Suzumiya Haruhi ~ Italian Version:Volume 2 Capitolo 2

From Baka-Tsuki
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Capitolo 2[edit]

Era già autunno e per qualche ragione faceva davvero fresco. Era come se il pianeta stesso avesse sbagliato le stagioni e si fosse dimenticato di portare l’autunno in Giappone. La calura estiva si era infinitamente prolungata. A meno che qualcuno non avesse fatto un “home run”, difficilmente sarebbe finito presto. E anche se fosse successo, la sensazione era che, quanto prima, l’autunno sarebbe stato spodestato dall’inverno.

“Potrebbe già essere troppo tardi.” disse Haruhi, così preparammo le cartelle e andammo via da scuola. Corse come una matta giù per il pendio tortuoso.

Dove crede di andare? Capirei se fossimo diretti al gruppo di studio dei computer visto che, dopo tutto, siamo un club misterioso che è esistito per sei mesi senza che nessuno sappia ancora il motivo per cui è stato fondato. Essere sbattuti fuori, sarebbe la fine più logica.

Scendemmo giù dalla collina e saltammo sul metrò. Tre fermate dopo, arrivammo nel quartiere con il sentiero dei ciliegi, dove io ed Asahina passeggiammo insieme una volta. Qui c’era un supermercato e molti negozi, per questo era molto affollato.

“Eccoci arrivati.” Haruhi finalmente si fermò ed indicò un negozio di elettronica.

“Ok.” risposi.

Forse ha intenzione di estorcere al negozio l’attrezzatura necessaria per girare il film. Chissà, cosa avrà in mente?

“Voi due aspettatemi qui, mentre io vado a contrattare.”

Haruhi mi gettò la sua cartella ed entrò in quel negozio di con le pareti a specchio senza esitazione. Asahina si nascose dietro di me, sbirciando in continuazione verso quel posto, illuminato a giorno da un’apposita attrezzatura. Era come una timida scolaretta delle elementari che, per la prima volta, andava a casa di un amichetta. Guardando Haruhi di schiena che agitava le braccia mentre parlava con il responsabile, il mio desiderio di proteggere Asahina divenne sempre più forte. Se Haruhi avesse avuto intenzione di farle uno dei suoi scherzetti, avrei preso Asahina sottobraccio e sarei corso via subito. Attraverso il vetro la vedevo parlare, indicare prima le attrezzature, poi sé stessa e poi il responsabile del negozio, che nel frattempo continuava ad annuire. Mi chiesi se avessi dovuto avvertirlo di non crederle così facilmente. Dopo un pò, Haruhi si girò e ci indicò; noi eravamo già pronti a filarcela se qualcosa fosse andato storto. Poi sorrise entusiasta e, agitando le braccia, continuò la sua presentazione.

“Cosa sta facendo…?” chiese Asahina, dietro di me, mentre tirava fuori la testa e la nascondeva subito. Se anche lei che proveniva dal futuro non conosceva la risposta, non era certo possibile che io la potessi sapere.

“Chissà? Forse sta cercando di farsi dare la loro miglior telecamera gratis.”

E’ il genere di persona che potrebbe farlo senza batter ciglio. Dato che crede di essere al centro dell’universo e che tutto il resto le giri intorno.

“Che seccatura.”

Avevo già fatto un discorso simile con Nagato in precedenza.

Haruhi crede che i suoi valori e giudizi siano legge. Non considera le opinioni altrui e non riesce a capire che gli altri potrebbero pensarla diversamente da lei, o meglio, non le è mai venuto in mente che da sempre il suo modo di pensare possa essere completamente diverso dagli altri. Se qualcuno volesse riuscire a viaggiare nel tempo gli basterebbe mettere Haruhi su una navicella spaziale. Dato che probabilmente non gliene fregherebbe un bel niente della Teoria della Relatività.

Quando ne parlai a Nagato, l’aliena silenziosa mi rispose soltanto: “Questa tua considerazione potrebbe essere corretta.” Lei ci vedeva un significato. Ad altri Suzumiya Haruhi era una beffa.

“Oh, sembra che abbiano finito.” Il sussurro di Asahina, mi riportò alla realtà.

Haruhi uscì dal negozio di elettronica soddisfatta, con una piccola scatola in mano. Sul lato c’era una foto del prodotto con la marca. Se non mi sbagliavo, sembrava proprio una telecamera.



Quale minaccia aveva usato per intimidire la controparte? Aveva forse minacciato di dare fuoco al negozio? O di iniziare una campagna di boicottaggio? O magari di mandargli dei fax per tutta la notte, come dispetto? O di fare una scenata di fronte a tutti? Li aveva forse minacciati di farsi saltare in aria insieme al negozio?

“Non essere ridicolo, non ricorrerei mai a simili ricatti.”

Camminava felice sotto il corridoio di vetro del centro commerciale.

“Il primo passo è stato fatto! E’ stato fin troppo facile!”

Fui costretto a portare la telecamera mentre la seguivo. Guardandole i capelli che ondeggiavano sulla sua schiena, le chiesi: “Come hai fatto a farti dare un oggetto tanto costoso? Hai forse scoperto un segreto del negoziante?”

Veramente, le prime parole che aveva detto Haruhi fuori dal negozio furono: “Ce l’abbiamo fatta!”

Se il commerciante aveva tanta voglia di dar via le cose, mi sarei messo subito in fila anch’io. Quindi ti prego, dimmi la formula magica che hai usato!

Haruhi si girò e sorrise: “Niente, davvero! Gli ho detto che volevo fare un film e che avevo bisogno di una telecamera e lui ha risposto ‘Okay’. Tutto liscio come l’olio.”

Sentivo che se anche in quel momento tutto era liscio come l’olio, non sarebbe finita bene. Forse mi stavo preoccupando troppo?

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“Non darti troppa pena, ritieniti solo fortunato di essere il mio sottoposto e tutto andrà bene!”

Sfortunatamente fino ad allora, come già da quella primavera, ero ancora inquieto, come se avessi dovuto imbarcarmi su una nave di nome Titanic. Avrei voluto mandare il segnale di S.O.S., ma sfortunatamente non conoscevo il linguaggio Morse, e per di più non ero il genere di persona che è felice di essere chiamato sottoposto.

“Ok! Adesso il prossimo negozio!”

In mezzo al’andirivieni di gente, Haruhi agitava le braccia e proseguiva a grandi passi. Mi scambiavo delle occhiate con Asahina e mi affrettavo per riuscire a seguirla.



La visita successiva fu ad un negozio di giocattoli e modellini. Come prima, io ed Asahina fummo lasciati fuori, mentre lei entrò a negoziare. Iniziavo a capire quello che stava facendo, visto che ogni volta indicava fuori verso di noi ed in particolare verso Asahina. Se avevo visto giusto, la stava usando come mezzo di contrattazione. Credo che Asahina non lo avesse ancora capito, mentre osservava incuriosita un mappamondo esposto in una vetrina.

Poco dopo, Haruhi uscì con un enorme scatola. Cos’era stavolta?

“Un arma,” rispose e mi cacciò in mano anche questa. La osservai attentamente e vidì che era un modellino in plastica a forma di pistola. Cosa ha in mente di farci con questa?

“Ci servirà per le scene d’azione, ovvero per le sparatorie! Uno scontro intenso è l’ingrediente fondamentale per ogni film d’intrattenimento. Se possibile, vorrei far saltare in aria un intero edificio. Sapete dove vendono gli esplosivi? Chissà se il negozio di armeria li ha.”

Come diavolo faccio a saperlo? Almeno so che non li troverai al discount o via internet. Forse ne hanno un po’ giù in miniera … Avrei quasi voluto dirglielo ma scacciai velocemente questo pensiero, perché probabilmente ci sarebbe andata nel cuore della notte, e avrebbe rubato da sola la dinamite e le micce.

Abbassai i pacchi della telecamera e del modellino e scossi la testa.

“Cosa ci dovremmo fare con questa roba?”

“Prima di tutto le porti a casa e poi domani nell’aula del club. Sarebbe un pò un problema riportarle a scuola adesso.”

“Io?”

“Si, tu.”

Incrociò le braccia e mi guardò con benevolenza. Un sorriso visto di rado in classe e riservato solo alla SOS Dan. Ogni volta che Haruhi sorrideva in quel modo, io mi dovevo sempre occupare del resto. Cos’ero io per lei?

“Scusate…”

Educatamente, Asahina alzò la mano.

“Io cosa dovrei fare…?”

“Puoi andare a casa, Mikuru. Il tuo lavoro per oggi è finito.”

Asahina strizzò gli occhi, sembrava esser appena stata posseduta da una volpe. Dato che oggi Asahina aveva solo seguito alla cieca me e Haruhi, si chiedeva per quale motivo fosse venuta, anche se io potevo immaginare cosa aveva in mente Haruhi.

Questa camminava con vigore, come un istruttore di ginnastica, e ci portò alla stazione. Sembrava che l’attività di oggi fosse terminata. Il bottino includeva una telecamera ed un modellino di una pistola. Piuttosto che con abili negoziazioni, probabilmente Haruhi li aveva ottenuti in maniera poco ortodossa. La spesa era stata zero. In altre parole ce li avevano dati gratis.

C’era un proverbio che diceva, “Non c’è niente di più terrificante di qualcosa che non c’è bisogno di pagare.” Il punto era che Haruhi non se ne preoccupava affatto. Se qualcuno conosce qualcosa che la spaventa, è pregato di dirmelo.

Il giorno dopo, oltre alla mia cartella, dovetti portare su per la collina le altre borse.

“Hey, Kyon! Cosa stai portando? Dei regali per qualche studentessa modello?”

Era Taniguchi che stava correndo verso di me, un compagno di classe mio e di Haruhi, un semplice organismo unicellulare, nonché un normale studente liceale come tanti altri. Normale è un’ottima descrizione per lui. La normalità per me era diventata merce rara, dato che questa parola rappresenta la magia del linguaggio utilizzato nella realtà.

Esitai un attimo, poi diedi la borsa più leggera a Taniguchi.

“Che diavolo è questa, una pistola giocattolo? Non sapevo avessi quest’hobby.”

“Io non c’entro, è di Haruhi.”

Spiegai tutto brevemente a Taniguchi, che comunque non aveva tutti i torti a considerarlo uno strano hobby.

“E’ difficile immaginare Suzumiya che lo smonta, lo rimonta e poi lo ritira.”

Anche io lo trovavo difficile da credere, ma chi altri se non Haruhi avrebbe potuto farlo? E’ bene che voi sappiate che quando ero piccolo, cercai di montare un robot giocattolo, ma, non importa quanto ci abbia provato, semplicemente non riuscii a mettere insieme correttamente i pezzi, così lo gettai via, frustrato.

“Deve essere dura per te!” disse Taniguchi in un modo che non suonava per niente comprensivo,“Fino ad ora l’unico in grado di proteggere Suzumiya sei stato tu. Posso assicurartelo, quindi faresti meglio a restarle accanto.”

Di che diavolo stai parlando? Non ho assolutamente intenzione di starle vicino! L’unica a cui vorrei stare vicino è Asahina. Credo che tutti penserebbero come me.

Taniguchi ridacchiò, come un gremlin.

“Ah, ma non sarebbe giusto, dopo tutto lei è l’angelioletto della North High, il conforto per i cuori di tutti i ragazzi. Se non vuoi farti linciare da metà della scuola è meglio che tu stia attento. Non penso che ti piacerebbe farti pugnalare alle spalle da me, vero?”

Bene, allora passerò alla seconda in classifica, Nagato.

“Non andrebbe bene comunque. Non si direbbe ma ha molti ammiratori segreti. A propositocome mai non si mette più gli occhiali? E’ passata alle lenti a contatto?”

“Hmm… perché non lo chiedi direttamente a lei?”

“Chiederglielo? Fino ad adesso, qualsiasi cosa le dicessi, mi ha sempre ignorato. Tutti nella sua classe credono fermamente che una sua sola parola possa cambiare il corso della giornata.”

Smettetela di trattarla come un dio. Che scaramanzia è mai questa? Forse non è una persona comune, ma per i suoi standard è abbastanza normale. Anche se non so esattamente quali siano i suoi standard.

“Ad ogni modo ti vedo davvero bene con Suzumiya. Solo tu sei in grado di sostenere una conversazione decente con quell’idiota. Quindi non fartela scappare e non fare troppo caso ai suoi difetti. Oh già il festival culturale si avvicina, qual è il grande evento che state preparando?”

“Non me lo chiedere.”

Non ero il portavoce della SOS Dan, ciò nonostante Taniguchi, continuò,”Anche se lo chiedessi a Suzumiya, lei mi risponderebbe in modo enigmatico, e se la prendessi nel momento sbagliato, mi potrebbe sbranare. Lo stesso vale per Nagato Yuki, non caverei un ragno dal buco, qualsiasi cosa le chiedessi, mentre Asahina è off-limits, visto che sarei linciato dai suoi fans se provassi rivolgerle la parola. Così alla fine devo per forza chiederlo a te.”

E’ davvero bravo a trovare delle scuse. Secondo lui io sarei il “signor bravo ragazzo”. “Non dovrei? Sembri il tipo di persona che continuerebbe a camminare al suo fianco, pur sapendo che più avanti vi aspetta un dirupo.”

Quando arrivammo davanti al cancello della scuola, strappai di mano la borsa a Taniguchi, mentre ormai ero visibilmente irritato.

Non so cosa ci si possa aspettare dalla pazzia di Haruhi, sicuramente nulla di buono. Tuttavia non sono l’unico ad aver intrapreso questo viaggio pericoloso con lei. Ci sono almeno altri tre al mio fiaco. Due sanno probabilmente badare a loro stessi, mentre Asahina era in grave pericolo visto che non sa cosa aspettarsi. Non sembra per niente provenire dal futuro. Ma fa parte del suo fascino.

“Ed è proprio per questo,” spiegai a Taniguchi, “Che qualcuno deve proteggerla.”

Ah, più o meno è quello che ci si aspetta di sentirsi dire dal protagonista. Anche se la sto solo proteggendo dalle molestie sessuali di Haruhi. Tutto qui.

Continuai con calma, “Dato che mi è stata data questa possibilità, devo proteggerla. Non mi importa cosa dicono i suoi fans, sei il benvenuto se vuoi formare un alleanza di gentiluomini o qualcosa del genere.”

Taniguchi continuò a ridacchiare come un gremlin.

“Fai attenzione a quello che fai, visto che ogni mese è un nuovo mese.”

Dopo questa sorta di ricatto, che solo un ladro che sta cospirando qualcosa userebbe, Taniguchi attraversò l’entrata della scuola.

Con le mie borse, mentre mi dirigevo verso il corridoio della nostra classe, vidi Haruhi che riempiva il suo armadietto di roba. Proseguii e misi la telecamera e la pistola giocattolo nel mio armadietto in acciaio inossidabile.

“Kyon, oggi saremo molto impegnati.”

Senza nemmeno salutare, Haruhi sbatté l’antina del suo armadietto e mi sorrise calorosamente come i primi giorni di primavera.

“Mikuru, Yuki e anche Koizumi, non accetterò lamentele da nessuno di voi! Il copione del film ce l’ho quasi tutto in mente. Lo sento persino rimbombare in testa, tutto quello che dobbiamo fare adesso è trasporlo sullo schermo.”

“Davvero?”

Risposi con nonchalance entrando in aula. Il mio posto era il secondo a partire dal fondo della fila. Sin dall’inizio delle lezioni cambiammo posto diverse volte, ma non mi era mai capitato l’ultimo posto, visto che Haruhi finiva sempre dietro di me. Iniziai a pensare che fosse un pò troppo insolito per essere un caso, ma volevo credere che fosse soltanto una coincidenza.

Se non continuassi a ripetermelo, la parola ‘coincidenza’ perderebbe di significato, sicuramente sono troppo buono. Di certo chiunque abbia a che fare con Haruhi, penserebbe la stesse cose. Mi sento come un centrocampista incaricato di intercettare le palle che arrivano da entrambi i lati, mentre Haruhi è un super-attaccante che corre in fuorigioco verso la porta. E’ talmente in fuorigioco che il difensore più vicino corre chilometri più avanti di lei e, anche se riuscisse a prender palla, il guardalinee non potrebbe far altro che alzare la bandierina del fuorigioco. Haruhi direbbe senz’altro che il guardalinee si era sbagliato. Di sicuro direbbe che c’è qualcosa che non va nel regolamento e continuerebbe prendendo palla, correndo in porta e dichiarando di aver fatto goal. Visto che ragiona così penso sia meglio che non si avvicini al rugby. Il miglior modo di affrontare il suo atteggiamento sconsiderato, è far finta che non sia successo nulla e abbandonare silenziosamente la scena del delitto. Oppure rinunciare a combattere e obbedire ai suoi ordini. Oltre a me, molti altri compagni di classe hanno scelto la prima opzione.

Così, dopo la sesta ora, nonostante ce ne fosse un’altra dopo, il professor Okabe e gli altri studenti non ebbero nulla da ridire riguardo la sedia vuota dietro di me. Non lo avevano notato? O avevano scelto di non farlo? O forse non si preoccupavano di perder tempo a darsi pena per queste cose? Ad ogni modo tutti convenivano che fosse meglio lasciarla per conto proprio, quindi il problema non sussisteva. Camminai verso l’aula del club con un presentimento sinistro, portando le borse con le scatole, ma mi fermai prima di entrare. Pensavo di aver sentito qualcosa. Gli “Ahh!” erano i dolci gridolini di Asahina, mentre i “Waah!” erano gli agghiaccianti strilli di Haruhi. Ancora una volta. Se in quel momento avessi aperto la porta, avrei certamente visto una scena molto piacevole, ma da uomo onesto, repressi i miei desideri e aspettai fuori in silenzio. Dopo circa cinque minuti i dolci gridolini di resistenza cessarono, alla fine era sempre Haruhi a tenere le mani sui fianchi e ad avere un sorriso trionfante. Come un coniglio non sconfiggerebbe mai un serpente, non c’era modo che Asahina sconfiggesse Haruhi.

Bussai.

“Entra!”

L’energica risposta rimbombò oltre la porta. Cercai di indovinare il contenuto delle borse di carta che si era portata stamattina, mentre aprivo la porta ed entravo. Come immaginavo mi accolse il sorriso trionfante di Haruhi, anche se ormai quell’espressione mi infastidiva parecchio. Volsi lo sguardo verso la persona seduta davanti a lei su una sedia in ferro, e sentii immediatamente salirmi la temperatura. Là seduta c’era una cameriera da cafè, che mi guardava con occhi pieni di lacrime.

“...”

I suoi capelli erano un pò spettinati, abbassò lo sguardo e rimase in silenzio come Nagato. Haruhi le aveva legato i capelli con due code. Paradossalmente Nagato non era nei paraggi.

“Allora, come sta?” mi chiese Haruhi sbuffando.

Con che faccia hai il coraggio di chiedermelo come fosse tutto merito tuo? La grazia di Asahina è un dono del cielo…

Infatti pensavo che quel costume le stesse benissimo. Mi chiedevo cosa ne pensasse Asahina. Avrebbe approvato questi miei pensieri, vero? Però, la sua gonna non era un pò troppo corta? Come del succo di frutta puro al cento per cento, la cameriera da cafè Asahina stringeva convulsamente le mani serrandole a pugno, lì seduta tutta irrigidita. Il costume le stava alla perfezione, sembrava fatto apposta per lei. Per questo la fissai in silenzio per trenta secondi. All’improvviso qualcuno mi diede una pacca sulla spalla, facendomi quasi fare un salto dalla paura.

“Mi spiace per ieri. Oggi dovevamo ancora finire di correggere il copione con la classe, ma ho insistito per andarmene via prima visto che ieri non ho avuto tempo di prepararmi con voi dall’inizio alla fine.”

Koizumi sorrise in tutto il suo fascino e poi diede un occhiata all’aula dietro le mie spalle. “Ciao.”

Sorrise allegramente.

“Questo costume...”

Koizumi mi passò oltre, sistemò la sua cartella sul tavolo e prese posto sua una sedia di ferro.

“Ti sta meravigliosamente bene.”

Espresse la sua opinione nel modo più diretto possibile. Beh in fondo lo sapevamo tutti. Quel che non capivo è cosa ci facesse una cameriera in un’aula fatiscente, invece di essere in un bar o in un ristorante.

“Ecco perché,” disse Haruhi, “Voglio che Mikuru lo indossi per il film.”

Cosa c’è che non va con il solito costume da cameriera?

“Le cameriere domestiche che svolgono alcuni compiti nelle tenute dei ricchi sono diverse dalle cameriere che si vedono agli angoli delle strade o in alcuni negozi, che offrono ogni genere di servizio alle masse per una paga di 730 Yen all’ora.”

Non sapevo se quella paga oraria fosse alta o bassa, ma in ogni caso, non credo che Asahina si vestirebbe da domestica per lavorare in qualche tenuta. Tuttavia sarebbe diverso se Haruhi la pagasse per i suoi servizi.

“Basta discutere di questi piccoli dettagli! Dipende solo se piace sia a voi che a me.”

Tu puoi anche pensarla così, ma la povera Asahina?

“Umm… Suzumiya-san… penso che questo costume sia un po’ piccolo per me …”

Probabilmente si preoccupava del fatto che le si vedevano le mutandine, visto che continuava a tirarsi giù la gonna. Ma questo serviva solo a disturbarmi ancor di più, e prima che me ne accorgessi stavo già guardando in quella direzione.

“Penso che ti stia bene.”

Feci non poca fatica a distogliere lo sguardo e guardare Haruhi che sorrideva come un fiore che sboccia in mezzo alla foresta.

Spostò le sue pupille, che vedevano solo quello che volevano vedere, verso di me.

“Il soggetto del nostro film questa volta è …”

Indicò Asahina, che rabbrividì.

“Questo.”

Cosa intendi con “questo”? Vuoi forse fare un documentario su una ragazza che lavora part-time in una sala da thè?

“No! Non è abbastanza divertente fare una candid camera sulla vita quotidiana di Mikuru. Dobbiamo fare qualcosa sulle vicende di una persona straordinaria, solo in questo modo il film sarà interessante. Fare un documentario su un normale studente liceale serve solo per soddisfare l’ego di una persona.”

Non penso che Asahina sarebbe soddisfatta nel fare questo film. Credo che sia qualcun altro che abbia bisogno di soddisfare il proprio ego e che la vita quotidiana di Asahina sia già abbastanza straordinaria. Ma era meglio tacere.

“In quanto direttore della SOS Dan, porterò avanti la missione di intrattenere le masse. Aspetta e vedrai! Faro’ in modo che tutti mi facciano una standing ovation!”

Guardando attentamente, mi accorsi che la fascetta da braccio del ‘Comandante’, era stata sostituita con una da ‘Direttore’. Che persona meticolosa.

Una eccitata direttrice, un’attrice principale depressa, un attore principale che sorrideva enigmaticamente come se fosse passato di li’ per caso. Non sapevo veramente come descrivere la scena. In quel momento, la porta del club si aprì.

“...”

Pensai che si trattasse di qualcun altro e per un attimo la mia mente si riempì di terrore. Credetti che la mia breve vita fosse finalmente arrivata alla fine, visto che la stessa Morte era venuta a ricevermi. Immaginai addirittura di trovarmi dietro le quinte di quel film dove Salieri lentamente distrusse Mozart mentre componeva il suo Requiem. [Amadeus]

“...”

La solita, pallida faccia di Nagato emerse dalla porta. Mostrò solamene il volto, mentre il suo corpo era immerso nelle tenebre. Non ero l’unico zitto per il silenzio, Haruhi ed Asahina non stavano meglio e anche il perenne sorriso di Koizumi mostrava un po’ di timore.

Stava indossando uno strano costume in cui anche Asahina sarebbe sembrata strana. Era coperta da un mantello nero e indossava un cappello a punta anch’esso nero come la pece, un tipico travestimento da strega.

Sotto il nostro sguardo pietrificato, Nagato, vestita come la Morte, camminò silenziosamente fino al suo posto riservato vicino all’angolo, prese la cartella e il suo libro rilegato da sotto il mantello e li poggiò sul tavolo.

Ignorando le nostre occhiate stupite, iniziò a leggere.

Sembra che quello sarebbe stato il costume usato per la divinazione nella sua classe durante il festival scolastico.

La prima a riprendersi dallo shock, Haruhi bombardò Nagato con una serie di domande. Dalle sue risposte monosillabiche, arrivammo ad una conclusione: ci doveva essere un designer di moda talentato in classe da lei che le aveva permesso di andare in giro in quel modo. Entrando nella stanza del club con quel terrificante costume da bambola, aveva forse segretamente l’intenzione di competere con Asahina a modo suo? La sua logica a volte era più difficile da capire di quella di Haruhi!

In quell’atmosfera in cui nessuno osava parlare, solo quest’ultima esclamò eccitata: “Così alla fine hai imparato, eh, Yuki? Questo costume è eccellente!”

Nagato mosse lentamente gli occhi su Haruhi, poi tornò a fissare il libro.

“Si adatta perfettamente al ruolo che avevo concepito! Dopo dimmi chi te lo ha fatto, vorrei mandargli una lettera di ringraziamenti!”

Oh, per favore, mandargli una lettera servirebbe solo ad insospettirlo, facendolo preoccupare dei possibili significati nascosti dietro le parole. Non riesci oggettivamente a capire che cosa pensano di te tutti gli altri?

Haruhi era già al settimo cielo. Canticchiando il “Rondo alla Turca”, apri’ la sua cartella e tirò fuori alcuni fogli scritti. Poi li passò ad ognuno di noi, sorridendo come Kintarō dopo aver sconfitto l’orso bruno.[leggenda giapponese che parla di un bambino dalla forza soprannaturale]

Non avevo scelta, se non guardare quel foglio.

Sopra c’era scarabocchiato questo:



...oddio, che diavolo è? Li ha indovinati tutti giusti.

Ero davvero stupito. Non capivo se avesse davvero una impressionante abilità di deduzione, oppure se semplicemente li aveva scritti a caso e aveva indovinato. Sospettai anche che stesse fingendo di non sapere. Essere in grado di dare dei giudizi così corretti, che tipo di potere era?

Rimasi per un momento senza parole, mi ritornarono i sensi solo quando sentii qualcuno ridacchiare dietro di me.

Poteva essere solo Koizumi: “Oh, capisco...”

Sembrava piuttosto compiaciuto, ero davvero invidioso.

“Come potrei dirlo? Forse che era proprio quello che ci si aspettava da Suzumiya? Solo Suzumiya sarebbe riuscita a creare questi personaggi, semplicemente impressionante.”

Non sorridermi a quel modo, mi metti a disagio.

Asahina afferrò uno dei fogli A4 con le mani, che iniziarono a tremare mentre leggeva il contenuto.

“Ah...” esclamò soavemente e mi guardò, con un’espressione come se chiedesse di essere salvata. Guardando attentamente, notai che i suoi occhi mostravano un senso di estrema tristezza, mescolato ad un pò di biasimo, come una gentile sorella maggiore che rimprovera il fratello per aver fatto un dispetto.

Ah, ora ricordo. Dopo quello che era successo, sei mesi fa avevo raccontato ad Haruhi le loro vere identità. Um, caspita, è colpa mia allora?

Guardai con apprensione Nagato e vidi che l’Interfaccia Vivente Umanoide, che indossava il mantello nero e il cappello a punta...

“...”

Stava leggendo silenziosamente il suo libro.


“Non è un grave problema” disse Koizumi ottimisticamente.

Non ero neanche in vena di ridere.

“So che non è divertente, ma non è neanche così terribile.”

“Come fai ad esserne sicuro?”

“Perchè sono solo dei ruoli per un film. Suzumiya non crede che io sia davvero un esper, è solo un

mondo fittizio da film in cui il personaggio Koizumi Itsuki, recitato da me, possiede dei poteri soprannaturali.”

Sembrava come una lezione di un insegnante privato ad uno studente dalla memoria breve.

“Il Koizumi Itsuki del mondo reale e questo “Koizumi Itsuki” sono due persone diverse. Non penso che mi confonderesti con il personaggio che interpreto. Anche se qualcuno si potesse confondere tra i due, sicuramente quella persona non sarebbe Suzumiya.”

“Non riesco a rilassarmi così facilmente. Nessuno può garantire che quello che stai dicendo sia vero.”

“Se avesse confuso il mondo reale con quello fittizio, questo sarebbe già un reame della fantascienza. Lo ho già detto altre volte, potrebbe non sembrarlo, ma lei pensa seguendo la logica nei confini della realtà.”

“Perchè non le abbiamo fornito alcuna prova.”

“Forse un giorno la situazione si svilupperà fino al punto che sarà inevitabile che lo scopra, ma ora come ora non lo è ancora. E’ un bene che le forze rappresentate da Asahina e Nagato la pensino allo stesso modo, penso che sarebbe tutto a posto se continuassimo così per sempre.”

Anche io la pensavo così in fondo, perchè non avevo intenzione di vedere l’intero mondo entrare nel caos. Sarebbe stato un peccato se il mondo fosse finito prima che avessi potuto avere la possibilità di comprare il videogame che sarebbe uscito la settimana successiva.

Koizumi continuò, sorridendo: “Invece di preoccuparti di questo, dovresti preoccuparti di più di te stesso. Io e Nagato siamo facilmente sostituibili da qualcun altro, ma non tu.”

Per non mostrare a Koizumi i miei pensieri complicati, finsi di concentrarmi nel caricare la pistola giocattolo.


Quel giorno, Haruhi passò il tempo a far provare ad Asahina il costume, annunciò i ruoli dei personaggi di ognuno e poi ci permise di andare via. Infatti, aveva intenzione di trascinare Asahina, vestita con il suo costume da cameriera di cafè, dappertutto per la scuola e poi aprire una conferenza stampa per promuovere il suo film. Ma siccome la ragazza stava quasi per piangere, cercai in ogni modo di farle cambiare idea. Le dissi che nella nostra scuola non c’era una società per diffondere notizie, nè una società giornalistica, nè tantomeno una pubblicitaria. Haruhi mi guardò, con le labbra all’infuori come il becco di un uccello, abbassò il viso e disse: “Già, hai ragione.”

Non avrei mai pensato che si sarebbe arresa tanto facilmente.

“E’ meglio tenere segrete queste cose fino all’ultimo momento. Kyon, sei abbastanza sveglio, per il tuo livello d’intelligenza. Sarebbe problematico se le cose trapelassero in anticipo.”

Non e’ mica un film d’azione di Hollywood o di Hong Kong; nessuno sarebbe interessato a rubarti le tue strane idee.

“Allora, Kyon, sei responsabile di assicurarti che quella pistola sia pronta e funzionante entro oggi, perchè le riprese inizieranno domani. Devi anche imparare come si usa una telecamera. Ah sì, devi cercare un software che possa uploadare i filmati sul computer per poterli editare e poi...”

E così, Haruhi mi impose un sacco di lavori e poi se ne andò a casa canticchiando il motivo di “La Grande fuga”. [The Great Escape, film del 1963 sulla seconda guerra mondiale]

Sapeva perfettamente come creare problemi alle persone senza curarsi di che cosa pensassero. Seriamente!

Perciò io e Koizumi ci mettemmo a leggere il manuale delle istruzioni e cercammo di capire come sparare i proiettili ad aria compressa.

Dopo essersi cambiata, Asahina andò a casa con le spalle basse. Anche Nagato scomparve senza neanche prendere la cartella, con quel costume che pareva fosse stata invitata ad un Sabbath. Sembrava fosse venuta solo a mostrarcelo. A giudicare dal suo stile, ci poteva essere un motivo per cui lo aveva fatto, anche se era possibile fosse venuta anche solo per una visita. Probabilmente era occupata a fare qualcosa nella sua classe, come predire il futuro con la sfera di cristallo.


Avevo la sensazione che la scuola stesse diventando sempre più vitale, giorno dopo giorno. Ogni pomeriggio, dopo le lezioni, pian piano le trombe dell’orchestra di terza categoria smisero di stonare e cominciarono a suonare in sincronia; c’erano anche persone che tagliavano compensato e balsa in ogni angolo nascosto dell’edificio; inoltre il numero di individui travestiti in modi strani come Nagato aumentava sempre di più.

Però, era comunque un'attività scolastica tenuta da un semplice liceo di prefettura, non sarebbe certamente stato granché sorprendente. A mio parere, solo metà degli studenti, al massimo, si stavano impegnando per rendere più interessante la loro vita scolastica. D’altra parte la nostra classe, la 1-5, aveva da lungo tempo abbandonato l’idea di cercare di divertirsi al festival. I ragazzi che non erano iscritti ad alcun club, erano probabilmente pieni di tempo da spendere e Taniguchi e Kunikida erano perfetti rappresentanti del “club dell’andare a casa dopo scuola”.

“Questo festival scolastico...” iniziò Taniguchi.

Era durante la pausa pranzo, stavo girando con quei due insignificanti personaggi secondari mentre mangiavamo.

“Che cosa?” chiese Kunikida.

Taniguchi rivelò un sorriso pateticamente orribile comparato a quello elegante di Koizumi: “E' davvero un evento super.”

Potresti non parlare come Haruhi, per favore?

Il sorriso sulla sua faccia scomparve improvvisamente: “Ma non ha nulla a che fare con me, mi da davvero fastidio.”

“Perchè?” chiese Kunikida.

“Non penso sia per niente interessante. E tutte quelle persone che sembrano occupate, mi irritano sul serio, soprattutto dove i ragazzi sono messi in coppia con le ragazze. Mi fa venire voglia di ucciderli.”

Immagino sia la cosiddetta furia per gelosia.

“Che diavolo fa la nostra classe? Un sondaggio? Hmph! E’ veramente troppo noioso! Saranno solo stupide domande del tipo qual’è il tuo colore preferito! E per quale motivo poi dovremmo raccogliere questi dati?”

Se non sei soddisfatto, perchè non hai suggerito qualcos’altro allora? Forse in quel caso Haruhi non avrebbe avuto il tempo di fare il film.

Taniguchi deglutì una salsiccia, poi disse: “Non ho intenzione di mettermi nei guai facendo proposte. Sigh, non ho problemi a suggerire qualche idea, è solo che dopo sarei stato messo in carica dell’evento, se la avessero accettata.”

Kunikida smise di tagliare la sua torta arrotolata e disse: “Hai ragione.”

“Solo agli stupidi interesserebbe fare qualche proposta, oppure a quelli con un grande senso di responsabilità, come Asakura, se solo fosse ancora qua.”

Aveva menzionato il nome della studentessa che si era trasferita in Canada. Mi vengono ancora i brividi freddi ogni volta che sento quel nome. Anche se era stata Nagato a farla sparire, ero io la causa della sua partenza. Non avevo neppure fatto nulla per evitarlo, perciò è troppo tardi per rimpiangerlo.

“Ragazzi, che peccato.” disse Taniguchi. “Perchè quella perfetta e brillante studentessa ci ha lasciato? Era l’unica ragione per cui ero grato di trovarmi in questa classe. Dannazione, mi chiedo se non sia troppo tardi per fare richiesta di trasferimento in un’altra.”

“Quale avresti in mente?” chiese Kunikida. “La classe di Nagato? Oh, a proposito, la ho vista camminare in giro vestita come una strega, di che cosa si tratta?”

Bhè, non sono sicurissimo neanche io...

“Nagato, huh...”

Taniguchi mi guardò, con la faccia improvvisamente concentrata come se stesse facendo un quiz a sorpresa di matematica, e, realizzando qualcosa, mi disse: “Allora, quando è cominciata? Ti ho visto abbracciarla in classe quella volta. Era probabilmente una delle idee di Suzumiya. Lo hai fatto apposta per spaventarmi, vero? Non puoi ingannarmi.”

Meno male che ha capito male l’intera vicenda... Il peso sulle mie spalle si liberò in un attimo. ...Aspetta un secondo, non eri tornato in classe perchè avevi scordato qualcosa? Come potevamo sapere che saresti arrivato? Ovviamente non glielo dissi. Era un idiota e non c’è motivo di dire a un idiota che lo è. Ogni tanto sono anche grato agli dei che lo hanno reso cretino fin dalla nascita.

“A proposito, era davvero una stupidaggine.” disse Taniguchi gratificato.

Kunikida era occupato a mangiare, mentre io guardai dietro di me. Il posto di Haruhi era vuoto, che cosa avrà avuto in mente?


“Stavo cercando per la scuola posti dove girare il film.” disse Haruhi. “Ma non ce n’era nessuno di adatto. Non è possibile creare alcuna atmosfera dentro la scuola, andiamo fuori!”

Poteva anche non piacerle l’atmosfera a scuola, ma non era il caso di andare in giro a cercare un posto adatto solo per quel motivo. Sembrava determinata a fare le cose in grande.

“Um...D...devo venire anche io?” Asahina chiese in tono terrificato.

“Naturalmente. Non potremmo fare nulla senza la nostra star.”

“Con... con questo costume?”

Tremante, come il giorno prima, era di nuovo costretta a indossare quel costume, di cui non avevo idea dove Haruhi lo avesse recuperato.

“Bhè, certamente.” Annuì, come se fosse stata una cosa banale.

Asahina si strinse tra le braccia e si dimenò.

“Non sarebbe fastidioso doversi cambiare ogni volta? E potremmo anche non trovare un posto dove potersi spogliare. Quindi è meglio se lo indossi tutto il giorno, ok? Dai! Andiamo!”

“Almeno fammi mettere qualcosa sopra...” implorò.

“No!”

“Ma è troppo imbarazzante!”

“Devi essere imbarazzata, per permettere di riprendere quell’impercettibile sensazione di timidezza! Come ti aspetti di vincere il Golden Globe altrimenti?”

Il nostro obiettivo non era solo di arrivare primi come miglior evento del festival?


Quel giorno, tutti i componenti della brigata erano riuniti nella stanza del club. Anche Koizumi era arrivato, il testo teatrale della sua classe era già stato preparato, e sorrideva alla discussione univoca tra Haruhi e Asahina.

Anche Nagato era lì, però aveva un altro problema.

“...”

Era silenziosa come al solito, quello non era particolare, ma aveva qualcosa di strano. Per qualche ragione, era di nuovo vestita come un mago, come il giorno precedente. Avrebbe dovuto indossarlo solo il giorno del festival, non era obbligata a cominciare fin da subito.

Haruhi sembrava molto appassionata dal mantello nero e dal cappello a punta.

“Il tuo ruolo ora è di ‘Malvagio Mago Alieno’.” In pochissimo tempo aveva già cambiato il copione. La guardai mentre passava alla immobile Nagato un parafulmine, sulla cima del quale era attaccata una stella da decorazioni, quelle utilizzate di solito per addobbare l’albero di Natale. Per qualche motivo, nemmeno io avevo problemi col fatto che quel silenzioso topo da biblioteca interpretasse il ruolo di un mago alieno. Forse era più adatto a lei che alla cosiddetta Entità Senziente di Dati Integrati, perchè poteva davvero usare la magia, almeno ai miei occhi, quindi non poteva sbagliare.

Nagato improvvisamente alzò l’orlo del cappello e mi fissò con occhi inespressivi.

“...”


Ero stupito di come Haruhi avesse deciso di sua spontanea iniziativa di usare costumi designati originariamente per attività di altre classi per i suoi propri interessi, ma, per lei, certi problemi semplicemente non esistevano.

“Kyon! Hai preparato la telecamera? Koizumi, conto su di te per portare qui le attrezzature. Mikuru! Perchè sei ancora aggrappata al tavolo? Sbrigati e vieni!”

La debole resistenza di Asahina fu futile. Haruhi afferrò semplicemente la parte dietro del colletto da cameriera e trascinò la sua piccola figura, che continuava a lamentarsi, verso la porta. Nagato le seguì subito dopo, facendo strisciare la coda del suo mantello per terra, mentre Koizumi uscì per ultimo, ammiccandomi, e poi scomparve nel corridoio.

Proprio mentre stavo pensando se mi fosse stato possibile non andare...

“Hey! Non possiamo fare un film senza un cameraman!”

Haruhi infilò il suo torso attraverso la porta aperta e mi gridò sonoramente, con la bocca completamente aperta. Vedendo le parole ‘Grande Regista’ scritte sulla fascia da braccio che portava sull’arto sinistro, improvvisamente ebbi un brutto presentimento.

Sembrava che questa ragazza fosse tremendamente seria su questa storia.


Haruhi, l’autoproclamata ‘Grande Regista’, anche se non aveva alcuna esperienza precedente nel campo, guidava il gruppo; la tenera cameriera abbassò la testa e la seguì, mentre la scura giovane strega stava dietro di loro come un’ombra. Koizumi prese le borse e sorrise luminosamente... Cercai di fare del mio meglio per stare il più lontano possibile da questo eccentrico gruppo.

Già in grado di attirare gli sguardi all’interno della scuola, questo entourage di persone in costume da Halloween divenne il centro dell'attenzione delle persone, appena usciti per strada. Asahina camminava abbattuta tra di noi. Dopo due minuti di cammino, aveva già abbassato la testa, tre minuti e stava già arrossendo furiosamente, cinque minuti dopo stava praticamente galleggiando nell’aria rarefatta come un fantasma depresso.

Haruhi camminava davanti raggiante per l’allegria, come se i cieli si stessero aprendo, canticchiando il tema di “Anatomia di un Rapimento”. [Tengoku to jigoku, di Akira Kurosawa del 1963]

Non sapevo quando li avesse preparati, ma stava portando con la mano destra un megafono giallo e nella mano sinistra una sedia da regista, camminando con decisione da cavaliere, come le orde Mongole che marciavano verso ovest nelle verdi pianure. Mentre stavo pensando dove avrebbe saccheggiato la prossima volta, mi accorsi che avevamo raggiunto la stazione. Haruhi comprò cinque biglietti e ce ne diede uno a testa, poi andò tranquillamente verso i tornelli.

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“Aspetta.”

Feci la mia obiezione prima ancora che Asahina potesse aprire bocca. Indicai verso la cameriera in minigonna, che stava attirando gli sguardi di tutti, e la strega col mantello nero, che stava ferma in piedi come fosse un passante, e dissi: “Hai intenzione di farle salire in treno conciate cosi’?”

“E’ un problema?” Haruhi finse di non capire, poi rispose: “Se non indossassero nulla, potrebbero venire arrestate. Ma sono vestite perfettamente! Oppure stai pensando che un costume da coniglietta sarebbe meglio? Perchè non lo hai detto prima allora? Non avrei problemi a cambiare il titolo dell’opera in ‘Coniglietta Combattente’.”

Una persona che obbliga volontariamente qualcuno a vestirsi da cameriera non dovrebbe parlare in questo modo... Tra l’altro, non avevi detto che avevi già pensato alla trama del film? Non ne sono molto sicuro, ma puoi davvero cambiarla quando ti pare?

Mi stavo sforzando di capire cosa stesse pensando il nostro regista.

“L’abilità di adattarsi alle circostanze è vitale. E’ così che la vita sulla Terra si è evoluta fino ad oggi, grazie alla sopravvivenza nelle peggiori crisi. Ti estinguerai se smetterai di pensare! Dobbiamo imparare come adattarci se vogliamo sopravvivere.”

Adattarsi a che cosa? Se madre natura fosse senziente, sono sicuro che la prima cosa che farebbe, sarebbe sparare Haruhi fuori dall’atmosfera terrestre.

Koizumi era diventato uno schiavo sorridente in carica di trasportare gli attrezzi, Nagato rimaneva silenziosa, mentre Asahina era troppo sfinita per dire qualcosa. In altre parole, ero l’unico a parlare.

Come vorrei che qualcuno pensasse ad un modo per uscire da questa situazione.

Sembrava che Haruhi avesse interpretato il nostro silenzio come se fossimo impegnati in pensieri profondi dal suo discorso.

“Ah, ecco il treno! Mikuru, andiamo! Lo show sta per cominciare!”

Come una poliziotta che agguantava una criminale i cui motivi erano degni di compassione, Haruhi spinse Asahina per le spalle attraverso i tornelli.


Uscendo dalla stazione, mi accorsi che eravamo nella stessa dove eravamo andati qualche giorno prima, con la strada commerciale dritta davanti a noi. Prima che potessi sospettarlo, scoprii che Haruhi ci aveva portato nello stesso identico negozio in cui era entrata. Era dove era riuscita ad ottenere la telecamera.

“Sono venuta come ho promesso!”

Haruhi entrò con energia, il proprietario alzò la testa e diresse lo sguardo verso Asahina.

“Hoho.”

Il proprietario fissò l’attrice protagonista con sorriso da maniaco, mentre questa stava a malapena in piedi, come uno di quei personaggi da picchiaduro che ha appena usato tutte le sue mosse speciali.

Dopodiché disse: “E’ la stessa ragazza dell’altro giorno? Sembra davvero diversa oggi, hoho. Allora contiamo su di te!”

Contare su che cosa?

Volevo istintivamente muovermi avanti un passo e fare da scudo alla tremolante Asahina che mi stava dietro, ma Haruhi mi spinse all’indietro prima che potessi farlo.

“Il meeting incomincerà adesso. Ascoltate tutti!”

Con lo stesso sorriso che aveva quando vinse la gara interclassi durante la giornata sportiva, Haruhi annunciò: “Ora inizieremo a girare le pubblicità!”


“I... il proprietario di questo negozio, um, è molto generoso e gentile. Questo negozio è stato aperto dal nonno di Eijirou e vendono di tutto, da batterie a frigoriferi. Oh, e... um...”

La cameriera sorrise forzatamente mentre faceva del suo meglio per leggere, mentre Nagato stava in piedi dietro di lei tenendo un cartello di plastica con scritto “Elettronica Oomori ”. Stavo guardando quelle due dalla schermata della telecamera.

Asahina mostrava un sorriso dall’aria impacciata, portando un microfono che non era neanche attaccato.

Koizumi stava dietro di me e sorrideva ironicamente, mentre alzava i cartelli con il testo scritto. Era praticamente un block notes dove Haruhi aveva scritto i discorsi poco prima, senza neanche pensare. Koizumi girava le pagine in base alla velocità di lettura di Asahina.

Eravamo subito fuori all’entrata del negozio, che si trovava proprio al centro della strada commerciale.

Haruhi era seduta a gambe incrociate sulla sedia da regista e disapprovava la recitazione.

“Ok, cut!”

Sbatté il megafono sul palmo della sua mano e disse: “Era completamente privo di emozioni! Perché non riesci a mostrarle? Non c’è alcun sentimento di ‘E’ così!’.”

Stupito, smisi di filmare. Tenendo il microfono con entrambe le mani, anche Asahina smise di fare quello che stava facendo. Nagato era immobile fin dal principio, mentre tutto quel che Koizumi poteva fare era sorridere.

I passanti che camminavano per la strada commerciale si erano tutti radunati attorno a noi per la curiosità.

“Mikuru, la tua espressione era troppo forzata. Devi sorridere più naturalmente dal profondo del tuo cuore. Pensa a qualcosa di felice, non sei felice adesso? Sei stata scelta come attrice principale dopo tutto! Non ci potrebbe essere nulla di più felice in tutta la tua vita!”

Volevo davvero dirle Smettila subito di essere ridicola!

Se dovessi riassumere la conversazione tra Haruhi e il proprietario del negozio, penso che sarebbe stata una cosa del genere:

“Durante le riprese del film, faremo anche una pubblicità per questo negozio. Quindi potrebbe prestarci una telecamera?”

“Certo, nessun problema.”

Il proprietario era deluso per aver creduto alle parole dolci di Haruhi, mentre questa era semplicemente idiota per pensare di mettere una pubblicità all’interno del film. Non ne ho mai visto uno dove l’attrice protagonista è costretta a fare personalmente da portavoce ad un prodotto. Non avrei avuto problemi se avessimo messo il negozio di sfondo con il nome in vista durante qualche scena, ma stavamo facendo uno spot commerciale vero e proprio, invece di un film.

“Lo so!” Haruhi urlò improvvisamente.

Che cosa sai adesso!?

“Sembra strano vedere una cameriera uscire da un negozio di elettronica.”

Forse a causa del costume che hai scelto tu?

“Koizumi, passami quella borsa. Quella piccola laggiù.”

Haruhi la prese dalle mani di Koizumi, poi afferrò Asahina per la mano e marciò verso il negozio.

“Manager! C’è un qualche posto dove possiamo cambiarci? Um, va bene ovunque, anche il bagno. Davvero? Allora useremo il ripostiglio!”

Senza nemmeno battere ciglio, la trascinò e scomparve dentro. La povera ragazza non aveva neanche la forza di reagire e poteva solo seguirla con imbarazzo, mentre veniva portata via dall’incredibile forza di Haruhi. Forse era preparata a fare qualunque cosa le chiedesse, pur di uscire da quel costume.

Koizumi, Nagato ed io rimanemmo fuori senza aver nulla da fare. Nagato indossava il mantello nero e continuava a tenere il cartello fissando la telecamera. Era abbastanza stupefacente che le sue braccia non si stancassero mai.

Koizumi mi sorrise delicatamente.

“Sembra che non filmeremo nulla per un pò di tempo. Sono nello spettacolo della mia classe solo perché tutti hanno votato volendo che io lo facessi. E’ già abbastanza estenuante cercare di memorizzare tutte le frasi, perciò spero che non ce ne siano molte per questo ruolo… Che ne dici? Perché non provi a fare il protagonista?”

E’ Haruhi che decide chi fa che cosa, quindi dovresti andare a chiedere a lei.

“Pensi che io sarei capace di un compito così spaventoso? Non oso immaginare un attore che dice al produttore esecutivo e al direttore che cosa fare, visto che gli ordini di Suzumiya sono assoluti. Non riesco nemmeno a pensare a quali mosse di rappresaglia potrebbe fare contro di me se le dicessi una cosa del genere.”

Bhè, nemmeno io! Stai cercando di dire che questo è il motivo per cui sono favorevole a fare il cameraman? Inoltre, non stiamo nemmeno girando un film, ma una pubblicità regionale per un negozio. C’è un limite anche nel mostrare il proprio senso di appartenenza al quartiere!

Immagino che nel retro del locale stesse avvenendo una scena frenetica. Posso immaginare lo sguardo sulla faccia di Haruhi mentre strappa i vestiti di dosso ad una indifesa Asahina. Mi domando che cosa sarebbe stata obbligata ad indossare questa volta, perché non li mette lei stessa piuttosto? Il suo fisico è comunque bello come quello di Asahina, non ha mai pensato di fare lei la protagonista?

“Scusate se vi abbiamo fatto aspettare!”

Delle due persone che uscivano dal negozio, Haruhi normalmente era rimasta coi suoi vestiti, mentre la vista dell’altra mi fece fare un viaggio lungo le corsie nella memoria. Erano già passati sei mesi? Come vola il tempo! Erano già successe così tante cose da allora! Il torneo amatoriale di baseball, la villa sull’isola solitaria… Ripensandoci, erano tutti ricordi felici… Com’era possibile?

Quella era la performance di debutto di Asahina, quando sia lei che Haruhi erano diventate subito centro dell’attenzione a scuola. Era il costume estremamente rivelatore che la aveva lasciata ferita mentalmente.

L’impeccabile, perfetta ragazza coniglietto arrossì completamente con le lacrime agli occhi e seguì timidamente Haruhi da dietro, mentre le orecchie oscillavano avanti e indietro.

“Sì, ora è perfetto. Alla fine è meglio fare una pubblicità in costume da coniglietta.” disse Haruhi in modo ambiguo e studiò Asahina, con un sorriso soddisfatto. Quest’ultima sembrava semplicemente traumatizzata, come se metà della sua anima fosse volata via dalle sue labbra color ciliegio mezze aperte.

“Mikuru, ricominciamo. Hai già memorizzato le parole, ne sono sicura. Kyon, fai partire il nastro.”

Chi ascolterebbe le parole, se era vestita in quel modo? Quando proietteremo il film, sono sicuro che il pubblico avrebbe piuttosto prestato attenzione ad Asahina travestita da coniglietta. Sarebbe già una fortuna se la pellicola non si bruciasse per gli sguardi infuocati delle persone.

“E, ciak 2!” gridò Haruhi, colpendo con forza il megafono.


Finalmente, le riprese per la pubblicità del negozio di elettronica, con Asahina che stava sorridendo e piangendo allo stesso tempo mentre veniva maltrattata da Haruhi, finirono. L’intera scena sembrò come guardare un wrestler straniero che veniva manipolato da un agente malvagio in ogni match.

Ma, arrivati a questo punto, mi venne in mente che avevamo visitato un altro negozio prima. Non c’era neanche bisogno di domandarselo, visto che Haruhi stava sicuramente già pensando di fare una pubblicità anche per quello.

Asahina continuava a fare “Ah~!” e “Kya~!”, mentre veniva trascinata per la strada commerciale. Intanto Nagato seguiva lentamente dietro me e Koizumi, come un fantasma, con la sua solita espressione piatta da mago.

Appoggia la mia giacca sulla schiena esposta di Asahina, cercando di consolarla. Forse in questo modo

attiravo di più l’attenzione dei passanti. D’altra parte, questo mondo è popolato da persone con strani gusti. Fatemi mettere in chiaro una cosa, non sono i miei gusti.

Arrivammo al secondo negozio, quello di modellini, e ripetemmo la stessa scena di prima. Sotto gli occhi dei curiosi, Asahina guardò con le lacrime agli occhi verso di me… verso la lente della telecamera anzi.

“Que…questo negozio di modellini fu aperto dal Yamatsuki Keiji, 28 anni, che ignorò le obiezioni dei genitori e lasciò la sua vita da impiegato…per realizzare i suoi sogni…Come previsto le vendite non crebbero come si aspettava. Le vendite della prima metà di quest’anno sono solo dell’80% dello scorso anno e la curva del grafico è caduta verso l’angolo in basso a destra della carta… Perciò… Per favore, venite e date un’occhiata in giro!”

Il suo tono non era per nulla convincente. Il proprietario Yamatsuki accetterà una pubblicità del genere? Probabilmente si deprimerà ancora di più. Chi vorrebbe essere descritto in quel modo da una studentessa liceale, in ogni caso?

La coniglietta fu poi obbligata a puntare verso l’alto col modellino di fucile che stava tenendo.

“Per favore, non puntate questo verso altre persone, sparate a delle lattine vuote piuttosto!”

Nagato stava dietro, fissando davanti a se inespressivamente, tenendo un cartello di plastica con su scritto “Negozio di modellini di Yamatsuki”. Era una scena davvero surreale. Siccome Asakura Ryoko sembrava come una persona normale con delle emozioni, voleva dire che non tutte le interfacce umanoidi create dagli alieni si comportavano come robot. Penso che Nagato si comportasse in quel modo perché era stata programmata così fin dall’inizio.

Asahina puntò col fucile alle lattine vuote poggiate per terra e sparò.

“Ah! Penso che vi fareste male se veniste colpiti! Ahhh~!!!”

Gridò timidamente, mentre le lattine di alluminio lentamente venivano bucate come un alveare. Questa dimostrazione causò agitazione tra la folla di curiosi, visto che la precisione di Asahina era circa dell’1%.

Per qualche motivo, sentivo che riprendere tutte quelle scene nella telecamera fosse un completo spreco. Mi dispiaceva sia per Asahina, sia per quello che la aveva progettata, visto che non era certo ideata per filmare delle scene così stupide.


E così il giorno finì con le riprese delle pubblicità.

Prima tornammo a scuola, per sentire l’annuncio del programma di riprese di Haruhi.

“Siccome domani, Sabato, è vacanza, tutti devono arrivare presto. Ci incontreremo alle nove davanti alla stazione di Kitaguchi, avete capito?”

Ma, solo le pubblicità sono lunghe quindici minuti. Quanto deve durare questo film? Nessuno sarebbe in grado di vedere completamente un film di tre ore durante un festival scolastico e non sono per nulla ottimista sull’incasso del botteghino.

Lo pensai tra me e me, mentre notavo quanto fosse depressa Asahina. Era salita sul treno vestita come una cameriera da cafè quando eravamo usciti ed era tornata come ragazza coniglietto. In quel momento, cambiata con la sua uniforme, era inginocchiata sul pavimento, sembrando completamente vuota. Continuando in quel modo, l’attrice protagonista si sarebbe addormentata durante le riprese.

Finii di bere il thè di Genbi che aveva preparato Koizumi al posto di Asahina, che riposava la testa sul banco sembrando stanca, e dissi: “Haruhi, non potresti pensare a qualche altro costume che possa indossare Asahina? Non ci sono altri costumi da battaglia che si adattano meglio alla situazione? Per esempio costumi militari o da cheerleader?”

Haruhi ondeggiò il parafulmini con la stella sulla punta e rispose: “Non c’è alcuna originalità con quei costumi. Solo vestendosi da cameriera il pubblico potrà fare “Ohhhh!”. E’ importante capire cosa sta pensando chi ti guarda. E’ questo che significa quando si parla di idee.”

Mi stavo domandando se sapesse davvero cosa voleva dire idea, tutto quello che riuscii a fare era sospirare.

“Scorda quello che ho detto… lasciamo perdere. Perché la protagonista dovrebbe venire dal futuro? Non cambia nulla ai fini della storia!”

Asahina ebbe un piccolo fremito mentre giaceva sul tavolo.

Haruhi non lo notò, ma ovviamente non si arrese: “Considereremo questo tipo di cose successivamente, ce ne preoccuperemo quando qualcuno farà delle critiche.”

Non l’ho appena latta io la critica!? Rispondi alla mia domanda!!

“Se non si riesce a trovare una risposta anche dopo averci pensato, è meglio lasciarla da parte! In ogni caso non importa. L’importante è che sia interessante!”

Sempre che tu riesca a farlo interessante. Quante probabilità ci sono che il tuo film lo sia? Che senso ha fare un film che sia interessante solo per il regista? Stai cercando di farti nominare al Golden Raspberry Awards? [premio per i peggiori film, contrapposto all’oscar]

“Che diavolo è? Io ho un solo obiettivo, che è quello di venir votati come il miglior evento del festival. Se possibile, non mi dispiacerebbe vincere un Golden Globe. Per arrivare a quel risultato,

Asahina deve indossare i costumi giusti.”

Non capisco come qualcuno potrebbe preoccuparsi per una cosa del genere. Ho la sensazione che Haruhi si sia convinta a fare così dopo essersi irritata a vedere un brutto film che ha vinto il Golden Globe.

Sospirai di nuovo e guardai di lato. Vestita tutta di nero, Nagato era tornata nel suo solito angolo e nuovamente si stava immergendo nel suo mondo di libri. Che cosa c’era di sbagliato in lei? Sarebbe morta se non avesse letto un libro in questa stanza?

“Aspetta.”

Guardando verso l’alieno che amava leggere, improvvisamente pensai a qualcosa.

“Hey, non ho ancora letto il copione.” Non solo manca il copione, non so neanche come sia la trama. Le uniche cose che so è che Asahina è una cameriera del futuro, Koizumi un giovane esper e Nagato una malvagia maga aliena.

“Non è necessario.”

A che diavolo sta pensando!?



Chiuse gli occhi e puntò la propria fronte con la stella sul suo parafulmini.

“Perché è tutto qua, il copione e la trama. Non devi preoccuparti di nulla, penserò io a tutte le scene che dovrai filmare.”

Che affermazione coraggiosa. Dovresti essere tu quella che non ha bisogno di pensare a nulla e può tranquillamente guardare fuori dalla finestra. Se ti mostrassi un pochetto più gentile e seria, potresti tranquillamente competere con Asahina senza problemi.

“A domani ragazzi! Marciamo coraggiosamente in avanti! Per ottenere la gloria, si deve cominciare con la preparazione mentale. E’ il modo migliore di vincere senza neanche spendere denaro! Quando vi liberete dalla gabbia della vostra mente, sarete in grado di rilasciare tutto il potenziale che non sapevate nemmeno di avere. E’ così che si fa!”

Probabilmente funziona così in quei manga di lotta, ma anche se cercassi di capire come controllare lo stato mentale o diventare internazionale, ci vorrebbe comunque molto tempo prima che il Giappone possa vincere i mondiali di calcio.

“Abbiamo finito per oggi! Aspettiamo con impazienza domani! Kyon, non scordare la telecamera, gli attrezzi e i costumi. Siate tutti puntuali!”

Haruhi poi prese la cartella con tutta la sua forza e schizzò fuori dalla stanza. Mentre il tema di “Rocky” canticchiato scompariva in lontananza nel corridoio, guardai con risentimento la pila di oggetti che dovevo portare. Contro quale società avrei dovuto lamentarmi per i comportamenti da tiranno di quella regista?


Così, quel giorno, la nostra vita scolastica era stata abbastanza normale, a parte che ero stato sopraffatto, fino al punto di quasi perdere il controllo, dal sovraeccitamento di Haruhi nella creazione del suo film. Sono sicuro che se fosse stata fatta un’indagine sui licei a livello mondiale, ci sarebbero state sicuramente altre persone che erano eccentriche quanto noi, quindi in altre parole si poteva dire che stiamo vivendo una vita “normale”.

Non ero stato attaccato dai compagni di Nagato, non avevo fatto alcun viaggio nel tempo con Asahina e non avevo incontrato alcun gigante che luccicasse come un pulsante ammasso di fango blu, non avevo nemmeno preso parte ad un omicidio misterioso con una ridicola verità nascosta.

Era una normale vita da liceale.

Mentre il festival si avvicinava, l’eccitazione di Haruhi stava raggiungendo il punto limite. Le endorfine nella sua testa stavano girando velocemente come un criceto su una ruota, obbligato a correre quasi alla velocità Mach.

In ogni caso, era tutto normale.


…ovviamente, non era così.


Pensandoci attentamente, sono sicuro che Haruhi avesse probabilmente cominciato a controllarsi a modo suo. Pensando ancora più a fondo, mi accorsi che non avevamo ripreso nemmeno una scena del film. Tutto ciò che conteneva la telecamera erano dei filmati con Asahina vestita da coniglietta che pubblicizzava il negozio di elettronica e di modellini. Il film della SOS Dan diretto da Haruhi non aveva neanche un fotogramma, anche la trama era un mistero.

Forse sarebbe stato meglio se fosse rimasto tale.


Anche se finissimo per mostrare un documentario su Asahina che presenta i negozi della zona commerciale del quartiere, non sarebbe per nulla un problema.

A dir la verità, un film del genere non attirerebbe più pubblico? Inoltre, sarebbe a beneficio dell’economia locale, così prenderemmo due piccioni con una fava. Ah, sì, facciamo uno speciale pubblicitario di Asahina Mikuru! Penso che mi piacerebbe di più! In quanto suo cameraman, credo davvero a quello che sto dicendo.

Ma, conoscendo Haruhi meglio di chiunque altro, non sarebbe soddisfatta con una cosa del genere. Continuerà ad insistere, facendo quello che ha detto che vuole fare. Non è il tipo di persona da lasciare le cose a metà. Una ragazza problematica che si attacca ai suoi principi!

E così, per il secondo giorno di fila, ci trovammo di nuovo in una strana e grave situazione. Non saprei come descriverlo… come aveva detto lei?

Quando vi liberete dalla gabbia della vostra mente, sarete in grado di rilasciare tutto il potenziale che non sapevate nemmeno di avere… qualcosa del genere.

Ha senso.

Ma, Haruhi.

Perché tu sei l’unica a rilasciare il proprio potenziale?

E non ne sei nemmeno a conoscenza.


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