Mahouka Koukou no Rettousei:Volume 5 Le Lezioni Supplementari dello Studente Modello

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Le Lezioni Supplementari dello Studente Modello[edit]

Entrando nella seconda metà delle vacanze estive, il campus del Primo Liceo divenne piuttosto desolato.

Con la Competizione dei Nove istituti, un grande evento del periodo estivo a volgere al termine, i vari club sportivi caddero in uno stato di pratica autodidatta. Un'altra settimana nel futuro, tutti i club sarebbero ancora una volta brulicanti di attività al fine di accogliere il nuovo semestre, ma al momento, anche le attività dei club caddero vittime delle vacanze estive.

Tuttavia, il posto non era completamente deserto, in quanto una piccola minoranza di studenti veniva ancora per impegnarsi nella pratica individuale. Questo fu particolarmente il caso per le matricole, le quali trovarono difficoltà a utilizzare le strutture di formazione, quando c'erano presenti alcuni senpai e adesso potevano sfruttare appieno questa opportunità per utilizzare completamente gli impianti.

Nel campo d'allenamento sigillato per combattimenti simulati, le sagome di molte matricole potrebbero essere viste.


◊ ◊ ◊


Qualcuno stava correndo in mezzo a una gran piazza di pilastri irregolarmente eretti.

Con la visuale così fortemente limitata in una stanza, questo era praticamente un labirinto, anche se non c'erano muri. I lampi di luce intermittenti, così come il terreno incolto sui piedi suscitava il terrore che uno potesse inciampare in qualsiasi momento.

Tuttavia, rallentare era fuori discussione, anche in queste condizioni. In corso c'era un esercizio cronometrato. Anche se questa era pratica individuale, lasciandosi dietro una terribile pecca era inaccettabile.

La foresta di pilastri si divise in una biforcazione.

La scelta fu fatta in un lampo, prendere la strada giusta. C'era posizionata una torretta automatica poco più avanti.

Come se fosse per istinto, la mano destra reggendo il CAD puntò la "bocca" e premette il grilletto.

La preregolata Magia di Tipo Massa per uso agonistico fu attivata.

I dispositivi sensoriali di gravità attivarono un interruttore e la torretta automatica smise di muoversi.

Del sudore freddo colò lungo la sua schiena un po' dopo il fatto, ma non c'era tempo per rifletterci sopra. Al fine di recuperare il tempo perso quando i suoi passi si fermarono d'istinto, doveva prendere velocità per completare l'esercitazione. Così, passò al lato della torretta automatica immobile e corresse la sua traiettoria seguendo la curva formata dai pilastri sulla sinistra.

In quell'istante... il suo fianco subì un impatto violento.

Il segnale che annunciava la sua squalifica risuonò.


◊ ◊ ◊


Lungo la pista che fu illuminata ancora una volta, Morisaki fece una smorfia quando guardò il suo corpo. Un pallino di vernice rossa era saldamente bloccato sul lato destro della divisa indossata dal Club del tirassegno combattente.

Il pallino poteva essere rimosso direttamente dalla mano dato che si era già asciugato, ma per pulire correttamente l'uniforme aveva bisogno di usare il fluido apposito stoccato nel locale di preparazione. Morisaki si diresse rapidamente verso l'uscita, al fine di non ostacolare il prossimo.

Il suono del suo sbattere brutalmente la porta aperta causò alla studentessa che stava facendo manutenzione sul dispositivo da sparo utilizzato per tirassegno guidato di allargare gli occhi e voltarsi.

Tirassegno guidato utilizzava dei proiettili sparati con la magia, invece di impiegare la polvere da sparo o aria compressa. Questa era una gara di magia che sparava dei piccoli proiettili che avevano un diametro di 2,54 cm -1 in-. Il dispositivo di sparo utilizzato specificamente per il tirassegno guidato aveva la forma di un fucile e il suo stock fu modificato in modo che ci fossero quattro canali fissi sul posto così che i proiettili potessero essere inseriti in quattro punti diversi e un CAD fu montato all'interno.


“... Morisaki, sei un maleducato.”


Questa studentessa, Takigawa Kazumi, matricola della classe C, smise di lavorare sul dispositivo da sparo e usò un tono premuroso verso Morisaki.


“Takigawa... Sei un membro del tiro guidato (Club del tirassegno guidato). Che ci fai qua?”

“Woah, hai veramente risposto in quel modo.”


Proprio come disse Takigawa, la risposta di Morisaki era "in quel modo" e faceva sicuramente irritare gli altri.


“Sono venuta a cercare per un paio di componenti per l'interno del CAD e ho ricevuto il permesso dal tuo capo club. Ecco perché penso che non ci sia alcun motivo per te di chiedere qualcosa come: "Che ci fai qua?"”

“Hmph... e questo non si può fare nel deposito?”

“Scusa tanto per questo. Ti dirò una cosa prima, condividere i componenti in eccesso è sempre stata una tradizione tra i club del tirassegno. Morisaki, non ne avevi idea perché usi sempre il tuo CAD personale.”


Mettendo da parte i membri del Consiglio Studentesco o Comitato per la Pubblica Morale, ai quali era stato concesso il diritto di portarsi i CAD nel campus, i "membri dei club normali" dovevano configurare dei CAD di riserva forniti ai vari club e dotarli di restrizioni nel sistema di navigazione locale per uso individuale. Entrando alla scuola superiore, Morisaki aveva subito aderito al Comitato per la Pubblica Morale e aveva sempre usato il proprio CAD anche durante le attività del club, quindi non c'era alcuna possibilità che potesse aver imparato a conoscere i processi e le procedure del club per la manutenzione sui CAD.

Questa controreplica era normalmente a prova di bomba ma Morisaki sbuffò solamente e volse le spalle a Takigawa. Ignorando interamente le sue parole sul "far irritare gli altri", rimosse la bomboletta spray dall'armadietto a muro e spruzzò sopra al suo fianco. Il pallino di vernice attaccato al suo fianco cadde e atterrò sul terreno integro. Diversi contorni similmente rossi giacevano sparsi sul pavimento.


“Morisaki... a quanto sei adesso? Non starai esagerando? Forse, adesso dovresti smetterla per oggi.”

“... Sei preoccupata per me?”

“Certo che sono preoccupata per te.”


Morisaki levò via il sudore che gli colava senza sosta dalla fronte e parlò con tono beffardo. Come risposta, Takigawa annuì seriamente.


“Voglio essere perfettamente chiara. Questo non è perché sono interessata a te, cotta di te, o una sorta di beffa maligna. Non riesco proprio a restare e non dire nulla, quando qualcuno che conosco mi crolla davanti.”

“—Me ne rendo conto.”


Incurante delle sue parole, Morisaki disse ciò mentre si voltava per andarsene. Takigawa continuò.


“In questo caso, dovresti fermarti qua oggi. Continuando ad allenarti sprecherai solamente e inutilmente la tua forza, né potrai trarre qualche soddisfazione personale da tutto ciò.”


Takigawa incassò direttamente lo sguardo minaccioso che Morisaki gli mandò contro senza distogliere il suo.


“—Ho capito.”


La persona che distolse lo sguardo per prima fu Morisaki.

Smise di parlare e scomparve nello spogliatoio degli uomini.


“Posso relazionarmi a quel tipo di ansia, però... no, forse non riuscirei a capire. In fondo, "lui" e Morisaki sono entrambi ragazzi.”


Takigawa osservò la sua schiena scomparire e mormorò per sé.


◊ ◊ ◊


Morisaki si tolse l'uniforme del club e indossò una camicia e dei pantaloni scolastici. Proprio mentre stava per mettersi l'uniforme scolastica estiva, il suo sguardo cadde sullo stemma ricamato sulla tasca che si trovava sopra alla parte sinistra del petto.


Quattro mesi fa, andavo fiero di questo stemma.

Eppure, ultimamente sono stato abitualmente turbato da una frustrazione di cui non trovo liberazione.


Quest'inspiegabile frustrazione continuava a erodere il cuore di Morisaki. Anzi, forse era più appropriato descriverla come: una verità che lui non voleva spiegare.

Morisaki lasciò perdere l'indossare il cappotto e lo teneva sopra una spalla quando uscì dallo spogliatoio.

Lui socchiuse gli occhi e alzò lo sguardo verso il sole cocente che illuminava la terra.

Anche senza che Takigawa glielo ricordasse, Morisaki poteva sentire l'ansia farsi strada in lui.

Eppure, se lei non l'avesse fatto notare così chiaramente, Morisaki potrebbe ancora star sprecando il suo tempo ad allenarsi inutilmente da solo anche adesso. Questo era qualcosa Morisaki comprese.


La prossima volta che ci incontriamo, dovrei comprarle un ghiacciolo. Morisaki pensò.

Le mie lesioni dalla Competizione delle Nove Scuole sono state diagnosticate da richiedere un mese per guarire, però grazie all'avvento della guarigione magica, ero l'immagine della buona salute. Ciononostante, il mio corpo si è arrugginito dopo aver soggiornato in ospedale per una settimana e non ha completamente recuperato la sua forma originale. Almeno, era questo che Morisaki provava per se stesso.

Inoltre...

Dimentichiamo di essere stati potenziati dall'esperienza sul palco più grande, le mie abilità magiche sembrano essere regredite rispetto al mio stato prima delle vacanze estive.


Questo dubbio si nascondeva nei recessi del suo cuore.

Morisaki era consapevole che questo non era uno stato d'animo salutare, ma era incapace di cestinare la sua frustrazione.


(Dopo tutto, non ci sono insegnanti presenti...)


Gli studenti del primo corso possedevano il "privilegio" di essere istruiti singolarmente dagli istruttori, ma questo era ovviamente fuori questione senza istruttori nel campus. Questo andava al di là di Morisaki, poiché anche i partecipanti della Competizione delle Nove Scuole tipicamente non riceverebbero lezioni durante le vacanze estive e avrebbero dovuto prendere un appuntamento per del tempo dopo la settimana prossima.

Se tutto quello che voleva fosse imparare la teoria, allora una semplice visita alla biblioteca basterebbe, ma al momento Morisaki stava contemplando come migliorare le sue capacità tecniche. Non era abbastanza ridotto male per chiedere di fare pratica, ma almeno voleva migliorare le sue abilità magiche. Questo era il pensiero che dominava la mente di Morisaki.


◊ ◊ ◊


Quando si parla della Casta Morisaki, la prima cosa che veniva in mente era la tecnica del "Quick Draw".

Tra le Cento Casate, la Casata Morisaki era una famiglia marginale che non possedeva un "numero". Anche se il loro potere magico era valutato come banale, quando si trattava di praticità in condizioni particolari, ricevevano elogi grazie alle loro peculiarità. Anche rispetto alle "Casate numerate", il loro talento gli eguagliava se non superarli totalmente.

Quindi, che tipo di tecnica era "Quick Draw"?

In realtà, questo titolo non conteneva alcun significato nascosto. "Quick Draw" era semplicemente "attivazione rapida". Questa tecnica fu progettata con una cosa in mente: come attivare la magia il più velocemente possibile quando s'impiegano CAD. Nello specifico, questa era una tecnica che dava una spinta all'azione del CAD e attivandolo prima che fosse ancora stato sollevato nella speranza di usare la magia per sopraffare l'avversario prima che loro potessero rilasciare il proprio incantesimo.

Forza era una priorità secondaria.

Il grado di difficoltà non era nel reame delle considerazioni.

Anche se la forza della magia fosse attenuata, fino a quando l'attacco potrebbe essere lanciato per primi, allora l'inabilitare con successo il nemico potrebbe essere raggiunto.

Dopo che i CAD furono resi disponibili alle masse, anche la velocità di attivazione dell'incantesimo aumentò. Questa tecnica fu sviluppata con questa considerazione in mente per massimizzare completamente la velocità e il suo elemento si trovava nello sviluppo e modifica del funzionamento del CAD per aumentare l'efficienza.

Nella ricerca della velocità, il punto focale andava naturalmente verso i CAD Specializzati e non CAD Generici. I CAD Specializzati sotto forma di pistole erano al momento la tendenza dominante, così la prima tecnica sviluppata fu la mozione di comporre rapidamente i CAD a forma di pistola e sparare.

Da qui il nome inglese "Quick Draw".

Questo sviluppo iniziale determinò un effetto collaterale imprevisto.

Dal non possedere un CAD, vale a dire essere "completamente disarmati", stroncare gli agguati, attivando la magia il prima possibile. Questa tecnica era molto compatibile con operatori giapponesi, i quali solitamente si portavano appresso armi nascoste.

Gli agenti speciali americani potrebbero intenzionalmente brandire un'arma per minacciare l'attaccante, ma agli agenti giapponesi veniva chiesto di nascondere le loro armi in modo da ridurre il livello di ansia dei loro committenti o personale interessato.

A causa della natura unica di questa capacità, spesso, la Casata Morisaki accettava richieste da guardia del corpo. I loro clienti principali erano le società civili che non potevano appellarsi sempre alla polizia o militari per la protezione personale. Anche se il loro obiettivo primario rimaneva la ricerca nella magia moderna, la Casata Morisaki era meglio conosciuta nella società per il loro secondo lavoro gestendo un'agenzia di protezione.

Morisaki Shun era l'unico figlio del ramo principale della Casata Morisaki (non c'erano altri giovani nella sua generazione) e aveva iniziato a lavorare nell'agenzia due anni fa. In quanto giovane, le persone non erano così caute con lui. Piuttosto che servire come agente di accompagnamento primario, utilizzava questo a suo vantaggio e prestava servizio in un ruolo di supporto, osservando i dintorni dalle retrovie prevenendo gli attacchi.

Quando l'agenzia era a corto di manodopera, lui veniva sempre chiamato ad assistere indipendentemente dal fatto che avesse il tempo (anche se questo era un lavoro secondario), ma recentemente non gli era stato chiesto di intraprendere qualche missione. Attualmente, Morisaki non era interessato a condurre esercitazioni che non avevano un senso di completezza fisico, in quanto lui era più desideroso di reali (combattimenti) esperienze che davano valore alla sua esistenza. Tuttavia, non fu spedito in missione neppure oggi.

Dopo essersi tolto la giacca dell'uniforme e metterla da parte, Morisaki portò lo sguardo su un giovane frustrato che lo guardava dallo specchio.

Il volto apparteneva a lui e a nessun altro.

L'avvertimento di Takigawa risuonò nelle sue orecchie.

Morisaki era consapevole che il suo stato mentale corrente era decisamente in cattive condizioni.

Ho bisogno di cambiare marcia, mentre ho ancora in testa l'avviso dagli altri. Se lo disse mentre sopprimeva energicamente il suo stato frenetico prima di cambiarsi con un abbigliamento casual.


◊ ◊ ◊


Anche se questa fu una decisione su due piedi per un giro pomeridiano, potrebbe trovare subito quattro o cinque compagni se aprisse il suo dispositivo di comunicazione in questo momento.

Eppure, Morisaki scelse di camminare per le strade da solo.

Teneva un piccolo CAD nascosto nella tasca anteriore interna del suo giubbotto con le piccole cose sparse in uno zaino a tracolla prima di prenotarsi un giro sul bus per il centro.

La sua destinazione fu scelta interamente su capriccio. Non venne qua per uno scopo specifico e non era il posto preferito di Morisaki. A rigor di termini, probabilmente voleva solo far passare delle ore in una posizione che non fosse troppo rumorosa ma allo stesso tempo abbastanza vivace.

Con così tanti parchi della zona, questa locazione apparteneva a più che dei semplici ragazzi. Eppure, durante le ore diurne in una giornata che non era di vacanza, le figure più cospicue erano giovani uomini e donne di scuola superiore, i quali si godevano le proprie vacanze estive. La maggior parte di loro indossava indumenti adatti per la stagione estiva tenendo conto del clima.

Questo fu piuttosto rinfrescante per Morisaki.

Anche durante le vacanze estive, la maggior parte degli studenti era vestita in conformità con le regole della scuola del campus.

Gli studenti indossavano tuniche a maniche larghe e le studentesse indossavano fuseaux sotto i loro vestiti. Generalmente, sia gli uomini che le donne indossavano giacche sopra. Le loro uniformi sportive avevano maniche lunghe e pantaloni, mentre le studentesse indossavano costumi da bagno utilizzati per le competizioni che coprivano ogni cosa sotto il collo.

Ciononostante, la carineria nella forma di abiti scollati o spalle rivelate era in piena mostra qua. Indossare sandali a piedi nudi era perfettamente naturale, proprio come minigonne o pantaloncini che coprivano le superfici minute nude non erano niente di fuori dall'ordinario.

Morisaki stesso indossava un completo comodo che comprendeva una tunica a maniche corte floreale con i primi due bottoni sbottonati.

Tuttavia, lui stava indossando un giubbotto che si apriva su davanti che nascondeva un CAD.

Questo era il massimo delle incongruenze.

I giovani che andavano e venivano non si stavano portando i CAD. Fin dall'inizio, Morisaki non testimoniò mai di qualche giovane che stesse indossando delle giacche scure o gilet ne vide qualche signorina con addosso degli spessi bracciali.

Proprio ora, lui non vedeva un solo mago.

Sembrava che Morisaki fosse solamente capace di comprendere veramente solo adesso la fredda verità che maghi erano una minoranza decisiva.


Inoltre, improvvisamente sentiva che: "La mia gola si sta seccando."

(... Questo deve essere perché sto sudando parecchio da stamattina...)


Lo razionalizzò come sete.

Non lontano da dove si trovava, sorgeva la terrazza di un bar.

Senza dilungarsi, Morisaki s'incamminò verso la caffetteria esteticamente gradevole, come se stesse resistendo aspramente a riconoscere i suoi pensieri e dubbi.

La capacità piuttosto limitata del bar non aveva spazi vuoti liberi.

In mancanza di altre opzioni, Morisaki poté solo prendere posto sulla terrazza ombreggiato solamente da un ombrello dal sole. Il servizio dell'aria condizionata esterno non era una rarità, ma questo locale non ne era dotato. Dato l'aspetto esteriore in stile di una piccola baita e mobili in legno bianco, il proprietario del bar forse era un fan dell'arredamento naturale.

Un certo gruppo di persone potrebbe concepire lo stile della caffetteria come "alla moda". Anche se ci fosse davvero una tale richiesta nel mercato, ciò era totalmente dipendente dal periodo dell'anno. A riprova di questo, la terrazza del bar era scarsamente popolata.

Morisaki prese posto in un angolo mentre teneva una tazza di caffè freddo e osservando i giovani per le strade in modo apatico.

Sentiva che la maggior parte di loro fossero ragazzi e ragazze sulla sua età.

Almeno la metà di loro erano coppie, mentre oltre il 90% dell'altra metà si muoveva come gruppo. Meno del 5% della folla erano dei solitari come lui (anche se sulla base dello stato d'animo, era più di un soldato solitario che un vero solitario).

Una sensazione di esclusione gradualmente sopraffò Morisaki mentre continuava a osservare gli esseri umani intorno a lui, quando improvvisamente la sagoma di una giovane ragazza entrò nel suo campo visivo.

Proprio come lui, lei era sola. No, la rarità di ciò era esponenzialmente più elevato dato che era di sesso femminile.

Indossava una tunica senza maniche, con collo alto e una gonna a pieghe che cadeva sulle sue ginocchia mentre i suoi piedi nudi avevano dei sandali, un guardaroba piuttosto neutro che non era né civettuolo né banale.

Eppure, i suoi lineamenti sfidarono il termine "mondano".

Otto persone su dieci, e questo numero salirebbe a nove se fossero uomini, la giudicherebbero come una "bella signorina" o "bella donna".

Se liberata dalla coda di cavallo che trascinava giù il lato anteriore lungo la sua spalla sinistra, i capelli sarebbero caduti all'altezza della vita. I suoi grandi occhi, i quali erano leggermente sollevati lungo gli angoli andavano in giro senza alcuno sforzo, dando l'impressione di un grande felino in cerca della preda. In questo caso, lei era un leopardo, invece di una tigre o un leone.

Il suo viso ad hoc di una discendenza orientale, ma la sua carnagione era di una caucasica. Invece di etichettarla come leopardo, forse un leopardo delle nevi sarebbe più preciso (tranne che nei fatti, la pelliccia del leopardo delle nevi era più vicina al grigio che al vero bianco).

Sembrava avere due o tre anni in più rispetto a Morisaki.

Anche se i suoi lineamenti erano certamente appariscenti, c'erano parecchie giovani il cui aspetto era più bello quando scendevano ad accattivante. Morisaki la notò a causa del suo aspetto, però la fissò per un motivo del tutto diverso.


(Lei... deve essere una maga, giusto?)


Non portava il CAD a forma di braccialetto comunemente visto.

Vedendo la borsa che portava con lei, c'era la possibilità che lei si portasse un CAD a forma di pistola, ma non c'era modo di verificarlo salvo che... lui non si avvalesse dei suoi mezzi.

Il suo aspetto non dava segni che lei fosse un mago, ma istintivamente Morisaki etichettò quella ragazza come una persona collegata al mondo della magia.

Rimase ignara dello sguardo di Morisaki, o almeno finse così, mentre camminava davanti al bar dove Morisaki stava seduto.

Morisaki seguì la sua figura con lo sguardo e notò che c'erano anche degli altri che la stavano guardando.

E non con l'intento di flirtare.

Aiutato con gli affari di famiglia... un "istinto" guadagnato dal suo ruolo di personale di supporto diede l'allarme.

Lei veniva cacciata da sguardi maliziosi in agguato dietro ai loro.

Morisaki pagò il conto usando il terminale sul tavolo e si allontanò dalla sua sedia come se nulla fosse fuori posto.

Morisaki non stava pedinando questa ragazza a causa di un'attenta contemplazione da parte sua. Le esperienze di Morisaki non erano abbastanza profonde da costituire uno "stacanovista", ma questa descrizione era l'approssimazione più vicina. A dire il vero, il fatto che lei fosse una bellissima (giovane) donna certamente ebbe un impatto sulla scelta di Morisaki.

Questa giovane (anche se lei forse era più matura per questa denominazione) sembrava trovarsi in qualche sorta di attività quando lei partì l'area del parco e si diresse verso le strade di fabbricazione.

Mantenendosi a una distanza di sicurezza, mentre la seguiva, Morisaki notò che c'erano pochi pedoni di passaggio. Anche se questa direzione andava in senso opposto al parco o alle altre strutture di divertimento, il tasso in cui i pedoni stavano scomparendo non poteva essere spiegato come una semplice coincidenza.

Morisaki riconobbe che questo era innaturale, come se una forza "innaturale" fosse all'opera.

Morisaki non sapeva nulla di Magia Antica, ma credeva che il Taoismo o arti Onmyoji (onmyoshi) dovrebbero essere in grado di utilizzare una sorta di tecnica per influenzare il subconscio, causando alle persone di evitare una posizione specifica.

In altre parole, questo era opera di maghi. Da quando Morisaki notò quella giovane, lei non aveva mai mostrato dei segni del lancio di un incantesimo. Per cui, Morisaki ritenne che ci fosse qualcun'altro oltre alla sua magia a tenere lontano gli estranei.


Allora, qual'era il movente dietro all'evitare le altre persone?

Ovviamente, questo non è un confuso smarrimento premeditato per evitare l'imbarazzo. E' impossibile che sarebbe la ragione.

Eventualità coinvolte: rapimento, rapina, oppure... violenza sessuale.


Secondo Morisaki, l'omicidio in pieno giorno era fuori questione, ma in ogni caso loro avevano in mente di fare qualcosa di brutto.

La domanda successiva fu quante persone l'altra parte aveva. Basandosi sulla vasta scala della magia coinvolta, non poteva esserci solo una o due persone dietro a ciò. Senza un quadro preciso sul personale avversario, il confronto diretto era una scelta folle. Come tale, l'unica possibilità era di aspettare che gli avversari agissero per poi coglierli di sorpresa dal fianco, immobilizzando temporaneamente il "nemico" e cogliendo l'occasione per far fuggire la ragazza dalla scena.

Morisaki optò su questa linea di condotta.

Tuttavia, la velocità in cui la situazione sballò, superò le elaborazioni di Morisaki.

Lui aveva creduto che questi miscredenti, almeno che egli riteneva che fossero malfattori, aspetterebbero fino a quando la giovane raggiungesse l'area commerciale deserta prima di fare la loro mossa.

Anche se c'erano solo poche persone nei paraggi, le strade erano ancora sorvegliate dalle telecamere. Quindi Morisaki era certo gli eventi non si sarebbero svolti secondo i desideri dei miscredenti una volta che la ragazza raggiungeva il (di seconda generazione) Ponte dell'Arcobaleno.

Tuttavia, durante il frangente in cui la strada fu priva di veicoli e pedoni, gli sguardi che seguivano la giovane si trasformarono in persone, le quali circondarono la ragazza.


“Chi... VOI CHI SIETE!?”


La ragazza urlò al silenzioso approccio degli uomini.

La sua reazione fu piuttosto sprezzante. In queste circostanze, non sarebbe strano anche per un maschio essere preso dal panico e incapace di parlare liberamente.

Eppure, Basandosi sul fatto che la giovane donna non riusciva a rilevare che non c'era nessun altro intorno a lei, anche lei doveva essere caduta vittima dell'incantesimo di quelle canaglie.

Morisaki verificò che la giovane non fosse spaventata, il suo stato di panico richiederebbe un cambio di programma e sollevò il suo CAD da dietro gli alberi che costeggiavano il marciapiede. Fare il cecchino nell'ombra non era uno dei punti forti della Casata Morisaki, ma da un punto di vista oggettivo, date le mansioni tipiche di Morisaki come membro di supporto nell'agenzia di protezione, dovrebbe essere più abile a "fiancheggiare" di "Quick Draw".

C'erano sei sospetti in totale.

Aveva bisogno di stenderli tutti i in un colpo per tutelare la giovane.

Del sudore freddo scivolò lungo la tempia di Morisaki.

A un certo punto, il suo respiro divenne superficiale e frettoloso. Regolando forzatamente il suo modello di respirazione, Morisaki caricò da dietro gli alberi.

Quando si mosse verso la giovane, lui premette il grilletto due volte.

Si tuffò in avanti quando vide i suoi obiettivi allungare le mani verso l'interno delle loro giacche, premette il grilletto ancora una volta a mezz'aria.

Al posto della normale prassi della professione di "guardia del corpo" (anche un'attività parallela contava ancora come una professione), la Casata Morisaki sviluppò un tipo di magia che potrebbe abbattere un bersaglio con un colpo senza infliggere seri danni.

Portò gli obiettivi ad accelerare verso il retro per poi spingerli immediatamente in avanti per annullare la forza. Dal rapido scombussolamento di questa Magia di Tipo Movimento che incorporava due processi, scosse gli organi interni di cinque obiettivi, con una particolare attenzione sul cervello, causandoli di crollare uno a uno.

Con il tempo Morisaki prese di mira il sesto bersaglio, il suo cuore sobbalzò violentemente.

Direttamente di fronte ai suoi occhi c'era un silenziatore sulla bocca della pistola.

Non era un CAD.

Era una vera e propria arma da fuoco, una pistola automatica.

Morisaki aveva tenuto in considerazione la possibilità di un contrattacco magico, ma non si aspettava affatto che qualcuno possedesse un'arma da fuoco.

Dato il loro uso della magia per ripulire l'area, aveva presupposto che i suoi bersagli si sarebbero scagliati con la magia.

Aveva eretto delle contromisure magiche prima del tempo, ma non era preparato a difendersi contro i proiettili.

Non c'era tempo di usare la magia per bloccare i proiettili o spostare il proprio corpo.

Morisaki raddoppiò gli sforzi nelle sue gambe e cercò di sottrarsi alla linea di fuoco.

Tuttavia, nel momento in cui diede l'ordine ai suoi muscoli di muoversi, la firma unica che accompagnava ogni arma da fuoco equipaggiata con di un silenziatore risuonò.

La bocca non era puntata su Morisaki.

La ragazza aveva afferrato la mano che teneva la pistola dal lato.

Morisaki premette il grilletto del CAD.

Quando la sesta persona crollò a terra, la ragazza sembrava che si trascinasse su una panchina sulla strada.


“Riesci ad alzarti?”


Morisaki corse verso giovane ragazza e allungò la sua mano verso di lei, senza aspettare una risposta.


“Faremmo meglio ad andarcene adesso. In ogni caso, dirigiamoci alla stazione degli autobus. Questi ragazzi non sembrano voler fare casino..”


La ragazza era davvero fatta di tutt'altra pasta. Nonostante avesse subito un'imboscata, non c'era traccia di lacrime o di crisi isteriche. Dopo aver annuito come risposta alle parole di Morisaki, afferrò la mano e si alzò in piedi.


“Di qua.”

“Grazie.”


Mano nella mano, Morisaki incitò la giovane ragazza a correre verso la stazione ferroviaria.

Indossare dei sandali col tacco, normalmente impedirebbe di muoversi liberamente, ma anziché essere trascinata da Morisaki, la giovane ragazza gli stava proprio alle calcagna (anche Morisaki aveva evidentemente ridotto la sua velocità).

Lei non lasciò mai andare la sua mano.

Il tocco morbido di quella mano minuta spinse (nominalmente) dello spirito cavalleresco nel cuore di Morisaki.


◊ ◊ ◊
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Dopo aver raggiunto la stazione degli autobus, Morisaki propose che loro smettessero di guardarsi intorno, ma la ragazza scosse la testa.


“Ho un appuntamento con qualcun altro qui.”

“Inviare un e-mail sarebbe...”

“A causa di alcuni motivi urgenti, non posso contattare direttamente l'altra persona.”


La ragazza alzò gli occhi e indossò un sorriso un po' perplesso.

Questo sorriso ammaliante causò a Morisaki di perdere il suo fragile controllo che teneva sopra alla sua agitazione interiore.


“Vi sono molto grata per avermi salvata.”


La giovane donna chiuse un occhio al suo impetuoso arrossire.

Morisaki fu riconoscente di questo suo lato altruista, che era del tutto diverso dai suoi coetanei.

L'obbligo che gli uomini avevano verso le belle donne, o qualcosa del genere, bruciò ancora più luminoso nel cuore di Morisaki.

Ecco perché trovò doppiamente difficile accettare le successive parole della giovane le quali andarono contro le sue aspettative.


“Tuttavia, credo che sia sufficientemente lontano. Un'altra volta... qualche altro giorno mi piacerebbe trovare un modo di ricambiare il favore. Se per lei va bene, potreste darmi un vostro recapito?”


A questo punto, la ragazza mostrò un'espressione sgomenta. Immaginandosi che qualcosa non andava, tutto il corpo di Morisaki s'irrigidì, ma dopo aver scorto il timido sorriso sul volto della giovane, un diverso tipo di ansia pervase le sue ossa.


“Ah, le mie scuse. Il mio nome è Lin Richardson. Sto frequentando il college in California e viaggio al momento. Per favore, mi chiami Lin.”

“Io sono Morisaki Shun.”


Morisaki fu profondamente grato che la sua voce non venne amplificata quando disse il suo nome, anche se non era che lui sapesse a chi dovrebbero essere estesi questi ringraziamenti.


“Non deve ripagarmi. Dopotutto, mi hai salvato quando ero in pericolo prima. A parte questo...”


Morisaki tirò in ballo il dovere come le sue motivazioni e cercava di commutare il suo stato d'animo agitato (detto ciò, sostenendo che questo servizio nacque da una motivazione più romantica sarebbe il modo più signorile per dirlo). Quando il nemico possedeva il vantaggio numerico, gironzolare nei pressi del luogo dell'agguato non era una decisione saggia. Normalmente, non dovrebbero stare a conversare piacevolmente in questo modo.


“Non credo che questo incidente finisca così. Avete qualche idea sulla causa dietro a quest'attacco?”


Visto che la decisione migliore di "fuga" era fuori discussione, Morisaki stava cercando di raccogliere ulteriori informazioni per elaborare un piano di azione. Ad esempio, fattori come l'identità dei nemici, quanto tempo avevano prima dell'arrivo dei rinforzi, ecc...

La tutela della privacy era anche uno dei doveri inderogabili di una guardia del corpo, ma ciò passava in secondo piano, se tale informazione fosse vitale per la protezione del cliente.


“Sono desolata, ma non posso rivelarvelo.”


Inoltre, essendo impossibilitati a ottenere tutte le informazioni necessarie non era un motivo legittimo per il mancato adempimento di un incarico di protezione.


“È così...? Capisco. Non voglio ficcare il naso negli affari personali di Lin-san. In cambio Lin-san, posso farvi da scudo fino all'arrivo della persona con cui vi dovete incontrare?”


La richiesta di Morisaki causò a Lin di allargare i suoi occhi.


“... Perchè?”

“Questo paese ha un detto: anni di fatica per un solo momento.”

“Ho sentito parlarne.”


Il tono di Lin sembrava dispiaciuto.


“Capisco... le mie scuse...”


Morisaki si scusò goffamente, ma questo non implicava che stesse facendo dietrofront.


“Lin-san, ho notato la scena in cui siete stata quasi rapita. Deve essere destino o qualcosa di simile.”


In verità, Morisaki stesso non sapeva perché lui fosse così ostinato su questa materia. Lin si era espressa esplicitamente. Anche se non l'aveva apertamente respinto, stava sperando che Morisaki smettesse di stare con lei, che lei non volesse metterlo in pericolo era abbastanza ovvio. Ciò malgrado, Morisaki non aveva in mente di battere in ritirata.

In breve, il termine "sequestro" era basato esclusivamente dal punto di vista di Morisaki. C'era una possibilità che Lin fosse una ragazza benestante che aveva marinato la scuola e che questi uomini furono spediti dai suoi genitori per portarla a casa. Supponendo che questo fosse in realtà un "rapimento", allora questo poteva essere correlato a un grave reato e il gruppo precedente di persone poteva appartenere a un'organizzazione avversaria. In alternativa, essi potevano essere stati inviati a recuperare un ex membro che fuggì dall'organizzazione. Indipendentemente da ciò, chi osava sparare direttamente con le loro armi in pieno giorno senza preavviso, non poteva essere un onesto cittadino. Questa fu la conclusione a cui Morisaki giunse... o forse decise da solo che fosse così.


“... Dovreste aver realizzato solo ora che questo sarà molto pericoloso, giusto? Non sembra una persona che non riesce a distinguere tra realtà e gioco.”


Lo sguardo un po' confuso di Lin fece poco per smorzare l'ardore di Morisaki. L'altro lato era costituito da farabutti che avevano preso di mira una fragile, donna indifesa. In quel caso, era chiaro da che parte Morisaki dovrebbe schierarsi, almeno questo era ciò che il suo cuore gli diceva.


“Lin-san, siete in pericolo molto più di me. Non starei mentendo o esagerando nel dire che le forze dell'ordine di questo paese siano perfettamente in grado, ma il tasso di criminalità non è zero. Ciò è particolarmente vero per gli agenti di polizia magici gestendo i crimini del settore, dove la velocità di reazione è praticamente letargica.”

“Lo stesso si potrebbe dire per ogni paese.”


Lin indossava un sorriso malizioso mentre cercava di deviare la dichiarazione, però Morisaki non si lasciò ingannare.


“Ecco perché credo che Lin-san abbia bisogno di una scorta.”

“... E tu ti stai offrendo volontario?”


Con un'espressione completamente seria sul suo volto, Morisaki annuì alla sua domanda di fondo.


“Non giudicate un libro dalla sua copertina. Ho due anni di esperienza come addetto.”

“... Non siete uno studente di scuola superiore?”

“Sono una matricola del liceo affiliato all'università di magia. Tuttavia, la mia famiglia gestisce un'agenzia di protezione.”

“Oh... Il tuo nome è Morisaki, quindi devi essere della Casata Morisaki, no?”


Lin prestava svogliatamente solo l'orecchio a Morisaki fino ad ora, annuendo infine e in senso affermativo. Allo stesso tempo, questo implicava anche che Lin apparteneva a uno strato sociale che era ben preparato con le scorte.


“Ma non ho soldi con me.”

“Non sono qui per parlare di lavoro. Io non voglio far finta di non vedere nulla.”

“Come sei galante.”


Lin rise leggermente, causando Morisaki di distogliere lo sguardo per l'imbarazzo.


“Capisco. Dato che siete così preoccupato, allora mi affido alle vostre cure.”

“Per favore lasciatemelo fare.”


Alterando la sua prima espressione, Lin fissò gli occhi su Morisaki, a cui lui rispose con un cenno del capo, come se gli avesse conferito un grande onore.


“Allora non perdo tempo, va bene se faccio una richiesta proprio in questo momento?”

“Qual è la vostra richiesta?”


Le guardie del corpo non erano maggiordomi, ma al fine di svolgere efficacemente le loro funzioni protettive, stabilire un rapporto con il loro principale era molto importante. Fino a quando la domanda non era troppo ridicola e non influenzava la missione della guardia, allora la condotta con il cliente era eseguire. Questa era una delle regole di base per le guardie del corpo sia in occidente sia in oriente, anche se il lato est potrebbe essere un po' diverso. Morisaki non aveva idea di cosa potrebbe comportare questa richiesta quindi era un po' nervoso mentre aspettava che continuasse. Lin sorrise in modo incantevole prima di gettare questa bomba:


“Per favore, chiamami Lin. La prossima volta che mi chiamerai "Lin-san" sarà motivo di licenziamento immediato.”


◊ ◊ ◊


“... Quindi Lin, non sei una maga?”

“Sì, anche se non so come tu sia giunto a questo malinteso Shun...”


Lin sorrise confusa. Rispetto a Morisaki, il quale stava lottando per abbassare la guardia e ancora parlava in tono rigido, Lin si rivolgeva liberamente a Morisaki come "Shun" e lo abbracciò come un amico.


E' questa la compostezza che viene con la maturità?


Morisaki ci rifletteva su mentre sbirciava il viso di Lin.


Sento che Lin sia una splendida donna.

Normalmente, l'aspetto di una persona sarebbe abbellito quando si osserva da lontano, ma nel suo caso, vedendola da vicino è proprio lo stesso e può essere ancora più ammaliante. Questo potrebbe essere dovuto alla sua ricca gamma di espressioni che non appaiono mai due volte. Questa fu la conclusione Morisaki trasse dalle sue limitate esperienze di vita.

“Ah, forse è a causa di questo?”


Lin disse ciò come tirò fuori una collana d'innanzi al suo torace.

Con il primo bottone sbottonato, una leggera scollatura balenava e usciva dall'occhio. Il cuore di Morisaki batté a questa scena proprio come il sangue soffuse il suo volto, però Lin sembrava esserne rimasta completamente all'oscuro.


“Che cos'è?”

“E' un talismano magico.”

“Ah?”

“Un talismano magico. Indossando questo riduce l'attenzione da altre persone. Questo è stato fatto nell'epoca in cui i rapimenti dilagavano per una serie di motivi è stato realizzato come un amuleto protettivo per scongiurare l'essere presa di mira da malfattori... E' un manufatto genuino.”


La magia moderna era il prodotto della ricerca e sistematizzazione della magia antica. In tale contesto, Morisaki era consapevole che tra gli oggetti denominati talismani magici, c'erano molti "artefatti" che potrebbero davvero rilasciare un effetto magico.

D'altra parte, era anche vero che i falsi, i quali non erano altro che decorazioni che avevano invaso il mercato in gran numero erano decine di volte superiori ai veri manufatti. Dato che Morisaki era un giovane mago che si concentrava esclusivamente sulla magia moderna, non ci dovrebbe essere da sorprendersi che avesse un'impressione sospettosa su oggetti come "talismani magici".

Eppure ora, Morisaki non mise in discussione le parole di Lin.

Il suo sorriso sembrava dissipare i pensieri scettici che si levavano nella mente di Morisaki.

La domanda che vagava nel cervello di Morisaki era del tutto un'altra.


“Tu non sei una maga, eppure ti porti un talismano magico?”


Quando Morisaki fece questa domanda con una faccia perfettamente seria, improvvisamente, Lin aveva un'espressione agitata.


“Oh... beh, questa è una cosa che un amico mi ha dato per "tenere lontani gli stalker".”

“Stalker... allora sei incappata in qualcosa di simile in passato?”

“Ecco... più o meno.”

“Allora erano quei ragazzi di prima...? No, ho detto che non voglio ficcare il naso. Scusa.”


Vedendo Morisaki astenersi dal fargli altre domande, Lin tirò segretamente un sospiro di sollievo.


“... Eppure, questo non sembra più funzionare contro quei tipi.”


L'attenzione di Morisaki stava già girando sugli attaccanti di prima.

La sua personalità diligente salvò proprio ora Lin.


“... Né è efficace contro Shun. I maghi sono proprio speciali?”


Questa domanda puntava in una direzione diversa rispetto al dialogo che Morisaki stava costruendo.

Se glielo avessero chiesto giorni prima, probabilmente avrebbe preso un bel respiro e risposto con un cenno del capo in senso affermativo.

Lui credeva che fosse speciale. Il suo status di mago era fonte di grande orgoglio, proprio com'era sicuro che anche tra i suoi coetanei era un mago particolarmente talentuoso. Sebbene i risultati della Competizione delle Nove Scuole andavano contro le sue aspettative, era convinto che se l'altra squadra non avesse perfidamente infranto le regole, avrebbe potuto ottenere dei risultati che si addicevano alla sua baldanza senza fare affidamento su quello stratega che aveva solamente dei subdoli trucchetti nella sua manica come assi ad assisterlo.

Tuttavia, per qualche motivo, l'attuale Morisaki era incapace di confermare le parole di Lin.


“... Non credo che ci sia una grande differenza, visto che dopotutto la magia è una capacità umana. Il tuo talismano magico Lin è un oggetto che permette alle persone di utilizzare poteri magici. In tale contesto, non c'è niente di diverso dalle arti di un mago.”

“Hm... ci può stare se la vedi in questo modo. I maghi sono esseri umani proprio come noi.”


Lin era all'oscuro che le sue parole formavano un parere il quale separava "maghi" e "non-maghi" in due gruppi razziali.

Fortunatamente, Morisaki perse quella sfumatura.

Morisaki era irremovibile sull'evitare le zone con poche persone, così loro due spesero sostanzialmente il loro tempo nel ristorante di fronte alla stazione degli autobus fino a quando la persona che Lin stava aspettando prendesse contatto. La persona che iniziò la conversazione fu sempre Lin con Morisaki in gran parte solo a darle ragione, ma non sentiva che il tempo fosse speso male.

Proprio come si aspettava Morisaki, in seguito non scorsero mai eventuali individui sospetti. Eppure, occasionalmente percepiva diverse aure che gli guardavano da lontano da tutte le direzioni.

A questo punto, l'espressione di Lin improvvisamente divenne ansiosa quando tirò fuori il suo tablet davanti allo sguardo interrogativo di Morisaki. A quanto pare, il suo di contatto le aveva mandato un'e-mail.


Tuttavia, come potrei giustificare il motivo per cui Lin sia cosi tesa invece di rilassarsi quando la persona che stavamo aspettando l'ha contattata? Morisaki era piuttosto sconcertato da questo.

Può essere che la persona che stavamo aspettando sia uno degli "avversari" di Lin? Morisaki sperava che Lin fosse almeno in grado di spiegarglielo... o forse fargli chiarezza.

“Direttamente sotto il Ponte dell'Arcobaleno.”


Lin parlò con un'espressione decisa sul suo volto.


“Un'imbarcazione, verrà a prelevarmi.”

“... Andiamo.”


Direttamente sotto il Ponte dell'Arcobaleno menzionato dall'altra persona, probabilmente si riferiva alla piazza accanto alle fondamenta del ponte. Durante la settimana, era un luogo gremito di visitatori. Morisaki invitò Lin ad alzarsi e allungò la mano verso il terminale situato sulla superficie del tavolo.

Tuttavia, Lin lo batté per un soffio e pose la sua carta sopra al terminale per prima.


“Schiettamente, uno studente di scuola superiore eppure osi pagare il conto a una donna più grande. Vade retro. Furbacchione.”


Usando l'indice, Lin scandì ogni parola punzecchiando la fronte di Morisaki, suscitando un rossore profondo da parte sua.

Il volto di Lin originariamente teso adesso era mutato con un sorriso sereno.

Prendendo la strada principale sarebbe più rapido, però Morisaki scelse volutamente i sentieri che attraversano il parco. Credeva che la magia utilizzata in precedenza per tenere lontano pedoni e veicoli avrebbe avuto difficoltà a operare nel parco, dove molte persone si fermavano comparato al flusso continuo di movimento delle persone per le strade.

Lui non era consapevole che ciò prolungava il tempo trascorso con Lin.

Per lo meno, i suoi pensieri superficiali non si avventurarono in quel territorio.

Morisaki chiese anche che lei mettesse la sua collana nella borsetta. Nelle attuali circostanze, incantesimi che sviavano l'attenzione di altre persone otterrebbero solo l'effetto opposto.

A rigor di logica, questa fu una buona idea. Tuttavia... purtroppo, quest'idea causò a loro degli inconvenienti imprevisti.

Al momento, un muro umano si ergeva davanti Morisaki e Lin.

Il muro umano era sufficientemente spesso che potrebbe anche bloccare la punizione da un calciatore professionista.

Ahimè, in termini di guardaroba, aspetto e tutti i vari elementi, questi individui erano ben lontani dalla vitalità sprigionata dagli atleti. Per dirla senza mezzi termini, assomigliavano più a dei teppisti.

Anche se potrebbero esserci alcune piccole differenze qua e là, la maggior parte di loro indossava abiti simili. La maggior parte dei loro torsi nudi era coperta solamente da giubbotti in pelle, mentre degli anelli di metallo ricoprivano sia il sopra che il sotto dei loro polsi e gomiti.

I loro giubbotti rammentavano alle persone le squame di una lucertola e la loro struttura superficiale rifletteva le scaglie metalliche che erano popolari tre anni fa tra le "piccole masse". Rispetto alle usuali fibre antiproiettili e anti-penetrazione, questo materiale composto vantava giganteschi salti in miglioramento sia protettivo sia nella resistenza agli urti. Tuttavia, dal momento che la permeabilità all'aria era terribile, lasciamo perdere l'indossarlo all'aperto in estate, anche mettendoselo in un ambiente interno riscaldato durante l'inverno indurrebbe chiunque a sudare come un cavallo, pertanto, questo prodotto veniva ritenuto un fallimento. La stragrande maggioranza dei giovani di fronte a loro teneva la chiusura lampo sul davanti aperta, però anche i giubbotti privi di maniche sembravano essere alquanto calorosi. Dato che ciò sconfiggeva completamente lo scopo di bloccare i colpi frontali o spari, l'unica conclusione che si poteva trarre era che si trattava di una moda dal passato che era elegante, ma poco pratica.

Gli anelli metallici attorno ai loro polsi utilizzavano l'EMS (Electro Muscle Stimulation): amplificatori muscolari che stimolavano attraverso correnti elettriche. Dispositivi di formazione che utilizzavano l'EMS erano una prima forma di tecnologia che esisteva nel 1960, ma in era moderna, altre correnti elettriche erano state introdotte per aumentare la velocità con successo della contrazione muscolare. Questi anelli erano normalmente utilizzati per scopi medici durante la riabilitazione, ma potrebbero essere utilizzati anche per migliorare facilmente la potenza dei pugni, rendendolo una scelta popolare tra i combattenti di strada poco raccomandabili.

Molti dei giovani indossavano occhiali AR[1] sopra entrambi gli occhi. Le cinghie metalliche attaccate agli occhiali erano coperte di dispositivi sensoriali i quali sembravano essere dotati di processi di cattura della luce. Questi processi normalmente emettevano un segnale direzionale, una volta avvicinato gli oggetti all'interno di una distanza predeterminata, ma non erano qualcosa che potrebbe essere maneggiato a piacimento dagli utilizzatori occasionali. In breve, anch'essa era probabilmente una moda.

Questo stile marziale, il quale enfatizzava l'aspetto fisico, era la caratteristica di punta della banda di delinquenti che acconciava i membri da "Fight Club". In piedi di fronte a due persone che si fermarono, il gruppo di giovani non smisero mai di guardare maliziosamente verso di loro.

Non pronunciarono una parola.

Morisaki mise un braccio intorno alle spalle di Lin e cercò di ritornare sui propri passi.

Molte persone fischiarono.

Il muro umano si muoveva con un sorprendente livello di organizzazione e circondarono i due in un vero e proprio recinto umano.


“Abbiamo fretta, per cortesia fateci passare.”

“Ah ah, ti prego non dire così. Che ne dici di giocare con noi?”

“Già già, rispetto a questo piccoletto, sappiamo quali sono le cose veramente divertenti.”


Lin cercò di risolvere pacificamente la situazione, ma i giovani strinsero solamente il cappio mentre facevano suoni disgustosi i quali erano sgradevoli per l'orecchio.


“Abbiamo davvero fretta!”

“E' inutile, questi ragazzi non intendevano ascoltare le nostre parole fin dall'inizio.”


Morisaki stoppò il continuo tentativo di Lin di persuasione.


“Oh oh, parli come un grand'uomo.”

“Anche se è vero che non siamo qui per parlare.”


Delle fragorose risate riecheggiarono dai loro dintorni.


“Giovanotto, andiamo dritti al punto.”

“Lascia il compito di farle da guida a noi, sei libero di andartene. Adesso smamma!”


Un giovane uomo che doveva essere il leader di questa banda cambiò tono da amichevole a minaccioso dal retro della folla, il quale avvenne proprio di fronte a questi due. Era più alto di Morisaki e alla t-shirt che indossava, mancavano le maniche che sembravano esser state strappate via, rivelando un paio di bicipiti con dei grossi muscoli salire e scendere. Il suo braccio era coperto dalla mano alla spalla con forme geometriche argentate, le quali servivano allo stesso scopo, come gli amplificatori muscolari aumentavano la velocità della contrazione muscolare (anche se i risultati erano discutibili). Una vita scura di carnagione e cosce robuste indicava chiaramente un fisico che non apparteneva a qualcuno con una voglia passeggera.

Come risposta allo sguardo che non offriva il termine brutto, Morisaki aveva un sorrisetto sul suo volto.


“Cosa c'è di tanto divertente...?”

“Niente, perdona i miei modi.”


Il basso tono del giovane divenne più minaccioso. Tuttavia, Morisaki aveva ancora un'espressione beffarda come la sua scelta delle parole divenne sprezzante.


“Potrei capire se fossimo a Shibuya o Ikebukuro, ma non avrei mai immaginato di potermi imbattere in specie in via di estinzione come voi ad Ariake.”

“... Che tipo affascinante.”

“Dovresti essere soddisfatto di sparare cavolate, no? Siamo effettivamente a corto di tempo quindi... potreste lasciarci passare?”

“... A quanto sembra ti serve una lezione dolorosa.”


Il giovane spostò il peso fino alla punta delle dita dei suoi piedi. Vedendo questo, Morisaki spostò leggermente la sua spalla destra all'indietro.

Il giubbotto che si apriva in avanti si mosse leggermente.


“Takashi-ni, questo ragazzo è un mago!”


Il movimento doveva aver rivelato l'impugnatura del CAD riposto nella fondina nascosta. Un giovane uomo alla destra di Morisaki gridò un avvertimento.

Il cerchio che circondava i due indietreggiò un po'. Con una sola eccezione, erano divenuti timorosi.


“Non c'è nulla di cui aver paura!”


L'unica eccezione, "Takashi" la persona che faceva da leader esortò i suoi compagni a caricare.


“Pure io lo so mago.”


Gli angoli della sua bocca si storsero mentre guardava dall'alto in basso Morisaki in maniera teatrale. Questa non sembrava spavalderia, quindi forse gli doveva concedere un piccolo accenno di lode.


“La vostra magia è sullo stesso livello delle pistole, giusto? Saresti arrestato e imprigionato se la utilizzi su una persona disarmata, giusto?”


Morisaki guardò in silenzio il giovane uomo.

Il giovane proseguì con fervore.


“Un mago che non può usare la magia non è nient'altro che una matrioska. Che genere d'inutili cavolate credevi che stessi per fare? Ah ah ah ah!”


Il giovane si lasciò sfuggire una serie di risate ridicole a cui Morisaki contraccambiò con uno spietato sorriso.


“Tu che rischi l'estinzione, hai il fegato di metterlo alla prova?”

“... Come hai detto?”

“Ho detto, vuoi verificare se noi maghi non siamo nient'altro che delle matrioske senza la nostra magia, presuntuosa canaglia.”

“Ah... Ehi, nessuno di voi interferisca.”


Il leader delle specie in via di estinzione i quali mimavano i "Fight Club" mutò il suo aspetto da giocoso alla sua espressione normale (brutto com'era). Alzò i pugni prima di allargare le gambe per abbassare il centro di gravità, assumendo così una posa da combattimento.

Vedendolo, anche Morisaki fece sparire dal suo volto il sorriso beffardo e lasciò scivolare il suo zaino dalla spalla. Alzò i pugni davanti al suo viso e iniziò leggermente a saltellare sul posto.


“Matrioska, balliamo.”

“Accetto feccia superficiale. Tuttavia, la toccate a vostro rischio e pericolo. Vi farò rimpiangere a tutti quanti di essere nati in questo mondo.”

“Sei soltanto un moccioso, ma quella tua bocca... è velenosa!”


Quella frase servì come una dichiarazione di ostilità.

Come una frusta, un calcio verso fu spedito verso il volto di Morisaki.

Al fine di proteggere Lin proprio dietro di lui, Morisaki non poteva sottrarsi indietreggiando.

Invece, abbassò la testa sotto il vorticoso calcio.

"Takashi" ritrasse abilmente il calcio verso l'alto e mosse la gamba verso il basso sulla testa di Morisaki.

Invece di chiamarlo un hook kick, era più simile a un calcio ad ascia (ax kick).

Morisaki si alzò in direzione del suo calcio ed evitò il colpo.

Il volto dell'altro uomo cambiò.

Nel momento in cui la gamba toccò il suolo, fece partire immediatamente un pugno veloce fulmineo.

Morisaki lo deviò con una mano.

Calcio in avanti, pugno al plesso solare, calcio basso, calcio medio, sweep kick, rotazione del gomito... una rapida combinazione di attacchi dimostrava che questo giovane non stava solo sparando cavolate e le sue mosse non erano solo delle imitazioni a buon mercato. Sulla base di questi movimenti, forse si sottoponeva all'intero regime di allenamento per il karate sotto una guida speciale.

Eppure, tutti i suoi colpi venivano interamente schivati o neutralizzati da Morisaki.

La frustrazione cominciò ad accumularsi sul volto "di Takashi".

Cercò di porre fine alla lotta in un colpo solo e mise in atto un gancio a lungo raggio verso il mento di Morisaki.

Morisaki non aveva l'intenzione di perdere quest'apertura.

Facendo un passo un avanti, diresse un jab mancino verso il volto Takashi.

No, la forza dietro il pugno era di un pugno diretto piuttosto che di un jab.

Se i suoi pugni non fossero stati accuratamente addestrati, la forza del pugno potrebbe facilmente danneggiarli la mano ma Morisaki non vacillò mai e spedì un colpo del palmo destro ben addestrato dentro la guardia del nemico.

"Takashi" barcollò e cadde di culo sul terreno.

Rimase completamente sbalordito dall'essere stato steso in due colpi da qualcuno che era molto più basso rispetto a lui.

Morisaki spedì un sorriso beffardo all'uomo più grande guardando verso di lui con "incredulità" scritto su tutto il suo volto.


“Accidenti, era lento. Quel tipo di velocità potrebbe bastarti in una rissa da strada, però non avresti una chance contro di noi maghi da combattimento.”


L'altro giovane, probabilmente non riuscì ad afferrare il significato che si celava dietro all'affermazione di Morisaki.

Il giovane non poteva accettare una realtà in cui un mago il quale si basava interamente su una capacità fraudolenta come la "magia" in qualche modo possedesse una maggiore prestanza fisica di qualcuno come lui il quale si era sottoposto a un rigoroso addestramento.

Nella magia sistematica, c'erano i Quattro Grandi Sistemi e gli Otto Maggiori Tipi, di cui una era la Magia di Tipo Accelerazione.

Questo tipo di magia non veniva soltanto usata per accelerare o decelerare un oggetto, ma potrebbe essere utilizzata anche sull'evocatore.

Un mago che lanciava l'accelerazione individuale normalmente si abituerebbe a operare ai limiti di velocità superiori di quella che i sensi potevano gestire. Questa era una velocità che non poteva essere compresa da persone senza poteri.

A dire il vero, la velocità che corridori professionisti sperimentavano sulle piste da corsa era una velocità che spesso riscontravano a scuola, sul campo pratico al di fuori della scuola, durante le competizioni e in combattimento.

I colpi che i lottatori professionisti avrebbero ritenuto"veloci" erano in sostanza a rallentatore nella loro coscienza.

Morisaki prese il suo zaino e afferrò la mano di Lin.

Non aveva voglia di continuare a trattare con le "specie a rischio", i quali rifiutavano di accettare la realtà.

Inoltre, anche se non avevano perso troppo tempo, non si poteva negare che questa fosse la strada più lunga.

Ciononostante, Lin rapidamente spinse via la mano di Morisaki.

Di fronte allo sguardo scioccato di Morisaki stava Lin come lei sembrava che fissasse sorpresa le sue stesse azioni.

Le menti raggiunsero una battuta d'arresto mentre le loro membra sembravano essersi congelate nel tempo.

Vedendo Morisaki congelato, i giovani rivolsero le loro mani verso Lin invece di agire contro di lui.

Afferrargli la mano, immobilizzare tutto il suo corpo per poi premere un coltello contro il suo viso, questo forse era il loro piano d'azione. Eppure, questo disperato stratagemma fu reso obsoleto prima ancora che raggiunsero la fase di tirare Lin verso di loro.

I modelli di comportamento i quali erano stati profondamente radicati nel suo subconscio superarono la rigidità del suo cervello e stimolò il corpo di Morisaki ad agire di riflesso.

In un movimento fluido come lo scorrere dell'acqua, Morisaki trasse il CAD dal suo petto.

Con il tempo in cui la "bocca" fu puntata correttamente, la fase di standby del CAD era già stata disattivata.

Il tempo trascorso di Morisaki a far fronte sulla magia da usare poteva essere misurato in millisecondi.

I giovani furono tutti colpiti alla testa e si accasciarono sulla terra.

Alcuni di loro caddero sulle parti molli del corpo e iniziarono a sanguinare, ma la reazione di Morisaki proseguì.

Con il tempo in cui Morisaki recuperò il suo ingegno, le uniche persone in piedi sulla scena erano lei e lui più... un'altra persona.

Il giovane che giaceva a terra era stato risparmiato dall'essere eliminato inconsciamente.

Morisaki puntò una fredda occhiata, uno che non aveva risvegliato i suoi sentimenti, sul giovane uomo.


“T... TU DANNATO MOSTRO! NON VENIRE QUA! NON VENIRE QUA!”


Il giovane rimase chinato e allungò una mano in una delle sue tasche prima di estrarre qualcosa e lanciarla.

Vedendo che il coltello a scatto aperto volava via innocuamente in una direzione irrilevante, Morisaki ancora una volta allungò una mano a Lin.

Stavolta... Lin afferrò la sua mano.


◊ ◊ ◊


E così, loro due corsero in silenzio mano nella mano fino al luogo designato dove l'imbarcazione doveva essere lì ad attenderli.

Non c'erano stati ulteriori ostacoli lungo il percorso. Come si addiceva alla piazza sul lungomare in un parco, c'erano molte coppie. Molti degnarono una sbirciata alle due persone che avevano una un'aria diversa prima di volgere il loro sguardo come se non fosse affar loro.

Lin stava sul piccolo molo, dove attraccavano i traghetti e guardava verso il mare. Le mani che collegavano i due si separarono naturalmente qui.


“... Shun.”


Dopo un lungo silenzio, Lin chiamò dolcemente Morisaki.


“Lin, che cosa c'è?”


Lin teneva lo sguardo sul mare e non girò la testa.


“I maghi... hanno un ardente desiderio per la battaglia?”


Lin non guardò in faccia Morisaki e fece in modo che lui potesse vedere il suo viso quando lei domandò.


“Lin?”

“I maghi... hanno un ardente desiderio per la battaglia? Gli piace ferire gli altri? Smaniano per il pericolo? Desiderano mostrare abilità che le persone normali non possiedono?”


Il volume di Lin era leggermente più alto, dando a Morisaki l'impressione che lo stesse rimproverando.


“... Sei turbata?”

“Non sono turbata! Sono furiosa!”

In breve, è sconvolta, giusto? Questo pensiero attraversò la mente di Morisaki, ma lui non era calmo abbastanza da ribattere davvero.


Quando Lin si voltò verso di lui, i suoi occhi erano pieni di lacrime.


“... Non è perchè i maghi desiderino ardentemente la battaglia. Per lo meno, a me non piace ferire gli altri.”


L'espressione di Lin e le lacrime ormai prossime dai suoi occhi mettevano un'enorme pressione su Morisaki.


“Allora perché l'hai infastidito?”

“Perché non era qualcuno con cui puoi parlarci!”


Eppure, Morisaki aveva le proprie ragioni. Non credeva che avesse preso la decisione sbagliata. Forse c'era una soluzione ancora migliore, ma lui credeva anche che avesse gestito la situazione abbastanza bene.


“In quel caso, possiamo ancora fuggire! Non c'era bisogno di sconfiggerli tutti, tutto quello che dovevamo fare era usare la magia per scappare! Avevamo anche la possibilità di chiamare aiuto. Non credo che combattere fosse l'unica opzione che avevamo.”

“Quello...”


Morisaki era incapace di dire qualcosa perché sapeva che le parole di Lin avevano senso.

Ma...


“Forse potevamo scappare in quel momento. Tuttavia, quei ragazzi avrebbero potuto chiamare più compagni. Inoltre, non vi è neanche modo di sapere se la precedente folla stesse per presentarsi. Non c'era bisogno di assumersi rischi inutili, quindi se l'opportunità si presentasse da sé di schiacciare il nemico, allora dovrebbe essere colta.”


Anche così, lui non aveva intenzione di fare marcia indietro.


“Perché combattere, è l'unica cosa a cui pensi! Per quale motivo che chiunque non sia con noi è contro di noi!?”

“I maghi non sono supereroi! Non è come nei telefilm, dove c'è una soluzione logica per tutto!?”


Questo principio, come i fondamenti dell'attività di bodyguard, fu instillato in Morisaki dallo zio che era il più vicino a lui di età.


I maghi non sono supereroi.
I maghi non possiedono il potere di fare qualunque cosa loro vogliano.
Pertanto, non esitare quando premi il grilletto.
Con calma distingui tra nemici e alleati.


Le tecniche della Casata Morisaki e quelle individuali di Morisaki Shun, non erano neppure sufficientemente forti che loro erano ancora in grado di salvaguardare il loro obiettivo da proteggere dopo che un nemico aveva lanciato il proprio attacco.


“—Non riesco a mostrare misericordia ai miei nemici. Non sono incredibile.”

“Shun...”


Quando Lin vide Morisaki stringere i denti con un'espressione di dolore sul suo volto, l'emozione tumultuosa nei suoi occhi svanì.

Con un'espressione calda sul viso, lei allungò la sua mano e prese quella di Morisaki.


“Lin...”


Morisaki permise a Lin di prendergli la mano, ma non corrispose il suo sguardo quando mormorò tra sé.


“Anche tu pensi che... i maghi sono mostri? Credi che i maghi siano mostri che esercitano poteri che vanno oltre i limiti umani? Che i maghi sono capaci di realizzare ogni desiderio, come Deus ex machina[2].”

“Shun...”

“I maghi... sono anche esseri umani.”

“Shun... hai paura di combattere?”

“... Sono terrorizzato. Indipendentemente dal fatto che siano pistole, coltelli, pugni, magia... mi fanno paura tutte.”

“Allora perché combatti? E' chiaro che sei un liceale, perché ti addossi un lavoro pericoloso come essere una guardia del corpo?”

“Questo perché... possiedo un potere per cui ci sono nato...”

“Shun, non penso che debba fare cose pericolose semplicemente perché sei un mago o perché possiedi la magia. Dato che sei terrorizzato, allora perché non smetti...? I maghi sono esseri umani, giusto?”


Il volto di Morisaki vacillò chiaramente.

Il terrore e la speranza si agitavano insieme in mezzo al labirinto di confusione.

Con un sorriso, Lin continuava a vegliare su Morisaki.

Tra tutte le coppie in questa locazione, le loro azioni non erano particolarmente cospicue.

Tuttavia, basandosi su ciò che stava per derivarne, loro due erano troppo concentrati sulla conversazione.

Lin fu colei che notò che c'era qualcosa di sbagliato.


“Shun... non è strano?”

“Lin?”

“Ho la sensazione che nessuno ci stia guardando da un po'...”


Se questa frase si fosse originata da uno dei colleghi di Morisaki, l'avrebbe spiegato come: "troppo consapevole di sé". Eppure, queste parole provenienti da una persona bella come Lin significavano una situazione completamente diversa.


“Lin, non stai utilizzando quella collana, vero?”

“Ah Già... ecco perché è così strano. Non la sto chiaramente usando, ma mi sento proprio come se la stessi utilizzando...”

“Lin, scusami.”

“Ah!”


Improvvisamente, Morisaki strinse Lin al petto.

Allo stesso tempo, esaminò rapidamente l'ambiente circostante.

Anche dopo l'atto di un simile (ai suoi occhi) movimento scandaloso, nessuno prestò a loro la minima attenzione.

Nemmeno uno li guardò.

Morisaki lasciò andare Lin e iniziò la caccia per la traccia di magia.

Anche se non c'era modo di esserne sicuri, c'era sicuramente una vaga aura che li avvolgeva.


“Che cos'è? Cosa sta succedendo?”

“Fa silenzio!”


Morisaki lasciò cadere il suo zaino e vi tirò fuori uno spesso braccialetto per poi indossarlo al suo polso sinistro.

Poi, si tolse una fondina vuota e la appese alla tasca intorno al lato destro della sua vita.

Abbandonando completamente l'approccio "basso profilo", si stava preparando per la battaglia.

Neanche a farlo apposta, degli uomini vestiti di nero come la pece e indossando occhiali da sole scuri si materializzarono intorno a loro e semi-circondarono Morisaki e Lin. Questo era praticamente saltato direttamente fuori delle leggende metropolitane che circondavano i MIB.

Morisaki strinse i denti.


Avrei dovuto anticipare che il nemico avrebbe utilizzato la magia interferenza mentale.

(... Me ne pentirò più tardi!)


Morisaki se lo disse per incoraggiarsi.

Uno degli uomini in nero gli si mise di fronte.

Lo sguardo nascosto dietro quelle sfumature scure non era rivolto a Lin, ma a Morisaki invece.


“... Siamo dei servizi segreti.”


L'uomo tirò fuori un portatessere nero con queste parole.

Lo aprì per mostrarlo a Morisaki.

Dentro c'era effettivamente il marchio del dipartimento interno dei servizi segreti, come dimostrava la stampa speciale che cambiava colore e forma a seconda della rifrazione della luce. Morisaki era consapevole che la forma mutevole dava un effetto ipnotico così distolse subito lo sguardo dopo averne verificata l'autenticità.

Gli angoli della bocca dell'uomo si contrassero verso l'alto come lui ripose il documento nel taschino.


“Ci faremo carico di proteggere la signorina Richardson. Quello che avverrà d'ora in poi sono affari ufficiali, quindi per favore se ne vada immediatamente.”


Morisaki era sul punto di annuire come risposta quando si rese conto che Lin dietro di lui aveva afferrato il suo vestito.


“Lin, andrai con loro?”


Lin scosse vigorosamente il suo capo in risposta alla richiesta di Morisaki.

Morisaki volse lo sguardo in avanti e guardò negli occhi l'uomo in nero o meglio ancora, ai suoi occhiali da sole.


“Consentitemi di rifiutare.”


La sua comunicazione lasciava poco spazio a interpretazioni errate.


“Le ho già detto che questi sono affari ufficiali...”

“Questa è una missione di protezione, no? In questo caso, non avete il diritto di ignorare la decisione della persona in questione e imporre la vostra volontà in materia. Oppure avete un mandato? Ammesso che gli "Affari Interni" abbia il diritto di effettuare arresti, ovviamente.”

L'uomo in nero mise in mostra un sorriso che diceva: "Mi hai forzato la mano."; e si voltò a guardare al suo fianco.


Quello fu il segnale.

Delle bocche di pistole apparvero dalle maniche degli uomini.

Avvolgendo il suo braccio sinistro attorno alla vita di Lin, Morisaki usò la mano destra per azionare il braccialetto e saltò verso la superficie dell'acqua.

Lin strillò.

I suoni dell'aria compressa che venivano sparati e dei piccoli aghi che sfrecciavano attraverso l'aria furono coperti dalle sue grida.

I dardi dei fucili tranquillanti passarono sopra le due figure, i quali erano balzati a un lato.

Morisaki attivò la Magia di Tipo Movimento mentre stava a mezz'aria.

Smisero di cadere mentre si avvicinavano al livello del mare e delimitavano il molo successivo.

Allo stesso tempo, in cui lui pose Lin in una posizione in ginocchio, anche Morisaki cadde nella propria posizione e preparò il suo braccialetto in modalità standby.

Un attimo dopo aveva tirato fuori il CAD a forma di pistola dal suo petto.

Lui aveva confermato otto nemici quando erano stati circondati.

Di cui due erano maghi.

L'identità dei nemici fu cancellata dalla sua mente.

Il solo pensiero che occupava la sua mente era di proteggere la giovane alle sue spalle.

La nozione di "fuga" non gli passò mai per la testa.

La sua paura della battaglia era già svanita.

Non aveva nemmeno paura di essere osservato con sguardi terrorizzati.

Lui colpirà il nemico per proteggere gli altri.

Quella era l'unica scelta nella sua mente.

Per prima cosa, Morisaki agì per neutralizzare i maghi avversari e premette il grilletto due volte.

In seguito, un profondo gemito poteva essere sentito.

Confermando i risultati. Uno a terra e l'altro a scansarlo.

Morisaki vide il mago nemico operare su un CAD con le sue dita.

Vide anche le bocche dei fucili tranquillanti che puntavano verso di lui.

Con la velocità di un prestigiatore a impiegare i suoi trucchi da mago, Morisaki ripose il CAD a forma di pistola nella fondina attorno alla vita e disattivò la modalità standby del CAD a forma di braccialetto che indossava.

Poteva sentire che l'incantesimo del nemico di Tipo Accelerazione stava cominciando ad avere un effetto su di lui.

Tuttavia, Morisaki ignorò quella magia.

Lui stava richiamando la sequenza di attivazione della Magia di Tipo Movimento ad Area d'Effetto.

Morisaki usò l'incantesimo "Immobilità" per pararsi dagli aghi sparati dall'aria compressa.

La Magia di Tipo Accelerazione Orizzontale si scaraventò verso il corpo di Morisaki.

I suoi piedi lasciarono la terra e caddero verso l'acqua.

Lin tese la parte superiore del tronco e chiamò Morisaki.

Gli uomini in nero sciamarono verso di lei.

La "pistola" spuntò fuori dall'acqua.

Tenendo il CAD che assomigliava a una pistola nella mano destra, Morisaki iniziò a galleggiare verso l'alto grazie al respiro che fece precedentemente e prese di mira il mago nelle retrovie nemiche.

La magia fu attivata.

Il mago avversario fu colto alla sprovvista dall'attacco a sorpresa di Morisaki e venne tramortito.

Successivamente, ancora una volta Morisaki commutò il CAD Specializzato nella mano in modalità standby e attivò i poteri del CAD Generico. Egli affondò in acqua mentre operava sul pad numerico e mise in moto la Magia di Tipo Accelerazione.

Morisaki schizzò fuori dall'acqua in un modo che renderebbe verde d'invidia un delfino, no, in qualcosa che anche un delfino non potrebbe sperare di eguagliare.

I suoi polsi si sovrapposero con la mano destra sulla sinistra quando puntò il CAD specializzato in questo modo sul nemico mentre interrompeva l'energia al CAD Generico. Pompando i suoi Psion nel CAD Specializzato, Morisaki premette sei volte il grilletto in aria.

Morisaki non poté neutralizzare completamente la sua forza discendente e dovette prepararsi immediatamente al contatto con il cemento.

Quando il suo corpo toccò terra, anche tutti gli uomini in nero crollarono.


◊ ◊ ◊


“Shun, Shun! Stai bene?”


Lin s'inginocchiò accanto a Morisaki mentre lui giaceva steso a terra e lo chiamava disperatamente.


“Sto bene.”


Morisaki aprì gli occhi e annuì. Mantenendo la sua posizione corrente, regolò temporaneamente il suo respiro prima di tirarsi su.

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“Ouch!”


Tuttavia, cadde subito su un ginocchio quando tentò di stare in piedi.


“Shun?”

“Non è niente... mi sono soltanto storto la caviglia.”


Con il tempo in cui lui lo disse, del sudore freddo gli colò giù dalla tempia.

Lin guardò intorno a loro in cerca d'aiuto. L'incantesimo che interferiva sulla mente, il quale impediva alle altre persone di notarli era già stato disattivato. Molti turisti o coppiette nel bel mezzo del proprio appuntamento li stavano osservando da lontano.

Stavano semplicemente guardando da una distanza considerevole con uno sguardo di disagio nei loro occhi.

I loro sguardi erano focalizzati sulla mano sinistra di Morisaki.

Sul CAD a forma di braccialetto il quale indicava il suo status di mago.

Lin sapeva che le persone intorno a loro stavano bisbigliando tra loro.

Non una sola persona gli si avvicinò.

Morisaki rinunciò a cercare di stare in piedi e si sedette con le gambe allargate.


“Lin, l'imbarcazione designata è già arrivata?”

“Uh? Ah... Penso che sia quella là.”

“La vedo...”


Una piccola nave si stava avvicinando. Questa era una barca veloce che non richiedeva molta acqua e potrebbe essere utilizzata sul fiume o in mare.


“Mi dispiace, è tutta colpa mia...”

Morisaki disse: “Non ti preoccupare.”; alla mortificata Lin.

“Non pensarci, basta che Lin sia sana e salva. Posso finalmente rilassarmi ora che ho mantenuto la mia promessa.”


Ciò non trasmetteva spavalderia, ma una sincera soddisfazione che sgorgava dal cuore.


“Perché...?”

“Infatti perché...”


Morisaki usò una risposta che non faceva luce al quesito di Lin, che non era una domanda.


“Forse è proprio come dici Lin.”


Eppure, anche se la sua domanda era incompleta, Morisaki comprese a grandi linee che cosa Lin voleva chiedergli.


"“La nostra magia è uno strumento sviluppato per la battaglia... noi maghi siamo stati assemblati con questo nei nostri cuori, per cui può essere vero che abbiamo un ardente desiderio per le battaglie e siamo solamente strumenti utilizzati per la battaglia.”


Il monologo di Morisaki sembrava aver del tutto abbandonato il proprio senso di sé e costrinse alle lacrime di apparire sugli occhi di Lin quando sentì ciò.


“Mi dispiace Shun, mi dispiace tanto...”


Lin scoppiò in lacrime mentre abbassava la testa e ripetutamente farfugliò delle scuse.


“Lin? Perché ti stai scusando? Perché piangi...?”


Sconcertato, Morisaki chiese a Lin il motivo dietro alle sue lacrime e le scuse, ma la sua mente era calma e in pace, al punto che anche lui ne era sbalordito.


“Mi dispiace. Ho detto qualcosa di così terribile, mi dispiace...”

“Lin?”


Morisaki era sbalordito.

Non aveva idea di che cosa dire.

Né aveva qualche indizio sul che cosa fare.

Sfortunatamente, fino a questo momento, nessuno gli aveva mai insegnato cosa fare in queste circostanze.


“Non definirti più uno strumento. Shun, mi hai sempre protetto, indipendentemente dal pericolo. Rispetto a coloro che guardano solamente le altre persone che soffrono senza muovere un dito, Shun è molto più umano.”


Morisaki riuscì a mettere insieme i pezzi delle parole sconnesse che Lin disse tra i suoi singhiozzi... e il suo cuore si riempì di orgoglio.


“Mi... vergogno di me stessa. Poco fa, la pensavo come quelle persone e anch'io sentivo da qualche parte nel mio cuore che i maghi fossero disgustosi ed erano creature diverse da me. Ecco perché... Shun... mi dispiace...”

“Non preoccupartene troppo.”


Le parole di Morisaki furono pronunciate con tono fermo. Più che le parole letterali in sé, questo servì a incoraggiare Lin a farle alzare il capo.


“Sono molto soddisfatto che sono stato in grado di assisterti Lin. Per me, oggi è stata una giornata molto significativa.”


Proprio come Morisaki non aveva idea di cosa Lin stesse nascondendo, nemmeno Lin sapeva delle lotte interiori che Morisaki stava affrontando.

davanti a una Lin piuttosto perplessa, Morisaki mostrò un piacevole sorriso.


“Lin,la barca è arrivata.”


Le parole di Morisaki spinsero Lin a girare il proprio corpo.

Proprio come lui disse, la piccola imbarcazione aveva attraccato. Due uomini in giacca e cravatta s'inchinarono profondamente a Lin.


“Lin, ti prego va. Sarò come nuovo dopo aver riposato qua un altro po'.”

“Eh, però...”

“Va pure. Potrebbero attaccare di nuovo più tardi.”

“... Lo so. Shun, grazie infinite.”


Non ci fu il bacio di addio.

Per dire che non c'erano aspettative coinvolte sarebbe una bugia, ma non progredendo in quella direzione potrebbe in realtà essere la cosa migliore. Quest'appagante "realtà" non sarebbe offuscata. Invece di esagerare, questo era come Morisaki si sentiva davvero.

L'unico rimpianto che aveva era che poteva solo stare seduto e guardarla andarsene.

Lin lo salutava dalla barca, alla quale Morisaki alzò una mano dalla sua postura come risposta.

Questo era piuttosto improprio ma Morisaki sentiva che questo era probabilmente più simile al suo stile.


◊ ◊ ◊


“Meilin-sama, grazie al cielo state bene.”

“Sì, è stato quel giovane a salvarmi.”


A bordo della nave che aveva lasciato la costa, Lin aveva un'espressione radicalmente diversa e fredda quando lei disse un nome degli uomini che venne ad accoglierla e annuì.

Al momento, un signore anziano con la testa piena di capelli bianchi apparve.


“Meilin-sama... Per visitare questo paese da sola in un momento del genere. Tenga conto della vostra posizione.”

“Mi stai dando degli ordini?”

“No, il vostro subordinato non oserebbe.”


Il vecchio s'inchinò rispettosamente verso Lin.

Il decoro dell'uomo più anziano fu impeccabile, ma il suo atteggiamento era vuoto.


“Ciò nonostante, il governo di questo paese sembra che lotti con noi fino alla fine. Stavolta hanno osato insultarvi Meilin-sama, ritengo che una pena corrispondente sia il minimo.”

“Lo proibisco.”


Il vecchio alzò lo sguardo e propese questo consiglio, tuttavia Lin pose risolutamente il veto.


“E' vero che il governo giapponese è stato sia barbaro che maleducato questa volta. Tuttavia, da quel giovane, ho ottenuto un legame di amicizia che è più che sufficiente per compensare. Visto che tutti voi avete scelto una persona senza poteri magici come me come vostro leader, allora proibisco a tutti voi dal prendere provvedimenti contro questo paese. Se siete restii ad accettarlo, allora tornerò in California.”

“No, lasciamo che tutto rimanga secondo i vostri desideri Meilin-sama.”


Morisaki non fu arrestato dagli Affari Interni.

Probabilmente anche loro stavano agendo al di là della legalità. Gli uomini in nero inconsci furono portati via dai loro compagni davanti agli occhi di Morisaki. Gli agenti degli Affari Interni che vennero a recuperare i loro colleghi non degnarono Morisaki nemmeno di un colpo d'occhio.

Per quanto riguarda a chi fosse Lin e le ragioni per cui lei fu presa di mira da un'organizzazione governativa, nessuno disse a Morisaki la verità.

Il vero nome di Lin era "Sun Meilin". Lei era la figlia adottiva di "Sun Richardson", il capo della cerchia criminale internazionale di Hong Kong conosciuta come "No Head Dragon", la figlia della signora più amata del leader e la nuova leader scelta dai superstiti baciati dalla fortuna, tuttavia Morisaki non ebbe l'occasione di saperlo.

Note[edit]

  1. AR = In base alla descrizione dell'oggetto dovrebbe trattarsi dell'abbreviazione per realtà aumentata (augmented reality AR) [1].
  2. Deus ex machina = E' una frase latina mutuata dal greco "ἀπὸ μηχανῆς θεός" ("apò mēchanḗs theós") che significa letteralmente "divinità (che scende) dalla macchina". Originariamente, indica un personaggio della tragedia greca, ovvero una divinità che compare sulla scena per dare una risoluzione ad una trama ormai irrisolvibile secondo i classici principi di causa ed effetto.


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