Iris on Rainy Days: Capitolo 2 Giorno 2

From Baka-Tsuki
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Iris on Rainy Days: Rinascita- Giorno 2[edit]

Giorno 2[edit]

Oggi, continuerò il ‘travaglio’che ho svolto anche ieri.


Il lavoro di oggi è esattamente identico a quello di ieri. Trasportare i materiali di scarto per la costruzione; rimuovere macerie e sbarre di acciaio che quasi celano l'orizzonte è compito di questi robot. Un grande numero di materiali di scarto è ammucchiato qui, sono anneriti, con bruciature ovunque. Sembra che una grande costruzione sia esplosa lasciandosi dietro solo rovine e macerie..

Dall'altra parte delle rovine, un mare grigio si estende in lontananza. No, il mare dovrebbe essere blu. È colpa della mia visione monocromatica che mi permette di riconoscere solo bianco, grigio e nero.


La mia vista è ancora pessima. Continuo a vedere linee bianche tipiche dei vecchi film. Continuo a sentire un rumore bianco di sottofondo, incessante.Ho chiamato questo fenomeno 'pioggia'. Le linee bianche sono gocce di pioggia e il rumore bianco che sento è il rumore della pioggia che cade. Solo io posso vederle, solo io posso sentirle.


Con gli occhi offuscati da questa pioggia incessante vedo più di un centinaio di robot allineati disordinatamente, che trasportano gli scarti dei materiali da costruzione. Molti dei loro arti non sono abbinati con i loro corpi, essendo anch'essi assemblati con parti di seconda mano. Continuano a trasportare silenziosamente i detriti senza mai fermarsi.

Trasporto i materiali insieme a loro pensando a quello che mi è successo ieri.


Che ci faccio qui?

Sono stata creata dalla professoressa, ho vissuto insieme a lei, ho lavorato per lei, ero il suo robot personale. Questa sono io.


E invece, come sono finita in questa situazione? Il grazioso, caldo corpo della giovane ragazza è scomparso. L'unica cosa rimasta è un assemblamento di rifiuti: dei binocoli al posto degli occhi, un piccolo microfono invece di una bocca, un busto grosso e tozzo e dei cingoli al posto delle gambe.— un corpo orrendo che farebbe vomitare chiunque alla minima occhiata.


Ho provato varie volte un profondo senso di disgusto verso me stessa oggi. Con un tonfo, qualcosa urta la mia testa. Una roccia grande come un pugno rotola davanti a me.

"Basta sognare, numero 108!” Il ruggito rabbioso dell'ispettore inizia a farsi sentire, “Chi ti ha ordinato di riposarti! Sbrigati e datti una mossa!”

"Le porgo le mie scuse."

Dopo essermi scusata con una voce elettronica, mi muovo precariamente con i cingoli lungo la pista.

Inizio il mio quarantatreesimo giro.


Sotto il cupo cielo grigio, continuo il mio deprimente lavoro. Ci sono oltre un centinaio di colleghi sulla pista davanti a me e innumerevoli impronte. E io ripeto sempre le stesse azioni.. Che ci faccio qui?


L'arrivo della notte annuncia la fine del giorno. Entro nel deposito, attacco la spina al mio corpo. Solo quando la fonte di energia è disattivata cessa la pioggia.


Traduzione: Kurobato

Check: Alisaki.


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