter in questo mondo?»

C'erano un sacco di cose che voleva provare. Ce n'erano di più che le stelle in cielo. Ma il solo problema di cui doveva prendersi cura per prima cosa, surclassava il resto.

Il che significava... Kakine Teitoku aveva superato Accelerator?

Senza risolvere quella questione non poteva cominciare niente e tutto sarebbe finito una volta che sarebbe stato risolto.

Ma...

Era esattamente il motivo per il quale il n. 1 aveva solo una parola da dire.

Patetico.

«Se avessi davvero preparato ogni cosa in cui pecchi, non saresti ancora bloccato in quella questione.»

Cosa si guadagnava portando al limite il potere di un esper della Città Accademia?

Cosa si guadagnava dallo sconfiggere qualcuno e reclamare il trono per sé?

Quei poteri non erano niente meno che un mezzo... niente più che uno strumento.

Era riuscito a sopravvivere all'impatto dell'attacco fuori controllo di Accelerator, aveva cercato con tutte le sue forze di riguadagnare la libertà dopo essere rimasto nascosto nei sotterranei, ed in sostanza aveva guadagnato una nuova abilità che non aveva nemmeno Accelerator, che gli aveva permesso di rigenerare il suo corpo e di produrre i suoi stessi organi.

Era arrivato così lontano, eppure il mostro conosciuto come Kakine Teitoku non aveva trovato nessuno che sperava di proteggere.

E se...

E se avesse trovato appena una persona da proteggere?

Anche se era patetico e sgradevole, se avesse visto un mondo più ampio e l'avesse ottenuto?

Il mostro n. 2 della Città Accademia potrebbe essere riuscito a prendere la sua violenza irrefrenabile e sinistra per farla diventare niente più che un potere.

«Ne ho abbastanza.» disse Accelerator con tono di disappunto. «Puoi aver lavorato ad una strategia, fatto i tuoi preparativi, aspettato il momento opportuno ed aver tenuto in conto qualsiasi coincidenza ossessionante... ma è inutile. Per il modo in cui sei adesso non vale nemmeno la pena di provare contro di me. Sei solo pesantemente patetico.»

«Non dirlo.» affermò Kakine Teitoku con un piccolo, piccolo sorriso sulle sue labbra. «Quelle condizioni di cui stavi parlando non fanno cenno all'ambientazione. Questa può essere molto importante. Ho fatto in modo di aspettarti qui. Sì, esatto. Fammelo dire di nuovo: l'ambientazione può essere molto importante.»

«Cosa?»

«Questo posto non ti ricorda niente? O addirittura non ricordi più? Suppongo si trattasse solo di uno tra tanti. Per quanto fossi uscito fuori di senno ai tempi, non è tanto sorprendente il fatto che non avresti ricordato ogni piccolo accaduto.»

Accelerator non riconobbe il posto.

Da un lato aveva lottato contro Kakine Teitoku solo quella volta, durante un combattimento tra le organizzazioni della parte oscura di GROUP, SCHOOL e ITEM. Era stato abbastanza per decidere il vincitore tra il n. 1 ed il n. 2. Ma il luogo di battaglia non si trovava in un passaggio sotterraneo.

Tuttavia, Kakine Teitoku continuò a parlare.

Lo faceva in modo chiaro e fiducioso.

«Davvero non ricordi? Sei davvero un bastardo senza cuore. Hai fatto fuori così tante vite che non ti preoccupi nemmeno di ricordarle?»

Qualcosa di simile ad una piccola spina pugnalò la mente di Accelerator.

Ma era troppo tardi.

Kakine Teitoku che controllava il potere del Level 5 n. 2 della Città Accademia, il Dark Matter, cominciò ad agire.

«Ha ha! Questo era uno di quelli! Era uno di quei luoghi dei ripetuti esperimenti dove massacravi dei cloni per essere il più forte o invincibile o tutto!!»

«Non vorrai dire...!!» urlò Accelerator ricordando che Kakine Teitoku aveva il potere di creare qualsiasi cosa di cui mancava.

Ma il cambiamento era appena cominciato.

Una sostanza bianca, che non poteva essere definita liquida o solida, si era espansa all'improvviso da dove si trovava Kakine Teitoku verso ogni direzione. La superficie ondeggiò, si sollevò ed assunse una nuova forma.

Accelerator la conosceva molto bene.

Essa veniva modellata sulla base dei cloni che erano a loro volta fatti sul modello di una certa ragazza.

Le Sisters.

Coloro che Accelerator aveva ucciso durante quei crudeli esperimenti. Simboleggiavano i suoi peccati.

Poteva dire che la vista stava cominciando a vacillare. Non poteva fermarlo.

Diverse ragazze con la stessa faccia inclinarono la testa con fare perplesso, si osservarono le mani, mossero gli occhi che contenevano poche emozioni o controllarono la loro situazione.

E mossero le labbra.

Si mossero.

«Misaka si è imbattuta nel cibo chiamato ramen. Il tipo migliore è il tonkotsu con delle tagliatelle sottili, analizza Misaka.»

«No, no. Lo shio ramen con delle tagliatelle leggere è una vera prelibatezza. Misaka deve prenderti a calci? chiede Misaka mentre ti afferra per la collottola.»

«Non osare confondere lo shio ramen con lo shio ramen al burro, dice Misaka mentre si unisce alla mischia provando quale sia il migliore.»

Era così fuori luogo.

Il modo in cui quelle ragazze senza espressione si colpivano vicendevolmente rivelando inavvertitamente le parti centrali del busto e sollevandosi le gonne, diede orribilmente ai nervi ad Accelerator.

Non erano solo bambole.

Respiravano, avevano il battito ed avevano del calore umano proprio come qualsiasi altra persona.

E lui aveva...

Aveva...

«Oh, non è che siano effettivamente loro

La zuffa innocente finì all'improvviso come se fosse stato premuto un pulsante.

Le loro teste si voltarono e le pupille dei loro occhi privi di emozioni fissarono direttamente Accelerator.

Qualcosa di enorme aveva interferito enfaticamente per far sì che ignorassero le loro convinzioni personali.

Era come se...

Come se fosse cominciato un certo tipo di esperimento.

«Nemmeno io posso sistemare qualcuno che è morto del tutto. Non posso nemmeno creare qualcosa di completamente identico a lui.» disse Kakine Teitoku con un ghigno. Era il tipo di quelli che non sarebbero mai apparsi sul suo volto se avesse ottenuto ciò di cui aveva davvero bisogno. «Questo è il motivo per il quale ho scelto questo luogo. Suppongo che potresti definirlo "pensiero residuo". Ad ogni modo, ho preso tutte le informazioni rimanenti su queste zone e ho dato loro forma. Ci sono molti modi per leggere i pensieri, ma per me è come una registrazione o un CD. Faccio scorrere il Dark Matter verso i piccoli alti e bassi, sulle superfici dei materiali per ottenere le informazioni. L'evento che quella volta è accaduto qui ha lasciato il segno in modo troppo poco evidente affinché l'occhio potesse vedere. La registrazione di quelle vibrazioni mi ha permesso di riprodurre i loro momenti finali.»

Non erano altro che imitazioni.

Era come il replay di un urlo registrato più e più volte.

Ma il suono originale era vero.

In sostanza era vero.

Anche se erano state usate per i fini di qualcun altro ed anche se erano state portate in giro con una moda antiestetica. Quelle ragazze non erano state registrate dal governo, non c'era stata alcuna notifica di morte per loro, non era rimasta nessuna prova che fossero mai state in vita. Questa era proprio l'ultima prova della loro esistenza.

Poteva davvero distruggerla?

Anche se aveva il potere per farlo, era giusto che lo facesse?

Dopotutto, lui era Accelerator, colui che aveva spietatamente derubato quelle ragazze delle loro vite con le sue stesse mani.

Poteva davvero cancellare l'unico pezzo di prove che restava loro nel mondo intero?

«Heh heh. Pare che stia effettivamente funzionando.»

Il n. 2 sorrise, e sorrise, e sorrise.

Trasmetteva violenza su un livello appropriato a qualcuno che era ancora un mostro.

«I poteri esper della Città Accademia sono controllati usando un'abilità di calcolo di alto livello. Anche se solitamente non la pensi in quel modo, stai ancora compiendo dei calcoli complessi senza saperlo. Mandarli fuori controllo può essere abbastanza utile. Non nuoce a nessuno cominciare in quel modo, non pensi?»

«Tu...»

Anche tutto questo era solo "l'inizio".

Lo stava testando con nonchalance.

«Allora, perderai le condizioni necessarie per attuare la tua riflessione? O tirerai fuori quelle ali ancora più folli? In qualsiasi modo andrà, non vedo l'ora. Spero che almeno lo renderai degno di provare la mia abilità!»

«Perché tuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu...!!»

Parte 5[edit]

Kamijou Touma guardava in modo fisso e diretto Leivinia Birdway.

Ma anche se lo faceva, colei a cui era "rivolto" era Fräulein Kreutune.

«Vuoi morire per porre una fine a tutto?»

«Io...»

«Non so chi sia il tuo amico. Non so esattamente cosa tu stia affrontando. Ma non puoi essere seria. Se non pui sopportare la perdita del tuo amico, non puoi volerti arrendere sul serio per dargli un dolore.»

«...»

«C'è qualcuno che vuole proteggerti tanto quanto vuoi proteggere lui. C'è qualcuno che non vuole vederti ferita tanto quanto non vuoi vedere ferito lui.»

Il suo nemico era potente e non poteva toglierle gli occhi di dosso per nemmeno un istante.

Era per questo che Kamijou parlava dando le spalle a Fräulein Kreutune.

«Quindi non essere così pronta a dire che vuoi morire!! Se vivi, lotti e soffri, allora puoi trovarla!! Puoi trovare la via che ti condurrà ad un finale in cui sorrideranno tutti! Non può esserlo solo per te. Deve esserlo anche per questa persona che vuoi proteggere così tanto!!»

Non poteva più continuare a parlare.

Leivinia Birdway aveva cominciato a muoversi silenziosamente.

Sembrava che tutto ciò che avesse fatto fosse far oscillare leggermente il bastone che stava tenendo.

Ma in realtà ad un certo punto era diventato una spada e venne creata una schiacciante raffica di vento che si intromise tra Kamijou e Fräulein Kreutune, facendo del tutto a fette il passaggio sopraelevato gigante che sembrava un campo sportivo.

Con il punto di taglio come vantaggio, il passaggio sopraelevato si inclinò come un'altalena su uno dei suoi supporti. Kamijou e Birdway scivolarono giù fino al piano terra.

«...Che scemo.» disse Birdway come a sputare fuori le parole. «Fräulein Kreutune non è un essere umano come pensi che sia. Non so se le sia mancato qualcosa alla nascita o se abbia guadagnato questo strano comportamento possedendone troppo, ma ogni cosa che riconduce alla sua costruzione di base va oltre la nostra conoscenza.»

«E' così?» la interruppe Kamijou Touma in modo casuale e continuò. «Potrebbe lavorare su una teoria complicata o qualche ragionamento difficile da capire, ma ciò che vedo è una ragazza che sta cercando disperatamente di proteggere il suo amico. Tutto ciò che vedo è una ragazza che ha sopportato così tanto dolore per un lungo tempo che cerca di resistere e tenere duro così che non venga travolta, ed in definitiva ha deciso che è facile accampare delle scuse ed arrendersi su tutto.»

«...»

«Ed è tutto ciò di cui ho bisogno. E' il fine del conflitto tra GREMLIN ed il gruppo di Ollerus? Il pezzo finale per creare un certo tipo di lancia speciale? ...Non me ne importa niente. Davanti a me c'è una ragazza che sta seriamente prendendo in conto la ridicola idea di gettare via la sua vita per salvare un amico! Non c'è una possibile ragione per non darle una mano ed aiutarla!!»

Mentre urlava, Kamijou ricordò ciò che Thor gli aveva detto una volta in un certo fast food.

Il mio nemico è senz'altro patetico.

(Esatto.)

Kamijou aveva finalmente capito ciò che voleva dire. Non fare persino le cose che avrebbe potuto senza la paura di fallire non era il suo modo di agire. Poteva essere stato ingannato, usato ed involontariamente mal guidato, ma aveva ancora un piccolo potere. Anche se tutto ciò che poteva fare era correre sui binari che aveva preparato qualcun altro, poteva ancora allungare disperatamente la mano per afferrare quella di qualcun altro.

Cosa importava chi avrebbe vinto il grande progetto delle cose?

Quant'era buona una decisione presa solo guardando il lontano futuro?

Voleva diventare qualcuno che passava troppo tempo a guardare una visione d'insieme da non accorgersi che i suoi piedi giganti stavano schiacciando gli altri?

«Ho sentito quello che ha detto. Poteva parlottare riguardo le funzioni ed il mangiare cervelli, ma l'ho sentito distintamente. Ha detto che non voleva mangiare quel cervello. E così ho preso la mia decisione. Voler dare una mano d'aiuto fa parte della natura umana.»

«E se quelle parole non fossero altro che un'imitazione?»

Le parole taglienti e insensibili di Birdway sembravano pugnalare Kamijou.

Erano le parole di un nemico.

Stava cercando davvero di distruggere l'essenza dell'essere di Kamijou Touma.

«Stai sbagliando. Ti stai sbagliando sul nocciolo della questione. Stai scambiando ciò in cui credi, che Fräulein Kreutune abbia una mente come la tua e che funzioni nello stesso modo.»

«Cosa?»

«Non è un problema di bene e male o piacere e non piacere. Fondamentalmente Fräulein Kreutune è diversa da noi.»

Birdway fece oscillare leggermente la spada.

Ad un certo punto si trasformò in una tazza.

«E' una creatura che sembra stia soltanto a pensare. Quello è ciò che lei è adesso ed è ciò che era quando il suo nome venne registrato nei documenti storici. E' sempre stata in quel modo.»



Quella creatura vivente non possedeva la funzione di svolgere pensieri complessi o avere delle emozioni profonde sgorganti dal petto.

Ripeteva meramente "pensieri" che erano più semplificati di quelli di un insetto. Era simile al processo di pensiero di un robot non equipaggiato con delle AI complesse, usate per controllarne le azioni e prendere decisioni.

I posti freddi erano migliori di quelli caldi.

I posti miti erano migliori di quelli freddi.

Ripetendo una dopo l'altra quelle decisioni con solo due possibili risposte, poteva continuare a trovare un ambiente più semplice dove vivere anche senza una grande intelligenza o esperienza.

Mangiare cose dolci era migliore di mangiare quelle amare.

Scegliere luoghi luminosi era migliore di scegliere quelli bui.

Indossare delle stoffa leggera era migliore che indossarne una pesante.

Quando venivano prese migliaia e diecimila di quelle semplici decisioni, quella creatura vivente riusciva a vivere nel posto più ottimale, mangiare dei cibi ottimali ed indossare degli abiti ottimali. Mentre continuava a muoversi sempre più lontano nella direzione più confortevole, la creatura vivente si imbatté in una certa decisione.

Aveva a che fare con le creature viventi conosciute come umani.

Li avrebbe emulati o no?

La creatura vivente aveva preso la sua decisione, ma aveva fallito. Era andata ad abitare in un certo villaggio, ma era troppo forte. Questo fatto non aveva danneggiato nessuno, ma per le persone era abbastanza trattarla come qualcosa di strano e diverso.

Anche se era stata gettata in una cella e trattata come una strega, continuava a prendere le sue decisioni semplici.

Sì.

La creatura vivente decise di imitare le persone che le stavano intorno e di comportarsi in modo tale da guadagnare i benefici di un villaggio che era la strada ideale per vivere comodamente.

Il gentile prete disse...

Per ripetere ciò che si faceva, quella creatura vivente non possedeva la funzione del pensiero complesso o quella delle emozioni profonde per riempire il suo cuore.

Aveva solo quella di prendere costantemente delle decisioni semplici riguardo i fenomeni che accadevano di fronte ai suoi occhi al fine di avanzare nella direzione più confortevole.

Così...

Disse il gentile prete...

Da dove viene quell'immagine di donna sorridente in quei vecchi documenti? Dov'era la donna che sorrideva ed insisteva di essere nient'altro che un mero essere umano nonostante non perdesse una singola goccia di sangue mentre veniva meticolosamente tormentata con infinite torture ed esecuzioni?

La risposta era semplice.

Non aveva ovviamente fatto nient'altro che portare avanti le sue decisioni semplici.

In quella cella osservava le altre donne che erano state rifiutate dal villaggio e condannate come streghe senza ragione. E lei aveva imitato quel comportamento.

Sono un normale essere umano.

Sicuramente non sono una strega cattiva.

I suoi occhi sorprendentemente puri avevano semplicemente osservato la donna che aveva continuato ad insistere sull'argomento nei suoi ultimi sospiri.

Quello era il tipo di creatura che era.

Quello era ciò che era Fräulein Kreutune.

Non aveva detto quelle cose perché le aveva pensate.

Non aveva insistito sul fatto che il suo corpo illeso significasse che fosse umana perché aveva creduto nelle prove dell'ordalia.

Non era altro che una semplice decisione.

Niente meno che sì o no.

Una catena di zero ed uno.

Era accaduto che il suo comportamento l'avesse fatta apparire come gli altri esseri umani e a farle sentire delle emozioni come tutti gli altri. Se a quei tempi non avesse trovato un villaggio di umani ma un mucchio di leoni, probabilmente avrebbe provato ad ottenere i benefici di quel gruppo, imitando quelle bestie feroci.

La verità era davvero troppo semplice ed era quella semplicità che aveva fatto sì che coloro che la sentivano avessero un brivido che percorreva loro la schiena.



«Quando arrivi al sodo?» disse Birdway mentre stringeva gli occhi e giocava con la tazza che aveva in mano. «Non c'è nulla dentro di lei. Non importa quante parole usa e non importa quanto stringe i denti e trattiene le lacrime, non c'è una vera forza dentro di lei. E' solo il tipo di creatura che è Fräulein Kreutune. ...Come puoi credere a qualcuno del genere? Il cuore umano può sigillare le "funzioni". Ma lei non ha una vera "mente" quindi è una loro schiava. Se lo schema di quelle decisioni semplici... di quegli zero e uno cambia appena leggermente, mangerà senza alcuna esitazione il cervello di qualcuno che ha incontrato in precedenza considerandolo un amico. E non è niente meno che il suo pensiero semplice che la porta nella direzione a lei più confortevole.»

Ma...

«Io le credo.» rispose all'istante Kamijou Touma nonostante avesse sentito tutto.

Persino Birdway mostrò una punta di sorpresa nel sentirlo.

Il ragazzo continuò. «Se la risposta ultima di una creatura vivente arriva con delle decisioni semplici intese per trovare la decisione ottimale, è perché non vuole ferire il suo amico, indipendentemente da quale processo la porti a quella decisione. Se è il tipo di umano che può arrivare ad una risposta del genere, allora posso credere in Fräulein Kreutune.»

«Stai dicendo che potresti persino affezionarti ad una bambola fatta di metallo e plastica le quali espressioni sono controllate da un programma?! Stai dicendo che proteggerai qualcosa che ha solo le sembianze di un umano persino dopo che ti hanno sparato sul fianco?!»

«Sì. Se qualcosa che sorride come un umano e piange come un umano è considerato dagli altri come un umano e cerca di proteggere gli altri come un umano quando sta per essere fatto a pezzi, allora stringerò il pugno. Non importa di cos'è fatta o di cosa sono composti i meccanismi interni della sua testa. Lei non è un mostro o qualcosa di strano e diverso. Sono più spaventato dalle persone che hanno un cervello che possa capire adeguatamente gli altri ma si divertono ancora ad ingannarli e a far loro del male.»

«...»

Ma questa non era solo una questione ipotetica.

Kamijou aveva incontrato abbastanza persone con circostanze complesse che le circondavano. Aveva incontrato una ragazza creata dall'aggregazione di campi di diffusione AIM ed aveva incontrato coloro che avevano messo su una rete di cloni dove la totalità poteva influenzare l'individuo e l'individuo poteva influenzare la totalità.

Ma cosa importava?

Il fatto che avevano una costruzione o una costituzione diverse significava che c'era qualcosa di fondamentalmente differente riguardo chi fossero?

Quanto era umano abbandonarli per quella ragione?

«Ed era perché hai percepito lo stesso che non hai attaccato subito Fräulein Kreutune, no?» disse Kamijou con tono di sfida. La sua voce era convinta. «Le stavi davanti e le hai parlato nonostante sapessi che la base dei suoi pensieri era fondamentalmente diversa dalla tua. Perché l'hai trattata come una tua pari? Non è stato perché stavi prendendo in considerazione il cuore di Fräulein Kreutune?!»

«Fai silenzio.»

Attorno a Birdway apparve una grande quantità d'acqua. Ruotava come un vortice creando un muro che la circondava completamente.

Con uno sguardo freddo, quel boss dell'associazione magica reggeva l'arma simbolica che controllava l'elemento acquatico.

«Anche se ha un cuore che è solo di un tipo diverso dal nostro, ciò che deve essere fatto non cambia. Per distruggere GREMLIN, la produzione di quella lancia deve essere fermata. Se provo che posso farlo, colui che guarda dall'alto in basso dal centro di quel gruppo farà la sua mossa. Ci sono voluti un sacco di sacrifici per ottenere quest'informazione. Devo attirare con l'inganno il majin Othinus e farla a pezzi. Quello ha la massima priorità.»

«Quindi lì si arriva alla fine.» mormorò Kamijou mentre stringeva il pugno ancora una volta. «Ma Birdway, probabilmente stai agendo nel modo sbagliato.»

«...Cosa vorresti dire?»

«Anche se sconfiggi Othinus sacrificando Fräulein Kreutune e se addirittura GREMLIN andasse a pezzi senza quel supporto psicologico, prendere questa strada più breve ingannando e facendo del male a tutti non farà altro che creare una sfiducia e una diffidenza reciproca. Non ce n'è motivo che tu e la tua Luce del Colore dell'Alba diventiate più vicini all'essere un mostro di GREMLIN stessa. Per il mondo e per le persone che vuoi proteggere, ciò cambierà solo il nome del loro avversario. Non porterà mai a dei giorni pacifici.» disse Kamijou senza permettere alle sue parole di arrivare ad una fine. «Finiamola. Ti fermerò qui, così la tua determinazione non porterà ad una conclusione tanto orribile e così che il ruolo del cattivo finale non sarà forzato ad essere il tuo!!»

Parte 6[edit]

Nel più basso dei livelli del passaggio sopraelevato che si trovava in un vicolo sotterraneo, delle ragazze con lo stesso viso di coloro che Accelerator aveva ucciso in passato... o piuttosto, qualcosa di bianco che aveva preso la loro forma... si avvicinarono a lui. Si muovevano tanto velocemente quanto delle moto e di tanto in tanto calciavano i muri o i pilastri per mantenere costante il corso dei loro attacchi. Ovviamente si trattava di qualcosa che le originali di quelle ragazze non avrebbero potuto fare. Ma era ancora qualcosa che Accelerator poteva immaginare facilmente.

Se le Sisters avessero guadagnato dei corpi fatti di Dark Matter, avrebbero potuto scegliere in modo preciso quella specie di strategia.

(Maledetto...!)

Gli si annebbiò la vista. Riusciva a sentire un dolore pungente nella parte posteriore della testa.

Fece immediatamente dei calcoli per controllare i vettori necessari davanti ai suoi occhi. Assimilò alla perfezione i movimenti di quelle ragazze che si tenevano basse come se stessero scivolando lungo il pavimento, stessero girando su se stesse fuori dalla visuale, o stessero calciando un palo per attaccare dall'alto.

Riuscì a gestire la situazione, ma non riuscì a contrattaccare.

Con una mossa che era davvero rara per il mostro n. 1 della Città Accademia, il ragazzo mosse il corpo su un lato per evitare gli attacchi. Lo fece solo per scappare dal raggio di quelle braccia sottili che oscillavano allo stesso tempo da diverse direzioni.

Non era spaventato di essere colpito dai loro attacchi.

Dato che erano fatte di Dark Matter, era vero che i loro pugni erano diventati armi non affilate più leggere di grandi martelli che potevano distruggere facilmente una faccia umana. E le loro dita potevano fare a pezzi la loro preda in modo più semplice di come con un paio di tagliafili avrebbe potuto affettare un filo tanto spesso quanto un dito.

Ma...

Non era che non lo facesse perché aveva paura di ritrovarsi con il corpo fatto a pezzi.

Era l'opposto.

Era spaventato che il suo stesso riflesso avrebbe distrutto le loro braccia e gambe.

Ovviamente non si trattava di una situazione in cui avrebbe potuto assumere un atteggiamento tanto incerto.

Kakine Teitoku tendeva la mano destra di fronte a lui, trovandosi poco più distante.

«Hai un sacco di aperture.»

Esplose un grande fragore.

Il suo intero braccio candido diventò un'ala gigante. Le innumerevoli piume che ne facevano parte diventarono delle lame taglienti. Queste vennero sparate in modo esplosivo. O più precisamente, si distendevano come delle lance con una forza tanto tremenda che ad un certo punto si curvavano e si dirigevano verso Accelerator attaccandolo contemporaneamente da diverse angolature attorno a lui.

Non importava nemmeno se fossero passate attraverso le fessure che c'erano tra le Sisters.

Le lance infilzavano le ragazze in modo diretto.

Accelerator non arrivava a schivarle in tempo ed i suoi pensieri agitati non riuscivano a rendere del tutto applicabile la sua riflessione. Una delle lance strappò una ferita superficiale lungo la parte superiore della sua spalla. Il corpo del ragazzo venne gettato in aria con un avvitamento. Riuscì appena ad evitare di crollare una volta arrivato a terra e, al contrario, atterrò sulle punte dei piedi. Solo poi si rese conto della terribile scena che si presentava davanti ai suoi occhi.

Erano come degli insetti.

Erano come degli insetti appiccicati al muro con delle puntine lunghe, strette e molto taglienti.

«Ah...»

Sentì lo strano suono di qualcosa che si agitava.

Era quello di quelle cose che avevano la forma delle Sisters che effettuavano ripetutamente delle azioni premeditate nonostante si trovasse immobili a mezz'aria a causa delle perforazioni attraverso il busto, le braccia, le gambe o persino il collo. Non facevano alcun urlo di dolore ed i loro visi non erano contorti per la paura. Non avevano nemmeno realizzato che si fossero sbarazzati di loro. Quelle bambole senza speranza continuavano meramente a portare avanti con fede gli ordini del loro padrone.

La faccia di Accelerator si contorse in modo sinistro nel vedere ciò che aveva davanti.

Non importava quando cercasse di sopprimerlo, non poteva far altro che ricordare. Ricordava quelle ragazze che aveva ucciso come animali sperimentali e come il mostro più forte della Città Accademia li divorò senza esitazione.

«Figlio di puttaaaaaaaaaaaaanaaaaaaaaaaaaaaaaa!»

La vista diventò confusa.

Se Kakine Teitoku avesse avuto l'intenzione di giocare con lui, Accelerator gli avrebbe fatto ciò che una volta aveva fatto loro.

Ma poi il ragazzo lo vide avvicinarsi alle numerose lance che partivano da Kakine Teitoku stesso. Le ragazze bianche trattenute da esse guadagnarono nuovamente la libertà. Come a tenere quel mostro sotto controllo, si fecero avanti per attaccare mentre trascinavano i loro stessi corpi ormai rotti.

«Ho fatto un mucchio di ricerche su di te. Dopotutto, avevo più che abbastanza tempo per pensare.» disse il mostro n. 2 con un sorriso. «Non va bene. Il tuo metodo non funzionerà... Sicuro, sembra che tu abbia espiato ciò che hai fatto. Il modello primario che tiene il volere complessivo del Misaka Network ti ha perdonato. Ma ciò non significa che tu sia stato completamente assolto. E sono sicuro che lo sai molto bene.»

«...!!»

Dato che non riusciva a sconfiggerle o persino ad attaccarle, Accelerator continuò meramente a schivarle.

«Dopotutto, vedi le Sisters come nell'avere un intero complesso nel Misaka Network, ma sembri anche pensare che le personalità individuali di ogni terminal devono essere riconosciute. Quindi il modello primario ti ha accettato? E allora? Solo colui che è stato ucciso può capire le sensazioni di chi è stato ucciso.Se ci pensi, dovrebbe essere ovvio.»

Le sue parole dilaniarono Accelerator.

Ci scavò dentro.

Pensò di aver messo da parte tutte le forme di vibrazioni aeree, ma che gli piacesse o meno, quella voce che era piena di vera cattiveria gli aveva dato uno strattone, aveva curiosato nella sua mente, era entrato con forza lì dentro e gli aveva pugnalato il cuore. Quei tormenti che non poteva estirpare lo derubarono poco a poco del suo autocontrollo. Le equazioni che controllavano il suo grande potere caddero nel caos.

«E non c'è più un modo che tu abbia per stabilire se sei stato perdonato davvero.»

Accelerator era circondato dal trucco di Kakine Teitoku.

Era intrappolato in una gabbia fatta di parole gentili.

«Il pezzo finale che potrebbe esserti utile a dirti quale fosse il pensiero di coloro che hai ucciso è questo. Questi pezzi finali di informazioni personali che rimangono al mondo. Ma... ha davvero importanza? Se li frantumi, distruggili e mandali nell'oscurità eterna così i tuoi peccati spariranno. I sospetti non vengono puniti. Se è qualcosa che nessuno potrà mai sapere non c'è problema, no? Poi potrai tornare nel tuo mondo pacifico e tutto sarà sistemato.»

La coscienza di Accelerator era stata gettata in uno scompiglio tale che poteva appena afferrare le parole che venivano dette.

E la voce gentile di Kakine Teitoku strappò dell'altro ai suoi nervi.

«Ma comunque...»

Era così pieno di odio che aveva quasi perso l'equilibrio. E solo quando venne messo davvero alle strette, realizzò qualcosa. Non solo non riusciva a controllare il suo potere, ma non stava nemmeno risolvendo i calcoli adeguatamente; non si accorgeva quasi nemmeno più che aveva bisogno di stare in piedi e camminare da solo grazie al suo cervello ferito.

«Sii distrutto dal simbolo dei tuoi stessi peccati e muori, verme.»

Le ragazze bianche dalla stessa forma delle Sisters fecero uno scatto per trarre vantaggio da quell'opportunità. Delle braccia numerose che sembravano grandi martelli e dei tagliafili vennero scagliati su di lui contemporaneamente.

Era finita.

O era così che doveva essere stato.

Tuttavia...

All'improvviso un enorme fascio di luce fece breccia attraverso il muro e spazzò via una delle ragazze bianche.

Questa scena accadde proprio davanti ad Accelerator che aveva esitato a fare del male ai suoi nemici nonostante si trovasse in pericolo.

Guardò sbalordito.

Sentì come se i suoi pensieri fossero si fossero fusi con il colore bianco.

Vide apparire una faccia attraverso il grande buco sul muro che stava brillando di arancione intorno al bordo. Essa naturalmente apparteneva ad un mostro che aveva creato la città con una tecnologia all'ultima moda, proprio come Accelerator e Kakine Teitoku.

Era Mugino Shizuri.

Era la n. 4 della Città Accademia. Era la ragazza conosciuta anche come Meltdowner.

L'apparenza di questa nuova minaccia fece sì che le ragazze fermassero il loro attacco e cambiassero la loro formazione per affrontare un attacco da entrambi i lati.

Mugino le ignorò e parlò con un tono seccato.

«Forza, n. 1. Se vuoi morire, allora prima finisci di fare ciò che devi. Il dover aspettare il mio turno mi fa arrabbiare. Come puoi vedere ne ho fatta fuori una, ma non essere troppo sconvolto. E' colpa tua che ci hai impiegato così tanto tempo contro una cosa del genere.»

Accelerator sentì un dolore infuocato in testa che lo portò ad urlare.

«Tu...!!»

«Non ti incazzare con me, piccolo mostro. Sai che stai puntando il dito nella direzione sbagliata, no?» Mugino mosse leggermente l'indice della mano creato artificialmente e continuò. «Solo colui che è stato ucciso può capire le sensazioni di chi è stato ucciso. Su questo ha ragione. Ma dei pensieri residui a cui viene data una forma? Un fonografo che ripete i loro ultimi momenti? Chi se ne frega? Non sono effettivamente loro. Lui sta solo creando un modello umano mettendo dell'argilla sulle ossa di un corpo.»

«...»

«Lì fuori potrebbero esserci delle persone che possono davvero immaginare come si sentono i morti e versare lacrime basandosi su ciò. Potrebbero esserci persone che trovano qualcosa che il morto ha lasciato e la finiscono al loro posto. Potrebbero esserci persone che salvano il morto in quel modo, ma non è qualcosa che possono fare delle persone come noi che uccidono gli altri mentre siamo intrisi di cattiveria. Non c'è niente che noi possiamo fare.» disse Mugino.

L'ultimo commento sembrò pugnalare Accelerator.

Ma la ragazza non la finì lì.

«I morti non possono essere riportati in vita, non importa quale tecnologia venga usata. Parlando da un punto di vista di rianimazione, qualcuno il quale cuore ha smesso di battere e qualcuno che è chiaramente morto sono due cosa molto diverse. ...Devi vivere in un mondo abbastanza ingenuo se ti abbatti per una cosa tanto semplice. Pensi che qualcuno che hai ucciso possa tornare in vita? Pensavi che il crimine di averli uccisi potrebbe essere cancellato, se ciò accadesse? Stavi vivendo mantenendo quella speranza dentro di te?»

Era accaduto poco prima dell'alba.

La parte oscura della Città Accademia aveva attaccato Mugino Shizuri usando qualcuno che sembrava esattamente Frenda Seivelun. Quando ciò accadde, le sue emozioni non le avevano impedito di distruggerlo senza alcuna esitazione con il suo Meltdowner.

I morti non potevano essere riportati in vita.

Solo colui che era stato ucciso poteva parlare dei sentimenti di chi era stato ucciso. O perlomeno, qualcuno che si era sporcato le mani nell'oscurità non avrebbe mai potuto parlare di loro.

E se...

E se qualcosa che sembrava esattamente come loro fosse stata assemblata in modo che qualcuno che viveva ancora le usasse per parlare tramite la bocca dei morti per il proprio scopo?

Quello sarebbe stato profanare il morto.

Era il metodo più infimo possibile per il quale persino un peccatore avrebbe potuto arrabbiarsi.

«Ho letto i rapporti su di te e sui cloni.» disse prontamente Mugino. «Era quasi carino in confronto a me che ho ucciso senza alcuna ragione. Hai ancora spazio per delle scuse complicate e contorte. Probabilmente andrai lo stesso all'inferno come me, ma potrebbero esserci delle cose che potresti fare prima di andare lì. ...Quindi cosa farai? Se vuoi prenderti gioco di te stesso pensando che stai effettivamente affrontando dei morti e lasciare che ti uccidano per vendetta a me va bene. Se vuoi recuperare la loro dignità e dar loro un riposo pacifico da quel bastardo che ha disseppellito le loro ossa e ha aggiunto della carne su di loro per divertimento, mi va bene anche quello. E' la tua patetica vita. Fai quello che diavolo vuoi.»

«Lo so...» le parole uscirono dai denti stretti di Accelerator, come se stesse cercando di farli a pezzi. «Lo so. So che sto solo leccando le mie stesse ferite. So che sembrano quelle originali solo perché sto sovrapponendo le mie ferite su di loro. Ma nonostante tutto...»

Era come se Accelerator stesse aprendo le sue ferite, lasciando che del sangue nero scorresse fuori di esse.

Stava scegliendo di toccare il suo dolore più forte.

«Quello è... Loro sono la prova finale che coloro che ho ucciso sono esistite. Non importa quanto sia orribile il metodo per il quale vengano usate, ma sono ancora la prova finale che le vite che ho rubato fossero state qui!!»

«...A maggior ragione.» sputò fuori Mugino. «Dici che è tutto ciò che è rimasto. Dici che è la totalità di ciò che continua a vivere in qualcuno. Beh, tutto ciò è stato rubato ed è stato usato e controllato. Se è tollerabile... se tu - non il morto - lo trovate tollerabile, allora lascia che ti uccidano per il perdente che sei. Finirò tutto io successivamente.»

Non stava dicendo tutto ciò al fine di avvisarlo della strada che stava prendendo.

A causa della via che lei stessa stava seguendo, la ragazza non era certamente qualificata a farlo.

«Non pensi di poter finire tutto quanto senza sporcarti le mani?»

Ciononostante, qualcosa le stava bene.

Quindi parlò.

«Devi sporcarti le mani per dare ai morti una fine pulita. Solo colui che è stato ucciso può capire le sensazioni di chi è stato ucciso, ma solo i vivi possono agire basandosi sulle loro emozioni per i morti. ...Rigettarlo e scappare non è essere onesto o essere un pacifista. E' essere un codardo.»

«...Ah.»

In realtà lo sapeva.

Anche se era ferito, steso a terra in modo patetico e con la sua vita portata lì, i morti non potevano più esistere, quindi non avrebbero pensato niente in un modo o nell'altro. L'intera ragione per cui uccidere era un tabù del genere era perché derubava le persone persino della loro funzione di base.

Aveva solo bisogno di risolvere.

Aveva bisogno di portare un nuovo dubbio a ciò che stava sostenendo la base della sua psiche.

Anche se il modello primario del Misaka Network lo aveva accettato...

Anche se l'unità speciale conosciuta come Last Order lo aveva perdonato...

Non significava che era finita.

Ma...

Non c'erano ragioni per abbandonare quei morti che adesso venivano usati come giocattoli.

«...Le distruggerò.» mormorò Accelerator, la cui voce si riempiva di un grande potere. «Andrà tutto bene. Se avete bisogno di provare la vostra esistenza, sarò io quel tramite. Scaverò a fondo in questo mondo per lasciare una traccia indelebile che proverà che voi eravate qui come coloro che sono state sacrificate al mostro che sono io. Questi ricordi contorti non sono più necessari. Devo solo farvi tornare in un posto dove la parte oscura della scienza come me non possa raggiungervi. Porrò un fine a tutto!!»

«Oh?»

Alla fine, Kakine Teitoku aprì la bocca dopo aver ascoltato con un piccolo sorriso sulle labbra.

Avrebbe potuto interferire violentemente in ogni momento, ma aveva scelto di guardare.

Come il pubblico che comincia a parlare non appena lo spettacolo finisce e le luci del teatro si accendono.

«E' così che vuoi accettarlo? Solo colui che è stato ucciso può capire le sensazioni di chi è stato ucciso, quindi stai solo per affermare che non hai bisogno di sapere e quindi smetterai di pensarci?»

«Non capiresti mai. Sei il tipo che mette le parole in bocca ai morti per un tuo vantaggio e non affronta mai i suoi sentimenti nei loro confronti. Si dice che nemmeno la morte possa curare un idiota. Beh, sembra che niente possa curare il tuo essere patetico. Sei potente, ma patetico. Potrebbe essere stato meglio se fossi morto allora. In quel modo in cui avresti potuto finire la tua vita come l'esper di alto livello che aveva sconfitto me, il n. 4. Ma non sapevi smettere quando ti trovavi avanti e adesso stai per perdere persino quello.»

Il tono di Mugino era di disinteresse.

Una strana luce scintillante crebbe dal palmo della sua mano.

«E non è che non abbia le mie ragioni per essere qui. La scorsa notte sono stata attaccata da una falsa Frenda. Sei stato il fattore attivo più grande dell'oscurità durante quel lasso di tempo e l'interesse nel giocare con i morti era lo stesso. Non so quale fosse il tuo proposito, ma sto per fartela pagare per aver disturbato la sua tomba, pezzo di merda.»

Il n. 1 ed il n. 4 erano specializzati nella distruzione.

Il n. 2 aveva l'abilità di creare in eterno.

Quei mostri si erano divisi in due gruppi e si osservavano l'un l'altro. La battaglia cominciò nell'esatto momento successivo.

Parte 7[edit]

Sulla strada del passaggio sopraelevato multilivello che aveva un'innaturale assenza di macchine, Misaka Mikoto e Brunhild Eiktobel si trovavano faccia a faccia.

Anche questo poteva essere stato un momento storico.

Da una parte c'era Misaka Mikoto, Railgun, una degli esper di più alto livello creati dalla parte scientifica.

Dall'altro c'era Brunhild Eiktobel che possedeva le innate caratteristiche di un Santo, cosa estremamente rara persino per la parte magica.

Le due stavano per scontrarsi.

Per essere una battaglia capitata per pura coincidenza, incombevano grandi effetti sia per la parte magica che per quella scientifica.

Tuttavia, essa era impari in modo schiacciante.

Gli esper della Città Accademia potevano possedere una buona parte di potere, ma Brunhild Eiktobel aveva le qualità rare di un Santo Cristiano. E soprattutto, possedeva quelle di una Valchiria norrena. Le due abilità si azionavano l'una contro l'altra ed il limite più alto del suo potere passava da un periodo di luna crescente ad uno di luna calante. Comunque, al momento non sembrava avere alcun problema del genere.

C'era un problema che veniva prima di alcune differenze di potere di poco conto.

Brunhild Eiktobel poteva raggiungere una velocità massima che superava quella del suono.

E la fece spiccare sin dall'inizio.

Dal momento in cui risuonò quel suono esplosivo, era già troppo tardi.

Dalla prospettiva dei sensi corporei di una persona, Brunhild sembrava scomparire. E dato che si muoveva più velocemente del suono, non si riusciva a reagire in tempo basandosi su di esso.

Brunhild Eiktobel si ricaricò in un punto di fronte a Mikoto e fece oscillare vigorosamente la claymore che brandiva con una mano.

Piegò anche il polso per distendere la spada gigante mentre la muoveva.

Di solito poteva essere considerato un tentativo per non colpire l'avversario con la lama della spada. Tuttavia, questa situazione era diversa. Brunhild Eiktobel poteva muoversi ad una velocità supersonica e la claymore che brandiva era come una spada gigante creata attaccando l'impugnatura ad una lastra di metallo.

La lama distesa poteva essere usata come un ventaglio gigante fatto d'acciaio.

Uno schiacciante e irruente ventaglio che usava delle onde d'urto massice create quando un oggetto si muoveva a velocità supersonica.

Esso avrebbe posto un fine a tutto.

Non solo avrebbe frantumato lo spessore dei grassi ed i muscoli dall'esterno, ma anche i timpani, i polmoni e la trachea si sarebbero rotti dall'interno.

Però...

«Maledetta!!»

«?!»

Reagì prima che la spada potesse colpire.

Un leggero suono proveniva al di sotto dei suoi piedi. Il terreno si mosse. La strada in cima al passaggio sopraelevato era composta da blocchi che includevano dei supporti sottostanti. La ragazza controllò un blocco intero con il magnetirmo per inclinarlo come un'altalena.

Ciò fece sì che l'obiettivo di Brunhild non rientrasse più nel colpo della claymore ed il boom sonico si disperse a distanza. Tutti i vetri di un edificio che si trovava al lato della strada vennero fatti a pezzi.

(Un uso diffuso del genere elettrico? Quindi ha usato un certo tipo di radar? No, si tratta di...!!)

Della sabbia di ferro era stata sparsa in quantità rada per tutta la superficie della strada.

Persino se i movimenti di Brunhild Eiktobel superavano i limiti della visione cinetica della ragazza, avrebbe potuto chiaramente vedere quale via avesse preso grazie alle sue impronte.

E Misaka Mikoto non finì con quello.

«Preparati ad ingoiarla!!» urlò schioccando le dita.

La sabbia di ferro si sollevò in ogni direzione.

Essa cominciò a vibrare ad alta velocità per creare una tempesta di aghi omicida che poi vennero scagliati verso Brunhild Eiktobel da tutti e 360 i gradi attorno a lei.

La donna afferrò la sua enorme claymore con entrambe le mani e la fece oscillare creando un cerchio intero, come se stesse compiendo uno swing gigante.

Il ruggito esplosivo arrivò leggermente dopo l'accaduto.

L'aria era agitata ad una velocità tremenda e lo sciame mortale che era controllato dal grande potere magnetico venne colpito da un ancora più tremendo potere che aveva creato il boom sonico. La sabbia di ferro perse la sua forma e venne spazzata via.

Mikoto evitò l'onda d'urto controllando la barra rinforzante sulla strada per creare un muro di calcestruzzo solido di fronte a sé. Usò il magnetsmo per raggruppare ancora una volta la sabbia di ferro sparsa e controllò il suo prossimo obiettivo.

«Quella spada!!»

Brunhild Eiktobel stava mirando al collo di Mikoto con la sua claymore, ma la spada si fermò a mezz'aria.

Però ancora una volta non durò nemmeno un secondo.

Come se fosse impantanata in un muro e stesse cercando di estrarla, la donna ignorò il grande potere magnetico ed usò la tremenda potenza del suo braccio per muovere con la forza la spada gigante in orizzontale.

Ma...

«Un secondo... è abbastanza!!»

Aveva preso la mira.

Delle scintille bianco bluastre vennero emanate dalla frangetta di Mikoto.

Con il ruggito dell'aria che scoppiettava, la lancia fulminò l'acciaio della claymore. Nemmeno Brunhild riuscì ad ignorarlo. La corrente ad alto voltaggio passò dalla lama ai suoi polsi e poi si espanse per tutto il corpo.

Nel frattempo, Mikoto mosse la mano sinistra. Era lo stesso movimento usato con un lancio laterale nel baseball.

Qualcosa di grande si mosse come se stesse seguendo il suo palmo.

Era una massa gigante di cemento armato. Volò dritto verso Brunhild per eseguire un colpo mortale allo stomaco.

La donna si riprese, forzatamente, in un istante dal danno elettrico usando la claymore e la sua forza fisica per fermare quella massa che poteva praticamente distruggere il muro di un edificio.

Cominciò una battaglia mentre le due nemiche intrecciavano le loro spade.

«Da ciò che sembra, hai un po' a che fare con la magia.» disse alla fine Brunhild. Poteva essere che avesse riconosciuto solo in quel momento che valeva la pena parlare con la sua nemica. «Allora perché stai partecipando a questo conflitto per Fräulein Kreutune? Non sto cercando di cominciare una discussione per chiarire a quale delle parti appartieni, ma avvicinarsi a lei aumenta il rischio di venire coinvolti nel cuore di GREMLIN.»

«Non voglio sentirlo dalla persona che si è avvicinata all'improvviso per cercare di uccidermi. ...In ogni caso, non so o non m'importa di quelle grandi questioni. Ad essere sincera, non ho delle buone ragioni per combattere.»

Mentre usava la mano sinistra per controllare il martello di cemento, Mikoto usava la destra per creare una spada di sabbia di ferro.

E poi...

«Ma so una cosa.»

«E cosa sarebbe?»

«Non si ha bisogno di una buona ragione per salvare un amico. Se vuoi salvarli, allora fallo. ...Conosco qualcuno che continua a dire cose così stupide persino quando viene portato in punto di morte, e alla fine ha davvero salvato 10.000 persone. E quell'idiota che ha salvato così tanta gente, oggi sta cercando di salvare qualcuno come sempre. So che non posso fermarlo. Non importa quanto non voglia che faccia nulla di pericoloso, accompagnarlo nelle retrovie è il simbolo di una brava donna!!»

Un forte scricchiolio proveniva dal cemento.

Qualcos'altro che la semplice acutezza della lama tagliò con forza l'ostacolo e salvaguardò la strada della claymore.

Nello stesso tempo, Mikoto mosse la spada fatta di sabbia di ferro con tutta la sua forza prima che la claymore potesse accumulare velocità.

Ma se fosse diventata una competizione fisica, avrebbe perso.

Col primo colpo che aveva dato, Mikoto aveva visto che la spada di sabbia di ferro non poteva tagliare la lamiera d'acciaio con la quale era fatta la claymore. Quindi la lasciò immediatamente.

Al suo posto, prese una moneta che aveva estratto ad un certo punto e la mise in cima al pollice. Tendette la mano verso Brunhild Eiktobel.

Questa era la tecnica che le dava il nome.

Stava per sparare il Railgun.

«Ho le mie ragioni. Voglio salvare quell'idiota, quindi lo farò!!»



Si espanse un eccezionale lampo di luce.

Sulla cima della strada del passaggio sopraelevato, il dio del Tuono Thor guardava il fenomeno alle sue spalle che sembrava un'esplosione e sentì una vibrazione cocente sulla pelle. Si formò un sorriso all'angolo della sua bocca. Questo era un sorriso selvaggio e bellicoso a differenza di quello precedente.

«Ohh, ohh. Adesso si stanno divertendo. Non so se dovrei elogiare la Città Accademia per le loro creazioni o quella Valchiria per mantenere una velocità supersonica nonostante tutto ciò.»

«Basta con le cazzate, ragazzo.»

Il Santo Silvia guardò la mano destra di Thor con un'espressione sorpresa. A partire dalle sue cinque dita, le lame di fusione ad arco si allungavano per più di venti metri. Anche a quel livello, non era chiaro quanto dovesse essere forte un Electromaster della parte scientifica per riprodurlo.

Eppure nel viso di Silvia poteva essere visto un chiaro sguardo di stupore.

Tra tutti i membri di GREMLIN e tutti i santi, lei era la donna che stava sempre più vicino ad Ollerus. Eppure questo livello di potere era abbastanza da stupirla.

Lei stessa ne possedeva tanto.

Infatti, se non fossero stati tanto potenti, né Thor né Silvia sarebbero riusciti a stare dove si trovavano in quel momento.

«Con un potere del tuo livello dovresti riuscire a produrre dieci volte quella lunghezza. No... vanno oltre quella. Se ti è davvero stato dato il nome Thor, allora la tua vera natura risiede altrove. Non rientri nella categoria di un dio del fulmine.»

«Ciononostante, mi sento imbarazzato.» Sembrò che Thor avesse cambiato del tutto il suo punto focale. Esso mutò dal guardare una battaglia distante, all'affrontare il nemico che stava di fronte a lui. «Volevo evitarlo. Non è il peggior colpo di scena possibile, ma si tratta solo due o tre più o meno. ...Non è divertente. La mia volontà di uccidere coinvolge molti altri e potrebbe persino raggiungere il livello di una guerra. Non ho cominciato questa battaglia per far sì che ciò accadesse.»

«Quindi vuoi mantenere quell'estensione per sacrificare il minimo necessario?»

«Se possibile, in primo luogo vorrei evitare di scontrarmi.» rispose sinceramente Thor. «E se io e qualcuno con un potere che mi tiene testa facessimo un vero combattimento, potremmo spazzare via mezza città. Quindi non preoccuparti, signorina. Tratterrò più potere che posso. Non andrò oltre il livello di dio del Fulmine Thor. Se muori per quello, sarà davvero colpa tua.»

«Hah hah. Non ti preoccupare.»

Silvia rise per quella dichiarazione arrogante.

Era una risata troppo enfatica per appartenere ad una cameriera.

«Probabilmente sono il mago classificato come primo quando si tratta di una cosa del genere.»

Si poteva sentire il suono di qualcosa che tagliava l'aria. Proveniva da una fune attorcigliata tenuta da Silvia. Agitò il braccio, agitò la parte superiore del corpo e poi girò su se stessa restando ferma su quel punto. Nel momento in cui lo fece, la corda aveva disegnato in aria una forma complessa.

Era una collezione complessa di nodi.

Non appena Thor pensò che sembrasse la corda usata per far girare le trottole giapponesi, sentì un cattivo presentimento.

Silvia si mosse.

Lo fece sempre più velocemente ed entrò nel regno supersonico del Santo mentre continuava la sua danza da sala che sembrava mirare a strangolare il proprio partner. In quel momento, un potere complicato entrò nella fune.

Essa venne ritirata con forza e i tanti cerchi si strinsero e liberarono dei vettori come a far girare l'oggetto tenuto all'interno.

Ma sembrava non esserci nulla.

A parte una cosa.

C'era l'aria.

«Maledetta!!» urlò immediatamente Thor.

Ci fu un'esplosione.

La ragazza aveva afferrato l'aria. Dalla prospettiva delle formule fisiche, farlo non era impossibile. Dopotutto, anche l'aria aveva una resistenza. Poteva creare attrito. E così sarebbe stato possibile afferrarla e farla girare come una trottola giapponese.

Ma ciò poteva essere fatto con il corpo fisico di un essere umano?

C'era bisogno di cogliere una massa d'aria, farla girare con un potere tremendo per farla diventare un vortice di onde d'urto e mandarla verso l'obiettivo da diverse direzioni. Chi avrebbe potuto portare a termine una tecnica tanto selvaggia?

Ognuna di esse era più grande della palla demolitrice di una gru che poteva distruggere un edificio ed era più o meno abbastanza da seppellire persino un rifugio sotterraneo.

Il fenomeno era creato da una forza fisica schiacciante.

La minuscola resistenza dell'aria di cui le persone solitamente non si accorgono era stata usata per produrre un grandioso potere del genere.

(Ma ciò non è abbastanza per spiegarlo!!)

Thor fece oscillare immediatamente le lame di fusione ad arco che aveva sulla mano destra.

L'aria non era niente più che aria. Il ragazzo stava cercando di spazzare via i vortici delle onde d'urto riscaldandola con una temperatura massiccia così che si espandesse in modo esplosivo.

Ma non funzionò.

Dopo due o tre colpi, le lame di fusione ad arco smisero di muoversi all'improvviso. Finirono di farlo quando la loro altezza di venti metri stava per raggiungere la fune che stava ancora danzando in aria e Silvia che stava girando ad altà velocità.

«Le barriere sono la mia specialità.» disse Silvia rallentando la sua rotazione e poggiò un piede con fermezza sul pavimento. Ciononostante, la dozzina di metri della fune stava ancora galleggiando in aria come un nastro di ginnastica ritmica. «A Buckingham Palace le persone si arrabbiavano sempre con me perché distruggere l'attrezzatura di un palazzo è troppo per una guardia del corpo. E così ho pensato a lungo e con attenzione riguardo al modo di intercettare l'assassino senza distruggere anche ogni cosa intorno a me. Ciò che mi è venuto in mente è stata una barriera che sopprimesse il mio stesso potere.»

«Uno schema fatto da una sola linea continua con la base di un angelo cristiano... Quindi è un sigillo moderno occidentale.»

«Esatto.»

Quello era un metodo per estrapolare il Telesma da una fase diversa che esisteva nella parte più alta del mondo e lo sigillava all'interno di un oggetto. L'incantesimo era completo consultando un motivo di rose con le lettere dell'alfabeto ebraico disposte con un motivo regolare per rintracciare il nome dell'angelo che si voleva chiamare.

Con tutta probabilità, Silvia non stava cercando di avere accesso al Telesma. Era come se volesse qualcosa che funzionava come colonna portante che l'avrebbe guidata in modo appropriato al grande potere che aveva dentro di sé.

In altre parole, era una barriera per una cerimonia di evocazione.

Rappresentava più dei semiconduttori con delle attrezzature delicate piuttosto che un semplice muro. Sarebbe cambiata in modo complesso tra il permettere al potere di passare attraverso di essa ed il sigillarlo dipendentemente dal tempo e dalla situazione, al fine di provvedere un'abilità ed una delicatezza maggiori per cosa sarebbe, in caso contrario, una semplice raffica di potere. Questo tipo di tecnica veniva usata per dare forma a "qualcosa che (sembrava così) potesse rispondere ad ogni domanda" usando il potere che scorreva in questo mondo di un altro periodo. Era la stessa cosa di inviare la corrente elettrica in un circuito integrato che permetteva di compiere calcoli complessi.

«Ho creato un muro di Telesma lungo la fune, il che crea una "mano" che afferra l'aria.»

Silvia cominciò ancora una volta a girare ad alta velocità.

La fune si contorse attraverso l'aria come se stesse cercando di attirare qualcosa.

Quel grandioso serpente che nuotava attraverso il cielo poi mostrò nettamente le sue zanne.

«Quindi... beh... non preoccuparti. Probabilmente sono una delle più abili al mondo quando si parla di non coinvolgere gli altri nei miei scontri. Affida le tue preoccupazioni a questa cameriera ed impazzisci!!»

(Non va bene. Non sta solo usando il nome di un angelo. Lo cambia da Gabriele a Raffaele, poi da Raffaele a Michele, poi da Michele a Uriel. Sta cercando di costruire il potere di ogni sigillo consecutivo da quello precedente!!)

I tarocchi potevano essere usati in molti modi diversi, ma nella magia moderna occidentale una carta invertita poteva essere usata per trarre vantaggio sulle affinità dei quattro elementi. La carta che veniva posizionata in successione a quella attuale, poteva rafforzare i simboli utili o quelli inopportuni della stessa.

Questo metodo era diverso da coloro de Il Posto alla Destra di Dio che erano specializzati in una sola forma di Telesma.

Anche se questa magia non poteva mai paragonarsi a quelle per nessuno dei quattro elementi, tentava di superarle in tutto con il suo equilibrio superiore.

«Sinceramente, non c'è davvero nessuno di normale intorno a quel mostro!!»

«Posso prenderlo come un complimento?»

Nemmeno Thor poteva più tenere il passo con i movimenti di quella fune.

Ma poteva notare gli effetti.

Gli effettivi movimenti della fune non facevano altro che creare dei simboli che attivassero la magia. Verso il passaggio sopraelevato poteva vedere qualcosa di somigliante a della polvere grigia, come se fosse stata guidata dalla fune.

Nel momento successivo, un intero blocco della strada venne fatto ruotare come una trottola in modo forzato.

Quegli artigli grigi erano troppo primordiali per riferirsi ad essi come dita. Presero quella singola porzione di strada che era lunga una dozzina di metri e la capovolsero come se fosse un tavolo da tè. Ma la velocità era stata così incredibile che la strada non si era solo capovolta ma aveva continuato a ruotare come un'elettroventola.

Era stato rimosso il supporto che aveva mantenuto il suo enorme peso.

E sia Thor che Silvia erano ancora su di esso.

(Starai scherzando!!)

Thor era stato scaraventato all'improvviso in aria, con nulla al di sotto dei piedi. Questi si mossero cercando qualcosa su cui atterrare. Alla fine, le suole delle scarpe trovarono un contatto con una parte della strada che aveva già fatto diverse rotazioni complete. Ma era difficile definirlo un "atterraggio". Innanzitutto, se fosse riuscito a stare lì, avrebbe ruotato di 180 gradi e sarebbe caduto dopo un solo secondo.

Ma c'erano delle persone che potevano riuscirci.

I Santi.

Potevano muoversi ad una velocità supersonica senza alcun aiuto.

C'era una grande differenza tra le dimensioni delle opzioni disponibili in un secondo per una persona normale e quelle disponibili per Silvia nello stesso arco di tempo. Anche se la parte della strada era solo evidenziata per 0,1 secondi, per lei era abbastanza semplice raggiungere quel margine come uno scattista ed attaccare Thor.

Mentre si leccava le labbra e continuava a controllare la fune che danzava in aria disegnando dei sigilli complicati, Silvia puntò dritto verso lui. Il senso intenso di pericolo che sentì Thor, gli fece diminuire la velocità nel momento in cui passava verso di lui ma la prontezza della cameriera lo oscurava ancora.

«Mjöooooooooooooolniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiir!!!!!» urlò.

Grazie alla sua nuova fornitura di potere, una luce esplosiva crebbe bruscamente nelle membra di Thor. Non usò quelle lame di fusione ad arco. Le sfruttò come un amplificatore elettrico, espandendo l'aria in modo tanto esplosivo da far accelerare in modo forzato i movimenti del suo stesso corpo che venne costretto a ruotare.

Di fatto, riuscì a mantenere il contatto con parte della strada.

Nello stesso tempo venne raggiunto da Silvia.

Invece di usare la fune, attaccò direttamente con i pugni due o tre volte.

Se il ragazzo avesse cercato di bloccare quei colpi con il braccio, questo sarebbe esploso. Thor contorse in modo forzato il corpo per evitarli. Una qualsiasi delle sue azioni stava per fargli a pezzi le giunture delle braccia e delle gambe. Stava mantenendo i suoi movimenti al minimo indispensabile, ma il corpo umano non era fatto per funzionare a quella velocità.

«Ghhh...!!»

Thor fece avanzare le sue lame di fusione ad arco come se stesse cercando di colpire Silvia ed usò il fatto che lei lo aveva respinto con una barriera creata dallo schema della fune per scaraventarsi all'indietro.

Il ragazzo pensò di esserne scappato.

Ma che lo pensasse poteva essere un grande sbaglio.

Nuovamente senza poggiare i piedi, Thor cominciò a cadere come se fosse spinto dalla gravità. In qualche modo riuscì ad atterrare sul sostegno che era a terra lungo il livello più basso, adesso che aveva perso la strada su cui si era seduto come un ombrello.

E poi sentì un brivido percorrergli la schiena.

Silvia si stava aggrappando al blocco che stava ancora ruotando a mezz'aria. Stava correndo abilmente per accordare i movimenti della strada, dato che cambiavano di continuo con la faccia puntata in su come un dado che rotola. Era simile ad un'acrobata che si teneva in equilibrio su una palla. E mentre lo fece, cominciò un nuovo movimento della fune. Vennero creati dei nuovi sigilli uno dopo l'altro ed il nome di ogni angelo venne sovrascritto da quello di un angelo diverso. Mentre la cosa andava avanti, si radunò un enorme potere intorno a lei.

E poi saltò giù dal blocco di strada che si trovava a mezz'aria.

Esso fece un movimento strano che sembrava seguire il modo in cui Silvia aveva attorcigliato il suo corpo. Era come se lo stesse controllando tramite magnetismo. Come se fosse connesso al suo piede destro da qualcosa di invisibile, la massa gigante di calcestruzzo ed asfalto cominciò a ruotare sia in orizzontale che in verticale... e poi all'improvviso cadde come una stella del mattino.

«I-Idiota!!» urlò Thor mentre spalancò gli occhi.

«Venivo chiamata così molte volte anche a Buckingham Palace.»

Una vibrazione tremenda scosse l'intera zona.

Era come un orrendo kendama. Come se avesse fatto tornare la strada che aveva distrutto, la fece tornare sul supporto che aveva lasciato. Aveva persino fatto in modo che la superficie della strada fosse a faccia in su.

Ovviamente l'aveva sbattuta giù così che avrebbe schiacciato Thor tra il peso gigante della strada ed il supporto che vi era sotto.

«Bene, dovrebbe essere tutto.» mormorò Silvia con disinteresse mentre atterrò sulla cima della strada che aveva fatto cadere e raccoglieva la fune dall'aria con nessun movimento se non quello del polso. «Se vuoi combattere seriamente contro un Santo, hai bisogno di cominciare alterando alcune delle tue congetture di base. Posso estendere un istante così tanto con la mia velocità che le possibilità dei miei movimenti in ordine di grandezza sono più grandi del normale.»

Poi Silvia si voltò al fine di occuparsi dell'avversario rimasto.

In quella direzione, lo scontro tra Brunhild Eiktobel e la ragazza della Città Accademia stava andando ancora avanti. Ma un attacco bilaterale da parte di due Santi l'avrebbe concluso abbastanza velocemente.

Però, poi...

Il suolo tremò. Inizialmente Silvia suppose che rimettere la strada sul suo supporto dopo averli separati non doveva essere stato abbastanza per mantenere il loro equilibrio, ma non era così.

Non stava semplicemente tremando.

Poteva sentire un chiaro intento in quel movimento.

«Te ne sei dimenticata, pezzo di merda...?»

Sentì qualcosa provenire dal basso.

Fu in quel momento che finalmente Silvia realizzò cosa stesse accadendo.

«Non dirmi... stai sollevando la strada con la forza?!»

«Il dio del Fulmine Thor era un dio dalla forza sovrumana. Attraverso tutta la mitologia norrena solo due potevano usare il martello del fulmine Mjölnir a causa di quanto fosse dannatamente pesante. «I miei oggetti spirituali includono la sua cintura. Avevo il nome del dio della guerra che si diceva essere più forte persino del dio che ha fatto a pezzi la mandibola di Fenrir. Pensi davvero che un mero ponte possa essere abbastanza per distruggermi?!»

La visuale di Silvia si levò di circa quindici metri in un istante.

No...

Thor aveva preso il blocco di strada che stava cercando di distruggerlo per lanciarlo dritto in aria.

(Quindi è il tipo con la forza che non può essere convertita in velocità.)

Pensò con calma Silvia mentre volava in aria.

Lei era un Santo. Data la sua abilità atletica, non aveva bisogno di temere di cadere. Dopotutto, poteva saltare sul tetto di un edificio adiacente con una facilità tale da poter canticchiare nello stesso tempo.

Ma...

(Aspetta... quindici metri?)

Le si mossero lentamente le palpebre.

Sentì un senso di pericolo.

Quindici metri in aria era ben fuori dalla portata di un normale essere umano. Ma per quanto si estendevano le lame di fusione ad arco dalla mano destra di Thor?

«Venti metri... merda! Può raggiungermi!!»

Silvia fece oscillare freneticamente la fune per estrarre il sigillo della barriera. L'attacco arrivò nell'istante successivo.

Era come un cuoco terribile che lottava contro un ravanello gigante con un coltello da cucina in mano.

Quei cinque artigli roventi si diressero senza pietà verso Silvia ed arrostirono inegualmente ciò che si trovava tra i piedi a mezz'aria.

Parte 8[edit]

Il fragore causato dalla grandiosa massa che aveva colpito il terreno fece da avvisaglia.

Leivinia Birdway fu la prima a muoversi.

L'arma simbolica che aveva in mano assumeva diverse forme per accordare il suo uso e quello dell'elemento.

Proprio in quel momento, essa era una tazza.

Gli angoli delle quattro dimensioni rappresentavano l'acqua, la schiena, la luna, le donne ed il blu. Controllava anche uno dei semi degli arcani minori dei tarocchi.

Il muro d'acqua che vorticava intorno a lei si estese all'improvviso verso l'alto. Una volta che raggiunse un'altezza stabilita, si distese in modo uniforme. Quell'opera d'arte trasparente poteva essere scambiata per un ombrello gigante o una miriade di frutti appuntiti cresciuti su un albero congelato.

Il tempo della raccolta era rappresentato da una pioggia torrenziale.

Birdway venne circondata da un fiume di daghe d'acqua. La forma simile ad un ombrello si consumò dall'interno quando l'intera zona venne trasformata in armi letali.

Lei lo sapeva.

Sapeva che l'Imagine Breaker avrebbe potuto distruggere qualsiasi tipo di potere sovrannaturale ma che era limitato alla parte che andava dal polso destro in giù. E così la risposta ottimale non era un attacco singolo e assoluto, ma un'enorme massa di attacchi normali che lo avrebbero schiacciato.

Probabilmente avrebbe potuto neutralizzarne una o due.

Forse sarebbe riuscito ad evitarne una terza ed una quarta.

Ma quella sarebbe stata la fine.

Le mille, diecimila e centomila daghe erano così compatte che non lasciavano abbastanza spazio affinché un essere umano si potesse nascondere. Qualsiasi posto, tranne che dove quel ragazzo teneva la sua mano destra, sarebbe stato infilzato ripetutamente.

O era così che avrebbe dovuto essere.

Tuttavia...

«...!!»

Risuonò un forte suono acuto.

Kamijou Touma aveva portato la mano destra sulla testa, neutralizzando con le dita una delle tante daghe che si stavano avvicinando.

Ma non era tutto.

Mentre la daga andava in frantumi come il vetro, i suoi frammenti si spargevano in ogni direzione e colpivano quelle adiacenti. Ciò alterò leggermente la loro traiettoria e causò una reazione a catena che creò un posto vuoto che non avrebbe dovuto trovarsi lì.

Era un fenomeno che poteva accadere solo quando le daghe erano fitte in modo così solido che non restava alcuno spazio per un essere umano.

Tutte le spade acquatiche colpirono l'asfalto ed emisero delle scintille arancioni per tutta quanta l'area. Solo la zona ad un metro attorno Kamijou aveva evitato il danno.

Preveggenza.

Dopo così tanti combattimenti sia contro gli esper che con i maghi dell'occulto che per lui erano ormai delle cose ordinarie, Kamijou aveva ottenuto quel senso che sembrava l'istinto di un artigiano. Quando cercava di capirci qualcosa da solo, non faceva altro che finire con il distrarsi.

Ma l'espressione di Birdway non cambiò.

«L'avevo già preso in conto nel mio piano, idiota.» disse in modo tranquillo.

Aveva ambito a quel momento dopo che Kamijou aveva sfondato la sua pioggia di daghe con la sola mano destra ed aveva cambiato idea, passando dalla difesa all'attacco.

Apparve un piccolo luccichio in un punto vicino al fianco sinistro del ragazzo, dove avrebbe dovuto esserci solo dell'aria.

Nel momento successivo esplose un fascio di luce bianca. Era un'esplosione sferica con un diametro di circa dieci metri. Aveva direttamente fatto a pezzi i cartelli della strada e l'asfalto. Senza alcuna esitazione, la ragazzina aveva mostrato gli artigli nel momento in cui Kamijou stava cambiando idea.

L'aveva definita un'esplosione evocata.

Questo fenomeno non era causato dal preparare tempi, armi simboliche, canti o cerimonie per estrarre il Telesma con difficoltà ed usarlo. Aveva semplicemente richiamato il potere e l'aveva rilasciato senza dargli una forma. Dire che semplificava e velocizzava il processo lo rendeva niente male, ma era la stessa cosa che sparare un razzo senza attraversare alcun safety check. Se avesse cercato di usarla un mago senza una conoscenza adeguata, sarebbe divenuto una vittima stereotipata dell'orrore che veniva inghiottita dal potere che aveva richiamato lui stesso.

«Ghh...!!»

Kamijou si contorse in modo forzato e cercò di sopprimere l'esplosione con la mano destra.

Ciò creò un'apertura ancora più grande.

Leivinia Birdway aveva già trasformato la sua arma simbolica nella spada che rappresentava il vento.

La sollevò e poi la fece oscillare verso il basso.

L'attacco avrebbe colpito direttamente uno dei cigli del campo di battaglia e la spalla destra di Kamijou Touma attraverso le sue giunture.

Il ragazzo era ancora nel bel mezzo del non cedere con la mano destra per avere a che fare con l'esplosione evocata che era apparsa vicino al suo fianco sinistro. Non aveva tempo di ritirare il braccio per bloccare la spada di vento. E dato che aveva girato forzatamente il corpo, era molto vicino all'essere sbilanciato e quindi non poteva nemmeno indietreggiare con un salto.

In altre parole, era scacco matto.

Birdway era preoccupata riguardo al fenomeno sconosciuto che accadeva quando gli veniva tagliato il braccio, ma Kamijou stesso non poteva controllarsi liberamente. Se si fosse trattato della parte finale di esso, sarebbe andata bene. Se avesse cominciato a scatenarsi avrebbe semplicemente creato molte, molte più aperture per gli attacchi della ragazzina. Solo due o tre movimenti della sua mano avrebbero avrebbero posto un fine persino se ciò fosse accaduto. Non c'era modo in cui il ragazzo potesse ribaltare la situazione. Era quel tipo di scacco matto decisivo.

Ma...

Tuttavia...

La spada di vento che scagliò Birdway venne messa k.o. da qualcosa.

Quel qualcosa era una luce candida.

Era la luce dell'esplosione che avrebbe dovuto attaccare Kamijou Touma.

«Cosa...?!»

Questa volta le azioni del ragazzo abbandonarono le aspettative di Birdway che trasformò immediatamente la sua arma simbolica in un bastone e lo tenne in modo orizzontale.

Era stata la sua mano destra a causarlo.

L'Imagine Breaker non era niente più che il potere che serviva a neutralizzare le forze sovrannaturali. Non poteva essere usato per altro che per quello. Ma il ragazzo poteva muovere quelle dita e dar loro diverse forme. E che fosse acqua o fuoco, il potere sarebbe fuoriuscito passando ovviamente per la via più facile.

Il fuoco si sarebbe espanso nella direzione che comprendeva una maggiore quantità di ossigeno.

L'acqua sarebbe scesa giù da una collina.

E...

C'erano un sacco di tecnologie che traevano vantaggio da quelle proprietà.

Per esempio, le armi usavano un tubo fatto di un materiale robusto per mandare il potere esplosivo della polvere da sparo in un'unica direzione al fine di sparare un colpo.

Per esempio, le mine direzionali univano l'esplosivo all'interno di un pannello dalla forma circolare per usare più della loro forza per perforare l'armatura di un carro armato.

Condotti d'aria, cavi elettrici, turbine di gas, palle demolitrice delle gru, locomotive al vapore, scii, macchine per fare la pasta, bombe di benzina... in un senso più diffuso, persino le strade che controllavano le folle di persone.

Non era diverso da quello.

Non aveva usato l'Imagine Breaker per neutralizzare i poteri soprannaturali.

Aveva portato le sue cinque dita sul bordo per creare il massimo "muro" con la mano destra. Ciò creò una sorta di rotaia di guida che disegnò la direzione che il ragazzo voleva per la "via della minore resistenza" del potere esplosivo. L'aveva usata per mandare le esplosioni evocate nella direzione della spada di vento.

«Te ne sei dimenticato? Ho combattuto Fiamma della Destra in modo diretto.»

L'evento inatteso creò una breccia in Birdway.

Kamijou diede un calcio d'inizio all'asfalto al fine di farne buon uso. Poi corse.

«E così so che ci sono poteri con una pressione grandiosa tale che non riesco a neutralizzarli del tutto con la mano destra. Hai solo troppo potere, Birdway!!»

Per la prima volta, la ragazzina strinse leggermente i denti posteriori.

E disse: «Quella mano destra è il simbolo dei tuoi trucchetti insignificanti? Potrai anche aver fatto un punto, ma non sei ancora fuori dalla mia portata!!»

Mentre teneva il bastone in orizzontale, Birdway lo fece girare una volta.

Delle fiamme arancioni si espansero lungo il suo cammino. Esse diventarono un muro gigante che premeva contro Kamijou.

«E' solo una follia!!»

Kamijou penetrò il muro senza neutralizzarlo con la mano destra.

Invece di cercare di distruggerlo, spostò il braccio su un lato con un movimento prepotente per spostare il muro infuocato in diverse direzioni, dove andò disperdendosi nella scena.

Immediatamente dopo che si liberò di quella tenda arancione, un gruppo di daghe grigie che sembravano essere fatte di pietra volò verso di lui come se fossero una tempesta.

Kamijou contorse il corpo con tutta la sua forza per evitare una singola daga mescolata con il resto. La guancia dove si era leggermente graffiato sanguinava.

Ma sorrise.

«Era solo quel coltello ad essere vero. Non è così, Birdway?!»

«Hah. Che atteggiamento interessante!»

Se avesse semplicemente tentanto di sfondarlo per intero con la mano destra, la lama l'avrebbe colpito in pieno sul palmo.

Mentre in una posizione scomoda, dopo aver ruotato la parte superiore del corpo, aveva fatto lo stesso col pugno per distruggere una delle tante lame rimaste. La reazione a catena di distruzione ed impatti con i frammenti aprì un piccolo varco proprio come il rovescio delle lame d'acqua.

Adesso distavano solo di un paio di metri.

Il ragazzo l'avrebbe raggiunta con solo un piccolo sforzo in più.

«Beh, suppongo che non ci sarebbero state ragioni per darti così tanta importanza se fossi stato solo un moccioso che muove a destra e a manca la mano destra.»

Mentre Kamijou si avvicinava di più, Birdway allungò una mano verso la schiena. Era un'azione simile al mettere una spada dal fodero in quel posto, ma era più come se avesse qualcosa di nascosto nella parte posteriore alla camicetta.

Kamijou pensò che stesse per estrarre qualcosa di sospetto come una carta o una sfera di cristallo.

Ma non fu così.

«Non mi piacciono molto le armi moderne come i missili e le mitragliatrici.»

La estrasse.

La puntò.

«Ma queste pistole a pietra focaia sono diverse. Te l'ho già detto una volta, no?»

Era una pistola a stampo antico che poteva contenere un solo proiettile. Era colorata di legno di quercia nero e dorato, quindi sembrava qualcosa che un pirata avrebbe potuto usare molto, molto tempo addietro.

Tutti i muscoli del corpo di Kamijou si erano irrigiditi.

Aveva solo una singola prova.

Era il buco sul fianco destro. La ferita che gli era stata inflitta dallo sparo dell'Anti-Skill.

In altre parole...

Kamijou Touma non aveva l'abilità fisica necessaria di evitare un proiettile che non aveva niente a che vedere con i poteri soprannaturali.

«Birdway...!»

«Getto via il mio orgoglio.»

Distavano solo di qualche metro.

Gli mancava solo un passo. Poi il suo pugno l'avrebbe raggiunta. Ma il dito sottile di Birdway toccò il grilletto per fare un uso migliore di quella distanza definita.

Non stava mirando alla testa. Persino ritrovandosi a quella distanza ravvicinata stava mirando esattamente nel basso ventre, che era il suo baricentro. Ciò rese abbastanza impossibile il fatto che potesse schivarlo. Anche se avesse tolto di mezzo il suo corpo, la ragazzina avrebbe potuto sparargli ancora in qualsiasi posto del busto.

«Così che possa essere certa della vittoria.» aggiunse con una voce che era quasi un sussurro.

Parte 9[edit]

Lo spazio limitato del passaggio sotterraneo probabilmente non era stato abbastanza spazioso o solido per quei tre mostri creati dalla Città Accademia.

Il primo attacco arrivò frontalmente.

Le bambole bianche che erano state create in base ai pensieri residui delle Sisters si dirigevano verso Accelerator e le centinaia di piume delle ali provenienti dal braccio destro di Kakine Teitoku. Esso era ormai diventato una tempesta di lance che riempiva l'intera zona attaccando in modo violento e senza preoccuparsi di evitarle.

Ma...

Questa volta il cuore e la mente di Accelerator non disturbarono le equazioni che controllavano i suoi poteri.

Se avesse risolto da solo ed avesse guardato avanti, avrebbe avuto solo bisogno di respingerle.

Lo avrebbe fatto in un posto dove nessuno avrebbe potuto raggiungerle da quella città schifosa che le tratteneva lì con la forza.

«Usa questo.» disse Mugino che era vicina a lui. «E' il tuo lavoro.»

Nell'istante successivo venne sparato un raggio di luce dal palmo di Mugino Shizuri che si diresse dritto verso Accelerator. Quel Cannone ad Alta Velocità con la Funzione di Particelle a Forma d'Onda era abbastanza potente da fare in due una nave Aegis. Se fosse esistita una qualsiasi confusione nelle equazioni della riflessione del n. 1, il ragazzo sarebbe diventato cenere senza nemmeno avere il tempo di sentire dolore.

Ma non accadde.

Ne fu certo.

«...»

Accelerator afferrò con precisione i vettori di quell'attacco. Modificò e focalizzò i vettori per dar loro un nuovo aspetto e delle nuove proprietà. E poi li usò per attaccare tutte e tre in una volta le ragazze che gli stavano andando addosso.

Scomparve ogni suono.

C'era solo la luce.

Ciò andava oltre il semplice trapassarle o abbrustolirle. Scomparvero. Non ne rimase nemmeno un pezzetto di 1 mm. Erano state davvero annientate. Si era assicurato che non sarebbero più state controllate irrazionalmente. Quelle ragazze non avrebbero dovuto trovarsi lì, quindi le fece tornare nel luogo al quale appartenevano.

Le loro espressioni non erano cambiate fino all'ultimo istante.

Il ragazzo non aveva idea di cosa avrebbero potuto pensare quando sarebbe arrivato quel momento.

Ma andava bene.

Era davvero possibile che al mondo ci fosse qualcuno che potesse capire o stabilire i sentimenti dei morti ed usarli per salvare i loro cuori. Poteva esserci qualcuno che avrebbe potuto onorarli aiutando a risolvere le cose di cui si erano pentiti o che avevano lasciato incompiute. Ma quello non era un lavoro per Accelerator che aveva dato se stesso all'oscurità ed ucciso troppe persone. Tuttavia, prima di andare all'inferno c'erano delle cose che avrebbe potuto fare persino con il suo potere che era come se fosse l'incarnazione della violenza e della distruzione.

I sentimenti dei morti appartenevano ai morti.

Non dovevano essere usati per i vantaggi degli altri.

Per far sì che quei sentimenti non fossero distrutti, il n. 1 della Città Accademia li avrebbe sigillati con gentilezza e messi del tutto da parte. Ed avrebbe ostacolato chiunque cercando di interferire come un custode del cimitero davanti ai profanatori di tombe. Dato che emanava un eccessivo odore di morte, non poteva sostenere che gli esseri umani fossero essenzialmente buoni, ma avrebbe lavorato ancora per proteggere ciò che desiderava proteggere.

Aveva finito di dare la caccia ad un certo qualcuno e focalizzare troppo su di lui.

Avrebbe preso una strada diversa.

Anche se non poteva fare ciò che quel qualcuno aveva fatto, poteva fare cose che egli non riusciva a fare.

Sarebbe diventato ciò che solo lui poteva essere.

«Oooooooooooooooooooooooooooooooohhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!»

Afferrò il grande numero di lance in prossimità prendendo possesso dei vettori tramite qualcosa che scorreva al loro interno, ed invertì quel flusso. Il Dark Matter non conteneva sangue, ma Accelerator poteva sentire un segnale vitale simile alla bioelettricità. Quasi come a distruggere il centro applicando una pressione su un'estremità, fece a pezzi tutte le lance in una volta sola. La parte centrale del corpo di Kakine Teitoku si contorse un po'.

«Vedi?»

Mugino sparò un raggio di Meltdowner mentre i movimenti di Kakine Teitoku vennero fermati per un breve lasso di tempo.

La maggioranza della parte superiore del suo corpo venne spazzata via.

Ma....

«Alla fine...»

Una sostanza bianca si espanse attorno a ciò che rimaneva delle gambe di Kakine.

Era sul pavimento, sul muro e persino sul soffitto.

«Posso creare quasi tutto, ma sembra che sia più bravo a farlo con me stesso. In quel modo le specifiche sono più alte. Il solo originale è migliore di 10.000 cloni. E' una versione in miniatura di una delle regole della Città Accademia.»

Qualcosa "stava" in perpendicolare sul muro.

Era un Kakine Teitoku pallido.

Mugino lo fissò come se fosse un'opera d'arte raccapricciante.

«Al tuo corpo principale rimangono apparentemente un paio di organi di natura umana. Li hai spostati sul pavimento un attimo prima che attaccassi?»

«Beh, cosa ne pensi? Ho tolto di mezzo i miei organi all'ultimo secondo o li ho solo riprodotti? Per cominciare, in quel corpo ci sono mai stati degli organi? Ed in questo? Forse si sono sparsi per tutta la città e sono connessi da piccoli fili di Dark Matter. Ed ovviamente, in questo momento sarebbe ottimale distruggere i miei organi umani

La Città Accademia aveva degli esper che potevano trasformare il loro aspetto, ma ciò andava oltre. Era il suo cervello a creare i suoi poteri o erano questi a salvaguardare la loro esistenza creando il suo cervello? Era vivo o morto? Era un sogno o la realtà? Era un nastro di Möbius che metteva tutto quanto in disordine. Tutto ciò che sapevano era che l'esistenza conosciuta come Kakine Teitoku si trovava in qualche modo di fronte a loro.

Potevano distruggerlo, ma sarebbe stato estremamente difficile essere sicuri di averlo ucciso.

E se non l'avessero fatto, non potevano fermarlo anche se gli avessero spezzato le braccia e le gambe o gli avessero distrutto gli organi.

Ma...

«Chi se ne fotte?!»

Accelerator si diresse in avanti. Entrò al centro della candida pozza dividendola per più di 10 metri, lacerò le innumerevoli lance che vennero sparate e sbatté il palmo contro il punto centrale.

Afferrò i segnali elettrici che scorrevano all'interno del Dark Matter e cambiò il loro corso.

Si sentì un forte scricchiolio.

Nella pozzanghera apparve un grande buco dalla forma stranamente perfetta di un esagono. Il danno era stato interrotto in modo intenzionale prima che avesse raggiunto l'intero sistema di Kakine Teitoku.

«E' inutile. Le informazioni vengono scambiate tramite i diversi blocchi, ma non c'è una connessione diretta. Essi possono comunicare liberamente senza alcun collegamento diretto così i tuoi attacchi non possono raggiungermi. Suppongo sia simile ad un sistema d'intercettazione telefonica che incrocia intenzionalmente i cavi tramite uno scambio di battute sconosciute. Un attacco a quelle linee non può raggiungermi perché non sono effettivamente connesse.»

«Allora distruggerò tutto.»

«Quando lo farai, espanderò la rete. Con ogni componente che si estende nello stesso momento si svilupperà in modo esponenziale.»

«Allora devo solo distruggerlo più velocemente!!»

Se la Città Accademia fosse stata vista semplicemente come un corpo, sarebbe stata simile ad un combattimento tra delle cellule cancerogene che cercavano di abbattere per intero le sue funzioni, moltiplicandosi infinitamente e proteggendone la salute esortando le vecchie cellule a suicidarsi per prevenire lo sviluppo del cancro.

Era un combattimento tra il n. 2 che poteva far soffrire qualcuno creando qualcosa ed il n. 1 che poteva proteggere qualcuno distruggendo qualcosa.

Entrambi brandivano dei poteri enormi nella direzione opposta dell'immagine iniziale di quella facoltà.

Tuttavia...

«Quanto tempo ti rimane?» chiese Kakine Teitoku con tono di scherno.

La riflessione dei vettori di Accelerator ed i raggi massicci di Mugino Shizuri stavano entrambi lacerando il suo corpo. Ma qualcosa di candido continuava ad espandersi tra le mura ed il soffitto. Kakine non aveva paura di essere distrutto. Gli mancava del tutto quell'istinto che avrebbe dovuto avere ogni tipo di forma di vita.

«Una volta arrivato a quel limite, sarai finito. Può essere lo spunto per la comparsa di quelle ali che non possono essere spiegate da alcuna teoria, ma non puoi usarle per dei lunghi periodi di tempo o averne il completo controllo, no? Infatti, quel fenomeno inspiegabile deve causare un numero enorme di consumi inspiegabili. In ogni caso, non ti rimane tempo.»

E...

«Non ho niente di cui preoccuparmi una volta rimasto il n. 4. Non so quanto sia cresciuta, ma la differenza basilare dei nostri poteri è troppo grande. Non importa cosa abbia superato, non può sconfiggermi.»

Quel commento fece sì che Kakine si trovasse con la testa distrutta, ma il resto della sua figura ignorò la gravità e "cadde" nella pozza sul muro. Un nuovo Kakine Teitoku si sollevò in un posto diverso.

«Questa è una differenza di libertà che ci viene data dai nostri poteri. E per voi quella differenza è insormontabile. Non ho nemmeno bisogno di fare nulla. Non ho semplicemente un'infinita scorta di Dark Matter. La mia ispirazione non conosce legami. Non importa quante carte raccogliete, posso respingerle con la forza bruta dato che per me i numeri non significano niente. ...Niente di ciò che fate potrà mai raggiungermi. Per farlo, per prima cosa dovreste scavalcare il muro di infinità che continuerà per l'eternità.»

Era come continuare a fare qualcosa che non tornava.

Era come aver ricevuto l'ordine di svuotare una piscina usando un secchio mentre l'acqua scorreva costantemente tramite una cascata.

«Scegliete.» le labbra del n. 2 della Città Accademia si mossero. «Vi esaurirete lentamente in un lungo periodo di tempo o morirete in un istante senza sentire dolore?»

Balzarono fuori innumerevoli lance e sfrecciarono verso Accelerator e Mugino Shizuri.

Parte 10[edit]

L'arma finale che la ragazzina puntava verso Kamijou Touma era una pistola a pietra focaia che non aveva niente a che vedere con la magia.

Non era nemmeno necessario chiedersi se sarebbe riuscito a schivarlo gettandosi a sinistra o a destra.

La pistola in vecchio stile aveva un potere relativamente scarso, ma non c'era la garanzia che potesse bloccarla solo con le ossa del suo braccio.

Il ragazzo non era un eroe dei fumetti americani che indossano la calzamaglia. Non avrebbe potuto evitare un proiettile che volava dritto verso di lui e respingerlo con un corpo d'acciaio sarebbe stato fuori questione.

In quanto tale, aveva una sola opzione.

Respinse il suo istinto passivo ed attaccò dritto di fronte a sé. Si trovava a pochi metri di distanza da Birdway. Solo un altro passo e sarebbe stato nel raggio adatto per colpirla. La sua unica opzione era di colpire la mano che teneva la pistola prima che potesse far fuoco. Se fosse riuscito a deviare la canna solo di un po', il proiettile, una volta sparato, sarebbe finito in una direzione inoffensiva.

(Fallo...)

L'estrema tensione gli fece perdere la cognizione del tempo.

Mentre cercava disperatamente di allungare il braccio, i suoi movimenti diventarono terribilmente statici e lenti.

(Fallo!!)

Birdway continuò a puntare la pistola verso di lui senza cambiare espressione.

Il dito che si trovava sul grilletto si mosse.

Il piccolo frammento di metallo che decideva la morte delle persone venne attivato.

«Ooooooooooooooooohhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!»

Ma prima che accadesse, la mano destra di Kamijou... o meglio, la punta del suo dito medio toccò a malapena la canna della pistola decorata in modo elegante. La parte finale del dito guadagnò un leggero senso di contatto solido. Era simile al sollevare una canna da pesca quando l'amo era posizionato in modo che potesse o non potesse far abboccare un pesce dalla bocca larga. Se per caso fosse accaduto che il pesce si muovesse leggermente, si sarebbe sganciato dall'amo per poi fuggire in acqua. Il pescatore avrebbe perso tutto.

Kamijou mosse la mano destra su un lato in modo forzato.

Cercò di mettere l'amo nella bocca del pesce in profondità ed esso ci entrò anche se non come sperava.

Nello stesso momento, l'indice di Leivinia Birdway smise di muoversi.

Premette il grilletto.

La canna della pistola venne allontanata da Kamijou Touma.

(...Cosa?)

Il ragazzo era riuscito ad evitare una morte vicina, eppure aveva una brutta sensazione che si estendeva dallo stomaco.

Sì...

(Ha premuto il grilletto, ma non ho sentito lo sparo?!)

«Mossa sbagliata, idiota.»

Il ragazzo non ebbe nemmeno il tempo di sentire un brivido lungo la schiena a causa della voce di quella ragazza.

Con un lieve fragore, un pilastro di pietra si sollevò dal terreno e si abbatté accuratamente sul centro del petto di Kamijou. Non solo gli tolse il respiro, ma sembrava avergli distrutto il ritmo di contrazione ed espansione del cuore.

«Gh... bh...?!»

Il ragazzo cercò di recuperare la postura in modo frenetico, ma poi le forze abbandonarono all'improvviso il suo ginocchio destro. Il trambusto del flusso sanguigno cominciato dal cuore si stava espandendo con ritardo come un'onda in ogni parte del suo corpo.

Riuscì vagamente a mantenere una gamba ancorata al terreno per evitare di crollare del tutto.

Un lieve colpo gli colpì la guancia.

Definirlo uno schiaffo sarebbe stato carino, ma era più o meno stato colpito con l'impugnatura della pistola a pietra focaia. Sembrava qualcosa di simile all'essere colpito dalla parte finale del manico di un martello.

Il colpo fece vacillare il cervello di Kamijou che alla fine cadde sulla superficie asfaltata della strada.

I suoi movimenti sembravano tanto fragili quanto quelli di una marionetta a cui erano state tagliate le corde.

«Almeno fa' delle ricerche su come funzionano le pistole... Suppongo che potrebbe essere troppo chiederlo ad un giapponese. Ma in fondo hai combattuto stando al centro della Terza Guerra Mondiale.» Birdway fece ruotare la pistola di fronte a sé mentre guardava Kamijou Touma che lottava sulla superficie della strada a causa della momentanea perdita dell'equilibrio. «Con una pistola a pietra focaia la polvere da sparo ed il proiettile devono essere inseriti nella canna prima di far fuoco. Il lavoro può essere abbreviato scambiando la spoletta con un tappo a percussione, ma non si può evitare di caricare il proiettile. ...Capisci il perché, ragazzo? Questa pistola non può sparare solo facendolo uscire

«Gh... gh...!!»

«Tutto ciò che volevo da te era trovare un'apertura nella tua difesa per poter sferrare un colpo decisivo. E non ti biasimo per tremare alla vista di una di queste mentre ti viene puntata contro. Dopotutto, il dolore e la paura delle pistole sono ancora incise nel tuo corpo.»

Se Kamijou avesse pensato con calma riguardo alle carenze della progettazione della pistola, avrebbe potuto realizzarlo. Ma non aveva il tempo di farlo. Quando quella cosa gli venne puntata contro all'improvviso nel bel mezzo di una battaglia soprannaturale, aveva bisogno di tempo per far girare all'inverso gli ingranaggi del cervello.

Le sue opzioni erano state quella di bloccarsi per la paura o quella di sperare in una ripresa miracolosa e rubare la pistola, ma il risultato sarebbe stato lo stesso in ogni caso.

Una volta mirato soltanto a quell'elegante pistola, la ragazzina aveva usato la magia per attaccarlo frontalmente.

«Ti insegnerò il modo adeguato per farlo.»

Birdway puntò la canna della pistola verso l'alto, ci versò dentro la polvere da sparo e poi lasciò cadere la sfera di metallo come se la stesse usando come copertura. Alla fine, introdusse giù per la canna il bastoncino ed usò un po' di forza per premere entrambi verso il basso.

«Questo tipo di canna non dovrebbe essere puntata verso il basso, ma in questo caso non è economica, quindi il proiettile non cadrà.» Birdway lanciò il bastoncino e la bottiglia e puntò la pistola contro Kamijou che era steso sul pavimento. «Arrenditi per quanto riguarda Fräulein Kreutune. Ti darò una ragione per farlo. Hai mostrato di non essere il tipo che si arrende anche dopo che ti hanno sparato allo stomaco. Allora che ne dici della gamba? Una volta perduta la capacità di muoverti e quella di sostenere il peso del tuo pugno, dovresti avere più di una scusa per restare su un letto d'ospedale.»

«Heh...»

I sintomi della piccola commozione cerebrale dovevano stare per attenuarsi gradualmente perché adesso Kamijou riusciva a guardare Birdway con la vista offuscata. C'era un leggero sorriso sulle sue labbra.

«Senti il bisogno di spingerti così in fondo perché pensi che nient'altro riuscirà a rimediare ai danni delle Hawaii e di Baggage City?»

«E se fosse?»

«Allora avresti già ammesso che hai fatto qualcosa di orribile. In quel caso, non prendere la direzione sbagliata. Anche se catturi Fräulein Kreutune, attiri con l'inganno il majin Othinus, la sconfiggi e porti qualcosa che sembra la pace nel mondo... accidenti, persino se ti ringraziassero miliardi di persone, non ci sarebbe modo in cui potresti sentirti soddisfatta.»

«Mi sono stancata di sentire i tuoi sermoni sulle emozioni.»

«E' così?» disse Kamijou in modo forzato mentre respirava in modo irregolare. «Non capisco come nessuno possa cercare di salvare le persone basandosi solo sulla logica e sull'efficienza. Perché da quella prospettiva non importa, no? Se si tratta di questi questi semplici argomenti, perdi tutte le ragioni di salvarli sin dall'inizio. C'è un livello di malvagità necessario per far circolare abbastanza denaro da sostenere una società. E' solo un'irrilevante frazione dell'intero. Persino se si estinguesse l'umanità, le forme di vita con un tipo diverso di ragionamento alla fine potrebbero riempire la terra. ...Solo dal punto di vista di quella prospettiva logica quegli argomenti sono abbastanza buoni. Se t'importa solo della logica, non hai bisogno di salvare nessuno.»

Per Kamijou che era steso a terra, la pistola di Birdway era una minaccia assoluta.

Non avrebbe avuto un'altra possibilità di balzare in avanti e portargliela via.

«E' lo stesso. Noi siamo uguali. Vogliamo salvarli, quindi lo facciamo. Hai cercato tutte le migliori ragioni logiche, ma lo stai facendo nel modo sbagliato. Ciò che stai facendo è come salvare chi sta morendo di fame tagliando a pezzi della carne umana per sfamarli.»

«Ma cosa sei riuscito a fare?» rispose prontamente Birdway. Le sue parole pugnalarono il ragazzo dritto al cuore. «Non sai nulla riguardo alla formazione di un'organizzazione conosciuta come GREMLIN. Non sai dov'è il loro quartier generale. Non sai chi sia il loro leader. Sei solo riuscito a correr dietro ai membri che hanno causato dei problemi sporadici per il mondo. E tutto ciò che hai raggiunto facendolo è stato immischiarti ed aumentare il numero delle vittime. E' quello tutto ciò che puoi fare. Per usare il tuo esempio, ciò che stai facendo è lasciar morire di fame chi la patisce e guardarli crollare tranquillamente.»

«Forse. No... probabilmente hai ragione.» ammise Kamijou.

Ammise la sua stessa impotenza.

«Si dice che io abbia fermato la Terza Guerra Mondiale con un combattimento frontale contro Fiamma della Destra, ma non si trattava solo del mio potere. Ci sono riuscito solo perché gente da tutto il mondo ha portato la fonte del suo potere allo sfinimento. Ciò che posso fare da solo è davvero limitato e ciò a cui posso pensare da solo funziona raramente in quest'ampio mondo.»

Ma ciononostante...

«Però, Birdway. Solo perché il mio ragionamento è infantile e sbagliato e solo perché la mia discussione può essere abbattuta facilmente con un po' di intelligenza, non significa che la tua argomentazione sia del tutto corretta.»

«Cosa?»

«Se l'unico modo per nutrire quelle persone affamate è di fare a pezzi la carne umana, perché tu sei del tutto incolume?»

La fissò.

Kamijou Touma aveva lo sguardo fisso su Leivinia Birdway.

Stava fissando qualcosa di profondo dentro di lei.

«Ho combattuto molte persone diverse in passato. Ce ne sono state un bel po' per le quali non sono riuscito a fare niente da solo. Ne ho esposte molte al pericolo. ...Ma la ragione per cui mi hanno prestato il loro potere e quella per la quale oggi sono ancora vivo, deve essere perché ho tagliato la mia stessa carne dato che sono stato io colui che ha fatto la proposta. Tu non l'hai fatto.»

«Stai dicendo che non ho il diritto di coinvolgere gli altri perché ho preso delle decisioni mentre guardavo dall'alto n basso? Stai dicendo che posso influenzare la vita delle persone fin quando sono loro ad accettarlo?»

«In un certo senso.»

Birdway rimase un po' sorpresa dal modo veloce in cui rispose.

Aveva pensato di replicare con qualche argomento da quattro soldi sulla base della generosità delle persone.

Ma...

«Ed il modo per farmelo accettare probabilmente sarebbe più semplice di ciò a cui sei andata incontro.» mormorò Kamijou mentre restava immobile a terra. «Non dovevano essere le Hawaii o Baggage City. Non doveva essere Fräulein Kreutune, il pezzo finale necessario per Gungnir.»

Il tono della sua voce era debole.

«Se avevi davvero bisogno di un sacrificio...»

Ma al di sotto, c'era nascosta una forte anima.

«Se avevi bisogno di riuscire ad agire fino al momento in cui il problema sarebbe stato risolto e quindi non potevi tagliare dei pezzi della tua stessa carne...»

Era come se stesse spiegando le basi fondamentali ad un bambino che non capiva dei problemi di poco conto.

«Dovevi solo scegliere me. Quello sarebbe stato abbastanza per farmelo accettare.»

Questa volta, Leivinia Birdway sentì davvero come se il tempo si fosse fermato anche se solo per un istante.

Non stava solo facendo una scenata dicendo che la ragazzina doveva porre un fine ad ogni tipo di tragedia.

Aveva capito che era inevitabile.

Il ragazzo era arrabbiato perché lei aveva spostato l'obiettivo di quella tragedia nella direzione sbagliata.

«Sicuramente avresti potuto fare qualcosa.» le parole di Kamijou Touma continuarono per tutto il tempo. «Non dovevi usare Fräulein Kreutune. Non dovevi offrire in sacrificio le Hawaii e Baggage City. Sicuramente avresti potuto usare altri mezzi per adescare il leader di GREMLIN o il majin Othinus stesso.»

«Ti rendi conto di cosa stai dicendo?»

«Anche se non conosciamo la composizione di GREMLIN, dove sia il suo quartier generale o chi sia il loro leader, abbiamo ancora la mia mano destra! Quantomeno, avresti potuto diffondere delle informazioni false dicendo che era una minaccia per GREMLIN nel suo insieme!! Con il potere della Luce del Colore dell'Alba lo avresti potuto fare senza alcun dubbio!!»

«Tu non sei un mostro come Fräulein Kreutune. Se qualcuno ti blocca il naso e la bocca, morirai. Hai idea di cosa significhi stare al centro della battaglia con GREMLIN come nemico quando già tra loro stessi non trovano alcun valore nel restare a fianco l'uno dell'altro?!»

«Othinus mi è apparsa davanti a Baggage City. Voleva vedere cosa avrebbe potuto fare la mano destra che aveva risolto quell'incidente. Sono stato sconfitto facilmente, ma doveva almeno aver visto che si trattava di qualcosa che doveva testare. Poteva trattarsi di un piccolissimo filo e poteva non essere tanto vicino in modo sicuro tanto quanto Fräulein Kreutune... ma perché hai preso la decisione senza di me quando c'era un altro modo?! Perché hai scelto un metodo del cazzo?! Perché hai scelto di fare tutti quei sacrifici?! Perché hai scelto la via che derubava tutti dei loro sorrisi?! Anche se sono solo un egoista e persino che si tratti di qualcosa di surreale, ti aspetti davvero che io accetti ciò che hai fatto?!»

«...Sei pazzo.» borbottò Birdway.

Aveva costantemente indagato sui leader e le figure carismatiche di molte ere e culture che avrebbero potuto essere bandite se le cose fossero andare in modo leggermente diverso. Eppure non poteva far altro che far fuoriuscire quelle parole.

«Sei del tutto pazzo. Avevo notato delle cose strane in te prima d'ora, ma ciò lo conferma. ...Perché immagini di poter combattere? Perché non ci vedi niente di male nel vederti sottratto qualcosa? Non sei un pazzo fissato con la guerra che ha perso il posto in una vita tranquilla. Non sei nemmeno una persona che ne conduce una protetta, che non ha mai visto una vera battaglia e che spera di potersi unire al mondo che vede in tv. Non riesco a comprendere cos'è che ti spinge a tanto!»

«Vuoi sapere il perché?»

Kamijou ci pensò per un po' nonostante si trovasse ancora in quella situazione senza speranza.

Perché aveva preso parte a tutti gli incidenti precedenti?

Era stato perché era circondato dalla sfortuna? Perché veniva sempre coinvolto negli incidenti che voleva evitare ed era costantemente bloccato in posizioni dove sarebbe stato ucciso se non le avesse risolte?

Erano stati Tsuchimikado Motoharu, Stiyl Magnus, la Chiesa Anglicana o la Città Accademia? Quelle persone diverse o gruppi avevano fatto dei preparativi accurati per assicurare una situazione dove non poteva scappare?

Era stato perché non aveva mai incontrato un cattivo del genere di quelli visti nei film? Era stato perché era terribilmente riluttante nello scartarne uno di loro?

Gli vennero tante idee differenti. Ed alla fine...

Kamijou Touma le fece andar via dalla sua testa e rispose.

«Penso sia stato perché non ho mai avuto una sola ragione per abbandonarli.»

«...Ne ho abbastanza.» sputò fuori Birdway.

Puntò la pistola a pietra focaia sulla coscia del ragazzo.

Questa volta avrebbe fatto fuoco sul serio.

Aveva il dito sul grilletto.

«Mi sono sempre chiesta come la Città Accademia riuscisse a controllare qualcuno come te. La minaccia maggiore che possiedi non è il potere della tua mano destra o persino ciò che è nascosto al suo interno. Né la preveggenza che hai guadagnato dalle precedenti esperienze. Persino con una mano destra che può neutralizzare le capacità soprannaturali una persona normale non sarebbe riuscita a fare molto. La mano stessa non può bruciare nulla o raccogliere informazioni. Eppure hai raggiunto dei risultati. Non hai partecipato a causa di quella mano destra. Eri tu che hai fatto uso del potere che risiede in essa.»

«Te ne stai accorgendo solo adesso

«In quel caso...»

L'espressione di Birdway cambiò all'improvviso.

Aveva lo sguardo di una persona che provava pietà verso qualcun altro.

«...Devi stare più attento da ora in poi. Ciò che possiedi non è né buono né cattivo. Hai le fondamenta per una grande ondata che non può essere descritta con quei termini. Forse è la stessa cosa che una volta era sbocciata dall'uomo che costruiva una città composta d'acciaio ed elettricità o dalla donna che sorride nelle profondità di una vecchia cattedrale. O forse è qualcosa che inghiottirà persino quel fiore gigante. Se puoi afferrarla del tutto con le mani ti darà un grande potere, ma se non ci riesci, per te sarà un disastro indescrivibile.»

«Cosa stai dicendo?»

«Non devi capirlo subito. Ti darò del tempo per pensarci su. Ma il mio metodo potrebbe essere un po' doloroso.»

Questa volta Birdway premette davvero il grilletto. Era meno come se stesse sottolineando la sua frase e più come se stesse cercando di troncarlo sul nascere.

Ma un attimo prima che lo facesse...

Delle potenti forze tirarono la sua mano. La canna dell'elegante pistola venne scaraventata da parte ed il proiettile venne sparato in una direzione del tutto sbagliata.

«Cosa?»

«Ricordi ciò che ho detto, Birdway?»

Si sentì un leggero suono di graffi.

Durante la lunghissima conversazione, Kamijou si era lentamente ripreso dalla commozione cerebrale. Mentre si impegnava a sollevarsi, portò una mano a terra e graffiò l'asfalto con le dita.

«Ho combattuto contro molte persone diverse. Ma non l'ho fatto da solo. Ho combattuto da solo a malapena. ...Ci sono state persone che si sono offerte di accompagnarmi in delle sfide spericolate. E queste persone sono chiaramente molto più sensibili di me.»

Leivinia Birdway sollevò lo sguardo ed alla fine realizzò cosa fosse accaduto.

Sul livello superiore del passaggio multilivello, una ragazza stava guardando giù dal ciglio della strada.

«Il n. 3 della Città Accademia... Ha controllato la pistola con il magnetismo o qualcosa del genere?!» urlò Birdway prima di fare un grande passo indietro.

Una lama di fusione ad arco estremamente lunga si era diretta esattamente tra Kamijou e Birdway.

Questa volta si trattava di Thor.

Stavano combattendo sulla strada in cima al passaggio sopraelevato, ma Kamijou e Birdway erano sul livello inferiore che era grande come un'arena sportiva. Inoltre, una sezione della strada superiore era scomparsa.

Entrambi stavano combattendo dei Santi che avevano un potere speciale persino tra le fila della parte magica. Erano in una situazione dove uno sbaglio immediato avrebbe potuto far sì che i loro corpi venissero polverizzati, ossa e tutto, ma quei due che usavano il fulmine avevano sfruttato al massimo la più piccola apertura che avevano per salvare Kamijou dalla situazione senza speranze in cui si ritrovava.

«Oggi ha combattuto un sacco di gente. Tutti i tipi di persone pericolose si sono radunate qui grazie a Fräulein Kreutune. Probabilmente non potrei tener testa a nessuno di loro.»

Del fumo bianco continuava a salire da ciò che aveva lasciato la lama di fusione ad arco. Birdway poteva vedere una figura che si alzava lentamente dall'altro lato del sipario.

«Ma alla fine, tutti potete suddividere il lavoro tra di voi. ...Funzionate solo come singolo individuo.»

Gli avevano sparato sul fianco, si era indebolito continuando ad agire in quello stato senza dormire ed aveva avuto una commozione cerebrale.

Eppure Kamijou Touma si alzò.

«Nessuno sa davvero chi sia Fräulein Kreutune. E quello è il motivo per il quale nessuno sente alcun tipo di attaccamento per lei. E' stata liberata solo ieri dopo essere rimasta sigillata per molto tempo, quindi ovviamente nessuno lo è. Ma anche se non sappiamo chi sia, ci sono delle persone tra noi che vogliono salvarla. No, ci sono persino delle persone che stanno combattendo in questo momento che non sanno niente su di lei. Non stanno combattendo per altra ragione che salvarla. ...Ma non importa. Anche se non conoscono la situazione esatta e persino se le nostre condizioni non si equivalgono abbastanza, siamo riusciti comunque ad arrivare a questo risultato! Un grande potere si è mosso nella giusta direzione per salvarla!!»

Non c'era bisogno di avere un obiettivo grandioso sin dall'inizio.

Non importava se stessero combattendo per delle ragioni completamente diverse.

Anche se erano lì...

Una volta tutto finito...

Se gli fosse stato detto che le loro azioni avessero salvato inavvertitamente una donna, nessuno si sarebbe sentito in colpa a riguardo. Alla fine si sarebbero sentiti meglio che se gli fosse stato detto che le loro azioni avevano inavvertitamente ucciso una donna.

E Kamijou sentiva che era ciò che significava essere un umano.

«Birdway, hai detto che sono pazzo per fare ciò che faccio, ma ti sbagli del tutto. La verità è che tutti vorremmo salvare qualcuno se si fosse visto o sentito che stava soffrendo senza nessuna ragione!»

«Tu...»

«Noi non perderemo.» Sollevò lentamente e nettamente il pugno destro mentre lo fissava e parlava a quel potente boss dell'associazione magica. «Non c'è una sola ragione per la quale potremmo perdere contro delle persone come te che non considererebbero mai qualcosa di tanto basilare!!»

Parte 11[edit]

Mentre Scarabeo Rinoceronte 05 osservava da una breve distanza gli scontri intensi che si svolgevano sul passaggio multilivello, confermò ad occhio nudo che il luogo dove si trovava Fräulein Kreutune era quello sul piano centrale.

Fremea Seivelun, che si trovava vicino a lui, picchiettava sulla sua superficie bianca.

Arrivato a questo punto, persino una cosa del genere era abbastanza da avere un chiaro effetto sulle crepe all'interno di Scarabeo Rinoceronte 05.

«Nyah, nyah! L'abbiamo trovata!! Dobbiamo muoverci e salvarla!!»

«Aumenterebbe il rischio di venire coinvolti nei combattimenti che si stanno svolgendo nella zona. Anche se non hanno intenzione di attaccarci, non potremmo sfuggire all'alta probabilità di essere colpiti da un attacco vagante. Inoltre, pare che alcuni tra coloro coinvolti negli scontri vogliano prevenire il fatto che qualcuno si avvicini a Fräulein Kreutune. C'è anche il pericolo proveniente da coloro che stanno cercando di interferire direttamente se ci avviciniamo a lei.»

E...

Le analisi di Scarabeo Rinoceronte 05 indicavano che non aveva più la robustezza necessaria per sostenere una battaglia di quel genere a causa delle crepe che continuavano a formarsi dentro di lui.

Ovviamente, se avesse informato le ragazzine, ci sarebbe stato un minimo di pericolo che le loro azioni sarebbero colate a picco ancora di più. Trovandosi già in una situazione rischiosa, lo scarabeo si augurava di evitare la riduzione della loro libertà di scelta.

«Allora cosa facciamo? dice Misaka mentre Misaka pone una domanda.»

«Analizzerò i loro schemi d'attacco e calcolerò quanto potrebbe essere grande l'apertura che abbiamo. ...La visione umana si restringe più di quanto realizzino le persone quando si focalizzano su qualcosa. A prima vista, questo passaggio sopraelevato sembra uno spazio aperto molto ampio, ma effettivamente è come un labirinto con percorsi che cambiano fluidamente, quindi se ci muoviamo basandoci su delle regole prefissate, possiamo tranquillamente...»

Scarabeo Rinoceronte 05 venne meno.

La voce artificiale creata dalle sue ali giganti si fermò all'improvviso.

Last Order e Fremea Seivelun erano scomparse di colpo.

No, detto così non era preciso.

Qualcuno era entrato "all'interno" di Scarabeo Rinoceronte 05.

In uno spazio misterioso privo di colori e suoni, dove non si muoveva alcuna foglia dagli alberi circostanti, l'insetto concentrò con cura la sua attenzione.

In un luogo ad appena cinque metri dal suo cannone vi era un ragazzo dai capelli castani che indossava una giacca d'alta classe.

I suoi occhi contenevano una luce oscura che poteva essere trovata solo in coloro che avevano perseguito di continuo le strade secondarie della vita. Il piccolo sorriso sulle sue labbra sembrava contenere ogni forma di sicurezza. Nonostante il cannone di Scarabeo Rinoceronte 05 si trovasse ad una vicinanza estrema, il ragazzo non tolse le mani dalle tasche dei pantaloni.

In quel mondo dove tutto era diventato bianco o nero, solo quel ragazzo conteneva del colore.

Era come se fosse illuminato come unico re di quel mondo.

«Kakine... Teitoku.»

Scarabeo Rinoceronte 05 non riusciva a capire se stesse effettivamente usando le ali per riprodurre la voce artificiale o no, ma aveva comunque borbottato quel nome.

E anche se aveva fatto quella deduzione, ne dubitava la possibilità.

No.

Non poteva essere vero.

Il vero Kakine Teitoku non avrebbe impiegato il suo potere per una semplice pedina come lui. Se avesse voluto, avrebbe potuto creare centinaia o migliaia di sottoposti potenti in un istante.

Eppure...

Il mostro ricco di colore mosse lentamente la bocca.

«Quindi sono la tua aspirazione, o qualcosa del genere?»

«...»

«Forza, non stare lì seduto. Sono l'aspirazione che hai creato per te stesso. Sono il muro che hai posizionato automaticamente per definire ciò che tu pensi sia Kakine Teitoku

Effettivamente sembrava che questo non fosse il vero n. 2.

Era simile a qualcuno che aveva avuto un crollo mentale a causa del troppo stress causato dal nascondersi costantemente per la paura che un cecchino avesse potuto nascondersi in qualche posto sconosciuto dell'oscurità.

«Dovresti ben sapere perché è apparso qualcosa come me. Con una quantità di tempo tale trascorsa da quando hai scelto una strada diversa da quella di Kakine Teitoku, stai per trasformarti in altro. Ma tu stesso rifiuti di ammetterlo. Hai paura di perdere la tua potente personalità come porzione del n. 2. Esiti a farlo e sei bloccato dai rimpianti. ...E' per questo che sono qui. Sono qui per ricordarti ciò che stai per perdere. Sono qui per integrare l'immagine dei dati di ciò che era la tua forma originale

Le crepe continuavano a manifestarsi in Scarabeo Rinoceronte 05 che sarebbe potuto crollare da un momento all'altro.

I suoi movimenti avevano fatto sì che i danni si sviluppassero più lentamente e compensare la perdita dei dati interni poteva essere simile ad un umano che possedeva una ferita con una lenta perdita di sangue. Non importava se quelle azioni l'avrebbero effettivamente salvato o no. Che avesse ricevuto una ferita letale o che fosse stato trafitto per intero, non poteva far altro che svolgere quelle azioni.

Ma...

Se la sua essenza vacillante veniva bilanciata rinnovando quell'immagine dei dati...

«Pare che ti sia passata la voglia di uccidere delle mocciose con la tua patetica trasformazione errata, ma finisce qui.» disse qualcuno.

Il suo tono fece sì che lo scarabeo detestasse essere una parte di lui, ma nessun tono di voce sarebbe potuto sembrare più simile a quello di Kakine Teitoku.

«Chi sei?»

Quella domanda raggiunse Scarabeo Rinoceronte 05.

Lo raggiunse.

«Cosa dovresti fare per comportarti come te stesso?»

Alla fine il vero Kakine Teitoku non aveva visto il bisogno di alzare un dito nonostante il fatto che Scarabeo Rinoceronte 05 aveva soppresso la chiara relazione tra padrone e schiavo. Non aveva fatto niente e lo aveva lasciato incapace di rispondere all'incongruenza logica delle sue stesse azioni. Quando accadde, l'insetto avrebbe avuto bisogno di dare una seconda occhiata alla sua stessa essenza nel ruolo di schiavo piuttosto che di padrone. In quel processo avrebbe avuto bisogno di riscrivere se stesso usando Kakine Teitoku come punto di partenza.

Si poteva dire che fosse simile ad un computer infettato da un virus che si sarebbe attivato al riavvio.

Una volta fatto, si doveva solo aspettare fino all'inevitabile blocco. Il passare del tempo e l'accumulo di lavoro alla fine avrebbero portato Scarabeo Rinoceronte 05 ad una situazione catastrofica.

«L'avresti dovuto capire sin dall'inizio.» annunciò quel qualcuno con tono di scherno. Annunciò il fattore decisivo. «Il tuo acerrimo nemico non era Fräulein Kreutune o gli altri scarabei mandati da Kakine Teitoku. Eri tu stesso dopo aver guadagnato la fiducia degli obiettivi ed esser rimasto fisicamente vicino a loro. ... Devi aver avuto l'opportunità di spiegarlo ai bersagli, ma hai detto loro che c'erano solo due minacce, no? Non era perché potevi negare quella possibilità. Era perché saresti stato forzato a pensarlo se l'avessi espresso a parole.»

Scarabeo Rinoceronte 05 cercava delle parole per negarlo.

Scarabeo Rinoceronte 05 cercava delle parole per negarlo.

Scarabeo Rinoceronte 05 cercava delle parole per negarlo.

Ma non riusciva a dire una sola parola come risposta. Ovviamente non poteva. Non era un gioco dove i diversi partecipanti rivelavano le loro carte nascoste sul tavolo una alla volta. Esse erano conosciute per intero e lo scarabeo doveva esaminare tutte le risposte da solo.

E così non poteva fermare le parole di quel qualcuno, che continuarono meramente.

«E' abbastanza facile dichiarare di essere qualcun altro che non sia Kakine Teitoku. Ma chi sei davvero? Puoi davvero definirti con qualche altro nome? I titoli che hai acquisito in questo breve tempo sono "qualcuno che si sta opponendo agli ordini di Kakine Teitoku", "qualcuno che sta lavorando per diventare indipendente da Kakine Teitoku", "qualcuno che vuole diventare qualcosa che non sia Kakine Teitoku" e "qualcuno che è nato da Kakine Teitoku". Non importa quanto sia difficile cercare di aggirare l'ostacolo, non puoi sfuggire a quel nome. Se ti sforzi di rifiutare la tua anima perderai la tua natura e non riuscirai nemmeno a definire quale sia il tuo corpo fisico.»

Lo fece in modo così semplice.

Lo fece in modo così definitivo.

Distrusse la speranza latente che aveva ottenuto Scarabeo Rinoceronte 05.

«Questa è la tua vera natura, quella di uno schiavo. Non importa quanto tu combatta, non puoi riavviarti come un nuovo tipo di padrone.»

Se l'insetto non fosse diventato qualcosa di diverso da Kakine Teitoku, non avrebbe potuto rifiutare l'ordine di uccidere Last Order e Fremea Seivelun.

Ma non importava cosa facesse, non poteva respingere del tutto la sua natura.

Ergo...

Scarabeo Rinoceronte 05 non poteva proteggere quelle due ragazzine.

«E' semplicemente un fattore di logica.» sussurrò quel qualcuno. «Finché sei parte di Kakine Teitoku, non puoi esitare ad uccidere il tuo obiettivo. Se lo fai, quella riluttanza deve venire dalla stessa parte che non è la sua. C'è qualcosa che hai guadagnato in questo breve lasso di tempo... qualcosa di cui si fidano quei bersagli. Quando decidi di uccidere usando quella parte di te in eccesso, stabilisci che li stai "tradendo".»

Stava per fare un'affermazione decisiva.

Aveva cercato di prendere la rincorsa per arrivare lì.

«Quindi liberati da quelle condizioni.»

Quel qualcuno disse quelle parole che erano come una password per rilasciare il dispositivo di sicurezza su una qualche arma gigante.

«Lascia che questo gentile Kakine Teitoku ti dia degli ordini in modo forzato. Uccidi gli obiettivi mentre provi egoisticamente antipatia per me.»

La conclusione era chiara.

Scarabeo Rinoceronte 05 non poteva diventare qualcos'altro a parte Kakine Teitoku.

In ogni caso.

Parte 12[edit]

Innumerevoli lance sparate dalla bianca pozza riempirono una sezione del passaggio sotterraneo. Miravano con cura ad Accelerator e Mugino Shizuri. Per loro sarebbe stato difficile evitarle. E anche se fosse accaduto, non c'era più alcun posto dove andare. L'ultima abilità creata da Kakine Teitoku gli dava così tanto tempo, risorse e forza fisica a volontà. Era il peggior nemico possibile per i due che possedevano una potenza di fuoco istantanea sotto forma di potere distruttivo esplosivo.

Alla fine avrebbero raggiunto il limite, si sarebbero trovati con le spalle al muro ed avrebbero potuto perdere la vita.

Kakine Teitoku non doveva preoccuparsi di quando o dove sarebbe accaduta quell'eventualità. Doveva soltanto aspettare il suo arrivo, non importava quanto ci avesse impiegato. Non doveva preoccuparsi riguardo il suo stesso consumo. Se avesse semplicemente atteso che fosse la vittoria a raggiungerlo, il suo desiderio sarebbe stato avverato. Era la massima inefficienza, la massima pigrizia e la massima profanazione. Il n. 2 aveva guadagnato l'abilità di estendere l'idea di "sedersi ed aspettare" al livello dove essa minacciava di portare l'umanità all'estinzione.

Poteva essere quella la fonte della paura inconscia che le persone provavano per Fräulein Kreutune attraverso la storia.

Non importava se in effetti riusciva a farlo.

Non importava se non aveva intenzione di farlo.

La gente sentiva che Fräulein Kreutune poteva farlo.

Quella gente in origine era riuscita a sorridere gentilmente, ma quel pensiero era tutto ciò che era stato preso affinché tutti i loro principi morali venissero divorati, incavati, rubati e distrutti a fondo. Quell'idea era semplicemente troppo spaventosa.

Se fosse mai effettivamente andato in porto, miliardi di persone sarebbero scese in campo contro di esso, ma ciò che era niente più che una raccolta di individui poteva davvero resistere ad una cosa del genere?

E adesso qualcuno rappresentava quell'idea usando un metodo diverso.

Quella persona era Kakine Teitoku.

Quelle lance colme di cattiveria e le loro punte riempite di intento omicida venivano prodotte senza fine e si abbattevano contro i loro obiettivi. Semplicemente ripetendo quegli innumerevoli attacchi, se avesse aspettato abbastanza a lungo avrebbe potuto trafiggere i suoi avversari con certezza e senza correre rischi.

«Qual era lo scopo? Adesso che si è giunti ad una fine, non mi rimane che chiederlo. Il n.1, il n.2, il n.3, il n.4, il n.5, il n.6 ed il n.7... Che cosa ridicola. Quindi questo è ciò che significa abbandonare il regno di ciò che può essere contato con i numeri. Suppongo che fosse l'entità della società della Città Accademia.»

Il n.1 ed il n.4 non potevano far nulla.

Non era importante quanto talento avessero o quanto impegno ci mettessero a far accrescere la loro abilità.

«Suppongo che vincere non sia sempre una cosa buona. Può essere deludente. Scoprire quanto fosse basso il muro da sormontare può essere davvero deludente. Presumo di aver imparato una cosa dall'uccidere voi vermi.»

Ripetendo quel semplice compito all'infinito, avrebbe demolito e lavato via la cultura umana che era stata edificata così con cura.

O era così che doveva essere.

Quel gigante sistema che era Kakine Teitoku si fermò all'improvviso.

«?»

Sul suo viso apparve uno sguardo confuso.

Le punte delle lance che si espandevano si fermarono poco prima di raggiungere Accelerator e Mugino Shizuri.

«Ehi, che succede? Significa che va bene che io ti faccia a pezzi? Ovviamente, che la tua risposta sia sì o no, ti farò diventare polvere.» disse Mugino mentre sollevava un sopracciglio.

«Cosa?» mormorò con tranquillità il mostro n. 2 della Città Accademia come se quella parola fosse uscita fuori per sbaglio.

No...

Le sue labbra non potevano più fare altri movimenti maggiori ad un leggero tremolio.

«Il grado della trasmissione è...? Ma... il segnale del sistema dei dati essenziali... non è cambiato. Non può essere cambiato...»

«...»

Solo Accelerator rimase in silenzio.

Il n. 1 aveva usato di continuo il suo controllo dei vettori per attaccare il sistema di Kakine Teitoku dall'interno.

Quella era l'unica possibilità concepibile.

«Non può essere... Non può essere cambiato... eppure... Cos'hai fatto? Anche se si interferisce con il tracciato interno del Dark Matter... anche se inverti i segnali, non dovresti essere riuscito a superare quel blocco indipendente. Eppure... Cosa... Cos'hai...?!»

«Oh, ho capito.» Alla fine, Accelerator parlò come se la cosa non avesse rilevanza. «Suppongo fosse una parte di quelle possibilità infinite di cui stavi parlando. Capisco, capisco... Heh heh, ha un senso. Trovo difficile credere che un frammento come quello potesse apparire dentro di te, ma hai detto che era infinito. Qualcosa del genere deve essersi mischiato a quel tuo network.»

«Di cosa... Di cosa stai parlando?!»

«Non sono stato io.» rispose Accelerator.

La sua risposta era la più semplice che esisteva.

«Direi che sei stato tu stesso a fermarti



In quel momento...

«Nyah. Qual è il problema?»

Il bianco Scarabeo Rinoceronte 05, Last Order e Fremea aspettavano vicino al passaggio sopraelevato multilivello stando attenti alla possibilità di avvicinarsi alle battaglie intense che si stavano svolgendo lì.

Ma...

Scarabeo Rinoceronte 05 non riuscì a rispondere alla domanda della bambina.

La sua coscienza era focalizzata sull'immagine di Kakine Teitoku che poteva vedere solo lui.

«...Capisco...»

«Esatto.» rispose l'immagine.

«Quindi... è così...»

«Allora cosa farai?»

Il suo cannone principale simile ad un corno si mosse lentamente. La sua mira oscillava. Come padrone, Kakine Teitoku stava dando un ordine a Scarabeo Rinoceronte 05 che era lo schiavo. Gli stava comandando di uccidere velocemente le due ragazzine che gli stavano vicino.

L'unico modo per fuggire da quell'ordine basilare di uccidere era di conquistare una personalità che andava oltre quella di Kakine Teitoku.

Ma Scarabeo Rinoceronte 05 non era nient'altro che uno schiavo, quindi sarebbe andato in pezzi nell'istante in cui avrebbe perso il suo supporto.

Di conseguenza, non poteva respingere l'ordine di uccidere.

Quella formula era perfettamente chiara.

Tuttavia...

«Non sono mai dovuto diventare qualcos'altro a parte che Kakine Teitoku.» disse lo scarabeo.

«Cosa...?»

«Non c'è mai stato alcun bisogno di pensare in modo forzato di ottenere una nuova personalità.»

«Aspetta un attimo. Quella risposta non era presente nella versione preimpostata da Kakine Teitoku.»

Risuonò forte il suono delle crepe che si trovavano per tutto il corpo dello scarabeo.

La luce rossa dei suoi occhi scintillò instabilmente come se fosse mal funzionante.

«Io...»

Alla fine le crepe erano diventate visibili all'infuori del suo corpo.

Era come se fossero un pagamento per resistere a qualcosa.

Ma non si fermò.

Scarabeo Rinoceronte 05 non smise di parlare.

«Io sono...!!»

All'improvviso, la luce rossa dei suoi occhi scomparve del tutto.

Aveva smesso di funzionare.

O così sembrava.

Ma non era il caso.

«Il mio nome è...»

La luce tornò immediatamente dopo. Ma era passata dal rosso al verde. Il colore precedente che aveva indicato un errore, diventò un verde intenso come se stesse per annunciare che adesso stava funzionando in modo adeguato.

«Mi chiamo Kakine Teitoku, sono il Level 5 n. 2 della Città Accademia e colui che utilizza il Dark Matter.»

Qualcuno avrebbe potuto descriverlo come un fiore in piena fioritura.

Le crepe continuavano ad apparire dall'interno di Scarabeo Rinoceronte 05. Senza esitazione e senza indecisione, esso si distrusse del tutto. E ciò che apparve dall'interno di quei frammenti luccicanti era...

Un semplice ragazzo candido con una luce verde negli occhi.


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Si poteva avvertire un leggero scricchiolio.

Proveniva dal bel viso di Kakine, in quel passaggio sotterraneo su cui aveva pieno controllo. Più precisamente, proveniva dalla piccola spaccatura che era apparsa al lato della sua bocca.

«Non... prenderti gioco di me...»

Gemette.

Borbottò.

Era tutto ciò che poteva riuscire a fare da quando l'autorità sul gigante sistema che era Kakine Teitoku cominciò a trasferirsi da qualche altra parte, ma "ciò che era stato" si era scrollato di dosso quella restrizione ed urlò con tutta la sua forza.

Nel bene o nel male, la sua forza di volontà poteva essere una delle ragioni per cui il n. 2 era riuscito ad arrivare così in alto.

La sua bella bocca si divise ed il suo viso si aprì e si chiuse come un giocattolo economico.

«Non prenderti gioco di meeeeeee!! Qu-Questo è... Questo è tutto mio. Io sono io!! I-Il Dark Matter è prodotto dal mio cervello... dalla mia Personal Reality. Come potrebbe quel... come potrebbe quel potere che ha origine da me tradirmi in questo modo?!»

«Non importa più chi era primo.» disse Accelerator come se stesse cantando. «Non ha più importanza a chi siano connessi gli organi di natura umana. Hai ottenuto l'infinito, quindi hai superato il limite necessario per quel genere di cose, no?»

«...!!»

La gola che apparteneva a Kakine Teitoku si contrasse.

Mugino alla fine capì cosa stava accadendo e la tensione abbandonò le sue spalle.

«Ah ah. Essere troppo potente è il suo stesso problema, n. 2. Quando un network prodotto da un equipaggiamento flessibile e sostituibile ha una parte che diventa isolata dal resto, essa diventa un piccolo sistema di per sé. E tu hai l'abilità per rimpiazzare le parti disperse di un corpo come una planaria. In altre parole...»

«Anche colui che l'ha fermato è Kakine Teitoku. ...O forse sarebbe meglio dire che colui che l'ha fermato adesso è l'attuale Kakine Teitoku.» disse Accelerator.

Fu solo durante quell'ultima affermazione che il ragazzo non sorrise.

Mostrò rispetto per qualcuno che non aveva mai visto, che in quel momento era lì.

«Ci dovevano essere molte cose diverse che costituivano Kakine Teitoku nell'insieme. Ed un sacco di cose che normalmente sarebbero state invisibili a causa della grande concentrazione dell'intero. Ma nel momento in cui il sistema era diventato isolato, le cose non erano più viste in modo normale mentre si levavano sulla superficie. Come il gum syrup si sviluppa sul fondo di un caffè freddo che è stato mescolato.»

«Ci sarebbe stata la tua parte da codardo, quella irascibile, quella vanitosa.. e quella gentile. Ma chi avrebbe pensato che sarebbe stata questa forma del n. 2 a strappare via il controllo del resto?»

Il desiderio di proteggere qualcuno aveva trionfato su quello di uccidere qualcuno.

Il desiderio di creare qualcosa aveva trionfato su quello di distruggere qualcosa.

Il desiderio di fermare un combattimento aveva trionfato su quello di continuarne uno.

«Ritiro ciò che ho detto.» disse Accelerator senza esitazione. Era qualcosa che non diceva spesso. «Il potere del n. 2 della Città Accademia, il Dark Matter, è un potere pazzesco. E' stato sprecato per uno come te. Ed è stato chiaramente troppo affinché tu riuscissi a controllarlo

«Ah... ah...»

«Adesso che ci penso.» aggiunse Mugino con un'espressione interdetta. «Abbiamo qualche prova che questo fosse effettivamente il pezzo principale? La mente del n. 2 si è dispersa nel sistema e questo era il più vicino alla superficie. Ma niente ci dice che ciò che mostrava sulla superficie fosse la vera natura di Kakine Teitoku. Non stavamo combattendo lo strato più esterno della sua mente per tutto il tempo? E poi, anche solo quello non era un compito facile, quindi suppongo che il n. 2 non sia davvero una persona normale. ...Oh, e non fraintendere. Non ti stavo facendo un complimento, dicendolo. Stavo parlando di quello vero.»

«Aaaaahhhhh!! Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!»

Ogni volta che la cosa che era stata Kakine si forzava a muoversi, si formavano delle crepe sempre più piccole. Stava cercando di uccidere ad ogni costo Accelerator e Mugino Shizuri così che avrebbe potuto farli smettere di parlare, in modo che potesse distogliere lo sguardo da quelle informazioni che lo mettevano a disagio.

Ma non ci riusciva.

Anche l'ultimo briciolo di potere alla fine era andato. Il fatto che avesse ottenuto quel potere poteva essere uno sbaglio, anche se temporaneo.

Risuonò un suono acuto.

Era stato varcato un certo confine.

Una parte delle lance fece irruzione e la distruzione continuò come in una reazione a catena. Ogni cosa che sembrava ciò che era stato Kakine Teitoku si sbriciolò rumorosamente. Proprio come un bambino diventava un adulto e come un adulto diventava un genitore, una volta eliminate le parti acerbe che rimanevano anche nell'anima della personalità, il sistema gigante diventò qualcosa di più purificato.

«Sto... Sto scom... Sto scomparendo? Io... Io sono... Il n. 2 della Città Accademia... no, vado oltre quello... Perché sta succedendo... per una ragione tanto ridicola?»

«Probabilmente non verrà lasciato nulla a provare che tu fossi qui.» sussurrò Accelerator. Quel qualcuno che stava chiaramente continuando a crollare si contorse quando lo sentì. «Anche se rimane una quantità imponente di dati relativa a Kakine Teitoku, essi non si riferiranno a te.»

Quelle erano le sue parole.

Quelle erano le parole che i vivi potevano tramandare ai morti che sarebbero scomparsi da questo mondo.

«Ma non preoccuparti.»

«Aspetta... no... fermo...»

Non c'era niente che poteva fare in quel momento finale.

Ma la cosa che era stata Kakine aveva pensato all'improvviso.

Aveva ricordato il momento in quel tunnel metropolitano quando quel bianco Scarabeo Rinoceronte 05 aveva abbandonato all'improvviso il suo controllo, intraprendendo delle azioni irregolari.

Non pensava che esso avesse avuto qualcosa di speciale. Non l'aveva programmato in quel modo. La questione riguardava chi era stato in quello stesso posto ed in quel momento.

Una certa ragazza che indossava una tuta rosa.

Takitsubo Rikou.

Era una Level 4 con l'abilità di rintracciare gli altri campi di diffusione AIM e possedeva anche la possibilità nascosta di usare quelli degli altri per distorcere le loro Personal Reality.

Tempo addietro, Kakine Teitoku non aveva fatto la seguente valutazione di quella ragazza?

Un giorno sarebbe potuta crescere ed essere l'ottava degli attuali sette Level 5.

In quel caso.

Consciamente o inconsciamente, colei che aveva incitato al cambiamento del bianco Scarabeo Rinoceronte 05 era stata...

«Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!! L-Lei!! Quella puuuuuttaaaaaaaaaaaanaaaaaaaaaaaaaaa!!»

Il mostro n. 1 ignorò quel qualcuno che aveva urlato all'improvviso.

«Se vuoi lasciarti delle prove alle spalle, farò un segno per te.» disse.

L'intero passaggio sotterraneo si mosse così ad occhio che sembrava che le fondamenta si sarebbero rotte.

Le sue cinque dita erano penetrate al centro di quel qualcosa che stava mantenendo a stento la sua forma ed alla fine andò del tutto in frantumi.

Accelerator si portò una mano sul collo.

Schiacciò l'interruttore dell'elettrodo per disattivare i suoi poteri.

Mentre sosteneva il suo peso con la stampella di stampo moderno, il n. 1 si guardò intorno. Con nessuno rimasto al comando, il Dark Matter cominciò a dissolversi nel vuoto, non lasciando nulla al suo posto.

«...Quindi è finita.»

«Cos'è finita?» disse Mugino Shizuri facendo spallucce.

Parlò come se tutto quel combattimento intenso non fosse stato altro che una veloce occhiata del paesaggio che c'era sulla strada per giungere alla loro meta.

«Abbiamo ancora una lunga strada da percorrere. Questa che abbiamo davanti è particolarmente lunga per coloro che, come noi, hanno ucciso.»

Parte 13[edit]

Kamijou Touma si fece strada con il corpo dolorante e preparò il pugno destro.

Stava affrontando Leivinia Birdway.

Era una maga che poteva dare la forma di fuoco, acqua, vento e terra a delle armi mortali con il semplice movimento della sua arma simbolica che cambiava forma. Poteva anche intraprendere una strada più veloce ed emettere una massa di quel potere in modo forzato prima di uniformarlo ad un elemento per creare una bianca esplosione evocata.

Aveva una grande varietà di attacchi e possedevano tutti un grande potere distruttivo.

In un avvenimento precedente in cui era stato coinvolto Kamijou, sembrava avesse logorato il potere organizzato di un'associazione magica e l'avesse condotta alla distruzione usando nient'altro che quelle esplosioni evocate.

Ma...

Nello stesso tempo...

(Probabilmente il suo segreto non risiede nella forza del suo potere.)

Kamijou conosceva un po' di magia, ma aveva raccolto delle informazioni durante le sue lunghe battaglie.

I maghi che potevano usare delle quantità massicce di potere illimitato sin dall'inizio esistevano davvero. Per esempio, i Santi, la seconda principessa d'Inghilterra che brandiva la spada reale Curtana Original, o Fiamma della Sinistra che possedeva il potere di salvare il mondo. Quei maghi non potevano dominare un avversario solo con solo potere puro. Avrebbero potuto farlo usando qualcosa insieme ai loro attacchi schiaccianti, ma riuscivano a continuare con essi al punto da poter anche sembrare infiniti. Era così che erano.

Ma non aveva mai saputo niente riguardo al fatto che Birdway fosse in quel modo.

Aveva sentito che era il capo di un'associazione magica gigante ed anche che la magia veniva usata per montare l'assenza di un talento naturale, usando delle tecniche. Se la ragazzina era il capo di un gruppo che si era formato per quel fatto...

(E' al contrario. La forza di Birdway non è più grandiosa del normale. ...Senza qualcosa del tutto folle come l'essere un Santo o possedere una Curtana, c'era un piccolo significato nell'aumentare la propria forza. Deve essere così che sono i maghi.)

Quindi il ragazzo doveva pensarci al contrario.

Doveva capire come lei stesse creando dei risultati così tremendi con un livello di potere normale.

Ed in quel caso, la risposta era davvero semplice.

(Si tratta di un trucco.)

Era l'unica parola a cui poteva pensare per descriverlo.

Non era semplicemente uno scambio equivalente dove un'unità di potere portava ad un'unità di risultati.

Era un folle trucco come dei mostruosi accordi finanziari che portavano ad una singola unità e la sollevavano fino a migliaia o persino dieci migliaia di unità.

Un guerriero poteva scendere in campo con una spada ed uno scudo fatti di bronzo, oppure poteva usare il touch-screen per inviare, tramite coordinate del GPS, dei missili guidati e farli piovere dal cielo. Era lo stesso numero di persone, ma il livello di tecnologia poteva facilmente spingere a dei livelli cruenti la quantità di forza che brandiva. I maghi parlavano sempre del guadagnare il potere tramite l'intelligenza, così sarebbero sicuramente stati disposti a gradi tramite quella.

E l'esempio più estremo era...

Index che vedevano come altamente pericolosa a causa della biblioteca di 103.000 grimori che possedeva.

(In quel caso, cosa sta facendo? Se posso distruggere Birdway qualsiasi cosa stia facendo, dovrei poter riuscire a derubarla di questi metodi d'attacco senza speranza... La prima cosa che mi viene in mente è quell'arma simbolica che cambia forma, ma è davvero così semplice? Se questo metodo è ciò a cui sta affidando la sua vita mentre affronta il mondo, non lascerà mai che venga contenuto in un piccolo sistema a mano come quello.)

«Che succede?»

Birdway cambiò ancora una volta la forma dell'arma simbolica che teneva in mano.

Adesso era diventata una spada.

«Ora ti sei davvero preparato ad uccidermi? Allora sbrigati. E se rifiuti di attaccare per primo, lo farò io.»

Kamijou Touma non ebbe nemmeno il tempo di rispondere.

Lei si mosse.

Si fece avanti per un attacco.

Cominciò con una spada di vento con la quale cercò di tagliare il suo braccio destro.

Usando la linea che era stata lacerata nella superficie della strada asfaltata come avvisaglia, Kamijou si mosse per schivarla piuttosto che disintegrarla con la mano destra. Contorse il corpo su un lato come se si stesse dirigendo verso l'uscita di un treno affollato. Usò la stessa azione per fare un passo in avanti ed accelerare verso Birdway.

(Stiyl Magnus aveva aumentato il fenomeno che aveva creato posizionando un sacco di rune attorno al campo di battaglia.)

L'arma della maga era già cambiata da una spada ad un bastone.

Lo teneva in orizzontale e lo agitò solo una volta. Nel momento in cui lo fece, venne creato un disco di fuoco nella traiettoria in cui era stato agitato. Si espanse all'improvviso e diventò un muro rovente che si mosse verso Kamijou Touma.

(Yamisaka Ouma aveva fatto una barriera di corda per creare dei terreni in cui fare dei rituali, Sherry Cromwell aveva usato un sacco di simboli per far crollare il centro commerciale sotterraneo e Biagio Busoni aveva preparato una grande flotta per distruggere la Città Accademia.)

Nel frattempo che distrusse il muro di fiamme con la mano destra, Birdway aveva già trasformato il bastone in una tazza. Apparve un grande albero d'acqua con lei al centro, dal quale crebbe un rilevante numero di daghe che si scagliò sulla zona.

(Deve esserci qualcosa. Qualcosa che le lascia portare a termine questi straordinari attacchi! Non so se è una questione di numeri o propositi, ma deve esserci qualcosa a sostenere Birdway!!)

Distrusse una delle innumerevoli daghe che erano state scagliate contro di lui ed i suoi frammenti deviarono la traiettoria di quelle vicine.

Kamijou riuscì ad avvicinarsi alla ragazzina tramite quella zona che si era creata.

Non aveva ancora una risposta.

Ma se avesse dovuto decidere su cosa concentrare il suo pugno...

«Maledizione, suppongo che debba avere a che fare con quell'arma simbolica!!»

«Ho pensato che sarebbe stato ciò che avresti scelto.»

Kamijou sentì un colpo leggero ed il pugno diretto verso l'arma di Birdway venne scaraventato su un lato.

Era cambiata da tazza a spada.

E la spada di vento che ne scaturì era stata indirizzata sul pugno di Kamijou piuttosto che sul suo corpo.

Era lo stesso di come il ragazzo avesse sfruttato il fatto che la sua magia fosse troppo potente per essere del tutto neutralizzata.

Birdway inviava la sua verso la mano destra del ragazzo in modo da alterarne la traiettoria.

(Non... va bene...)

Uno sgradevole brivido percorse la schiena di Kamijou.

Il pugno destro su cui faceva affidamento aveva perso di ogni significato all'ultimo momento. Il ragazzo aveva già preso la rincorsa verso di lei e ciò significava anche che Birdway poteva attaccarlo a bruciapelo. Poteva prendersi un colpo con qualsiasi magia ed attacco.

Ed agì senza esitazione.

«Alla fine sei stato ingenuo. Lo sei stato per supporre che gli altri siano di buon cuore come te!!»

Fece oscillare la spada.

Lo fece dall'alto.

Ed una lama di vento gigante apparve lungo quel percorso, muovendosi dritta verso Kamijou.

Per evitarla, il ragazzo era praticamente crollato su un fianco e non venne preso per un pelo.

(...Cosa?)

Era sopravvissuto. Ma sentiva più confusione che sollievo.

Birdway doveva essersi sentita più al sicuro quando il suo pugno non aveva potuto raggiungerla perché aveva fatto due o tre passi indietro. Doveva aver portato a termine un certo tipo di cerimonia perché erano esplose diverse evocazioni bianche intorno a Kamijou che si trovava a terra.

Il ragazzo creò freneticamente una zona di riparo ricevendo un'esplosione sulla mano destra e mandando l'energia esplosiva verso un'altra di esse, così che si sarebbero cancellate a vicenda. E facendo così, i suoi pensieri misero insieme i pezzi del puzzle ad una velocità accelerata.

(Non era grazie alla mia abilità che sono riuscito ad evitarla. Era perché ha scelto un attacco che avevo già visto. Ma perché? Poteva mettere insieme degli incantesimi in così tante forme diverse, così che sarebbe riuscita ad usare qualsiasi numero di attacchi mai visto prima. Se l'avesse fatto, ne sarei stato inghiottito perché non avrei avuto il tempo di reagire!!)

Un muro di fiamme ed una tempesta di coltelli di pietra si diresse verso di lui, ma Kamijou li affrontò facilmente usando la mano destra dopo essersi rimesso in piedi. Conosceva anche quelli.

E ciò significava...

«...Me ne sono accorto.»

Risuonò un suono acuto.

Era quello dei coltelli di pietra che andavano in frantumi quando Kamijou muoveva la mano destra in orizzontale.

Non stava meramente improvvisando un modo di affrontare quegli incantesimi d'attacco. Questa volta, sapeva che non si trattava di una coincidenza.

«Effettivamente non so se è possibile e non ho una prova reale per confermarlo, ma me ne sono accorto. Birdway, questo è ciò che sta alla base dei tuoi attacchi. Questa è la fonte di ciò che ti ha fatta diventare qualcuno di straordinario.»

«Cosa ne sai, pivello?»

«Ciò che ti rende speciale sono i numeri. Sono come le rune che usa Stiyl.» Kamijou spazzò via ancora una volta una spada di vento. «Usi sempre lo stesso incantesimo con gli stessi movimenti.» La risposta era quella. «Hai fatto ripetutamente le stesse cose per un lungo periodo e si è consolidato. Facendo gli stessi esatti movimenti nello stesso esatto momento, hai fatto diventare quegli stessi movimenti dei simboli magici per sostenerti! Tu stessa un anno fa, tu stessa un mese fa, tu stessa una settimana fa, tu stessa un giorno fa e tu stessa un'ora fa. Sono quelli i simboli che usi!!»

Ma non era qualcosa che tutti i maghi riuscivano a fare.

I suoi movimenti erano "gli stessi" su un livello del tutto diverso.

Se qualcuno avesse cercato di copiare la propria scrittura del passato, l'avrebbe potuta riprodurre in modo perfetto? Questa era la tecnica che estendeva in modo forzato dei risultati schiaccianti su un corso esistente e non riusciva mai a lasciare la categoria di "se stesso" per quanto potesse essere restrittivo e svantaggioso.

Ciò che aveva costruito era ciò che la rendeva potente.

Prese ciò che tutti comprendevano come un'idea o come un concetto e lo sollevò fino alla sua forma ultima, come un vero fenomeno.

Stava in cima a coloro che avevano cercato di guadagnare il potere per affrontare il mondo lucidando e migliorando le sue capacità.

«Sei davvero sorprendente. Soprattutto nel modo in cui non lo mostri. Hai indossato un'espressione glaciale ed hai finto col guardare il mondo con un cuore freddo, ma in effetti sei la lavoratrice più ardente e difficile. Incarni la speranza di cui le persone verranno in fine premiate se si sforzano abbastanza.»

Lei assunse una forma diversa da Kamijou Touma che parlava ed ascoltava in un conflitto di credenze.

Leivinia Birdway non fece dei semplici commenti, eppure mostrò successo con le sue azioni. Dimostrò che le persone potevano spingersi a tanto basandosi su nient'altro che i loro sforzi. Quello era ciò che portava la gente ad essere affascinata da lei e ad impedire che qualcuno di loro potesse avere un diverbio sul fatto che fosse degna di stare in vetta ad un'associazione magica gigante.

Ma...

In quel caso...

«Pensi davvero che la risposta sia quella?» Birdway trasformò la sua arma simbolica da una spada ad un bastone e lo puntò verso Kamijou. «Speravi di trovare una struttura così semplice dentro di me? Controllo l'associazione magica più grande d'Inghilterra, la Luce del Colore dell'Alba!! Sono sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, che sia scienza o magia!!»

All'improvviso apparve un bagliore.

Era un'esplosione evocata.

Quel modo modo di fare di Birdway non faceva affidamento sulle tecniche rigide degli incantesimi o delle cerimonie ed invece abbreviava e semplificava quella tecnica, come se improvvisare fosse la prova di quanto fosse fuori dalla norma.

Ma...

«Alla fine è lo stesso. È la versione replicata di un concerto improvvisato, spontaneo e in stile libero. ...Fai in modo che sembri tutte quelle cose, ma in realtà è un'azione calcolata dove si ripete accuratamente una tecnica adeguata. L'hai organizzata in quel modo per nascondere il fatto che puoi usare solo la magia del fuoco, dell'acqua, del vento e della terra con delle azioni stabilite!! Sono sicuro che potresti creare dei nuovi incantesimi se vorresti, ma poi dovresti lavorarli a modo tuo dal nulla! Non può usare subito niente di nuovo in battaglia!!»

Poteva sfondare.

Poteva gestire tutto con la sola mano destra.

Poteva opporsi allo stesso attacco con lo stesso metodo.

Era come una piantagione gigante riempita intenzionalmente con una singola coltivazione attraverso degli allevamenti selezionati che veniva spazzata via da un solo tipo di insetto.

«Il vero pugnale nascosto dal coltello di pietra e dalla pistola a pietra focaia estratti dalla schiena erano dei mezzi per tradire le mie aspettative e farmi pensare che c'era molto più di Leivinia Birdway di quanto in realtà c'è! Stavi cercando di far sembrare come se avessi una gamma di attacchi tanto vasta che sarebbe stato impossibile contarli tutti!!»

Non tremò.

La paura che l'avrebbe potuto causare non era rintracciabile dentro di lui.

Aveva trovato l'indizio che gli serviva per raggiungere la vittoria.

Quella sicurezza gli dava la forza di stringere il pugno ancora più forte.

«Quante carte hai in mano, Birdway?»

«Cosa t'importa?»

«Sono cinque? Dieci? Quindici? Venti? Non importa quale sia il numero, non importa. Non hai una varietà infinita di attacchi; ne hai un numero limitato. Dubito di averli visti tutti, ma non ho il tempo di indovinare come occuparmi di loro.»

«Allora puoi andare nella tomba con questa incomprensione.»

Esplose un suono enorme.

Era il suono di Kamijou che calciava la superficie della strada e correva verso Birdway.

La ragazzina non fece altri passi indietro.

Lo avrebbe incontrato dov'era.

(Non va bene, Birdway.)

Un mare di daghe piovettero verso il basso, un muro di fiamme bloccò il suo cammino, una spada di vento cercò di colpire l'intera area. Apparvero delle esplosioni evocate per riempire le fessure che vi erano tra i vari attacchi. Una spada d'acciaio ruotò come un ventaglio gigante che scaraventò via un attacco elettrico rimbalzante intorno alla zona come un flipper. Solo pochi degli attacchi erano cose che Kamijou non aveva visto prima, ma non era abbastanza per metterlo con le spalle al muro. Aveva trovato dei modi per occuparsi di loro e per mettere alle strette Birdway che stava perdendo una carta dalla sua mano ogni volta che lo faceva.

(Adesso penso di sapere che genere di persona tu sia. Ami gli sforzi e non volti le spalle al lavoro sodo... Non hai cercato nemmeno una volta di prendere di mira il punto debole sul mio fianco, dove mi hanno sparato. Hai affascinato le persone che sostengono una grande organizzazione con qualcos'altro che le tue parole.)

Neutralizzò molte diverse forme di magia, spazzò via diversi incantesimi ed approfittò di diverse forme d'attacco.

Kamijou corse in avanti per tutto il tempo.

La sua visuale si aprì del tutto.

Questa volta doveva davvero un favore a Leivinia Birdway.

«Tu sei...! Colei che ha insegnato a così tante persone che il duro lavoro può portarti in vetta! Non posso farti arrivare a quella risposta patetica che usare Fräulein Kreutune è l'opzione migliore!! Non posso!!»

I suoi mezzi d'attacco erano limitati solo ad uno.

Ma raggiunse in modo costante quel mezzo che non poteva raggiungere, toccò ciò che si credeva impossibile e si aggrappò a qualcosa che non era lì.

La sua mano e le sue cinque dita potevano assumere liberamente qualsiasi numero di forme.

Adesso aveva preso la forma di un pugno.

Accadde immediatamente dopo.

Kamijou Touma e Leivinia Birdway arrivarono allo stesso punto.

E si giunse alla conclusione.

Parte 14[edit]

«...?»

Sul livello più alto del passaggio sopraelevato, Misaka Mikoto assunse un'espressione crucciata mentre si trovava sulla strada che stava andando a pezzi.

Brunhild Eiktobel aveva improvvisamente fermato quei movimenti che contenevano un potere mostruoso. Persino quando Mikoto aveva magnetizzato la sua gigante spada d'acciaio usando corrente ad alto voltaggio, così che ogni tipo di oggetto di ferro venisse attirato ad essa, la donna aveva usato la forza bruta per continuare ad agitare quella massa che doveva pesare una dozzina di tonnellate. Ma adesso era come congelata.

Lo sguardo le si spostava dal suo avversario a qualche altro posto lontano.

Mikoto non vide tutto ciò come un'apertura. C'era un silenzio sgradevole come quello del timer di una bomba che raggiungeva lo zero e non esplodeva. Sentiva qualcosa che la fece esitare nell'attaccare con noncuranza, così chiamò la donna nonostante quanto potesse essere fuori luogo.

«Qualcosa non va?»

«Pare che il problema sia stato risolto.» rispose con calma Brunhild. «Non sono sicura di dover continuare a combattere, andare lì come rinforzo o constatare che la situazione sia sfavorevole e fare i preparativi per riorganizzarmi.»

Nel livello inferiore che sembrava un campo da gioco, anche il dio del Tuono Thor e Silvia, il Santo che stava affrontando, stavano guardando da qualche altra parte. Tuttavia, loro due sembravano meno confusi e divertirsi nell'osservare un esito inaspettato.

«Hm, cosa si fa adesso?» disse Silvia col tono di qualcuno che stava cercando di decidere se stendere la biancheria nel momento in cui il cielo era parzialmente nuvoloso. «Pare che abbia ricevuto la giustificazione per abbandonare un lavoro che era necessario ma che ero men che lieta di portare a termine. Quindi cosa dovrei fare ora?»

«Se lo assalissero due Santi, scommetto che potreste riuscirci in qualche modo.»

«No.» rispose Silvia nonostante non avesse alcun obbligo di dare una risposta sincera. «Tutto ciò che dobbiamo rubare dal potere di Fräulein Kreutune è un incantesimo che aggiunge un pizzico di sabbia all'acqua pura ed assume un comportamento tale. Ma quella è la specialità di Leivinia Birdway e non ci ha dato piena fiducia. Voleva tenere segreta quella tecnica, quindi non c'è niente che possiamo fare adesso che è stata battuta.»

Non si trovavano nel luogo adatto dove potevano semplicemente recuperare Birdway e continuare il loro piano.

Non c'era niente che potessero fare se l'unica persona che poteva portare a termine quell'incantesimo aveva perso la voglia di usarlo.

Era quello che voleva dire Silvia.

Si grattò la testa mentre ritirava la sua lunga fune con il movimento di una sola mano.

«Dannazione, è per questo che ho detto che questa volta speravo di essere dalla tua parte. In quel caso avrei potuto svolgere un combattimento al massimo senza dovermi preoccupare di nulla

Thor fece un largo sorriso quando sentì quelle parole.

«Non è ancora troppo tardi.»

«Idiota.» sputò fuori Silvia con un accenno di rimpianto. «Non sono come te. Ho dei legami rassicuranti con un inaffidabile bastardo che è negligente e piagnone nonostante sia molto vicino a raggiungere il livello di un Majin.»

«Ne sono un po' geloso.» rispose Thor con sincerità. Sollevò le spalle quando lo disse, ma fu solo quella unica frase ad essere cristallina. «Ho dato tutto ciò che avevo per arrivare dove sono, ma non sono mai riuscito a trovarlo. Ed è per quello che sono qui.»

L'azione che intrapresero entrambi fu semplice.

Si allontanarono di un passo l'uno dall'altro.

Era abbastanza per lasciare l'intrecciata e complessa situazione in cui si trovavano. Quell'azione denominava l'abbandono delle armi quando le pedine del gioco erano state posizionate in modo ottimale per raggiungere lo scacco matto e venivano spostate sulla scacchiera in posizioni del tutto prive di significato.

Era una sensazione che poteva essere rilevata solo da coloro che si erano spinti abbastanza a fondo lungo una certa strada.

Avevano dato quel segnale perché sapevano che il loro nemico era abbastanza potente da riconoscerlo.

«Adesso ci ritiriamo.» disse Silvia con un sorriso alla persona che non era più sua nemica. «Ma fai attenzione. Se ciò che sento è vero, Fräulein Kreutune è un mostro del tutto maturato. E rimane un'affermazione valida a seconda di come cerchi di trattarla. Un leone allo zoo potrebbe scoprire le zanne al custode che è sempre stato accanto a lui da molti anni. Anche se non ha intenzione di farlo, sono l'istinto animale e le condizioni riflesse che possono sopraffare la "zona di sicurezza" creata dalla connessione e dall'esperienza che si è guadagnata. ...Gli esseri umani sono più in pericolo quando pensano che tutto ricada sulle loro spalle. Anche se il leone non ha cattiveria o ostilità, può infliggere al custode una ferita mortale quando tutto ciò che sta cercando di fare è chiedere cibo o giocare.»

«Lo so.» rispose tranquillamente Thor. Ma invece di capire il monito di Silvia, aggiunse. «Però siamo noi le persone che si sono raggruppate a causa del nostro odio verso chi la chiama bestia selvatica e verso chi l'ha gettata in una gabbia. Siamo abbastanza stupidi da rischiare le nostre vite per parte del suo bene. Quindi quell'avvertimento non cambia niente. ...Salveremo Fräulein Kreutune. Quella è la nostra risposta.»

Parte 15[edit]

E...

Mentre cercava di trovare una possibilità per avvicinarsi a Fräulein Kreutune vicino al passaggio multilivello, il bianco Scarabeo Rinoceronte... no, Kakine Teitoku aprì bocca.

«Sembra sia finita.»

«Allora andiamo!! Andiamo a salvare la nostra amica! Nyah, nyah!!»

«Esatto, dice Misaka mentre risponde anche Misaka.»

Ma lui aveva delle preoccupazioni.

«Gli scontri in quella zona sono terminati, ma la minaccia di Fräulein Kreutune stessa non è cambiata. Volete andarci davvero?»

Lei era una creatura vivente che stava cercando di raggiungere la schiusa prendendo il controllo di un enorme network d'informazione mangiando il cervello di una certa bambina. Ecco ciò che era Fräulein Kreutune. Nonostante quanto la si potesse cercare di abbellire, quella verità non sarebbe cambiata e sarebbe stato lo stesso per quella sua funzione.

Degli appassionati di animali domestici che preferivano delle stranezze, avrebbero addomesticato dei serpenti velenosi facendoli persino attorcigliare sul loro corpo. Alcuni avrebbero vissuto come bestie selvatiche e si sarebbero arrampicati sulle loro schiene.

Ma in quel caso le regole umane non venivano applicate.

Quelle azioni incaute funzionavano solo quando si incontravano le leggi degli animali. Nell'istante in cui si disobbediva ad una di quelle regole, le belve selvatiche non avrebbero esitato a divorare il proprio padrone ed il serpente velenoso avrebbe affondato le sue zanne sul braccio del proprietario.

Si poteva cercare un compromesso.

Si poteva cercare di farseli amici.

Si poteva promettere che tutto sarebbe andato bene.

Ma quelle parole non potevano fermare quella funzione. Per tutto ciò che avrebbero potuto aver costruito nel tempo, nell'istante in cui le regole innate di Fräulein Kreutune si sarebbero attivate, la possibilità che avrebbe gettato tutto in aria ed avrebbe attaccato non sarebbe stata pari a zero. Nel suo cuore non si trattava di una questione di bontà o cattiveria. Era la pura verità che era una creatura vivente con quella funzione. Era quello il motivo per il quale era così potente e nessuno poteva giudicarla. O piuttosto, non sarebbe cambiato niente anche se l'avessero fatto.

Se si imprigiona un serpente velenoso o una bestia selvaggia dopo che hanno attaccato qualcuno, rifletteranno su ciò he hanno fatto? Ed anche se lo facessero, ciò farebbe sì che i loro istinti ed i loro riflessi condizionati si frenassero dall'attaccare di nuovo qualcuno?

Era per questo che le aveva avvertite.

Le loro azioni avrebbero avuto un significato?

Ed anche se l'avessero avuto... anche se fosse accaduto un piccolo miracolo, non sarebbe stato nient'altro che una barchetta nel mezzo di un oceano in tempesta? Avrebbe portato ad una vera salvezza?

«Non ti preoccupare.» disse Last Order. «Probabilmente è la stessa cosa di te e Misaka. Può darsi che non sappia cos'è per certo o persino a chi potrebbe chiederlo per scoprirlo, dice Misaka mentre Misaka dichiara il suo pronostico. Ma è per questo che qualcuno deve salvarla. Puoi restare qui se vuoi, dice Misaka mentre Misaka dà la sua conclusione.»

«Essenzialmente, cosa vorresti dire con il fatto che non sa chi è?!»

Fremea alzò la voce nonostante non sapesse esattamente cosa volesse dire l'altra bambina con quelle parole.

Ciononostante, la sua frase toccò il centro della questione.

«E' un membro della Brigata di Hamazura e nostra amica! Nyah!! Quindi di cosa stai parlando? Cosa potrebbe aver bisogno di sapere di più?!»

Colui che era diventato Kakine Teitoku e la torre di comando chiamata Last Order rimasero in silenzio.

Si sentirono di accettare qualcuno come un semplice amico persino in una situazione complessa e fare come se fosse del tutto normale che avesse un certo tipo di significato grandioso.

In seguito, Kakine Teitoku si decise.

Diventò risoluto.

«Andiamo. Dobbiamo salvare la vostra amica.»

«Nyah! Non volevi dire "la nostra" amica?!»

Kakine fece un passo in avanti superando le bambine e cominciò ad incamminarsi facendo attenzione.

Last Order prese il suo cellulare.

«Cosa stai facendo, essenzialmente?»

«Dirle che stiamo andando da lei, dice Misaka mentre Misaka fornisce una risposta. Il dispositivo di sicurezza che le abbiamo dato può ricevere le email, dice Misaka mentre Misaka muove velocemente il pollice.»

Parte 16[edit]

Fräulein Kreutune era poggiata su un guardrail nella zona del passaggio multilivello che sembrava un campo sportivo. Si era accorta di un cambiamento. Qualcosa aveva cominciato a vibrare nei suoi vestiti.

Tirò fuori un piccolo dispositivo dalla forma di uovo.

Doveva essere la prova dell'amicizia che le era stata data.

«...»

Sullo schermo vi erano delle piccole parole.

Era tutto lì, eppure era pieno di calore. Era straripante di qualcosa che era andato perso nella vita davvero troppo lunga di Fräulein Kreutune su questa Terra.

Debolmente.

In modo molto debole.

Le sue labbra si mossero.

Poteva essere stata la volta più rara della sua vita. Anche se era apparso sul suo viso senza alcun significato o pensiero mentre emulava i movimenti di qualcuno, come parte dei suoi semplici pensieri in ripetizione che la portavano nella direzione più confortevole, questi movimenti dei muscoli del viso potevano derivare da un luogo del tutto diverso.

«...Grazie.» mormorò.

Chiuse la mano con al centro il piccolo oggetto di plastica dalla forma ovale.

C'era un po' di forza in quella stretta.

Continuò a parlare tenendo ancora la testa all'ingiù.

Disse un'affermazione definitiva.

«Ma non posso comunque frenare l'istinto di mangiarti!!»

Ed alla fine...

Arrivò il momento.

Fu incredibilmente semplice.

Eppure non c'era niente che poteva fare per fermare quell'orribile conclusione che stava per sbocciare.

Parte 17[edit]

Kakine Teitoku... o meglio, ciò che era stato lui... o era semplicemente una porzione della sua parte esterna? Ad ogni modo, la persona che aveva usato il Dark Matter era stata sconfitta da Accelerator e Mugino Shizuri. Entrambi si diressero su per una scalinata per lasciare il passaggio sotterraneo ed arrivare al piano superiore del passaggio multilivello.

«Vuoi fare qualcosa per questa Fräulein-qualcosa?» chiese Mugino.

«Non m'importa. Ma sembra che qualcuno che conosco non voglia farla morire. Questa persona ha rischiato molto nel tentativo di fermarmi quando ho cercato di uccidere quella Fräulein.»

«Vale lo stesso per me. Non interessa a nessuno che venga salvata o uccisa, quindi non sono sicura che sia rilevante.»

Mentre parlavano, uscirono da quel posto e si ritrovarono alla luce del sole.

I suoni e le vibrazioni dello scontro erano finiti. Qualcosa doveva essere giunto al termine. E se ci fosse stato dell'altro a bollire in pentola, l'avrebbero fatto estinguere prima di qualsiasi tipo di sviluppo.

Accelerator aveva controllato tutta la zona, ma poi si accorse di qualcosa.

Diede una seconda occhiata.

Vide una figura alta e bianca.

«...Ehi.» disse Mugino come se avesse visto qualcosa di inquietante. «Cos'è?»

Il livello superiore al piano terra era un passaggio irregolare che si espandeva come un campo sportivo per connettere le diverse fermate dell'autobus. Quella figura aveva dei lunghi capelli argentati che le coprivano il viso ed indossava un vestito bianco fatto di un materiale sottile. Accelerator la riconobbe. L'aveva tenuta sotto controllo quando aveva cercato di attaccare Last Order.

Fin qui andava bene.

Il problema era...

Stava seduta con la testa penzolante, messa in una posizione confusa... ed era ricoperta di qualcosa.

Le ricopriva le mani ed il petto.

E la bocca, i denti.

Qualsiasi cosa fosse, era più vicina al rosa che al rosso. Era troppo tenue per essere carne. Il ragazzo poteva sentire il rumore di qualcosa che veniva masticato quando la mascella di Fräulein Kreutune si mosse. Stava mordendo qualcosa, la masticava e la ingoiava.

«Cosa... cos'è?»

Persino a Mugino, che era stata coinvolta più a fondo con la morte delle persone nella media, non restava che borbottare quelle parole in modo esterrefatto.

Accelerator non riuscì a rispondere.

Aveva un punto fisso in testa. In men che non si dica, si espanse in modo esplosivo e riempì ogni angolo della sua mente.

Non poteva muoversi.

Ed accadde solo perché non riusciva a fermare le parole della n. 4.

«Non sono un'esperta... ma quello mi sembra un cervello umano

Chi aveva tenuto di mira Fräulein Kreutune?

Cosa sarebbe accaduto se questo fosse stato il suo ultimo obiettivo d'azione?

Quindi...

Cos'era che stava mangiando?

Dov'era quella mocciosa?

«Ah...»

All'improvviso qualcosa andò oltre i suoi limiti. Qualcosa che era stato consolidato era crollato del tutto in un sol colpo e la mente di Accelerator era soltanto colorata di rosso.

«Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!!»

Esplose qualcosa.

Il ragazzo non si accorse nemmeno che la sua mano aveva raggiunto l'elettrodo che aveva al collo.

Camminò con passo pesante sul suolo e controllò quei vettori per saltare in alto. Nel momento in cui raggiunse l'altezza del livello che sembrava un campo sportivo, poteva già sentire qualcosa che gli si contorceva sulla schiena. Erano come delle ali. Delle ali che potevano essere sia bianche che nere ma che avrebbero potuto balzare fuori in un altro momento, e che probabilmente sarebbero state colorate del colore più grottesco che chiunque avrebbe mai potuto vedere.

Sentiva di non poter aspettare nemmeno un secondo.

Nell'istante in cui gli occhi rossi del n. 1 puntarono la loro preda, cominciò a muovere il braccio per raccogliere quella vita.

Ma...

«Aspetta!! dice Misaka mentre Misaka cerca freneticamente di fermarti per salvare la sua amica!!»

Uno strano fenomeno assalì Accelerator.

Il cervello di un certo qualcuno doveva essere stato divorato di fronte a lui, eppure poteva vedere quella ragazzina familiare stare lì dove aveva voltato la testa. E ovviamente lei non mostrava alcuna perdita di sangue.

Una domanda si fece largo nella sua testa confusa.

Chi o cosa stava mangiando Fräulein Kreutune?

Parte 18[edit]

Dunque.

Prima degli scontri e prima che si dirigessero al passaggio sopraelevato, ci fu una conversazione.

«Maledetto...»

Cominciò con Misaka Mikoto dopo essere stata spronata dal dio del Fulmine Thor. Aveva detto qualcosa del tipo «Ehi, Miko-chan, Kamijou Touma sta facendo le sue solite cose mentre viene rimesso in sesto da una misteriosa ragazzina bionda. Cosa ne pensi?» e lei si intromise nelle faccende di quel ragazzo con i capelli a punta senza alcuna esitazione.

Emise delle scintille bianco-bluastre dalla frangetta e disse «Prima mi abbandoni alle Hawaii, poi mi palpi all'improvviso il seno quando ci incontriamo di nuovo e adesso stai flirtando con un'altra ragazza come se fosse una cosa normale! Non pensi mai di spiegare o di scusarti per qualcosa?!».

Mentre urlava, fece fuoriuscire una lancia di fulmini e Kamijou Touma crollò su un lato.

La ragazzina con i capelli biondi e gli occhi blu che stava vicino a lui scosse la testa e disse qualcosa in francese.

«La vita è sempre qualcosa di improvviso. E' possibile che possa finire in questo momento. Ma penso sia giusto che mi arrabbi un po' se accade una coincidenza del genere. Questo è il prezioso indizio che mi porterà a GREMLIN.»

«Eh? Cos'è stato? Solitamete lo blocchi così facilmente... eh?! Ti hanno sparato allo stomaco?! Perché non me l'hai detto?!»

Mentre se ne stava crollato a terra ed in agitazione a causa delle sue richieste impensabili, Kamijou chiese una cosa a Mikoto.

Dato che non capiva il francese le chiese di tradurre per lui.

Il sangue che stava perdendo fece sentire in colpa Mikoto, quindi fece come le era stato detto trovandosi ancora confusa riguardo alla situazione.

«Eh... cosa? "Dato che sono stata ricostruita dopo essere stata trasformata in un tavolo umano, adesso posso smontarmi e ricostruire liberamente il mio corpo"? N-No!! Non è un errore di traduzione. E' ciò che sta dicendo sul serio!!»

«Ho c-capito in linea di massima. Capisco... ma è pazzesco. Anche se hai eluso la sicurezza della Città Accademia, fare a pezzi il tuo corpo in quel modo è pazzesco...»

Sembrava che fossero giunti ad una strana forma di comprensione.

Apparve un accenno di gelosia sul viso di Mikoto, ma ciò di cui stavano parlando era così crudele che non voleva saperne di più nei dettagli.

«Come ha fatto a diventare tanto piccola?»

«Ehm... "Ho sminuzzato il mio corpo fino a giungere al livello in cui potessi portare con me pochi ingredienti, ma la persona che mi ha preparato non ha seguito la ricetta, quindi alcuni di essi sono stati tralasciati"? ...??? Eh? Aspetta un attimo... Cosa stai...?»

«Tralasciati?»

Kamijou assunse un'espressione accigliata ed ascoltò il discorso mentre era ancora disteso sul pavimento.

Ma poi si sollevò fino a sedersi.

«Hai detto che qualcosa è stata lasciata da parte?! Quindi abbiamo degli ingredienti per il corpo umano che possono diventare facilmente qualsiasi cosa vogliamo? Ed abbiamo anche la persona che sa come usarli. Aspetta... In quel caso!!»

«?»

«Ehi, Mikoto! Dici questo a Cendrillon: voglio il tuo aiuto. Con i tuoi ingredienti e le tue capacità possiamo riuscire ad evitare che Fräulein Kreutune debba mangiare il cervello di qualcuno!!»

«C-Cosa?! Cendrillon? Ma non era lei che ha scatenato quel putiferio in quell'aeroporto alle Hawaii... eeh?! Ma non è più piccola di prima...?!»

«Sbrigati!!»

Mentre Mikoto dava quella spiegazione ancora confusa, sul viso della misteriosa ragazzina chiamata Cendrillon si formò uno sguardo scuro.

La ragazza riuscì in qualche modo a tradurre quelle parole dal francese al giapponese.

«Dubito che una deviazione possa aiutare il mio obiettivo finale. Devo vendicarmi di Marian Slingeneyer per avermi ingannata. E quegli ingredienti sono una parte di me. Se vengono usati per altro non riuscirò più a tornare normale.»

«Eh?» disse Kamijou senza pensare. «Marian Slingeneyer? L'ho sconfitta a Baggage City.»

Mikoto continuò a tradurre come se avesse il pilota automatico (sentiva come se la sua mente sarebbe esplosa se non si fosse immersa in qualcosa) e la piccola Cendrillon afferrò Kamijou all'improvviso, nonostante le parole che aveva capito provenissero dalla ragazza. Cominciò ad urlare qualcosa in francese, che lui non poteva ovviamente capire, mentre gli scuoteva la testa avanti e indietro.

«G-Gbh?! Una spiegazione, per favore!!»

«E-Ehm... "Cos'hai fatto?! Ciò va chiaramente oltre il livello di cosa avresti dovuto fare!!"»

«E' accaduto! Non ho potuto farci niente!!»

Dopo averlo afferrato per la collottola con entrambe le mani, alla fine Cendrillon realizzò che ciò non avrebbe cambiato la situazione. Fece un respiro pesante e lo lasciò.

E poi disse qualcosa di molto pericoloso in francese.

Mikoto lo tradusse.

«Capisco, quindi l'obiettivo della mia vendetta è già morto. In quel caso, suppongo di non avere alcuna ragione di intestardirmi.»

«Hm? Cosa???»

Kamijou non ricordava di aver detto qualcosa riguardo l'averla uccisa, ma aveva deciso di non correggerla. C'erano delle cose che era meglio non si sapessero.

Cendrillon fece schioccare la lingua e disse: «Non solo hai salvato la mia vita a Baggage City, ma adesso mi hai liberata dalla vendetta con cui avrei dovuto sporcarmi le mani. Ugh, avresti dovuto essere mio nemico, quindi perché dovrei continuare ad essere ancora più in debito con te...?»

«Non voglio tradurlo.» disse Mikoto.

«Per favore. In caso contrario non andremo da nessuna parte.»

Kamijou fece causa contro l'improvvisa minaccia di boicottaggio ed alla fine Mikoto tornò al suo lavoro.

«Capito. Ti restituirò i miei debiti in questo modo.» disse Cendrillon attraverso la bocca della ragazza. «Cosa devo fare?»


Sembrava che la ragazzina si fosse introdotta nella Città Accademia nascondendosi all'interno di un pacco di cartone. Era nella forma di ingredienti da cucina, quindi aveva inviato la scatola a qualcuno che ordinava spesso cose del genere.

C'era stata un po' ad acquisire quei dati, ma sembrava che fosse riuscita a raggrupparli da una compagnia esterna alla Città Accademia.

Kamijou Touma voleva che usasse gli ingredienti rimasti per qualcosa e le aveva chiesto di recuperarli, ma all'improvviso la ragazzina realizzò qualcosa mentre correva per strada.

«...Dov'era l'appartamento?»

Era stata portata lì tramite una scatola di cartone, quindi non aveva idea di quale strada dovesse prendere per arrivarci. E quando se n'era andata, era stata inseguita da una degli esper della Città Accademia con un potere distruttivo mostruosamente potente, quindi non aveva avuto il tempo di ricordare che strada avesse preso.

Il che significava che doveva cominciare a cercare qualcuno che conoscesse il modo per raggiungere l'appartamento dove aveva lasciato gli ingredienti restanti.


Nel frattempo, Hamazura Shiage e Takitsubo Rikou camminavano vicino al passaggio sopraelevato multilivello. Avevano finito con l'arrivare lì grazie ad un commento casuale di Mugino Shizuri, quando la ragazza li aveva incontrati.

«Comunque, cos'è successo al cerca persone che hai dato a Fremea? Non aveva il rintracciamento tramite GPS?»

«Ah.»

«Ah.»

Un infausto suono di spaccatura provenne dalla mano di alta tecnologia artificiale nel sentire che la coppia Hamazura-Takitsubo (che a volte potevano essere entrambi piuttosto stupidi) aveva parlato così perché se n'erano resi conto.

«Oh? Quindi te ne sei dimenticato, vero? Quindi il fatto che questa volta mi sia distrutta le gambe camminando e camminando e camminando e camminando non è servito a niente? Haaamazuraaa...»

Ed una volta che si incamminarono verso il segnale del GPS del cerca persone, si erano ritrovati lì.

Tuttavia...

«Non c'è.»

«L'unica persona che vedo è quella strana donna che mi ha affrontato?»

Il segnale GPS del cerca persone indicava quell'alta donna pallida, quindi dovevano pensare seriamente alla possibilità che qualcuno avesse rubato ciò che apparteneva a Fremea. E sembrava anche che stesse per sfociare una qualche tipo di battaglia.

Ma poi interferì qualcuno di totalmente inaspettato.

Una ragazzina parlò in francese.

«Oh, eccovi lì, deficienti. Dovete mostrarmi la strada per tornare a quell'appartamento.»

«Si tratta solo di una mancanza nella mia conoscenza del francese e non hai detto ciò che penso tu abbia detto... vero?»

Si sentì un pericoloso suono di rottura provenire da Mugino come se il make-up speciale che aveva sul viso avesse dei problemi a resistere ai movimenti dei suoi muscoli.

«La conosci? ...In effetti, sembra in qualche modo familiare. E' la sorellina di qualcuno o qualcosa del genere?» chiese Hamazura che sembrava confuso.

«Ho lasciato gli ingredienti nel tuo appartamento. Ne ho bisogno per risolvere un grande problema in questa città.» continuò Cendrillon in francese, ignorandoli.

«Tsk... Quindi è per questo che ieri sera sono stata attaccata da qualcuno vestito come Frenda? Stavano cercando di impedire che quella questione venisse risolta per il vantaggio di qualcuno?» disse Mugino. Ma... «Non ho tempo per cose del genere.» Con uno sguardo davvero seccato, afferrò Hamazura per la base del collo e lo sollevò verso la piccola Cendrillon. «Vuoi diventare polvere o vuoi che questo ragazzo dall'aspetto stupido ti mostri la strada? Sta a te.»

«Ehi, aspetta!! E Fremea?»

Mentre Hamazura agitava mani e gambe a mezz'aria, sentirono un'altra voce.

Apparteneva a...


«Le ho appena chiamate.» disse Yoshikawa Kikyou mentre muoveva leggermente la mano che teneva un cellulare. «La nostra bambina e la vostra... qual è il nome di quella bimba bionda? Beh, sono insieme. ...Hanno anche detto qualcosa riguardo l'essere con uno scarabeo rinoceronte, quindi parte della situazione non è molto chiara. Ma almeno per il momento sembrano essere in salvo.»

«Cosa?» Mugino diede un'orribile occhiata contrariata a Yoshikawa e lanciò Hamazura verso Cendrillon con una mano sola. «E perché ce lo stai dicendo?»

«Forse era ingiusto darvi delle informazioni prima di dirvi che voglio qualcosa in cambio.»

L'espressione di Yoshikawa non cambiò.

Takitsubo Rikou sentì il profumo di una ricercatrice per il modo in cui sembrava occuparsi degli esper che avevano un potere grandioso ed una struttura mentale anormale.

«Il secondo Level 5 più forte della Città Accademia, Kakine Teitoku, si sta prodigando per uccidere la nostra bambina. E se ci riesce, anche le probabilità che la vostra bimba venga uccisa diventano alte. Quindi aiutatemi.»

«Sta cercando la tua mocciosa, no? A noi non importa finché riusciamo a portare Fremea lontano da lei.»

«Per voi, forse. Ma che ne dite di... Fremea, era così? Dubito che ne sarebbe felice.»

«...»

«No, no, no, no!! Mugino! Non far sembrare come se stesse prendendo Fremea in ostaggio! E' del tutto normale! Se la sua amica sta per essere uccisa, non c'è niente di male nel combattere per salvarla!» urlò Hamazura.

«Hai una strana idea di "normale".» disse Mugino con disapprovazione dopo aver dato un calcio al ragazzo che aveva già ceduto a Cendrillon.

Poi, seccata, chiese le informazioni necessarie.

«Quindi dov'è il numero 2?»

«Nei passaggi sotterranei, nell'ultimo livello del passaggio sopraelevato.»

«Come fai a saperlo?»

«Se sapessi... beh, sono sicura che si comincerebbe un litigio. Ma cerca di mantenere questa come una zona in cui gli scontri tra Level 5 non coinvolgano nessun altro. Devo anche occuparmi della faccenda di Last Order che deve essere mangiata.»

Mentre manteneva tutto segreto tranne ciò di cui aveva bisogno per le trattative, Yoshikawa fece un piccolo sorriso e pensò a se stessa.

(Non esito a coinvolgere degli studenti in battaglie effettive solo perché sono forti. Potrei essere ingenua, ma non sono proprio gentile.)

All'improvviso, la ragazzina misteriosa che parlava francese si pronunciò.

«Non so chi stia proteggendo chi, ma avete bisogno del mio aiuto per far sì che quella bambina non venga mangiata.»

«...Il mio francese è arrugginito o cosa? Mangiata... dici?»

«Non preoccuparti. E' ciò che ho sentito anche io.»

Yoshikawa e Mugino si scambiarono un'occhiata e Cendrillon continuò a parlare.

«Inoltre, se intendete proteggere l'amica di quella bambina, sembra che dobbiate farlo anche con quella tizia Fräulein Kreutune che è stata manipolata dal desiderio di mangiarla. ...Ad essere sincera, a me non importa. Ma è ciò che ha detto Kamijou Touma, quindi non ho scelta.»

Hamazura ci pensò su nel sentire la pigra traduzione di Mugino.

Il fatto che fosse stato menzionato il nome Kamijou Touma, significava che lo stesso animo sensibile che aveva gettato gli altri a fare lo sforzo che aveva visto alle Hawaii stava al centro di tutto ciò. Ma a parte questo...

Il cercapersone era finito a quella donna bianca.

Ma se non fosse stato sottratto con la forza?

Per cercare di non rendere triste Fremea, dovevano salvare la sua amica Last Order. E se quella donna bianca avesse fatto lo stesso ragionamento?

«Hamazura.»

«...Takitsubo, posso essere del tutto sincero? È una rottura di palle.» Hamazura si portò una mano sulla fronte, ma non sì fermò lì. «Però significa che non è qualcosa che possiamo sottovalutare.»

Dopo aver fatto spiegare velocemente la questione riguardo Fräulein Kreutune a Cendrillon (che apparentemente l'aveva sentita da qualcun altro), ad Hamazura, Takitsubo, Mugino e Yoshikawa sorse spontanea una domanda.

Vale a dire...

«Come... Come potremmo fermare questa tizia Fräulein Kreutune?»

«E' semplice.» disse facilmente Cendrillon mentre puntava il suo petto con il pollice. «Mangerà il cervello di una persona precisa. Ed io ho lasciatonel vostro appartamento i materiali necessari per usarlo contro di lei.»


Di conseguenza, Hamazura e Takitsubo portarono Cendrillon al loro appartamento, Mugino si diresse al passaggio sopraelevato per distruggere il n. 2 della Città Accademia, e Yoshikawa Kikyou...

«Non posso combattere, quindi sono rimasta senza niente da fare. Le analisi dei dati che posso effettuare non vanno bene per ciò che c'è all'interno delle provette.»

Finì con l'andare con Hamazura e gli altri per fungere da traduttrice di francese per Cendrillon.

E...

Trovarono Kinuhata Saiai a pulire l'appartamento che condivideva con Hamazura e gli altri.

«Sono l'unica!! Sono l'unica che può fare ogni genere di super lavoro! Anche se ho passato la responsabilità delle indagini della parte oscura a Mugino, cosa sto super facendo nel bel mezzo di questo evento scolastico che accade solo una volta l'anno?!»

«Ehi, Kinuhata. Perché parli da sola quando non c'è nessuno? E' una tua abitudine?»

Kinuhata, che aveva urlato per alleviare lo stress, gelò all'improvviso, si voltò lentamente e si precipitò da Hamazura nell'istante in cui lo vide. Lo picchiò a sangue con qualche strana mossa professionale di wrestling.

Cendrillon lo ignorò e si diresse in cucina.

Portò fuori l'attrezzatura che era stata pressappoco gettata nella scatola di cartone.

«Ecco qua.»

«Puoi davvero creare un corpo umano con questo? Ha così poco senso che sento che il traduttore del Kaitai Shinsho stia per venire a perseguitarci[1]

Yoshikawa guardò gli oggetti allineati sul banco da cucina con sguardo dubbioso.

«Cosa dobbiamo fare?» chiese Takitsubo Rikou mentre toccò leggermente la guancia di Hamazura che stava tremando sul pavimento.

Yoshikawa tradusse la domanda in francese e Cendrillon rispose: «Seguite le mie istruzioni usando le quantità specificate. ...Dobbiamo solo lavorare insieme il materiale in eccesso in un impasto simile alla struttura del cervello della persona a cui sta mirando quel mostro.»

«Oh?» disse Yoshikawa prima di tradurre. «Sarei la migliore per quel tipo di lavoro. Conosco molto bene quella struttura.»

Mentre parlava sia in giapponese che in francese, usò il cellulare. Stava mandando un'email descrivendo il piano a coloro che dovevano conoscerlo. L'email per Last Order riuscì ad arrivare, ma sembrava che quella per Accelerator non fece lo stesso dato che si trovava ai livelli inferiori del passaggio.

«Non ho capito bene, ma tutte queste cose sarebbero istruzioni di Kamijou Touma? Ha detto che darle da mangiare questo cervello la fermerà?» mormorò Hamazura mentre il suo viso diventò un bel po' bianco.

«Non lo so, ma sarebbe un problema se venisse sfamata in modo troppo perfetto da una riproduzione ed emulasse gli effetti del vero cervello. Questo impasto è come il negativo delle fotografie. Ne faremo una seconda copia basata su di esso ma senza niente di dolce. Verrà nutrita da quello che è puro dolciume.» rispose Cendrillon.


Dopo aver imballato ciò che avevano creato in una borsa trasparente, Hamazura si diresse verso il sottopassaggio multilivello.

«Hamazura, pensi che funzionerà davvero?» disse Takitsubo mentre camminava di fianco a lui.

«Non ne ho idea. Ma penso ci sia una possibilità. E' un po' un'esagerazione, ma ha senso.»

L'oggetto era troppo pauroso da guardare, ma possedeva definitivamente la possibilità di salvare Fräulein Kreutune e far sì che Fremea non perdesse un'amica.

In altre parole...

Fräulein Kreutune aveva una funzione fatta per mangiare il cervello di Last Order. Non si trattava di deciderlo o no. La serie imparziale di uno e zero avrebbe fatto sì che avesse continuato a seguire la sua preda in ogni caso.

Quindi se avessero usato quella funzione contro di lei?

E se le avessero dato da mangiare una copia del tutto inutile che era estremamente simile al cervello che usava per identificare il suo obiettivo?

Fräulein Kreutune avrebbe continuato a seguire quel comando finché il buco fosse riempito.

Ma se l'avessero riempito con altro?

Se le sue funzioni fossero state soddisfatte con una falsa informazione, non si sarebbero più risvegliate.

Fräulein Kreutune sarebbe riuscita a fronteggiare le sue amiche senza dover temere niente.

«Posso anche essere stato lasciato da parte senza niente d'importante da fare.» borbottò Hamazura. Ma aveva un piccolo sorriso in viso. «Però avere un ruolo di merda non è una buona ragione per battere la fiacca!!»


Questa era l'ultima possibilità a cui era giunto Kamijou Touma.

A lavoro c'erano diversi tipi di poteri e tutti partecipavano alle piccole connessioni tra le persone.

Si connettevano tutte al momento finale.

Lavoravano per una sola, vera vittoria.

Parte 19[edit]

E...

Adesso il tempo tornava al momento successivo alle battaglie.

«Nyah. Ora va tutto bene.»

«Tutte le persone spaventose sono andate via, dice Misaka mentre risponde anche Misaka.»

Fräulein Kreutune restò sorpresa nel sentire quelle parole.

Guardò le sue mani in disordine.

Poteva essere stata solo una copia eccellente.

Poteva essere finita senza il sacrificio di nessuno.

Ma la sua espressione metteva in chiaro che si sentiva di essere una creatura ripugnante per non essere riuscita a fermarsi dallo stimolo di mangiare. Ed il fatto che la persona che aveva cercato di divorare aveva badato a lei, sembrava indicare un qualche tipo di rovina decisiva.

Si sentiva come un criminale in un giallo che era stato raggirato nel rivelare in pubblico che solo lui poteva sapere.

Ma non era così.

La situazione era del tutto diversa.

Nessuno stava cercando di biasimarla.

«Ma... Io... Non sono riuscita a fermarmi... Ho davvero... mangiato...»

«Potrai anche essere una creatura che si schiude nell'acquisire una quantità massiccia di informazioni, dice Misaka mentre Misaka dà il suo parere. Nessuno può cambiare il fatto che Misaka non pensi che cambiarlo sia necessariamente una cosa positiva, dice Misaka mentre Misaka lo ripete a se stessa. Puoi aver avuto una funzione che ti ha fatto prendere la via più breve per mangiare il cervello di Misaka ed acquistare un sacco di informazioni dal network, dice Misaka mentre Misaka continua regolarmente. Ma...» Last Order non si fermò. «Anche se la tua situazione non era stata affatto presa in conto e che tu sia buona o cattiva fosse esclusivamente determinato dalle tue funzioni, era solo ciò che eri un minuto fa, dice Misaka mentre Misaka fa un'affermazione decisiva. Non ti si può applicare ora come ora. Non devi aver paura o preoccuparti che tu sia buona o cattiva, dice Misaka mentre Misaka spiega. ... Adesso non sei altro che nostra amica, dice Misaka mentre Misaka rende noto il suo annuncio.»

Poteva davvero sistemarsi così facilmente?

Poteva davvero avere una conclusione così adorabile?

Il metodo di provarlo era semplice.

«Nyah! Non ho capito niente di queste cose confuse riguardo alle funzioni, ma dobbiamo solo provarlo, no?!»

Fremea avvolse un braccio intorno alle spalle di Last Order e poi le due bambine si accoccolarono nel petto di Fräulein Kreutune.

Si sentiva un suono tenue.

Ed era tutto.

Quell'obiettivo, quella testa e quel cervello che aveva influenzato così fortemente le sue azioni erano proprio di fronte a lei. Eppure non era più manipolata da quella funzione. Fräulein Kreutune poteva semplicemente abbracciare le sue amiche senza dover far del male a nessuno.

Sentì un piccolo suono proveniente dall'interno del suo corpo.

Qualcosa si stava contorcendo dentro di sé. Esso stava reagendo alle informazioni che cominciavano ad essere comprese dall'imitazione. Lo strano suono continuò e lei cominciò a trasformarsi in una nuova forma sconosciuta, incrementandosi in modo così piccolo tanto quanto le differenze di un indovinello "trova le differenze".

Persino lei non sapeva cosa sarebbe accaduto.

Ma era in quel modo che doveva andare.

Quando gli esseri umani si sforzavano, non potevano decidere in che modo li avrebbe fatti crescere quello sforzo.

Ma...

Solo questo la diceva lunga.

Aggiungendo qualcosa al suo passato, aveva guadagnato il diritto di dirigersi in una direzione diversa.

Poteva spostarsi lontano, lontano da una via che portava al mordere la testa di qualcuno ed a divorare il suo cervello.

«A-Ahh...»

Abbracciò qualcuno per la prima volta nella sua vita.

Una stretta lenta ma sicura penetrò nelle braccia e nelle dita avvolte attorno alle spalle delle sue amiche.

«Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhh!! Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!»

Nel sentire quell'urlo, qualcuno fece un sorriso tranquillo.

Fece un passo indietro.

Adesso era tutto a posto.

Il problema era finito.

La condanna poteva perdere tutti i significati che le erano stati assegnati. Dato che la zona non era più un campo di battaglia, la cosa che le tratteneva tutte lì era andata.

Le situazioni che circondavano il ragazzo che corrispondeva al nome Kamijou Touma erano complesse e non tutte le sue relazioni erano legate dall'amicizia. C'erano delle persone che erano più o meno nemiche ed alcune che erano connesse a lui da nient'altro che dal sottile filo dell'essere amico di un amico.

Ma ciononostante...

Si sarebbero radunati in un posto per gestire la crisi di qualcuno e poi sparire una volta che sarebbe stata risolta.

Sarebbero tornati nelle loro strade individuali e nei loro posti di sempre.


Note:

  1. È un testo medico basato su una traduzione in lingua olandese, ed è il primo libro giapponese fiorito da una lingua occidentale. Tradotto da Sugita Genpaku.

Capitolo 8: La Struttura più Semplice al Mondo — One_on_One.[edit]

Parte 1[edit]

«Ehi.» urlò il dio del Tuono Thor.

Si trovava nella parte dell'Undicesimo Distretto della Città Accademia che funzionava come base di distribuzione per le spedizioni via terra. Il pomeriggio era già terminato e le montagne di grandi recipienti accatastati qua e là erano tinti di arancione.

«Mi spiace averti chiesto di venire a salutarmi.»

Stava parlando a Kamijou Touma. Questo aveva combattuto una feroce battaglia contro Leivinia Birdway dopo essere stato colpito da un'arma da fuoco, quindi in realtà avrebbe dovuto tornare in un letto d'ospedale al più presto possibile. Ma aveva una ragione per continuare anche dopo la risoluzione del problema principale.

Valeva a dire...

«Se non sarò sicuro del fatto che tutti voi abbiate lasciato la città, non riuscirò a dormire.»

«Ahah. Suppongo di no.» rise leggermente Thor. «Marian Slingeneyer e Mjölnir se ne sono già andate. In momenti come questo, fare da retroguardia è il lavoro di qualcuno che possieda l'abilità di combattimento diretto. Il che mi lascia prendere questa leggera deviazione.»

«E' questo il posto che usi per entrare ed uscire?»

«Le basi sono importanti quando ti occupi di cose del genere. E' più facile eludere la zona con la maggior parte di cose che vanno e vengono. Ovviamente potevamo comprare un biglietto di prima classe per l'aeroporto del Ventitreesimo Distretto e goderci un volo confortevole, ma il rischio di essere catturati sarebbe stato troppo alto.» alzò le spalle. «Inoltre, questo distretto sta cercando di ottimizzare e velocizzare il processo di distribuzione di spedizione, quindi è tutto automatico eccetto pochi macchinisti. A quanto pare, i conducenti provenienti da fuori la Città Accademia devono solo collegare un dispositivo alle componenti elettroniche dei furgoni e questi ultimi saranno automaticamente scaricati mentre loro bevono caffè e leggono il giornale nell'area di servizio all'angolo del distretto. E lo stesso vale per i conducenti provenienti dalla Città Accademia. E quel sistema significa che non ci sono occhi umani a vederci. Il che rende perfetta l'entrata di nascosto dell'occulto.»

Si trattava di una città circondata dalle mura in un paese circondato dall'oceano.

Solo quello l'avrebbe reso uno dei luoghi più difficili al mondo in cui infiltrarsi. Ma GREMLIN aveva attraversato così tanti confini nazionali e percorso così tante parti del mondo che potevano farlo con facilità.

Essa poteva essere definita una capacità sorprendente.

Ma significava anche che erano del tutto tagliati fuori dall'essere mai davvero a riposo.

«Lasceremo Fräulein Kreutune nella Città Accademia. Ha mangiato qualcosa di strano e poi in lei si è distorto qualcosa. Non so se si può definire costituzione fisica, condizioni o attributi, ma hai capito di cosa si tratta. Non ha più alcun valore per GREMLIN. Ma mi chiedo cosa ne pensi la Città Accademia. Suppongo che non sia più un impedimento adesso che non c'è più il pericolo della sua schiusura. Probabilmente non hanno più ragioni per catturarla e rinchiuderla.»

«E se ci provassero comunque?»

«Abbiamo fatto dei danni all'edificio senza finestre, ma è stata Fräulein Kreutune stessa a distruggere quel muro e adesso è diventata curiosa del mondo esterno. Anche se cercassero di rinchiuderla, scapperebbe per rincorrere la curiosità che sgorga dentro di lei. Fallire nel catturarla e causare degli incidenti frequenti per attirare l'attenzione non è ciò che vogliono. Ciò che penso è che sarà libera di stare con... quali erano i loro nomi? Oh, giusto. Last Order e Fremea. E soprattutto...» disse Thor. «Direi che c'era un finale più adatto ad essere definito "salvarla" piuttosto che l'averla trascinata con la forza dall'altra parte del mondo.»

«Capisco.»

Kamijou sospirò.

E poi fece una domanda.

«Sei sicuro che questo sia ciò che vuoi? Completare quella lancia è ciò che vuole il majin Othinus più di qualsiasi altra cosa, no? Non c'è garanzia che i dettagli di ciò che è accaduto rimarranno un segreto per sempre. Ed anche se accadesse, non ho idea di ciò che farebbe Othinus adesso che il suo piano è andato a monte.»

«Posso occuparmene io.» disse Thor con semplicità.

Non esitò nonostante sapesse che si trattava di qualcosa che non avrebbe potuto mai risolvere con facilità.

Fece un sorriso e cambiò l'argomento.

«Allora. Il problema in relazione con Fräulein Kreutune è stato in gran parte risolto. I mostri di GREMLIN e il gruppo di Ollerus sono andati via. La parte oscura della Città Accademia ha... beh, sinceramente non lo so. Ma come ho detto prima, dubito che faranno qualcosa per causare una confusione maggiore. Siamo riusciti ad occuparci di tutti i problemi che si erano ammassati come un certo tipo di puzzle.»

«Thor? Dove stai...?»

«Sto dicendo...»

Fece un ampio sorriso.

Il dio del Tuono Thor fece un sorriso più ampio di qualsiasi altro avesse mai mostrato prima.

«E' tempo di occuparci del vero problema, Kamijou Touma.»

Risuonò forte un suono esplosivo.

Le lame di fusione ad arco vennero emanate energeticamente dalle cinque dita della mano destra di Thor.

«Thor! Che stai facendo?!»

«Non fingere di essere sorpreso. Ricordi cosa ho detto? La situazione che ti circonda è patetica. Tutti ti guidano a destra e a manca come una scimmia ammaestrata in modo da poterti usare quando ne hanno bisogno per i loro scopi. ...E sin dall'inizio ho detto che ti avrei tradito. Voglio combatterti per delle ragioni personali. Non ha niente a che vedere con GREMLIN!!»

Kamijou pensò che la sua capacità di comprensione stesse cominciando a vacillare.

Ma non era così.

Una delle sue supposizioni di base era stata sbagliata.

Thor non aveva rischiato la vita in quelle battaglie per risolvere dei problemi. Aveva cercato di risolvere quegli inopportuni e seccanti problemi per guadagnare i benefici del rischio in quegli scontri.

Kamijou l'aveva finalmente capito.

Ma scosse la testa.

«Non ho motivo di combatterti. Non avremmo potuto salvare Fräulein Kreutune senza di te! Semmai, ti sono debitore. Quindi perché si deve arrivare a questo?!»

«Stai pensando in modo sbagliato, Kamijou-chan. Rabbia e odio non sono l'unica ragione per combattere. Non sono solo i ragazzacci che stringono i pugni e si interessano ad essi. Dovresti saperlo meglio di chiunque altro, quindi non puoi fermarmi. Ma più che altro, sono eccitato. Il mio motore va a tutta velocità da quando ho sentito di te per la prima volta.»

Thor sorrise mentre fece oscillare il braccio per indicare Kamijou con la punta di una delle lame di fusione ad arco.

Non fece altro che sorridere.

«Quando due poteri mostruosi si scontrano, il danno si espanderà in tutta la zona. I miei combattimenti possono essere descritti usando parole come "guerra". Ma Kamijou-chan, che mi dici del tuo potere? Sei soltanto uno studente delle superiori eppure hai salvato un bel po' di gente! Hai anche posto fine alla Terza Guerra Mondiale!! Sei sopravvissuto fino ad oggi combattendo GREMLIN!! Ed il potere meraviglioso che ha fatto tutto ciò è la capacità di neutralizzare?! Oh, non riesco ad aspettare. Il mio prossimo stadio di crescita è finalmente, finalmente in vista!! Posso fare un combattimento con una tale tensione pungente che non avrò idea di chi vincerà... e dato che si tratta di un conflitto tra un potere mostruosamente enorme ed uno che lo neutralizza, non causerà nemmeno troppo danno!! C'è mai stato uno scontro più conveniente o più redditizio di questo, Kamijou-chan?!»

Era quello il motivo?

Era quello il motivo per cui Thor aveva dato tanto di testa nel fast food ed aveva cominciato a picchiare Kamijou?

Aveva reagito bruscamente perché l'avversario che stava cercando da tempo l'aveva deluso nel non riuscire nemmeno a decidere prontamente di salvare una damigella in pericolo?

Il mio nemico...

è senz'altro diventato patetico.

«Ad essere sincero, sono rimasto molto deluso la prima volta che ti ho visto. Se non avessi fatto un ritorno alle scene tanto meraviglioso all'ultimo secondo, avrei potuto farti diventare polvere insieme agli hamburger. Ma adesso hai una luce eccezionale negli occhi. Hai riguadagnato quello sguardo. E' questo lo sguardo di cui ha bisogno il mio nemico. Il tipo di combattimento che soddisfa chiunque sarà il vincitore, alla fine sta diventando una possibilità. Ho bisogno di combattere in quel modo per avere ciò che voglio.»

«Perché...?» chiese Kamijou con voce stridula. E poi questa diventò un urlo. «Eri a giustamente furioso riguardo la situazione in cui si trovava Fräulein Kreutune, vero?! Hai fatto ciò che hai fatto perché volevi liberarla davvero dal dolore e dalla sofferenza, vero?! Quindi perché stai parlando di trarne tu stesso i benefici?! Perché stai cercando di cominciare uno scontro inutile?!»

«Non sono il tipo di persona meravigliosa che sembri immaginare. Sono un membro di GREMLIN, ricordi?» Nonostante sembrasse canzonarsi, Thor non esitò a rispondere. «In sostanza voglio il potere. C'è un limite a ciò che si può ottenere se ci si allena da soli, ma, arrivati ad un certo livello, si cominciano a trovare degli avversari disponibili alla propria crescita in modo molto limitato. ...Posso pensare ad un paio di persone che sono più forti di me, ma combatterle potrebbe finire facilmente con il distruggere un'intera città o un intero paese. Lascerebbe l'amaro in bocca. E' stato difficile trovare il modo di incontrare i requisiti per il prossimo passo.»

«...»

«Voglio il potere così che io possa salvare qualcuno o lo voglio per salvare qualcuno in modo da poter guadagnare il potere? Dentro sono così confuso che non conosco la risposta nemmeno io, ma quella è l'essenza di ciò che sono. Continuo a ripetere il ciclo di guadagnare sempre più potere, e ho teso la mano per salvare chiunque avesse bisogno di essere salvato durante il processo. ...Non ho un semplice potere che derivi da una fonte speciale, ma continuo a tendere la mano e ciò in sostanza sviluppa in me più potere, sono abbastanza diverso da te.»

Ma era esattamente quello il motivo?

Aveva deciso che qualcuno di così simile eppure così fondamentalmente diverso sarebbe stato l'avversario ottimale?

«Tho...»

Kamijou cominciò a chiamare il ragazzo, ma venne meno.

Il suo corpo barcollò.

Il dolore esplose ancora una volta dalla ferita che aveva sul fianco e che aveva dimenticato fosse lì.

«...Oh, è vero, è vero. Pensavo che potessi risolvere la situazione al massimo della forma, ma lì hai dei punti deboli. Ad essere sincero, è privo di eleganza ed è un intralcio. Abbasserà il numero di punti esperienza che posso ricevere da questo scontro, quindi non posso tralasciarlo.»

La mente di Kamijou venne toccata dalla possibilità che il combattimento potesse essere posticipato.

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Eventualmente, poteva esserlo finché la sua ferita da arma da fuoco non sarebbe guarita.

Ma non era il caso.

Thor usò la mano che non stava producendo lame di fusione ad arco per raggiungere la schiena. Portò fuori qualcosa che aveva ficcato nella cintura dei pantaloni.

L'oggetto al tatto sembrava più plastica che metallo.

Era un attrezzo creato per uccidere.

Era una pistola.

«L'ho presa in prestito da uno dei macchinisti della dogana. Non me ne intendo molto di pistole, ma è dello stesso calibro, giusto?»

«Non vorrai dire... Aspetta, Thor!! Non...!!»

Kamijou cercò di prenderla, ma era troppo lontano.

Prima che il ragazzo raggiungesse Thor, quest'ultimo pressò la canna della pistola contro il suo fianco e premette il grilletto senza esitazione.

Fuoriuscì un suono secco.

Una macchia di liquido rosso gli apparve nella parte superiore del corpo e si espanse lentamente sui vestiti. Thor barcollò, ma non cadde. Non aveva più bisogno della pistola, quindi la gettò via e guardò nuovamente Kamijou.

Sembrava starsi divertendo.

Stava sorridendo.

«O-Ohh... Ohh... Meraviglioso. Ho evitato di colpire punti vitali, ma il centro del mio corpo sta ancora tremando follemente. Sei stato bravo a correre sul campo da battaglia in questo stato. Sono felice di vedere ancora di più quanto tu sia straordinario.»

«Thor... Idiota!!»

Stava a malapena livellando il campo da gioco.

Anche Kamijou era stato ferito sul fianco, ma era stato operato in ospedale ed aveva ricevuto il primo soccorso da Cendrillon per fermare la perdita di sangue. La ferita avrebbe potuto aprirsi in qualsiasi momento, ma si trovava ancora in una posizione migliore di quella di Thor che si era appena sparato.

Ma a quest'ultimo non sembrava importare.

Kamijou non aveva idea di come funzionasse questa "crescita" che era stata menzionata, ma sembrava perfettamente disposto a rischiare la sua stessa vita per ottenere quei punti esperienza.

«Okay, Kamijou-chan. Non cercare nessuna scusa noiosa come "Mi rifiuto di combattere, quindi non stringerò il pugno" o "Vieni a colpirmi finché non sarai soddisfatto".»

Thor fece fuoriuscire le lame di fusione ad arco anche dalla mano sinistra.

Fece espandere i dieci raggi come delle ali.

«Se hai bisogno di una ragione, allora usa la mia ferita. Se non vengo curato al più presto, morirò. Non hai altra scelta che combattermi seriamente anche se ciò ti farà venire le lacrime agli occhi!!»

La battaglia finale cominciò con il dio del Tuono Thor che era responsabile del combattimento diretto all'interno di GREMLIN.

Oppure...

Forse non era riuscito a diventare altro che il responsabile del combattimento diretto perché poteva affrontare il mondo solo in questa maniera.

Parte 2[edit]

L'Undicesimo Distretto si trovava nel margine orientale della Città Accademia e funzionava come base di distribuzione per le spedizioni via terra. Kamijou e Thor erano in un posto dov'erano ammucchiati dei lunghi e stretti container che dovevano essere trasportati da grandi trattori. Solitamente, sarebbero stati controllati alla dogana per una questione di legalità e sicurezza e poi impacchettati nuovamente in contenitori di taglia media e piccola, per essere trasportati nelle strade della Città Accademia.

Avevano fatto diventare una parte di quella zona un campo di battaglia.

Al contrario degli altri luoghi della città non c'era il rischio che venissero coinvolte le vite di terzi, quindi Thor non si trattenne dall'urlare ad alta voce.

«Ahah! Mjölnir! Controllo per portare a termine la connessione finale! Una volta stabilita, comincia l'alimentazione!!»

Echeggiò un suono esplosivo.

Le lame di fusione ad arco che si estendevano dalle sue dieci dita si espansero per più di venti metri. Era abbastanza per far sì che l'aria si concentrasse per far uscire delle grandi folate di vento.

Thor mosse il braccio destro in orizzontale.

Fece a fette i container ammassati come se fossero brandelli di carta e precipitarono verso Kamijou.

Ma...

Quest'ultimo non aveva tempo di preoccuparsi di quegli innumerevoli container che crollavano come se stessero riempiendo una valle, una volta crollate le loro fondamenta.

(Merda!!)

Imprecò silenziosamente Kamijou mentre si teneva la ferita che cominciava a fargli male e faceva del suo meglio per stringere il pugno destro. Le cinque lame di fusione ad arco che si muovevano con la mano destra di Thor l'avevano già quasi raggiunto. Non sapeva se avrebbe potuto dissolverle del tutto. Avrebbe potuto uscirne fuori senza bruciature in un colpo di fortuna, ma la velocità schiacciante con la quale si muovevano avrebbe potuto colpire con facilità il suo pugno in modo tanto forte da slogargli la spalla.

(Allora devo scansar...!!)

Non aveva nemmeno il tempo per pensare.

Quando Kamijou cercò di abbassarsi e camminare da quella posizione sotto le lame, Thor mosse la mano sinistra in diagonale. Ciò tagliò ancora di più i container e le dieci lame di fusione si avvicinarono maggiormente sia orizzontalmente che verticalmente.

Il che significava...

«Oooooooooooooooooooooooooohhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!»

Camminare accovacciato era abbastanza per evitare le lame di fusione ad arco della mano destra in orizzontale e fermò quelle della mano sinistra con l'Imagine Breaker.

E nell'istante in cui esse toccarono il suo pugno, un enorme shock colpì le ossa del suo polso. Sentì un dolore tagliente come quello di un dente che veniva logorato per curare una carie. Le lame di fusione ad arco non scomparvero. Kamijou dubitò che quel potere fosse solo di Thor. Se ciò che aveva urlato precedentemente era corretto, stava ricevendo continue riforniture di potere da qualche altra parte.

(Quindi è come Innocentius!!)

Nel frattempo che Kamijou strinse i denti, il suo avversario era già scomparso dalla posizione in cui si trovava.

Sentì il suono di un'esplosione.

E poi una risata da sopra di lui.

«Ah ah.»

I container che erano caduti come case di carta stavano ancora franando sulla testa di Kamijou. Una figura si stava arrampicando su uno di essi mentre si trovava all'ingiù.

Era il dio del Tuono Thor.

Senza preoccuparsi di fermare lo slancio causato dalla repulsione della mano destra di Kamijou, aveva ampliato l'aria con le sue lame di fusione ad arco al fine di muovere il suo corpo. Si era lanciato con forza sulla testa di Kamijou e si era aggrappato sul fondo di uno dei container che stavano cadendo come una valanga.

«Ha ha ha ha ha ha ha!! Ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha!! Sorprendente! Sei così sorprendente! Hai resistito al mio primo attacco senza distruggere niente!!»

Thor girava su se stesso mentre si trovava ancora al contrario.

Il suo asse di rotazione era instabile, come se fosse un fuoco d'artificio a forma di girandola fatto male. Ciò fece sì che le sue lame di distruzione affettassero qualsiasi cosa indipendentemente dalla direzione. I container che cadevano venivano fatti a pezzi, sciolti, distrutti ed infilzati prima di essere gettati a distanza ed alla fine distrutti.

Lui è il mio bersaglio.

Farò in modo che nessun altra cosa gli faccia del male.

Sembrava essere ciò che stavano mostrando le sue azioni, ma le sue lame di venti metri raggiunsero facilmente il suolo. Si stavano dirigendo verso Kamijou. L'instabilità dell'asse di rotazione sembrava abbassare la "densità" delle lame, quindi il ragazzo riusciva a lanciarsi nelle fessure che vi erano tra l'una e l'altra.

(Dannazione!! Il suo raggio d'azione è più grande, la libertà dei suoi movimenti è più grande, ed il suo potere è più grande! Fermare quegli attacchi con la mano destra mi fa male al polso, ma non vedo altri modi di potermi occupare di essi!! Come posso fermare Thor?!)

All'improvviso...

La spirale di distruzione finì.

Ma non fu di alcun conforto.

Adesso che si era occupato di tutti i container in sospeso, Thor smise di muoversi e guardò Kamijou in modo diretto. I suoi erano gli occhi di un uccello rapace che guardava fuggire un animaletto. Poi calciò il fondo del container in cui si era aggrappato.

Cadde.

Si diresse direttamente verso Kamijou con le sue dieci lame di fusione ad arco pronte all'uso.

«Dannazione!!»

Se il ragazzo avesse cercato di fermarle dal loro avanzamento ad una velocità così alta, i suoi movimenti sarebbero stati sigillati. L'attacco successivo l'avrebbe fatto in due.

Fondamentalmente, si gettò a terra nel disperato tentativo di evitarle.

Quelle dieci dita erano come un ventaglio senza carta. Le lame di fusione ad arco che si espandevano dal polso con la forma di un ventaglio affettarono il suolo.

Era fondamentalmente un miracolo che Kamijou fosse riuscito a passarci attraverso.

Una parte di lui si chiedeva se Thor l'avesse fatto scappare intenzionalmente perché non voleva che lo scontro finisse tanto facilmente.

Alzarsi avrebbe richiesto troppo tempo, quindi Kamijou rotolò via da Thor e cercò di pensare.

(Cosa faccio? Se combatto sulla difensiva finirò con le spalle al muro. Senza qualcosa che mi lasci portare il pugno nel suo raggio d'attacco, verrò distrutto poco a poco!!)

Un forte dolore si espanse dal suo polso destro. Non aveva idea di quante volte potesse fermare gli attacchi di Thor. Non sarebbe stato sorpreso se avesse sentito il suono di qualcosa che si rompeva e verificare che era accaduto con l'osso o che gli si fosse slogata l'articolazione.

«Cosa c'è che non va, Kamijou-chan?» con un piccolo, piccolo sorriso sul suo viso, Thor sosteneva le lame di fusione ad arco provenienti dalle sue mani. «Fiamma della Destra era davvero tanto forte? O era Carissa con la Curtana Original? Non mi piace sopravvalutare le persone, ma lo sono sicuramente più di così.»

«...»

Kamijou cominciò a dire qualcosa.

Ma poi sentì il suono di qualcosa che si rompeva.

Era uno strano suono, come di alcune crepe che si formavano in un'asse di plastica, e proveniva da Thor. Dopo che il suono si avvertì due o tre volte ad intervalli irregolari, Kamijou alla fine realizzò di cosa si trattasse.

«Aspetta... Non dirmi...!!»

«Cosa? E' così strano sentire qualcuno che si rompe le articolazioni? A mio parere, riuscire a farlo con le nocche o con il collo non è proprio qualcosa di cui essere orgogliosi.»

«Il tuo corpo non riesce a mantenere il carico dei movimenti che fai... no, è per la produzione di quelle lame? Se è così...!!»

«Suvvia. Thor-san non è una persona fatta in modo speciale con qualche potere mostruoso come quello di un santo o quello per salvare il mondo. Ed al contrario di Othinus, non sono un majin. Per essere chiaro, sono solo un mago. Eppure sto cercando di raggiungere lo stesso livello di quelli al top del mondo. Devo mettercela tutta un po' su tutti i fronti.»

Aggiungendo delle dosi supplementari alle mani ed alle gambe, il ragazzo poteva saltare sulla cima di una pila di container in un sol colpo.

La maggior parte di essi probabilmente stava barcollando senza riuscire ad essere controllata adeguatamente, ma sarebbe stato teoricamente possibile se avesse potuto farlo con l'imposizione dei vettori.

Ma...

Sarebbe stata solo la fine delle sue braccia e gambe a ricevere quella potente spinta. Se avesse controllato con precisione quel tremendo potere e si fosse spostato velocemente formando degli angoli acuti, avrebbe sortito un effetto orribile sulle spalle e sulle articolazioni delle cosce. Inoltre, fare quel salto da una posizione stazionaria avrebbe sicuramente fatto urlare per il dolore tutti i vasi sanguigni e gli organi del suo corpo.

Non aveva delle ridicole misure di risoluzione come l'essere nato con un corpo robusto in più.

E nemmeno si poneva il problema di sfondare con un trucco come l'usare qualche genere di oggetto spirituale o indossare una tuta anti-G.

Ed anche se l'avesse fatto...

Non gli avrebbe assicurato del tutto la salvezza. Infatti, poteva essere visto come l'ignorare gli svantaggi ed i rischi e focalizzare sui vantaggi.

«Il dolore? Non ti preoccupare di quello, Kamijou-chan. Quando mi diverto non importa altro.»

«Perché ti stai spingendo a tanto...?!»

«Perché posso farlo.»

Inclinò la testa che fece uno strano suono sia nelle articolazioni che nella cartilagine.

Sembrava confuso persino del motivo per il quale Kamijou avesse fatto quella domanda.

«Se c'è qualcosa troppo lontana da raggiungere, ci si arrende e basta. Ma non era il mio caso. Inquadrando il tutto, mi sono avvicinato abbastanza da afferrare le stelle in cielo. E' un po' pericoloso, ma è tanto facile quanto salire sul tavolo e camminare in punta di piedi. Poi posso raggiungere la credenza. Non ci sarà bisogno di chiamare i miei genitori per averlo. E così...» continuò Thor.

Allungò le braccia in orizzontale in entrambi i lati.

«Moltiplicato per dieci.»

Le lame di fusione ad arco produssero un suono infausto.

«Posso andare anche oltre. Dieci volte in più.»

Il cambiamento che accadde in quella zona piena di contenitori accatastati era troppo grande affinché Kamijou potesse afferrare la situazione in un batter d'occhio. Le lame di fusione ad arco che si estendevano dalle dita della mano destra e da quella sinistra di Thor si allungarono fino ad arrivare a 2km di lunghezza.

«Lo capisci adesso, Kamijou Touma? Questo sono io. Un mio scontro personale può raggiungere quel livello di guerra. Sono arrivato a tanto. Ed è una cosa bellissima. Ma non è il mio scopo. Perché adesso posso vedere la zona al di là di ciò che pensavo fosse l'obiettivo che ho pensato di non poter mai raggiungere.»

Possedeva il potere di distruggere completamente un intero distretto con un movimento del braccio.

Con il suo potere personale, impersonava la guerra.

Era responsabile del combattimento diretto.

Mentre faceva chiaramente sfoggio dell'aumento della sua potenza, all'improvviso Thor cominciò a parlare del cuore della faccenda.

Se n'era accorto attraverso il piccolo movimento dello sguardo di Kamijou Touma.

«...Anche tu hai allungato un braccio. Può essere resistente, ma se ti arrampichi sul tavolo stando sulle punte dei piedi, esse riusciranno a raggiungerla. Vale almeno la pena provarci, no?»

«Di cosa stai parlando?»

«La pistola.» disse Thor. «Quella con cui mi sono sparato era qui vicino. Sono sicuro che ti è venuta in mente l'idea. Le mie lame sono troppo lunghe. Il raggio del tuo pugno è troppo corto. Dopotutto, si tratta di 2 km... 2000 metri. Vuoi qualcosa che ti lasci ignorare la distanza. E, sai, per qualche motivo, il mio corpo non è poi così tanto robusto. Se mi spari un colpo, farà un buco. L'ho provato da me.»

«...»

«Ma anche un altro pensiero ha penetrato la tua mente. Una pistola è un'arma abbastanza sicura. Fin troppo. Se la usi potresti riuscire a vincere, ma potresti anche uccidermi accidentalmente. ...Fai bene ad esitare, ma stai anche dimenticando qualcosa. Hai dimenticato che sono un membro di GREMLIN?»

L'aria diventò fredda.

La stessa cosa presente in quella di Baggage City solleticò il naso di Kamijou in modo sinistro.

«Non possiamo più usare Fräulein Kreutune. Ad attirare la concentrazione di Othinus non c'è più il pezzo finale della lancia. Non hai idea di cosa farà quel majin senza un obiettivo. E se facesse la propria mossa, sarebbe tutto finito. Le Hawaii e Baggage City sono state terribili, ma si trattava ancora di una distruzione controllata. Tuttavia, la volta successiva? Comincerà quanti attacchi indifferenziati vuole? O userà i dati del F.C.E. per prendere di mira uno dei tuoi amici?»

«...Thor.»

«Sono la chiave finale. Non ti piace questo fatto?» disse Thor con un piccolo, piccolo sorriso. Aveva preparato una nuova ragione per combattere. «Sono la chiave finale per trovare il quartier generale di GREMLIN. Sono la chiave finale necessaria a risolvere tutto ciò senza altri sacrifici. ...Quindi, cosa farai? Farmi scappare a causa delle tue situazioni morali e circostanziali è la tua idea di giustizia?»

«Thooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooorrrrrrr!!»

«Hai solo una possibilità.» disse Thor chiaramente e lentamente come se stesse parlando ad un turista straniero che aveva appena imparato la lingua. «Comincerai a stare sull'offensiva o rimarrai nella difensiva e dovrai sempre recuperare? Definirlo un punto di svolta per il destino del mondo non è un'esagerazione. E se per te non è una ragione abbastanza valida, finirai al fianco di coloro che saranno uccisi quando il mondo comincerà ad affondare.»

Era toccante.

Si stava muovendo un "flusso" decisivo.

«Andiamo, Kamijou Touma. Mostrami la determinazione che una volta ha salvato sei miliardi di persone!»

Parte 3[edit]

Kamijou Touma si trovava a circa tre metri dalla pistola.

Quella distanza era così breve che un solo balzo a terra sarebbe stato abbastanza per raggiungerla.

D'altra parte, le lame di fusione ad arco di Thor erano lunghe 2 km. Una sola oscillazione avrebbe potuto fare in due il corpo di Kamijou. Mancava un'azione ad entrambi per concludere lo scontro.

Ma...

Se avessero saputo come avrebbe reagito l'altro, non sarebbe stato difficile prendere l'iniziativa.

(Che peccato.)

Thor non aveva ragione di esitare.

L'Undicesimo Distretto era quasi del tutto automatico per ottimizzare e velocizzare il lavoro di distribuzione che veniva eseguito lì. Aveva già messo K.O. i macchinisti della dogana così che avrebbe potuto aprirsi un varco per l'intero Distretto senza causare alcun danno a terzi finché fosse rimasto conscio di dove si trovasse il resto della zona all'avanguardia per i piloti. Alla fine era per quello che Thor aveva scelto questa area.

Era un luogo per il puro combattimento che poteva essere usato solo una volta.

Non aveva voluto sprecare quel perfetto palcoscenico per i lavori preliminari dei combattimenti del gruppo di Ollerus e GREMLIN.

Ed era quello il motivo per il quale si sentiva leggermente deluso nel vederne il risultato.

Thor non fece oscillare le sue lame di fusione ad arco verso Kamijou, ma nel punto centrale tra quest'ultimo e la pistola. Lo fece senza pietà mentre venivano distrutte pile di container e gru distanti.

(Quindi alla fine ti sei semplicemente diretto verso la fonte del potere. Speravo che potessi riuscire ad arrivare ad una conclusione diversa dalla mia.)

Se fosse accaduto, sicuramente sarebbe giunto ad altre conclusioni.

Se Kamijou si fosse diretto subito sulla pistola sarebbe stato fatto a pezzi dalle lame di fusione ad arco. Anche se non si fosse mosso, non sarebbe durato a lungo. Sarebbe stato finito nell'attacco successivo.

Possedeva il potere di neutralizzazione.

Era qualcosa di diverso dal potere che crea distruzione.

(Ho sperato che avresti potuto mostrarmi qualcosa di diverso di ciò che mi ha portato da GREMLIN!!)

La conclusione stava per essere raggiunta.

Era tanto semplice eppure noiosa, si basava sul fatto che sarebbe sopravvissuto colui che avrebbe usato la violenza più potente e grandiosa.

Ma un istante prima che accadesse...

Si sentì un suono acuto.

Era il suono delle lame di fusione ad arco di Thor che venivano respinte dal pugno destro di Kamijou.

«Cosa...?»

Se il ragazzo avesse fatto un balzo per prendere la pistola ed avesse allungato il braccio per raggiungerla, non avrebbe mai potuto respingere le lame.

Però quelle lame massicce avevano fatto a pezzi non solo i container che si trovavano lì vicino, ma l'intero distretto.

Il che significava...

La scelta che Kamijou Touma aveva preso alla fine era...

«Non vorrai dire...!!»

Con sua sorpresa, Thor si mosse quasi d'istinto. Ignorò la mano destra che aveva respinto ed attaccato nonostante le lame di fusione ad arco si estendessero dalle cinque dita sulla sua mano sinistra. Fecero a fette i furgoni controllati in automatico ed i montacarichi mentre si muovevano in orizzontale verso la parte superiore del corpo di Kamijou.

Ma...

Ancora una volta...

Con un suono acuto, l'oscillazione di un pugno alterò con la forza la traiettoria delle lame di fusione ad arco di Thor.

Ogni volta che Kamijou ripeteva questa azione, veniva messo un tremendo carico sul suo polso destro.

«Hai abbandonato l'idea di prendere la pistola?! Ma se continui a stare sulla difensiva verrai logorato!!»

«...E' davvero il caso?»

Kamijou fece un sorriso pacifico mentre teneva da parte la mano destra scricchiolante.

Questa volta stava sorridendo davvero.

«Quelle lame di fusione ad arco seguono i movimenti delle tue dita. Ma è solo una cosa a senso unico? Ho visto cos'è accaduto anche grazie alle mie lotte disperate per bloccarle. Ho notato che il tuo braccio veniva respinto proprio come accadeva alle lame di fusione ad arco

«Maledetto...»

«Quelle lame possono tagliare tutto. Non sono state fatte per afferrare qualsiasi cosa. Ciò che stai facendo è come prendere una mazza da baseball ed agitarla su un muro di cemento ad una velocità che non puoi controllare. Ricevere quegli attacchi ridicoli mi sta consumando il polso, quindi lo stesso vale per te! I tuoi polsi sono al loro limite, no?!»

I 2000 metri che raggiungeva non avevano alcun significato in questo combattimento.

Sia Kamijou che Thor restavano feriti quando gli attacchi venivano respinti.

In quel caso...

«Prima mi hai chiesto se non avessi davvero una ragione per raccogliere quella pistola.» disse Kamijou come a sputare fuori le parole. «Ti darò una risposta. No, non ne ho. Non sono perfetto. Anche senza una grandiosa ragione penserei di allungare la mano per prendere una pistola vicina, qualora mi trovassi in pericolo. Ma questo non è il caso. Qualsiasi possano essere state le tue ragioni, hai rischiato la vita per salvare Fräulein Kreutune! Deve esserci un modo per risolvere la questione senza la morte di nessuno!!»

«...Capisco.»

Thor sorrise.

Stava sorridendo da quando era cominciato lo scontro, ma questo era un sorriso diverso.

«Interessante. Sei davvero interessante. Nonostante ti trovi in una posizione dalla quale puoi raggiungere le stelle in cielo, ci mostreresti una risposta diversa. Seguiresti un percorso diverso di quello che mi ha portato da GREMLIN.»

«Thor?»

«Esatto!! Il mio nemico deve per lo meno trovarsi a questo livello!!»

Non ci fu alcun segnale.

Il ragazzo fece oscillare a caso le sue lame di fusione ad arco vero Kamijou, affettando il concetto troppo vago di "paesaggio" mentre lo faceva. Piuttosto che cercare di difendere, mentre usava il suo pugno per spazzare via quelle lame, Kamijou tenne a mente cosa avrebbe causato più danno ai polsi di Thor. Esse si colpirono a vicenda e persero un po' del loro slancio. Il ragazzo le usò come opportunità per farsi un po' strada e sbatterci contro la sua mano destra ancora per una volta.

Il suono sinistro di qualcosa che si rompeva provenne dal corpo di Kamijou.

La stessa cosa accadde anche al corpo di Thor.

«!!»

Nonostante sulla superficie le cose fossero controllate da trucchi acuti e anche se sembrava che stessero spingendo in avanti e indietro lo slancio con capacità ed intelligenza, era qualcos'altro che avrebbe deciso chi dei due avrebbe vinto. Mentre il dolore aumentava ad ogni colpo consecutivo, chi sarebbe stato il primo a raggiungere il limite? Quale polso avrebbe ceduto per primo? In pratica era così. Anche se uno di loro aveva un vantaggio schiacciante su tutto, avrebbero perso tutto se quel punto debole fosse stato sconfitto. Era questa l'essenza del combattimento.

Dopo cinque o dieci colpi, si sentì un suono davvero strano provenire dalla mano di Kamijou Touma.

Non era riuscito ad arrivare a venti colpi.

Con un suono di rottura decisivo, tutte le forze abbandonarono le cinque dita di quella mano. I comandi che inviava dal cervello non la raggiungevano e le dita restavano penzolanti, ignorando la struttura scheletrica.

Si era slogato le articolazioni.

«Ah ah.»

La risata di Thor riverberò per tutta la zona.

In risposta al cambiamento del polso destro di Kamijou, cessò ogni attacco.

«Ah ah ah ah. Ah ah ah ah ah ah ah ah.»

Lo scontro era finito.

Il potere dell'Imagine Breaker che risiedeva nella mano destra di Kamijou Touma funzionava ancora, che l'articolazione fosse slogata o meno. Ma se avesse ricevuto degli impatti tanto tremendi sulla mano con le articolazioni slogate, la carne si sarebbe spappolata intorno al polso ed avrebbe potuto venir meno del tutto.

Ed era un semplice punto di vista anatomico. Ricevere un impatto su quel polso slogato gli avrebbe anche causato un dolore intenso. Se l'avesse sentito di continuo, sarebbe svenuto.

Ma...

«Mi hai beccato.» disse Thor.

«Già.»

«Dannazione, e io che pensavo sarebbe stato scacco matto. Suppongo di non riuscire a vedere niente quando ho quella carota che mi penzola davanti agli occhi. Però penso sia proprio il tipo di incantesimo di cui si tratta.»

Thor alzò le spalle ed aprì le braccia come se fossero ali.

Esse erano rotte.

O più precisamente, lo erano i polsi di Thor.

Le colorate lame di fusione ad arco di Thor scintillarono un paio di volte come un neon che raggiunge la fine della sua durata e poi scomparvero come a dissolversi in aria.

Kamijou non aveva idea di dove si trovasse il limite di Thor. Era possibile che potesse emettere delle lame di fusione ad arco anche dai piedi.

E così chiese.

«Cosa farai adesso?»

«Continuare così, ovviamente.»

«Lo pensavo.»

Con la mano destra slogata ancora penzolante, Kamijou fece un passo verso Thor, camminando lentamente.

«Dobbiamo finire.»

Alla fine, la sua camminata si trasformò in uno scatto.

Ed esso diventò una corsa.

Il ragazzo con i capelli a punta non si stava gettando in quella battaglia perché aveva l'Imagine Breaker. Anche se non poteva usare la mano destra aveva sempre la sinistra, la gamba destra e quella sinistra. Quindi poteva combattere ancora. Avrebbe posto un fine a quel ridicolo combattimento che Thor aveva preparato così che la ferita di colpo d'arma da fuoco di quest'ultimo potesse essere guarita. Per quella ragione, Kamijou si lanciò verso il mago.

«...Mi dispiace, Kamijou-chan.»

All'improvviso Thor cominciò a mormorare qualcosa.

Ma Kamijou era già arrivato da lui. Si trovava ad una distanza tanto breve che qualsiasi attacco l'avrebbe colpito.

E così...

Thor è più che un mero dio del fulmine.

Era troppo tardi.

Si sentì un suono lieve.

Il corpo di Kamijou volò in aria e venne scaraventato con forza a terra.

Parte 4[edit]

Aveva la mente offuscata. Lo scenario della sua vista tremolante era ricoperto dal color arancio della sera. Kamijou ci stese un bel po' a realizzare che era crollato all'indietro.

«Thor è...»

Sentì una voce provenire da qualche parte.

La voce proveniva da qualche parte che si trovava all'infuori del suo raggio di visione.

«...Al momento conosciuto come il n. 2 della Mitologia Norrena e come il dio della guerra che domina sul tuono e sul fulmine. Ma nelle leggende primordiali si può ottenere una visuale diversa. Suppongo si possa dire che era impegnato con l'agricoltura e la raffinazione dei materiali. Era il dio che aiutava con la produzione e quella fabbricazione supportava la cultura.»

Cos'era accaduto a Kamijou?

Con cosa era stato colpito in quel momento finale?

Il ragazzo stava cercando disperatamente di raccogliere delle informazioni, ma non andò bene. Aveva la testa del tutto scossa quindi non era nemmeno riuscito ad afferrare il pilastro di cui aveva bisogno per capire il concetto di base di quel pensiero.

«Ma le cose cambiano sulla base delle circostanze delle persone. Governare era molto più facile quando il dio che stava in cima era un dio della guerra che proteggeva le forze armate piuttosto che un dio che protegge i contadini ed i fabbricanti. Essere conosciuto come il dio più illustre attribuisce un sacco di significati. Quindi a quel punto Thor diventò un dio del tuono. In origine aveva il controllo di tutte le forme del tempo, delle stagioni e delle calamità naturali, ma diventò un dio che può solo vantarsi del suo scarso potere distuttivo.»

Continuarono solo le parole di Thor.

«Capisci, Kamijou Touma?»

Esse continuarono ad andare avanti tranquillamente.

«Per trarre vantaggio dal significato originale del nome, ho percorso una certa strada. Se quella ragazza non avesse preso dei provvedimenti tanto ridicoli per guadagnare la conoscenza anche se si è strappata uno degli occhi e si è impiccata, avrei potuto stare in cima a GREMLIN.»

Kamijou non riuscì ad assemblare i suoi pensieri.

Non riuscì a giungere a nessuna conclusione.

Thor gli parlò delicatamente.

«Hai sconfitto Thor come un dio del fulmine... ma è a tanto che puoi arrivare. Non potevi raggiungere il livello dell'onnipotente Thor.»

Aveva perso.

Era stato sconfitto.

Dopo aver sentito le parole dalla bocca di qualcun altro, alla fine Kamijou afferrò la situazione in cui si trovava.

Nonostante avesse entrambi i polsi rotti e le lame di fusione ad arco inutilizzabili, quel mostro l'aveva sconfitto facilmente. E adesso parlava con un tono leggero.

«Ma non preoccuparti troppo di ciò che accadrà. Potrei averlo fatto sembrare come che nessuno conosca ciò che farà il majin Othinus dopo aver visto distrutto il suo percorso per completare la lancia, ma non è che non me ne sia fatto un'idea. Dato che ho vinto, mi prenderò la responsabilità per averlo fatto. ...Ad essere sincero, ce l'hai messa tutta. Stai facendo troppo per proteggere il mondo da solo. Prendi questa possibilità per riposarti un po' e rilassarti.»

La visione offuscata di Kamijou venne attirata da qualcosa.

Non poteva più vedere il ragazzo da nessuna parte in quello scenario tinto di arancione.

«Thor...?» mormorò, ma non rispose nessuno.

Quel ragazzo ad un certo punto era scomparso.

In quel momento, la conoscenza di Kamijou Touma si spense.

Epilogo: Lasciamo che Il Prossimo Combattimento Abbia Inizio — Next_Batter_Circle.[edit]

Un evento non aveva necessariamente una sola conclusione.

Aveva tante conclusioni quante le persone che vi erano coinvolte.

Qui ne verranno introdotte un paio.



«Beh, non ne è completamente valsa la pena.» disse Silvia con un tono abbastanza alto, in modo da farsi sentire dagli altri.

Il Santo si stava grattando la testa dopo essere uscita dalle mura che circondano la Città Accademia.

Il pomeriggio era passato e si stava diffondendo l'oscurità della notte. Una vivacità illuminata da innumerevoli luci, sia neon che altre, riempivano la zona come a dire che quello era il posto dove cominciava davvero Tokyo, la capitale del Giappone. Tuttavia, Silvia e gli altri stavano viaggiando mentre intrecciavano le loro strade attraverso le aperture dell'oscurità che tutta quella luce non poteva riempire.

«Sono stata costretta ad affrontare una battaglia che mi ha davvero lasciato l'amaro in bocca e non ne abbiamo ricavato nulla. Non siamo riusciti a recuperare Fräulein Kreutune. ...E le nostre contromisure riguardo GREMLIN cambiano molto in base al fatto che la prendessimo o no.»

«Non ci siamo riusciti, quindi è inutile pensarci ancora.» rispose Leivinia Birdway.

Sembrava ancora giovane, eppure aveva una fredda grazia nei suoi lineamenti. Tuttavia, tutto ciò era rovinato dalla guancia gonfia che si ritrovava. Poteva avere a che fare con i principi ai quali si affidava, ma non mostrava alcun segno di volerci mettere su un po' di ghiaccio o curarla in qualche modo. Sembrava portare alla luce ancora più disappunto.

«Anche se siamo ritornate per lei, Fräulein Kreutune era già diventata qualcosa di diverso di ciò che vuole il majin Othinus. Non possiamo usarla per attirarla.»

«Cosa? Sei ancora seccata per aver dovuto combattere con qualcuno della stessa parte? I risultati sono tutto in questo mondo. Anche se non puoi accettare com'è finita e persino se si è basato sul ragionamento di quel ragazzo che non riesci a capire, non puoi lagnarti dopo aver perso.»

«...Vuoi che ti dia un pugno?»

«A proposito, signorina. Il Giappone ha una teoria interessante. Apparentemente, coloro che hanno una sorellina vera non potranno mai immaginarne una ideale.»

«...?»

«Quindi se lo si fa al contrario, significa che la piccola Birdway-chan che ha una sorellina e non un fratellone è il tipo che ne immagina uno ideale? Ed adesso sei seccata di essere stata sgridata dalla persona che pensavi avrebbe ascoltato qualsiasi cosa avessi da dire e su cui avresti sempre potuto fare affidamento quando eri in pericolo? Tuttavia, ha ancora cercato di discutere con te nonostante tutto ciò che gli avresti fatto. Direi che in questo c'è una vera connessione.»

«Spero che ti sia preparata, perché sto per farti conoscere questo mazzo intero di arcani maggiori.»

«Mi sono accorta che non li hai mai usati. I quattro elementi dell'arma simbolica hanno a che vedere con gli arcana minori dei tarocchi. Se avessi usato tutte e ventidue le carte degli arcana maggiori per fare una combinazione che andava dal Matto al Mondo, avresti potuto incrementare temporaneamente i tuoi parametri e fare dei movimenti supersonici.» disse Silvia facendo un grande ghigno.

«Più che altro.» il tono di Brunhild Eiktobel era del tutto serio nonostante le avesse interrotte sgarbatamente. «Dov'è Ollerus? Prima hai detto che si stava preparando.»

«Oh, quello. Si sta occupando del nostro vero obiettivo... quello che non ha niente a che vedere con Fräulein Kreutune.» rispose Silvia scricchiolandosi il collo. «Ha detto che i suoi preparativi sono completi


Nonostante fosse mantenuta con molta cura, all'interno della Città Accademia vi erano tanti pettegolezzi spaventosi.

Un furgone nero della spazzatura avrebbe portato via i bambini cattivi che non facevano ciò che diceva la loro insegnante. Esemplare n. 502 ed anche la fonte degli strani gemiti che si sentivano provenire dall'interno dei tombini, ma non sarebbero mai fatte indagini a riguardo. Un nome proibito di cui il possessore avrebbe ucciso chiunque lo avrebbe scritto in un motore di ricerca. Dei tasselli colorati delle ossa umane che si diceva aumentassero di numero intorno alle strade della Città Accademia e dopo aver creato dei disagi alle persone della città, sparivano. E la leggenda tra le leggende urbane che diceva che molti pettegolezzi erano imposti da alcune regole ed erano controllati dai campi di diffusione AIM attraverso la città e che erano un mezzo per manipolare le informazioni.

Ce n'erano così tanti di spaventosi che i bambini non avrebbero saputo che fare se fosse mai capitato loro di imbattersi in una di queste persone misteriose mentre tornavano a casa da scuola.

Essi dubitavano che sarebbero riusciti a scappare semplicemente correndo via più velocemente che potevano.

Ma non dovevano preoccuparsi.

Le debolezze delle misteriose persone caratteristiche delle leggende urbane, venivano analizzate costantemente.

Per esempio, se si stesse diffondendo un pettegolezzo in cui si narra che non si poteva sfuggire ad una certa donna che riusciva a correre i 100 metri i 3 secondi, sarebbe stata creata una voce diversa che diceva che ci si sarebbe salvati finché si portavano con sé delle caramelle dure o una pomata.

Ovviamente, i pettegolezzi sarebbero cambiati su delle basi giornaliere così che sarebbero saltate fuori delle nuove teorie che confutavano alcune debolezze che non funzionavano affatto.

Per esempio, poteva diffondersi una voce dicendo che la caramella dura e la pomata funzionavano solo sulla donna originale e che erano del tutto inefficaci su un'ipotetica seconda donna, la quale bocca era stata spaccata da quella originale.

Leggende che diffondevano e sconfiggevano la paura si sarebbero diffuse costantemente mentre cercavano di superarsi a vicenda e sembrava che non si sarebbe mai giunti ad alcuna conclusione.

Ma c'era un nuovo pettegolezzo.

Era abbastanza semplice, tanto da avere la possibilità di diffondersi in modo esplosivo tra i bambini della Città Accademia.

Era come segue:

In questa città si diffonde ogni tipo di pettegolezzo, ma se vi imbattete in una delle persone paurose di cui si narra, dovete soltanto urlare più forte che potete.

Urlate: "Aiutami, scarabeo rinoceronte!"

Arriverà il Level 5 n. 2 della Città Accademia che usa il Dark Matter.

Qualcuno conosciuto come Kakine Teitoku arriverà sicuramente a salvarvi.



Accelerator era tornato all'appartamento con Yoshikawa Kikyou e Last Order. Era sdraiato nella sua stanza con le luci spente. Non era chiaro se Yoshikawa avrebbe parlato di ciò che era accaduto quel giorno a Yomikawa Aiho dell'Anti-Skill.

Kakine Teitoku, il n. 2 era... di fatto, non era chiaro se doveva essere chiamato così o meno. In ogni caso, il nemico era stato sconfitto.

Nel frattempo, Accelerator aveva trovato un appiglio con il quale avrebbe potuto demolire la difficile questione prima di utilizzare i suoi soliti metodi.

La conclusione era stata eccellente, e non era stato perso nessuno.

Tuttavia...

(Solo colui che è stato ucciso può capire le sensazioni di chi è stato ucciso.)

Quelle parole lasciarono al n. 1 delle continue pugnalate al cuore.

La spina era piccola, ma era come un amo pungente e non sarebbe stato facile rimuoverlo.

Agli esseri umani bastava anche un unico commento negativo a restare più impresso piuttosto che 100 commenti positivi.

«Perché diavolo ho agito in modo così sconsiderato...?»

Era diventato pieno di sé solo perché Last Order, colei che rappresentava l'intero Misaka Network, e Misaka WORST, l'aggregazione della cattiveria del Network, l'avevano perdonato?

In realtà, l'avevano fatto davvero?

Il ragazzo non aveva solo lasciato scorrere tutto nella direzione più conveniente e meno dolorosa per lui?

Non poteva chiedere perdono a coloro che aveva ucciso.

I morti non potevano sentire alcuna gioia.

Dopotutto, l'atto di ucciderli gliel'aveva rubata.

I morti non potevano sentire la rabbia.

Dopotutto, l'atto di ucciderli gliel'aveva rubata.

I morti non potevano sentire tristezza.

Dopotutto, l'atto di ucciderli gliel'aveva rubata.

I morti non potevano sentire la gratitudine.

Dopotutto, l'atto di ucciderli gliel'aveva rubata.

Nonostante quanto avesse vissuto la sua vita fino a quel momento, sarebbe stato solo per la sua soddisfazione personale. Lo sapeva. Ma doveva esserci qualcosa che poteva fare per se stesso mentre era ancora in vita.

Tornare alla base di tutto...

Qual era stata la vera intenzione dell'esperimento che aveva portato al massacro di più di 10.000 Sisters?

All'apparenza era stato per far evolvere il n. 1 della Città Accademia in Level 6, ma sapeva già che non si trattava del suo vero scopo. Quell'esperimento era stato sia inteso per fallire sin dall'inizio e affinché i suoi veri scopi sarebbero stati ottenuti che ci riuscisse o fallisse.

Dalle informazioni che aveva guadagnato dalle sue esperienze precedenti, il primo proposito nascosto era di diffondere quasi 10.000 Sisters nelle istituzioni cooperative di tutto il mondo al fine di espandere gli effetti dei loro campi di diffusione AIM.

Dato che all'interno della Città Accademia era stata creata un'essenza dalle sembianze di un angelo che aveva dato dei problemi a Last Order, il secondo proposito sembrava far agire il Misaka Network come guida per controllare un'aggregazione massiccia dei campi di diffusione AIM.

E c'era il termine DRAGON in cui si era imbattuto durante il periodo in cui lavorava per la parte oscura della Città Accademia. Lì c'era nascosto il vero mostro chiamato Aiwass. Questo stesso aveva detto che la cosa somigliante ad un angelo che aveva visto in passato Accelerator non era niente più che lo stampo che dava una forma ad Aiwass. Quello era il terzo proposito.

In quel caso...

Cosa aveva raggiunto la creazione di Aiwass?

Quella creatura era sicuramente un asso nella manica, il quale potere non poteva essere criticato. Dopotutto, ne aveva posseduto abbastanza da sconfiggere all'istante Accelerator, il n.1 della Città Accademia. Ma non c'era testimonianza di quel tremendo potere che era stato usato nella Terza Guerra Mondiale. Anche nel mezzo di quella guerra nella quale il destino della Città Accademia era in bilico, Aiwass era stato tenuto come riserva.

In quel caso, non era stato semplicemente sviluppato come arma.

Doveva esserci un chiaro scopo dietro tutto, ma Accelerator non riusciva a capire quale potesse essere.

Sapeva che Aiwass fosse eccezionale, ma non riusciva a pensare a nulla di concreto da ottenere da esso. In quella città, lo sviluppo di una nuova tecnologia era abbastanza per diventare uno scopo, ma se la ragione fosse stata quella, le parole di Aiwass si sarebbero diffuse in tutto il mondo per mostrare quanto fosse avanzata la tecnologia della Città Accademia.

Un progetto per atterrare sulla Terra usando una nave spaziale non toccava direttamente le vite della maggior parte delle persone, ma l' "informazione" conteneva una grande influenza.

Dato che lo sviluppo dell'essere grandioso tanto quanto Aiwass era rimasto segreto, doveva avere un uso concreto piuttosto che una semplice apparenza. Ed era più o meno come un obiettivo che aveva il rischio che qualcuno che stesse cercando di fermarlo non lo tenesse segreto.

Aiwass, l'essere somigliante ad un angelo, il Misaka Network, Last Order, le Sisters, i campi di diffusione AIM.

Alla base della piramide c'erano degli studenti del tutto normali. Che fossero coinvolti nella parte oscura della città o no, essi emanavano inconsciamente quei campi di diffusione AIM. E ciò riportava tutto ad Aiwass.

Quella era la vera fondazione della Città Accademia.

I poteri psichici scientifici.

E se fosse stato il caso di qualcuno che prendeva quel sistema esistente e lo usava per i propri scopi?

E se l'intero progetto fosse cominciato come passo iniziale verso il raggiungimento di Aiwass?

E tornare alla vera base di tutto...

Cos'erano esattamente i poteri psichici che erano stati creati nella Città Accademia?

Dov'era cominciato questo piano e a quale finale doveva condurre?

«...»

A quel punto...

Alla fine, Accelerator si sentì come se avesse afferrato il limite di una grandiosa oscurità. Era come se una parte della una trappola volesse inghiottire tutto. Era come se una parte di alcune fauci giganti fosse così grande che l'intera cosa era normalmente impossibile da afferrare in modo concettuale. Era come una porzione della vera fonte che stava dietro l'inevitabile buco nero che aveva risucchiato le Sisters... quei cloni umani... quelle persone che aveva ucciso.

Se Accelerator avesse scoperto qualsiasi cosa fosse e l'avesse incolpata, i suoi peccati non sarebbero scomparsi opportunamente.

Ma se...?

Se le persone che aveva ucciso avessero maledetto quell'ambiente con tutto il loro cuore?

Se avessero maledetto tutto ciò che l'aveva aiutato ad uccidere più di quanto avessero maledetto il n.1 che era stato il diretto interessato ad uccidere?

Cosa avrebbero pensato quelle persone se fossero state a conoscenza del piano che avevano "portato avanti magnificamente" con le loro stesse morti, mentre continuavano a farlo ancora regolarmente in quel momento? E se si stava avviando al prossimo passo?

Solo colui che è stato ucciso può capire le sensazioni di chi è stato ucciso.

Le persone in vita che parlavano prontamente di come si sentivano i morti potevano scambiare facilmente quei tortuosi sentimenti per i loro propositi.

Ma...

I vivi potevano agire basandosi sui loro sentimenti per i morti.

Accelerator chiese a se stesso cosa volesse fare.

Se avesse potuto fare qualcosa per quelle vite che erano già state perse, cosa avrebbe scelto?

Il n.1 sarebbe andato all'inferno. Mettendosi da parte, che fosse una semplice metafora o essere usato in un senso religioso, non avrebbe sicuramente avuto un finale decente. Ma se ci fosse stato qualcosa che poteva fare prima di arrivare in quell'inferno, cos'era?

«...»

La spina che era conficcata in lui era piccola, ma non sarebbe stata tolta facilmente.

Quel piccolo dolore l'avrebbe sicuramente portato verso la via della cattiveria e del combattimento.

Era come se fosse stato stabilito in anticipo.

Era come se fosse un codice intenzionale inserito in lui da qualcuno. Ma Accelerator stesso se n'era accorto?

Quel "codice" avrebbe dovuto muoverlo da una strada all'altra.

Il ragazzo si sedette silenziosamente sul letto. Il suo sguardo vagava. Alla fine lo fermò sulla finestra della stanza. La zona che andava oltre era tinta di nero per l'oscurità della notte. Essa era al di là come il primo passo verso l'altra via.

Se l'avesse perseguita avrebbe perso tutto ciò che aveva, ma avrebbe anche guadagnato la possibilità di acquisire cose che non poteva avere nel luogo in cui si trovava.

Con quel pensiero in mente ed un'espressione seria, Accelerator cominciò a cercare a tentoni la sua stampella moderna.

Ma all'improvviso sentì bussare alla porta.

Entrò una piccola figura.

Doveva essere la bambina conosciuta come Last Order.

Nient'altro avrebbe avuto un senso.

«Ehi, Accelerator /return. La situazione si sta facendo fastidiosa, quindi lasciami interferire /return.»

Qualcosa...

Qualcosa non andava.

Mentre guardava la bambina di fronte a lui con la bocca che si apriva e si chiudeva, Accelerator sentì un brivido percorrergli la schiena. Gli ricordò di quando era stata disturbata con la forza usando un virus o qualcosa del genere in passato.

Ma questa volta era diverso.

«Solitamente "Misaka" riempie il Network ma lascia i mezzi delle interferenze esterne alle unità individuali /return. Quindi non aspettarti che io sia troppo abile come conversatrice /return. Pensa a ciò come ad un'email /return. Giusto per fartelo sapere, finirò ciò che sto dicendo anche se mi farai delle domande /return.»

Era qualcosa che proveniva dall'interno del Misaka Network.

Era qualcosa di superiore persino a Last Order che era la torre di comando.

Nessuno avrebbe potuto stare più in alto di lei nel sistema.

Il n. 1 cominciò a sospettare che avesse a che fare con il Terzo ciclo dal quale proveniva Misaka WORST, ma poi gli venne in mente qualcosa di diverso. Nonostante fosse stato avvisato che non avrebbe risposto, parlò a denti stretti.

«Sei la volontà dell'intero Misaka Network?!»

Questa era qualcosa che era stata creata dalla Città Accademia eppure diversa sia dagli esseri dalle sembianze da angelo che da Aiwass.

Era qualcosa che non era sicuro potesse essere definita umana.

Forse doveva essere chiamata la "terza esistenza".

«Fondamentalmente, stavo pensando che sei stato di un umore strano da quando si era risolto quell'incidente /return.» La bocca della bambina veniva utilizzata per emettee la voce di qualcuno come se fosse un registratore. «Accelerator, per caso stai pensando di avvicinarti a qualche tipo di buon carattere ponendo un fine a questa vita relativamente pacifica e gettando te stesso in una battaglia per avvicinarti ai segreti della Città Accademia /escape? O stai solo pensando che andrai all'inferno una volta che tutto si sarà sistemato /escape? Se è così, non preoccuparti perché sei stato portato a pensare quelle cose /return. E farlo non ti farà sembrare figo o una cosa del genere /return.»

«Che diavolo stai...»

«Hai reagito con qualcosa tra le linee, come "Che diavolo stai dicendo?", vero /escape? Non farlo /return. Liberiamoci dei problemi di cui al momento non abbiamo bisogno, Accelerator /return. Nascondere in quel modo il tuo imbarazzo solitamente è abbastanza adorabile, ma /backspace in questo momento è d'intralcio /return. Quindi...» Chiunque fosse, continuò «Lasciami andare al cuore del problema /return. Probabilmente so cosa stai pensando /return. Pensi di aver abbandonato ciò che hai bisogno di fare crescendo in modo così rilassato in questo posto confortevole /return. Ma, /backspace quello non è affatto il caso /return. Sei stato sviluppato per diventare un mostro come quello /return. Se ti dirigi verso la via più facile dove qualcuno vuole che tu vada, ovviamente rimarrai fermo in una via di spargimenti di sangue e disastri, no /escape?»

«...»

«Questo è il motivo per il quale prima ho detto che ci stavi pensando /return. Accelerator, stai sentendo tutti questi dubbi riguardo la tua stessa esistenza proprio in questo momento /return. Non è una cosa cattiva /return. Ma /backspace non lasciarti spazzare via nella direzione più confortevole solo perché sei stato scosso /return. Non ti sto cedendo dello spazio di calcolo in modo da farti giungere a quella risposta /return.»

La bambina alzò leggermente le spalle.

L'azione sembrava orribilmente fuori luogo per lei.

«Lottare per il bene di qualcuno /return. Lottare nel modo che è davvero il più duro per te /return. ...Se avessi voluto, avrei potuto riesumare i dati della memoria delle unità morte che rimangono ancora nel Network e provvedere delle risposte sì/no certe /return. Ma /backspace farlo sarebbe uno spreco, quindi non lo farò /return. Lasciamo tutto ai sentimenti dei morti che sono conosciuti solo dai morti /return. E se prendi la strada più facile e diventi un mostro, ti manderò in un inferno più grande di diverse dimensioni, più di quanto immagini /return.»

La bambina barcollò.

«E mentre ho lasciato qui Last Order e Misaka WORST, sono più interessata a provarci con Kamijou-chan che con te /return. E' così che mi sento davvero /return. E sembra anche essere in una posizione piuttosto pericolosa /return. Quindi vorrei che non mi facessi usare adesso il mio prezioso biglietto /return.»

E fu così.

L' "email" doveva esser giunta ad un fine perché il corpo della bambina crollò a terra.



Una donna con un abito ed un camice da laboratorio economici diede un'occhiata in giro.

Era nel vasto spazio sotterraneo nel Terzo Distretto che era stato riempito con il n. 2 della Città Accademia sino al giorno prima. Ma adesso era vuoto ed il candido Dark Matter che aveva sparso a caso era scomparso del tutto. Con ogni cosa superflua era andata via da quello spazio, si sentiva la stessa solitudine di una classe vuota.

«Non posso farci l'abitudine. Non importa quanto la cosa possa essere di poco conto, mi irrita che i numeri scendano.»

La donna teneva un oggetto lungo e stretto dalla forma di un contenitore di gomme da masticare. Era un registratore digitale. La donna con l'abito ed il camice da laboratorio portò il piccolo microfono alle sue labbra e continuò a registrare dei rapporti.

«Il Dark Matter è scomparso di netto. Ce l'aspettavamo. Gli esami sono stati richiesti per i campionari presi dalla superficie per un totale di 40 posizioni diverse sul pavimento, sui muri e sul soffitto. Ma dubito che ne salterà fuori qualcosa.»

Poteva essere udito un piccolo suono in ripetizione come delle unghie che graffiavano qualcosa. La donna uscì dalla tasca un dispositivo della grandezza di un contenitore di card. Guardò lo schermo e trovò dei commenti che includevano certi termini comuni che aumentavano in diversi forum e SNS.

«Ho trovato una leggenda urbana che ha a che fare con il n. 2. E' un lasso di tempo troppo breve affinché appaiano in modo naturale. E dubito che Kakine Teitoku (o in qualsiasi modo sia chiamato l'attuale n. 2) le stia spargendo da sé. Sembra che qualcun altro dell'oscurità della Città Accademia abbia rivolto le sue attenzioni verso il n. 2. Etichettalo con codice giallo.» disse la donna mentre metteva il dispositivo nuovamente in tasca e camminava lentamente in quello spazio vasto. «I dettagli riguardo al n.1 sono sconosciuti. E' stata iniettata in lui della cattiveria, ma al momento non è chiaro se fiorirà in qualcosa. A mio avviso, sarebbe uno spreco se restasse così. Dopo essersi divertito con il n. 2, tanto da cambiare forma in quei modi, adesso il n. 1 sembra troppo semplice. Sarebbe bello se potesse diventare più grottesco riguardo quelle sue ali.»

All'improvviso smise di camminare.

«I progressi di Takitsubo Rikou visti nella faccenda del n. 2 stando andando estremamente bene. A questa dai il codice d'oro.» disse mentre rimaneva al centro del vasto spazio e guardava dritto davanti a sé. «E ovviamente c'è anche Fremea Seivelun. Il suo Agitate Halation è confermato essere stato usato involontariamente. Quel nuovo sviluppo di un Level 0 prende un codice platino. Sii estremamente cauta quando raccogli quei dati.»

A quel punto, la donna nell'abito e nel camice da laboratorio spense il registratore.

Pensò per un po'.

Ed alla fine lo accese di nuovo dopo aver raccolto le idee.

«Fräulein Kreutune è fuori dalla mia giurisdizione. Sono piuttosto triste a riguardo. ...Ma da ciò che ho osservato, ha un corpo durevole che non può essere ucciso in ogni caso, un cuore che desidera degli amici e la possibilità di essere controllata nonostante le sue credenze personali. Per quella ragione, mi ha dato un'impressione simile a quella dell'aggregazione dei campi di diffusione AIM. E' possibile che fosse usata come riferimento per Kazakiri Hyouka. Se il caso è quello, c'è un solo filo che connette Fräulein Kreutune, Kazakiri Hyouka e DRAGON. ...Forse includere il presidente del consiglio nel congegno che lo tiene artificialmente in vita sarebbe troppo. Ma per quanto riguarda quell'ipotesi, suppongo di poter tirare le somme tra il presidente e DRAGON. In ogni caso, non c'è assenza di materiali che possa provare che sia abbastanza interessante.»

Spense il registratore.

E poi lo riaccese.

Poi ripeté il processo un paio di volte.

«I dettagli riguardo le diverse persone che si sono fatte strada alla Città Accademia sono sconosciuti. Alcune somiglianze sono state identificate con il fenomeno di testimonianza durante la Terza Guerra Mondiale ed a Baggage City. Anche questo è fuori dalla mia giurisdizione. Lascerò ancora per una volta il posto ad un'unità diversa che potrebbe anche non esistere per quanto ne so...»

La donna si affievolì con lo sguardo confuso.

Restò in silenzio per un po'.

Alla fine sospirò e lasciò la presa del registratore digitale.

Il piccolo congegno cadde sul pavimento e lei lo pestò sotto le ballerine. E poi parlò con una voce che non avrebbe mai lasciato sentire a nessuno.

«Ahh, ahh. Tutto ciò non è per niente nello stile dei Kihara...»



Il dio del Fulmine Thor, Marian Slingeneyer e Mjölnir erano arrivati alla Baia di Tokyo per intrufolarsi a bordo di una delle tante navi da noleggio. Stavano camminando lungo un porto industriale. Non stavano tornando con la barca; la stavano usando per dirigersi in aeroporto in un paese vicino che avesse un basso livello di sicurezza.

«Quindi hai fatto sì che ci sfuggisse di mano. Fräulein Kreutune era il pezzo finale di cui avevo bisogno per costruire Gungnir. Non possiamo arrivare da nessuna parte senza un esper olistico, ricordi? Cosa faremo adesso?» Le parole di Marian vennero seguite da uno sferragliamento. La ragazza (?) dalle fatture di un cilindro stava fornendo un sostegno inutile, come al solito.

Thor alzò le spalle e disse: «Avevamo stabilito la divisione del lavoro sin dall'inizio. Io avrei immobilizzato Fräulein Kreutune mentre prendevo in prestito il potere da Mjölnir e tu avresti usato la tua abilità per rimodellare gli esseri umani per far sì che non potesse lottare. Allora l'avremmo dovuta portare fuori dalla Città Accademia. ...Ma c'erano più sommosse di quante ci aspettassimo. Sono responsabile del combattimento diretto e non sono riuscito ad occuparmene. Voi due dovevate stare dietro le quinte, se foste venute come rinforzi sareste state prese a calci in culo.»

«Anche se sei la vecchia versione, possiedi pur sempre il nome di un onnipotente. Eppure non sei riuscito ad occupartene?»

«Si tratta di Fräulein Kreutune. E ricorda, diciamo onnipotente ma è solo il livello di onnipotenza che possono immaginare gli esseri umani. Non sono un majin, quindi non aspettarti il tipo di onnipotenza che lo superi.» rispose Thor con tono disinvolto.

Marian Slingeneyer assunse un'espressione accigliata.

Poi sentirono un suono leggero.

Thor stava portando un frigorifero usando una tracolla. Il suo braccio era stato colpito da una scatola rettangolare.

«Cos'è quello?»

«Qualcosa che la metta di un umore migliore. Con questo la lancia potrebbe ancora essere una possibilità.»

Thor cominciò a spiegare ulteriormente, ma poi si fermò.

Accadde all'improvviso.

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Non lo lasciò finire di parlare.

Il majin Othinus.

Una ragazzina che sembrava avere circa quattordici anni apparve all'improvviso nell'oscurità del porto industriale.

Indossava un cappello da strega ed aveva uno degli occhi coperto da una benda. Indossava un mantello ed un completo di pelle. In questo paese poteva facilmente essere scambiato per un costume. La ragazzina mosse il suo unico occhio per guardare Thor.

Quest'ultimo e gli altri si agitarono.

«Dovresti essere davvero qui? Ci troviamo proprio di fronte alla base del nemico.»

«La distanza non ha alcun significato. Ciò che importa è il passare inosservati. Più che altro...» disse il majin Othinus per cambiare facilmente l'argomento. «Dov'è Fräulein Kreutune?»

«Sembra che ci siamo riusciti?»

«Vi ho ordinato di recuperarla.»

«Se vuoi farlo, allora fallo.» disse Thor disinteressatamente mentre lanciò il frigorifero verso Othinus.

L'impatto di quando colpì il suolo fece sì che il catenaccio che lo teneva chiuso si aprisse in modo forzato.

L'espressione di Othinus non cambiò. Non guardò nemmeno cosa c'era all'interno.

Marian Slingeneyer sembrò impressionata.

«Cos'è?»

«Il n. 2 della Città Accademia.»

Thor puntò il dito verso alcune buste trasparenti all'interno del frigorifero. Al loro interno vi erano degli organi congelati. «O piuttosto, le sue parti di natura umana. Non so se puoi definirlo Kakine Teitoku. Ma hai bisogno di una persona solida, no? Bene, in un certo senso lui è più solido di Fräulein Kreutune. Usandolo, potresti riuscire a raggiungere l'esper olistico.»

Othinus rimase in silenzio.

Marian si intromise nel discorso.

«Pensavo dovesse essere qualcuno che non stesse né dalla parte della magia né da quella della scienza?»

«Già, potrebbe non funzionare modificando solo Kakine. Ma è una creazione simbolica. Che ne dite di usarlo per creare una bambola dal nulla?»

Marian Slingeneyer guardò verso Othinus.

Quest'ultima alla fine terminò il suo silenzio. Disse la stessa esatta cosa di prima.

«Vi ho ordinato di recuperare Fräulein Kreutune.»

«Allora vai a prendertela da sola.» disse Thor puntando un punto a caso sulle sue spalle con il pollice. «Ma Fräulein Kreutune è già cambiata. Ha perso ciò di cui avevi bisogno per fare la lancia. Non penso che catturarla servirebbe a qualcosa di buono, ora come ora.»

«Marian.» disse Othinus.

La ragazza dalla pelle scura suppose che le stesse per essere chiesto se fosse vero o meno.

Ma non fu così.

Con un suono lieve, il braccio destro di Thor venne tagliato all'improvviso all'altezza della spalla.

«Gah...?»

Il dolore arrivò con un po' di ritardo.

Fu solo dopo che il braccio destro del ragazzo finì a terra che urlò.

«Gaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!?»

«Anche se gli esseri umani non sono la tua specialità, sei ancora abbastanza abile nel manipolarli. Riattaccalo in seguito.»

Ignorando Thor che era rannicchiato nel dolore, Othinus calciò il coperchio del frigorifero in modo che si chiudesse, afferrò la tracolla e la sollevò.

Marian Slingeneyer guardava avanti e indietro tra Thor e Othinus, ma alla fine prese una decisione e parlò.

«O-Othinus.»

«Cosa? Non ho intenzione di divertirmi con le congiure, ma sei al corrente che il modo in cui ti stai comportando è vicino alla dipendenza?»

«No, Othinus!!»

Marian puntò la spalla destra di Othinus.

Al di sotto del suo mantello, qualcosa perse lentamente la sua forma.

La connessione all'articolazione sembrava essere del tutto assente, dato che il braccio cominciò a cadere.

«...Tch. Quindi è finito con il 50% negativo delle possibilità infinite.»

Prima che il braccio cadesse del tutto, Othinus lo tenne al suo posto con la forza con l'ausilio dell'altra mano. Si sentì il suono di qualcosa di bagnato che colava. Sembrava che al di sotto del mantello aver perso un sacco di sangue, ma l'espressione del majin non cambiò. Anche una ferita tanto ridicola quanto quella avrebbe potuto non durare molto.

Lei era un'esistenza che poteva raggiungere qualsiasi cosa volesse.

Ma nello stesso tempo, era un'esistenza che aveva il 50% delle possibilità di fallire, qualsiasi cosa facesse.

Ecco chi era Othinus, ed il suo obiettivo era abbastanza semplice.

L'eliminazione del 50% negativo.

Con il 100% di possibilità positive, poteva liberamente brandire il suo potere.

E ciò di cui aveva bisogno era...

«Adesso ho il pezzo finale. Che ne dite di cominciare a costruire la lancia?»

Dopo che Othinus se ne andò, Marian Slingeneyer raccolse il braccio di Thor e si avvicinò a lui.

«...Lo faccio da solo.»

Thor afferrò il braccio tagliato con la mano restante che era coperta di sangue perché aveva tenuto la ferita di riflesso.

«Ma...»

«Scusa, potresti lasciarmi da solo?» disse Thor con calma mentre stringeva i denti. «Ad essere sincero, sento di stare per piangere. Non voglio che nessuno lo veda. Maledizione, Othinus è sempre la stessa. Non capisce che ho rischiato la vita per bilanciare il tutto e non tornare a mani vuote.»

«Hai fatto del tuo meglio.»

«Ma non ho avverato il suo sogno n. 1. ...Oh, adesso capisco. So perché sento di dover piangere. Non è per il dolore o per quanto mi senta patetico. E' perché sono stato salvato. Sono così felice di esserlo stato all'ultimo secondo.»

«Non preoccuparti. Se fossi stata al tuo posto me la sarei fatta sotto.»

Marian Slingeneyer schioccò le dita e si diresse verso la nave in affitto insieme alla ragazza (?) dalla forma di un cilindro.

Una volta che fu sicuro che nessuno si trovasse nei paraggi, Thor fece un piccolo sospiro.

E pensò tranquillamente tra sé.

(...E' andato tutto come avevo programmato. Finalmente sono riuscito ad intrufolarmi.)

Mosse a caso il braccio. Sembrando tanto spensierato da cominciare a canticchiare da un momento all'altro, lo premette sulla spalla.

Non recitò alcun tipo di incantesimo.

Non fece affidamento sul potere di un talismano o di una medicina miracolosa.

Ma accadde davvero un fenomeno magico. Il braccio si ricongiunse con una luce pallida. Le dita della mano si stavano già aprendo e chiudendo a suo comando.

Ovviamente non si trattava della magia che apparteneva al dio del fulmine Thor.

Infatti non lo era affatto.

(Intrufolarmi sarebbe stato difficile se avessi preso solo la forma di Thor. Avevo bisogno di qualche carta potente oltre quella. E non poteva essere semplicemente Fräulein Kreutune. Una volta rimasta scioccata dal capire che il piano che aveva previsto era stato distrutto, ho avuto bisogno di portarle un'idea di rimpiazzo. Era possibile che quel grande choc avrebbe impedito che il giudizio di Othinus funzionasse adeguatamente.)

Tuttavia, solo quello non era abbastanza per giocarla.

Era un'esistenza che poteva rendere possibili tutte le impossibilità.

Anche se un mago normale avesse cercato di giocarla, lei possedeva il potere di non farsi ingannare per nessuna ragione percepibile.

E...

Quello era il motivo per il quale...

C'era bisogno di qualcuno che aveva fatto un passo nel territorio di un majin per ingannarne uno.

La persona che si era appena intrufolata in GREMLIN era Ollerus.

(Allora.)

Dopo aver ricucito il braccio alla perfezione, fasciò un vecchio pezzo di stoffa intorno ad esso.

Con il braccio ancora insanguinato, si diresse alla nave in affitto attraccata al porto industriale.

(Ci sono riuscito. E ho verificato che qualcuno con un potere tanto grandiosamente travolgente quanto quello di Fiamma della Destra poteva agire liberamente all'interno di una collezione di persone tanto potenti senza essere individuato. Tutti i preparativi sono al completo.)

GREMLIN.

Avrebbe stabilito dove fosse il quartier generale di Othinus mentre lei si sarebbe sbrigata a completare la lancia.

(E' tempo di cominciare il contrattacco. Ci inganneremo di continuo a vicenda l'uno sotto il naso dell'altro.)



Nel frattempo, il vero Thor era seduto su una panchina del parco collocata a breve distanza dalle mura esterne della Città Accademia.

«Maledizione. Sono entrambi rotti. Adesso non posso nemmeno usare la cerniera dei pantaloni.»

Teneva i polsi usando dei rami che aveva trovato a terra lì vicino come stecche e li aveva avvolti con della stoffa usando la bocca. Aveva anche la ferita da arma da fuoco nello stomaco, quindi aveva bisogno di fare i preparativi per usare la magia curativa. Non poteva farlo con degli oggetti in mano.

Ma la sua espressione non mostrava alcun segno di sofferenza.

Non aveva una vera ragione per salvare Kamijou Touma, ma non ne aveva nemmeno una per ucciderlo. Il suo obiettivo non era altro che ottenere punti esperienza. Un trampolino ormai superato non aveva più alcun valore, ma significava anche che non sentiva più alcun desiderio persistente di distruggerlo.

Inoltre...

Le cose sarebbero state diverse se quel ragazzo potesse crescere ed essere il suo prossimo trampolino.

(Suppongo che Ollerus si sia infiltrato in GREMLIN usando la mia forma più o meno adesso. Pensavo fosse impazzito quando mi ha proposto quell'affare nella Città Accademia.)

Ovviamente se avesse rifiutato, Ollerus lo avrebbe semplicemente forzato in modo che accadesse comunque usando la forza bruta. Se fosse stato il caso, Thor in quel momento sarebbe stato sepolto sei piedi sottoterra.

La sua ragione per accettare l'accordo era abbastanza semplice.

Le Hawaii e Baggage City.

Il suo amore per GREMLIN era diminuito quando aveva visto quei due disordini.

(Ma cosa farò adesso?)

Una volta che stipulato l'accordo con Ollerus, aveva cessato di essere parte di GREMLIN. Ma non era preoccupato riguardo dove avrebbe dovuto far ritorno o dove avrebbe dovuto dirigersi.

(Se continuò così, Othinus verrà ad uccidermi. Ma se tradisco Ollerus, probabilmente cercherà di farlo anche lui.)

Di primo acchito, entrambe le possibilità sembravano come l'inferno.

Dopotutto, entrambi erano maghi che avevano raggiunto il territorio di un majin.

Ma...

Ciò che Thor aveva messo in conto, cambiò le cose in qualche modo.

(Adesso possono provare entrambi ad essere dei passi davvero interessanti, ma quale potrei fare per primo?)

Il mondo si espandeva all'infinito.

Le opzioni disponibili da scegliere erano troppe da contare.



Qualcuno una volta chiese:

«Qual è il tuo obiettivo? Cosa vuoi guadagnare facendoti aiutare da me?»

Qualcuno una volta rispose:

«Il mio obiettivo è salvare Fräulein Kreutune. Lo stesso del tuo.»

In un certo modo, l'obiettivo era stato raggiunto.

Ma solo quell'obiettivo iniziale era stato raggiunto alla perfezione.



L'eroe con il potere di sconfiggere il re dei demoni era fortunato. Tutti gli avrebbero detto per cosa avrebbe dovuto usare il suo potere.

Ma il majin che possedeva un grandioso potere non aveva più bisogno di una ragione per creare distruzione.

E colui che avrebbe dovuto essere uno non realizzò nemmeno che si stava allontanando da ciò per cui avrebbe dovuto usare il suo potere.

E' questo il tipo di storia che è stata trattata.

La Notte Dopo il Festival[edit]

Con quello, sembrava che l'incidente fosse finito.

Ma la domanda iniziale non aveva ancora trovato una risposta.

«Touma! Chi è esattamente quella bambina avvinghiata alla tua schiena?!»

Era novembre. La suora dai capelli argentei e gli occhi verdi chiamata Index assunse una posa spaventosa in una piazza, mentre un ragazzo dai capelli a punta era seduto in stile seiza di fronte a lei. Se ci si pensava su in modo razionale, questo comportamento stava andando troppo oltre dato che Kamijou era il proprietario della stanza del dormitorio ed Index era solo una scroccona. Ma curiosamente, se venivano considerate le circostanze, sembrava quasi non fosse abbastanza.

E Kamijou Touma rispose.

«B-Beh, si chiama Fräulein Kreutune.»

«Perché è avvinghiata alla tua schiena?»

«Sembra che si sia ristretta e sia diventata più piccola a causa dell'effetto causato dall'aver mangiato una riproduzione fatta da Cendrillon! E' avvenuto un certo tipo di cambiamento in tutta la struttura del suo corpo quando ha perso quella funzione!»

«Perché è avvinghiata alla tua schiena?»

«Può darsi sia perché le sue amiche l'hanno abbracciata per provare che aveva perso la funzione di mangiare cervelli, quindi si è fatta questa strana idea!! In sostanza, ha l'abitudine stereotipica di abbracciare la gente, quindi non è un'esclusiva di Kamijou-san o altro! Prima stava abbracciando Misaka, quindi non ho alcun motivo di sentirmi in colpa!!»

Il ragazzo cercò freneticamente di discolparsi perché aveva la sensazione di stare per essere morso in testa a causa di una ragione che non aveva a che fare con le funzioni. Index ringhiò per un po' come un cane feroce, ma alla fine sospirò come se si fosse arresa.

«Beh, almeno so che non sei cambiato, Touma. ...E suppongo ci sia qualcosa che dovrei dire.»

«Quale?»

«Bentornato.»

«Sono tornato, baby.»

Kamijou cercò di nascondere il suo imbarazzo con uno scherzo ed immediatamente dopo ricevette davvero un morso.

Due Parole dall'Autore[edit]

A coloro che hanno comprato i romanzi uno per volta: bentornati. A coloro che li hanno comprati tutti in una volta: benvenuti.

Sono Kamachi Kazuma.

Santi, una Valchiria, il boss di un'associazione magica, un ex tavolo umano, i Level 5 dal n. 1 al n. 4 (ed anche il n. 5?), un dio del tuono e Fräulein Kreutune. Questa storia aveva buona parte del cast dei personaggi, quindi cosa ne pensate? Con la ragazzina principale della storia, Cendrillon ed il bianco scarabeo rinoceronte, questa volta ho fatto sì che il tema si basasse sui limiti di ciò che è "umano" sia dalla parte scientifica che da quella magica.

Inoltre, l'energia che stava dietro Thor è di un tipo simile a ciò che ha guidato Accelerator quand'è apparso per la prima volta. Sarebbe diventato qualcosa di simile se avesse continuato a crescere senza abbandonare quella strada.

In un paio di parti, dei personaggi che avevano poche battute ed all'inizio non sembravano fare molte apparizioni sono sorprendentemente coinvolti a fondo con certi fili conduttori della storia. Se ne avete il tempo, perché non cercate di scovarli?


Porgo i miei ringraziamenti al mio illustratore Haimura-san ed al mio editor Miki-san. In questo volume non ci sono solo stati un sacco di combattimenti, ma tutti hanno applicato i loro espedienti. Scommetto che per loro sia stato un romanzo estremamente difficile. Sono davvero grato ad entrambi per essermi stati vicini anche per questo volume.

E porgo i miei ringraziamenti ai lettori. Vi è piaciuto leggere un'altra storia con la Città Accademia in questa fase? Spero che anche voi resterete con me d'ora in poi.


Per adesso è arrivato il momento di chiudere le pagine sperando che verranno riaperte per il prossimo libro.

Ed al momento poso la mia penna.


Ho la sensazione che Cendrillon sarà facile da usare in molti modi diversi.


- Kamachi Kazuma