To Aru Majutsu no Index ~ Italiano (Italian):Volume1 Capitolo2

From Baka-Tsuki
Revision as of 23:48, 18 April 2012 by Miriallia (talk | contribs) (Created page with "==Capitolo 2: L'evocatore dona la morte — The_7th-Egde.== === Parte 1 === Notte. Le sirene dei camion dei vigili del fuoco e delle ambulanze risuonavano mentre percorrevano l...")
(diff) ← Older revision | Latest revision (diff) | Newer revision → (diff)
Jump to navigation Jump to search

Capitolo 2: L'evocatore dona la morte — The_7th-Egde.

Parte 1

Notte. Le sirene dei camion dei vigili del fuoco e delle ambulanze risuonavano mentre percorrevano la strada principale.

Nonostante il dormitorio fosse quasi vuoto, apparentemente c'era qualcuno che aveva pensato fosse una buona idea quella di far scattare l'allarme antincendio ed attivare gli sprinkler. In men che non si dica, il dormitorio deserto era circondato da camion dei vigili del fuoco e da guardoni.

Kamijou toccò il copricapo con la mano destra in modo da renderlo irrintracciabile, e lo portò con sé. Avrebbe anche potuto lasciarlo lì com'era e gettarlo da qualche parte per ingannare gli inseguitori, ma pensò che quella ragazza testarda lo avrebbe voluto ancora.

Nella stradina posteriore, Kamijou schioccò la lingua. Al momento stava portando Index con sé perché non poteva rischiare che la sua ferita toccasse il suolo sporco. Non poteva affidarla ad un'ambulanza.

Fondamentalmente, alla Città Accademia non piacevano gli "estranei", al punto che erano state costruite delle grandi mura per circondare la città e tre satelliti che esaminavano costantemente ogni cosa. Se un camion incaricato di portare merci ad un minimarket non aveva un ID esclusivo, veniva immediatamente respinto.

Nel caso in cui una Index senza ID si fosse trovata sul punto di essere ricoverata in ospedale, le sue informazioni sarebbero trapelate in men che non si dica. Il nemico era un' "organizzazione". Se avessero attaccato qui, le vittime sarebbero aumentate. Ad ogni modo, se avessero mirato ad Index mentre la stavano curando -o nel peggiore dei casi, mentre la stavano operando- sarebbe anche potuta morire.

«Anche se le cose stanno così, non posso non fare niente, no?»

«Sto... bene. Per adesso... se riusciamo a fermare l'emorragia...»

Il ragazzo suppose che il tono debole e meccanico che Index aveva usato quando aveva spiegato come funzionavano le rune alla fine non fosse niente di che.

La sua ferita aveva da molto superato il livello in cui dei dilettanti avrebbero potuto medicarla. Kamijou, che era abituato a combattere, solitamente si occupava da sé delle proprie "indicibili ferite". Persino per lui era fastidioso guardare quella di Index. La ferita che portava sulla schiena era senza alcun dubbio grave.

A causa di ciò, adesso lei poteva dipendere solo da lui.

Il ragazzo ancora non ci credeva, ma a quel punto, doveva.

«Hey, hey! Riesci a sentirmi?» Kamijou pizzicò leggermente una guancia di Index.

«Nei tuoi 103,000 grimori, non c'è una magia che possa curare le tue ferite?»

Quando si parlava di magia, Kamijou riusciva solo pensare a cose come gli incantesimi d'attacco e di difesa dei giochi di ruolo.

La composizione del corpo di Index sicuramente non le permetteva di elaborare il mana, quindi la magia non sarebbe stata possibile da attuare. Ma se avesse condiviso la sua conoscenza con Kamijou, che possedeva un potere soprannaturale... o se...

Insieme a quel forte dolore, la perdita di sangue costringeva Index a prendere ripetutamente deboli respiri, mentre le labbra tremanti continuavano ad impallidire.

«...C'è, ma...»

Kamijou fu davvero entusiasta, prima di sentire quel "ma".

«E' impossibile... per te.» Index esalò un piccolo respiro.

«Anche se ti insegno... la procedura, e la porti a termine perfettamente... Ah... Il tuo potere interferirà di sicuro.»

Kamijou guardò la sua mano destra con stupore.

Imagine Breaker. Il potere che vi risiedeva senza alcun dubbio aveva cancellato il fuoco di Stiyl. Se era stato davvero così, avrebbe anche cancellato del tutto la magia di guarigione di Index.

«Dannazione! Di nuovo... Di nuovo a causa di questa mano destra...!»

In quel caso, tutto ciò che poteva fare, era chiamare qualcuno- Aogami Pierce o quella biribiri Misaka Mikoto. Non c'era bisogno di preoccuparsi se ad essere coinvolti fossero stati loro, dato che erano gente tosta.

«...?» Index si zittì.

«Ah. Ehm... non lo dicevo in quel senso.»

«?»

«Non volevo dire la tua mano destra... Il tuo essere un "esper" è il problema.» In questa torrida notte, Kamijou ebbe un brivido, come se si trovasse su una montagna innevata.

«La magia non è qualcosa che... gli esper, "coloro con del talento", possono usare... E' stato perché "coloro senza talento" volevano riuscire a fare le stesse cose di "coloro con del talento", che hanno dato origine ad una cerimonia e ad una pratica chiamate... magia.»

«Cosa stai cercando di spiegarmi in un momento del genere!?» gridò Kamijou.

«Non capisci? "Coloro con del talento" e "coloro senza talento"... vanno avanti su circuiti diversi... "Coloro con del talento" non possono usare la magia designata per "coloro senza talento"...»

«Hey...»

Kamijou si ammutolì. "Esper" come lui, indubbiamente percorrevano dei circuiti diversi, in confronto ai normali esseri umani. Loro assumevano delle droghe e utilizzavano degli elettrodi per forzare lo sviluppo del cervello. Se si dovesse parlare della composizione del corpo, sarebbero certamente diversi.

Ma lui non ci credeva- no, non ci voleva credere.

C'erano 2,300,000 studenti che vivevano nella Città Accademia; inoltre, tutte queste persone stavano seguendo il programma di svilluppo dei poteri. Non si poteva capire a vista, ma tutti si erano sforzati così tanto che i vasi sanguigni dei loro cervelli si sarebbero distrutti con il solo piegamento di un cucchiaio, ed erano solo gli esper più deboli. Ovviamente, erano diversi dalla gente comune.

In altre parole, in quella città non c'era una singola persona che potesse usare la magia per salvarla.

Anche se c'era un modo per salvarla proprio di fronte a lui, nessuno poteva fare niente.

«M-Maledizione...!» Kamijou digrignò i denti come una bestia. «Ci deve essere qualcosa. Ci deve essere qualcosa! Maledizione! Che diavolo?! Come hanno fatto le cose a prendere questa piega...!?!?!?»

Il modo in cui Index rabbrividiva era orribile.

Ciò che Kamijou non poteva sopportare più di ogni altra cosa, era la sua inutilità.

Cos'era questa stronzata di "coloro con del talento"? Lui non poteva nemmeno salvare una ragazza in agonia.

Non riusciva a trovare alcuna soluzione. Se i 2,300,000 studenti che vivevano in quella città non potevano usare la magia, cos'altro poteva fare?

«...?»

Kamijou penso tra sé, e ricordò qualcosa.

«Studenti?»

«Hey, se fosse una qualsiasi persona "senza talento", potrebbe riuscire ad usare la magia, giusto?»

«...Eh? Sì...»

«Non è tipo "Non va bene a meno che abbiano talento per la magia", giusto?»

«Va bene... Finché si preparano e lo fanno correttamente... Immagino che anche uno studente delle scuole medie potrebbe riuscirci.» Index pensò per un po'. «Se sbagliassero la procedura, il loro cervello e i circuiti neurali si consumerebbero... ad ogni modo, dato che il mio nome è Index (103,000 grimori), va bene. Non c'è problema.»

Kamijou sorrise.

Inavvertitamente, alzò lo sguardo alla luna nel cielo notturno.

Sicuramente, arrivati ad un certo punto, tutti gli studenti residenti nella Città Accademia avevano partecipato al programma di sviluppo dei poteri.

Se lo si guarda da un'altra prospettiva, gli insegnanti che sviluppavano i poteri esper erano solo dei comuni esseri umani.

«Quell'insegnante, ti prego, non dirmi che dorme ad un orario del genere.»

La faccia di una certa insegnante affiorò nella mente di Kamijou.

Un'insegnante la cui altezza era 135 cm. Nonostante questa sua professione, uno zainetto rosso le sarebbe stato perfettamente. Un'insegnante unica nel suo genere. Tsukuyomi Komoe.


Kamijou usò un telefono pubblico, e riuscì ad avere l'indirizzo di Komoe-sensei da Aogami Pierce. (La mattina aveva pestato e rotto il suo telefono. Come Aogami Pierce conoscesse l'indirizzo della Sensei era un mistero. Sospettava fosse uno stalker.) Un esausto Kamijou continuò a camminare con Index sulle sue spalle.

«E' qui?»

Dopo aver camminato per quindici minuti attraverso delle stradine, arrivò a destinazione.

Come spiegarlo? La casa della sensei che sembrava avere dodici anni era un trasandato appartamento in legno di due piani che sembrava essere sopravvissuto al Grande Bombardamento Aereo di Tokyo del 1945. Quando si dava uno sguardo alla lavatrice posta all'esterno, ci si faceva l'idea che non ci fossero bagni in quel posto.

Se fosse stato il solito se stesso, Kamijou avrebbe potuto sparare battute a riguardo per dieci minuti, ma al momento non riusciva nemmeno a sorridere.

Controllò le targhette con i nomi una ad una, salì le scale di ferro arrugginito, e si diresse verso la porta più interna, dove finalmente trovò la targhetta su cui leggeva "Tsukuyomi Komoe".

Ding-dong. Ding-dong. Dopo che Kamijou suonò il campanello due volte, cercò di aprire la porta a calci.

Ma questa non si smuoveva. Anche in un momento del genere, la "sfortuna" di Kamijou non allentava la pressione su di lui, e sentì il suo alluce fare un suono sgradevole.

«Gah!»

«Sì, sì, sì~ Ho rinforzato la porta solo per il venditore di giornali. La apro adesso, okay~?»

"Se quel tizio avesse aspettato onestamente, ogni cosa sarebbe per il meglio", pensò Kamijou mentre la porta si apriva. Apparve Komoe-sensei che indossava un largo pigiama verde. Quando si guardava la sua faccia spensierata, il pensiero della ferita di Index scompariva. «Wah, Kamijou-chan. Hai cominciato a lavorare ad un part-time come venditore di giornali?»

«Dove troverebbe un venditore di giornali che porta una suora sulla schiena?» disse Kamijou con aria triste. «Sono piuttosto nei guai, quindi entro, Sensei, sì. Mi spiace~»

«Wha! A-a-a-aspetta!»

Una Komoe-sensei presa dal panico, cercò di fermare Kamijou dall'entrare, spingendolo via con tutta la sua forza.

«Venire all'improvviso nella stanza della Sensei è un problema! E' super disordinata, ha lattine di birra sparse ovunque, e ha montagne di sigarette nel portacenere!»

«Sensei.»

«Sì~?»

Index v01 127.jpg

«...perché non cerca di essere così spiritosa, guardando la persona che ho sulle spalle?»

«N-Non stavo cercando di essere spiritosa... cosa? Wah?!»

«Se n'è accorta solo ora!?»

«Non avevo visto quell'enorme ferita che ha sulla schiena!»

Komoe-sensei, che stava accanitamente cercando di impedire che Kamijou entrasse, si fece da parte e la sua faccia impallidì all'improvviso.

Cosa si può dire? La stanza sembrava appartenesse ad un vecchio uomo che ama le corse dei cavalli. Sulla cima del tappetino di paglia lacero, c'erano molte lattine di birra ribaltate, e c'erano montagne di mozziconi di sigaretta nel portacenere. La stanza era in uno stato in cui un padre testardo avrebbe capovolto il tavolo per la frustrazione.

«...Suppongo che non stesse affatto scherzando, dopotutto.»

«So che non dovrei chiederlo in una situazione del genere, ma non ti piacciono le ragazze che fumano?»

"Non è questo il problema", pensò Kamijou mentre guardava la stanza dell'insegnante che sembrava avere dodici anni. Calciò via le lattine di birra per fare spazio. Non c'era tempo di tirare fuori un letto.

Kamijou pose gentilmente giù Index, in modo che la sua ferita non toccasse il pavimento.

Dato che i suoi vestiti lacerati stavano in mezzo, non riuscivano a vedere direttamente la ferita, ma potevano dire per certo che era seria.

«C-Chiamare un'ambulanza sarebbe la cosa migliore, giusto? Il telefono è lì.»

Una tremolante Komoe-sensei indicava un angolo della stanza. Per qualche ragione, lì c'era un dispositivo di chiamata.

«Il mana nel mio sangue sta svanendo.»

Kamijou e Komoe guardarono entrambi istintivamente verso Index.

Index era, come ci si aspetterebbe, semplicemente sul pavimento, senza essere sorretta da alcuno dei suoi arti. Sembrava una bambola rotta. Aprì silenziosamente gli occhi. Era più calma del ticchettio di un orologio e più fredda della luce della luna.

Quegli occhi erano perfettamente sereni - un'impresa impossibile per un umano.

«Pericolo. Capitolo Due, Versetto Sei. La perdita di mana dovuta alla perdita di sangue ha superato i livelli di sicurezza. Risveglio forzato in modalità "penna di John". Attualmente, secondo il Tempo Standard Internazionale mostrato sull'orologio della Torre di Londra, il mio corpo perderà la minima quantità di mana necessaria a mantenerlo in vita e morirà in quindici minuti. Sarei riconoscente se seguiste le mie istruzioni e applicaste il trattamento.»

Komoe-sensei guardò il viso di Index con preoccupazione.

Non era impossibile. Anche se era la seconda volta, Kamijou pensò che non si sarebbe mai abituato a quella voce.

«Okay, allora...»

Kamijou guardò la faccia di Komoe-sensei, e pensò.

Se le chiedesse improvvisamente "Per favore, usi la magia!" o qualcosa del genere, lei risponderebbe sicuramente con "Mi stai chiedendo di giocare a fare la maghetta in un'emergenza simile!? La Sensei non è una bambina!".

Allora, come dovrebbe persuaderla?

«Hmm. Sensei, Sensei. So che è un'emergenza e tutto, ma lasci che le riveli un piccolo segreto. Venga qui.»

«Sì?»

"Venga, venga", Kamijou mosse la sua mano come se stesse chiamando un cagnolino. Komoe non era affatto sospettosa.

"Mi spiace", Kamijou si scusò velocemente con Index.

Capovolse i vestiti strappati, e mostrò con una semplice azione la brutta e nascosta ferita.

«Ahhh!?»

L'intero corpo di Komoe-sensei rabbrividì alla sua vista - una reazione normale.

Anche Kamijou che aveva scostato i vestiti pensò che si trattava di una ferita orribile. Dalla vita, c'era una linea orizzontale, come se fosse stata colpita nettamente da un taglierino. Dietro il sangue rosso scuro, si poteva vedere il rosa dei muscoli, il giallo dei grassi, ed alla fine... il bianco di ciò che sembrava la colonna vertebrale.

Se la sua ferita fosse stata una bocca rosso scuro, le labbra circostanti sarebbero state di un blu profondo.

Mentre Kamijou cercava di pensarci di nuovo correttamente, mise tranquillamente a terra i vestiti sporchi di sangue.

Sebbene avesse mosso il tessuto a contatto con la ferita, gli occhi di ghiaccio di Index non diedero alcuna risposta.

«Sensei.»

«Eh, wah!?»

«Sto per chiamare un'ambulanza. Ascolti la sua storia, e faccia ciò che le chiede... Comunque, faccia sì che non perda conoscenza. Come può vedere, questa ragazza è religiosa, quindi la affido a lei.»

Se voleva essere d'aiuto in una situazione come quella, parole come "magia" e "l'impossibile" non andavano bene. Ad ogni modo, la cosa importante da fare per Komoe-sensei era "mantenere la conversazione con lei ad ogni costo", piuttosto che "curare le sue ferite".

Infatti, la faccia di Komoe-sensei era così pallida, al momento, che l'unica cosa che poteva fare era annuire.

L'unico problema era che Kamijou poteva solo uscire per ammazzare il tempo.

Se un'ambulanza fosse arrivata prima che la magia fosse stata lanciata, non sarebbe stata un'inezia. Ovviamente, non poteva chiamare alcuna ambulanza.

Se il caso fosse stato quello, avrebbe potuto appena fingere di usare il telefono per chiamarne una, e riuscire a restare nella stanza.

Ma non era quello il problema.

«Hey, Index,» Kamijou cercò di parlare con la Index stramazzata al suolo. «C'è qualcosa che posso fare?»

«No. L'azione migliore per te, è quella di lasciare questa stanza.»

In risposta a quelle chiare e dirette parole, Kamijou strinse il suo pugno finché gli fece male.

Non c'era niente che poteva fare.

Col solo stare in quella stanza, la sua mano destra avrebbe cancellato gli effetti della magia curativa.

«...Bene, allora, Sensei. Sto andando a cercare un telefono pubblico.»

«Co... eh? Se si tratta di un telefono, ce n'è uno proprio l...»

Kamijou ignorò le sue parole e si diresse verso la porta.

L'unica cosa che poteva fare era andare via. Strinse i denti.

Kamijou corse durante la notte.

Anche se poteva cancellare i miracoli di Dio, non poteva nemmeno proteggere una persona, pensò Kamijou mentre stringeva la sua mano destra.


Non appena Kamijou Touma lasciò la stanza, le pallide labbra di Index cominciarono a muoversi.

«Qual è l'attuale ora solare in Giappone? E la data, per favore.»

«E' il 20 luglio, 8:30 PM.»

«Mi sono accorta che non hai guardato l'orologio. Quella è l'ora esatta?»

«In primo luogo, questa stanza non ha orologi. L'orologio interno della Sensei va a secondi, quindi non dovrebbe esserci alcun problema.»

«...»

«Non è proprio una cosa così incredibile. I fantini delle corse dei cavalli possono essere precisi con i decimi di secondo. Posso controllare il mio orologio interno con una dieta regolare e del buon esercizio.»

Alla fine, Komoe-sensei, che aveva appena risposto con un'espressione perplessa, era ancora una residente della Città Accademia, anche se non era una esper. Quando si confronta un residente della Città Accademia con una persona ordinaria, la differenza della loro conoscenza della scienza è abbastanza notevole.

Index, che era sul pavimento con la faccia all'ingiù, muoveva solo gli occhi per guardare fuori dalla finestra.

«La posizione delle stelle e dall'angolazione della Luna... corrisponde con la direzione di Sirio, con un margine di errore di .038. Solo per confermare, l'attuale ora solare in Giappone è 8:30 PM, giusto?»

«Sì, stiamo entrando nel cinquatatreesimo secondo, per essere esatti... Non va bene! Non dovresti alzarti!!»

Con un corpo come quello, il significato dello stare all'impiedi era affine all'autodistruzione. Una Komoe-sensei presa dal panico la respinse, ma lo sguardo di Index la fermò dall'andare avanti.

Esso non era spaventoso, né pungente.

Era come se quegli occhi colpissero nel segno, e le facessero perdere tutti i suoi sentimenti.

Non c'era alcuna presenza lì.

Era per quello che si sentiva come se la sua anima fosse stata fatta uscire fuori.

«Non preoccuparti; la rigenerazione è attuabile.» Index guardò il tavolo al centro della stanza. «La fine del Cancro, l'ora è mezzanotte tra le 8 e le 12. La direzione è ovest. La guardiana è Ondina, il ruolo dell'angelo è Helheim...»

Si poteva sentire il suono di Komoe-sensei mentre tratteneva il respiro.

Di tutte le cose che poteva fare, Index usava una delle sue dita sporche di sangue per disegnare una forma. Anche se non si ha un'esatta conoscenza di come siano effettivamente i cerchi magici, se venisse mostrato qualcosa di religioso, lo si intuirebbe. Era solo che Komoe-sensei non aveva il coraggio di parlare sotto questa pressione.

Sul tavolo, c'era un cerchio disegnato col sangue, una stella a cinque punte incisa al suo interno.

Ad ogni modo, attorno ad esso, vi erano dei caratteri di un certo paese che Komoe non conosceva; molto probabilmente, le parole che Index stava mormorando. Presumibilmente cambiavano in base alle costellazioni, all'ora, alle stagioni.

La figura che costruiva una formula magica non era quella di una persona ferita.

La sua concentrazione raggiungeva il livello in cui il sentimento conosciuto come dolore, poteva essere completamente ignorato.

Il suono del sangue di Index che gocciolava dalla sua schiena, fece sentire un brivido a Komoe.

«C-C-C-C-C-C-Cos'è quello?»

«Magia» Index concluse con una parola. «Da questo momento in poi, avrò bisogno di prendere in prestito la tua mano ed il tuo corpo. Se seguirai le mie istruzioni, nessuno sarà vittima della sfortuna, e non ci sarà bisogno di serbare rancore contro nessuno.»

«Come fai a parlare così tranquillamente!? Stenditi e aspetta un'ambulanza! Ehm... bende, bende. Per questo tipo di ferite, è meglio fermare l'emorragia delle arterie...»

«Quel livello di trattamento non sarà abbastanza adeguato per guarire del tutto la mia ferita. Non capisco il significato di "ambulanza", ma sarà in grado di curarmi nei prossimi quindici minuti, mentre mi rifornisco di una quantità sufficiente di mana?»

«...»

Anche se avesse chiamato subito un'ambulanza, probabilmente ci sarebbero voluti dieci minuti per arrivare lì. Se avesse voluto portarla in ospedale, avrebbero impiegato il doppio del tempo. Inoltre, non è che il trattamento medico sarebbe terminato una volta arrivate. Anche adesso, lei non credeva a cose insensate come il mana. Supponendo che la ferita si fosse chiusa: decisamente Index non sarebbe tornata in salute nell'imediato.

Ma anche se l'avesse chiusa cucendola, questa pallida ragazza non sarebbe morta prima a causa della mancanza di energia?

«Per favore.»

Gli occhi di Index non cambiarono di una virgola mentre lo diceva.

Sangue fresco mischiato con della saliva appariva su un lato della sua bocca.

Non cercava nemmeno di nasconderlo. Quel "controllo" e quella "calma" erano ciò che era spaventoso. Era come quando una macchina rotta va in tilt. Ogni volta che si muoveva, Komoe aveva il presentimento che la sua ferita si aprisse sempre più.

"...Se resisti senza sapere ciò che fai, le condizioni del tuo corpo peggioreranno molto di più."

Komoe-sensei sospirò. Ovviamente lei non credeva nella magia. Ricordava come Kamijou le avesse detto di assicurarsi che Index non perdesse conoscenza e di continuare a parlarle.

In quel momento, era meglio non stimolare la ragazza. Ogni secondo che passava, Komoe si augurava che Kamijou si sbrigasse e chiamasse un'ambulanza, sperando che il personale avesse una cassetta di pronto soccorso miracolosa.

«Allora, cosa dovrei fare? La Sensei non è una maghetta, sai?"

«Apprezzo la tua cooperazione. La prima cosa da fare... quella cosa laggiù... Cos'è quella cosa nera laggiù?"»

«? Ah. E' una memory card per i giochi.»

«??? Va bene. Per favore, metti quella cosa nera al centro del tavolo per adesso.»

«E' un chabudai, comunque.»

Mentre lo diceva, Komoe mise la memory card al centro del tavolo. Posizionò anche una custodia, una scatola di cioccolatini vuota, due libri e due piccoli modellini. "Cos'è questo?" pensò Komoe. Anche adesso, Index era ancora seria.

Il suo sguardo poteva far presumere che nascondesse una spada giapponese. Komoe tenne dentro sé la sua lamentela.

«Cos'è questo? Più che magia, non è un po' come giocare con le bambole?»

Dopo averlo detto, capì che il tutto sembrava la miniatura del modello di quella stanza: la memory card era il tavolo; i due libri erano la libreria e l'armadio; i due modellini erano Index e Komoe; e le posizioni delle perline di vetro che erano sparse sul tavolo, in qualche modo servivano a sincronizzarsi con le posizioni delle lattine di birra.

«Il materiale non importa. Proprio come funzionerebbe una lente d'ingrandimento con la lente sia di vetro che di plastica, affinché le forme ed i ruoli calzino, il rituale potrà essere eseguito,» dichiarò Index mentre sudava. «In ogni caso, ti sarei grata se seguissi accuratamente le mie istruzioni. Se fai un errore durante la procedura, c'è la possibilità che i tuoi neuroni ed il tuo cervello si consumino.»

«???»

«Quel che ti sto dicendo, è che il fallimento significa la distruzione del tuo corpo e la morte. Per favore, sii prudente.»

«!?» Komoe respirava a fatica. Index continuava senza alcuna preoccupazione.

«Creerò un tempio e richiamerò un angelo. Per favore, ripeti ciò che canto.»

Ciò che Index stava mormorando, non erano più parole, ma "suoni".

Sebbene fosse solo un canto senza parole, sembrava essere una canzone. Senza pensarci, Komoe cercò di imitare il "tono" di Index.

Allora,

«Whaa!?»

Proprio come Komoe, il modellino sul tavolo, "cantò" improvvisamente. Anche il suo "Whaa!?" venne fuori nello stesso esatto momento. Era come se fossero connesse attraverso un telefono a forma di lattina.

La ragione per la quale Komoe-sensei non si fece prendere dal panico e non fuggì dalla stanza, probabilmente era quella di essere un'abitante della Città Accademia che ospitava 2,300,000 esper. Un normale essere umano sarebbe stato estremamente confuso in quel momento.

«Sincronizzazione completa» veniva sentito sia da Index che dalla superficie del tavolo. «Il tempio creato su questo tavolo, adesso è sincronizzato con la stanza; in parole povere, ogni cosa che accade in questa stanza, accadrà sul tavolo, e ogni cosa che accadrà sul tavolo, accadrà in questa stanza.»

Index spinse un po' il tavolo.

Bang!, un urto scosse l'intero appartamento.

Come la mattina presto nelle foreste, lei sapeva che l'aria intrappolata stava venendo purificata.

L' "angelo" non si vedeva da nessuna parte. Ma certamente c'era una presenza invisibile.

Sembrava che ci fossero migliaia di occhi ad osservare ogni cosa, i loro sguardi penetravano attraverso la pelle.

Ad un tratto, Index gridò.

«Immaginalo! Un angelo dorato, la corporatura di un bambino, possiede due ali, l'immagine di un bellissimo angelo!»

Per compiere la magia, era essenziale stabilire il proprio territorio.

Per esempio, se si lanciasse un sassolino nell'oceano, le increspature sarebbero piccole. Tuttavia, se si gettasse un sassolino in un secchio d'acqua, le increspature sarebbero grandi. Anche la magia funzionava in quel modo; al fine di distorcere il mondo con la magia, per prima cosa, si doveva isolare il territorio che si voleva su cui si voleva agire.

A causa di ciò, era momentaneamente possibile diventare il dio della zona isolata.

"Se lo si immagina bene, sarebbe più facile manipolare liberamente ciò che si vuole nel proprio territorio per fare cose che, altrimenti, sarebbero impossibili."

... Diceva così, ma Komoe-sensei non riusciva nemmeno ad immaginare come potesse apparire un angelo. Se le veniva raccontato di un angelo dorato, non poteva far altro che pensare all'oro.

Mentre Komoe cercava di immaginare, i suoi dintorni perdevano già la loro forma. Era come un vortice di lurida melma trovato negli abissi delle paludi. Komoe venne assalita da una sensazione di disgusto.

«Immaginalo! Non stiamo effettivamente evocando un angelo; stiamo solo radunando del mana invisibile. Come colei che sta facendo la magia, devi usare il tuo volere per creare la forma di un angelo.»

Komoe cambiò completamente atteggiamento, chiuse entrambi gli occhi e mormorò.

"...Un angelo carino, un angelo carino, un angelo carino..."

Komoe immaginò un angelo di cui aveva letto una volta in uno shoujo manga, come se la sua vita dipendesse da esso.

Sembrava che ci fosse della melma fluttuare nella stanza. Aveva la sensazione che essa stesse mutando in una forma umana.

Tremando dalla paura, Komoe aprì entrambi gli occhi.

"...Eh, non è che ho davvero evocato un angelo?"

In un istante, non appena cominciò a chiederselo,

Bam!, la forma umana che sembrava un gavettone esplose, e della melma invisibile si sparse attorno alla stanza.

«Whaa!!»

«...Il fissaggio della forma è fallito.» Gli occhi taglienti di Index scansionarono la stanza, «Alla fine, un'Ondina di colore blu proteggerà il tempio. Continuiamo.»

Le parole di Index erano ottimiste, ma i suoi occhi non sembravano affatto felici.

"Come un bambino che nasconde i voti dei compiti ai suoi genitori", Komoe pensò inutilmente.

«Cantalo, e dopo averlo fatto avremo finito.»

In risposta a quel comando, Komoe non poteva permettersi di distrarsi.

Index, Komoe, e i due modellini sul tavolo cantavano insieme.

Un suono sfrigolante. Sul tavolo, la schiena del modellino di Index cominciava a sciogliersi.

Era un suono morbido, simile a quello della gomma bruciata. Mentre si scioglieva, la ruvida superficie diventò liscia, ed ancora una volta, si stabilì nella sua forma.

Il cuore di Komoe si congelò.

Al momento, era seduta direttamente di fronte ad Index.

Non aveva il coraggio di andare a controllare la sua schiena.

Il pallido viso della ragazza era ricoperto di sudore.

I suoi occhi di ghiaccio non mostravano alcun segno di dolore o sofferenza.

«Insieme al rifornimento di mana, l'evitare della messa in repentaglio della vita è stata confermata. La modalità "penna di John" adesso entrerà in Riposo.»

Uno strano suono.

Come se avesse premuto un pulsante, gli occhi di Index tornarono docili.

Come un caminetto abbandonato che viene finalmente usato di nuovo, la stanza era avvolta in un'atmosfera accogliente.

E' così che sembrava. Gli occhi di Index erano gentili, accoglienti... proprio come quelli di una ragazza normale.

«Ciò che rimane è di congedare il guardiano che è disceso, e distruggere il tempio.» Index sorrise con una faccia amareggiata. «La magia è proprio così. Le mele e le arance hanno lo stesso significato, giusto? E' la stessa cosa. Anche senza un bastone di vetro, un ombrello in vinile può raggiungere la stessa trasparenza. Le carte dei tarocchi sono lo stesso.»

Il sudore di Index non si fermò.

Komoe diventò piuttosto spaventata. Era come se avesse fatto delle cose non necessarie. Non poteva essere che le sue condizioni stessero peggiorando, vero?

«Sto bene.» Anche adesso, sembrava che Index stesse per lasciarsi andare. «Proprio come col raffreddore, posso guarire solo se riposo. La ferità è già stata guarita...»

Nel momento in cui lo diceva, il suo corpo collassò. La figura cadde. Il tavolo tremò tutto ad un tratto, e la stanza sincronizzata vibrò violentemente.

Senza pensare, Komoe andò di corsa verso il tavolo e cantò la canzone di Index.

Copiò l'ultima canzone e la cantò. Il tempo stranamente intrappolato all'interno dell'appartamento, tornò ancora una volta a scorrere nella stanza. Quando Komoe scosse con cautela il tavolo, non accadde nulla.

«Grazie a Dio,» mormorò Index con sollievo, mentre chiudeva gli occhi.

«Quando qualcuna con una ferita seria è sul punto di morte e poi viene curata, è normale sia così felice, giusto?» era ciò che Komoe pensava, ma la suora rispose con:

«Grazie a Dio, non deve portarselo sulle spalle.»

Scioccata, Komoe guardò Index.

«Se fossi morta qui, quella persona se ne sarebbe presa la responsabilità.»

Come se stesse facendo un sogno piacevole, chiuse gli occhi, e non aggiunse altro. Quando questa ragazza era stata ferita alla schiena, e mentre stava attuando il rituale, aveva sempre pensato agli altri. Stava sempre pensando alla persona che aveva portato lì una Index ferita.

Komoe non poteva ragionare in quella maniera. Non poteva nemmeno pensare a altre persone in grado di fare lo stesso.

E' per questo che chiese solo una cosa.

Komoe pensò che lei si fosse addormentata, per questo motivo lo fece, perché pensava che Index non l'avrebbe sentita.

Ma per qualche ragione, con entrambi gli occhi chiusi, lei rispose.

Nessuno la pensa davvero a quel modo, quindi non sapeva che tipo di sensazioni fossero. Ma quando quel ragazzo aveva attaccato il mago con imprudenza, era corso via ed era tornato di nuovo, aveva pensato di essere sul punto di piangere.

Non sapeva perché, ma quando erano insieme, niente andava come doveva.

Inaspettatamente, era molto felice ed allegra.

Che tipo di sentimenti provassero, Komoe non lo sapeva.

Come se stesse sognando, Index chiuse gli occhi mentre sorrideva, e si addormentò.