Difference between revisions of "Mahouka Koukou no Rettousei:Volume 6 Capitolo 1"

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Doppiamente vero per uno studente del Corso 2 come lui, che solitamente non ha l’opportunità di ricevere un insegnamento diretto da un membro della facoltà. Ovviamente Tatsuya non lo disse ad alta voce.
 
Doppiamente vero per uno studente del Corso 2 come lui, che solitamente non ha l’opportunità di ricevere un insegnamento diretto da un membro della facoltà. Ovviamente Tatsuya non lo disse ad alta voce.
   
Dato che gli altri due non ci avevano fatto caso, non c’era bisogno di ricordaglielo.
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Dato che gli altri due non ci avevano fatto caso, non c’era bisogno di ricordarglielo.
   
 
Dopo essere scesa nel dettaglio in alcune aree che necessitavano un’attenzione speciale, la spiegazione di Suzune si concluse.
 
Dopo essere scesa nel dettaglio in alcune aree che necessitavano un’attenzione speciale, la spiegazione di Suzune si concluse.

Revision as of 04:30, 19 January 2015

Capitolo 1

Ottobre del 2095. Per essere operative ventiquattr’ore al giorno, le strutture portuali erano state dotate di servizi automatizzati, quindi al momento non vi era nessuno presente. La maggior parte del personale timbrava il cartellino di giorno e, a parte i pochi impiegati della sicurezza, di notte erano attive solo macchine che si occupavano del traffico marittimo in entrata e in uscita, nonché di portare a terra il carico delle navi.

Con la riduzione del personale, tutti i porti erano in una fase di ricostruzione mirata a prevenire l’immigrazione illegale, ed erano situati a debita distanza dalle aree di franchigia doganale e dalle vie cittadine, impedendo ai marinai di scendere a terra in quelle zone.

Di notte le aree vietate a tutte le imbarcazioni si estendevano oltre la linea costiera della zona di franchigia doganale. I passeggeri che desideravano sbarcare dovevano aspettare il mattino seguente, quando il personale del porto sarebbe arrivato, quindi non ci sarebbe dovuto essere nessuno nel cuore della notte.

Tuttavia, verso mezzanotte un gruppo di persone attente a nascondere la propria presenza apparve allo Scalo di Yokohama.


“Abbiamo illegali di nazionalità sconosciuta che sbarcano dalla nave cargo ormeggiata al Molo Merci 5. A tutto il personale, convergere sul Molo Merci 5.”


Una volta ricevuta la comunicazione tramite interfono, un rapido sguardo reciproco e due investigatori in borghese si misero a correre. Le loro espressioni erano però diametralmente opposte.


“Ah-ha, ecco dov’erano.”

“Non è questo il momento di lamentarsi, ispettore.”

“Ma, Inagaki-kun.”

“Zitto e corra!”

“Ehi, sono il tuo superiore.”

“Ma io sono più vecchio.”

“Ah ah.”


Mentre rispondeva a tono al suo più anziano subalterno, l’ispettore Chiba Toshikazu accelerò il passo. C’erano circa 700 metri tra il Molo 5 e il Molo 3, dove erano appostati; non importa quando si sforzassero, era un tragitto di almeno due minuti. Nonostante il loro continuo stuzzicarsi, l’ispettore Chiba e l’assistente ispettore Inagaki arrivarono però in soli trenta secondi.

Non era la velocità di un normale essere umano, ma nessuno di loro era un normale essere umano: erano entrambi maghi.


“Siamo davvero a corto di personale.”

“Non ci possiamo fare niente, solo poliziotti che siano anche maghi possono fronteggiare criminali che usano la magia.”

“In realtà non è proprio così!”


Mentre pronunciava queste parole, l’ispettore Chiba balzò in aria.

Impugnava un bokken di circa un metro.

A mezz’aria brandì il bokken come una foglia nel vento e passò con precisione sopra la folla di illegali che gli stava sparando con fucili d’assalto dotati di soppressore, ma quella traiettoria irregolare impedì loro di prendere correttamente la mira.

Tralasciando la forza delle sue gambe, nessuno si sarebbe potuto muovere in aria in tal modo senza l’ausilio della magia.

Immediatamente, l’ispettore Chiba colpì con un attacco a spirale i tre maghi che, difesi dal fuoco di copertura dei loro compagni, stavano lanciando magie a lungo raggio.

Usando una magia di tipo Movimento che ignorava platealmente gravità e inerzia, Chiba evitò le magie nemiche e usò il suo bokken per mettere KO i tre maghi.

Dall’altro lato della folla, Inagaki stava sparando contro i criminali armati.

Quando Chiba si buttò nella mischia dal fianco, più di dieci stranieri vennero eliminati in un batter d’occhio.

Si verificarono alcuni piccoli scontri in altre zone, ma furono rapidamente sedati prima che il duo potesse offrire assistenza.


“Ispettore, prenda il timone!”

“Eh~, io?”

“La smetta di tentennare!”


A vedere i due colleghi, il subalterno appariva quello più dinamico sul lavoro, anche se era più che altro il suo superiore a non essere molto professionale. Ciò nonostante, Chiba non era tipo da dileguarsi in un momento simile.


“OK, OK. Allora ferma la barca, Inagaki-kun.”

“Se lo facessi rischierei di affondarla.”

“Non preoccuparti. Il capitano si assumerà tutta la responsabilità.”

“Wow, che scaricabarile…”


Inagaki scrollò le spalle con disappunto e continuò a caricare la pistola.

Con la mano sinistra premette il pulsante sull’impugnatura e il mirino si illuminò.

Subito dopo utilizzò il CAD con arma integrato (cioè un dispositivo di calcolo con arma a forma di revolver situato nell’impugnatura) e un CAD specializzato nel corpo dell’arma diede il via alla sequenza di attivazione.

Quando premette il grilletto la sequenza magica iniziò ad avere effetto.

Utilizzando magia composita di tipo Movimento e Peso per stabilizzare la traiettoria e incrementare il potere di penetrazione, il proiettile seguì la traiettoria stabilita dalla sequenza magica e perforò la poppa della piccola barca ormeggiata al largo.

Un secondo e un terzo sparo risuonarono nella notte. La schiuma proveniente dalla poppa diminuì. Apparentemente, i proiettili avevano penetrato con successo l’acceleratore di bordo.


“Ben fatto.”


Mentre si complimentava col suo subalterno, dalla mano di Chiba si udì un suono metallico, come di un lucchetto che venga aperto. A quanto pare il bokken era in realtà uno shirasaya[1].

Con la lama di freddo acciaio in mano, Chiba si scagliò contro l’imbarcazione con un’agilità degna di Yoshitsune, saltando più di otto barche di fila.

Calò la spada contro la nave ancorata e tagliò in due il portello metallico.

La tecnica segreta di spada “Tagliaferro” della famiglie Chiba delle Cento Famiglie.

Questa tecnica non vedeva la spada come composta di ferro e acciaio, ma identificava la “spada” stessa come concetto e applicava magia di tipo Movimento al colpo di spada con l’aiuto della sequenza magica. Una “spada” identificata come singolo concetto diventava così una lama molecolare che non poteva essere frantumata, smussata o rotta, e che tagliava tutto ciò che si trovava sulla sua traiettoria.

Usando la sua spada ancora una volta per crearsi un passaggio, Chiba Toshikazu, erede della famiglia Chiba, andò avanti da solo.


“Ottimo lavoro ispettore.”

“Seriamente, questo è ciò che si dice sprecare tempo ed energia.”


Il cielo si stava schiarendo mentre l’ispettore Chiba si lamentava come se la situazione non avesse nulla a che fare con lui. Ma non rimproverò il suo subalterno che si stava palesemente sforzando di trattenere le risate.

Dopo aver eroicamente abbordato la nave, Chiba aveva scoperto che era deserta.

A quanto pare gli stranieri illegali erano scappati dal fondo della nave, lasciando il portello aperto in modo da far entrare acqua e lentamente affondarla. Tuttavia, l’apertura creata da Chiba aveva permesso al vento di passare, aumentando la velocità con cui la barca affondava; barca che al momento era totalmente sommersa.


“Pare proprio che non abbiamo alcun indizio sulla direzione in cui i criminali sono scappati.”

“Non importa, la loro meta è ovvia.”


Il giovane, che per poco non era colato a picco con la nave, scrollò le spalle a ciò che il suo più anziano collega voleva dire e rivolse lo sguardo a est, verso il sorgere del Sole.


◊ ◊ ◊


Dinnanzi agli occhi dell’ispettore Chiba si estendeva poco distante lo scalo, assieme alle famose vie di Yokohama, conosciute in tutta la nazione.

Vi era un grosso pozzo nel retro di uno degli anonimi ristoranti che si affacciavano sulla strada. Nonostante fossero le prime ore del mattino, tre uomini elegantemente vestiti erano lì accanto.

Uno di loro avrà avuto poco più di vent’anni e sembrava particolarmente attraente. Non in modo femminile ma grazie all’educazione e al benessere nei quali era cresciuto. Il pozzo con carrucola lì accanto non era utilizzato per estrarre acqua potabile, ma come riserva d’acqua contro gli incendi.

Il muro del pozzo improvvisamente crollò, e dal buco uscì un uomo infradiciato seguito da altri quindici.

L’uomo di mezza età che uscì per ultimo dal pozzo salutò il giovane con un inchino e un sorriso, al che il giovane uomo portò la mano al petto e si inchinò a sua volta.


“Signori, prego andate a cambiarvi. La colazione è pronta.”


In risposta a queste parole il signore di mezza età disse, con un tono privo di gratitudine:


“Grazie per la sua assistenza, signor Zhou.”


Il giovane uomo sorrise, noncurante del tono rude, e accompagnò i sedici uomini nell’edificio.


◊ ◊ ◊


La prima sessione del nuovo Consiglio Studentesco del Primo Liceo affiliato con l'Università Nazionale della Magia si era tenuta circa una settimana prima.

Tatsuya e i suoi compagni di classe erano appena arrivati in mensa per la pausa pranzo.

In passato aveva mangiato nella sala del Consiglio Studentesco, ma quello era dovuto (principalmente) a un abuso di potere da parte di Mayumi.

Inoltre, non aveva intenzione di abituarsi a pranzare ogni giorno nella sala del Consiglio Studentesco, e aveva colto l’occasione della nomina del nuovo Consiglio per tornare a mangiare in mensa. Tuttavia, come naturale conseguenza anche Miyuki iniziò a pranzare in mensa. Aggiungendo gli amici in comune, dall’inizio di ottobre i loro pranzi erano sempre vivaci.

Detto questo, dato che Tatsuya, Erika, Leo, Mizuki e Mikihiko erano in una classe diversa rispetto a Miyuki, Honoka e Shizuku, il primo gruppo ad arrivare in mensa avrebbe preso il tavolo. Oggi erano Tatsuya e compagni ad aspettare l’arrivo del gruppo di Miyuki.


“Scusate l’attesa.”

“Nessun problema; ottimo lavoro anche oggi.”


Avevano aspettato circa dieci minuti dopo che Miyuki aveva avvisato che sarebbe arrivata tardi a causa di affari del Consiglio Studentesco. Vedendo Miyuki inchinarsi e scusarsi, Tatsuya sorrise e la rassicurò. Completamente noncurante di questo vistoso comportamento, Honoka sembrò ricevere una sorta di segnale, si avvicinò e parlò a Tatsuya.


“Le mie scuse, Tatsuya-kun. È colpa mia se siamo in ritardo.”


Dopo la notte di confessione in Ogasawara durante le vacanze estive, le reazioni e le espressioni di Honoka nei confronti di Tatsuya si erano solo intensificate. Tatsuya lo aveva notato, ma aveva deciso di non farne menzione. Se avesse voluto essere più attivo al riguardo, avrebbe dovuto sorridere un po’ (anche una smorfia sarebbe andata bene), ma la fragilità di Honoka e le sue ipersensibili reazioni avrebbero potuto far sembrare che Tatsuya la stesse prendendo in giro, il che non sarebbe certo stato positivo per lo stato mentale di lei. Al momento, quindi, Tatsuya non aveva una soluzione; non poteva certo spiegare ogni volta che era tutto frutto di un fraintendimento, quindi aveva deciso di lasciar perdere e adottare un atteggiamento passivo.


“Per favore, non preoccuparti. Chiunque inizi un nuovo lavoro incontra qualche difficoltà all’inizio.”


Negli occhi di Tatsuya, Honoka credeva che il suo errore avesse deluso tutti quanti, e per questo sembrava così giù di morale. Crede davvero di essere incapace? Tatsuya non lo pensò nemmeno per un secondo, e cercò di rassicurare Honoka con parole di conforto.


“Sì, non preoccuparti.”

“È passata solo una settimana.”


Erika e Leo inaspettatamente (?) mostrarono il loro lato sensibile e si unirono a Tatsuya nel confortare Honoka.

Vedendo tutti quanti con un sorriso che diceva “non preoccuparti”, Honoka si sedette con una certa trepidazione.


“Tuttavia, oggi non è stata colpa di Honoka, Onii-sama. L’Ufficio di Facoltà ci ha improvvisamente chiesto di vedere tutti i registri degli ultimi due anni, quindi abbiamo dovuto estrarre tutti i dati dalla sala del Consiglio Studentesco prima della fine della terza ora. Abbiamo anche dovuto chiedere a Shizuku di aiutarci.”


Miyuki sorrise mentre forniva queste parole di supporto, ma per qualche motivo ciò fece sentire Honoka ancora peggio.


“Ma… è stata Miyuki a trovare i dati rapidamente; questo vuol dire che sono io ad essere inadeguata…”

“Anch’io. Se Honoka è una tartaruga io sono una lumaca.”


Il commento di Shizuku non aveva altri scopi.


“…dopo tutto, Miyuki usa questo sistema da aprile. Honoka è appena entrata nel Consiglio Studentesco, e Shizuku non ne fa nemmeno parte. Miyuki parte avvantaggiata in quanto a esperienza, non potete farci nulla se vi serve un po’ di tempo per abituarvi al sistema.”


Quindi Tatsuya diresse il suo commento verso la scherzosa descrizione di Honoka come “tartaruga”, e rassicurò in questo modo sia Honoka che Shizuku.

Da questo commento di Tatsuya si deduce che, con l’elezione del nuovo Consiglio Studentesco, Honoka era diventata parte del Consiglio, nello specifico il Segretario; il Presidente era ora Nakajou Azusa, il Vice Presidente Shiba Miyuki, e il Contabile Isori Kei (il Contabile aveva anche il ruolo di “supervisore” del Consiglio ed era nominato per consuetudine dal Presidente).

In realtà Azusa aveva offerto in privato il ruolo di Vice Presidente a Tatsuya, il quale aveva immediatamente rifiutato. Ancor più di lui però era stata Kanon, il nuovo capo del Comitato per la Pubblica Morale, a opporsi.

La sua obiezione era stata: “Se Shiba-kun se ne andasse il nostro lavoro d’ufficio non potrebbe essere finito”.

Una dichiarazione pronunciata di fronte ad Azusa e Tatsuya, che al sentirla era rimasto a bocca aperta. Dopo tutto era un membro in servizio attivo, non un passacarte.

Anzi, tecnicamente tutti i membri del Comitato per la Pubblica Morale erano in servizio attivo, ed erano tutti egualmente responsabili per il lavoro d’ufficio.

Così era scritto sui documenti di trasferimento che Mari aveva dato a Kanon. Documenti che Tatsuya aveva registrato personalmente, quindi non c’era possibilità di errore.

Tuttavia, Azusa aveva annuito seriamente alle parole di Kanon.

Tatsuya aveva sentito salire il mal di testa per via del “fraintendimento” tra queste due senpai. Tuttavia, senza sentire l’opinione di Tatsuya al riguardo, Azusa aveva continuato a insistere affinché egli entrasse a far parte del Consiglio Studentesco nonostante l’opposizione di Kanon. Per dirla senza mezzi termini, Azusa non era sicura di poter tenere sotto controllo Miyuki senza Tatsuya, e Miyuki non poteva certo andare via dal Consiglio Studentesco.

Il mal di testa di Tatsuya si era intensificato.

Alla fine Azusa e Kanon erano arrivate a un compromesso senza ascoltare, o richiedere, minimamente l’opinione della persona in questione. Tatsuya sarebbe rimasto con il Comitato per la Pubblica Morale fino alla fine dell’anno e si sarebbe trasferito al Consiglio Studentesco a gennaio.

(…ho mal di testa solo a pensarci)

Nel momento in cui disse: “…è appena entrata nel Consiglio Studentesco”, si ricordò di cos’era accaduto il mese precedente e il mal di testa che ne era derivato.

Istintivamente seguì lo sguardo fisso su di lui e trovò Miyuki che lo guardava preoccupata. Sospirando mentalmente alla sensibilità della sorella, Tatsuya le fece capire che non doveva preoccuparsi e riprese a mangiare.


◊ ◊ ◊


“Onii-sama sei qui?”


Dopo la scuola, Tatsuya era andato nella sala di consultazione nel seminterrato della biblioteca. Sentendo la sorella chiamarlo, uscì dal mondo di numeri e dati in cui si era immerso e tornò alla realtà.


"Sono quaggiù Miyuki."


Tatsuya alzò la testa dal terminale su cui stava leggendo e fece un cenno alla sorella.

La comunicazione wireless era impossibile in quella sala. I muri erano stati costruiti in modo da assorbire la maggior parte delle onde elettromagnetiche, e in più era presente uno smorzatore di segnali. L’obiettivo di tutti questi sistemi di sicurezza era impedire il furto di dati.

Questa sala di consultazione infatti conteneva informazioni ritenute inadatte alla pubblicazione, materiali altamente pericolosi, o saggi contenenti idee e concetti contrari alle credenze tradizionali, che avrebbero potuto influenzare negativamente gli studenti. Questi documenti erano conservati fisicamente nelle università di magia, ma copie digitali erano state trasportate nella biblioteca e immagazzinate in database indipendenti separati dal mondo esterno. In teoria l’accesso ai file era libero, ma prenderli in prestito o farne delle copie era assolutamente proibito.

Data la natura dei materiali in questione, la stragrande maggioranza di essi non era pertinente alle lezioni, quindi pochi studenti usufruivano di questa risorsa. Più precisamente, di solito nessuno ne usufruiva. Tuttavia, nelle passate due settimane Tatsuya aveva stabilito il record di visite della sala di consultazione.

Tatsuya fece cenno a Miyuki ma non lasciò il terminale. Miyuki capì perché e si diresse verso di lui.


“Che cosa stai guardando?”


Arrivata a fianco del fratello, l’attenzione di Miyuki fu catturata dallo schermo lì di fronte e non poté fare a meno di chiedere.


“Un dossier sull’Alexandrite.”


Tatsuya rispose senza esitazione, come sempre. Non importava come trattasse gli altri, non aveva nulla da nascondere a Miyuki. Inoltre, l’oggetto della sua ricerca era qualcosa in cui Miyuki era versata.


“Hai cercato documenti di alchimia tutto questo tempo?”


Al momento non aveva ancora parlato a Miyuki della connessione tra quell’argomento e lo scopo di tale ricerca, da qui la confusione di lei.


“Voglio capire le basi dell’alchimia, ma solo la natura e il processo di creazione della Pietra Filosofale. Ci sono molti documenti che citano la creazione della Pietra stessa come l’obiettivo finale dell’alchimia.”

“Trasmutazione… Non starai pensando di cimentarti in quest’area, vero?”


Per la magia moderna, la trasmutazione rimaneva un compito impossibile. Anche la magia di tipo Volo si era ritenuto fosse impossibile, ma la trasmutazione alchemica apparteneva a una classe di difficoltà completamente diversa. Miyuki una volta aveva sentito Tatsuya dire che “C’è una bassissima possibilità di realizzare una vera trasmutazione”.


“Certo che no.”


Alla domanda della sorella, Tatsuya rise leggermente in diniego.


“Nel senso più stretto, la Pietra Filosofale è diversa dalla medicina ed è il catalizzatore che trasmuta metalli poveri in metalli preziosi. Al momento, il materiale di cui è composto un catalizzatore è secondario rispetto al suo scopo come strumento per invocare incantesimi.”

“Se la Pietra Filosofale è un catalizzatore simile a quelli che usiamo tutti i giorni, allora…”

“Secondo la leggenda, la trasmutazione in metalli preziosi è possibile solo con la Pietra. Se, a parte possederla, non è necessario nessun altro processo magico per ottenere la trasmutazione, allora la Pietra Filosofale ha la capacità di immagazzinare sequenze magiche.”

“Immagazzinare sequenze magiche?”


Vedendo Miyuki guardarlo scioccata e con occhi sgranati, il sorriso svanì dal viso di Tatsuya.


”Dato che molti maghi sono stati invitati a testare la magia di tipo Volo prima che fosse immessa sul mercato, anche se sono state necessarie alcune modifiche, la realizzazione della magia di tipo Volo ha già determinato la chiave per l’attivazione continua di magia di Controllo Gravitazionale.”


Tatsuya aveva distribuito la sequenza di attivazione per la magia di tipo Volo gratuitamente proprio per trarre vantaggio da questo fatto. Il consenso generale decretava che quando un gruppo avesse avuto accesso a un incantesimo, lo avrebbero subito utilizzato. In particolare, si cercava di ottenere il prima possibile gli strumenti già dotati di questa sequenza di attivazione. A parte le richieste alla FLT per equipaggiamento del tipo Volo da parte delle grandi imprese nazionali, anche nazioni amiche degli USNA fecero simili richieste. Grazie ai dati di osservazione, la FLT riceveva grandi quantità di dati di ricerca sull’uso di magia Gravitazionale da parte di molti maghi di alto livello: dati che alla fine arrivavano nelle mani di Tatsuya.


“Usare magia di Controllo Gravitazionale è una soluzione fattibile per avere centrali a fusione nucleare sostenibili, ma la cosa non ha senso se è necessario un mago che fornisca continuamente potere magico. Si ridurrebbe il mago a un semplice componente del reattore a fusione, una parte intercambiabile di uno strumento.”


Ottenere una magia di Controllo Gravitazionale prolungata nel tempo era uno dei tre grandi ostacoli della magia Gravitazionale nello sviluppo di un reattore a fusione termonucleare. Al momento, Tatsuya stava dando una possibile soluzione al problema.

Era una questione troppo profonda perché Miyuki la comprendesse appieno, ma aveva colto il senso generale di quello che suo fratello stava suggerendo.


“I maghi sono essenziali per l’attivazione iniziale, ma allo stesso tempo il sistema non li lega completamente a esso. Per ottenere ciò, la magia deve essere sostenuta a un ritmo che può essere calcolato per giorni come unità, il che richiede un metodo di immagazzinamento della sequenza magica che può far perdurare la magia senza la presenza di un mago. Anche se entrambe le opzioni sono degne di essere esplorate, da un punto di vista della sicurezza la seconda è la proposta più realizzabile.”

“Allora è per questo che stai facendo ricerche sulla Pietra Filosofale.”


Il consenso generale di cui parlava Tatsuya non era una chimera, un punto di cui era perfettamente conscio. Di conseguenza, si sentì un po’ a disagio quando Miyuki assunse un’espressione di totale fiducia mentre annuiva alle sue parole. Con quella sensazione, Tatsuya cambiò argomento.


“A proposito Miyuki, avevi bisogno di qualcosa?”


Anche se era una domanda fatta per nascondere il proprio imbarazzo, la sua osservazione era corretta.


“Ah! È vero! Onii-sama, Ichihara-senpai ti stava cercando. Voleva parlarti della gara di tesi del mese prossimo.”

“Dov’è?”


Tatsuya non chiese altri dettagli mentre spegneva il terminale. Era in parte colpa sua se la discussione aveva deviato in un’altra direzione, quindi non era nella posizione di chiedere i particolari, specialmente data la mancanza di tempo.


“È nell’aula di preparazione per geometria magica. Ha detto che ti avrebbe aspettato presso la cattedra di Tsuzura-sensei.”

“Ho capito. Posso chiederti di riconsegnare per me la chiave della sala?”

“Nessun problema, lascia fare a me.”


Tatsuya si alzò e diede la chiave magnetica a Miyuki, che la prese come un cucciolo estasiato cui fosse stato dato un premio. Vedendo sua sorella mostrare quell’espressione senza vergogna, Tatsuya decise di non rimproverarla e la sua espressione si rilassò. Onestamente parlando, doveva ammettere che la viziava troppo.


◊ ◊ ◊


Tsuzura Kazuo, l’insegnante di Geometria Magica per il Primo Liceo, era responsabile dell’insegnamento delle competenze tecniche per la classe 2a B. Era un professore invitato proveniente dall’Università Nazionale di Magia.

Essendo un prodigio che era diventato professore all’Università di Magia da giovane, si attirava addosso molto livore per il suo atteggiamento troppo spensierato nei confronti della ricerca, ed era stato forzatamente trasferito al Liceo per “fare esperienza come educatore”.

Alla persona in questione non importava, era stato anzi molto contento di potersi “dedicare alla ricerca, senza restrizioni e senza altre preoccupazioni”. Proprio a causa della sua personalità assunse un atteggiamento molto freddo nei confronti degli screzi tra studenti del Corso 1 e del Corso 2; desiderava persino che gli studenti abbandonassero completamente questa distinzione (anche se aveva trascurato di chiedere le opinioni degli studenti al riguardo).

La sua famiglia proveniva da una delle Cento Famiglie e aveva il diritto di portare un numero nel nome Tsuzura (Tsu si riferisce al venti). Entrambe le famiglie Tsuzura e Isori producevano molti ricercatori di talento che scambiavano liberamente i risultati delle loro ricerche e rimanevano autorità a livello nazionale nel loro campo. Anche la magia Composita di Hattori aveva dato i suoi frutti sotto la tutela di Tsuzura-sensei.

…questa era l’impressione che Tatsuya si era fatto del professore.

Paragonato alla norma, Tsuzura-sensei era sicuramente un personaggio originale. Che questo fosse vero o falso, Tatsuya stava per fare esperienza diretta del vero volto dell’uomo.

Quando Tatsuya raggiunse l’aula di preparazione per geometria magica, Tsuzura-sensei era l’unico insegnante presente. Probabilmente gli altri si erano sentiti a disagio in quell’aula, pensò Tatsuya.

Gli insegnanti assunti dalla scuola erano tutti professionisti di grandissimo talento.

Ovviamente costoro erano orgogliosi delle loro capacità, ma se paragonati a un prodigio che era diventato assistente all’Università di Magia a poco più di vent’anni, chiunque sentirebbe calare la propria confidenza. Più una persona fa conto sul proprio talento, più si sente sotto pressione quando appare qualcuno con abilità ancora maggiori.

Poteva capire quel sentimento, anche se si manifestava in aree diverse dalla magia.

Tralasciando la correttezza o meno dell’ipotesi di Tatsuya, rimaneva il fatto che lì non vi erano altri insegnanti fuorché Tsuzura, che stava aspettando Tatsuya assieme a Suzune e a Isori.


“Sai della Gara di Tesi indetta dall’Associazione di Magia per la fine del mese prossimo, vero?”


Dopo i convenevoli, Tsuzura arrivò al sodo.


“Non conosco i dettagli.”


A questa cauta risposta che nascondeva qualcosa, Tsuzura annuì leggermente.


“La Gara di Tesi non è cospicua come la Competizione delle Nove Scuole, quindi non mi sorprende che uno studente del primo anno come te non sappia tutti i dettagli. Allo stesso modo, la Competizione delle Nove Scuole necessita di un gruppo di ben 52 membri per partecipare, mentre alla Gara di Tesi prende parte una piccola squadra di tre elementi.”


La differenza numerica può essere scioccante, ma se si pensa che per questa competizione bisognava scrivere una tesi e presentarla, era ovvio che non c’era bisogno di molte persone. Se ciò di cui avevano bisogno era solo una mano a sviluppare gli strumenti necessari per la relazione, chiunque nel campus sarebbe andato bene, e non sarebbe necessariamente entrato a far parte della squadra. Avere troppe persone che vogliono prendere le decisioni renderebbe tutto più difficile.

Il fatto che solo tre studenti in tutta la scuola fossero stati selezionati era una certa sorpresa, ma comunque una scelta comprensibile, pensò Tatsuya.


“Ora, il motivo principale per cui ti abbiamo chiamato: Shiba-kun, possiamo contare su di te per rappresentare la scuola nella Gara di Tesi di quest’anno?”


Tatsuya non riuscì a rispondere immediatamente; era una domanda troppo improvvisa, e in qualche modo inaspettata.


“…volete che mi unisca a voi?”


Nonostante le parole si Tsuzura fossero molto chiare, Tatsuya non poté fare a meno di chiedere di riflesso.

La “Competizione Nazionale tra Scuole Superiori di Tesi di Teoria della Magia”, organizzata dall’Associazione di Magia Giapponese, nonostante il nome vedeva la partecipazione unicamente dei Nove Licei associati con l’Università della Magia. Era quindi una gara tra quelle nove scuole. Se la Competizione delle Nove Scuole era un confronto “pratico”, la Gara di Tesi era la parte “teorica”.


“Esattamente.”


Questo tono leggermente cortese era probabilmente dovuto alla personalità del docente. Tsuzura aveva assunto infatti una posa drammatica mentre annuiva in risposta a Tatsuya.


“Originariamente avevamo intenzione di avere Ichihara-san e Isori-kun, nonché Hirakawa-san di 3a C… Purtroppo, Hirakawa-san sta passando un brutto periodo e la scorsa settimana ha persino presentato una richiesta di ritiro da scuola. La buona notizia è che l’abbiamo convinta a ripensarci, ma non è in condizione di competere. Per questo ci siamo rivolti a te.”


Tatsuya si ricordava vagamente Hirakawa del terzo anno. Era il tecnico responsabile per la calibrazione del CAD di Kobayakawa nella gara di Mirage Bat sabotata durante la Competizione delle Nove Scuole.


“Ma perché uno studente del primo anno come me? I rappresentanti sono decisi dalla Commissione di Selezione per la Tesi se non sbaglio.”


Tatsuya finalmente ricordò le voci che si erano diffuse a inizio giugno riguardo la selezione della squadra per la tesi. Siccome in quel periodo stava finalizzando lo sviluppo della magia di tipo Volo, non aveva avuto tempo da dedicare ad altre cose, specialmente situazioni che lo potessero mettere in vista, quindi non si era curato di quelle dicerie.


“Dopo aver considerato che i preparativi per la relazione devono essere terminati simultaneamente, tu sei il miglior candidato. Ichihara-san ti spiegherà nel dettaglio.”


Dopo aver dato una risposta fin troppo semplicistica, Tsuzura lasciò la stanza.

Tatsuya non aveva accettato la proposta, ma pare che la voce che Tsuzura non prestasse ascolto alle opinioni degli studenti fosse vera. Ad ogni modo, Tatsuya non aveva il potere di veto nei confronti di questa decisione. All’inizio pensava di essere stato chiamato per aiutare a raccogliere dati, ma a quanto pare si era sbagliato. Tuttavia, anche se avesse protestato la sua situazione non sarebbe cambiata. Per capire meglio la situazione, Tatsuya si rivolse a Suzune.


“Ho raccomandato io Shiba-kun. Ho rifiutato gli altri sostituti.”

(Ugh, rifiutati…)


In risposta allo sguardo inquisitore di Tatsuya, Suzune pronunciò questa dichiarazione esplosiva.


“...di certo tutti i candidati hanno speso molto tempo e fatica nelle loro proposte, quindi immagino che molti sarebbeso piuttosto seccati che qualcuno come me, che non si era nemmeno candidato, sia stato scelto. Pensa alle persone che erano poco dopo Ichihara-senpai, Isori-senpai e Hirakawa-senpai, e a cosa penseranno.”

“È escluso che Sekimoto-kun partecipi, non è adatto a questo compito.”


Tatsuya non aveva nessuno di particolare in mente, mentre esprimeva le proprie obiezioni, ma Suzune si fece scappare un commento che sembrava quasi un attacco personale.


“Ti riferisci a Sekimoto Isao-senpai del Comitato per la Pubblica Morale?”


Per evitare che diventasse davvero un attacco personale, Tatsuya decise di chiarire di chi Suzune stesse parlando.


“Hm, sì… io e lui abbiamo due punti di vista inconciliabili.”


Come previsto, Suzune capì di aver esagerato e si tenne a freno, come Tatsuya aveva sperato.

In quel momento, Isori entrò nella discussione.


“Come ha detto il prof, anche se la tesi e la presentazione sono fatte da tre persone, se tutte supportassero la loro personale opinione non si riuscirebbe a portare avanti la tesi, quindi è essenziale che il compito sia diviso tra un autore principale e due assistenti. La scuola ha deciso che Ichihara-senpai sarà l’autore principale.”


Tatsuya annuì su due punti della spiegazione di Isori. Separare il gruppo principale e quella ausiliario era necessario, così come aveva senso che l’autore principale fosse Suzune in quanto studentessa del terzo anno.


“In altre parole, io sono più adatto per l’argomento che Ichihara-senpai ha in mente?”


Quella era la possibilità più verosimile, data la loro conversazione, ma che cosa le permetteva di fare questa supposizione? Tatsuya non aveva mai contribuito ad alcuna tesi o dissertazione.


“L’argomento della tesi e la ‘possibilità di sviluppare un reattore a fusione termonucleare funzionante tramite magia di Controllo Gravitazionale’.”


Tatsuya sgranò gli occhi alle parole di Suzune.


“Sì, questo è lo stesso argomento di ricerca di Shiba-kun.”


Anche se sentiva che “argomento di ricerca” detto da un liceale fosse un po’ esagerato, era vero che quello era uno degli obiettivi che Tatsuya cercava di raggiungere. In più, era molto cauto al riguardo, quindi non ne aveva parlato ancora con nessuno…


“Capisco. Quella che ci stava spiando allora era Ichihara-senpai.”

“Non mi piace il termine ‘spiare’. Lo ritengo più un ‘osservare con interesse’.”


Altro che osservare, quello era origliare puro e semplice, ma Tatsuya non ne fece un problema.

Durante l’incidente di aprile con i terroristi anti-magia, Tatsuya aveva notato qualcuno osservare i suoi due incontri con Mibu Sayaka, ma non aveva cercato di identificare quel qualcuno. Dato che i risultati parlavano da soli, sarebbe stato inutile lamentarsene ora.


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“Ci sono meno di tre settimane prima dell’inizio della Gara di Tesi. Credo che l’unico che possa fornire un’adeguata assistenza al momento sia Shiba-kun, che ha già un grande interesse in questo argomento.”

“Non hai mai pensato che potessi aver mentito a Mibu-senpai?”

“Credo di essere sufficientemente brava a giudicare il carattere delle persone per capire che non era così.”


Tatsuya sorrise amaramente alla grande considerazione in cui era tenuto.


“Capisco. Dato che sarà di beneficio anche per me, permettetemi di aiutarvi.”


Da un lato, Tatsuya non stava scherzando riguardo i benefici per sé. Dall’altro, era curioso di sapere se la proposta di Suzune avrebbe potuto risolvere uno dei Tre Grandi Misteri, e sarebbe stato ottimo se il di lui design fosse potuto essere d’aiuto.


“Allora, cosa dovrei fare adesso?”

“Innanzitutto vorrei spiegarti la Gara di Tesi nel dettaglio. Spero che tu non abbia obiezioni Isori-kun, dato che sai già tutto al riguardo.”

“Non preoccuparti, fa’ pure Ichihara-senpai.”


Ringraziando Isori con lo sguardo, Suzune prese tre lavagne portatili da uno scaffale e ne diede una ciascuno. Le lavagne erano dei tablet formato A4 con comunicazione wireless che permettevano di proiettare autonomamente, ingranditi, il contenuto dei fogli stessi. Erano chiamate lavagne perché i documenti testuali erano solitamente testo bianco su sfondo nero, ricordando appunto una lavagna tradizionale.

Suzune collegò il proprio terminale alla lavagna e aprì la guida alla Gara di Tesi.


“Come supponevi, Shiba-kun, la Gara di Tesi è una piattaforma per diffondere le scoperte di teoria e ingegneria della magia a livello di scuola superiore. Non solo vengono pubblicizzati i frutti dell’educazione nei licei, ma alcuni degli studenti possono ricevere l’opportunità di presentare la loro ricerca nel mondo. Inoltre, saranno presenti rappresentanti del Dipartimento di Ricerca sulla Magia, e ogni tesi registrata nell’Enciclopedia della Magia verrà adottata dalle università e dalle aziende.”


Tatsuya osservò i dati sullo schermo mentre ascoltava Suzune.


“Di solito la gara è l’ultima domenica di ottobre. Si alternano Kyoto e Yokohama nell’ospitare la competizione, probabilmente perché il quartier generale dell’Associazione di Magia Giapponese è a Kyoto, mentre la succursale principale nel Kanto è a Yokohama. Quest’anno si terrà al Centro Conferenze Internazionale di Yokohama.”


Tatsuya scorse mentalmente il calendario e verificò di non avere nessun altro impegno per il 30 ottobre, l’ultima domenica del mese.


“Solo coloro che sono stati raccomandati dai licei affiliati con l’Università Nazionale della Magia o che hanno passato le fasi preliminari nella loro scuola possono partecipare. Al momento nessuno ha mai partecipato senza raccomandazione. Questa è la ragione per cui la competizione è sempre stata di esclusivo appannaggio dei licei di magia, nonostante sia aperta a tutte le scuole superiori del paese.”


Sentendo la spiegazione, Tatsuya non poté fare a meno di commentare sorpreso.


“Quindi nessuna squadra è mai avanzata senza la raccomandazione di una scuola?”

“Shiba-kun, per dei normali liceali è più difficile scrivere una tesi e presentarla in mezz’ora piuttosto che gareggiare in Monolith Code o Mirage Bat.”

“Isori-kun ha ragione. Anche dal nostro punto di vista, senza il supporto del Consiglio Studentesco e dei vari Club non potremmo mai farcela.”


Tatsuya, che era abituato a scrivere guide tecniche, mormorò mentalmente “Non ne sarei così certo”, ma non verbalizzò il suo dissenso.


“L’argomento lo scegliamo noi, ma alla condizione che non sia contrario al bene e alla morale pubblici. Due anni fa uno studente propose lo sviluppo teorico di una magia che potesse rimpiazzare le armi di distruzione di massa, e fu immediatamente censurato dagli ispettori ben prima della gara.”

“Qualcuno ha avuto davvero tanto coraggio?”


Isori spalancò gli occhi ed emise un gemito. Probabilmente era la prima volta che sentiva questa storia.

Tatsuya capì cosa intendeva. Allo stesso tempo, lui che aveva una magia tale da sorpassare la potenza della armi di distruzione di massa non aveva diritto di criticare quel particolare studente. Mentre rifletteva su questo gli venne in mente un’altra domanda.


“Se è stato censurato prima del tempo significa che quella tesi non è stata pubblicata, giusto? In questo caso come hai fatto a venirne a conoscenza, Ichihara-senpai?”


Tatsuya non ci pensò due volte a fare questa domanda, causando senza volerlo un silenzio imbarazzante.

Suzune si voltò inconsciamente con un’espressione complicata e allo stesso tempo miserabile sul viso.

Tatsuya stava per dirle che non doveva rispondere se non voleva, ma prima che potesse farlo, lei sospirò e rispose:


“Il ragazzo che scrisse quella relazione era il Presidente del nostro Consiglio Studentesco di tre mandati fa.”

“Santo… avevamo gente simile qui a scuola?”


Nel sentire la spiegazione di Suzune, Tatsuya poté solo meravigliarsi in silenzio. Dato che la Gara di Tesi si teneva subito dopo la creazione del nuovo Consiglio Studentesco, a Suzune vi era entrata nella seconda metà del suo primo anno, non era strano che sapesse questi dettagli. Data l’espressione di Suzune in quel momento, questo ex-presidente doveva aver compiuto molte altre imprese “leggendarie”.


“[Ahem…] A causa di questo precedente, tutte le copie finali, i materiali, le relazioni e i progetti devono essere consegnati all’Associazione di Magia qualche tempo prima della gara.”


Accanto a Suzune, che si era intenzionalmente schiarita la gola, Isori parve capire qualcosa e annuì, forse perché quella era la prima volta che sentiva tutti i dettagli.


“Il termine ultimo di consegna è la domenica tra due settimane. I materiali devo essere presentati alla sede del Kanto dell’Associazione di Magia, ma di questo se ne occuperà la scuola. Tenendo in considerazione il tempo di cui Tsuzura-sensei avrà bisogno per esaminare i contenuti, idealmente dovremmo finire tutto per il prossimo mercoledì.”


Anche se avessero potuto finire le preparazioni per la relazione dopo aver consegnato i materiali, rimanevano comunque solo dieci giorni per scrivere la tesi. Era indubbiamente un programma molto intenso. Ma perché avevano bisogno che fosse Tsuzura a correggere la tesi? Dovrebbero esserci parecchi insegnanti a scuola con grande esperienza nel creare libri di testo sulla magia.

A questa domanda che non poteva essere fatta (era piuttosto rude nei confronti di Tsuzura-sensei), Isori rispose astutamente ad alta voce.


“Tsuzura-sensei è l’insegnante responsabile per la competizione quest’anno. Non solo deve aiutare con la preparazione della Gara di Tesi, ma deve anche occuparsi della preparazione degli esperimenti di magia. Solitamente sono compiti che vengono assegnati agli insegnanti più giovani.”

“Nonostante la sua giovane età, Tsuzura-sensei è una persona estremamente capace. Siamo davvero fortunati a poter ricevere un’istruzione che sorpassa di gran lunga quella che potremmo ricevere in classe.”


Doppiamente vero per uno studente del Corso 2 come lui, che solitamente non ha l’opportunità di ricevere un insegnamento diretto da un membro della facoltà. Ovviamente Tatsuya non lo disse ad alta voce.

Dato che gli altri due non ci avevano fatto caso, non c’era bisogno di ricordarglielo.

Dopo essere scesa nel dettaglio in alcune aree che necessitavano un’attenzione speciale, la spiegazione di Suzune si concluse.

Note

  1. Lo Shirasaya o Bō animato è il corrispettivo giapponese del Bastone animato, in cui però si utilizza una spada giapponese (Katana) celata in un Bō, termine giapponese che significa appunto "bastone".


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