Difference between revisions of "To Aru Majutsu no Index ~ Italiano (Italian):NT Volume6 Capitolo 7"

From Baka-Tsuki
Jump to navigation Jump to search
Line 988: Line 988:
   
 
Quei mostri si erano divisi in due gruppi e si osservavano l'un l'altro. La battaglia cominciò nell'esatto momento successivo.
 
Quei mostri si erano divisi in due gruppi e si osservavano l'un l'altro. La battaglia cominciò nell'esatto momento successivo.
  +
  +
=== Parte 7 ===
  +
Sulla strada del passaggio sopraelevato multilivello che aveva un'''innaturale'' assenza di macchine, Misaka Mikoto e Brunhild Eiktobel si trovavano faccia a faccia.
  +
  +
Anche questo poteva essere stato un momento storico.
  +
  +
Da una parte c'era Misaka Mikoto, Railgun, una degli esper di più alto livello creati dalla parte scientifica.
  +
  +
Dall'altro c'era Brunhild Eiktobel che possedeva le innate caratteristiche di un Santo, cosa estremamente rara persino per la parte magica.
  +
  +
Le due stavano per scontrarsi.
  +
  +
Per essere una battaglia capitata per pura coincidenza, incombevano grandi effetti sia per la parte magica che per quella scientifica.
  +
  +
Tuttavia, essa era impari in modo schiacciante.
  +
  +
Gli esper della Città Accademia potevano possedere una buona parte di potere, ma Brunhild Eiktobel aveva le qualità rare di un Santo Cristiano. E soprattutto, possedeva quelle di una Valchiria norrena. Le due abilità si azionavano l'una contro l'altra ed il limite più alto del suo potere passava da un periodo di luna crescente ad uno di luna calante. Comunque, al momento non sembrava avere alcun problema del genere.
  +
  +
C'era un problema che veniva prima di alcune differenze di potere di poco conto.
  +
  +
Brunhild Eiktobel poteva raggiungere una velocità massima che superava quella del suono.
  +
  +
E la fece spiccare sin dall'inizio.
  +
  +
Dal momento in cui risuonò quel suono esplosivo, era già troppo tardi.
  +
  +
Dalla prospettiva dei sensi corporei di una persona, Brunhild sembrava scomparire. E dato che si muoveva più velocemente del suono, non si riusciva a reagire in tempo basandosi su di esso.
  +
  +
Brunhild Eiktobel si ricaricò in un punto di fronte a Mikoto e fece oscillare vigorosamente la claymore che brandiva con una mano.
  +
  +
Piegò anche il polso per distendere la spada gigante mentre la muoveva.
  +
  +
Di solito poteva essere considerato un tentativo per non colpire l'avversario con la lama della spada. Tuttavia, questa situazione era diversa. Brunhild Eiktobel poteva muoversi ad una velocità supersonica e la claymore che brandiva era come una spada gigante creata attaccando l'impugnatura ad una lastra di metallo.
  +
  +
La lama distesa poteva essere usata come un ventaglio gigante fatto d'acciaio.
  +
  +
Uno schiacciante e irruente ventaglio che usava delle onde d'urto massice create quando un oggetto si muoveva a velocità supersonica.
  +
  +
Esso avrebbe posto un fine a tutto.
  +
  +
Non solo avrebbe frantumato lo spessore dei grassi ed i muscoli dall'esterno, ma anche i timpani, i polmoni e la trachea si sarebbero rotti dall'interno.
  +
  +
Però...
  +
  +
«Maledetta!!»
  +
  +
«?!»
  +
  +
Reagì prima che la spada potesse colpire.
  +
  +
Un leggero suono proveniva al di sotto dei suoi piedi. Il terreno si mosse. La strada in cima al passaggio sopraelevato era composta da blocchi che includevano dei supporti sottostanti. La ragazza controllò un blocco intero con il magnetirmo per inclinarlo come un'altalena.
  +
  +
Ciò fece sì che l'obiettivo di Brunhild non rientrasse più nel colpo della claymore ed il boom sonico si disperse a distanza. Tutti i vetri di un edificio che si trovava al lato della strada vennero fatti a pezzi.
  +
  +
(Un uso diffuso del genere elettrico? Quindi ha usato un certo tipo di radar? No, si tratta di...!!)
  +
  +
Della sabbia di ferro era stata sparsa in quantità rada per tutta la superficie della strada.
  +
  +
Persino se i movimenti di Brunhild Eiktobel superavano i limiti della visione cinetica della ragazza, avrebbe potuto chiaramente vedere quale via avesse preso grazie alle sue impronte.
  +
  +
E Misaka Mikoto non finì con quello.
  +
  +
«Preparati ad ingoiarla!!» urlò schioccando le dita.
  +
  +
La sabbia di ferro si sollevò in ogni direzione.
  +
  +
Essa cominciò a vibrare ad alta velocità per creare una tempesta di aghi omicida che poi vennero scagliati verso Brunhild Eiktobel da tutti e 360 i gradi attorno a lei.
  +
  +
La donna afferrò la sua enorme claymore con entrambe le mani e la fece oscillare creando un cerchio intero, come se stesse compiendo uno swing gigante.
  +
  +
Il ruggito esplosivo arrivò leggermente dopo l'accaduto.
  +
  +
L'aria era agitata ad una velocità tremenda e lo sciame mortale che era controllato dal grande potere magnetico venne colpito da un ancora più tremendo potere che aveva creato il boom sonico. La sabbia di ferro perse la sua forma e venne spazzata via.
  +
  +
Mikoto evitò l'onda d'urto controllando la barra rinforzante sulla strada per creare un muro di calcestruzzo solido di fronte a sé. Usò il magnetsmo per raggruppare ancora una volta la sabbia di ferro sparsa e controllò il suo prossimo obiettivo.
  +
  +
«Quella spada!!»
  +
  +
Brunhild Eiktobel stava mirando al collo di Mikoto con la sua claymore, ma la spada si fermò a mezz'aria.
  +
  +
Però ancora una volta non durò nemmeno un secondo.
  +
  +
Come se fosse impantanata in un muro e stesse cercando di estrarla, la donna ignorò il grande potere magnetico ed usò la tremenda potenza del suo braccio per muovere con la forza la spada gigante in orizzontale.
  +
  +
Ma...
  +
  +
«Un secondo... è abbastanza!!»
  +
  +
Aveva preso la mira.
  +
  +
Delle scintille bianco bluastre vennero emanate dalla frangetta di Mikoto.
  +
  +
Con il ruggito dell'aria che scoppiettava, la lancia fulminò l'acciaio della claymore. Nemmeno Brunhild riuscì ad ignorarlo. La corrente ad alto voltaggio passò dalla lama ai suoi polsi e poi si espanse per tutto il corpo.
  +
  +
Nel frattempo, Mikoto mosse la mano sinistra. Era lo stesso movimento usato con un lancio laterale nel baseball.
  +
  +
Qualcosa di grande si mosse come se stesse seguendo il suo palmo.
  +
  +
Era una massa gigante di cemento armato. Volò dritto verso Brunhild per eseguire un colpo mortale allo stomaco.
  +
  +
La donna si riprese, forzatamente, in un istante dal danno elettrico usando la claymore e la sua forza fisica per fermare quella massa che poteva praticamente distruggere il muro di un edificio.
  +
  +
Cominciò una battaglia mentre le due nemiche intrecciavano le loro spade.
  +
  +
«Da ciò che sembra, hai un po' a che fare con la magia.» disse alla fine Brunhild. Poteva essere che avesse riconosciuto solo in quel momento che valeva la pena parlare con la sua nemica. «Allora perché stai partecipando a questo conflitto per Fräulein Kreutune? Non sto cercando di cominciare una discussione per chiarire a quale delle parti appartieni, ma avvicinarsi a lei aumenta il rischio di venire coinvolti nel cuore di GREMLIN.»
  +
  +
«Non voglio sentirlo dalla persona che si è avvicinata all'improvviso per cercare di uccidermi. ...In ogni caso, non so o non m'importa di quelle grandi questioni. Ad essere sincera, non ho delle buone ragioni per combattere.»
  +
  +
Mentre usava la mano sinistra per controllare il martello di cemento, Mikoto usava la destra per creare una spada di sabbia di ferro.
  +
  +
E poi...
  +
  +
«Ma so una cosa.»
  +
  +
«E cosa sarebbe?»
  +
  +
«Non si ha bisogno di una buona ragione per salvare un amico. Se vuoi salvarli, allora fallo. ...Conosco qualcuno che continua a dire cose così stupide persino quando viene portato in punto di morte, e alla fine ha davvero salvato 10.000 persone. E quell'idiota che ha salvato così tanta gente, oggi sta cercando di salvare qualcuno come sempre. So che non posso fermarlo. Non importa quanto non voglia che faccia nulla di pericoloso, accompagnarlo nelle retrovie è il simbolo di una brava donna!!»
  +
  +
Un forte scricchiolio proveniva dal cemento.
  +
  +
Qualcos'altro che la semplice acutezza della lama tagliò con forza l'ostacolo e salvaguardò la strada della claymore.
  +
  +
Nello stesso tempo, Mikoto mosse la spada fatta di sabbia di ferro con tutta la sua forza prima che la claymore potesse accumulare velocità.
  +
  +
Ma se fosse diventata una competizione fisica, avrebbe perso.
  +
  +
Col primo colpo che aveva dato, Mikoto aveva visto che la spada di sabbia di ferro non poteva tagliare la lamiera d'acciaio con la quale era fatta la claymore. Quindi la lasciò immediatamente.
  +
  +
Al suo posto, prese una moneta che aveva estratto ad un certo punto e la mise in cima al pollice. Tendette la mano verso Brunhild Eiktobel.
  +
  +
Questa era la tecnica che le dava il nome.
  +
  +
Stava per sparare il Railgun.
  +
  +
«Ho le mie ragioni. Voglio salvare quell'idiota, quindi lo farò!!»
  +
  +
  +
  +
  +
Si espanse un eccezionale lampo di luce.
  +
  +
Sulla cima della strada del passaggio sopraelevato, il dio del Tuono Thor guardava il fenomeno alle sue spalle che sembrava un'esplosione e sentì una vibrazione cocente sulla pelle. Si formò un sorriso all'angolo della sua bocca. Questo era un sorriso selvaggio e bellicoso a differenza di quello precedente.
  +
  +
«Ohh, ohh. Adesso si stanno divertendo. Non so se dovrei elogiare la Città Accademia per le loro creazioni o quella Valchiria per mantenere una velocità supersonica nonostante tutto ciò.»
  +
  +
«Basta con le cazzate, ragazzo.»
  +
  +
Il Santo Silvia guardò la mano destra di Thor con un'espressione sorpresa. A partire dalle sue cinque dita, le lame di fusione ad arco si allungavano per più di venti metri. Anche a quel livello, non era chiaro quanto dovesse essere forte un Electromaster della parte scientifica per riprodurlo.
  +
  +
Eppure nel viso di Silvia poteva essere visto un chiaro sguardo di stupore.
  +
  +
Tra tutti i membri di GREMLIN e tutti i santi, lei era la donna che stava sempre più vicino ad Ollerus. Eppure questo livello di potere era abbastanza da stupirla.
  +
  +
Lei stessa ne possedeva tanto.
  +
  +
Infatti, se non fossero stati tanto potenti, né Thor né Silvia sarebbero riusciti a stare dove si trovavano in quel momento.
  +
  +
«Con un potere del tuo livello dovresti riuscire a produrre dieci volte quella lunghezza. No... vanno oltre quella. Se ti è davvero stato dato il nome ''Thor'', allora la tua vera natura risiede altrove. Non rientri nella categoria di un dio del fulmine.»
  +
  +
«Ciononostante, mi sento imbarazzato.» Sembrò che Thor avesse cambiato del tutto il suo punto focale. Esso mutò dal guardare una battaglia distante, all'affrontare il nemico che stava di fronte a lui. «Volevo evitarlo. Non è il peggior colpo di scena possibile, ma si tratta solo due o tre più o meno. ...Non è divertente. La mia volontà di uccidere coinvolge molti altri e potrebbe persino raggiungere il livello di una guerra. Non ho cominciato questa battaglia per far sì che ciò accadesse.»
  +
  +
«Quindi vuoi mantenere quell'estensione per sacrificare il minimo necessario?»
  +
  +
«Se possibile, in primo luogo vorrei evitare di scontrarmi.» rispose sinceramente Thor. «E se io e qualcuno con un potere che mi tiene testa facessimo un vero combattimento, potremmo spazzare via mezza città. Quindi non preoccuparti, signorina. Tratterrò più potere che posso. ''Non andrò oltre il livello di dio del Fulmine Thor.'' Se muori per quello, sarà davvero colpa tua.»
  +
  +
«Hah hah. Non ti preoccupare.»
  +
  +
Silvia rise per quella dichiarazione arrogante.
  +
  +
Era una risata troppo enfatica per appartenere ad una cameriera.
  +
  +
«Probabilmente sono il mago classificato come primo quando si tratta di una cosa del genere.»
  +
  +
Si poteva sentire il suono di qualcosa che tagliava l'aria. Proveniva da una fune attorcigliata tenuta da Silvia. Agitò il braccio, agitò la parte superiore del corpo e poi girò su se stessa restando ferma su quel punto. Nel momento in cui lo fece, la corda aveva disegnato in aria una forma complessa.
  +
  +
Era una collezione complessa di nodi.
  +
  +
Non appena Thor pensò che sembrasse la corda usata per far girare le trottole giapponesi, sentì un cattivo presentimento.
  +
  +
Silvia si mosse.
  +
  +
Lo fece sempre più velocemente ed entrò nel regno supersonico del Santo mentre continuava la sua danza da sala che sembrava mirare a strangolare il proprio partner. In quel momento, un potere complicato entrò nella fune.
  +
  +
Essa venne ritirata con forza e i tanti cerchi si strinsero e liberarono dei vettori come a far girare l'oggetto tenuto all'interno.
  +
  +
Ma sembrava non esserci nulla.
  +
  +
A parte una cosa.
  +
  +
''C'era l'aria.''
  +
  +
«Maledetta!!» urlò immediatamente Thor.
  +
  +
Ci fu un'esplosione.
  +
  +
La ragazza aveva afferrato l'aria. Dalla prospettiva delle formule fisiche, farlo non era impossibile. Dopotutto, anche l'aria aveva una resistenza. Poteva creare attrito. E così sarebbe stato possibile afferrarla e farla girare come una trottola giapponese.
  +
  +
Ma ciò poteva essere fatto con il corpo fisico di un essere umano?
  +
  +
C'era bisogno di cogliere una massa d'aria, farla girare con un potere tremendo per farla diventare un vortice di onde d'urto e mandarla verso l'obiettivo da diverse direzioni. Chi avrebbe potuto portare a termine una tecnica tanto selvaggia?
  +
  +
Ognuna di esse era più grande della palla demolitrice di una gru che poteva distruggere un edificio ed era più o meno abbastanza da seppellire persino un rifugio sotterraneo.
  +
  +
Il fenomeno era creato da una forza fisica schiacciante.
  +
  +
La minuscola resistenza dell'aria di cui le persone solitamente non si accorgono era stata usata per produrre un grandioso potere del genere.
  +
  +
(''Ma ciò non è abbastanza per spiegarlo!!'')
  +
  +
Thor fece oscillare immediatamente le lame di fusione ad arco che aveva sulla mano destra.
  +
  +
L'aria non era niente più che aria. Il ragazzo stava cercando di spazzare via i vortici delle onde d'urto riscaldandola con una temperatura massiccia così che si espandesse in modo esplosivo.
  +
  +
Ma non funzionò.
  +
  +
Dopo due o tre colpi, le lame di fusione ad arco smisero di muoversi all'improvviso. Finirono di farlo quando la loro altezza di venti metri stava per raggiungere la fune che stava ancora danzando in aria e Silvia che stava girando ad altà velocità.
  +
  +
«Le barriere sono la mia specialità.» disse Silvia rallentando la sua rotazione e poggiò un piede con fermezza sul pavimento. Ciononostante, la dozzina di metri della fune stava ancora galleggiando in aria come un nastro di ginnastica ritmica. «A Buckingham Palace le persone si arrabbiavano sempre con me perché distruggere l'attrezzatura di un palazzo è troppo per una guardia del corpo. E così ho pensato a lungo e con attenzione riguardo al modo di intercettare l'assassino senza distruggere anche ogni cosa intorno a me. Ciò che mi è venuto in mente è stata una barriera che sopprimesse il mio stesso potere.»
  +
  +
«Uno schema fatto da una sola linea continua con la base di un angelo cristiano... Quindi è un sigillo moderno occidentale.»
  +
  +
«Esatto.»
  +
  +
Quello era un metodo per estrapolare il Telesma da una fase diversa che esisteva nella parte più alta del mondo e lo sigillava all'interno di un oggetto. L'incantesimo era completo consultando un motivo di rose con le lettere dell'alfabeto ebraico disposte con un motivo regolare per rintracciare il nome dell'angelo che si voleva chiamare.
  +
  +
Con tutta probabilità, Silvia non stava cercando di avere accesso al Telesma. Era come se volesse qualcosa che funzionava come colonna portante che l'avrebbe guidata in modo appropriato al grande potere che aveva dentro di sé.
  +
  +
In altre parole, era una barriera per una cerimonia di evocazione.
  +
  +
Rappresentava più dei semiconduttori con delle attrezzature delicate piuttosto che un semplice muro. Sarebbe cambiata in modo complesso tra il permettere al potere di passare attraverso di essa ed il sigillarlo dipendentemente dal tempo e dalla situazione, al fine di provvedere un'abilità ed una delicatezza maggiori per cosa sarebbe, in caso contrario, una semplice raffica di potere. Questo tipo di tecnica veniva usata per dare forma a "qualcosa che (sembrava così) potesse rispondere ad ogni domanda" usando il potere che scorreva in questo mondo di un altro periodo. Era la stessa cosa di inviare la corrente elettrica in un circuito integrato che permetteva di compiere calcoli complessi.
  +
  +
«Ho creato un muro di Telesma lungo la fune, il che crea una "mano" che afferra l'aria.»
  +
  +
Silvia cominciò ancora una volta a girare ad alta velocità.
  +
  +
La fune si contorse attraverso l'aria come se stesse cercando di attirare qualcosa.
  +
  +
Quel grandioso serpente che nuotava attraverso il cielo poi mostrò nettamente le sue zanne.
  +
  +
«Quindi... beh... non preoccuparti. Probabilmente sono una delle più abili al mondo quando si parla di non coinvolgere gli altri nei miei scontri. Affida le tue preoccupazioni a questa cameriera ed impazzisci!!»
  +
  +
(Non va bene. Non sta solo usando il nome di un angelo. Lo cambia da Gabriele a Raffaele, poi da Raffaele a Michele, poi da Michele a Uriel. Sta cercando di costruire il potere di ogni sigillo consecutivo da quello precedente!!)
  +
  +
I tarocchi potevano essere usati in molti modi diversi, ma nella magia moderna occidentale una carta invertita poteva essere usata per trarre vantaggio sulle affinità dei quattro elementi. La carta che veniva posizionata in successione a quella attuale, poteva rafforzare i simboli utili o quelli inopportuni della stessa.
  +
  +
Questo metodo era diverso da coloro de Il Posto alla Destra di Dio che erano specializzati in una sola forma di Telesma.
  +
  +
Anche se questa magia non poteva mai paragonarsi a quelle per nessuno dei quattro elementi, tentava di superarle in tutto con il suo equilibrio superiore.
  +
  +
«Sinceramente, non c'è davvero nessuno di normale intorno a quel mostro!!»
  +
  +
«Posso prenderlo come un complimento?»
  +
  +
Nemmeno Thor poteva più tenere il passo con i movimenti di quella fune.
  +
  +
Ma poteva notare gli effetti.
  +
  +
Gli effettivi movimenti della fune non facevano altro che creare dei simboli che attivassero la magia. Verso il passaggio sopraelevato poteva vedere qualcosa di somigliante a della polvere grigia, come se fosse stata guidata dalla fune.
  +
  +
Nel momento successivo, un intero blocco della strada venne fatto ruotare come una trottola in modo forzato.
  +
  +
Quegli artigli grigi erano troppo primordiali per riferirsi ad essi come dita. Presero quella singola porzione di strada che era lunga una dozzina di metri e la capovolsero come se fosse un tavolo da tè. Ma la velocità era stata così incredibile che la strada non si era solo capovolta ma aveva continuato a ruotare come un'elettroventola.
  +
  +
Era stato rimosso il supporto che aveva mantenuto il suo enorme peso.
  +
  +
E sia Thor che Silvia erano ancora su di esso.
  +
  +
(Starai scherzando!!)
  +
  +
Thor era stato scaraventato all'improvviso in aria, con nulla al di sotto dei piedi. Questi si mossero cercando qualcosa su cui atterrare. Alla fine, le suole delle scarpe trovarono un contatto con una parte della strada che aveva già fatto diverse rotazioni complete. Ma era difficile definirlo un "atterraggio". Innanzitutto, se fosse riuscito a stare lì, avrebbe ruotato di 180 gradi e sarebbe caduto dopo un solo secondo.
  +
  +
Ma c'erano delle persone che potevano riuscirci.
  +
  +
I Santi.
  +
  +
Potevano muoversi ad una velocità supersonica senza alcun aiuto.
  +
  +
C'era una grande differenza tra le dimensioni delle opzioni disponibili in un secondo per una persona normale e quelle disponibili per Silvia nello stesso arco di tempo. Anche se la parte della strada era solo evidenziata per 0,1 secondi, per lei era abbastanza semplice raggiungere quel margine come uno scattista ed attaccare Thor.
  +
  +
Mentre si leccava le labbra e continuava a controllare la fune che danzava in aria disegnando dei sigilli complicati, Silvia puntò dritto verso lui. Il senso intenso di pericolo che sentì Thor, gli fece diminuire la velocità nel momento in cui passava verso di lui ma la prontezza della cameriera lo oscurava ancora.
  +
  +
«Mjöooooooooooooolniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiir!!!!!» urlò.
  +
  +
Grazie alla sua nuova fornitura di potere, una luce esplosiva crebbe bruscamente nelle membra di Thor. Non usò quelle lame di fusione ad arco. Le sfruttò come un amplificatore elettrico, espandendo l'aria in modo tanto esplosivo da far accelerare in modo forzato i movimenti del suo stesso corpo che venne costretto a ruotare.
  +
  +
Di fatto, riuscì a mantenere il contatto con parte della strada.
  +
  +
Nello stesso tempo venne raggiunto da Silvia.
  +
  +
Invece di usare la fune, attaccò direttamente con i pugni due o tre volte.
  +
  +
Se il ragazzo avesse cercato di bloccare quei colpi con il braccio, questo sarebbe esploso. Thor contorse in modo forzato il corpo per evitarli. Una qualsiasi delle sue azioni stava per fargli a pezzi le giunture delle braccia e delle gambe. Stava mantenendo i suoi movimenti al minimo indispensabile, ma il corpo umano non era fatto per funzionare a quella velocità.
  +
  +
«Ghhh...!!»
  +
  +
Thor fece avanzare le sue lame di fusione ad arco come se stesse cercando di colpire Silvia ed usò il fatto che lei lo aveva respinto con una barriera creata dallo schema della fune per scaraventarsi all'indietro.
  +
  +
Il ragazzo pensò di esserne scappato.
  +
  +
Ma che lo pensasse poteva essere un grande sbaglio.
  +
  +
Nuovamente senza poggiare i piedi, Thor cominciò a cadere come se fosse spinto dalla gravità. In qualche modo riuscì ad atterrare sul sostegno che era a terra lungo il livello più basso, adesso che aveva perso la strada su cui si era seduto come un ombrello.
  +
  +
E poi sentì un brivido percorrergli la schiena.
  +
  +
Silvia si stava aggrappando al blocco che stava ancora ruotando a mezz'aria. Stava correndo abilmente per accordare i movimenti della strada, dato che cambiavano di continuo con la faccia puntata in su come un dado che rotola. Era simile ad un'acrobata che si teneva in equilibrio su una palla. E mentre lo fece, cominciò un nuovo movimento della fune. Vennero creati dei nuovi sigilli uno dopo l'altro ed il nome di ogni angelo venne sovrascritto da quello di un angelo diverso. Mentre la cosa andava avanti, si radunò un enorme potere intorno a lei.
  +
  +
E poi saltò giù dal blocco di strada che si trovava a mezz'aria.
  +
  +
Esso fece un movimento strano che sembrava seguire il modo in cui Silvia aveva attorcigliato il suo corpo. Era come se lo stesse controllando tramite magnetismo. Come se fosse connesso al suo piede destro da qualcosa di invisibile, la massa gigante di calcestruzzo ed asfalto cominciò a ruotare sia in orizzontale che in verticale... e poi all'improvviso cadde come una stella del mattino.
  +
  +
«I-Idiota!!» urlò Thor mentre spalancò gli occhi.
  +
  +
«Venivo chiamata così molte volte anche a Buckingham Palace.»
  +
  +
Una vibrazione tremenda scosse l'intera zona.
  +
  +
Era come un orrendo kendama. Come se avesse fatto tornare la strada che aveva distrutto, la fece tornare sul supporto che aveva lasciato. Aveva persino fatto in modo che la superficie della strada fosse a faccia in su.
  +
  +
Ovviamente l'aveva sbattuta giù così che avrebbe schiacciato Thor tra il peso gigante della strada ed il supporto che vi era sotto.
  +
  +
«Bene, dovrebbe essere tutto.» mormorò Silvia con disinteresse mentre atterrò sulla cima della strada che aveva fatto cadere e raccoglieva la fune dall'aria con nessun movimento se non quello del polso. «Se vuoi combattere seriamente contro un Santo, hai bisogno di cominciare alterando alcune delle tue congetture di base. Posso estendere un istante così tanto con la mia velocità che le possibilità dei miei movimenti in ordine di grandezza sono più grandi del normale.»
  +
  +
Poi Silvia si voltò al fine di occuparsi dell'avversario rimasto.
  +
  +
In quella direzione, lo scontro tra Brunhild Eiktobel e la ragazza della Città Accademia stava andando ancora avanti. Ma un attacco bilaterale da parte di due Santi l'avrebbe concluso abbastanza velocemente.
  +
  +
Però, poi...
  +
  +
Il suolo tremò. Inizialmente Silvia suppose che rimettere la strada sul suo supporto dopo averli separati non doveva essere stato abbastanza per mantenere il loro equilibrio, ma non era così.
  +
  +
Non stava semplicemente tremando.
  +
  +
Poteva sentire un chiaro intento in quel movimento.
  +
  +
«Te ne sei dimenticata, pezzo di merda...?»
  +
  +
Sentì qualcosa provenire dal basso.
  +
  +
Fu in quel momento che finalmente Silvia realizzò cosa stesse accadendo.
  +
  +
«Non dirmi... ''stai sollevando la strada con la forza?!''»
  +
  +
«Il dio del Fulmine Thor era un dio dalla forza sovrumana. Attraverso tutta la mitologia norrena solo due potevano usare il martello del fulmine Mjölnir a causa di quanto fosse dannatamente pesante. «I miei oggetti spirituali includono la sua cintura. Avevo il nome del dio della guerra che si diceva essere più forte persino del dio che ha fatto a pezzi la mandibola di Fenrir. Pensi davvero che un mero ponte possa essere abbastanza per distruggermi?!»
  +
  +
La visuale di Silvia si levò di circa quindici metri in un istante.
  +
  +
No...
  +
  +
Thor aveva preso il blocco di strada che stava cercando di distruggerlo per lanciarlo dritto in aria.
  +
  +
(Quindi è il tipo con la forza che non può essere convertita in velocità.)
  +
  +
Pensò con calma Silvia mentre volava in aria.
  +
  +
Lei era un Santo. Data la sua abilità atletica, non aveva bisogno di temere di cadere. Dopotutto, poteva saltare sul tetto di un edificio adiacente con una facilità tale da poter canticchiare nello stesso tempo.
  +
  +
Ma...
  +
  +
(Aspetta... quindici metri?)
  +
  +
Le si mossero lentamente le palpebre.
  +
  +
Sentì un senso di pericolo.
  +
  +
Quindici metri in aria era ben fuori dalla portata di un normale essere umano. Ma per quanto si estendevano le lame di fusione ad arco dalla mano destra di Thor?
  +
  +
«Venti metri... merda! Può raggiungermi!!»
  +
  +
Silvia fece oscillare freneticamente la fune per estrarre il sigillo della barriera. L'attacco arrivò nell'istante successivo.
  +
  +
Era come un cuoco terribile che lottava contro un ravanello gigante con un coltello da cucina in mano.
  +
  +
Quei cinque artigli roventi si diressero senza pietà verso Silvia ed arrostirono inegualmente ciò che si trovava tra i piedi a mezz'aria.

Revision as of 01:31, 5 May 2013

Capitolo 7: Qualcuno Non Ha Bisogno di essere un Protagonista — Girls_Battle_Talk.

Parte 1

All'inizio ci fu una conversazione.

Parte 2

Nella Città Accedemia, un certo passaggio sopraelevato nel Settimo Distretto era conosciuto un po' come punto di riferimento. Dato che connetteva tutte e dodici le zone di confine con un grande autobus, sembrava un intero campo sportivo fatto di calcestruzzo. Inoltre, il livello più alto che poteva essere definito "secondo piano" era stato costruito in una strada enorme e composto da una strada gigante; la zona sotterranea era piena di array complicati delle vie che si raddoppiavano per creare una zona di shopping. Tutti i complessi alti e bassi vennero comunemente usati come scene di fuga per i drama polizieschi ed erano ben conosciuti ma si trattava solo un buon posto da usare come punto di ritrovo.

A causa del festival su larga scala conosciuto come Ichihanaransai, i percorsi degli autobus erano cambiati enormemente. Così che la gente potesse dirigersi in scuole diverse in modo più efficiente, essi erano stati scambiati specialmente per dirigersi direttamente da scuola a scuola. Per quella ragione, la rotatoria che solitamente era affollata, era del tutto vuota.

Al primo piano di quel passaggio sopraelevato, Fräulein Kreutune vagava precariamente attraverso quella struttura in calcestruzzo che in qualche modo sembrava un campo sportivo, forse a causa delle piante che crescevano qua e là nel tentativo di disegnare la zona.

«...»

Un dolore pungente percorse la pelle del suo viso. Non si trattava della sofferenza dell'essere graffiato dalle unghie o pizzicati sulla guancia. Era un dolore come quello di una scossa elettrica e sembrava arrivare al di sotto della sua pelle sottilissima. Esso tormentava la coscienza di Fräulein Kreutune come se le zampe di un insetto stessero strisciando lì sotto.

Allora.

Spesso si diceva che gli squali seguissero l'odore del sangue per trovare la loro preda, ma non potevano rintracciare precisamente niente facendo affidamento solo su quello. Tutte le creature viventi avevano la bioelettricità al loro interno. Quando quella veniva sparpagliata nell'acqua dell'oceano, degli organi attenti potevano catturare quei piccoli cambiamenti della corrente elettrica per determinare il luogo dell'obiettivo.

Quegli organi erano conosciuti come Ampolle di Lorenzini.

Qualcosa di simile ad essi era cresciuto all'interno di Fräulein Kreutune. Anche il re dei mari poteva usufruirne nell'acqua di mare che aveva un'alta percentuale di conduttività, ma lei riusciva a farlo tramite l'aria.

Parlando tecnicamente, non stava seguendo la corrente elettrica.

Stava seguendo un segnale elettromagnetico.

Stava seguendo la rete di informazioni bioelettromagnetiche che usavano gli stessi impulsi cerebrali dei cloni.

Stava seguendo il Misaka Network.

Non riusciva a leggerlo. Non riusciva a scriverci. Poteva solo avvertire la quantità ingente che ci viaggiava come "pressione". E poteva raggiungere la stima generale del luogo di un individuo di una certa specie che si trovava all'interno di quella rete tramite l'aumentare ed il diminuire di quella pressione.

In altre parole, poteva rintracciare la sua preda.

Poteva rintracciare il luogo del cervello che apparteneva all'amica conosciuta come Last Order.

Era un metodo di ricerca impossibile anche per il mostro conosciuto come n. 1 della Città Accademia, capace di manipolare ogni genere di vettore.

La posizione di Fräulein Kreutune aveva già cominciato ad avvicinarsi a quel luogo.

«...Uuh... kh...»

Ovviamente si trattava di una funzione che non aveva avuto prima.

Era come se il fatto che il suo corpo non avesse sentito l'odore del sangue o gustato quello della carne l'avesse spinta a farlo, spronandola ed isolando in modo preventivo l'idea di arrendersi qualora non avesse trovato il suo obiettivo. La voleva troppo. Voleva quella quantità massiccia di informazioni. Voleva i preparativi necessari allo schiudersi. Voleva gettar via tutto ciò che era stata come un guscio vuoto e diventare una nuova forma di vita che non rispecchiava nessuna delle esistenti categorie.

Era davvero stato solo un leggero incrocio di strade.

Quel qualcuno che aveva definito amica.

E adesso stava per scappare da tutto e gettarlo via.

«Ooh...!!»

Vacillò.

Quello era il tipo di creatura che era Fräulein Kreutune. Era un essere vivente a cui era accaduto di poter ottenere quella funzione. Proprio come una pianta cresce quando ha acqua e luce e come le formiche si radunano intorno a qualcosa di dolce, quella donna era un'esistenza che cresceva in modo più complesso riguardo al consumare le informazioni.

E così...

C'era davvero qualcosa di sbagliato nel farlo?

Andava bene allontanare tutti coloro che avevano cercato di starle tra i piedi?

Se la domanda fosse stata posta a lei, il suo corpo le avrebbe sicuramente dato una risposta. Avrebbe preparato tante funzioni quante necessarie per raggiungere l'obiettivo nel modo più veloce possibile. E poi le avrebbe detto silenziosamente "Arrenditi. Questo è il tipo di creatura che sei, quindi segui le regole e concentrati solo sull'acquisire tante informazioni quante possibile. Diventa un'esistenza che non fa altro che quello."

Più era calda la cosa che teneva dentro di sé...

Più sentiva che si sarebbe concentrata a proteggerla...

Ciò che più sentiva era il desiderio di allontanare tutto ciò da lei. E la sua incapacità di frenarsi dal farlo in modo tanto violento bruciava dentro di lei.

Era dolorosamente convinta che fosse una causa persa.

Era esausta.

Si chiedeva quale fosse stata la ragione di tutto il tempo che aveva trascorso nel passato.

Non importava quali funzioni avrebbe acquisito e nemmeno ciò che poteva fare in cui gli altri non riuscivano, non riusciva a fermarsi dal fare questa semplice cosa. Cosa l'aveva resa così?

Non voleva continuare a vivere.

Voleva solo che tutto arrivasse ad una fine.

Non voleva continuare così. Avrebbe preferito fermarsi in quel punto. Non le importava se tutti i significati che c'erano riguardo tutto il tempo che aveva trascorso e tutto ciò che aveva costruito fosse distrutto in un sol colpo.

Ma non sarebbe finita.

Non poteva porre un fine.

Anche se veniva ferita. Anche se veniva bruciata. Anche se le sparavano o la schiacciavano, o la pugnalavano, o la mordevano, o la impiccavano, o la seppellivano, o la spaccavano, o la sventravano, o l'affogavano, o la gettavano in un fuso di lava, o la facevano prosciugare, o la facevano colpire da un fulmine o la bagnavano in una botte di veleno, o la forzavano tra ruote, o la davano in pasto alle bestie selvatiche.

Nessuno degli innumerevoli metodi crudeli in cui gli esseri umani avevano causato il loro alto livello di intelligenza per fare tutto ciò che potevano per porre un termine alla forma di vita conosciuta come Fräulein Kreutune. Lei lo sapeva dal profondo della sua anima.

«...Vuoi che ponga una fine a tutto ciò?»

All'improvviso, il mostro conosciuto come Fräulein Kreutune sentì qualcuno chiamarla direttamente di fronte a lei.

Alzò lentamente la testa.

Le pupille dei suoi occhi guardarono fuori dalle fessure della sua lunga frangetta, fissando quella persona.

Era una ragazzina di circa dodici anni con i capelli biondi e gli occhi blu.

La camicetta, minigonna e calze creavano un contrasto di bianco e nero come quello di un pianoforte d'alta classe. La ragione per la quale quel completo, che aveva un certo tipo d'aria classica, non sembrava fuori luogo su quella ragazzina poteva essere l'atmosfera di arroganza che la circondava.

Il suo nome era Leivinia Birdway.

Era il boss della Luce del Colore dell'Alba, l'associazione magica che aveva lo scopo e le abilità più grandiose persino nell'Europa Occidentale.

«Stavo inseguendo GREMLIN, ma va bene anche trovare te per prima.»

Era un membro della parte magica ma ignorava del tutto il tacito patto che esisteva tra magia e scienza al fine di raccogliere informazioni ed esaminare le condizioni che stavano dietro le persone carismatiche ed i grandi leader che erano alla base di ogni cultura, a prescindere che fossero da una parte o dall'altra. Era una porzione della parte nascosta della parte nascosta del mondo.

Per il solo fatto che stesse lì, la velocità delle lancette dell'orologio avrebbe potuto cambiare ed il vento soffiante avrebbe potuto dominare l'età.

In nome dell'intelligenza e della divinità tenuti dalla sua associazione magica, poteva distruggere la consocienza di base ed i presupposti.

In altre parole...

Poteva persino distruggere le condizioni assolute che impedivano a Fräulein Kreutune di avere una fine, qualsiasi cosa accadesse.

«Sembra che la parte scientifica ti descriva come una creatura che pensa usando dei pensieri consecutivi semplici al livello di un insetto e quindi sei come l'opposto di una complessa intelligenza artificiale, ma noi della parte magica abbiamo qualcosa di diverso da dire. Ovviamente il fatto che entrambe le parti ne stiano parlando a riguardo significa che nessuna delle due ha una risposta definitiva.» disse Leivinia Birdway. «Sei un'esistenza senza alcun punto d'inizio e nessun punto di fine. O forse sarebbe meglio dire che l'hai già evitato uno sconosciuto numero di volte. Il cristianesimo è una religione che non accetta la reincarnazione, quindi hanno già un chiaro punto d'inizio ed uno scopo. Ma allo stesso tempo, puoi vedere l'umanità come inizio con il primo di loro che commetteva un peccato ed è stato scacciato dal paradiso e poi ha raggiunto la felicità suprema nel "ritornare" in cielo. ...Suppongo sia qualcosa di simile ad una maratona tenuta in città. Ad un certo punto durante il lungo e difficile tragitto, ti volti e ritorni allo stadio. Lo capisci?» chiese Birdway.

La frangetta di Fräulein Kreutune ondeggiò.

Stava inclinando la testa in modo confuso.

«Forse sei un Adam Kadmon che ha lasciato il grembo della madre prima di raggiungere una chiara individualità. O forse sei un'esistenza che ha finito di imparare tutto ed ha raggiunto l'ottimizzazione mentre si trovava all'interno di esso. Adesso sei come un nastro di Möbius senza lato anteriore o posteriore, ma la conclusione è ugualmente la stessa. Ciò che ti rende così incredibilmente speciale come essere umano viene dalla tua purezza.»

«Pu... rezza?»

Questa volta Fräulein Kreutune inclinò la testa formando un'angolazione così acuta che sembrava stesse per spezzarsi il collo.

Cosa c'era di puro in lei?

C'era mai stata una creatura tanto irrazionale, misteriosa ed instabile come lei?

Ma Birdway continuò.

«Ci sono degli esempi analoghi nella fisica. Per esempio H20 vene utilizzato per la produzione dei semiconduttori. Quando l'acqua viene riscaldata in un forno a microonde, potrebbe sembrare un liquido stabile, ma bollirà fin quando il contenitore verrà agitato anche leggermente. Sei un'esistenza con lo stesso strano equilibrio.»

Era come un essere umano che era passato inosservato attraverso i punti sconosciuti delle teorie.

In quel modo, Fräulein Kreutune non era proprio caduta in livelli di difficoltà di cui si parlava normalmente.

Ciò che era non poteva essere ottenuto ad 1 o a 100; poteva essere ottenuto solo alla posizione in cui era capitato che si trovasse.

«Ma il significato di prevenire il comportamento speciale di acqua pura e di prevenire dal farla bollire all'improvviso quando è stata scaldata uniformemente, sono molto semplici. Anche se sei un essere che non può essere totalmente spiegato dalla prospettiva della parte magica, le nostre tecniche sono abbastanza affinché io abbia il solo bisogno di sconfiggerti.»

Il boss dell'associazione magica sorrise.

Era un piccolo, piccolo, piccolo sorriso.

«L'aggiunta di un mero granello di sabbia farebbe diventare l'acqua pura dell'acqua normale. Quello previene l'ebollizione improvvisa. E quel metodo è perfetto per qualcuno come me.»

Quello poteva essere il motivo per il quale le organizzazioni come la Chiesa Anglicana e la Chiesa Cattolica Romana non erano riuscite ad occuparsi di lei.

Sono partiti con l'aumentare la purezza dell'umanità e vedevano chiunque intralciasse la loro strada come cattivo e loro nemico. E questo naturalmente portò i loro metodi d'attacco ad essere tinti nelle sfumature dell'eliminazione delle impurità.

Leivinia Birdway era l'opposto.

Proveniva da un'associazione magica moderna occidentale.

Questi gruppi cercavano di creare nuovi modi per valorizzare le aggiunte che sembravano senza speranza, prendendo la conoscenza del passato e sublimandola in tecniche che portano al futuro. Vedevano il bianco puro come l'essere nient'altro che una tela. Nelle loro menti, le impurità che si mischiavano in ciò che erano possibilità da prendere in nuovi colori per creare l'arte. Rifiutavano di tornare sui propri passi mentre cercavano di creare colori più meravigliosi del semplice bianco.

Lei era una di quelle persone, quindi poteva farlo.

Poteva farlo usando tecniche con diversi valori visti come l'essere nient'altro che un segno di tentazione e corruzione.

Con un solo pizzico di sabbia...

Fräulein Kreutune poteva essere trasformata in un corpo che poteva essere ucciso.

(Se le mie supposizioni sono giuste, lui dovrebbe riuscire a farlo. Forse voleva evitare di rivelare definitivamente la sua identità persino se gli avrebbe permesso di sconfiggere uno svantaggio per il suo piano.)

«Cosa farai?» chiese Leivinia Birdway. «Ovviamente non lo farò gratis. Ho le mie ragioni personali. Dopotutto, per ottenere informazioni su quella lancia mi è stata imposta una quantità lecita di sacrifici. Ti userò come esca per fare uscire allo scoperto quel Majin. Ma una volta che sarà finita, sarai libera. Porrò un fine a tutto per te, se è ciò che desideri

La vista di Fräulein Kreutune vacillò.

Quella fu la sua reazione dall'avere le fondamenta dei suoi pensieri eclissarsi con quella possibilità straordinaria.

Ed allo stesso tempo...

Sentì come se qualcosa che stava tenendo dentro di sé venisse sprigionata. Qualcosa sembrava scorrere dalle guance alle orecchie. Una nuova funzione che le permetteva di fare facilmente a pezzi un cranio con la bocca e di divorare efficientemente il cervello che vi era all'interno, veniva mostrata davanti ai suoi occhi.

Ciononostante, non si mosse.

Si forzò a non farlo.

Fece sì che il suo avversario avesse la possibilità di attaccare.

E quel segno mostrava come si sentisse riguardo la situazione.

«Era abbondante.»

Sentì il suono di qualcosa che tagliava l'aria.

Ad un certo punto, apparve un bastone nella mano destra di Leivinia Birdway.

«Non preoccuparti. Dopo averti spazzato via le braccia e le gambe, ti metterò al fresco in una bara a meno di 195°. Anche se non posso ucciderti prima che mostri il tuo comportamento speciale, la storia ha provato che puoi essere sigillata. Ti conserverò in quel modo al fine di usarti come esca per quel Majin.»

Dopo averlo detto, il boss dell'associazione magica si zittì per un attimo.

Con il bastone pronto all'uso ed abbastanza forza riposta in esso per recidere le membra del mostro che era facilmente sfuggito persino al potere del Level 5 n. 1 della Città Accademia, Birdway alla fine sussurrò dell'altro.

Aveva una voce tranquilla.

Ma sicura.

«Va tutto bene adesso. La situazione non peggiorerà più di così.»

Quando sentì la sua voce, si riusciva a notare che il viso di Fräulein Kreutune si spostava leggermente da dietro alla sua frangetta.

Sembrava che stesse sorridendo.

Sebbene dovesse aver immaginato il suo destino ultimo... no, era perché lo stava immaginando.

Mentre Leivinia Birdway la squadrava, mise da parte le emozioni per portare a termine questo attacco finale alla perfezione.

E...

Prima che potesse...

Un certo oggetto gigante cadde tra lei e Fräulein Kreutune.

Come era stato spiegato precedentemente, il passaggio a livelli ne aveva di diversi tra la strada superiore e al di sotto dei passaggi. Se si saltava fino alla cima della strada, il fenomeno era possibile senza bisogno di volare.

E la persona che l'aveva fatto era qualcuno che una volta aveva tradito Leivinia Birdway.

Era qualcuno che finiva sempre nel bel mezzo dei conflitti mondiali che gli piacesse o no, grazie al potere speciale che risiedeva nella sua mano destra.

Era un ragazzo dai capelli a punta.

Era un piccolo eroe che avrebbe potuto diventare l'alleato di chiunque.

«Ehi, Birdway. Che ne dici di combattere e riconciliarci?»

Era Kamijou Touma.

Anche se era circondato dalla sfiga, sarebbe sempre stato dalla parte della sfortuna di chiunque altro.

Non importava quanto fosse ferito.

Non importava se fosse stato tradito, ingannato e gli avessero sparato sul fianco.

Avrebbe sempre sollevato la mano destra per proteggere qualcuno.

Parte 3

«Perché?» borbottò Misaka Mikoto mentre giocava con i capelli, recandosi verso la cima.

Poteva essere stato a causa della singolare distribuzione della popolazione dell'Ichihanaransai o poteva essere stato a causa di qualcuno che aveva preparato un certo scherzo, ma la quantità di traffico era scomparsa con in modo mostruoso.

«Perché dovrei essere d'accordo con ciò che dici? Stai seriamente chiedendo ad una ragazza di aiutarti in un combattimento? Adesso che ci penso, non riesco ad immaginare una singola ragione per la quale dovrei acconsentire.»

L'asfalto continuava ancora e ancora e come se fosse fuori controllo.

Più avanti c'era qualcuno.

Aveva delle piume bianche come decorazioni per i capelli. Indossava un vestito corto con le mutandine (evidentemente indossate in modo forzato) al di sotto, un giubbotto antiproiettile e delle protezioni che le coprivano i gomiti e le ginocchia. Sembrava la sagoma di un'armatura. E per giunta, aveva una spada stranamente grande chiamata claymore che teneva con una mano. Sembrava stesse reggendo una lastra d'acciaio usata per costruire.

Mentre camminava, la punta della spada... o meglio, l' "angolo" graffiava udibilmente la superficie dell'asfalto.

Il suo nome era Brunhild Eiktobel.

Senza nemmeno cercare di nascondere il suo intento omicida, la donna bionda con gli occhi blu pose una domanda con voce piatta.

«Siete voi il mio nemico?»

«E' difficile da dire.»

Mikoto poi sentì una voce provenire da dietro di lei.

Era schiena contro schiena con i Dio del Fulmine Thor, responsabile del combattimento diretto all'interno di GREMLIN.

Avrebbe affrontato un nemico diverso.

«Forza, Miko-chan.»

«Ti ho detto di non chiamarmi in quel modo! Chi diavolo saresti, comunque?!»

«Loro hanno formato un gruppo per far nero Kamijou Touma a cui hanno già sparato sul fianco, poi hanno rapito una donna chiamata Fräulein Kreutune davanti ai suoi occhi. E le staranno sussurrando che sarebbe più felice se venisse usata per i loro scopi per poi ucciderla. Quindi cosa ne pensi, Miko-chan? Lo approvi? Ti opponi? O prenderai un percorso intelligente distogliendo lo sguardo? Da quale parte vuoi stare?»

«...»

Mikoto sospirò.

«Quindi è lo stesso schema di sempre.» disse con un tono di voce seccato.

«Adesso stai capendo.»

«Suppongo che non sia cambiato per niente nemmeno dopo essere sparito dalle Hawaii ed essersi diretto in quel posto chiamato Baggage City.»

«Ho sentito che fosse un terribile campo da battaglia, ma pare che sia riuscito a salvare delle vite. Non ho il diritto di parlare... infatti, potresti dire che sono da biasimare... ma Kamijou Touma sta cercando di finire le cose con la persona che potresti definire la causa primaria di tutto ciò. Lo supporterai? O lo intralcerai?»

«Tch.»

C'erano molte cose che avrebbe voluto dire.

Ma Mikoto si arrese e schioccò la lingua leggermente.

Lo fece perché l'aveva visto. Aveva visto lo sguardo afflitto nella faccia di un certo ragazzo dopo l'incidente alle Hawaii e aveva capito che era stato sfruttato per agire ai fini di qualcun altro. Aveva combattuto, lottato, aveva fatto sì che alcune coincidenze avessero funzionato in suo favore e alla fine era riuscito a raggiungere un posto dove poteva porre fine alla successione di incubi per i quali lui stesso aveva premuto il grilletto. Era una situazione unica nel suo genere che non sarebbe più tornata se gli fosse sfuggita di mano in quel caso.

Quindi, adesso cosa doveva fare Mikoto?

No, cosa voleva fare?

Non esitò nemmeno.

Emanò delle scintille dalla frangetta.

Si voltò lentamente per fronteggiare Brunhild Eiktobel che si stava avvicinando ancora.

«Mi devi un favore.»

«Non dovresti dirlo a Kamijou-kun?»

«E' imbarazzante, quindi lo dico qui dove non può sentirmi.»

Con un sorriso sottile, anche Thor si voltò per fronteggiare il nemico.

Si chiamava Silvia. Era una dei pochi venti Santi al mondo, nonché in una delle posizioni più alte d'élite delle cameriere reali che facevano anche da sacerdotesse e da guardie del corpo per la famiglia reale inglese. Non indossava un'uniforme da cameriera tradizionale ed elegante. Aveva addosso dei pantaloni da lavoro, un grembiule da lavoro e degli occhialini in modo da sembrare "in qualche modo" una divisa da cameriera. Le apparve in viso un sorriso che poteva essere considerato vivace.

«Che ne dici di cominciare?» chiese.

«Spiacente. Pare che ti abbia fatto aspettare.»

«Oh, non preoccupartene. Sono riuscita a vedere qualcosa di meraviglioso, quindi sono soddisfatta. ...E lo era davvero. Speravo di poter stare dalla tua parte questa volta.»

«Non è troppo tardi.»

«Sfortunatamente non posso.»

Poteva essere udito il suono di qualcosa che tagliava l'aria.

Proveniva da una lunga matassa di corda arrotolata nella mano di Silvia.

«Sono gelosa, ma sicuramente capisci che questa non è una situazione dove posso agire basandomi sui miei desideri personali.»

«Il mio nemico è senz'altro patetico.»

«Sentirlo è doloroso. La cosa triste sulle cameriere è che non possiamo combattere per onore come un re o un cavaliere.»

Il conflitto non poteva essere evitato.

Quella battaglia tra potenti avrebbe sparso distruzione nell'area circostante che fosse piaciuto a loro o no.

Ma se poteva essere contenuta in quella zona che era praticamente deserta sarebbe stato meglio che nel peggiore dei casi, dove la situazione avrebbe coinvolto contemporaneamente diverse aree della città, persino coloro che avrebbero causato il danno non avevano idea di chi sarebbe stato coinvolto e lo scopo complessivo era sconosciuto.

«Mjölnir... Controllo per la connessione all'interpretazione finale. Una volta che avremo finito, comincia a fornire.»

Non appena Thor pronunciò quelle parole, il colore dei suoi occhi cambiò.

Letteralmente.

I capelli e le punte delle dita cominciarono ad emettere una luce bianco-azzurrina. Sembrava il fuoco di Sant'Elmo che fluttuava attorno all'albero di una nave durante una tempesta in mare. Al contrario di prima, il potere di Thor era stato drasticamente accresciuto da qualcun altro a parte che da se stesso.

Silvia fischiettò.

«Capisco. Quindi solitamente lo usi così.»

«Non cercare di dire che non è giusto. Anche tu hai due fonti di potere sia come Santo che come Maid reale.»

Mentre parlò, Thor mosse leggermente la mano destra.

Dalle dita emise dei fasci di luce simili a lame di fusione ad arco.

NT Index v06 214-215.png

E si allungarono fino ad arrivare a 10 m di distanza.

Ignorando il suono esplosivo dell'aria che veniva bruciata, Thor aprì la bocca per parlare. Sul volto aveva uno sguardo di disinteresse nonostante tirasse fuori una potenza di fuoco tale da livellare un palazzo con il solo movimento delle mani come, se stesse scacciando un insetto.

E questo era solo un frammento del suo potere.

Ciò non era altro che un esperimento per vedere quanto esso potesse essersi esteso.

«Finiamola in fretta. Dubito che un combattimento contro qualcuno tanto patetico quanto te possa essere divertente.»

Parte 4

Accelerator e Kakine Teitoku.

Questi due erano in cima alla classifica dei mostri creati dalla Città Accademia e conosciuti come il n. 1 ed il n. 2. Adesso si trovavano faccia a faccia nei piani sotterranei nel livello più basso del passaggio sopraelevato.

Il loro conflitto non verteva su Fräulein Kreutune.

Non avevano delle grandi ragioni per essere lì come per proteggere la città, proteggere la pace nel mondo o sostenere o fermare il complotto di qualcuno.

Così stavano agendo basandosi su emozioni personali come l'odio?

Una donna che conosceva Accelerator era quasi stata uccisa a causa di un attacco a sorpresa sferrato da Kakine Teitoku e la violenza creata quando il n. 1 si lasciò trasportare dall'odio, aveva distrutto l'intero corpo del n. 2, portandolo in punto di morte.

Ma non era abbastanza per dare una spiegazione completa.

Cosa c'era alla radice di tutto?

Si fissavano, si guardavano e si osservavano con cura:

«Patetico.» disse Accelerator mentre si sosteneva sulla sua stampella moderna.

«E' così?» fu la sorprendente risposta sincera di Kakine Teitoku.

Era poco chiaro se il ragazzo potesse essere davvero Kakine Teitoku stesso dato che oltre metà dei suoi organi interni erano stati cambiati e persino il colore della pelle che gli ricopriva il corpo era cambiato in qualcosa di disumano.

«E' semplice. E' davvero semplice. Sono stato forzato a fare un sacco di cose mentre ero nascosto nelle profondità del sotterraneo. E' stato tutto umiliante, ma ci ho guadagnato un bel po'. E grazie a tutto ciò posso usare il mio stesso potere per raccogliere qualsiasi cosa di cui sono privo. E' qualcosa che prima non avevo. E' un'ispirazione nuova di zecca. E beh, adesso sono curioso. Sono così curioso che devo sapere.»

Parlava come se stesse bisbigliando.

Parlava come se stesse facendo un appello.

«Fino a dove mi sono spinto?»

Kakine Teitoku pose una domanda sincera con lo stesso sguardo di qualcuno che era stato privato di tutti i suoi privilegi speciali una volta ritiratosi da un'organizzazione della parte oscura, essendo tuttavia liberato da ogni tipo di legame nello stesso tempo.

«Fino a quanto può spingersi il Dark Matter in questo mondo?»

C'erano un sacco di cose che voleva provare. Ce n'erano di più che le stelle in cielo. Ma il solo problema di cui doveva prendersi cura per prima cosa, surclassava il resto.

Il che significava... Kakine Teitoku aveva superato Accelerator?

Senza risolvere quella questione non poteva cominciare niente e tutto sarebbe finito una volta che sarebbe stato risolto.

Ma...

Era esattamente il motivo per il quale il n. 1 aveva solo una parola da dire.

Patetico.

«Se avessi davvero preparato ogni cosa in cui pecchi, non saresti ancora bloccato in quella questione.»

Cosa si guadagnava portando al limite il potere di un esper della Città Accademia?

Cosa si guadagnava dallo sconfiggere qualcuno e reclamare il trono per sé?

Quei poteri non erano niente meno che un mezzo... niente più che uno strumento.

Era riuscito a sopravvivere all'impatto dell'attacco fuori controllo di Accelerator, aveva cercato con tutte le sue forze di riguadagnare la libertà dopo essere rimasto nascosto nei sotterranei, ed in sostanza aveva guadagnato una nuova abilità che non aveva nemmeno Accelerator, che gli aveva permesso di rigenerare il suo corpo e di produrre i suoi stessi organi.

Era arrivato così lontano, eppure il mostro conosciuto come Kakine Teitoku non aveva trovato nessuno che sperava di proteggere.

E se...

E se avesse trovato appena una persona da proteggere?

Anche se era patetico e sgradevole, se avesse visto un mondo più ampio e l'avesse ottenuto?

Il mostro n. 2 della Città Accademia potrebbe essere riuscito a prendere la sua violenza irrefrenabile e sinistra per farla diventare niente più che un potere.

«Ne ho abbastanza.» disse Accelerator con tono di disappunto. «Puoi aver lavorato ad una strategia, fatto i tuoi preparativi, aspettato il momento opportuno ed aver tenuto in conto qualsiasi coincidenza ossessionante... ma è inutile. Per il modo in cui sei adesso non vale nemmeno la pena di provare contro di me. Sei solo pesantemente patetico.»

«Non dirlo.» affermò Kakine Teitoku con un piccolo, piccolo sorriso sulle sue labbra. «Quelle condizioni di cui stavi parlando non fanno cenno all'ambientazione. Questa può essere molto importante. Ho fatto in modo di aspettarti qui. Sì, esatto. Fammelo dire di nuovo: l'ambientazione può essere molto importante.»

«Cosa?»

«Questo posto non ti ricorda niente? O addirittura non ricordi più? Suppongo si trattasse solo di uno tra tanti. Per quanto fossi uscito fuori di senno ai tempi, non è tanto sorprendente il fatto che non avresti ricordato ogni piccolo accaduto.»

Accelerator non riconobbe il posto.

Da un lato aveva lottato contro Kakine Teitoku solo quella volta, durante un combattimento tra le organizzazioni della parte oscura di GROUP, SCHOOL e ITEM. Era stato abbastanza per decidere il vincitore tra il n. 1 ed il n. 2. Ma il luogo di battaglia non si trovava in un passaggio sotterraneo.

Tuttavia, Kakine Teitoku continuò a parlare.

Lo faceva in modo chiaro e fiducioso.

«Davvero non ricordi? Sei davvero un bastardo senza cuore. Hai fatto fuori così tante vite che non ti preoccupi nemmeno di ricordarle?»

Qualcosa di simile ad una piccola spina pugnalò la mente di Accelerator.

Ma era troppo tardi.

Kakine Teitoku che controllava il potere del Level 5 n. 2 della Città Accademia, il Dark Matter, cominciò ad agire.

«Ha ha! Questo era uno di quelli! Era uno di quei luoghi dei ripetuti esperimenti dove massacravi dei cloni per essere il più forte o invincibile o tutto!!»

«Non vorrai dire...!!» urlò Accelerator ricordando che Kakine Teitoku aveva il potere di creare qualsiasi cosa di cui mancava.

Ma il cambiamento era appena cominciato.

Una sostanza bianca, che non poteva essere definita liquida o solida, si era espansa all'improvviso da dove si trovava Kakine Teitoku verso ogni direzione. La superficie ondeggiò, si sollevò ed assunse una nuova forma.

Accelerator la conosceva molto bene.

Essa veniva modellata sulla base dei cloni che erano a loro volta fatti sul modello di una certa ragazza.

Le Sisters.

Coloro che Accelerator aveva ucciso durante quei crudeli esperimenti. Simboleggiavano i suoi peccati.

Poteva dire che la vista stava cominciando a vacillare. Non poteva fermarlo.

Diverse ragazze con la stessa faccia inclinarono la testa con fare perplesso, si osservarono le mani, mossero gli occhi che contenevano poche emozioni o controllarono la loro situazione.

E mossero le labbra.

Si mossero.

«Misaka si è imbattuta nel cibo chiamato ramen. Il tipo migliore è il tonkotsu con delle tagliatelle sottili, analizza Misaka.»

«No, no. Lo shio ramen con delle tagliatelle leggere è una vera prelibatezza. Misaka deve prenderti a calci? chiede Misaka mentre ti afferra per la collottola.»

«Non osare confondere lo shio ramen con lo shio ramen al burro, dice Misaka mentre si unisce alla mischia provando quale sia il migliore.»

Era così fuori luogo.

Il modo in cui quelle ragazze senza espressione si colpivano vicendevolmente rivelando inavvertitamente le parti centrali del busto e sollevandosi le gonne, diede orribilmente ai nervi ad Accelerator.

Non erano solo bambole.

Respiravano, avevano il battito ed avevano del calore umano proprio come qualsiasi altra persona.

E lui aveva...

Aveva...

«Oh, non è che siano effettivamente loro

La zuffa innocente finì all'improvviso come se fosse stato premuto un pulsante.

Le loro teste si voltarono e le pupille dei loro occhi privi di emozioni fissarono direttamente Accelerator.

Qualcosa di enorme aveva interferito enfaticamente per far sì che ignorassero le loro convinzioni personali.

Era come se...

Come se fosse cominciato un certo tipo di esperimento.

«Nemmeno io posso sistemare qualcuno che è morto del tutto. Non posso nemmeno creare qualcosa di completamente identico a lui.» disse Kakine Teitoku con un ghigno. Era il tipo di quelli che non sarebbero mai apparsi sul suo volto se avesse ottenuto ciò di cui aveva davvero bisogno. «Questo è il motivo per il quale ho scelto questo luogo. Suppongo che potresti definirlo "pensiero residuo". Ad ogni modo, ho preso tutte le informazioni rimanenti su queste zone e ho dato loro forma. Ci sono molti modi per leggere i pensieri, ma per me è come una registrazione o un CD. Faccio scorrere il Dark Matter verso i piccoli alti e bassi, sulle superfici dei materiali per ottenere le informazioni. L'evento che quella volta è accaduto qui ha lasciato il segno in modo troppo poco evidente affinché l'occhio potesse vedere. La registrazione di quelle vibrazioni mi ha permesso di riprodurre i loro momenti finali.»

Non erano altro che imitazioni.

Era come il replay di un urlo registrato più e più volte.

Ma il suono originale era vero.

In sostanza era vero.

Anche se erano state usate per i fini di qualcun altro ed anche se erano state portate in giro con una moda antiestetica. Quelle ragazze non erano state registrate dal governo, non c'era stata alcuna notifica di morte per loro, non era rimasta nessuna prova che fossero mai state in vita. Questa era proprio l'ultima prova della loro esistenza.

Poteva davvero distruggerla?

Anche se aveva il potere per farlo, era giusto che lo facesse?

Dopotutto, lui era Accelerator, colui che aveva spietatamente derubato quelle ragazze delle loro vite con le sue stesse mani.

Poteva davvero cancellare l'unico pezzo di prove che restava loro nel mondo intero?

«Heh heh. Pare che stia effettivamente funzionando.»

Il n. 2 sorrise, e sorrise, e sorrise.

Trasmetteva violenza su un livello appropriato a qualcuno che era ancora un mostro.

«I poteri esper della Città Accademia sono controllati usando un'abilità di calcolo di alto livello. Anche se solitamente non la pensi in quel modo, stai ancora compiendo dei calcoli complessi senza saperlo. Mandarli fuori controllo può essere abbastanza utile. Non nuoce a nessuno cominciare in quel modo, non pensi?»

«Tu...»

Anche tutto questo era solo "l'inizio".

Lo stava testando con nonchalance.

«Allora, perderai le condizioni necessarie per attuare la tua riflessione? O tirerai fuori quelle ali ancora più folli? In qualsiasi modo andrà, non vedo l'ora. Spero che almeno lo renderai degno di provare la mia abilità!»

«Perché tuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu...!!»

Parte 5

Kamijou Touma guardava in modo fisso e diretto Leivinia Birdway.

Ma anche se lo faceva, colei a cui era "rivolto" era Fräulein Kreutune.

«Vuoi morire per porre una fine a tutto?»

«Io...»

«Non so chi sia il tuo amico. Non so esattamente cosa tu stia affrontando. Ma non puoi essere seria. Se non pui sopportare la perdita del tuo amico, non puoi volerti arrendere sul serio per dargli un dolore.»

«...»

«C'è qualcuno che vuole proteggerti tanto quanto vuoi proteggere lui. C'è qualcuno che non vuole vederti ferita tanto quanto non vuoi vedere ferito lui.»

Il suo nemico era potente e non poteva toglierle gli occhi di dosso per nemmeno un istante.

Era per questo che Kamijou parlava dando le spalle a Fräulein Kreutune.

«Quindi non essere così pronta a dire che vuoi morire!! Se vivi, lotti e soffri, allora puoi trovarla!! Puoi trovare la via che ti condurrà ad un finale in cui sorrideranno tutti! Non può esserlo solo per te. Deve esserlo anche per questa persona che vuoi proteggere così tanto!!»

Non poteva più continuare a parlare.

Leivinia Birdway aveva cominciato a muoversi silenziosamente.

Sembrava che tutto ciò che avesse fatto fosse far oscillare leggermente il bastone che stava tenendo.

Ma in realtà ad un certo punto era diventato una spada e venne creata una schiacciante raffica di vento che si intromise tra Kamijou e Fräulein Kreutune, facendo del tutto a fette il passaggio sopraelevato gigante che sembrava un campo sportivo.

Con il punto di taglio come vantaggio, il passaggio sopraelevato si inclinò come un'altalena su uno dei suoi supporti. Kamijou e Birdway scivolarono giù fino al piano terra.

«...Che scemo.» disse Birdway come a sputare fuori le parole. «Fräulein Kreutune non è un essere umano come pensi che sia. Non so se le sia mancato qualcosa alla nascita o se abbia guadagnato questo strano comportamento possedendone troppo, ma ogni cosa che riconduce alla sua costruzione di base va oltre la nostra conoscenza.»

«E' così?» la interruppe Kamijou Touma in modo casuale e continuò. «Potrebbe lavorare su una teoria complicata o qualche ragionamento difficile da capire, ma ciò che vedo è una ragazza che sta cercando disperatamente di proteggere il suo amico. Tutto ciò che vedo è una ragazza che ha sopportato così tanto dolore per un lungo tempo che cerca di resistere e tenere duro così che non venga travolta, ed in definitiva ha deciso che è facile accampare delle scuse ed arrendersi su tutto.»

«...»

«Ed è tutto ciò di cui ho bisogno. E' il fine del conflitto tra GREMLIN ed il gruppo di Ollerus? Il pezzo finale per creare un certo tipo di lancia speciale? ...Non me ne importa niente. Davanti a me c'è una ragazza che sta seriamente prendendo in conto la ridicola idea di gettare via la sua vita per salvare un amico! Non c'è una possibile ragione per non darle una mano ed aiutarla!!»

Mentre urlava, Kamijou ricordò ciò che Thor gli aveva detto una volta in un certo fast food.

Il mio nemico è senz'altro patetico.

(Esatto.)

Kamijou aveva finalmente capito ciò che voleva dire. Non fare persino le cose che avrebbe potuto senza la paura di fallire non era il suo modo di agire. Poteva essere stato ingannato, usato ed involontariamente mal guidato, ma aveva ancora un piccolo potere. Anche se tutto ciò che poteva fare era correre sui binari che aveva preparato qualcun altro, poteva ancora allungare disperatamente la mano per afferrare quella di qualcun altro.

Cosa importava chi avrebbe vinto il grande progetto delle cose?

Quant'era buona una decisione presa solo guardando il lontano futuro?

Voleva diventare qualcuno che passava troppo tempo a guardare una visione d'insieme da non accorgersi che i suoi piedi giganti stavano schiacciando gli altri?

«Ho sentito quello che ha detto. Poteva parlottare riguardo le funzioni ed il mangiare cervelli, ma l'ho sentito distintamente. Ha detto che non voleva mangiare quel cervello. E così ho preso la mia decisione. Voler dare una mano d'aiuto fa parte della natura umana.»

«E se quelle parole non fossero altro che un'imitazione?»

Le parole taglienti e insensibili di Birdway sembravano pugnalare Kamijou.

Erano le parole di un nemico.

Stava cercando davvero di distruggere l'essenza dell'essere di Kamijou Touma.

«Stai sbagliando. Ti stai sbagliando sul nocciolo della questione. Stai scambiando ciò in cui credi, che Fräulein Kreutune abbia una mente come la tua e che funzioni nello stesso modo.»

«Cosa?»

«Non è un problema di bene e male o piacere e non piacere. Fondamentalmente Fräulein Kreutune è diversa da noi.»

Birdway fece oscillare leggermente la spada.

Ad un certo punto si trasformò in una tazza.

«E' una creatura che sembra stia soltanto a pensare. Quello è ciò che lei è adesso ed è ciò che era quando il suo nome venne registrato nei documenti storici. E' sempre stata in quel modo.»



Quella creatura vivente non possedeva la funzione di svolgere pensieri complessi o avere delle emozioni profonde sgorganti dal petto.

Ripeteva meramente "pensieri" che erano più semplificati di quelli di un insetto. Era simile al processo di pensiero di un robot non equipaggiato con delle AI complesse, usate per controllarne le azioni e prendere decisioni.

I posti freddi erano migliori di quelli caldi.

I posti miti erano migliori di quelli freddi.

Ripetendo una dopo l'altra quelle decisioni con solo due possibili risposte, poteva continuare a trovare un ambiente più semplice dove vivere anche senza una grande intelligenza o esperienza.

Mangiare cose dolci era migliore di mangiare quelle amare.

Scegliere luoghi luminosi era migliore di scegliere quelli bui.

Indossare delle stoffa leggera era migliore che indossarne una pesante.

Quando venivano prese migliaia e diecimila di quelle semplici decisioni, quella creatura vivente riusciva a vivere nel posto più ottimale, mangiare dei cibi ottimali ed indossare degli abiti ottimali. Mentre continuava a muoversi sempre più lontano nella direzione più confortevole, la creatura vivente si imbatté in una certa decisione.

Aveva a che fare con le creature viventi conosciute come umani.

Li avrebbe emulati o no?

La creatura vivente aveva preso la sua decisione, ma aveva fallito. Era andata ad abitare in un certo villaggio, ma era troppo forte. Questo fatto non aveva danneggiato nessuno, ma per le persone era abbastanza trattarla come qualcosa di strano e diverso.

Anche se era stata gettata in una cella e trattata come una strega, continuava a prendere le sue decisioni semplici.

Sì.

La creatura vivente decise di imitare le persone che le stavano intorno e di comportarsi in modo tale da guadagnare i benefici di un villaggio che era la strada ideale per vivere comodamente.

Il gentile prete disse...

Per ripetere ciò che si faceva, quella creatura vivente non possedeva la funzione del pensiero complesso o quella delle emozioni profonde per riempire il suo cuore.

Aveva solo quella di prendere costantemente delle decisioni semplici riguardo i fenomeni che accadevano di fronte ai suoi occhi al fine di avanzare nella direzione più confortevole.

Così...

Disse il gentile prete...

Da dove viene quell'immagine di donna sorridente in quei vecchi documenti? Dov'era la donna che sorrideva ed insisteva di essere nient'altro che un mero essere umano nonostante non perdesse una singola goccia di sangue mentre veniva meticolosamente tormentata con infinite torture ed esecuzioni?

La risposta era semplice.

Non aveva ovviamente fatto nient'altro che portare avanti le sue decisioni semplici.

In quella cella osservava le altre donne che erano state rifiutate dal villaggio e condannate come streghe senza ragione. E lei aveva imitato quel comportamento.

Sono un normale essere umano.

Sicuramente non sono una strega cattiva.

I suoi occhi sorprendentemente puri avevano semplicemente osservato la donna che aveva continuato ad insistere sull'argomento nei suoi ultimi sospiri.

Quello era il tipo di creatura che era.

Quello era ciò che era Fräulein Kreutune.

Non aveva detto quelle cose perché le aveva pensate.

Non aveva insistito sul fatto che il suo corpo illeso significasse che fosse umana perché aveva creduto nelle prove dell'ordalia.

Non era altro che una semplice decisione.

Niente meno che sì o no.

Una catena di zero ed uno.

Era accaduto che il suo comportamento l'avesse fatta apparire come gli altri esseri umani e a farle sentire delle emozioni come tutti gli altri. Se a quei tempi non avesse trovato un villaggio di umani ma un mucchio di leoni, probabilmente avrebbe provato ad ottenere i benefici di quel gruppo, imitando quelle bestie feroci.

La verità era davvero troppo semplice ed era quella semplicità che aveva fatto sì che coloro che la sentivano avessero un brivido che percorreva loro la schiena.



«Quando arrivi al sodo?» disse Birdway mentre stringeva gli occhi e giocava con la tazza che aveva in mano. «Non c'è nulla dentro di lei. Non importa quante parole usa e non importa quanto stringe i denti e trattiene le lacrime, non c'è una vera forza dentro di lei. E' solo il tipo di creatura che è Fräulein Kreutune. ...Come puoi credere a qualcuno del genere? Il cuore umano può sigillare le "funzioni". Ma lei non ha una vera "mente" quindi è una loro schiava. Se lo schema di quelle decisioni semplici... di quegli zero e uno cambia appena leggermente, mangerà senza alcuna esitazione il cervello di qualcuno che ha incontrato in precedenza considerandolo un amico. E non è niente meno che il suo pensiero semplice che la porta nella direzione a lei più confortevole.»

Ma...

«Io le credo.» rispose all'istante Kamijou Touma nonostante avesse sentito tutto.

Persino Birdway mostrò una punta di sorpresa nel sentirlo.

Il ragazzo continuò. «Se la risposta ultima di una creatura vivente arriva con delle decisioni semplici intese per trovare la decisione ottimale, è perché non vuole ferire il suo amico, indipendentemente da quale processo la porti a quella decisione. Se è il tipo di umano che può arrivare ad una risposta del genere, allora posso credere in Fräulein Kreutune.»

«Stai dicendo che potresti persino affezionarti ad una bambola fatta di metallo e plastica le quali espressioni sono controllate da un programma?! Stai dicendo che proteggerai qualcosa che ha solo le sembianze di un umano persino dopo che ti hanno sparato sul fianco?!»

«Sì. Se qualcosa che sorride come un umano e piange come un umano è considerato dagli altri come un umano e cerca di proteggere gli altri come un umano quando sta per essere fatto a pezzi, allora stringerò il pugno. Non importa di cos'è fatta o di cosa sono composti i meccanismi interni della sua testa. Lei non è un mostro o qualcosa di strano e diverso. Sono più spaventato dalle persone che hanno un cervello che possa capire adeguatamente gli altri ma si divertono ancora ad ingannarli e a far loro del male.»

«...»

Ma questa non era solo una questione ipotetica.

Kamijou aveva incontrato abbastanza persone con circostanze complesse che le circondavano. Aveva incontrato una ragazza creata dall'aggregazione di campi di diffusione AIM ed aveva incontrato coloro che avevano messo su una rete di cloni dove la totalità poteva influenzare l'individuo e l'individuo poteva influenzare la totalità.

Ma cosa importava?

Il fatto che avevano una costruzione o una costituzione diverse significava che c'era qualcosa di fondamentalmente differente riguardo chi fossero?

Quanto era umano abbandonarli per quella ragione?

«Ed era perché hai percepito lo stesso che non hai attaccato subito Fräulein Kreutune, no?» disse Kamijou con tono di sfida. La sua voce era convinta. «Le stavi davanti e le hai parlato nonostante sapessi che la base dei suoi pensieri era fondamentalmente diversa dalla tua. Perché l'hai trattata come una tua pari? Non è stato perché stavi prendendo in considerazione il cuore di Fräulein Kreutune?!»

«Fai silenzio.»

Attorno a Birdway apparve una grande quantità d'acqua. Ruotava come un vortice creando un muro che la circondava completamente.

Con uno sguardo freddo, quel boss dell'associazione magica reggeva l'arma simbolica che controllava l'elemento acquatico.

«Anche se ha un cuore che è solo di un tipo diverso dal nostro, ciò che deve essere fatto non cambia. Per distruggere GREMLIN, la produzione di quella lancia deve essere fermata. Se provo che posso farlo, colui che guarda dall'alto in basso dal centro di quel gruppo farà la sua mossa. Ci sono voluti un sacco di sacrifici per ottenere quest'informazione. Devo attirare con l'inganno il majin Othinus e farla a pezzi. Quello ha la massima priorità.»

«Quindi lì si arriva alla fine.» mormorò Kamijou mentre stringeva il pugno ancora una volta. «Ma Birdway, probabilmente stai agendo nel modo sbagliato.»

«...Cosa vorresti dire?»

«Anche se sconfiggi Othinus sacrificando Fräulein Kreutune e se addirittura GREMLIN andasse a pezzi senza quel supporto psicologico, prendere questa strada più breve ingannando e facendo del male a tutti non farà altro che creare una sfiducia e una diffidenza reciproca. Non ce n'è motivo che tu e la tua Luce del Colore dell'Alba diventiate più vicini all'essere un mostro di GREMLIN stessa. Per il mondo e per le persone che vuoi proteggere, ciò cambierà solo il nome del loro avversario. Non porterà mai a dei giorni pacifici.» disse Kamijou senza permettere alle sue parole di arrivare ad una fine. «Finiamola. Ti fermerò qui, così la tua determinazione non porterà ad una conclusione tanto orribile e così che il ruolo del cattivo finale non sarà forzato ad essere il tuo!!»

Parte 6

Nel più basso dei livelli del passaggio sopraelevato che si trovava in un vicolo sotterraneo, delle ragazze con lo stesso viso di coloro che Accelerator aveva ucciso in passato... o piuttosto, qualcosa di bianco che aveva preso la loro forma... si avvicinarono a lui. Si muovevano tanto velocemente quanto delle moto e di tanto in tanto calciavano i muri o i pilastri per mantenere costante il corso dei loro attacchi. Ovviamente si trattava di qualcosa che le originali di quelle ragazze non avrebbero potuto fare. Ma era ancora qualcosa che Accelerator poteva immaginare facilmente.

Se le Sisters avessero guadagnato dei corpi fatti di Dark Matter, avrebbero potuto scegliere in modo preciso quella specie di strategia.

(Maledetto...!)

Gli si annebbiò la vista. Riusciva a sentire un dolore pungente nella parte posteriore della testa.

Fece immediatamente dei calcoli per controllare i vettori necessari davanti ai suoi occhi. Assimilò alla perfezione i movimenti di quelle ragazze che si tenevano basse come se stessero scivolando lungo il pavimento, stessero girando su se stesse fuori dalla visuale, o stessero calciando un palo per attaccare dall'alto.

Riuscì a gestire la situazione, ma non riuscì a contrattaccare.

Con una mossa che era davvero rara per il mostro n. 1 della Città Accademia, il ragazzo mosse il corpo su un lato per evitare gli attacchi. Lo fece solo per scappare dal raggio di quelle braccia sottili che oscillavano allo stesso tempo da diverse direzioni.

Non era spaventato di essere colpito dai loro attacchi.

Dato che erano fatte di Dark Matter, era vero che i loro pugni erano diventati armi non affilate più leggere di grandi martelli che potevano distruggere facilmente una faccia umana. E le loro dita potevano fare a pezzi la loro preda in modo più semplice di come con un paio di tagliafili avrebbe potuto affettare un filo tanto spesso quanto un dito.

Ma...

Non era che non lo facesse perché aveva paura di ritrovarsi con il corpo fatto a pezzi.

Era l'opposto.

Era spaventato che il suo stesso riflesso avrebbe distrutto le loro braccia e gambe.

Ovviamente non si trattava di una situazione in cui avrebbe potuto assumere un atteggiamento tanto incerto.

Kakine Teitoku tendeva la mano destra di fronte a lui, trovandosi poco più distante.

«Hai un sacco di aperture.»

Esplose un grande fragore.

Il suo intero braccio candido diventò un'ala gigante. Le innumerevoli piume che ne facevano parte diventarono delle lame taglienti. Queste vennero sparate in modo esplosivo. O più precisamente, si distendevano come delle lance con una forza tanto tremenda che ad un certo punto si curvavano e si dirigevano verso Accelerator attaccandolo contemporaneamente da diverse angolature attorno a lui.

Non importava nemmeno se fossero passate attraverso le fessure che c'erano tra le Sisters.

Le lance infilzavano le ragazze in modo diretto.

Accelerator non arrivava a schivarle in tempo ed i suoi pensieri agitati non riuscivano a rendere del tutto applicabile la sua riflessione. Una delle lance strappò una ferita superficiale lungo la parte superiore della sua spalla. Il corpo del ragazzo venne gettato in aria con un avvitamento. Riuscì appena ad evitare di crollare una volta arrivato a terra e, al contrario, atterrò sulle punte dei piedi. Solo poi si rese conto della terribile scena che si presentava davanti ai suoi occhi.

Erano come degli insetti.

Erano come degli insetti appiccicati al muro con delle puntine lunghe, strette e molto taglienti.

«Ah...»

Sentì lo strano suono di qualcosa che si agitava.

Era quello di quelle cose che avevano la forma delle Sisters che effettuavano ripetutamente delle azioni premeditate nonostante si trovasse immobili a mezz'aria a causa delle perforazioni attraverso il busto, le braccia, le gambe o persino il collo. Non facevano alcun urlo di dolore ed i loro visi non erano contorti per la paura. Non avevano nemmeno realizzato che si fossero sbarazzati di loro. Quelle bambole senza speranza continuavano meramente a portare avanti con fede gli ordini del loro padrone.

La faccia di Accelerator si contorse in modo sinistro nel vedere ciò che aveva davanti.

Non importava quando cercasse di sopprimerlo, non poteva far altro che ricordare. Ricordava quelle ragazze che aveva ucciso come animali sperimentali e come il mostro più forte della Città Accademia li divorò senza esitazione.

«Figlio di puttaaaaaaaaaaaaanaaaaaaaaaaaaaaaaa!»

La vista diventò confusa.

Se Kakine Teitoku avesse avuto l'intenzione di giocare con lui, Accelerator gli avrebbe fatto ciò che una volta aveva fatto loro.

Ma poi il ragazzo lo vide avvicinarsi alle numerose lance che partivano da Kakine Teitoku stesso. Le ragazze bianche trattenute da esse guadagnarono nuovamente la libertà. Come a tenere quel mostro sotto controllo, si fecero avanti per attaccare mentre trascinavano i loro stessi corpi ormai rotti.

«Ho fatto un mucchio di ricerche su di te. Dopotutto, avevo più che abbastanza tempo per pensare.» disse il mostro n. 2 con un sorriso. «Non va bene. Il tuo metodo non funzionerà... Sicuro, sembra che tu abbia espiato ciò che hai fatto. Il modello primario che tiene il volere complessivo del Misaka Network ti ha perdonato. Ma ciò non significa che tu sia stato completamente assolto. E sono sicuro che lo sai molto bene.»

«...!!»

Dato che non riusciva a sconfiggerle o persino ad attaccarle, Accelerator continuò meramente a schivarle.

«Dopotutto, vedi le Sisters come nell'avere un intero complesso nel Misaka Network, ma sembri anche pensare che le personalità individuali di ogni terminal devono essere riconosciute. Quindi il modello primario ti ha accettato? E allora? Solo colui che è stato ucciso può capire le sensazioni di chi è stato ucciso.Se ci pensi, dovrebbe essere ovvio.»

Le sue parole dilaniarono Accelerator.

Ci scavò dentro.

Pensò di aver messo da parte tutte le forme di vibrazioni aeree, ma che gli piacesse o meno, quella voce che era piena di vera cattiveria gli aveva dato uno strattone, aveva curiosato nella sua mente, era entrato con forza lì dentro e gli aveva pugnalato il cuore. Quei tormenti che non poteva estirpare lo derubarono poco a poco del suo autocontrollo. Le equazioni che controllavano il suo grande potere caddero nel caos.

«E non c'è più un modo che tu abbia per stabilire se sei stato perdonato davvero.»

Accelerator era circondato dal trucco di Kakine Teitoku.

Era intrappolato in una gabbia fatta di parole gentili.

«Il pezzo finale che potrebbe esserti utile a dirti quale fosse il pensiero di coloro che hai ucciso è questo. Questi pezzi finali di informazioni personali che rimangono al mondo. Ma... ha davvero importanza? Se li frantumi, distruggili e mandali nell'oscurità eterna così i tuoi peccati spariranno. I sospetti non vengono puniti. Se è qualcosa che nessuno potrà mai sapere non c'è problema, no? Poi potrai tornare nel tuo mondo pacifico e tutto sarà sistemato.»

La coscienza di Accelerator era stata gettata in uno scompiglio tale che poteva appena afferrare le parole che venivano dette.

E la voce gentile di Kakine Teitoku strappò dell'altro ai suoi nervi.

«Ma comunque...»

Era così pieno di odio che aveva quasi perso l'equilibrio. E solo quando venne messo davvero alle strette, realizzò qualcosa. Non solo non riusciva a controllare il suo potere, ma non stava nemmeno risolvendo i calcoli adeguatamente; non si accorgeva quasi nemmeno più che aveva bisogno di stare in piedi e camminare da solo grazie al suo cervello ferito.

«Sii distrutto dal simbolo dei tuoi stessi peccati e muori, verme.»

Le ragazze bianche dalla stessa forma delle Sisters fecero uno scatto per trarre vantaggio da quell'opportunità. Delle braccia numerose che sembravano grandi martelli e dei tagliafili vennero scagliati su di lui contemporaneamente.

Era finita.

O era così che doveva essere stato.

Tuttavia...

All'improvviso un enorme fascio di luce fece breccia attraverso il muro e spazzò via una delle ragazze bianche.

Questa scena accadde proprio davanti ad Accelerator che aveva esitato a fare del male ai suoi nemici nonostante si trovasse in pericolo.

Guardò sbalordito.

Sentì come se i suoi pensieri fossero si fossero fusi con il colore bianco.

Vide apparire una faccia attraverso il grande buco sul muro che stava brillando di arancione intorno al bordo. Essa naturalmente apparteneva ad un mostro che aveva creato la città con una tecnologia all'ultima moda, proprio come Accelerator e Kakine Teitoku.

Era Mugino Shizuri.

Era la n. 4 della Città Accademia. Era la ragazza conosciuta anche come Meltdowner.

L'apparenza di questa nuova minaccia fece sì che le ragazze fermassero il loro attacco e cambiassero la loro formazione per affrontare un attacco da entrambi i lati.

Mugino le ignorò e parlò con un tono seccato.

«Forza, n. 1. Se vuoi morire, allora prima finisci di fare ciò che devi. Il dover aspettare il mio turno mi fa arrabbiare. Come puoi vedere ne ho fatta fuori una, ma non essere troppo sconvolto. E' colpa tua che ci hai impiegato così tanto tempo contro una cosa del genere.»

Accelerator sentì un dolore infuocato in testa che lo portò ad urlare.

«Tu...!!»

«Non ti incazzare con me, piccolo mostro. Sai che stai puntando il dito nella direzione sbagliata, no?» Mugino mosse leggermente l'indice della mano creato artificialmente e continuò. «Solo colui che è stato ucciso può capire le sensazioni di chi è stato ucciso. Su questo ha ragione. Ma dei pensieri residui a cui viene data una forma? Un fonografo che ripete i loro ultimi momenti? Chi se ne frega? Non sono effettivamente loro. Lui sta solo creando un modello umano mettendo dell'argilla sulle ossa di un corpo.»

«...»

«Lì fuori potrebbero esserci delle persone che possono davvero immaginare come si sentono i morti e versare lacrime basandosi su ciò. Potrebbero esserci persone che trovano qualcosa che il morto ha lasciato e la finiscono al loro posto. Potrebbero esserci persone che salvano il morto in quel modo, ma non è qualcosa che possono fare delle persone come noi che uccidono gli altri mentre siamo intrisi di cattiveria. Non c'è niente che noi possiamo fare.» disse Mugino.

L'ultimo commento sembrò pugnalare Accelerator.

Ma la ragazza non la finì lì.

«I morti non possono essere riportati in vita, non importa quale tecnologia venga usata. Parlando da un punto di vista di rianimazione, qualcuno il quale cuore ha smesso di battere e qualcuno che è chiaramente morto sono due cosa molto diverse. ...Devi vivere in un mondo abbastanza ingenuo se ti abbatti per una cosa tanto semplice. Pensi che qualcuno che hai ucciso possa tornare in vita? Pensavi che il crimine di averli uccisi potrebbe essere cancellato, se ciò accadesse? Stavi vivendo mantenendo quella speranza dentro di te?»

Era accaduto poco prima dell'alba.

La parte oscura della Città Accademia aveva attaccato Mugino Shizuri usando qualcuno che sembrava esattamente Frenda Seivelun. Quando ciò accadde, le sue emozioni non le avevano impedito di distruggerlo senza alcuna esitazione con il suo Meltdowner.

I morti non potevano essere riportati in vita.

Solo colui che era stato ucciso poteva parlare dei sentimenti di chi era stato ucciso. O perlomeno, qualcuno che si era sporcato le mani nell'oscurità non avrebbe mai potuto parlare di loro.

E se...

E se qualcosa che sembrava esattamente come loro fosse stata assemblata in modo che qualcuno che viveva ancora le usasse per parlare tramite la bocca dei morti per il proprio scopo?

Quello sarebbe stato profanare il morto.

Era il metodo più infimo possibile per il quale persino un peccatore avrebbe potuto arrabbiarsi.

«Ho letto i rapporti su di te e sui cloni.» disse prontamente Mugino. «Era quasi carino in confronto a me che ho ucciso senza alcuna ragione. Hai ancora spazio per delle scuse complicate e contorte. Probabilmente andrai lo stesso all'inferno come me, ma potrebbero esserci delle cose che potresti fare prima di andare lì. ...Quindi cosa farai? Se vuoi prenderti gioco di te stesso pensando che stai effettivamente affrontando dei morti e lasciare che ti uccidano per vendetta a me va bene. Se vuoi recuperare la loro dignità e dar loro un riposo pacifico da quel bastardo che ha disseppellito le loro ossa e ha aggiunto della carne su di loro per divertimento, mi va bene anche quello. E' la tua patetica vita. Fai quello che diavolo vuoi.»

«Lo so...» le parole uscirono dai denti stretti di Accelerator, come se stesse cercando di farli a pezzi. «Lo so. So che sto solo leccando le mie stesse ferite. So che sembrano quelle originali solo perché sto sovrapponendo le mie ferite su di loro. Ma nonostante tutto...»

Era come se Accelerator stesse aprendo le sue ferite, lasciando che del sangue nero scorresse fuori di esse.

Stava scegliendo di toccare il suo dolore più forte.

«Quello è... Loro sono la prova finale che coloro che ho ucciso sono esistite. Non importa quanto sia orribile il metodo per il quale vengano usate, ma sono ancora la prova finale che le vite che ho rubato fossero state qui!!»

«...A maggior ragione.» sputò fuori Mugino. «Dici che è tutto ciò che è rimasto. Dici che è la totalità di ciò che continua a vivere in qualcuno. Beh, tutto ciò è stato rubato ed è stato usato e controllato. Se è tollerabile... se tu - non il morto - lo trovate tollerabile, allora lascia che ti uccidano per il perdente che sei. Finirò tutto io successivamente.»

Non stava dicendo tutto ciò al fine di avvisarlo della strada che stava prendendo.

A causa della via che lei stessa stava seguendo, la ragazza non era certamente qualificata a farlo.

«Non pensi di poter finire tutto quanto senza sporcarti le mani?»

Ciononostante, qualcosa le stava bene.

Quindi parlò.

«Devi sporcarti le mani per dare ai morti una fine pulita. Solo colui che è stato ucciso può capire le sensazioni di chi è stato ucciso, ma solo i vivi possono agire basandosi sulle loro emozioni per i morti. ...Rigettarlo e scappare non è essere onesto o essere un pacifista. E' essere un codardo.»

«...Ah.»

In realtà lo sapeva.

Anche se era ferito, steso a terra in modo patetico e con la sua vita portata lì, i morti non potevano più esistere, quindi non avrebbero pensato niente in un modo o nell'altro. L'intera ragione per cui uccidere era un tabù del genere era perché derubava le persone persino della loro funzione di base.

Aveva solo bisogno di risolvere.

Aveva bisogno di portare un nuovo dubbio a ciò che stava sostenendo la base della sua psiche.

Anche se il modello primario del Misaka Network lo aveva accettato...

Anche se l'unità speciale conosciuta come Last Order lo aveva perdonato...

Non significava che era finita.

Ma...

Non c'erano ragioni per abbandonare quei morti che adesso venivano usati come giocattoli.

«...Le distruggerò.» mormorò Accelerator, la cui voce si riempiva di un grande potere. «Andrà tutto bene. Se avete bisogno di provare la vostra esistenza, sarò io quel tramite. Scaverò a fondo in questo mondo per lasciare una traccia indelebile che proverà che voi eravate qui come coloro che sono state sacrificate al mostro che sono io. Questi ricordi contorti non sono più necessari. Devo solo farvi tornare in un posto dove la parte oscura della scienza come me non possa raggiungervi. Porrò un fine a tutto!!»

«Oh?»

Alla fine, Kakine Teitoku aprì la bocca dopo aver ascoltato con un piccolo sorriso sulle labbra.

Avrebbe potuto interferire violentemente in ogni momento, ma aveva scelto di guardare.

Come il pubblico che comincia a parlare non appena lo spettacolo finisce e le luci del teatro si accendono.

«E' così che vuoi accettarlo? Solo colui che è stato ucciso può capire le sensazioni di chi è stato ucciso, quindi stai solo per affermare che non hai bisogno di sapere e quindi smetterai di pensarci?»

«Non capiresti mai. Sei il tipo che mette le parole in bocca ai morti per un tuo vantaggio e non affronta mai i suoi sentimenti nei loro confronti. Si dice che nemmeno la morte possa curare un idiota. Beh, sembra che niente possa curare il tuo essere patetico. Sei potente, ma patetico. Potrebbe essere stato meglio se fossi morto allora. In quel modo in cui avresti potuto finire la tua vita come l'esper di alto livello che aveva sconfitto me, il n. 4. Ma non sapevi smettere quando ti trovavi avanti e adesso stai per perdere persino quello.»

Il tono di Mugino era di disinteresse.

Una strana luce scintillante crebbe dal palmo della sua mano.

«E non è che non abbia le mie ragioni per essere qui. La scorsa notte sono stata attaccata da una falsa Frenda. Sei stato il fattore attivo più grande dell'oscurità durante quel lasso di tempo e l'interesse nel giocare con i morti era lo stesso. Non so quale fosse il tuo proposito, ma sto per fartela pagare per aver disturbato la sua tomba, pezzo di merda.»

Il n. 1 ed il n. 4 erano specializzati nella distruzione.

Il n. 2 aveva l'abilità di creare in eterno.

Quei mostri si erano divisi in due gruppi e si osservavano l'un l'altro. La battaglia cominciò nell'esatto momento successivo.

Parte 7

Sulla strada del passaggio sopraelevato multilivello che aveva un'innaturale assenza di macchine, Misaka Mikoto e Brunhild Eiktobel si trovavano faccia a faccia.

Anche questo poteva essere stato un momento storico.

Da una parte c'era Misaka Mikoto, Railgun, una degli esper di più alto livello creati dalla parte scientifica.

Dall'altro c'era Brunhild Eiktobel che possedeva le innate caratteristiche di un Santo, cosa estremamente rara persino per la parte magica.

Le due stavano per scontrarsi.

Per essere una battaglia capitata per pura coincidenza, incombevano grandi effetti sia per la parte magica che per quella scientifica.

Tuttavia, essa era impari in modo schiacciante.

Gli esper della Città Accademia potevano possedere una buona parte di potere, ma Brunhild Eiktobel aveva le qualità rare di un Santo Cristiano. E soprattutto, possedeva quelle di una Valchiria norrena. Le due abilità si azionavano l'una contro l'altra ed il limite più alto del suo potere passava da un periodo di luna crescente ad uno di luna calante. Comunque, al momento non sembrava avere alcun problema del genere.

C'era un problema che veniva prima di alcune differenze di potere di poco conto.

Brunhild Eiktobel poteva raggiungere una velocità massima che superava quella del suono.

E la fece spiccare sin dall'inizio.

Dal momento in cui risuonò quel suono esplosivo, era già troppo tardi.

Dalla prospettiva dei sensi corporei di una persona, Brunhild sembrava scomparire. E dato che si muoveva più velocemente del suono, non si riusciva a reagire in tempo basandosi su di esso.

Brunhild Eiktobel si ricaricò in un punto di fronte a Mikoto e fece oscillare vigorosamente la claymore che brandiva con una mano.

Piegò anche il polso per distendere la spada gigante mentre la muoveva.

Di solito poteva essere considerato un tentativo per non colpire l'avversario con la lama della spada. Tuttavia, questa situazione era diversa. Brunhild Eiktobel poteva muoversi ad una velocità supersonica e la claymore che brandiva era come una spada gigante creata attaccando l'impugnatura ad una lastra di metallo.

La lama distesa poteva essere usata come un ventaglio gigante fatto d'acciaio.

Uno schiacciante e irruente ventaglio che usava delle onde d'urto massice create quando un oggetto si muoveva a velocità supersonica.

Esso avrebbe posto un fine a tutto.

Non solo avrebbe frantumato lo spessore dei grassi ed i muscoli dall'esterno, ma anche i timpani, i polmoni e la trachea si sarebbero rotti dall'interno.

Però...

«Maledetta!!»

«?!»

Reagì prima che la spada potesse colpire.

Un leggero suono proveniva al di sotto dei suoi piedi. Il terreno si mosse. La strada in cima al passaggio sopraelevato era composta da blocchi che includevano dei supporti sottostanti. La ragazza controllò un blocco intero con il magnetirmo per inclinarlo come un'altalena.

Ciò fece sì che l'obiettivo di Brunhild non rientrasse più nel colpo della claymore ed il boom sonico si disperse a distanza. Tutti i vetri di un edificio che si trovava al lato della strada vennero fatti a pezzi.

(Un uso diffuso del genere elettrico? Quindi ha usato un certo tipo di radar? No, si tratta di...!!)

Della sabbia di ferro era stata sparsa in quantità rada per tutta la superficie della strada.

Persino se i movimenti di Brunhild Eiktobel superavano i limiti della visione cinetica della ragazza, avrebbe potuto chiaramente vedere quale via avesse preso grazie alle sue impronte.

E Misaka Mikoto non finì con quello.

«Preparati ad ingoiarla!!» urlò schioccando le dita.

La sabbia di ferro si sollevò in ogni direzione.

Essa cominciò a vibrare ad alta velocità per creare una tempesta di aghi omicida che poi vennero scagliati verso Brunhild Eiktobel da tutti e 360 i gradi attorno a lei.

La donna afferrò la sua enorme claymore con entrambe le mani e la fece oscillare creando un cerchio intero, come se stesse compiendo uno swing gigante.

Il ruggito esplosivo arrivò leggermente dopo l'accaduto.

L'aria era agitata ad una velocità tremenda e lo sciame mortale che era controllato dal grande potere magnetico venne colpito da un ancora più tremendo potere che aveva creato il boom sonico. La sabbia di ferro perse la sua forma e venne spazzata via.

Mikoto evitò l'onda d'urto controllando la barra rinforzante sulla strada per creare un muro di calcestruzzo solido di fronte a sé. Usò il magnetsmo per raggruppare ancora una volta la sabbia di ferro sparsa e controllò il suo prossimo obiettivo.

«Quella spada!!»

Brunhild Eiktobel stava mirando al collo di Mikoto con la sua claymore, ma la spada si fermò a mezz'aria.

Però ancora una volta non durò nemmeno un secondo.

Come se fosse impantanata in un muro e stesse cercando di estrarla, la donna ignorò il grande potere magnetico ed usò la tremenda potenza del suo braccio per muovere con la forza la spada gigante in orizzontale.

Ma...

«Un secondo... è abbastanza!!»

Aveva preso la mira.

Delle scintille bianco bluastre vennero emanate dalla frangetta di Mikoto.

Con il ruggito dell'aria che scoppiettava, la lancia fulminò l'acciaio della claymore. Nemmeno Brunhild riuscì ad ignorarlo. La corrente ad alto voltaggio passò dalla lama ai suoi polsi e poi si espanse per tutto il corpo.

Nel frattempo, Mikoto mosse la mano sinistra. Era lo stesso movimento usato con un lancio laterale nel baseball.

Qualcosa di grande si mosse come se stesse seguendo il suo palmo.

Era una massa gigante di cemento armato. Volò dritto verso Brunhild per eseguire un colpo mortale allo stomaco.

La donna si riprese, forzatamente, in un istante dal danno elettrico usando la claymore e la sua forza fisica per fermare quella massa che poteva praticamente distruggere il muro di un edificio.

Cominciò una battaglia mentre le due nemiche intrecciavano le loro spade.

«Da ciò che sembra, hai un po' a che fare con la magia.» disse alla fine Brunhild. Poteva essere che avesse riconosciuto solo in quel momento che valeva la pena parlare con la sua nemica. «Allora perché stai partecipando a questo conflitto per Fräulein Kreutune? Non sto cercando di cominciare una discussione per chiarire a quale delle parti appartieni, ma avvicinarsi a lei aumenta il rischio di venire coinvolti nel cuore di GREMLIN.»

«Non voglio sentirlo dalla persona che si è avvicinata all'improvviso per cercare di uccidermi. ...In ogni caso, non so o non m'importa di quelle grandi questioni. Ad essere sincera, non ho delle buone ragioni per combattere.»

Mentre usava la mano sinistra per controllare il martello di cemento, Mikoto usava la destra per creare una spada di sabbia di ferro.

E poi...

«Ma so una cosa.»

«E cosa sarebbe?»

«Non si ha bisogno di una buona ragione per salvare un amico. Se vuoi salvarli, allora fallo. ...Conosco qualcuno che continua a dire cose così stupide persino quando viene portato in punto di morte, e alla fine ha davvero salvato 10.000 persone. E quell'idiota che ha salvato così tanta gente, oggi sta cercando di salvare qualcuno come sempre. So che non posso fermarlo. Non importa quanto non voglia che faccia nulla di pericoloso, accompagnarlo nelle retrovie è il simbolo di una brava donna!!»

Un forte scricchiolio proveniva dal cemento.

Qualcos'altro che la semplice acutezza della lama tagliò con forza l'ostacolo e salvaguardò la strada della claymore.

Nello stesso tempo, Mikoto mosse la spada fatta di sabbia di ferro con tutta la sua forza prima che la claymore potesse accumulare velocità.

Ma se fosse diventata una competizione fisica, avrebbe perso.

Col primo colpo che aveva dato, Mikoto aveva visto che la spada di sabbia di ferro non poteva tagliare la lamiera d'acciaio con la quale era fatta la claymore. Quindi la lasciò immediatamente.

Al suo posto, prese una moneta che aveva estratto ad un certo punto e la mise in cima al pollice. Tendette la mano verso Brunhild Eiktobel.

Questa era la tecnica che le dava il nome.

Stava per sparare il Railgun.

«Ho le mie ragioni. Voglio salvare quell'idiota, quindi lo farò!!»



Si espanse un eccezionale lampo di luce.

Sulla cima della strada del passaggio sopraelevato, il dio del Tuono Thor guardava il fenomeno alle sue spalle che sembrava un'esplosione e sentì una vibrazione cocente sulla pelle. Si formò un sorriso all'angolo della sua bocca. Questo era un sorriso selvaggio e bellicoso a differenza di quello precedente.

«Ohh, ohh. Adesso si stanno divertendo. Non so se dovrei elogiare la Città Accademia per le loro creazioni o quella Valchiria per mantenere una velocità supersonica nonostante tutto ciò.»

«Basta con le cazzate, ragazzo.»

Il Santo Silvia guardò la mano destra di Thor con un'espressione sorpresa. A partire dalle sue cinque dita, le lame di fusione ad arco si allungavano per più di venti metri. Anche a quel livello, non era chiaro quanto dovesse essere forte un Electromaster della parte scientifica per riprodurlo.

Eppure nel viso di Silvia poteva essere visto un chiaro sguardo di stupore.

Tra tutti i membri di GREMLIN e tutti i santi, lei era la donna che stava sempre più vicino ad Ollerus. Eppure questo livello di potere era abbastanza da stupirla.

Lei stessa ne possedeva tanto.

Infatti, se non fossero stati tanto potenti, né Thor né Silvia sarebbero riusciti a stare dove si trovavano in quel momento.

«Con un potere del tuo livello dovresti riuscire a produrre dieci volte quella lunghezza. No... vanno oltre quella. Se ti è davvero stato dato il nome Thor, allora la tua vera natura risiede altrove. Non rientri nella categoria di un dio del fulmine.»

«Ciononostante, mi sento imbarazzato.» Sembrò che Thor avesse cambiato del tutto il suo punto focale. Esso mutò dal guardare una battaglia distante, all'affrontare il nemico che stava di fronte a lui. «Volevo evitarlo. Non è il peggior colpo di scena possibile, ma si tratta solo due o tre più o meno. ...Non è divertente. La mia volontà di uccidere coinvolge molti altri e potrebbe persino raggiungere il livello di una guerra. Non ho cominciato questa battaglia per far sì che ciò accadesse.»

«Quindi vuoi mantenere quell'estensione per sacrificare il minimo necessario?»

«Se possibile, in primo luogo vorrei evitare di scontrarmi.» rispose sinceramente Thor. «E se io e qualcuno con un potere che mi tiene testa facessimo un vero combattimento, potremmo spazzare via mezza città. Quindi non preoccuparti, signorina. Tratterrò più potere che posso. Non andrò oltre il livello di dio del Fulmine Thor. Se muori per quello, sarà davvero colpa tua.»

«Hah hah. Non ti preoccupare.»

Silvia rise per quella dichiarazione arrogante.

Era una risata troppo enfatica per appartenere ad una cameriera.

«Probabilmente sono il mago classificato come primo quando si tratta di una cosa del genere.»

Si poteva sentire il suono di qualcosa che tagliava l'aria. Proveniva da una fune attorcigliata tenuta da Silvia. Agitò il braccio, agitò la parte superiore del corpo e poi girò su se stessa restando ferma su quel punto. Nel momento in cui lo fece, la corda aveva disegnato in aria una forma complessa.

Era una collezione complessa di nodi.

Non appena Thor pensò che sembrasse la corda usata per far girare le trottole giapponesi, sentì un cattivo presentimento.

Silvia si mosse.

Lo fece sempre più velocemente ed entrò nel regno supersonico del Santo mentre continuava la sua danza da sala che sembrava mirare a strangolare il proprio partner. In quel momento, un potere complicato entrò nella fune.

Essa venne ritirata con forza e i tanti cerchi si strinsero e liberarono dei vettori come a far girare l'oggetto tenuto all'interno.

Ma sembrava non esserci nulla.

A parte una cosa.

C'era l'aria.

«Maledetta!!» urlò immediatamente Thor.

Ci fu un'esplosione.

La ragazza aveva afferrato l'aria. Dalla prospettiva delle formule fisiche, farlo non era impossibile. Dopotutto, anche l'aria aveva una resistenza. Poteva creare attrito. E così sarebbe stato possibile afferrarla e farla girare come una trottola giapponese.

Ma ciò poteva essere fatto con il corpo fisico di un essere umano?

C'era bisogno di cogliere una massa d'aria, farla girare con un potere tremendo per farla diventare un vortice di onde d'urto e mandarla verso l'obiettivo da diverse direzioni. Chi avrebbe potuto portare a termine una tecnica tanto selvaggia?

Ognuna di esse era più grande della palla demolitrice di una gru che poteva distruggere un edificio ed era più o meno abbastanza da seppellire persino un rifugio sotterraneo.

Il fenomeno era creato da una forza fisica schiacciante.

La minuscola resistenza dell'aria di cui le persone solitamente non si accorgono era stata usata per produrre un grandioso potere del genere.

(Ma ciò non è abbastanza per spiegarlo!!)

Thor fece oscillare immediatamente le lame di fusione ad arco che aveva sulla mano destra.

L'aria non era niente più che aria. Il ragazzo stava cercando di spazzare via i vortici delle onde d'urto riscaldandola con una temperatura massiccia così che si espandesse in modo esplosivo.

Ma non funzionò.

Dopo due o tre colpi, le lame di fusione ad arco smisero di muoversi all'improvviso. Finirono di farlo quando la loro altezza di venti metri stava per raggiungere la fune che stava ancora danzando in aria e Silvia che stava girando ad altà velocità.

«Le barriere sono la mia specialità.» disse Silvia rallentando la sua rotazione e poggiò un piede con fermezza sul pavimento. Ciononostante, la dozzina di metri della fune stava ancora galleggiando in aria come un nastro di ginnastica ritmica. «A Buckingham Palace le persone si arrabbiavano sempre con me perché distruggere l'attrezzatura di un palazzo è troppo per una guardia del corpo. E così ho pensato a lungo e con attenzione riguardo al modo di intercettare l'assassino senza distruggere anche ogni cosa intorno a me. Ciò che mi è venuto in mente è stata una barriera che sopprimesse il mio stesso potere.»

«Uno schema fatto da una sola linea continua con la base di un angelo cristiano... Quindi è un sigillo moderno occidentale.»

«Esatto.»

Quello era un metodo per estrapolare il Telesma da una fase diversa che esisteva nella parte più alta del mondo e lo sigillava all'interno di un oggetto. L'incantesimo era completo consultando un motivo di rose con le lettere dell'alfabeto ebraico disposte con un motivo regolare per rintracciare il nome dell'angelo che si voleva chiamare.

Con tutta probabilità, Silvia non stava cercando di avere accesso al Telesma. Era come se volesse qualcosa che funzionava come colonna portante che l'avrebbe guidata in modo appropriato al grande potere che aveva dentro di sé.

In altre parole, era una barriera per una cerimonia di evocazione.

Rappresentava più dei semiconduttori con delle attrezzature delicate piuttosto che un semplice muro. Sarebbe cambiata in modo complesso tra il permettere al potere di passare attraverso di essa ed il sigillarlo dipendentemente dal tempo e dalla situazione, al fine di provvedere un'abilità ed una delicatezza maggiori per cosa sarebbe, in caso contrario, una semplice raffica di potere. Questo tipo di tecnica veniva usata per dare forma a "qualcosa che (sembrava così) potesse rispondere ad ogni domanda" usando il potere che scorreva in questo mondo di un altro periodo. Era la stessa cosa di inviare la corrente elettrica in un circuito integrato che permetteva di compiere calcoli complessi.

«Ho creato un muro di Telesma lungo la fune, il che crea una "mano" che afferra l'aria.»

Silvia cominciò ancora una volta a girare ad alta velocità.

La fune si contorse attraverso l'aria come se stesse cercando di attirare qualcosa.

Quel grandioso serpente che nuotava attraverso il cielo poi mostrò nettamente le sue zanne.

«Quindi... beh... non preoccuparti. Probabilmente sono una delle più abili al mondo quando si parla di non coinvolgere gli altri nei miei scontri. Affida le tue preoccupazioni a questa cameriera ed impazzisci!!»

(Non va bene. Non sta solo usando il nome di un angelo. Lo cambia da Gabriele a Raffaele, poi da Raffaele a Michele, poi da Michele a Uriel. Sta cercando di costruire il potere di ogni sigillo consecutivo da quello precedente!!)

I tarocchi potevano essere usati in molti modi diversi, ma nella magia moderna occidentale una carta invertita poteva essere usata per trarre vantaggio sulle affinità dei quattro elementi. La carta che veniva posizionata in successione a quella attuale, poteva rafforzare i simboli utili o quelli inopportuni della stessa.

Questo metodo era diverso da coloro de Il Posto alla Destra di Dio che erano specializzati in una sola forma di Telesma.

Anche se questa magia non poteva mai paragonarsi a quelle per nessuno dei quattro elementi, tentava di superarle in tutto con il suo equilibrio superiore.

«Sinceramente, non c'è davvero nessuno di normale intorno a quel mostro!!»

«Posso prenderlo come un complimento?»

Nemmeno Thor poteva più tenere il passo con i movimenti di quella fune.

Ma poteva notare gli effetti.

Gli effettivi movimenti della fune non facevano altro che creare dei simboli che attivassero la magia. Verso il passaggio sopraelevato poteva vedere qualcosa di somigliante a della polvere grigia, come se fosse stata guidata dalla fune.

Nel momento successivo, un intero blocco della strada venne fatto ruotare come una trottola in modo forzato.

Quegli artigli grigi erano troppo primordiali per riferirsi ad essi come dita. Presero quella singola porzione di strada che era lunga una dozzina di metri e la capovolsero come se fosse un tavolo da tè. Ma la velocità era stata così incredibile che la strada non si era solo capovolta ma aveva continuato a ruotare come un'elettroventola.

Era stato rimosso il supporto che aveva mantenuto il suo enorme peso.

E sia Thor che Silvia erano ancora su di esso.

(Starai scherzando!!)

Thor era stato scaraventato all'improvviso in aria, con nulla al di sotto dei piedi. Questi si mossero cercando qualcosa su cui atterrare. Alla fine, le suole delle scarpe trovarono un contatto con una parte della strada che aveva già fatto diverse rotazioni complete. Ma era difficile definirlo un "atterraggio". Innanzitutto, se fosse riuscito a stare lì, avrebbe ruotato di 180 gradi e sarebbe caduto dopo un solo secondo.

Ma c'erano delle persone che potevano riuscirci.

I Santi.

Potevano muoversi ad una velocità supersonica senza alcun aiuto.

C'era una grande differenza tra le dimensioni delle opzioni disponibili in un secondo per una persona normale e quelle disponibili per Silvia nello stesso arco di tempo. Anche se la parte della strada era solo evidenziata per 0,1 secondi, per lei era abbastanza semplice raggiungere quel margine come uno scattista ed attaccare Thor.

Mentre si leccava le labbra e continuava a controllare la fune che danzava in aria disegnando dei sigilli complicati, Silvia puntò dritto verso lui. Il senso intenso di pericolo che sentì Thor, gli fece diminuire la velocità nel momento in cui passava verso di lui ma la prontezza della cameriera lo oscurava ancora.

«Mjöooooooooooooolniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiir!!!!!» urlò.

Grazie alla sua nuova fornitura di potere, una luce esplosiva crebbe bruscamente nelle membra di Thor. Non usò quelle lame di fusione ad arco. Le sfruttò come un amplificatore elettrico, espandendo l'aria in modo tanto esplosivo da far accelerare in modo forzato i movimenti del suo stesso corpo che venne costretto a ruotare.

Di fatto, riuscì a mantenere il contatto con parte della strada.

Nello stesso tempo venne raggiunto da Silvia.

Invece di usare la fune, attaccò direttamente con i pugni due o tre volte.

Se il ragazzo avesse cercato di bloccare quei colpi con il braccio, questo sarebbe esploso. Thor contorse in modo forzato il corpo per evitarli. Una qualsiasi delle sue azioni stava per fargli a pezzi le giunture delle braccia e delle gambe. Stava mantenendo i suoi movimenti al minimo indispensabile, ma il corpo umano non era fatto per funzionare a quella velocità.

«Ghhh...!!»

Thor fece avanzare le sue lame di fusione ad arco come se stesse cercando di colpire Silvia ed usò il fatto che lei lo aveva respinto con una barriera creata dallo schema della fune per scaraventarsi all'indietro.

Il ragazzo pensò di esserne scappato.

Ma che lo pensasse poteva essere un grande sbaglio.

Nuovamente senza poggiare i piedi, Thor cominciò a cadere come se fosse spinto dalla gravità. In qualche modo riuscì ad atterrare sul sostegno che era a terra lungo il livello più basso, adesso che aveva perso la strada su cui si era seduto come un ombrello.

E poi sentì un brivido percorrergli la schiena.

Silvia si stava aggrappando al blocco che stava ancora ruotando a mezz'aria. Stava correndo abilmente per accordare i movimenti della strada, dato che cambiavano di continuo con la faccia puntata in su come un dado che rotola. Era simile ad un'acrobata che si teneva in equilibrio su una palla. E mentre lo fece, cominciò un nuovo movimento della fune. Vennero creati dei nuovi sigilli uno dopo l'altro ed il nome di ogni angelo venne sovrascritto da quello di un angelo diverso. Mentre la cosa andava avanti, si radunò un enorme potere intorno a lei.

E poi saltò giù dal blocco di strada che si trovava a mezz'aria.

Esso fece un movimento strano che sembrava seguire il modo in cui Silvia aveva attorcigliato il suo corpo. Era come se lo stesse controllando tramite magnetismo. Come se fosse connesso al suo piede destro da qualcosa di invisibile, la massa gigante di calcestruzzo ed asfalto cominciò a ruotare sia in orizzontale che in verticale... e poi all'improvviso cadde come una stella del mattino.

«I-Idiota!!» urlò Thor mentre spalancò gli occhi.

«Venivo chiamata così molte volte anche a Buckingham Palace.»

Una vibrazione tremenda scosse l'intera zona.

Era come un orrendo kendama. Come se avesse fatto tornare la strada che aveva distrutto, la fece tornare sul supporto che aveva lasciato. Aveva persino fatto in modo che la superficie della strada fosse a faccia in su.

Ovviamente l'aveva sbattuta giù così che avrebbe schiacciato Thor tra il peso gigante della strada ed il supporto che vi era sotto.

«Bene, dovrebbe essere tutto.» mormorò Silvia con disinteresse mentre atterrò sulla cima della strada che aveva fatto cadere e raccoglieva la fune dall'aria con nessun movimento se non quello del polso. «Se vuoi combattere seriamente contro un Santo, hai bisogno di cominciare alterando alcune delle tue congetture di base. Posso estendere un istante così tanto con la mia velocità che le possibilità dei miei movimenti in ordine di grandezza sono più grandi del normale.»

Poi Silvia si voltò al fine di occuparsi dell'avversario rimasto.

In quella direzione, lo scontro tra Brunhild Eiktobel e la ragazza della Città Accademia stava andando ancora avanti. Ma un attacco bilaterale da parte di due Santi l'avrebbe concluso abbastanza velocemente.

Però, poi...

Il suolo tremò. Inizialmente Silvia suppose che rimettere la strada sul suo supporto dopo averli separati non doveva essere stato abbastanza per mantenere il loro equilibrio, ma non era così.

Non stava semplicemente tremando.

Poteva sentire un chiaro intento in quel movimento.

«Te ne sei dimenticata, pezzo di merda...?»

Sentì qualcosa provenire dal basso.

Fu in quel momento che finalmente Silvia realizzò cosa stesse accadendo.

«Non dirmi... stai sollevando la strada con la forza?!»

«Il dio del Fulmine Thor era un dio dalla forza sovrumana. Attraverso tutta la mitologia norrena solo due potevano usare il martello del fulmine Mjölnir a causa di quanto fosse dannatamente pesante. «I miei oggetti spirituali includono la sua cintura. Avevo il nome del dio della guerra che si diceva essere più forte persino del dio che ha fatto a pezzi la mandibola di Fenrir. Pensi davvero che un mero ponte possa essere abbastanza per distruggermi?!»

La visuale di Silvia si levò di circa quindici metri in un istante.

No...

Thor aveva preso il blocco di strada che stava cercando di distruggerlo per lanciarlo dritto in aria.

(Quindi è il tipo con la forza che non può essere convertita in velocità.)

Pensò con calma Silvia mentre volava in aria.

Lei era un Santo. Data la sua abilità atletica, non aveva bisogno di temere di cadere. Dopotutto, poteva saltare sul tetto di un edificio adiacente con una facilità tale da poter canticchiare nello stesso tempo.

Ma...

(Aspetta... quindici metri?)

Le si mossero lentamente le palpebre.

Sentì un senso di pericolo.

Quindici metri in aria era ben fuori dalla portata di un normale essere umano. Ma per quanto si estendevano le lame di fusione ad arco dalla mano destra di Thor?

«Venti metri... merda! Può raggiungermi!!»

Silvia fece oscillare freneticamente la fune per estrarre il sigillo della barriera. L'attacco arrivò nell'istante successivo.

Era come un cuoco terribile che lottava contro un ravanello gigante con un coltello da cucina in mano.

Quei cinque artigli roventi si diressero senza pietà verso Silvia ed arrostirono inegualmente ciò che si trovava tra i piedi a mezz'aria.