Suzumiya Haruhi ~ Italian Version:Volume 7 Prologo

From Baka-Tsuki
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Ultimamente, Suzumiya Haruhi stava diventando molto pensierosa.

Anche se era spesso malinconica e qualche volta si agitava facilmente, era diventata molto socievole. Ciò nonostante, era rimasta sorprendentemente tranquilla negli ultimi due giorni. Quella inaspettata tranquillità impauriva anche persone come me.

Naturalmente, non è che mi dispiacesse la sua calma, per di più, di sicuro non era cambiata. Haruhi non dubitava mai di sé stessa. Anche se la sua personalità fosse leggermente cambiata, non se lo sarebbe mai domandato. In ogni caso, se fosse mai avvenuto tale cambiamento, mi sarei trovato in una situazione difficile. Perciò, in quel momento, non mi presi la seccatura di cercare di riportarla alla normalità. Come potrei spiegare…. Esiste un tipo di tranquillità che è come la luce continua emessa da una fotografia Kirilian, dove la luce dal rosso fuoco si trasforma in un arancione pacato indefinibile che la circonda. [Un tipo di fotografia creata esponendo una lastra fotografica ad un campo elettrico invece che alla luce, le caratteristiche elettriche del soggetto fotografato generano un campo elettrico unico intorno ad esso creando un’aura intorno ad esso]

Di tutte le persone della classe, soltanto una, al massimo due, erano state in grado di notare che non era la stessa di sempre. Di queste due, una ero io.

Sin da quando avevo iniziato le superiori, era sempre stata seduta dietro di me e ci siamo incontrati sempre ogni giorno. Perciò se qualcuno doveva notare un cambiamento, quello ero io. Ma anche se ho detto che ultimamente era calma, la sua vivace fiamma era ancora in grado di stupire le persone che si credono di sapere tutto. Appena fosse esplosa, l’energia non si sarebbe fermata finché non avesse mostrato il suo vero colore.

Notate che, mentre era arrivata soltanto seconda alle gare organizzate dalla scuola alla fine del mese precedente, Haruhi era arrivata prima nella maratona tenutasi all’inizio di quel mese, e comunque la vincitrice del primo evento non fu altri che Nagato Yuki, che inoltre arrivò seconda nella maratona.

In poche parole, le leader della Brigata SOS e del Club di Letteratura erano entrambe fantastiche e potevano essere paragonate a due antichi signori della guerra. E ancora, l’intera scuola si stava scervellando per capire quello che stesse facendo la SOS Dan. Uno degli studenti che si faceva queste domande ero io, uno dei membri.

Se avessi dovuto sapere qualcosa, sarebbe stato che quando Haruhi mostrava quel tipo di espressione e spirito, potevo dire con sicurezza che stesse pianificando qualcosa. E quando avrebbe definito per bene il piano da mettere in atto, sulla sua faccia sarebbe tornata l'incantevole espressione sorridente.

Stranamente, non mi ricordo quando ero riuscito a capire questo fatto. Quando è stato? Cercai sfogliando nel libro della mia memoria, cercando nei ricordi che mostravano il suo lato calmo che scompariva gradualmente.

Un momento di calma è sicuramente senz’ombra di dubbio il preludio di un gigantesco tsunami, è sempre stato così.

Perciò……

Era l’inizio di Febbraio, il freddo inverno si approssimava alla sua fine.

Il capodanno era arrivato e avevamo lasciato il problematico anno vecchio più di un mese prima. Se sembrava che il tempo fosse passato in fretta, molto probabilmente era perché eravamo rimasti impegnati in un sacco di cose collegate al nuovo anno, durante quel primo mese.

Io speravo che il tempo andasse a ritroso. Non riuscivo a capire quello che Haruhi avesse intenzione di fare, dato che ero occupato a risolvere per prima cosa la mia situazione. Iniziare a ricordare dell’anno passato a febbraio era un pò troppo presto, ma dato che quello che dirò non è impossibile da dire, potrei anche raccontarlo in ogni sua parte con entusiasmo.

In quel periodo avevo soltanto un motto: finire le cose lasciate in sospeso, una per una, il più velocemente possibile.

Quando mi decisi, eravamo ancora nel periodo della gita invernale. Fu necessario un pò di tempo prima di riuscire a mettere in moto la cosa.

Questa è la storia che iniziò il due di gennaio alla stazione, dalla quale passavamo sempre durante la settimana.

………

……

La gita che ci aveva visto combattere contro una tempesta di neve ed imprigionati in una villa misteriosa in montagna terminò finalmente nel secondo giorno del nuovo anno. Il gruppo della SOS Dan che era partito per la gita invernale a quella villa in montagna finalmente tornò a casa.

“Whew, sono tornata.”

Haruhi salutò la nostra piccola città, quindi si girò verso il tramonto, chiudendo un occhio. “Finalmente posso sentirmi a mio agio. Anche se la montagna non è male, l’aria a cui sei abituato è la migliore, anche se è un pò stantia.”

Il maggiordomo Arakawa, la cameriera Mori ed i fratelli Tamaru non c’erano più da tempo, dato che non fecero la nostra stessa strada per tornare a casa. Perciò i soli che reclamarono i bagagli alla stazione davanti alla nostra città erano le mai stanche ed estremamente attive Haruhi e Tsuruya-san,Asahina-san, alla quale era attaccata mia sorella che non voleva separarsi da lei, la sempre impassibile Nagato, l’esausto Koizumi, l’estremamente stanco sottoscritto ed il carico, Shamisen.

Dovrebbe essere abbastanza, penso.

“E' abbastanza per oggi.”

Haruhi aveva l’apparenza di divertirsi un sacco.

“Riposatevi tutti un pochino. Domani sarà la prima volta dell’anno che visiteremo i templi ed i santuari qua vicino, incontriamoci qui alla nove. Oh, Tsuruya-san, sei impegnata?”

Il vigore energico di chi sta già facendo piani per il giorno dopo la fine della gita è davvero invidiabile, il problema era il mio corpo, che era quello di un normale umano, non aveva al suo interno una macchina del moto perpetuo. Ma Tsuruya-san, una persona la cui vitalità ogni tanto compete con quella di Haruhi disse, “Scusatemi, ma devo andare in Svizzera domani. Vi porterò qualche souvenir. Prendete questi e donateli al posto mio al tempio.”

Dopo aver detto questo cercò nelle tasche e mostrò degli spiccioli tintinnanti ad Asahina-san.

“Questo sono soldi dell’anno nuovo!” disse, dando tutte le monete a mia sorella.

“Ci si vede il prossimo semestre” salutò, andandosene dalla stazione con una vivace faccia sorridente.

Il suo atteggiamento era rilassato e allegro.

Come è stata cresciuta questa ragazza? Per riferimenti futuri, voglio andare a trovare i suoi genitori e vedere quello che dicono.

Haruhi continuò a salutarla finché non la perse di vista dietro all’angolo dei una casa.

“Bene, andiamocene a casa. Fate attenzione sulla strada. E’ sempre la gita invernale, finché non arrivate alla porta di casa.”

Se succedesse qualcosa prima di arrivare a casa, sia io che Koizumi non saremmo fisicamente in grado di sopportare oltre.

Comunque non si vide nulla di strano sulla strada verso casa.

Diedi un rapido sguardo a Nagato. Il suo comportamento anormale dentro il misterioso hotel sulla montagna era svanito nell’aria; era tornata nel suo stato senza emozioni impossibile da leggere.

Appena lo pensai, i suoi occhi si mossero ed incontrarono i miei. Assentì leggermente con la testa; non era soltanto un’illusione, penso.

Guardai verso Asahina-san. Era stata rilassata e a riposo durante la gita. La spensieratezza era diventata nervosismo all’interno della villa misteriosa, ma riflettendoci su, era stato meglio così. Era adesso che era realmente entrata in scena. La osservai, pieno di affetto, ma purtroppo lei non notò per niente il mio sguardo e continuò a parlare con mia sorella come se avessero entrambe la stessa età.

“Va bene, ci si vede domani! Non arrivate in ritardo. Oh, e non perdete il vostro pochibukuro , ci saranno dappertutto bancarelle domani.” [In Giappone a capodanno è usanza dare una piccola quantità di denaro ai figli dentro a buste decorate chiamate ‘pochibukuro’]

Dopo che Haruhi parlò, presi la mano della mia sorellina, raccolsi la gabbia in cui era Shamisen, salutai Haruhi e Asahina-san e salii sull’autobus.

“Ci vediamo, Mikuru-chan!”

Mentre cercavo di trascinare mia sorella che si stava divincolando sul suo sedile, vidi Asahina-san continuare a guardare e salutare mia sorella.

Mi dispiace, ma non mi sembra il caso di salutare con la mano. Bè, se fosse Haruhi o Koizumi, gli avrei urlato qualche saluto.

Così, appena arrivai a casa, mi liberai di Shamisen e di mia sorella, e, dopo pochi minuti, chiamai due membri della brigata in particolare, che avevo appena lasciato alla fermata dell’autobus.

Perché?

Perché volevo portare a termine quello che avevo lasciato in sospeso il più presto possibile.

Ed è perché ero stato pigro che quella situazione era diventata difficile da gestire, mi dispiaceva tanto, ma volevo insegnare al mio indolente io passato una lezione. Dovevamo tornare al me di poco prima la gita. Quella volta nell’albergo misterioso in montagna, fu grazie alla scaltrezza di Koizumi e Nagato che evitammo lo scenario peggiore. Ma nessuno poteva garantire che qualcosa di simile non sarebbe accaduto di nuovo. Pensavo che sarebbe successo nuovamente qualcosa prima o poi. Il divertimento nella villa di montagna fu rimandato a causa di quel problema e tutto ciò che ci circondava, compresi alcuni dei nostri compagni, erano scomparsi. Ho avuto abbastanza tempo dopo, nella casa di Tsuruya-san, mentre giocavamo a Fukuwarai [Disegnare una faccia disponendo dei ritagli di carta su cui sono disegnati i tratti somatici (occhi, naso, sopracciglia, bocca), sopra ad un pezzo di carta su cui è disegnato il solo contorno di una faccia, mentre si è bendati; il risultato può essere spassoso] e al Suguroku [gioco simile al backgammon] per prendere una decisione.

Dovevo andare. Dovevo ritornare in quello spazio-tempo con Nagato ed Asahina-san.

Si, indietro fino all’alba del diciotto di dicembre…

Non c’era tempo di togliersi di dosso la stanchezza. Dapprima chiamai Asahina-san, e dato che ci eravamo appena lasciati era molto sorpresa.

“Cosa è successo, Kyon-kun?”

“C’è un posto nel quale voglio andare con te. Preferibilmente oggi.”

“Eh……? Dove?”

“Il diciotto di dicembre dell’anno passato”

Lei rimase sia perplessa che scioccata.

“Ehhh…….? Ch-Che sta succedendo?”

“Per favore porta me e Nagato nel passato, due settimane fa, per essere precisi. Quindi potremmo lavorare assieme per provare a cambiare il tempo.”

“Qu-, io mandare….. no, quel dispositivo non può essere usato a mio piacimento. E’ necessaria molta attenzione e c’è bisogno dell’autorizzazione di diverse persone.”

Penso che l’autorizzazione sia facile da ottenere.

Fluttuò nella mia mente la visione di Mikuru (grande) che mi faceva l’occhiolino soffiandomi un bacio.

“Asahina-san, contatta il tuo capo o chiunque sia simile a ciò adesso. Spiegagli la situazione e digli che voglio portarvi, tu e Nagato, indietro all’alba del diciotto di dicembre.”

Penso che i sospiri di Asahina-san, che ogni tanto filtravano dal telefono, divennero silenziosi perchè la mia voce era piena di sicurezza.

“Aspetta, aspetta un momento.”

Naturalmente aspettai: mi ero sempre chiesto come faceva per comunicare col futuro, ma tutto quello che riuscii a sentire fu il quieto respiro di Asahina-san. Questa musica di sottofondo durò una decina di secondi, e fu velocemente sostituita da una voce confusa.

“Non ci credo… E’ stato autorizzato. Ma perché…? E’ stato così facile…..”

Questo perché il futuro adesso poggia sulle mie spalle – ma non lo dissi. Come avrei potuto spiegarlo, non volevo parlare più di tanto al telefono.

“Incontriamoci davanti all’appartamento di Nagato. Puoi farcela in mezz’ora?”

“Uhh, aspetta. Dammi un’ora. Voglio controllare di nuovo. Oh, e, dovremmo soltanto incontrarci davanti all’appartamento di Nagato, non è necessario entrare.”

Espressi felicemente il mio accordo e riagganciai. Dopo aver pensato per un pò alla bella e scioccata faccia di Asahina-san, mi ricomposi e imbrigliai le mie emozioni. Nei momenti prima della partenza, non mi venne nulla in mente che mi facesse ridere. Quella ragazza avrebbe dovuto capirmi più di tutti.

E un’altra persona, che avrebbe dovuto conoscere quello che stavo facendo anche se non gliel’avevo detto. Ma dovevo essere sicuro. Alzai di nuovo il telefono.

Un’ora più tardi……

Arrivai tropo presto. Ero così felice, pedalai più velocemente che potei. Aspettai davanti al caseggiato lussuoso, mortalmente congelato. Un quarto d’ora dopo, una persona allegra corse verso di me. Non aveva avuto il tempo di cambiarsi o forse non ci pensò. Stava ancora indossando i vestiti che aveva quando tornammo dalla gita. Lo stesso valeva per me.

“Kyon-kun.”

Asahina-san mi guardò piena di meraviglia.

“Ancora non riesco a capire. Perché la tua richiesta è stata soddisfatta così velocemente? Inoltre , il mio capo ha detto anche di portare Nagato-san, dovevamo essere noi tre e quando gli ho chiesto quale sarebbe stato il fine di questo viaggio, mi ha detto soltanto che era top-secret. E…. disse anche che avrei dovuto seguire i tuoi ordini. Perché?”

“Te lo dirò quando saremmo nella stanza di Nagato.”

Appena dissi questo digitai il numero di casa di Nagato e suonai il campanello. Immediatamente ci fu una risposta.

“...”

“Sono io”

“Entra.”

La porta si aprì ed entrai. Ah, non potevo scordarmi Asahina-san, era ancora sconcertata. Dopo che le feci cenno sembrò svegliarsi e si affrettò a raggiungermi. Tutte le volte che eravamo entrati lì dentro, lei era sempre spaventata. Sembrava fosse una sua abitudine. Nell’ascensore, si guardava intorno e pensava a diverse domande. Era un pò nervosa, ma anche perplessa.

La sua espressione non cambiò, anche dopo che Nagato aprì la porta e ci introdusse in casa.

Sembrava che neanche Nagato avesse avuto molto tempo a disposizione, ma era molto composta in tutto. Era nel suo appartamento, ma si era già cambiata nella familiare uniforme alla marinaretta.

Pensandoci, mi sentii particolarmente confortato da questo suo aspetto, non perché avessi un debole segreto per le uniformi alla marinaretta, ma perché lei avrebbe pienamente capito la sensazione di serenità nel mio cuore.

Quella volta, quando vidi una persona con i capelli corti che indossava una uniforme alla marinaretta bloccare un coltello a mani nude, mentre stavo perdendo conoscenza.

Se Nagato indossasse qualcosa d’altro, probabilmente mi sentirei molto meno tranquillo. So che la riconoscerei comunque, ma l'uniforme alla marinaretta era quasi diventata il suo marchio di fabbrica.

“……”

Senza parlare, Nagato indicò la stanza, suggerendo che ci saremmo potuti sedere. Quindi andò verso la cucina per fare un pó di thé.

Perciò utilizzai quei momenti per spiegare i dettagli principali ad Asahina-san.

“Non ci credo…..”

Gli occhi di Asahina-san erano spalancati come piattini mentre diceva questo.

“Come è possibile che la storia sia cambiata, non me ne sono assolutamente accorta….”

Non era una sorpresa, non importa da che lato lo si guardasse, l’unica persona che aveva chiara memoria di quei tre giorni ero io. Quell'“io” che non sarebbe riuscito a fare nulla senza i suggerimenti e la sorprendente abilità d’azione di Nagato.

“Un cambiamento spazio-temporale di scala planetaria e una diretta interferenza col futuro…. queste cose accadute per coincidenza assieme nello stesso istante.”

La voce di Asahina-san tremò, il suo sguardo perso nel nulla. Sul tavolo adesso c’erano tre tazze di thé, era quello preparato da Nagato, lei mise fine alle mie spiegazioni con un’unica esclamazione:

“E’ vero.”

Asahina-san era veramente spaventata da quei commenti ed il suo thé non era ancora stato toccato, probabilmente era già freddo.

“....”

Nagato la fissò inespressivamente, quindi spostò il suo sguardo enigmatico verso di me e poi di nuovo su Asahina-san.

Penso di sapere cosa volesse intendere. Avevo detto ad Asahina-san che era stata Nagato a scatenare il mutamento, per cui il mondo era cambiato il diciotto di dicembre. Per fortuna il programma di fuga d’emergenza aveva funzionato ed ero riuscito a ritornare al Tanabata di quattro anni fa. Ma ciò portò Asakura Ryoko a cercare di assassinarmi, fortunatamente un tentativo fallito.

Prima di svenire, vidi me stesso, Nagato ed Asahina-san, probabilmente provenienti dal futuro, riportare il mondo nel suo stato originale. Dicendo soltanto questo, Asahina-san avrebbe potuto non capire cosa diavolo stava succedendo, perciò Nagato voleva aggiungere qualche nota esplicativa. Considerando che queste non erano tutte le informazioni. Il Tanabata di quattro anni fa vide anche la presenza di una Asahina-san (grande) che ci aspettava. Non glielo avevo detto, dato che non sapevo se sarebbe stato positivo metterla al corrente. La Asahina-san di quel momento non ne sapeva nulla. In altre parole, sembra che l’Asahina-san (grande) volesse nasconderle qualcosa.

Questa Asahina-san sembra che comunicasse normalmente con il futuro, perciò se fosse stata una cosa necessaria, qualcuno, anche se non Asahina-san (grande), per esempio il suo capo o qualcuno ancora più in alto, glielo avrebbe detto.

Hey, io non so come i viaggiatori del tempo comunichino.

Ma per la maggior parte posso capire cosa sia successo: “quando gli ho chiesto quale sarebbe stato il fine di questo viaggio, mi ha detto soltanto che era top-secret.” Queste sono state le sue esatte parole.

Asahina-san probabilmente non ne sapeva niente, perché nessuno glielo aveva detto.

Non so il perchè, ma se ci penso, sembra giusto. Come viaggiatore del tempo, è impreparata – è quello che ho pensato precedentemente. Ad esempio finire in un agosto senza fine, la villa misteriosa…… se Asahina-san ci avesse avvisato di queste cose prima, le avremmo potute evitare, ma non lo ha fatto. Perchè?

Si. Capisco.

Se Asahina-san (grande) non ne sapesse nulla, sarebbe troppo strano, perché lei nel passato – la Asahina-san di adesso– ha già fatto queste cose. Perciò, se evitassimo questi eventi ed avventure, la storia futura cambierebbe. Perciò è necessario, non importa come, che noi passiamo attraverso queste cose.

Sono tutte mie teorie, ed il risultato è che si finisce sempre nel non riuscire a cambiare mai nulla, come Nagato.

Ma dato che è così, non è un po' troppo cattivo per Asahina-san? Ogni volta che succede qualcosa, lei è sempre spaventata a morte: il numero di volte che è stata scioccata sorpassa anche quello in cui io, una persona di questo tempo, sono stato spaventato. In più le ragioni per cui è venuta in questo tempo sono molto sospette. Se fosse soltanto Haruhi da tenere d’occhio, sarebbe bastata una videocamera anti-ladro.

Ci deve essere una vera ragione, che neanche Asahina-san conosce. Ma, la “lei” un pò più avanti nel futuro, sembra conoscerla...

Perso nei miei pensieri, sentii una voce fredda e asciutta: “Vorrei che tu facessi una cosa per me.”

Dato che è Nagato, farò qualsiasi cosa lei mi chieda.

“Ti prego di non dire niente alla me stessa del periodo in cui stiamo andando.”

Nessuna parola? “Um” e “Ah” contano?

Gli occhi normalmente inespressivi di Nagato per una volta mostravano i suoi pensieri. Le sue nere pupille mostravano che questo era un desiderio veramente appassionato. Per me, respingere la sua volontà era come cercare di prendere la luna nel pozzo.

“Capito, se vuoi che sia così, troverò il modo.”

La testa che aveva sempre avuto i capelli corti assentì leggermente.

Nagato, le cui istruzioni erano state usate per impostare i dettagli del tempo e dello spazio, ed Asahina-san, che era la fedele esecutrice, costituivano quel team di Alieni e Viaggiatori del Tempo.

Non importa quanto grande sia l'Organizzazione di Koizumi, non avevano nessuna possibilità di vittoria. Anche se non ero sicuro che avessero in programma combattere.

Nagato, Asahina-san ed io andammo verso l’ingresso per metterci le scarpe. In questo spazio limitato ci raggruppammo e ci stringemmo assieme. Il mese precedente, quando venni con Asahina-san(grande), mi ero scordato le scarpe. Mi ricordai chiaramente quella lezione. Le sue scarpe con i tacchi alti erano nello stesso identico posto in cui erano quattro anni fa, ovviamente era tipico di Nagato. Non è che potessi restituirle a questa Asahina-san, perciò mi limitai ad ignorarle semplicemente.

“Um, il diciotto di dicembre…. Che ora?”

La risposta di Nagato fu esatta al secondo; Asahina-san assentì con la testa.

“Stiamo partendo, Kyon-kun, chiudi gli occhi.”

E - -

Il tempo si mosse. Il senso familiare di vertigine che mi dava il voltastomaco. Anche se i miei occhi erano chiusi, sembrava che ci fosse qualcosa che mandava dei lampi. E’ qualcosa di simile a guardare il cielo e salire, assieme alla sensazione spiacevole di una salita veloce e perdere il senso di dove sta il sopra ed il sotto. Come essere su delle montagne russe senza controllo ed essere sbattuti in giro dieci volte, perdendo la messa a fuoco degli oggetti, sentendosi davvero strani, stavo raggiungendo il mio limite…

Le mie suole toccarono finalmente il suolo. La gravità che tendeva a tirarmi giù era così confortevole.

“Siamo arrivati.” disse Nagato sommessamente.

Aprii cautamente i miei occhi, e mi sorpresi.

Mi trovavo davanti al cancello della scuola.

Cercai di ricordare velocemente quello che era successo prima. Durante il Tanabata di quattro anni fa, avevo attraversato il tempo nella direzione della Nagato ancora in “Standby”. Tornando indietro al diciotto di dicembre con Asahina-san, avevo visto il mondo nero che Nagato aveva creato e camminato sotto ad un lampione……

…..e eravamo atterrati nel bel mezzo di tutto ciò.

Quel “me”, che cambiava dentro di sé, mentre il mondo cambiava, stava dicendo qualcosa ad una Nagato con gli occhiali. Potevo anche vedere l’ombra di Asahina-san che indossava la mia giacca. Non era un bene, perché eravamo chiaramente troppo vicini.

“Non preoccuparti.” disse la nostra Nagato in tono uniforme.

“Loro non possono vederci. Ho creato una barriera insonorizzante.”

Questo significa che per “me”, Asahina-san (grande) e Nagato (con gli occhiali), eravamo soltanto persone trasparenti e mute. Non c'era bisogno di spiegazioni da parte di Nagato, perché il fatto che fosse con noi era sufficiente. Che peccato.

Asahina-san chiuse e riaprì gli occhi senza fine.

“Um…. chi è quella ragazza? E’ un’adulta, perché è qui?”

Da quella posizione, si distinguevano solo delle sagome. Come c’era da aspettarsi, Asahina-san non capì. Se avesse potuto immaginare che la sua “lei stessa” futura sarebbe apparsa lì, sarebbe stato troppo per i suoi nervi. Appena pensai se dirglielo o meno, successe qualcosa che fece disperdere questo pensiero come la polvere nel vento. Anche se sapevo quello che sarebbe successo, mi fece venire la pelle d’oca guardando da spettatore.

Improvvisamente qualcuno apparve dall’ombra. Passò attraverso di noi, e, nel tempo che ci misi a capire che era Asakura Ryoko, stava già correndo, no, caricando “noi”. Il suo coltello era all’altezza della vita mentre ci stava caricando in maniera ostile. Asahina-san (grande) urlò qualcosa ma era troppo tardi, “io” ero stato accoltellato, come mi ricordavo.

“Ohh.”

Sembrava doloroso. Non lo avevo notato prima, ma quando Asakura agita il coltello in giro è veramente detestabile. Assetata di sangue, infilò il coltello nel “mio” corpo senza esitazione.

Fortunatamente, Asakura Ryoko poteva soltanto essere giudicata colpevole di tentato omicidio.

“Io” caddi.

“Eh……Oh! Kyon-kun!”

Anche Asahina-san (Piccola) iniziò ad urlare, ed iniziò a correre verso “me”.

“Ah…..!” disse appena arrivò al muro invisibile e si fermò guardando in pena. Penso che nella concitazione del momento avesse dimenticato che io ero esattamente dietro di lei. I suoi occhi vedevano soltanto “me”, e ancora adesso non so se essere contento o geloso di me stesso.

“Nagato-san!”

Guardando Asahina-san, Nagato assentì con la testa.

“La barriera si sta dissolvendo…… Finito adesso.”

Asahina-san (piccola) corse via, anche Nagato iniziò a muoversi. Più veloce del vento notturno, bloccò il coltello di Asakura, Il grido di Asakura era un misto di odio e paura. Anch’io corsi verso il “me” di allora.

Oh, bene, adesso “io” ho una cera spaventosa.

Asahina-san(piccola)stava piangendo mentre “mi” teneva nelle sue mani. Dato che era preoccupata per me, ero davvero felice. Non mi sarebbe importato di morire tra le sue braccia. Stava urlando il “mio” nome piangendo, come se la sua stessa vita dipendesse da ciò, ignorando completamente tutti gli altri. Volevo davvero ringraziarla.

Dolorosamente, Asahina-san (grande) mosse il suo sguardo da terra e mi fissò.

“Sei qui.”

Ero un po’ in ritardo, non nel senso temporale, ma nel senso del mio stato d’animo.

“……Hey…..”

Questo suono era la Nagato delle mie memorie. Quella che correva intorno, facendomi male al cuore. La Nagato con gli occhiali era caduta, ed era seduta con uno sguardo allarmato sulla sua faccia. Lo sguardo dei suoi occhi neri si mosse dal “me” caduto ad Asakura, quindi alla persona che indossava la sua stessa uniforme, quindi su di me.

“Per……chè….”

Avevo fatto una promessa alla mia Nagato, perciò non potevo parlare a questa Nagato, quella che aveva appena finito di cambiare il mondo. C’era soltanto una cosa che dovevo dire o fare.

Raccogliendo la pistola che Nagato aveva fatto tre anni fa, Guardai verso di “me”, per dire quello che avevo sentito allora. Avrebbe dovuto funzionare, bastava che fosse abbastanza preciso, un poco di differenza sarebbe stata permessa. Quel “me” chiuse completamente gli occhi che erano già mezzi chiusi, accasciandosi di lato. La scena dello svenimento fu molto emozionante, sembrava che “io” fossi morto. Ma se nessuno si fosse sbrigato a fermare il sangue, lo sarei stato sul serio.

Quindi, da quel momento in poi, sarebbe stato tutto sulle nostre spalle. Anche se non sapevo quello che sarebbe successo.

La prima cosa che vidi era la mia Nagato che bloccava Asakura.

“……”

Il coltello che Nagato stava stringendo iniziò a brillare mentre si polverizzava. Asakura cercò di scappare, ma non si poteva muovere, come se i suoi piedi fossero incollati a terra. Nagato stava parlando molto velocemente.

“Per, perché? Tu……”

Anche il corpo di Asakura stava iniziando a brillare.

“Non è questo quello che volevi tu…… Anche oggi….. Perché……”

Asakura, immobile, fece ancora un’ultima domanda, quindi si disintegrò come se un coltello l’avesse tagliata in pezzi.

Nello stesso istante: “Ah?.......”

Asahina-san (piccola) cadde, come se si fosse piegata sopra al mio corpo. Gli occhi delicatamente chiusi e la bocca leggermente aperta mi dicevano che stava dormendo.

La mano di Asahina-san (grande) accarezzò gentilmente il collo della senpai stanca morta.

“L’ho messa a dormire”

L’Asahina-san adulta accarezzò mestamente i capelli della se stessa passata.

“Non gli posso permettere di sapere che ero qui. Lo devo fare.”

Dormiva in maniera molto carina, usando la “mia” mano come cuscino.

“Non dirgli di me.”

La sua faccia addormentata era la stessa di quella del Tanabata di tre anni fa, come quella della panchina nel parco, anche la ragione per cui lei dormiva era sempre la stessa: Asahina-san (grande) non voleva che la se stessa passata si riconoscesse. Se non la vedeva in faccia andava tutto bene, ma se si fosse avvicinata, non gli era permesso di vedere Asahina-san (grande).

Guardai Asahina-san che dormiva ed il “me “svenuto.

“……”

La mia Nagato si inginocchiò e si sporse sopra al “me” che era stato accoltellato. Appoggiò la sua mano sul mio addome. Fu una cosa positiva. Comunque, il sangue smise di sgorgare, e la “mia” faccia tornò dello stesso colore di quella di una persona normale. Così la persona che mi guarì fu lei.

Nagato si alzò in maniera naturale e, senza pulirsi le mani dal sangue, stese la mano verso di me e disse: “Passamela.”

Non dissi nulla, e le diedi la pistola. Non l’avevo tenuta in mano da molto tempo e mi faceva piacere liberarmene. In caso di bisogno, penso che potesse essere usata come minaccia. Ma non importa come, non avrei sparato a nessuna Nagato.

La Nagato che brandiva la pistola, la puntò verso la Nagato con gli occhiali seduta a terra, che era stata timorosa per tutto il tempo e, armando la pistola con indifferenza, le sparò.

Nagato (con gli occhiali) iniziò a brillare mentre lentamente si alzava. La postura rigida, simile a quella di un bastone, era quella della Nagato che conoscevo. Completamente differente da quando mi porse il foglio di iscrizione, oppure da quando imbarazzata mi tirò in lacrime la manica della giacca, diversa da quella persona timida, leggermente sorridente.

Come se me lo stesse provando, quella Nagato si tolse gli occhiali e, dopo avermi guardato, bloccò il suo sguardo freddo nell’altra se stessa e disse,

“Richiesta sincronizzazione.”

Le due Nagato si fissarono. Contando questa volta, avevo già visto diverse volte il mio “me stesso”.

Anche entrambe le Asahina-san erano state vicine parecchie volte. Ma questa era la prima volta che c’erano due Nagato nello stesso piano temporale. Mi faceva sentire strano. Un quadretto quasi incredibile.

“Richiesta sincronizzazione.”

La Nagato a cui era stato sparato ripetè, quella che sparò rispose immediatamente.

“Negata.”

Anche se trovai strano ciò, osservando la Nagato che aveva gli occhiali in mano, le sue sopracciglia si potevano essere mosse.

“Perché?”

“Perché non voglio.”

Ero rimasto di sasso. Completamente sbalordito. Era mai uscito qualcosa di così chiaro e deciso dalla bocca di Nagato?

Questa non è una scusa. Questa negazione esplicita prova che lei ha emozioni, senza dubbio.

“……”

L’altra Nagato, persa nei suoi pensieri, non disse più nulla.

“……”

Era silenziosa come prima, mentre il vento notturno le scompigliava i capelli.

Dissi gentilmente alla Nagato del passato: “Riporta il mondo al suo stato originale.”

“Ricevuto.” quella Nagato assentì e disse, con una leggera esitazione che soltanto io potei cogliere,

“Impossibile rilevare l’esistenza dell’Entità Senziente Dati Integrati.”

“Non è qui.” la mia Nagato disse debolmente: “Sono ancora connessa allo spazio-tempo da cui provengo, permettimi di fare la seconda correzione.”

“Ricevuto.” disse la Nagato del passato.

“Dopo la trasformazione,” disse la mia Nagato: “Puoi decidere come comportarti secondo i tuoi voleri.”

La Nagato che era stata appena riportata al suo stato originale mi guardò, la sua testa inclinata. Dati impercettibili apparvero in quella sua espressione e sguardo, ma io potevo leggerli, nessuno aveva più chiaro di me quello che voleva dire.

Questa Nagato è quella Nagato. La Nagato che apparve all’ospedale quella notte. Quella che disse che la sua punizione stava venendo decisa e che mi fece perdere le staffe.

Capivo anche perché la Nagato del futuro aveva rifiutato la sincronizzazione. Nagato non voleva dirle quello che aveva fatto.

Perché? – Perchè chiedere perchè, è qualcosa che non è così ovvio da capire.

Grazie – Quella volta sentii Nagato rispondere in questo modo.

“Kyon-kun?”

Asahina-san mi parlò cautamente mentre ero immobile.

“Questa bambina…..puoi occupartene tu?”

Iniziò a sollevare l’Asahina-san (piccola) che sembrava pesante, mentre dormiva serenamente.

Immediatamente andai ad aiutare e, seguendo le sue istruzioni caricai quella ragazza snella sulle spalle come avevo già fatto una volta. Era sempre soffice e tiepida come me la ricordavo.

“Tra poco ci sarà un grosso terremoto temporale,” disse Asahina-san (grande), stringendosi le mani, la sua faccia che mostrava una forte ansietà.

“Comparato a quello che Nagato-san ha appena causato, questo è ancora più complicato e significativo. Aprire i tuoi occhi, anche se tu lo volessi, sarà estremamente difficile.”

Dato che sei tu a dirlo, è naturale crederti, ma che differenza fa?

“Il primo cambiamento è stato soltanto la causa scatenante. Con questo è necessario riportare il tempo nel suo flusso originario. Pensa per un momento a dove ti sei risvegliato.” La sera del diciotto dicembre, entrai nell’ospedale, nel quale più tardi mi risvegliai.

“Si, perciò dobbiamo fare in modo che accada proprio così.”

Scalza, con la mia giacca sulle spalle, Asahina-san (grande)lentamente e silenziosamente si avvicinò.

Una delle sue mani si appoggiò sulla spalla di Asahina-san (piccola) mentre si voltava a guardare Nagato. La Nagato che era venuta con noi si avvicinò per unirsi a noi, c’era ancora qualcuno che era rimasto fermo al suo posto; il “me”che era ancora svenuto sdraiato a terra.

Asahina-san (grande) sporse la mano e afferrò Nagato con la sua mano libera.

“Tocca a te, Nagato-san.”

Nagato assentì leggermente con la testa, quindi fissò la sua se stessa, come a dire che non si sarebbero mai più incontrate. L’altra Nagato non disse una parola. Potrebbe essere stata la mia immaginazione, ma sembrava molto sola.

Non preoccuparti. Mi ricordo ancora quello che ti ho detto. Quel “me” sdraiato a terra ti parlerà abbastanza presto. Quel teppistello ti dirà quelle cose, lo so per certo, perciò vai a fargli visita con una chiara coscienza. Non scordarti di dare del ‘bastardo’ al tuo capo da parte mia.

“Chiudi gli occhi, Kyon-kun,”

Asahina-san (grande) disse sommessamente,

“Non farti venire il mal di tempo.”

Seguii il suo consiglio, stringendo fortemente le palpebre.

Un momento dopo sentii il mondo tremare.

“Uwah ---“

Finire a testa in giù e fare le capriole in una zona a gravità nulla è qualcosa che avevo già sperimentato più volte. Anche se ormai ero abituato a questa sensazione, quella volta era molto diversa da tutte la altre volte. Se tutte le altre volte sembrava di essere sopra alle montagne russe in un parco dei divertimenti, quella volta sembrava di volare a caso all’interno di rumoroso ed anarchico space shuttle senza la cintura di sicurezza allacciata. Ma , dato che il mio corpo non aveva peso, non veniva contorto in ogni direzione. Queste erano soltanto vertigini. Nonostante io volessi vedere come era l’esterno, appena cercavo di aprire gli occhi, era come essere completamente ubriachi, una cosa davvero paurosa. Le uniche immagini che riuscii a vedere erano gli sprazzi di luce che riuscivano ad attraversare le mie palpebre, che rischiaravano leggermente l’oscurità. Il calore di Asahina-san (piccola) sulla mia schiena e la sensazione della mano di Asahina-san (grande) sulla mia spalla erano entrambe molto confortanti.

--- Scorsi una luce pulsante ferire i miei occhi chiusi.

Dato che non resistevo alla tentazione di guardare, aprii i miei occhi e vidi da dove realmente proveniva. Le luci rosse lampeggianti sono qualcosa che hanno soltanto i veicoli d’emergenza.

Cosa….?

C’era un’ambulanza ferma proprio davanti ai cancelli della North High. Studenti a cui piacevano le scene d’azione osservavano da distante il personale medico d’emergenza sollevare qualcuno adagiato su di una barella. C’erano due persone che seguivano la barella alla stessa sua velocità, due ragazze, di cui non dimenticherò mai il loro nome in tutta la mia vita. La faccia pallida di Haruhi era spaventata, Asahina-san stava piangendo ed era molto triste, correndo dietro alla barella.

Poco distante un Koizumi senza sorriso le stava seguendo.

La barella fu immediatamente caricata sull’ambulanza, e Haruhi, dopo aver scambiato poche parole con gli infermieri, salì anche lei. Le luci rosse ricominciarono a lampeggiare di nuovo e l’ambulanza iniziò a muoversi. Koizumi, affianco ad Asahina-san che si era coperta gli occhi, era molto serio mentre parlava al cellulare. Nagato non c’era, ma questo era ovvio.

Le mie vertigini non se n’erano ancora andate. A dire la verità, non ero ancora sicuro di dove il mio corpo fosse in quel momento.

Qualche parte di me sentì Asahina-san (grande) fare un grosso sospiro.

“Kyon-kun, adesso torneremo al tempo da cui sei partito.”

Il film che stavo guardando gradualmente svanì. Il servizio era stato tagliato?

Ti darò qualcosa che vale la pena di vedere, Kyon. Come durante la mia perdita di memoria lunga tre giorni, preoccuparsi dei membri è una responsabilità del leader, è così funziona, Haruhi.

Le vertigini ricominciarono, avevo davvero bisogno di prendere qualche pillola, la prossima volta ne avrei preparata qualcuna in anticipo.

“Punta al tempo da cui sei arrivato. Segui quella “me stessa”. Ci metterà ancora un pò a svegliarsi…

… Fufu, forse ti permetterò di baciarmi.”

Con questo scherzo, sentii gradualmente scomparire Asahina-san (grande).

E ---

Quando aprii i miei occhi ero in piedi nel soggiorno di Nagato, con Asahina-san caricata sulla schiena.

Nagato era davanti a me faccia a faccia.

“Sono passati sessantadue secondi dalla nostra partenza.”

Alzando la testa per guardarmi, disse: “Siamo tornati.”

Indietro al nostro tempo e nel nostro mondo.

Sospirai e scaricai Asahina-san dalle mie spalle. Lei era davvero la miglior candidata per il concorso ‘Fai-in-modo-che-le-persone-vogliano-baciare-la tua-faccia-addormentata’. L’“io” che crede a tutto quello che dice Asahina-san era davvero impuro. Se non fosse stata la casa di Nagato, o se lei non fosse stata a guardarmi come se mi volesse esaminare, era possibile che buttassi via tutto il mio pudore. No, non l'avrei fatto. Non l'avrei fatto.

Presi la tazza da thé che era sul tavolo e la vuotai in un solo sorso. Anche quando eravamo partiti era già fresco, era davvero buono. E’ come bere il thé dopo aver fatto il bagno. Inoltre rivaleggiava con quello di Asahina-san.

“Sigh...” “Oh...”

Finalmente avevamo terminato tutto quello che era necessario fare dall’anno precedente. Non avrebbe dovuto esserci nient’altro ancora in sospeso. Con il capitolo, chiuso alla fine, del cambiamento del mondo, la gita invernale che sconfinava nell’inizio di quell’anno era definitivamente finita, l’unica cosa ancora da fare era andare al tempio e ai santuari per la prima volta dell'anno.

Meh, Haruhi se ne uscirà presto con qualcosa di nuovo. Prima che succeda, questi giorni dovrebbero essere tranquilli.

Comunque, la viaggiatrice del tempo, che sembrava un angelo, non si era ancora svegliata. Non so che tipo di magia fosse stata usata su di lei, ma sembrava Shamisen in una stanza calda dopo avergli dato da mangiare. Essere messi a dormire in un sonno che sembrava molto felice, era in qualche modo crudele. Chiesi a Nagato di mettere un futon e vi appoggiai Asahina-san a dormire, mettendo una coperta di lana.

“Nagato, occupati di Asahina-san finché non si sveglia.”

Questa osservò l’ospite dormiente, quindi mi guardò per un istante ed assentì con la testa.

Nonostante mi fossi svegliato pronto ad agire, adesso ero molto stanco. La stanchezza accumulata della gita e del viaggio temporale, se non curata da un bel bagno ed un buon letto, non mi avrebbe permesso di alzarmi l'indomani alle nove. Le mie limitate riserve stavano lentamente esaurendosi, come un normale miracolo. Volevo fermare questo problema. Potete ben dire che quello che cinque persone riescono a fare in un mese è poca cosa rispetto a quello a cui sono passato attraverso.

Come il Tanabata di tre anni fa, quando iniziai ad essere il Signore-che-dorme-per-tre-anni, avrei potuto dire a Nagato di mettere una coperta sopra di me assieme ad Asahina-san. Ma, anche se penso che mi sarei addormentato all’istante appena mi fossi sdraiato, credo che nessuno vorrebbe che lo avessi fatto.

Una viaggiatrice del tempo che ogni tanto dorme a casa di un’aliena, niente male.

“A domani.”

“Ricevuto.”

Con il suo sguardo molto calmo, Nagato mi osservò inespressiva. I suoi occhi sereni sotto la sua frangia di capelli mi guardavano fissi.

“Grazie per il tuo aiuto oggi, Scusami se ti ho fatto passare tutto questo.”

Lo stesso per Asahina-san. La persona che ha fatto la maggior parte del lavoro è questa Nagato e la Nagato che era qui al Tanabata quattro anni fa.

“Nessun problema.”

Senza che la sua espressione cambiasse,

“Tutto è iniziato per causa mia.”

Fissai l’aliena finché la porta non fu completamente chiusa. Prima, mi ero chiesto se mai un sorriso si sarebbe mostrato sulla sua faccia, purtroppo – o per fortuna no –, dato che la delicata ed onesta faccia era impassibile come al solito. Ma penso che ci fosse qualcosa di diverso dal passato, l’avevo capito grazie ai miei occhi allenati.

Uscendo dal palazzo pedalai lentamente sulla mia bici verso casa, e mi addormentai appena toccai il letto dopo essere arrivato.

Penso che se ci si addormenta quando si è molto stanchi, si abbiano un gran numero di strani sogni felici. Trenta secondi dopo che mi svegliai, mi scordai completamente il sogno, ma l’umore che perdurava, mi diceva tutto quello che volevo sapere.

Una viaggiatrice del tempo e un’aliena che preparano pacificamente il thé insieme potrebbe lasciare di quest’umore.

Perciò, come quando scaricai Asahina-san dalle mie spalle, allo stesso modo mi liberai di tutte le preoccupazioni e passai un mese tranquillo.

Ma c’era ancora un problema.

Dopo aver visto quella faccia così carina dormire, questo problema mi era sfuggito dalla mente, ma anche se era stata addormentata, Asahina-san non si sarebbe dimenticata di quello a cui passammo attraverso io, Nagato ed Asahina-san (grande) il diciotto di dicembre. Dal suo punto di vista, lei aveva sentito che il tempo e lo spazio erano stati cambiati e non avrebbe saputo se crederci o meno.

Dopo essere tornata indietro nel tempo ed aver assistito alla scena orribile in cui “io” venivo accoltellato, era stata addormentata. Una volta che si fosse svegliata, non avrebbe voluto tornare indietro? – Questo è il problema.

Dal mio punto di vista, lei aveva già completato la missione molto bene, dato che aveva fatto soltanto quello che doveva fare. Soltanto che Asahina-san non l’avrebbe vista così. Adesso che ci penso, poco dopo la fine delle vacanze, Asahina-san aveva avuto molto spesso un’espressione assente ed era persa nei pensieri.

Questo fatto e quell’Asahina di quella domenica che mi invitò ad uscire malinconicamente erano connesse in qualche maniera. Aveva anche salvato un bambino con gli occhiali da un incidente automobilistico quel giorno. La segretezza di Asahina-san (grande) adesso aveva un’interessante implicazione. Chiunque facesse piangere Asahina-san meritava di essere pestato a sangue; questo è indiscutibile. Dopo aver riflettuto per un poco, mi sono chiesto: quante volte ho fatto piangere Asahina-san? La prossima volta che andrò su di un ring d’allenamento con Haruhi, praticherò un pò di boxe. Potrò apprezzare la sensazione di colpire le persone e di essere colpito.

Per dirla in due parole, è stata una buona cosa che Domenica, io ed Asahina-san fossimo andati a prendere del thé. Mi aveva permesso di pensare al futuro della SOS Dan ed era riuscita a sollevare Asahina-san dalla sua depressione. A dire la verità, non so cosa percepì, ma sembrava che avessimo avuto una comprensione reciproca. Non era necessario spiegare nel dettaglio, specialmente non ad Asahina-san.

Non ho mai parlato di John Smith davanti ad Haruhi. Allo stesso modo non ho mai fatto cenno ad Asahina-san dell’Asahina-san adulta; ha un significato simile. E’ la carta vincente da usare soltanto in caso d’emergenza.

Se sarà necessario usarla---

Bè, non voglio che tale momento arrivi.

……

…………


All’iniziò febbraio, il problema si ripresentò.

Appena il nuovo anno arrivò, l’atmosfera intorno alla scuola era cambiata. Ad esempio non si riusciva a trovare nessun ragazzo del terzo anno in giro. In quel periodo si stavano preparando per i loro test. Altra cosa, forse era questa la ragione, anche l’ora di studio libero sembrava più tesa. Ricordando l’anno precedente, anche io ero nella stessa situazione. Se i ragazzi del terzo anno non avessero studiato attentamente ed i risultati del test non avessero superato le scuole competitive del distretto, il preside, irritato, avrebbe costretto tutti a seguire corsi extra, oppure a sacrificare il festival culturale per fare esami simulati o simili. E dato che avrei dovuto passarci per due anni, era molto deprimente.

Parlando dei test, quelli che determinavano in che classe si sarebbe finiti, stavano per iniziare. La nostra scuola ne aveva due. Tra l'altro, la classe nove, quella in cui era Koizumi, era quella di matematica/fisica. Non sono sicuro se era dovuto al fatto che aveva qualche conoscenza importante, oppure al fatto che fosse davvero intelligente, comunque sono sempre sorpreso dal fatto che riuscì a trasferirsi in quella classe. Di sicuro non avevo studiato matematica e fisica sufficientemente per fare di queste due materie i miei corsi principali.

Dirottando temporaneamente i miei pensieri dall’inferno in cui mi trovavo al futuro, i test d’ammissione universitari. Perché non correvano un pò più lentamente i giorni che mi restavano da studente liceale? Di proposito non guardavo il calendario. Dato che provenivo dal diciotto di dicembre ero rilassato e senza pensieri.

Dopotutto non posso pensare ad un lavoro più pericoloso di quello ripristinare il continuum spaziotemporale.

Dato che ho completato tale lavoro senza intoppi, fatemi riposare per almeno un pò.

Nagato era tornata quella di sempre. La faccia sorridente di Asahina-san era finalmente ritornata.

Haruhi era un pò strana, ma sarebbe tornata all’improvviso la ragazza chiassosa di sempre.

In quel frangente, non ci sarebbe dovuto essere niente di cui preoccuparsi. E potevo ben dire che non ci volevo pensare. Ma , nella stanza del club, qualcuno voleva parlare di cose poco importanti, giudicandole importanti per lui. Era l’unico membro della brigata lasciato da solo con Haruhi, inutile durante la modifica dello spazio-tempo, l’esper Koizumi.

“Quindi ci sono due diciotto di dicembre, in cui sei stato diverse volte, interessante.”

Dopo l’incidente all’albergo misterioso in montagna, Koizumi si era divertito ad ascoltare l’esperienza che avevo avuto viaggiando nel tempo. Proprio come un nipotino intelligente che chiedeva una storia a suo nonno, mi aveva già chiesto diverse volte di raccontargli i fatti. Sembra che volesse davvero viaggiare nel tempo, quasi che mi invidiasse. Intendo, al ritorno dalla casa di Tsuruya-san, mi aveva chiesto accoratamente “Posso venire anch’io?”e “Non mi importa se non riuscirò a vedere il mio me stesso passato.” E cose così. Senza bisogno di dirlo lo ignorai completamente.

Ero in imbarazzo a causa della situazione di Nagato, perciò , anche se era tutto finito, continuavo a parlarne in maniera oscura. Alla fine non potei più tergiversare, dato che non volevo offenderlo troppo, gli parlai dell’incidente.

Quindi, come mi aspettavo, iniziò a spiegare allegramente. [Vedi disegno in fondo]

“Vedi, tutto ha avuto inizio quando Nagato ha cambiato il mondo all’alba del diciotto di dicembre.

In quel mondo, io, Suzumiya-san e Asahina-san eravamo normali persone. Hai passato tre giorni lì, quindi sei tornato tre anni indietro mediante il programma di fuga d’emergenza di Nagato……. No, aspetta, quattro anni adesso…… Lì hai incontrato la Nagato-san normale e sei ritornato di nuovo all’alba del diciotto di dicembre.”

Si, questo lo so. Sono stato li poco tempo fa, lo sai.

“Okay, pensa all’alba del diciotto di dicembre. Indichiamo con una ‘X’ il tempo in cui Nagato-san ha cambiato il mondo. Quando sei tornato dal Tanabata, quattro anni fa ad ‘X’, questa non era già più la ‘X’ originale.”

Cosa? E’ impossibile. Non ci può essere più di un ‘tempo’ nello stesso istante.

“No, questo è soltanto come lavora la nostra mente. E’ semplice, davvero. Se il mondo non fosse cambiato in ‘X’, Suzumiya-san non sarebbe scomparsa ed io non sarei diventato una persona normale. Se fosse stato così, non saresti dovuto tornare indietro nel tempo.”

Un paradosso ontologico. Si, li conosco.

“Ma questo mondo richiedeva che tu tornassi indietro per rimettere le cose a posto. Se non lo avessi fatto, il mondo avrebbe seguito il cammino sbagliato. Perciò tu sei tornato indietro nel tempo, e hai rimesso il mondo sul sentiero giusto. Altrimenti il tempo attuale non esisterebbe.”

“Disegniamo un diagramma. Potrebbe aiutarci.”

Sin dall’incidente della montagna, a Koizumi piacevano molto i diagrammi. Prendendo un pennarello cancellabile, iniziò a tracciare una linea attraverso la lavagna.

“Consideriamo che questa sia il mondo che segue il suo corso dal passato al futuro.”

La linea si fermava al centro della lavagna. Lì disegnò un cerchio e lo chiamò ‘X’.

“Questo è lo spazio-tempo originale. Qui, Nagato-san ha cambiato il mondo in cui era e da qui partono le tue memorie di quel mondo falso.”

Koizumi ricominciò a disegnare di nuovo. Questa volta non era una linea retta. Era una linea curva molto arrotondata che rappresentava quasi un cerchio verso destra che terminava dietro il punto ‘X’. Il diagramma adesso sembrava un germoglio tagliato a metà.

“Questo semicerchio è la memoria che hai dopo il diciotto. Il programma di fuga d’emergenza ti ha permesso di ritornare al tanabata di quattro anni fa, e da qui tu sei tornato di nuovo al diciotto di dicembre. Se Nagato-san fosse stata riportata al suo stato originale in questo punto, tutto sarebbe dovuto andare a posto, ma non funziona così penso.”

Non va bene perché Asakura Ryoko era li. Ma, in quel momento, non é stata soltanto Asakura ad intervenire, c’era anche il “me” del futuro, insieme a Nagato e Asahina-san (piccola). Cercammo di fare il possibile per riportare il mondo nel suo stato iniziale. Adesso che ci penso, é stato necessario più di un mese.

“E’ così. Ciò significa che tu hai salvato te stesso. E' –“

Il pennarello di Koizumi partì di nuovo dal punto ‘X’, questa volta una linea curva verso sinistra,

“- questa parte. La storia di questo mondo adesso. Nelle mie memorie ed in quelle di Suzumiya-san, tu sei caduto dalle scale e hai perso conoscenza, senza riprenderla sino al ventuno. Questo è già accaduto due mesi fa, quando tu sei riuscito a salvare te stesso.”

Dopo aver disegnato la parte sinistra della curva, Koizumi non fermò la penna. Continuò la linea che attraversò il punto ‘X’, fermandosi soltanto quando raggiunse la cima della lavagna. Appoggiò il pennarello facendo mezzo passo indietro, mi lanciò uno sguardo e fissò il diagramma con intenzione.

Sembrava il numero otto messo in orizzontale, sembrava il simbolo usato per indicare l’infinito (∞) con una linea nel mezzo. E’ molto facile da capire così. Il punto per cui passano tutte le linee è il punto al tempo ‘X’.

Io, che mi ero sempre detto che odiavo matematica e fisica, iniziavo lentamente a capire quello che intendeva Koizumi.

Il cerchio a destra era il tempo della mia memoria. Dopo una serie di eventi caotici, riuscii a tornare alla ‘X’ e fu qui che Nagato cambiò il mondo, fu anche lì che fui accoltellato.

Il cerchio a sinistra era il tempo che avevo perso. Era il tempo da quando avevo perso conoscenza dopo essere stato accoltellato sino a quando mi svegliai in ospedale. Questi tre giorni erano quel cerchio.

Ed entrambi i cerchi partivano da ‘X’…..

“Significa che ci sono due tempi ‘X’.”

Mi rispose semplicemente Koizumi.

“Se il mondo prima del cambiamento è ‘X’, allora dopo la modifica, lo possiamo cambiare ‘X*’.”

Koizumi, che aveva appoggiato il pennarello, guardò il suo grafico con interessamento.

“Senza un ‘X’, non ci può essere un ‘X*’. Perciò l’’X’ originale non è scomparso. Si può dire che i due tempi siano sovrapposti, quando si sono sovrapposti, si sono coperti. I vecchi dati sono stati soprascritti dai nuovi. Il primo ‘X’ è continuato per un pò, ma lui ed il mondo modificato che ne era risultato furono coperti dal ‘X*’, la seconda linea temporale. Ma non è scomparso, è ancora qui.”

“Non ho capito.”

Pensavo di non capire, mentre improvvisamente mi ricordai le parole di Asahina-san (grande).

Qualcosa circa l’avvenimento di un terremoto temporale più grande e più complicato.

“E’ come guardare due circuiti automobilistici separati sovrapposti. L’intersezione è come un incrocio sul piano bidimensionale. Se però aggiungiamo la terza dimensione è diverso. Anche se nel piano orizzontale sembrano intersecarsi nello stesso punto, sono a diversa profondità.”

Mi sfregai le tempie, pensando a cosa se ne sarebbe fatto di ciò un viaggiatore del tempo. Od un alieno, in questo caso.

“C’è anche un’altra possibilità che voglio condividere con te.”

Sono sicuro che dovrò ascoltare tutto ciò che dirà d’ora in poi.

“I ricordi che noi abbiamo ma che tu non hai…. quando cadesti dalle scale il diciotto, fino al tuo risveglio il ventuno, tre giorni dopo, potrebbero non essere mai esistiti.”

Non importa davvero se siano esistiti o meno. Inoltre, sono stato immobile nel letto per l’intero tempo.

“Si, è come hai detto te. Ti ricordi quello che ti ho detto tempo fa? Non si può eliminare la possibilità che il modo sia stato creato cinque minuti prima. Potrebbe essere che il fatto che tu sia stato raccolto da un’ambulanza e rimasto svenuto per tre giorni non sia mai successo. Puoi anche pensare che, da quando il mondo è stato cambiato la seconda volta il diciotto sino a quando non ti sei risvegliato il ventuno, questo lasso di tempo non sia esistito. Se questo fosse vero, allora le mie memorie e quelle di Suzumiya-san sono false, e siamo stati indotti a credere che siano vere, dopo che il mondo è stato ricostruito la sera del ventuno…..”

Ho detto che avrei ascoltato, ma non importa in che modo lo si guardasse, era ridicolo – non posso dirlo. Non è completamente impossibile. Il passato era stato riscritto per un anno intero, e questi erano soltanto tre giorni.

“Cambiando argomento, Suzumiya-san ha visto la realtà della ragazza ombra, adesso è in allerta per questo fatto.”

Chi? La persona che mi ha spinto giù dalle scale?

“Era Nagato-san.”

Non farmi ridere. In quel momento, Nagato non stava scendendo le scale con voi? Apparentemente io ero rimasto indietro.

“Si, questo è ciò che ricordiamo. Nagato-san non ti ha spinto direttamente. Ma è quella che ha costruito la storia di te che sbattevi la testa e rimanevi incosciente. E Suzumiya-san intuitivamente ha capito che non era stato un incidente. Naturalmente non sa che è stata Nagato-san. In realtà il perpetratore non era sulla scena del crimine. Ma Suzumiya-san non lo sa. Quello che sa è che per far in modo che le cose siano andate così, qualcuno doveva aver fatto qualcosa. Perciò il colpevole doveva nascondersi lì vicino.”

Koizumi sorrise con il suo sorriso vivace.

“Questa sorta di intuizione ha creato la ragazza ombra. Naturalmente tale perpetratore non esiste. Non c’è nessuna ombra misteriosa.”

Non mi puoi dire che Haruhi sospetta di Nagato basandosi solamente sull’intuito. Dopo che il mondo creato da Nagato è stato rimesso a posto dall’altra Nagato, questa ha cambiato le memorie di tutti. Ma posso credere che in qualche modo, Haruhi si sia accorta che c’era qualcosa che non andava, che c’era qualcuno, da qualche parte, che stava facendo qualcosa.

“E’ una teoria, che ho usato per rispondere alla tua domanda.”

L’allegro furfante si sedette sulla sedia ed improvvisamente aprì le braccia.

“In realtà io non so come le linee temporali siano state create e i paradossi risolti. Ma il modo d’agire di Asahina-san, proveniente dal futuro? Perciò adesso ti faccio una domanda. Se potessi tornare nel passato e cambiare la storia in modo che non succeda un evento negativo, lo faresti?”

Improvvisamente pensai ad Asahina-san (grande) nella notte del Tanabata. Quando Haruhi e Koizumi erano finiti in una scuola differente, Asahina-san faceva parte del club di calligrafia, ed una Nagato con gli occhiali era stata creata, io premetti il tasto ‘Enter’ sulla tastiera, ed avvenne il secondo terremoto temporale di li a poco. L’“io” del passato seduto sulla lunga panchina del parco.

L’“io” che aiutò la Haruhi delle scuole medie a disegnare quella figura.

Se fossi andato in quell’istante, mi piacerebbe sapere quello che sarebbe successo. Se avessi detto loro quello che sarebbe successo, non avessi permesso ad Haruhi di fare il film, non avessi dato nessun problema a Nagato, ecc, e avessi dato loro qualche avviso.

Potevo soltanto stringermi nelle spalle, perché non c’era altro da fare.

“Sì, non lo so.”

Se avessi la possibilità di farlo, direi di farlo prima di poterci pensare. Lo so che la testa è difficile da usare, perciò lasciamo che sia il corpo ad agire. Ho sempre fatto così fino ad adesso, so che lo farei anche in questo caso.

“Ma nonostante tutto, non puoi andare a spasso per il tempo liberamente, specialmente se noi non veniamo influenzati direttamente.”

Peccato, volevo portarti con me la prossima volta.

Anche se i tuoi occhi sembrano quelli di Shamisen quando ha fame nel cuore della notte , non mi importa. Vai a pregare Asahina-san, quella adulta. Non ho idea di dove la potresti trovare. L’unica cosa che ti posso dire è di ricordarti di portare le pillole contro le vertigini.

Koizumi, depresso, scosse la testa e iniziò a giocare a Shogi da solo. Io continuai a leggere la mia rivista di manga come prima, la stanza del club era ritornato un luogo pacifico. Stavo giusto pensando così, quando…..

“Scusate il ritardo!”

Con queste parole la porta venne aperta con un calcio. Il protagonista principale del caos fece la sua entrata, la sua uniforme ed i suoi capelli mossi incantevolmente e liberi al vento. Il signore di questa stanza, Haruhi, teneva in mano un sacchetto di un supermercato, la sua faccia che sorrideva compiaciuta.

“Il negozio qui vicino non ha questi snack, quindi sono dovuta andare in fondo alla collina per prenderli. Ahh! Sto congelando.”

C’era una stufetta elettrica nell’angolo della stanza, perciò vi avvicinò velocemente le mani per scaldarsele. Dietro il comandante della brigata c’erano Nagato ed Asahina-san. Entrambe trasportavano il suo stesso tipo di cose.

“……”

Nagato chiuse silenziosamente la porta.

“Um, che cosa dovremmo fare adesso?”

Asahuina-san, confusa, alzò la testa. Haruhi rispose con zelo,

“Te lo devo anche dire? Mikuru-chan, lo sai che giorno è oggi? Non avrai comprato tutte queste cose senza sapere perché, vero?”

“Il tre di febbraio, ma cosa…….?”

“E’ il Setsubun della primavera! Setsubun della primavera!” [Setsubun è il giorno precedente all'inizio di ogni stagione, quello di primavera è celebrato il 3 Febbraio secondo il calendario lunisolare asiatico. In questa festività,si ha l'usanza di lanciare semi di soia contro qualcuno travestito da Oni, pronunciando la frase Oni wa Soto; Fuku wa Uchi (Vai via ogre! Vieni qua felicità!) Dopo il lancio dei semi, i membri della famiglia raccolgono tanti semi quanti sono i loro anni, in modo da portare fortuna per tutto l'anno a venire.]

Haruhi tirò fuori dal sacchetto un pacco sottovuoto di cibo.

“Mi fai arrabbiare Mikuru-chan. Non lo facevi anche tu quando eri piccola? Oggi è il Setsubun, e se è Setsubun, è naturale che tu voglia lanciare i fagioli di soia e mangiare Eho-Maki.” [uno speciale sushi arrotolato lungo circa 20 cm che si deve mangiare rivolti verso una ‘direzione fortunata’ in base al segno zodiacale dell'anno in questione, senza dire una parola. Se si fa ciò si ha fortuna negli affari, longevità e salute.]

L'Eho-Maki è davvero una tradizione locale. Insomma, era un capitano di brigata che segue rigidamente le piccole festività tradizionali delle quattro stagioni. Ora la SOS Dan, non era più ‘La brigata di Suzumiya Haruhi per portare più eccitamento nel mondo’ ma ‘La brigata di Suzumiya Haruhi per celebrare tutti i festival meno conosciuti’. Non è una bugia.

“Che cosa è questo, un lemniscato di Bernoulli?” [Il lemniscato, è una curva polare la cui forma più comune è il luogo dei punti le cui distanze da due punti fissati chiamati foci (distanti tra di loro di una lunghezza 2a) è la costante a2 (praticamente è il simbolo dell’infinito ∞)]

Subito, Haruhi aveva notato il disegno che aveva fatto Koizumi sulla lavagna. Guardò il sentiero che avevo fatto lungo lo scorrere del tempo, il suo sguardo simile a quello di un genitore che tiene d’occhio il suo bambino.

“Non può essere. Che formula ha questa rappresentazione?”

“L’ho disegnata per divertimento.”

Con calma, Kozumi si alzò e cancellò la figura dalla lavagna.

“L’ho disegnata per passare il tempo, non serve che ci pensi su.”

Bugia enorme.

“Ah, ho capito.”

Haruhi ci cascò facilmente, perché la cosa non aveva importanza. Mi tirò il sacchetto, dopo il volo atterrò sulle me mani. Era una borsa piena fino all’orlo di semi di soia tostati.

E’ Setsubun! E’ per questo che dobbiamo spargere i semi di soia – era questo che stava pensando Haruhi durante tutto l’intervallo per il pranzo. In quel momento, Haruhi aveva urlato: “Mi sembrava di essermi dimenticata qualcosa! Sì, oggi è Setsubun!”

Forse se ne era ricordata grazie al pranzo di Taniguchi, che era sushi. Appena aprì il cestino del pranzo, lui iniziò a dire, “Ehi, ehi, che diavolo è questo? Da dove ne viene?” irosamente.

“Te lo hanno fatto con buone intenzioni, non essere schizzinoso.” risposi. Ma nel profondo del cuore ero d’accodo con lui e non approvavo chiunque avesse fatto un tale pranzo.

Almeno coprilo dopo averlo tagliato, non permettere ad Haruhi di vederlo.

“Adorare soltanto le culture straniere non va bene, lo sai. Devi rispettare le tue tradizioni e divertirti mentre le mantieni in vita. E’ un peccato se le ignori. Senza di esse, metà del divertimento se ne va. Le persone che si dimenticano delle proprie radici, seguiranno delle strade sbagliate!”

Calma. Aspetta. Possibile che stia pensando essere sulla strada giusta? La mia opinione è che tu saresti in grado di andare in una strada a senso unico in senso vietato.

“Di che stai parlando? Io ho sempre cercato di seguire la strada del re come mio obiettivo. Perciò faccio tutto quello che posso. Kyon, ti sei anche scordato che oggi era Setsubun, vero? E’ difficile da perdonare.”

Sono quasi sicuro che te ne eri scordata anche tu. No, quando stavo per dire questo l'ora di studio libero terminò e Haruhi iniziò a prepararsi immediatamente.

Le uniche cose di cui ha bisogno adesso sono i semi di soia e l'Eho-Maki. Se li può trovare da sola. Fortunatamente fui chiamato dal nostro professore responsabile, Okabe-sensei, per fare delle commissioni. Koizumi aveva il turno delle pulizie. Perciò Haruhi poté prendere con lei soltanto Nagato ed Asahina-san. Dopo la scuola, loro tre se ne andarono. Adesso erano finalmente tornate indietro. Questo era grosso modo quello che era successo.

Potevamo semplicemente mangiare gli Eho-Maki rivolti verso la direzione fortunata dell’anno, ma i semi di soia avevano la loro specifica funzione.

“Quindi, dove dovremmo lanciare i fagioli?”

Aprii una borsa e feci questa domanda, mentre portavo i fagioli verso la mia bocca. Sarebbero stati buoni con una pò di the, come snack.

“Se lo facciamo qui dentro, poi sarà un problema ripulire il tutto, è meglio non farlo.”

“Qualsiasi posto va bene.”

Harui mosse i suoi occhi vivaci e disse: “Oh, si! Buttarli dal terrazzo più alto della scuola nel cortile è una buona idea, vero? I semi che finiranno a terra diventeranno cibo per gli ucceli, non c’è bisogno di ripulire.”

Continuando Haruhi dichiarò: “Abbiamo già le ragazze che possono fare le ‘Figlie fortunate’ perciò facciamolo in grande scala.” [L’usanza di lanciare i semi di soia tostati deriva dalla credenza che se sono lanciati da una ragazza fortunata abbiano il potere di allontanare gli orchi.]

Il leader della SOS Dan fissava Asahina-san, che stava leggendo con attenzione sul pacchetto, e Nagato, che si era già messa a leggere il suo libro poliziesco.

Se ci fosse stata una gara per decidere chi fossero le migliori ‘figlie fortunate’, quelle che avrebbero vinto la prima posizione sarebbero state probabilmente loro due. Tralasciando il tutto, questo tipo di avvenimento, ‘Lanciare i fagioli e scacciare i demoni’ era loro alleato. Asahina-san poteva recitare, mentre Nagato li avrebbe scacciati sul serio.

Venimmo trascinati dietro Asahina-san dalla persona che la stava tirando, Haruhi, raggiungendo finalmente il terrazzo più alto. Qui seguimmo le istruzioni ed iniziammo a lanciare i fagioli. I lanciatori erano le tre ragazze, questo era un ordine. Koizumi ed io eravamo responsabili del rifornimento dei fagioli quando questi scarseggiavano. Seguendo le sue istruzioni, stranamente, riuscimmo a fare le cose discretamente.

Quando iniziammo, gli studenti sotto non sapevano quello che stava succedendo e corsero intorno come insetti che cercavano di salvarsi. Ma prima che passasse un minuto, i ragazzi tornarono a gruppi di due o tre ed iniziarono litigarsi i fagioli, Asahina-san e Nagato li stavano buttando come fossero monete. Gli studenti tendevano ad evitare i fagioli che lanciava Haruhi e le sue forti mani, considerando che venivano lanciati come se fossero stati sparati da una pistola. Per questo i ragazzi si muovevano all’unisono, andando a sinistra e a destra nello stesso tempo.

“State fermi e combattete!” disse Haruhi lamentandosi.

“Hei, se avessimo vestito Mikuru-chan con un costume da sacerdotessa, avremmo potuto fare un pò di soldi. Anche se avessimo chiesto soltanto 100 yen ciascuno avremmo fatto una bella sommetta, vero?”

Se l’avessimo vestita con quel costume, sarebbe diventata improvvisamente molto popolare, ma non c’è da preoccuparsi. Il Cosplay è limitato nella camera del club.

“Whew, Fuku wa uchi – Uhmm, si Fuku wa uchi—“ [Vieni, fortuna, vieni fortuna. La prima parte della frase “Oni wa soto!”che significa ‘Via demoni!’ non viene pronunciata da Haruhi perché vuole essere gentile con i demoni]

Osservai Asahina-san che lanciava freneticamente i semi di soia e la sempre silenziosa Nagato spargere i semi dal terrazzo. Naturalmente, una foto di esse vestite in costume da sacerdotesse mi attraversò la mente, e risposi ad Haruhi: “Io dico 500 yen ciascuno.”

In ogni caso , stavano urlando ‘Fuku wa uchi!’ (Vieni fortuna!), soltanto una parte della frase tradizionale, questo perché prima…

“Bene, dato che ho letto ‘Naita Akaoni’ [Naita Akaoni è una storia per bambini di due demoni buoni, un demone rosso ed uno blu, che volevano essere amici degli uomini, che scappavano sempre alla loro vista] ho promesso che se mai avessi mai incontrato un demone, sarei stata gentile con lui. Certamente il demone rosso ha pianto tanto. Se avessi visto questa nota, sarei voluta andare volentieri a casa sua a bere il thé e mangiare i dessert...”

Haruhi, che era completamente dalla parte dei demoni, iniziò questo discorso con uno sguardo serio nei sui occhi.

“Hmm? Ascolta. Se mai incontrerai il demone blu, devi essere gentile con lui. Le nostre porte sono sempre aperte per tutti, anche alle persone che in realtà non lo sono.”

Se non facciamo attenzione, la fortuna continuerà ad entrare, e va bene. Ma se non permettiamo a niente di uscire, ho la sensazione che qualcosa si gonfierà fino ad esplodere, come una borsa della spesa.

Comunque ero d’accordo con Haruhi sulla parte del demone blu.

Forse perché mi ricordò che avevo pianto anch’io quand’ero bambino su questa storia. O forse perché Nagato era qui che stava lanciando i semi con una cruda maschera da demone sul lato della sua testa. Mi stavo domandando perchè quella ragazza che per metà ascoltava Haruhi e per metà leggeva, si era interessata di una maschera fatta di carta. La aveva raccolta, osservata come l’avrebbe fatto uno scanner ed infilata in testa.

Forse perché la frase di Haruhi ‘le persone che in realtà non lo sono’ aveva toccato il suo cuore. – era soltanto un’invenzione della mia immaginazione.

Dopo che Asahina-san e Nagato avevano finito di buttare i semi di soia, tornammo nella stanza del club e ci preparammo a mangiare l'Eho-Maki. Dopo aver cercato la direzione fortunata dell’anno su internet, Haruhi divise il cibo.

“Non parlate prima di aver finito. Qui, tutti in piedi, guardate questa direzione e mangiate.”

Cinque persone stavano in piedi guardando tutte nella stessa direzione, formando una linea e senza nessun suono iniziarono a divorare l'Eho-Maki. Ci mettemmo un pò; Haruhi e Nagato lo finirono in due o tre morsi, ma Ashina-san, che teneva il sushi come un castoro con due mani, lo assaporò.

Pregai che non ci fosse la stessa cosa per cena.

I semi rimanenti furono messi in un piatto e finirono nel mio stomaco ed in quello di Haruhi, insieme al thè che preparò Asahina-san. Setsubun è in realtà una festa per mangiare, sapevo qualcosa di nuovo, adesso.

Dopo tutto ciò, Haruhi avrebbe dovuto essere soddisfatta. Ma, stranamente, si richiuse in se stessa nei giorni seguenti. Come ho detto prima non era una vera e propria malinconia, il Setsubun aveva dimostrato che lei stava bene. Ma proprio per questo non sapevo che fare, non mi sentivo tranquillo.

Tra l'altro, sembrava che soltanto io mi fossi accorto di questa malinconia. Tralasciando Taniguchi e Kunikida, che erano senza speranza, neanche Koizumi, autoproclamatosi esperto di Haruhi, l’aveva notato.

Era certamente strano.

Mi ero scervellato, ma non potevo continuare a pensarci.

Accadde una cosa molto più strana strana e non la smetteva di rimanere strana come l’umore di Haruhi, prendendo la forma di quello che potrete vedere coi vostri occhi.

Come ho detto prima, avevo detto a Koizumi che non l’avrei portato con me nei miei viaggi nel tempo, e dicevo sul serio. Non volevo andare nel passato adesso, lo avevo fatto molte volte, e non c’era ragione di farlo in quel momento.

Potevo aggrapparmi a quel desiderio patetico? Bhè, speravo di si.

Quellavolta, la persona che sarebbe tornata indietro nel tempo non sarei stato io. Non mi sarei allontanato da quella linea del tempo, neanche di un passo. Ma, anche se avevo sperato diversamente, fui risucchiato ancora in quel disturbo temporale.

Quella persona comparì dentro l’armadio delle scope nella stanza del Club di Letteratura.