Re:Monster:Volume 01 Capitolo 01

From Baka-Tsuki
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Giorno 1


Sembra che io sia stato ucciso da una pugnalata ricevuta da una stalker che consideravo come una sorellina, ed in qualche modo mi sia reincarnato.

Wow, questo sì che fa effetto. Ma no, non sto scherzando quando dico che mi sono reincarnato. Potreste dire che la mia mente sia ancora in una stato confusionale, ma apprezzerei se evitaste i commenti quantomeno fino alla fine della mia storia, visto che troppe interruzioni potrebbero renderla confusionaria. Ma lasciatemi spiegare tutto dal principio...

Be', per prima cosa partiamo dal mio nome. Mi chiamavo "Tomokui Kanata", almeno fino alla mia rinascita, ora invece sono un senza-nome.

Ho qualche vuoto di memoria adesso, ma ricordo che dopo una dura giornata di lavoro ero stato invitato da alcuni colleghi di lavoro ad andare a bere un drink. Ho accettato e siamo andati in una taverna. Dato che il giorno dopo era festivo abbiamo bevuto un po', e quelli che reggevano meno l’alcool si sono ubriacati, col risultato che ho dovuto portare una collega a casa mia, visto lo stato in cui era ridotta.

Si è addormentata e non volevo svegliarla, così l'ho lasciata sul letto. Al contrario di lei, io reggevo l’alcool molto meglio, e adoravo bere ammirando il chiaro di luna, così ho aperto il frigo. Ho visto però che il ripiano in fondo dove tengo la birra e gli altri alcolici era desolatamente vuoto. Me ne ero dimenticato. Ieri ho finito le scorte e volevo andare a comprarle oggi... se non fosse stato per l'invito dei miei colleghi ad uscire. Aver finito tutto ieri è stato il più grande errore della mia vita. Se solo avessi salvato una bottiglia per oggi... Comunque volevo qualcosa da bere, così sono uscito e sono andato nel negozio vicino a casa aperto 24h su 24 e mi sono preso cinque birre.

L'estate si avvicina, anche se fa ancora un po' di freddo. La luna però che splende chiara nel cielo è veramente meravigliosa. Ci sono anche un paio di nuvole, ma queste rendono il cielo ancora più bello, e bere sotto un simile spettacolo fa sembrare la birra ancora più buona del normale.

Mentre rientravo a casa ho notato che sotto un lampione c'era una ragazza carina; guardandola in faccia l'ho riconosciuta. È quella che la gente identificherebbe come "stalker". La mia stalker personale si chiama Kirimina Aoi, un'universitaria della zona. Ha 20 anni, 5 meno di me.

La nostra relazione non è propriamente quella che chiamereste "normale". Vedete, quando ero in 3° superiore vidi un paio di delinquenti dar fastidio ad una ragazza (quella che ora sta davanti a me). Anche se era deplorevole, la gente attorno fingeva di non vederli.

Ero una persona in cui i poteri ESP non si erano ancora risvegliati, potevo scegliere se aiutarla o scappare via.

Comunque, per fortuna o purtroppo, avevo con me un manganello elettrico militare, un regalo di compleanno ricevuto da quel fanatico delle armi di mio zio. Lui lavora per una piccola azienda che ha relazioni con i militari, quindi è facile per lui procurarsi simili aggeggi. A sua volta l'azienda è sotto l'influenza di una grande compagnia, Avalon. Avalon è la fabbrica da dove proviene la mia arma, è conosciuta in tutto il mondo proprio come una delle più grandi fabbriche di armi dei nostri giorni.

Di solito non giravo armato, non ne avevo neppure il coraggio, quindi il manganello se ne stava buono buono in camera mia. Quel giorno però era diverso. Avevo ricevuto una mail da un amico di mio zio che si era proposto di comprarlo. Mi aveva mandato ora e luogo dell'incontro, e mi stavo giusto dirigendo lì quando vidi la scena.

Anche se all’epoca ero un codardo decisi di usare l'arma sui due assalitori e soccorrere la ragazza. Mi ricordo di aver provato una sorta di "leggerezza" salvandola.

Li colpii alle spalle, e non la presero molto bene. Ma anche se erano in due contro uno non potevano competere con l'arma che usavo, quindi, dopo un altro paio di scosse ricevute, se la diedero a gambe levate. Presi velocemente la mano della ragazza e scappai dalla parte opposta.

Dopo quell'incidente, il suo affetto nei miei confronti cominciò lentamente a crescere. Per me era solo un passatempo, ma Aoi si trasformò pian piano nella mia stalker. Non mi seguiva ovunque, almeno finché non trovai lavoro (quello che ancora ho adesso), da quel momento divenne la mia ombra. Mi avrebbe seguito anche su un altro pianeta se mi ci avessero spedito. Quando ci sono di mezzo gli stalker si dovrebbe stare attenti a quanto in là questi possano invadere la tua vita privata. So che può sembrare strano, ma quando vi spiegherò come sono morto capirete.

Comunque, dopo aver comprato gli alcolici, incontrai Aoi sulla strada di casa. Mi piacerebbe pensare che questa fosse solo una coincidenza. Se ne stava sotto il lampione, circondata da un'aura nera, molto diversa dalla sua usuale aria da cucciolo, il che mi ha mandato in confusione.

Aoi, anche se mi pedinava, era per me una presenza al pari di una sorellina, per questo ho potuto vedere chiaramente questo suo improvviso cambio d'umore, così l'ho chiamata.

Non mi ha risposto. Sembrava depressa.

In quel momento sono stato travolto da un enorme disagio che non sapevo spiegarmi. Nonostante questo ho deciso di avvicinarmi a lei per capire cosa fosse successo. E, prima che me ne accorgessi, sono stato colpito con una pugnalata all'addome.

Anche se il mio corpo era allenato, e la ferita non fosse nulla che la rigenerazione medica non potesse curare, potevo sentire il dolore intenso che la lama provocava mentre veniva girata nella ferita, quasi come se volesse cavarmi gli organi interni.

Mi sarei aspettato comunque di sopravvivere se si fosse trattato di un normale coltello fatto con del normale metallo, ma quello che Aoi stava impugnando era un [Nenekaruri], un pugnale cerimoniale di classe B a cui era stato aggiunto una scarica elettrica con un dispositivo creato dalle Industrie Pesanti Sakuma (ironia della sorte, era uno degli articoli migliori prodotti proprio dall'azienda in cui lavorava mio zio). Per farvela semplice: è un pugnale molecolare a lama singola a cui è stato aggiunto l'effetto di un taser ad alto voltaggio e delle piccole lame mobili lungo il filo. Quando attivato rilascia delle scariche elettriche che paralizzano l'avversario, mentre le mini lame cominciano a girare ad un'alta velocità, tipo le lame di una motosega. È un'arma fatta per lasciare alla vittima pochissime possibilità di cavarsela, molto usata nell'esercito.

Non ho avuto neppure il tempo di chiedermi come Aoi si fosse procurata un simile oggetto. Sono stato immediatamente folgorato, buttato a terra, e pugnalato più e più volte. Il sangue mi è subito arrivato alla bocca, e ne ho sputato moltissimo. Ogni volta che la lama colpiva la sentivo penetrare attraverso la pelle, lacerare la carne ed intaccare l'osso, mentre il mio sangue veniva sparso ovunque.

Prima che me ne rendessi conto la figura snella di Aoi sopra di me si era tinta completamente di rosso.

Sono un umano rinforzato tramite appositi interventi chirurgici per via del mio lavoro, sono più forte di un uomo comune. Ma essere ucciso da una semplice civile mi ha ferito nell'orgoglio. Cosa significa? Conosco le proprietà di quell'arma, e so che è incredibile, ma è davvero in grado di distruggere un corpo talmente potenziato come il mio? È stata davvero in grado di colpirmi a sorpresa senza che me accorgessi? Anche se i movimenti sono impossibilitati dalle scariche elettriche deve davvero finire così?

Perché... Be', non importa, anche se la situazione è deplorevole Aoi è sopra di me, coperta di sangue, e questo non cambia. Mi ha ucciso. Sono morto per causa sua.

Una ferita mortale non può essere curata neppure dalla medicina rigenerativa. L'ultima cosa che ricordo è la lama che si avvicinava al mio occhio, quindi anche al mio cervello; un unico ed insostituibile organo che non può essere curato ora irrimediabilmente distrutto.

La mia coscienza si scoglie in un mare nero.

Ma come vi avevo anticipato la storia non finisce qui. La reincarnazione non è ancora cominciata. La mia coscienza rimane e non cambia fino a che non ci faccio caso. La mia memoria ricorda ancora l'ultima scena che ho visto. Ma non sono morto? È stato un sogno o sono solo ubriaco? Ma la domanda rimane senza una risposta.

No, sono sicuramente stato ucciso. Ricordo il dolore della corrente elettrica che corre nelle mie vene, e la lama fredda che tagliava la mia carne. Non era un'illusione. Però sono ancora vivo. Conosco me stesso.

E mentre pensavo questo le mie palpebre si sono aperte. Così l'ho visto, stavo guardando qualcosa di estremamente brutto. Questo mi ha fatto pensare di essermi reincarnato. Questa è la conclusione più ovvia... Oh… scusate, ma subito dopo mi sono addormentato. Ma non finisce di certo qui, domani è un altro giorno... non è il buio della morte, ma solo della stanchezza.


Traduttore: Re Lupo


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