Fate/Zero:Atto 1 Parte 1

From Baka-Tsuki
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Act 1

Nessuno ha mai capito il talento di Waver Velvet.

Come mago, non era nato in una famiglia famosa, né aveva avuto la fortuna di incontrare un buon maestro. Questo giovane era per la maggior parte autodidatta, e alla fine era stato abbastanza fortunato ad avere l’Associazione dei Maghi, che controlla i maghi in tutto il mondo, e li accetta nella sua sede centrale: l’Istituzione per l’Insegnamento a Londra, comunemente nota come la “Torre dell’Orologio”. Waver aveva sempre creduto, profondamente e senza dubbio alcuno, che questo fosse un buon motivo per sentirsi incomparabilmente onorato, ed era davvero molto orgoglioso delle proprie capacità. Sono il più abile studente che la Torre dell’Orologio abbia mai avuto dal momento della sua fondazione, chiunque dovrebbe rispettarmi, alla fine lo stesso Waver finì per pensare a questo modo.

A dire la verità, la casata magica dei Velvet era esistita per sole tre generazioni. Paragonate a quelle dell’erede di una famiglia di maghi affermatasi da tempo, la concentrazione della Crest di Waver, e la quantità dei suoi circuiti magici, impallidivano al confronto; ma con il passare del tempo, entrambe le cose stavano costantemente aumentando ed espandendosi. Molti studenti che erano stati istruiti nella Torre dell’Orologio erano eredi di famiglie che avevano alle spalle più di sei generazioni di maghi purosangue.

I misteri della scienza magica non possono essere svelati del tutto nell’arco di una sola generazione, i risultati di un’intera vita di ricerche condotte dai genitori vengono perciò tramandati ai figli: solo in questo modo ci si può aspettare che la conoscenza della magia si perfezioni sempre più. Il Prana è più forte, in chi può vantare una solida genealogia magica, proprio per questo motivo.

In più, oltre al fatto che l’estensione del circuito magico è già fissata alla nascita, ci sono alcune antichissime famiglie di maghi che deliberatamente cercano di aumentare la concentrazione di circuiti in un solo erede, distanziandosi così, a questo proposito, dalle famiglie più recenti. In altre parole, i vantaggi, nel mondo della magia, sono determinati già prima di nascere… Si tratta di un punto di vista comunemente accettato.

Ma Waver non la pensava in questo modo.

Le differenze nel lignaggio possono essere compensate aumentando l’esperienza. Anche senza circuiti magici eccezionali, attraverso una profonda comprensione, e un abile utilizzo della magia, la differenza di qualità legata alla nascita può essere superata. Waver lo aveva sempre creduto dal profondo del proprio cuore. Aveva creduto d’essere lui per primo un eccellente esempio di questo, e a tale scopo aveva sempre lottato per mostrare le proprie abilità.

Ma la realtà si era rivelata ben più crudele. Soltanto quegli studenti che si vantavano della loro antica linea di sangue, e quelli che senza posa li seguivano e li lusingavano, erano considerati la punta di diamante della Torre dell’Orologio, e l’operato della Torre era determinato solo ed esclusivamente da loro. Persino i docenti non facevano eccezione. Speranzosi solo riguardo agli studenti di famiglie famose, ad un “misero” ricercatore come Waver erano riluttanti persino a concedere l’ingresso alla biblioteca per consultare i testi, figurarsi insegnargli la magia.

Perché le aspettative sul futuro di un mago dipendono dal suo lignaggio?

Perché l’affidabilità di una teoria è dovuta esclusivamente all’esperienza accumulata dalle generazioni precedenti?

Ma nessuno badava alle domande di Waver. I docenti usarono un linguaggio complicato per trarlo in inganno, quando si presentò con le sue tesi di ricerca, e poi si comportarono come se Waver fosse stato in qualche modo convinto, ridendo di lui, ignorandolo.

Veramente incredibile. La sua impazienza spinse Waver ad agire.

Per mostrare il sistema ormai corrotto dell’Associazione dei Maghi, Waver scrisse un’esposizione. Era intitolata “ Inchiesta sul Sentiero intrapreso dalla Magia nel Nuovo Secolo”, il risultato di tre anni di concettualizzazione e uno di stesura. Attaccando brutalmente la visione tradizionale, l’esposizione era scritta con impegno scrupoloso, illustrando gli argomenti con chiarezza ed intensità, senza una sola esitazione. Se vista dagli Inquisitori, avrebbe certamente causato una notevole agitazione.

Ma il docente del Dipartimento di Eulyphis la gettò via dopo averla letta distrattamente una volta sola.

Il suo nome era Kayneth El-Melloi Archibald, l’erede della famiglia Archibald, con nove generazioni di maghi alle spalle: un uomo estremamente popolare, che tutti chiamavano Lord El-Melloi. Fidanzato con la figlia del preside, e per di più docente ad una così giovane età: insomma, il meglio del meglio. Era il rappresentante per eccellenza dell’autorità che Waver disprezzava tanto.

“Un uomo che, come te, si arrende davanti alle delusioni, non è adatto per la ricerca, Waver”- gli disse il professor Kayneth in maniera condiscendente, senza però un briciolo di compassione nella voce. Waver non avrebbe mai dimenticato lo sguardo di Kayneth, freddo come il ghiaccio.

Durante i suoi diciannove anni di vita, non era mai stato umiliato in maniera peggiore.

Se davvero Kayneth possedeva il talento richiesto per essere insegnante, era impossibile che fosse incapace di notare perché l’esposizione di Waver fosse così straordinaria. No, quell’uomo è probabilmente geloso proprio perché capisce. Spaventato dal talento nascosto di Waver, e diventando quindi geloso di lui, vedeva nel ragazzo una minaccia alla sua posizione. Probabilmente era per questo che aveva trattato l’esposizione in maniera così impietosa. Stappare di proposito un documento pieno di saggezza accumulata, è questo l’atteggiamento che dovrebbe assumere uno studioso?

Imperdonabile. Il suo talento, che avrebbe potuto far tremare il mondo, era in realtà soffocato in modo del tutto arbitrario da un’autorità; davvero non c’è giustizia. Ma nessuno simpatizzava con la frustrazione di Waver. L’Associazione dei Maghi era davvero – per usare il punto di vista di Waver stesso - corrotta fino al midollo.

Ma… durante quei giorni infinitamente frustranti, alle orecchie di Waver arrivò una diceria.

Si mormorava che lo stimato Lord El-Melloi, per aggiungere una nota di merito al proprio curriculum che gli procurasse ulteriore vanto, aveva deciso di partecipare ad una competizione taumaturgica in una regione dell’estremo est.

Waver iniziò a fare delle ricerche notturne sui particolari di questa “Heaven’s Feel”, e rimase davvero scioccato da un serie d’impressionanti dettagli.

Il Sacro Graal in grado di garantire i desideri, che nasconde come premio un immenso quantitativo di Prana; la possibilità di evocare Spiriti Eroici nel mondo presente, e comandarli come famigli, per dare inizio ad una battaglia mortale.

Titolo, autorità, tutto perde il proprio valore: ci si basa puramente sulle effettive abilità.

In realtà è un po’ barbarico, ma è un metodo semplice ed imparziale per valutare la superiorità. Per un genio incompreso, si trattava di un’eccellente opportunità, un palco perfetto su cui finalmente esibirsi.

La Dea Bendata aveva infine sorriso all’emozionato Waver.

Tutto cominciò con la negligenza del Dipartimento Finanziario. La sacra reliquia proveniente dalla Macedonia, specifica richiesta del professor Kayneth … fu recapitata allo studente Waver perché la consegnasse al proprio insegnante insieme ai soliti pacchetti, premesso che un pacchetto in particolare andasse aperto solo quando lo stesso Kayneth fosse presente.

Waver realizzò immediatamente che si trattava di un catalizzatore usato per evocare i Servant nella Heaven’s Feel. E così, ricevette un’opportunità di quelle che capitano una volta sola nella vita.

Non gli era più rimasto un briciolo d’amore per la corrotta Torre dell’Orologio. La gloria di laurearsi come valedictorian non era nulla, paragonata all’onore che gli avrebbe portato la guerra del Graal di Fuyuki. Nel momento in cui Waver Velvet fosse uscito vittorioso dalla guerra, quei membri insignificanti dell’Associazione dei Maghi avrebbero strisciato ai suoi piedi.

Sin dal giorno in cui Waver lasciò l’Inghilterra, dirigendosi verso uno stato insulare dell’estremo est, la Torre dell’Orologio realizzò chi aveva rubato il pacchetto destinato a Kayneth, ma non si mise in caccia del ladro. Nessuno sapeva che Waver fosse interessato alla Heaven’s Feel. Ma c’era qualcosa che il giovane non aveva considerato. Chiunque pensava, valutando le abilità di Waver, che non avesse fatto altro che nascondere la reliquia di Kayneth per rabbia. Nessuno sospettava fosse ad un livello tale da rischiare consapevolmente la propria vita per partecipare ad una competizione taumaturgica. In quest’aspetto, la Torre dell’Orologio aveva ampiamente sottovalutato Waver.


In quel paese dell’estremo est, nel luogo che avrebbe deciso del suo destino –la città di Fuyuki, Waver Velvet al momento si sta nascondendo sotto le coperte del proprio letto, tentando disperatamente di trattenere le sue incessanti risate. No, è impossibile trattenerle. Illuminato dalla fioca luce del sole, che faceva capolino attraverso la fessura della tenda, il ragazzo alzava la mano destra ogni pochi secondi, lasciandosi scappare nel frattempo le risa soffocate.

Con la reliquia tra le mani, lui stesso a Fuyuki, e sufficiente abilità magica… Come avrebbe potuto il Graal ignorare qualcuno così? E infatti, il disegno sinuoso dei tre Incantesimi di Comando si era chiaramente materializzato sulla mano destra di Waver la notte precedente, la prova di un Master in grado di evocare un Servant. Persino il baccano dei galli nel cortile, al sopraggiungere dell’alba, era stato ignorato.

“Waver, è ora di colazione”.

Anche la voce della vecchia donna che lo chiama sulle scale suona diversa dal normale stamattina, sembra che non sia poi così fastidiosa.

Per iniziare in modo adeguato quel giorno memorabile, Waver cominciò a cambiarsi rapidamente.

Sebbene un posto piuttosto arretrato, per essere una nazione insulare, questa città di Fuyuki è frequentata da molti turisti provenienti da altri luoghi. E precisamente per questo, l’aspetto di Waver, diverso, per ovvi motivi, da quello di un giapponese, non aveva attratto troppo l’attenzione. Ciononostante Waver era stato cauto, e aveva lanciato un incantesimo sulla vecchia coppia, che aveva sempre vissuto sola, inducendoli a credere che fosse loro nipote, tornato da degli studi all’estero. Aveva creato con successo una falsa identità per poter vivere lì con tutti i comfort. In questo modo, inoltre, non aveva bisogno di pagare i conti degli hotel, un po’come prendere due piccioni con una fava: le cose avevano funzionato alla perfezione e Waver aveva cominciato a nutrire sempre più ammirazione per la propria capacità d’adattamento.

Per godersi pienamente quella mite mattinata, Waver scese le scale che portavano alla cucina al primo piano e alla sala da pranzo, filtrando intenzionalmente il canto dei galli al di fuori della propria percezione.

Come ogni altra mattina, la tavola da pranzo plebea adorna di giornali, le notizie alla televisione, e la cucina casalinga diedero apertamente il benvenuto allo scroccone.

“Buon giorno, Waver, dormito bene?”.

“Sì, nonno. Ho dormito profondamente fino al mattino”.

Waver rispose con un sorriso, intento a spalmare uno spesso strato di marmellata sul proprio toast. Il pane molle e umido, venduto al prezzo di soli centoottanta yen per catty, non era molto piacevole da addentare. Anzi, lascia proprio a desiderare, perciò si può rimediare solo mettendoci sopra molta marmellata.

Glen e Martha Mackenzie erano immigrati in Giappone dal Canada più di venti anni prima. Ma il loro figlio, che non era riuscito ad abituarsi allo stile di vita giapponese, vi aveva fatto ritorno, creandosi una famiglia nella propria terra d’origine. Anche il nipote, che era stato cresciuto in Giappone fino all’età di dieci anni, era tornato indietro. Non era stata inviata neppure una lettera, figurarsi fare un visita. In questo modo erano passati dieci anni – Waver aveva carpito la suddetta informazione direttamente dalla vecchia coppia, con metodi d’ipnosi. Questo tipo di famiglia era l’ideale per lui. Attraverso allusioni, Waver aveva trasformato il vago ricordo che la vecchia coppia possedeva del nipote, nella sua stessa immagine, diventando con successo il loro amato nipote, “Waver Mackenzie”.

“Ma, Martha, sin dall’alba ho sentito che le galline erano molto rumorose, tu sai perché?”.

“Abbiamo tre galline. Da dove saltano fuori…?”.

Inventandosi frettolosamente una scusa, Waver ingoiò tutto in un colpo il pane che aveva ancora in bocca.

“Ah, quelle… Un mio amico ci ha lasciato le sue galline domestiche perché ce ne prendessimo cura per qualche giorno. Sta partendo per un viaggio e non sarà a casa, così staranno qui temporaneamente. Gliele restituisco stasera”.

“Ah, ecco come stanno le cose”.

Sembrava che la questione non gli interessasse, dal momento che i due credettero facilmente. Si può dire che il fatto che questi vecchi abbiano delle perdite d’udito sia una buona cosa. Il chiocciare incessante delle tre galline avrebbe infastidito praticamente a morte i vicini nel circondario, quel giorno.

Ma la persona più stressata in assoluto era Waver. Non appena si era accorto della presenza degli Incantesimi di Comando sulla propria mano, aveva cominciato con eccitazione a preparare le offerte sacrificali necessarie per la cerimonia.

Non avrebbe mai pensato che trovare una fattoria con delle galline sarebbe stato così difficile.

Aveva infine individuato una piccola fattoria con tanto di polli, ma per catturarne tre aveva, a conti fatti, sprecato quasi un’ora. Era finalmente tornato a casa mentre il cielo cominciava ad albeggiare, coperto di sterco di gallina e con le mani beccate a sangue.

Nella Torre dell’Orologio, gli animali da utilizzare come offerte sacrificali venivano sempre preparati in anticipo.

Ma qui, come può un mago geniale come me essere ridotto in uno stato così pietoso, dopo aver catturato tre miseri polli? Con questo pensiero in testa, Waver quasi si mise a gridare per il disappunto. Ma rimanendo a contemplare i Sigilli di Comando sulla propria mano destra fino al mattino, il suo umore aveva cominciato gradualmente a migliorare.

Decise di condurre la cerimonia quella stessa notte.

Quelle fastidiose galline posso vivere al massimo fino ad allora.

Oltretutto, Waver desiderava ottenere il Servant più forte. Il reperto nascosto nell’armadio della camera da letto al secondo piano… sarà il catalizzatore per evocare un grande Spirito Eroico; lo sapeva bene.

Quel pezzetto di tela, sciupato e mezzo decomposto, aveva fatto parte del mantello che una volta aveva poggiato sulla spalla di un re. Il leggendario “Re dei Conquistatori”, che distrusse l’impero Achemenide di Persia e creò il primo grande impero al mondo, che si stendeva dalla Grecia fino al nord ovest dell’India. Stanotte il suo Spirito Eroico discenderà su Waver attraverso l’evocazione, per guidarlo verso il glorioso Graal.

“…Nonno, nonna, riporterò le galline a casa del mio amico stanotte, perciò potrei fare un po’ tardi, non preoccupatevi per me”.

“Okay, stai attento. Fuyuki non è molto sicura ultimamente”.

“A proposito, quel famoso serial killer è apparso ancora una volta. Questo mondo comincia a diventare fin troppo spaventoso”.

Al momento, mentre mangia fette di pane economico seduto alla lunga tavola da pranzo, Waver è immerso nella più grande felicità che abbia mai provato in vita sua. Il chiocciare insopportabile di quelle galline, alle sue orecchie, suonava solo lievemente stridulo.


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